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Seduti e sospesi tra cielo a terra: la nuova e iconica attrazione a NY

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a New York. La città che non dorme mai, e che invita a sognare a occhi aperti a ogni ora del giorno e della notte, è un concentrato di meraviglie che incantano e stupiscono a ogni passo.

Il romantico e suggestivo Central Park, il Teatro di Broadway e le luci a neon di Time Square. E poi, ancora, l’Empire State Building e tutti i grattacieli vertiginosi che compongono e caratterizzano uno degli skyline più mozzafiato del mondo intero. Luoghi iconici, questi, che entrano di diritto nelle travel wish list di ogni viaggiatore che si arricchiscono ogni anno di nuove e imperdibili attrazioni. The Beam è una di queste.

Inaugurata in cima al Top of the Rock che sorveglia la Grande Mela, The Beam non è solo una nuova attrazione destinata a diventare iconica, ma è un’esperienza vertiginosa ed emozionante uguale a nessun’altra. I visitatori, infatti, sono invitati a salire su una trave d’acciaio che si innalza fino a 800 metri d’altezza per restare lì, seduti e sospesi tra il cielo e la terra. Chi ha il coraggio di provarla?

Lunch Atop a Skyscraper: ricrea l’iconica foto del 1932

Si chiama The Beam e, come abbiamo anticipato, è la nuova e imperdibile esperienza offerta dalla città di New York. Attenzione però: è destinata solo ai cuori impavidi e ai più coraggiosi.

L’attrazione che sta spopolando sul web e sui social network è stata inaugurata sul Top of the Rock, l’osservatorio situato sulla cima del Rockefeller Center che, col suo design che richiama un transatlantico, offre una vista incredibile sull’intera città.

Proprio qui, dove lo skyline della Grande Mela dà spettacolo a ogni ora del giorno e della sera, i visitatori possono sedersi su una trave d’acciaio che li trasporta a 800 metri di altezza sopra New York e che ruota di 180 gradi per offrire una vista privilegiata ed esclusiva sull’intera città.

Tantissime le fotografie diffuse sui social e sul web da chi ha avuto il coraggio di sedersi su The Beam dalla sua inaugurazione, avvenuta nel mese di dicembre. Vi ricordano qualcosa? Probabilmente sì, perché questa nuova attrazione è legata in realtà a una vecchia istantanea del 1932: Lunch Atop a Skyscraper.

È stata proprio quella famosa fotografia, che ritraeva alcuni operai edili che pranzavano sopra una trave situata al 30esimo piano di Rockefeller Plaza, a ispirare la nascita di The Beam. Sedendosi qui, infatti, i visitatori del grattacielo possono ricreare la celebre foto Lunch Atop a Skyscraper.

Lunch Atop A Skyscraper

Fonte: Getty Images

Lunch Atop A Skyscraper: la nuova attrazione di New York ti consente di replicare questa iconica foto

The Beam, l’esperienza vertiginosa nel cuore di New York

Qualora aveste bisogno di un altro motivo per raggiungere New York quanto prima, The Beam ve ne offre uno. L’attrazione, infatti, si configura come un’attrazione unica al mondo che consente di avere una vista privilegiata sull’intera città.

Salendo al 69esimo piano del Rockefeller Center, potrete sedervi su una trave che imita per fattezze e dimensioni quella della foto Lunch Atop a Skyscraper. Una volta accomodati, sarete sollevati di altri 12 metri sopra il ponte di osservazione, per un’altezza complessiva di 800 metri. Sospesi tra cielo e terra, vi sarà scattata una foto ricordo di questa avventura mozzafiato.

Ma quanto costa diventare protagonisti dell’iconica istantanea degli anni ’30? L’accesso a The Beam è di 25 dollari e comprende sia la seduta sospesa che la fotografia in versione digitale.

The Beam, la nuova attrazione al Rockefeller Center

Fonte: TIMOTHY A. CLARY/AFP via Getty Images

The Beam, la nuova attrazione al Rockefeller Center
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Roma, scoperti i resti di un’antica domus con mosaici rarissimi

Individuati già nel 2018, alcuni preziosi resti di un’antica domus romana sono ora riemersi nei pressi del Parco Archeologico del Colosseo, durante una campagna di scavi condotta all’interno di un progetto di studio e ricerca. Si tratta di un ritrovamento sensazionale, soprattutto per via di ciò che è stato scoperto tra gli ambienti riportati alla luce nel corso dei lavori: gli esperti hanno rinvenuto dei mosaici rarissimi, che non trovano confronto con altro di simile appartenente all’epoca in questione.

Trovati i resti di una domus romana

Considerato uno dei siti archeologici più importanti d’Italia, quello del Colosseo è una vera miniera di tesori incredibili: solo poco tempo fa è stata riaperta al pubblico la domus Tiberiana, e ora gli esperti hanno riportato alla luce un altro gioiello di inestimabile valore. Stiamo parlando dei resti murari di un’antica domus d’età tardo-repubblicana, situata alle pendici del colle Palatino, esattamente dietro l’area in cui si trovano gli Horrea Agrippiana (i magazzini costruiti lungo la strada commerciale che collegava il porto sul Tevere e il Foro Romano).

Gli scavi compiuti nel 2018 avevano permesso di individuare alcune strutture murarie, ma solo adesso emergono i lussuosi ambienti che caratterizzavano questa domus. L’abitazione si sviluppava probabilmente su più piani, con numerose terrazze: la sua costruzione sembrerebbe aver attraversato tre diverse fasi, comprese in un periodo che va dalla seconda metà del II secolo a.C. e la fine del I secolo a.C. In base ai primi studi, appare chiara la sua disposizione attorno ad un giardino che doveva fungere anche da atrio.

“Dopo la riapertura della domus Tiberiana e il miglioramento dell’accessibilità dell’Anfiteatro Flavio, il cuore della romanità ha disvelato un autentico tesoro, che sarà nostra cura salvaguardare e rendere fruibile al pubblico. Si tratta di un importante risultato, che ripaga un lungo lavoro di studio e di ricerca e che rientra in uno degli obiettivi prioritari del Parco, quello della conoscenza e della sua diffusione. Lo scavo archeologico si concluderà nei primi mesi del 2024 e successivamente lavoreremo intensamente per rendere al più presto accessibile al pubblico questo luogo, tra i più suggestivi di Roma antica” – ha affermato Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.

I preziosi mosaici

La scoperta più interessante è avvenuta in uno degli ambienti principali della domus, chiamato specus aestivus: si tratta di una sala per banchetti costruita su immagine di una grotta naturale. Veniva usata durante i mesi estivi, perché molto più fresca di altre stanze, e i suoi ospiti dovevano essere intrattenuti da affascinanti giochi d’acqua. Sono infatti stati trovati dei tubi in piombo, incastonati tra le pareti decorate, che permettevano il passaggio dell’acqua e la realizzazione di veri e propri spettacoli. Ma le sorprese non sono finite qui.

All’interno dello specus aestivus, gli archeologi hanno trovato un meraviglioso rivestimento parietale in mosaico, che non è possibile confrontare con niente di simile. È un mosaico “rustico”, realizzato con materiali di diverso tipo: conchiglie, scaglie di marmo bianco, tessere di blu egizio, frammenti di travertino spugnoso, vetri preziosi e cretoni di pozzolana, il tutto legato con la malta. Complesse e variegate sono anche le scene rappresentate, una vera e propria sequenza di figure. Secondo gli esperti, il mosaico risalirebbe agli ultimi decenni del II secolo a.C.

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Castello di Schönbrunn: meraviglioso capolavoro di Vienna

È tra le attrazioni più apprezzate e visitate di Vienna nonché uno dei siti culturali più importanti dell’Austria, Patrimonio UNESCO dal 1996: si tratta del monumentale Castello di Schönbrunn, sontuosa residenza estiva della famiglia imperiale.

L’incomparabile veduta sulla capitale, l’imponenza dell’edificio e un parco da sogno ne fanno la meta principale da scoprire durante un viaggio da queste parti.

La storia del meraviglioso capolavoro viennese

La storia di Schönbrunn affonda le radici nel Medioevo, quando la tenuta si chiamava Katterburg e apparteneva ai domini feudali dell’Abbazia di Klosterneuburg: qui era presente anche un mulino e si praticavano l’agricoltura e la viticoltura.

Nel 1569, fu acquistata dall’imperatore Massimiliano per farne una tenuta di caccia e, nel corso dei secoli, subì vari ammodernamenti e modifiche.

In particolare, nel 1696, Leopoldo I incaricò l’architetto Johann Bernard Fischer di realizzare, per il figlio Giuseppe I, una residenza barocca che emulasse la prestigiosa Reggia di Versailles ma, a causa del budget limitato, ciò non fu possibile.

Il capolavoro viennese si afferma, infatti, quasi un secolo dopo quando Maria Teresa lo sceglie come residenza estiva e l’architetto Nicolaus Pacassi lo ricostruisce e lo amplia per lei a partire dal 1743 con delicati tocchi rococò in “Maria Theresa ocra” e una facciata “accesa” a contrasto con il più cupo Palazzo Reale utilizzato durante l’inverno.

Le sue sfarzose sale furono teatro di feste, affari di stato e videro anche un giovanissimo Mozart esibirsi davanti alla corte asburgica all’età di 6 anni.

Vivere l’incanto di corte

Dedicare del tempo alla scoperta del Castello di Schönbrunn significa rivivere l’incanto della corte asburgica in tutto il suo splendore. Il complesso vanta ben 1441 stanze in stile rococò, di cui 40 aperte al pubblico: il Tour Imperiale consente di ammirarne 22 mentre il Grand Tour prosegue nelle restanti 18 includendo gli interni del XVIII secolo all’epoca di Maria Teresa.

Catturano subito lo sguardo gli appartamenti dell’imperatore Francesco Giuseppe e di sua moglie “Sissi”, riccamente arredati in stile settecentesco, con la Sala delle Udienze dell’Imperatore e la cosiddetta “Sala delle Noci“, contraddistinta da una notevole pannellatura in noce del 1766 e da un candelabro scolpito in legno e ricoperto d’oro.

La camera da letto di Francesco Giuseppe, dove si spense dopo 68 anni di regno, è invece minimalista, con un semplice letto singolo.

Degno di nota è l’appartamento dell’imperatrice Elisabetta con il suo studio privato, l’intima camera della toeletta, e poi la camera da letto comune, allestita in occasione delle nozze nel 1854, e la stanza di Maria Antonietta che, ai tempi di Sissi, era adibita a sala da pranzo: oggi, spicca una tavola apparecchiata per la cena in famiglia con argenteria di corte, deliziosi bicchieri in cristallo e autentiche porcellane viennesi.

Una delle sale più incantevoli del Palazzo è senza dubbio la Sala degli Specchi, con gli specchi in cristallo che le danno il nome e la superlativa decorazione rococò in oro bianco.

Al piano terra, colpiscono invece le Camere Bergl, tra le stanze più favolose che Maria Teresa abbia occupato, con scenografici murales alle pareti che vanno da formali giardini barocchi a paesaggi esotici, realizzati dall’artista boemo Johann Wenzel Bergl.

Infine, emoziona la Grande Galleria, lunga 43 metri, impreziosita da affreschi, stucchi, decorazioni in stile rococò e due imponenti lampadari in cristallo.

Un parco a dir poco straordinario

Se il Castello è un vero gioiello, il parco, aperto al pubblico dal 1779, non è da meno.

Largo quasi due chilometri e progettato in stile barocco, ospita fontane, monumenti, statue e giardini all’inglese e si rivela come un inimitabile luogo di ricreazione per cittadini e turisti, aperto gratuitamente salvo alcune eccezioni.

Da vedere l’Orangerie, galleria lunga 189 metri costruita per riparare gli agrumi in inverno e oggi sede di concerti giornalieri, la Fontana dell’Obelisco, realizzata nel 1777, la Gloriette, uno dei monumenti più significativi, a commemorazione della battaglia di Kolin in cui l’Austria sconfisse la Prussia nel 1756, e il Giardino zoologico, il più antico del mondo.

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A Gardaland arriva una nuova e incredibile attrazione

Per chi andrà a Gardaland l’anno prossimo ci sarà una grande novità. Sarà aperta al pubblico una nuova e meravigliosa attrazione, ispirata al mondo dei nativi americani. “La storia degli indiani d’America è conosciuta da tutti”, ha spiegato Sabrina de Carvalho, CEO di Gardaland Resort “e, per questo, la nuova attrazione coinvolgerà – in modo diverso – ospiti di più generazioni”.

La nuova attrazione di Gardaland

Piacerà a tutti, insomma, anche ai grandi che, fin da bambini, si sono appassionati guardando film e serie televisive su cowboy e indiani. Chi andrà a Gardaland nei prossimi giorni, visto che è prevista una grande festa di Halloween, può fin d’ora sbirciare attraverso la recinzione viola che riporta la scritta significativa: “Un’antica leggenda di una tribù di indiani d’America”.

“Gardaland, con i suoi tre milioni di visitatori, si classifica tra le mete più visitate d’Italia e riveste un ruolo fondamentale nell’ambito dei parchi a tema nel mercato italiano. Con l’arrivo della nuova attrazione vogliamo continuare a far vivere esperienze memorabili ai nostri ospiti”, ha spiegato de Carvalho.

Non sono stati svelati i dettagli della nuova attrazione se non la tematica che si preannuncia alquanto intrigante. “Sarà un’importante realizzazione con una tematizzazione molto forte ispirata alle leggende dei nativi americani, da sempre protagonisti di storie vere, ma anche di opere cinematografiche e letterarie”, ha raccontato l’amministratore delegato di Gardaland in una nota stampa “che illustrano qualità come il coraggio, la prestanza fisica, l’altruismo, la forte connessione con la natura e i famosi rituali eseguiti per un’ampia varietà di scopi, dalla danza del sole a quella della purificazione”.

Halloween a Gardaland

A Gardaland la festa di Halloween è già partita e durerà tutti i weekend fino al 5 di novembre. Gardaland Magic Halloween quest’anno ha due versioni: una più spaventosa, da brividi, mentre l’altra è più tranquilla e colorata.

Il divertimento inizia già a partire dal venerdì sera quando vengono organizzati i “Venerdì da Paura”, pensati per tutti coloro che non hanno paura di mettersi alla prova. Ad accogliere gli ospiti, un Welcome Show completamente rinnovato con 13 corvi neri danzanti che, sulle note di una nuova base musicale fra acrobazie e giochi di fuoco, coinvolgono gli spettatori in uno spettacolo da brivido.

Dopo il successo dello scorso anno, il divertimento è raddoppiato anche nelle “Scary Zone” disponibili tutti i venerdì, quelle zone delimitate e infestate di zombie, mostri e da creature spaventose che hanno il compito di mettere alla prova il coraggio degli ospiti

Le attrazioni a tema Halloween

Durante Gardaland Magic Halloween, 20mila chilogrammi di zucche, lapidi, ragnatele e mostruose creature trasformano i viali del parco in un luogo ricco di fascino all’interno del quale scovare le tante novità a tema: dalla postazione make-up utile per assomigliare al mostro preferito, alla mostro band itinerante fino al “Trick or Treat, la caccia all’ultimo dolcetto”. Tutti i partecipanti, acquistando la propria e personale zucca, dovranno compiere una missione: scovare gli stand dedicati all’iniziativa e cumulare, entro fine giornata, circa 450 grammi di caramelle colorate.

Nei fine settimana, nuove avventure anche al Buffalo Stage con Windigo, una creatura leggendaria, appartenente alla mitologia dei nativi americani che trasporta gli spettatori nel lato più “oscuro” del Vecchio West con danze rituali tradizionali, suggestive esibizioni di giocoleria e spettacolari acrobazie.

Il Teatro della Fantasia, invece, è invaso dall’eclettico “Wondy e la pozione magica”, uno spettacolo pensato per i più piccoli, un mix di giocoleria, comicità, magia, sorprese e interazione che coinvolge e diverte ogni ospite.

Nuova programmazione anche al Gardaland Theatre dove va in scena uno spettacolo tematizzato: “Midnight, l’ora del Duca”, un “dark show” presentato da artisti acrobati e performer provenienti dal “Circo degli orrori”, accompagnati da una colonna sonora suggestiva, una scenografia speciale e dall’inserimento di effetti speciali e di magiche illusioni. Il pubblico è invitato a visitare le cupe segrete del misterioso castello, dove si aggirano bizzarri personaggi e dove mostruose creature vengono tenute prigioniere.

Per tutto il periodo di Gardaland Magic Halloween anche il Bosco degli Gnomi cambia look e si trasforma nel Bosco Stregato, un percorso interattivo, adatto a bambini a partire da cinque anni, popolato dalle creature più iconiche di Halloween. Ciascun ospite, una volta varcato l’ingresso, diventa immediatamente “vittima” dei divertenti scherzetti fatti dai dispettosi abitanti del bosco.

Per l’occasione, poi, il Cinema 4D offre due nuove prime visioni: la prima con “IT – The 4D Experience” disponibile durante i “Venerdì da Paura”, destinato a un pubblico di età superiore ai 14 anni (i minori di 14 anni dovranno essere accompagnati), e la seconda con “Happy Family – The Ride” tutti i sabati e le domeniche.

In piazza Jumanji, appuntamento per il gran finale con la Regina di Halloween, lo show che vede protagonista la strega Zenda, la mascotte di Gardaland Prezzemolo, Aurora e il loro corpo di ballo al gran completo. Tra canzoni, coreografie, numeri acrobatici viene quindi proclamata la regina di Halloween.

Durante le giornate di Halloween non mancano proposte di cibo e bevande a tema: hot dog con dita di wurstel insanguinate, creepy burger, black focaccia, burrito cochinita, scary pizza, black schiacciata, scary ice cream, mele stregate, scary dessert e cocktail infernali.

Il divertimento si raddoppia in vista della notte più spaventosa di sempre, quella del 31 ottobre, in occasione dell’Halloween Party, quando piazza Jumanji si trasforma in un’area dance aperta fino a tarda notte con ospiti da paura.

Inutile dire che per concludere l’esperienza da brividi a Gardaland l’ideale sarebbe soggiornare in uno degli hotel a tema del parco: Gardaland Hotel, Gardaland Adventure Hotel e soprattutto Gardaland Magic Hotel, perfetto per l’occasione.

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Questa è la migliore attrazione d’Europa. E non è un monumento

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per contemplare i capolavori di Madre Natura, per ammirare quelli creati dall’uomo, e per toccare con mano le tradizioni e la cultura di popoli lontani. Ma lo facciamo anche per raggiungere, visitare e fotografare tutti quei monumenti iconici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi.

La Tour Eiffel, il Colosseo, la Sagrada Familia e poi, ancora, l’Acropoli d’Atene e Buckingham Palace: queste sono solo alcune delle destinazioni europee che ogni giorno migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo raggiungono. Tra queste ne spicca una che non è un monumento, né una scultura artistica o architettonica, eppure si è aggiudicata il primato di migliore attrazione d’Europa.

Stiamo parlando della Guinness Storehouse di Dublino, l’iconica fabbrica della birra simbolo dell’Irlanda che ha battuto rivali d’eccezione per posizionarsi al primo posto dei World Travel Awards. Se non siete mai stati in questo tempio della birra vi sveliamo i motivi di questa vittoria e vi spieghiamo perché dovreste raggiungerla il prima possibile.

Benvenuti nella Guinness Storehouse

Pensi a Dublino e dici birra, anzi Guinness. La capitale dell’Isola di Smeraldo, infatti, è legata indissolubilmente alla bevanda in questione. Lo sanno bene tutti quei viaggiatori che giungono in Irlanda per ammirare i paesaggi verdi, i castelli e i parchi, e che non rinunciano a soste di gusto accompagnate proprio dall’iconica Guinness.

La storia d’amore tra la città natale di Oscar Wilde e la birra ha origini antichissime che risalgono a oltre due secoli e mezzo fa. Era il 1759 quando Arthur Guinness, uomo d’affari di Celbridge, scelse di affittare un edificio a James’s Street per trasformarlo in una birreria. Tutto il resto è una storia da primati che ha permesso al birrificio di Arthur Guinness di diventare il più grande d’Irlanda nel 1838 e il più grande del mondo del 1914. La stessa storia che tutti i cittadini d’Europa conoscono, se non per i suoi dettagli, sicuramente per il suo gusto.

Entrando all’interno del Guinness Storehouse di Dublino si può diventare parte della storia della celebre birra attraverso degustazioni, osservazioni e visite guidate per comprendere il segreto di una delle bibite più popolari e conosciute del mondo intero. L’edificio, infatti, non è un semplice birrificio ma un vero e proprio museo tematico che si snoda su sette livelli che raccontano dettagli, segreti e caratteristiche della birra simbolo d’Irlanda.

La Guinness Storehouse di Dublino è una vera e propria istituzione in città, nonché una delle attrazioni turistiche più visitate nel Paese e non solo. Come hanno confermato i risultati dei World Travel Awards, infatti, il birrificio della Guinness si è guadagnato il primato di migliore attrazione d’Europa sbaragliando una concorrenza super agguerrita.

Dublino: la migliore attrazione d’Europa

Seguita da Buckingham Palace, dalla Sagrada Familia, dall’Acropoli, dal Colosseo e dalla Tour Effeil, la Guinness Storehouse si è aggiudicata così il primo posto nella classifica delle migliori attrazioni d’Europa. Non che sia una novità in senso assoluto, questa vittoria, dato che già nel 2015 il birrificio aveva conquistato lo stesso primato. Inoltre, come abbiamo anticipato, si tratta di una delle attrazioni più celebri e visitate nel Paese.

La sua popolarità non stupisce: sede della Guinness da più di 250 anni, questo birrificio è stato trasformato in un museo che permette di fare un viaggio nel passato e nel presente per scoprire e toccare con mano l’anima del simbolo dell’Irlanda.

Se avete in mente di visitare la Guinness Storehouse di Dublino, non dimenticatevi di concedervi un momento di relax all’interno del Gravity Bar. Potrete degustare la migliore birra del Paese sul tetto dell’edificio di St. James’s Gate con una vista mozzafiato sull’intera città.

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Belle e ingannevoli: le attrazioni turistiche più sopravvalutate del mondo

Vengono visitate da tantissimi turisti in tutto il mondo, eppure sarebbero sopravvalutate. Almeno stando ai dati emersi dallo studio effettuato da Stashner che ha preso in esame diversi paramenti per stilare una classifica dei luoghi che – volendo – si potrebbe anche evitare di inserire in un itinerario di viaggio.

Nello studio, come viene spiegato, sono stati presi in esame alcuni dati, tra cui recensioni Google, coinvolgimento su TikTok, distanza dall’aeroporto, sicurezza turistica e qualità dell’alloggio. Ma quali sono le mete belle e ingannevoli, le attrazioni turistiche più sopravvalutate al mondo?

I primi dieci posti della classifica delle destinazioni sopravvalutate

Al primo posto della classifica delle destinazioni sopravvalutate si trova la Hollywood Walk Of Fame, a Los Angeles sul cui marciapiede si possono ammirare le stelle più brillanti: realizzate in rame, ammontano a circa 25mila e riportano i nomi dei personaggi di spicco del mondo dello spettacolo. Vale la pena visitarla? A quanto pare, almeno secondo la ricerca, non così tanto. E, tra l’altro, non è la prima volta che la celebre strada compare nella classifica (era già accaduto nel 2019).

Così come non varrebbe la pena visitare il Grand Bazaar di Istanbul, uno dei luoghi che vengono segnati tra le mete di viaggio tra quelle imperdibili quando si parte per la Turchia. Il fascino del grande mercato (a quanto pare ospita più di 4mila venditori) non fa presa. Almeno non su tutti. Punteggi bassi per la sicurezza turistica e per la distanza con l’aeroporto.

Al terzo posto un altro luogo che potrebbe stupire: si tratta del Taj Mahal in India, per raggiugerlo dal più vicino scalo internazionale bisogna compiere 219 chilometri. Bianco, stupefacente nella grandezza, è stato realizzato tra il 1631 e il 1648. Ma, nonostante la bellezza, è sopravvalutato (a quanto pare).

Ci spostiamo a Tampa Bay, in Florida, per il quarto luogo della lista: si tratta del parco a tema Busch Gardens, con una valutazione della qualità degli alloggi locali molto bassa. Quinta posizione, poi, per il Lotte World in Corea del Sud, un luogo che ospita un parco tematico, un centro commerciale e un acquario. Tra le recensioni, riportate dal Daily Mail, viene sottolineato il fatto che è sovraffollato.

Partono in molti per ammirare il Victoria Harbour di Hong Kong, con il suo skyline celebre in tutto il mondo. Però si trova al sesto posto della classifica: non tutti sono soddisfatti dalla visita, poiché pare che “non ci sia molto da vedere”. Con il settimo posto, poi, si resta sempre ad Hong Kong con il Ocean Park. Che piace, certamente, ma, a quanto pare, non a tutti.

Ottava posizione per un altro luogo considerato imperdibile, si tratta del Santuario Fushimi Inari in Giappone, uno luogo di culto molto interessante, intorno inoltre si trovano suggestivi sentieri. Ma la visita dell’edificio, affermano alcuni, non varrebbe la pena.

Si snoda per oltre 21mila chilometri, è un monumento noto in tutto il mondo, ma c’è chi non la ha apprezzata: stiamo parlando della Grande Muraglia Cinese al nono posto della classifica. Decimo posto, infine, per Everland il più grande parco a tema che si può trovare in Corea del Sud. Anche in questo caso la quantità di persone ha avuto il suo peso sulla classifica finale.

I posti più belli da visitare

Ma se alcune attrazioni non hanno risposto alle aspettative dei viaggiatori non è andata così per tutte. Ci sono location, infatti, che sono entrate nel cuore e che vanno a stilare la classifica di quelle da visitare se si pianifica una vacanza.

Quali sono? Al primo posto si trova il Palazzo del Parlamento ungherese a Budapest, che si affaccia sul Danubio con tutta la sua bellezza. A seguire il parco a tema Disneyland Paris in seconda posizione, che ha ottimi punteggi sotto tutti i punti di vista. Mentre la Laguna Blu geotermica in Islanda è in terza: vicina alla capitale Reykjavik è un luogo dal grande fascino. A completare i primi cinque posti della classifica delle destinazioni migliori ci sono: Plaza de España a Siviglia in Spagna alla quarta posizione e, per concludere, il monumento religioso Angkor Wat a Siem Reap, in Cambogia.

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Cueva de los Verdes, la grotta con un misterioso tunnel sottomarino

Situata a nord di Lanzarote, e integrata nel vasto paesaggio vulcanico del Malpaís de la Corona, la Cueva de los Verdes è una delle meraviglie nascoste nelle viscere della più orientale delle Isole Canarie, ammantata di un misterioso e particolare fascino mitologico. La destinazione perfetta per chi desidera provare l’ebrezza di un vero e proprio viaggio al centro della Terra, impreziosita da un incredibile tunnel sottomarino, tra i più estesi di tutto il pianeta, e custode di un segreto che pare lasciare senza fiato chiunque visiti questa attrazione unica.

Cueva de los Verdes, attrazione imperdibile in un viaggio alle Canarie

La Cueva de los Verdes è una delle attrazioni più famose di Lanzarote, situata nel comune di Haría. È lunga circa 7 km – dei quali, solo 1,5 visitabili dal pubblico – ed è costituita da un complesso di gallerie, passaggi con volte suggestive e lagune sotterrane, che si estende dal vulcano Monte Corona alla costa, inabissandosi nel mare per 1500 metri nel cosiddetto Tunnel di Atlantide, uno dei più importanti tunnel di lava del mondo. Insieme ai Jameos del Agua, cui è collegata, la grotta è una parte del tubo vulcanico che si è formato in seguito all’eruzione del Corona, avvenuta all’incirca 4000 anni fa. Al suo interno sorprende un’inaspettata varietà di colori: rosso, dovuto all’ossido di ferro, giallo, per i fosfati, bianco, dato dal carbonato di calcio, nero, conferito dalla roccia basaltica.

Si narra che fosse anticamente utilizzata dalla popolazione locale per rifugiarsi dagli attacchi dei corsari barbareschi che periodicamente devastavano l’isola durante i secoli XVI e XVII, e che abbia preso il nome dalla famiglia Verdes, allevatori di bestiame nella zona circostante. A partire dal XIX secolo, la grotta è diventata una meta obbligata per i viaggiatori europei, gli studiosi e gli scienziati affascinati da questa singolare formazione vulcanica.

La grotta delle meraviglie a Lanzarote, custode di un segreto

Negli anni Sessanta, sotto la supervisione di Jesús Soto, sono stati eseguiti interventi architettonici all’interno della grotta per renderla una delle attrazioni più ambite dell’isola e di tutte le Canarie. Nel rispetto dell’ambiente naturale, la mano dell’artista si è limitata a valorizzare lo straordinario percorso che conduce alla scoperta di questa meraviglia, con l’aggiunta di luci artificiali e suoni ambientali che esaltano le forme capricciose che la lava ha lasciato nel suo devastante passaggio, creando un’atmosfera di poetica bellezza. Il tutto riuscendo nell’impresa di mantenere un perfetto equilibrio tra Madre Natura e ingegno umano, consentendo, a chiunque voglia provare l’incredibile esperienza di scendere nelle viscere della Terra, di godere appieno del sorprendente paesaggio sotterraneo.

Cueva de los Verdes è oggi uno dei sette centri culturali dell’isola di Lanzarote. Il complesso naturale è stato dichiarato ufficialmente completo nel 1977, con l’aggiunta del sorprendente Auditorium, uno spazio unico al mondo, dove assistere a concerti speciali e altre attività culturali in un ambiente intimo e incredibilmente suggestivo. La particolarità della grotta vulcanica, la sua atmosfera, le caratteristiche del suono, la speciale illuminazione e la vicinanza dello spettatore al palco, trasformano ogni spettacolo in un incontro stimolante tra arte e natura. Il tour all’interno della Cueva de los Verdes comprende anche tre affascinanti aree: la Sala de las Estetas, la Garganta de la Muerte e la Puerta Mora.

Si dice, infine, che la grotta sia custode di un sorprendente segreto. Tuttavia, pare che possa essere conosciuto solo da coloro che l’hanno visitata o che la visiteranno, e che si impegnano a non divulgarlo. Non resta, quindi, che andare a vederla di persona per conoscerlo.

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Alla scoperta dei segreti di Roma sotterranea

Laghi, percorsi nascosti, catacombe, bunker e cripte antiche: questo e molto altro nascondono i sotterranei della capitale, la città eterna che non smette mai di stupire. Nella Roma sotterranea c’è un percorso pieno di fascino e storia che ben pochi conoscono, ma che si snoda per chilometri sotto i sampietrini incastonati del centro storico.

Dal Colosseo a Fontana Di Trevi le visite guidate di Roma nascosta sono una tappa fondamentale per chi non ne ha mai abbastanza della città più bella del mondo. Sapevi che è possibile visitare anche i sotterranei del Colosseo? E che nel complesso architettonico di Villa Torlonia Mussolini fece costruire un rifugio antiatomico nelle profondità del sottosuolo?

Scopriamo insieme quali altri segreti nasconde Roma sotterranea, e come visitare questi esclusivi luoghi nascosti.

Visita nei sotterranei del Colosseo: una tappa da non perdere

Iniziamo il tour dal simbolo di Roma e dell’Impero Romano, il Colosseo, lo storico monumento più famoso del mondo. Molti di noi lo avranno visitato, ma non tutti sanno che nasconde anche una vasta area sotterranea dove i gladiatori si preparavano per gli spettacoli. Il nome tecnico di queste aree è ipogei, costruiti durante il regno di Domiziano in seguito al termine della costruzione esterna del Colosseo.

Si trattava in effetti di un vero e proprio backstage dell’anfiteatro, dove i protagonisti si rifugiavano in cerca di un momento di tranquillità durante l’attesa. Anche gli animali venivano posti in queste aree sotterranee, collegate con l’arena principale attraverso una lunga serie di tunnel. Oggi questi luoghi si sono conservati, ma hanno subito l’effetto dell’erosione da parte degli agenti atmosferici e degli elementi naturali.

Una visita nei sotterranei del Colosseo ti riporterà indietro nel tempo, facendoti rivivere le emozioni della Roma imperiale. Per non perdere questa occasione ti consiglio di partecipare a un tour organizzato, che abbina l’accesso all’arena con una visita nei sotterranei e ai Fori Imperiali. Puoi trovare maggiori informazioni su questo tour guidato qui.

La Trastevere sotterranea

Nel pittoresco quartiere romano del Rione Trastevere il sottosuolo nasconde vere e proprie gemme sotterranee, tra cripte e affreschi questo percorso ti stupirà. È qui che, guidato da un archeologo esperto, potrai ammirare i resto della chiesa paleocristiana di San Crisogono, che apre le porte di uno scenario ancora più vasto risalente alla Roma del IV secolo, fatto di abitazioni romane, affreschi e ambienti di sepoltura dedicati alla martire Cecilia, con la sua basilica.

Trovandosi nel sottosuolo può sembrare un itinerario difficile, ma in realtà è adatto a tutta la famiglia e nel percorso è possibile camminare senza alcuna difficoltà.

Se vuoi visitare la Trastevere sotterranea puoi partecipare a un tour guidato, come puoi immaginare questa zona è visitabile solamente con una visita organizzata e una guida esperta.

I laghetti sotterranei di Monteverde

Questa scoperta sensazionale risale solamente ai primi anni ’30, quando alcuni speleologi si trovarono davanti a una serie di piccoli laghetti sotterranei con acqua limpida e cristallina, provenienti da una cava di tufo, nei pressi del complesso San Camillo Forlanini, un’importante istituzione ospedaliera di Roma. Si pensa che i pazienti in degenza nell’ospedale vi si rifugiassero durante la guerra.

Ma questa non è l’unica conformazione sotterranea di questo genere, che sembra infatti essere tipica di alcune zone romane, tanto che una stessa conformazione è stata rilevata anche sotto il Celio. Incredibile!

Un gruppo di esperti si è in seguito immerso nei cunicoli sotterranei alla scoperta di questi percorsi del sottosuolo romano, nel 2013, riportando alla luce un reportage fotografico sorprendente. Purtroppo questa come altre zone di Roma sotterranea non è accessibile ai visitatori, essendo territori impervi e ancora poco battuti. Senza dubbio il percorso dei segreti nascosti romani nel prossimo futuro potrà essere reso più accessibile anche ai cittadini e ai turisti, con le dovute modifiche.

Le Catacombe di San Callisto

Sappiamo già che Roma sotterranea offre tanti scenari appartenenti all’epoca romana antica, tra questi spiccano per il numero le cripte e le catacombe, di grande importanza per il loro significato simbolico e religioso.

Le catacombe romane si configurano come un lungo labirinto di vicoli, camere sepolcrali a 16 metri di profondità dove è facile perdersi senza l’aiuto di una guida esperta. Le catacombe sono antichissime e rappresentano un patrimonio culturale senza eguali, tra le più famose avrai forse sentito parlare delle Catacombe di Domitilla, o quelle di San Callisto, o della Cripta dei Frati Cappuccini, un ossario sotterranei nei pressi di Via Veneto che custodisce le ossa di circa 3700 monaci.

Non perderti l’esperienza di visitare questi antichi meandri cittadini, puoi scegliere tu la data e prenotare online una visita guidata in questi luoghi da brivido! Questo tour organizzato in particolare prevede anche un transfer da e per il centro di Roma. Importantissimo munirsi di acqua e scarpe comode per vivere al meglio l’esperienza. Se soffri di claustrofobia potrebbe non essere la visita giusta per te!

I sotterranei di Fontana Di Trevi

Se ti stai domandando cosa si celi sotto alla fontana più famosa al mondo te lo sveliamo noi: si tratta di una meravigliosa area archeologica scoperta di recente, risalente all’epoca di Nerone.

Si chiama Vicus Caprarius, o più romanticamente Città dell’acqua, ed è una vasta area occupata da una lussuosa residenza signorile attraverso cui passano alcune tubazioni alimentate dalla stessa acqua della fontana. La domus risale al IV secolo, e ad oggi è possibile visitarla: si tratta di un’esperienza unica, da non perdere per la sua straordinaria bellezza.

Se sei interessato puoi acquistare subito il tuo ingresso, ti verranno consegnate anche delle cuffie per ascoltare meglio la guida. L’incontro per la visita è direttamente a pochi passi dalla Fontana di Trevi, e il numero massimo di partecipanti è di otto persone. Durante la visita verrai a conoscenza di tutti i segreti di questa opera che tutto il mondo ci invidia.

Bunker e rifugi antiatomici

Il sottosuolo romano nasconde tra i suoi segreti anche alcuni importanti bunker antiatomici e antiaerei, fatti realizzare in epoche diverse durante le guerre come luoghi di protezione. Se ne contano almeno tre: il primo in corrispondenza della residenza mussoliniana di Villa Torlonia, mai usato perché non concluso; il secondo venne fatto costruire per volere dei Savoia nel Casale delle Cavalle Madri, con una struttura circolare che poteva ospitare anche le macchine, mentre il terzo si trova all’Eur, il quartiere romano fatto costruire sempre da Mussolini, sotto il palazzo degli Uffici, nato con lo scopo di proteggere i funzionari coinvolti nella realizzazione della mai conclusa esposizione universale.

Ci sarebbe un quarto bunker, fatto sempre costruire da Mussolini, sotto una delle due torri di Piazza Venezia. Il quarto bunker, come anche i precedenti, non è visitabile, ma secondo gli esperti avrebbe una pianta quadrata e si estenderebbe per 72 metri quadrati. Vi si accederebbe attraverso una scala in mattoni. Anche questo bunker non sarebbe mai stato usato da Mussolini.

Basilica San Giovanni in Laterano

L’importante famiglia dei Laterani lasciò a Roma molte testimonianze architettoniche nel quartiere di San Giovanni, uno dei più belli della città. Ne è simbolo la splendida Basilica di San Giovanni in Laterano, icona della città e custode di altri tesori a ben 6 metri di profondità dal pavimento di base.

Si tratta di un vasto complesso di costruzioni addirittura risalenti al I secolo d.C., i resti di un’epoca imperiale tra le più imponenti della storia mondiale.

Questo caseggiato è formato da una serie di ambienti che si susseguono in profondità, insieme a una fila di pilastri decorati. Sempre nei dintorni del caseggiato è visibile anche ciò che resta di una caserma del corpo a cavallo, gli Equites Singulares, risalente al II secolo d.C. durante la reggenza di Settimio Severo.

Puoi visitare San Giovanni in Laterano e i suoi splendidi sotterranei prenotandoti per una visita guidata, comprensiva di una visita nella cattedrale di Roma, così soprannominata, e di altre 4 meravigliose basiliche papali che insieme costituiscono il percorso della Roma Cristiana.

La storia che inizia all’interno delle navate continua sotto le chiese, lungo metri di aneddoti che potrai scoprire soltanto attraverso la guida di un esperto. Questo splendido tour dura 3 ore, puoi prenotarlo comodamente online e ricordati che nelle basiliche non è permesso indossare abiti corti e succinti.

Le visite guidate di Roma nascosta custodiscono momenti di sorprendente ispirazione, dove la storia del passato si intreccia con il presente negli angoli bui delle cripte e dei lunghi tunnel.

Quando già i tesori di Roma sembrano essere ineguagliabili per la cultura immensa che ci mostrano, la città ci svela ogni momento nuovi cunicoli pieni di informazioni, aneddoti, qualcosa che non sapevamo e di certo ancora ne scopriremo di nuovi.

Sotterranei nel Colosseo che un tempo erano occupati da gladiatori, domus signorili nascoste a metri e metri di profondità, cripte che ancora oggi nascondono i resti di importanti personaggi religiosi: la città eterna promette questo e tanto altro, come se il primato di città più bella del mondo non le bastasse ora ha deciso di regalare anche un percorso sotterraneo pieno di fascino e di storia antica, qualcosa che solo questa città può donare.

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“Tlaxcala sì esiste”: alla conquista del turismo italiano

È lo Stato più piccolo del Messico, ed è ancora sconosciuto non soltanto in Italia ma anche in Europa: eppure, “Tlaxcala sì esiste” e sa offrire un turismo di qualità con eventi unici e attrazioni di spicco che meritano di essere scoperti e vissuti.

Ed è così che è nato il progetto volto a sorprendere e ad attrarre i turisti italiani, per dar loro modo di vivere in prima persona la bellezza e la vasta gamma di manifestazioni della regione messicana di Tlaxcala, facilmente raggiungibile sia da Città del Messico che da Puebla, rispettivamente a due ore e un’ora di distanza, come ha ricordato Josefina Rodriguez Zamora, segretaria del turismo del governo dello Stato di Tlaxcala.

Alla scoperta dello Stato più sostenibile e sicuro del Messico

Tlaxcala merita davvero di salire alla ribalta e di ottenere l’attenzione del turismo italiano e mondiale: infatti, è lo Stato più sostenibile del Paese, con una purezza dell’aria tale che consente di ammirare il volo notturno delle lucciole, nonché il più sicuro, in quanto i viaggiatori possono muoversi con assoluta tranquillità.

Ma non è tutto. Come specificato da Zamora, vanta un legame speciale con l’Italia con la località Val’Quirico che ricorda la Toscana non soltanto per il nome ma anche per l’architettura ed è motivo di curiosità per i messicani che scelgono così di venire a visitare il Belpaese.

Ancora, plus della piccola regione del Messico sono l’accoglienza, il calore degli abitanti e un’ampia ricettività con ben 5000 stanze di varie tipologie.

E tra i punti di interesse? Il primo luogo da mettere in lista è, appunto, Val’Quirico, piccolo borgo medievale dove acquistare oggetti di artigianato, passeggiare lungo le stradine acciottolate ammirando le facciate in pietra, i murales e i vicoletti, e gustare ottima cucina nei vari ristoranti.

Il Parco Nazionale La Malinche, noto anche come “Matlalcuéyatl”, invece è la meta perfetta per le attività all’aria aperta, alpinismo, trekking e campeggio: ospita la quinta montagna più alta del Messico ed è considerato “un museo a cielo aperto di flora e fauna”.
Qui si trova anche il vulcano spento La Malinche, uno dei più antichi del Paese, parte dei bacini dei fiumi Atoyac e Guadalupe, dalla cui vetta si gode di un panorama difficile da descrivere a parole.

Altre tappe da non perdere sono poi San Pablo del Monte dove vi sono circa 80 laboratori che danno vita a pregiati oggetti in Talavera, la tipica ceramica smaltata caratterizzata dal tono bianco latte uniforme, che mette in risalto le tinte unite del blu, l’area archeologica di Cacaxtla, la città di Tlaxco incastonata tra le montagne con splendidi paesaggi plasmati da ruscelli e cascate, e il Santuario e Basilica di Ocotlán a Tlaxcala  città, complesso architettonico che consta di due edifici: la Cappella di Guadalupe e il Portale dei Pellegrini.

I collegamenti diretti con l’Italia

Italia e Messico sono Paesi amici, uniti anche dallo stesso colore nelle proprie bandiere” ha detto Carlos Eugenio Garcia de Alba Zepeda, l’ambasciatore del Messico in Italia, ricordando anche i voli diretti effettuati da Aeromexico con partenza da Roma e arrivo a Città del Messico e quelli di Neos da Malpensa a Cancun.

L’obiettivo per il 2024 è quello di ospitare 200.000 turisti italiani, superando così la soglia di 180.000, numero stabile da ormai molto tempo e ancora non superato.

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Questo “nuovo” vulcano è diventato già un’attrazione turistica

Organizzare un viaggio in Islanda, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Lo è perché quei paesaggi incontaminati, che da sempre popolano l’immaginario dei viaggiatori, sono così belli che non sembrano reali, e non si possono descrivere, ma solo vivere.

Terme naturali, campi di lava, vulcani e geyser, e poi ancora ghiacciai imponenti e parchi nazionali: queste sono alcune delle meraviglie che appartengono a un Paese la cui natura è diventata un patrimonio per l’intera umanità. A queste, poi, si aggiungono la cultura, le tradizioni e il passato vichingo di un’isola che non smette mai di stupire.

Raggiungere l’Islanda, dicevamo, è una di quelle avventure che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita. Ma farlo adesso vuol dire assistere a un nuovo e incredibile show, quello di un paesaggio in continuo mutamento a causa dell’eruzione di un nuovo vulcano che è già diventato un’attrazione turistica.

Bentornati in Islanda

Il cielo d’Islanda si è acceso ancora una volta di meraviglia incantando il mondo intero. Nella terra dei vulcani, infatti, l’attività è costante e attira ogni anno l’interesse di migliaia di avventurieri provenienti da ogni parte del mondo. Sono più di 100 i vulcani che si snodano in tutto il Paese, molti dei quali ancora attivi e visitati, contemplati e fotografati da cittadini e viaggiatori.

L’attività vulcanica del Paese è diventata con gli anni una vera e propria attrazione turistica, come dimostra anche la celebre eruzione che ha infuocato il territorio durante l’estate. Nel mese di luglio, infatti, nell’area che si snoda attorno al Fagradalsfjall, a circa 40 chilometri da Reykjavik, si è aperta una nuova fenditura che ha dato vita a un’incredibile eruzione.

Non si tratta di una novità assoluta in realtà. Nel luogo dove è sorto Litli-Hrútu, questo il nome del vulcano di cui tutti parlano, era già iniziata un’attività negli anni precedenti, con un eruzione nel marzo del 2021 e un’altra nell’agosto dell’anno successivo. Il vulcano, che sorge su una zona inattiva da secoli, ha registrato quest’estate un’apertura di 300 metri, guadagnandosi l’appellativo di “Più recente Baby Vulcano della terra”, come ha specificato la BBC.

La sua attività si è trasformata in un incentivo per visitare l’aerea di Fagradalsfjall. Attraversando sentieri tutt’altro che semplici, migliaia di persone hanno raggiunto il sito contemplare e fotografare lo spettacolo della lava che fuoriesce dal vulcano.

Come visitare Litli-Hrútu

Sono passate settimane dall’eruzione di Litli-Hrútu, eppure questo nuovo vulcano ha già attirato l’attenzione di tutti, al punto tale da essere diventato tappa obbligatoria di un itinerario di viaggio in Islanda. A spiegare come visitare il sito dell’eruzione vulcanica del 2023, e come raggiungerlo, ci hanno già pensato gli operatori turistici locali.

Litli-Hrútu si trova nell’area del vulcano Fagradalsfjall, nella penisola di Reykjanes e non molto distante dall’Aeroporto Internazionale di Keflavik. Chi vuole visitare quest’area ancora fumante, e lasciarsi suggestionare dal paesaggio vulcanico, può farlo prendendo parte ai diversi tour organizzati oppure in autonomia.

Noleggiando un auto, infatti, è possibile raggiungere i parcheggi vicino al sito e raggiungere il vulcano a piedi percorrendo circa 10 chilometri da Suðurstrandarvegur. A causa dell’attività in continua evoluzione del vulcano, l’area potrebbe essere chiusa al pubblico per motivi di sicurezza. Il consiglio è quello di consultare il sito Viaggiare Sicuri prima di mettersi in viaggio.