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Carnevale in Europa: le destinazioni più belle dove festeggiarlo nel 2025

Il Carnevale si avvicina e, come ogni festività ed evento, anche questa rappresenta un’occasione per viaggiare e scoprire tradizioni diverse dalle nostre. In Italia di carnevali storici e bellissimi ne abbiamo davvero tanti, ma anche nel resto d’Europa le persone celebrano queste giornate di spensieratezza e divertimento in grande stile.

Nel 2025, la Pasqua verrà celebrata il 20 aprile, di conseguenza le celebrazioni del Carnevale si terranno tra il 27 febbraio e il 4 marzo, ossia il periodo che comprende il Martedì e il Giovedì Grasso. Dove andare per festeggiarlo? Qui vi consigliamo le destinazioni più belle dove trascorrere il Carnevale in Europa.

Il Carnevale a Nizza, Francia

Il Carnevale di Nizza è uno dei più famosi d’Europa, oltre che il primo di Francia. Questo evento, infatti, vanta ben 152 anni: seppur la prima menzione risalga al 1294, per l’organizzazione del Carnevale vero e proprio si dovrà attendere il 1873, quando venne fondato il Comitato del Festival e organizzata la prima festa ufficiale con carri allegorici e ymagiers. Le Battaglie dei Fiori, invece, lo spettacolo dove attrici in costume sfilano su carri ornati di fiori e lanciano una pioggia di fiori al pubblico, risalgono al 1876.

Quest’anno si terrà dal 12 febbraio al 2 marzo 2025 e il tema sarà “Re degli Oceani”. I festeggiamenti durano ben due settimane durante le quali ci saranno parate carnevalesche giorno e notte ed eleganti Battaglie dei Fiori. Per le strade sfileranno a ritmo di musica tanti carri addobbati e animati in linea con il tema della stagione, accompagnati da artisti e musicisti anche provenienti da tutto il mondo.

Durante l’evento vengono organizzati sia eventi gratuiti che a pagamento: quest’ultimi sono le parate ufficiali e le Battaglie dei Fiori, i cui biglietti possono essere acquistati dal sito ufficiale al costo di 14 o 7 euro in base alla posizione in tribuna.

Carnevale a Tenerife, Isole Canarie

Se cercate una festa che duri oltre due settimane, allora dovete andare a Santa Cruz de Tenerife! Qui, dal 31 gennaio al 9 marzo 2025, le strade si trasformano in un tripudio di celebrazioni con costumi piumati e maschere travolgenti. La particolarità di questo Carnevale è il suo spirito inclusivo: sin dalla sua nascita, nel XVII secolo, veniva celebrato attraverso uno scambio di vestiti tra gli uomini e le donne, una caratteristica arrivata fino ai giorni nostri e che ha reso l’evento di Tenerife un appuntamento imperdibile anche per la comunità LGBTQ+.

Uno dei momenti più importanti è il gala per l’elezione della Regina del Carnevale, un concorso ricco di glamour dove le candidate sfilano su un palcoscenico di 1200 metri quadrati, indossando abiti grandiosi che possono arrivare a pesare più di cento chili. Il Carnevale di Tenerife è secondo solo al famoso Carnevale di Rio.

Il Carnevale di Basilea, Svizzera

Una delle celebrazioni più famose d’Europa si svolge a Basilea, in Svizzera. Ogni anno viene organizzata una parata con circa 20.000 persone che marciano per le strade, adornate di costumi ispirati al tema ufficiale dell’edizione. Grazie alla sua unicità e alla sua qualità, il Carnevale di Basilea, le cui origini risalgono al XIV secolo, ha ottenuto il riconoscimento come Patrimonio Immateriale UNESCO. Tra le tradizioni più particolari spiccano il Morgenstreich, ovvero la sfilata delle lanterne alle 4:00 del mattino, la parata dei Guggen con una sessantina di bande e la grande sfilata Cortège.

Quest’anno, il Carnevale si terrà dal 10 al 12 marzo 2025. Se visitate Basilea in questa occasione e desiderate saperne di più, entrate nel Museo della Cultura: in alcune sale storiche potrete approfondire la storia di questo Carnevale, famoso in tutto il mondo. Dai costumi alle lanterne, dalle maschere agli strumenti musicali per arrivare fino ai documenti storici.

Carnevale Basilea

Fonte: iStock

La sfilata dei Morgenstreich al Carnevale di Basilea

Carnevale di Cadice, Spagna

Dal 27 febbraio al 9 marzo 2025 anche Cadice festeggerà il Carnevale in un modo totalmente unico. Una delle città più antiche della Spagna sfrutta questo evento anche per raccontare i problemi più urgenti della società attraverso la parodia e la satira. Gli artisti sfoggiano i loro costumi ingegnosi e lanciano critiche acuminate alla società attraverso divertenti esibizioni musicali. Al posto delle maschere tipiche, che solitamente si possono vedere in altre città europee, qui le persone dipingono il proprio volto e indossano costumi polemici.

I tre gruppi satirici, composti da comparsas, chirigotas e coros, si sfideranno infine all’interno del Gran Teatro Falla, dove viene organizzato il concorso annuale mandato in onda anche sulle televisioni regionali.

Carnevale di Pola, Croazia

Il Carnevale di Pola ha, come tante altre città europee, una tradizione tutta sua che comincia il 17 gennaio con la presa delle chiavi della città da parte di un bambino sindaco presso il Palazzo Comunale. Con questo evento, il bambino prende simbolicamente il controllo della città dando a tutti la libertà di essere ciò che vogliono per tutto il periodo carnevalesco.

Pola è la meta perfetta per chi viaggia con bambini perché vengono organizzate tante iniziative pensate per i più piccoli, come l’allegro autobus del Carnevale e la Compagnia del Mago, tra spettacoli e trucchi magici. La sfilata con i gruppi mascherati, invece, si terrà nel centro cittadino il 22 febbraio a partire dalle 11:30. L’ultimo evento del Carnevale è previsto per il 4 marzo, con la tradizionale condanna al rogo del fantoccio di Carnevale, il colpevole di tutte le disgrazie.

Carnevale di Praga, Repubblica Ceca

Si chiama Masopust la festa tradizionale del Carnevale ceco, una parola che significa “digiuno di carne”. Dal 27 febbraio al 5 marzo, la città di Praga ospiterà tantissimi eventi come la sfilata dei personaggi mascherati sia con sembianze umane che animali tra diavoli, pastori, contadini, capre, pecore, cani, maiali.

Non mancheranno balli per le strade, canti e altre feste come quelle organizzate il Martedì Grasso. L’evento più importante del carnevale è chiamato “Carnevale Praha” e viene organizzato nel centro della città. Inoltre, la sera del 5 febbraio, presso il palazzo barocco del Clam-Gallas Palac, viene organizzato anche un elegante ballo in maschera con costumi e musiche tipiche boeme.

Carnevale Praga

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Persone mascherate nel centro storico di Praga

Carnevale a Colonia, Germania

Anche la Germania vanta un Carnevale particolare e divertente: quello organizzato a Colonia. Il Carnevale di Colonia, noto anche come la “quinta stagione” dell’anno, si svolge nei sei giorni tra Weiberfastnacht (il Giovedì Grasso delle Donne) e Veilchendienstag (il Martedì Grasso). Durante questi giorni, i “Jecken”, come vengono chiamati i festaioli, invadono le strade per celebrare con divertimento ed entusiasmo.

L’evento, che comincia il 27 febbraio e termina il 5 marzo, prevede celebrazioni pubbliche e private, tra le strade della città e gli interni dei pub. Il divertimento inizia presto al mattino e continua fino a tarda notte sia nella Città Vecchia che nel quartiere di Südstadt. Non mancano le tradizionali sfilate delle associazioni carnevalesche locali, dove la più famosa è la Rosenmontag.

Questo corteo, organizzato dal 1823 e che attraversa il centro di Colonia, è considerato uno dei più grandi della Germania ed è caratterizzato dalla presenza di carri allegorici, gruppi a piedi, danzatori e bande musicali. Circa 300 tonnellate di dolci vengono lanciati al pubblico con grande maestria, mentre circa 300.000 “Strüßjer” (mazzetti di fiori) vengono distribuiti in segno di affetto.

Carnevale di Binche, Belgio

Il 2, 3 e 4 marzo 2025, la città belga di Binche, distante 60 chilometri da Bruxelles, festeggia il Carnevale, riconosciuto Patrimonio UNESCO. Di origini medievali, vede protagonisti diversi personaggi come i cosiddetti Gilles, il cui costume può essere indossato solamente dagli uomini delle famiglie di Binche o dai cittadini residenti a Binche da almeno 5 anni.

Questi vengono accompagnati dalla società dei Paysans, personaggi che indossano costumi tradizionali fatti a mano e una maschera di cera con occhiali verdi, baffi, barba e basette bionde e il cappello di piume di struzzo. Sfilano anche i marinai, la società di Arlecchino, i Pierrots e la moglie di Gille. Il tutto accompagnato dai musicisti con i loro tamburi. La festa termina nella Grand Place con il ballo finale dei Gilles.

Carnevale Binche

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Le maschere tipiche del Carnevale di Binche

Carnevale di Lisbona, Portogallo

Andiamo ora in Portogallo, dove a Lisbona viene organizzato il famoso Carnevale dei Villani. L’evento, della durata di cinque giorni, trasforma la capitale in un grande palcoscenico dove sfilano maschere e carri e dove vengono organizzati concerti e manifestazioni per il divertimento di adulti e bambini.

Il giorno più importante dei festeggiamenti è Martedì Grasso, quando viene organizzato l’evento finale chiamato Entrudo al Parque Nações, con spettacoli che andranno avanti per tutto il giorno fino al Mercoledì delle Ceneri. Il Carnevale termina ufficialmente con la tradizione dell’Enterro do Carnaval, quando si saluta questo periodo gioioso e festoso fino all’anno prossimo.

Carnevale di Monaco, Germania

Terminiamo con Monaco di Baviera, in Germania, dove uno degli eventi più attesi del Carnevale è la festa all’aperto “München Narrisch” organizzata nel centro città. Nel 2025, i coloratissimi festeggiamenti si svolgeranno dal 27 febbraio al 4 marzo, con palchi allestiti in Marienplatz (piazza principale) e Karlsplatz-Stachus, dove si esibiranno numerosi gruppi musicali e di danza.

Un momento imperdibile è sicuramente la Danza delle Donne del Mercato il Martedì Grasso, seguita da un ritrovo di carnevale al Viktualienmarkt (mercato). Se in passato le donne danzavano individualmente intorno alle loro bancarelle, oggi si esibiscono insieme su un palco al ritmo di musica. Per l’occasione, nello spirito tipico del divertimento tedesco, al posto di frutta e verdura, le bancarelle del mercato vendono birra, vino, spumante e vin brulé!

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Carnevale di Mamoiada, un tuffo nelle tradizioni più affascinanti della Sardegna

Nel cuore della Sardegna c’è un borgo che offre ai visitatori un evento magico che unisce tradizione e folklore. Questa regione è una terra ricca: dalle sue coste e il suo mare celebre in tutto il mondo, all’entroterra testimone di un passato antico e che ha lasciato tracce interessanti e suggestive.

Ed è qui, nella provincia di Nuoro, che si trova Mamoiada: borgo che si trova nella Barbagia di Ollolai. Una località abitata e conosciuta sin dal neolitico dove si possono incontrare interessanti tracce del passato. Ed è sempre qui che si tiene un evento che tiene vive le tradizioni e che diventa una festa di Carnevale da scoprire per immergersi nella cultura del posto.

Si tratta di un evento le cui origini sono dibattute, ma una cosa è certa: promette di accogliere i visitatori e di farli sentire come in un tempo sospeso tra passato e presente, tra maschere dall’aspetto affascinante e tradizioni che si rinnovano ogni anno.

Tutto quello che c’è da sapere sul Carnevale di Mamoiada in provincia di Nuoro, in Sardegna.

Storia del Carnevale di Mamoiada

La storia del Carnevale di Mamoiada è avvolta nel mistero. Si dice che si tratti di un evento che ha radici antichissime, ma non sono note la data e neppure il periodo preciso in cui ha preso il via. Quello che è certo è che le protagoniste sono due maschere: Issohadores e Mamuthones, simbolo del paese. E che i riti che vengono portati avanti sembrano essere simili a quelli dell’antichità, mettendo al centro la ciclicità delle stagioni e il rapporto animali – uomini.

Gli Issohadores indossano maschere bianche, una giacca rossa e con la corda cercano di catturare le giovani nella folla, mentre i Mamuthones hanno una maschera nera in legno e dei campanacci che fanno suonare muovendosi in maniera apposita, tanto che l’effetto finale sembra quella di una danza mentre li si osserva muversi insieme suddivisi in file.

In passato questo evento così suggestivi erao perlopiù sconosciuto ed è stato solamente negli anni Cinquanta che è diventato celebre, tanto da trasformarsi in una delle tradizioni più apprezzate e in una delle (tante) ottime ragioni per visitare la Sardegna, splendida isola in Italia.

Date del Carnevale di Mamoiada 2025

Il carnevale di Mamoiada prende il via già dal mese di gennaio. La spiegazione del perché è semplice: il 17 gennaio si celebra la festa di Sant’Antonio Abate ed è quello il momento in cui le maschere vengono fatte uscire per la prima volta durante il corso dell’anno.

Queste vengono fatte sfilare intorno ai falò allestiti per il paese: in genere variano dai 30 ai 40 fuochi e lì si riuniscono le famiglie.

Da quel momento il via alle feste è stato dato e si prosegue con altri eventi come le sfilate della domenica e del Martedì Grasso. Per il 2025 sono da segnare in agenda le date del 2 e del 4 marzo, ovvero la domenica e il martedì quando si tengono le sfilate per la cittadina. Ma, a quanto pare, le feste si protrarranno fino all’8 marzo 2025.

Eventi 2025 del Carnevale di Mamoiada

Il Carnevale di Mamoiada si tiene per diverse settimane e prende il via dalla metà di gennaio per arrivare fino a qualche giorno dopo il Giovedì Grasso. In questo lungo arco di tempo sono tanti gli eventi previsti per immergersi nelle tradizioni e nel folklore di questa affascinante manifestazione, tra le più apprezzate dell’intera regione insulare italiana.

Festa di Sant’Antonio Abate

Il via ai festeggiamenti per il Carnevale di Mamoiada è la festa di Sant’Antonio Abate. Si parte dal giorno precedente (il 16 gennaio) e si ha il culmine delle celebrazioni il 17.

In occasione di Su Pesperu (16 gennaio) nel pomeriggio si tiene una celebrazione presso la chiesa della Beata Vergine Assunta, in questa occasione il sacerdote benedice il fuoco sacro, girandogli intorno con i fedeli per tre volte. Quindi vengono accesi i fuochi nei vari rioni del paese e, come detto, il numero varia ma a ogni festività vanno dai 30 ai 40 falò.

Questo rituale è l’inizio ufficiale della festa Sant’Antoni de su O’u. Che prosegue la notte e anche il 17 gennaio, quando nelle sedi delle associazioni Atzeni e Pro Loco vengono vestite le maschere della tradizione. Per poter assistere, però, è bene sapere che solamente nella sede della Pro Loco è possibile vedere il momento in cui le persone “si trasformano” in Mamuthones e Issohadores.

Da questo momento prende il via la processione verso tutti i fuochi, dove vengono seguiti ogni volta tre giri. Non mancano i dolci tipici. La data che segna l’inizio del Carnevale è quella del 18 gennaio e così da quel momento e per ogni sabato si rinnoverà la festa, che durerà fino all’8 marzo.

Le sfilate delle maschere

Tra i giorni più importanti del Carnevale di Mamoiada vi sono domenica, lunedì e Martedì Grasso, quindi dal 2 al 4 marzo. In questa occasione normalmente le maschere sfilano per il paese mentre la festa si tiene nella piazza di Santa Croce, dove viene messo in scena il ballo tradizionale. Almeno fino a quando non arrivano i Mamuthones e Issohadores: in quel momento la musica si ferma e si assiste al loro passaggio scandito dal rumore dei campanacci.  Anche in queste giornate non mancano dolci e vino cannonau. E i carri e le maschere spontanee.

Carnevale di Mamoiada la maschera Mamuthones

Fonte: iStock

Carnevale di Mamoiada: una delle due maschere tradizionali, la Mamuthones

Il Carnevale dei bambini

Momenti pensati anche per i più piccoli in occasione del Carnevale di Mamoiada. Da segnare in agenda sono tutti i sabati del periodo di festa a partire dal 25 gennaio, per poi passare all’1, l’8, il 15 e il 22 febbraio dalle 17 alle 19. Lunedì 3 marzo, poi, ancora una giornata interamente dedicata a loro. Sono previsti: sfilata con premiazioni dei bambini, musica e merenda.

Museo delle Maschere Mediterranee

Se si raggiunge il paese vale la pena visitare il Museo delle Maschere Mediterranee: aperto tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18.

Qui si possono scoprire le antiche trazioni legate a questa festa non solo nella Barbagia, ma anche in altre regioni italiane senza dimenticare alcuni Paesi Europei. Si segnalano anche il Museo dell’archeologia e del territorio e il Museo della Cultura e del Lavoro.

Biglietti del Carnevale di Mamoiada

Assistere al Carnevale di Mamoiada è molto semplice perché si tratta di un evento gratuito. Quindi basta raggiungere il paese che si trova in provincia di Nuoro per assistere a una manifestazione che racchiude in sé l’anima del luogo e le tradizioni più antiche della Sardegna, terra tutta da scoprire.

Come raggiungere il Carnevale di Mamoiada

Raggiungere il Carnevale di Mamoiada è piuttosto semplice: la distanza da Nuoro è di circa 15 chilometri che si possono fare in automobile compiendo un breve viaggio di circa 15 minuti. Facile arrivare al paese anche con il bus, in questo caso la distanza si compre in circa una ventina di minuti.

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Carnevale: tutti gli eventi da vivere in famiglia e coi bambini

Il Carnevale, in Italia e nel mondo, è l’occasione perfetta per lasciarsi travolgere dalla magia di maschere, travestimenti e coriandoli, in quella che è una vera e propria arte. Una festa che trasforma le piazze in luoghi di gioco e creatività, in occasione per osare, trasformarsi e calarsi in altri panni. Appuntamenti spettacolari, che permettono ai bambini di scoprire tradizioni locali in un mix unico di spettacoli, rievocazioni e scenari storici che incantano grandi e piccoli. Pronti a festeggiare? Ecco gli eventi di Carnevale più belli da vivere in famiglia, in Italia e Europa.

Lo storico Carnevale di Venezia, Veneto

Nel 300° anniversario della sua nascita, il Carnevale di Venezia torna a emozionare grandi e piccoli con l’edizione speciale Il tempo di Casanova, dal 14 febbraio al 4 marzo 2025. Questo evento unico trasforma la città lagunare in un palcoscenico a cielo aperto senza tempo, dove storia e magia prendono letteralmente vita. Domenica 16 febbraio, l’attesissimo corteo acqueo inaugura le celebrazioni. Un centinaio di imbarcazioni tradizionali, decorate e guidate da vogatori mascherati, percorrono il Canal Grande. Il corteo, capitanato dalla famosa Pantegana di cartapesta, parte da Punta della Dogana alle 11 e dopo aver attraversato la via d’acqua più bella del mondo, invade il Ponte di Rialto prima della grande festa in Erbaria. Tra gli appuntamenti imperdibili per famiglie, il Carnival Street Show il 15 febbraio trasforma campi e calli in teatri a cielo aperto con oltre 200 artisti e 100 compagnie che mettono in scena spettacoli di circo, musica e clownerie. Infine, nei giorni 21, 22, 23, 27, 28 febbraio e 1, 2, 3, 4 marzo, l’Arsenale Water Show è uno spettacolo di luci, suoni e acrobazie sull’acqua, che narra le avventure di Casanova.

Per tutto il periodo del Carnevale, sono previsti laboratori creativi, spettacoli teatrali e sfilate in maschera dedicate ai più piccoli. Ad esempio, il Carnevale Internazionale dei Ragazzi della Biennale di Venezia propone un programma di laboratori su prenotazione, con giornate dedicate alle scuole e weekend per le famiglie. Inoltre, musei come la Collezione Peggy Guggenheim organizzano attività speciali per bambini e famiglie durante questo periodo.

Come arrivare

Per raggiungere Venezia durante il Carnevale, il treno è l’opzione più comoda: la stazione di Santa Lucia si trova direttamente sul Canal Grande, vicino ai principali eventi. Per chi arriva in auto, è possibile parcheggiare a Piazzale Roma o al Tronchetto, proseguendo poi con i mezzi pubblici. Gli aeroporti di Venezia Marco Polo e Treviso offrono collegamenti rapidi con il centro storico tramite autobus, taxi acquei o vaporetti. In alternativa, dalla costa adriatica sono a disposizione anche autobus e  traghetti.

Carnevale di Venezia

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Il Carnevale di Venezia è un appuntamento celebre in tutto il mondo

Il Carnevale di Viareggio, Toscana

Dal 1921, il Carnevale di Viareggio, in Toscana, è uno degli appuntamenti più amati in Italia, celebre per i suoi carri allegorici e la satira pungente, tanto da essere considerato uno degli appuntamenti più irriverenti dello stivale. L’edizione 2025 si svolge dall’8 febbraio al 4 marzo, con sei Corsi Mascherati (8, 16, 22, 27 febbraio, 2 e 4 marzo) che animano il lungomare di Viareggio con spettacolari costruzioni in cartapesta, maschere e colori. La manifestazione non si limita alle sfilate: il Fuori Corso propone un ricco calendario di mostre, conferenze e laboratori per tutte le età. Per le famiglie, un luogo imperdibile è la Cittadella del Carnevale, un parco tematico unico dedicato all’arte della cartapesta. Qui si possono visitare gli hangar-laboratori dove gli artisti lavorano tutto l’anno, il Museo del Carnevale e la Carnival Lab Academy, la scuola che tramanda questa antica forma d’arte. Durante il periodo di festa, la Cittadella propone laboratori di cartapesta e di creatività, spettacoli e visite guidate (l’accesso alla piazza della Cittadella è libero e gratuito; mentre per visitare gli spazi museali e partecipare alle attività didattiche è necessario acquistare il biglietto). Sul sito, è possibile consultare il programma del Carnevale 2025 e le attività per bambini  presviste.

Come arrivare

Viareggio è facilmente raggiungibile sia in treno che in auto. La stazione ferroviaria si trova a pochi minuti dal lungomare e garantisce collegamenti diretti con le principali città toscane e italiane. Per chi viaggia in auto, la città è servita dall’autostrada A12 e dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Pisa e Firenze, collegati a Viareggio con autobus o treni.

Carnevale di Viareggio

Carnevale di Ronciglione, Lazio

Il Carnevale di Ronciglione, uno dei più suggestivi d’Italia, è un evento che unisce tradizione, teatro e storia. In questo borgo medievale della Tuscia viterbese, vicino al Lago di Vico, il Carnevale non è solo una sfilata di maschere e carri, ma un autentico teatro all’aperto. I figuranti, veri e propri attori, danno vita a spettacoli unici, paragonati spesso ai grandi carnevali internazionali per originalità e fascino. Tra gli eventi più attesi ci sono la cavalcata degli Ussari, che richiama il passato francese della cittadina, e le danze popolari come il saltarello. Le date da segnare per il 2025 sono il 16, 23 febbraio e il 2 marzo, con i corsi mascherati che animano le strade del borgo insieme a cavalieri, bande folkloristiche e altre performance indimenticabili.

Come arrivare

Ronciglione si trova nel Lazio, a circa un’ora da Roma e Viterbo, ed è facilmente raggiungibile in auto. Provenendo da Roma, si può percorrere la SS2 Cassia fino a Monterosi e poi seguire le indicazioni per Ronciglione. Per chi preferisce i mezzi pubblici, la cittadina è collegata con autobus regionali Cotral, in partenza sia da Roma che da Viterbo. L’aeroporto più vicino è quello di Roma Fiumicino, da cui è possibile raggiungere Ronciglione combinando treno e autobus.

Carnevale sull’Acqua di Comacchio, Emilia Romagna

Il Carnevale sull’Acqua di Comacchio è un evento imperdibile che trasforma i canali della cittadina emiliana in un palcoscenico a cielo aperto. Il 23 febbraio e il 2 marzo 2025, le barche allegoriche decorano i canali, trasformandosi in vere e proprie opere d’arte galleggianti. Il programma di Comacchio è particolarmente family friendly: domenica 23 febbraio, la giornata inizia con la sfilata dei bambini delle scuole e dei nidi d’infanzia; mentre a partire dalle 14.30, in Via Cavour, è il momento de “Il Circo”, con giri in barca lungo i canali, giochi, trucca viso, palloncini e una merenda offerta. Non manca poi lo spettacolo di burattini, che a partire dalle 15.30 intrattiene i più piccoli con la commedia “Arlecchino, Colombina e la festa da ballo”. Stesso programma per domenica 2 marzo, che prevede anche, alle 15.30 e 16.30, il Teatrino dei Burattini di Massimiliano Venturi con lo spettacolo “Sganapino contro il Granchio Blu”, e a fine giornata le premiazioni dei gruppi mascherati e delle scuole di danza partecipanti.

Come arrivare

Comacchio si trova in Emilia Romagna, nella provincia di Ferrara, ed è facilmente raggiungibile in auto tramite l’autostrada A13, uscendo a Ferrara Sud e seguendo le indicazioni per Comacchio. Chi arriva in treno può raggiungere la stazione di Ferrara, da dove partono autobus per Comacchio. Per chi proviene da Bologna o Ravenna, il collegamento in auto è altrettanto comodo. L’aeroporto di Bologna è il più vicino, con ulteriori possibilità di trasporto via treno o autobus.

Lo storico Carnevale di Ivrea, Piemonte

Dal 1 al 5 marzo, Ivrea ospita uno degli eventi più attesi e singolari d’Italia: lo Storico Carnevale di Ivrea, il più antico Carnevale storico del paese. Una manifestazione che mescola tradizione, spettacolo, storia e leggenda, celebrando la determinazione del popolo eporediese. Durante questi giorni, la città si trasforma in un grande palcoscenico, dove ogni angolo racconta la storia della ribellione contro la tirannia, con i suoi spettacolari cortei, le sfilate e, soprattutto, la celebre Battaglia delle arance.

Questo evento simbolico rappresenta la lotta per la libertà e l’autodeterminazione, un momento di grande coinvolgimento per la comunità e per i visitatori. La Battaglia delle arance è un vero e proprio spettacolo che coinvolge intere squadre di “aranceri” e una folla che, armata di arance, si sfida nelle principali piazze della città. Nonostante l’intensità della battaglia, i bambini possono partecipare a una versione in miniatura, con un carro più piccolo e combattenti giovani. In questa zona, anche i carri degli adulti lanciano la frutta con maggiore delicatezza, rendendo la battaglia sicura per i più piccoli.

Per vivere questa esperienza in sicurezza da spettatori, è importante seguire le regole del Carnevale: stare oltre la rete e indossare qualcosa di visibilmente rosso. Questo colore segnala ai lanciatori che non si partecipa attivamente alla battaglia.

Come arrivare

Ivrea è facilmente raggiungibile in treno da Torino, con una durata del viaggio di circa un’ora e mezza. Chi arriva in auto può percorrere l’autostrada A5, uscendo al casello di Ivrea. La città è ben collegata anche con il resto della regione e offre diverse soluzioni di parcheggio nei dintorni del centro storico.

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Le battaglie delle arance durante il Carnevale di Ivrea

Carnevale di Montemarano, Campania

Il Carnevale di Montemarano, che quest’anno si terrà dal 28 febbraio al 4 marzo e il 9 marzo 2025, è una delle celebrazioni più autentiche e coinvolgenti della Campania. Questo evento unico nel suo genere è un viaggio nella tradizione e nelle radici più profonde della cultura locale. Ogni anno, durante i giorni del Carnevale, il borgo si anima con cortei festosi e maschere, culminando nella suggestiva cerimonia della Morte del Carnevale, che si svolge il pomeriggio della domenica successiva alla festa.

Uno degli elementi più caratteristici di questa tradizione è il corteo di maschere, che attraversa le strade del paese al ritmo della vivace e travolgente Tarantella Montemaranese. Le maschere, con i loro abiti variopinti e le movenze ritmate, creano un’atmosfera di gioia collettiva che coinvolge non solo i partecipanti ma anche il pubblico. Tra le figure principali di questo carnevale, spicca quella del “Caporabballo”, il capo del ballo, che indossa un abito bianco ricco di pizzi e ricami, un mantellino rosso, una fascia rossa intorno alla vita e un copricapo bianco a forma di cono. Il Caporabballo tiene in mano un bastone, simbolo della sua autorità nel condurre il ballo e le danze della festa.

Come arrivare

Montemarano è facilmente raggiungibile in auto da Avellino, a circa 30 minuti di distanza, seguendo la strada provinciale 35. È anche possibile arrivarci con i mezzi pubblici, utilizzando autobus che collegano Avellino a Montemarano, sebbene il servizio possa essere meno frequente durante le festività. L’accesso al centro storico è ben segnalato e ci sono diverse aree di parcheggio vicino al borgo, che permettono ai visitatori di esplorare la zona a piedi senza difficoltà.

Carnevale di Putignano, Puglia

Il Carnevale di Putignano, uno dei più antichi e affascinanti d’Italia, è una festa che mescola tradizione e innovazione. Quest’anno, come da tradizione, il Carnevale si svolge ogni domenica fino al martedì grasso, il 25 febbraio 2025, con le sfilate dei carri allegorici. Oltre a queste spettacolari parate, il Carnevale di Putignano propone una serie di eventi culturali e didattici, pensati in particolare per i più piccoli. La 631° edizione del Carnevale di Putignano quest’anno rende omaggio alla “farinella”, un antico prodotto gastronomico tipico della tradizione putignanese, che dà anche il nome alla celebre maschera. Le date principali per partecipare ai corsi mascherati, dove le strade di Putignano si trasformano in un’esplosione di colori e creatività, sono il 16 e 22 febbraio, 2 e 4 marzo.

Come arrivare

Putignano è facilmente raggiungibile in auto da Bari, a circa 40 minuti di distanza, percorrendo la SS172. Inoltre, la città è ben collegata con autobus che partono dalla stazione di Bari e arrivano direttamente nel centro di Putignano. Durante il periodo del Carnevale, sono attrezzati diversi parcheggi nelle vicinanze del centro storico.

Carnevale di Fano, Marche

Il Carnevale di Fano è un appuntamento imperdibile per tutta la famiglia. Ogni anno, durante i weekend di Carnevale (16, 23 febbraio, 2 marzo), la città si anima con eventi pensati per grandi e piccini. Tra le principali attrazioni per i bambini c’è il tradizionale “getto” dei dolciumi, che avviene durante le sfilate dei carri allegorici, da cui i dolci vengono lanciati al pubblico in frenetica attesa.

Due le novità di quest’anno che rendono la manifestazione ancora più accessibile e piacevole per le famiglie: tanti giochi e attività creative, con particolare attenzione alla sostenibilità e al riuso; e un’Area Kids, nei  giardini del Pincio, uno spazio progettato per offrire un ambiente protetto e sicuro dove i più piccoli possono vivere il Carnevale in totale serenità. Basta acquistare il biglietto a 1 euro per accedere al percorso mascherato, e una volta all’interno, l’area riservata è completamente gratuita da 0 a 10 anni.

Come arrivare

Fano è facilmente raggiungibile in auto da Ancona, che dista circa 50 km, percorrendo l’autostrada A14 in direzione sud. La città è anche ben collegata con il resto della regione da treni e autobus. Durante il Carnevale, i parcheggi nelle vicinanze del centro storico possono essere affollati, quindi si consiglia di arrivare con un po’ di anticipo o, meglio ancora, di utilizzare i mezzi pubblici per evitare caos.

Il Carnevale per famiglie in Europa

Anche nel resto d’Europa il Carnevale è un momento di festa e tradizione, che richiama visitatori da ogni angolo del mondo. Le celebrazioni sono diverse da paese a paese; e alcune davvero imperdibili.

Carnevale alle Canarie

Il Carnevale alle Isole Canarie è un’esperienza unca, con ogni isola che offre la propria versione di questa grande festa. Tenerife e Gran Canaria sono le più grandi e si contendono il titolo di Carnevale più spettacolare. Tuttavia, anche nelle isole più piccole, l’appuntamento è sentito con entusiasmo sia da adulti che bambini. Nel 2025, il Carnevale di Santa Cruz de Tenerife si tiene dal 31 gennaio al 9 marzo con il tema L’Africa Segreta. Sempre a Tenerife, il Carnevale di Puerto de La Cruz ha luogo dal 27 febbraio al 3 marzo, ispirato al Magico Mondo di Tim Burton. A Las Palmas de Gran Canaria, il Carnevale si svolge dal 8 febbraio al 16 marzo, con il tema delle “Olimpiadi”; mentre il Carnevale di Maspalomas si terrà dal 18 al 30 marzo con il tema Amor a la Mexicana.

Nizza e la Battaglia dei Fiori

Il Carnevale di Nizza, uno degli eventi più affascinanti della Costa Azzurra in Francia, si tiene dal 12 febbraio al 2 marzo. Ogni anno, il centro della città diventa teatro di sfilate diurne e notturne, con le spettacolari Battaglie di Fiori. I carri, ricoperti da composizioni floreali, formano un corteo elegante, arricchito da costumi, musica e colori vivaci. Le celebrazioni culminano con il lancio di fiori da parte degli attori in costume, dando vita a una pioggia di petali che avvolge il pubblico. Da appuntare n agenda: le Battaglie di Fiori si tengono il 19, 22, 26 febbraio e il 1 marzo alle 14.30; i tradizionali fuochi d’artificio sono previsti per l’1 marzo alle 22.45; la cerimonia di chiusura è il 2 marzo alle 10.

Colonia: i giorni pazzi di Carnevale

Il Carnevale di Colonia, in Germania, ha radici che risalgono al Medioevo e si celebra dal 27 febbraio al 5 marzo. Questo Carnevale di strada, chiamato anche “I giorni pazzi”, si svolge tra il giovedì grasso e il mercoledì delle ceneri, con un susseguirsi di sfilate e feste in maschera. Il culmine della festa si raggiunge con il “Lunedì delle Rose”, il Rosenmontag, che è uno dei momenti più attesi del Carnevale. Durante queste giornate, il saluto tipico tra i partecipanti è “Kölle Alaaf!”, un’espressione dialettale kölsch che segna il calore e l’entusiasmo di questa tradizione.

Basilea: le lanterne e il “Morgenstreich”

Il Carnevale di Basilea, che si tiene dal 10 al 12 marzo, è un evento che fa parte dell’identità culturale della città. Questo Carnevale è noto per la sua atmosfera unica e per la qualità delle sue tradizioni, tanto da essere stato inserito nell’elenco del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Il Carnevale inizia alle 4 del mattino del lunedì successivo al Mercoledì delle Ceneri, quando, al suono delle campane della chiesa di San Martino, tutte le luci della città si spengono. Il “Morgenstreich”, il momento inaugurale ed estremamente suggestivo, vede sfilare carri illuminati da lanterne. Le sfilate, che coinvolgono più di 10.000 figuranti in maschera, si tengono il 10 e il 12 marzo dalle 13.30 alle 18.

carnevale in europa

Fonte: AS

Una sfilata del Kurentovanje Festival a Ptuj, Slovenia

Il Carnevale di Ptuj: una tradizione UNESCO

A Ptuj, in Slovenia, il Kurentovanje Festival è una delle manifestazioni più importanti e affascinanti d’Europa, riconosciuto dalla Lonely Planet come uno dei dieci carnevali più interessanti al mondo. Dal 22 febbraio al 4 marzo 2025, nella piccola cittadina di Ptuj, rinomata anche per vino e terme, il festival porta in scena i “kurent”, le maschere tipiche locali, che simboleggiano l’arrivo della primavera e la lotta contro le forze oscure dell’inverno. Sono tanti gli appuntamenti durante le settimane di festa, con le sfilate diurne e serali, anche per bambini. Le maschere di kurent sono accompagnate da altri personaggi folkloristici come gli “aratori” e i “ploharji”, che danno vita a una festa di suoni, colori e danze. Questo evento, che ha radici che risalgono a 150 anni fa, rappresenta una delle esperienze carnevalesche più autentiche e suggestive d’Europa.

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Carnevale di Rio de Janeiro 2025: le cose da sapere sullo show più bello del mondo

Il Carnevale di Rio de Janeiro è uno degli spettacoli più belli al mondo e chiunque sogna di potervi partecipare almeno una volta nella vita. C’è adrenalina nell’aria, divertimento, aspettativa: il pubblico, composto da un alto numero di spettatori che hanno acquistato il biglietto anche un anno prima, attendono in fermento l’inizio dell’evento dove ogni parte della sfilata è un turbinio di colori, musica e movimenti coinvolgenti.

Dentro il Carnevale di Rio c’è tutto lo spirito del Brasile, le tradizioni di un popolo che hanno trovato una nuova espressione dopo periodi difficili, tra schiavitù e colonialismo, diventando parte integrante dell’identità culturale del Paese. Il Carnevale non è solo un festival, ma anche una vera e propria competizione tra le oltre 200 scuole di samba che si contendono il titolo di campione.

Il tutto durante la parata al Sambodromo, una struttura imponente costruita appositamente per ospitare questo grandioso evento del quale vi racconteremo ogni dettaglio, e tra le strade della città.

Storia del Carnevale a Rio de Janeiro

Per conoscere la storia del Carnevale di Rio dobbiamo tornare indietro alla prima metà del 1700, quando gli immigrati portoghesi provenienti dalle Azzorre, da Madeira e da Capo Verde portarono il festival di Entrudo (che significa Carnevale) sulle strade del Brasile. Se inizialmente i partecipanti si lanciavano l’un sull’altro farina, secchi d’acqua, fango, sabbia e cibo, ben presto si trasformò in una manifestazione più organizzata, soprattutto grazie alla partecipazione degli aristocratici che si unirono ai festeggiamenti introducendo l’uso di maschere, costumi elaborati e musica.

Ben presto si passò dai balli in maschera tipicamente europei alle sfilate in strada con carri trainati da cavalli e bande militari, fino alla partecipazione delle classi lavoratrici che si appropriarono del festival per esprimere il loro desiderio di libertà e il loro disappunto nei confronti del governo. Un dettaglio interessante da sottolineare è che, per tutto questo tempo, la musica principale non era la samba, ma la polka e il valzer.

Per l’introduzione della samba, oggi protagonista principale del Carnevale a Rio, bisognerà aspettare il 1917 quando i popoli africani arrivati sulle coste del Brasile durante la tratta degli schiavi diedero vita a una nuova comunità afro-brasiliana. Dal ritmo contagioso, questo genere musicale entrò a far parte dell’identità stessa del Paese: artisti, compositori e ballerini si unirono per formare associazioni e scuole, le stesse che vedrete esibirsi al Sambodromo, la struttura costruita nel 1984 per ospitare le scuole e i visitatori e che sancì definitivamente il successo del Carnevale come spettacolo più bello del mondo.

Carnevale Rio

Fonte: iStock

Scuola di samba si esibisce al Sambodromo durante il Carnevale

Date del Carnevale a Rio 2025

Il Carnevale di Rio comincia il 28 febbraio e termina l’8 marzo. La scelta delle date coincide con l’origine religiosa dell’evento che prevede di festeggiare fino al Mercoledì delle Ceneri, giorno d’inizio della Quaresima, caratterizzata dall’astinenza dai piaceri mondani e dal digiuno per i cristiani di tutto il mondo.

Al Sambodromo, le esibizioni si suddividono in tre slot: il 28 febbraio e il 1 marzo si esibiscono i primi gruppi, il 2, 3 e 4 marzo i gruppi speciali e l’8 marzo i campioni.

Eventi 2025 del Carnevale di Rio de Janeiro

Il Carnevale in Brasile organizzato a Rio de Janeiro fa sognare a occhi aperti milioni di persone con le sue atmosfere allegre e colorate. Gli eventi organizzati sono tanti, dalla famosa competizione del Sambodromo ai blocos, le feste organizzate nei diversi quartieri della città.

La parata delle scuole di samba al Sambodromo

L’epicentro del Carnevale di Rio è il Sambodromo, lo stadio progettato dall’architetto brasiliano Oscar Niemeyer e completato nel 1984, che può ospitare fino a 100.000 persone. Durante le grandi sfilate, è questo il luogo ideale dove ammirare dalla tribuna i carri, gli artisti e farsi trasportare dalle coinvolgenti percussioni suonate dai musicisti che accompagnano le scuole di samba.

Seppur non sia il modo più economico per fare esperienza del Carnevale in Brasile, ne vale veramente la pena. Qui vedrete le elaborate performance, con ballerini, musica e giganteschi carri allegorici, preparate dalle scuola di samba durante l’anno precedente. L’obiettivo della sfilata è offrire alle scuole l’opportunità di dimostrare tutto il loro talento.

Per farlo devono scegliere un tema per il Carnevale e comporre una canzone che ne rifletta magnificamente il significato. Il tema verrà poi espresso principalmente attraverso la danza e la musica.

I blocos, party per le strade di Rio

I blocos rappresentano lo spirito della città e possono svolgersi letteralmente dovunque, interpretando qualsiasi ritmo musicale attraverso la samba, dal rock al funk, fino al jazz. Sono vere e proprie feste di strada gratuite, oltre che uno spazio di grande creatività, dove la musica viene suonata sia con strumenti che attraverso gli altoparlanti.

Tenete a mente una cosa: partecipare a tutti i blocos è praticamente impossibile! Ci sono oltre 453 blocos al Carnevale di Rio de Janeiro, elencati per comodità nel sito ufficiale del Carnevale, che potete sfogliare per scegliere i vostri preferiti. Tra i più belli citiamo il Bloco das Carmelitas, il Corda da Bola Preta, il Bloco do Sargento Pimenta, noto anche come Beatles Bloco, dove le persone si vestono e si comportano come in “All You Need Is Love”.

Benché ogni quartiere vanti un proprio bloco, le due località più popolari sono Ipanema e Copacabana, famosa per la sua spiaggia leggendaria. I blocos sono una parte fondamentale del Carnevale a Rio perché rappresentano uno spazio in grado di riunire persone di ogni genere, nazionalità e classe in modo davvero magico.

Blocos Carnevale Rio

Fonte: iStock

Blocos al Carnevale di Rio

Il ballo esclusivo al Copacabana Palace Ball

Se i blocos sono gratuiti e inclusivi, il Copa Ball, al contrario, è il party più esclusivo del Carnevale. Quello organizzato al Copacabana Palace Hotel, oggi Belmond Copacabana, è il ballo più glamour e famoso di Rio, dove la lista degli invitati comprende politici, mondani e musicisti che prima di entrare percorrono il tappeto rosso davanti a una folla di paparazzi e gente del posto.

Ogni anno, l’hotel viene decorato con un tema diverso che rappresenta quello principale del carnevale. Tra abiti e costumi lussuosi e i design dei saloni dell’hotel, l’atmosfera diventa davvero magica e surreale. Quest’anno, il Copa Ball si terrà il 1 marzo e, per parteciparvi, non è necessario un invito formale, ma l’acquisto di un biglietto dove il più economico costa ben 998 dollari.

Chi riesce a parteciparvi, inoltre, deve seguire un dress code ben preciso dove la parola chiave principale è lusso: gli uomini devono indossare esclusivamente abiti formali con cravatta nera, mentre le donne possono indossare un abito da gala.

Biglietti del Carnevale a Rio

Una cosa è certa: i biglietti per il Carnevale di Rio vanno letteralmente a ruba e molti li acquistano con mesi e mesi di anticipo. Tuttavia, sul sito ufficiale, dove è consigliato acquistarli, si possono trovare dei biglietti anche un mese prima, seppur quelli più economici rischiano di essere sold out.

I prezzi dei biglietti variano in base alla tribuna scelta e alle esibizioni. Ci sono cinque opzioni, Grandstands, Allocated Chairs, Front Box, Covered Box e Folia Tropical. Queste sono le differenze principali:

  • Grandstands: questo è il pacchetto di biglietti più economico per il Sambodromo perché prevede posti a sedere sulle tribune non numerati né assegnati, a eccezione del Settore 9, il Settore delle Stelle, che offre maggiore comfort e spazio e costa di più. I prezzi variano tra i 120 e i 500 dollari;
  • Allocated Chairs: questi sono i posti a sedere assegnati, disponibili solo nel Settore 12 dello Sambodromo. Il settore è organizzato come un teatro all’aperto con file di sedie rivolte verso la sfilata. I prezzi variano tra i 130 e i 164 dollari;
  • Front Box: questa è considerata la posizione migliore dalla quale assistere alla parata perché situata a livello del suolo, vicino alla pista, in quattro file di palchi da A a D, con una capacità di sei persone per ogni palco. Offrono un’esperienza meno affollata e il Settore 9 è raccomandato per la sua migliore struttura e la vicinanza agli accessi per il trasferimento. I prezzi variano tra i 604 e i 1194 dollari;
  • Covered Box: queste sono le cabine coperte che offrono una vista privilegiata e garantiscono il massimo comfort, dal divano a U con sedute imbottite alle prese elettriche per ricaricare il cellulare. I prezzi variano tra i 404 ai 1084 dollari;
  • Folia Tropical: Folia è ideale per le persone che amano festeggiare e vogliono godersi la sfilata divertendosi allo stesso tempo. Offre open bar, buffet, DJ, spettacoli e trasferimenti andata e ritorno allo Sambodromo da Leblon e Barra da Tijuca. Con una capacità di 800 persone, i biglietti costano 714 dollari.

Come raggiungere il Carnevale di Rio de Janeiro

Si può raggiungere Rio de Janeiro dai principali aeroporti italiani: da Roma, per esempio, è possibile volare con ITA Airways acquistando un biglietto di 700-800 euro andata e ritorno, da Milano, invece, i biglietti costano tra i 700 e i 1300 euro in base al numero degli scali.

Una volta arrivati a Rio, se avete acquistato i biglietti per il Sambodromo, potete raggiungere l’arena in diversi modi: con i taxi autorizzati, che vi accompagneranno al settore di riferimento, con i transfer privati, o con la metropolitana. In alcuni biglietti è inclusa anche la corsa in metropolitana.

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Il Giro delle Sette Chiese: sulle orme di San Filippo Neri

È noto ufficialmente come il Pellegrinaggio delle Sette Chiese, ma – nei secoli – è capitato anche che venisse chiamato il Pellegrinaggio di San Filippo Neri, considerato il suo ideatore. È un percorso di 25 chilometri all’interno di Roma – alla scoperta di sette Basiliche della Capitale – fino alla campagna e alle catacombe della città: è un vero e proprio pellegrinaggio, che rientra anche tra i Cammini Giubilari ufficiali di questo Giubileo 2025. Tanto che spesso viene sottolineata la fatica del percorso più che la scoperta delle Chiese che ne compongono le tappe.

È un pellegrinaggio talmente storico che è addirittura antecedente a San Filippo Neri, praticato sin dal Medioevo. I pellegrini che arrivavano a Roma – sia in occasione del Giubileo che in visita – erano soliti visitare le Sette Chiese. Filippo Neri ha, di fatto, ridato vita a questo pellegrinaggio. Si narra che era sua abitudine percorrerlo di notte da solo, aggiungendo dunque alla passeggiata anche la penitenza della privazione del sonno. A Roma la storia vuole che Filippo Neri istituisse il Giro delle Sette Chiese nel giorno di giovedì grasso del 1552, in opposizione ai festeggiamenti pagani del Carnevale.

Il pellegrinaggio tocca le quattro Basiliche papali maggiori e le tre più importanti basiliche minori. Sono la Basilica di San Pietro in Vaticano, la Basilica di San Paolo fuori le mura, la Basilica di San Giovanni in Laterano, la Basilica di San Lorenzo, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Sebastiano.

Qualche curiosità

Il Pellegrinaggio delle Sette Chiese viene praticato due volte l’anno in notturna – a settembre e maggio – ma c’è anche la tradizione di effettuare il giro durante il triduo pasquale (dalla sera del Giovedì Santo fino al Sabato Santo). Solitamente, e soprattutto nei tempi antichi, se non in notturna, era una pratica che richiedeva almeno due giorni: i pellegrini spesso dedicavano la prima giornata alla visita della prima tappa, la Basilica di San Pietro, per poi terminare il giro il giorno successivo.

A Roma, non a caso, è storica l’espressione fare il giro delle sette chiese con un’accezione non proprio ecclesiastica: si dice quando ci si vuole riferire a un giro infinito senza meta. Chiaramente, l’origine del detto sarà più popolare che cattolica. Per i fedeli, infatti, è un pellegrinaggio dall’incredibile valore spirituale.

La prima tappa: dalla Chiesa Nuova alla Basilica di San Pietro

La prima tappa del Pellegrinaggio delle Sette Chiese ci porta subito nel cuore del Giubileo: alla Basilica di San Pietro. Si parte dalla Chiesa Nuova di Santa Maria in Vallicella e, da lì, c’è una prima sosta a Castel Sant’Angelo. In passato, per arrivare alla Basilica, i pellegrini potevano infatti sfruttare solo Ponte Sant’Angelo per giungere a San Pietro, passando poi da Borgo Santo Spirito. In totale sono meno di 1,5 chilometri di cammino (una ventina di minuti), ma è ovvio che qui è necessario del tempo sia per ammirare Castel Sant’Angelo – il Mausoleo di Adriano – che per visitare la Basilica principale del Giubileo 2025. Sono due tombe, di fatto: la prima è quella dell’Imperatore Adriano, la seconda è del Principe degli Apostoli e si trova all’interno della Basilica, sotto l’altare maggiore.

Basilica di San Pietro

Fonte: 123RF

Basilica di San Pietro

Seconda tappa: dalla Basilica di San Pietro alla Basilica di San Paolo fuori le Mura

Dalla città del Vaticano – imboccando Via dei Penitenzieri, il Lungotevere Gianicolense e poi il Lungotevere Farnesina (basta seguire la banchina del Tevere) – raggiungete in 2,5 chilometri (35 minuti di cammino) San Bartolomeo all’Isola, sull’Isola Tiberina. La Chiesa di San Bartolomeo all’Isola è una basilica minore costruita nell’anno 1000 per contenere le reliquie di San Bartolomeo apostolo. Da San Bartolomeo all’Isola riprendete il Lungotevere e attraversate il fiume su Ponte Sublicio, continuando poi su Via Marmorata e Via Ostiense fino alla Basilica di San Paolo fuori le Mura. Sono altri 4 km, per circa un’ora di cammino, ma attraverserete il quartiere Testaccio e parte del quartiere Ostiense prima di arrivare alla meta. La vista sul Tevere poi è imperdibile. Per i pellegrini, ancor più incredibile è spostarsi, in poco tempo, dalla tomba di Pietro a quella di Paolo. E il pellegrinaggio continua.

Basilica di San Paolo fuori le Mura

Fonte: 123RF

Basilica di San Paolo fuori le Mura

Terza tappa: dalla Basilica di San Paolo fuori le Mura alla Basilica di San Sebastiano

Dalla Basilica di San Paolo fuori le Mura, prendete Via delle Sette Chiese. La strada collega via Ostiense a via Appia Antica, presso la Basilica di San Sebastiano. È un tracciato antico, usato sin dalla fine del XVI secolo, e deve il suo nome proprio al nostro pellegrinaggio. Sono oltre 3 km di cammino – celebri anche per la presenza delle catacombe – che potete dividere con una sosta in Piazza di Sant’Eurosia, nel cuore del quartiere Garbatella. Qui troverete la Chiesa dei Santi Isidoro e Eurosia, costruita nel 1818 per opera di monsignor Nicola Maria Nicolai e oggi annessa alla parrocchia di San Filippo Neri in Eurosia.

Dalla Chiesa proseguite per Via delle Sette Chiese fino alla Basilica di San Sebastiano fuori le Mura, una basilica minore. Siamo di fronte a una Basilica incredibile, sia per storia che per rilevanza ecclesiastica e artistica. Venne infatti costruita nel IV secolo con la dedica ai Santi Pietro e Paolo: è in questo luogo, infatti, che nel 258 furono conservate le reliquie dei due apostoli per paura delle persecuzioni. Furono in seguito riportare nuovamente nelle loro sedi originarie, ma l’imperatore Costantino fece comunque costruire una Basilica dedicata alla memoria dei due apostoli e Santi. Sempre qui sono poi presenti delle catacombe, tra cui giacciono anche le spoglie di San Sebastiano: da qui il suo titolo attuale e l’attributo ad catacumbas. L’aspetto attuale della Basilica si deve invece al cardinale Scipione Caffarelli-Borghese nel XVII secolo, che si affidò prima a Flaminio Ponzio e poi a Giovanni Vasanzio (che firmò la facciata).

Questo è il centro del Pellegrinaggio: Filippo Neri arrivava qui e di notte chiedeva il dono dello Spirito Santo. Nelle catacombe c’è anche una piccola cappella dedicata al Santo, che – nella notte della Veglia di Pentecoste del 1544 – a 29 anni, ricevette il dono dello Spirito Santo in forma di globo di fuoco che gli entrò in bocca e gli dilatò il torace. O almeno così si narra.

San Sebastiano fuori le Mura

Fonte: 123RF

San Sebastiano fuori le Mura

Quarta tappa: dalla Basilica di San Sebastiano alla Basilica di San Giovanni in Laterano

Ammirata tutta la bellezza della Basilica di San Sebastiano fuori le Mura, ci si incammina verso la Basilica di San Giovanni in Laterano. Anche qui c’è una prima sosta alla Chiesa del Domine Quo Vadis (2,5 chilometri per 30 minuti di cammino), che potete raggiungere percorrendo l’Appia Antica. Questa Chiesa cela e tutela una leggenda: si narra che, di fronte alla persecuzione di Nerone, San Pietro stesse lasciando Roma. Incontrò tuttavia un viandante, in realtà Gesù, e gli chiese Domine, Quo vadis? (Signore Dove Vai?). Gesù rispose di andare a morire a Roma (Eo Romam iterum crucifigi, Vado a Roma a farmi crocifiggere di nuovo). Pietro capì dunque di dover tornare indietro e morirà, di fatto, martire. Da qui fino a San Giovanni in Laterano vi attendono altri 2,8 chilometri di cammino attraverso il quartiere Appio Latino.

San Giovanni in Laterano

Fonte: 123RF

Basilica di San Giovanni in Laterano

Quinta tappa: dalla Basilica di San Giovanni in Laterano alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

La quinta tappa è una delle più semplici e meno faticose: tra le due Basiliche, infatti, c’è meno di un chilometro di cammino. Da una delle Basiliche maggiori a una Basilica minore, considerata tuttavia fondamentale perché conserva parte della croce di Gesù e altre reliquie della Passione. Non è dunque intitolata a nessun martire, ma pensata più come un vero e proprio reliquiario. È detta poi in Gerusalemme perché – nelle sue fondamenta – c’è la terra del monte Calvario trasportata a Roma: fu Sant’Elena – di ritorno dalla Terra Santa – a portare nella Capitale via nave reliquie e Terra Santa. E infatti fu costruita nel IV secolo presso il Palazzo del Sessorium, residenza proprio di Sant’Elena.

Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

Fonte: 123RF

Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

Sesta tappa: dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura

Anche questa tappa è relativamente breve: tra le due Basiliche minori ci sono due chilometri, per circa 30 minuti di cammino. L’arrivo è la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura, detta anche San Lorenzo al Verano: qui giace la tomba di San Lorenzo, martirizzato nel 258. Non solo però: la basilica ospita anche le tombe di Alcide De Gasperi e di cinque Papi (San Zosimo, San Sisto III, Sant’Ilario, Damaso II e beato Pio IX).

È una storia curiosa quella della Chiesa: la basilica originaria (una Basilica maior) fu infatti eretta per ordine dell’imperatore Costantino I nel IV secolo, proprio per onorare il martire Lorenzo, la cui tomba giaceva in quel luogo. Sempre nei pressi della tomba fu poi costruito un oratorio, che divenne una Chiesa sotto papa Pelagio II (579-590). Per un periodo di tempo, la Basilica maggiore costantiniana visse accanto alla basilica minore: ma fu quest’ultima – con il tempo – a prevalere e, nel 1217, fu ampliata da Papa Onorio III: oggi è la Basilica di San Lorenzo fuori le Mura.

Basilica di San Lorenzo fuori le mura

Fonte: Turismo Roma

Basilica di San Lorenzo fuori le mura

Settima tappa: dalla Basilica di San Lorenzo fuori le mura alla Basilica di Santa Maria Maggiore

Siamo all’ultima tappa, all’ultima Basilica: dobbiamo camminare dal quartiere San Lorenzo fino a Santa Maria Maggiore. Sono circa 2,5 chilometri di cammino per una mezz’oretta di passeggiata: vi porteranno davanti a una delle quattro Basiliche Papali, la cui storia risale al pontificato di Liberio (352-366). Il Pellegrinaggio finisce qui, tra fatica e preghiere: per i pellegrini è uno dei cammini più importanti da fare dentro Roma – e di fatto permette di visitare tombe di Santi e reliquiari – ma è indubbio il suo valore storico, oltre che cattolico. Tra storia e leggenda, non solo ripercorrerete i passi di San Filippo Neri, ma vedrete Roma forse da un’altra prospettiva: terra di imperatori e di Santi che ne hanno battuto le strade, chi abbagliato dalle sue ricchezze e chi dalla sua profonda spiritualità.

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La bellissima Putignano, in Puglia, diventa ufficialmente Città

Putignano è un vero e proprio incanto situato nella Murgia della città metropolitana di Bari, in Puglia. Noto per l’antico Carnevale, per le aziende manifatturiere tessili e per le grotte carsiche, offre un centro storico circondato da una strada principale della città moderna, ma anche una serie di viuzze strette che si affacciano su piazze minuscole o più grandi, come nel caso della bellissima piazza Plebiscito, cuore del paese. Ed ora, questa suggestiva località posta su tre colli a 375 metri sul livello del mare, vanta qualcosa in più: il titolo onorifico di Città.

Il titolo onorifico di Città di Putignano

Come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, Michele Vinella, sindaco di Putignano, ha annunciato che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito a Putignano, il 27 giugno scorso, il titolo onorifico di Città.

Attualmente sono circa 80 i comuni pugliesi che hanno raggiunto tale rango, e la “città” più antica di tutte è Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, sito patrimonio Unesco che vanta questo riconoscimento dal 1401.

Perché Putignano è ora una Città

Sono diversi i motivi per cui ora Putignano può vantare il titolo di Città. Uno su tutti è sicuramente il suo Carnevale, la cui nascita risale al 1394, quando le scorrerie saracene sulle coste della Puglia imposero di spostare le reliquie del protomartire S. Stefano da Monopoli verso l’entroterra, per poterle difendere più facilmente.

Ma non è di certo l’unica ragione, perché nella relazione del Ministero dell’Interno è evidenziata anche la storia del territorio, dimostrata dalla rilevanza economica di Putignano già nel X secolo d.C. e dalla presenza dei Cavalieri di Malta nel 1317.

Poi ancora per gli innumerevoli monumenti, come la Chiesa di Santa Maria La Greca che al suo interno ospita un’icona bizantina e le reliquie del Primo Martire, Santo Stefano, eletto protettore della città nel 1646; la Basilica dedicata a San Pietro, che custodisce una Cappella della Natività con un bellissimo presepe in pietra policromata; il Convento dei Domenicani con la Chiesa di San Domenico, santuario a pianta rettangolare che pullula di meravigliosi stucchi e bassorilievi.

Non mancano poi luoghi di interesse, tra cui il Museo Civico Principe Guglielmo Romanazzi Carducci dove spiccano la raccolta d’armi e il “Salone Giallo”, all’epoca luogo di mondanità, conversazioni e serate di ballo; il Teatro Comunale Giovanni Laterza, recentemente ristrutturato, elegante ed accogliente; la Biblioteca Comunale, all’interno della quale sono conservati oltre 70.000 volumi.

Assolutamente degne di nota sono anche le grotte, tra cui la Grotta del Trullo che sorge a circa 1 km dal centro storico e che è una delle grotte carsiche più suggestive di tutta la Puglia, e la Grotta di San Michele Arcangelo, con l’affascinante chiesa sotterranea.

Infine, le personalità illustri legate a Putignano, tra cui lo scultore Stefano da Putignano, la nobildonna e benefattrice Francesca Antoniano, il fondatore della casa editrice Edizioni Laterza Giovanni Laterza, il Principe Romanazzi Carducci e Cesare Contegiacomo, primo imprenditore di Putignano.

Insomma, il bellissimo paese di Putignano è ora una Città e di certo questo è un titolo onorifico che gli calza particolarmente a pennello.

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Carnevali d’Italia, quali raggiungere in treno

Come spesso accade, quando si decide di spostarsi per raggiungere qualche grande evento o manifestazione lo stress di dover trovare un parcheggio per l’auto.

Ecco perché quest’anno, per raggiungere alcune delle feste di Carnevale più famose d’Italia, ci sono dei treni e dei bus speciali organizzati da Trenitalia che portano comodamente nel cuore delle feste.

Dal Carnevale di Venezia a quello di Termini Imerese, da Perugia a Putignano, le principali mete del Carnevale 2024 diventano più comode e facilmente raggiungibili grazie a collegamenti incrementati sia nel numero di mezzi sia nella loro frequenza, soprattutto nei giorni clou dei festeggiamenti. E poi, viaggiare in treno o in bus collettivo è anche molto più sostenibile.

In treno al Carnevale di Venezia

In occasione del Carnevale di Venezia, sono stati creati 26 treni straordinari da e per Venezia Santa Lucia. A questi si aggiungono i Frecciarossa che già arrivano a Venezia e che sono tantissimi: ben 44 collegamenti tra Milano, Brescia, Verona e Venezia, 32 tra Roma, Firenze, Bologna e Venezia, otto tra Torino e Venezia, due tra Genova e Venezia e quattro collegamenti tra le principali città della linea Adriatica e Venezia, con partenze da Lecce, Bari, Foggia, Pescara, Ancona e Rimini.

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Fonte: iStock – Ph: Crisfotolux

Il Carnevale di Venezia

Treni speciali per la battaglia delle arance a Ivrea

In Piemonte, in aggiunta ai collegamenti da Torino e Novara, si può raggiungere lo storico Carnevale di Ivrea con il treno regionale domenica 11 febbraio. Partono infatti quattro treni straordinari tra Torino Porta Nuova e il centro di Ivrea (due per l’andata e due per il ritorno) per poter assistere alla celebre battaglia delle arance.

Treni e bus per il Carnevale di Putignano

Il celebre Carnevale di Putignano è raggiungibile con i treni e gli autobus di Ferrovie del Sud Est (società del Polo Passeggeri del Gruppo FS). Domenica 11 febbraio saranno messi a disposizione 20 treni e 24 bus, con oltre 4.800 posti, per poter assistere alle sfilate dei carri allegorici di cartapesta raggiungendo la città in modo comodo, sicuro e sostenibile.

Nelle giornate del 13 febbraio, in occasione del Martedì Grasso, e di sabato 17, per la festa finale, ci saranno ulteriori tre bus Putignano-Bari (via Casamassima e via Conversano) e Putignano-Martina Franca, per garantire il rientro anche in serata.

Carnevale di Putignano

Fonte: Shutterstock

Il Carnevale di Putignano

Treni speciali per il Carnevale di Termini Imerese

Due treni straordinari raggiungono anche uno dei Carnevali più famosi della Sicilia, il Carnevale di Termini Imerese. I treni circoleranno nella serata fra il 10 e l’11 febbraio, fra l’11 e il 12 febbraio e fra il 13 e il 14 febbraio. Il treno parte da Termini Imerese alle 00.30 e arriva a Cefalù alle 00.53, con fermate intermedie a Campofelice e Lascari, mentre un altro treno parte da Termini Imerese alle 00.35, arriva a Palermo Centrale all’1.20 con fermate intermedie a Trabia, S. Nicola, Altavilla Milicia, Casteldaccia, S. Flavia, Bagheria, Ficarazzi, Roccella e Brancaccio.

Al Carnevale di Spoleto con treno +bus

A Spoleto, in occasione della sfilata del Carnevale di domenica 11 febbraio, sarà disponibile il servizio Spoleto Link (treno + bus) che consente di raggiungere il centro storico della città, dalla stazione, in meno di dieci minuti e che offre 29 corse al giorno – nei giorni festivi – tra la stazione e il parcheggio Posterna.

Al Carnevale di Muggia con treno+motonave

Dall’8 al 14 febbraio, la cittadina di Muggia nel Friuli-Venezia Giulia ospita il tradizionale Carneval de Muja, giunto alla 70esima edizione e che è raggiungibile con il servizio Muggia Link (treno+motonave) che in 30 minuti collega, direttamente e senza fermate intermedie, Trieste a Muggia.

Tanti treni per il Carnevale di Monfalcone

Sono decine i collegamenti quotidiani per raggiungere il Carnevale di Monfalcone, che quest’anno festeggia il suo 140esimo anniversario, da Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone e Venezia.

Carnevale di Perugia in treno

Oltre 50 treni regionali rendono facilmente raggiungibile il Carnevale di Perugia da tutta l’Umbria e da Arezzo, Firenze e Roma. Il Carnevale dura dall’8 al 18 febbraio.

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Questo è il Carnevale più “stretto d’Italia”: la festa è cominciata

Colori, maschere, divertimento, gioia e tanta bellezza, ma con dei carri particolarissimi e in formato “ridotto”. A Melilli va in scena il Carnevale più stretto d’Italia e la festa è cominciata: maestoso, particolarissimo e anche con una storia ricca alle spalle. Quella che si svolge quest’anno è la 64esima edizione e si tratta di un appuntamento davvero peculiare, su cui si sta lavorando con una progettazione che mira a renderlo celebre in tutto il mondo.

Melilli è un comune siciliano, che si trova nel territorio del Libero consorzio comunale di Siracusa, qui va si tiene questo Carnevale unico nel suo genere che vede l’arte dei maestri carristi creare meraviglia, facendo i conti con le stradine strettissime del centro storico.

Il Carnevale più stretto d’Italia, benvenuti a Melilli

Si trova a soli 22 chilometri da Siracusa ed è un luogo con una storia antica alle spalle, ma anche con tradizioni che oggi lo rendono il posto da raggiungere per vivere un Carnevale davvero unico nel suo genere.

Tanto che l’obiettivo è quello di farlo inserire nel Guinness Word Record, ma non solo perché il progetto generale è ambizioso, importante e mira alla valorizzazione.

Ma perché è il Carnevale più stretto d’Italia? Si tratta di una definizione che rappresenta alla perfezione l’evento dal momento che, chi realizza i carri, deve fare i conti con una sfilata che passa attraverso strade di piccole dimensioni. “La caratteristica dei vicoli stretti del centro storico, che ospitano il passaggio dei carri allegorici “mignon” creati da artigiani carristi – viene spiegato in una nota -, ha conferito a Melilli il titolo di Carnevale più Stretto d’Italia. Carri larghi appena due metri, si aprono in piazza per circa 16/18 metri rivelando la magia al loro interno”.

E se già il Carnevale è una festa intrisa di magia, grazie ai suoi colori, alle maschere e al divertimento, qui lo stupore diventa ancora più grande. Anche perché Melilli è un contenitore di tanti appuntamenti diversi, che vanno in scena regalando tantissimo divertimento. La tradizione carnevalesca è lunga, la città è stata inserita nella Rete dei Carnevali Storici d’Italia, e qui si articola nelle sfilate in maschera di Villasmundo, nei festeggiamenti di Città Giardino e nei particolarissimi carri allegorici melillesi. “Una storicità affermata che si fa fulcro di tradizione e innovazione al contempo”, spiega la nota.

Il progetto di valorizzazione del Carnevale più stretto d’Italia

È in corso un importante progetto di valorizzazione del Carnevale più stretto d’Italia, a curarla è la cooperativa Badia Lost&Found che non guarda solo all’obiettivo di inserire questo evento nel Guinness Word Record, ma ha anche permesso a Melilli di entrare a far parte della Rete dei Carnevali Storici d’Italia dal Ministero della Cultura. Ciò significa che diventa parte integrante della Candidatura UNESCO per tutti i Carnevali Storici aderenti, tra cui Avola, Acireale, Cento, Foiano, San Giovanni in Persiceto, Sciacca, Putignano, Tempio Pausania e Fano.

Tra gli altri obiettivi raggiunti dal progetto di valorizzazione portato avanti dalla cooperativa anche l’iscrizione al Registro delle Eredità Immateriali Siciliane (REIS).

Il Carnevale prende il via l’8 febbraio e prosegue con tanti eventi fino al 13 febbraio. Tra i momenti più significativi è prevista l’inaugurazione de “Il Carnevale più Stretto d’Italia”, con una targa nel punto più “stretto” di via Iblea.

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Il Carnevale più suggestivo d’Europa inizia con un blackout

A notte fonda, quando a illuminare la città sono solo i lampioni e le stelle, tutte le luci si spengono e i quartieri e le piazze sprofondano nel buio più nero. Si tratta di un blackout che si ripete anno dopo anno e che dà inizio al Carnevale più famoso della Svizzera, nonché uno tra i più suggestivi del mondo.

Ci troviamo a Basilea, nella città che si adagia sul fiume Reno e che confina con la Francia e la Germania. Il suo delizioso centro storico, che si avviluppa intorno alla Marktplatz, è una preziosa testimonianza del passato medievale del territorio ed è dominato dall’imponente municipio del XVI secolo caratterizzato da mattoni rossi.

Le cose da fare e da vedere in città sono tante e diverse: la cattedrale gotica del XII secolo, per esempio, o la celebre Università che conserva le opere dell’umanista e filosofo Erasmo. E poi c’è il Carnevale, un appuntamento imprescindibile per cittadini e viaggiatori che non solo porta in scena il folklore, le tradizioni e le usanze della comunità, ma è rappresentativo dell’identità stessa della città. Ed è bellissimo.

Frau Fasnacht: il Carnevale di Basilea

Tre giorni di festa, di meraviglia e di stranezze. Tre giorni in cui l’ordine delle cose viene sovvertito: questo è il Carnevale di Basilea, quello che i cittadini chiamano Frau Fasnacht e che per la sua unicità è stato inserito all’interno della lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO nel 2017.

Cos’ha di speciale questa celebrazione, che si è guadagnata un posto d’onore tra le cinquanta feste più famose d’Europa, è presto detto. Frau Fasnacht porta in scena tra le strade, le piazze e i quartieri della città uno spettacolo unico e affascinante, fatto di creatività, arte e folklore, ma anche di ironia dissacrante e sovversiva. Del resto a Carnevale ogni scherzo vale, e gli abitanti di Basilea hanno scelto di prendere sul serio il famoso detto.

Carnevale di Basilea

Fonte: iStock/schulzhattingen

Carnevale di Basilea

Il Carnevale più suggestivo d’Europa: date e appuntamenti

Tutto ha inizio alle 4.00 in punto il lunedì che segue il mercoledì delle Ceneri. La città sprofonda in un totale blackout, ma non c’è nulla da temere: è solo il principio di Frau Fasnacht.

I cittadini scendono in strada sfilando tra i quartieri con migliaia di lanterne dipinte a mano: Basilea si illumina di meraviglia mentre si diffonde la musica fragorosa dei pifferai e dei suonatori di tamburo. Il Morgenstreich, questo il nome della sfilata notturna che apre il Carnevale di Basilea, attraversa i punti iconici della città: Barfüsserplatz, Marktplatz, Rümelinsplatz, Falknerstrasse e Freie Strasse. Tutti sono invitati a scendere in strada e a prendere parte alla festa.

Il Frau Fasnacht continua durante il giorno. Oltre 10.000 figuranti indossano le maschere della tradizione attraversando l’intera città. La sera, invece, vengono esposte tutte le lanterne dipinte nella Münsterplatz.

Il martedì è il giorno in cui i bambini possono dare sfogo alla creatività e all’immaginazione. Il Carnevale si dirama in ogni angolo della città e invita tutti, indistintamente dall’età, a scendere in strada con costumi fantasiosi e divertirsi tra carri, caramelle e coriandoli.

“I tre giorni più belli dell’anno”, così vengono definiti dai cittadini di Basilea, si concludono il mercoledì sera. La città si anima a suon di musica e allegorie satiriche dove tutti sono invitati a partecipare. Poi, nella notte tra mercoledì e giovedì alle 4.00 in punto, esattamente come è iniziato, il Frau Fasnacht si conclude con un’ultima marcia. A quel punto non resta che salutarsi e attendere il prossimo Carnevale.

Carnevale di Basilea, sfilata del 2023

Fonte: iStock/Helior

Carnevale di Basilea, sfilata del 2023
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Il Carnevale più insolito d’Europa? Una sfilata di mostri. Ecco dove

Il Carnevale, un festival di maschere, colori e risate, è sempre stato un momento di gioia per grandi e piccini. Questa festa, che si svolge in ogni angolo dell’Italia, è una delle più attese dell’anno, capace di far rivivere le antiche tradizioni e di portare un’ondata di allegria in ogni angolo del Paese.

Ma il Carnevale non è solo una ricorrenza italiana. In tutto il mondo, la gente si riunisce per celebrarla secondo le proprie tradizioni, alcune delle quali forse ancora poco note, a cui vale assolutamente la pena partecipare.

Il nostro viaggio di oggi ci porta in Ungheria, nel pittoresco paese di Mohács, lungo le rive del Danubio. Dal 8 al 13 febbraio, questo tranquillo borgo si trasforma in un’esplosione di colori e suoni, un turbinio di allegria che riempie le strade e i cuori dei suoi abitanti, dando vita alla magia del Carnevale, conosciuto localmente come Busójárás.

Il Carnevale di Mohács, un vortice di colori e tradizioni ungheresi

Carnevale Mohács
Carnevale di Mohács, Ungheria

Le radici del Carnevale di Mohács sono profondamente intrecciate con la storia dell’Ungheria e risalgono al lontano 1783. Questa tradizione centenaria ha saputo resistere al passare del tempo, evolvendosi fino a diventare uno dei carnevali più importanti e amati in tutta Europa.

È un autentico rituale, un momento di condivisione e celebrazione che ti permetterà di immergerti completamente nelle tradizioni locali. Al centro di tutto, ci sono i Busó: figure affascinanti e misteriose che, con le loro tipiche maschere di legno e costumi tradizionali, animano la città.

Create dagli abili artigiani locali, non sono semplici oggetti, ma veri e propri simboli e testimonianze di un’arte millenaria, che si tramanda di generazione in generazione. Quando sfilano per le strade, il loro grido di battaglia bao-bao risuona nell’aria, creando un’atmosfera carica di emozione e fascino.

Farsangtemetés: addio all’Inverno

Il Carnevale di Mohács culmina con un rituale tanto affascinante quanto simbolico: la cerimonia del Farsangtemetés, che assume le forme di un funerale simbolico, rappresentando l’addio all’inverno e il benvenuto alla primavera. È un momento di rinnovamento che coinvolge l’intera comunità in un grande abbraccio festoso. Le strade si animano, i volti si illuminano e l’aria si riempie di risate e allegria, segnando l’arrivo di una nuova stagione e la promessa di giorni più luminosi.

La piazza principale prende vita e si illumina, la danza delle fiamme, la melodia avvolgente della musica e i movimenti ritmici dei balli creano un’atmosfera di gioia contagiosa. È un vero e proprio caleidoscopio di emozioni uniche e imperdibili.

E poi c’è l’accensione del falò serale, uno dei momenti più attesi e popolari del Carnevale. Un enorme fuoco brucia al centro della piazza principale, illuminando i volti dei Busó e degli ospiti con una luce calda e accogliente. Il bagliore delle fiamme danza sulle maschere di legno, mentre la musica ad alto volume fa da colonna sonora a questo spettacolo indimenticabile. Di tanto in tanto, il suono dei cannoni interrompe la melodia, aggiungendo un tocco di suspense e di emozione.

Inoltre, ogni angolo della città si trasforma in un banchetto di sapori, con bancarelle che offrono le più autentiche specialità ungheresi. Sotto tende colorate e tra risate e chiacchiere, i visitatori possono assaporare piatti di carne succulenti, preparati secondo antiche ricette e abilmente conditi con spezie locali. L’aroma invitante delle pietanze si diffonde nell’aria, mescolandosi con l’odore del famoso vino della regione. E infine, nessuna festa sarebbe completa senza i dolci caratteristici. Qui, la ciambella regna sovrana, può essere gustata in versione salata o dolce e ogni morso è un’esplosione di gusto che delizia il palato.

Carnevale Mohács
Carnevale di Mohács, Ungheria