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Roma, scoperti i resti di un’antica domus con mosaici rarissimi

Individuati già nel 2018, alcuni preziosi resti di un’antica domus romana sono ora riemersi nei pressi del Parco Archeologico del Colosseo, durante una campagna di scavi condotta all’interno di un progetto di studio e ricerca. Si tratta di un ritrovamento sensazionale, soprattutto per via di ciò che è stato scoperto tra gli ambienti riportati alla luce nel corso dei lavori: gli esperti hanno rinvenuto dei mosaici rarissimi, che non trovano confronto con altro di simile appartenente all’epoca in questione.

Trovati i resti di una domus romana

Considerato uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, quello del Colosseo è una vera miniera di tesori incredibili: solo poco tempo fa è stata riaperta al pubblico la domus Tiberiana, e ora gli esperti hanno riportato alla luce un altro gioiello di inestimabile valore. Stiamo parlando dei resti murari di un’antica domus d’età tardo-repubblicana, situata alle pendici del colle Palatino, esattamente dietro l’area in cui si trovano gli Horrea Agrippiana (i magazzini costruiti lungo la strada commerciale che collegava il porto sul Tevere e il Foro Romano).

Gli scavi compiuti nel 2018 avevano permesso di individuare alcune strutture murarie, ma solo adesso emergono i lussuosi ambienti che caratterizzavano questa domus. L’abitazione si sviluppava probabilmente su più piani, con numerose terrazze: la sua costruzione sembrerebbe aver attraversato tre diverse fasi, comprese in un periodo che va dalla seconda metà del II secolo a.C. e la fine del I secolo a.C. In base ai primi studi, appare chiara la sua disposizione attorno ad un giardino che doveva fungere anche da atrio.

“Dopo la riapertura della domus Tiberiana e il miglioramento dell’accessibilità dell’Anfiteatro Flavio, il cuore della romanità ha disvelato un autentico tesoro, che sarà nostra cura salvaguardare e rendere fruibile al pubblico. Si tratta di un importante risultato, che ripaga un lungo lavoro di studio e di ricerca e che rientra in uno degli obiettivi prioritari del Parco, quello della conoscenza e della sua diffusione. Lo scavo archeologico si concluderà nei primi mesi del 2024 e successivamente lavoreremo intensamente per rendere al più presto accessibile al pubblico questo luogo, tra i più suggestivi di Roma antica” – ha affermato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.

I preziosi mosaici

La scoperta più interessante è avvenuta in uno degli ambienti principali della domus, chiamato specus aestivus: si tratta di una sala per banchetti costruita su immagine di una grotta naturale. Veniva usata durante i mesi estivi, perché molto più fresca di altre stanze, e i suoi ospiti dovevano essere intrattenuti da affascinanti giochi d’acqua. Sono infatti stati trovati dei tubi in piombo, incastonati tra le pareti decorate, che permettevano il passaggio dell’acqua e la realizzazione di veri e propri spettacoli. Ma le sorprese non sono finite qui.

All’interno dello specus aestivus, gli archeologi hanno trovato un meraviglioso rivestimento parietale in mosaico, che non è possibile confrontare con niente di simile. È un mosaico “rustico”, realizzato con materiali di diverso tipo: conchiglie, scaglie di marmo bianco, tessere di blu egizio, frammenti di travertino spugnoso, vetri preziosi e cretoni di pozzolana, il tutto legato con la malta. Complesse e variegate sono anche le scene rappresentate, una vera e propria sequenza di figure. Secondo gli esperti, il mosaico risalirebbe agli ultimi decenni del II secolo a.C.

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In questo giardino incantato gli alberi “parlano”: è magia

Un luogo in cui il connubio scienza e arte si mostra in tutto il suo fascino e ci regala un’esperienza da vivere: intensa e poetica. Siamo a Roma dove, per il periodo delle festività natalizie, un giardino si trasforma per l’occasione e diviene incantato: termine più corretto non si poteva trovare per un luogo in cui gli alberi “parlano”. Una magia allo stato puro, sorprendete e che lascia senza fiato, che porta le firme di Riccardo Valentini (Premio Nobel per la Pace 2007 con gli scienziati del Clima IPCC), dell’artista Marco Nereo Rotelli e il designer Valerio Cenciarelli.

Il giardino che ci regala la magia: di che cosa si tratta

Un luogo in cui la magia del Natale prende forma e ci permette di immergerci in un’atmosfera sorprendente all’interno della quale vivere l’arte e il rapporto con la natura in un modo nuovo, unico.

Siamo nel cuore di Roma, nel Giardino e nella piazzetta Valadier dell’Hotel de Russie, qui l’arte e la scienza si sono fuse per creare un ambiente in cui immergersi per provare emozioni indimenticabili.

L’artista Marco Nereo Rotelli e la tecnologia scientifica sviluppata dal professore Riccardo Valentini, che è stato insignito del Premio Nobel per la Pace 2007 insieme agli scienziati del Clima IPCC, unitamente al lavoro del designer Valerio Cenciarelli, hanno creato un Giardino Incantato e un Magico Uliveto, con l’obiettivo di proclamare l’ulivo, simbolo di pace e del Mediterraneo, rappresentante dei valori simbolici delle festività natalizie.

In questa location suggestiva viene messo in scena un dialogo tra arte e natura, ispirato alle parole di Albert Einstain: “Guarda in profondità nella natura e allora capirai meglio ogni cosa”. Il risultato è uno spazio in cui a farla da padrone sono arte, cultura, bellezza e poesia grazie all’installazione luminosa dal titolo Christmas Talking Trees, ma non solo.

Quindi il tutto viene pensato come un teatro, dove il giardino assume le forme di una platea, mentre i veri protagonisti (nel ruolo di pubblico e attori) sono quattro alberi d’ulivo installati per l’occasione. Al centro della scena daranno vita a una spettacolare creazione luminosa grazie a versi poetici dedicati alla natura e donati da noti poeti contemporanei internazionali tra cui: Adonis (Siria), Gemma Bracco, Silvia Bre, Edoardo Callegari, Maurizio Cucchi, Sabrina De Canio, Roberto Mussapi, Loretto Rafanelli, Massimo Silvotti, Arica Hilton (USA), Víctor Rodríguez Núñez (Cuba), Paura Rodríguez Leytón (Bolivia), George Wallace (USA); Yang Lian (Cina).

Parole che saranno proiettate all’interno della struttura, sulle piante e sulla parte architettonica, grazie allo stile unico dell’artista Marco Nereo Rotelli, che li ha trasformati in una sorta di magica ramificazione verbale.

Gli ulivi che parlano con i visitatori: dove accade

Il palcoscenico, poi, è la corte di ingresso ovvero Piazzetta Valadier. Qui andrà in scena una magia che nasce dall’intuizione scientifica di Valentini che con la sua squadra di ricerca, grazie al prezioso contributo della PandA Foundation, ha creato qualcosa di inaspettato ed emozionante. Grazie al suo brevetto TreeTalker, ha posizionato una serie di sensori reattivi e dinamici. Il risultato è spettacolare: gli alberi infatti “parlano” con l’uomo, interagiscono con lui. Lo fanno illuminandosi al tatto della mano, comunicano il loro stato di salute e reagendo alla presenza, emanando colore e creando emozione.

L’allestimento natalizio viene inaugurato il primo dicembre ed è accessibile ai visitatori dal 2 dello stesso mese e fino all’Epifania. Non solo esterni, però, perché all’interno della galleria l’arte accoglie gli ospiti in un’altra forma, ma ugualmente straordinaria grazie a quattro opere pittoriche di Rotelli, in un’esposizione curata da Luca Cantore D’amore, in collaborazione con Alessandro Erra Arte

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Questo centro commerciale ospita le decorazioni di Natale più belle

Elegante e raffinata: una città che avvolge con il suo spirito senza tempo e lungo le cui strade in cui si sente l’eco della storia. Ma anche una città romantica che a Natale rivela una delle sue anime più suggestive. Siamo a Parigi, dove il centro commerciale più famoso si veste a festa in occasione del periodo più magico dell’anno. È qui che si possono ammirare le decorazioni di Natale più belle, per tornare bambini e ritrovare quella meraviglia che colma gli occhi e la mente.

Se si visita Parigi nel periodo natalizio, ma non solo, è d’obbligo una tappa a Les Galeries Lafayette: qui le vetrine e l’albero di Natale lasciano letteralmente senza fiato.

Les Galeries Lafayette, le decorazioni di Natale più belle

È il luogo dove ogni desiderio sembra prendere forma. Dove le luci, i colori e la magia si accedono regalando stupore, bellezza e meraviglia. Non è un azzardo, quindi, che l’edizione 2023 delle decorazioni delle feste del centro commerciale Les Galeries Lafayette si chiami Il Natale dei miei sogni, perché in questo luogo ogni cosa sembra possibile: anche quella di trasformare i desideri in realtà.

Visitare Parigi durante il periodo natalizio significa immergersi in una città vestita a festa e tra le mete imperdibili c’è proprio il grande magazzino, storico, che ospita al suo interno ogni tipo di prodotto dei migliori marchi: abbigliamento, accessori, beauty e complementi d’arredo. In più l’edificio è un vero e proprio gioiello, di cui una delle “pietre più preziose” è la cupola in vetro che fa da soffitto.

Ma non solo, perché, questo luogo per il Natale si trasforma e ospita le decorazioni più belle. Quest’anno il grande magazzino ha collaborato con lo stilista Charles de Vilmorin per trasportare i visitatori in un mondo incantato e immaginato, quello della bambina e del pennello magico. Il taglio del nastro è avvenuto il 15 novembre 2023 e l’allestimento sarà visibile fino al 31 dicembre 2023.

Lo stilista – sul sito ufficiale Les Galeries Lafayette Haussmann – ha così descritto sul sito il suo progetto: “Come filo conduttore, l’avventura di una bambina e del suo pennello magico che viaggiano nel loro mondo immaginario è stata la mia grande ispirazione, una storia tenera come se fosse mia. Quella di un bambino sognatore, dalla creatività senza limiti, che fugge per incontrare i suoi sogni e vivere il suo Natale più folle”.

L’albero e le vetrine: lo stupore ha inizio

Tradizione del grande magazzino è la realizzazione di un sontuoso e immenso albero di Natale: dal 1976, infatti, la Coupole fa da location ideale per l’allestimento davvero imponente e XXL. Per realizzarlo lo stilista ha attinto a piene mani da un ricordo da bambino, regalando ai visitatori un albero che è un gioco di luci e trasparenze. Un vero e proprio sogno tramutato in realtà, che colma gli occhi di meraviglia.

Così come sono stupefacenti le vetrine. Infatti, non è Natale a Parigi senza le straordinarie e iconiche vetrine di Les Galeries Lafayette Haussmann: quest’anno ispirate alla storia immaginata dallo stilista Charles de Vilmorin, che prende forma in maniera animata sotto l’attento e curioso sguardo dei passanti. Sono state realizzate dal team del grande magazzino con l’atelier Bournillat.

E per chi non soffre di vertigini vale la pena sperimentare un punto di vista speciale: la Glasswalk, ovvero una passerella di vetro che si trova a 16 metri d’altezza e che si estende per nove metri. È accessibile dal terzo piano del Coupole Store, su prenotazione.

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Castello di Schönbrunn: meraviglioso capolavoro di Vienna

È tra le attrazioni più apprezzate e visitate di Vienna nonché uno dei siti culturali più importanti dell’Austria, Patrimonio UNESCO dal 1996: si tratta del monumentale Castello di Schönbrunn, sontuosa residenza estiva della famiglia imperiale.

L’incomparabile veduta sulla capitale, l’imponenza dell’edificio e un parco da sogno ne fanno la meta principale da scoprire durante un viaggio da queste parti.

La storia del meraviglioso capolavoro viennese

La storia di Schönbrunn affonda le radici nel Medioevo, quando la tenuta si chiamava Katterburg e apparteneva ai domini feudali dell’Abbazia di Klosterneuburg: qui era presente anche un mulino e si praticavano l’agricoltura e la viticoltura.

Nel 1569, fu acquistata dall’imperatore Massimiliano per farne una tenuta di caccia e, nel corso dei secoli, subì vari ammodernamenti e modifiche.

In particolare, nel 1696, Leopoldo I incaricò l’architetto Johann Bernard Fischer di realizzare, per il figlio Giuseppe I, una residenza barocca che emulasse la prestigiosa Reggia di Versailles ma, a causa del budget limitato, ciò non fu possibile.

Il capolavoro viennese si afferma, infatti, quasi un secolo dopo quando Maria Teresa lo sceglie come residenza estiva e l’architetto Nicolaus Pacassi lo ricostruisce e lo amplia per lei a partire dal 1743 con delicati tocchi rococò in “Maria Theresa ocra” e una facciata “accesa” a contrasto con il più cupo Palazzo Reale utilizzato durante l’inverno.

Le sue sfarzose sale furono teatro di feste, affari di stato e videro anche un giovanissimo Mozart esibirsi davanti alla corte asburgica all’età di 6 anni.

Vivere l’incanto di corte

Dedicare del tempo alla scoperta del Castello di Schönbrunn significa rivivere l’incanto della corte asburgica in tutto il suo splendore. Il complesso vanta ben 1441 stanze in stile rococò, di cui 40 aperte al pubblico: il Tour Imperiale consente di ammirarne 22 mentre il Grand Tour prosegue nelle restanti 18 includendo gli interni del XVIII secolo all’epoca di Maria Teresa.

Catturano subito lo sguardo gli appartamenti dell’imperatore Francesco Giuseppe e di sua moglie “Sissi”, riccamente arredati in stile settecentesco, con la Sala delle Udienze dell’Imperatore e la cosiddetta “Sala delle Noci“, contraddistinta da una notevole pannellatura in noce del 1766 e da un candelabro scolpito in legno e ricoperto d’oro.

La camera da letto di Francesco Giuseppe, dove si spense dopo 68 anni di regno, è invece minimalista, con un semplice letto singolo.

Degno di nota è l’appartamento dell’imperatrice Elisabetta con il suo studio privato, l’intima camera della toeletta, e poi la camera da letto comune, allestita in occasione delle nozze nel 1854, e la stanza di Maria Antonietta che, ai tempi di Sissi, era adibita a sala da pranzo: oggi, spicca una tavola apparecchiata per la cena in famiglia con argenteria di corte, deliziosi bicchieri in cristallo e autentiche porcellane viennesi.

Una delle sale più incantevoli del Palazzo è senza dubbio la Sala degli Specchi, con gli specchi in cristallo che le danno il nome e la superlativa decorazione rococò in oro bianco.

Al piano terra, colpiscono invece le Camere Bergl, tra le stanze più favolose che Maria Teresa abbia occupato, con scenografici murales alle pareti che vanno da formali giardini barocchi a paesaggi esotici, realizzati dall’artista boemo Johann Wenzel Bergl.

Infine, emoziona la Grande Galleria, lunga 43 metri, impreziosita da affreschi, stucchi, decorazioni in stile rococò e due imponenti lampadari in cristallo.

Un parco a dir poco straordinario

Se il Castello è un vero gioiello, il parco, aperto al pubblico dal 1779, non è da meno.

Largo quasi due chilometri e progettato in stile barocco, ospita fontane, monumenti, statue e giardini all’inglese e si rivela come un inimitabile luogo di ricreazione per cittadini e turisti, aperto gratuitamente salvo alcune eccezioni.

Da vedere l’Orangerie, galleria lunga 189 metri costruita per riparare gli agrumi in inverno e oggi sede di concerti giornalieri, la Fontana dell’Obelisco, realizzata nel 1777, la Gloriette, uno dei monumenti più significativi, a commemorazione della battaglia di Kolin in cui l’Austria sconfisse la Prussia nel 1756, e il Giardino zoologico, il più antico del mondo.

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Puoi entrare in una torre “infinita” fatta di migliaia di libri

Potrebbe essere il sogno inconfessabile di ogni bibliofilo: entrare in uno spazio in cui si è circondati solamente da libri, composto da tantissimi di volumi che sembrano non finire mai e che si estendono all’infinito.

E quel sogno può trasformarsi in realtà, perché per entrare nella torre infinita composta da migliaia di libri, basta volare a Praga dove è possibile ammirare l’opera realizzata dall’artista slovacco Matej Kren. Un gioco di specchi che sembra regalare alla struttura l’incanto dell’infinito, ma il trucco non toglie nulla alle grandi dimensioni di questa torre composta davvero da un grandissimo numero di volumi disposti a cerchio uno sopra l’altro.

Si chiama Idiom ed è una struttura favolosa, che sembra nascere da un sogno per trasformarsi in realtà e regalare ai visitatori stupore e meraviglia: tutto quello che c’è da sapere.

Dove si trova e come è fatta la torre composta da migliaia di libri

Se ci si affaccia al suo interno sembra di essere stati proiettati in un universo in cui esistono solo libri: ovunque si volga lo sguardo ci sono solo quelli. A circondarci, infatti, ci sono solo volumi. Un tunnel che si estende all’infinito e che potrebbe essere il sogno di ogni persona che ama leggere.

Per lasciarsi stupire da questa opera d’arte bisogna andare a Praga e, più precisamente, all’interno della Bibliotaca Municipale della città. Qui si trova Idiom, un’installazione realizzata dall’artista slovacco Matej Kren e composta da circa 8mila volumi. A guardarla dall’esterno appare come un cilindro con file di libri sovrapposte. E se a una prima osservazione non lascia comunque indifferenti per le sue grandi dimensioni, tutto si amplifica quando si getta lo sguardo al suo interno. Infatti, vi è un’apertura che permette di affacciarsi dentro la torre e di scoprire la “magia”. Grazie a due specchi posti sulla cima e sul fondo si ha la sensazione che la torre non finisca mai, prolungandosi all’infinito.

Le sfumature di colori che si possono ammirare sono quelle delle copertine dei libri, ma non solo: anche le pagine fanno la loro parte. Il risultato è stupefacente e regala la sensazione di essere dentro a un mondo diverso, lontano dalla realtà.

Un’installazione che vale la pena visitare inserendola tra le tante tappe obbligate se si programma un viaggio a Praga.

Praga, le tappe da non perdere (compresa la biblioteca)

Per visitare Idiom ci si deve dirigere verso la biblioteca Municipale, un luogo interessante non solo per la presenza di questa singolare installazione, ma anche perché qui vengono spesso organizzati eventi. Tra le altre tappe da non perdere di questa città c’è l’Orologio Astronomico, che si trova sul municipio della Città Vecchia: il suo meccanismo è molto antico ed è una delle mete imperdibili di Praga.

Tanti i luoghi da visitare come il quartiere ebraico, con le sue numerose sinagoghe. Vale la pena visitare anche la Cattedrale di San Vito, il Ponte Carlo, il Castello di Praga e il Vicolo d’Oro. Ma queste sono solamente alcune delle tantissime attrazioni che richiamano turisti da tutto il mondo a Praga: una città viva, ricca di cultura e storia.

E in cui provare tante esperienze indimenticabili, proprio come quella di immergersi in un tunnel infinito di libri.

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Questo è l’albero di Natale più magico di sempre: si trova a Londra

Poche cose sanno emozionare al mondo come la vista di una capitale europea addobbata a festa. E questo è vero soprattutto quando il nome di quella città è Londra. La capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito ha già scaldato i motori e si prepara, come sempre in grande stile, ad accogliere cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Le luci sono state accese mostrando una cornice straordinaria fatta di decorazioni scintillanti e incantate che hanno trasformato le strade, le piazze e la città intera in una cartolina di Natale di immensa bellezza tutta da vivere.

E non è tutto perché sempre in città, negli scorsi giorni, è stato inaugurato un albero di Natale davvero inedito e suggestivo: una torre di libri nella quale rifugiarsi per fuggire dal caos e dal disordine dei giorni. E a guardare le fotografie diffuse non abbiamo dubbi: è questo l’albero di Natale più bello del 2023.

Una favola natalizia a Londra

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Londra, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale dell’Inghilterra e del regno Unito, infatti, è un concentrato di meraviglie che incantano e sorprendono e che scatenano un turbinio di emozioni a ogni passo compiuto.

Le cose da fare e da vedere sono così tante che non basterà un viaggio solo per scoprirne la metà. L’imponente Big Ben, l’iconica abbazia di Westminster, dove vengono incoronati i monarchi britannici, il Tamigi e la ruota panoramica London Eye: luoghi dalla bellezza straordinaria che meritano di essere scoperti e riscoperti soprattutto adesso che la città brilla come non ha fatto mai.

A partire dal mese di novembre, infatti, la capitale del Regno Unito si appropria dello spirito di Natale, trasformando ogni angolo della città in un’esperienza magica tutta da vivere e da condividere.

I festeggiamenti sono già iniziati e guardando le prime fotografie diffuse è chiaro che il Natale a Londra ha il sapore di una favola destinata a non finire mai. Carnaby Street, l’intero quartiere di Soho e Covent Garden sono solo alcuni dei luoghi iconici da visitare durante il periodo dell’Avvento, ma non sono gli unici.

Le decorazioni natalizie, infatti, hanno invaso e pervaso anche la splendida stazione di St Pancras. Insieme a loro è stato acceso un albero di Natale dalle forme incantate: una torre gigantesca fatta di libri che celebra tutta la magia del periodo.

Una torre luminosa fatta di libri: è questo l’albero più bello

Per ammirare quello che è con tutta probabilità uno degli alberi di Natale più suggestivi mai realizzati, dobbiamo recarci a St Pancras, la stazione ferroviaria situata nella parte nord della città e inaugurata nel 1868.  Molto più di una stazione, l’edificio londinese è il simbolo dell’epoca vittoriana, nonché costruzione architettonica dal grande fascino. Ogni giorno, qui, migliaia di persone si incontrano e si scontrano tra arrivi e partenze.

Ed è proprio a queste persone che la stazione ha pensato di fare un regalo, con l’installazione di un albero di Natale unico al mondo. Nel bel mezzo dell’atrio principale, da adesso e fino alla fine delle feste, sarà possibile contemplare una torre luminosa alta 12 metri e fatta di libri che dà forma a una libreria dalle fattezze straordinarie.

L’albero è nato dalla collaborazione tra la stazione e Hatchard Books, una libreria che ha sede proprio nella stazione ferroviaria. L’idea era quella di regalare ai viaggiatori, e a chiunque voglia, uno spazio in cui fermarsi per godere di tutta la magia dell’atmosfera natalizia.

Alla base dell’albero, infatti, sono presenti dei divanetti dove le persone possono sedersi, per rilassarsi, leggere un libro o, più semplicemente, guardare da una posizione privilegiata tutto ciò che succede intorno.

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È tempo di Avvento: la città di Zagabria è la meta più magica di questo periodo

Quello che sta per arrivare è il periodo più speciale dell’anno, un momento fatto di luci che scintillano, di gioia e di calore familiare. Tutto, intorno a noi, cambia volto e le città si vestono con i loro abiti più belli che illuminano le strade e impreziosiscono gli edifici. Ed è proprio nella città di Zagabria, in Croazia, che durante i giorni dell’Avvento succede qualcosa di magico: l’atmosfera diventa più suggestiva che mai, merito anche di un prezioso castello che in questo periodo si fa testimone di una fatata storia natalizia.

L’Avvento di Zagabria

Zagabria, Capitale della Croazia, è speciale ogni giorno per via della sua grandissima quantità di musei, parchi, edifici e altre interessanti attrazioni. Ma è nei giorni del Natale che succede qualcosa di unico e che conquista i visitatori da tutto il mondo.

Sì, avete letto bene, perché l’Avvento di Zagabria è conosciuto in tutta Europa e oltre, e non a caso il suo colorato mercatino natalizio è stato proclamato il migliore del nostro continente per ben tre anni consecutivi.

Dal 2 dicembre al 7 gennaio un numero pressoché infinito di lampioni diffonderà la luce su questa straordinaria Capitale, regalando un’atmosfera così dolce e romantica da essere difficile da trovare altrove.

Sarà come passeggiare in un sogno a occhi aperti, perché nelle strade, piazze, parchi e in tutti gli angoli cittadini si potrà vivere questo clima incantato. Magari scaldandosi con un buon bicchiere di vin brulè, oppure con un’irresistibile cioccolata calda.

Poi gli odori tipici del periodo, come quelli della cannella e dei chiodi di garofano, che inebrieranno ogni vostro passo, mentre intorno a voi risuoneranno le inconfondibili note natalizie.

Ma a catapultare in una fiaba non saranno solo strade, profumi e sapori, perché anche le istituzioni, come i musei, i teatri, le chiese e le gallerie, metteranno in scena spettacoli, mostre, serate musicali, installazioni e presepi viventi per vivere a 360 gradi l’affascinante atmosfera dell’Avvento.

Ci saranno poi anche i concerti all’aperto, così come quelli al chiuso, ma la splendida notizia è che si potrà ascoltare musica – e anche ballare – persino sui tram che viaggiano nelle pittoresche vie cittadine. E poi quelle tradizioni che non possono mancare, come l’accensione delle lampade a gas e i mercatini che sono sparsi in tutta la città.

Concerti di Natale a Zagabria

Fonte: Julien Duval

I concerti natalizi di Zagabria

Divertimento assicurato anche per i più piccoli

Tutti amano il Natale, ma coloro che sono davvero felici, spensierati e con gli occhi che si illuminano di gioia sono i bambini. E di certo la città di Zagabria ha pensato anche a loro, creando un programma particolarmente divertente per le più piccole età.

Volete degli esempi? I vostri figli potranno passare giornate gioiose tra pattinaggio, magiche installazioni luminose, spettacoli fiabeschi, giocattoli innovativi e persino conoscendo gli incantesimi del mondo animale. Ed è proprio sugli animali che c’è una sorpresa in più.

Avvento per tutta la famiglia (compresi gli amici a quattro zampe)

I nostri amici pelosi sono parte della famiglia, e per questo in città sarà organizzato anche un Avvento adatto a loro. Una delle mete più conosciute a Zagabria da raggiungere con i propri amici pelosi è il Cat Café. Si tratta di un locale dove i visitatori possono stare con i piccoli compagni per poi fare un’allegra passeggiata per le vie addobbate della città.

Ma non è finita qui, perché quest’anno ci saranno anche speciali regali di Natale per gli amanti degli animali: Il Timeout Heritage Hotel sarà la sede del Wooftop Pawty, un programma che assicura tanto divertimento e deliziosi spuntini per i piccoli cani, e anche una manciata di consigli utili per chi decide di adottare quelli che purtroppo non hanno ancora una casa.

Come muoversi a Zagabria

L’Avvento di Zagabria è davvero speciale, e per renderlo ancora più unico a disposizione dei visitatori ci sarà la Zagreb Card che apre le porte di tutti i tram e autobus dello ZET, la società dei trasporti locali, e anche di numerosi musei e del bellissimo zoo cittadino.

Insomma, non resta che organizzare un viaggio a Zagabria durante il periodo dell’Avvento, un momento dell’anno che qui si caratterizza per avere uno spirito impareggiabile grazie alla collaborazione di tutta la città, sia della popolazione che delle istituzioni: la magia del Natale si può toccare con mano in ogni albero di Natale, in ogni schiaccianoci, in ogni caldarrosta e in ogni tradizionale nota musicale che vibra in tutta la Capitale.

Pattinare sul ghiaccio a Zagabria

Fonte: Julien Duval

La meravigliosa atmosfera di Zagabria
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Convento do Carmo, uno dei luoghi più affascinanti di Lisbona

Famoso come ‘la chiesa senza tetto’, il Convento do Carmo è tra i più antichi complessi monastici di Lisbona. Ridotto a un affascinante scheletro di rovine dal terribile terremoto del 1775, non è mai più stato restaurato, sebbene parliamo della più bella e imponente chiesa gotica della capitale portoghese. Le sue arcate slanciate, che oggi sembrano sorreggere il cielo, sono diventate la memoria tangibile di quella tragedia, tanto da trasformare questo luogo ricco di storia in un’attrazione senza eguali.

La storia del Convento do Carmo, ‘la chiesa senza tetto’

La costruzione della chiesa (Igreja do Carmo) risale al 1389 e fu intrapresa grazie alla devozione religiosa del suo fondatore, il Conestabile del Regno, D. Nuno Álvares Pereira. Eretta sulla collina che costeggia il Castelo de São Jorg, rivaleggiava per grandezza e monumentalità con la Cattedrale di Lisbona e il Convento di S. Francisco.

Fin dalla sua origine, questo luogo religioso fu considerato un simbolo della città e della stessa identità nazionale, in quanto associato al nome di uno dei più famosi eroi portoghesi del Medioevo. Scegliendolo come luogo di sepoltura, Nuno Álvares Pereira segnò in modo ancora più decisivo l’intera storia del monumento gotico.

Il Convento do Carmo, di fondamenta gotica, venne sottoposto a varie aggiunte e modifiche nel corso del tempo, adattandosi ai nuovi gusti e stili architettonici e decorativi, così da diventare uno degli edifici più importanti di Lisbona. Nel 1755, il terremoto che scosse violentemente la città causò gravi danni all’edificio, aggravati dal successivo incendio che distrusse la quasi totalità della mobilia.

Poco dopo, nel 1756, iniziò la ricostruzione, definitivamente interrotta nel 1834 a causa dell’estinzione degli Ordini religiosi in Portogallo. Risalgono a questo periodo i pilastri e gli archi delle navate, una autentica testimonianza di architettura neogotica sperimentale di aspetto scenografico.

A metà del XIX secolo, con l’imporsi del gusto romantico per le rovine e gli antichi monumenti medievali, si decise di non proseguire con la ricostruzione dell’edificio, lasciando il corpo delle navate della chiesa a cielo aperto. Si creò così un magico scenario di rovine che tanto incantò gli esteti dell’Ottocento e che ancora oggi incanta chi si ritrova dinanzi a questo incredibile monumento, diventato il memoriale di quel tragico terremoto.

Museu Arqueológico do Carmo

Situato nei pressi del quartiere del Chiado e del quartiere Baixa, praticamente nella zona più centrale di Lisbona, il Convento do Carmo ospita il Museu Arqueológico do Carmo (MAC), a cui si accede in fondo alla navata dove un tempo si trovava l’altare.

Fu fondato nel 1864 dal primo presidente dell’Associazione degli Archeologi Portoghesi, Joaquim Possidónio Narciso da Silva, e fu il primo museo d’arte e archeologia del Paese, nato con l’obiettivo di salvaguardare il patrimonio nazionale, che si stava dilapidando e deteriorando in seguito all’estinzione degli Ordini religiosi e agli innumerevoli danni inflitti durante le invasioni francesi e le guerre liberali.

Nei primi anni della sua esistenza, raccolse una collezione composta da innumerevoli frammenti di architettura e scultura, oltre a monumenti funerari di grande valore, pannelli di tegole, blasoni e molti altri oggetti di interesse storico, artistico e archeologico. Poiché era destinato a essere “un museo vivente”, dove si avesse l’opportunità di conoscere le tecniche architettoniche e artistiche, potè presto contare su una biblioteca, conservata fino a oggi.

Alla fine del XIX secolo, il conte di São Januário donò al museo parte della sua collezione di ceramiche precolombiane e due mummie dello stesso periodo, che costituiscono oggi un unicum nel mondo museale portoghese, rendedolo anche uno dei pochi d’Europa a possedere due mummie nella sua esposizione permanente.

Nel periodo che va dall’ultimo quarto del XIX secolo al terzo quarto del XX, sono entrati a far parte del museo importanti collezioni di archeologia della preistoria e protostoria, provenienti da diversi scavi, tra cui spicca la collezione di Vila Nova de São Pedro Castro ad Azambuja (Calcolitico, 3500-2500 a.C.), che attualmente conta circa un migliaio di reperti.

Riaperto al pubblico nel 2001 – dopo la chiusura durata sette anni, a causa dei danni provocati dai lavori di costruzione dei due tunnel della metropolitana nel sottosuolo della collina del Carmo – il Museu Arqueológico do Carmo è oggi meta di circa 60 mila visitatori all’anno.

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Come raggiungere Vienna dall’aeroporto

Vienna, l’aristocratica capitale del grandioso impero austro-ungarico, cela un incredibile patrimonio, prezioso lascito della monarchia asburgica: tra palazzi d’incanto, eleganti costruzioni, teatri, parchi e capolavori artistici è senza dubbio una delle città europee che più in assoluto vale la pena esplorare.

L’aeroporto internazionale Flughafen Wien-Schwechat

La capitale austriaca è davvero molto ben collegata con le maggiori città europee grazie ad un moderno aeroporto internazionale – Flughafen Wien-Schwechat – situato nella cittadina di Schwechat, posta ad appena una ventina di chilometri da Vienna. È, inoltre, particolarmente strategico per i collegamenti con la confinante Slovacchia: Bratislava, infatti, dista appena una sessantina di chilometri.

Allora, biglietti alla mano: resta solo scoprire come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro per iniziare ad esplorarla! La poca distanza dal centro città rende davvero pratico arrivare all’aeroporto di Vienna e numerosi sono i collegamenti disponibili, dal bus ai noleggi di auto con conducente passando per taxi e treni.

Come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro  in treno

Se vi state domandando come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro utilizzando il mezzo più comodo, semplice e veloce, la risposta è senza dubbio: in treno.

Il CAT – city airport train – è il collegamento su rotaie che in 16 minuti esatti conduce nel cuore pulsante della città. Una volta sbarcati dal volo, infatti, sarà sufficiente seguire le indicazioni verdi che conducono al binario CAT-City Airport Train; la stazione di arrivo, poi, è quella di Wien Mitte-Landstraße, ubicata sulla linea della metropolitana Landstraße (U3/04).

Il CAT oltre a non effettuare fermate intermedie, offre il servizio di city check in ovvero la possibilità di far imbarcare i bagagli prima dell’arrivo in aeroporto; i treni, poi, sono attivi dalle 5.36 del mattino alle 23.36 della notte e per i ragazzi al di sotto dei 15 anni il biglietto, acquistabile a questo link, è gratuito.

Esistono, chiaramente, anche altre alternative su rotaie. I treni S-Bahn, simili alle nostre metro, o i treni Railjet che impiegano più tempo effettuando molte fermate ma il cui biglietto è meno caro di quello del CAT.

Come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro città in bus

Se le rotaie non vi convincono, niente panico: tutte le strade vi porteranno al centro di Vienna dall’aeroporto. Un altro mezzo piuttosto comodo per arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro è il bus.

C’è una compagnia di trasporti che nella fattispecie si occupa della linea aeroportuale, ed è la Vienna Airport Lines: in appena venti minuti di autobus è possibile raggiungere la piazza Morzinplatz/Schwedenplatz. I bus sono attivi dalle 03.30 del mattino alle 23.30 della notte garantendo un servizio a copertura quasi totale.

Solo un’unica raccomandazione: i bus da e per l’aeroporto non rientrano all’interno dei servizi usufruibili con l’acquisto di un pass per i mezzi pubblici.

Come arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro in auto

Abbiamo già in precedenza in questo articolo considerato la prossimità tra aeroporto e centro città come uno dei grandi vantaggi nella logistica di un viaggio nella capitale austriaca. Questo aspetto si manifesta in maniera ancora più evidente al momento di considerare di raggiungere il centro città in auto: venti chilometri si percorrono in circa mezz’ora compatibilmente con la situazione del traffico.

Le possibilità sono molteplici: noleggiare un’auto e percorrere la A4 è la prima. Numerose, infatti sono le compagnie internazionali da qui prendere l’auto direttamente nel parking riservato ai noleggi P4-livello 0, che può essere comodamente raggiunto a piedi dal terminal percorrendo un sotto passaggio. Vi si trovano i principali car rental.

La seconda soluzione per arrivare dall’aeroporto di Vienna al centro città, soprattutto se non amate essere in prima persona alla guida, è un taxi. Il costo per una corsa aeroporto-centro città si aggira intorno ai 45€ e le postazioni si trovano appena fuori dall’area arrivi; in alternativa è sempre possibile prenotarne uno online in anticipo.

Infine, per i viaggiatori che prediligono comodità ed eleganza senza badare a spese un noleggio con conducente potrebbe essere la soluzione ideale, soprattutto per chi viaggia per lavoro.

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Sta per partire il treno turistico che porta da Roma a Cortina

Moltissimi italiani, con l’arrivo dell’inverno, inizieranno ad organizzare la settimana bianca da trascorrere in montagna. È per questo che FS, nell’ambito della sua nuova iniziativa dei Treni Turistici Italiani, ha deciso di inaugurare come primo itinerario proprio quello che collega Roma a Cortina d’Ampezzo, una delle principali mete sciistiche del nostro Paese. Ecco la data di partenza e tutte le novità che dobbiamo attenderci.

Il treno notturno da Roma a Cortina

La nuova società FS Treni Turistici Italiani debutta con un primo itinerario davvero interessante: si tratta di Roma Termini-Cortina d’Ampezzo, un viaggio in notturna che collega la capitale ad una delle più importanti destinazioni invernali dell’arco alpino. Si parte venerdì 15 dicembre 2023, a bordo dell’Espresso Cadore che, per l’occasione, viene rimesso completamente a nuovo. Il treno è infatti composto da vagoni dismessi negli anni ’80 e ’90, ristrutturati con spazi adeguati per garantire ai turisti il massimo confort.

L’Espresso Cadore è dotato di 220 posti letto, suddivisi in vagoni di prima e seconda classe (con due posti per ogni scompartimento) e in cuccette da 4 e 6 unità. Sono presenti anche un vagone ristorante che serve piatti della cucina italiana, un bar-buffet aperto tutta la notte e spazi dedicati al trasporto di bici e sci. È possibile persino noleggiare e ricaricare le ebike o acquistare lo skipass, per non perdere tempo una volta arrivati a destinazione. Il treno, che viaggia in notturna per recuperare un giorno di vacanza, parte una volta alla settimana.

L’itinerario è davvero ricco: da Roma Termini si può raggiungere la stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina d’Ampezzo, punto d’arrivo di tantissimi turisti diretti sulle Dolomiti. Da qui, un autobus organizzato da Busitalia (appartenente al Gruppo FS) conduce sino a Cortina d’Ampezzo. Sono previste anche fermate intermedie, per chi deve raggiungere altre località: sono quelle di Treviso, Ponte nelle Alpi e Longarone-Zoldo. Andare in settimana bianca, insomma, non è mai stato così facile e conveniente. Per chi volesse approfittarne, le prenotazioni partono dal prossimo 18 novembre 2023.

I Treni Turistici Italiani

Durante l’estate, il Gruppo FS ha annunciato la nascita di FS Treni Turistici Italiani, una nuova società che mira a rimettere in sesto vecchi vagoni ferroviari da dedicare ad itinerari prettamente turistici, i quali percorreranno alcune delle tratte più belle e panoramiche del nostro Paese. L’obiettivo è quello di rendere il viaggio stesso non solo un modo per raggiungere la propria meta delle vacanze, ma una parte integrante dell’avventura. Sono tre gli ambiti su cui la società ha intenzione di concentrarsi.

Il primo è quello degli Espressi e dei Treni Storici – di cui fa parte anche l’Espresso Cadore, che collega Roma a Cortina d’Ampezzo. Questi itinerari metteranno in comunicazione le principali città italiane con alcune delle più belle località turistiche italiane, con viaggi – spesso in notturna – a bordo di treni restaurati e dotati di tantissimi servizi. Per quanto riguarda i Treni Storici, invece, saranno predisposte tratte di importanza storico-paesaggistica che abbineranno al viaggio anche esperienze particolari come visite guidate o degustazioni.

C’è poi il settore Lusso, che vedrà impiegati i treni della categoria Luxury (come l’Orient Express-La Dolce Vita) per delle vere e proprie avventure anche oltre i confini italiani. E, infine, c’è il servizio Omnibus, con treni regionali che offriranno itinerari più brevi, ma ricchi di sorprese: si attraverseranno paesaggi meravigliosi e borghi antichi, alla scoperta di tradizioni e cultura enogastronomica per un viaggio colmo di esperienze.