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Scoperta una necropoli a Liternum, in Campania, (e c’è persino la tomba di un gladiatore)

Liternum era una città romana della Campania, sita nell’area dell’attuale Lago Patria, frazione del comune di Giugliano (NA). In questi ultimi anni è stata sottoposta ad alcuni lavori di scavo, con la direzione scientifica della dott.ssa Simona Formola e sotto la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, dai quali è emersa una vasta area di necropoli (è estesa per oltre 150 metri quadrati). Una scoperta sorprendente, anche perché ha permesso di riportare alla luce tanti antichissimi e importantissimi tesori, tra cui persino la tomba (o meglio, un epitaffio) di un gladiatore.

Le scoperte avvenute a Liternum

Grazie ai lavori archeologici svolti in questa realtà della provincia di Napoli, sono emersi due recinti funerari con frammenti d’intonaco bianco e con una fase di decorazione più recente in rosso, separati da uno spazio chiuso, e un pozzo in muratura molto profondo, presente probabilmente per ragioni culturali.

Uno dei due recinti conserva al centro un mausoleo quadrangolare in tufo grigio di 3 metri per lato, rasato in superficie, con nicchie intonacate lungo i lati per ospitare urne cinerarie. Poi ancora una ventina di tombe della tipologia a cappuccina, tecnicamente definite ad enchystrismòs, ovvero una particolare tecnica antica attraverso la quale un corpo veniva posto in un vaso in terracotta in posizione rannicchiata.

Parliamo perciò di ritrovamenti che conducono gli studiosi di fronte a una certezza: attestano una continuità d’uso dell’area che si estende dalla fine del I sec. a.C. fino alla media età imperiale (II-III sec. d.C.). Elemento dimostrato anche dalla presenza di alcuni oggetti di corredo come monete, lucerne e vasi. Tante piccole scoperte che offrono preziose informazioni sulla vita quotidiana, le pratiche rituali e le dinamiche sociali delle comunità che in passato vivevano in zona.

Tra i rinvenimenti più rilevanti spiccano, senza ombra di dubbio, le diverse iscrizioni funerarie in marmo, alcune delle quali integre, tra cui se ne segnala una che reca l’epitaffio di un gladiatore. Un documento che non deve essere affatto sottovalutato, perché può aiutare a comprendere maggiormente il ruolo e la memoria di questi combattenti dell’antica società romana.

Perché è una scoperta molto importante

Come dichiarato dal Soprintendente Mariano Nuzzo per mezzo di comunicato stampa: “Il territorio di Giugliano sta vivendo un momento particolarmente fecondo dal punto di vista della ricerca archeologica, prima con la scoperta della Tomba del Cerbero ed ora con questa necropoli che, grazie anche all’ottimo stato di conservazione delle strutture murarie e delle sepolture, aggiunge un tassello importante alle nostre conoscenze relative alla vicenda insediativa della colonia di Liternum e costituisce un’opportunità unica per approfondire lo studio della civiltà antica, e del contesto storico e culturale dell’epoca”.

Queste indagini sono quindi molto rilevanti perché aiutano a comprendere meglio la fisionomia e la strutturazione del paesaggio antico e del perimetro urbano della colonia, di cui ancora oggi si hanno pochissime informazioni. Ciò che è affiorato dalla terra, perciò, è essenziale per portare gli studiosi a mettere sul piatto nuove ipotesi, anche rispetto al tracciato dell’antica Via Domitiana ai lati della quale si dovevano collocare tali sepolture.

La prosecuzione degli scavi, insieme a uno studio approfondito del materiale d’archivio, potranno infatti portare a raggiungere risultati importanti nell’ambito della conoscenza di un territorio di rilevanza cruciale, sia dal punto di vista storico che archeologico.

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Viaggio a bordo dei treni storici, la Campania come non l’hai mai vista

La Campania, con il suo straordinario patrimonio storico e paesaggistico, offre da marzo un’opportunità unica per gli amanti del turismo ferroviario: viaggiare a bordo di autentici treni d’epoca attraverso alcune delle località più affascinanti della regione.

Grazie all’iniziativa promossa dalla Regione Campania in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane e FS Treni Turistici Italiani, il programma 2025 prevede ben 65 corse, con oltre 12mila posti disponibili per un’esperienza immersiva tra storia, cultura e tradizione.

Cosa sono i treni storici

I treni storici offrono un’esperienza unica per viaggiare attraverso il tempo, permettendo di scoprire la Campania a bordo di convogli d’epoca perfettamente restaurati. Grazie a un’iniziativa promossa dalla Regione Campania, in collaborazione con la Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane e FS Treni Turistici Italiani, questi treni offrono infatti un’opportunità esclusiva per coniugare la passione per il viaggio con la riscoperta del patrimonio ferroviario e paesaggistico della regione.

Ogni itinerario è stato studiato per valorizzare le bellezze storiche, culturali e naturalistiche del territorio, garantendo un viaggio immersivo tra borghi caratteristici, siti archeologici e paesaggi mozzafiato.

Sebino Express

Fonte: Fondazione FS

Il Sebino Express, che parte da Milano e arriva a Paratico Sarnico

L’Archeotreno

L’Archeotreno collega la città di Napoli con alcune delle aree archeologiche più affascinanti della Campania, come Pompei e Paestum, entrambe riconosciute come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il convoglio è composto da carrozze d’epoca che permettono di rivivere l’atmosfera dei viaggi del passato mentre si esplorano alcune delle più importanti testimonianze della civiltà romana.

La prima corsa dell’Archeotreno sarà domenica 16 marzo.

Il Reggia Express

Un viaggio che sembra uscito da un’altra epoca: il Reggia Express parte da Napoli Centrale e conduce direttamente all’ingresso della maestosa Reggia di Caserta, una delle residenze reali più imponenti al mondo. A bordo di vagoni storici, i passeggeri possono immergersi nell’eleganza e nel fascino del XVIII secolo prima ancora di arrivare a destinazione.

La prima corsa del Reggia Express sarà domenica 6 aprile.

Il Pietrarsa Express

Il Pietrarsa Express è un treno storico che collega il cuore di Napoli con il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, un luogo simbolo della storia ferroviaria italiana. Questo itinerario consente di scoprire l’antica officina borbonica dove ebbe inizio la grande avventura ferroviaria italiana, con una collezione straordinaria di locomotive e carrozze d’epoca.

La prima corsa del Pietrarsa Express sarà domenica 14 settembre.

L’Irpinia Express

L’Irpinia Express è un treno turistico che percorre la storica linea ferroviaria tra Avellino e Rocchetta Sant’Antonio, attraversando i suggestivi paesaggi della verde Irpinia. Lungo il tragitto, i viaggiatori possono ammirare colline, vigneti e borghi antichi, vivendo un’esperienza autentica a contatto con la tradizione e la natura incontaminata.

La prima corsa del Pietrarsa Express sarà domenica 11 maggio.

Il Sannio Express

Il Sannio Express è dedicato a chi desidera riscoprire i luoghi simbolo della memoria di San Pio da Pietrelcina. Questo treno storico percorre la suggestiva Ferrovia del Sannio, conducendo i passeggeri alla scoperta della spiritualità e delle bellezze paesaggistiche di questa terra ricca di storia e devozione.

Il treno per Contursi Terme

In occasione del convegno “Piccoli Borghi Termali d’Italia”, è stato attivato un treno speciale che collega Napoli Centrale con Contursi Terme, una delle località termali più rinomate della Campania. A bordo di carrozze storiche degli anni ‘30 e ‘50, i passeggeri possono godere di un viaggio rilassante alla scoperta del benessere termale e delle eccellenze del territorio.

Come prenotare il viaggio sui treni storici

I biglietti per viaggiare sui treni storici della Campania possono essere acquistati attraverso i principali canali di vendita di Trenitalia, incluse le biglietterie fisiche e le piattaforme digitali.

L’acquisto anticipato è consigliato, data la forte richiesta per queste esperienze uniche. Per maggiori informazioni sugli orari e sulle date disponibili, è possibile consultare i canali ufficiali della Fondazione FS e FS Treni Turistici Italiani.

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Ora puoi visitare gratuitamente 5 palazzi storici (e privati) campani

In attesa della primavera, la Campania si conferma una terra di straordinaria bellezza e ricchezza culturale, pronta ad accogliere visitatori desiderosi di un’esperienza autentica e immersiva. Per il secondo anno prende il via “In dimora”, un’iniziativa che offre l’opportunità di conoscere gratuitamente alcune delle più belle e importanti dimore storiche della regione, comprese quelle private.

Grazie a questa iniziativa, il pubblico potrà varcare le soglie di residenze normalmente chiuse, partecipando a un viaggio tra storia, arte e musica che si snoderà dal mese di febbraio a marzo. Un’occasione unica per ammirare palazzi di pregio e riscoprirne il valore culturale e artistico, durante gli ultimi weekend che precedono l’arrivo della bella stagione.

“In dimora”, il progetto di riscoperta dei palazzi storici

L’iniziativa “In dimora” rientra nei Progetti Speciali in ambito culturale e turistico promossi dalla Regione Campania e finanziati attraverso Scabec – Società Campana Beni Culturali. L’obiettivo di questo progetto, oggi alla sua seconda edizione, è quello di valorizzare edifici di grande interesse storico – spesso poco conosciuti – e restituirli simbolicamente alla comunità.

Si tratta di un’iniziativa culturale a 360°: le aperture straordinarie, gratuite per il pubblico, sono infatti arricchite da visite guidate, concerti esclusivi e degustazioni, così da permettere ai visitatori di vivere questi spazi in maniera realmente immersiva. Ogni appuntamento sarà dunque accompagnato dalla performance di un artista, che renderà ciascuna visita un’esperienza multisensoriale e suggestiva.

Come sottolineato da Pantaleone Annunziata, amministratore unico di Scabec, “Questi edifici, pur essendo di proprietà privata, custodiscono un’eredità collettiva che merita di essere condivisa”. Ecco perché “In dimora” si preannuncia anche quest’anno come un appuntamento imperdibile per appassionati di storia, arte e tradizioni locali che si trovano in Campania.

Alcune delle dimore visitabili fino a marzo

Il viaggio prenderà il via sabato 22 e domenica 23 febbraio con l’apertura di Palazzo San Carlo a Santa Maria Capua Vetere (CE), un’elegante residenza settecentesca, unica casa-museo dedicata alla lirica napoletana. Qui i visitatori potranno immergersi nella storia della musica e scoprire l’eredità artistica legata a questo luogo. L’1 e il 2 marzo, invece, si apriranno le porte di Palazzo Mustilli a Sant’Agata de’ Goti (BN), situato nello splendido borgo medievale, che racconta la storia della viticoltura nel Sannio, testimoniando la tradizione vinicola di una delle zone più rinomate della Campania.

Dall’8 al 9 marzo, i visitatori potranno ammirare la neoclassica Villa Wenner a Pellezzano (SA), residenza appartenuta a una famiglia di imprenditori di origine svizzera, un esempio straordinario di architettura ottocentesca immersa nel verde della provincia salernitana. Il 15 e 16 marzo, l’itinerario proseguirà con Palazzo Iorio a Candida (AV), situato all’interno delle Tenute Casoli. Oggi cuore pulsante di una prestigiosa azienda vinicola, il palazzo ospita le cantine in cui i vini pregiati invecchiano e si affinano, costituendo quindi un’esperienza enologica di grande fascino.

Per l’ultimo appuntamento, in programma per il 29 e 30 marzo, tocca al Palazzo Capece a Caivano (NA) essere il protagonista, un edificio ottocentesco che custodisce al suo interno una straordinaria collezione di oggetti storici e artistici, che raccontano ai visitatori la storia di una famiglia e del suo legame con il territorio.

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Telese Terme e le sua rinomata struttura in Campania

Un luogo in cui ricaricare corpo e mente, ma anche in cui immergersi in un paesaggio sensazionale. Andiamo in Campania e, più precisamente, in provincia di Benevento, dove si trovano Telese Terme e il lago omonimo.

Natura, benessere grazie alla presenza di sorgenti di acqua sulfurea e un passato interessante e molto antico, sono alcuni degli aspetti più interessanti di questo luogo che attira tantissime persone.

L’inizio della storia di questo territorio si può individuare in epoca romana, quando esisteva la città di Telesia, i cui resti si possono vedere ancora oggi all’interno del comune di San Salvatore Telesino.

Ed è proprio nel passato che, a quanto pare, va ricercata la nascita delle preziose acque sulfuree che hanno reso le Terme di Telese una destinazione da raggiungere per tutti coloro che vogliono fare il pieno di benessere.

La loro ricchezza terapeutica, infatti, le ha rese celebri sin dai tempi antichi: a quanto pare sono nate nel 1349, successivamente a un terremoto ed è dalla metà dell’Ottocento che studi hanno messo nero su bianco le loro proprietà benefiche. Ed è qui che si può andare per sottoporsi a tanti trattamenti e fare il pieno di salute. Tutto quello che devi conoscere sulle Terme di Telese.

Telese Terme, le acque prodigiose di questa cittadina e il suo lago

Telese Terme è una cittadina in provincia della bella città di Benevento ed è una favolosa meta termale in Campania. Un luogo in cui si sentono gli echi della storia, infatti non mancano ruderi di origine romana, ma anche in cui la natura stessa ha dato vita a un paesaggio notevole. In particolare, sarebbe stato il terremoto del 1349 a cambiare i connotati di questa area: ha raso al suolo la città di Telesia e ha dato vita anche allo sesso lago che si trova nei pressi dell’attuale cittadina. Si tratta di uno specchio d’acqua di forma circolare, il cui perimetro si snoda per circa un chilometro.

Le acque che si trovano nel territorio sono classificate come sulfuree, carboniche, bicarbonato-calciche e magnesiache ad effervescenza naturale e hanno una temperatura che varia dai 20 ai 21 gradi. Si ritiene che possano avere delle proprietà benefiche e curative agli apparati digerente, osteo-articolare, respiratorio, circolo vascolare periferico, ginecologico e alla pelle.

Lago di Telse: vicino al paese con lo stabilimento termale

Fonte: iStock

Lago di Telse: vicino Telese Terme e allo stabilimento termale

Come arrivare alle Terme di Telese

Raggiungere le Terme di Telese è molto semplice, dal momento che lo stabilimento si trova nel paese, in piazza A. Minieri. Da Benevento ci vuole solamente mezz’ora di automobile, mentre è possibile arrivare anche grazie al treno scendendo alla stazione ferroviaria di Telese-Cerreto, che si trova sulla linea ferroviaria Napoli – Foggia.

Semplice anche per chi arriva da altre zone di Italia: se si giunge in macchina dal Nord si deve uscire a Caianello (A1) e poi prendere la superstrada, dal Sud – invece – si esce a Caserta Sud. L’aeroporto più vicino è quello di Napoli Capodichino.

Giorni apertura e orari Terme di Telese

L‘apertura dalle Terme di Telese dipende dal periodo dell’anno. Ad esempio, per il 2025 è previsto che il reparto inalatorio sia accessibile a partire dal 10 marzo, fanghi e bagni dal 5 maggio e piscina termale a partire dal primo giugno.

Date e orari possono essere modificati, quindi è sempre bene informarsi in precedenza, ma in linea generale la struttura segue il seguente programma. Il parco in bassa stagione è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30, il sabato e la domenica dalle 8,30 alle 22. In alta stagione tutti i giorni dalle 8,30 alle 24.

Gli orari di apertura della buvette sono così suddivisi: bassa stagione 8 – 13 / 15:30-18 (tutti i giorni), alta stagione 8 – 14.30 / 15:30 – 22 dal lunedì al venerdì; 08 – 14.30 / 15:30 – 24 (sabato-domenica). La piscina tutti i giorni da giugno a settembre 9 – 13:15 / 13:45 – 18.

Prezzi terme di Telese

Ci sono alcune cose importanti da sapere e la prima è che possibile accedere alle cure termali tramite la convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, ogni persona infatti – in seguito a una visita e alla prescrizione medica – ha diritto a un ciclo di cure termali l’anno.

Un’altra cosa importante da conoscere, prima di raggiungere Telese Terme e la sua struttura, è che l’accesso al parco per una passeggiata è gratuito, anche se possono essere organizzati eventi a pagamento da parte del gestore. Inoltre, si può attingere in maniera libera l’acqua sulfurea alla Buvette, tramite bicchieri di carta che si possono acquistare in loco, oppure in vetro e ceramica.

I prezzi dei trattamenti sono molto variegati e si differenziano sulla base del servizio. Ad esempio, le cure inalatorie possono avere un costo di 11 euro a seduta, 6 sedute 60 euro, mentre 12 appuntamenti costano 108 euro.

Per chi desidera sottoporsi a cure vascolari, l’idromassaggio in vasca singola invece ha un costo di 27 euro (300 euro il pacchetto da 12). La massoterapia, poi, varia in base alla durata del massaggio: 30 minuti 35 euro, 50 minuti 60 euro e 50 minuti 80 euro.

L’accesso alla piscina, invece, ha una tariffa che ammonta a 13 euro per gli adulti e a 10 euro per i minori di 14 anni.

Telese Terme

Fonte: iStock

Le Terme di Telese in Campania

Trattamenti e servizi Terme di Telese

Sono tantissimi i trattamenti ai quali ci si può sottoporre in questa struttura, una delle numerose che sono presenti in tutto il nostro Paese, cure termali che hanno lo scopo di prevenzione e cura di numerose patologie croniche, il tutto in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

Ad esempio, si possono trattare i dolori articolari con fanghi termali associati ai bagni caldi, oppure ci si può sottoporre a cure inalatorie come aerosol, inalazioni, docce nasali e insufflazioni endotimpatiche. Bagni e idromassaggi sulfurei e fototerapia possono essere utili per chi soffre di psoriasi, mentre le ventilazioni polmonari controllate sono efficaci per chi è affetto da bronchiti croniche.

Idromassaggi e percorsi vascolari caldo – freddo sono perfetti per le gambe, mentre le acque sulfuree e i bagni freddi fanno bene alla pelle. Non mancano percorsi per il benessere intimo e, infine, bere l’acqua sulfurea di questo luogo è un vero toccasana.

Le terme di Telese sono dotate inoltre di un reparto inalatorio pediatrico e i più piccoli possono eseguire anche la balneoterapia con acquee sulfuree

Info utili Terme di Telese

Come spiegato raggiungere le Terme di Telese è davvero semplice e, per chi arriva in automobile, il parco è dotato di un parcheggio gratuito. Per accedere ai servizi è necessaria la prenotazione.

Tra le altre info utili da sapere la struttura ha due piscine indipendenti, si devono portare costume, ciabatte e una borsa di piccole dimensioni, inoltre per gli ospiti c’è uno spogliatoio non a uso esclusivo.

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A Sessa Aurunca, in Campania, è stato inaugurato un nuovo Museo Archeologico Nazionale

Il 18 dicembre 2024 è una data che segna un punto di svolta per la città di Sessa Aurunca e per tutta la regione Campania: è stato infatti inaugurato il Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca, un’importante novità che arricchisce il Sistema Museale Nazionale, un progetto che sta rivoluzionando la fruizione e la valorizzazione dei patrimoni culturali italiani.

Il nuovo museo sorge all’interno del Castello Ducale, un’imponente struttura medievale che fino ad oggi ospitava solo una parte limitata dei reperti archeologici della città. Ora, grazie alla realizzazione di un allestimento moderno e altamente innovativo, il Castello diventa un centro di cultura e conoscenza in grado di raccontare la lunga e affascinante storia di Sessa Aurunca, dalle sue origini nel IX-VIII secolo a.C. fino al periodo romano, quando la città si sviluppò come colonia latina.

Un nuovo museo in Campania, ponte tra storia e modernità

L’apertura del Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca, in Campania, non solo costituisce un tassello fondamentale nella valorizzazione del patrimonio culturale campano, ma è anche un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni pubbliche e università. La realizzazione del progetto ha visto il coinvolgimento di numerosi enti, tra cui il Comune di Sessa Aurunca, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e le università locali, come l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Questa rete di collaborazione ha consentito di creare un museo che non solo conserva, ma rende anche fruibile il patrimonio per le future generazioni.

Sessa Aurunca, Castello Ducale

Fonte: Ufficio Stampa

Il Castello Ducale di Sessa Aurunca

Il Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca rappresenta dunque un modello di accessibilità culturale e di sinergia tra le istituzioni, un passo importante per la valorizzazione di una regione ricca di storia e tradizioni, ma ancora troppo poco conosciuta. La realizzazione del museo è stata resa possibile grazie ai fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha puntato fortemente sull’accessibilità e sull’inclusività delle strutture culturali.

Il percorso espositivo, viaggio attraverso i secoli 

Il percorso espositivo del Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca si sviluppa su più sale, ognuna delle quali racconta una fase distinta della storia del territorio. Le prime tre sale sono dedicate alle origini del territorio e ai suoi abitanti, gli Ausoni-Aurunci, popolazioni che risalgono all’età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.). Queste sale offrono una ricca selezione di reperti che documentano gli insediamenti e i culti religiosi di queste antiche genti, con un focus particolare sui santuari e le aree sacre, come quello dedicato alla dea Marica, situato presso la foce del fiume Garigliano.

Le successive sale sono dedicate all’epoca romana, con un’accurata ricostruzione del territorio e della città di Suessa, colonia latina fondata nel 313 a.C. Questi spazi raccontano la vita quotidiana nel territorio romano, tra ville rustiche, coltivazioni di vino e necropoli. Un’attenzione particolare è riservata al Teatro Romano di Sessa Aurunca, uno degli edifici pubblici più imponenti scoperti finora in Campania, per il quale sono stati ricreati gli spazi con elementi di arredo originali e la celebre statua di Matidia minor, una scultura che fu collocata al centro della scena.

Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca

Fonte: Ufficio Stampa

L’interno del Museo Archeologico Nazionale di Sessa Aurunca

Il percorso museale è arricchito da installazioni interattive, postazioni tattili e contenuti multimediali progettati per garantire un’esperienza inclusiva per tutti i visitatori. Grazie alla collaborazione con lo studio di design Dotdotdot, sono state realizzate soluzioni tecnologiche che permettono di esplorare la storia del territorio in modo dinamico. Tra queste, si segnala l’uso di mappe interattive, video in loop e visualizzazioni 3D che restituiscono la spazialità di alcuni reperti archeologici, come il famoso teatro di Sessa e la statua della Kore di Sessa, conservata al British Museum.

In particolare, le installazioni tattili permettono ai visitatori non vedenti di fruire del patrimonio archeologico, grazie alla possibilità di toccare riproduzioni dei reperti e di ascoltare le spiegazioni tramite QR code. Ogni sala è quindi pensata per essere completamente accessibile, sia dal punto di vista sensoriale che cognitivo.

Il museo rappresenta anche un’importante occasione di crescita per la comunità locale. Per la prima volta, infatti, viene esposta nel suo territorio di provenienza una delle opere più iconiche del patrimonio di Sessa Aurunca: la Venere di Sinuessa.

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Il mare della Campania è balneabile al 98%: le zone top

L’estate è ormai nel vivo e le spiagge si affollano di turisti che desiderano trascorrere una vacanza balneare e di residenti che cercano refrigerio dalla tipica calura del periodo.

E se c’è una regione dove il mare è un gioiello, con il 98% di balneazione, è la Campania, che ha registrato un significativo miglioramento delle acque anno dopo anno, sulla base dei rilievi di Arpac e delle conferme di Goletta Verde e Legambiente.

Ma quali sono le zone che non si possono perdere? Scopriamole.

Il Litorale Domitio

Innanzitutto, va citato il Litorale Domitio (o Domizio), circa 50 chilometri di costa che vanno da Capo Miseno alla foce del Garigliano, seguendo, in parte, il percorso dell’antica via Domiziana, realizzata su volere dell’imperatore Domiziano per collegare le città dell’Impero Romano con Pozzuoli.

Qui, la cornice naturale è qualcosa che fa sognare, tra spiagge, parchi, i profumi della macchia mediterranea, aree protette e la lunga pineta che impreziosisce il lato settentrionale della Baia Domizia, la “Porta del Sud”, il primo centro costiero della regione arrivando da Nord. A fare da sfondo, il meraviglioso Golfo di Gaeta e il cono vulcanico di Roccamonfina.

Di rara suggestione, nel comune di Castelvolturno, l’Oasi dei Variconi, zona protetta di 194 ettari punteggiati da laghetti costieri comunicanti e da una folta vegetazione che accoglie numerose specie di uccelli migratori. Inoltre, lungo le spiagge arrivano a nidificare le tartarughe Caretta caretta.

Il Parco Sommerso di Gaiola

Poco distante da Napoli, incanta il Parco Sommerso di Gaiola, area marina protetta (istituita nel 2002) di 42 ettari nel panorama costiero di Posillipo, che prende il nome dai due isolotti che emergono dalle acque: si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi e vanta numerosi reperti archeologici nonché una notevole importanza dal punto di vista biologico.

E per fare un tuffo all’ombra del Vesuvio, durante i mesi estivi è accessibile su prenotazione la spiaggia libera lambita da un mare cristallino, raggiungibile percorrendo una lunga rampa di scale.

Il Fiordo di Furore

Incantevole “spiaggia nascosta” della celebre Costiera Amalfitana, quella del borgo di Furore (Patrimonio UNESCO) è una meraviglia che non ha eguali: vegliata dalle rocce a strapiombo, come il fiordo si è formata a seguito dell’erosione causata dal corso del torrente Schiato.

Dalla bellezza selvaggia, i 25 metri di spiaggia meritano di essere vissuti almeno una volta nella vita, un angolo di puro relax dove il caldo non è mai eccessivo: infatti, i raggi del sole non la raggiungono dopo mezzogiorno.

La Baia di Ieranto

Nel cuore della Costiera, altro luogo incontaminato e superlativo è la Baia di Ieranto, gestita oggi dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) e parte dell’area naturale di Nerano.

Non facilmente accessibile (via mare oppure percorrendo un sentiero di 6 chilometri) e quindi lontana dal turismo di massa, la Baia custodisce tutt’ora echi leggendari, come l’incontro tra Ulisse e le Sirene nel celeberrimo poema “Odissea” di Omero.

È il luogo ideale per fare il pieno di bellezza, praticare kayak, snorkeling e birdwatching.

Le spiagge di Portici

Infine, come non menzionare le spiagge di Portici che, in questo periodo estivo, stanno registrando un’affluenza record.

L’arenile è plasmato da scogli e sabbia a grana grossa e sono numerose le spiagge aperte gratuitamente ma attrezzate per offrire relax, divertimento e vacanze balneari spettacolari.

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L’isola di Procida, meraviglia campana

Le case colorate, le spiagge che sono piccoli scrigni di bellezza, il mare di un azzurro che leva il fiato e che si declina in tantissime sfumature differenti. Benvenuti a Procida, splendida isola campana, vulcanica e che ti accoglie con un’atmosfera d’altri tempi, con una cucina gustosa e con le sue dimensioni che la rendono un gioiello di autenticità tutto da scoprire.

È un’isola campana di rara bellezza che regala a chi la visita giornate lente, da trascorrere tra paesaggi incantevoli, scorci mozzafiato e piatti che hanno il sapore del Mediterraneo.

Se siete alla ricerca di un luogo di cui carpire l’anima più vera a ogni passo, in cui sentirsi subito a casa, dove dedicarsi a giornate di mare, passeggiate, tuffi ed esplorazioni, allora Procida è il posto che fa per voi.

Tutto quello che potete fare e vedere in questa perla a poca distanza da Napoli, in Campania.

Procida, cosa fare in questa isola campana tutta da scoprire

Se la si guarda dall’alto, in una cartina, si nota subito la sua forma inequivocabile: Procida ha la forma di un gatto. Ma la sua peculiarità non è solamente questa: infatti le sue coste molto frastagliate, sono anche tanto diversificate: ci si imbatte in punti a picco sul mare, dove sono le rocce e farla da padrone e altri che invece sono bassi e sabbiosi: fare un giro dell’isola con un natante permette di ammirare pienamente la diversità di questa isola campana di piccole dimensioni ma ricca si scorci da vedere.

Tra le altre peculiarità vi è senza dubbio l’architettura, di tipo spontaneo, il risultato sono case generalmente di piccole dimensioni e dipinte con colori pastello che rendono alcuni scorci dell’isola davvero indimenticabili.

Ad esempio, quando si arriva nel porto principale, quello di Marina Grande, l’impatto delle case colorate che si affacciano lungo la costa, è un momento davvero memorabile e che rimane tra i ricordi più belli. Qui ci sono tantissime attività e locali tipici, ma anche punti noleggio, negozi d’abbigliamento, di oggetti d’arte e souvenir.

Uno scorcio dell'isola di Procida, uno dei porti dell'isola campana

Fonte: iStock

Scorcio di Procida, spelndida isola campana

Oltre a qui, lo stesso effetto lo si può rivivere alla Corricella, altro piccolo porto e altra suggestiva passeggiata tra locali che offrono piatti tipici. Se si vuole ammirare nella sua visione d’insieme allora si deve salire e guardare d’alto. Se si raggiunge Terra Murata si può ammirare la parte più antica dell’isola, dove risuonano le gesta di un passato lontano.

Basti sapere che qui vi sono tantissime cose da ammirare, oltre alla vista straordinaria che si apre d’innanzi ai propri occhi, dal momento che si tratta di un punto molto alto dell’isola e che il panorama è straordinario. Bellissimi Palazzo d’Avalos, che nel passato è stato anche un carcere, e l’Abbazia di San Michele.

Merita una visita anche Chiaiolella: vi sono tantissimi locali per mangiare o soreggiare un drink, stabilimenti balneari e un piccolo porticciolo. Qui vi è il ponte che collega Procida a Vivara, un isolotto che è riserva naturale e dove non si può andare, ma che resta comunque suggestivo da osservare in tutta la sua bellezza.

Procida, le spiagge più belle dell’isola

Con una costa in gran parte rocciosa, le spiagge a Procida non sono numerosissime ma, quelle che ci sono, sono davvero belle e da scoprire. Vale la pena fare un salto alla spiaggia della Chiaiolella che si divide con quella di Ciraccio grazie a due faraglioni.

Oppure la spiaggia della Chiaia che si raggiunge dopo quella che – a tutti gli effetti – può considerarsi una piccola impresa: più di 180 gradini da scendere (e poi da risalire). Un’alternativa è arrivarci via mare. La spiaggia è di colore nero e si stende lungo la costa.

Imperdibile la spiaggia del Postino, il cui nome vero è del Pozzo Vecchio. Viene chiamata così perché ha fatto da set al celebre film con Massimo Troisi. Anche qui la natura regala scorci indimenticabili: le rocce che fanno da sfondo, la sabbia scura, il mare nelle sue tante sfumature di blu. Il tempo sembra passare con lentezza, regalando una sensazione di relax impareggiabile.

E se abbiamo parlato di cinema, non si possono dimenticare i libri: per chi ama leggere qui si può esplorare la bellezza del luogo con una guida molto speciale, ovvero attraverso le preziose pagine di uno dei romanzi italiani più belli: L’isola di Arturo di Elsa Morante, ambientato su questa piccola isola campana che si estende su una manciata di chilometri quadrati.

Procida: i sapori dell’sola campana

Se si pensa alla Campania, regione del sud Italia, saltano subito alla mente i sapori di questi luoghi: la cucina di questo territorio è ricca, saporita, golosa e un’esplosione di gusti per il palato.

Procida, ad esempio, è celebre per il limone e quindi, tutto ciò che è preparato con questo agrume, vale la pena di essere assaggiato. Ad esempio, la lingua, un dolce gustoso ripieno di crema, che avvolge con il suo sapore. Oppure il pesto al limone che regala alla pasta un sapore gradevole e particolare.

La lingua, dolce tipico dell'isola campana di Procida

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Nell’isola campana di Procida vale la pena provare la lingua, un dolce tipico

Immancabile il pesce che qui, essendo un’isola, è davvero speciale e fresco e il coniglio, anche questo tra le specialità da provare quando si visita l’isola.

Come arrivare e come muoversi a Procida

A Procida si arriva con i traghetti e con gli aliscafi, in base al porto di partenza ci si può mettere un’ora con i primi e circa 45 minuti con i secondi.

Una volta arrivati, girare l’sola è davvero semplice e si può fare tranquillamente a piedi (attenzione, però, perché il territorio dell’isola si estende tutto tra salite e discese). Comodissimi gli autobus che sono un’esperienza assolutamente da provare: si muovono nelle strade strette che caratterizzano tutta l’isola. E poi le bici elettriche o gli scooter, per potersi spostare con maggiore libertà e senza dover sottostare a orari. Ci sono anche i taxi.

Una volta sull’isola si può scegliere di fare tappa anche in un’altra isola campana celebre: infatti basti sapere che in circa 30 minuti si arriva a Ischia, un altro gioiello da visitare e scoprire.

Procida è il posto giusto in cui ricaricare le batterie e fare il pieno d bellezza, relax e gusto: sapori che resteranno indelebili e tra i ricordi più belli.

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Le spiagge più belle e famose tra Campania e Lazio

Le regioni del Lazio e della Campania vantano alcune delle più affascinanti spiagge d’Italia, invitando i visitatori a immergersi in un paradiso di sabbia dorata, acque cristalline e paesaggi mozzafiato. Queste destinazioni costiere offrono una combinazione perfetta di relax, divertimento e bellezze naturali, rendendole mete ideali per le vacanze estive.

Che tu sia un turista in cerca di una vacanza rilassante o un avventuriero desideroso di esplorare nuovi luoghi, le spiagge tra Lazio e Campania hanno qualcosa da offrire a tutti. Gaeta, Formia, Sabaudia, Baia Domizia, San Felice Circeo e Sperlonga sono solo alcune delle destinazioni che fanno di questa regione un vero paradiso per gli amanti del mare. Ogni spiaggia ha il suo fascino unico, che va dalla sabbia dorata alle acque incontaminate, dalle dune sabbiose alle grotte marine. Inoltre, queste località offrono un’ampia scelta di attività, dalla tintarella al relax, dagli sport acquatici all’esplorazione della natura circostante.

La costa di Gaeta

Situata nel Lazio, Gaeta è celebre per la sua costa spettacolare e le acque cristalline. La spiaggia di Serapo è la più rinomata, con la sua ampia distesa di sabbia fine e dorata, ideale per prendere il sole e fare lunghe passeggiate. I visitatori possono anche esplorare la splendida cittadina di Gaeta, con la sua storia millenaria e i tesori architettonici.

La cittadina di Gaeta si trova lungo la litoranea Via Flacca e ha altre spiagge rinomate: San Vito, Arenauta, Ariana, Quaranta Remi, Sant’Agostino. In questi lidi è approdato l’eroe greco Enea che qui ha sepolto la sua nutrice Caieta la quale, secondo la leggenda, ha dato il nome alla città.

Spiaggia di Serapo a Gaeta

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La spiaggia di Serapo a Gaeta

La spiaggia a Formia

Situata sul lato settentrionale del Golfo di Gaeta, Formia è un vivace ed elegante centro balneare. Altro gioiello costiero del Lazio, Formia vanta infatti diverse spiagge incantevoli. La leggenda narra che qui fece tappa Ulisse durante il suo interminabile viaggio. E qui, ai tempi dei Romani veniva a riposarsi Cicerone, che costruì per la sua famiglia una grande villa vicino al mare.

La spiaggia di Vindicio è una delle più popolari e offre un’ampia gamma di servizi e un mare limpido e incontaminato. Gli amanti dello snorkeling e del diving apprezzeranno le acque ricche di vita marina. Formia è anche famosa per la sua ricca storia romana e medievale, che si può scoprire visitando il suggestivo centro storico.

La bellissima Sabaudia

Nel bellissimo Parco Nazionale del Circeo, nel Lazio, sorge la splendida Sabaudia. Sabaudia, le cui acque hanno ricevuto la Bandiera Blu, è situata nel cuore dell’Agro Pontino, a 90 chilometri da Roma e 25 da Latina. Il territorio pianeggiante è caratterizzato dal litorale di dune sabbiose, da zone a foresta e da quattro laghi costieri. Questa zona è diventata di moda grazie al “rumore” fatto dai molti vip che ogni estate affollano le sue belle spiagge. Il nome “Sabaudia” è elogiativo e rievocativo dell’antica casa reale italiana. La sua meravigliosa spiaggia, caratterizzata da dune di sabbia e pinete, offre un’esperienza unica a contatto con la natura. I visitatori possono godersi il sole, fare lunghe passeggiate sulla spiaggia e ammirare lo spettacolo del tramonto sul mare.

Spiaggia di Sabaudia

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La spiaggia di Sabaudia

La spiaggia di Baia Domizia

Spostandoci in Campania, troviamo la rinomata Baia Domizia, una località turistica balneare al confine con il Lazio che affascina per la sua sabbia fine e le acque cristalline. Il suo nome deriva dalla sua posizione geografica che si trova al centro della baia del Golfo di Gaeta e sul litorale Domizio. Qui, i turisti possono rilassarsi al sole, partecipare a sport acquatici emozionanti o semplicemente godersi una tranquilla passeggiata lungo la costa. Baia Domizia offre anche una vasta gamma di strutture ricettive e di svago, rendendola una meta ideale per le famiglie.

San Felice Circeo

San Felice Circeo è una perla nascosta della costa laziale che merita di essere scoperta: nonostante sia una zona molto elitaria, è anche una delle località più attraenti del litorale Pontino. La sua spiaggia sabbiosa, bagnata da un mare incantevole e frequentata prevalentemente da romani, è ideale per trascorrere giornate di relax e godersi il panorama mozzafiato. Questa località offre anche numerose opportunità per esplorare la natura circostante, come le grotte marine e il promontorio del Circeo, con i suoi sentieri panoramici. Inoltre, San Felice Circeo ha una storia antichissima che inizia con gli uomini di Neanderthal, tutta da scoprire dedicandosi a escursioni nei dintorni.

San Felice Circeo

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La costa di San Felice Circeo

Sperlonga

Infine, non si può parlare delle spiagge più famose tra Lazio e Campania senza menzionare Sperlonga. Sperlonga, paese arroccato sulla lingua di terra tra Terracina e Gaeta, deve il suo nome alle sue grotte naturali (speluncae) che si aprono lungo la sua costa. Sperlonga ha ricevuto la Bandiera Blu della Fee, simbolo di alta qualità delle acque e dei servizi ai turisti. Il paese, infatti, conserva intatto il suo nucleo originario dal sapore mediterraneo: questo affascinante comune costiero vanta una delle spiagge più belle dell’intera regione.

Sperlonga

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Veduta di Sperlonga

La spiaggia di Sperlonga è celebre per la sua sabbia bianca e fine, le acque cristalline e le grotte marine che si aprono sul mare. Sperlonga è anche nota per il suo centro storico pittoresco, che offre un’atmosfera suggestiva e un’ampia scelta di ristoranti e negozi.

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“Borghi della Salute e del Benessere”, il nuovo progetto della Campania

La Campania è una rinomata meta turistica per le sue spiagge da sogno e per le città d’arte come Napoli e Caserta, ricche dal punto di vista artistico e architettonico. Ma il suo entroterra vanta tantissimi borghi splendidi, dei piccoli paesini spesso dimenticati che custodiscono però antiche tradizioni, buon cibo e bellezze di ogni tipo. È per questo che nasce il progetto “Borghi della Salute e del Benessere”, per valorizzare questo incredibile patrimonio culturale e paesaggistico. Scopriamo qualcosa in più.

Le bellezze della Campania meno conosciuta

Oltre al lato più popolare della Campania, fatto di luoghi da sogno come la Costiera Amalfitana e la città di Napoli, c’è un ricco patrimonio di piccoli borghi spesso quasi sconosciuti, che tuttavia hanno molto da offrire ai turisti. Quasi sempre situati nell’entroterra e soggetti a quel fenomeno conosciuto come spopolamento, per cui sempre meno giovani decidono di abitare in luoghi così remoti, questi paesini vantano ancora architetture meravigliose, una prelibata enogastronomia e paesaggi che nulla hanno da invidiare a quelli più rinomati.

L’idea, dunque, è quella di promuovere un’iniziativa che valorizzi tutta questa ricchezza, in ottica di un turismo lento e sostenibile. Ecco allora che si punta soprattutto alla scoperta delle cucine locali, della natura e degli spazi aperti, delle culture tradizionali, del benessere e dei paesaggi da sogno, attraverso esperienze di “vita lenta” e di mobilità alternativa. I borghi locali torneranno così ad essere di nuovo ripopolati, permettendo di salvaguardare le loro bellezze quasi dimenticate che, invece, meritano assolutamente di essere riscoperte.

Il progetto “Borghi della Salute e del Benessere”

Sono questi gli obiettivi del progetto “Borghi della Salute e del Benessere”, la nuova iniziativa promossa dalla Regione Campania. Verrà presentato dal 12 al 14 giugno 2024 nell’ambito degli Stati Generali sull’Ambiente, nella storica cornice della Mostra d’Oltremare di Napoli. Tante sono le novità “green” che verranno proposte in quest’occasione, per rendere la Campania e il suo territorio sempre più sostenibili anche a livello turistico. Il programma volto a valorizzare i borghi dell’entroterra campano vuole costituire reti territoriali comprendenti oltre 300 comuni.

Al progetto hanno già presentato la candidatura ben 48 reti di borghi, alle quali è stato richiesto di sviluppare iniziative che tengano in considerazione la rilevanza storica, paesaggistica e culturale dei paesi coinvolti. Sarà incentivata la formazione di associazioni locali per la gestione della rete, della sua offerta e del suo sviluppo sostenibile. Insomma, l’obiettivo è quello di coinvolgere non solamente le autorità locali e le associazioni culturali, ma anche i residenti, gli imprenditori e gli artisti, nonché le agenzie di turismo e le aziende private.

Per promuovere il progetto “Borghi della Salute e del Benessere”, verrà lanciato un portale web dedicato al marchio attraverso il quale i turisti potranno trovare tutte le informazione necessarie. Una vera e propria vetrina in quattro lingue (almeno per iniziare), con tutte le attività e le attrazioni, i ristoranti, gli hotel e le bellezze da scoprire in loco. Sarà un modo diverso per scoprire la Campania e il suo entroterra, tornando ad ammirare paesaggi magnifici e quasi sempre rimasti intatti nel tempo, ignorati finora dal turismo.

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Un viaggio nei sapori della tradizione napoletana

Napoli, è una città intrisa di storia, cultura e tradizione, ed è nota per i suoi luoghi incantevoli e per le sue esperienze culinarie indimenticabili.  Tra questi, il Borgo Marinari spicca nel Golfo di Napoli, di fronte al maestoso Castel dell’Ovo. Le sue strade, le barche pittoresche ormeggiate lungo la costa e i ristoranti che offrono autentiche delizie napoletane, creano un’atmosfera unica che affascina e delizia i visitatori di tutto il mondo. In questo contesto magico sorge il rinomato ristorante Donna Luisella, dove la passione per la buona cucina e l’amore per l’ospitalità si fondono per creare un’esperienza culinaria indimenticabile.

Napoli - ristorante - donna luisella
Il ristorante Donna Luisella

I piatti del ristorante Donna Luisella sono una celebrazione della ricchezza e della varietà della cucina napoletana: dei  classici spaghetti alle vongole al pescato del giorno preparato con maestria e freschezza, ogni boccone è un tributo alla qualità e all’autenticità degli ingredienti.

Al Ristorante Donna Luisella non mancano proposte innovative, come le tartare di salmone e spigola, che esaltano la freschezza e la qualità dei prodotti locali. E per gli amanti della terra, la mozzarella di bufala, la parmigiana di melanzane e i carciofi fritti sono solo alcune delle prelibatezze disponibili.

Donna Luisella - Spaghetti alle vongole
Un piatto della cucina di Donna Luisella

L’esperienza culinaria al Ristorante Donna Luisella di Napoli non sarebbe completa senza un bicchiere di vino selezionato con cura dalla nostra carta dei vini: dai vini bianchi e rossi della Campania, come il Greco di Tufo e il Taurasi, alle etichette di pregio delle altre regioni italiane, ogni sorso è un viaggio sensoriale che esalta i sapori della cucina napoletana.

Da quando ha aperto le porte, il ristorante è diventato un punto di riferimento per celebs e buongustai di Napoli. Tuttavia, nonostante il prestigio e il successo, propone un servizio cordiale e attento, in grado di far sentire ogni ospite come una celebrità. Dopo una deliziosa cena al Ristorante Donna Luisella, perché non prolungare l’esperienza soggiornando nell’accogliente Bed and Breakfast? Situato nel cuore del suggestivo Borgo dei Marinari, il B&B Donna Luisella offre camere arredate con gusto e dotate di tutti i comfort moderni.  Ogni camera è un’oasi di tranquillità e relax, dove gli ospiti possono rilassarsi dopo una giornata trascorsa a esplorare le meraviglie di Napoli.

Napoli - ristorante - donna luisella
Un piatto della cucina di Donna Luisella

Il Borgo Marinari di Napoli è molto più di una semplice meta turistica: è un luogo di autenticità, qualità e charme che incanta e sorprende i visitatori di ogni età. E nel cuore di questo incanto mediterraneo, il ristorante Donna Luisella offre un’esperienza culinaria e ospitale che rimane impressa nella memoria di chiunque lo visiti.