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Il cammino di 400 km che ti fa scoprire perle d’Italia

L’Italia è bella tutta e questo ormai lo sanno anche i muri, ma negli ultimi anni si sta riscoprendo un modo di viaggiare che ci fa apprezzare e amare ancora di più il nostro Paese: i cammini. La buona notizia è che ce n’è uno grazie a cui poter percorrere ben 400 km, che siamo certi vi lasceranno senza fiato.

Il Cammino di Don Tonino, a spasso per la Puglia

Una vita spesa “sul passo degli ultimi”. Ecco perché questo affascinante cammino che partendo da Molfetta, in provincia di Bari, e arrivando ad Alessano, in provincia di Lecce, si rivela particolarmente autentico e spirituale. 400 km dedicati a Don Tonino Bello, un Vescovo che nel corso della sua missione aprì la sua casa ai poveri e ai migranti, lottato con i lavoratori licenziati, fondato comunità d’accoglienza e marciato per la pace.

Un uomo che è stato davvero un esempio e che vive ancora oggi tra le viuzze di Molfetta, un borgo antico affacciato sull’Adriatico, e Alessano, città natale dello stesso Don Tonino e il cui centro storico è uno dei meglio conservati del Salento.

Passo dopo passo è possibile scoprire gli splendidi posti in cui il Vescovo ha operato, ammirando le colline punteggiate da trulli della Valle d’Itria e il magnifico barocco salentino di Galatina.

A questo cammino è stato dedicato un libro scritto da Luigi Amendolagine e Paola De Pinto – già acquistabile presso le librerie e online – che contiene tutte le informazioni necessarie per affrontarlo nel migliore dei modi: cartine dettagliate, i mezzi pubblici, le altimetrie, le descrizioni del tracciato, le ospitalità, i luoghi da non perdere lungo ogni tappa. Il tutto insieme ad alcuni dei brani più significativi di Tonino Bello per un viaggio fisico e spirituale sulle sue tracce.

molfetta don tonino

Fonte: iStock

Vista panoramica di Molfetta

Chi era Don Tonino il Bello

Don Tonino il Bello fu un Vescovo cattolico italiano che è ricordato da tutti per le sue scelte forti e coraggiose, pur essendo innamorato della Chiesa. Per lui il suo dovere, ma anche la bellezza di tutto, era di stare sempre dalla parte degli ultimi.

Nato ad Alessano il 18 marzo 1935, nel 1978 fu nominato amministratore della parrocchia del Sacro Cuore di Ugento, e l’anno successivo parroco della Chiesa Matrice di Tricase. Poi ancora fu nominato vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi per poi divenire, al momento dell’unificazione delle quattro Chiese locali, il primo pastore di Molfetta-Giovinazzo-Ruvo-Terlizzi

Morto a Molfetta nell’aprile del 1993, per lui il 27 novembre 2007 la Congregazione delle cause dei santi ha avviato il processo di beatificazione. Ma non solo. Il 20 aprile 2018, nel giorno del suo 25º anniversario di morte, Papa Francesco si è recato alla sua tomba per poi celebrare a Molfetta una messa, mentre il 25 novembre 2021 ha autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche facendolo diventare, così, venerabile.

Le tappe più belle del Cammino di Don Tonino

Non ve le possiamo svelare tutte, anche perché è bello scoprirle in sella alle proprie scarpe e accompagnati dalla lettura del libro, ma vi possiamo raccontare quelle che secondo noi sono le imperdibili.

Questo è un viaggio che, del resto, attraversa alcuni dei luoghi più significativi della Puglia in cui potersi inebriare della natura e dei paesaggi che regalano delle vere e proprie esplosioni di colori: l’azzurro del mare sempre limpido e cristallino si fonde con il verde delle campagne ancora autentiche e il bianco della pietra calcarea che caratterizza i borghi e le cattedrali delle città attraversate.

400 km grazie a cui sperimentare la pura accoglienza che contraddistingue i pugliesi e le loro particolari tradizioni culinarie, musicali e religiose.

A Molfetta, che merita certamente una visita per i suoi edifici di rara bellezza, e di cui Tonino fu Vescovo della diocesi dal 1982 al 1993, è possibile ammirare anche la sua casa che egli stesso trasformò nella dimora di tutti.

Dopo aver visitato questo paese dalla storia millenaria, vale la pena fare una sosta a Giovinazzo, sempre in provincia di Bari. Un borgo marinaro dove la pietra calcarea incastonata nell’azzurro del mare sembra catapultare in paradiso. Una città medievale puntellata dai vicoli stretti, chiese, palazzi nobiliari, un porto e molte altre meraviglie, tutte lambite da un mare che il mondo intero ci invidia.

Un’altra delle tappe che merita sicuramente attenzione è Castellana Grotte situata negli incredibili scenari dell’altopiano della Murgia dei Trulli, a circa 40 chilometri da Bari. Famosa principalmente per le sue cavità rocciose che arrivano a una profondità massima di 122 metri dalla superficie, regala anche un centro storico che ha mantenuto praticamente intatti il silenzio e l’atmosfera che si era soliti respirare in epoche passate.

Grotte di Castellana cammino di don tonino

Fonte: iStock

Le splendide Grotte di Castellana

Passando per la rinomatissima Alberobello con i suoi misteriosi e affascinanti trulli, si arriva a Martina Franca, in provincia di Taranto. Qui tra vie strette, vicoli ciechi e qualche piccola stradina nascosta, è possibile scoprire anche tantissimi locali di vario genere, come anche luoghi di culto tra cui chiese e palazzi storici.

Il cammino prosegue ancora con una sosta a San Vito dei Normanni in provincia di Brindisi, un borgo situato nel cuore della pianura salentina e impreziosito da un maestoso castello e numerose chiese. Un’altra delle tappe più belle del Cammino di Don Tonino è Torchiarolo, un grazioso borgo che vanta un caratteristico centro storico, ma anche innumerevoli bellezze naturalistiche. Sono tanti, infatti, i luoghi che Torchiarolo ancora oggi possiede e in cui la natura è incontaminata. Seggestivo anche il parco archeologico di Valesio, un’antichissima necropoli messapica.

Un’altra meravigliosa sosta è Galatina in provincia di Lecce. Vi basti pensare che da queste parti svetta la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, dichiarata monumento nazionale nel 1870, i cui affreschi sono paragonati a quelli che si possono osservare all’interno della Basilica di San Francesco d’Assisi.

E poi, infine, Alessano dove Don Tonino è nato. Qui sopravvivono ancora memorie storiche e archeologiche che raccontano il vivace passato di questa borgo salentino. Senza dimenticare la vicinanza a una costa frastagliata che ogni giorno viene accarezzata da acque cristalline.

Un cammino, quindi, che porta alla scoperta di territori bellissimi, pregni di significato e che vale la pena scoprire. Il tutto grazie alla missione di Don Tonino Bello e a chi l’ha voluta rendere un percorso da fare a piedi: 17 tappe quasi sempre pianeggianti e divise, per chi non avesse tempo, in quattro brevi itinerari tematici che passano attraverso paesaggi affascinanti e impossibili da dimenticare.

Galatina cammino don tonino

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Il borgo di Galatina
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Il cammino tra paesaggi montani, letteratura e opere

In un periodo di riscoperta del turismo dell’emozione e dell’esperienza, i cammini sono protagonisti: chi decide di mettersi in viaggio a piedi, lo fa spesso con l’obiettivo di ritrovare il contatto con sé stesso e con la natura, e di riappropriarsi di un profondo legame con il territorio, la cultura, e la letteratura di un luogo.

Proprio in quest’ottica, nasce il Percorso Libropedonale. Passeggiando nei Borghi a Songavazzo, in provincia di Bergamo: il primo cammino letterario d’Italia che abbina spunti letterari, artistici e culturali nella splendida cornice dei paesaggi montani.

L’ideatore è Giuliano Covelli, Sindaco di Songavazzo, il più piccolo borgo dell’Altopiano clusonese parte dei Borghi della Presolana, e la progettista Oriana Bassani, artista e Consigliere Comunale: grazie al loro impegno e interesse, l’inedito Percorso Libropedonale va ad arricchire le proposte escursionistiche della zona e conferma il Comune montano tra i più attivi nell’ambito del turismo culturale.

La Cà di Leber, le Casette dei Libri e il Percorso Libropedonale

Il rapporto con i libri non è nuovo a Songavazzo: già nel 2011, infatti, è stata edificata la Cà di Leber, spazio di bookcrossing con una caratteristica in più, ovvero quella di essere all’interno di una piccola e accogliente baia-biblioteca in legno d’abete a ridosso del bosco, in località Picol: qui, ogni libro può essere condiviso e letto, magari rilassandosi sulla panchina gigante panoramica poco distante.

Nel 2014, è stata poi la volta delle dodici Casette dei Libri, create, come la Cà di Leber, dalla maestria dell’artista del legno Renzo Scandella e decorate dagli studenti del territorio e da artisti locali.

Le quattro casette di Songavazzo (le altre sono dislocate nei comuni limitrofi) sono collegate proprio dal nuovo Percorso Libropedonale unendo la letteratura a stupendi punti panoramici e monumenti di interesse storico-artistico.

Filo rosso dell’itinerario, brani scritti da numerosi autori che si sono lasciati ispirare dal paesaggio montano, dall’arte e dalla storia di Songavazzo.

Nove tappe d’autore per il Percorso Libropedonale

Il Percorso Libropedonale parte dalla Cà di Leber, costeggia le panchine panoramiche in località Porcarola, attraversa il centro storico affiancando anche la Chiesa dell’Addolorata e la Cappella funeraria della famiglia dello scultore Giovanni Maria Benzoni, e si conclude tornando alla Cà di Leber.

Sono nove le tappe previste, intervallate dalle quattro Casette dei libri segnalate da appositi leggii su cui si possono leggere i brani proposti dagli autori partecipanti, alcuni inediti e altri tratti da opere già pubblicate.
In più, scansionando il QR Code presente nella grafica dei pannelli a ogni tappa, si accede alla pagina web dedicata al Percorso sul sito dei Borghi della Presolana dove è possibile ascoltare dalla viva voce degli autori la lettura integrale dei brani letterari.

Ogni pagina contiene inoltre informazioni storico-artistiche sul territorio e notizie sugli autori che hanno partecipato all’innovativo e interessante progetto.

Il percorso, adatto a tutti, dura circa un’ora: per le sue caratteristiche, può rappresentare anche un’ottima e originale occasione di visita per le scuole e i più giovani grazie all’unione della lettura con la scoperta del territorio.

Un Comune non vive di sole opere pubbliche ma anche di cultura, fattore necessario allo sviluppo di una comunità tanto quanto il mantenimento della sua memoria.
Ecco allora Il Percorso Libropedonale, un tassello che si aggiunge agli altri che negli anni sono andati a completare un discorso organico di turismo culturale.
Semplici intuizioni possono trasformarsi in idee vincenti.

Così come è successo anni fa con la Casa dell’Artista, idea che ci fu suggerita e che cogliemmo al volo.
Nel tempo la struttura ha ospitato artisti di rilievo, che hanno contribuito alla crescita culturale del territorio e di recente ha ospitato alcuni appuntamenti songavazzesi di successo come i Pomeriggi filosofici o il Laboratorio per la Giornata Mondiale della Poesia.

Alla Casa dell’Artista hanno fatto poi seguito la Cà di Leber, inaugurata nel 2011, e le quattro Casette dei Libri inserite nel tessuto urbano di Songavazzo.
E proprio da queste due ultime realtà è partita l’idea del Percorso Libropedonale e quindi lo sforzo
dell’Amministrazione Comunale per ampliare l’offerta turistico-culturale del nostro territorio così ricco di
arte, storia, natura e bellezza”, questo il commento del Sindaco di Songavazzo Giuliano Covelli.

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Puoi percorrere il cammino più bello di sempre in qualsiasi parte del mondo

Intenso, spirituale, sacro, unico, non bastano da soli questi, e tutti gli altri aggettivi che scegliamo, per descrivere il Cammino di Santiago. Perché è un’esperienza, questa, che non si può raccontare a parole, ma solo vivere.

Le sue origini affondano nel Medioevo e oggi, esattamente come ieri, è percorso da migliaia di persone, uomini e donne, che provengono da ogni parte del mondo. Un’immensa rete di strade, parte della quale è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1993, che si snoda in oltre 80mila chilometri coinvolgendo tantissime nazioni e altrettanti sentieri registrati.

Il Cammino di Santiago è oggi uno dei pellegrinaggi più antichi, famosi e percorsi d’Europa e del mondo intero, lo stesso che ogni anno ospita più di 300000 persone provenienti da ogni parte del mondo. Ma c’è ancora chi, su queste strade, non ha ancora posato i piedi e lo sguardo. Ed è a tutte queste persone che ci rivolgiamo perché oggi il Cammino di Santiago è percorribile anche da casa o in qualsiasi altro posto.

Percorrere il Cammino di Santiago da casa o da qualsiasi altra parte del mondo

Il Cammino di Santiago de Compostela è un’esperienza che va vissuta almeno una volta nella vita. Richiede tenacia, resistenza e forza di volontà, ma tutti i sacrifici fisici sono ripagati dalla spiritualità che appartiene al pellegrinaggio.

Non sono solo le motivazioni religiose a spingere migliaia di persone a percorrerlo ogni anno, ma anche la ricerca di sé stessi e la voglia di superare ogni limite tangibile.

Raccontarlo, dicevamo, non può restituire l’emozione che si prova quando si intraprende il cammino. Tuttavia, può essere un buon modo per incentivare chi ancora, per un motivo o per un altro, non ha vissuto l’esperienza del pellegrinaggio.

Ed è da questa consapevolezza, unita all’esigenza di promuovere la sua storia e il suo significato più autentico, che è nato il progetto ¡Buen Camino!, un portale online completo, interattivo, immersivo e dinamico messo a punto da Google Arts & Culture che permette a tutte le persone del mondo di percorrere il Cammino di Santiago anche da casa.

Il progetto ¡Buen Camino!

In collaborazione con il Governo Regionale della Galizia, il Governo Regionale di Aragona, la Fondazione della Cattedrale di Santiago e la Federazione Spagnola delle Associazioni di Amici del Cammino di Santiago, Google Arts & Culture ha reso ancora più accessibile il Cammino di Santiago de Compostela attraverso la tecnologia.

Il portale web, creato in occasione dell’Anno Santo Giacobeo (2021-2022), è disponibile in undici lingue e permette a chiunque di esplorare virtualmente i percorsi, le mostre, i punti iconici degli itinerari e le bellezze naturali che fanno da cornice al pellegrinaggio.

Ci sono mostre interattive, fotografie e video, e poi ancora approfondimenti sui luoghi simbolo del cammino, così come le strutture di ristoro che si snodano lungo di esso.

Si tratta di uno strumento di conoscenza molto utile a chi si ritrova ad affrontare il Cammino di Santiago per la prima volta, ma anche per chi, per un motivo o per un altro, non lo ha ancora percorso o non può intraprenderlo.

Ovviamente, l’esperienza che si vive in prima persona è impagabile, emozionante e unica, come dimostra il fatto che da secoli migliaia di persone giungono qui per percorrere i tragitti della grande rete a piedi o in bicicletta. Tuttavia, grazie al portale online di Google Arts & Culture si possono conoscere le storie e le origini di tutti gli itinerari che portano ala Cattedrale di Santiago de Compostela e immaginare di essere lì.

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Tra sacro, profano e natura: il trekking delle meraviglie

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci perché è pieno di meraviglie che incantano. Ma c’è un luogo che, più di altri, non smette mai di stupirci per il suo straordinario patrimonio naturale, artistico e culturale. Quel posto si chiama Italia.

Il nostro Paese, infatti, ha tutto ciò di cui ha bisogno un viaggiatore per vivere esperienze uniche ed entusiasmanti, per costruire ricordi di viaggio indelebili. E se è un’avventura all’insegna della natura che volete vivere e conservare nel cuore e nell’anima, c’è un solo luogo in cui dovete recarvi, e preparatevi perché vi sorprenderà.

Ci troviamo nella straordinaria provincia di Trento, a pochi chilometri da Rovereto, l’Atene del Trentino. È qui che esiste un percorso unico che si snoda tra meraviglie sacre e profane mentre tutto intorno, la natura rigogliosa, fa da cornice straordinaria un trekking unico che porta alla scoperta di fortezze, chiese ed eremi scavati nella roccia. Sono i Tesori di Trambileno e sono bellissimi.

Benvenuti a Trambileno

Non è un caso che il Trentino sia scelto da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e desiderosi di recuperare quel contatto con la natura più autentica e selvaggia. E quello che offre il territorio è proprio questo: avventure all’aria aperta che conducono alla scoperta di un ricco patrimonio culturale e naturale.

Ed è proprio vicino al Castello di Rovereto, uno dei più importanti esempi di fortificazione alpina del tardo medioevo, che parte un percorso unico, un trekking delle meraviglie denominato I Tesori di Trambileno.

Eremo di San Colombano

Fonte: iStock

Eremo di San Colombano

Alla scoperta dei Tesori di Trambileno

Natura, storia, sacro e profano qui si intrecciano e diventano una cosa sola portando gli esploratori a percorrere le vie degli antichi pellegrini. Il punto di partenza di questa escursione è l’Eremo di San Colombano che, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni.

Si tratta di un edificio abbarbicato sulla roccia che sfida la forza di gravità. L’eremo di San Colombano, dedicato al Santo incanta per la sua posizione sospesa tra cielo e terra. L’edificio è il punto di partenza di escursioni e itinerari volti alla scoperta dell’intero territorio.

Per raggiungere l’eremo è necessario percorrere 102 scalini a strapiombo sul fiume Leno. La visita all’interno è totalmente gratuita e vi permetterà di scoprire tutta la spiritualità di un luogo incredibile.

Da qui, poi, potete attraversare un ponte che vi porta direttamente alla frazione Ca’ Bianca. Un rigoglioso bosco si aprirà davanti ai vostri occhi, dopo averlo percorso vi ritroverete nella frazione di Moscheri dove è possibile ammirare il Santuario de La Salette. Costruito nel 1856, e consacrato alla Vergine, l’edificio domina dall’alto la valle definendo il paesaggio urbano. Una silenziosa e suggestiva pineta, che si snoda tutto intorno, è il luogo ideale per rigenerare i sensi e ricaricare le energie.

Se volete andare alla scoperta delle altre meraviglie del territorio, allora, potete proseguire verso le montagne della Prima Guerra Mondiale e salire sulle cime suggestive e panoramiche del Col Santo, Monte Testo e il Palon, la zona sacra del Monte Pasubio

Da inserire dell’itinerario è anche il Forte Pozzacchio, Werk Valmorbia, l’ultima fortezza austroungarica scavata nella roccia e da poca restaurata. Situato alle pendici del Monte Pasubio, nel comune di Trambileno, in questo luogo della memoria vengono organizzati eventi per commemorare i caduti della Grande Guerra.

Forte Pozzacchio

Fonte: Wikimedia/Robertk9410

Forte Pozzacchio
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Il cammino che regala un viaggio emozionale e sensoriale

L’Italia, percorsa a piedi, è ancora più bella. I viaggi lenti stanno infatti spopolando regalando la possibilità ai viaggiatori di scoprire ciò che di più autentico c’è nel nostro Paese. Quello che vistiamo per raccontare è un viaggio emozionale e sensoriale lontano dalle consuete rotte turistiche, alla scoperta di antichi sapori e valori che sono le radici di una terra ricca di storia e cultura millenaria e dove il tempo sembra essersi fermato.

Kalabria coast to coast, il sud del nostro Paese come non lo avete mai visto

Si chiama Kalabria coast to coast ed è il prossimo cammino di Destinazione Umana, il tour operator che propone viaggi ispirazionali dall’alto valore umano, selezionati e curati in modo artigianale e dedicati al pubblico femminile.

Un percorso dedicato a tutte le donne che vogliono scoprire una Calabria inedita, attraversandola a piedi da costa a costa, dallo Ionio al Tirreno. 55 km attraverso una regione dalla natura dirompente, che unisce il mare e la montagna passando dalla costa ionica degli aranci a quella tirrenica degli dei, alla scoperta di piccoli borghi, ulivi secolari, filari di vite, campi di grano e fichi d’india, boschi di castagni e faggi e pittoresche pietre granitiche modellate dal tempo.

In partenza il 15 giugno 2022 da Soverato (CZ), che affascina il visitatore con le sue bianche spiagge e il mare cristallino, inizia il il cammino con destinazione Petrizzi (CZ), suggestivo borgo definito “Il fiore di pietra” perché ornato di fiori della pietra: il fico d’india d’autunno e la ginestra d’estate.

Si proseguirà attraverso antichi tratturi di campagna contornati da ulivi e campi di grano, il lago Acero e un’estesissima foresta di faggi dall’atmosfera fiabesca, per poi arrivare al caratteristico borgo di Monterosso Calabro (VV), meta molto affascinante dal punto di vista naturalistico e storico.

Monterosso Calabro cammino

Fonte: iStock

Una veduta di Monterosso Calabro

La tappa finale del cammino passerà all’interno dell’oasi naturalistica del lago Angitola e nell’area archeologica dei ruderi della città normanna di Rocca Angitola (VV) per poi raggiungere la costa tirrenica, nella pittoresca Pizzo (VV), arroccata su una roccia tufacea.

Qui le viaggiatrici potranno assaggiare e assistere alla produzione del famoso Tartufo di Pizzo, un delizioso gelato esportato e riprodotto in tutto il mondo. A conclusione del viaggio, la tappa a Tropea, gemma della “Costa degli Dei”, permetterà di rigenerarsi dopo le fatiche del cammino in un mare cristallino incorniciato da un paesaggio a dir poco sublime.

Il cammino Kalabria coast to coast è metafora di cambiamento, un viaggio a passo lento che è prima di tutto un’occasione di crescita interiore, per trovare coraggio e ispirazione e cambiare in meglio la propria vita grazie al distacco dalla quotidianità e all’incontro con gli altri, con le compagne di viaggio ma anche con le guide.

Per questo motivo, grazie al supporto della Travel Counselor di Destinazione Umana, Alice Bianchi, prima ancora della partenza le viaggiatrici avranno la possibilità di conoscersi tra loro in videocall e indagare insieme su quali aspettative hanno sul viaggio, cosa metaforicamente vorrebbero lasciare a casa e cosa, invece, vorrebbero acquisire dall’esperienza.

Non resta che vivere questa straordinaria avventura alla scoperta di una regione che è in grado di regalare un viaggio emozionale e sensoriale.

torpea kalabira coast to coast

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Tutta la magia di Tropea
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Il Cammino della Magna Grecia, tra consapevolezza e meraviglie

C’è un cammino, in Italia, che porta a scoprire dei luoghi dalla bellezza autentica e che permette di ritrovare una vera e propria connessione con se stessi. Seppur non del tutto completato, offre la possibilità di toccare con mano delle vere e proprie meraviglie del Belpaese, attraverso le principali località in cui sorgevano insediamenti magno-greci.

Cammino della Magna Grecia, sulle orme di Pitagora

Siamo nel Sud Italia e, più precisamente, tra le bellezze della Calabria. Proprio qui la vicepresidente dell’associazione Passi Consapevoli, Claudia Rubino, ha deciso di lanciare questo progetto con lo scopo di valorizzare il territorio della provincia di Crotone, attraverso un nuovo modo di fare turismo che ripercorre il più antico modo di viaggiare: il viaggio a piedi.

Un cammino che prende sempre più forma con il passare dei giorni, poiché molti comuni continuano ad aderire a questa straordinaria iniziativa. L’obiettivo è quello di renderlo un anello che abbraccia questa affascinante zona italiana, lambendo anche la provincia di Cosenza.

L’ultimo ad aver deliberato la sottoscrizione del relativo Protocollo d’Intesa, aggiungendo una tappa importante e di grande centralità a un percorso che mira a valorizzare il territorio e le sue peculiarità, è lo stesso capoluogo: Crotone.

Crotone cammino magna grecia

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Il porto di Crotone

Cammino della Magna Grecia: le tappe (fino ad ora)

Come detto in precedenza, il Cammino della Magna Grecia è un progetto in costante crescita. Ciò non toglie che sia già possibile scoprire, passo dopo passo, alcune bellezze uniche al mondo, e tutte circondate dalla natura.

Partendo da Crotone, suggestiva città legata a Pitagora e situata tra le acque profonde del mar Ionio e i boschi dei parchi naturali, si arriva a Rocca di Neto.

Rocca di Neto è un suggestivo paesino che deve il suo nome all’omonimo fiume che scorre sul confine a sud del territorio comunale e che porta dritto alla tappa successiva: Strongoli, vera e propria perla calabrese che sorge su di un colle a pochi chilometri dal Mar Ionio, a circa 350 metri sul livello del mare.

Subito dopo direzione Melissa, che dal 2015 vanta la Bandiera Blu e la Bandiera Verde delle Spiagge per poi arrivare a Cirò Marina, nota località balneare.

Strongoli calabria

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Il territorio di Strongoli

Da Cirò Marina si raggiunge a passo lento a Cirò che, grazie a numerosi ritrovamenti, sfoggia una storia millenaria. La tappa successiva – sempre per il momento – è Crucoli, un borgo arroccato su una collina che vanta l’epiteto di ‘paese della sardella’. Da Crucoli si arriva a Umbriatico, il comune della provincia con la più bassa densità di abitanti, e poi a Pallagorio che è un paese arbëreshë della Calabria.

La tappa successiva è Zinga, una particolare frazione di Casabona, mentre di seguito si arriva a Belvedere di Spinello il cui abitato si protende in basso verso un sottile istmo a N. Da qui direzione Verzino, che presenta le caratteristiche tipiche della collina dell’alto crotonese, per poi giungere a Savelli che è situato ai limiti orientali della Sila Grande.

Sempre passo dopo passo si arriva a San Giovanni in Fiore, un centro abitato di montagna il cui nucleo urbano principale è arroccato sul Monte Difesa, per poi rimettersi in cammino verso Castelsilano, con poco più di 800 abitanti.

Da Castelsilano di nuovo in marcia verso Cerenzia, detta “città dell’olio” dagli abitanti, e Caccuri con scorci paesaggistici e architettonici davvero invidiabili. Ma non è finita qui! Il Cammino della Magna Grecia continua in direzione Altilia, un paese situato su un colle e che si affaccia sul fiume Savuto, per poi arrivare a Santa Severina che diede i natali a San Zaccaria, 91º papa della Chiesa cattolica.

Il viaggio lento continua verso Roccabernarda il cui centro mostra i ruderi di un castello poco studiato dal punto di vista archeologico, per poi arrivare a Petilia Policastro dove alcuni ritrovamenti di armi in pietra testimoniano la presenza di insediamenti umani già nel paleolitico.

San Giovanni in Fiore calabria

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Il borgo di San Giovanni in Fiore

Subito dopo si arriva a Mesoraca, ai piedi del Monte Giove (Sila Piccola), e a Cutro che è soprannominata la “città degli scacchi” o la “città del pane e degli scacchi”. Poi la sua frazione, San Leonardo di Cutro, situata su una collina a ridosso del Mar Ionio.

Ancora in sella alle proprie scarpe per percorre un tratto di Cammino della Magna Grecia che va dalle meraviglie di Le Castella a quelle di Capo Rizzuto. Dall’Isola si arriva a Capo Colonna, la cui importanza risiede nella quantità di elementi storici che sono legati a questa punta di terra protesa sullo Ionio, e poi di nuovo a Crotone.

I luoghi da visitare assolutamente durante il cammino

Grazie a tutte le tappe che è possibile fare durante il Cammino della Magna Grecia, il viaggiatore è in grado di scoprire luoghi dalla bellezza unica. Impossibile nominarli tutti, per questo abbiamo selezionato per voi quelli davvero imperdibili.

Strongoli, per esempio, vanta la Chiesa Matrice del XVI° secolo che è ricca di affreschi, altari, cappelle, statue e un battistero. Affasciante anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con una bellissima icona del 1500, della stessa Madonna, ad olio, su fondo dorato.

Altrettanto interessante è Crucoli che, tra scalinate e viuzze, mostra al visitatore monumenti di grande interesse come i ruderi del Castello normanno in piazza Di Bartolo. Belli sono anche la chiesa madre dedicata ai SS. Pietro e Paolo e il Palazzo Municipale Palapoli.

Particolarmente suggestivo anche Belvedere di Spinello che vanta un caratteristico centro storico, ma anche l’imperdibile Santuario di Santa Maria della Scala e, soprattutto, le innumerevoli bellezze naturalistiche.

Vale la pena fare una sosta anche a San Giovanni in Fiore che è il più antico, vasto e popolato centro abitato della Sila. Meravigliosa la sua Abbazia Florense che è considerata uno dei più importanti edifici religiosi della provincia di Cosenza.

Abbazia Florense san giovanni in fiore

Fonte: 123rf

La facciata dell’Abbazia Florense

Molto pittoresco anche il borgo di Caccuri che fa parte del circuito de I Borghi più belli d’Italia, non sembra perciò un caso che sia avvolto da suggestioni romantiche e da un’atmosfera intima, perfetta per viaggi lenti e rilassanti sullo sfondo di castelli e antiche mura.

Merita una visita anche Cutro dove sono presenti numerose chiese al cui interno sono custoditi gelosamente manufatti di grande valore artistico. Nella chiesa dedicata alla santissima Annunziata, ad esempio, è presente una stampa in oro zecchino del Cristo di Giotto.

Infine, da non perdere assolutamente è l’Isola di Capo Rizzuto che sorge su un meraviglioso promontorio nel cuore dell’area marina protetta più vasta d’Europa, offrendo paesaggi davvero mozzafiato. Il luogo ideale per spaziare da spiagge incontaminate a interessantissimi siti archeologici.

Insomma, almeno una volta nella vita bisogna percorrere lo straordinario Cammino della Magna Grecia che non ha assolutamente niente da invidiare ai percorsi più noti di tutto il mondo.

Isola di Capo Rizzuto cammino magna grecia

Fonte: iStock

La meravigliosa Isola di Capo Rizzuto
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Cammini Viaggi

Il Cammino della Magna Grecia, tra consapevolezza e maraviglie

C’è un cammino, in Italia, che porta a scoprire dei luoghi dalla bellezza autentica e che permette di ritrovare una vera e propria connessione con se stessi. Seppur non del tutto completato, offre la possibilità di toccare con mano delle vere e proprie meraviglie del Belpaese, attraverso le principali località in cui sorgevano insediamenti magno-greci.

Cammino della Magna Grecia, sulle orme di Pitagora

Siamo nel Sud Italia e, più precisamente, tra le bellezze della Calabria. Proprio qui la vicepresidente dell’associazione Passi Consapevoli, Claudia Rubino, ha deciso di lanciare questo progetto con lo scopo di valorizzare il territorio della provincia di Crotone, attraverso un nuovo modo di fare turismo che ripercorre il più antico modo di viaggiare: il viaggio a piedi.

Un cammino che prende sempre più forma con il passare dei giorni, poiché molti comuni continuano ad aderire a questa straordinaria iniziativa. L’obiettivo è quello di renderlo un anello che abbraccia questa affascinante zona italiana, lambendo anche la provincia di Cosenza.

L’ultimo ad aver deliberato la sottoscrizione del relativo Protocollo d’Intesa, aggiungendo una tappa importante e di grande centralità a un percorso che mira a valorizzare il territorio e le sue peculiarità, è lo stesso capoluogo: Crotone.

Crotone cammino magna grecia

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Il porto di Crotone

Cammino della Magna Grecia: le tappe (fino ad ora)

Come detto in precedenza, il Cammino della Magna Grecia è un progetto in costante crescita. Ciò non toglie che sia già possibile scoprire, passo dopo passo, alcune bellezze uniche al mondo, e tutte circondate dalla natura.

Partendo da Crotone, suggestiva città legata a Pitagora e situata tra le acque profonde del mar Ionio e i boschi dei parchi naturali, si arriva a Rocca di Neto.

Rocca di Neto è un suggestivo paesino che deve il suo nome all’omonimo fiume che scorre sul confine a sud del territorio comunale e che porta dritto alla tappa successiva: Strongoli, vera e propria perla calabrese che sorge su di un colle a pochi chilometri dal Mar Ionio, a circa 350 metri sul livello del mare.

Subito dopo direzione Melissa, che dal 2015 vanta la Bandiera Blu e la Bandiera Verde delle Spiagge per poi arrivare a Cirò Marina, nota località balneare.

Strongoli calabria

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Il territorio di Strongoli

Da Cirò Marina si raggiunge a passo lento a Cirò che, grazie a numerosi ritrovamenti, sfoggia una storia millenaria. La tappa successiva – sempre per il momento – è Crucoli, un borgo arroccato su una collina che vanta l’epiteto di ‘paese della sardella’. Da Crucoli si arriva a Umbriatico, il comune della provincia con la più bassa densità di abitanti, e poi a Pallagorio che è un paese arbëreshë della Calabria.

La tappa successiva è Zinga, una particolare frazione di Casabona, mentre di seguito si arriva a Belvedere di Spinello il cui abitato si protende in basso verso un sottile istmo a N. Da qui direzione Verzino, che presenta le caratteristiche tipiche della collina dell’alto crotonese, per poi giungere a Savelli che è situato ai limiti orientali della Sila Grande.

Sempre passo dopo passo si arriva a San Giovanni in Fiore, un centro abitato di montagna il cui nucleo urbano principale è arroccato sul Monte Difesa, per poi rimettersi in cammino verso Castelsilano, con poco più di 800 abitanti.

Da Castelsilano di nuovo in marcia verso Cerenzia, detta “città dell’olio” dagli abitanti, e Caccuri con scorci paesaggistici e architettonici davvero invidiabili. Ma non è finita qui! Il Cammino della Magna Grecia continua in direzione Altilia, un paese situato su un colle e che si affaccia sul fiume Savuto, per poi arrivare a Santa Severina che diede i natali a San Zaccaria, 91º papa della Chiesa cattolica.

Il viaggio lento continua verso Roccabernarda il cui centro mostra i ruderi di un castello poco studiato dal punto di vista archeologico, per poi arrivare a Petilia Policastro dove alcuni ritrovamenti di armi in pietra testimoniano la presenza di insediamenti umani già nel paleolitico.

San Giovanni in Fiore calabria

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Il borgo di San Giovanni in Fiore

Subito dopo si arriva a Mesoraca, ai piedi del Monte Giove (Sila Piccola), e a Cutro che è soprannominata la “città degli scacchi” o la “città del pane e degli scacchi”. Poi la sua frazione, San Leonardo di Cutro, situata su una collina a ridosso del Mar Ionio.

Ancora in sella alle proprie scarpe per percorre un tratto di Cammino della Magna Grecia che va dalle meraviglie di Le Castella a quelle di Capo Rizzuto. Dall’Isola si arriva a Capo Colonna, la cui importanza risiede nella quantità di elementi storici che sono legati a questa punta di terra protesa sullo Ionio, e poi di nuovo a Crotone.

I luoghi da visitare assolutamente durante il cammino

Grazie a tutte le tappe che è possibile fare durante il Cammino della Magna Grecia, il viaggiatore è in grado di scoprire luoghi dalla bellezza unica. Impossibile nominarli tutti, per questo abbiamo selezionato per voi quelli davvero imperdibili.

Strongoli, per esempio, vanta la Chiesa Matrice del XVI° secolo che è ricca di affreschi, altari, cappelle, statue e un battistero. Affasciante anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con una bellissima icona del 1500, della stessa Madonna, ad olio, su fondo dorato.

Altrettanto interessante è Crucoli che, tra scalinate e viuzze, mostra al visitatore monumenti di grande interesse come i ruderi del Castello normanno in piazza Di Bartolo. Belli sono anche la chiesa madre dedicata ai SS. Pietro e Paolo e il Palazzo Municipale Palapoli.

Particolarmente suggestivo anche Belvedere di Spinello che vanta un caratteristico centro storico, ma anche l’imperdibile Santuario di Santa Maria della Scala e, soprattutto, le innumerevoli bellezze naturalistiche.

Vale la pena fare una sosta anche a San Giovanni in Fiore che è il più antico, vasto e popolato centro abitato della Sila. Meravigliosa la sua Abbazia Florense che è considerata uno dei più importanti edifici religiosi della provincia di Cosenza.

Abbazia Florense san giovanni in fiore

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La facciata dell’Abbazia Florense

Molto pittoresco anche il borgo di Caccuri che fa parte del circuito de I Borghi più belli d’Italia, non sembra perciò un caso che sia avvolto da suggestioni romantiche e da un’atmosfera intima, perfetta per viaggi lenti e rilassanti sullo sfondo di castelli e antiche mura.

Merita una visita anche Cutro dove sono presenti numerose chiese al cui interno sono custoditi gelosamente manufatti di grande valore artistico. Nella chiesa dedicata alla santissima Annunziata, ad esempio, è presente una stampa in oro zecchino del Cristo di Giotto.

Infine, da non perdere assolutamente è l’Isola di Capo Rizzuto che sorge su un meraviglioso promontorio nel cuore dell’area marina protetta più vasta d’Europa, offrendo paesaggi davvero mozzafiato. Il luogo ideale per spaziare da spiagge incontaminate a interessantissimi siti archeologici.

Insomma, almeno una volta nella vita bisogna percorrere lo straordinario Cammino della Magna Grecia che non ha assolutamente niente da invidiare ai percorsi più noti di tutto il mondo.

Isola di Capo Rizzuto cammino magna grecia

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La meravigliosa Isola di Capo Rizzuto
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Nasce il Sentiero del Respiro, l’Italia da vivere

Sta per nascere in Italia un nuovo cammino, che fonderà natura incontaminata, storia e cultura, ma anche tutela dell’ambiente e della salute delle persone, sullo sfondo delle Dolomiti Bellunesi. Si chiama ‘Sentiero del Respiro’ e sarà un percorso naturalistico-educazionale che verrà affiancato da un importante intervento di rimboschimento di 10 mila alberi nell’area che circonda l’iconico Castello di Andraz, nel comune di Livinallongo del Col di Lana, tra Arabba e Cortina.

Ambiente e salute al centro del Sentiero del Respiro

Nato dalla collaborazione tra l’azienda farmaceutica Chiesi Italia e la Regione Veneto, il progetto punta alla valorizzazione turistico-ricettiva e boschiva del territorio, ma anche al ripristino dell’area, tra le più colpite dalla tempesta Vaia che ha distrutto oltre 800 ettari di bosco nel 2018. L’iniziativa intende riportare in vita il bosco abbattuto piantumando migliaia di nuovi alberi, con l’obiettivo, inoltre, di compensare le emissioni, seguendo la filosofia della ‘Carbon Neutrality’.

Il sentiero sarà anche particolarmente inclusivo, con i primi 400 metri pavimentati in legno per le persone ipovedenti e non deambulanti che potranno raggiungere un’area attrezzata dedicata, posizionata a fianco di un ruscello.

Salute, tutela dell’ambiente e della biodiversità saranno i temi cardine del Sentiero del Respiro, che sarà dotato di cartelli informativi pensati per sensibilizzare i visitatori su stili di vita sani e sull’importanza di prendersi cura di sé, riscoprendo i benefici di una passeggiata all’aria aperta e il piacere di rilassarsi nei boschi, immersi nei colori e profumi di uno scenario naturale unico.

Posizionato alle pendici del Col di Lana, il percorso inizierà dentro l’antico torrione medievale del Castello di Andraz, uno dei simboli più affascinanti dell’arco alpino, per poi inerpicarsi per oltre tre chilometri nel bosco antistante, attraversando uno splendido ambiente naturale, circondato da un panorama mozzafiato.

Il Castello di Andraz e la storia di un territorio unico

Il Sentiero del Respiro permetterà di godere di un mix ineguagliabile di natura, biodiversità, storia e cultura in un contesto ambientale, paesaggistico e storico unico al mondo quale è il Castello di Andraz. Sorto su un grande trovante trasportato a valle durante l’ultima glaciazione, in posizione dominante sulla vallata, il fortilizio fu in età medievale un importante baluardo strategico militare.

Oggi, il castello ospita un interessante Museo pensato per promuovere la conoscenza dell’importante monumento e dell’ambito dolomitico circostante, come espressione del locale patrimonio culturale legato all’area ladina dell’Alto Agordino.

In particolare sono illustrate le vicende storiche di Andraz con richiamo alle trasformazioni subite dal fortilizio medievale e dal territorio, determinate dagli interessi vescovili nell’area compresa tra le miniere del Fursil a Colle Santa Lucia in Val Fiorentina, sino a Valparola in Alta Val Badia (meta estiva tra le più amate dai Vip), dove erano ubicati i forni fusori. Il castello è infatti situato nel mezzo di uno straordinario percorso storico, che unisce di fatto le due più importanti realtà culturali presenti nell’area dolomitica costituite dal Museo “Vittorino Cazzetta” (geologico-paleontologico e archeologico) di Selva di Cadore e dal Museo Ladino della Provincia di Bolzano a San Martino in Badia.

Con il progetto del Sentiero del Respiro, le Dolomiti, patrimonio dell’umanità Unesco, confermano la loro rilevanza naturalistica, paesaggistica e storica, nonché la loro eccezionalità come di luogo vocato alla salute delle persone.

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Nasce un nuovo cammino alla scoperta di luoghi incantevoli

Nella stagione più calda, esplode il turismo outdoor: tantissimi sono gli italiani che vogliono godersi queste lunghe giornate soleggiate all’aria aperta, andando alla scoperta di panorami meravigliosi. Il trekking è una delle attività più apprezzate dai visitatori, per poter fare un tuffo nella natura e ammirare deliziosi borghi che sembrano essere rimasti fermi ai secoli scorsi. Proprio negli ultimi giorni è stato inaugurato un nuovo cammino, che ci porta tra i paesaggi incontaminati delle Alpi in un lungo itinerario all’insegna della storia, della cultura e della spiritualità.

Nasce il Cammino mariano delle Alpi

È nel cuore della Valtellina, dove colline verdeggianti lasciano pian piano spazio alle imponenti montagne, che nasce il Cammino mariano delle Alpi. Questo splendido itinerario di trekking è un progetto di grande interesse, volto ad accompagnare i pellegrini sino al suggestivo Santuario della Madonna di Tirano (che Papa Pio XII chiamò Celeste Patrona della Valtellina), scoprendo lungo il percorso altri bellissimi luoghi di culto.

Nato da un’idea dell’Associazione “cammIKAndo”, il Cammino mariano delle Alpi prevede due percorsi distinti, entrambi molto affascinanti e ricchi di bellezze tutte da scoprire. La Via Orientale parte dal villaggio di Bormio, una delle principali mete turistiche invernali della regione, e conduce ovviamente a Tirano: con i suoi 66 km, diventerà un itinerario tra i più belli della Valtellina, ma al momento è ancora in fase di progettazione.

Quello che invece è già fruibile è la Via Occidentale, che parte da Piantedo e si inerpica tra paesaggi incantevoli, raggiungendo il Santuario di Tirano. Lungo ben 91 km, questo tratto del cammino è stato inaugurato il 1° giugno 2022 ed è percorribile durante i mesi caldi, indicativamente tra marzo e novembre. In inverno, infatti, le condizioni atmosferiche potrebbero non rendere agibili alcuni sentieri.

Cammino mariano delle Alpi

Il Cammino mariano delle Alpi

Le tappe più belle del Cammino mariano delle Alpi

La Via Occidentale del Cammino mariano delle Alpi ci conduce tra paesaggi mozzafiato e piccoli borghi di montagna da visitare. Si parte da Piantedo, paesino a poca distanza dal lago di Como, dove si trova già il primo capolavoro architettonico da ammirare: il Santuario di Santa Maria delle Grazie e del Suffragio in Valpozzo. Seguendo verso ovest il corso del fiume Adda, si incontrano tantissime cittadine, ciascuna di esse caratterizzata da un importante luogo di culto. E in un viaggio all’insegna della spiritualità, non si può fare a meno di andare alla scoperta di queste splendide testimonianze di fede.

Tra le più suggestive, c’è sicuramente il Santuario di Santa Maria della Sassella: abbarbicata su una rupe rocciosa a picco sul fiume, offre un panorama incredibile. Altrettanto affascinante è il Santuario della Santa Casa di Loreto, eretto tra il ‘600 e il ‘700 tra i vigneti del borgo di Tresivio. Imponente nella struttura, al suo interno custodisce una replica della casetta della Vergine Maria che ricorda moltissimo quella situata a Loreto, nelle Marche.

Ultima tappa di un lungo cammino tra bellezze naturali e architettoniche, il borgo di Tirano. A due passi dalla Svizzera, è famoso in particolare perché da qui parte il celebre Trenino Rosso del Bernina. E, naturalmente, qui spicca la splendida Basilica della Madonna di Tirano, costruita all’inizio del ‘500 sul luogo indicato dalla Vergine stessa durante una miracolosa apparizione. Molte le opere d’arte pregiate che si possono ammirare tra le sue mura: è questo il posto in cui termina il Cammino mariano delle Alpi, ma può anche trasformarsi nel punto di partenza di tante nuove avventure.

Cammino mariano delle Alpi

Il Santuario della Madonna di Tirano

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Lungo il nuovo Cammino dei Fontanili: l’itinerario

Un territorio ricco di fascino, da scoprire passo dopo passo, tra sorgenti, corsi d’acqua, borghi, paesaggi, ma soprattutto attraverso un nuovo sistema di itinerari che offrono l’opportunità di conoscerne il patrimonio naturalistico, storico e culturale, valorizzando una delle sue risorse più importanti: l’acqua.

Sono i Cammini d’Acqua, il nuovo progetto sviluppato da Uniacque, l’azienda pubblica che dal 2007 gestisce il servizio idrico della Provincia di Bergamo, in collaborazione con la rivista “Orobie”. Due i nuovi percorsi già mappati e tracciati lungo le vie dell’acqua bergamasca: il Cammino dei Fontanili, lungo la Media Pianura Bergamasca, e il Cammino Borlezza, itinerario che segue il torrente Borlezza dal Monte Pora fino al Lago d’Iseo. Del secondo vi abbiamo già parlato qui: oggi, invece, vi portiamo alla scoperta di un altro imperdibile percorso.

I nuovi Cammini d’Acqua: l’itinerario dei Fontanili

L’acqua è il filo conduttore di questi splendidi cammini che porteranno alla scoperta di percorsi meno noti del territorio bergamasco. Entrambi gli itinerari sono destinati a creare una rete di sentieri tematici, mettere in relazione operatori locali e a essere integrati con il sistema di mobilità dolce già presente sul territorio bergamasco.

Si tratta di un primo step di mappatura, cui seguiranno nuovi percorsi in Val Brembana, il Sentiero Clanezzo-Bracca e il Sentiero Carona Laghi, e successivamente nell’Isola bergamasca. Il tutto con l’obiettivo di valorizzare il ruolo culturale, storico, naturalistico e antropologico che l’acqua riveste ancora oggi nello sviluppo delle comunità del territorio.

Percorrere in modalità slow l’itinerario dei Fontanili, circa 60 km pianeggianti, permetterà di andare alla scoperta di un ambiente unico e di un paesaggio fortemente caratterizzato da strutture di particolare interesse storico.

La vera attrazione del percorso sono, però, proprio i fontanili: opere di scavo, probabilmente di origine romana, atte ad intercettare la falda acquifera sottostante mediante tubi di ferro. Il primo fontanile che si incontra è la Fontana Armandi, oasi tra i campi, seguita da quello di Oneta a Sera e dalla Fontana del Carmen. Ma sono numerosissimi i fontanili, polle e risorgive che si possono incontrare nel verde di questo percorso ricco di fascino.

Le tappe più belle del Cammino dei Fontanili

Pensato sia per ciclisti esperti che per famiglie con bambini, l’itinerario dei Fontanili si sviluppa lungo la Media Pianura Bergamasca. Un percorso da fare a passo lento lungo i corsi d’acqua che sono elemento imprescindibile di questo straordinario paesaggio, ma anche motore di sviluppo delle comunità e dei borghi nati e cresciuti grazie a questa presenza unica e preziosa.

Il Cammino tocca luoghi ricchi di storia e cultura, come Romano di Lombardia, con l’antico nucleo medioevale e la grande Rocca Viscontea, Covo e Fara Olivana, scrigni di tradizioni e attrazioni da scoprire. Lungo il percorso ci si imbatte poi in Bariano, borgo di antica origine romana nella provincia di Bergamo, che ancora oggi presenta una grande quantità di cascine in aperta campagna che ne ricordano l’anima rurale.

Si incontra poi la suggestiva frazione di Masano, nel comune di Caravaggio, Pagazzano, dove ammirare l’affascinante castello, passando infine per le attrazioni di Spirano, Urgnano con la celebre rocca, e Cologno al Serio. Ogni passo conduce alla scoperta di tesori nascosti e cittadine ricche di sorprese, dove l’acqua è una risorsa da proteggere e allo stesso tempo da valorizzare.

Cammino Fontanili

Cammini d’Acqua: l’itinerario dei Fontanili