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Viaggio a Cogne, una vera perla tra le Alpi

È un’autentica perla delle Alpi incastonata nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, meta perfetta per una rigenerante vacanza invernale in Valle d’Aosta: ecco Cogne, a 1544 metri di altitudine, affacciata su una delle praterie montane più vaste d’Europa, il prato di Sant’Orso.

Meta turistica molto gettonata ma sempre tranquilla e accogliente, ha sviluppato nel tempo un’offerta turistica ampia e variegata, nel pieno rispetto del suo favoloso patrimonio naturalistico e paesaggistico.

Cogne, la vacanza sulla neve che rende tutti felici

In versione ancora invernale, la porta d’accesso al Parco del Gran Paradiso propone molteplici spunti per vivere momenti preziosi ed esperienze indimenticabili all’aria aperta: punti di interesse da visitare, nuovi piatti da assaggiare, l’artigianato locale da ammirare passeggiando per le vie del centro storico e l’immancabile sci grazie alle svariate decine di chilometri e anelli (a Cogne e nelle frazioni di Valnontey e Lillaz) con differenti livelli di difficoltà apprezzati sia dai principianti che dagli esperti con, in più, la sorprendente opportunità di scorgere gli animali del Parco in libertà, durante la loro discesa a valle in cerca di cibo.

I punti salienti da non perdere

Ma quali sono i punti di maggior interesse da vivere durante una vacanza invernale a Cogne?

Senza dubbio, la Valnontey, tra le zone più apprezzate della Valle, dove respirare appieno l’atmosfera “selvaggia” del Parco: qui radure e boschetti si alternano e consentono di avvistare e fotografare la fauna selvatica, in particolare camosci e volpi nonché uccelli di varie specie.

I più esperti, sempre con gli sci ai piedi, ma dotati di pelli di foca, potranno cimentarsi ad affrontare entusiasmanti escursioni di sci alpinismo seguendo gli itinerari nelle valli e tra i ghiacciai, magari insieme alle guide locali.
Da non perdere, a questo proposito, il ghiacciaio del Grand Sertz a 3552 metri di altezza.

Ancora, un’altra possibilità per scoprire la magnifica Valle di Cogne con le Guide Alpine è fare cramponnage con i ramponi ai piedi e percorrere piccole e suggestive gole incassate tra torrenti, ruscelli ghiacciati e rocce, in completa sicurezza.
La meta top? Le gole di Moline, magnifico spettacolo di colate di ghiaccio.

Chi, invece, desidera camminare e immergersi nel silenzio dei boschi con ramponcini o ciaspole, sono innumerevoli i tracciati ben segnati: davvero imperdibile è il bosco incantato di Sylvenoire, con curve e saliscendi al cospetto di molteplici forme create da piante, cristalli e sassi.

Inoltre, chi preferisce ammirare il paesaggio in tutta comodità, può inoltrarsi a Valnontey nel Parco Nazionale su una suggestiva slitta trainata dai cavalli, lungo un percorso affiancato da alberi o in valle aperta, e che attraversa il torrente su ponticelli di legno, giocando a chi avvista il maggior numero di camosci.

Infine, per i più piccoli, tappa obbligata è lo snow park in centro paese, dotato di tapis-roulant e gommoni colorati e affiancato dalla pista di pattinaggio.

Le attività per vivere Cogne

Non esiste la noia a Cogne grazie all’interessante calendario settimanale di attività outdoor proposte stagionalmente dal Consorzio Operatori Turistici della Valle di Cogne.

Ogni lunedì giornate sugli sci stretti, ogni martedì cramponage e, al venerdì, la possibilità di pedalare sulla neve, per conquistare sentieri innevati in sella a una e-bike, su tracciati semplici, alla portata di tutti.

Non mancano diverse soluzioni per ciaspolate/passeggiate sulla neve e la scoperta del passato minerario di Cogne nel nuovo Museo del Parco Minerario presso il Villaggio Minatori in cui ritrovarsi catapultati nella vita che conducevano i minatori nei vari momenti della loro giornata.

Una vacanza a Cogne è anche una festa per il palato, grazie ai numerosi locali tipici dove assaggiare succulenti piatti tradizionali, come la Seupetta de Cogne a base di pane fritto nel burro, riso cotto nel brodo e fontina, il tutto passato al forno; la Favò, tipica pasta con le fave, o la Crema di Cogne, dessert con cioccolato e panna, in cui intingere le Tegole, deliziosi biscotti fatti a cialde croccanti, sottili e dolci.

Gustoso anche un aperitivo a base di mocetta e formaggi come la Fontina DOP, accompagnati dai migliori vini di produttori locali e cantine vitivinicole della Valle.

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Piscina naturale di Cane Malu, un angolo di paradiso

A pochi chilometri dal pittoresco borgo medievale di Bosa sorge un gioiello naturalistico unico nel suo genere, incastonato in uno spettacolare scenario lunare. Si tratta della piscina naturale di Cane Malu, un’attrazione imperdibile nella costa occidentale della Sardegna. Una volta qui, lo sguardo viene rapito da un paesaggio quasi surreale, caratterizzato da scogliere di trachite bianca che fa brillare ancora di più il turchese intenso del mare. Un luogo dalla bellezza onirica che vale la pena esplorare.

Un ‘bagno sulla luna’ nella piscina di Cane Malu

Cane Malu, in sardo, significa ‘cane cattivo’. Ma perché è stato dato questo nome a un paradiso del genere? Il motivo è nella conformazione di questa grande vasca naturale, plasmata dall’impeto del vento che fa infuriare le acque, che per millenni hanno scavato e modellato la trachite, una roccia magmatica tipica della Sardegna. Quando il mare è agitato, il lembo bianco che delimita la piscina a una estremità ricorda la coda di un cane: da qui deriverebbe il nome ‘Cane Malu’.

Chi conosce bene questo luogo suggerisce di scegliere una giornata con il mare calmo e senza vento per evitare la corrente di risacca e godere appieno di tutta la bellezza da cui si è circondati. Nell’ora del tramonto, i giochi di luce che i raggi caldi del sole creano tra il candore della scogliera e i riflessi blu del mare rendono l’esperienza ancora più suggestiva.

Come raggiungere Cane Malu

Cane Malu sorge sulla Punta di Cabu d’Aspu, situata a pochi passi dalla grande spiaggia di Bosa Marina. Qui inizia il tratto settentrionale del litorale, in direzione Capo Marargiu, affascinante promontorio situato nella cosiddetta Costa dei Grifoni, per via dei rarissimi esemplari di questa specie di avvoltoio che vi nidificano. Si può raggiungere l’affascinante piscina naturale dopo una breve camminata di circa dieci minuti attraverso un sentiero che parte dal porto fluviale a ridosso della foce del Temo, costeggiando il mare e passando sulle candide scogliere di trachite che accentuano la trasparenza delle acque, perfette per gli amanti dello snorkeling.

Fare un bagno in questo piccolo capolavoro della natura è sicuramente un’esperienza magica. Tuttavia, bisogna prestare attenzione al fondale scivoloso, che si presenta pieno di ricci di mare. Cane Malu è anche il luogo ideale per godersi il sole e il relax, in una cornice paesaggistica che catapulta i bagnanti sulla luna.

Le altre spiagge nei dintorni di Bosa

Altrettanto incantevoli sono spiagge e calette nei dintorni. Quella di Turas, ad esempio, a sud di Bosa Marina, caratterizzata da sabbia dorata mista a ghiaia e frequentata soprattutto dagli amanti del windsurf. Pochi chilometri a nord del borgo in provincia di Oristano si incontra, invece, la spiaggia di S’Abba Druche, che in sardo significa “Acqua Dolce”. Incorniciata da un suggestivo paesaggio, di scenografiche rocce di tufo e vegetazione delle montagne costiere, è molto apprezzata dai turisti, e per le sue modeste dimensioni è sempre abbastanza affollata nei mesi estivi. A poche centinaia di metri dalla costa ci si imbatte anche in un’area archeologica, con vasche risalenti al periodo nuragico.

Dirigendosi ancora più a nord, lungo la strada che porta ad Alghero, ci si imbatte nello scenario incontaminato della spiaggia di Cumpoltitu (chiamata anche ‘Compultitu’ o ‘Cumpoltittu’), protetta ai lati da promontori ricoperti di macchia mediterranea che scendono fino al mare, dalle tonalità turchesi e azzurre. Un fondale roccioso e profondo caratterizza, invece, la piccola cala Sa Codulera, perfetta per lo snorkeling, poco distante da Torre Argentina, una delle spiagge più frequentate del bellissimo borgo di Bosa, caratterizzata da calette incorniciate da scogliere e falesie, grandi rocce trachitiche e scogli dall’aspetto lunare che affiorano dalle acque basse e trasparenti. Per il suo fondale basso è adatta anche alle famiglie con bambini.

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Cosa vedere a Bergamo, Capitale Italiana della Cultura 2023

Il 2023 è l’anno in cui bisogna assolutamente visitare Bergamo, nominata Capitale italiana della Cultura, insieme a Brescia. Con un patrimonio storico e artistico incredibile, monumenti e attrazioni di ogni tipo, “la Città dei Mille” è la destinazione perfetta dove trascorrere un weekend ricco di eventi speciali, che portano anche alla scoperta di luoghi inediti. Ecco cosa fare e vedere assolutamente.

Musica e arte: gli eventi da non perdere a Bergamo

Dopo avervi parlato degli eventi imperdibili a Brescia, eccoci a Bergamo, legata a doppio filo alla “Leonessa d’Italia” da una comune visione che è alla base del concept della Città Illuminata, dove la cultura diventa strumento inclusivo e di potenziamento per rilanciare e rigenerare le comunità. Nel secondo weekend di inaugurazione della Capitale, la musica sarà protagonista della tre giorni “La città in festa”, insieme ad una serie di splendide iniziative e all’avvio del programma “family friendly”, il primo nella storia delle Capitali italiane della Cultura dedicato in particolare alle famiglie e agli spettatori più giovani.

Il 28 e 29 gennaio, musica e arte si fondono nella rassegna “Unexpected Jazz”, concerti jazz “in luoghi che non ti aspetti”, che si terranno in location d’eccezione di Città Bassa, poco note o normalmente non destinate ad eventi musicali, tra cui Sala degli Specchi di Palazzo Frizzoni, ex Diurno in piazza Dante, Chiesa del Monastero Matris Domini di via Locatelli, Chiesa del Monastero di San Benedetto in via Sant’Alessandro. Città Alta è, invece, il palcoscenico di “ImprovvisAzioni – Azioni Improvvise. Teatro Sociale in musica”, il format che prevede l’apertura del teatro con ingresso gratuito per un intero pomeriggio. Per chi ama le sorprese, ci sono i concerti “Sofar Sounds”, movimento di concerti segreti nato a Londra nel 2009, che organizza per l’occasione un evento musicale in un luogo segreto, che verrà comunicato solo a chi iscriverà alla serata.

Tra musei e biblioteche

All’Accademia Carrara fervono i lavori di rinnovamento, in vista della grande riapertura del 28 gennaio, quando verrà inaugurata la mostra “Cecco del Caravaggio. L’Allievo Modello”, allestita fino al 4 giugno. L’aggiornamento del museo, in occasione di Bergamo Brescia Capitali della Cultura, ha tra gli obiettivi non solo conservazione, studio, ricerca, promozione e divulgazione, ma anche maggiore flessibilità e attrattività, grazie a nuove idee e a un importante investimento economico in un’ottica di sostenibilità e proiezione verso il futuro.

Da cogliere al volo anche l’occasione di una visita al Museo di Scienze Naturali e al Museo e Tesoro della Cattedrale, che continueranno la loro partecipazione alle giornate inaugurali mantenendo l’ingresso gratuito sia sabato 28 che domenica 29, comprese alcune visite guidate. Ai musei istituzionali si affiancano nuove mostre inaugurate per l’occasione, come il nuovo e affascinante spazio espositivo Cordani in via Moroni, dedicato al lavoro di Gianriccardo Piccoli, e la mostra “Fiberstorming” all’Ex Ateneo, che racconta il meglio dell’arte tessile, con una particolare attenzione a giovani artisti bergamaschi.

Particolarmente interessante anche la programmazione del Sistema Bibliotecario Urbano, che sabato 28 gennaio propone la giornata “Porte Aperte”, con tante attività dedicate a bambini e bambine in tutte le biblioteche dei quartieri. È, inoltre prevista un’apertura pomeridiana straordinaria della Biblioteca Galizzi di Loreto, molto amata dai più piccoli, mentre la Biblioteca Civica “Angelo Mai” guiderà il pubblico affezionato in un itinerario tra i tesori di Palazzo Nuovo.

Andare alla scoperta dei maestri artigiani bergamaschi

Tra le novità da non perdere a Bergamo c’è la possibilità di conoscere da vicino l’artigianato artistico bergamasco. Nelle giornate inaugurali della Capitale Italiana della Cultura si propone, infatti, una selezione delle botteghe artigiane della città,  dall’oreficeria alla ceramica, dalla liuteria al mosaico, dalla sartoria al restauro del metallo, fino all’ebanisteria. Il percorso di visita è libero e offre la possibilità di recarsi direttamente negli atelier per conoscere i maestri artigiani, ammirare i loro prodotti e scoprire tutti i segreti del loro lavoro. La piattaforma Wellmade, progetto digitale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, mette a disposizione un sito e una app per intercettare i migliori artigiani in Italia e creare itinerari personalizzati per visitare le botteghe più interessanti.

Divertirsi con le creazioni artistiche del Théâtre de la Toupine

Durante la tre giorni “La città in festa”, il programma dedicato alle giornate inaugurali della Capitale Italiana della Cultura, approderanno a Bergamo le creazioni artistiche del Théâtre de la Toupine. Vere e proprie sculture realizzate con oggetti bizzarri, legno recuperato dai fiumi e materiali eterogenei, collocate in Piazza Dante e in due parchi cittadini, che potranno essere utilizzate dai bambini come vere giostrine da parco e prendere vita grazie all’interazione del pubblico adulto. Magiche sculture ecologiche, giochi ambulanti, macchine teatrali e curiosità vaganti per il divertimento dei piccoli e degli adulti.

Il primo programma dedicato alle famiglie

Tante e inedite le iniziative dedicate alle famiglie. Nel weekend del 27 e 29 gennaio si accenderanno i riflettori su “Che spettacolo il 2023!”, il primo programma ‘family friendly’ di una Capitale Italiana della Cultura, un progetto nato dalla co-progettazione fra gli enti dei due territori che si occupano di teatro ragazzi e gli Assessorati alla Cultura di Bergamo e di Brescia, che propone un calendario ricchissimo e multiforme, in cui sono raccolte tutte le attività dedicate ai più piccoli, tra teatro, lettura, cinema, storia, scienza. Con uno sguardo alle nuove generazioni, la Capitale 2023 dedica un palinsesto che prevede una selezione di spettacoli ed eventi dedicati agli spettatori che inizieranno la loro vita culturale proprio con BGBS2023. Un’offerta che si distingue per l’appeal internazionale e darà vita al Passaporto culturale della Capitale, uno strumento che mira a raggiungere le nuove genreazioni con un supporto digitale e analogico.

Effetto Capitale Italiana della Cultura: boom di prenotazioni

Stando a quanto riporta Airbnb, cresce la ricerca di alloggi a Bergamo per il 2023, quasi duplicata rispetto allo scorso anno, con picchi nei primi giorni di gennaio e nel primo weekend di aprile. Per le due città designate per la prima volta insieme Capitali Italiane della Cultura, la parola d’ordine dei prossimi dodici mesi è la valorizzazione della storia e del patrimonio artistico per incentivare l’incremento del turismo culturale. Per quanto riguarda gli arrivi, a prevalere è il turismo domestico, mentre i dati raccontano come brasiliani e americani si posizionano al secondo e terzo posto nella top 5 dei viaggiatori che stanno valutando un soggiorno, seguiti a livello europeo da tedeschi e francesi.

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La meta insolita d’Italia dove andare quest’inverno

Soprannominata il “Giardino sul Lago” questa perla del Piemonte è una meta vivace e ricca di attrazioni durante tutto il corso dell’anno, circondata da natura incontaminata ma con le comodità di un centro urbano ben sviluppato, amata da scrittori e artisti illustri per il paesaggio fiabesco che la incornicia e l’eleganza che la contraddistingue. Il luogo ideale dove vivere magiche atmosfere invernali.

Benvenuti a Verbania, l’incantevole “Giardino sul Lago”

Nella stagione più fredda Verbania sembra una cartolina. Terrazzo naturale sul Golfo Borromeo, è la città più popolosa della provincia del Verbano Cusio Ossola e ospita un tripudio di ville, giardini fioriti anche d’inverno – con le straordinarie fioriture delle Camelie Invernali – e parchi affacciati sul Lago Maggiore che la rendono una destinazione turistica molto apprezzata dai viaggiatori italiani e stranieri. L’intera zona del Verbano fu una delle mete di villeggiatura più amate a partire dal 1700, che conquistò anche personalità del calibro di Flaubert, Dickens e Stendhal.

Verbania conserva un passato ricco di storia, basti pensare che il primo insediamento urbano risale alle popolazioni dei Leponzi che nel I secolo a.C. vennero annesse all’Impero Romano. Le origini medievali della città, invece, sono ben visibili nel borgo di Intra, lungo via San Vittore, via San Fabiano, Vicolo del Freschetto fino all’affascinante Piazza San Rocco.

Il suo centro storico, zona nevralgica dello shopping e del passeggio con caffè, ristoranti, boutique e botteghe artigianali, fa sfoggio di palazzi barocchi e neoclassici come il sontuoso Palazzo Peretti o l’ottocentesco Palazzo delle Beccherie in Piazza Ranzoni.

Cosa fare e vedere a Verbania

Nelle frazioni di Pallanza e Suna ci si imbatte nel suggestivo lungolago che si affaccia sul Golfo Borromeo (tra le mete del Piemonte amate anche in estate) e dal quale si può godere in lontananza dello spettacolare panorama delle catena alpina innevata. Lungo la passeggiata di Pallanza si incontra, inoltre, la splendida Villa Giulia, un edificio di fine ‘800 in stile neoclassico con uno incantevole parco aperto al pubblico. Gli interni, oggi sede di mostre e spettacoli, si presentano in stile Liberty e fanno viaggiare la mente fino alla Belle Époque.

Di grande interesse è anche la Chiesa della Madonna di Campagna, al confine tra le due antiche comunità di Pallanza e Suna, costruita a inizio ‘500, a sostituzione della precedente cappella, in cui è custodito l’affresco della Madonna del Latte, risalente alla chiesa preesistente, oltre ad affreschi e tele del XVI sec.. Il campanile romanico, invece, risale all’anno Mille.

Gli appassionati non potranno farsi mancare una visita al Museo del Paesaggio, istituito a Pallanza a inizio ‘900, ospitato all’interno del Palazzo Viani Dugnani, un’antica dimora barocca del ‘700. Gli amanti degli spettacoli dal vivo hanno, invece, a disposizione il fitto calendario proposto dal Centro Eventi Il Maggiore, che accoglie sul proprio palco il meglio della prosa, della musica, della danza e molto altro.

Percorsi in bicicletta e passeggiate sulle sponde del lago

Chi desidera alternare al proprio soggiorno a Verbania attività più dinamiche, può esplorare la città e i suoi dintorni anche attraverso percorsi in bicicletta. I tragitti spaziano dai circuiti con vista lago a pedalate tra piccoli borghi e immersi nella natura alle falde del Monte Rosso, dolce e rigogliosa collina con vista mozzafiato sul Golfo Borromeo. Particolarmente suggestiva la lunga pista ciclabile che unisce la Riserva Naturale del Fondo Toce al centro cittadino.

Da non perdere nella stagione invernale anche l’infinita gamma di colori offerta dal Lago Maggiore, con le sfumature delle colline e delle montagne che si rispecchiano nelle sue acque. Una passeggiata sulle sue sponde offre impagabili scorci su edifici storici, opere d’arte e bellezze naturali, oltre a vedute del Golfo Borromeo che lasciano senza fiato.

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Cosa fare a Bari secondo gli stranieri

Bari, da “semplice” porta d’accesso della Puglia, negli ultimi anni si sta trasformando in un’affascinante meta turistica: il clima per lo più mite, gli spazi all’aperto, i vivaci ristoranti e bar, le spiagge e la cultura tradizionale attraggono sempre più turisti, anche stranieri, che hanno stilato un elenco su cosa vedere e fare in città.

Perdersi a Bari Vecchia

Il fiore all’occhiello di Bari è la labirintica Bari Vecchia, il suo centro storico, dove incontrare sorprese a ogni angolo: che si tratti delle rovine di un’antica chiesa, di caffetterie improvvisate che offrono squisiti snack fatti in casa o residenti seduti fuori dall’uscio.

Passeggiando tra le vie lastricate di questo cuore pulsante, da vedere sono la Basilica di San Nicola dall’architettura romanica-pugliese e la particolare forma asimmetrica, custode delle spoglie di San Nicola nella cripta, la Cattedrale di San Sabino, anch’essa in stile romanico-pugliese, con il maestoso campanile che domina la città, e il Castello Normanno-Svevo-Angioino, a ridosso della città vecchia, di epoca medievale con un grande fossato, tre torri normanne e mura di difesa angioine.

Da non perdere, poi, la caratteristica e tipica “Strada delle Orecchiette“, il soprannome di “strada della pasta” dato alla zona intorno a Via Arco Basso: è proprio qui che le donne del centro storico asciugano quotidianamente la loro pasta fatta in casa e vendono il prodotto finito fuori dalle loro abitazioni.

Andare alla ricerca di arte e design

Teatro Margherita di Bari

Fonte: iStock

Teatro Margherita di Bari

Piazza Del Ferrarese, la piazza principale del centro storico, ha iniziato la sua trasformazione in un hub per l’arte, il design e la cultura.

Merita una sosta il Puglia Design Store, scrigno dei migliori talenti contemporanei della regione dove ammirare e acquistare moltissimi prodotti “made in Puglia”: fodere per cuscini stampate in modo audace, gioielli di tendenza, borse di arte astratta, quadri e stampe, accessori moda, complementi d’arredo e molto altro ancora.

Altrettanto interessante è il Museo Teatro Margherita, uno dei teatri storici di Bari, costruito su palafitte, oggi luogo di incontro e confronto sull’arte contemporanea e protagonista di mostre ed eventi di carattere internazionale.

Fare un tour in bicicletta

Per gli amanti delle due ruote, un must può essere partecipare a un tour guidato in bicicletta alla scoperta dei quartieri più intriganti della città: con il commento della guida su come il passato mercantile di Bari ne abbia influenzato il presente e il vento tra i capelli, si assapora e comprende Bari molto più che a piedi.

Una tappa del tour include il mercato ortofrutticolo, in posizione arretrata rispetto alla zona centrale, dove si viene accolti con assaggi di squisite olive e gustosi pomodorini.

Dedicarsi allo shopping

I luoghi principali dove dedicarsi allo shopping a Bari sono Via Sparano e Corso Camillo Benso Cavour, che si estendono paralleli dalla stazione ferroviaria fino al centro storico: qui vi è soltanto l’imbarazzo della scelta, dai negozi più economici alle boutique dei migliori stilisti.

Un’attrazione imperdibile per fare spese e andare alla ricerca di occasioni è il grande outlet di design “Puglia Village” dove trovare articoli a prezzo ridotto di grandi marche del calibro di Adidas, Nike, Levi’s, Calvin Klein oltre alle creazioni di designer italiani di nicchia.

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Gardaland, la grande attrazione che sta per arrivare

Dall’anno prossimo, a Gardaland ci sarà una nuova attrazione. Dopo Jumanji – the Adventure, basata sulla popolare serie cinematografica di Sony Pictures inaugurata quest’anno, arriva anche Jumanji -The Labyrinth.

Sarà un’attrazione adatta a tutta la famiglia e a bambini di tutte le età. Un vero e proprio labirinto dal quale riuscire a uscire indenni e che farà divertire grandi e piccini. È quanto è trapelato da un primo annuncio fatto da Merlin Entertainments di cui fa parte il parco. il resto è top secret e lo sarà per tutti i prossimi mesi, fin quando non arriveranno anche le prime immagini di Jumanji -The Labyrinth e le prime indiscrezioni.

Il successo di “Jumanji”

Dopo il primo film del 1995 con Robin Williams, l’avventura è proseguita nelle nuove produzioni “Jumanji Welcome to the Jungle” (2017) e “Jumanji: The Next Level” (2019), con Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart e Karen Gillan. Un colossal a Gardaland: “Jumanji”, infatti, è stata la più grande serie cinematografica di tutti i tempi tra quelle completamente di proprietà della Sony Pictures.

Con oltre 2,1 miliardi di dollari di incassi nel mondo, i film di “Jumanji” sono popolari sia tra il pubblico delle famiglie sia tra gli adolescenti. I due film hanno incassato in Italia un totale di 26,7 milioni di euro al box office, dimostrando di essere popolarissimi anche per il pubblico italiano, che ora diventa protagonista e vivere una fantastica esperienza a Gardaland.

Jumanji – the Adventure

L’attrazione Jumanji – the Adventure aperta quest’anno in occasione della riapertura stagionale del parco, progettata dal team di creativi e storyteller, è una dark ride ovvero un’attrazione al buio. Un viaggio pieno di insidie, pericoli e sorprese per gli amanti dell’avventura di tutte le età, dai più piccoli agli adulti. L’esperienza nella giungla di Jumanji è immersiva e coinvolgente. Sembra davvero di essere i protagonisti del film, tra ostacoli, e animali che invadono le città.

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Vacanze a New York: il sogno americano low cost

Visite ai musei, spettacoli e gallerie, nella città che non dorme mai le cose da vedere sono talmente tante che a volte non si ha il tempo e il budget a disposizione per visitarle tutte. New York è una città affascinante, ma anche molto costosa, però non c’è bisogno di svuotare il conto in banca per vivere in pieno l’atmosfera della Grande Mela, ci sono parchi, edifici ed eventi che possono essere gustati gratuitamente.

Le attrazioni immerse nel verde

Verde ed edifici urbani possono convivere tranquillamente e New York lo dimostra con luoghi immersi nella natura. Con aree gioco per i bambini, laghi e statue, Central Park è l’attrazione a costo zero in cui scoprire un angolo della metropoli. Uno dei simboli è lo Strawberry Field Memorial, un giardino dedicato a John Lennon, in cui accanto a piante e fiori è possibile ammirare un mosaico con la scritta “Imagine” in stile pompeiano. Per le famiglie l’associazione che gestisce il parco mette a disposizione un’escursione di circa 90 minuti totalmente gratis in cui scoprire i paesaggi e gli ecosistemi presenti nel luogo.

Central Park non è l’unica attrazione immersa nel verde, Governors Island, raggiungibile attraverso un traghetto che costa pochi dollari, nei suoi 70 ettari ospita aree dedicate al minigolf, percorsi ciclabili e permette di fare il classico pic-nic. Nella zona nord-orientale di Prospect Park, c’è poi il Brooklyn Botanic Garden con giardini, serre, fiori e meravigliosi laghetti, che da marzo a novembre può essere visitato gratuitamente il venerdì.

Veduta dall'alto di Central Park

Fonte: iStock

La bellezza e la natura di Central Park

Alla scoperta della vera New York

Per ammirare le opere d’arte presenti nella Grande Mela non bisogna andare necessariamente in un museo, ma ci si può recare nella Grand Central Terminal. Non è una semplice stazione ferroviaria, ma la più grande del mondo, con tanto di soffitti affrescati e l’orologio che è diventato il simbolo di questo posto con le sue quattro facce. Lo stesso discorso vale per la New York Public Library, una delle più frequentate della città americana. All’interno sono presenti libri antichi e introvabili, oltre ad esposizioni particolari, come ad esempio quella dedicata a Winnie-the-Pooh, il celebre orsetto dei cartoni animati. E che dire del Brooklyn Brewery? A New York anche un birrificio può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile. Il tour all’interno dell’edificio termina con la degustazione di una buona birra artigianale, spendendo pochi dollari. Il bere può essere accompagnato poi dalla buona musica, meglio ancora se quella jazz del Barbès di Brooklyn che permette ogni sera di assistere a sessioni completamente gratuite.

Il Memorial costruito dopo l'11 settembre

Fonte: 123RF

Il Memorial dell’11 settembre

Quando si parla di musica, però, viene subito in mente un’altra forma d’arte, la pittura. Nella zona di Chelsea sono presenti numerose gallerie d’arte, tutte a ingresso gratuito e che fanno capire cosa significa la vita culturale a New York. Il National September 11 Memorial con le due grandi fontane costruite dove una volta sorgevano le Torri Gemelle è un’altra tappa fissa da accompagnare a una visita al vicino Memorial Museum dell’11 settembre, gratuita ogni martedì a partire dalle 17:00.

Infine, un viaggio a New York non può fare a meno di uno dei suoi simboli, la Statua della Libertà. Grazie ai traghetti gratuiti della linea Staten Island Ferry, si può ammirare questo inconfondibile monumento che domina il paesaggio newyorkese.

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C’è un vitigno all’ombra del Colosseo ed è spettacolare

I motivi per organizzare un viaggio nella capitale d’Italia, in ogni momento dell’anno, sono così tanti che non si possono elencare. Del resto tra i 7 colli si snodano tutta una serie di meraviglie antiche e moderne che raccontano la storia di Roma e dell’Italia intera.

Antiche rovine, capolavori rinascimentali, arte classica e moderna, e poi ancora paesaggi urbani che lasciano senza fiato e scorci meravigliosi che hanno incantato e ispirato registi, musicisti e artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Eppure, come se tutto questo non bastasse, c’è un altro motivo per raggiungere Roma adesso, si tratta di un piccolo vigneto che è nato nel cuore della città eterna, proprio lì, all’ombra del Colosseo.

Il vitigno sul Colle Palatino

Ci troviamo nel cuore della Roma Imperiale, quella dominata dal Colosseo e attraversata dalla magica e suggestiva via dei Fori Imperiali. In quella scenografia da cartolina che rappresenta la capitale d’Italia nel mondo, la stessa che attira milioni di viaggiatori provenienti da ogni dove.

È questo il primo luogo che si desidera raggiungere quando si mette piede a Roma, è questo il posto dove si lascia il cuore. Tutto intorno, invece, si snoda il Colle Palatino, quel luogo che, secondo la leggenda, ha visto la nascita della città eterna. Lo stesso luogo che racconta di Remo e di Romolo, del primo re della città e della sua storia.

Ed è qui, tra i resti delle dimore patrizie e dei palazzi reali, tra le chiese straordinarie e quei muri che sembrano custodire storie antiche e mai dimenticate, che è stato realizzato un piccolo vigneto per continuare quel dialogo tra antichità e modernità, tra passato e futuro, tra storia e agricoltura.

C’era una volta l’uva pantastica

La storia d’amore tra la vite e Roma è tanto antica quanto indissolubile. Già Plinio il Vecchio aveva parlato di uva pantastica per far riferimento ai prodotti del vitigno in epoca romana, gli stessi che adesso vengono coltivati nell’area del Parco Archeologico del Colosseo e in molte altre zone di Roma.

Conosciuta anche come uva pane, perché consumata dai contadini in abbinamento con il pane, questa uva è considerata la materia prima per fare quello che è considerato il vero vino romano, oggi come ieri.

Grazie alla collaborazione tra il Parco e l’azienda vitivinicola Cincinnato, e alla conseguente nascita del vitigno al Palatino, sarà possibile valorizzare, preservare e portare avanti quel legame culturale tra la tradizione agricola che affonda le radici nella storia dell’antica civiltà romana e il territorio stesso. Così passato, presente e futuro si fondono nel cuore di Roma dando vita a quella che potrebbe diventare una delle esperienze di eno-archeologia più belle del nostro Paese.

Le barbatelle della varietà Bellone, che Plinio il Vecchio chiamava uva pantastica sono state già piantante in un piccolo appezzamento di terra della Vigna Barberini, appartenuta all’omonima famiglia e situata nell’angolo orientale del Colle Palatino, nel prato verdeggiante della terrazza capitolina che offre uno dei panorami più belli e suggestivi dell’intera città. E ora, proprio lì, un pezzo di storia dell’antica Roma tornerà a vivere.

Vigneto Vigna Barberini

Vigneto Vigna Barberini

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Ora puoi camminare sul ponte sospeso più lungo del mondo

Camminare da una montagna all’altra, sospesi nel vuoto, con solo una vasta valle dormiente sotto, non è per i deboli di cuore. Ma gli amanti del brivido e delle attrazioni spettacolari saranno pronti a riversarsi nella splendida località turistica di Dolní Morava, nel nord-est della Repubblica Ceca, per attraversare il  nuovo ponte sospeso più lungo del mondo. Si chiama Sky Bridge 721, ed è una meraviglia imperdibile.

Sky Bridge 721, il ponte sospeso più lungo del mondo

Ci sono voluti due anni per realizzare questa incredibile passerella, lunga 721 metri e larga 1,20, inaugurata ufficialmente il 13 maggio. Situato a circa 2 ore e mezzo di auto dalla capitale Praga, lo Sky Bridge 721 collega le creste del monte Králický Sněžník nella Boemia orientale, promettendo viste spettacolari delle cime avvolte dalle nuvole e un’esperienza elettrizzante, anche se leggermente terrificante.

I visitatori raggiungono il punto più alto a 95 metri dal suolo – 1.116 sopra il livello del mare, circondati dalle montagne e dalla foresta. Nuova attrazione della Repubblica Ceca, il ponte è accessibile con la funivia e la passeggiata è a senso unico. Una volta arrivati all’altro lato della passerella, si percorrere un percorso didattico chiamato “The Bridge of Time” (“Il Ponte del Tempo”) composto da otto pannelli e un gioco interattivo che illustrano la storia del posto, con informazioni ordinate tematicamente e cronologicamente in modo che- dopo una passeggiata non impegnativa lungo percorsi segnalati della durata di circa un’ora – ogni visitatore torni “indietro nel tempo” fino a metà del ponte sospeso, per poi ritrovarsi nel presente all’arrivo.

L’eccezionale ponte di Dolní Morava conduce dallo Chalet Slaměnka, vicino all’esistente “Sky Walk” sulla valle, fino al versante della collina di Chlum. I visitatori vi accedono a un’altezza di 1.125 metri e ne escono dieci metri più in alto. Per costruirlo sono stati utilizzati 1.030 metri cubi di calcestruzzo, per un peso totale di 405 tonnellate, di cui 158 solo per le funi che lo sostengono (sei funi portanti principali e 60 funi di vari diametri).

Per le sue dimensioni, lo Sky Bridge 721 strappa il primato di ponte pedonale sospeso più lungo del mondo al Baglung Parbat in Nepal, lungo 567 metri, che a sua volta l’aveva strappato al ponte di Arouca, in Portogallo, lungo 516 metri. Attualmente, i viaggiatori devono prenotare in anticipo i biglietti per lo Sky Bridge 721 sul sito di Dolní Morava, con prezzi a partire da 350 corone ceche (circa 14 euro).

Passeggiare tra le nuvole a Dolní Morava

Lo Sky Bridge 721 non è l’unica attrazione di Dolní Morava, dove si può passeggiare tra le nuvole. Questa rinomata località di villeggiatura, situata al confine ceco con la Polonia, ospita, infatti, anche il celebre “Sky Walk”, una costruzione in legno alta 55 metri e lunga 710 metri.

Il sentiero tra le nuvole si trova a 1116 metri sul livello del mare e da lassù si gode di un panorama insuperabile sul massiccio del monte Králický Sněžník e sulla pittoresca valle del fiume Morava. Se dopo aver passeggiato tra le nuvole ci si sente stanchi, sulla via del ritorno si può usufruire dello scivolo, lungo ben 101 metri. Proprio alle pendici del monte, inoltre, si trova una delle più moderne località sciistiche della Repubblica Ceca.

Ora puoi camminare ponte sospeso più lungo mondo

Sky Bridge 721, il ponte sospeso più lungo del mondo

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La prima attrazione al mondo a tema Jumanji inaugurata oggi a Gardaland

Gardaland continua a investire nel divertimento e si rinnova, anno dopo anno, per offrire ai visitatori esperienze ed emozioni uniche e sorprendenti, capaci di stupire un pubblico di tutte le età.

Da oggi il Parco Divertimenti si arricchisce con la prima e unica attrazione al mondo a tema Jumanji, ispirata alla celebre serie cinematografica di Sony Pictures.

Aldo Maria Vigevani, Amministratore Delegato di Gardaland, ha commentato in occasione dell’inaugurazione appena avvenuta: “L’attrazione è frutto di un accordo internazionale siglato da Sony Pictures Entertainment e Merlin Entertainments, gruppo di cui Gardaland fa parte, per la realizzazione in Europa e nel Nord America di attrazioni, camere d’hotel e negozi ispirati al mondo della serie cinematografica Jumanji. In Italia, a Gardaland, è quindi già fruibile la prima realizzazione di questo importante progetto, segno dell’importanza della nostra realtà a livello internazionale”.

Jumanji® The Adventure, per gli avventurieri di ogni età

Gardaland Jumanji The Adventure

Gardaland Jumanji The Adventure

La nuova attrazione, disponibile da oggi nel cuore del Parco e accolta con colorati fuochi d’artificio e il simbolico “taglio della liana”, è una dark ride adatta agli avventurieri di ogni età: adolescenti, famiglie con bambini, giovani adulti, tutti rimarranno affascinati dalla sua storia coinvolgente.

Dopo aver ammirato l’imponente facciata dell’attrazione su cui troneggia un gigantesco ippopotamo, i visitatori varcano la soglia e si ritrovano ad attraversare un misterioso tempio egizio dove si imbattono dapprima in una scrivania che funge da porta di accesso al mondo di Jumanji e, successivamente, in un altrettanto misterioso bazar che ospita i Magic Mirrors: qui ognuno potrà specchiarsi per vedere, oltre il proprio riflesso, l’immagine dell’avatar di gioco.

Dal bazar ha inizio il viaggio ricco di adrenalina attraverso 12 scenografiche ambientazioni a bordo di speciali vetture a forma di fuoristrada, il celebre mezzo 4×4 del film riprodotto nei minimi dettagli.

Ogni veicolo multi-motion compie un movimento lineare lungo il binario e reagisce agli ostacoli, ai pericoli e agli effetti audio e video che incontra ruotando su sé stesso e oscillando, tanto che sembra di trovarsi davvero su un autentico fuoristrada.

L’esperienza, immersiva ed entusiasmante, lungo il percorso mette di fronte a ostacoli di ogni tipo, come ad esempio il temibile Gigante di Pietra pronto a bloccare gli avventurieri ed enormi ragni che, all’improvviso, calano dall’alto.

Ma non finisce certo qui.

Ben 7 schermi, tutti adatti a maxi proiezioni, donano agli ospiti l’emozione della giungla di Jumanji e li rendono protagonisti di questa fantastica ambientazione: due degli schermi (“pepper’s ghost screens”) sono realizzati con una speciale tempera in grado di far risaltare le immagini e ricreare illusioni olografiche, mentre altri due vantano 15 metri di ampiezza per 5 metri di altezza.

L’innovativo percorso, unico nel suo genere, si conclude con l’esclusivo shop, il primo a tema Jumanji, dove gli ospiti potranno portare a casa un ricordo della loro avventura: cappellini, peluche, tazze, borracce e anche veri kit di sopravvivenza con penne tattiche, bussole e torce.

Gardaland continua a investire nel divertimento

La prima attrazione al mondo tematizzata Jumanji rende Gardaland un’autentica destinazione turistica internazionale.

Inoltre, il Parco mette a disposizione 4 camere al Gardaland Hotel interamente tematizzate Jumanji per rendere l’esperienza ancora più completa.

Negli ultimi tre anni Gardaland, nonostante la difficile situazione, ha continuato a investire arrivando ad oltre 41 milioni di euro tra l’apertura di LEGOLAND Water Park, la predisposizione di un Protocollo di Sicurezza Covid e, quest’anno, la costruzione di Jumanji The Adventure” ha commentato il dott. Vigevani “Questo è stato reso possibile anche grazie all’appartenenza del Parco ad un gruppo internazionale importante come Merlin Entertainments, secondo polo al mondo del divertimento, che crede fortemente in questo settore e riconosce l’importanza di Gardaland Resort, terza realtà per dimensioni di business del gruppo”.

Gardaland Jumanji The Adventure

Gardaland Jumanji The Adventure