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Cosa vedere a Poffabro, il borgo friulano dei presepi

Un luogo autentico, in cui il passato sembra essersi cristallizzato per arrivare nel presente, come testimonianza di una storia antica, interessante e le cui radici vanno cercate in tempi remoti.

Poffabro è un bellissimo borgo, incorniciato dalle montagne, immerso nella natura: sono le prealpi carniche della Val Colvera, e questo paese – con le sue case in pietra e i balconi in legno – accoglie in visitatori con il suo fascino incredibile e con una natura che fa da sfondo invitando a essere scoperta ed esplorata. Siamo in Friuli-Venezia Giulia, nella provincia di Pordenone, tra strade che sembrano sussurrare di un passato lontano e che recano ancora le tracce dell’Italia contadina e rurale. Un luogo autentico, da scoprire e da visitare: tutto quello che devi sapere.

Dove si trova Poffabro

Ci troviamo in Friuli-Venezia Giulia regione del nord est dell’Italia, in provincia di Pordenone, è qui nella Val Colvera che sorge Poffabro, frazione del comune di Frisanco. Posto a 525 metri di altezza, è uno dei Borghi più belli d’Italia, nominato come tale intorno ai primi anni Duemila. A fare da cornice alle sue case, alle strade e ai bellissimi edifici, le montagne e una natura che toglie il fiato al primo sguardo.

Dista circa una trentina di chilometri da Pordenone e si raggiunge facilmente con l’automobile o con l’autobus, poi si lascia l’auto per esplorarlo a piedi e scoprirne le sue tante peculiarità. Del resto, si tratta di un paese che sembra un presepe, come altri ne esistono in Italia, a testimonianza della bellezza dei piccoli borghi, in cui il passato risuona ancora a ogni passo.

I presepi di Poffabro

In un borgo che sembra un presepe la rappresentazione della Natività non può che essere davvero speciale. È in questo suggestivo luogo, infatti, che prendono vita tra ballatoi, strade, cortili e finestre, bellissimi presepi artigianali.

La visita è d’obbligo nel periodo delle festività, per poter assorbire la magia di un luogo sospeso nel tempo e in cui rivivere l’emozione del Natale attraverso gli occhi della creatività di tanti menti diverse.

E Poffabro presepe tra i presepi è un evento ormai tradizionale, basti pensare che nel 2024 ha raggiunto la sua 27esima edizione. Le date da segnare in agenda sono quelle che vanno dal primo dicembre 2024 al 12 gennaio 2025: la magia è assicurata grazie alla presenza di centinaia di presepi tutti da scoprire. In questo periodo sono previsti diversi eventi, oltre alla presenza di uno stand gestito dalla Pro Loco in cui assaporare qualcosa di gustoso.

Poffabro, i presepi

Fonte: iStock

Poffabro, tutto suoi suoi presepi

Cosa vedere a Poffabro

La storia del borgo di Poffabro è antica, basti pensare che la valle in cui sorge è stata un passaggio importante già in epoca romana, quando da qui passava la strada che da Julia Concordia andava verso il nord, attraverso le Alpi.

E se, quindi, la centralità di questo luogo è davvero antica, si deve fare un passo in avanti però per vederlo citato la prima volta. La parrocchia era inserita nei beni del vescovo di Concordia già nell’XI secolo, mentre è nel 1339 che di Prafabrorum si parla in una sentenza. Un’altra data importante nella storia di questo luogo è quella del 1810 quando, per mezzo di un decreto napoleonico, diventa frazione di Frisanco.

C’è anche una storia più inquietante ed è quella della Santa Inquisizione che in questo luogo ha celebrato un processo alle streghe, che si diceva si incontrassero per i loro sabba in un prato dietro al monte Ràut.

Qui vale la pena esplorare le vie, osservare la bellezza degli edifici in pietra che hanno una storia antica: sono strutturati su tre – quattro piani e hanno dei particolari balconi in legno.

Tra le costruzioni religiose da vedere vi sono la chiesa di San Nicola e il Santuario della Beata Vergine della Salute. Ma si deve ammirare e conoscere anche l’artigianato locale, ancora vivo.

Poffabro, cosa vedere

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Poffabro, cosa vedere nel borgo
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Pesche, il suggestivo “paese-presepe” nel cuore del Molise

Si arrampica su una roccia con i suoi edifici che lo fanno sembrare simile a un piccolo presepe: la meraviglia è di casa a Pesche, borgo di poco più di 1400 anime in Molise, in provincia di Isernia. Qui il passato si intreccia al presente, regalando casette piccole, vicoli stretti, scorci mozzafiato e un aspetto suggestivo e fiabesco.

Ci sono diverse cose da vedere ed eccellenze che rendono questo territorio estremamente interessante, un posto che – visto da lontano – ricorda davvero un presepe, di quelli che sembrano scalare quasi in verticale la parete rocciosa: le case chiare, una attaccata all’altra, e le strade che si intrecciano e regalano un’ambientazione speciale a chi decide di visitare questo borgo-presepe del Molise.

Tutto quello che c’è da sapere per visitare Pesche, perla preziosa immersa nella natura suggestiva del Molise.

Dove si trova Pesche

Siamo a poca distanza da Isernia, che dista da Pesche solamente una dozzina di chilometri, qui si trova questo borgo – presepe arroccato su un fianco del monte San Marco.

Siamo in Molise, terra affascinante e ricca di tesori, incastonata tra Abruzzo, Marche, Lazio, Campania e Puglia, è una regione di piccole dimensioni ma non per questo ci sono poche cose da vedere: tra monti e colline, ha anche lo sbocco sul mare.

Ma non è lì che si trova Pesche, che è lontana dall’Adriatico è si trova a un’altitudine di circa 730 metri sopra il livello del mare, il borgo è inserito nella Riserva naturale orientata al cui interno si possono programmare escursioni nel mezzo della natura, trekking indimenticabili grazie ai favolosi panorami, tra radure, boschi e sentieri.

Quando si scorge Pesche in lontananza non si può non rimanere colpiti dalla bellezza di questo borgo, dalle sue case che sembrano appoggiate e poste le une vicine alle altre, che si arrampicano sulla montagna, creando la sensazione di fare un passo indietro nel tempo. Si cammina qui, tra salite e discese, alla scoperta dei suoi tanti tesori e di un passato che sembra rivivere in ogni edificio e in ogni scorcio.

Un paese – presepe nel cuore dell’Italia, che vive ed è tutto da scoprire.

I presepi di Pesche

In un borgo che sembra ricordare nell’aspetto proprio quelli che vengono realizzati ogni anno per ricordare la Natività, non potevano mancare i presepi: quelli veri, che diventano tesoro da scorpire di grandi e bambini nei periodi delle feste. I presepi a Pesche ci sono e sono tutti meravigliosi e da conoscere.

Pesche, il borgo presepe

Fonte: iStock

Pesche, il borgo-presepe del Molise

Così ogni anno viene programmato un evento che si chiama I Presepi nel Presepe, manifestazione che viene organizzata da Comune, OdV I Presepi nel Presepe e Molitour.
La manifestazione viene riproposta da anni, basti pensare che nel 2024 è giunta alla sua XXI edizione e prevede anche la programmazione di due concorsi: quello nazionale dedicato ai presepi e quello nazionale dedicato alla poesia. Entrambi verranno allestiti nel borgo dal 14 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. E se nell’edizione 2023 hanno partecipato ben 120 natività ed altrettante opere, quest’anno sono previste due nuove categorie: il Presepe 4.0 e il Presepe dei pasticcieri.

E così questo stupefacente borgo, ogni anno diventa un vero e proprio presepe a cielo aperto, in cui lasciarsi coinvolgere dalla magia delle feste e di questo periodo dell’anno in un’atmosfera suggestiva e unica nel suo genere.

Cosa vedere a Pesche

La storia di Pesche è strettamente intrecciata a quella della vicina Isernia. Ed è qui sul monte San Marco che, dove già sorgeva un monastero benedettino, pare che si siano trasferite alcune persone intorno all’anno Mille. Da quel momento nasce questo luogo, che ha dovuto fare i conti con un terremoto molto forte nel 1456, mentre è negli anni Ottanta del Novecento che si è sviluppata una nuova parte di paese anche nella zona bassa.

Tra le cose da ammirare, quando si programma una visita qui, vi è la chiesa parrocchiale Madonna del Rosario che è databile intorno alla fine del 1500, con interventi successivi realizzati nel corso dei secoli, e il Santuario di Santa Maria del Bagno che si trova nella zona bassa, lì dove in epoca romana vi erano dei bagni dotati di due vasche grazie alla presenza di una sorgente di acqua sulfurea. Inoltre, sempre nel borgo di Pesche si trova la chiesa parrocchiale di San Michele, che può essere fatta risalire al 1700 e realizzata su resti precedenti.

Pesche cosa vedere nel borgo presepe

Fonte: iStock

Pesche, cosa vedere nel borgo-presepe in Molise

Non mancano i ruderi del castello, che pare avere origini nello stesso periodo in cui è nato questo borgo e che si trova nel punto più alto di Pesche. Oggi dell’antico maniero rimangono visibili pochissimi resti, ma non per questo meno affascinanti.

Ma non solo, perché qui vi è anche il Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’Università del Molise. Insomma, un piccolo borgo affascinante del Molise, da cui si aprono scorci favolosi che permettono di ammirare la valle del fiume Volturno, e poi merita una visita il territorio circostante, con la Riserva Naturale da scoprire grazie a passeggiate immerse nel verde.

Pesche è un borgo – presepe di grande bellezza, un vero e proprio gioiello che ricorda come conformazione e aspetto una bellissima Natività abbracciata alla montagna.

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Mugello: Scarperia e dintorni, tutta l’arte da scoprire nel paese dei coltelli

La chiamavano Castel San Barnaba, oggi è Scarperia, il borgo storicamente e culturalmente più importante del Mugello.

Questo fazzoletto di Toscana, una valle chiusa tra le colline che riempie il territorio tra Firenze e l’Appennino tosco-emiliano, è spesso nota per questioni automobilistiche di diverso genere: il circuito dove si corrono i gran premi di MotoGP e le code in autostrada nei pressi dell’uscita di Barberino del Mugello.

C’è molto di più: c’è il verde dei boschi che coprono le morbide colline, che fa del Mugello uno dei polmoni della regione e una delle aree naturali più incontaminate del territorio fiorentino; ci sono le tracce della storia, in particolare le vestigia del passato mediceo tra fortezze, castelli e pievi, con tutto il patrimonio artistico e architettonico che portano con loro; c’è l’artigianato, dalla ceramica ai coltelli.

Del Mugello Scarperia è una sorta di capoluogo storico, culturale e artistico. Oggi il centro più vivo e industrioso è certamente Borgo San Lorenzo, ma la piccola Scarperia difende ancora un primato di polo di attrazione turistica principale difficile da scardinare.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Palazzo dei Vicari di Scarperia, camminamento sui merli

Nata, appunto, con il nome di Castel San Barnaba nel medioevo, Scarperia fu fondata con l’obiettivo di essere un presidio difensivo della signoria fiorentina sulla via che collega il capoluogo toscano a Bologna, passando per il Passo del Giogo. All’inizio del Quattrocento alle funzioni prettamente militari dell’avamposto si unirono quelle amministrative e giudiziarie con l’investitura della figura del Vicario della Repubblica Fiorentina. Da quel momento in poi il paese attraversò tre secoli di espansione e fioritura, vista la già citata posizione su una via di passaggio da un territorio ad un altro.

Mentre l’orizzonte si popolava di chiese, torri e campanili, le botteghe di Scarperia si specializzavano nell’artigianato dei ferri taglienti, un’attività produttiva che si è mantenuta fino ai giorni nostri. Ancora oggi i coltelli di Scarperia sono noti per il loro pregio.

Dalla metà del Settecento in poi altre vie di passaggio verso l’Emilia causarono un declino delle attività commerciali di Scarperia e una progressiva perdita di centralità del paese, ma l’eredità di quei trecento anni di splendore rimane un patrimonio che oggi i visitatori possono tornare a scoprire passeggiando per le vie del centro storico e nei dintorni del paese.

Cosa vedere a Scarperia

Il Palazzo dei Vicari

Il centro storico di Scarperia è ben delimitato: vi si accede da sud, imboccando la stretta via Roma, dove sopra i tetti delle case, dei bar e delle abitazioni svetta già la torre del Palazzo dei Vicari, l’attrazione principale del paese.

Eretto all’incirca a metà del Trecento, fu inizialmente destinato a essere l’alloggio del capitano delle truppe militari, visto che Scarperia era in origine un presidio dei soldati della Repubblica fiorentina. Divenne in seguito sede del Podestà e nel 1415 il Palazzo del Vicario, cioè il detentore del potere locale per conto di Firenze.

Il Palazzo dei Vicari è una versione più piccola del Palazzo della Signoria di Firenze, con la verticalità estrema e le linee architettoniche della torre che ricordano da vicino quelle della Torre di Arnolfo. La facciata del palazzo è completamente ricoperta di stemmi araldici: il Vicario veniva scelto ogni sei mesi, e ogni nuovo governatore affiggeva l’insegna della propria famiglia nobile sulla facciata del palazzo o all’interno del cortile.

Fonte: iStock

Gli stemmi araldici dei Vicari sulla facciata del Palazzo

Il medesimo cortile è abbellito da alcuni affreschi a tema religioso, e sono diverse le opere d’arte presenti all’interno del palazzo. In particolare, si distingue il meccanismo dell’orologio della torre, realizzato nel 1445 da Filippo Brunelleschi. Si tratta dell’unica opera meccanica di orologeria conosciuta dell’architetto della cupola del Duomo di Firenze. Oggi è uno degli orologi pubblici più antichi della Toscana.

Un recente intervento di restauro e conservazione della merlatura delle mura del palazzo ha permesso l’apertura al pubblico dei camminamenti di ronda. Prenotando una visita guidata o in una delle tante occasioni di apertura straordinaria si possono quindi visitare i percorsi che permettono di recarsi sui merli del Palazzo dei Vicari.

Dal 1999, inoltre, il palazzo è sede del Museo dei Ferri Taglienti, istituzione con la quale Scarperia abbraccia la propria tradizione artigiana, raccontandone storia, peculiarità, tradizioni e vita sociale.

La Prepositura e l’Oratorio della Madonna di Piazza

In Piazza dei Vicari, di fronte al Palazzo, sorgono la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo e l’Oratorio della Madonna di Piazza.

La Prepositura, in precedenza parte di un convento agostiniano soppresso in età napoleonica, è una imponente chiesa dalla facciata austera. Malgrado l’aspetto antico, però, quasi tutta la struttura esterna è frutto di lavori che ne hanno modificato l’aspetto in maniera sostanziale e sono terminati alla fine dell’Ottocento.

Fonte: iStock

L’elegante profilo della Prepositura di Scarperia. Sul lato l’Oratorio della Madonna di Piazza

La parte notevole è rappresentata da alcune opere quattrocentesche contenute al suo interno, come il crocifisso ligneo attribuito al Sansovino, scultore di rilievo del Rinascimento italiano e non solo. Da notare anche il bassorilievo in marmo con La Madonna col Bambino di Benedetto da Maiano, che si dice abbia ispirato Michelangelo per alcuni dei suoi lavori.

Di altro artista minore del medesimo periodo è la Madonna col Bambino ritratta nella tavola di Jacopo del Casentino nell’Oratorio della Madonna di Piazza, un piccolo tempietto che sorge nell’edificio che si trova sul lato di Piazza dei Vicari. Qui, dal 1415 in poi, i Vicari della Repubblica fiorentina prendevano ufficialmente il loro servizio.

Altri punti d’interesse: le mura, il Torrino

Scarperia è punteggiato di altri punti d’interesse. Uno di questi è il caratteristico Oratorio della Madonna del Vivaio, un piccolo edificio religioso settecentesco dalla particolare pianta rotonda che svetta non lontano dal Palazzo dei Vicari, caratteristico del panorama cittadino.

Altrettanto caratteristico è il Torrino, un edificio quadrangolare che un tempo faceva parte delle mura di Scarperia e che oggi è stato restaurato e trasformato in villa privata, con un parco, un giardino all’italiana e decorazioni ceramiche in stile liberty. Lo si può visitare su prenotazione in alcuni periodi dell’anno.

La cinta muraria rettangolare del paese correva attorno a quello che oggi è facilmente identificabile come il centro storico, dove le vie sono strette e anguste. Delle antiche mura rimane solo qualche testimonianza, come la Porta di Sant’Agata, unica superstite delle quattro di un tempo.

Fonte: iStock

La luce del tramonto a Scarperia, sullo sfondo l’Oratorio della Madonna del Vivaio

Nei dintorni di Scarperia

Proprio la succitata Porta di Sant’Agata porta verso l’omonima frazione, cittadina caratteristica a poco più di 5 chilometri da Scarperia.

Anche Sant’Agata merita una visita: il piccolo borgo ha mantenuto una atmosfera caratteristica e rurale, eppure curata. Splendida l’antichissima pieve, il più eminente esempio dello stile romanico nell’intero Mugello.

L’autunno è una splendida stagione per visitare Sant’Agata: arrivando da Scarperia si ammira con estati il colpo d’occhio sulle morbide colline con i boschi tinti di giallo e di bruno, le montagna dell’Appennino che incombono alle spalle, in lontananza. Una passeggiata in paese, inoltre, non può esentarsi da una visita all’Ufo Club: due stanze dove un collezionista privato ha riposto tutta la sua eccezionale memorabilia dedicata alla musica rock dagli Anni Sessanta fino a oggi.

Per rimanere invece sull’arte di tempi assai più remoti, il Convento del Bosco ai Frati, a meno di 10 chilometri da Scarperia, è ospita un eccezionale crocifisso ligneo attribuito a Donatello. L’opera è il pezzo forte del piccolo museo d’arte sacra, scolpito nel legno di pero e rinforzato con il gesso, è un vero e proprio capolavoro. Non è, comunque, l’unica cosa da ammirare del complesso religioso, che può essere visitato il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

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Natale 2024 nei Borghi più Belli d’Italia, esperienze imperdibili

Sono oltre 360 le località del nostro Paese che fanno parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia, preziose realtà selezionate e certificate che esprimono, da diversi punti di vista, la bellezza e il fascino dello Stivale (Isole comprese). E anche qui, come in qualsiasi angolo del Belpaese, sta per arrivare il Natale, ricco di luminarie e appuntamenti da ricordare.

Natale a Castel San Pietro Romano

Castel San Pietro Romano è un grazioso borgo della provincia di Roma che sorge su una dolce collina posta a 763 metri d’altezza, regalando una delle viste panoramiche più belle di tutta la regione. Parte dell’associazione Borghi più Belli d’Italia dal 2017, è stato premiato come una delle “100 mete d’Italia“ e si prepara al Natale in maniera quasi poetica: l’aria diventa più frizzante e le prime nebbie mattutine creano un paesaggio fiabesco, simile a quello di un presepe, grazie a una serie di case di pietra e strette viuzze illuminate da numerose decorazioni pronte ad accogliere numerosi eventi.

I tradizionali mercatini di Natale

Il 15 e il 22 dicembre le vie del borgo di Castel San Pietro Romano si impreziosiranno con tantissimi colorati mercatini di Natale. Gli ospiti avranno quindi l’occasione di scoprire gustosissimi prodotti tipici e raffinati oggetti artigianali, dalle 11:00 alle 19:00 in tutto il centro storico.

Il Presepe Artistico

Castel San Pietro Romano sembra già di per sé un presepe, ma la cosa interessante è che ne allestisce anche uno tutto suo: a partire dal 15 dicembre una serie di personaggi a grandezza naturale saranno ospitati nella Rocca dei Colonna, dove è ricostruito un intero villaggio con le capanne, il mulino, il fontanile e la rappresentazione dei mestieri e della Natalità. Da non perdere il fine settimana del 4 e 5 gennaio 2025, quando il Presepe si animerà rendendo l’esperienza di visita ancora più suggestiva.

Castel San Pietro Romano, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Le vie di Castel San Pietro Romano a Natale

Le feste a Bondone

Voliamo ora a Bondone, in provincia di Trento, parte dei Borghi più Belli d’Italia dal 2018. Si tratta di un affascinante centro antico che si affaccia sulle acque del Lago di Idro, a sua volta immerso nell’incredibile e rilassante cornice naturale della Rete di Riserve della Valle del Chiese. Il Natale, qui, è davvero più fiabesco che mai.

La Via dei Presepi

Tra i pittoreschi vicoli di Bondone, dall’8 dicembre al 19 gennaio, sarà possibile scoprire luci colorate, più di 100 meravigliose Natività e addobbi fatti a mano, tante piccole meraviglie che accompagneranno i visitatori a conoscere le numerose peculiarità di questo antico borgo.

Bondone in strada – Winter edition

L’8 dicembre alle ore 17:30 in Piazza Levada prenderà vita una speciale edizione invernale di Bondone in strada, con trampolieri, la ballerina e il giocoliere con costumi luminosi del “Teatro per caso”. Con la performance “Christmas Time” accompagneranno i partecipanti alla scoperta delle Natività nel borgo.

Concerto in Chiesa

Presso la bellissima Chiesa Natività di Maria, il 14 dicembre alle 20:30 si potrà partecipare a “The Christmas Show”, un emozionante concerto di Lisa Marie Simmons, accompagnata da Eva Feudo Shoo e Marco Cremaschini, a titolo completamente gratuito (fino ad esaurimento dei posti a sedere).

Bondone, Natale

Fonte: @campigliodolomiti – Polla Alessandro

La Via dei Presepi di Bondone

La battaglia dei calzini

Il magnifico borgo di Bondone ha pensato anche ai più piccoli: il 15 dicembre, alle ore 17:30, andrà in scena “La battaglia dei calzini”, uno spettacolo di teatro-danza liberamente ispirato alla fiaba “La guerra dei calzini” di Alessandra Fella.

Greccio a Natale

Voliamo ora a Greccio, affascinante borgo della provincia di Rieti, che può vantare il titolo di essere il luogo in cui è stato allestito il primo presepe al mondo: arroccato su un’altura a 705 metri di altitudine, è famoso perché proprio San Francesco d’Assisi vi rappresentò – nella notte di Natale del 1223 – la Natività di Gesù per la prima volta in assoluto. E il Natale di quest’anno sarà davvero più bello che mai.

Mercato dell’artigianato e dell’oggettistica

A partire da sabato 30 novembre fino al giorno dell’Epifania, Greccio si trasformerà in una vera e propria fiaba di Natale grazie alla tipica mostra mercato dell’artigianato e dell’oggettistica per il presepio. Ben trenta stand saranno ospitati in tipiche casette di legno, allestite in una location unica.

Rappresentazione del Primo Presepe Vivente del Mondo di Greccio

È senza ombra di dubbio una delle più suggestive rievocazioni storiche di tutta Italia: nella notte di Natale del 1223, San Francesco di Assisi convocò a Greccio i suoi frati e gli abitanti della zona per festeggiare attorno ad una grotta dove fece sistemare una mangiatoia, un bue e un asinello. Nacque così il Primo Presepe al mondo, e oggi la rappresentazione si svolge in sei scene che vedono come interpreti gli abitanti del luogo in costumi d’epoca.

Greccio, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

La mostra mercato di mostra mercato

I festeggiamenti di Collalto Sabino

Ancora nel Lazio ma questa volta per scoprire Collalto Sabino, in provincia di Rieti, borgo immerso nel suggestivo paesaggio della Riserva Naturale del Monte Navegna e del Monte Cervia, peno di stradine acciottolate, antiche case in pietra e dominato dal maestoso Castello Baronale, risalente al XIII secolo. Da queste parti il Natale è caratterizzato da un’atmosfera d’altri tempi, tra botteghe artigiane, chiese secolari e piccoli vicoli che portano a suggestive piazzette.

Il Paese di Babbo Natale

Il Paese di Babbo Natale di Collalto Sabino è uno degli eventi natalizi più suggestivi di tutta la regione. Andrà in scena ogni domenica di novembre (quest’anno dal 17 novembre) e dicembre, fino al giorno di Natale. Il borgo, inoltre si trasformerà in un mondo magico pieno di decorazioni, luci e atmosfere fiabesche, dove risuonerà musica natalizia in filodiffusione con decorazioni artigianali uniche.

Ma non è tutto, perché le cantine diventeranno piccoli laboratori artistici in cui acquistare decorazioni originali, manufatti artigianali e degustare vini e prodotti tipici del territorio. In più, è stata già allestita anche la Casa di Babbo Natale, luogo in cui i più piccoli possono incontrarlo, consegnargli la loro letterina e scattare una foto con lui (di solito è presente anche la sua aiutante, la Befana). Non mancheranno anche altre attività per bambini, come laboratori creativi, spettacoli e giochi organizzati.

Collalto Sabino, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Veduta di Collalto Sabino a Natale

Castiglione del Lago a Natale

Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, prende vita su un promontorio che si affaccia sul Lago Trasimeno. Dotato di un affascinante centro storico circondato da antiche mura e dominato dalla Rocca del Leone, offre un Natale impreziosito da palazzi rinascimentali, ristoranti, angoli suggestivi, spettacoli e attrazioni originali sia per grandi che per piccini.

Luci sul Trasimeno

Luci sul Trasimeno è un’imperdibile iniziativa che quest’anno andrà in scena dal 7 dicembre al 6 gennaio, evento che trasformerà il borgo in una vera città del Natale. Protagonista indiscusso sarà l’Albero di Natale più grande del mondo costruito sulle acque del lago, un’opera di ingegneria elettrica senza eguali.

Non mancheranno una moltitudine di attrazioni per tutte le età, dal Villaggio di Babbo Natale all’inedita mostra “Presepi d’arte e di luci – la Natività nella storia dell’arte”; al mercatino natalizio alla divertente mostra “Castiglione del Lego”, dedicata alle costruzioni con i celebri mattoncini colorati.

Castiglione del Lago, Natale

Fonte: iStock

Il meraviglioso Albero di Natale di di Castiglione del Lago

Natale ad Ossana

Ossana, in provincia di Trento, è una fiaba durante tutto l’anno ma, senza ombra di dubbio, a Natale diventa ancora più speciale: si trova in Val di Sole e colpisce tutti i suoi visitatori per il suo pittoresco centro storico e per la magnifica cornice montuosa che lo circonda, che in questo periodo si trasforma in un vero e proprio villaggio delle feste. Vi basti sapere che proprio tra le sue vie prende vita uno dei presepi più celebri del Trentino, con oltre mille rappresentazioni della Natività disposte nelle vie del paese.

Percorso dei Presepi

Dal 29 novembre al 6 gennaio, Ossana celebrerà la XXV edizione del tradizionale “Percorso dei Presepi,” itinerario illuminato da lampade artigianali e segnalato da una corda rossa, per scoprire oltre 1.600 presepi unici nel loro genere. Ognuno di questi, infatti, è stato realizzato a mano da associazioni locali, scuole, famiglie, artisti e cittadini della Val di Sole, utilizzando materiali inusuali come stoffa, legno, sementi e foglie di granoturco.

Completano l’offerta natalizia del borgo anche una stupenda casa di Babbo Natale e i tradizionali mercatini.

Trenino dei Castelli – Christmas Edition

Salendo a bordo del Trenino dei Castelli – Christmas Edition è possibile fare un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia, dell’arte e delle tradizioni natalizie della Val di Non e della Val di Sole. Tale attività sarà disponibile tutti i sabati, a partire dal 29 novembre fino al 21 dicembre.

Ossana, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Ossana è Natale, una vera fiaba

Le celebrazioni di Palazzuolo sul Senio

Altrettanto pittoresco è Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze, inserito al centro di una splendida e verde gola montana. Un luogo affascinante, quindi, e che nel periodo di Natale offre tantissime attività da non perdere.

Oltre 100 presepi artigianali

Dall’8 dicembre fino al 6 gennaio, Palazzuolo sul Senio ospiterà oltre 100 presepi artigianali da cercare con una cartina. Sarà anche possibile votare il proprio presepe preferito, che parteciperà all’estrazione di miglior presepe del paese dopo il 6 gennaio.

Elfi ‘n Borg

Elfi ‘n Borg è una manifestazione che si svolgerà il 15 dicembre, e che permetterà di partecipare a una serie di attività entusiasmanti per tutta la famiglia. Per esempio, ci si potrà immergere nel percorso “trova gli ELFi”, visitare la casa di Babbo Natale e consegnargli la letterina e incontrare il Grinch in persona. A disposizione ci saranno anche un mercatino con 32 espositori, musica, animazione e punti ristoro.

Palazzuolo su Senio, Natale

Fonte: @Alice Quarneti

Tutta la magia di Palazzuolo su Senio a Natale

Il Natale di Polcenigo

Altrettanto emozionante è il Natale di Polcenigo, in provincia di Pordenone, che è un borgo dotato di notevole fascino. Vi basti sapere che qui sorge il sito del Palù di Livenza, il più antico insediamento palafitticolo del Friuli Venezia Giulia.

Presepi a Polcenigo

Il centro storico di Polcenigo si arricchirà con un percorso di presepi, da ammirare in diverse giornate a partire dall’1 dicembre fino al 6 gennaio: ci saranno la mostra presepi presso il Vecchio Mulino in Via Sega, il presepe in movimento nella Chiesa di San Giovanni, il suggestivo presepe galleggiante presso la sorgente del Gorgazzo e i presepi all’aperto nelle frazioni di Mezzomonte, Coltura e San Giovanni.

Verranno anche premiati i migliori tre presepi della rassegna e sarà anche estratto un premio tra i visitatori votanti.

Polcenigo, Natale

Fonte: @Isabella Gandolfi

Tra le vie di Polcenigo a Natale

Natale a Gradara

Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, è amato da chiunque lo visiti per la sua bella Rocca e per le peripezie collegate al castello, per le sue due cinte murarie e per le innumerevoli meraviglie che ha da offrire. Ma la verità è che questo borgo è anche il luogo ideale per interpretare lo spirito del Natale.

Castello di Natale

In questo periodo Gradara si trasforma nel “Castello di Natale“, con sorprese e spettacoli per tutta la famiglia e per chiunque creda nella magia di questo periodo. I protagonisti di questa edizione saranno figuranti e attori pronti ad accogliere i visitatori, musica, giochi di luce, proiezioni di luci architettoniche, le magiche bolle natalizie, l’immancabile casetta di Babbo Natale, elfi e renne in vena di allegria, racconti natalizi e i classici tour animati per le vie del borgo: tutti i giorni dal 1° dicembre al 6 gennaio.

Gradara, Natale

Fonte: Castello di Natale a Gradara

L’incantevole Natale di Gradara

I festeggiamenti di Gangi

Voliamo ora a Gangi, affascinante borgo medievale della provincia di Palermo, che si distingue per essere un piccolo scrigno di storia e cultura. I vicoli regalano atmosfere senza tempo e tantissime attrazioni da visitare, che a Natale si trasformano in una vera e propria fiaba.

Presepe Vivente

Dal 26 al 29 dicembre sarà possibile ammirare il suggestivo Presepe Vivente, una straordinaria rappresentazione della Natività che prederà vita tra le vie storiche del borgo con personaggi, mestieri e scenografie che faranno fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.

Gangi, Natale

Fonte: Comune di Gangi

Il Presepe Vivente di Gangi

Celebrazioni di Natale a Capranica Prenestina

Capranica Prenestina, in provincia di Roma, è appena entrato a far parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia, e si distingue per essere arrampicato su un vero e proprio cocuzzolo che svetta nei cieli a più di 900 metri di altezza. Dopo il successo delle passate edizioni, anche qui torneranno delle celebrazioni natalizie assolutamente sorprendenti.

Gioco letterario a premi

Il gioco letterario a premi di Capranica Prenestina sarà aperto a tutti e ci si potrà rivolgere a Babbo Natale in persona. Ogni visitatore potrà inviare la propria letterina a Babbo Natale, senza specifici vincoli di contenuti, e lasciando completa libertà a ogni partecipante di esprimere come meglio crede le proprie “richieste”, L’unico aspetto da rispettare sarà la lunghezza della lettera, ovvero un massimo 2.500 caratteri (spazi inclusi).

Capranica Prenestina, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Babbo Natale a Capranica Prenestina
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Autunno tra Firenze e Siena: alla scoperta di Colle Val d’Elsa

A metà strada tra Firenze e Siena, Colle Val d’Elsa è un centro sottovalutato. In un territorio così ricco di bellezze paesaggistiche che riempiono gli occhi in tutte le stagioni e pieno di borghi senza tempo, alcune piccole perle finiscono per venire quasi ignorate.

Una di queste è proprio Colle, il più importante centro italiano di produzione del cristallo e città natale di quel genio di Arnolfo di Cambio, il più grande architetto del Duecento.

Centro attivo e vitale seduto tra morbide colline, porta con sé le vestigia del suo passato medievale grazie al suo centro storico fatto di viuzze intricate e edifici protesi verso il cielo. Una cittadina che offre belle viste sia quando si arriva, con la parte alta che si distingue chiaramente dal resto dell’abitato e offre il proprio affascinante profilo a chi si avvicina lungo la strada, sia quando ci si trova a girare per le sue strade, ora con una bella terrazza sui colli circostanti, ora con una panoramica sul suo Duomo, ora con uno scorcio sui campi arati, i cipressi sempreverdi, gli altri alberi che intorno s’imbruniscono col volgere della stagione invernale.

Colle Alta: il centro storico di Colle Val d’Elsa

Colle Val d'Elsa

Fonte: Lorenzo Calamai

Il campanile del Duomo di Colle Val d’Elsa svetta tra le chiome variopinte in una assolata giornata d’autunno

Colle Val d’Elsa è oggi un centro di poco più di ventimila abitanti, divisa tra una parte più moderna e contemporanea che sorge nella pianura e la cosiddetta Colle Alta, il centro storico del paese arroccato sulla vetta di un rilievo collinare.

Colle Alta ha ereditato l’impianto medievale dell’antica cittadina, ancora visibile nelle sue case-torri, nei vicoli e nei palazzi nobiliari.

Al centro storico si accede da uno dei simboli della città, la Porta Nova, un possente bastione difensivo costituito da due poderosi torrioni cilindrici. Venne costruita alla fine del Quattrocento per sostituire una precedente porta andata distrutta durante l’assedio del 1479, episodio chiave del conflitto fra Firenze, sostenuta dalla corona di Francia, e la lega anti-fiorentina costituita dallo Stato della Chiesa, la Repubblica di Siena e il Regno di Napoli.

Il suo progetto è attribuito a Giuliano da Sangallo, esponente della mirabile famiglia di artigiani, architetti e ingegneri militari che ha segnato il territorio della Toscana e non solo.

Dalla Porta Nova si imbocca prima via Francesco Campana e poi via del Castello, strade curve con le facciate dei palazzi e delle abitazioni che incombono sulla via, come nel più classico schema urbanistico medioevale. Via Dietro le Mura, nei pressi, offre scorci suggestivi in direzione della torre campanaria del Duomo, che svetta tra le chiome degli alberi, le facciate rosse degli altri edifici, con morbide colline come sfondo.

Porta Nova Colle val d'Elsa

Fonte: iStock

La Porta Nova di Colle

La bella passeggiata in questa atmosfera ferma nel tempo raggiunge il proprio culmine raggiungendo la Piazza del Duomo: qui la commistione fra potere temporale e religioso è evidente nella separazione minima fra la Concattedrale e il Palazzo Pretorio, antica sede del potere in epoca cinquecentesca.

La continuità dei due edifici è spezzata dalla verticalità della torre campanaria del Duomo, per la verità mai del tutto completata. All’interno dell’affascinante edificio religioso, che ospita opere d’arte di artisti minori del Seicento, è conservato il Sacro Chiodo, reliquia che la leggenda vuole provenire direttamente dalla croce di Gesù.

Il Palazzo Pretorio, invece, oggi ospita all’interno dei propri ambienti il Museo Archeologico.

Percorrendo fino in fondo via del Castello si incontra la casa-torre di Arnolfo, una delle poche rimaste delle tante che punteggiavano Colle Alta e luogo natale dell’architetto del Palazzo della Signoria di Firenze. La strada si chiude al Baluardo, un grande bastione difensivo e panoramico sulle colline della val d’Elsa e del Chianti senese. Da qui una ripida discesa pedonale porta fino a Piazza Arnolfo di Cambio, nella parte bassa di Colle Val d’Elsa.

Piazza Arnolfo e Colle Bassa

Malgrado la città offra il meglio di sé a Colle Alta, anche la parte bassa (il Piano) ha i suoi angoli di fascino.

Piazza Arnolfo di Cambio è uno di questi. Cuore pulsante della Colle contemporanea, accoglie ogni mese il Mercatale, un mercato di prodotti tipici del territorio, e il mercato settimanale. Realizzata alla fine dell’Ottocento proprio con l’idea di essere luogo per mercati e fiere, è stata recentemente ristrutturata e riqualificata, dandole un’atmosfera moderna e dinamica che le ha restituito la vitalità che vi si percepisce.

Altro punto focale della parte bassa di Colle è Piazza Sant’Agostino, che ospita l’omonima chiesa. L’edificio religioso risale al Cinquecento e fu realizzata con il contributo di Antonio da Sangallo il Vecchio, fratello del già citato Giuliano.

Colle Val d'Elsa

Fonte: Lorenzo Calamai

Diversi palazzi gentilizi decorano Colle Val d’Elsa

La facciata non è mai stata completata e mantiene un fascino grezzo, mentre all’interno si trovano alcune notevoli opere come la Deposizione dei Santi di Ridolfo del Ghirlandaio, figlio del più noto pittore, e un’edicola in marmo realizzata da Baccio da Montelupo.

Dal 2001 Colle Val d’Elsa è arricchita anche dal suggestivo Museo del Cristallo, che mette in mostra la grande tradizione artigiana del luogo. Allestito all’interno di una antica vetreria, il percorso museale parte dalle più antiche testimonianze dell’arte del vetro a Colle, risalenti al Trecento, per arrivare fino al momento in cui diventa la principale attività produttiva della cittadina tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento.

Le ricchezze acquatiche di Colle Val d’Elsa

Attraversata, come racconta il toponimo, dal fiume Elsa, Colle è una città che oltre alle ricchezze architettoniche e artigianali è baciata anche da un vero e proprio tesoro naturale e acquatico.

Lo testimonia il SentierElsa, un percorso di circa 4 chilometri lungo le sponde del fiume, che nei pressi della cittadina riceve le acque di alcune sorgenti termali e assume un caratteristico colore turchese. Le sue acque temperate e la presenza della maestosa Cascata del Diborrato a pochi metri dal centro abitato hanno fatto sì che il percorso attrezzato diventasse una delle principali attrattive estive del territorio: nella calda stagione da Firenze, Siena e dintorni si riversano decine e decine di persone sulle sponde dell’Elsa per godere di un bagno ristoratore nelle tante piscine naturali presenti.

vicolo Colle val d'Elsa (1)

Fonte: Lorenzo Calamai

Uno scorcio di Colle Val d’Elsa

Tuttavia le ricchezze acquatiche di Colle Val d’Elsa non si limitano alla bella stagione.

Nella frazione di Gracciano, infatti, si trovano le cosiddette Caldane, antichi bagni termali con acqua limpida, ricca di sali minerali e con proprietà terapeutiche. Già in epoca etrusca e poi romana questa zona veniva sfruttata in tutte le quattro stagioni per salubri bagni nelle grandi piscine di acqua tiepida.

Ancora oggi i colligiani sfruttano le vasche delle Caldane in tutte le stagioni, specie in quella autunnale. Le acque sono infatti non particolarmente bollenti: la loro temperatura oscilla intorno ai 20°C. L’ideale per una assolata giornata novembrina, al riparo delle fronde degli alberi che punteggiano il luogo, per un momento di ristoro prima, durante o dopo le visite agli altri tesori di Colle Val d’Elsa.

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Greccio, borgo dove San Francesco creò il primo presepe

Nel cuore dell’Italia, tra le verdi colline e la natura del Lazio, sorge un piccolo, ma bellissimo borgo italiano, uno di quei luoghi dove il tempo sembra essersi fermato. Si tratta della piccola cittadina di Greccio, un piccolo e ben curato borgo di epoca medievale

Dove si trova Greccio

Questo piccolo borgo italiano si trova nella regione Lazio, in provincia di Rieti, a circa 90 chilometri da Roma. Greccio sorge ad un’altitudine di 750 metri sul livello del mare, in un panorama caratterizzato da una verde natura rigogliosa e da paesaggi mozzafiato. Si trova, infatti, alle pendici del Monte Lacerone, un ambiente dove boschi e fiori riescono a creare un’atmosfera tranquilla e quasi magica: la destinazione ideale per chi cerca una pausa dal caos e dalla frenesia delle città.

Raggiungere il borgo di Greccio, immerso  nelle verdi valli reatine, è molto semplice, essendo ben collegato con i mezzi pubblici alla più vicina Rieti, che si può raggiungere comodamente in treno, oppure in auto, partendo, appunto, da Rieti, da Roma o da altre località italiane.

Il presepe di Greccio: tradizione del Medioevo

Il borgo è conosciuto in tutto il mondo grazie al suo legame indissolubile con la figura di San Francesco D’Assisi, il quale proprio qui, nella notte del lontano Natale del 1223, diede vita al primo presepe della storia. Una rappresentazione, nata dal desiderio del Santo di avvicinare la popolazione al mistero della Natività, che col passare del tempo e dei secoli è diventata una tradizione simbolica del cristianesimo.

San Francesco fu ispirato dalla semplici di Greccio e con l’aiuto di Messer Giovanni Velita, l’allora signore del borgo, riuscì ad organizzare una celebrazione unica, con una grotta allestita da una mangiatoia, dal fieno e con alcuni animale, ricreando così l’atmosfera natalizia di Betlemme.

Quella notte gli abitanti di Greccio si riunirono per pregare e celebrare in un’atmosfera di straordinaria devozione, e da allora il borgo è conosciuto come la Betlemme Francescana. La tradizione di questo presepe è stata interrotta per secoli, ma recentemente fu ripresa dagli abitanti, nel 1972, e si rinnova ogni anno in una spettacolare rievocazione storica, che fa entrare di diritto Greccio e la sua tradizione fra i presepi viventi più belli d’Italia, in grado di attirare ogni anno migliaia di visitatori da tutto il mondo.

Cosa vedere a Greccio

Oltre al suo forte legame spirituale e al suo tradizione presepe, Greccio è un borgo italiano che custodisce un importante patrimonio storico. Passeggiare fra le sue vie permette ai visitatori di respirare un’atmosfera d’altri tempi, con scorci pittoreschi e monumenti decisamente affascinanti.

Uno dei simboli del borgo è la Torre Campanaria, costruita nel Diciassettesimo secoli sui resti di una delle sei torri medievali costruite originariamente. Questo edificio, che domina il centro storico, riesce ad offrire un panorama suggestivo sui tetti del borgo e sulle colline circostanti. Oltre a questa antica struttura, meritano una visita nel borgo la Chiesa di San Michele Arcangelo, al centro del paese, che rappresenta un esempio di architettura medievale, dagli interni semplici e ricchi di spiritualità, e la Chiesa di Santa Maria del Giglio, che al suo interno custodisce affreschi e bellissime opere d’arte.

Inoltre, grazie alla sua posizione privilegiata ed unica nella Valle Santa di Rieti, Greccio è anche la meta perfetta per chi ama la natura e le attività all’aperto. Da qui, infatti, partono alcuni dei sentieri escursionistici più belli del Lazio, tra boschi di querce e la possibilità di immergersi in paesaggi unici, oltre che di godere di una vista spettacolare sulla valle circostante. Tra i più importanti sicuramente il Cammino di Francesco, che collega i santuari francescani della zona. Un’esperienza sicuramente fisica, ma anche spirituale, seguendo i passi del Santo attraverso luoghi di grande bellezza e significato.

Il Santuario di Greccio: cuore spirituale del borgo

Un altro luogo importante e da non perdere per chi visita Greccio è il Santuario di Greccio, a pochi chilometri dal centro storico del borgo, uno dei luoghi più emblematici della Valle Santa Reatina. Questo santuario, conosciuto anche con il nome di “Santuario del Presepe”, è costruito su una parete rocciosa ed è considerato come un capolavoro di architettura religiosa, che si è perfettamente integrato con il paesaggio circostante, con, al suo interno, opere d’arte ed affreschi che raccontano la vita di San Francesco e la storia del presepe.

Il santuario venne fondato da San Francesco stesso e custodisce la grotta dove il santo organizzò il primo presepe. Si tratta, dunque, di un luogo dalla sacralità unica, dove pellegrini e visitatori da tutto il mondo giungono in migliaia ogni anno.

Il Santuario di Greccio dove prese vita il primo presepe vivente della storia

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Santuario di Greccio, casa natale del primo presepe vivente

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.

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Bruges, la “Venezia del Nord”

C’è una città, nel cuore del Belgio, che viene conosciuta come la Venezia del Nord, una delle mete più ambite d’Europa, dal fascino unico, capace di competere, in fatto di bellezza, con la più famosa città del nord Italia. Si tratta della bellissima Bruges, attraversata da numerosi canali che riflettono la bellezza e l’eleganza dei suoi palazzi più antichi e dalla presenza di numerosi cigni che conferiscono un’atmosfera di pace e tranquillità alla città.

Ogni angolo, ponte o palazzo di Bruges ha una storia da raccontare, frutto del glorioso passato cittadino e della sua importanza commerciale, quando questa era considerata come uno dei centri nevralgici dell’economia del nord Europa in epoca medievale. Anche se il mare si è ritirato, la bellezza del luogo è rimasta intatta, con il fascino misterioso di un tempo.

Un viaggio alla scoperta di Bruges

Il modo, forse, migliore per esplorare l’anima di questa cittadina belga è una gita in barca sui suoi canali, per visitare, da una prospettiva decisamente affascinante, il centro storico ed i suoi monumenti. Dal bordo dell’acqua, Bruges svela tutto il suo splendore, con i ponti antichi e le facciate gotiche che ne raccontano la storia. Allo stesso tempo, chi preferisce camminare, visitare a piedi il centro storico non è assolutamente un’idea da scartare. Anzi, passeggiare tra le stradine acciottolate oppure noleggiare una bicicletta, potrebbe essere la scelta ideale per chi desidera scoprire in tutti i suoi angoli la città. Ma quali sono le attrazioni turistiche da non perdere a Bruges?

Tour in barca dei canali di Bruges, città belga considerata la Venezia del Nord

Fonte: iStock

Tour in barca dei canali di Bruges, Belgio

Béguinage: un’oasi di pace

Il Béguinage, un antico e tranquillo complesso nel cuore della città, è una delle attrazioni principali e più suggestive di Bruges. Si tratta di un antico luogo di ritrovo delle beghine, ovvero donne devote che vivevano nella comunità, pur non essendo monache, e che oggi è abitato da suore benedettine e laiche. È un luogo riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove poter respirare un’atmosfera di pace e tranquillità.

Visitare il Béguinage permette di immergersi in un luogo decisamente pacifico, dove è possibile vivere la tranquillità di un’epoca lontana, fra le tradizionali casette bianche, i giardini interni pieni di fiori colorati ed alberi. Per gli appassionati di storia, è possibile visitare una delle casette, ricostruita in modo tale da avere una visione generale su quella che era la vita nell’antichità del Diciassettesimo secolo, scoprendo le tradizioni ed i costumi delle beghine.

Il centro storico ed i musei cittadini

Il centro storico di Bruges è un gioiello medievale ancora oggi perfettamente conservato, dove l’architettura gotica caratterizza ogni angolo. Qui è possibile visitare la grande Piazza del Mercato, la Markt, che ospita il Belfort, un’antica torre medievale altra 83 metri, dalla cui cima è possibile godere di una vista spettacolare sulla città. Nei pressi di questi piazza si trova anche il Municipio di Bruges, un maestoso edificio gotico, dalla facciata decorata e gli interni finemente decorati. Passeggiando per il centro storico si arriva anche alla Basilica del Santo Sangue, una chiesa che conserva una reliquia del sangue di Cristo, una meta di pellegrinaggio importante, caratterizzata da un’architettura in stile gotico fiammingo.

Come già detto in precedenza, la città di Bruges ha un passato molto importante, soprattutto dal punto di vista storico ed artistico. Proprio per questo, in città sono presenti alcuni importanti musei. Ad esempio, per gli appassionati di arte, è possibile visitare il Groeningemuseum, che ospita una bellissima collezione di arte fiamminga ed olandese, con opere di famosi artisti come Jan van Eyck e Hans Memling. Visitare questo museo è come fare un viaggio nel tempo, in quanto consente di osservare ed ammirare opere uniche, di età rinascimentale e barocca, consentendo di apprezzare a pieno la raffinatezza e l’eleganze dell’arte fiamminga.

Bruges è anche uno dei più antichi centri europei per il commercio dei diamanti. Quindi, non è possibile perdere una visita al Museo del Diamante, il Diamantmuseum, dove è possibile scoprire la storia di questa importante tradizione ed assistere, ogni giorno, ad una dimostrazione dal vivo del taglio dei diamanti, grazie alla presenza di esperti artigiani. Visitare questo museo consente di conoscere e scoprire il valore di questa tradizione per la città di Bruges e per la sua economia, oltre che comprendere l’importanza che il commercio dei diamanti ha ancora tutt’oggi per il Belgio.

Inoltre, per gli amanti del buon cibo e soprattutto dei dolci, si consiglia di visitare il Choco-Story, un museo interamente dedicato al cioccolato, dove i visitatori possono passeggiare tra storia e degustazioni. Qui, infatti, si può scoprire come vengono realizzate le praline e le tavolette di cioccolata, partendo da mostre e documenti che raccontano l’arte della lavorazione del cacao. Il costo dei biglietti parte da 14 euro: il giusto prezzo per assaporare diversi tipi di cioccolato, così da scoprire come il Belgio sia riuscito a diventare la capitale europea del cioccolato. Insomma, un’esperienza adatta a grandi e bambini.

Ponte nel centro storico della città belga di Bruges, considerata la Venezia del Nord

Fonte: iStock

Antico ponte storico della città di Bruges, in Belgio

Il Lago dell’Amore ed il Minnewaterpark

Bruges è in grado di incantare tutti i suoi visitatori, grazie alla presenza di luoghi unici, dove potersi rilassare dopo aver passeggiato per la città. Uno di questi è il Minnewater, conosciuto anche come il Lago dell’Amore. Si tratta di un piccolo specchio d’acqua all’interno dell’omonimo parco Minnewaterpark. È uno degli angoli più romantici, dove, secondo la leggenda, le coppie che attraversano il ponte si dice siano destinate a restare per sempre insieme. Questo parco è l’ideale per una piacevole passeggiata, un picnic o semplicemente godersi la natura.

I mercatini di Natale di Bruges

Partire alla scoperta di questa città belga è sempre una bella idea, ma poter visitare Bruges durante il periodo dell’Avvento è qualcosa di unico. Infatti, se si ha la fortuna di partire nelle vicinanze delle feste natalizie, l’atmosfera in città diventa ancora più magica. Bruges, infatti, ospita uno dei mercatini di Natale più belli d’Europa, con numerosi stand nella piazza principale della città, che offrono sia prodotti d’artigianato locale, che prodotti enogastronomici. Passeggiare tra i mercatini è un’esperienza imperdibile per chiunque visiti Bruges a dicembre.

Bruges è facilmente raggiungibile dalle principali città belghe e ciò consente di partire alla scoperta di questa affascinante cittadina anche partendo dai principali aeroporti d’Italia, in quanto ben collegata a città come Bruxelles o Anversa, grazie alla rete ferroviaria che collega efficacemente le diverse località del Paese.

Visitare la “Venezia del Nord” è un’esperienza in grado di incantare chiunque, tra canali romantici, palazzi storici e musei ricchi di storia. Chi visita Bruges torna sempre a casa con la sensazione di aver scoperto un mondo nuovo, qualcosa fuori dal tempo, dove passato e modernità si incontrano perfettamente, dando vita ad un’atmosfera unica.

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Scoperta una città di ben 4000 anni in Arabia Saudita

Un’incredibile scoperta è stata fatta nel cuore di un’oasi in Arabia Saudita da un gruppo di archeologi. Siamo a Khaybar, nella regione dell’Hegiaz, nell’area occidentale della Penisola Arabica, a circa 150 chilometri a nord di Medina. È qui che, da tempo, il gruppo di ricerca internazionale congiunto del Khaybar Longue Durée Archaeological Project indaga per trovare risposte ai loro quesiti: seppur nascosti dalle rocce vulcaniche di basalto, infatti, osservando il sito dall’alto, il gruppo è riuscito a rivelare potenziali percorsi e le fondamenta di case, suggerendo il punto in cui gli archeologi avrebbero potuto trovare tracce di un antico insediamento.

Ed è scavando che hanno portato alla luce una città antica di ben 4000 anni, costruita tra il 2.400 e il 2.000 avanti Cristo, durante l’Età del Bronzo. Si tratta di una scoperta fondamentale che, come hanno affermato gli stessi archeologi, rivela come la vita all’epoca stesse lentamente cambiando da un’esistenza nomade a una urbana.

La scoperta della città di al-Natah

La città, chiamata al-Natah dagli archeologi, è stata scoperta da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati francesi del French National Center for Scientific Research (CNRS) e dai colleghi dell’Hadès Bureau d’investigation Archéologique, della Royal Commission for AlUla di Riyadh e di altri istituti. Dai diversi lavori di ricostruzione, i ricercatori hanno determinato che al-Natah rappresentava al tempo una città fortificata di 2,6 ettari dov’erano presenti una cinquantina di abitazioni, di uno o due piani.

Gli archeologi, inoltre, hanno aggiunto che l’antico insediamento era di tipo complesso perché suddiviso in diverse aree: una residenziale, una amministrativa e una necropoli. Questa scoperta ha messo in evidenza dei dati molto importanti perché, finora, si pensava che la Penisola Arabica fosse arida e quindi popolata principalmente da nomadi. Con al-Natah, invece, il pensiero cambia direzione e i ricercatori sono sempre più sicuri nell’affermare che le oasi presenti in questa zona fossero in grado di sostenere le prime comunità stanziali nell’area.

Città di al-Natah

Fonte: AFALULA-RCU-CNRS

Mappa di al-Natah suddivisa per aree

I ritrovamenti archeologici

Molto interessanti sono anche le scoperte fatte al suo interno. Gli archeologi hanno trovato ceramiche, attrezzi da lavoro e armi che avvalorano la tesi di al-Natah come una città complessa e avanzata per il periodo in cui è esistita e, soprattutto, per la sua posizione in mezzo al deserto. La scoperta di Al-Natah, seppur si tratti di una città più piccola rispetto a quelle della Mesopotamia o dell’Egitto esistite nella stessa epoca, ha permesso di mettere in evidenza un’altra teoria.

Secondo il professor Charloux, infatti, queste oasi fortificate erano probabilmente in collegamento fra loro e garantivano gli scambi tramite le comunità nomadi, che si ritiene fossero comunque preponderanti nell’area. “La documentazione archeologica testimonia una bassa urbanizzazione (o urbanesimo lento), che evidenzia una complessità sociale debole, ma crescente durante l’età del bronzo antico e medio”, spiegano i ricercatori.

Viviamo in tempi interessanti durante i quali, grazie alle nuove tecnologie, è possibile fare sempre nuove scoperte, come quella recente avvenuta in Messico grazie semplicemente a Google o l’eccezionale scoperta della prima tomba del Medio Regno nella necropoli dell’Assasif a Tebe da parte di un gruppo di ricerca egiziano-americana.

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Trentino, parte il treno di Natale tra borghi, castelli, presepi e mercatini

Per gli appassionati di Mercatini di Natale, ma anche di borghi, di castelli e, perché no, anche di presepi, quest’inverno, in occasione delle festività natalizie, partirà un treno speciale che farà immergere i visitatori nella magica atmosfera di Natale. Un viaggio ideale per le famiglie, ma non solo ovviamente, che partirà da Trento per immergersi nella magia delle valli alpine della Regione, la Val di Non e la Val di Sole.

Il viaggio a bordo del Christmas Train

Il “Christmas Train” è la versione invernale del Trenino dei castelli del Trentino che, ogni estate, porta alla scoperta di quattro dei più bei manieri delle due splendide valli. È la prima volta che questo treno parte anche nella stagione invernale, ma ha già tutte le carte in regola per ottenere un successo sicuro. Si viaggia attraverso uno spettacolare paesaggio alpino per scoprire gli imponenti manieri della Val di Non e della Val di Sole accompagnati da guide esperte che ripercorreranno le origini e descriveranno, nel dettaglio, gli elementi architettonici e artistici più rilevanti dei castelli.

Si fa tappa a Mezzana, in Val di Sole, per poi raggiungere, con il pullman, il borgo di Ossana, uno dei Borghi più belli d’Italia per ammirare i 1600 presepi artigianali allestiti lungo le vie e nei palazzi. Segue, quindi, la visita al Castello di San Michele, celebre per l’imponente mastio, alto ben 25 metri.

Presepi-di-Ossana

Fonte: @Archivio GreenPress – Gianni Penasa

I presepi di Ossana in Trentino

Dalle montagne della Val di Sole il percorso proseguirà in Val di Non per ammirare Castel Valer, un’elegante residenza poco distante dal paese di Tassullo immersa tra i meleti e riconoscibile dalla torre poligonale, la più alta della Provincia. La giornata termina con la visita al Mercatino di Natale di Trento, per immergersi in un’atmosfera magica, tra profumi e sapori tipici del territorio.

Le tappe del Treno di Natale

Ossana e Castello di San Michele, Val di Sole

A Ossana, oltre alle migliaia di presepi, c’è anche un bellissimo castello, conosciuto anche come Castello di San Michele, dal nome del Santo a cui è dedicata la cappella, e sorge su uno sperone di roccia in posizione strategica nell’omonimo borgo. Risale all’epoca dei Longobardi. Il castello ha nel suo possente mastio, alto 25 metri, l’elemento più caratteristico e meglio conservato.

Ossana Trentino

Fonte: @Archivio GreenPress

Il borgo di Ossana in Trentino

Castel Valer, Val di Non

Solitamente queto castello è chiuso al pubblico, ma lo si può visitare per quest’occasione grazie alla disponibilità del proprietario. Il castello è in una posizione panoramica e ha una splendida torre ottagonale alta 40 metri, la più elevata del Trentino. Le diverse cinte murarie racchiudono due serie di edifici: la più antica, del XIV secolo, è detta Castel di Sotto, mentre la seconda, del XVI secolo, Castel di Sopra.

Trento, il Mercatino di Natale e il Castello del Buonconsiglio

Il Capoluogo trentino è sede di uno dei più antichi Mercatini di Natale e l’esperienza del “Christmas Train” si conclude proprio con la visita alle bancarelle natalizie. Due sono i luoghi del Natale, piazza Fiera (dove spuntano le splendide mura merlate della città) e piazza Mostra, davanti al famoso Castello del Buonconsiglio, che domina dall’alto la città. Composto da una serie di edifici di epoca diversa, racchiusi entro una cinta di mura, merita sicuramente una tappa.

Quando parte il Christmas Train

Il “Christmas Train” del Trentino parte dalla stazione della Trento-Malè Trento per quattro sabati consecutivi dal 30 novembre al 21 dicembre. Diretto verso la Val di Non e la Val di Sole, conduce i viaggiatori alla scoperta di manieri storici e luoghi ricchi di magia come i presepi di Ossana, i castelli Valer e di San Michele e il Mercatino di Natale di Trento. A bordo sono previsti dei gustosi intermezzi enogastronomici, con tanto di musicisti e cantori a bordo e una tappa per il pranzo in un ristorante di Cles.

treno-Trento-Malé

Fonte: @T. Prugnola

A bordo del Christmas Train in Trentino

Il programma

  • Ore 8:10 – Ritrovo a Trento presso la stazione ferroviaria Trento-Malè
  • Ore 8:40 – Partenza del trenino di Natale
  • Ore 10:30 – Visita dei presepi di Ossana e del Castello di San Michele, pranzo presso il ristorante Giardino di Cles e visita a Castel Valer
  • Ore 16:00 – Rientro a Trento e visita al Mercatino di Natale.

Quanto costa

Il biglietto interno costa 89 euro. I minori di 16 anni pagano 79 euro. Per i bambini fino ai quattro anni (non compiuti) il viaggio è gratuito, così come per le persone invalide, con certificazione di invalidità superiore al 74% (certificato da inviare a treninodeicastelli@trento.info), mentre l’accompagnatore di persone invalide hanno uno sconto del 50% (44,50 euro). La prenotazione è obbligatoria. Non sono consentiti animali, anche se di piccola taglia.

Questo viaggio in treno permette di scoprire, lungo le tappe intermedie del percorso, il fascino antico di edifici senza tempo e di luoghi immersi nella natura, di vivere l’atmosfera natalizia più tradizionale con i presepi e più goliardica con i mercatini, le casette di legno e l’immancabile vin brulè.

Mercatini-di-Natale-Trento

Fonte: @Daniele Mosna – Archivio APT Trento

Il Mercatino di Natale di Trento
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Cosa vedere a Saint Florent in Corsica

Saint Florent è davvero un gioiello nel cuore della Corsica, dal fascino unico, che unisce la bellezza selvaggia del suo litorale ad un ricco patrimonio storico.  Si trova precisamente tra il deserto delle Agriate, nella Corsica settentrionale, ed il Capo Corso, un borgo che è diventato un’icona per i viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza autentica su quest’isola del Mediterraneo.

In passato questo borgo che si affaccia sul Golfo omonimo di Saint Florent era un piccolo villaggio di pescatori ed agricoltori, di epoca romana, che nei secoli ha subito influenze da parte del popolo genovese, che hanno segnato l’architettura del borgo, trasformandolo in un vero e proprio simbolo della Corsica del nord. Ma cosa vedere e cosa fare a Saint Florent? Ecco una lista di attrazioni turistiche ed attività che non devono mancare se si decide di visitare questo borgo dell’isola francese.

Alla scoperta del borgo storico

Il cuore pulsante del borgo è un insieme di strette vie acciottolate, che portano i visitatori alla scoperta di un centro storico affascinante, dagli edifici caratterizzati da un color pastello e dai tetti in ardesia, che raccontano l’influenza genovese sulla cittadina. Nel centro storico di Saint Florent è possibile visitare anche la storica Cittadella, una fortezza costruita nel Quindicesimo secolo per proteggere il borgo dagli attacchi nemici, costruita su un promontorio che domina il golfo. Per chi vuole ammirare il tramonto e scattare una foto indimenticabile, visitare la Cittadella al tramonto è la scelta giusta, vivendo un’atmosfera quasi magica.

Passeggiando tra le vie del centro si incontra anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta del Nebbio, struttura di epoca romana e che sembra custodire al suo interno lo spirito dell’antica Corsica.

Centro storico del borgo di Saint Florent in Corsica, con fontana in primo piano e campanile sullo sfondo

Fonte: iStock

Centro storico di Saint Florent, Corsica

Il porto di Saint Florent

Passeggiando verso il mare si arriva al porticciolo, dove vivere un’atmosfera vivace e dove pescatori, turisti e residenti si mescolano nei diversi locali che si affacciano sul mare. Oltre ad essere il luogo d’incontro per i marinai, il piccolo porto cittadino è anche un luogo molto frequentate di sera, grazie alla presenza di diversi ristoranti dove è possibile gustare piatti a base di pesce fresco e famosi vini dell’isola. Fra questi sicuramente è importante citare il Patrimonio, un vino rosso, corposo ed intenso, che sicuramente gli amanti della bevanda non possono lasciarsi scappare.

Tra spiagge e natura selvaggia

Il borgo di Saint Florent è anche un punto di accesso ideale per attività a contatto con la natura. Da qui, infatti, è possibile esplorare e scoprire alcune delle spiagge più belle ed anche meno affollate della Corsica. Ad esempio, si può raggiungere spiaggia della Saleccia, dal carattere selvaggio e fra le più belle dell’isola, famosa per la sua bellissima sabbia bianca che crea un contrasto unico con il mare turchese. Può essere raggiunta sia via mare che attraverso un percorso sterrato nel Deserto delle Agriate. Un vero e proprio angolo di pace.

A breve distanza si trova anche la spiaggia di Loto, un’altra località fra le meno colpite dal turismo di massa, dove è possibile passare giornate di relax e divertimento, a contatto con la natura.

Si è parlato anche del Deseto delle Agriate. Si tratta di una regione di macchia mediterranea, caratterizzata dalla presenza di alcune basse montagne coperte dalla gariga, che altro non è che un tipo di vegetazione bassa ed arbusti che seccano durante il periodo estivo. È l’unica grande zona della Corsica senza una strada costiera. Qui, infatti, per raggiungere le spiagge si devono percorrere strade sterrate in fuori strada, percorrere a piedi alcuni dei numerosi sentieri oppure a cavallo. Esplorare il Deserto delle Agriate è per gli amanti della natura e delle attività all’aperto un’ottima occasione per immergersi in un ambiente naturale ancora selvaggio ed unico nel suo genere.

Una ragazza cammina sola sulla Spiaggia di Saleccia, facilmente raggiungibile da Saint Florent

Fonte: iStock

La spiaggia di Saleccia

Esperienze enogastronomiche della Corsica

Questa zona settentrionale della Corsica è la meta perfetta per gli amanti del vino. Infatti, Saint Florent si trova vicino alla regione vinicola di Patrimonio, una delle zone più prestigiose della Corsica, diventata famosa a livello mondiale per la produzione di vini eccezionali ed unici. È possibile partecipare a diversi tour che portano gli ospiti alla scoperta delle diverse cantine locali, partecipando a diverse degustazioni. Inoltre, nei mesi estivi di Luglio e Agosto si tiene la festa del vino di Patrimonio, l’occasione giusta per immergersi nella vivace atmosfera del borgo ed assaggiare le migliori annate del vino Patrimonio.

Un buon vino, va accompagnato sempre a del buon cibo e Saint Florent non deluderà i suoi visitatori. Tra i piatti tipici della cucina locale che è possibile assaporare in questo borgo si consiglia il brocciu, un formaggio fresco simile alla ricotta, usato anche per i dolci come il fiadone, una torta tradizionale dal sapore di formaggio fresco e limone. Infine, la charcuterie corse, ovvero la salumeria corsa, che offre una vastissima ed ottima scelta di salumi come la coppa, il lonzu ed il figatellu, perfetti da accompagnare ad un buon bicchiere di Patrimonio per un aperitivo vista mare.

Quando visitare Saint Florent?

La Corsica è caratterizzata, data la sua posizione, da un clima mediterraneo, quindi estati calde e soleggiate, che rendono i mesi che vanno da Giugno a Settembre il periodo ideale per visitare l’isola ed il borgo. Tuttavia, da considerare anche la stagione primaverile o autunnale, soprattutto per tutti coloro che vogliono visitare la Corsica e le sue bellezze con un clima più mite e lontani da grandi afflussi di turisti.

Chiaramente, visitare Saint Florent d’estate vuol dire anche vivere alcuni fra gli eventi culturali e musicali più conosciuti del Mediterraneo, come il Festival della Musica, in grado di attirare artisti locali ed internazionali. Come anche concerti, mostre e spettacoli all’aperto che riempiono le affascinanti vie del centro storico.

Inoltre, per chi desidera visitare meglio questa zona della Corsica, si consiglia anche il noleggio di una barca, poiché consente di raggiungere facilmente alcune fra le baie più belle e nascoste dell’isola, da una prospettiva unica.

Insomma, questo affascinante borgo antico della parte settentrionale della Corsica, è in grado di unire bellezze naturali, culturali e sapori autentici. Scoprire Saint Florent consente di conoscere un angolo dell’isola che nulla ha da invidiare alle più importanti mete, come Porto Vecchio, e vivere un’esperienza autentica ed unica, in pura tranquillità.