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Cosa vedere a Boston: attrazioni, monumenti e quartieri per un tuffo nella storia americana

Una città giovane, dinamica, dedita alle arti e al teatro, tra passato e presente: Boston, in Massachusetts, è in continua espansione e rappresenta un pezzo importante della storia americana. Nel New England, è tra le città più importanti, popolare non solo per gli americani (è una città universitaria), ma anche per i turisti che rimangono affascinati dal suo skyline e dall’architettura storica, che convive con le influenze moderne regalando scorci in cui fare un tuffo nel passato della storia americana. Ecco cosa vedere a Boston, dove si trova l’Old State House: qui, nel 1776, è stata letta la Dichiarazione d’Indipendenza.

The Freedom Trail

L’itinerario turistico di Boston non può che iniziare dal Freedom Trail: lungo il percorso pedonale, possiamo davvero scoprire la storia della città e rimanerne affascinati. In effetti, consigliamo di dedicare almeno una giornata a questo sentiero, poiché è lungo 4 km. Un passo dopo l’altro, si scoprono i quartieri di Downtown, Beacon Hill, North End, Charlestown. La Capitale del Massachusetts ci accoglie con fierezza: qui si respira la storia della Rivoluzione Americana, considerando che Boston è stata fondata dai coloni puritani fuggiti dall’Inghilterra.

Cosa vedere a Boston

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Uno scorcio di Boston: Acorn Street

Lungo il Freedom Trail, sono diverse le attrazioni, anche piuttosto antiche, che ci attendono: per esempio il Boston Common, tra i parchi più grandi della metropoli e che vince persino l’appellativo di parco più antico degli Stati Uniti. Camminando ancora, vicino al Boston Common c’è la possibilità di adocchiare, sulla cima della collina di Beacon Hill, la Massachusetts State House, immediatamente riconoscibile per via della sua imponenza e della grande cupola dorata. Per tutti gli amanti della storia americana, possiamo portare indietro le lancette del tempo con una visita all’Old South Meeting House, che si trova a Downtown: qui è stato organizzato il Boston Tea Party, l’atto di protesta dei coloni nordamericani contro il governo.

Trinity Church

Maestosa, vicina alla Boston Public Library (la biblioteca più antica degli Stati Uniti) e soprattutto “tra i dieci più importanti edifici in America”: stiamo parlando della Trinity Church, costruita tra il 1872 e il 1887, chiesa episcopale realizzata in stile neoromanico (Richardsonian Romanesque). Oggi l’edificio convive tra passato e presente e si riflette nei grattacieli moderni: l’architettura convive in modo mozzafiato.

Museum of Fine Arts

A Boston è impossibile annoiarsi, considerando che possiamo arricchire l’itinerario andando alla scoperta dei suoi quartieri (come Back Bay), o visitare i musei, tra cui l’Isabella Stewart Gardner Museum o il Museum of Fine Arts (MFA): è una sorta di paese dei balocchi per chi ama l’arte, considerando che ospita diverse collezioni, non solo di arte americana, ma anche europea, asiatica e africana. Sono presenti rimandi al Rinascimento Italiano, alla pittura olandese e francese e all’arte antica, con particolare focus sull’arte egizia.

Bunker Hill Monument

Attrazioni e monumenti di Boston

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Old State House di Boston

Premessa: sono diversi i monumenti che possiamo vedere qui, ma naturalmente alcuni rappresentano un pezzo importante della storia americana. Ci troviamo per l’esattezza a Charlestown, e il Bunker Hill Monument, che si può raggiungere dall’itinerario del Freedom Trail, è un antico obelisco alto 67 metri. Per costruirlo ci sono voluti ben 18 anni e il progetto è stato curato dall’architetto Solomon Willard. Icona del quartiere e della città di Boston, è possibile salire fino in cima all’obelisco per apprezzare il panorama della metropoli. Volendo possiamo raggiungerlo a piedi per vivere un’esperienza di turismo lento o in alternativa le linee di bus che si fermano nelle vicinanze sono 89 e 93.

Downtown Boston

Visitare la Capitale del Massachusetts significa perdersi nei suoi quartieri, come a Downtown, dove si trova il Boston Common, ma anche il Faneuil Hall Marketplace, il luogo ideale in cui fare shopping e portare a casa qualche souvenir. Per chi poi vuole provare la gastronomia di Boston (come il lobster roll o il roast beef sandwich, due piatti simbolo della cucina del luogo insieme alla pizza, proprio così), il punto di riferimento è il Quincy Market, in cui alla fine si può trovare gastronomia da tutto il mondo, anche giapponese e messicana. Il posto perfetto per ristorarsi tra un giro e l’altro, spendendo il giusto.

Little Italy di Boston, il North End

Sono diversi i quartieri caratteristici di Boston e di certo non possiamo non menzionare il North End, considerando che è conosciuto dai più come la Little Italy di Boston. Possiamo dunque tornare metaforicamente a casa visitando questo posto, la cui storia ci affascina: del resto siamo anche nel quartiere residenziale più antico della metropoli, dove con il tempo si sono trasferiti molti italiani e italo-americani. Tra le cose da vedere citiamo l’Old North Church, Paul Revere Mall (dove si trova la statua di Paul Revere, patriota americano), la casa di Paul Revere o magari la Skinny House, la casa più piccola di questa città immensa!

Boston Tea Party Ships & Museum

Tra le cose da vedere a Boston non possiamo non parlare del Boston Tea Party Ships & Museum, dove è possibile rivivere l’evento che ha dato vita all’America: proprio così, qui è prevista un’esperienza immersiva e multisensoriale con attori dal vivo, mostre interattive e repliche a grandezza naturale dei velieri del XVIII secolo. Un vero e proprio incontro con la storia in memoria del Boston Tea Party, con la possibilità di assistere alla rievocazione in 3D e naturalmente assaporare alcuni dei tè insieme a biscotti, torte o scones.

Boston Harbor Islands

Oltre alla Boston urbana, possiamo scoprire i dintorni ma soprattutto possiamo visitare le Boston Harbor Islands. Le isole della baia di Boston sono a dir poco mozzafiato e proprio qui si trova il faro più antico d’America: stiamo parlando di 34 isole, con due che sono in realtà delle penisole, e di certo ognuna ha la sua particolarità anche considerando che sono presenti delle attrazioni storiche o in generale possiamo ammirare il panorama naturalistico. Tra le isole da visitare c’è quella di Georges Island, dove si trova il Fort Warren. In alternativa è possibile prendere il traghetto per Spectacle Island, dove ci attendono una spiaggia, sentieri e il panorama dello skyline di Boston. In estate, è anche un luogo super movimentato dove assistere a concerti ed eventi.

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Alla scoperta di Back Bay, imperdibile quartiere di Boston

Boston è una città che ha tanto da dire e da dare a chi la visita. Assieme a Philadelphia e Baltimora, è uno di quei luoghi in cui si è fatta la storia degli Stati Uniti e questo si può vedere anche semplicemente passeggiando per alcuni dei suoi innumerevoli e variegati quartieri. Non c’è viaggio a Boston senza trascorrere almeno una giornata a Back Bay, quartiere che rappresenta il vero e proprio cuore della città e dove non troverai solamente la storia a farti compagnia.

Dove si trova Back Bay e come raggiungerlo

Back Bay è situato nel cuore di Boston, lungo il fiume Charles. Quest’area è delimitata a nord dalla Charles River Esplanade, a sud da Huntington Avenue e Copley Square, a est da Arlington Street e a ovest da Massachusetts Avenue. Assieme al vicino Downton, questo quartiere di Boston è uno dei luoghi cittadini che più si presta a fare da sfondo a film e serie tv ambientate in loco. Lo avrai sicuramente già visto da qualche parte e non faticherai a riconoscere la sua immagine che mescola storia e modernità. Back Bay è il quartiere dirimpettaio della zona in cui si trova il Celebre MIT (Massachussets Institute of Technology).

Raggiungere Back Bay è molto semplice, soprattutto se usi la metropolitana. In città è chiamata semplicemente “T” e vanta diverse fermate della linea verde nel quartiere, tra cui Arlington, Copley e Hynes Convention Center. Anche la linea arancione ferma a Back Bay Station, un punto di riferimento fondamentale se arrivi da altre città e stati del New England.

Le case storiche di Boston: brownstones

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Le tipiche “brownstones” di Back Bay a Boston

La storia di Back Bay

Come è facile intuire dal suo nome, Back Bay in origine era semplicemente una baia, alla quale si approdava con la bassa marea. Un paio di secoli dopo la fondazione di Boston (avvenuta nel 1630), si decise di bonificare quest’area per dare vita a un nuovo quartiere, dove costruire nuove case, pronte a ospitare la borghesia o la upper class della città.

L’immagine di Back Bay è molto vittoriana e richiama uno stile europeo, fatto di strade ordinate e abitazioni eleganti. Le case in mattoni marroni, conosciute come “brownstones,” divennero un simbolo dell’architettura raffinata del periodo e sono, ancora oggi, sinonimo di Boston. Molti edifici furono progettati da alcuni dei più grandi architetti dell’epoca, trasformando Back Bay, già al tempo, in un centro culturale e artistico. Vocazione che non si è mai estinta e che, anzi, ha continuato a far parlare di sé.

Assieme alle case, vennero costruiti alcuni edifici pubblici e religiosi di grande importanza anche ai giorni nostri.

Visitare la Boston Public Library a Back Bay

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Una sala di lettura della Boston Public Library

La cultura a Back Bay: la Boston Public Library

Uno di questi edifici è la Boston Public Library, ovvero la prima biblioteca municipale gratuita di tutti gli Stati Uniti d’America e, senza dubbio, una delle cose da vedere a Boston, Venne fondata e aperta al pubblico nel 1848 e, ancora oggi, è una vera e propria istituzione culturale per appassionati e studiosi di tutto il mondo.

La sede principale è un capolavoro di architettura che richiama le linee del Rinascimento, progettata da Charles Follen McKim. Quando arriverai al suo cospetto ti accoglierà il suo motto inciso sulla facciata, “Free to All”, pronto a testimoniare l’impegno per la diffusione della cultura e della conoscenza. All’interno di questa biblioteca di Back Bay, troverai la Bates Hall, una delle sale di lettura più iconiche di tutta l’America, con il suo soffitto a volta e le caratteristiche lampade Churchill verdi, pronte a creare un’atmosfera unica e, a tratti, d’altri tempi.

La biblioteca non è solo un luogo in cui si va a studiare o a leggere: essa ospita anche una vasta collezione di libri, manoscritti rari e opere d’arte. Una zona da vedere in questa biblioteca, soprattutto se visiterai Boston con la bella stagione, è il cortile centrale: come tutta la struttura, è di libero accesso ed è un luogo perfetto per riposare e rilassarsi.

Newbury street e lo shopping

Ti piace fare shopping di un certo livello quando viaggi? Bene, Back Bay saprà darti grandi soddisfazioni, soprattutto se decidi di fare una passeggiata lungo Newbury Street. Questo è il luogo in cui, una in fila all’altra, troverai le vetrine di tutti i più grandi marchi del mondo del lusso e della moda.

Come se questo non bastasse, questa via è particolarmente costellata di “delicatessen” di alto livello, dove acquistare e assaggiare prodotti gastronomici che raccontano sia la storia di Boston che la forte presenza internazionale di questa città così speciale.

Il Prudential Center di Boston

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Il grattacielo del Prudential Center a Back Bay

Il Prudential Center: la modernità a Back Bay

A Boston viene chiamato semplicemente “The Pru” ed è uno dei simboli moderni di Back Bay. Il Pru è un vasto complesso commerciale e residenziale che include boutique, ristoranti raffinati e spazi per eventi di ogni genere. Il suo vero e proprio cuore è la Prudential Tower, un grattacielo alto 228 metri che per anni è stato il secondo edificio più alto di Boston.

Oltre a questo, la torre custodisce uno dei gioielli da vedere durante un viaggio a Boston: lo Skywalk Observatory, situato al cinquantesimo. Si tratta di una vera e propria piattaforma panoramica che offre una vista impagabile su tutta Boston e ciò che la circonda. Nei giorni di bel tempo, soprattutto quando il cielo è terso dopo tanto vento, è possibile vedere anche il Charles River, Cambridge, fino ad arrivare con lo sguardo alla Boston Bay e all’Oceano. Anche la vista notturna al suo perché, con le mille luci di Boston ai tuoi piedi.

Oltre alla vista, lo Skywalk Observatory propone un’esperienza educativa. Qui troverai una serie di mostre interattive raccontano la storia di Boston, mettendo in evidenza i contributi di questa città alla cultura, alla scienza e alla politica americana. Per avere accesso all’osservatorio serve un biglietto apposito: il costo parte da circa 25$ e sale a seconda delle opzioni che si vogliono acquistare. All’interno dello spazio dell’osservatorio c’è anche un bistro, dove poter gustare qualcosa di veramente buono.

Copley Square: dalla parte della storia

Copley Square è uno dei luoghi più emblematici di Back Bay, un punto di riferimento culturale e architettonico che racconta la storia e il prestigio di questo quartiere di Boston. La piazza prende il nome da John Singleton Copley, un celebre pittore di Boston, vissuto nel XVIII secolo.

Su questa piazza non si affaccia solo la Boston Public Library, ma troverai anche la Trinity Church, costruita nel 1877. A livello architettonico, si ispira allo stile romanico dell’Europa ed è nota per i suoi dettagli in pietra, le vetrate colorate e per come si integra con l’ambiente circostante. In quest’area si erge la John Hancock Tower, un grattacielo modernista costruito nella seconda metà degli Anni ’60, simbolo di un contrasto affascinante tra passato e presente.

Copley Square è anche uno spazio dinamico che ospita molti eventi durante tutto l’anno. Quello più famoso è la Boston Marathon, gara sportiva che la sua parte finale proprio qui.  La Finish Line, infatti, è situata proprio accanto alla piazza. Nei mesi estivi, qui si tiene il Farmers’ Market, ottimo momento per comprare prodotti freschi e artigianali.

Copley Square a Boston

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Copley Square, tra storia e modernità

Cosa mangiare a Back Bay

Un luogo come Back Bay non può che essere generoso anche in quanto a cose buone da assaggiare. Boston è una città americane nella top list dei viaggiatori italiani anche per la sua offerta gastronomica. La città è celebre per i crostacei ma anche per un piatto iconico come il Clam Chowder, portato in città nel XVIII Secolo da mercanti che provenivano dalle isole al largo della costa del Canada. Non ti sarà difficile trovare un ristorante che serva un ottimo Chowder: a te solo la scelta del budget da spendere.

Se una cena “placée” non è un qualcosa che fa per te, sappi che Back Bay è un posto dove puoi trovare di tutto: dallo street food ai ristoranti in cui entrare solo indossando qualcosa di elegante. C’è una versione più “urbana” del chowder, chiamato semplicemente Boston Chwoda. Ti basterà seguire il profumo tra le strade di Back Bay e troverai il food truck pronto a servirti qualcosa di fragrante e pronto a deliziarti.

Quest’area è anche celebre per essere testimone del grande meltin pot che ha sempre caratterizzato Boston. Fin dalla sua fondazione, questa città è sempre stata un luogo di scambio e di incontro tra culture. Non stupirti, quindi, di trovare anche oggi pietanze da tutto il mondo in ogni angolo di Back Bay.

Se ti manca la cucina italiana (vera), sappi che nel Prudential Center c’è qualcosa che saprà curare la tua nostalgia gastronomica: proprio nel centro è presente una nota shopping area perfettamente italiana dove trovare solo il meglio del Belpaese. Anche se ti trovi dall’altra parte dell’oceano. E no, la pizza non manca.

Back Bay tra libri, piccolo e grande schermo

Back Bay è stato citato in diversi romanzi, film e serie TV, grazie al suo fascino unico e al fatto di essere sinonimo visivo di Boston stessa. Parlando di libri, il quartiere fa da sfondo ad alcuni passaggi di romanzi, come quelli scritti da Dennis Lehane. Inoltre, Back Bay compare in opere più classiche come i racconti di Henry James, che catturano l’essenza della Boston aristocratica e intellettuale di fine Ottocento.

Parlando di cinema, Back Bay è stato utilizzato come location per film come “Mystic River” e “The Departed, dove le strade eleganti del quartiere creano un forte contrasto con altri lati più oscuri della città raccontati nei film.

Per quanto riguarda le serie TV, Back Bay è il luogo in cui sono girati gli esterni di “Ally McBeal, serie in cui Boston diventa essa stessa un personaggio. Parlando di qualcosa di più recente, “Fringe” mostra decisamente l’eleganza e la bellezza di questo quartiere.

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Isabella Stewart Gardner Museum di Boston: dove l’arte è viva

All’Isabella Stewart Gardner Museum arte, architettura e natura si fondono per offrire ai visitatori un’esperienza straordinaria. Ispirato alla bellezza del Rinascimento Veneziano, il museo è costruito attorno a un elegante cortile interno che cambia con le stagioni, per un ambiente suggestivo in cui immergersi in una delle collezioni d’arte più notevoli al mondo.

Con opere di maestri come Rembrandt, Botticelli, Tiziano, Degas e Sargent, il museo è un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti dell’arte, ma anche per chi cerca un angolo di serenità nel cuore di Boston, nel quartiere Fenway, accanto al celebre tempio del baseball.

Isabella Stewart Gardner (1840-1924) era una donna che incarnava lo spirito bohemien e colto della Boston di fine Ottocento. Nata in una famiglia benestante, Gardner crebbe con una grande passione per i viaggi, l’arte e la cultura, elementi che avrebbero poi plasmato la sua visione di un museo.

Dopo la morte del marito Jack Gardner nel 1898, Isabella intraprese la costruzione del suo museo avvalendosi dell’architetto Willard T. Sears. Il museo fu inaugurato nel 1903 e da subito divenne un centro culturale vivace, ospitando concerti, mostre e performance artistiche. Isabella, infatti, non si limitò a collezionare opere d’arte, ma fece della sua casa un punto di incontro per artisti e intellettuali.

Perchè visitare l’Isabella Stewart Gardner Museum

La collezione di Isabella Stewart Gardner è una delle più eclettiche e prestigiose del mondo. Comprende oltre 17.000 oggetti, tra cui dipinti, sculture, arazzi, mobili, libri rari e manufatti provenienti da Europa, Asia e America.

L’influenza della passione per i viaggi della mecenate è evidente in ogni sala, dove le opere sono disposte in modo da creare un’esperienza immersiva che stimola il dialogo tra diverse culture e epoche storiche.

Tra i capolavori più celebri della collezione spiccano La Danza di Degas e una straordinaria selezione di opere di Rembrandt, Botticelli e John Singer Sargent.

Un aspetto unico del museo è il modo in cui Isabella ha scelto di allestire la sua collezione: le opere sono disposte in un contesto che include elementi architettonici acquistati da tutto il mondo, creando un’esperienza estetica che va oltre la semplice esposizione di quadri e sculture.

Il museo non ha etichette convenzionali per le opere, in quanto Isabella desiderava che i visitatori trovassero le proprie interpretazioni e significati personali.

Esposizioni temporanee e altre attività

Oltre alla sua collezione permanente, l’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston ospita regolarmente mostre temporanee, che spaziano dall’arte contemporanea alle reinterpretazioni di opere storiche. Un esempio recente è l’esposizione “Rewriting History” (2023), che ha messo in luce il potere delle donne nere attraverso fotografie di Fabiola Jean-Louis, che ritraggono donne vestite con abiti storici creati con carta.

Il museo offre anche una serie di eventi interattivi come i “Free First Thursdays”, che si tengono il primo giovedì di ogni mese, quando l’ingresso è gratuito dalle 15:00 alle 21:00 e i visitatori possono partecipare a conversazioni con curatori, performance musicali e attività artistiche.

Un museo per tutti

Nonostante l’atmosfera intima e raccolta, l’Isabella Stewart Gardner Museum attrae una vasta gamma di visitatori, dai turisti agli artisti locali. La tranquillità del cortile e l’atmosfera unica del museo lo rendono un luogo ideale per chi cerca una pausa dal trambusto della città.

Inoltre, il museo è facilmente accessibile e, nonostante la sua struttura storica, le nuove ali progettate da Renzo Piano nel 2012 offrono spazi moderni e funzionali.

Un custode della memoria

L’Isabella Stewart Gardner Museum non è solo un luogo di arte, ma anche un custode della memoria di una donna che ha dedicato la sua vita alla bellezza e alla cultura. La sua fondazione ha garantito che la collezione non venga mai modificata, mantenendo intatta la visione originale della sua fondatrice.

Oggi, nonostante il furto di 13 opere celebri nel 1990, il museo continua a essere un faro di arte e cultura a Boston, attirando visitatori da tutto il mondo.

In un’epoca in cui i musei tendono a essere spazi dinamici e in continua evoluzione, l’Isabella Stewart Gardner Museum si distingue come un tributo alla conservazione della bellezza in un formato che rimane fedele al suo passato, invitando ogni visitatore a vivere un’esperienza unica e senza tempo.

Chi era Isabella Stewart Gardner

Isabella Stewart Gardner è stata una figura affascinante, una donna di straordinario talento e visione, la cui vita e memoria continuano a influenzare il panorama culturale di Boston e del mondo intero.

Nata il 14 aprile 1840 a New York, Isabella Stewart Gardner apparteva a una famiglia benestante che le offrì opportunità uniche per esplorare il mondo e le culture al di fuori degli Stati Uniti.

Figlia di un ricco importatore di lino irlandese, e di sua moglie, la newyorkese Caroline Watts Haskell, Isabella crebbe in un ambiente aristocratico, frequentò scuole private e sviluppò un interesse precoce per la letteratura, la musica e, soprattutto, per l’arte.

Nel 1860, all’età di 20 anni, Isabella si sposò con John Lowell Gardner Jr., noto come “Jack”, un ricco uomo d’affari di Boston. La coppia si trasferì in Massachusetts dove Isabella iniziò a inserirsi nella scena culturale della città e a esplorare le sue inclinazioni artistiche.

I vaggi di Isabella: la scoperta del mondo 

La vera trasformazione di Isabella avvenne durante i suoi viaggi. Nel 1867, in seguito alla morte prematura per polmonite del loro figlio Jackie, la coppia partì per l’Europa in cerca di sollievo dalla sofferenza. Questo fu l’inizio di una serie di viaggi in tutto il mondo che segnarono la vita di Isabella.

Ogni destinazione, dalla Russia all’Egitto, passando per il Medio Oriente e l’Asia, lasciò una traccia indelebile nella sua vita e nelle sue scelte artistiche.

Durante questi viaggi, Isabella non si limitò a visitare luoghi di interesse turistico, ma si immerse nelle culture locali, esplorando l’arte, l’architettura e la storia dei luoghi che visitava.

Si racconta che mantenesse dettagliati diari di viaggio, annotando ogni impressione visiva e sensoriale, e che acquisisse una straordinaria conoscenza dell’arte europea, in particolare dell’arte rinascimentale e barocca.

Nel 1884, Isabella e Jack visitarono Venezia, dove s’innamorarono dell’atmosfera unica di palazzi e giardini. Fu qui che nacque l’idea di creare il suo museo a Boston, ispirato alle eleganti residenze veneziane. La sua visita al Palazzo Barbaro, residenza di altri collezionisti d’arte americani, fu fondamentale nell’ispirarla a dare vita al suo progetto.

Una collezionista visionaria

Il vero cuore dell’eredità di Isabella Stewart Gardner è la sua collezione d’arte. Attratta dai grandi maestri della pittura e della scultura, Isabella intraprese un’intensa attività di acquisizione, guidata dall’esperto d’arte Bernard Berenson, un critico e storico dell’arte che divenne uno dei suoi più stretti collaboratori.

La sua passione per l’arte italiana rinascimentale la portò ad acquistare capolavori come il Ratto di Europa di Tiziano, nel 1896, superando la concorrenza del Musée du Louvre di Parigi e della National Gallery di Londra, stabilendo un record per l’acquisto di opere d’arte.

La sua collezione non si limitava solo alla pittura; Isabella accumulò una varietà di oggetti, da arazzi e mobili a libri rari, manoscritti e sculture. Incredibilmente esigente, curò personalmente l’esposizione di queste opere all’interno di quello che divenne il suo museo, creando un ambiente dove l’arte e l’architettura si fondono in un’armonia unica.

La sua collezione abbracciava anche l’arte asiatica, africana e americana, con pezzi che riflettevano la sua passione per le diverse culture del mondo.

La creazione del museo

Dopo la morte improvvisa del marito Jack nel 1898, Isabella proseguì il loro progetto di costruire un museo che fosse anche una casa, dove arte e natura coesistessero in perfetta sintonia. Con l’aiuto dell’architetto Willard T. Sears, progettò un edificio che unisse gli elementi della palazzina veneziana con un’atmosfera accogliente e intima.

Nel 1901 il museo fu completato, e Isabella vi si stabilì al quarto piano, continuando a sistemare e riorganizzare la sua collezione per gli anni successivi.

Il 1° gennaio 1903, Isabella aprì ufficialmente il suo museo al pubblico: non una semplice galleria, ma un luogo dove l’arte fosse viva, partecipativa e accessibile, per offrire un’esperienza sensoriale e emotiva. Non solo i capolavori appesi alle pareti, ma anche l’architettura, la disposizione delle opere e la serenità del cortile dovevano evocare un senso di bellezza e di riflessione.

La disposizione dei quadri e degli oggetti era volutamente informale, senza didascalie o spiegazioni, poiché Isabella voleva che ogni visitatore trovasse il proprio significato nelle opere.

Per Isabella, il museo non doveva mai essere statico. Continuò a modificare e arricchire la sua collezione per tutta la sua vita, aggiungendo nuovi pezzi, ma senza mai vendere o scambiare ciò che aveva acquisito.

Nel suo testamento indico che il museo dovesse rimanere intatto, così com’era al momento della sua morte (avvenuta nel 1924), e la sua collezione sarebbe stata preservata per l’educazione e il godimento del pubblico per sempre.

Ancora oggi, il museo di Isabella Stewart Gardner è una delle istituzioni culturali più celebri di Boston, un luogo che non solo conserva il suo straordinario patrimonio artistico, ma che continua a essere un punto di riferimento per chi cerca bellezza e ispirazione, simbolo della passione e della visione senza compromessi di una donna che ha saputo lasciare il proprio segno indelebile nel mondo dell’arte.

Indicazioni utili per la tua visita

Un’adeguata visita al museo richiede almeno due ore, che permettono di apprezzare appieno ogni dettaglio. Potrai scegliere di utilizzare un’audioguida, per espolare in autonomia le diverse gallerie, o partecipare a tour guidati su prenotazione.

Le visite speciali per i membri del museo e le giornate di apprezzamento per la comunità sono occasioni imperdibili per approfondire la storia e la collezione del museo.

Per chi desidera un souvenir, il negozio del museo offre una selezione raffinata di libri d’arte, oggetti artigianali e accessori, tra cui tazze con citazioni spiritose di Isabella stessa. Infine, il Café G, situato nell’ala moderna progettata da Renzo Piano, è un’ottima location per una pausa pranzo leggera, con piatti eleganti che riflettono l’atmosfera sofisticata del museo.

Acquisto dei biglietti

I biglietti possono esaurirsi rapidamente, soprattutto durante i giorni e le ore più frequentati. Ti consigliamo perciò di acquistare i biglietti in anticipo per evitare la fila e garantirti l’ingresso all’orario preferito. I bambini e ragazzi sotto i 17 anni entrano gratuitamente, ma è necessario prenotare anche i loro biglietti insieme alla prenotazione dell’adulto.

Per gruppi di 11 persone o più, è necessario contattare la biglietteria per ulteriori dettagli. Arriva al massimo 5 minuti prima dell’orario indicato sul biglietto, non ti verrà permesso di entrare in anticipo rispetto all’orario corretto.

  • Adulti: $22
  • Over 65 : $20

Foto e video policy

È possibile fare foto o video senza flash per uso personale, ma non per scopi commerciali. Non sono ammessi cavalletti, bastoni per selfie o servizi fotografici professionali (come matrimoni, ritratti, ecc.), poiché disturbano gli altri visitatori e l’accessibilità delle gallerie.

Le esposizioni

Isabella Stewart Gardner ha progettato il museo per stimolare una risposta emotiva nei visitatori, per cui, come abbiamo già scritto, non ci sono etichette con didascalie convenzionali. Per conoscere meglio le opere, puoi usare guide digitali, audio guide o mappe sul tuo smartphone.

Altrimenti, puoi rivoglerti ai volontari: li riconoscerai per la spilla “Ask Me” che indossano. Durante la visita potrai portare con te:

  • Cuffie per le audio guide sul tuo smartphone
  • Passeggini singoli e tandem o fasce per bambini
  • Giacche che puoi legare in vita
  • Borse di dimensioni inferiori a 30×30 cm

Cosa non puoi portare

  • Cibo e bevande
  • Borse, zaini o bagagli superiori a 30×30 cm (borse grandi, ombrelli e giacche ingombranti devono essere lasciati al guardaroba o negli armadietti gratuiti)
  • Zaini porta-bambini o bambini sulle spalle
  • Passeggini doppi

Come arrivare al museo

Il museo, al numero 25 di Evans Way a Boston, è facilmente raggiungibile sia in autobus che con la metropoitana. Vi arrivano sia la metro verde, la Green Line E (fermata Museum of Fine Arts) che la metro arancione, la Orange Line (fermata Ruggles).

Se preferisci muoverti in autobus, potrai salire su 8, 9, 19, 35, 39, 47, CT2 e CT3, che fermano tutti vicino al museo.

Se stai facendo un viaggio itinerante negli Stati Uniti e utilizzi un auto, puoi raggiungere l’Isabella Stewart Gardner Museum anche con quella, ma i posti destinati al parcheggio non sono molti. Ad ogni modo, con il biglietto d’ingresso al museo potrai usufruire di uno sconto per usare il garage della vicina Simmons School of Management.

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Ecco il nuovo Airbus che rivoluzionerà il trasporto aereo

Dall’aeroporto di Madrid è decollato il primo Airbus A321XLR di Iberia per il suo volo inaugurale a lunga distanza, diretto a Boston, Massachusetts. Un simile viaggio segna un traguardo storico sia per la compagnia spagnola sia per l’industria aeronautica, poiché il velivolo rappresenta una nuova frontiera per i collegamenti transoceanici.

Il volo, della durata di circa sette ore, è il primo passo di una strategia più ampia. Iberia ha annunciato che entro il 2025 un secondo A321XLR entrerà in servizio per operare la tratta Madrid-Washington DC, finora attiva solo durante la stagione estiva con l’Airbus A330. La nuova configurazione consentirà alla compagnia di mantenere attivo il collegamento per tutto l’anno. “Questo aeromobile ci offre una flessibilità senza precedenti, permettendoci di espandere la nostra rete transatlantica in modo continuativo ed efficiente”, ha dichiarato Marco Sansavini, CEO di Iberia, durante la presentazione ufficiale del velivolo.

La consegna del primo A321XLR, avvenuta il 30 ottobre, è stata seguita da una serie di voli di addestramento in Europa, tra cui tratte verso Parigi e Stoccolma. Tali voli di breve raggio, obbligatori per ottenere la certificazione operativa, rappresentano un passaggio chiave prima dell’introduzione nei voli transatlantici.

Un velivolo che cambia le regole del gioco

L’A321XLR (Extra Long Range) è l’ultimo modello della famiglia Airbus A321neo, progettato per colmare il divario tra i voli a corto e medio raggio e quelli intercontinentali. Aereo a corridoio singolo, può percorrere fino a 4.700 miglia nautiche (circa 8.700 chilometri) senza scalo, un risultato reso possibile da un serbatoio supplementare di carburante integrato nella stiva. Si tratta di una caratteristica distintiva che lo rende il più autonomo nella sua categoria e gli rende possibile operare su rotte solitamente riservate agli aerei più grandi e costosi.

Un altro aspetto rivoluzionario è la capacità di operare voli diretti come Roma-New York, Londra-Delhi o Dubai-Città del Capo, mantenendo costi operativi inferiori rispetto ai modelli widebody. La combinazione di autonomia ed efficienza lo rende particolarmente appetibile per le compagnie aeree che cercano di espandere il proprio network senza i costi aggiuntivi di gestione e manutenzione dei grandi aeromobili.

Un’esperienza a bordo di alto livello

Iberia ha configurato il suo primo A321XLR con 182 posti, suddivisi in 14 poltrone in business class e 168 in economy. La cabina è stata progettata per offrire un comfort ottimale, anche su voli a lunga distanza.

In Business Class, i passeggeri possono usufruire di poltrone completamente reclinabili, disposte a lisca di pesce per garantire maggiore privacy e accesso diretto al corridoio. In Economy, i sedili sono reclinabili, con uno spazio tra le file di 30 pollici, per assicurare un viaggio confortevole anche per i voli più lunghi.

La cabina Airspace di Airbus introduce innovazioni significative: vani bagagli più ampi del 60%, illuminazione regolabile che riduce l’affaticamento visivo e una connettività Wi-Fi avanzata. Ogni sedile è dotato di uno schermo individuale per l’intrattenimento a bordo, così da permettere ai passeggeri di scegliere tra una vasta selezione di film, serie TV e musica.

Sostenibilità ed efficienza: il futuro dell’aviazione

L’A321XLR è progettato per essere un modello di sostenibilità nel settore aeronautico. Consuma il 30% in meno di carburante per posto rispetto ai velivoli della generazione precedente, e riduce al contempo le emissioni di NOx e il rumore, aspetto che non solo consentono alle compagnie di operare con costi più contenuti, ma rispondono anche alle crescenti esigenze di riduzione dell’impatto ambientale.

Marco Sansavini ha evidenziato come il nuovo velivolo rappresenti un’opportunità per rafforzare la rete Iberia senza i vincoli economici e logistici dei modelli widebody. «L’A321XLR è il simbolo della nostra volontà di innovare, portando efficienza e sostenibilità al cuore della nostra strategia aziendale», ha dichiarato.

La stessa Airbus ha sottolineato l’importanza di questo modello per il futuro del settore. «L’A321XLR apre nuove possibilità per le compagnie aeree, consentendo collegamenti diretti verso destinazioni finora inaccessibili per un aereo a corridoio singolo», ha affermato Christian Scherer, CEO Commercial Aircraft di Airbus.

Un successo globale

Non solo Iberia: il gruppo IAG, di cui fa parte anche la compagnia irlandese Aer Lingus, ha ordinato un totale di 14 A321XLR, con sei unità destinate alla compagnia irlandese. A livello globale, il modello ha già raccolto oltre 500 ordini da 25 vettori, confermandosi uno dei prodotti più richiesti nel mercato aeronautico.

Il successo dell’A321XLR non riguarda soltanto la sua autonomia o il comfort a bordo, ma anche la capacità di rispondere alle esigenze di un mercato post-pandemia, in cui le compagnie aeree stanno ridisegnando i propri modelli operativi. Con il graduale ritiro di giganti come il Boeing 747 e l’Airbus A380, il futuro sembra sempre più orientato verso aeromobili efficienti, versatili e sostenibili come l’A321XLR.

Il primo volo transoceanico di Iberia è solo l’inizio di un capitolo destinato a trasformare il modo in cui concepiamo il trasporto aereo a lungo raggio.