Categorie
Argentina Buenos Aires città Idee di Viaggio luoghi misteriosi Sud America Viaggi

Da Mendoza a Buenos Aires: la magica rotta delle stelle

Da sempre il firmamento affascina l’umanità intera. Su di lui e sugli oggetti celesti che lo popolano sono state scritte poesie, testi e canzoni, sono stati dipinti capolavori e poi, ancora, create sculture. Noi, invece, ci siamo messi in viaggio seguendo le buie e suggestive mappe dell’astroturismo per raggiungere i cieli più belli del mondo come quelli custoditi dall’Argentina.

Sono sempre di più i luoghi del mondo che tutelano e valorizzano il firmamento, riducendo l’inquinamento luminoso e annullando i confini artificiali che ci separano dal cielo così da creare una vera e propria rotta delle stelle che illumina il cammino, che incanta e che affascina.

Un viaggio straordinario, quello che vi proponiamo oggi, che va da Mendoza a Buenos Aires, che passa per San Juan e Córdoba. Un viaggio che è sopratutto dell’anima, prima che del corpo, un’esperienza che ci invita a contemplare le meraviglie del mondo a testa in su, per  esplorare l’affascinante e magico cielo che ci sovrasta. Pronti a partire?

Osservare il cielo da un teatro di stelle

Come dei teatri meravigliosi che annullano le distanze tra gli uomini e il cielo, così sono i planetari, palcoscenici di visioni, immersioni e approfondimenti sul firmamento e sugli astri.

A Malargüe, in provincia di Mendoza, troviamo l’Osservatorio di raggi cosmici Pierre Auger e il Planetario di Malargüe, due luoghi straordinari che permettono di indagare tutti i misteri che riguardano il cielo. A questi si aggiunge anche il Planetario comunale Janaxpacha Huasi a Aconquija, in Catamarca dove, tra cieli infiniti e montagne suggestive, è possibile immergersi in un paesaggio unico illuminato solo dalle stelle.

Anche nel cuore della città di Buenos Aires è possibile osservare le galassie e decifrare i loro enigmi. La capitale dell’Argentina, infatti, ospita il Planetario Galileo Galilei, un luogo imprescindibile sulla rotta delle stelle.

Dal campo del cielo ai parchi bui: la rotta delle stelle

La caccia di stelle continua con l’osservazione diretta del cielo che ci porta  in uno dei luoghi più magici, affascinanti e misteriosi dell’intero Pianeta. Ci troviamo a Chaco, nel Campo del Cielo, la provincia celebre per la pioggia di meteoriti caduta sul territorio 4500 anni fa che ha resto questo uno dei paesaggi più affascinanti del mondo intero.

A San Juan, invece, esiste uno dei cieli più bui del nostro pianeta ed è quello che sovrasta il suggestivo Parco Nazionale di El Leoncito, a Calingasta, considerato un vero gioiello del turismo astronomico. Sono molti i viaggiatori che ogni anno si recano qui per ammirare la danza delle stelle.

Nell’ambiente selvaggio e suggestivo di Misiones, troviamo il Parco Provinciale Salto Encantado, con i suoi 13.227 ettari verdi. Qui è possibile organizzare escursioni notturne per ammirare le stelle e scoprire tutte le leggende della regione.

Ai piedi del celebre Cerro Uritorco, situato a 1979 metri sul livello del mare, c’è un territorio già famoso e frequentato da tutti gli amanti dei misteri del cosmo. A Capilla del Monte la Fondazione Internazionale Starlight, che protegge i cieli notturni, ha certificato il primo impianto argentino con un cielo straordinario. Le stelle, però, potrebbe non essere le uniche a popolare il cielo. Non a caso, infatti, questa zona è stata ribattezzata l’autostrada degli UFO.

rotta delle stelle argentina

rotta delle stelle argentina

Categorie
città Curiosità location serie tv New York Nord America Viaggi

Le location della serie Tv “The Gilded Age”

Dallo stesso ideatore di “Downton Abbey”, Julian Fellowes, è nato il period drama “The Gilded Age” trasmesso su Sky Serie e su Now. Racconta, però, una storia americana, in un periodo di grandi cambiamenti a livello economico, sociale e produttivo ma anche di crescente conflittualità tra vecchi e nuovi ricchi, all’alba della modernità.

La serie è ambientata in una New York del XIX secolo e in alcune location rimaste ancora tali e quali, come Newport, nel Rhode Island, Troy, nello Stato di New York, e nell’iconica Long Island.

Le location di “The Gilded Age”

Attenzione, spolier – Proprio nel Rhode Island, infatti, sono state individuate alcune proprietà che rappresentavano al meglio il periodo storico e l’ambiente in cui si svolgono gli episodi di “The Gilded Age”. Vere e proprie mansion, ricche e opulente, come quella chiamata The Breakers, con la sua sontuosa sala da ballo e sala da biliardo e le pareti di platino che sono state usate per la casa dei Russell.

Lo sviluppo dell’industria e del trasporto diede vita a una nuova classe di benestanti che portavano i nomi di Vanderbilt, Morgan, Ford, Carnegie e Rockefeller, solo per citarne alcuni. In quegli anni, tra il 1870 e il 1910, si riusciva a fare fortuna molto velocemente e a spendere e spandere conducendo uno stile di vita sontuoso, emulando quello dell’aristocrazia europea.

Altre splendide e famose dimore di Newport dove sono state girate delle scene sono Rosecliff, la cui architettura è ispirata al Grand Trianon di Versailles e che oggi è una casa-museo; Chateau-sur-Mer, una delle case più antiche e più grandi della città che si trova sulla via principale, Bellevue Avenue, anch’essa in realtà un museo; Marble House, il cui portico ricorda quello della Casa Bianca, apparteneva al miliardario filantropo William Kissam Vanderbilt; The Elms, una copia del castello francese Château d’Asnières ad Asnières-sur-Seine, nell’Alta Senna, e infine Hunter House, la meno sontuosa di tutte, almeno all’apparenza, anche se all’interno nasconde affreschi e decorazioni come capitelli, camini e scalinate.

La stanza da letto di George Russell nella spettacolare mansion sulla Fifth Avenue altro non è che quella vera di Consuelo Vanderbilt, l’unica figlia femmina del celebre milionario, a Marble House. La sala da biliardo a The Breakers è quella dove Russell confabula con Patrick Morris nel secondo episodio. E nella sala della musica, sempre di The Breakers, sono state girate le scene della sala da ballo dei Russell.

La cucina di The Elms è spesso inquadrata ed è quella dei Russell, dove lavora il loro chef francese. La camera da letto color zucca del Chateau-sur-Mer è servita come appartamento di Oscar van Rhijn, figlio di Agnes (l’attore Blake Ritson).

Queste ville fanno tutte parte del circuito di dimore storiche chiamato Newport Mansions, che ha permesso di ambientare le scene senza dover apportare alcuna modifica agli interni che già erano perfetti così com’erano. Non appena è uscita la serie negli Stati Uniti è stato creato appositamente un percorso intitolato “The Gilded Age”, proprio per visitare i set dove è stata girata la serie con delle pratiche audioguide.

La trama di “The Gilded Age”

Dopo la morte del padre, Marian Brook (l’attrice Louisa Jacobson Gummer) accompagnata dalla fidata Peggy Scott, un’aspirante scrittrice alla ricerca di un nuovo inizio, si trasferisce dalla Pennsylvania a New York. A ospitarla sono le sue ricche e aristocratiche zie, Agnes van Rhijn (Christine Baranski) e Ada Brook (Cynthia Nixon, la Miranda di “Sex & the City” e del sequel “And Just Like That“). Tuttavia, ben presto Marian si trova coinvolta in una guerra tra una delle zie, l’incarnazione vivente della tradizione, e i suoi ricchissimi vicini, un magnate dell’industria ferroviaria e l’ambiziosa moglie, George e Bertha Russell.

Una curiosità: il termine “Gilded Age” fu coniato dallo scrittore americano Mark Twain e si riferisce a quel sottile alone di benessere che in realtà nascondeva una realtà molto meno attraente.

The_Elms__Rhode_Island

La mansion The Elms nel Rhode Island

Categorie
Africa città eventi festival fiori Idee di Viaggio Madeira vacanza natura Viaggi

I fiori danno spettacolo in città: Madeira non è mai stata così bella

C’è qualcosa di straordinario che accade in alcune parti del mondo quando la primavera arriva. E non parliamo solo di quelle fioriture firmate da Madre Natura che lasciano senza fiato, ma anche di festival e spettacoli che popolano le strade e le piazze delle città che già conosciamo proprio per celebrare il risveglio e la rinascita della natura. Come quelli che si snodano tra le vie di Madeira che, durante il mese di maggio, si trasforma in un palcoscenico di uno show suggestivo e magico.

Nel pieno dello splendore della primavera portoghese, infatti, in città viene organizzato il Festival dei Fiori, una manifestazione che vuole valorizzare le meraviglie di questa stagione, ma che vuole anche mandare un messaggio d’amore  e di rispetto nei confronti della terra che abitiamo.

Ecco che allora, da quasi quarant’anni, la regione autonoma del Portogallo si trasforma in un museo naturale a cielo aperto dove i fiori prendono vita: danzano, si muovono, assumono forme inedite e spettacolari. E meravigliano come solo loro sanno fare.

Il Festival dei Fiori a Madeira

Il Festival dei Fiori a Madeira

Madeira in primavera: la magia ha inizio

Madeira non ha bisogno di presentazioni. L’arcipelago di isole di origine vulcanica situato nell’Oceano Atlantico attira ogni anno, per la sua bellezza, migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Ma c’è qualcosa di estremamente magico che accade tra maggio e aprile, proprio quando la primavera si manifesta in tutto il suo splendore.

Per godere di questo spettacolo dobbiamo recarci a Funchal. Nella capitale di Madeira, già nota per i suoi meravigliosi giardini botanici, fioriscono ogni anno centinaia di specie diverse di fiori straordinari. E dato che l’osservazione, da sola, pare non rendere abbastanza giustizia, ecco che viene organizzato uno degli spettacoli più belli del mondo intero.

Una festa che coinvolge tutti i cittadini del Portogallo e che attira qui numerosi viaggiatori provenienti da ogni parte del globo. Le strade di Funchal, nel mese di aprile o di maggio, sono letteralmente invase di fiori. Vengono creati sapientemente  maestosi e imponenti carri allegorici che sfilano tra le strade, accompagnati da danze e spettacoli organizzati da donne, uomini e bambini che indossano i colori e le forme di Madre Natura.

Non mancano poi esposizioni di tappeti e quadri di fiori, veri e propri capolavori d’arte che vengono disposti in tutta la città.

Il Festival dei Fiori a Madeira

Il Festival dei Fiori a Madeira

Il Festival dei Fiori a Madeira

Quello del Festival dei Fiori è un appuntamento imperdibile, tanto atteso quanto sentito per i cittadini della regione portoghese che si trasforma in un palcoscenico naturale pronto a mettere in scena la natura, con i suoi colori e profumi. L’evento, che si svolge dopo quattro settimane dall’arrivo di Pasqua, prevede il coinvolgimento di tutti gli abitanti della città di Funchal e del Paese intero.

I bambini iniziano a sfilare nella Praca do Municipio e sono invitati a creare la loro personale opera d’arte: un murales di fiori che inneggia alla speranza e che inaugura il grande festival. L’evento prosegue poi con la imponente sfilata di carri allegorici sapientemente addobbati con la flora dell’isola.

Nei giorni successivi, fino a fine mese, tra le strade e le piazze della capitale si tengono una serie di concerti, balli e spettacoli che trasformano il centro cittadino in caleidoscopio di colori. Il profumo dei fiori si libra nell’aria inebriando i sensi, e lo sguardo si perde nell’ammirazione delle composizioni floreali che invadono la città.

La Festa dei Fiori si svolge nei mesi di aprile o di maggio, quattro settimane dopo Pasqua, da 40 anni. Una tradizione che rende la città più bella di quanto non lo sia mai stata.

Marciapiedi ricoperti di fiori, muri che raccontano la bellezza e la speranza, donne e uomini che imitano la natura, mercati ed esposizioni totalmente dedicati alla flora: questo è il Festival dei Fiori di Funchal ed è meraviglioso.

Il Festival dei Fiori a Madeira

Il Festival dei Fiori a Madeira

Categorie
città Destinazioni Europa Parigi Viaggi

Città delle luci: luoghi che risplendono anche di notte

Luci bellissime, che di notte splendono più che mai: tutte le città ne hanno in gran quantità, ma alcune diventano un vero spettacolo nel momento stesso in cui il sole scende sotto la linea dell’orizzonte. E sono proprio queste le destinazioni più suggestive di un viaggio alla scoperta dell’incanto della luce.

Da Parigi a New York, maestosa bellezza notturna

La città delle luci per eccellenza non può che essere la splendida Parigi, chiamata Ville Lumière: un nome romantico che ci ispira suggestioni d’amore, ma che ha invece a che fare con qualcosa di molto più prosaico (e non di certo meno importante). Se da un lato richiama infatti il ruolo fondamentale che la città ebbe in quel periodo storico conosciuto come Illuminismo, dall’altro ci ricorda che Parigi è stata una tra le prime metropoli al mondo a portare la luce nelle strade.

L’illuminazione stradale a gas trovò qui grande risonanza, approdando anche nei vicoli più stretti e meno frequentati, grazie all’opera del luogotenente Gabriel Nicolas de la Reynie risalente al XVII secolo. Certo, ciò non toglie una visione più romantica di Parigi come città delle luci: di notte, i suoi splendidi edifici si vestono a festa. Dalla Torre Eiffel agli Champs-Elysées, dalle sue bellissime passeggiate lungo la Senna ai vicoletti di Saint Germain, la luce è la grande protagonista di emozioni indescrivibili.

Parigi

Parigi

Per trovare un luogo che altrettanto ci ispiri magia dobbiamo volare oltreoceano e scoprire il fascino notturno di New York. La bellezza della Grande Mela non si spegne al tramonto, ma anzi diventa ancora più suggestiva. Il chiaro di luna che si riflette tra i rami di Central Park si mescola con le sfavillanti illuminazioni di una città che, di notte, diventa elegante e sofisticata. Per poter ammirare questo spettacolo, non c’è niente di meglio che concedersi un aperitivo in un lussuoso rooftop bar: dall’alto, l’incanto è davvero unico.

Le insegne luminose tracciano un lungo percorso tra le vie principali della città, e in lontananza lo skyline è magico. Manhattan e il Ponte di Brooklyn sono senza dubbio tra i panorami più affascinanti di cui si possa godere. E la Statua della Libertà, sotto la candida luce lunare, assume sembianze incredibili: un tassello di storia che, di notte, sembra ancora più bello.

New York

New York

Da Las Vegas a Singapore, la vita notturna

Ancora negli Stati Uniti, c’è un’altra metropoli che merita l’appellativo di città della luce. Stiamo parlando, ovviamente, di Las Vegas: patria di casinò e insegne luminose da capogiro, di notte si trasforma completamente rivelando il suo lato più peccaminoso. Hotel sfarzosi e sale da gioco accendono le loro luminarie più brillanti, quasi fossero in competizione gli uni con le altre. Secondo uno studio, sono necessari circa 15mila km di neon per illuminare tutta la città: non è forse un caso che dallo spazio sia ben visibile, unica al mondo nel suo brillare nel bel mezzo del deserto.

Las Vegas

Las Vegas

Ed eccoci infine a Singapore, città scintillante di giorno e ancor più vivace di notte. Al calar del sole, l’imperdibile spettacolo dei Gardens by the Bay è qualcosa di meraviglioso. L’enorme parco nel cuore della metropoli è famoso soprattutto per i suoi superalberi, gigantesche strutture a forma di pianta (alcune alte fino a 50 metri) che ospitano centinaia di specie vegetali. La sera, subito dopo il tramonto, è qui che accade la magia: migliaia di luci colorate si accendono, in un gioco affascinante sulle note di bellissime musiche che creano uno show incredibile.

Singapore

Gardens by the Bay

Categorie
città itinerari culturali Lazio Posti incredibili Roma Viaggi

Santo Stefano Rotondo, il tempio della perfezione

È nella bellezza delle sue linee rotonde, nella sinuosità dei suoi archi e negli incantevoli affreschi che custodisce al suo interno che si nasconde la vera perfezione della Basilica di Santo Stefano Rotondo, uno dei più antichi tempi cristiani. Nel cuore di Roma sorge questa incredibile chiesa a pianta circolare, che ancora oggi suscita grande meraviglia.

Santo Stefano Rotondo, nel cuore di Roma

Arte, architettura e storia si intrecciano amabilmente, tra le ampie arcate e i portici della Basilica di Santo Stefano Rotondo: è a due passi dal Colosseo, dove le mille bellezze della Città Eterna tornano a rivivere ogni giorno, che possiamo ammirare un vero capolavoro. È, questa, una delle più antiche chiese della cristianità e luogo di grande spiritualità, che ne pervade ogni singolo mattone. Eretta nel V secolo, probabilmente per volere di Papa Leone I, sin dall’inizio è nata come tempio di perfezione. La sua pianta circolare è simbolo di totalità e armonia, richiamo della meraviglia cosmica e dell’ordine della creazione.

Dal punto di vista architettonico, Santo Stefano Rotondo rientra nel periodo di massimo fulgore dello stile paleocristiano romano, che si rifà, proprio nelle linee rotonde, alla splendida Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Il progetto originale era sicuramente molto ambizioso: i tre cerchi concentrici che costituivano la sua pianta erano divisi da imponenti colonne architravate, e al loro interno avevano volte a botte e numerosi spazi riccamente decorati. Lastre di marmo rivestivano pavimenti e, in alcuni casi, persino le pareti, mentre il tetto era sorretto da travi in legno.

Santo Stefano Rotondo

Santo Stefano Rotondo, la pianta circolare

La storia della Basilica di Santo Stefano Rotondo

Nei secoli successivi, la Basilica ha subito numerosi interventi che l’hanno portata al suo splendore attuale. Pregiati mosaici e affreschi stupendi hanno trovato pian piano luogo tra le mura di Santo Stefano Rotondo. E tra i suoi arredi più celebri spicca la “Sedia di Gregorio Magno”, un antico sedile in marmo di epoca romana, che secondo tradizione veniva impiegato dal pontefice per pronunciare le sue omelie. Ma il periodo più buio era dietro l’angolo, e si è manifestato con ripetuti saccheggi che hanno spogliato la chiesa delle sue ricchezze – e della sua bellezza incredibile.

Privata di tutto ciò che aveva più pregio e lasciata nell’incuria più totale, la Basilica ha vissuto un primo ritorno di gloria attorno al 1100, quando Papa Innocenzo II ha ordinato la creazione del suggestivo porticato d’ingresso a cinque arcate che ancora oggi possiamo ammirare prima di entrare nella chiesa. E ancora qualche secolo più avanti ha avuto inizio un’importante opera di restauro affidata alle mani esperte dell’architetto fiorentino Bernardo Rossellino. Negli ultimi decenni, Santo Stefano Rotondo è diventato luogo di importanti scavi archeologici che hanno riportato alla luce splendidi manufatti. E i restauri non hanno ancora avuto fine: riportare la Basilica alla sua antica bellezza è l’obiettivo ultimo, preservandone al contempo la storia.

Santo Stefano Rotondo

Il portico di Santo Stefano Rotondo

Santo Stefano Rotondo, tra simbologia e misteri

Se la forma rotonda di questa splendida chiesa di Roma richiama un’antica simbologia che sembra permeare l’intero edificio, Santo Stefano Rotondo è anche luogo di misteri incredibili. Sulle sue pareti vi sono affreschi che suscitano soggezione e un pizzico di orrore, rappresentando con crudeltà tutti i modi in cui un uomo può essere martirizzato. Si tratta del ciclo del Pomarancio, che include ben 34 scene di martirio con terrificanti punizioni in grado di generare più di un brivido freddo. Lo scopo? Mettere in guardia dai pericoli che si possono incontrare lungo il cammino, un monito a dir poco terrorizzante.

Santo Stefano Rotondo

Santo Stefano Rotondo, gli affreschi

Categorie
Brianza città Curiosità Lombardia lusso Viaggi ville

C’è una villa in Brianza dove sembra di tornare indietro nel tempo

In Brianza, poco a Nord di Milano, c’è una villa dove sembra di tornare indietro nel tempo. Si tratta di Villa Sormani Marzorati Uva e si trova nel Comune di Missaglia.

Ancora oggi, i discendenti della famiglia, il Conte e la Contessa Uva, abitano questa splendida dimora immersa in un parco secolare e i cui cancelli vengono aperti regolarmente al pubblico per visite guidate e tanti eventi, per far rivivere ai visitatori le esperienze di un tempo.

La storia di Villa Sormani Marzorati Uva

La villa ha una storia antichissima. Fu costruita sui resti di un castrum romano, dove venne edificato il palazzo del ‘300. Proprio nella cappella adiacente alla villa, la Chiesa di Santa Croce, durante i lavori di restauro del 1965, dietro una nicchia sono stati trovati i resti di un soldato romano, con tanto di punta di giavellotto, una frombola (una sorta di fionda), una moneta che risale all’anno 22 d.C. e diverse offerte votive.

Villa Sormani Marzorati Uva

Villa Sormani Marzorati Uva e il suo parco

Si dice che il fantasma del soldato si aggiri ancora oggi per il palazzo. Anche sotto le fondamenta della chiesetta è stato rinvenuto un ossario risalente alla grande peste raccontata dal Manzoni. All’interno della villa c’è persino un pozzo profondo 40 metri dove, volendo, ancora oggi si può attingere acqua.

Visitare la villa

Il tour guidato della villa è un viaggio indietro nel tempo che si mescola a racconti, aneddoti personali e misteri mai svelati. La visita dà accesso ad alcune delle stanze aperte al pubblico, ancora arredate come una volta e colme di cimeli storici: la Sala delle uniformi (dove è esposta l’uniforme da Ussaro Imperiale asburgico del Conte Carlo Sormani, primo Conte di Missaglia), la Sala da pranzo, la Sala del tè, la Sala da biliardo, le camere con i letti a baldacchino e la Sala della musica.

Le visite private vengono organizzate tutto l’anno su prenotazione. Durante l’ultima “Visita in villa“, la narrazione della storia attraverso i secoli è stata rappresentata da alcuni figuranti, in splendidi costumi ottocenteschi, che hanno fatto rivivere i personaggi e ciò che accadeva 150 anni fa in quegli ambienti della villa rimasti immutati nel tempo. Al racconto, sono seguiti balli nella Sala da ballo, tra valzer e quadriglia. Il prossimo appuntamento è il 10 aprile.

villa-uva-brianza

Eventi in costume a Villa Sormani Marzorati Uva in Brianza

Musica da camera in villa

È proprio nella Sala della musica che vengono organizzati dei suggestivi concerti da camera, “La grande opera in villa“, con pochi fortunati ospiti e i cantanti in costume d’epoca, realizzati dalla sartoria teatrale Bianchi che fornisce anche La Scala di Milano, che si esibiscono a pochi passi dagli spettatori. Dal “Rigoletto” e “La Traviata” di Verdi alla “Madama Butterfly” e “La Bohème” di Puccini, il calendario è fitto di appuntamenti (i prossimi sono “Madama Butterfly” il 20 marzo, con la soprano giapponese Hiroko Morita che si è esibita nei più importanti teatri del mondo, e il 24 aprile, “La Traviata” il 27/03 e “La Bohème” il 3/04).

A partire dall’11 giugno, per quattro sabati consecutivi, ci sarà un concerto del nuovo e meraviglioso “Festival Vivaldi” che si terrà nella trecentesca cappella di Santa Maria in Villa oppure nel parco, di fronte alla suggestiva Grotta dei giochi d’acqua. Le date successive sono il 18 giugno, quando verrà rappresentato un inedito manoscritto scoperto nella Sächsische Landesbibliothek di Dresda, il 2 e il 9 luglio. Il festival diventerà un evento annuale.

Proprio come accadeva nel ‘700, quando i mecenati invitavano i musicisti a esibirsi per il loro ristretto gruppo di ospiti, magari addirittura in anteprima assoluta, prima di presentare le opere al vasto pubblico, così esclusive sono queste rappresentazioni rivolte a pochi fortunati spettatori. Seduti sulle poltroncine di velluto, circondati da quadri, arazzi e carte da parati ci si sente come dei principi.

Eventi culturali in villa

Tante sono le occasioni per visitare Villa Sormani Marzorati Uva. Ogni anno, a settembre, si tiene “Ville aperte in Brianza“, che offre l’occasione di visitare una ventina di dimore storiche private tra cui anche Villa Sormani Marzorati Uva. E, quest’anno, per la prima volta, oltre all’edizione autunnale, ci sarà anche quella primaverile che si terrà dal 30 aprile al 1° maggio.

Villa-Sormani-Marzorati-Uva

Gli eventi a Villa Sormani Marzorati Uva a Missaglia

D’estate, nel parco viene inscenata una ricostruzione storica con una promenade e un pic-nic degni di un set cinematografico, in cui rivivere gli ambienti e il contesto in cui si viveva la vita nei secoli scorsi.

Poi vengono organizzati eventi culturali, tra cui reading, come “Verdi racconta verdi”, interpretato dal drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory, che si terrà prossimamente. Infine, ogni quattro anni si svolge il Premio Arte e cultura Villa Sormani, giunto quest’anno alla quinta edizione, che ha visto tra i vincitori lo stesso Finazzer Flory, Pupi Avati, Alberto Zangrillo e molti altri.

Chi desidera rivivere il passato, immergendosi per un giorno in un ambiente fatto di pizzi e crinolina, di pic-nic sull’erba e tè delle cinque, sentendosi come il protagonista di un “costume drama” stile “Downton Abbey” o “Bridgerton” non può quindi perdersi questa esperienza. Se indosserete una mantellina nessuno ci farà caso.

Categorie
città Genova Liguria Notizie parchi naturali vacanza natura Viaggi

Riparte l’Hogwarts Express italiano, per scoprire il Parco dell’Antola

C’è un treno, in Italia, dedicato ad Harry Potter. È l’Hogwarts Express che parte da Genova e che va alla scoperta del Parco dell’Antola, nell’immediato entroterra ligure. Il trenino del maghetto non è una novità, ma nuovo è l’itinerario che partirà il 26 marzo e che sarà in versione “green”.

Il Trenino di Harry Potter andrà infatti alla scoperta dei Patronus che vivono nell’Antola e delle piante di Pomona con un corso di erbologia di montagna.

Il Genova Hogwarts Express edizione Antola Experience

I maghetti che partecipano al viaggio avranno il compito di realizzare delle foto speciali per raccontare la giornata, che andranno pubblicate su Instagram. Le tre foto che riceveranno più like vinceranno dei premi speciali e saranno pubblicate sulla pagina Facebook di Avventure Cittadine Genova e su Potterandmore.com il sito dedicato al mondo di J.K Rowlings.

Il trenino partirà dal binario 9 e 3/4 della stazione di Manin di Genova per arrivare a Casella, con uno spettacolo straordinario insieme a tutti i personaggi della scuola di magia più famosa di sempre. Ad accogliere i maghetti ci saranno la mitica professoressa di erbologia, Pomona Sprite, il Professor Piton e naturalmente la cattivissima Bellatrix Lestrange.

Ma la squadra è ricchissima di personaggi. Non mancheranno Sibilla Cooman, una strega veggente, nonché professoressa di Divinazione alla Scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, Ninfadora Tonks, una strega Mezzosangue e metamorfomagus, Priscilla Corvonero, la strega rinomata per la sua bellezza, Rita Skeeter, la strega-giornalista della Gazzetta del Profeta, Olympe Maxime, una strega Mezzogigante e preside dell’Accademia della magia di Beauxbatons, e naturalmente Harry Potter.

Tutti i viaggiatori potranno degustare i canestrelli magici e portare a casa una foto-ricordo. L’edizione speciale “green” chiamata Antola Experience è stata organizzata in collaborazione con il Parco Regionale dell’Antola, sull’Appennino ligure, allo scopo di conoscere luoghi inesplorati e gusti mai provati.

Il Parco naturale regionale dell’Antola

Il parco, grande quasi 5mila ettari, è un’area naturale protetta dominata dal Monte Antola, alto 1.597 metri, che fa da spartiacque tra le valli principali. Qui la natura è selvaggia e incontaminata, fatta di boschi di faggi, pioppi, castagni e piante da frutto selvatiche. I prati e i sottoboschi del parco regalano un’enorme ricchezza di fiori che, proprio con l’arrivo della Primavera, trasformano il paesaggio in uno spettacolo di colori. Distese di primule, campanellini, genziane, narcisi e di gigli rossi sono una vera gioia per gli occhi.

I mammiferi che abitano il parco sono sicuramente gli animali di maggior richiamo turistico. Tra tutti, quello di più grande pregio è il lupo – che, per fortuna, non è così facile incontrare -, ma ci sono anche splendidi daini e caprioli, volpi, lepri e tanti scoiattoli.

Info utili

È obbligatoria la prenotazione inviando un messaggio via WhatsApp al numero 3404910024, indicando il nome dell’evento (Genova Hogwarts Express edizione Antola Experience) e il numero di partecipanti.

hogwarts-express

Il Genova Hogwarts Express edizione Antola Experience

Categorie
aeroporti Bergamo città Europa Lombardia Notizie Viaggi

È italiano il miglior aeroporto europeo

Servizi ai passeggeri, migliori esperienze di viaggio, sistemi di sicurezza e misure anti contagio in emergenza Covid-19: il miglior aeroporto d’Europa si trova in Italia, ed è Il Caravaggio di Bergamo. Lo scalo, noto anche con il nome di Orio al Serio (per via del comune che lo ospita) ha ricevuto il conferimento di un importante “medaglia”: il Premio Aci Europe, quale miglior aeroporto europeo nella categoria tra i 5 e i 15 milioni di passeggeri all’anno.

Aeroporto di Bergamo premiato come migliore in Europa

L’Airport Service Quality Award è uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama aeroportuale. Un premio che viene assegnato ai migliori scali a livello mondiale tenendo conto del tasso di gradimento dei viaggiatori. Sulla base dell’opinione espressa dai passeggeri, infatti Aci ha raccolto diverse interviste nei singoli scali per misurare quanto venissero apprezzati servizi, esperienze e misure di sicurezza. Così a Bergamo sono volati applausi, non solo per l’eccellenza a livello globale nei servizi forniti ai viaggiatori, ma anche per l’applicazione delle misure di contrasto al Covid-19. Anche il “Best Hygiene Measures”, infatti, se l’è aggiudicato il Caravaggio di Bergamo.

Entrambi i premi sono stati assegnati dopo aver comparato gli esiti di ben 370.000 interviste ai passeggeri, chiamati a rispondere in merito alla qualità dei servizi e sull’efficacia delle misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid-19. Una percezione, quella dei viaggiatori, notevolmente mutata rispetto al passato, proprio per il momento attuale caratterizzato dalla pandemia e alla crisi del trasporto aereo.

Sacbo, la società che gestisce lo scalo di Bergamo, tra i più importanti del centro nord Italia, è stata premiata perché è stata in grado di adattare la propria offerta al fine di continuare a garantire i servizi migliori per tutta la durata dell’esperienza di viaggio, dall’arrivo in aeroporto all’imbarco, ai controlli, al ritiro bagagli.

L’area Milano-Bergamo fa volare 49 milioni di viaggiatori l’anno

L’Aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, nome forse più noto dell’ufficiale Aeroporto Internazionale Il Caravaggio, a 5 km di distanza dal centro di Bergamo e circa 50 km dal centro di Milano, è il terzo scalo italiano per numero di passeggeri, ed è il più importante e di riferimento per le compagnie low cost nel Belpaese.  Con gli aeroporti di Milano-Malpensa e Milano-Linate forma il sistema aeroportuale milanese che fa volare oltre 49 milioni di passeggeri annui (il dato più recente è del 2019). Si tratta del secondo sistema aeroportuale in Italia, dopo quello della capitale.  Anche i collegamenti con i mezzi di trasporto pubblico e privato per arrivare allo scalo bergamasco sono diversi: i bus, ad esempio partono dalle città di Bergamo, Milano, Monza, Brescia e Torino.

Il network di Milano Bergamo è caratterizzato da voli di durata media di poco inferiore alle due ore, che corrisponde al tempo mediamente trascorso da ogni passeggero in aeroporto. Le dieci rotte europee principali da Bergamo Il Caravaggio? Londra Stansted, Barcellona El Prat, Bruxelles Charleroi, Madrid, Dublino, Valencia, Parigi Beauvais, Bucharest, Vilnius, e Manchester. Le due città italiane più raggiunte con voli in partenza da Bergamo, invece, sono Bari e Cagliari.

Aeroporto Bergamo

Categorie
città Destinazioni Europa Londra Viaggi

Londra: alla ricerca di carica e benessere nel verde cittadino

Chi l’ha detto che visitare una capitale europea debba essere solo una corsa continua tra musei e monumenti principali? Impariamo a dedicare anche nei brevi viaggi un po’ di tempo per il nostro benessere; utilizziamo la natura che abbiamo a disposizione per prenderne il massimo beneficio.

Cose da fare a Londra nel verde cittadino che non ti aspetti:

Passeggiare tra le piante officinali di Chelsea Physic Garden

Ci troviamo a West London, in una delle zone più eleganti della città, poco distanti dall’Albert Bridge, uno dei ponti più belli e direi anche meno conosciuti che attraversano il Tamigi, in perfetto stile vittoriano e siamo diretti al Chelsea Physic Garden: il più antico orto botanico di Londra, fondato nel 1673 dalla Società dei Farmacisti, dove si coltivano piante officinali da usare in medicina e dove si può visitare il giardino roccioso dedicato alle piante alpine. Ci sono diverse zone in cui passeggiare: serre, aiuole, giardino erboristico medicinale; pare che, vista la vicinanza con il Tamigi, ci sia un microclima così unico da permettere la coltivazione di piante che non crescono in nessuna altra zona del Regno Unito. Passeggiate e respirate a pieni polmoni, la presenza di una varietà così numerosa di piante porterà sicuramente un contributo importante al vostro umore. Anche se sicuramente vi verrà voglia di fotografare ogni cosa, cercate di fare un uso consapevole della tecnologia per poter immergervi a fondo nella natura. Vi consiglio una pausa nel loro bellissimo caffè, dove è possibile anche comprare un cestino per il pic nic e scegliere il posto preferito del giardino per degustarlo.

Una passeggiata consapevole a Barkeley Square tra i suoi platani secolari

Ci troviamo in zona Mayfair, uno dei quartieri più eleganti ed esclusivi di Londra, nella bellissima Barkeley Square, dove si può passeggiare tra i platani orientali secolari di Londra, pensate che furono piantati nel 1789. Durante la stagione in cui sono coperti dalle foglie è uno spettacolo davvero unico, sembrerà di essere avvolti dalla natura, protetti da una coperta di verde. Dopo una passeggiata consapevole in cui ci immergiamo totalmente in questo regalo della natura vi suggerisco di scegliere una delle panchine della piazza per leggere un libro, meditare o ascoltare della musica in una cornice davvero unica.

In bicicletta su Regent’s Canal

Sarò anticonvenzionale, ma il mio corso d’acqua preferito a Londra non è il Tamigi, ma il Regent’s Canal, lo trovo più intimo, attraversa quartieri, viuzze, case galleggianti e in ogni suo tratto è diverso da quello precedente. Solitamente lo esploro a piedi in piccoli punti, ma se volete davvero fare un’esperienza unica è possibile percorrerlo in bicicletta, tutto o fino a dove vi reggono le gambe, magari al ritorno si può prendere la metropolitana.

Vi suggerisco un itinerario che attraversa buona parte della città spostandoci da est ad ovest. Partiamo da Limehouse Basin l’antica zona portuale in cui il canale si immerge nel Tamigi, una zona piena di barche e antiche costruzioni. Procedendo verso nord oltre il Victoria Park si arriva al Hertford Union Canal, qui inizia il Mile End Park una distesa di trentadue ettari di verde: si tratta di una zona completamente bombardata durante la Seconda guerra mondiale e che, successivamente, è stata destinata a parco naturale reso unico dalle numerose specie di uccelli e farfalle. Costeggiando il Victoria Park arriviamo nella zona di Hoxton, che amo molto, hipster, alla moda e piena di street art. Vi suggerisco una pausa pranzo al Hoxton Street Market, luogo molto alternativo e nei weekend è davvero piacevole. Dirigendovi verso ovest attraversiamo Angel, quartiere che negli ultimi anni è diventato residenza di una Londra molto ricercata, innovativa e giovane. Lungo il canale ci sono tantissimi palazzi con enormi vetrate dove sbirciare un po’ la vita altrui, immensi loft adibiti a coworking, dove tutti noi vorremmo lavorare almeno un giorno e bellissime house boat con fioriere sparse nei posti più impensati. Attraversiamo la nevralgica King’s Cross, dove è possibile approfondire la storia del canale visitando il London Canal Museum. Se invece volete immergervi nella natura a piedi attraversate la sponda e dirigetevi verso Camley Street Natural Park: una riserva naturale incontaminata. Torniamo su strada e pedalando ancora un po’ arriviamo a Camden Town, luogo iconico per la nascita di idee, tendenze e musica, è ancora un posto perfetto per fare shopping e scovare qualche stranezza che in Italia ancora non è arrivata.

londra in bici

Tour in bicicletta a Londra ©VisitBritain/Jacob Niblett

Fare night kayak sul Tamigi

Anche se forse Londra non è la prima location che ci viene in mente quando pensiamo ad un’escursione in kayak, l’esperienza potrebbe sorprendervi. Durante la bella stagione le giornate londinesi sono molto più lunghe delle nostre e questo vi dà la possibilità di godervi una passeggiata in kayak lungo il Tamigi tra il tramonto e il crepuscolo che dura ben tre ore. Avventura magnifica e irripetibile: inizia a St Mary’s Church nel quartiere di Battersea e finisce verso Greenwich. Il Parlamento, St Paul’s, Bank Side, il Tower Bridge e l’Old Naval College sono solo alcuni dei monumenti iconici che potrete osservare dall’acqua.

kayak sul tamigi

Kayak sul Tamigi nei pressi della Tower Bridge, Londra. ©VisitBritain/Mollie Bylett

Forest Bathing e arrampicata sugli alberi ad Harcourt Arboretum

Avete mai sentito parlare di Forest Bathing? Significa letteralmente bagno nella foresta ed è una pratica di origine giapponese, tutti gli alberi, alcuni tipi in particolare, sprigionano nell’aria delle sostanze che inalate contribuiscono al nostro benessere, ci aiutano a rilassarci, hanno un effetto antiossidante e rafforzano il nostro sistema immunitario. Due ore di passeggiate un paio di volte alla settimana ci rimettono in armonia con la vita. Spesso non è necessario andare fuori città o spostarsi di chilometri, lo si può fare anche nei parchi cittadini, ad esempio a Londra un luogo perfetto è Harcourt Arboretum, 130 acri di terreno con una vastità di specie impressionante. Oltre a poterlo fare in autonomia, il parco organizza delle sessioni settimanali di Forest Bathing che durano tre ore e uniscono pratiche di respirazione, di yoga, di meditazione e camminate consapevoli. Ci sono anche giornate dedicate all’arrampicata sugli alberi, in totale sicurezza, con elmetti, imbracature e corde.

Fare yoga all’aperto sui tetti di Londra

Ormai è noto a tutti che fare yoga con costanza abbia un grosso impatto sul nostro benessere e farlo all’aperto moltiplichi questi benefici. Ovviamente è possibile praticare yoga in ogni parco di Londra o in maniera autonoma o unendosi ai moltissimi gruppi che facilmente si trovano su piattaforme web. Esiste, tuttavia, anche un altro modo di praticare yoga all’aperto a Londra ed è farlo sui rooftop della città. È una nuova tendenza forse più legata alla moda che al benessere, però vi permetterà di fare un’esperienza unica e godere, in molti casi, di una vista invidiabile della città.

Ecco alcuni suggerimenti dove praticare yoga sui rooftop: allo Sky Garden, si trova nella parte superiore del Walkie Talkie, solitamente durante la settimana si inizia molto presto, verso le 6.30, ma nel weekend c’è anche la possibilità di fermarsi per il brunch alla Darwin Brasserie. Al The Shard farete letteralmente yoga nell’edificio più alto di Londra, direi l’aria migliore per i vostri respiri. Le lezioni sono organizzate ogni sabato sulla piattaforma di osservazione dove c’è la punta di vetro dell’edificio, perfetto per chi vuole sentire la sensazione di volare sulla città. Si può praticare anche sul Peckham’s Bussey Building: sui tetti del Rooftop Film Club e il Frank Cafe.

Spero che i miei consigli su come avere un’esperienza immersiva nella natura nella splendida cornice di Londra vi siano piaciuti, ricordatevi sempre di cercare il benessere e la natura in ogni vostra giornata, anche in viaggio.

Regent’s Canal, Londra ©VisitBritain/Tommy Ga-Ken Wan

Categorie
Barcellona città Europa Idee di Viaggio Viaggi

Calafell: perché dovresti visitare questo luogo da sogno

Sole, mare e splendidi monumenti: Calafell è un villaggio spagnolo dal sapore moderno, dove tuttavia non mancano bellissime testimonianze di un longevo e florido passato. Siamo a poca distanza da Barcellona, in una zona turistica spesso affollata – soprattutto durante l’estate. Ecco perché dovremmo proprio andare alla scoperta delle bellezze di questa cittadina costiera.

Calafell, perla della Costa Dorada

La Costa Dorada è una rinomata meta balneare spagnola, che si snoda per chilometri a sud di Barcellona. Qui si trovano molte località turistiche come l’antica città di Tarragona (un vero gioiello dal punto di vista architettonico) e il piccolo borgo marinaro di Altafulla, dove poter ammirare ancora i pescherecci ancorati al porto. Ed è proprio qui che sorge anche una cittadina forse meno conosciuta, ma non per questo meno affascinante. Si tratta di Calafell, che vanta spiagge strepitose e tantissimi locali per trascorrere le proprie serate di vacanza.

In effetti, il villaggio potrebbe diventare un’importante destinazione turistica, ricca di meraviglie da scoprire. È durante il periodo estivo che Calafell si trasforma, lasciando le sembianze di sonnacchioso borgo di provincia per assumere quelle di festaiola città pronta ad accogliere migliaia di visitatori. Vi sono diverse spiagge di sabbia dorata, lambite da acque cristalline che lasciano senza fiato: alcune sono attrezzate, perfette soprattutto per le famiglie, mentre altre sono ad accesso libero. I servizi, d’altronde, non mancano di certo. Ristoranti, bar e hotel sono pressoché ovunque, così da rendere qualsiasi viaggio pieno di confort.

Perché andare a Calafell, perla della Catalogna? Oltre al turismo balneare, l’enogastronomia è un dettaglio irrinunciabile: la cittadina offre moltissime specialità della zona, tra cui buon pesce e vini deliziosi. Se siete amanti dello sport, poi, le attività da praticare sono numerose, dalla vela al paddle – tutto rigorosamente sotto il bollente sole estivo. E una passeggiata nell’antico quartiere dei pescatori vi permetterà di assaporare l’atmosfera più autentica di una regione della Spagna che conserva ancora un fascino magnetico. Ma le sorprese non sono certo finite qui.

Cosa vedere a Calafell

Calafell non è solamente spiagge e locali, bensì anche monumenti e bellissime testimonianze storiche. Proprio nel quartiere dei pescatori, ad esempio, si trova il museo Cofradia de los Pescadores, una suggestiva mostra che racconta la quotidianità di coloro che della pesca hanno fatto il loro mestiere, sin dal XVII secolo per arrivare ai nostri giorni. Sempre a due passi dalla costa, potrete scoprire la meraviglia della Cittadella Iberica di Calafell, un importante sito archeologico emerso negli anni ’80. Si tratta di un antichissimo insediamento risalente al VI secolo, probabilmente sede di una lontana tribù iberica. La sua bellezza consiste nel fatto che, grazie all’opera di archeologia sperimentale, è possibile entrare nelle case e ammirare da vicino i reperti in esse rinvenuti.

Addentrandosi verso la parte alta della città, infine, potrete godere non solo di un panorama mozzafiato, ma anche di un vero monumento medievale: è il Castello di Calafell, un avamposto musulmano conquistato (e quindi trasformato) dai romani. Tra una piccola chiesetta suggestiva e antiche necropoli scavate nella roccia, la fortezza regala anche un gioiello d’architettura che nasconde una vecchia leggenda. Stiamo parlando del Communidor, una specie di campanile a base quadrangolare con quattro finestre ai lati, che avrebbe dovuto allontanare i demoni e purificare l’aria infestata dai miasmi delle streghe.

Calafell

Calafell