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Perché dovresti visitare El Raval, il quartiere più cool di Barcellona

Vivace, accogliente, all’avanguardia: Barcellona è una città dalle mille facce, in cui le epoche, l’arte e l’architettura si mescolano creando un luogo da sogno. Una metropoli, ma capace di regalare a chi la visita la sensazione di sentirsi a casa. Viva, in cui le strade sono affollate, in cui respirare l’anima della Spagna, ma anche scoprirne la storia.

Camminare per Barcellona è una continua scoperta, un viaggio meraviglioso tra palazzi sensazionali, architetture uniche al mondo e opere d’arte. Vale la pena visitarla più volte, per riuscire a carpine l’anima più vera. Quella che si cela non solo nei luoghi maggiormente noti, ma anche nei quartieri più interessanti. Come El Raval, il più cool di Barcellona, che va inserito nell’elenco delle tappe da non perdere in città e si trova nella zona nota come Ciutat Vella.

El Raval, la storia del quartiere più cool di Barcellona

La storia di El Raval è antica e si deve tornare alla metà del XIV secolo per trovarne l’origine, quando la peste nera decimava gli abitanti della città. Un luogo, che veniva anche chiamato Barrio Chino, che con il tempo è diventato sempre più popoloso e che ha iniziato a ospitare tantissime persone, tra cui immigrati. Un vero e proprio melting pot culturale, che per tanti anni è stato uno dei posti più malfamati di Barcellona.

Un luogo da cui girare alla larga, ma le cose sono cambiate quando ha preso il via la riqualificazione del quartiere, tra la fine del 1900 e i primi anni 2000. A pochi passa dalla Rambla, ora è un luogo vivace in cui si trovano negozi di ogni genere, locali e gallerie d’arte.

E da raggiungere per approfondire l’anima della città, per scoprirne l’essenza fatta di contrasti che a Barcellona convivono alla perfezione, regalando a chi la visita un’esperienza unica.

Il MCBA che si trova nel quartire El Raval a Barcellona

Fonte: iStock Photo – foto di Giuliano Benzin

Il MCBA nel quartire El Raval a Barcellona

Cosa vedere a El Raval

Per visitare il quartiere El Raval bisogna armarsi di scarpe comode e di tanta voglia di scoprire, perché ci sono tantissime cose da vedere in questo luogo. vale la pena “perdersi” lungo le sue strade, affollate di negozi di ogni genere, in cui convivono botteghe di ogni parte del mondo e negozi alla moda, ristoranti e locali.

Tra le tappe imperdibili vi è il Gat del Raval, realizzato da Botero che si incontra nella Rambla del Raval: è un perfetto esempio delle opere di questo celebre artista colombiano.

Vale la pena visitare il Mercat de la Boqueria: di grandi dimensioni, molto famoso, colorato e dove trovare tutto ciò che si desidera. È il posto giusto per una sosta gustosa, o per scoprire prodotti nuovi. Da non perdere anche la Carrer del Carme dove si trova anche la Biblioteca de Catalunya. Tra le tappe imperdibili vi è il Museo de Arte Contemporaneo de Barcellona, noto con la sigla Macba, che ospita opere databili nella seconda metà del XX secolo, l’edificio stesso vale la pena di essere visitato essendo stato realizzato dall’architetto Richard Meier. E poi da vedere vi è il Cccb, ovvero Centre de Cultura Contemporanea de Barcelona, dove vengono organizzate tantissime attività culturali.

Tra le mete più storiche va segnalato l’Hospital de la Santa Creu, riconducibile al XV secolo e bell’esempio di architettura gotica e al cui intero è ospitata, tra le altre cose, la Biblioteca de Catalunya, e la chiesa Sant Pau del Camp. E infine, ma non per importanza, Palau Güell realizzato da Antoni Gaudì.

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Sta per partire un treno che farà felici tantissimi ragazzi

Quando si tratta di partire per le vacanze, vorremmo azzerare il tempo necessario per il viaggio così da poterci godere ogni singolo minuto di divertimento. Un’ottima idea consiste nel muoversi di notte, sfruttando così le ore per riposarci e arrivare a destinazione pronti per mille avventure. Con NightJet, tutto ciò è realtà: alle linee ferroviarie già attive, presto se ne aggiungerà una che ci permetterà di viaggiare da Roma a Barcellona proprio nottetempo. Scopriamo tutte le novità.

Il treno notturno da Roma a Barcellona

È la grande novità dell’anno, un nuovo collegamento che sicuramente farà felici i più giovani: presto sarà possibile raggiungere Barcellona, una delle più belle città d’Europa (e con una movida sfrenata!), viaggiando di notte in treno. La compagnia ferroviaria NightJet, già operante anche nel nostro Paese, si prepara infatti a lanciare la linea Roma-Barcellona e ampliare così il suo mercato. Si tratta di una grande opportunità per tutti coloro che amano la Spagna e le sue incantevoli città d’arte, ma anche per chi non ha ancora avuto modo di visitare le sue bellezze.

Che cosa sappiamo sul nuovo treno di NightJet? Innanzitutto, la data prevista per la partenza: si parla di dicembre 2024, quindi dovremmo avere ancora un po’ di pazienza. Anche l’itinerario sembra essere piuttosto complesso, dal momento che Barcellona sarà solo l’ultima tappa, raggiungibile da altre 13 città europee. La prima fase ha avuto inizio nel 2021, con il lancio di due linee che collegano Vienna e Monaco da una parte e Zurigo, Colonia e Amsterdam dall’altra. Nel 2022 è stato il turno di Zurigo e Roma, finalmente collegate – con fermata intermedia a Milano, mentre nel 2023 hanno preso il via le linee di Vienna e Berlino con Bruxelles e Parigi.

Ora non manca che Barcellona, per poter andare alla scoperta della perla spagnola viaggiando in tutta comodità. I treni NightJet potranno ospitare fino a 254 viaggiatori, con i loro vagoni suddivisi in cabine singole, camere per famiglie e letti a castello, oltre a quelli con posti a sedere convenzionali. Insomma, si potrà viaggiare in tutta comodità e nel massimo della privacy: il bello è proprio poter riposare in corsa, così da arrivare a destinazione dopo una bella notte di sonno, pronti per iniziare subito con il divertimento.

Perché viaggiare con NightJet

I treni notturni di NightJet sono già un grandissimo successo: operano in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera (oltre ovviamente alla futura novità, la Spagna). Si viaggia sino a più di 200 km/h, una velocità di crociera di tutto rispetto che permette di giungere alla propria meta in pochissimo tempo. E, come abbiamo già detto, l’idea di sfruttare le ore notturne per viaggiare, così da poter dormire e non perdere neanche un istante di vacanza, è sicuramente molto allettante – nonché davvero comodissimo.

Un ultimo appunto: viaggiare in treno sta tornando di gran moda, e non solo perché permette di vivere già una bellissima esperienza, ancor prima di essere arrivati a destinazione. Si tratta infatti di un modo più ecologico per spostarsi su brevi e medie percorrenze, decisamente molto più sostenibile rispetto all’aereo. E con un pizzico di fortuna non è difficile risparmiare sul biglietto, considerando tra l’altro che non ci sono obblighi di dimensioni del bagaglio da rispettare in maniera piuttosto stringente.

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In questa capitale europea puoi bere il cocktail più buono del mondo

Meta amatissima per le vacanze, città dalle mille facce e sempre all’avanguardia, luogo che ti fa sentire a casa da qualsiasi parte del mondo tu provenga: siamo a Barcellona, metropoli brulicante di vita, eventi, arte, posti da scoprire e cose da fare.

Una di queste è, senza alcun dubbio, quella di sorseggiare il cocktail più buono del mondo. Per farlo basta visitare il locale che ha ottenuto la prima posizione nella classifica dei World’s 50 Best Bars la cui cerimonia di premiazione si è tenuta di recente a Singapore.

Ma come si chiama il tempio della mixology? Il locale, che è stato aperto nel 2021 nel quartiere di Eixample, è il Sips.

Il cocktail più buono del mondo lo puoi bere in questa città

L’occhio vuole la sua parte e il Sips di Barcellona è un luogo pieno di fascino e bellezza, in cui nulla è lasciato al caso e in cui vivere un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Premiato con la prima posizione dei World’s 50 Best Bars, è stato fondato nel 2021 dall’idea dei due soci: l’italiano Simone Caporale e lo spagnolo Marc Álvarez. In breve tempo è diventato un punto di riferimento tanto da raggiungere in soli due anni la vetta della classifica. E togliendo lo scettro a un latro locale di Barcellona: il Paradiso.

I due raccontano la nascita del locale attraverso le pagine del sito ufficiale, dove si leggono le ragioni che li hanno spinti ad aprire il Sips, motivazioni che passano dalla presentazione e dalla consistenza, per arrivare ai sapori e al trattamento tecnico. Da quel momento di strada ne è stata fatta e il percorso compiuto li ha portati a brillare.

Qui bere un cocktail è una vera e propria esperienza, che permette di assaporare fino in fondo ogni ingrediente; inoltre l’ambiente è stato pensato appositamente per creare una sorta di connessione tra baristi e clienti. Presto, poi, verrà aperto anche un locale nel locale: Esencia.

Barcellona, oltre ai cocktail: cosa vedere

Barcellona è una città che ti avvolge con il suo spirito, che ti fa subito sentire a casa. Sarà per l’accoglienza, sarà per quel mix perfetto che mescola tradizione e avanguardia, sarà per i suoi colori e per le sue bellezze, che fanno emozionare al primo sguardo. Una città “da assaggiare” provando piatti e bevande, ma anche da scoprire.

Il Sips si trova nel quartiere di Eixample, che si trova nella parte più centrale della città, e qui ci sono alcune delle attrazioni più note, che richiamano i turisti da tutto il mondo. Come la Sagrada Familia, imponente e spettacolare chiesa che sembra uscita da un sogno e, invece, è stata pensata dall’architetto Antoni Gaudì. Dal locale per raggiungere questo simbolo della città si impiegano circa 30 minuti a piedi. Sempre a gaudì si devono altri luoghi imperdibili della zona come Casa Batllò e Casa Milà, entrambe lungo Passeing de Gracia, un viale su cui si affacciano alcuni edifici bellissimi (come Casa Amatller). Tra le altre location imperdibili c’è la grande Plaza de Cataluña uno dei punti nevralgici della città e da cui accedere ad altre bellissime zone.

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A Barcellona nasce il Museo dell’Arte Proibita

A Barcellona un inno alla libertà di espressione con il ritorno alla ribalta di opere d’arte che, nel corso dei secoli, hanno incontrato la censura e sono state rimosse per le più svariate ragioni.

Nasce così il “Museo dell’Arte Proibita” (Museu de l’Art Prohibit) nel cuore dello storico quartiere Eixample, non lontano da Plaça de Catalunya, ospitato all’interno di un edificio realizzato dall’architetto Enric Sagnier all’inizio del XX secolo.

La brillante idea è del dirigente d’azienda e giornalista catalano Taxto Benet che, cinque anni fa, ha iniziato “per caso” una singolare raccolta acquistando, presso la Fiera ARCOMadrid, la serie fotografica Presos Políticos en la España Contemporánea di Santiago Serra con ventiquattro ritratti di personaggi della cultura catalana imprigionati: “L’opera aveva suscitato scalpore perché parlava di prigionieri politici in Spagna, ed è stata rimossa dallo stand della Galería Helga de Alvear poco dopo il mio acquisto” ha ricordato l’imprenditore.

Da quel momento, ha continuato ad acquisire altre opere bandite dai musei e il suo progetto ha preso forma: dal 26 ottobre 2023 oltre 200 opere che hanno suscitato scalpore o “creato problemi” sono nuovamente fruibili dal pubblico.

Un tuffo nell’Arte Proibita

Benet ha annunciato così l’apertura del Museo dell’Arte Proibita: “Questo è l’unico museo al mondo dedicato all’arte che è stata censurata. È la dimostrazione che la censura ha fallito in tutto il mondo. Il nostro è un inno alla libertà“.

Da Klimt a Goya, da Warhol a Picasso, da Ai Weiwei a Bansky e moltissimi altri, sarà possibile riscoprire un patrimonio artistico ingiustamente bandito e censurato, tra fotografie, installazioni, dipinti e sculture, con un invito a riflettere sulla libertà di espressione.

Il nuovo museo di Barcellona, infatti, ha raccolto e riportato alla luce opere vietate in ogni parte del mondo, con l’obiettivo di dimostrare che condannare l’arte e la cultura si rivela sempre fallimentare.

Il prezzo del biglietto per ammirare “l’arte proibita” è di 12 euro con riduzione a 9 euro per studenti e over 65.

I capolavori in mostra

I due piani dell’edificio in centro a Barcellona ospitano capolavori di artisti in gran parte moderni e contemporanei, allestiti in una mostra variegata e ampia, volta a esplorare il grande tema della “censura nell’arte”.

Tra le opere esposte, solo per citarne alcune, spiccano “Filippo Strozzi in Lego” di Ai Weiwei, ritratto con i celebri mattoncini del banchiere fiorentino che si oppose ai Medici durante il Rinascimento, una serie di capolavori erotici in stampe del 1968 di Picasso, il ritratto di Mao realizzato da Andy Warhol e censurato in Cina nel 2012, le incisioni anticlericali “Los Caprichos” di Francisco Goya.

E, ancora, “La Revolución”, dipinto di nudo di Fabián Cháirez che ritrae Emiliano Zapata, il rivoluzionario messicano, in sella a un cavallo con un paio di scarpe con il tacco, un’opera che aveva acceso una discussione nel 2019 tra gli attivisti della comunità LGBTQIA+ e i membri dei sindacati dei lavoratori agricoli, e “Lena, London” dell’artista attivista africana Zanele Muholi che, tramite la fotografia, denuncia l’argomento vietato del riconoscimento della comunità queer nel Sud Africa.

Presenti anche cinque opere della serie Raffaello e la Fornarina che suscitarono grande scandalo quando furono svelate al pubblico.

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Sagrada Família: dopo 140 anni il capolavoro di Gaudí sarà compiuto

È il 19 marzo del 1882 quando, alla presenza dell’allora vescovo di Barcellona José María Urquinaona, viene posta sulla terra la prima pietra di un capolavoro di inestimabile valore: la Sagrada Família. Davanti alla cerimonia dell’apertura dei lavori c’è anche Antoni Gaudí, che dopo le dimissioni dell’architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano, al quale venne affidato il progetto, ne diventa erede nonché architetto dell’opera monumentale.

Gaudí non ha bisogno di presentazioni. È il simbolo dell’architettura catalana nonché autore di capolavori di straordinaria bellezza che oggi sono emblema di Barcellona e di un Paese intero. Tra questi anche la Sagrada Família, inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, alla quale l’architetto ha dedicato 40 anni della sua vita con passione e dedizione fino al 10 giugno del 1926, giorno della sua morte.

Completate le tre torri della facciata della Natività dal suo assistente Domènec Sugrañes, i lavori hanno subito più pause nel corso degli anni: difficile raccogliere l’eredità di un artista visionario! Eppure, nonostante le difficoltà e dopo 140 anni, il capolavoro incompiuto di Gaudí troverà finalmente la sua completezza. Ecco quando.

Il capolavoro incompiuto di Gaudì è quasi pronto

La storia della Sagrada Família, i cui lavori di completamento sono stati intervallati da pause e stop per oltre un secolo, le ha fatto guadagnare l’appellativo di eterna opera incompiuta. L’ennesimo fermo, disposto a causa dell’emergenza sanitaria, aveva fatto perdere le speranze a chi ha sempre sognato di poter ammirare il monumento simbolo di Barcellona in tutto il suo splendore.

E invece, alla fine, la notizia che tutti stavano aspettando è arrivata. La chiusura del cantiere è prevista per il 2026 con l’ultimazione della sesta torre, ma a seguito del completamento delle cinque torri centrali della chiesa monumentale è stato deciso di organizzare – con grande sorpresa di tutti – una cerimonia solenne: quella dell’inaugurazione della Sagrada Família.

L’appuntamento è previsto il 12 novembre. Nell’occasione le Torri degli evangelisti, che svettano a un’altezza di 135 metri, saranno accesse e resteranno a illuminare la città fino a Natale 2023.

I lavori di completamento della Sagrada Família

Fonte: Getty Images

I lavori di completamento della Sagrada Família

Quando sarà completata la Sagrada Família

L’entusiasmo, alla notizia dell’inaugurazione, è forte e condiviso non solo dalla città intera, che da generazioni aspetta questo momento, ma anche dai viaggiatori che in tutti questi anni sono giunti a Barcellona proprio per ammirare il capolavoro dell’architetto catalano. L’edificio sacro, infatti, oltre a essere Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è anche una delle attrazioni più celebri e raggiunte di tutta la Spagna. Secondo i dati diffusi dalla stessa chiesa, infatti, questa accoglie ogni anno oltre 4,5 milioni di visitatori.

E ora, a partire dal prossimo mese, i viaggiatori avranno un motivo in più per tornare a Barcellona e raggiungere il quartiere Eixample situato a circa un miglio dal centro storico. L’appuntamento, come abbiamo anticipato, è previsto il 12 novembre. In quella occasione sarà tenuta una messa inaugurale all’interno della cattedrale. Dopo di che riprenderanno i lavori per completare l’ultima torre, quella che rappresenta Gesù Cristo e che, con i suoi 172 metri di altezza trasformerà la Sagrada Família nell‘edificio religioso più alto del mondo.

Sagrada Família

Fonte: iStock

Sagrada Família
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Il giardino della musica di Barcellona è uno degli edifici più belli del mondo

Cosmopolita ma accogliente, ricca di storia e di bellezza, di fascino e cultura. Barcellona è uno di quei luoghi che conservano un pizzico di magia, sarà perché lì gli architetti e gli artisti hanno creato palazzi e luoghi incredibili, oppure perché camminando per le sue strade stupisce a ogni angolo, ma è difficile rimanere indifferenti a tanta bellezza, a quella sensazione di accoglienza che ti abbraccia sin dal primo istante.

Barcellona è una città tutta da scoprire e, forse, non basta una vita per poter dire di conoscerne tutte le anime, tutti i segreti, di averla capita davvero. Tra i luoghi da non perdere c’è il giardino della musica o, per meglio dire, il Palazzo della Musica Catalana: uno degli edifici più belli al mondo. Un luogo profondamente suggestivo, grazie ai suoi interni riccamente decorati, ai colori, all’arte che si respira solo a osservarne la facciata. Tutto quello che c’è da sapere su questo luogo di rara bellezza.

Il Palazzo della Musica Catalana, storia di un luogo straordinario

È stato immaginato come un giardino della musica, un nome romantico che richiama alla mente immagini suggestive che sanno coniugare arte e bellezza, natura e suoni. Esempio perfetto di modernismo catalano, il Palazzo della Musica di Barcellona è sede della società corale della Catalogna e della scuola di musica.

La sua storia prende il via agli inizi del Novecento, con la progettazione a cura dell’architetto Lluís Domènech i Montaner. I lavori per la sua realizzazione sono durati dal 1905 al 1908. Da allora, poi, è stato altre volte oggetto di nuovi lavori: restauri e ampliamenti, come gli ultimi che hanno preso il via agli albori del nuovo millennio e hanno visto l’aggiunta di un edificio molto ampio che ospita camerini, biblioteca e molto altro. Inoltre, nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Una decorazione della facciata esterna del Palazzo della Musica Catalana

Fonte: iStock Photo – Foto di AlexandreFagundes

Un dettaglio della facciata esterna del Palazzo della Musica Catalana

Un’immersione totale nella bellezza

Le decorazioni, i vetri colorati, gli spazi che ti accolgono e ti fanno sentire come in un sogno: il Palazzo della Musica Catalana si trova nel quartiere di Sant Pere e si raggiunge facilmente da una delle piazze più celebri di Barcellona, ovvero Plaza Cataluna. Solo cinque minuti a piedi, come viene spiegato sul sito. Euando si arriva si viene subito accolti dalla facciata straordinaria di questa edificazione. E se il primo impatto lascia senza fiato, esplorarne gli interni catapulta in un luogo che appare quasi fiabesco. Del resto Barcellona è ricca di questi posti che sembrano rubati da un sogno e trasformati in realtà.

Il suo auditorium è un luogo spettacolare: a illuminarlo un suggestivo lucernaio a goccia in cui si può intravedere un sole realizzato con vetri colorati, l’ampia sala ha le pareti riccamente decorate da busti e elementi che richiamano la natura come frutti e fiori. Per questo lo si immagina come un giardino della musica, perché sembra di essere davvero immersi in una natura in cui esplodono i colori e la bellezza.

Intima e accogliente, invece, è la sala prove dell’Orfeó Català, anche il luogo ideale per spettacoli più piccoli o per eventi.

Tutto l’edificio è visitabile, sul sito ufficiale vengono proposte opzioni diverse per conoscerlo: addentarsi nelle sue sale, scoprirne i dettagli e i segreti, è senza dubbio una (delle tante) cose da fare a Barcellona: una città dalle mille facce, piena di luoghi di rara bellezza, di contrasti, di modernità che convive con il passato. Un mix incredibile e indimenticabile.

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Perché è l’anno giusto per visitare Barcellona

Barcellona è una di quelle città che è sempre una buona idea visitare. Bellissima, baciata dal mare, con mille cose da vedere e attività da fare e con un cibo in grado di rendere tutti decisamente appagati. Ogni giorno c’è sempre un ottimo motivo per raggiungerla, ma in questo 2023 ce n’è uno in più: ricorre il 50° anniversario della morte di uno dei più importanti artisti spagnoli e universali di tutti i tempi, Pablo Ruiz Picasso, genio nato a Malaga all’inizio del XX secolo, ma che nella Capitale della Catalogna ha lasciato il segno. E per questo in città sono previste tantissime iniziative, proprio in suo onore.

I luoghi di Picasso a Barcellona

Prima di scoprire le varie iniziative a cui è possibile partecipare, facciamo insieme un viaggio a Barcellona sulle orme di Picasso. Questa magica città ha avuto una grande importanza nella vita personale e artistica del pitrore. L’artista vi arrivò nel 1895, realizzando la sua formazione alla Scuola delle Belle Arti di Barcellona, dove scoprì il modernismo.

Passò, tra le altre cose, la gioventù proprio da queste parti e una volta trasferitosi in Francia non smise di tornare a visitare la città per vedere la sua famiglia e gli amici, prima che la Guerra Civile Spagnola e la Dittatura di Franco lo separasse per sempre dalla Capitale catalana.

Els Quatre Gats

Tra i luoghi di Picasso a Barcellona c’è il bar-ristorante “Els 4 Gats“, situato tra le intricate meraviglie del Barrio Gotico. Si tratta di un ristorante modernista, fondato nel 1897, che in quegli anni funpunto di ritrovo di intellettuali e artisti di fine XIX secolo.

Situato in Carrer Montsió numero 3, si trova al piano terra di Casa Martí e regala una facciata in stile gotico europeo ma con decorazioni che tolgono il fiato: una porta realizzata con vetri colorati e ferro forgiato che ricorda lo stile modernista catalano.

Els Quatre Gats barcellona

Fonte: iStock – Ph: Manuel Milan

Els 4 Gats, Barcellona

Il pittore disegnò i menù di questo ristorante e vi organizzò persino un’esposizione in cui mise a disposizione dei visitatori i suoi disegni, e per la prima volta in vita sua.

Plaza Nova

Sempre nel Barrio Gotico, un  altro luogo di Picasso a Barcellona è Plaza Nova, dove sorge l’imponente cattedrale della città. Si tratta di uno spazio ricco di elementi che parlano della storia e dell’arte di Barcellona e gli amanti dell’artista qui possono ammirare un’opera a cielo aperto che spicca sulla parte del Collegio degli Architetti.

Sono tre fregi che lo scultore e fotografo norvegese Carl Nesjar ha realizzato su questo edificio basandosi su disegni di Picasso.

Museo Picasso

Spostandosi invece al Born, altro meraviglioso quartiere antico di Barcellona, e raggiungendo Calle Moncada si ha modo di visitare il Museo Picasso, inaugurato nel 1963 per volere del pittore stesso. Inutile dire che qui si possono scoprire numerossime opere dell’artista, i quadri e le collezioni di un Picasso giovane, i dipinti del periodo blu e la famosa serie di “Las Meninas”.

Casa Llotja del Mar

Da non perdere è anche Casa Llotja del Mar, un tesoro dell’architettura civile in stile gotico, dove il padre di Picasso insegnava e in cui lui stesso studiò.

La casa di Picasso

Tra gli edifici di els Porxos d’en Xifré spicca, a piano terra, la residenza della famiglia Ruiz-Picasso. E per gli amanti dell’artista è bene sapere che sono del periodo in cui visse qui i quadri che raffigurano paesaggi urbani barcellonesi: il giovane pittore amava salire spesso sul tetto del palazzo per dipingere.

I luoghi che lo hanno ispirato

Barcellona è anche pregna di luoghi che hanno ispirato la produzione dell’artista. Passeggiando lungo La Rambla ci si imbatte nel Parc de la Ciutadella per poi arrivare alla spiaggia della Barceloneta, posti che hanno fatto breccia nel cuore dell’artista.

Poi ancora la Chiesa di Sant Pau del Camp, nel quartiere del Raval, dove scoprì l’arte romanica. Durante uno dei suoi successivi brevi soggiorni a Barcellona, ​​lavorò ai costumi e alla scenografia per il balletto Parade, che debuttò al teatro dell’opera della città, il Gran Teatre del Liceu, nel 1917.

Chiesa di Sant Pau del Camp barcellona

Fonte: iStock

La Chiesa di Sant Pau del Camp

Gli eventi del 2023

Ma oltre a fare un itinerario sulle orme di Picasso, il 2023 è l’anno perfetto per partecipare ad alcuni eventi in suo onore. Tanti appuntamenti prenderanno vita in tutta la Spagna (così come nel resto del mondo). E in particolare a Malaga, sua città natale, Madrid, città in cui ricevette gli insegnamenti classici e poi ancora Bilbao e La Coruña.

A Barcellona, oltre a visitare il Museo Picasso che costituisce una chiara testimonianza del legame che unì questo artista universale alla città, è possibile partecipare, dal 22 giugno al 17 settembre, a The will of Picasso. The ceramics that inspired the artist, una mostra presso il Museu del Disseny de Barcelona che racconta un interessante spaccato di vita dell’artista.

Nel 1957 Picasso visitò la mostra sulla ceramica spagnola organizzata dal Palais Miramar di Cannes. Secondo la stampa dell’epoca, quando vide le opere in mostra, disse: “Ma è possibile che l’abbiano fatto prima di me?” Fu così che decise di donare 16 opere in ceramica da lui stesso create ai Musei d’Arte di Barcellona, ​​oggi nelle collezioni del Museu del Disseny.

La mostra si concentra su questa storia, i fatti correlati, le persone coinvolte e, soprattutto, la volontà espressa da Picasso di mostrare le sue ceramiche accanto a quelle della collezione del Museo, una rappresentazione dei pezzi più importanti della storia della ceramica spagnola.

Dal 19 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024, invece, è possibile partecipare a MIRÓ – PICASSO (II) presso la Fundació Joan Miró di Barcellona. Si tratta di una coproduzione, e per la prima volta queste due strutture organizzano, producono e ospitano insieme una mostra nelle rispettive sedi. In poche parole è un’unica mostra in due istituzioni che vuole essere il simbolo ed esteso rapporto che Miró e Picasso intrattenevano con la città di Barcellona.

Il filo conduttore dell’esposizione si basa su due concetti essenziali: l’amicizia di una vita tra Joan Miró e Pablo Picasso, un rapporto che si riflette in numerosi documenti e che rimanda ai loro incontri e differenze in campo artistico; e il loro apprezzamento per Barcellona, ​​il cui ultimo risultato è stato l’eredità che entrambi hanno lasciato alla città sotto forma dei due musei monografici che portano i loro nomi.

Museu del Disseny barcellona

Fonte: iStock – Ph: fotoVoyager

Il Museu del Disseny a Barcellona
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Casa Batlló a Barcellona: un viaggio nel genio di Gaudí

Passeggiando nel centro di molte grandi città europee e ammirandone i monumenti e gli scorci più iconici è facile notare i segni lasciati dai grandi urbanisti, architetti e designer del passato. Se ci si trova a Barcellona, però, un nome prevale su tutti: Antoni Gaudí. Il famoso architetto spagnolo e massimo esponente del modernismo catalano, creatore della Sagrada Familia, ha lasciato in città varie opere da tempo diventate patrimonio Unesco: tra queste c’è Casa Batlló, ora visitabile con un’affascinante esperienza immersiva.

L’architettura e le opere di Gaudí a Barcellona

Impossibile non riconoscere le opere di Gaudí sparse per Barcellona. L’architetto, morto in un incidente nel 1926 all’età di 74 anni, faceva parte della corrente modernista dell’architettura, alla quale però aveva saputo aggiungere un tocco assolutamente personale: prendendo ispirazione sia dalle arti orientali sia dallo stile neogotico, Gaudí nelle sue opere rinuncia alle linee rette e cerca invece di imitare le forme naturali. Tra le sue creazioni più rappresentate ci sono sicuramente la salamandra all’ingresso del parco Güell, sinuosa e interamente ricoperta di frammenti di ceramica colorati, e ovviamente la Sagrada Familia, chiesa monumentale e complessa che assorbì le energie e le attenzioni dell’architetto dal 1914 fino alla sua morte.

Casa Batlló, il capolavoro di Gaudí a Barcellona

Tra i capolavori di Gaudí a Barcellona non si può però non citare Casa Batlló, anch’essa patrimonio Unesco. L’abitazione, che si trova al numero 43 di Paseo de Gracia, non passa inosservata: già dalla facciata, coloratissima e sinuosa, appare evidente che non ci si trova di fronte a una casa qualunque. L’edificio venne costruito nel 1877 e l’industriale D. Josep Batlló, che lo acquistò alcuni anni più tardi, lo affidò a Gaudí per una ristrutturazione massiccia, lasciando totale libertà creativa al genio spagnolo. L’architetto trasformò completamente la facciata, il cortile e la distribuzione dei muri interni, rendendo di fatto la casa un gioiello architettonico che è stato aperto al pubblico dal 1995.

Casa Batlló, la visita culturale è la migliore al mondo

La visita culturale di Casa Batlló oggi regala un’esperienza immersiva che permette di scoprire la mente geniale di Gaudí e la massima espressione del modernismo. Proprio per questa proposta originale e immersiva, nel 2022 Casa Batlló è stata premiata come la migliore visita culturale al mondo nella categoria International Exhibition Of The Year ai Museums & Heritage Awards, riconoscimenti assegnati ogni anno alle eccellenze internazionali tra musei, gallerie e attrazioni turistiche. I giudici sono rimasti colpiti dall’interpretazione intelligente e creativa dell’esperienza immersiva di Casa Batlló: un mix sapiente di tecnologia e narrazione che, hanno dichiarato, «Gaudí avrebbe indubbiamente apprezzato!».

L’esperienza immersiva a Casa Batlló

Il biglietto di ingresso a Casa Batlló include un percorso completo attraverso quest’opera architettonica geniale e diverse installazioni create da artisti internazionali riconosciuti sulla base dell’eredità di Gaudí. L’esperienza immersiva che si può vivere durante la visita culturale coinvolge tutti i cinque sensi ed è stata realizzata usando le tecnologie più avanzate: ci sono stanze immersive uniche al mondo, contenuti di realtà virtuale, dipinti che prendono vita, registrazioni audio che ricreano i suoni della natura e affascinanti installazioni che portano tutti i visitatori dentro la mente di Gaudí e alla scoperta della storia di Casa Batlló.

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Il battesimo di Costa Toscana, la nave super green

È tra le navi più green del mondo e sta per salpare nel Mediterraneo. La nuova Costa Toscana, l’ammiraglia di Costa Crociere battente bandiera italiana, è stata battezzata nel porto di Barcellona e promette di portare i passeggeri a sperimentare crociere come mai prima d’ora.

Una “smart city” galleggiante

Costa Toscana è una vera e propria “smart city” itinerante. Grazie all’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl) con cui si riesce a eliminare quasi del tutto l’immissione di ossidi di zolfo nell’atmosfera, di ossido di azoto e di CO2 (fino al 20%) è una nave super green.

Oltre a zero emissioni, la nave offre tutta una serie di innovazioni tecnologiche all’avanguardia studiate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. L’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori.

Il consumo energetico è ridotto al minimo grazie a un sistema di efficientamento energetico intelligente. Inoltre, a bordo viene effettuato il 100% di raccolta differenziata e il riciclo di materiali come plastica, carta, vetro e alluminio. I legni di mare che arredano le isole del ristorante Archipelago a bordo sono stati recuperati grazie ai “Guardiani della Costa”, il programma di educazione ambientale per la salvaguardia del litorale italiano promosso dalla Costa Crociere Foundation. Per ogni cena che si degusterà nel ristorante, Costa donerà parte del ricavato per sostenere progetti ambientali e sociali della fondazione.

Com’è fatta la nave dentro

Gli interni di Costa Toscana sono frutto di un progetto creativo straordinario, curato da Adam D. Tihany, nato per esaltare e far vivere in un’unica location i colori e le atmosfere della meravigliosa Regione italiana a cui s’ispira la nave, la Toscana.

Arredamento, illuminazione, tessuti e accessori sono tutti “Made in Italy”, creati da 15 aziende altamente rappresentative dell’eccellenza italiana. Dalla SoleMio Spa alle aree dedicate al divertimento, dai bar tematici, in collaborazione con grandi brand italiani e internazionali, ai 21 tra ristoranti e aree dedicate alla “food experience”, tutto è un omaggio all’Italia.

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Fonte: Ufficio stampa

Bar a bordo piscina sulla Costa Toscana

A bordo è tutto ispirato al nostro Paese e in particolare alla nostra Regione. A partire dalla zona principale della nave, il Colosseo, uno spazio al centro sviluppato su tre ponti dedicato agli spettacoli. Gli schermi luminosi, posizionati sia sulle pareti sia sulla cupola, offriranno la possibilità di creare una storia diversa in ogni porto di scalo e in ogni momento della vacanza.

Piazza del Campo è invece una grande scalinata affacciata a poppa, su tre ponti, ideale per i momenti di intrattenimento degli ospiti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo farà vivere l’emozione di volare sul mare.

Piazza dei Miracoli, a prua della nave, è il punto d’incontro di tre diverse esperienze: shopping, degustazione e intrattenimento. Un altro punto suggestivo e panoramico è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza.

I ponti avranno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

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Fonte: Ufficio stampa

Una delle cabine a bordo della nave

Sulla Costa Toscana, oltre alle cabine classiche, ci sarà una nuova tipologia con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il rumore delle onde. Le camere a bordo della nave sono in totale 2.663, di cui 28 suite, 106 camere con terrazza, 1.534 camere con balcone, 168 camere esterne e 827 camere interne.

Per il divertimento dei più bambini che viaggiano a bordo della nave ci sono lo Splash AcquaPark, con il suo scivolo posizionato sul ponte più alto, una nuova area dedicata ai videogames, e lo Squok Club.

Le escursioni con gli esperti

Nel corso dell’estate, Costa Toscana offre un itinerario di una settimana che fa tappa in alcune delle più belle città e isole del Mediterraneo occidentale e toccherà i porti di Savona, Civitavecchia/Roma, Napoli, Ibiza, Valencia e Marsiglia. Durante la stagione autunnale, invece le tappe saranno a Palma de Maiorca al posto di Ibiza.

Le escursioni organizzate dalla compagnia di navigazione sono il top. Ci saranno infatti tour a firma di National Geographic Expeditions, realizzati in collaborazione con il Tour Operator Kel 12, che prevedono la visita di luoghi speciali accompagnati da guide speciali, come fotografi, vulcanologi e archeologi.

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Fonte: Ufficio stampa

La Costa Toscana prende il largo
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La galleria d’arte tra le nuvole di Barcellona

C’è sempre un buon motivo per tornare a Barcellona, anzi ce ne sono tantissimi. La cosmopolita capitale della Catalogna è celebre in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio artistico, culturale e architettonico.

Del resto quando parliamo di questa meravigliosa città nella nostra mente compaiono le immagini della straordinaria Sagrada Família e di tutti gli altri edifici progettati da Antoni Gaudí che hanno ridefinito il volto urbano di Barcellona. A questi si affiancano i musei, come quello di Picasso e la Fondazione Joan Miró, il mare, la rambla, la gastronomia e i ritmi slow che da sempre caratterizzano l’intero Paese.

Si torna sempre in questa città, perché lei sa stupire e incantare ogni volta, proprio come se fosse la prima. E oggi abbiamo un altro motivo per raggiungerla, un’attrazione strabiliante da non perdere: una galleria d’arte tra le nuvole di Barcellona.

Mirador Torre Glòries: benvenuti tra le nuvole

Una vacanza lunga o un city break? Indipendentemente dalla vostra scelta Barcellona è sempre una fantastica idea. Non a caso è una delle mete predilette di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Le cose da fare in città sono davvero tantissime, dalle visite culturali, al relax in spiaggia passando per lo shopping e la movida. Ma come vi anticipavamo c’è una nuova e imperdibile attrazione nella capitale della Catalogna e per scoprirla ci dobbiamo recare all’ultimo piano del Mirador Torre Glòries.

Mirador Torre Glòries

Mirador Torre Glòries, Barcellona

Situata al 211 dell’Avinguda Diagonal, questa torre di osservazione non ha bisogno di presentazioni. Con i suoi 125 metri d’altezza, che culminano con una cupola che sembra sfiorare il cielo, offre visioni strabilianti su tutta la città imponendosi sullo skyline urbano.

Ma la vista panoramica non è l’unica cosa che vi emozionerà una volta arrivati in cima all’edificio perché adesso, il 30esimo piano della torre, è stato trasformato in una galleria d’arte che ha l’obiettivo di far vivere un’esperienza straordinaria tra le nuvole di Barcellona.

La galleria d’arte con vista mozzafiato

Progettata dagli architetti Jean Nouvel e Fermín Vázquez e inaugurata nel 2005, la torre di osservazione è diventato uno sei simboli contemporanei della città. Scintillante all’esterno, panoramico all’interno, il Mirador Torre Glòries offre un’esperienza senza eguali arricchita oggi da un nuovo punto panoramico che ha rivoluzionato il concetto di Belvedere.

All’ultimo piano della torre, infatti, è stato inaugurato uno spazio interattivo, culturale e artistico che porta la firma dell’artista argentino Tomás Saraceno.

Cloud Cities Barcelona, questo il nome dell’installazione permanente e multisensoriale dell’artista che catapulta gli ospiti in un’altra dimensione, trascendentale e reale. Da una parte ci sono oltre 100 moduli che compongono delle nuvole geometriche tra le quali perdersi e ritrovarsi, dall’altra una vista unica a 360 gradi sull’intera città.

L’opera firmata dall’artista argentino ha come obiettivo quello di invitare l’osservatore a riflettere sulla città e sulla connessione degli elementi urbani che trovano spazio dentro e fuori. L’esperienza, a 125 metri d’altezza, è unica nel suo genere. Avrete come l’impressione di essere sospesi tra cielo e terra e camminare tra le nuvole.

Cloud Cities, Barcelona

Cloud Cities, l’opera all’ultimo piano del Mirador Torre Glòries di Barcellona