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La porta del paradiso si trova in Cina: ecco come arrivarci

E se vi dicessimo che la porta del paradiso esiste ed è in un luogo di grande fascino? Per poterla ammirare si deve volare fino in Cina e, più precisamente, si deve raggiungere la città di Zhangjiajie che si trova nella zona nordoccidentale della provincia dello Hunan.

E qui, sulla cima di una montagna, che sorge questa sorta di portale che sembra proprio voler congiungere la terra con il cielo, non stupisce che la traduzione di Tiānmén Shān (montagna Tianmen) sia monte della porta celeste, perché è lì che si trova questa cavità naturale.

Raggiungerla, però, non è così semplice: si deve fare un po’ di fatica, ma si è ripagati da panorami incredibili e da tante altre attrazioni che si possono trovare nei pressi della medesima location.

Porta del paradiso, come arrivare al luogo da sogno in Cina

Ci sono posti che sembrano usciti dalla nostra immaginazione, da una storia, da un sogno. Uno di questi posti è la porta del paradiso che si trova in Cina e che vale la pena raggiungere se si desidera vivere un’esperienza indimenticabile.

Lo scenario è favoloso, basti sapere che poco lontano da qui si trovano anche le montagne che hanno ispirato Avatar, per questo non è difficile capire la portata della bellezza di questo posto.

La porta del paradiso non si trova in basso, ma per ammirarla dal vivo si deve salire verso il cielo e, nello specifico, a 1519 metri di altitudine. A guardarla si tratta di un grande buco nella montagna, un arco scolpito dalla natura di una grandezza abbastanza impressionate: 30 metri.

La strada per raggiungere la porta del paradiso

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Cina, la strada per raggiungere la porta del paradiso

Ma prima di arrivarci si deve faticare: si può percorrere una strada che si snoda per ben 99 tornanti, oppure scegliere di salire con una funivia realizzata in anni recenti che parte dalla stazione ferroviaria di Zhangjiajie: viene considerata tra le più lunghe al mondo e si allunga per 7455 metri. Poi vi sono anche 999 scalini, da percorrere per raggiungere la cavità: regalano un panorama straordinario, anche se la fatica di percorrerli tutti va messa in conto.

In cima vi è la porta del paradiso, che pare sia “nata” nel 263 con il crollo del dorso di una grotta: il tempo e gli agenti atmosferici hanno fatto il resto.

Non solo porta del paradiso: le altre tappe

Senza dubbio la porta del paradiso è uno di quei luoghi in Asia in cui la natura regala scorci indimenticabili, tra i picchi delle montagne e le foreste, ammirando il paesaggio circostante. Ma non è l’unico posto meraviglioso e mozzafiato che vale la pena vedere quando si è lì.

Vi sono alcuni percorsi da provare come Il cammino della fede – in inglese Walk of Faith -, si tratta di una passerella in vetro, a strapiombo sul vuoto, che si snoda per 60 metri: decisamente da brividi, ma perfetta per chi non soffre di vertigini e ama l’adrenalina. Si può anche percorrere un ponte sospeso, ugualmente adatto a chi non ha paura delle altezze. E poi visitare un tempio, molto suggestivo e che permette di cogliere l’anima spirituale di questi luoghi.

Un viaggio nel cuore della natura, dove la mano dell’uomo ha saputo realizzare strutture capaci di rendere il viaggio ancora più memorabile.

La lunga scala per la porta del paradiso

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La lunga scala di 999 gradini per la porta del paradiso in Cina
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Le mete dei viaggi di settembre e ottobre: dal Mediterraneo alla Cina

Le temperature sono ancora miti, la folla delle ferie estive si è diradata, le giornate non sono ancora troppo brevi: è l’autunno il periodo perfetto per programmare una vacanza e, in particolare, i mesi di settembre e ottobre sono l’ideale per raggiungere alcune località vicine (ma anche lontane) all’Italia.

Da destinazioni attraverso le varie regioni del Bel Paese, fino a vacanze da programmare in qualche Paese vicino, ma senza dimenticare le vacanze dall’altra parte del mondo, per conoscere e approfondire culture diverse e profondamente affascinanti.

È sempre il momento giusto per fare le valigie e programmare un viaggio, ma ci sono dei periodi dell’anno che sono particolarmente indicati per godersi appieno l’esperienza: settembre e ottobre sono l’ideale, ad esempio, per visitare località di mare del sud Italia oppure per raggiungere capitali, città d’arte e luoghi in cui si tengono appuntamenti speciali.

Le dieci mete di viaggio per una vacanza nei mesi di settembre e ottobre.

Italia, dove andare in vacanza nei mesi di settembre e ottobre

L’Italia è fantastica in autunno: ci sono le destinazioni perfette per chi ama il foliage e la palette di colori di questo periodo dell’anno, oppure le località in cui andare alla ricerca di castagne, mete che sono adatta a tutti coloro che apprezzano i prodotti di stagione. Oltre a questo, si può programmare una vacanza in una città d’arte, oppure godersi le spiagge e le località di mare senza la ressa estiva: dalla Costiera Amalfitana alle spiagge del Sud Italia, si può organizzare una vacanza lungo la costa del Bel Paese e colmare gli occhi di bellezza.

Vacanze settembre e ottobre: Italia il foliage nel Chianti

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Il foliage nel Chianti per una vacanza in autunno

Grecia: l’isola di Creta

Creta durante l’autunno è una meta fantastica da raggiungere: ci sono meno vacanzieri, le temperature sono gradevoli e le cose da fare tantissime. Questa isola della Grecia, infatti, non solo è bellissima dal punto di vista paesaggistico, con la sua natura e le sue spiagge da sogno, ma è anche ricca di storia che si riflette nei resti che sono giunti fino a noi come il Palazzo di Cnosso, che risale all’età del bronzo e alla civiltà minoica, oppure il Monastero di Arkadi di cui non è nota la datazione, anche se si pensa possa essere fatto risalire al XII secolo.

Creta in autunno: Palazzo di Cnosso

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A settembre e ottobre la meta è Creta tra natura e storia

Le isole Canarie

Meta adatta a una vacanza 365 giorni l’anno, con il loro mare favoloso, le isole Canarie sono un sogno anche a settembre e ottobre: non solo per le spiagge ma anche per la natura che regala location spettacolari. Temperature gradevolissime (si attestano intorno ai 26 gradi) e tante attività da fare sia fuori dall’acqua che in mare, le Canarie in autunno vanno raggiunte subito per una vacanza indimenticabile.

Viaggio tra settembre e ottobre: isole Canarie

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Per una vacanza tra settembre e ottobre: isole Canarie

Turchia, Antalya

Con un mare caldo e temperature molto gradevoli, la Turchia è una destinazione adatta a una vacanza nel periodo di settembre e ottobre. Nello specifico si può volare ad Antalya, città che si affaccia sul golfo di Adalia e che si trova alle pendici dei monti del Tauro occidentale. Mare, monti, foreste e resti che sono giunti a noi dal passato, rendono questo luogo affascinante e da raggiungere per tante ragioni diverse.

Antalya in Turchia per un viaggio tra settembre e ottobre

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Vacanza tra settembre e ottobre: Antalya in Turchia

Oktoberfest a Monaco di Baviera

Tra settembre e ottobre si deve sperimentare almeno una volta nella vita l’Oktoberfest: festival che si tiene a Monaco di Baviera in Germania. Si tratta di un appuntamento molto tradizionale (basti sapere – ad esempio – che nel 2025 arriva alla 190esima edizione) in cui provare piatti tipici, bevande, ma anche immergersi nell’atmosfera e nel folklore di questi luoghi. Si tiene in genere dal 20 settembre al 5 ottobre.

Tra settembre e ottobre raggiungi l'Oktoberfest Monaco di Baviera

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Oktoberfest a Monaco di Baviera, tra settembre e ottobre

Algarve, in Portogallo

Affacciata sull’Oceano Atlantico, nel sud del Portogallo, la regione Algarve è una di quelle mete di viaggio che vanno bene tutto l’anno, ma la peculiarità dell’autunno è che in questo periodo è un luogo meno affollato di turisti rispetto all’estate, pur mantenendo temperature fantastiche che si attestano tra i 14 (la minima) e i 23 gradi. Il mare è sempre abbastanza freddo e si tratta di una delle località amate da chi pratica surf, ma in autunno il mare è adatto solo ai più esperti. Si possono fare escursioni nella natura o alla scoperta delle cittadine della zona, ma anche delle sue splendide spiagge. Una fra tutte? Praia da Marinha.

Alvor Algarve, in Portogallo: vacanza da settembre a ottobre

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Alvor nella regione Algarve in Portogallo: vacanza tra settembre e ottobre

Marocco, Marrakech

Il caldo non è più soffocante, anzi le temperature a ottobre sono molto piacevoli (intorno ai 25 gradi) e questo è il periodo migliore per raggiungere il Marocco, nello specifico Marrakech. Qui si possono fare moltissime cose come scoprire la Medina e poi, ancora, immergersi nelle bellezze e nella cultura di questo luogo, tra giardini, monumenti e suq.

Marrakech, per una vacanza tra settembre e ottobre in Marocco

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Marrakech, meta di una vacanza tra settembre e ottobre in Marocco

New York

La Grande Mela in autunno è una destinazione favolosa: New York affascina e incanta in ogni momento dell’anno ma, tra settembre e ottobre, quando le temperature sono ancora piacevoli, si può esplorare questa immensa città e scoprirne le sue tante anime: da Central Park alla Statua della Libertà, dal Ponte di Brooklyn ai tanti musei, non basta una settimana per carpirne l’anima vivace e multiculturale, ma senza dubbio si può conoscere meglio Manhattan e i suoi tanti quartieri.

New York, meta di una vacanza tra settembre e ottobre

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Vacanza tra settembre e ottobre a New York

Pechino, Cina

Voliamo dall’altra parte del mondo, in Asia, per raggiungere Pechino in Cina: settembre e ottobre sono mesi adatti per visitarla perché le temperature sono molto piacevoli e le precipitazioni scarse. A questo aggiungiamo che si tratta di un luogo ricco di cose da vedere e da esplorare: dalla Città proibita, dove hanno vissuto le dinastie di imperatori per circa 500 anni, al Tempio del Paradiso, il più grande della città, senza dimenticare luoghi come piazza Tienanmen, simbolica dal punto di vista storico e politico.

Viaggio a Pechino in Cina nei mesi di settembre e ottobre

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Città Proibita, a Pechino in Cina per una vacanze d’autunno

Indonesia

La stagione secca in Indonesia va dal mese di maggio a quello di ottobre; quindi, il nostro autunno è l’ideale per raggiungere questo grande stato arcipelago che si trova nel sud – est asiatico. È uno stato molto esteso per cui le temperature possono variare da zona a zona, ma generalmente si attestano tra i 22 e 32 gradi, così come il mare è favoloso tutto l’anno. Ci sono tantissime cose da programmare se si vuole fare una vacanza qui, da stabilire anche in base alla zona che si raggiunge. Se si va a Sumatra, ad esempio, si può apprezzare il parco nazionale di Gunung Leuser, a Bali si può godere delle bellissime spiagge e vale la pena raggiungere Giava per respirare la cultura di questi luoghi.

Bali, da raggiungere tra settembre e ottobre

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Viaggio in Indonesia a Bali tra settembre e ottobre
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Halloween: tradizioni e celebrazioni dal mondo

Per molti è sinonimo di “dolcetto o scherzetto”, di zucche intagliate e di personaggi paurosi, ma Halloween è molto più di questo. È una delle festività più antiche del mondo, amata da adulti e bambini ed entrata di diritto tra le tradizioni imprescindibili dell’anno. Quando l’autunno trasforma i paesaggi con i suggestivi colori del foliage e il mese ti ottobre volge al termine, il mondo intero si prepara a celebrare la vita e la morte con un insieme di riti pagani e religiosi, in cui cultura e tradizione differenziano Halloween tra i vari Paesi.

Dall’Irlanda, luogo in cui è nata questa festività, all’America, che ne è diventata la massima esponente, toccando Messico, Cina e Giappone, partiamo per un viaggio alla scoperta delle più significative tradizioni legate ad Halloween in giro per il mondo.

Irlanda e Regno Unito, dove è nato Halloween

Sebbene i cittadini americani prendano molto sul serio questa festività, al punto tale da essersi immedesimati a pieno in tale tradizione, le origini di Halloween sono da ricercare in Irlanda e più precisamente nel Samhain, il capodanno celtico (chiamato anche “All Hallowtide“) festeggiato il primo giorno di novembre come termine del periodo del raccolto e l’inizio dell’inverno.

Con i secoli, all’antica festa celtico-pagana si sono aggiunte leggende e altre storie che hanno trasformato Halloween nella versione più moderna che conosciamo. Tra tutte c’è quella di “Jack o’ lantern”, il fabbro irlandese simbolo delle anime dannate che rivive in quelle zucche lavorate a mano che popolano le strade e i quartieri durante il mese di ottobre.

In Irlanda, e in generale anche nel Regno Unito, oggi per commemorare il culto celtico si accendono dei grandi falò, soprattutto nelle aree rurali, proprio per continuare in qualche modo la tradizione dei rituali pagani. Ma si tratta pur sempre di una festa, quindi ecco che fantasmi, streghe e altre creature del mondo si riuniscono per le strade e per i quartieri per l’ormai celebre “trick or treat”.

Immancabile, sulle tavole irlandesi, è il barmbrack, un dolce tipico di questo giorno al quale sono collegaste altre leggende e superstizioni. Infatti, i fornai inseriscono nell’impasto di questa torta tre elementi: un anello, un piccolo straccio e una moneta. Ad ogni fetta di barmbrack contenente uno di questi tre oggetti corrisponde una fortuna (o sfortuna): chi trova l’anello si sposerà o troverà la felicità, chi avrà lo straccio andrà incontro a un futuro finanziario incerto, mentre chi riceverà la moneta vivrà invece un anno prospero.

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

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Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

America, dove la tradizione di Halloween si è radicata

A celebrare Halloween in grande stile ci pensano gli americani, al punto tale che spesso, erroneamente, si attribuiscono le origini di questa festività proprio all’America. Oltre all’iconico “trick or treat”, i quartieri e le strade delle città si abbigliano a festa: ci sono zucche intagliate, addobbi spaventosi, fantasmi e altri mostri che decorano finestre, ingressi e viali. E questa atmosfera un po’ spettrale è estremamente affascinante.

La tradizione delle zucche intagliate deriva proprio dall’usanza celtica degli irlandesi di ricreare volti spaventosi nelle rape, inserendovi delle candele, con l’intento di spaventare gli spiriti maligni durante la festa di Samhain. Si racconta che una volta emigrati in America, gli irlandesi non trovarono rape adatte per portare avanti questa tradizione, così iniziarono a utilizzare le zucche, molto più abbondanti, per creare le grottesche lanterne oggi divenute il simbolo di Halloween.

Zucche intagliate di Halloween in America

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Zucche di Halloween

Austria e Germania: Halloween tra simboli e tradizioni

Anche in Europa esistono alcune tradizioni davvero significative. In Austria, per esempio, durante la notte di Halloween le persone lasciano pane, frutta e acqua sul tavolo per i loro cari defunti con la credenza che questi gli facciano visita. In Germania, invece, la più antica tradizione vuole che si nascondano i coltelli presenti in casa per evitare che i defunti si feriscano. Ma non è tutto perché sulle porte delle case vengono disegnati con il gesso dei simboli per proteggere le abitazioni dagli spiriti maligni.

Italia e Francia, la Festa di Ognissanti

Nel Belpaese, negli ultimi decenni, Halloween è diventato un appuntamento fisso per il divertimento di bambini e adulti. La festività più commerciale e considerata “importata” dall’America, però, si differenzia da quella che ha tradizioni radicate nella religione cattolica e con origini ben lontane: la Festa di Ognissanti. Si celebra il 1° novembre per commemorare tutti i santi cattolici, mentre il 2 novembre si celebrano i morti. Tradizionalmente si lasciano crisantemi sulle tombe dei cari defunti e si partecipa a una messa in loro ricordo.

Anche la Francia ha tradizioni simili a quelle italiane, riservando uno spazio maggiore alla Toussaint, la festa di Ognissanti del 1° novembre. Anche qui si partecipa a funzioni religiose e si visitano i defunti nei cimiteri per deporre fiori sulle loro tombe.

Portogallo con il Dia das Bruxas

Restando in Europa, anche il Portogallo ha un proprio modo di celebrare Halloween: è il Dia das Bruxas, o Giorno delle Streghe, che ha molti aspetti tradizionali collegati alle origini della festività. Anche qui c’è l’usanza del “trick or treat” dei bambini tra le vie delle città e dei paesi, ma in cambio non ricevono caramelle, bensì pane, frutta o noci. Inoltre, i famigliari dei cari defunti si recano nei cimiteri per adornare le tombe con fiori e candele.

Cina e Giappone, dalle antiche tradizioni alla modernità

Anche la Cina ha il suo Halloween che prende il nome di Teng Chieh o Hungry Ghost Festival. Durante la notte del 31 ottobre, migliaia di lanterne illuminano il Paese intero: servono ad aiutare le anime dei morti a ritrovare la loro casa. Le origini della festività risalgono alla tradizione taoista che vuole guidare gli spiriti che camminano sulla terra.

Nel calendario cinese, il Teng Chieh si celebra nel 15° giorno del 7° mese lunare (chiamato “mese fantasma”). Durante il tramonto le persone distribuiscono incenso, acqua e cibo davanti alle immagini dei familiari defunti. Nella tradizione, questa usanza servirebbe a calmare i fantasmi che non hanno ancora ritrovato la via di casa dall’inizio del mese fantasma. Sarebbero proprio loro a infliggere punizioni o a elargire benedizioni ai loro parenti ancora in vita. Durante la stessa notte, si tiene anche una festa in cui le famiglie preparano un posto in più a tavola riservato a un caro defunto.

Hungry Ghost Festival: la festa di Halloween in Cina

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Teng Chieh o Hungry Ghost Festival, in Cina

In Giappone, invece, Halloween ha raggiunto popolarità solo negli ultimi decenni. Infatti, la prima volta che i giapponesi hanno conosciuto questa festa anglosassone è stata nel 2000, quando il parco divertimenti Disneyland di Tokyo ha organizzato un evento a tema. Con il passare dei decenni Halloween è divenuto sempre più popolare, soprattutto tra i più giovani, anche se con qualche differenza rispetto a come viene festeggiato nei Paesi occidentali.

Oltre al fatto che in Giappone non ci si cimenta nel “trick or treat”, anche i costumi sono diversi. Se tradizionalmente ci si abbiglia con vestiti spaventosi, qui l’attenzione è orientata verso i travestimenti cosplay. A fine ottobre sono numerose le sfilate nelle città giapponesi che riuniscono migliaia di persone che indossano qualsiasi tipo di costume, compresi quelli di personaggi di anime, manga e videogiochi, che non seguono il tema “horror” originario.

Messico, con il suo Día de Los Muertos

È una delle tradizioni più famose del mondo, il Día de Los Muertos del Messico. Una celebrazione messicana di origine precolombiana che festeggia la vita, la gioia e il colore, sebbene il suo nome tradotto sia “giorno dei morti”. Oggi come nel passato, questa festa affascina l’intera umanità: dal 31 ottobre al 2 novembre tutti i cittadini celebrano gli spiriti dei cari defunti con cortei, canti, balli e musiche tradizionali.

Dichiarato nel 2008 Patrimonio culturale immateriale UNESCO, il Día de Los Muertos è un tripudio di colori e usanze particolari. In questa occasione si ricordano gli aneddoti più divertenti dei defunti e si preparano decorazioni dalle ricche tonalità: fiori di calendula, altari con foto, oggetti e cibi preferiti da coloro che sono morti. Si preparano tradizionalmente il pan de muerto e i teschi di zucchero dai colori accesi. È proprio da questi che deriva il trucco tipico di questa festività, con decorazioni sul viso che ricordano, appunto, dei teschi e ricche corone di fiori colorati ad adornare il capo. Anche qui i bambini bussano ai vicini chiedendo un calaverita, un piccolo dono (caramelle, dolci o soldi), ma senza il famoso scherzetto nel caso in cui non ricevano nulla.

Halloween in messico: i teschi di zucchero tipici

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Teschi di zucchero tipici del Dia de los muertos, in Messico

Haiti e la tradizione della Fet Gede

Ci spostiamo nelle esotiche atmosfere di Haiti, dove l’1 e il 2 novembre si celebra la Fet Gede (Festa dei Morti), che ricorda il classico Halloween, ma arricchito da tradizioni culturali completamente diverse. In queste giornate, i praticanti haitiani di Voodoo rendono omaggio al padre degli spiriti defunti, ovvero al barone Samedi. Inoltre, ballano per le strade per comunicare con i defunti e si recano nei cimiteri dove offrono agli antenati del cibo proveniente dalla loro tavola.

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QuFu in Cina, i luoghi di Confucio e non solo: cosa vedere

Hai mai sentito parlare di QuFu in Cina, la patria cinese di Confucio? Secondo la leggenda, è qui che sarebbe nato il filosofo. Ed è sempre qui, infatti, che il legame con Confucio è fortissimo: è possibile visitare il Tempio di Confucio, la Kong Family Mansion e il Tempio Yan Hui. La casa di Confucio è stata consacrata due anni dopo la morte dal Principe Lu. Ti portiamo alla scoperta della storia del luogo, con le attrazioni da non perdere.

QuFu in Cina, cosa vedere

QuFu dista sei ore in auto da Pechino, ed è una città che si trova esattamente nella provincia di Shandong, a due ore di autobus da Jinan. Il motivo principale per cui è famosa è sicuramente Confucio, i cui siti correlati al filosofo sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Questo territorio è unico al mondo, ha più di 2500 anni di storia e ha dato i natali al primo saggio della Cina.

Tempio di Confucio

L’edificio è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, e nelle sue vicinanze si trova anche una statua di Confucio alta circa 72 metri, realizzata in ottone e rinforzata in acciaio. Questo complesso è tra i più grandi in Cina, con diverse strutture, come la Sala Dacheng, la Sala del Riposo (che è dedicata alla moglie di Confucio) o ancora la Porta Dacheng, ovvero la Porta della Grande Perfezione.

Cimitero di Confucio (o Foresta di Confucio)

Il Cimitero di Confucio o Foresta di Confucio è dove è sepolto il filosofo, oltre a più di 70 generazioni dei suoi discendenti. Noi consigliamo di visitarlo per la spiritualità del luogo, oltre agli scultorei delle ere Ming e Qing, che vanno a decorare i siti delle tombe. Nel tardo pomeriggio, i turisti solitamente lasciano il posto, che diventa un luogo di silenzio in cui connettersi con la filosofia di Confucio.

Residenza della famiglia Kong

Il Palazzo della famiglia Kong si trova proprio a est del Tempio, ed è stato a lungo la residenza dei discendenti del filosofo. Si occupavano di curare il Tempio, oltre che il cimitero. Il primo palazzo è stato costruito nel 1038, per poi essere rifatto nel 1377, anno in cui è stato spostato dal Tempio (prima era comunicante). L’ampliamento è avvenuto nel 1503, e comprendeva ben 3 file di edifici con oltre 500 stanze. Il palazzo è andato distrutto nell’incendio del 1838, ma è stato ricostruito anche grazie ai fondi destinati dall’imperatore. Oggi conta quasi 500 stanze, e l’architettura è tipicamente cinese.

Montagna di Shimen

Per chi si trova a QuFu in Cina, visitare i Monti Shimen è un’occasione imperdibile. Non è solamente la patria di Confucio, ma è un luogo in cui ammirare uno spaccato autentico della Cina. I Monti Shimen prendono il nome dalle cime gemelle omonime: la vegetazione è piuttosto ricca, e c’è sempre un legame con il filosofo, poiché è qui che ha scritto il Libro dei Mutamenti. Diverse le attrazioni da non perdere, tra cui la residenza di Li Duyan, il Padiglione Qiushi e la residenza di Kong Shang, oltre al Tempio Shimen e alla Sala dei Mille Buddha.

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Clima e temperatura a Pechino: quando visitare la capitale della Cina

La Cina è un paese così grande da poter offrire molti diverse tipologie climatiche. Per questo motivo, è sempre bene informarsi in modo approfondito sulle condizioni metereologiche della propria destinazione. Per molti viaggiatori, Pechino è la porta della Cina: molti voli aerei approdano proprio nella capitale e da lì si inizia a prendere contatto con la nazione stessa, la sua storia e la sua bellezza.

Come sono clima e temperatura a Pechino? La prima cosa che possiamo dirti è che le stagioni seguono lo stesso andamento temporale dell’Italia, dato che Pechino è nell’emisfero boreale. Al di là di questo, i diversi periodi dell’anno richiedono di arrivare in Cina con un bagaglio davvero diverso. Partirai in pantaloncini corti e canottiera o con piumino e sciarpa al seguito? Scoprilo ora.

L’inverno a Pechino: metti in valigia sciarpa e guanti

Dal punto di vista turistico, l’inverno è un’ottima stagione per visitare Pechino, proprio perché è considerata bassa stagione. C’è un’unica eccezione: il periodo del Capodanno cinese, che cambia ogni anno ma che, tendenzialmente, arriva a febbraio. Come mai è considerata bassa stagione? La risposta è proprio nel clima e la temperatura della capitale cinese.

L’inverno a Pechino è rigido e secco. Non si può di certo lesinare con questo concetto. La posizione geografica di Pechino la rende particolarmente vulnerabile ai venti gelidi che arrivano direttamente dalla Siberia. Le temperature possono scendere sotto lo zero, con minime che spesso arrivano intorno ai -10°C. In passato, in città cadeva spesso la neve: attualmente, i cambiamenti climatici hanno portato a nevicate molto più occasionali. , anche se le nevicate non sono molto frequenti. Questa è la stagione giusta per sfoggiare outfit tipicamente invernali e decisamente caldi e protettivi.

La primavera a Pechino: giacca antivento e tanta voglia di colore

La primavera è considerata uno dei periodi migliori per visitare Pechino, soprattutto dal punto di vista del meteo. Va tenuto conto che, spesso, clima e temperatura differiscono di molto tra la prima parte della stagione e la seconda. Marzo risente, a volte, ancora della vicinanza dell’inverno.

Parlando, però, di medie stagionali, il clima è mite e le temperature oscillano tra i 10°C e i 25°C, rendendo le giornate piacevoli e soleggiate. Tuttavia, tra marzo e aprile la città potrebbe essere raggiunta fenomeni particolari come le tempeste di sabbia provenienti dal deserto del Gobi. Questo fenomeno può rendere l’aria secca e poco piacevole ma, fortunatamente, non durano mai troppo.

La primavera è una stagione in cui l’umidità di Pechino è bassa: il cielo rimane terso e, quindi, si notano di più gli splendidi colori di molti celebri monumenti della città come, per esempio, il Tempio del Cielo. Un elemento imprescindibile per la tua valigia, in questa stagione, è una giacca antivento.

Tempio del Cielo

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Tempio del Cielo

L’estate a Pechino: vestiti leggeri ma felpa sempre pronta

Estate, a Pechino, fa rima con umidità. L’estate nella capitale della Cina è calda, afosa e spesso piovosa. Le temperature arrivano a 35°C, ma possono superare i 40°C durante ondate di calore. La città è soggetta al monsone estivo, che porta piogge abbondanti, soprattutto tra luglio e agosto. A causa dell’umidità elevata, la sensazione di calore può essere opprimente, rendendo le visite turistiche meno piacevoli.

Questo è un periodo che richiede vestiti leggeri ma anche una felpa sempre a portata di mano: molti luoghi come ristoranti e hotel usano molto l’aria condizionata e lo sbalzo tra temperatura interna ed esterna può essere importante e, soprattutto, immediato. Meglio essere pronti a coprirsi per svestirsi di nuovo quando si esce.

L’autunno a Pechino: giacca leggera e voglia di esplorare

Con l’arrivo dell’autunno, clima e temperatura a Pechino tornano piacevoli e a favore di un viaggio di scoperta della Cina. Le precipitazioni intense cessano, lasciando il passo a un clima mite e stabile, con temperature tra i 15°C e i 25°C e cieli limpidi. L’umidità si abbassa, lasciando tregua a chiunque ami camminare in giro per la città.  Cosa mettere in valigia? Praticamente le stesse cose che si portano in primavera, con una giacca leggera e tanta voglia di conoscere la bellezza della Cina sempre pronti a seguirti nelle tue giornate. Che sia questa la stagione perfetta per visitare la Città Proibita?

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Le centrali nucleari cinesi diventano attrazioni turistiche

La Grande Muraglia, l’affascinante Città Proibita e ancora la zona montuosa e i grandi corsi di acqua di Guilin: insomma, la Cina è un Paese vastissimo, ricco di cose da fare, luoghi da vedere, uno diverso dall’altro e pronto a conquistare il viaggiatore al primo sguardo. Eppure, avevate mai pensato di visitare una centrale nucleare in Cina?

Scopriamo insieme i dettagli del curioso progetto del China General Nuclear Power Group che prevede la possibilità di prenotare online una visita a una delle centrali nucleari aderenti all’iniziativa, per scoprire tutto sul nucleare e sfatare miti, leggende e paure riguardanti questa speciale fonte di energia che ancora oggi desta tantissimi dubbi nei territori in cui è presente.

Visitare le centrali nucleari cinesi

Tra le bizzarrie che vengono dal grande e straordinario Paese asiatico, spesso un passo avanti al resto del mondo, c’è anche quella di aprire le centrali nucleari al pubblico a scopo turistico. In realtà, l’obiettivo principale di questa iniziativa da parte della Cina è di nobile intenzione, ovvero, si tratta di un’apertura delle centrali nucleari del Paese ai visitatori per scopi puramente scientifici e divulgativi.

Dayawan, la centrale nucleare commerciale maggiore della Cina, è stata tra le prime ad aprire al turismo come attrazione: la realizzazione di questa centrale nucleare risale al 1987, ma è diventata aperta al pubblico per queste insolite visite nel 2013. Infatti, alcune centrali nucleari cinesi del China General Nuclear Power Group (CGN) sono appunto state inserite in uno speciale sistema di prenotazione turistica online tra queste attrazioni insolite.

Questo sistema di prenotazione sul web prevede di fissare l’appuntamento del visitatore tramite l’account ufficiale del China General Nuclear Power Group oppure su WeChat (app di messaggistica usata maggiormente dai cinesi) tramite l’opzione “core walk” che permette di effettuare prenotazioni individuali o per gruppi di persone.

Il CGN ha anche già lanciato il suo primo Libro Bianco sul turismo nelle centrali nucleari: l’azienda ha a cuore il fatto che i cittadini possano essere informati e acculturati sulla scienza dell’energia nucleare, diventando consapevoli dei benefici che essa apporta al Paese e meno timorosi sui rischi della rete nucleare nel territorio. Per la Cina, dunque, questa mossa turistica rappresenta davvero un modo per fare didattica sulla scienza del nucleare e rassicurare quelle persone che ancora oggi storcono il naso dinanzi alla presenza delle centrali nucleari sul territorio.

Fino ad oggi, questa iniziativa turistica ha portato oltre 1 milione di visitatori alle centrali nucleari della Cina: un numero abbastanza elevato (e inizialmente del tutto inaspettato).

Quali sono le centrali nel progetto

Le centrali nucleari visitabili ad oggi tramite prenotazione online sono nove e tra queste vi sono quelle di Guangxi – il Fangchenggang Nuclear Power Plant – e della provincia di Fujian, il Ningde Nuclear Power Plant. Si tratta comunque di un progetto che mette in mostra ancora una volta la volontà da parte del governo cinese di portare avanti numerose iniziative per ciò che concerne il triste fenomeno del cambiamento climatico: vittima di uno smog che a Pechino tocca livelli inimmaginabili, la Cina sta perseguendo un obiettivo di emissioni pari a zero da realizzare entro l’anno 2060.

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Come viaggiare in Cina senza visto

Un vasto territorio che racconta una storia lunghissima, immersa in meraviglie naturali e strutture risalenti all’antico impero alternate alle grandi città contemporanee: viaggiare in Cina è un’esperienza sorprendente tra modernità, tradizioni millenarie e filosofie antiche.

Con il passare del tempo il colosso asiatico ha puntato sempre più sul turismo, aprendo le proprie frontiere ai viaggiatori provenienti da moltissimi Paesi nel mondo. Nonostante ciò, esistono alcune restrizioni e regole da seguire per poter viaggiare nella terra delle antiche dinastie: una di queste permette di raggiungerla senza visto. Vediamo come viaggiare in Cina senza preoccuparsi di richiedere questo documento d’ingresso nel Paese.

Viaggiare in Cina senza visto: regole ed esenzioni

Le pratiche burocratiche lente e macchinose per ottenere un visto sono quel fattore che spesso fa desistere i viaggiatori dallo scegliere una determinata meta turistica. La procedura, inoltre, comporta costi aggiuntivi sul budget della vacanza, che solitamente vanno dai 130 euro circa ai quasi 200 euro.

Per incentivare il turismo e rendere più agevole l’ingresso dei viaggiatori, la Cina ha allargato le già presenti politiche “visa-free” che in precedenza permettevano di transitare per 24, 72 o 144 ore in determinate città e zone del territorio cinese senza visto: dal 1 dicembre 2023 e fino al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani in possesso di passaporto ordinario possono viaggiare in Cina per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o per transito. Sono 15 i giorni di soggiorno concessi per la permanenza in questo Paese senza dover richiedere il visto d’ingresso.

Tale misura “visa-free” non riguarda soltanto l’Italia. Anche i cittadini provenienti da Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Malesia possono soggiornare in Cina per un massimo di 15 giorni senza visto. L’unico requisito richiesto per poter superare la frontiera cinese, sia per l’Italia che per gli altri Paesi rientranti nell’estensione, è il possesso del passaporto, che deve avere almeno 6 mesi di validità residua.

In ogni caso, prima di organizzare un viaggio in terra cinese, il consiglio è quello di consultare il sito Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che aggiorna costantemente i cittadini in merito a requisiti di viaggio e sicurezza in tutti i luoghi del mondo.

Quando va richiesto il visto per entrare in Cina

Come anticipato, grazie alla convenzione con l’Italia, il soggiorno in Cina è possibile per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o per transito. In tutti gli altri casi, invece, è obbligatorio presentarlo alla frontiera. Quando va richiesto, quindi, il visto d’ingresso? Ecco tutti i casi in cui non vale l’esenzione dal visto:

  • Per ottenere un permesso di lavoro (visto di tipo Z)
  • Per studio (visto di tipo X)
  • Per i membri di equipaggio (visto di tipo C)
  • Per scambi culturali (visto di tipo F)
  • Nel caso in cui serva un visto multiplo valido per entrare e uscire dal Paese più volte fino a esaurimento dei giorni di permanenza concessi
  • Per soggiorni superiori ai 15 giorni

In tutti questi casi sarà quindi necessario procedere con la richiesta di emissione del visto per l’ingresso in Cina.

Come richiedere il visto turistico per la Cina

Se il vostro viaggio alla scoperta del territorio cinese prevede una permanenza maggiore ai 15 giorni (o rientrate in uno degli altri casi in cui non vale l’esenzione) allora dovrete richiedere il visto turistico d’ingresso. Per farlo è necessario rivolgersi al Consolato Cinese di Firenze (per Toscana, Umbria, Marche e Liguria) o al Chinese VISA Application Service Center di Milano per le regioni del Nord e di Roma per quelle del Sud. Sono necessari i documenti di riconoscimento, il passaporto, il modulo di richiesta e le fototessere.

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L’inverno dà spettacolo: inaugurato il festival delle cascate di ghiaccio

La location è di quelle da visitare almeno una volta nel corso della vita e il periodo è perfetto per ammirarla in tutto il suo splendore. Siamo infatti nel parco nazionale di Jiuzhaigou, patrimonio dell’umanità Unesco, con le sue cascate ghiacciate che richiamano tantissime persone in occasione del Festival internazionale del turismo.

Questo luogo da sogno si trova nella provincia del Sichuan, nella Cina sudoccidentale, e non è affascinante solamente per l’acqua che il freddo ha trasformato in ghiaccio, ma anche per la foresta, i laghi e le formazioni rocciose di tipo carsico.

Durante l’inverno questo luogo sembra rubato ad un sogno, trasformandosi in un paese di ghiaccio e natura da esplorare e immortalare.

Le cascate di ghiaccio, ma non solo: il Festival

Il 4 gennaio ha preso il via la 19esima edizione del Festival internazionale del turismo, che richiama tantissime persone ad ammirare le numerose bellezze del parco nazionale di Jiuzhaigou, inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco.

Il freddo ha trasformato le sue cascate in vere e proprie sculture naturali di ghiaccio, creando un’atmosfera unica, da immortalare e che fa da sfondo perfetto a foto memorabili. Un luogo in cui l’inverno offre lo spettacolo più bello, che vale la pena visitare in questo periodo dell’anno, se si programma una vacanza in Cina e, più precisamente, nella provincia dello Sichuan.

Tra le cascate di ghiaccio da ammirare c’è quella di Nuorilang, ma comunque tutto il parco regala scorci indimenticabili. A cui, nella giornata di apertura, si è aggiunta anche una performance di danza.

Ma questo luogo dal fascino suggestivo non lo è solo d’inverno, quando diventa simile a un paese delle fiabe, ma anche durante tutto il corso dell’anno quando regala scorci indimenticabili.

Valle del Jiuzhaigou, il parco nazionale ricco di bellezza

Dal 1992 è diventata patrimonio dell’umanità Unesco, stiamo parlando della Valle del Jiuzhaigou, un parco dove si possono ammirare numerose cascate e laghi e che è una destinazione da raggiungere se si sta programmando un viaggio in Cina, nella provincia dello Sichuan. A quanto pare, dal 1997 è anche riserva della biosfera.

L’area si estende per circa 240 chilometri e al suo interno si può ammirare con i propri occhi la bellezza della natura. Il paesaggio, infatti, è davvero ricco e mutevole e regala scorci indimenticabili. C’è la foresta vergine, si possono vedere alcune tipologie di bambù e anche una rara conifera, è abitata dal panda gigante, specie tra quelle in pericolo di estinzione, e da oltre 140 tipologie di uccelli.

Le rocce, come detto, sono carsiche, mentre i laghi sono un vero e proprio spettacolo con i loro colori che offrono tantissime sfumature diverse: dal blu, al turchese senza dimenticare il verde.

Si tratta anche di un posto ricco di storia: abitato per lungo tempo da popolazioni tibetane, deve il suo nome ai nove villaggi che si trovano nel suo territorio. È una meta molto turistica e il numero di persone che visitano la Valle è cresciuto in maniera esponenziale nel corso del tempo. Dati che non stupiscono vista la sua bellezza sensazionale, le sue cascate, i laghi e la natura che qui si mostra in una delle sue versioni più magiche.

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Un mare di diamanti su cui puoi camminare: l’esperienza unica

C’è chi attende con impazienza il ritorno del sole e della bella stagione e chi, invece, si lascia ammaliare dal fascino dell’inverno e da tutti quei paesaggi da cartolina che solo questa stagione sa regalarci. Ed è proprio a tutte queste persone che oggi ci rivolgiamo, per parlarvi di un luogo, e di un’esperienza, che vi farà sentire come i protagonisti di una fiaba ghiacciata.

Il luogo da raggiungere è Harbin e, siamo certi, che la città non ha bisogno di presentazioni. Il capoluogo dell’Heilongjiang, provincia più a nord della Cina, è celebre soprattutto per il Festival internazionale cinese del ghiaccio e neve, una manifestazione che dal 1984 attira e incanta viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Ogni anno, a partire dal mese di gennaio, si realizzano centinaia di sculture di ghiaccio di diverse forme e fattezze che riproducono un’intera città. Grazie agli spettacoli di luce e colori che vanno in scena al crepuscolo, poi, l’atmosfera diventa magica. Il festival, da solo, offre tantissimi motivi per volare dall’altra parte del mondo e sostare in città durante l’inverno. Ma oggi ce n’è un’altro ed è dato da quel mare scintillante di diamanti sul quale tantissimi cittadini stanno già camminando.

Harbin: puoi camminare su un mare di diamanti che brillano al sole

Non è propriamente un mare, ma la distesa ghiacciata che si perde a vista d’occhio regala davvero la sensazione di trovarsi davanti all’acqua salata. In realtà si tratta del fiume Songhua che, con l’arrivo dell’inverno, si è ghiacciato completamente creando un’ambientazione da fiaba.

La distesa sembra aver subito un incantesimo: l’acqua si è trasformata in blocchi di ghiaccio che, incastonati asimmetricamente, brillano sotto i raggi del sole e sopra le acque del fiume, ricreando così uno spettacolo di luci e colori che incanta e sorprende.

Le fotografie pubblicate e diffuse sul web mostrano le infinite sfumature di blu che illuminano le acque del fiume ghiacciate: sembra davvero di trovarsi davanti a un mare di diamanti.

Non è solo la visione a stupire, ma è anche il fatto che è possibile camminare tra i blocchi di ghiaccio. Tantissime persone, infatti, sono accorse negli scorsi giorni davanti a questo scenario incantato per contemplare il paesaggio, passeggiare sul ghiaccio e scattare istantanee di immensa bellezza.

Harbin: il fiume ghiacciato si è trasformato in un'incredibile attrazione turistica

Fonte: Splash News / Shutterstock 2024 / IPA

Harbin: il fiume ghiacciato si è trasformato in un’incredibile attrazione turistica

Le vacanze invernali nel Regno di Frozen

Harbin è una di quelle città da raggiungere almeno una volta nella vita, soprattutto per tutti coloro che subiscono il fascino dei paesaggi invernali. Durante la stagione fredda, infatti, qui è possibile vivere un’autentica fiaba ghiacciata.

Come il regno di Frozen, così è la città cinese. Il merito va soprattutto al sapiente lavoro che viene eseguito ogni anno e che permette di creare una vera e propria città di ghiaccio. Un microcosmo congelato fatto di sculture, edifici e meraviglie che ricreano in tutto e per tutto una scenografia fiabesca.

Al lavoro sapiente dell’uomo, poi, si affianca anche quello della natura come è successo con il fiume Songhu che, negli scorsi giorni, si è trasformato in un mare di diamante per regalare ai cittadini e ai viaggiatori un’esperienza da “era glaciale”.

Il fiume Songhu, inoltre, è direttamente collegato alla storia della città del ghiaccio. Proprio qui, infatti, ogni anno migliaia di uomini si riuniscono per raccogliere i blocchi che serviranno a portare in scena il più grande e celebre festival di sculture di ghiaccio al mondo.

La città di Harbin è il Regno di Frozen. Oltre al festival dedicato al ghiaccio anche la natura dà spettacolo

Fonte: Splash News / Shutterstock 2024 / IPA

La città di Harbin è il Regno di Frozen. Oltre al festival dedicato al ghiaccio anche la natura dà spettacolo
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La città di ghiaccio più grande del mondo è stata inaugurata

Per chi ama l’inverno e la neve c’è un luogo che è un vero e proprio paradiso: si tratta della città di ghiaccio più grande del mondo, che è stata inaugurata di recente.

Per raggiungerla bisogna volare ad Harbin, in Cina, per l’Harbin Ice Festival un appuntamento imperdibile che accoglierà turisti e spettatori da dicembre e fino a marzo 2024.

Un vero e proprio scenario fiabesco, in cui a dominare sono la neve e il ghiaccio, un luogo in cui vivere esperienze indimenticabili e dove poter ammirare vere e proprie opere d’arte intagliate. Un posto in cui il sogno si tramuta in realtà e in cui provare la sensazione di vivere un qualcosa di magico.

Harbin Ice Festival, tutto quello che c’è da sapere

L’apertura è avvenuta il 20 dicembre 2023, ma l’inaugurazione ufficiale è prevista per il 5 gennaio 2024: l’Harbin Ice Festival, poi, rimarrà aperto per visitatori e turisti circa fino a marzo 2024, per vivere tante esperienze indimenticabili. Chi si ritroverà a visitarlo potrà immergersi in un mondo fatto di ghiaccio e di neve, popolato da affascinanti sculture, un mondo fatto di colori e meraviglia, ma anche di attività sportive, slitte, e animali artici da ammirare.

L’esperienza di viaggio si può organizzare sulla base delle proprie esigenze, sono infatti previsti diversi pacchetti per accedere a tour di ogni tipo. Da quello privato della durata di un giorno, a opzioni più lunghe. In un giorno si può ammirare l’Harbin Ice and snow world, che si estende per circa 750mila metri quadrati fatti di stupore e dove ammirare sculture di ghiaccio colorate, quelle di neve illuminate, ma nel pacchetto sono previsti anche il Sun island international snow sculpture art expo e il Siberian tiger park, dove è possibile vedere la tigre siberiana: il percorso si suddivide in cinque sezioni e vi sono più di 600 animali.

Ma ci sono anche altre opzioni, come il tour di tre giorni, quello avventuroso della durata di cinque giorni, oppure quello dedicato alle famiglie che ha una durata di tre giorni. Nel tour di quattro giorni, invece, è prevista anche una giornata di sci sulle piste.

I parchi a tema sono diversi e possono regalare grandi emozioni a ogni tipologia di visitatore: basta non temere il freddo, con le temperature che scendono anche meno 38 gradi circa, la media – invece – è di meno 16. Fondamentale, quindi, partire attrezzati e ben coperti.

Harbin, dove si trova e la storia del festival

L’apertura di una delle aree più apprezzate del Festival, ovvero l’Harbin Ice and snow world, avviene intorno al 20 di dicembre: questo mondo fatato, fatto di ghiaccio e neve, è stato realizzato per salutare il nuovo millennio e – da allora si rinnova ogni anno – attirando tantissimi turisti. L’accesso è possibile dalle 9,30 e fino alle 21, quest’area si trova nella parte occidentale dell’Isola del Sole.

L’ Harbin Ice Festival, il più grande del mondo, è nato nel 1963, per poi essere interrotto fino al 1985. La cerimonia ufficiale di apertura di tiene il 5 gennaio e segna l’inizio formale dell’appuntamento, che è ricco di eventi e di attività da provare come scivoli, spettacolo delle lanterne di ghiaccio, ma anche attività come vela e calcio su ghiaccio.

Questo appuntamento, come riporta il sito ufficiale, è stato inserto nei quattro migliori festival di ghiaccio e neve del mondo. E a guardare le immagini si comprende il perché: oltre alla vasta scelta di attività, sembra di entrare in un mondo fatto di magia e meraviglia.

Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est della Cina, si tratta di un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura.