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Carnevale: le manifestazioni imperdibili nei borghi d’Italia

Il Carnevale è una delle feste più colorate, divertenti e attese da grandi e piccini e sono tantissime le manifestazioni storiche in tutta Italia. Oltre a quelle più antiche e famose anche all’estero, ci sono anche moltissimi appuntamenti, alcuni dei quali ancora poco conosciuti, cui vale assolutamente la pena partecipare. Ecco quelli da non perdere.

Gli appuntamenti con il Carnevale in Trentino-Alto Adige

El Carneval de Valfloriana in Val di Flemme

Sabato 18 febbraio nel borgo di Valfloriana, in Val di Flemme, si terrà un lungo corteo di personaggi con maschere lignee e costumi sgargianti che parte da frazione Sicina fino alla frazione Villaggio. Si tratta di uno dei Carnevali più antichi del Trentino Alto Adige. L’evento è noto per i famosi ‘Matoci’, maschere di legno lavorate a mano che rendono questo appuntamento davvero imperdibile.

Carnevale e Sciata asburgica a Madonna di Campiglio

Dal 19 al 24 febbraio Madonna di Campiglio, amata per le sue piste, rivive l’atmosfera dei fasti della corte asburgica con la Principessa Sissi e l’Imperatore Francesco Giuseppe. Accanto alle numerose iniziative da osservare come spettatori, ci saranno altrettante occasioni da vivere come protagonisti di una fiaba. Tra queste la “Sciata asburgica” (su prenotazione) in programma giovedì 23 febbraio. Gli ospiti potranno noleggiare il costume d’epoca, da scegliere in una collezione di numerosi modelli, e poi avventurarsi sulle piste della Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta a fianco della coppia imperiale, culminando l’esperienza con un gustoso aperitivo in rifugio alpino.

Il Carnevale ladino in Val di Fassa

Sono numerose le manifestazioni organizzate per Carnevale nelle diverse piazze dei paesi della Val di Fassa, mondo fatato in Trentino, ma l’appuntamento più atteso è senza dubbio quello di Campitello. Come ogni anno, la domenica che precede Martedì Grasso, in Piaz de Ciampedel, sfilano moltissime maschere che indossano le tipiche “facères da bel e da burt” (maschere, “belle” o “brutte”, finemente intagliate nel legno da artisti locali) e si esibiscono in sketch spiritosi e scherzi, coinvolgendo gli spettatori. Come da tradizione, la parata è aperta dal “Grop de la Mescrès de Cianacei e Gries” (Gruppo delle maschere di Canazei e Gries) che si esibirà con Lachè, Bufon e Marascons, le maschere “guida” uniche in tutto l’arco alpino, nei loro costumi riccamente decorati.

Carnevale sulle Fontane a Vigo di Fassa

Il Carnevale Fassano è il periodo più allegro, spensierato e chiassoso di tutto l’anno. Fino al 21 febbraio, a Vigo, in provincia di Trento, si può seguire un’originale percorso a tappe che accompagna i visitatori alla scoperta delle tradizioni ladine. L’itinerario conduce negli angoli caratteristici del paese, uno dei Borghi più belli d’Italia, dove ci si imbatte in 11 casette sulle fontane, realizzate artigianalmente da privati, scolaresche ed associazioni di volontariato, ognuna delle quali racconta un aspetto diverso del Carnevale, dalle maschere tipiche, le cosidette “faceres”, ai variopinti costumi, dalle leggende agli antichi riti propiziatori. Il 21 febbraio si terrà anche la grande parata di carnevale con tante maschere lungo Strada Rezia e, a seguire, festa con musica, ballo e delizie gastronomiche tipiche.

Gli appuntamenti con il Carnevale in Friuli-Venezia Giulia

Una delle tradizioni più caratteristiche di Sappada/Plodn, isola linguistica di matrice tedesca, è il Carnevale (Vosenòcht), momento fondamentale in cui si intrecciano ritualità e folclore. Protagoniste assolute sono le maschere in legno intagliate da artigiani locali e tramandate di generazione in generazione. I festeggiamenti si svolgono come un tempo nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, dedicate ai tre diversi ceti della società: la “Domenica dei poveri” (pèttlar sunntach), in cui si usa vestire abiti dimessi e svolgere i lavori più umili per guadagnarsi da vivere; la “Domenica dei contadini” (paurn sunntach) che rievoca gli antichi lavori agricoli e la “Domenica dei signori” (hearn Sunntach), espressione della classe benestante e occasione di sfoggio dei costumi più raffinati. Durante questo periodo si possono gustare specialità come i mogn kropfen e le orecchiette di coniglio. La manifestazione dura fino al 21 febbraio.

L’antichissimo Carnevale di Muggia

Nel bellissimo borgo di Muggia scopriamo le origini antichissime di un Carnevale imperdibile, citato ufficialmente per la prima volta negli statuti comunali del 1420. El Carneval de Muja era caratterizzato da alcune usanze, tra cui la caccia al toro, d’origine veneta, e il ballo della verdura, che si svolgeva il martedì grasso in quella che oggi è Piazza Marconi. Le donne e gli uomini danzano con il capo ornato da verdi ghirlande, reggendo in mano un arco d’oro di fronde e di arance. La sfilata avrà luogo il 19 febbraio. Tra i dolci troviamo le frittole triestine, “polpettine ” con uvetta e pinoli, fritte e in alcuni casi farcite con crema o cioccolato.

Carnevale di Resia, tra dolci e monumenti

Un fitto calendario di eventi, escursioni naturalistiche e stage di danza è in programma dal 17 al 22 febbraio a Resia, in occasione del Carnevale (Püst), oltre alla possibilità di gustare le pietanze tipiche nei ristoranti del borgo e di visitare il Museo dell’Arrotino e il Museo della Gente della Val Resia. Protagonisti della manifestazione diventano due dolci molto particolari: la sope e il bujarnik, quest’ultimo annoverato tra i prodotti agroalimentari tipici del Friuli Venezia Giulia.

Carnevale di Sauris con la “Notte delle Lanterne”

Sauris/Zahre, borgo incastonato nelle Alpi Carniche, ha una tradizione legata al Carnevale tra le più radicate dell’arco alpino: protagonisti della festa sono il Rölar, figura magica e demoniaca con il volto ricoperto dalla fuliggine, e il Kheirar, il re delle maschere. La tradizione prevede la preparazione dei vledlan (frittelle con le erbe), che nella frazione di Lateis assume la forma tronca di ‘vlé’ (nella lingua germanica locale significa anche pulce), a base di farina, zucchero, uova e arricchiti da grappa ed erbe aromatiche, come la menta selvatica e la salvia. Il sabato prima del mercoledì delle Ceneri, il 18 febbraio, avrà luogo la tradizionale “Notte delle Lanterne”, suggestiva passeggiata al chiaro di luna.

Le altre manifestazioni imperdibili

Ritorna la Zinghenesta nella Valle del Biois

Domenica 19 febbraio, la Zinghenesta, tradizionale festa in maschera di Canale d’Agordo, in provincia di Belluno, celebra la decima edizione dopo due anni di stop. L’iniziativa coinvolgerà tutta la Valle del Biois, per l’intera giornata: la sfilata partirà alle 8 della mattina da Falcade in direzione Caviola e intorno a mezzogiorno giungerà a Canale d’Agordo, nella piazzetta di Tancon, davanti alla Casa delle Regole. Qui ci sarà uno dei momenti più importanti della giornata: la rivelazione della Zinghenesta, cioè della ragazza più bella del paese, cui seguirà la sfilata della protagonista della festa e del suo seguito, fino all’evento clou del pomeriggio: il processo al Carnevale, preceduto dal concorso della maschera più bella.

Carnevale dei Bambini ad Acquasparta

Il 19 febbraio sarà l’ultimo giorno dedicato al Carnevale dei Bambini di Acquasparta, perla umbra in provincia di Terni, inserita nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia. In programma l’esibizione delle Majorettes Pomezia Diamond e del gruppo bandistico Città di Acquasparta. In occasione della manifestazione sarà attiva la taverna, dove poter degustare menù a base di piatti tipici locali.

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Battaglie d’arance, streghe e spade: così il mondo celebra il Carnevale

Paese che vai, usanze che trovi: il celebre proverbio si addice alla perfezione ad alcuni aspetti della cultura e ancora di più al Carnevale. Il periodo più allegro e colorato dell’anno fatto di travestimenti, maschere e dolci, è il momento per divertirsi e fare festa. Le sfilate di carri allegorici segnano la fine dello stesso Carnevale nella maggior parte delle città. In altre invece la tradizione viene soppiantata da streghe, battaglie a suon di arance e tagli di cravatte che hanno una sola cosa in comune: trascorrere una giornata in allegria.

Non solo tradizione: i Carnevali in Italia

Dopo quello di Venezia, uno dei Carnevali più famosi in Italia è quello di Ivrea con la sua battaglia delle arance. Il frutto succoso viene scagliato dai carri alle squadre di terra che rispondono con la stessa arma. Una rievocazione che ricorda la rivolta dei contadini contro un tirannico barone.

La battaglia delle arance a Ivrea

Fonte: iStock/Nico_Campo

Le battaglie delle arance durante il Carnevale di Ivrea

Dal sud passiamo al nord, in Valle d’Aosta: qui il Carnevale fa rima con Napoleone e il suo passaggio durante la campagna d’Italia. I landzettes indossano una maschera di legno e i vestiti, ricoperti di specchietti e paillettes per scacciare gli spiriti maligni, ricordano quelli dell’esercito napoleonico. Anche la Sardegna vanta un Carnevale del tutto particolare e ricco di simbologia. A Mamoiada, nella Barbagia, viene messa in scena la lotta tra il bene e il male. Gli Issohadores vestiti in modo colorato e allegro sfilano al fianco dei Mamuthones, uomini coperti di peli di pecora, campanacci al collo e maschere di legno.

Come si festeggia il Carnevale nel resto del mondo

Non solo in Italia, anche nel resto d’Europa ci sono Carnevali alternativi. A Colonia fa da padrone il romanticismo, perché dai carri vengono lanciate rose e le donne dopo aver tagliato la cravatta agli uomini chiedono in cambio un bacio. Non molto lontano da Colonia, per le vie di Binche (vicino Bruxelles) i Gilles percorrono le strade al suono dei tamburi e degli zoccoli sul selciato.

Carnevale vuol dire anche sovvertire le regole e a Solothurn in Svizzera lo hanno preso alla lettera. La città, convinta di essere agli antipodi delle Hawaii, per una settimana cambia il nome in Honolulu, destituisce il sindaco e la via del municipio prende il nome di “via dell’Asino”. Le streghe invece si impossessano del villaggio basco di Mundaka dove le donne indossano una parrucca bionda e vestono i panni delle megere.

Carnevale di Binche, in Belgio

Fonte: iStock/PepiteVoyage

Le maschere tradizionali del Carnevale di Binche

La fine del Carnevale serve anche a scongiurare lo spettro dell’inverno, questo è quello che succede a Strání, una città della Repubblica Ceca. I protagonisti con sciabole di legno borchiate ingaggiano una lotta-balletto nei boschi contro la stagione più fredda dell’anno e banchettano con piatti a base di maiale. Musica e rumore non sono di casa a Nadur, piccolo villaggio di Gozu, un’isola dell’arcipelago maltese. Qui i carri allegorici e la popolazione con indosso maschere irriverenti sfilano infatti nel silenzio più totale.

Non solo nel vecchio continente, anche in Canada il Carnevale diventa fuori dal comune, in particolare nel Quebec. Qui i protagonisti sono gli sport invernali e gli spettacoli aperti al pubblico, accompagnati da sculture di neve esposte nel palazzo di ghiaccio.

Tradizionale, alternativo, pittoresco: la cosa certa è che il Carnevale è un’occasione unica per divertirsi e festeggiare.

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Da Nord a Sud: regione che vai, dolce di Carnevale che trovi

Quando si pensa al Carnevale vengono subito in mente maschere, travestimenti, ma soprattutto i dolci. L’Italia con la sua tradizione gastronomica offre un’ampia scelta di prelibatezze che variano a seconda della regione. Da nord a sud, i dolci tipici di questo periodo dell’anno sono caratterizzati da ingredienti semplici. Assaggiarli tutti è praticamente impossibile, ma questo non vuol dire che non possiamo scoprire le tradizioni del posto e le prelibatezze più amate.

Il dolce carnevale al Nord

Iniziamo il tour culinario dei dolci di Carnevale dal nord! In Trentino Alto Adige a farla da padroni sono i krapfen ripieni di marmellata, gli strauben (frittelle a forma di spirale) e le frittelle di mele. Rimanendo in montagna, in Valle d’Aosta ci sono i panzerottini, mezzelune, con un impasto a base di patate, ripieni di marmellata. In Piemonte non è Carnevale se non si mangiano i friciò (frittelle) e le mantovane di Cossato, fagottini di pasta sfoglia ripieni di mandorle, uvetta e marmellata. La tradizione lombarda, invece, ha in serbo per i più golosi i tortelli, frittelle friabili cosparse di zucchero con l’aggiunta di cannella. In Friuli Venezia Giulia, oltre ai dolci tradizionali ci sono i rufioi, le classiche chiacchiere arricchite da frutta secca.

Krapfen di Carnevale

Fonte: iStock

Le krapfen sono il tipico dolce di Carnevale del Trentino Alto Adige

Il Veneto, la regione del Carnevale per eccellenza, è pronto a deliziare il palato con le fritole, frittelle morbide con uva sultanina, e con i galani, una sorta di ravioli ripieni di mostarda di frutta.
I tortelli sono il simbolo dell’Emilia Romagna e a Carnevale diventano dolci perché ripieni di mostarda e crema a cui si affiancano anche le tagliatelle ovviamente fritte.

Una prelibatezza dopo l’altra nel resto d’Italia

Non c’è solo il nord a offrire ricette golose, in Umbria, Abruzzo e Marche a Carnevale si mangia la cicerchiata (simile agli struffoli napoletani). Nelle Marche possiamo gustare anche croccanti frittelle dette scroccassi e gli arancini di Carnevale, delle girelle aromatizzate all’arancia.

Terra di piatti prelibati, la Toscana non delude neanche per quel che riguarda i dolci di Carnevale. Oltre a quelli classici c’è la schiacciata alla fiorentina, una torta soffice e delicata, e il berlingozzo, una morbida e gustosa ciambella. Nel Lazio le castagnole ripiene di ricotta e crema, “regnano” insieme alle frappe (conosciute anche come chiacchiere, bugie e cenci).

In Molise, i più golosi possono mangiare i caragnoli, frittelle a forma di roselline ricoperte di miele, simili alle cartellate pugliesi. Qui a Carnevale troviamo anche le dita di apostoli, cannoli morbidi ripieni di ricotta aromatizzata. La tradizione culinaria campana dà il meglio di sé anche durante il Carnevale con il migliaccio, una torta a base di semolino e ricotta, le zeppole di San Giuseppe e il sanguinaccio, una crema vellutata a base di sangue di maiale e cacao amaro. Il Carnevale in Calabria fa rima con nacatuli, delle frittelle aromatizzate all’anice dalla forma che ricorda una culla.

Le chiacchiere di Carnevale

Fonte: iStock

Le chiacchiere sono il dolce più diffuso a Carnevale

Nel tour alla scoperta dei dolci di Carnevale non può mancare un salto nelle isole. In Sardegna in tavola non mancano mai i brugnolus, frittelle di patate, e le orillettas, strisce di pasta intrecciate. Infine la Sicilia è sempre pronta a deliziare il palato con ravioli fritti, pignolata, crespelle di riso e testa di Tùrcu: quest’ultimo dolce è formato da più strati di sfoglie fritte ricoperte con una crema al latte aromatizzata alla cannella e al limone.

Le ricette dei dolci di carnevale sono tante, la cosa certa è che i più golosi non avranno che l’imbarazzo della scelta!

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Offerta Ryanair: prenota entro l’Epifania per volare fino a Carnevale

C’è una nuova offerta Ryanair che scade il 6 gennaio, festa della Befana. E quale migliore regalo per chi è appassionato di viaggi se non un volo per una nuova meta?

Sul sito della compagnia aerea ci sono voli a partire da 8 euro (a tratta ovviamente). Ci si può far tentare da questi prezzi stracciati per andare alla scoperta di una nuova città o cercare la destinazione che avete desiderato visitare da tempo e scoprire che ora è più accessibile che mai.

Se volete il nostro consiglio, ecco quali sono i voli che prenoteremmo e le città che visiteremmo.

Perché andare a Copenhagen

La prima meta da prenotare adesso è Copenhagen, anche se i mercatini di Natale hanno già chiuso e le luminarie natalizie sono già spente. Questa città è una vera scoperta. Se la via più famosa e fotografata della città è Nyhavn, affacciata sul canale con le sue inconfondibili case colorate, c’è una Copenhagen completamente diversa, moderna, contemporanea e giovane che vi stupirà.

Si chiama Refshalevej ed è un’ex area industriale, sede dei cantieri navali B&W, riqualificata negli ultimi anni e trasformata in zona ricreativa. La si raggiunge in un quarto d’ora di bicicletta – il mezzo più utilizzato in città – ed è la zona più hipster del momento. Sempre affacciata sui canali, è un concentrato di locali, ristoranti – vi si trovano alcuni tra i più famosi del mondo, come Noma, Amass e Alchemist – e residenze, alcune ricavate all’interno di container trasformati in piccoli appartamenti.

città più care mondo

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Le due facce di Copenhagen

Un quartiere animatissimo, tanto che d’estate si viene qui a prendere il sole sui moli, a pagaiare con il kajak, a prendere un drink all’aria aperta e c’è pure un mercato street food, il Reffen. Ma tutto l’anno ci sono eventi e festival.

Perché andare a Bratislava

La Capitale della Slovacchia è un piccolo gioiello che merita un viaggio. C’è chi la chiama “piccola Praga” tanto è deliziosa, ma in realtà ha moltissime attrazioni che la caratterizzano e che la rendono davvero unica. Attraversata dal Danubio, è una delle tappe delle crociere fluviali e dista poco più di un’ora di navigazione da Vienna e il doppio da Budapest.

È una città che si gira tranquillamente a piedi ed è perfetta da visitare in un weekend. Con un budget ridotto avrete modo di visitare una città ricca di storia. Passeggiando per il centro storico di Bratislava fatto di vie pedonali su cui s’affacciano belle case d’epoca che ospitano locali, wine bar – la Slovacchia produce un ottimo vino – ristoranti, boutique hotel e negozi, ci si imbatte in alcune sculture di bronzo davvero singolari: la più famosa è quella dell’operaio che si riposa e che spunta fuori da un marciapiede, ma c’è anche la statua di Napoleone, di Christian Andersen, della Ninfa, dell’uomo che saluta col cappello, dell’uomo che inciampa e molte altre ancora.

Se salite sul tetto del Vecchio municipio, che oggi ospita il Museo della città, il più antico della Slovacchia, capite perché del soprannome di questa città: dall’alto si scoprono i tetti rossi delle case che ricordano davvero quelli di Praga. Ma c’è un altro edificio che ricorda la Capitale Ceca: il castello, visibile da ogni punto della città.

Bratislava

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Bratislava, tra le migliori mete low cost d’Europa
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Il carnevale più antico del mondo è questo (forse)

L’inizio del nuovo anno non si limita solo alla realizzazione di una o più liste dedicate ai nuovi propositi, ma si traduce anche e soprattutto nell’attesa di uno dei momenti più folli dell’anno, al punto tale che la città di Colonia ha istituito persino una quinta stagione esclusivamente dedicata a questo periodo. Stiamo parlano del Carnevale, la festa durante il quale, sin da tempi antichissimi, tutto vale.

In molti, durante questo periodo, si mettono in viaggio verso tutte quelle celebrazioni che, con il tempo, sono diventate iconiche attirando in determinati luoghi, piuttosto che in altri, migliaia di persone da tutto il mondo. Ne è un esempio il meraviglioso, romantico ed elegante carnevale di Venezia, da anni divenuto una vera e propria attrazione turistica che si affianca ad altri famosi come quello di Rio o di New Orleans.

Ed è proprio quello di Venezia che, insieme ad altri, concorre nella disputa del carnevale più antico del mondo che, vi anticipiamo, è in Italia.

Il carnevale più antico del mondo

Quando parliamo di carnevale, non possiamo non pensare a lui a quello di Rio de Janeiro. Nonostante la festa sia considerata all’unanimità la regina di tutti i carnevali non è certo quella più antica che, come anticipato, è collegata al nostro Paese.

Venezia rivendica questo primato dato che un documento del 1904 è la preziosa testimonianza di come già in quegli anni si organizzassero delle feste in strada. A questo, poi, segue l’attestazione ufficiale di festa pubblica da parte della Repubblica Veneziana nel giorno antecedente alla Quaresima.

Ma c’è un altro luogo, in Italia, che rivendica il primo posto tra i carnevali più antichi del mondo ed è Fano. La città in provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche, infatti, è in possesso di un documento che risale al 1347 e menziona le spese sostenute da parte del comune per l’organizzazione dei festeggiamenti di carnevale.

La disputa è ancora accesa, fatto sta che quello di Fano è comunque considerato uno dei più antichi e suggestivi d’Italia. Scopriamolo insieme.

Il dolce carnevale di Fano

Tutto è tanto tempo fa a seguito della pace tra due famiglie potenti locali, almeno così vuole la storia. Le origini dei festeggiamenti sono fatte risalire ai Malatesta, i fautori di quello che è ancora oggi uno dei carnevali più suggestivi d’Italia e del mondo.

Durante questi giorni artigiani e maestri carrai uniscono le forze per dare vita a quelli che sono dei veri e propri capolavori scultorei in movimento che dominano sui grandi carri. Da questi si affacciano le persone mascherate per eseguire il tradizionale ghetto, ovvero il lancio di caramelle e dolciumi vari che rendono il carnevale di Fano uno degli appuntamenti più attesi per i golosi di ogni età.

Tra le tante maschere che sfilano in città, la più iconica è il Pupo, una sagoma che ogni anno assume il volto di un personaggio conosciuto a tutti per pregi, virtù o disonori. Una satira ironica, quella di questa tradizione, che rende il carnevale antico anche estremamente contemporaneo.

A fare da cornice sonora al Pupo e alle caramelle che librano in area alla stregua di coriandoli colorati c’è la Musica Arabita, una strana banda strampalata che trova il suo posto sull’ultimo carro della parata, le quali origini seguono quelle carnevalesche. Armati di lattine, caffettiere, campanacci e bottiglie, i musicisti intonano un’allegra e irriverente parodia delle orchestre più conosciute, alimentando la follia collettiva prevista dall’evento.

Così Fano, conosciuta come città della Fortuna, in questo periodo dell’anno si trasforma nel paese dei Balocchi, un’esperienza assolutamente da vivere per toccare con mano l’essenza più vera e folle del Carnevale.

Carnevale di Fano

Carnevale di Fano

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Tra follie e tradizioni antiche: il carnevale nel mondo

C’è un periodo dell’anno in cui tutto, o quasi, è concesso. Stiamo parlando del Carnevale, una festa folle e antica che affonda le sue origini in tempi lontani. Seppur oggi è legata al mondo cattolico e cristianesimo, la ricorrenza in realtà è collegata ai saturnali, le festività romane dedicate al dio Saturno e alle feste dionisiache greche.

Carnevale ieri e oggi

Durante questi periodi di festa tutti erano autorizzati a fare tutto. Decadevano le leggi, gli impegni e gli obblighi e le persone si lasciavano andare a peccati della carne e della gola, a scherzi e a puro divertimento. Passati quei giorni, però, tutto tornava secondo i principi di rigore e ordine stabiliti dalle regole della società. Eppure in quell’unico momento dell’anno  era lecito impazzire. E per farlo al meglio si utilizzava anche una maschera, così da eliminare anche ogni distinzione sociale.

Con il tempo queste antiche feste hanno mantenuto l’aria giocosa e spensierata, ma si sono caricate anche di un significato religioso che spiega anche il nome carnevale. La parola, infatti, deriva dal latino carnem levare che tradotto vuol dire eliminare la carne e fa riferimento all’ultimo e ricco banchetto consumato prima di iniziare il periodo di digiuno relativo alla Quaresima.

Carnevale Rio

Carnevale di Rio de Janeiro

Carnevale nel mondo: le celebrazioni più folli

Le antiche origini hanno dato vita a grandissimi e iconici festeggiamenti che ancora oggi sono perpetuati in tutto il mondo. Maestoso, scenico e meraviglioso è il Carnevale di Rio de Janeiro, la festa mascherata che è diventata un’istituzione. Milioni di persone volano a Rio ogni anno per prendere parte ai festeggiamenti che si tengono dal lontano al 1723.

A Tenerife, invece, si svolge quello che in molti considerano il più spettacolare carnevale del mondo dopo Rio. Anche qui, nella più grande delle Isole Canarie, le persone giungono da ogni parte del mondo per unirsi ai festeggiamenti che durano due settimane e culminano il martedì grasso.

Un altro Carnevale degno di menzione e di visita è quello di Colonia, considerato all’unanimità il più importante e folle di tutta la Germania. Pensate che qui, il periodo che precede il carnevale, è trattato ala stregua di una quinta stagione che viene inaugurata l’11 novembre alle ore 11:11.

carnevale colonia

Carnevale di Colonia

Estremamente suggestivo, visionario e fuori dagli schemi è invece il Mardi Gras di New Orleans, una festa incredibile che si tiene nelle strade della città del voodoo e che coinvolge milioni di persone provenienti da tutto il mondo. Euforia, balli in maschera e canti, carri allegorici e colori: tutto questo è il carnevale di New Orleans.

E poi, ovviamente, tra le celebrazioni più iconiche non poteva mancare lui, il nostro carnevale di Venezia. Le sue origini sono antichissime e sono fatte risalire al 1162 quando la Serenissima concesse alla popolazione un breve periodo di divertimento e feste all’insegna di balli in maschera e musica. Sono passati secoli eppure i festeggiamenti non hanno mai cessato di esistere e, anzi, hanno dato vita a uno dei carnevali più eleganti, affascinanti e suggestivi del mondo intero, quello della laguna.

carnevale di venezia

Carnevale di Venezia