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Cosa vedere nei dintorni di Skopje: le gite da non perdere

Sebbene sia un paese di piccole dimensioni, la Macedonia del Nord è un mosaico di attrazioni turistiche che meritano di essere visitate, anche con una gita in giornata. La capitale, Skopje, rappresenta la base ideale da cui partire alla scoperta di antiche cittadine ricche di storia e tradizioni, siti archeologici millenari, aree naturali incontaminate, laghi e canyon che attendono solo di essere esplorati. Ecco una panoramica delle più belle escursioni giornaliere da fare nei dintorni di Skopje

Matka

Alle porte di Skopje si apre lo spettacolare Canyon Matka, una gola scavata dal fiume Treska nell’arco di millenni, diventata una meta imperdibile per gli appassionati di escursionismo, speleologia e, in generale, delle attività all’aria aperta. Matka è famoso per le sue grotte, che sono vere meraviglie geologiche, oltre che siti storici di grande importanza, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici che risalgono a migliaia di anni fa, retaggio delle antiche popolazioni locali che abitavano la regione. La più nota è la grotta di Vrelo, considerata tra le più grandi al mondo, resa particolarmente suggestiva dalla presenza stalattiti e stalagmiti.

Una rete di sentieri di varia difficoltà e ben segnalati si snoda tra le montagne e lungo il canyon, dove sorgono alcune chiese e monasteri che risalgono anche al XIV secolo, antiche testimonianze della lunga storia religiosa della Macedonia del Nord. Tra i più popolari, facilmente raggiungibili a piedi, ci sono il monastero di San Nicola Shishevski, da cui si gode una vista panoramica spettacolare, e quello ortodosso di San Andrea, famoso per i suoi affreschi ben conservati.

Le pareti rocciose del Canyon Matka, con un centinaio di vie attrezzate, sono un’attrazione irresistibile per gli appassionati di arrampicata di tutti i livelli. Mentre le acque tranquille del fiume Treska e del lago Matka sono ideali per kayak e canottaggio.

Tetovo

A circa mezz’ora da Skopje, Tetovo accoglie i visitatori con la sua animata atmosfera da “piccola Istanbul” e l’architettura in stile ottomano degli edifici più significativi, espressione di una profonda tradizione islamica. Tra le attrazioni locali spicca la Moschea Colorata, un capolavoro architettonico del XIX secolo, famosa per gli affreschi floreali dai vivaci colori che decorano non solo l’interno, ma anche l’esterno dell’edificio.

Situata ai piedi del monte Sar e attraversata dal fiume Pena, la città è dominata dalla Fortezza di Tetovo che risale al periodo ottomano, sorta sul luogo di un antico monastero medievale. Per conoscere la storia e la ricca cultura locale bisogna visitare il Museo della Regione di Tetovo. Allestito in una tipica casa macedone, espone reperti archeologici, opere d’arte e costumi tradizionali. Altri luoghi da non perdere durante una gita a Tetovo sono l’hamam, il bagno turco del XVI secolo oggi centro culturale e sede di mostre, e l’Arabati Baba Tekke, un monastero sufi tuttora molto attivo e frequentato.

Ocrida

Una delle città più antiche e affascinanti della Macedonia del Nord, Ocrida è la meta ideale per una gita in giornata da Skopje all’insegna della cultura e del relax nella natura. Adagiata sulle rive del lago omonimo, Ocrida è conosciuta per la sua eredità storica e la magnificenza del paesaggio. Tanto da essere tra le poche località al mondo dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco sia per la ricchezza culturale che per quella naturale. Conosciuta come la Gerusalemme della Macedonia, pare che un tempo vantasse ben 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno, e tuttora il loro numero è alquanto elevato.

La più famosa, anche per la posizione panoramica sul lago, è la Chiesa di San Giovanni a Kaneo, un gioiello di architettura bizantina risalente al XIV secolo, che custodisce una pregevole iconostasi e affreschi antichi. Splendidi affreschi bizantini decorano anche l’interno della Chiesa di Santa Sofia che risale all’XI secolo.

Particolarmente suggestivo è il complesso della chiesa e del monastero di San Clemente e San Panteleimone, sulla collina di Plaosnik, che in passato fu anche una scuola religiosa, mentre oggi è considerato uno dei più importanti santuari ortodossi macedoni, meta di pellegrinaggi. L’imponente Fortezza di Samuele domina la città vecchia di Ocrida con la sua cinta muraria medievale che conserva ancora le antiche torri merlate da cui si gode una magnifica vista.

Una gita in barca è il modo migliore per esplorare il Lago di Ocrida, uno dei più antichi e profondi d’Europa, che offre numerose attività agli amanti della natura, compresa la possibilità di avvistare le molte specie di uccelli rari che vengono a svernare sulle sue rive.

Kokino

Basta un’ora per raggiungere Kokino da Skopje e catapultarsi in uno dei più antichi osservatori astronomici del mondo, non a caso conosciuto anche come la Stonehenge macedone. Situato a circa 1000 metri d’altitudine in cima al Monte Taticev Kamen, raggiungibile con una facile passeggiata, Kokino è un sito archeologico unico risalente all’Età del Bronzo. Comprende formazioni megalitiche disposte secondo precisi allineamenti astronomici e marcatori che servivano per seguire i cicli del sole e della luna e misurare le stagioni.

Cuore del sito è il complesso megalitico che ospita diverse strutture in pietra, tra cui il Trono del Sole che rappresenta un punto focale durante il solstizio d’estate, quando è perfettamente in linea con il sole nascente; mentre la Porta della Luna indica il sorgere della luna durante il solstizio d’inverno. Un centro informativo offre notizie dettagliate sulla storia e l’archeologia del sito, mentre pannelli didattici disseminati lungo il percorso aiutano a comprendere le funzioni originarie delle diverse strutture megalitiche.

Kuklica

Distante solo un’ora da Skopje, Kuklica è un villaggio immerso nel verde della campagna macedone, perfetto per trascorrere una giornata passeggiando tra boschi rigogliosi e ammirando le singolari “colonne di Kuklica”. Si tratta di un luogo magico, praticamente una città di pietra composta da formazioni rocciose millenarie, alti pilatri modellati dal tempo e dagli agenti atmosferici, che hanno assunto forme suggestive, stimolando l’immaginazione popolare.

Alcune sembrano persino avere sembianze umane e per questo hanno alimentato leggende locali che narrano di un antico villaggio pietrificato e di una maledizione che avrebbe trasformato due adulteri in pietra. La presenza di numerose grotte rende la zona una meta molto frequentata anche dagli appassionati di speleologia che possono vivere emozionanti avventure alla scoperta delle meraviglie nascoste nel sottosuolo.

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Le 5 meraviglie di Marsiglia

La seconda città della Francia per grandezza conquista con il suo fascino multiculturale che, da area portuale considerata poco attraente agli occhi dei turisti, ha scalato piano piano la vetta diventando una delle destinazioni preferite per chi organizza un viaggio nel paese dei lumi. Dalle origini antiche, risalenti alla Grecia classica, Marsiglia ha attirato l’attenzione dei viaggiatori soprattutto dopo essere stata nominata Capitale Europea della Cultura nel 2013, un’occasione unica per mostrare il meglio della sua offerta culturale e architettonica.

Per farvela conoscere in tutta la sua bellezza, abbiamo selezionato per voi le 5 meraviglie di Marsiglia, una piccola guida perfetta se avete poco tempo per visitarla e vi state chiedendo quali siano le cose imperdibili che dovete assolutamente vedere.

Vieux Port o Porto Vecchio

Uno dei simboli di Marsiglia è sicuramente il Porto Vecchio, situato in un’antica insenatura tra il forte Saint-Jean e il forte Saint-Nicholas. Per oltre 2000 anni ha rappresentato il cuore pulsante della città dove un tempo vi ormeggiavano navi mercantili, mentre oggi ospita yacht e imbarcazioni da diporto in generale. Il suo ruolo è cambiato, ma resta comunque una delle zone più belle e popolari dove trascorrere il proprio tempo passeggiando o sedendovi a uno dei ristoranti o bar. Qui potete provare i classici provenzali, piatti a base di pesce fresco e la famosa bouillabaisse di Marsiglia, una zuppa di mare tradizionale, eredità dei fondatori greci.

Porto di Marsiglia

Fonte: iStock

Vista del Porto Vecchio

Notre Dame de la Garde

Non importa in quale punto vi troviate, Notre Dame de la Garde è sempre ben visibile e veglia sull’intera città. Costruita alla fine del 1850 sul punto più alto di Marsiglia, a 150 metri sul livello del mare, e soprannominata la “Bonne Mère”, ossia “Buona Madre”, è un esempio perfetto di architettura romano-bizantina ed è riconoscibile soprattutto grazie alla presenza di una statua dorata raffigurante la “Vergine con il bambino”. Raggiungetela a piedi o usufruendo dei comodi autobus ed entrate al suo interno: qui potrete ammirare splendidi mosaici e dipinti a tema nautico, realizzati per proteggere i pescatori in mare.

Il castello di Château d’If

Diventato celebre grazie al romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas padre, Château d’If è sicuramente una delle 5 meraviglie di Marsiglia grazie alla particolarità della sua posizione, costruito su un’isoletta di fronte al golfo della città, e per la sua storia. Nato inizialmente come fortezza militare, il castello ricoprì ben presto la funzione di prigione e chiunque lo visiti potrà respirare le atmosfere del romanzo e godere allo stesso tempo di una vista splendida sulla città. Per raggiungerlo vi basterà salire sui traghetti che partono quotidianamente dal Porto Vecchio di Marsiglia e che, in 20 minuti, vi faranno salpare sull’isolotto. Durante la tratta tenete gli occhi aperti perché godrete anche di una vista privilegiata sulla Cattedrale di Santa Maria Maggiore.

Château d'If

Fonte: iStock

Il castello di Château d’If al tramonto

Le Panier, il quartiere più antico della città

Continuate la scoperta di Marsiglia dirigendovi verso il quartiere più antico: Le Panier. Stradine tortuose affiancate da piccoli negozi di artigianato e botteghe, negozi vintage e di stilisti indipendenti creano un’atmosfera unica che ricorda quella del quartiere Montmartre di Parigi. Il tutto è arricchito dalla presenza di numerosi murales che rendono Le Panier uno dei quartieri più apprezzati dagli amanti della street art insieme a quello di Cours Julien. Se siete interessanti a immergervi nell’anima artistica di Marsiglia, vi consigliamo di prenotare un tour guidato dedicato interamente alla street art.

Il Palazzo Longchamp

Infine, da non perdere è anche il Palazzo Longchamp, un capolavoro del 1800. L’edificio fu fatto costruire per celebrare la costruzione del canale che doveva trasportare l’acqua del fiume Durance fino in città. Il palazzo ospita il Museo delle Belle Arti, dove sono custoditi numerosi dipinti che raccontano l’epidemia di peste che colpì la città nel 1700, e il Museo di Storia Naturale, ricco di oggetti e curiosità risalenti al Settecento. Entrambi i musei sono gratuiti e, una volta terminato il giro delle loro sale, potete dare un’occhiata anche al planetario aggiunto nel 2001. Tra i reperti più importanti figurano il telescopio a specchio di Foucault e vari oggetti provenienti da secoli di attività astronomica. In particolare, il telescopio di Foucault rappresenta un cimelio storico fondamentale perché precursore dei grandi telescopi moderni.

Situato alle spalle del palazzo troverete Parc Longchamp, considerato il parco più centrale di Marsiglia, oltre che inserito tra i giardini della Francia degni di nota dal Ministero Francese della Cultura. All’ingresso verrete accolti da una statua dei leoni e delle tigri di Bayre, mentre al suo interno ospita molti giardini, alberi antichi, statue, cascate, stagni, parchi giochi e offre scorci splendidi sulla città. Se capitate qui nel mese di luglio, non perdetevi il festival all’aria aperta Marseille Jazz des Cinq Continents, dedicato alla musica jazz nazionale e internazionale.

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A Crema, cosa vedere nei dintorni della città

Immersa nel verde della Pianura Padana, a pochi chilometri dagli aeroporti internazionali di Milano e Bergamo e facilmente raggiungibile anche in treno, si trova la graziosa città di Crema. Dalle dimensioni di un borgo, vanta un elegante centro storico ricco di palazzi signorili, scorci caratteristici e bellissime architetture religiose e civili. Affascinato dalle sue vie, il regista Guadagnino la utilizzò come location per molte scene del film ‘Call me by your name‘, aumentando così la sua fama tra i fan e non solo.

Nei mesi estivi però, Crema, come anche l’intero territorio della Padania, potrebbe rivelarsi molto caldo e cresce nei locali come nei turisti il desiderio di fuggire lontano dall’afa per trovare refrigerio nei dintorni che qui, per fortuna, sono bellissimi. La città, infatti, si trova in una posizione strategica per chi vuole godere delle bellezze naturali del nord Italia, evitando le mete turistiche troppo affollate. Scopriamo insieme cosa vedere nei dintorni di Crema: preparate scarpe comode e macchina fotografica, si parte!

Giro ad anello verso il Laghetto dei Riflessi

Un sentiero molto amato dalla comunità locale è sicuramente quello che, dal parco cittadino di Crema, porta al Laghetto dei Riflessi, tra i luoghi rilanciati e fatti conoscere al pubblico soprattutto grazie al film di Guadagnino. Il percorso, della lunghezza di 10 chilometri, è di livello intermedio e può essere percorso da chiunque possieda un minimo di preparazione fisica. I sentieri sono facilmente percorribili e passeranno anche per Villa Ghisetti Giavarina, una delle ville più belle del territorio.

Il Parco del Serio

Il Parco del Serio, situato a cavallo tra le province di Bergamo e Cremona, è un buon punto di partenza per chi cerca una tregua dal caldo tra passeggiate lungo percorsi escursionistici o attività all’aperto con la bici o con la canoa. L’area protetta, caratterizzata dalla presenza del fiume Serio, è un alternarsi di zone agricole, prati e boschetti. Questo può essere raggiunto con il treno, l’auto o partendo direttamente da Crema: procedendo verso nord, potrete godervi una piacevole escursione che vi condurrà fino alla cittadina di Sergagno, situata proprio al centro del parco.

La partenza è dal Santuario di Santa Maria della Croce e, prima di arrivare a destinazione, vi permetterà di ammirare il lago della Cava Alberti, la riserva naturale della Palata Menasciutto e il bellissimo Santuario del Binengo. Non lontano da qui, sempre nell’area del Parco del Serio, non perdetevi la visita al Museo dell’Acqua a Casale Cremasco. Si tratta di un complesso di piccole strutture, per lo più rustici ristrutturati, che ospitano esposizioni permanenti sul tema dell’acqua, con particolare attenzione per la storia del fiume, il rapporto dell’uomo con esso e le opere idrauliche del paesaggio cremasco. Il museo è perfetto anche per trascorrere una giornata con i bambini perché al suo interno è presente un bosco didattico e vengono organizzati laboratori che non mancheranno di incuriosire i più piccoli, tra stagni, rane, aironi e gallinelle d’acqua.

Fiume Serio

Fonte: 123RF

Corso del fiume Serio

Il Parco Adda Sud

Sempre partendo da Crema, all’interno del Parco Adda, un bellissimo percorso vi porterà fino alla cittadina di Montodine, situata a una decina di chilometri più a sud. Si procede sempre lungo una strada sterrata, che in alcuni tratti si trasforma in uno stretto sentiero, costeggiando l’argine del fiume Serio. La camminata vi porterà alla scoperta di Ripalta Vecchia e Ripalta Arpina, del Santuario del Marzale, un luogo dal grande valore storico e culturale e la poderosa torre del Palazzo ex Benvenuti. Inoltre, gli amanti del birdwatching e non solo potranno avere la fortuna di avvistare gli aironi e i cormorani, di cui la zona è ricca.

Un alto percorso escursionistico si snoda lungo il corso del fiume che, da Rivolta d’Adda, arriva a Boffalora d’Adda. Il sentiero è lungo circa 25 chilometri e riprende sentieri esistenti e strade sterrate interessando diversi comuni e rappresentando la connessione tra la rete ciclo-pedonale del Parco Adda Nord e di quella del lodigiano, fino a raggiungere la ciclovia del Po.

Strada del Gusto Cremonese

Perché non unire il piacere della camminata con quello del buon cibo? La Strada del Gusto Cremonese nella terra di Stradivari è l’occasione perfetta per immergersi nella cucina tradizionale del territorio assaggiando tutte le sue prelibatezze. L’associazione, nata nel 2004 per promuovere e valorizzare il turismo attraverso le produzioni agricole, le attività agroalimentari e la produzione di specialità gastronomiche.

Il progetto riunisce tutta una serie di itinerari di promozione turistica ed enogastronomica lungo circa 560 chilometri nel territorio della provincia di Cremona. Da Crema a Rivolta d’Adda o Soncino, da Castelleone a Casalbuttano sono ben 115 i comuni interessati da questa iniziativa. Assolutamente da non perdere sono i formaggi, come il grana padano e il provolone, il torrone e la mostarda. Tra un assaggio e l’altro avrete anche la possibilità di scoprire il patrimonio storico e culturale del territorio: vi consigliamo di scaricare la mappa della Strada del Gusto Cremonese direttamente dal sito ufficiale.

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Viaggio a Chisinau, quando visitare la capitale moldava

Chisinau, la capitale e la città più grande della Moldavia, in una posizione strategica nel cuore dell’Europa orientale, riflette le influenze delle culture slave, occidentali e asiatiche e si sta rapidamente trasformando in una città sostenibile, ecologica e inclusiva, tutta da scoprire. Vediamo insieme allora quando è meglio partire per visitare le attrazioni turistiche culturali e storiche di questa vivace capitale. Tra queste, l’Arco di Trionfo e la Cattedrale della Natività, splendidamente restaurata, che ne riflette la storia religiosa e architettonica.

Visitare Chisinau: quando è meglio partire

La capitale della Moldavia vanta un clima continentale temperato, caratterizzato da inverni freddi ed estati calde, e una temperatura media annua di 18°C, con precipitazioni, circa 580 mm di pioggia, distribuite in modo uniforme durante l’anno. Il mese più freddo è quello di gennaio, luglio il più caldo ma, insieme a giugno, è anche il più piovoso. La Moldavia non ha un suo accesso diretto al mare ed essendo un Paese piccolo e pianeggiante, gode di un clima piuttosto omogeneo, con poche differenze tra Nord e Sud nelle diverse stagioni.

L’inverno a Chisinau è generalmente lungo e freddo: le temperature medie di gennaio si attestato intorno ai -2 °C, e non mancano le nevicate. Il Paese inoltre è interessato dall’arrivo di correnti d’ara gelida di origine artica che portano le temperature fino a -30°C. In caso decidessi di visitare Chisinau in questa stagione, dovrai portare con te vestiti caldi, una giacca pesante, cappelo, guanti, sciarpa, impermeabile e ombrello.

L’estate, al contrario, è piuttosto calda, con minime intorno ai 18 °C e le massime sono intorno ai 29 °C. Giugno e luglio sono mesi caratterizzati da frequenti temporali pomeridiani, così come non sono rare le ondate di calore che spingono le temperature oltre i 35°C. In questa stagione porta con te vestiti leggeri per il giorno ma una felpa e qualcosa di più pesante per la sera. A giugno e luglio non dimenticare impermeabile e ombrello!

La primavera e l’autunno sono due stagioni abbastanza brevi e con un clima gradevole: a maggio e settembre le minime si attestano sui 12°C e le massime intorno ai 22 °C. A marzo e all’inizio di aprile si assiste ancora a qualche giornata di freddo, e sono ancora possibili dei rovesci di neve mentre in autunno le temperature cominciano a farsi più rigide dalla fine di ottobre.

Il nostro consiglio è quindi quello di programmare il tuo viaggio a Chisinau a maggio e a settembre, quando le temperature sono più miti e gradevoli, le piogge non  sono così insistenti e puoi ottenere il meglio di ciò che la capitale moldava può offrirti, tra siti storici e una tradizione enogastronomica davvero interessante.

Chisinau arco di trionfo

Fonte: iStock

Passeggia sotto l’Arco di Trionfo di Chisinau nel periodo migliore

Clima e temperature di Chisinau mese per mese

Gennaio è un mese molto freddo in Moldavia, il più freddo dell’anno. La media giornaliera si attesta sui -2°C, con una minima di -5 e una massima di 1°C. Si registrano inoltre frequenti gelate notturne e non sono rari i picchi di freddo dovuto all’arrivo di correnti artiche. Febbraio non è dissimile. In questo mese la media giornaliera rimane sullo zero con una minima di -3,8° C e una massima di 3,3°C. L’inizio del mese di marzo è ancora un periodo che non ti fa sentire l’odor di primavera. Le temperature rimangono basse, con una media giornaliera di 4,5°C, una minima sullo zero e una massima di 9°C.  Non mancano la neve e giornate di gelo. Aprile invece, nonostante ogni tanto persistano i giorni di neve, si considera un mese generalmente mite, con una temperatura minima di 5°C  e una massima di 16°C. Se non hai fretta o motivi particolari per partire in questo periodo, ti consiglio però di aspettare l’arrivo di maggio per visitare Chisinau. In queste settimane dell’anno le temperature sono molto più gradevoli, con una media di 16°C, le giornate si allungano e potrai passare più tempo camminando all’aperto, passeggiando tra l’arco di Trionfo, la Cattedrale e le antiche porte della città. Inoltre, Chisinau è una delle città più verdi d’Europa, con moltissimi parchi che gli abitanti sono soliti frequentare per fare sport o semplicemente per stare all’aria aperta, nella bella stagione in particolare, fino all’ultimo sprazzo di sole.

Chisinau

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Vista dall’alto su Chisinau

A giugno comincia già a fare caldo e l’umidità, con frequenti temporali pomeridiani, può creare qualche fastidio in più. Partire in questo mese può essere comunque un buon compromesso dato che le temperature medie giornaliere si fermano a 20°C, con minime di 14°C e massime di 26°C. A luglio fa decisamente molto caldo, le massime sfiorano i 30°C, ed è il mese più piovoso dell’anno. Nelle settimane di luglio, ombrello e impermeabile saranno i tuoi migliori compagni di viaggio. Ad agosto le piogge si fanno molto meno insistenti mentre le temperature rimangono calde, come a luglio, con temperature minime di 16°C, e massime sui 30°C. Se puoi quindi, aspetta fino a Settembre. Questo è uno dei mesi migliori, insieme a maggio, per visitare la capitale moldava. Le temperature sono decisamente gradevoli – minime di 11°C, massime di 22,5°C per una media giornaliera di 17°C- e le piogge non turberanno, con la loro insistenza, le tue giornate. L’inizio di ottobre rappresenta ancora una buona chance per partire e per godere di un clima tutto sommato mite, con temperature minime di 6°C, massime di 15°C e una media giornaliera di 10°C. A novembre e dicembre invece, si comincia a battere i denti. Le temperature scendono e il freddo, anche molto intenso, si fa sentire sempre di più, con frequenti passaggi delle temperature sotto lo zero. A novembre la temperatura media giornaliera è di soli 4°C, a dicembre si ferma sullo zero. Se ami il freddo e le atmosfere romantiche del Natale, certo, questo è il periodo giusto per visitare Chisinau. La capitale moldava ama vestirsi a festa e le celebrazioni natalize, tra mercatini e fiere, durano solitamente fino alla prima metà di gennaio. Il Christmas Village viene in genere allestito vicino al Teatro dell’Opera e del Balletto, è ad ingresso gratuito e aperto naturalmente a tutte e tutti coloro che hanno voglia di celebrare l’arrivo del Natale in allegria.

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Cosa vedere a Riga: monumenti, attrazioni e luoghi da sogno nella Capitale della Lettonia

Riga è la Capitale della Lettonia, ed è un autentico gioiello: oltre a essere la più grande tra le capitali baltiche, camminare per le sue vie significa immergersi in un luogo da favola, elegante e raffinato, tra palazzi con richiami e influenze Art Nouveau e spazi verdi. L’itinerario di viaggio a Riga è ricchissimo di cose da fare e da vedere, considerando che il suo centro storico è Patrimonio Unesco. Città medioevale la cui fondazione si fa risalire intorno al 1200, ti portiamo in questa splendida Capitale, parlandoti della zona moderna, di quella antica e dei monumenti da non perdere: scopriamo insieme cosa vedere a Riga.

Centrs o Quartiere Art Nouveau

A nord della Città Vecchia di Riga, c’è un angolo in cui puoi scoprire il Centrs, che, no, non è affatto il centro storico. Questo quartiere comprende la parte centrale, ma esclude la “Vecchia Riga”, di cui ti parleremo in seguito. L’architettura Art Nouveau si nota moltissimo: è un lato della Capitale della Lettonia che suscita tantissime emozioni. Il plus è un salto al Museo di Art Nouveau, che è stato inaugurato il 23 aprile 2009 nell’edificio dove ha vissuto il famoso architetto Konstantin Peksens, che ne è fondatore.

Città Vecchia

Cosa fare a Riga: luoghi da non perdere

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Centro storico di Riga, i palazzi colorati

Venire a Riga e perdersi la Città Vecchia? Impossibile, perché è tra i luoghi maggiormente consigliati da visitare. Dal 1997, è Patrimonio dell’Umanità Unesco: è interessante notare che molte delle attrazioni di cui ti parleremo si trovano proprio qui, tra cui il Museo della Storia e della Navigazione, la Chiesa di San Pietro o la splendida Casa del Gatto, per tutti gli amanti dei felini: è stata edificata da Friedrich Scheffel. Da non perdere la Piazza del Municipio, che si affaccia proprio sul Duomo di Riga e i “Tre Fratelli”, tre edifici storici che sono stati dichiarati Patrimonio dell’Unesco. Vecriga ha saputo mantenere il suo fascino, la sua identità: tra il fiume Daugava e il Canale Pils, un luogo magico da scoprire.

Cattedrale di Riga

Costruita nel 1211 dal Vescovo Alberto di Riga, che è il fondatore della città, è dedicata a Santa Maria, ed è tra le più grandi cattedrali dei Paesi Baltici. Una cupola imponente, la Cattedrale riflette una mescolanza di stili, tra cui romanico, barocco e gotico, segno tangibile del passato e della storia della città. Nel corso dei secoli, la Cattedrale è stata oggetto di incendi e distruzioni, di rimaneggiamenti e rifacimenti: è affascinante in virtù di questo aspetto, ed è inevitabilmente un simbolo della forza e della resistenza della Capitale della Lettonia.

Torre delle Polveri

Come accennato, il centro storico di Riga è di stampo medioevale. E, per tutti gli appassionati del periodo storico definito “Buio”, qui c’è una delle Torri di origine medioevale che ospita anche il Museo della Guerra Lettone. In origine è stata costruita proprio con l’intento di fungere da sistema difensivo. Le sue origini sono incerte, soprattutto per quanto concerne la data esatta di costruzione: la prima torre potrebbe essere stata fondata intorno al XIII secolo. Dapprima conosciuta con il nome di Torre di Sabbia, stando alle fonti storiche, è oggi denominata la Torre delle Polveri, e al suo interno si trova una collezione piuttosto ampia, se non impressionante, di manufatti militari. Si può visitare dal martedì alla domenica e sono numerose le mostre permanenti.

Museo della Storia di Riga e della Navigazione

Viene definito uno dei musei più antichi in Europa, dal momento in cui le sue origini risalgono al XVIII secolo. Ad avere iniziato ad arricchire la collezione del Museo della Storia di Riga è stato un medico della Capitale, ovvero Nikolaus von Himsel: questo, del resto, era il suo volere dopo la morte, rispettato dalla mamma Kathrin von Himsel. Nel corso dei secoli, molte altre collezioni si sono aggiunte a quella di von Himsel: qui si trovano tantissimi tesori, come le chiavi di Riga, ma la vera chicca è una pallina di pietra, il cui peso è di circa 20 grammi, che potrebbe essere stata usata… per il primo albero di Natale in Europa! La storia non è mai stata verificata, ma è una leggenda affascinante.

Castello di Riga

Attrazioni e monumenti da vedere a Riga

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Castello di Riga, tra le cose da vedere

Situato sulla sponda del fiume Daugava, è stato fondato nel 1330, per poi essere ricostruito tra il 1497 e il 1515. Questo castello ha alle spalle una lunga storia: conquistato dagli svedesi, distrutto nuovamente, ricostruito ancora nel XVII secolo e nel XIX secolo. Altri lavori di ristrutturazione sono stati effettuati nel XX secolo, durante gli anni ’30. Ancora una volta, persino nella storia recente è stato parzialmente distrutto, precisamente nel 2013, quando si è verificato un incendio durante il restauro. Simbolo della città, è sede di ricordi, di eventi, di battaglie, di successioni: testimonia la grandiosità di Riga.

La Piccola Mosca

Si fa fatica a credere di essere ancora a Riga quando ci si avvicina a sud della Città Vecchia, precisamente a Maskavas Forštate, ovvero Piccola Mosca. Questo quartiere è sempre stato abitato dai russi, e mostra tantissime influenze dalle città sovietiche. Tra le cose da non perdere in alcun modo, il Mercato Centrale, il mercato di Latgalīte e la “Torta di compleanno di Stalin”. Ma non solo: nel mercato puoi mangiare tante specialità russe.

Ponte di Ferro

Cosa fare e cosa vedere a Riga

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Ponte di ferro sul fiume Daugava a Riga

Il panorama sul ponte ferroviario di Riga è davvero magico, soprattutto al tramonto (come in foto). Attraversa il fiume Daugava, e vale la pena visitare la Capitale della Lettonia per ammirare questi scorci tanto affascinanti. Tra l’altro, nel 2008 è stato implementato un sistema di illuminazione mozzafiato, con due tipi di luci, che scandiscono la settimana e le festività stesse.

Casa del Gatto

Infine, una delle attrazioni di cui ti abbiamo parlato: la Casa del Gatto! Probabilmente è tra le più famose e conosciute della città, un po’ “overtourism”, ma è sempre meravigliosa da vedere. Impossibile non riconoscere a una prima occhiata l’edificio che spicca di colore giallo, con una statua in bronzo che rappresenta il gatto, l’opera di Friedrich Scheffel. Questo e molti altri tesori ti attendono a Riga, la Capitale della Lettonia che è pronta a conquistarti.

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Quando partire: i mesi migliori per visitare Varsavia

Stai pensando di visitare Varsavia? La bella e vivace capitale polacca, dal clima continentale, ha molto da offrire ai viaggiatori ma per godere al meglio dell’opportunità e scoprirne ogni angolo, attrazione e caratteristica, devi considerare attentamente il periodo e scegliere quello più adatto. Soprannominata la città fenice perchè nel corso della sua storia è stata invasa, distrutta e ricostruita, fu completamente rasa al suolo nel corso della Seconda Guerra Mondiale, quando rimasero in piedi solo il 15% degli edifici. Oggi, tornata a splendere, è una meta sempre più ambita sia per via della sua ampia offerta culturale e museale che per la sua vitalità.

Quando andare a Varsavia?

La Polonia vanta un clima continentale, con temperature che in inverno scendono con regolarità sotto lo zero, stabilendosi mediamente sui -5°C, e una media di appena 18°C in estate. La stagione fredda è dunque particolarmente lunga e rigida a Varsavia, che si trova nella parte centro-orientale del Paese, e dura per molti mesi, in genere da ottobre ad aprile, con la città che spesso viene coperta di neve. Se dovessi decidere di visitare la capitale polacca in inverno, non potrai assolutamente fare a meno di portare con te abbigliamento molto pesante, guanti, sciarpa, cappello e scarpe adatte ad affrontare ghiaccio e neve. Potrebbe sembrare un azzardo scegliere proprio questo periodo dell’anno ma come tutte le città del Nord Europa, anche Varsavia saprà scaldarti nelle sue giornate più fredde grazie all’atmosfera accogliente (pensa in particolare a quella che si respira nelle settimane di festa per il Natale) e alla sua ottima offerta gastronomica.

Varsavia mercatini Natale

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La luce magica dei mercatini di Natale a Varsavia

L’inverno a Varsavia: clima e temperature

Gennaio è il mese più freddo dell’anno, in cui la media si aggira su -1,5°C, mentre le precipitazioni ammontano a 30 mm, non particolarmente insistenti dunque. Le temperature minime medie si aggirano sui -4°C di giorno, -15,5° di notte. Il record è stato quello segnato nel gennaio 2006, con il termometro a -27°C. Quando però arrivano le ondate di freddo dalla Siberia, le temperature durante il giorno possono scendere fino a -20 °C, e di notte si va ancora più giù. Il sole si vede poco in questo mese. Anche febbraio è un mese molto freddo, con una temperatura media di -0,4 °C, una minima di -3,3 °C e una massima di 2,6 °C. Simile a gennaio la quantità media di precipitazioni attese, con 30mm e 8 giorni di pioggia al mese. Marzo, allo stesso modo, non riesce ancora a portare calore agli abitanti di Varsavia e si considera un mese freddo, con una temperatura media di 3,4 °C, una minima di -0,6 °C e una massima di 7,4 °C. Di notte si scende ancora di diversi gradi sotto lo zero, in media fino a -8,5°C. Comincia però a vedersi un pochino di più il sole e aumentano le ore di luce giornaliere.

La primavera a Varsavia: clima e temperature

Aprile viene considerato un mese dal clima generalmente mite. La temperatura media è di 9,3 °C, con una minima di 4 °C e una massima di 14,6 °C. All’inizio del mese, le notti possono essere ancora fredde e segnare i -3°C. Le precipitazioni ammontano a 35 mm, distribuite in 7 giorni circa. Torna a vedersi di più il sole e si comincia ad assaporare l’arrivo dei mesi più belli. A maggio, le temperature medie si attestano sui 14,3 °C, con minime di 8,8 °C e massime di circa 20°C. Aumentano però le precipitazioni, 55 mm di pioggia distribuiti in 9 giorni. Giugno regala giornate lunghe, anche se non abbastanza per vedere il sole di mezzanotte, e temperature medie di 18°C, con massime di 23°C e minime di 12°C. Nei giorni più caldi, alla fine del mese, la temperatura arriva in genere a circa 31 °C.

L’estate a Varsavia: clima e temperature

L’estate potrebbe sembrare, a prima vista, la stagione migliore per visitare la capitale polacca. Le temperature oscillano tra i 18°C e i 22°C, dunque assolutamente gradevoli per immaginare di passeggiare in città, ma in realtà luglio è un mese che registra mediamente un elevato numero di giorni di pioggia, il più alto di tutto l’anno. Se è vero che si tratta pur sempre di piogge estive, è chiaro che questo sia un fattore da mettere in conto, soprattutto se si desidera stare all’aperto, scoprire il centro storico di Varsavia (Patrimonia dell’UNESCO) e visitare i suoi famosi castelli, parchi e giardini.

Luglio, il mese più caldo dell’anno, come detto è anche quello più piovoso. La temperatura media è di 19,8 °C, con una minima di 14,5 °C e una massima di 25,2 °C mentre le precipitazioni ammontano a 85 mm di pioggia, distribuiti in 10 giorni. Ad agosto le temperature rimangono comunque calde, con una minima di 13,8 °C e una massima di 24,7 °C mentre diminuiscono le precipitazioni, anche se comunque più frequenti che in altri periodi: in questo mese si registrano di media 60 mm di pioggia distribuiti in 8 giorni. Settembre invece è uno dei mesi migliori per visitare Varsavia. La temperatura media è di 14,3 °C, con una minima di 9,5 °C e una massima di 19 °C, mentre i giorni più caldi all’inizio del mese non superano i 26 °C. Le precipitazioni ammontano a 50 mm di pioggia, distribuite in 8 giorni.

Varsavia centro

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Vista panoramica del bel centro di Varsavia in estate

L’autunno a Varsavia: clima e temperature

L’inizio dell’autunno è dunque un buon periodo per visitare Varsavia, ad ottobre infatti le temperature sono ancora miti: la media è di 9,0 °C, con una minima di 5 °C e una massima di 12,9 °C. Le notti alla fine del mese cominciano ad essere più fredde e il termometro arriva a -3°C. Poche le precipitazioni, con 40 mm di pioggia soltanto. Novembre al contrario è decisamente un mese freddo, con una media di 3,9 °C, una minima di 1,3 °C e una massima di 6,5 °C, e lo stesso vale per dicembre, con una temperatura media di -0,1 °C, una minima di -2,5 °C e una massima di 2,3 °C. Di notte si battono parecchio i denti, con temperature di -12°C. Le ore di luce sono meno di 8 e le giornate dunque molto brevi.

Scoprire Varsavia: i mesi migliori per programmare il tuo viaggio

A conti fatti dunque, i mesi migliori per organizzare il tuo viaggio sono quelli di maggio, giugno e settembre, quando le ore di luce a disposizione sono di più, i musei rimangono perti più a lungo e le opportunità di godere di tutto ciò che la capitale polacca ha da offrire è maggiore. Gli spazi verdi di Varsavia coprono addirittura la metà della sua superficie e sono particolarmente suggestivi nel periodo della fioritura mentre l’area della Vistola diventa davvero effervescente e ricca di attività per tutti. Proprio nel mese di maggio a Varsavia comincia la stagione degli eventi all’aria aperta, laboratori, spettacoli  e concerti come quelli dedicati alla musica di Chopin nel Parco reale Łazienki (ogni domenica, da maggio fino alla fine di settembre). Considera inoltre che non ci sono grandi differenze di prezzo nell’offerta di hotel e alloggi rispetto alle altre stagioni.

In caso le tue uniche possibilità di viaggiare e partire per Varsavia si limitassero all’inverno o al piovoso mese di luglio, non devi comunque preoccuparti perchè la città ha tantissime attrazioni al chiuso, dove il tempo non farà fatica a volare via. Per visitare i tanti interessanti musei della capitale il nostro consiglio è quello di munirti della carta turistica WarsawPass, con la quale avrai degli sconti e potrai saltare le eventuali file all’ingresso. E tutto sommato, impara a fare come nordici: per loro non esiste brutto o cattivo tempo, esiste solo un cattivo equipaggiamento! Quindi, se a luglio ti dovesse soprendere un acquazzone improvviso, apri l’ombrello e passeggia sotto la pioggia estiva fino alla storica cioccolateria Wedel, dove sedersi a prendere una bella cioccolata calda in attesa che torni il sole.

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Piatti da mangiare a Riga: cosa assaggiare durante una vacanza

Riga è la splendida capitale della Lettonia, è una città ricca di storia e cultura e naturalmente delizie culinarie uniche. Situata sulle rive del fiume Daugava, Riga vanta un patrimonio architettonico affascinante che nel tempo ha sapientemente mescolato l’eleganza degli edifici Art Nouveau alla solidità delle antiche mura medievali. Ma non è soltanto la bellezza storica e architettonica a fare di Riga un luogo speciale da visitare, la sua cucina tradizionale offre un viaggio gastronomico che affascina e conquista. Oggi, continuando la lettura, soprattutto se state pianificando un viaggio a Riga, partiremo insieme alla scoperta di Riga e dei suoi piatti tipici da provare ma anche alcune attrazioni imperdibili, sia in città che nei borghi vicini per scoprire la bellezza poco conosciuta che aspetta solo di essere apprezzata.

Esplorando la cucina di Riga

La cucina lettone è un connubio affascinante di influenze nordiche e slavo-baltiche, è caratterizzata da ingredienti per lo più stagionali spesso provenienti dalla ricca campagna circostante. I piatti tipici della Regione riflettono la storia agricola del luogo, la cucina tradizionale offre una varietà di piatti che spazia dai ricchi stufati invernali ai freschi piatti estivi tutti preparati con un’attenzione particolare alla qualità degli ingredienti. Ma quali sono i piatti che dovreste assolutamente provare a Riga durante la vostra visita? Ve li segnaliamo noi!

Aukstā zupa

Un piatto estivo imperdibile si tratta di una zuppa fredda di barbabietola che viene servita con panna acida, cetrioli freschi, uova sode e aneto. ideale per rinfrescarsi nelle calde serate estive, è una combinazione unica e interessante di sapori e profumi.

Pīrāgī

Sono piccoli panini ripieni, generalmente il ripieno è composto da pancetta e cipolle, ma c’è anche la loro versione dolce ripieni di marmellata o ricotta. Vengono serviti solitamente come antipasti o merende o come fine pasto nel caso della versione dolce, per un dessert con tutto il sapore del comfort food.

Pelēkie zirņi ar speķi

Un altro piatto tradizionale particolarmente interessante è proprio il pelēkie zirņi ar speķi, questa ricetta è tra le poche tradizionali rimaste fedeli all’originale, non ha subito nessuna contaminazione moderna, ha forti radici nella tradizione contadina di Riga ed è sostanzioso e nutriente, si tratta di piselli grigi con pancetta o speck e cipolla fritta, viene servito per lo più nel periodo invernale e natalizio.

Karbonāde

Paese che vai, cotoletta che trovi! Anche in Lettonia potete degustare la versione autoctona della cotoletta, di maiale impanata e fritta è servita con purè patate e verdure si tratta di un piatto semplice e tradizionale che dovete assolutamente assaggiare.

Rupjmaize

Più che un piatto vero e proprio, si tratta di un tipo di pane; il tradizionale pane nero e di segale a cui vengono aggiunti semi di carvi per l’esattezza, è un pane vagamente agrodolce. Il rupjmaize viene servito imburrato e accompagnato spesso da formaggi.

Rīgas šprotes

Ecco a proposito di rupjmaize e come accompagnarlo, sappiate che uno degli accostamenti oltre ai classici formaggi sono proprio le rīgas šprotes, sarde affumicate conservate in olio, sono uno dei piatti classici della cucina lettone e vengono servite su fette di pane e una leggera spruzzata di limone.

Pīle ar āboliem

Un piatto di carne tradizionale che dovete assaggiare a Riga, viene servito in occasioni speciali o festività. Si tratta di anatra arrosto il cui interno viene farcito con le mele cotte e affettate le prugne viola e l’aglio. Il tutto viene servito accompagnato da mele fritte e verdure di stagione.

Kartulepu pankūkas

Sono frittelle di patate che ricordano i rösti, le patate vengono grattugiate e mescolate con uova e farina, successivamente fritte fino a renderle croccanti. Si servono con panna acida oppure con una salsa di mele o salsa di mirtilli rossi.

Skābputra

Tra i piatti tradizionali da provare a Riga non può mancare la skābputra, una zuppa di latte acido arricchita con orzo perlato o grano saraceno, ha un sapore unico e leggermente aspro ma è particolarmente apprezzato per le proprietà salutari e rinfrescanti.

I dolci tipici di Riga

Non poteva certo mancare il dolce tra i piatti da provare a Riga. Si tratta di un formaggio dolce e cremoso che spesso viene ricoperto da una generosa dose di cioccolato. Il biezpiena sieriņš è un dessert tradizionale che viene servito freddo ed è la degna conclusione di un pasto tradizionale a Riga.

Debesmanna

Un dessert prettamente estivo è il Debesmanna. leggero e soffice viene preparato con semolino cotto e succo di frutti di bosco come lamponi, ribes o fragoline. Il semolino viene cotto e una volta freddo viene montato fino a renderlo arioso e viene servito freddo. Un altro dolce tradizionale lettone, che dovete assolutamente provare se siete a Riga, consiste in una crosta di pasta di segale che viene sapientemente imbottita di patate dolci, carote e spezie come cannella e chiodi di garofano. Lo Sklandrausis è espressione perfetta della semplicità e della bontà dei piatti tipici di Riga.

Kvass: la bevanda tipica

Terminiamo con una bevanda lettone che merita una menzione, il kvass è la bevanda tradizionale lettone, assomiglia alla birra, non a caso viene definita la ‘’birra di pane’’ ed è leggermente alcolica e frizzante, questo grazie alla fermentazione di pane di segale, zucchero e frutta.

Riga: non solo cucina, cosa scoprire in vacanza

Sicuramente Riga è incredibile in ogni stagione dell’anno, ognuna di esse offre uno spaccato su questa città con una scena culturale vibrante; sebbene sia splendida tutto l’anno il nostro suggerimento è di visitarla soprattutto nei mesi estivi tra giugno e settembre. Durante la stagione estiva Riga si anima con una serie di eventi culturali e festival a cui si aggiunge una piacevolissima temperatura che va dai 20° ai 25°. Questo vi consentirà di visitare agevolmente la città partendo dal centro storico, Vecrīga, la città vecchia è stata dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO, scoprite la maestosa cattedrale di Riga e l’imperdibile torre delle Polveri che al suo interno conserva il museo della guerra. Ķīpsala, l’isola sulla riva sinistra del Daugava, è considerata una zona prestigiosa ed è raggiungibile a piedi attraversando il ponte Vasnu. Il quartiere è molto caratteristico, con le casette in legno che un tempo erano le dimore dei lavoratori portuali.

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Dove dormire a Vaduz, guida ai quartieri della città

Stai organizzando una visita a Vaduz e ti stai chiedendo quale potrebbe essere la zona migliore dove soggiornare con il B&B o l’hotel? Quello che devi sapere è che la capitale del Liechtenstein è una città piccola e concentrata di appena poco di più di 17 chilometri quadrati. Per il tuo alloggio, non c’è un quartiere migliore di un altro, semplicemente ognuno di essi ha caratteristiche e stili unici che lo contraddistinguono. Dunque, la tua scelta per la zona dove alloggiare si baserà principalmente sui tuoi interessi e gusti personali. In questo articolo troverai una panoramica dettagliata dei quartieri dove soggiornare a Vaduz e la descrizione delle loro peculiarità e delle attrazioni principali.

Mitteldorf: il cuore della città

Mitteldorf è il cuore storico di Vaduz caratterizzato da strade pittoresche ed edifici che mantengono il loro stile e fascino tradizionale. Alloggiare in questa zona significa poter aprire il portone e trovare tutto a portata di mano ma non solo, potrai passeggiare tra le vie storiche della città e immergerti nella cultura locale. È anche una delle zone più turistiche quindi gli alloggi e le sistemazioni saranno sicuramente le più gettonate. Uno dei principali punti di interesse di questa zona della città è il Museo Nazionale del Liechtenstein: 42 sale espositive che offrono un viaggio esplorativo nella cultura nazionale e naturale del Liechtenstein. Inoltre, il Castello di Vaduz, situato su una collina si affaccia su questo quartiere regalando uno scenario che sembra essersi fermato nel tempo. In sintesi, Mitteldorf è ideale per coloro che desiderano alloggiare in un quartiere che offre il giusto mix tra storia, cultura e bellezze naturali.

Rheinau: immersi nella natura

Rheinau, situato lungo il fiume Reno, è la miglior zona dove soggiornare a Vaduz se sei un amante della natura e delle attività all’aperto. Da questa zona della città, infatti, partono diversi percorsi per escursioni a piedi o in bici. È anche la soluzione perfetta per gli amanti della pesca che possono godere di ampi spazi naturali dove dedicarsi, rilassandosi, a questa attività. Rheinau mette a disposizione diverse scelte di alloggi, da quelli più lussuosi a quelli più accessibili, rendendolo il quartiere perfetto per chi vuole evadere dalla quotidianità circondandosi di calma e di bellezze naturali, l’ideale per un soggiorno rigenerante.

Lett: il quartiere di Vaduz più vivace

Scorcio di una strada di Vaduz

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Una strada della deliziosa città di Vaduz

Lett è la zona più vivace della città, nonostante la sua architettura tradizionale e storica è, forse, il quartiere più giovanile e cool dove soggiornare a Vaduz. Luogo perfetto per gli appassionati di storia, cultura ed enogastronomia con i suoi numerosi caffè e ristoranti che portano brio tra le strade di questo quartiere. Durante l’anno Lett è anche il punto di riferimento per chi desidera scoprire la cultura locale in prima persona poiché diventa teatro di diversi eventi culturali. Le manifestazioni e gli eventi possono variare di anno in anno, pertanto ti consigliamo di consultare sempre il sito ufficiale del turismo di Vaduz o contattare direttamente gli uffici turistici locali per ottenere maggiori informazioni. Gli eventi più ricorrenti a Lett e a Vaduz in generale sono:

  • Festival Musicali: concerti all’aperto e festival musicali che celebrano sia la musica classica che contemporanea.
  • Eventi enogastronomici: fiere e festival gastronomici che mettono in risalto la cucina locale e internazionale, permettendo ai visitatori di assaporare un’ampia varietà di piatti.
  • Festival folcloristici e celebrazioni di Giornate Storiche: eventi che celebrano le tradizioni e la cultura del Liechtenstein con danze, musica e costumi della tradizione; ma anche rievocazioni storiche che offrono uno sguardo approfondito sulla storia del quartiere e di Vaduz.
  • Mercatini di Natale: durante il periodo natalizio, Lett ospita tipici mercatini dove si possono trovare prodotti artigianali, cibo tradizionale e decorazioni natalizie.
  • Proiezioni cinematografiche all’aperto: durante l’estate vengono organizzate serate di cinema all’aperto per guardare film sotto un manto di stelle.

Aeule: il miglior soggiorno a Vaduz per lavoratori

Se a Vaduz ci devi andare per lavoro e non per vacanza, un quartiere da tenere a mente è Aeule: zona moderna e dinamica circondata da numerose aziende e uffici. Aeule mette a disposizione varie soluzioni abitative ma il suo punto forte sono gli ottimi collegamenti dei mezzi pubblici che rendono gli spostamenti tra i vari quartieri della città facili e immediati. Rappresentando la fusione perfetta tra modernità e funzionalità, Aeule diventa la soluzione perfetta per giovani professionisti che, terminati gli impegni di lavoro, possono fermarsi in qualche locale del quartiere per una buona cena e per socializzare.

Forst: la scelta perfetta per le famiglie

Nell’ampia offerta di zone dove scegliere l’hotel a Vaduz c’è anche Forst: un quartiere residenziale che si distingue per la sua atmosfera tranquilla e familiare. Grazie all’ampia presenza di scuole e parchi, questa zona è l’ideale per chi visita Vaduz con tutta la famiglia. Inoltre, la sua vicinanza al centro storico, rende Forst un quartiere comodo per chi non vuole rinunciare a godersi un po’ di movida e di comodità urbane.

Hotel a Vaduz: quanto costa soggiornare nella capitale del Liechtenstein

In generale, il Liechtenstein ha un costo della vita medio-alto (che si avvicina a quello della Svizzera) ma offre anche un’elevata qualità della vita, sicurezza e servizi di eccellenza. Per quanto riguarda i costi degli alloggi:

  • hotel: i prezzi degli hotel variano a seconda della categoria e della stagione. Un hotel a 3 stelle può costare tra i 150 e i 250 euro a notte, mentre un hotel a 4 o 5 stelle può anche superare i 300 euro a notte.
  • B&B: gli appartamenti in affitto per uso vacanziero possono variare da circa 100 a 200 euro a notte, a seconda della posizione e delle dimensioni.

Come avrai notato, Vaduz, per quanto piccola, ha davvero molte opzioni di alloggio che rispondono a gusti ed esigenze di tutti. Dal quartiere più residenziale a quello più storico, passando per l’opzione per gli amanti della natura o quella per i giovani professionisti, per dormire a Vaduz c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Il consiglio è quello di decidere l’impronta che vuoi dare al tuo viaggio, ascoltare i tuoi gusti e le tue attitudini e, sulla base di questi, scegliere la miglior sistemazione per rendere il tuo viaggio indimenticabile, sia esso per diletto o per lavoro.

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Quando andare a Tirana: clima e temperature della capitale albanese

L’Albania, negli ultimi anni, è diventata davvero una meta di grande attrattiva. Complici un mare che non ha nulla da invidiare a quello delle coste italiane poco distanti, prezzi più abbordabili e un – almeno per ora – minor affollamento, il Paese dell’aquila bicefala ha saputo mettersi in mostra come una delle mete più in voga del momento.
Non solo mare ovviamente, perché un viaggio in Albania non può tralasciare di portarti a visitare Tirana. La capitale del Paese è ricca di attrazioni ed è stata capace di unire le testimonianze del suo passato con una forte spinta verso la modernità. Una città che rappresenta bene lo spirito del popolo albanese, e che sta lavorando per lasciarsi alle spalle i suoi periodi più difficili, guardando al futuro con speranza.

Qual è il periodo migliore per visitare Tirana?

Data la sua posizione geografica, si trova al centro del Paese, a circa 25 km dalla costa di Durazzo, la capitale albanese gode di un clima mediterraneo, con inverni tutto sommato miti, anche se piovosi, ed estati calde e soleggiate. Non è difficile intuire quindi che, come per tante città d’arte italiane, i periodi migliori per una visita siano i mesi primaverili e l’inizio dell’autunno. Nelle stagioni intermedie, infatti, puoi godere generalmente di belle giornate, con temperature gradevoli per stare all’aperto senza soffrire il caldo afoso di luglio o agosto. Chiaramente, se la tua intenzione invece è quella di recarti anche al mare, il discorso cambia. In questo caso devi mettere in conto che, nei mesi estivi, la presenza del turismo si fa sentire maggiormente, così come quella del caldo. In particolare, i venti di scirocco che soffiano dall’Africa possono far arrivare la temperatura in città fino a 43°C, come accaduto nell’estate del 2023.

Nonostante abbiamo detto come in genere il clima di Tirana sia mite e piacevole, devi ricordare che in inverno, ad esempio, possono esserci giornate particolarmente fredde a causa dell’arrivo di venti provenienti dalla Russia. La temperatura più bassa mai raggiunta in città è quella registrata nel gennaio del 1968, quando a Tirana i dispositivi metereologici segnarono il record di -10C°, temperature decisamente basse per la città albanese. In generale, anche dicembre, a causa delle intense piogge, non è uno dei mesi migliori per scegliere di visitare Tirana.

I dati climatici di Tirana mese per mese

Gennaio e febbraio sono i mesi dal clima più rigido per Tirana, anche se le temperature non sono poi così basse. La media è di 7°C, con la minima di poco sopra lo zero e le massime fino a 13°C. Nelle notti più fredde però la temperatura media è di -5°C. Gennaio è anche il mese più buio, con meno ore di luce al giorno, quindi decisamente non il migliore per partire alla volta di Tirana.

A marzo, generalmente mite, la temperatura media si attesta sui 17°C, con picchi alla fine del mese anche di 28°C. La minima più bassa è stata quella registrata nel 2005, quando di notte la temperatura a Tirana scese fino a -3°C.

Aprile e maggio sono decisamente i mesi migliori per visitare la capitale albanese. La temperatura media è intorno ai 20°C, mentre la minima si ferma a 3°C. Le giornate sono sensibilmente più lunghe e con molte ore di luce a disposizione si traggono i vantaggi migliori dalla visita. Ad esempio, aprile e maggio sono i mesi ideali per salire sulla Torre dell’Orologio di Tirana e ammirare la vista panoramica sulla città dall’alto, potendo contare, con maggiore probabilità, di una bella giornata di sole. In questo periodo dell’anno risulta particolarmente piacevole scoprire uno dei quartieri più cool della città, simbolo in qualche modo della sua rinascita dopo gli anni difficili del secolo scorso: si tratta del Blloku, ricco di bar, locali e ristoranti e molto in voga tra i giovani. È proprio in questo quartiere che si trova anche la Sky Tower, un grattacielo – come suggerisce il nome – da cui è possibile osservare la città dall’alto e farsi servire da bere all’interno del suo bar girevole.

A giugno invece la temperatura può essere già sensibilmente troppo calda e afosa per visitare Tirana senza soffrire le alte temperature, che arrivano anche a superare i 30°C. Luglio e agosto sono decisamente i mesi meno consigliabili per camminare lungo le strade della capitale albanese, il periodo è perfetto per andare al mare . In piena estate la temperatura arriva facilmente sopra i 40°C. Meglio rimandare a fine settembre, quando il caldo si sarà affievolito ma le temperature saranno rimase gradevoli, e le ore di luce ancora sufficienti per stare all’aperto fino a cena.

Anche ottobre rappresenta una valida alternativa per chi desidera conoscere Tirana. Meno turisti in giro, clima ancora mite con temperature che registrano una media di 20°C, e ancora poche precipitazioni.

Novembre e dicembre sono mesi in cui può capitare una bella giornata ma bisogna considerare che ad accompagnare la nostra visita sarà, probabilmente, la pioggia. Le temperature scendono e di notte si comincia anche ad arrivare vicino allo zero.

Nuovo bazar a Tirana

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Le decorazioni natalizie del nuovo bazar di Tirana

Cosa vedere a Tirana d’inverno

Potendo scegliere, sarebbe preferibile scoprire Tirana in un altro periodo dell’anno ma per chi ama o può viaggiare solo in quei mesi dell’anno, la capitale albanese offre lo stesso molte possibilità. Tra queste, sicuramente, i musei costruiti all’interno dei bunker inizialmente creati per proteggersi in caso di attacchi nucleari, come il Bunk’Art 1 e Bunk’Art 2. Il primo, nella parte Nord-Est della città, è un grande edificio con oltre 100 stanze. Oggi raccoglie le testimonianze della storia dell’esercito albanese e delle vite dei suoi soldati durante il regime. Il Bunk’Art2 invece, al centro di Tirana, è dedicato ai crimini commessi dai comunisti nei confronti degli albanesi fino al 1991. Un altro luogo decisamente interessante, da visitare in una fredda giornata invernale, è il Museo dei Servizi Segreti. Viene anche chiamato Casa delle Foglie per via delle piante rampicanti sulla facciata dell’edificio. Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne la sede della Gestapo nazista, poi il luogo da cui le autorità comuniste controllavano la vita degli albanesi. Qui troverai le inquietanti attrezzature che servivano per spiare i cittadini.

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Visitare la Domus Aurea: il palazzo di Nerone a Roma

Nel cuore della capitale, nei pressi di uno dei monumenti più famosi e visitati di tutto il mondo, il Colosseo, si cela un’altra meta che resiste al trascorrere dei secoli, un’opera che si ergeva grandiosa e che rappresentava la residenza imperiale più sontuosa e grande di sempre: si tratta della Domus Aurea, che si estendeva dal Colle Palatino fino al Colle Oppio e parte del Monte Celio, su una superficie di 50 o addirittura 80 ettari.

Fu voluta dall’Imperatore Nerone in seguito all’incendio che, nel 64. d.C., distrusse la maggior parte del centro di Roma e, con esso, anche la sua prima residenza, la Domus Transitoria: doveva essere il palazzo più straordinario che nessun console, re o imperatore romano, fino ad allora, avrebbe mai potuto immaginare.

Domus Aurea, la storia della fastosa residenza di Nerone

La “casa d’oro” (che deve il nome all’immensa cupola dorata e che fu progettata dagli architetti Severo e Celeris) era, infatti, un immenso agglomerato di edifici, fontane, boschi e giardini con, al centro, un lago artificiale. Le camere erano 150, le pareti di mattoni gigantesche e quasi tutte le strutture ricoperte di volte a botti alte dai 10 agli 11 metri. Non mancavano numerose sale per banchetti (tra cui la coenatio rotunda, ampia sala ottagonale che, da quanto riporta lo storico Svetonio, ruotava su sé stessa giorno e notte), padiglioni per le feste nonché terme con acqua normale e solforosa.

Insomma, un vero e proprio tripudio di stucchi, decorazioni, mosaici pregiati, ornamenti in avorio, affreschi, marmi bianchi, e statue provenienti dall’Asia Minore e dalla Grecia.

Tuttavia, alla morte di Nerone, l’Imperatore Vespasiano, con l’intenzione di restituire alla cittadinanza gli spazi usurpati, in pochi anni portò a termine la distruzione della Domus Aurea grazie alla “Damnatio memoriae” ovvero la “condanna della memoria” emanata dal Senato per dimenticare Nerone e la sua residenza dorata.

Così, ordinò di drenare il lago, spianare gli edifici riempiendoli di detriti, e di edificare l’Anfiteatro Flavio, il celeberrimo Colosseo. In seguito, l’Imperatore Tito fece realizzare le Terme mentre l’Imperatore Traiano volle, a sua volta, un complesso termale.

Il destino della Domus Aurea fu quindi quello di scomparire al di sotto di nuove costruzioni per secoli fino a quando, nel Quattrocento, un giovane cadde in un crepaccio del terreno sul Colle Oppio ritrovandosi, inaspettatamente, in una particolare grotta dalle articolate pareti affrescate.

Con il tempo, moltissimi artisti (tra cui Raffaello, Pinturicchio, Michelangelo, Ghirlandaio) e personaggi famosi si lasciarono ispirare e lasciarono la loro firma sulle meravigliose pitture che, però, a causa dell’umidità, persero progressivamente i colori vivi e brillanti.

Gli scavi vennero poi ripresi nel 1772 a fasi alterne. Arrivando ai giorni nostri, la Domus Aurea è stata riaperta al pubblico nel 1999 dopo vent’anni di restauri ma, sei anni dopo, ha visto un ulteriore un periodo di chiusura per problemi di sicurezza e distacchi strutturali.

Finalmente, dal 2015, è di nuovo accessibile al pubblico.

Info per visitare la Domus Aurea a Roma

I lavori di consolidamento e restauro della Domus Aurea continuano tuttora senza sosta per cui le visite sono consentite soltanto il venerdì, il sabato e la domenica, ogni 15 minuti, dalle ore 9.15 alle ore 17.00.

Il biglietto con visita guidata (in italiano e in inglese) e realtà virtuale ha un costo di 26 euro mentre il biglietto per i turni di visita non guidati dalle ore 13.00 alle ore 17.00 intero costa 18 euro mentre ridotto (per cittadini europei dai 18 anni fino al giorno del compimento del 25esimo anno di età) 2 euro.

I giorni di chiusura sono: 2 giugno, 7 luglio, 4 agosto, 1 settembre, 6 ottobre, 3 novembre, 4 novembre e 1 dicembre.

Per arrivare, il modo più semplice è servirsi della Metro Linea B con fermata Colosseo: l’ingresso alla Domus Aurea avviene da Via Labicana.