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Miami, il porto delle meraviglie della capitale mondiale delle crociere

Miami si conferma, ancora una volta, la capitale mondiale delle crociere. Nel 2024, infatti, PortMiami, il porto passeggeri più grande del mondo, ha raggiunto un nuovo record, registrando 8.233.056 passeggeri, consolidando il proprio ruolo di leader indiscusso nell’industria crocieristica.
Situata in una posizione strategica, Miami accoglie viaggiatori da ogni parte del mondo, offrendo un punto di partenza privilegiato per affascinanti itinerari, soprattutto verso le isole da sogno dei Caraibi. Senza dimenticare che, forte di infrastrutture all’avanguardia e un’offerta turistica senza pari, la città non è solo un porto di partenza, ma una destinazione tra le più gettonate degli States, grazie alle sue spiagge incantevoli, alla vivace vita culturale e alle numerose attrazioni.

Con l’arrivo di nuove navi iconiche, la stagione 2025 si preannuncia particolarmente ricca per PortMiami, sede delle principali compagnie di crociera, che da qui salpano per viaggi che spaziano da lussuose traversate nei Caraibi a itinerari intercontinentali. Dopo aver accolto a gennaio la Cunard Queen Anne, c’è grande attesa per il debutto ad aprile di MSC World America e di Norwegian Aqua, mentre ad agosto sarà la volta di Royal Caribbean International Wonder of the Seas, seguita a ottobre da Cunard Queen Elizabeth, Virgin Voyages Brilliant Lady, e Oceania Cruises Allura a novembre.

Il debutto della nuova ammiraglia MSC World America

Una delle novità più attese della stagione è la MSC World America, nuova ammiraglia della flotta MSC Crociere, che partirà per il suo viaggio inaugurale il 12 aprile da PortMiami, dove la compagnia ha appena inaugurato il suo nuovo terminal crociere, il più grande e tecnologicamente avanzato del mondo.

La nave è stata progettata per offrire un’esperienza di crociera completamente innovativa, con sette distretti tematici, ciascuno caratterizzato da atmosfere e servizi unici. Tra le attrazioni più sorprendenti spicca il Cliffhanger, un’altalena sospesa a 50 metri sopra l’oceano, che regalerà emozioni uniche agli ospiti in cerca di adrenalina.

MSC World America offrirà itinerari di 7 notti nei Caraibi orientali e occidentali, con tappe in destinazioni esclusive come Ocean Cay MSC Marine Reserve, l’isola privata della compagnia nelle Bahamas, oltre a scali in località incantevoli tra Repubblica Dominicana, Porto Rico, Messico e Honduras. A bordo, i passeggeri potranno godere di un’ampia selezione di ristoranti gourmet, lounge di design e spettacoli dal vivo di altissimo livello, tra cui il primo Dirty Dancing in Concert mai realizzato in mare, che porta a bordo lo straordinario concerto live-to-film interpretato da una band dal vivo, con cantanti e talentuosi ballerini.

Norwegian Aqua, gioiello di tecnologia e stile italiano

Ad aprile debutta a Miami anche Norwegian Aqua, la prima nave della nuova classe Prima Plus di Norwegian Cruise Line, gioiello di tecnologia e stile italiano costruita da Fincantieri. Uno degli elementi più rivoluzionari è l’Aqua Slidecoaster, la prima fusione al mondo tra una montagna russa e uno scivolo d’acqua, che offrirà curve mozzafiato e una vista spettacolare sul mare.

Nave NCL al Terminal di PortMiami_

Fonte: Ufficio Stampa GMCVB

Nave NCL al Porto di Miami

Oltre alle attrazioni adrenaliniche, la Norwegian Aqua offrirà un’ampia gamma di esperienze culinarie e di intrattenimento. Tra le novità, il primo ristorante di specialità Sukhothai con un menu ispirato alla tradizione thailandese. Le serate saranno animate da spettacoli di livello mondiale, tra cui il tributo immersivo “Revolution: A Celebration of Prince”, che trasporterà gli spettatori in un concerto teatrale dedicato all’iconica star della musica.

Gli itinerari della Norwegian Aqua partiranno da Miami, con crociere brevi verso le Bahamas e viaggi più lunghi nei Caraibi, toccando destinazioni suggestive come Puerto Plata nella Repubblica Dominicana e Great Stirrup Cay, l’isola privata di Norwegian Cruise Line, famosa per le sue spiagge bianchissime.

Salpa da PortMiami il futuro sostenibile delle crociere

Oltre all’espansione delle sue infrastrutture, PortMiami investe anche nella sostenibilità, con l’introduzione dallo scorso giugno della potenza da terra: un’innovazione che permette alle navi di spegnere i motori durante la sosta, riducendo emissioni e inquinamento acustico. Grazie alla collaborazione con grandi compagnie come Carnival Corporation, MSC Crociere e Royal Caribbean Group, Miami si posiziona come il primo grande porto crocieristico della costa orientale degli Stati Uniti a implementare questa tecnologia su cinque ormeggi.

Un’ulteriore conferma di quanto l’industria crocieristica rappresenti un pilastro fondamentale per l’economia locale, generando miliardi di dollari e supportando migliaia di posti di lavoro nei settori dell’ospitalità, dei trasporti e del commercio al dettaglio. Con un’offerta sempre più ampia di itinerari e navi, Miami continua a puntare in alto, consolidando il proprio primato mondiale.

Per i viaggiatori che transitano da PortMiami, la città offre un’infinità di esperienze da vivere prima o dopo la crociera. Dalle spiagge di South Beach ai vibranti quartieri di Wynwood e Little Havana, Miami propone un mix perfetto di relax, cultura e divertimento. Un’attenzione particolare è riservata anche al turismo LGBTQ+, con un’offerta inclusiva e una scena culturale accogliente e vivace.

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Nel Mar dei Caraibi c’è l’isola più popolata al mondo

Di piccole dimensioni ma con tantissimi abitanti, per andare alla scoperta di quella che viene considerata l’isola più popolata al mondo bisogna dirigersi nel mar dei Caraibi, al largo della Colombia.

Lì esiste l’arcipelago di San Bernardo con l’isola di Santa Cruz del Islote, un luogo dove vivono 816 persone in uno spazio di un centesimo di chilometro quadrato: tantissimi individui se si tiene conto delle sue dimensioni davvero ridotte. Infatti, basti sapere che è poco più grande di un campo da calcio, il che significa che non è il posto adatto a tutti coloro che amano la solitudine: qui è pressoché impossibile riuscire a stare da soli.

A guardarla dall’alto restituisce davvero un’immagine impressionate, fatta di case le une attaccate alle altre: infatti gli spazi mancano e per ovviare a questo problema le case eventualmente vengono stratificate verso il cielo con l’aggiunta di ulteriori piani.

Tutto quello che c’è da sapere su Santa Cruz del Islote.

Santa Cruz del Islote, l’isola più densamente popolata al mondo

L’isola di Santa Cruz del Islote fa parte dello stato della Colombia nel dipartimento di Bolìvar, a quanto pare le famiglie che vi abitano sono circa 220 (per 816 persone) e si trovano all’interno di case che non sono state realizzate in seguito a un permesso poiché nessuno è proprietario terriero in maniera ufficiale.

Tra le altre peculiarità dell’isola vi è il fatto che per attraversare tutto il territorio ci vogliono solo poco meno di due minuti. Vi sono circa 140 abitazioni, 4 negozi, una chiesa, uno spazio medico di base e una scuola. Non vi è un cimitero, infatti le persone vengono seppellite sulla terraferma.

A quanto pare, la gente è felice di vivere lì, a dirlo sono stati dei sondaggi, da cui emerge che nessuno si trasferirebbe da un’altra parte. Inoltre, non c’è criminalità e non esiste la polizia.

Ma non è tutto rosa e fiori e non mancano i problemi in questo luogo dall’aspetto così peculiare. E sono soprattutto legati all’autonomia: infatti chi vive qui non è autosufficiente, mancano benzina e acqua potabile, l’energia elettrica viene prodotta grazie a pannelli solari che però la garantiscono solo per qualche ora al dì. L’acqua piovana viene raccolta dentro delle cisterne.

Senza dubbio gli abitanti dell’isola vivono di turismo e sono in tanti i viaggiatori a visitare questo luogo così pittoresco, che si sviluppa lungo 4 strade, prive di macchine e moto.

La storia di Santa Cruz del Islote e come visitarla

La storia di Santa Cruz del Islote è piuttosto recente. A quanto pare, questa isola che fa parte del territorio acqueo dell’America del Sud ed è rimasta disabitata fino al 1860, quando alcuni pescatori vi si stabilirono scegliendola per rifugiarsi dalle tempeste e perché qui, a differenza di altre isole vicine, non vi erano zanzare. Furono i primi abitanti a raccogliere materiali di costruzione dal mare per iniziare ad abitarla. Il resto è storia e oggi questo piccolo spazio di terra è diventato meta di viaggio di molti turisti.

Santa Cruz del Islote: alcuni edifici

Fonte: iStock

Santa Cruz del Islote, alcuni edifici di questo luogo pittoresco

Raggiungerla è piuttosto semplice: ci si può arrivare in barca, partndo da Tolù ci vuole solo un’ora mentre da Cartagena due e può essere la tappa di un viaggio che porta alla scoperta delle isole che si trovano all’interno dell’arcipelago di San Bernardo. La visita ha un piccolo costo: l’ingresso si paga circa 2 dollari e mezzo.

Uno dei problemi maggiori per chi vive qui è la spazzatura, oltre al fatto di non avere una propria autonomia. Resta il fatto che visitare Santa Cruz del Islote è un’esperienza che vale la pena fare per conoscere un modo diverso di vivere.

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Cosa vedere a Portorico: itinerario tra i luoghi da non perdere

Ricercata per le spiagge tra le più belle al mondo, la brezza e l’atmosfera: con chilometri e chilometri di litorale bianchissimo, Portorico è tra le mete più amate dei Caraibi. Uno dei motivi per sceglierla? È favolosa tutto l’anno, il sole troneggia praticamente ogni giorno con temperature piacevoli durante tutti e 12 i mesi. Con la capitale San Juan è raggiungibile in circa 13 ore di volo dall’Italia. Ma cosa c’è da vedere e perché visitarla? Scopriamolo insieme.

San Juan, la capitale di Porto Rico

La capitale di Portorico si chiama San Juan ed è un territorio che si colloca tra gli Stati Uniti e i Caraibi. La sua storia ha origini nel 1521 quando è stata fondata come una delle città più antiche delle Americhe; proprio per questo motivo vanta un ricco patrimonio culturale nonostante siano soprattutto le spiagge ad attirare i turisti. Si trova nella zona settentrionale dell’isola ed è certamente il polo economico e turistico più attrattivo. Attira l’attenzione per il suo mix tra modernità e tradizione: da una parte alti palazzi, centri commerciali e grattacieli, dall’altra il cuore storico con una forte eredità coloniale spagnola dove non mancano strade acciottolate ed edifici colorati.

Risulta, a tutti gli effetti, uno dei poli turistici primari nella zona dei Caraibi. Il suo porto è uno dei più trafficati a livello di crociere. La cultura locale riflette un mix unico di influenze spagnole, africane e indigene Taíno, visibile nella gastronomia, nella musica e nelle festività della capitale.

Il quartiere storico di vecchia San Juan

Tra i luoghi da scoprire assolutamente c’è però Viejo San Juan, il quartiere più antico e ben conservato dove si può notare l’architettura coloniale spagnola. Fondato nel XVI secolo dagli spagnoli, conquista l’attenzione grazie a strade acciottolate e case coloratissime con balconi in ferro battuto e ampie piazze. Tra i luoghi di riferimento c’è El Morro, una fortezza datata 1539 nata per proteggere la città da attacchi nemici; le mura sono imponenti ma oggi è tra i patrimoni dell’Umanità UNESCO e da qui si gode una delle viste più belle. Non lontano si trova Castillo de San Cristóbal, un altro forte costruito dagli spagnoli per difendere l’ingresso orientale della città.

Da non perdere il paseo de la princesa, ovvero una passeggiata pedonale che costeggia le mura e regala una vista mozzafiato sulla baia. Qui ci si può anche concedere un po’ di shopping tra negozi d’artigianato e ristoranti dove gustare piatti tipici portoricani tra cui il mofongo, a base di platano fritto. Da non perdere poi la cattedrale di San Juan Bautista, tra le più belle della località: qui è custodita la la tomba di Juan Ponce de León, il primo governatore di Porto Rico e l’esploratore spagnolo noto per la sua ricerca della Fonte della Giovinezza.

Visitare la capitale di Portorico San Juan

Fonte: iStock

Visitare San Juan, la capitale di Portorico con il quartiere Viejo San Juan che racconta il passato coloniale

El Yunque

Tra i luoghi da non perdere a Portorico c’è El Yunque, una foresta pluviale tropicale protetta nella zona nord-orientale. Qui è custodita una ricca biodiversità con oltre 240 specie di alberi, uccelli esotici e il coquì, una rana simbolo dell’isola. Il parco dispone di numerosi sentieri adatti a tutti i livelli, dai percorsi facili come il Big Tree Trail ai più impegnativi come il El Yunque Peak Trail, che offre una vista mozzafiato dall’alto della foresta. Imperdibile l’osservazione di flora e fauna: fotografare orchidee selvatiche, alberi di mogano, pappagalli, falchi e rane è un divertimento che coinvolge anche i più piccoli. Una delle attività più amate dai visitatori è immergersi nelle fresche piscine naturali che si formano sotto le cascate.

La Mina falls

Tra i luoghi da non perdere assolutamente ci sono le Mina falls, ovvero le cascate più famose di tutta Portorico. Si trovano all’interno di El Yunque e hanno un salto di circa 10 metri creando una piscina naturale dove i turisti amano immergersi. Per poterle raggiungere bisogna affrontare un percorso di circa 1,2 km. La passeggiata non è lunghissima ma alcuni tratti sono piuttosto ripidi. In alternativa c’è un percorso di 1,6 km più dolce con panorami spettacolari.

Le spiagge più belle di Portorico

Non possiamo negare che uno dei motivi che spinge i viaggiatori a visitare Portorico siano proprio le spiagge: la località conta oltre 430 km di costa con tantissime varietà, dando modo di scoprire biodiversità marina, fare snorkeling o immersioni oppure praticare surf e altri sport acquatici. Tra le più belle? Sicuramente Flamenco Beach e Carlos Rosario Beach ma non sono le uniche.

Flamenco beach sull’isola di Culebra

Viene considerata una delle spiagge più belle del mondo: Flamenco Beach è una vera e propria cartolina tropicale. Si trova sull’isola di Culebra, a circa 30 chilometri dalla costa orientale di Portorico ed è famosa per la sua sabbia bianca soffice e le sue acque turchesi incredibilmente limpide. È circondata da colline ricoperte di vegetazione tropicale e ha un’ampia baia con acque calme, perfette per nuotare. Grazie alla barriera corallina poco distante dalla riva, è possibile ammirare pesci tropicali, razze e persino tartarughe marine.

Carlos Rosario Beach sull’isola di Culebra

Se cerchi un luogo più tranquillo e meno affollato, tra le spiagge più belle di Portorico citiamo Carlos Rosario Beach. Si trova nella zona occidentale ed è famosa per la bellezza incontaminata e per essere uno dei luoghi migliori per fare snorkeling alla ricerca di pesci tropicali e tartarughe marine. A differenza di Flamenco Beach, qui troverai meno turisti, rendendolo un luogo perfetto per chi cerca tranquillità.

Culebra

Tra le isole più belle di Portorico c’è Culebra ed è considerata una delle località più suggestive dei Caraibi. Nota specialmente per le spiagge e le acque limpide, custodisce alcune delle spiagge più belle come Carlos Rosario Beach e Tamarindo Beach apprezzate per snorkeling, immersioni e sport acquatici. La spiaggia più celebre dell’isola è però senza dubbio Flamenco Beach: sabbia bianca finissima, un mare turchese come in poche altre parti al mondo e a pochi passi dalla riva, un carro armato arrugginito, lasciato dall’esercito americano dopo esercitazioni militari passate, aggiunge un tocco insolito al paesaggio.

l'isola di Culebra

Fonte: iStock

Culebra, l’isola caraibica di Portorico da scoprire con l’imperdibile Flamingo Beach

Vieques

Vieques, soprannominata isla nena, è l’isola più piccola e selvaggia nella zona est di Portorico. Le spiagge sono vere e proprie riserve naturali e qui a spiccare è la baia bioluminescente, una destinazione imperdibile per chi ama la natura e le esperienze fuori dal comune. Uno dei luoghi più spettacolari è Playa Negra, una spiaggia caratterizzata da sabbia vulcanica nera che crea un contrasto incredibile con il blu intenso dell’oceano.

L’attrazione imperdibile è la Mosquito Bay, considerata una delle più luminose al mondo. Di notte, le acque della baia si illuminano grazie alla presenza di microorganismi marini chiamati dinoflagellati, che emettono una luce blu-verde quando vengono disturbati. Il miglior modo per vivere questa esperienza è partecipare a un tour in kayak notturno, ammirando l’incredibile spettacolo della natura.

L’ex presenza della Marina degli Stati Uniti ha lasciato un segno indelebile e oggi gran parte del territorio è protetto come Rifugio Nazionale della Fauna Selvatica di Vieques, una vasta area naturale che ospita cavalli selvatici e una fauna unica.

Rincon

Gli amanti del surf incoronano Rincon la destinazione top di Portorico, ma qui non si scoprono i fondali solo su una tavola: sono davvero tanti gli sport acquatici praticati. Negli anni ’60 ha avuto un vero e proprio boom ospitando i surfisti e nel tempo le onde di Domes Beach, Tres Palmas e Maria’s Beach sono diventate famose a livello mondiale. Ma Rincón non è solo surf. Sandy Beach e Steps Beach sono luoghi ideali per chi vuole rilassarsi al sole o fare snorkeling tra i coralli; mentre la vicina riserva marina Tres Palmas è tra le più ricche di vita marina, con una barriera corallina che ospita pesci colorati, tartarughe e mante. Da non perdere il centro cittadino con un’atmosfera bohémien e rilassata: tanti i mercatini d’arte, i locali di musica dal vivo e le botteghe tipiche. Da non perdere il tramonto: una vera e propria cartolina con sfumature d’arancione e rosa.

Mona

L’isola di Mona, conosciuta come la Galápagos dei Caraibi è tra i luoghi top da scoprire a Portorico ma ricordiamo essere accessibile solo con permessi speciali. Si trova tra Portorico e la Repubblica Dominicana ed è una riserva naturale protetta; disabitata, ha una superficie di 55 chilometri quadrati con scogliere calcaree imponenti. L’assenza umana ha dato modo all’ecosistema di conservarsi seguendo le leggi della natura.

Le attività principali per chi visita l’isola includono l’escursionismo attraverso i sentieri selvaggi, l’esplorazione delle grotte, il kayak lungo la costa e il campeggio sotto un cielo stellato senza inquinamento luminoso ma tutto solo previo permesso, come specificato.

Portorico, come abbiamo capito, è molto più di solo mare: le cose da fare per visitarla e scoprirla sono numerose e organizzare un viaggio qui richiede almeno 5-7 giorni per poter esplorare l’anima più autentica. Tra le spiagge da sogno, le isole e la tradizione culinaria ha tanto da offrire, specialmente agli appassionati di natura e biodiversità. Chi sta programmando una vacanza alla scoperta dei Caraibi dovrebbe certamente considerare Portorico come opzione primaria.

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Viaggio a Barbados: come visitare l’isola dei Caraibi in modo sostenibile

Se chiudete gli occhi, cosa immaginate sentendo nominare Barbados? Noi vediamo giornate trascorse su spiagge idilliache, passeggiate tra le strade di Bridgetown, capitale e Patrimonio UNESCO, ma anche attività a contatto con la natura, sia in superficie che tra i fondali del limpido Mar dei Caraibi. Questa è una delle migliori isole dei Caraibi e, proprio perché molto amata, è importante che le persone che la visitano lo facciano con un occhio di riguardo per preservarne la bellezza nel tempo.

Barbados è una delle destinazioni di punta per il 2025 grazie alla combinazione unica di sostenibilità, esperienze culturali autentiche e iniziative turistiche innovative. Non a caso, National Geographic Traveler l’ha annoverata tra le migliori destinazioni del mondo per quest’anno.

Chi sogna di fare un viaggio a Barbados e si sta chiedendo come visitare l’isola dei Caraibi in modo sostenibile, qui troverà diverse attività ed esperienze che gli permetteranno di scoprirla con consapevolezza e con il minor impatto possibile.

Visita alle aree marine protette

Barbados si impegna per promuovere un turismo in grado di combinare la conservazione del suo patrimonio naturale con uno sviluppo responsabile. Questo si vede soprattutto nelle attività legate alla conservazione marina e nel lavoro svolto dal Barbados National Conservation Trust per la protezione delle barriere coralline e per la creazione di aree marine protette.

In queste aree, i visitatori possono ammirare i fondali in modo rispettoso partecipando a diverse iniziative, come quelle promosse dal Barbados Sea Turtle Project, attivo da oltre 25 anni per proteggere le tartarughe marine a rischio di estinzione. Da aprile a giugno, i turisti possono partecipare al monitoraggio dei nidi lungo la costa orientale, un’esperienza educativa e coinvolgente.

Anche Barbados Blue Scuba Diving, un’istituzione nel mondo delle immersioni ecosostenibili, offre attività che includono la pulizia dei fondali marini e corsi dedicati alla protezione dei coralli. Inoltre, i turisti che vogliono contribuire a mantenere l’isola pulita e protetta, possono partecipare agli eventi dedicati alla pulizia delle spiagge.

Tartarughe Barbados

Fonte: Ufficio Stampa

Tartarughe marine a Barbados

Esperienze autentiche a contatto con le comunità locali

Tra i trend del 2025 spicca la volontà dei viaggiatori di vivere esperienze coinvolgenti e autentiche. Barbados risponde perfettamente a queste esigenze offrendo un’immersione completa nella sua cultura e gastronomia.

Chiunque visiti l’isola non può rinunciare a fare tappa presso il mercato del pesce di Oistins, dov’è possibile provare pesce fresco cucinato alla griglia o partecipare a divertenti laboratori di cucina guidati da chef locali. Anche il rum è protagonista immancabile di ogni viaggio a Barbados, da scoprire visitando le storiche distillerie e partecipando a tour guidati e degustazioni.

A chi visita l’isola nei mesi di luglio e agosto, consigliamo di non perdere il Crop Over Festival, l’evento che trasforma Barbados in un’esplosione di musica, danza e colori. Infine, chi desidera approfondire il patrimonio storico può visitare, oltre la capitale Bridgetown e la Garrison Historic Area, dove sono presenti musei e gallerie d’arte, il Barbados Heritage District, attualmente in fase di sviluppo, che offre un focus sul commercio transatlantico degli schiavi e il suo impatto storico.

Al centro di questo progetto si trova anche il Cultural Heritage Trail, un percorso che collega siti storici, comunità locali e punti di interesse naturale. In questo modo i visitatori potranno esplorare antiche piantagioni di zucchero e partecipare a laboratori artigianali per entrare a contatto con la cultura locale.

Yoga ed escursioni nella natura

Il 2025 sarà l’anno del turismo del benessere e, anche in questo caso, Barbados non si fa trovare impreparata. Qui troverete un rifugio ideale se cercate una vacanza di relax che non sia esclusivamente legata alle spiagge. Grazie ai suoi paesaggi unici, potrete riconnettervi con la natura e con voi stessi partecipando a lezioni di yoga all’aperto, immerse nella bellezza naturale dell’isola, accompagnate da trattamenti spa ispirati alla tradizione caraibica.

Per chi cerca un turismo più attivo, invece, ad aspettarlo troverà tante escursioni: Barbados, infatti, vanta una biodiversità straordinaria in luoghi come la Coco Hill Forest, l’Harrison’s Cave e gli Huntes Garden, che permettono di esplorare la ricchezza naturale dell’isola in tranquillità, lontano dal turismo di massa.

Spiaggia Barbados

Fonte: Ufficio Stampa

Il mare da sogno di una spiaggia a Barbados

Sport acquatici e attività adrenaliniche

Uno dei trend di quest’anno si chiama Bravecation, un tipo di vacanza che permette ai viaggiatori di superare le proprie paure e uscire dalla comfort zone. A Barbados ci sono diverse attività che rientrano in questa categoria, come gli sport acquatici adrenalinici: Bathsheba Beach per esempio, una delle sue spiagge più famose, è una delle migliori destinazioni al mondo per il surf. Qui le potenti onde e l’atmosfera selvaggia attirano surfisti di tutti i livelli, offrendo una sfida emozionante immersa in un contesto naturale unico.

A Barbados si può praticare anche il kite surfing, il wind foiling (mix di kiteboarding e windsurf che sfrutta ali leggere per planare sulle onde), snorkeling e immersioni. Le acque cristalline nascondono un universo sottomarino incredibile, tra le barriere coralline e relitti sommersi al largo della costa.

Infine, un’altra attività molto amata è il safari in jeep nella natura selvaggia. Questi tour vengono organizzati soprattutto nel distretto di Scotland, situato nella parte più remota e incontaminata dell’isola.

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Aruba è la migliore isola dei Caraibi del 2025 secondo TripAdvisor

Aruba ha trionfato ai Travellers’ Choice Awards 2025 di TripAdvisor, guadagnandosi il titolo di destinazione più amata dei Caraibi: l’ambito riconoscimento non soltanto rende omaggio alle incomparabili bellezze naturalistiche dell’isola, ma rappresenta anche un’importante testimonianza della qualità delle esperienze che sa offrire a chi la sceglie.

La classifica Best of the Best Destination premia, infatti, le mete più apprezzate al mondo basandosi sulle recensioni e valutazioni lasciate dai viaggiatori tra l’ottobre 2023 e il settembre 2024. È quindi una vittoria decretata non da esperti o giurie, ma da chi ha vissuto l’isola in prima persona, assaporandone ogni angolo e raccontandolo grazie al famoso portale di viaggi.

Il premio conferma Aruba come una meta irrinunciabile per vacanze uniche ai Caraibi: le numerose attività praticabili, la sicurezza di cui gode, il clima ideale tutto l’anno e le ampie spiagge bianche la rendono una destinazione perfetta per una vasta gamma di viaggiatori, dagli amanti del relax agli appassionati di avventura, dagli sportivi ai buongustai.

Un’isola che incanta con la sua varietà paesaggistica

Definita con affetto dai suoi abitanti “l’Isola Felice dei Caraibi”, Aruba incanta con una combinazione ineguagliabile di paesaggi mozzafiato e un’atmosfera accogliente. La costa Sud-Ovest è il simbolo stesso del paradiso tropicale: ampie distese di candida sabbia si incontrano con acque cristalline e regalano spiagge iconiche quali Eagle Beach e Palm Beach, sempre presenti nelle classifiche mondiali.

Ma Aruba non è solo relax. La costa Nord-Est mostra un volto differente, disegnato da rocce frastagliate, panorami selvaggi e un mare impetuoso che affascinano chi cerca un contatto più intenso con la natura. Il Parco Naturale Arikok, che veglia su questa zona dell’isola, è un vero gioiello, perfetto per esplorazioni in quad o fuoristrada, alla scoperta di paesaggi che alternano spettacolari scogliere, insenature segrete e natura incontaminata.

L’entroterra, con le distese di cactus e le formazioni rocciose dall’aspetto quasi lunare, aggiunge un ulteriore “tocco di magia”. Non mancano tuttavia i colori vivaci delle tradizionali casette, che punteggiano il paesaggio e raccontano una storia di vita semplice e autentica.

A completare un quadro a dir poco straordinario, due cittadine che incarnano anime diverse dell’isola: da un lato Oranjestad, la capitale in stile coloniale olandese, dalle architetture eleganti e l’atmosfera vivace, dall’altro San Nicolas, cuore pulsante della cultura caraibica, dove murales variopinti raccontano storie di tradizione e modernità.

Esperienze per ogni tipo di viaggiatore

Aruba sa davvero conquistare chiunque. Gli amanti del relax trovano il rifugio ideale sulle spiagge da cartolina mentre gli appassionati di sport hanno l’occasione di praticare svariate attività acquatiche, dal windsurf alle immersioni, e i più avventurosi possono esplorare l’isola a bordo di jeep o quad, spingendosi fino agli angoli più remoti.

La gastronomia è un altro fiore all’occhiello con un mix irresistibile di influenze caraibiche, europee e sudamericane che si traduce in piatti dal sapore inconfondibile.

La sicurezza, un clima favoloso con temperature sempre piacevoli e pochissime precipitazioni e l’ospitalità calorosa degli abitanti che sanno come “far sentire a casa” completano il quadro, così da rendere Aruba la destinazione ottimale anche per famiglie e coppie desiderose di una fuga romantica.

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7 isole sconosciute e paradisiache dei Caraibi

I Caraibi sono un mosaico di isole, ciascuna con una bellezza unica e un fascino particolare. Con oltre 7.000 isole, isolotti e barriere coralline che si estendono tra l’America Centrale, il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico, sono di fatto una delle destinazioni più amate al mondo per chi cerca relax e paesaggi da cartolina. Ma dove andare? Accanto alle mete più conosciute come le Bahamas o la Giamaica, esistono isole nascoste e meno conosciute, dai paesaggi incontaminati, culture autentiche e una tranquillità senza pari.

1. Kuna Yala (San Blas, Panama)

Situato lungo la costa nord-orientale di Panama, l’arcipelago di Kuna Yala è un angolo di paradiso composto da oltre 300 isole. Questo territorio è unico nel suo genere, essendo interamente abitato e gestito dalla comunità indigena Guna. Qui non si trovano grandi alberghi o resort di lusso: la bellezza di Kuna Yala risiede nella semplicità dei suoi paesaggi e nell’autenticità della sua cultura.

Esplorare Kuna Yala significa infatti immergersi in un mondo lontano dalla modernità. Prenotando escursioni in barca si possono visitare villaggi tradizionali più remoti, dove la vita segue ancora ritmi ancestrali. Le spiagge di sabbia bianca, bordate da palme rigogliose, sono perfette per rilassarsi; mentre i fondali marini, popolati da coralli e pesci colorati, sono ideali per snorkeling e immersioni.

Per raggiungere Kuna Yala, l’opzione più comoda è il volo interno da Panama City. La stagione migliore per visitare è quella secca, da dicembre ad aprile, quando il clima è più stabile e soleggiato.

caraibi meno conosciuti

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L’arcipelago di Kuna Yala è un angolo di paradiso composto da oltre 300 isole

2. Corn Islands (Nicaragua)

A circa 70 chilometri dalla costa del Nicaragua, le Corn Islands rappresentano il perfetto equilibrio tra natura e relax. L’arcipelago è composto da Big Corn e Little Corn: due isole diverse ma complementari. Big Corn, la più grande, vanta più servizi e maggiori infrastrutture; mentre Little Corn è una piccola oasi senza automobili e lontana dal caos, ideale per chi cerca tranquillità e contatto con la natura.

Le Corn Islands sono un paradiso per gli amanti del mare. Qui, lo snorkeling e le immersioni regalano emozioni uniche, tra relitti sommersi e barriere coralline ricche di vita marina. Le spiagge di sabbia dorata e acque cristalline invitano al relax più totale, magari degustando qualche piatto della cucina locale a base di pesce fresco e cocco.

Per raggiungere queste isole, si può volare da Managua a Big Corn e poi prendere una barca per Little Corn. La stagione secca, da dicembre ad aprile, è il periodo ideale per visitarle.

Caraibi meno conosciuti

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Costa caraibica del Nicaragua

3. Isla Bastimentos (Panama)

Nell’arcipelago di Bocas del Toro, Isla Bastimentos si distingue per la sua biodiversità e il suo spirito considerato selvaggio. Questa isola è un vero paradiso naturale, con spiagge isolate, foreste tropicali e un ricco ecosistema marino. È la meta ideale per chi desidera immergersi nella natura, lontano dalle folle, per una vera e propria sospensione spazio temporale.

Tra le attrazioni principali, Red Frog Beach è una spiaggia spettacolare che deve il suo nome alle rane rosse che popolano la zona. Gli amanti dell’escursionismo possono esplorare i sentieri del Parco Nazionale Marino di Bastimentos; invece chi preferisce le attività acquatiche può fare kayak tra le mangrovie o immergersi nei fondali marini.

Bastimentos è raggiungibile con un volo da Panama City a Bocas del Toro, da dove si prosegue con un breve tragitto in traghetto. Il periodo migliore per visitarla va da dicembre a marzo.

Caraibi meno conosciuti

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Isla Bastimentos è un vero paradiso naturale

4. Bequia (Saint Vincent e Grenadine)

Bequia, la più grande delle Grenadine, conserva intatto il fascino autentico dei Caraibi. Questa piccola isola, a sud di Saint Vincent, è conosciuta per l’ospitalità dei suoi abitanti, le tradizioni velistiche e l’atmosfera rilassata.

Port Elizabeth, il cuore pulsante di Bequia, è un porto vivace e animato, da cui partono escursioni in barca verso isole vicine. Le spiagge tranquille, come Princess Margaret Beach, sono la meta perfetta per godersi il mare e il dolce oziare. Per i più sportivi, sull’isola ci sono diversi sentieri panoramici per lunghe e piacevoli passeggiate.

Per raggiungere Bequia, si può prendere un volo per Saint Vincent e poi proseguire in barca. La stagione migliore va da dicembre a maggio, quando il clima è più secco.

caraibi meno conosciuti

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Bequia è la più grande delle Grenadine

5. Salt Cay (Turks e Caicos)

Piccola e tranquilla, Salt Cay è una delle isole più affascinanti di Turks e Caicos. Situata a sud-est dell’arcipelago, questa isola è il luogo perfetto per chi cerca isolamento, bellezza naturale e ritmi lenti. Da dove arriva il suo nome? Salt Cay prende il nome dalle saline naturali che un tempo erano il fulcro dell’economia dell’isola.

L’isola è famosa per le sue immersioni spettacolari: qui è possibile esplorare relitti sommersi e osservare la migrazione delle balene da gennaio a marzo. Le spiagge, deserte e immacolate, sono il luogo ideale per rilassarsi, lontano dal trambusto delle mete più frequentate.

L’isola si raggiunge con voli interni da Providenciales o collegamenti in barca. I mesi secchi, da gennaio a marzo, sono i migliori per visitarla, soprattutto per chi desidera avvistare le balene.

Caraibi meno conosciuti

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? Salt Cay prende il nome dalle saline naturali che un tempo erano il fulcro dell’economia dell’isola

6. Montserrat

Conosciuta come “l’isola di smeraldo dei Caraibi“, Montserrat è una destinazione unica per il suo carattere vulcanico. Situata nelle Piccole Antille, a sud-ovest di Antigua, l’isola è famosa per il vulcano Soufrière Hills e i paesaggi drammatici che ha creato.

Visitare Montserrat significa scoprire una natura potente e affascinante. Le rovine di Plymouth, la vecchia capitale sepolta dalla lava, raccontano una storia di resilienza e trasformazione. Gli amanti del trekking possono esplorare i sentieri del Montserrat Volcano Observatory e godere di viste mozzafiato sull’isola.

Montserrat è raggiungibile in traghetto o con voli da Antigua. Il periodo ideale per visitarla è tra dicembre e aprile.

isole dei caraibi

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Vista sul vulcano di Montserrat

7. Marie-Galante (Guadalupa)

Marie-Galante è un’isola che incanta per la sua autenticità. Situata nelle Piccole Antille, a breve distanza dall’isola principale di Guadalupa, è conosciuta per le sue piantagioni di canna da zucchero e le distillerie di rum artigianale, assolutamente da non assaggiare! In un mix perfetto di natura e tradizioni locali, un viaggio a Marie-Galante può essere davvero indimenticabile. Se le spiagge poco affollate e tranquille sono ideali per il relax; le visite alle distillerie, come la celebre Distillerie Bielle, permettono di scoprire il processo tradizionale di produzione del rum e di degustarne le varietà.

L’isola è raggiungibile in traghetto da Pointe-à-Pitre, e il periodo migliore per visitarla è durante la stagione secca, da dicembre ad aprile.

Caraibi

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Una delle spiagge poco affollate di Marie-Galante
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Santa Lucia, dove si festeggia in Italia, in Europa e nel resto del mondo

Ogni anno, il 13 dicembre, i bambini di diverse città del mondo attendono l’arrivo di Santa Lucia per essere coccolati con regali e dolcetti. La festività, in onore della martire cristiana, è sicuramente molto sentita in molti Paesi nordici, ma anche in alcune località intaliane. E la festa è stata esportata persino ai Caraibi. Ecco dove si celebra la tradizionale festa di Santa Lucia e come.

Cos’è la festa di Santa Lucia

La festa di Santa Lucia che si celebra il 13 dicembre risale al VI secolo d.C. ed è stata istituita per commemorare la morta di Lucia di Siracusa, vergine martire avvenuta il 13 dicembre del 304 d.C. durante la grande persecuzione dei cristiani voluta dall’Imperatore Diocleziano. Secondo la leggenda, Lucia portò cibo e altri generi di prima necessità ai cristiani che, per sfuggire alle persecuzioni, si nascondevano nelle catacombe romane. Per questo motivo, oggi, anche in molte parti d’Italia, Santa Lucia porta doni e dolci ai bambini che si sono comportati bene.

La festa di Santa Lucia in Europa

In Svezia

In occasione del “Luciadagen”, la Svezia organizza una processione durante la quale una ragazza vestita di bianco e con una coroncina di candele accese sulla testa distribuisce dolci a tutti i partecipanti. Ricette legate alla festa di Santa Lucia sono la brioche allo zafferano e i biscotti allo zenzero. Tra le altre tradizioni svedesi c’è quella di esporre alla finestra candele accese proprio per illuminare le cupe giornate invernali.

In Danimarca

La Danimarca ha importato dalla Svezia la tradizione di Santa Lucia e la festeggia fin dal 1944 con il nome di “Luciadag”. L’idea era quella di portare luce in un periodo storico molto buio per il Paese. Proprio come per la Svezia, una ragazza vestita di bianco e una corona di candele accese guida una processione. La celebrazione coincide con una protesta pacifica nei confronti dell’occupazione tedesca.

In Finlandia

Anche la Finlandia il 13 dicembre festeggia la giornata della Santa protettrice della vista. Anche in questa nazione, la tradizione si lega alle luci. Candele accese alle finestre, processioni e dolci tradizionali tipici a base di spezie natalizie.

In Norvegia

In Norvegia la giornata del 13 dicembre si chiama “Lussinatten” ed è una festività considerata laica. Per tradizione, i bambini delle scuole cantano inni e distribuiscono dolcetti in ospedali e ricoveri per anziani; nonostante non sia considerata una festività religiosa, è stata di recente incorporata nella liturgia dell’Avvento della chiesa norvegese.

In Ungheria

In Ungheria è tradizione, nel giorno di Santa Lucia, piantare chicchi di grano che, nel giorno di Natale, saranno già alti diversi centimetri: si tratta di un rito legato al credo cattolico, per omaggiare la nascita e la luce di Gesù.

In Croazia

La stessa tradizione ungherese si trova anche in Croazia, dove vengono piantati semi di grano con lo scopo di farli crescere prima di Natale proprio per ricordare Gesù come simbolo di luce. Il richiamo alla luce è il motivo per cui questa tradizione viene proprio legata alla Santa Lucia.

In Polonia

Per la festa del 13 dicembre, la Polonia ha una tradizione simile a quella delle calende italiane, praticamente osservando il meteo dei giorni successivi a Santa Lucia è possibile stabilire come saranno le temperature del primo mese dell’anno.

La festa di Santa Lucia in Italia

Processioni, mercatini e fiere: anche in Italia, Santa Lucia è una festività molto sentita, tanto da avere tradizioni culinarie differenti nelle diverse regioni. A Bologna, per esempio, si svolge una prestigiosa fiera che attira turisti anche da lontano, a Bergamo, i bambini ricevono i regali scritti nella letterina dei desideri depositata davanti alla statua della santa nell’omonima chiesa. Ma è sicuramente la Sicilia la regione italiana in cui la celebrazione è più sentita: da Siracusa, dove è patrono, fino a Palermo, dove vengono preparati piatti speciali per l’occasione come le celebri arancine (o arancini) o la cuccìa, un dolce tipico siciliano a base di ricotta o al cioccolato. In alcune zone del Centro Nord, invece, la Santa è incaricata di portare i doni ai bambini, al posto di Babbo Natale.

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Fonte: IPA

Le letterine dei bambini lasciate davanti alla statua di Santa Lucia a Bergamo

La festa di Santa Lucia nel resto del mondo

Ai Caraibi esiste una piccola isola chiamata proprio Santa Lucia. Il 13 dicembre non si festeggia solamente il patrono, ma è proprio una festa nazionale. Già dalla sera prima inizia la celebrazione, si accendendo luci decorative a tema natalizio, si illuminano le lanterne fatte a mano e si può assistere a uno spettacolo pirotecnico.

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Cayo Levisa, cosa sapere e cosa vedere

Immerso nelle acque cristalline del Mar dei Caraibi, al largo della costa settentrionale di Cuba, Cayo Levisa è una delle destinazioni più affascinanti della provincia di Pinar del Río. Conosciuta per la sua bellezza incontaminata e le spiagge paradisiache, questa piccola isola è diventata negli ultimi anni una delle mete preferite per i turisti in cerca di tranquillità e contatto con la natura.

A pochi chilometri dalla costa, Cayo Levisa è raggiungibile solo in barca dal molo di Palma Rubia, con un viaggio di circa 30 minuti che già preannuncia l’inizio di un’avventura unica. Lunga circa 3 chilometri e con una larghezza che raramente supera i 200 metri, l’isola custodisce un ambiente naturale ancora selvaggio e quasi del tutto intatto, contornato da spiagge di sabbia bianca che si affacciano su un mare turchese.

Un paradiso di biodiversità

Parte dell’arcipelago de Los Colorados, l’isola si estende su una superficie di circa 4 chilometri quadrati e fa parte del Sistema Nazionale delle Aree Protette di Cuba, classificata come Paesaggio Naturale Protetto di Significato Locale. Cayo Levisa è infatti un prezioso scrigno di biodiversità e questo riconoscimento ne sottolinea l’importanza ambientale e la necessità di preservarne l’integrità ecologica.

Il paesaggio è caratterizzato da una varietà di ecosistemi che coesistono in perfetta armonia. A nord si trovano meravigliose barriere coralline, considerate tra gli ecosistemi più diversificati al mondo, dove oltre 120 specie di pesci e 47 specie di coralli danno vita a uno spettacolo subacqueo senza eguali. Le acque intorno all’isola ospitano anche specie rare e di grande valore come le tartarughe marine, l’aragosta spinosa e il corallo nero, offrendo ai sub e agli appassionati di snorkeling esperienze indimenticabili.

Ecosistemi di Cayo Levisa

Oltre alle barriere coralline, Cayo Levisa è circondata da una varietà di ecosistemi marini di grande importanza. A sud si estendono i pastizales (praterie marine), fondamentali per la sopravvivenza di molte specie ittiche, alle quali offrono rifugio e nutrimento, ma che rappresentano anche una risorsa essenziale per la pesca locale. In queste acque si possono avvistare occasionalmente esemplari di lamantino, una specie in via di estinzione.

Gli ecosistemi palustri occupano circa il 78% della superficie dell’isola e sono vitali per la riproduzione e la crescita di pesci e invertebrati marini. Questi ambienti supportano una biomassa considerevole di specie mature che spesso finiscono anche nelle reti dei pescatori locali.

Il fascino della tranquillità

Per chi è alla ricerca di pace e tranquillità, Cayo Levisa rappresenta un rifugio idilliaco. Le sue spiagge di sabbia fine, incorniciate da rigogliose palme e pini che arrivano fino alla riva, creano un’atmosfera di serenità che pochi altri luoghi al mondo possono eguagliare. La calma che pervade l’isola è tale che l’unico suono predominante è quello delle onde che si infrangono dolcemente sulla spiaggia e del fruscio delle foglie mosse dal vento.

La fauna dell’isola, con la sua grande varietà di uccelli, offre ulteriori momenti di meraviglia per gli amanti della natura. Tra le specie più numerose ci sono i pellicani, che si librano in volo sopra le acque turchesi in cerca di cibo, e gli hutias, piccoli roditori che si nascondono tra le mangrovie. E proprio un’escursione a piedi tra le foreste di mangrovie e pini è un’esperienza che permette di esplorare gli angoli più nascosti e suggestivi.

Cayo Levisa, Cuba

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Barche sulla spiaggia di Cayo Levisa, Cuba

Le spiagge da non perdere

Cayo Levisa è soprattutto sinonimo di spiagge sensazionali, e non c’è da stupirsi se molti visitatori trascorrono gran parte del tempo stesi al sole sulla sabbia impalpabile o nuotando nelle cristalline acque caraibiche.

La spiaggia più lunga e spettacolare è Playa Punta Arena, un luogo perfetto dove rilassarsi lasciandosi cullare dalla bellezza naturale e dalla quiete di questo angolo di paradiso. Si trova sulla costa settentrionale, dove un tempo l’unico hotel presente sull’isola accoglieva gli ospiti desiderosi di trascorrere qualche giorno in questo paradiso incontaminato. Sebbene l’albergo non sia più in funzione, il piccolo ristorante, il centro di immersioni e i servizi da spiaggia permettono comunque ai visitatori di godersi la giornata senza la necessità di portare molto con sé.

Il noleggio di lettini e ombrelloni è altamente consigliato per chi sceglie di trascorrere la giornata in spiaggia, sebbene ci siano anche alcune aree ombreggiate dalle palme. L’esplorazione di Cayo Levisa non può dirsi completa senza una puntata all’incantevole spiaggia di Punta Gorda, situata nella parte più incontaminata e selvaggia dell’isola, raggiungibile con una piacevole passeggiata lungo la costa.

Immersioni spettacolari

Considerato uno dei migliori siti per immersioni di tutta Cuba, Cayo Levisa è una destinazione imperdibile per i sub. Presso il locale centro di immersioni, tra i più rinomati di Cuba, si può noleggiare l’attrezzatura per lo snorkeling e ogni genere di equipaggiamento necessario per le attività marine. Il centro offre anche corsi di immersione per tutti i livelli, tenuti da istruttori certificati, e organizza attività di esplorazione dei fondali marini ricchi di vita e di bellezze naturali.

L’area di immersione si estende lungo la barriera corallina che circonda l’isola, con una ventina di spot debitamente segnalati. I punti di maggior richiamo si trovano sul lato settentrionale dell’isola, dove la barriera corallina è particolarmente integra e oltre alla consueta varietà di coralli, spugne e gorgonie, ci sono anche numerosi relitti di secoli passati che rendono l’esperienza ancora più emozionante.

Tra gli spot più popolari spicca La Corona de San Carlos, una formazione corallina mozzafiato, dove è possibile incontrare razze, tartarughe marine e una grande varietà di pesci colorati. Altri punti molto apprezzati includono La Cadena Misteriosa, La Espada del Pirata e El Infierno, un’impressionante parete verticale che si estende fino a 1.000 metri di profondità, dove non è raro imbattersi in banchi di pesci tropicali, aragoste e perfino squali, che rendono ogni immersione un’avventura entusiasmante. Queste formazioni coralline, con i loro colori vivaci e la diversità di specie che ospitano, offrono agli appassionati di immersioni e snorkeling esperienze uniche e memorabili.

Paesaggi ancora intatti e meraviglie naturali in abbondanza fanno di Cayo Levisa un luogo davvero paradisiaco. Le spiagge incontaminate, la ricca biodiversità e la tranquillità che offre la rendono una destinazione perfetta per chi cerca una fuga di relax e un’immersione totale nella natura.

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Isla Saona: cosa fare e quando andare nel paradiso caraibico

Un mare turchese, lunghe spiagge bianchissime, enormi palme da cocco che filtrano i raggi del sole creando un caleidoscopio di frammenti di luci e ombre sulla sabbia. Il rumore del mare, il ritmo più lento. In una sola parola: Caraibi.
Un’area geografica che tutti sognano di visitare almeno una volta nella vita e che tutti abbiamo ammirato con occhi sognanti sulle foto che troviamo nel web o sugli screensaver dei nostri pc. Finalmente è arrivato il tuo turno; hai deciso di fare il tanto desiderato viaggio ai Caraibi, vuoi visitare la splendida Repubblica Dominicana e adesso stai cercando di costruire il tuo itinerario. In questo caso, c’è un luogo che non puoi assolutamente perderti: Isla Saona, la più grande isola costiera della Repubblica Dominicana. In questa guida troverai tutte le informazioni che ti servono per organizzare al meglio la tua visita in questo eden caraibico.

Conosciamo Isla Saona: caratteristiche e storia

Situata a poco meno di 20 chilometri dalla terraferma, Isla Saona è un’isola lunga circa 22 chilometri e larga 5 celebre per le sue spiagge mozzafiato caratterizzate da sabbia bianca finissima, acque turchesi, una barriera corallina invidiabile e palme di cocco alte e rigogliose. Con una popolazione di circa 300 abitanti e definita sito nazionale protetto, quest’isola gode ancora del titolo di paradiso incontaminato tanto che attira più visitatori di tutti i parchi nazionali del Paese messi insieme. A livello storico, sull’isola sono stati rinvenuti reperti archeologici che dimostrarono come questa venne abitata già dal 2000 a.C., ma fu intorno all’800 a.C. che si insediò una popolazione proveniente da Tahiti – i Taino – colonizzando l’isola e dandole il nome di Adamanay. Il 14 settembre 1494 l’Isola venne scoperta da Cristoforo Colombo, il quale stava portando a termine il suo secondo viaggio esplorativo del nuovo mondo. Il celebre navigatore decise di nominare l’Isola “Isla Saona” in onore della tanto amata città di Savona.

Isla Saona: quando visitare l’isola

Una volta decisa la meta, ti sarai sicuramente domandato quale sia il periodo dell’anno ideale per visitare questa splendida zona del mondo. Come per tutte le aree del Mar dei Caraibi, il momento migliore per programmare il tuo viaggio in Repubblica Dominicana – e di conseguenza il periodo perfetto per visitare Isla Saona – è sicuramente durante la stagione secca, ovvero nei mesi che vanno da dicembre a febbraio. Il clima caldo e soleggiato, rende questo trimestre l’ideale per godere al 100% delle meraviglie dell’isola. Un’ottima scusa per passare un Natale diverso dal solito! Per ovvi motivi, la popolarità della stagione secca comporta anche maggior affluenza turistica sull’Isola, pertanto è consigliabile organizzarsi in largo anticipo e trovare le sistemazioni più in linea con le tue aspettative. Se, invece, vuoi evitare l’affollamento turistico e preferisci goderti le spiagge dell’isola in solitudine, allora concediti un viaggio fuori stagione nei mesi che vanno da marzo a luglio quando il clima è ancora mite e i prezzi sono molto più convenienti. È sconsigliato visitare Isla Saona e i Caraibi in generale nei mesi che vanno da agosto a novembre poiché è periodo di forti tempeste e fenomeni atmosferici pericolosi come uragani e trombe d’aria

Cosa vedere e cosa fare a Isla Saona

Non solo vita da spiaggia, quest’isola mette a disposizione dei suoi visitatori tantissime cose da vedere o da fare. Che tu stia cercando una vacanza di solo relax o che tu sia un appassionato di sport outdoor o, perché no, che tu stia cercando di immergerti in una cultura completamente differente, quest’isola saprà sicuramente accontentarti. Di seguito troverai una lista di cose da vedere o da fare a Isla Saona.

Esplorare Mano Juan

A sud-ovest di Isla Saona si trova Mano Juan, l’unico luogo abitato dell’isola. Un pittoresco borghetto di pescatori caratterizzato da abitazioni in legno tutte colorate con i tipici tetti in paglia e fieno. Se credi che una parte fondamentale del viaggio sia entrare in contatto con i locali, allora questo piccolo villaggio è il luogo ideale per farlo poiché tutti i locals di Mano Juan abitano qui, vivendo principalmente di pesca e artigianato. Gli isolani, famosi per la loro ospitalità, ti mostreranno uno stile di vita che sembra essersi fermato nel tempo, accompagnandoti alla scoperta dell’artigianato locale e portandoti davanti a bancarelle colme di sculture in legno, gioielli fatti a mano e altri piccoli tesori.

Vedere il Centro di recupero delle tartarughe marine

Nel villaggio di Mano Juan c’è quello che viene chiamato il “Santuario delle Tartarughe”, un centro di recupero la cui missione è quella di salvaguardare le tartarughe marine e sensibilizzare le persone sulla conservazione e protezione di questa specie a rischio. Il centro è gestito da volontari che si occupano di proteggere le uova dai predatori naturali – e dall’impatto negativo dell’uomo sull’ambiente – recuperandole quando le tartarughe marine nidificano sull’isola e portandole in un ambiente sicuro. Quando le uova si schiudono le tartarughe vengono rilasciate nel loro ambiente naturale, aumentando il loro livello di sopravvivenza. Questo santuario è estremamente importante per la biodiversità e per tutta la comunità di Mano Juan. Visitando questo centro potrai vedere da vicino le tartarughe marine e scoprire il processo di salvaguardia delle stesse. Se sei fortunato potresti assistere al momento del rilascio dei cuccioli di tartaruga in mare, un istante breve ma davvero toccante ed emozionante.

Una tartaruga di mare a Isla Saona, Repubblica Dominicana

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Le tartarughe di mare a Isla Saona, paradiso terrestre in Repubblica Dominicana

Scoprire la storia della Grotta di Cotubanamá

Luogo di grande rilevanza storica, la Grotta di Cotubanamá deve il suo nome al capo della popolazione Taíno che si nascose in questa grotta durante le battaglie contro la colonizzazione spagnola. La grotta è immersa in un paesaggio naturale irresistibile, in mezzo alla foresta tropicale e a pochi passi dalle spiagge dell’isola. L’interno della grotta presenta formazioni calcaree di stalagmiti e stalattiti affascinanti. Una visita alla Grotta di Cotubanamá è d’obbligo per scoprire qualcosa di più sulla storia di Isla Saona e dei suoi abitanti indigeni.

Le spiagge più belle di Isla Saona

Dopo aver esplorato Mano Juan, visitato il Santuario delle Tartarughe e la Grotta di Cotubanamá, è il momento di scoprire le spiagge più belle dell’isola dove potersi rilassare sotto le fronde delle palme e fare il bagno in un’acqua con davvero pochi eguali al mondo. Ecco la nostra top 3 delle spiagge da vedere assolutamente a Isla Saona, in Repubblica Dominicana:

  • Canto de la Playa: la spiaggia più suggestiva di Isla Saona, dalla bellezza disarmante. Una perla dei Caraibi con sabbia bianchissima e acque cristalline dove non ci sono stabilimenti balneari; un luogo davvero incontaminato. La bellezza di questa lingua di terra è dovuta principalmente alla barriera corallina che la circonda, rendendola un’attrazione irresistibile per gli amanti dello snorkeling che possono divertirsi ammirando la vivace fauna marina tra un bagno e l’altro.
  • Playa Palmilla: situata a nord-ovest dell’isola, Playa Palmilla deve la sua celebrità alla vasta piscina naturale che la caratterizza, un bacino eccezionale che si forma con la bassa marea e che permette di immergersi in acque poco profonde e cristalline popolate da tante stelle marine giganti. Tecnicamente questa spiaggia non è sull’isola stessa ma nelle vicinanze, quindi per arrivarci è necessario fare una piccola escursione da Isla Saona.
  • Playa del Gato: nota per le sue acque placide e la sua atmosfera tranquilla e pacifica, questa spiaggia è meno turistica di altre pertanto è il luogo perfetto per chi sogna una vera e propria evasione da tutto e da tutti.

Altre cose che puoi fare a Isla Saona in Repubblica Dominicana

Come hai potuto leggere, Isla Saona ha davvero molto da offrire, sia in termini di bellezze naturali sia in termini di attività che ti permettono di scoprire l’identità culturale di questo paradiso terrestre. Oltre a quello che ti abbiamo raccontato, ci sono anche altre attività con cui ti puoi cimentare (soprattutto se sei un amante delle attività outdoor o una buona forchetta).

  • Escursioni in barca: partendo da Punta Cana, puoi prendere parte, ogni giorno, a escursioni in barca o in catamarano che ti permetteranno di esplorare l’Isola nella sua totale completezza, girando le spiagge più belle, le baie più suggestive e raggiungendo anche le famose piscine naturali.
  • Snorkeling o sub: per gli amanti delle immersioni, Isla Saona è letteralmente un paradiso. La ricca barriera corallina e le splendide acque turchesi offrono la condizione ideale per lasciarsi incantare dalle meraviglie del Mar dei Caraibi.
  • Passeggiate nella natura: l’entroterra dell’isola è caratterizzato dalle tipiche foreste tropicali che potrai esplorare seguendo i sentieri battuti. Ammira la rigogliosa flora locale e riempiti gli occhi di meraviglia con le piante e i fiori che nascono spontaneamente sull’isola.
  • Fotografia: Isla Saona è un luogo incantevole anche per chi è appassionato di fotografia e fotografia subacquea grazie alle infinite occasioni di catturare splendidi panorami da cartolina o la vita marina dell’isola.
  • Prova la cucina locale: infine, se sei una buona forchetta, puoi gustarti le delizie locali che – nella loro semplicità – regalano un’esperienza gustativa notevole. Sull’isola potrai provare i pranzi a base di pesce fresco: sono molti i tour guidati che includono un pranzo tradizionale composto dal pescato del giorno, riso e frutta del luogo da consumare direttamente sulla spiaggia, all’ombra di qualche meravigliosa palma da cocco. Oppure, potrai sperimentare i famosissimi chiringuitos, piccoli chioschetti sulla spiaggia che offrono pietanze locali come platano fritto, yuca e specialità a base di cocco.

Visitare Isla Saona: tutto quello che devi sapere prima di partire

Ora che ti abbiamo letteralmente incantato descrivendo tutte le meraviglie che potrai trovare visitando Isla Saona, in Repubblica Dominicana, è arrivato il momento di fornirti tutte quelle informazioni utili che ti consentiranno di programmare al meglio il tuo viaggio sull’isola.

Come raggiungere Isla Saona

Isla Saona si trova a sud-est della Repubblica Dominicana ed è raggiungibile solo ed esclusivamente via mare. Il metodo migliore per arrivare sull’isola è partire dalla città più vicina Bayahibe attraverso un motoscafo il cui viaggio dura circa 40 minuti, oppure optare per una suggestiva traversata in catamarano della durata di due ore.

Cose che devi sapere sull’isola

  • A Isla Saona non ci sono negozi, quindi ricordati di portarti tutto quello che ti serve e, soprattutto, non inserirla come meta se il tuo desiderio è quello di darti allo shopping sfrenato.
  • Protezione solare con SPF alto, costumi da bagno, cappello e occhiali da sole sono fondamentali, non dimenticarli.
  • Porta con te dei contanti poiché spesso le bancarelle e i chioschi sulla spiaggia non accettano pagamenti in carta.
  • A Isla Saona non c’è Wi-Fi e c’è poca rete, quindi metti via lo smartphone e goditi un momento di sano digital-detox.
  • Sei in un vero paradiso terrestre quindi il rispetto dell’ambiente è fondamentale. Isla Saona è un parco nazionale, dunque prevede rigorose leggi di conservazione per proteggere il suo ecosistema. Il turismo dev’essere davvero sostenibile, quindi rispetta la natura, non disturbare la fauna locale e cerca di ridurre al minimo il tuo impatto ambientale.

Se sei arrivato fin qui, hai probabilmente deciso di visitare quest’isola e non possiamo che essere d’accordo con te. Isla Saona non è solo una delle destinazioni più affascinanti dei Caraibi, ma è un punto d’incontro tra bellezza naturale e ricchezza culturale. Un luogo fortunatamente ancora incontaminato, in grado di raccontare molteplici storie: dalle acque cristalline e le spiagge bianche, alla foresta rigogliosa che nasconde le testimonianze dell’antica cultura Taíno. Questo angolo paradisiaco permette davvero di riconnettersi con la natura, esplorando la vita marina e le meraviglie dell’entroterra come le stradine di Mano Juan. Che tu la scelga come meta per vivere la vita da spiaggia, che tu sia un appassionato di immersioni subacquee o di attività all’aperto, o che tu voglia esplorarne semplicemente il lato storico e culturale, Isla Saona è una destinazione capace di accompagnarti a lungo, anche molto tempo dopo che questo viaggio sarà diventato ormai un bellissimo ricordo. In conclusione, visitare Isla Saona significa trovare il giusto tempo per rallentare e godersi davvero la vita.

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Cat Island: un paradiso naturale nel cuore dell’arcipelago delle Bahamas

Un luogo comune che si sente spesso quando si parla di viaggi è che volare sopra l’arcipelago di Bahamas regali una delle più belle viste aeree sull’area dei Caraibi. Che sia così oppure no, ciò che è certo è che una vacanza in questa parte di mondo fa sempre bene a corpo e anima. Sono molte le isole di questo arcipelago e tutte hanno caratteristiche diverse, capaci di offrire esperienze di viaggio a tratti anche diametralmente opposte.

Cat Island è un piccolo paradiso di natura e tranquillità nel cuore delle Bahamas, un luogo dove gustare il meglio dei ritmi rallentati che, spesso, si cercano proprio in un viaggio ai Caraibi.

Come raggiungere Cat Island dall’Italia

Non ci sono voli diretti per Cat Island dall’Italia e quelli che portano all’arcipelago di Bahamas prevedono, in genere, uno scalo. Quando si organizza un viaggio verso le Bahamas, l’aeroporto da tenere come riferimento è quello di Nassau, la capitale. Da lì partono svariati voli interni verso le altre isole. Controlla sempre eventuali restrizioni sul peso e la misura dei bagagli: gli aerei che collegano le isole sono, di norma, piccoli e potrebbero non ammettere a bordo bagagli di grande misura.

Dove dormire a Cat Island a Bahamas

Ci sono isole caraibiche che offrono resort di ogni grandezza e tipo e molti hotel dal sentore internazionale. Non è il caso di Cat Island: quest’isola delle Bahamas ha mantenuto un aspetto molto più tranquillo e contenuto. Ci sono molte guest house e appartamenti in affitto dove soggiornare a Cat Island: quest’isola è solitamente scelta da viaggiatori che amano la natura, il relax e i paesaggi da sogno dove non incontrare troppe persone. Cat Island vanta anche alcuni resort, pochi e bene organizzati, dove una vacanza ai Caraibi può assumere toni esclusivi.

Bahamas: dove è approdato anche Cristoforo Colombo

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Il bellissimo mare delle Bahamas

Un po’ di storia di Cat Island: perché si chiama così?

Cat Island deve il suo nome non ai felini, come si potrebbe pensare, ma probabilmente al famoso pirata Arthur Catt, che si dice abbia frequentato l’isola. Benché si mostri più tramite il suo lato naturale e di mare che attraverso storia e cultura, Cat Island vanta davvero storia da vendere. Secondo alcuni storici, fu il punto in cui Cristoforo Colombo toccò terra una volta giunto dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. Quello che è certo è che qui gli indigeni Lucayani, i primi abitanti delle isole che fanno parte di Bahamas,

Durante il periodo coloniale, Cat Island divenne un centro agricolo importante per la coltivazione di cotone, grazie alla fertile terra rossa dell’isola. Qui si rifugiò un folto gruppo di cittadini lealisti, nell’intento di fuggire dalla rivoluzione che poi portò alla creazione degli Stati Uniti e all’indipendenza dall’Inghilterra.

Una curiosità che lega Cat Island all’Italia: su quest’isola cresce spontaneamente, tra le molte altre, una pianta che si chiama Cascarilla (classificata come Cascarilla clutia Wood – Cluytia eluteria). La corteccia di questa pianta è usata per la produzione del Campari, tra le altre cose.

Andare in spiaggia a Cat Island

La prima cosa che salta alla mente pensando a un viaggio alle Bahamas è la possibilità di andare in spiaggia, azione che trova davvero molte possibilità soggiornando a Cat Island. L’isola, di forma allungata e molto stretta da una costa all’altra, è incorniciata da spiagge da sogno, dove la sabbia bianca fa da contrato al blu del mare ma dove è anche pronta a confondersi col verde della vegetazione che inizia subito dopo la spiaggia stessa. Su quest’isola, per esempio, troverai più mangrovie che palme.

Le spiagge, alle Bahamas, sono generalmente pubbliche e possono essere frequentate anche se antistanti ad alloggi turistici. Controlla sempre che vi siano restrizioni legate alla proprietà privata: se non trovi cartelli, vuol dire che puoi stare tranquillamente sulla sabbia. Rispetta luogo e ambiente e porta con te eventuali rifiuti a fine giornata.

È difficile fare una lista delle migliori spiagge di Cat Island: le scelte potrebbe dipendere completamente da ciò che ami fare quando sei al mare. Se ti piace il surf, troverai onde da sfidare a New Blight, in quella che viene chiamata Fernandez Bay. Se, invece, ami lo snorkeling, il tuo posto ideale sarà la spiaggia vicino a Bennet’s Harbour.

Cosa vedere a Cat Island alle Bahamas: Monte Alvernia

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Le rovine di Monte Alvernia a Cat Island, Bahamas

Il Monte Alvernia: davvero c’è una montagna a Cat Island?

No, non si può considerare una montagna e forse è appena una collina. Stiamo parlando della zona denominata Monte Alvernia, che si trova a ben 63 metri sul livello del mare. Di cosa si tratta? Nel 1939, un prete cattolico di nome John Hawes, conosciuto in zona come Padre Jerome, decise di costruire in questo punto una sorta di eremo. Lo chiamò Alvernia riferendosi a “La Verna”, uno dei luoghi chiave della vita di San Francesco (si trova in Toscana, non distante a Arezzo).

Le rovine del piccolo monastero che si possono ancora vedere richiamano l’idea di qualcosa di medievale. Una delle cose da fare a Cat Island durante un viaggio alle Bahamas è camminare per raggiungere questo luogo che rappresenta anche il punto più elevato di tutto l’arcipelago.

Port Howe: un villaggio che racconta il passato

Chi ama aggiungere un pizzico di cultura alla propria vacanza al mare delle Bahamas troverà pane per i propri denti nel visitare Port Howe. Questo piccolo insediamento si trova sulla punta meridionale di Cat Island e, un tempo, era sede di una grande piantagione. Qui troverai ancora qualche casa in stile georgiano e non mancherai di immaginare storie di corsari e pirati intenti a nascondere chissà che tesoro.

Cat Island: l'isola delle Bahamas dove regna la Natura

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La bellezza delle spiagge delle Bahamas

Lo splendore della Natura a Cat Island

Cat Island è soprattutto un luogo scelto dagli amanti della natura. Le sue foreste tropicali, le paludi di mangrovie e le grotte sottomarine offrono molte opportunità per l’esplorazione e l’avventura. Come tutte le isole di questo arcipelago dei Caraibi, anche Cat Island vanta alcune zone in cui sono presenti delle doline marine. Quei luoghi vengono comunemente denominati “Blue Hole” per il colore blu scuro dell’acqua, dovuto alla profondità di quel punto, rispetto ai toni più chiari della tipica acqua di mare caraibica. I Blue Hole sono zone molto apprezzati dai sub ed, esplorarli, richiede la giusta attrezzatura e un’ottima preparazione.

Molto conosciute sono anche le Grotte di Devil’s Point sono perfette per chi ama l’esplorazione di grotte e la speleologia. Ci sono guide esperte che accompagnano i viaggiatori alla scoperta della natura di Cat Island: si tratta di ottime occasioni per aggiungere un po’ di avventura al proprio viaggio e per farlo in tutta sicurezza.