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Nel Mar Morto sono stati scoperti degli incredibili camini di sale

In un progetto interdisciplinare coordinato dall’Helmholtz Centre for Environmental Research (UFZ), i ricercatori hanno fatto una scoperta straordinaria che ha attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale. Sui fondali del Mar Morto emergono dei misteriosi camini di sale, ovvero delle strutture naturali simili a camini, formate dalla cristallizzazione dei minerali provenienti da acque sotterranee ad alta salinità.

Conosciuti sono i fumaioli neri che si trovano lungo le dorsali medio-oceaniche e le torri di tufo del lago Mono, ma queste formazioni appena scoperte sono il frutto di un processo geologico unico che potrebbe rivoluzionare alcune dinamiche e causare alcune conseguenze importanti.

Cosa sono e come si formano i camini di sale

Mentre i fumaioli neri emettono fluidi caldi ricchi di minerali, formando minerali di zolfo e ferro non appena i fluidi entrano in contatto con l’acqua di mare fredda e le torri di tufo intorno alle sorgenti di acqua ricca di calcio, i camini nel Mar Morto sono formati da flussi di acque sotterranee altamente saline. Le acque sotterranee provenienti dalle falde acquifere che circondano il bacino del Mar Morto scorrono attraverso spessi strati di vecchi depositi di sale, dissolvendo il minerale alogenuro e scorrendo nel lago come pennacchi di salamoia che salgono verso l’alto.

Ciò è piuttosto insolito, poiché l’acqua salata ha una densità maggiore dell’acqua dolce. Tuttavia i livelli di salinità nel Mar Morto sono così elevati che la salamoia è ancora meno densa dell’acqua circostante.  “Poiché la densità di questa salamoia è leggermente inferiore a quella dell’acqua nel Mar Morto, sale verso l’alto come un getto. Sembra fumo, ma è un fluido salino” spiega l’idrogeologo dell’UFZ, il dott. Christian Siebert, autore principale del nuovo studio che descrive la scoperta.

Siebert e il suo team hanno studiato come le dinamiche del sistema delle acque sotterranee in questa regione stanno cambiando e come le falde acquifere stanno trovando nuovi percorsi negli strati rocciosi, sia sulla terraferma che sotto il Mar Morto. I subacquei hanno scoperto i camini durante un’indagine sul fondale del lago a una profondità di circa 30 metri.

Dettaglio camini di sale

Fonte: Ufficio stampa

Creazione dei camini di sale

Le osservazioni dirette mostrano che i camini crescono rapidamente. Possono crescere di diversi centimetri in un solo giorno, quando l’acqua del lago fa cristallizzare spontaneamente la salamoia dopo essere emersa dal fondale del lago. Molti dei camini mappati erano alti da uno a due metri, ma i ricercatori segnalano anche giganti alti più di sette metri, con un diametro di oltre due o tre metri. I camini non sono solo una stranezza geologica; potrebbero anche svolgere un ruolo importante nella previsione delle doline.

Perché sono preziose: pericolo doline

Le doline sono grandi crateri formati dalla dissoluzione di enormi strati di sale o altri minerali solubili in acqua nel sottosuolo e dal successivo, spesso improvviso, crollo delle cavità. “Ad oggi, nessuno può prevedere dove si verificheranno le prossime doline. Sono anche pericolose per la vita e rappresentano una minaccia per l’agricoltura e le infrastrutture” afferma Siebert. Il team di ricerca è stato in grado di dimostrare che i camini si erano formati ovunque la superficie terrestre fosse successivamente crollata su una vasta area.

Probabilmente il flusso delle acque sotterranee che forma i camini è anche responsabile delle cavità sotterranee nell’area circostante. Migliaia di nuove doline si sono formate lungo il Mar Morto negli ultimi decenni. “Questo rende i fumaioli bianchi uno strumento di previsione eccezionale per individuare aree a rischio di crollo nel prossimo futuro” conclude Siebert.

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La classifica dei migliori Paesi in cui emigrare

Diciamoci la verità, chi non ha mai pensato di lasciare l’Italia e trasferirsi all’estero? Sono molte le persone che lo pensano e, dati alla mano, altrettante a farlo per davvero. Nel 2023 si sono iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), con la motivazione espatrio, circa 89.500 connazionali, in aumento del 9,1%. Chi sono queste persone? Secondo i dati forniti dall’Aire, il 45,5% è composto da giovani fra i 18 e i 34 anni, mentre il 23,3% sono sotto i 50 anni e il 14,7% minori, segno che si trasferiscono anche intere famiglie. Il restante 11,1% ha tra i 50 e i 64 anni e il 5,5% è over 65. In totale, gli italiani all’estero oggi sono 6 milioni.

Ma quali sono i Paesi ideali in cui trasferirsi? A dircelo è Il Sole 24 Ore che ha pubblicato i risultati di una graduatoria di InterNations, la più grande comunità globale di persone che vivono all’estero. Tra le destinazioni migliori spiccano Panama e Messico, mentre tra le peggiori c’è la Turchia e un altro Paese che potrebbe sorprendervi, ma che vi sveliamo a breve.

I Paesi migliori in cui espatriare

Al primo posto della classifica troviamo Panama, dove oltre quattro expat su cinque (l’82%) sono felici di essersi trasferiti in questo Paese sia per la qualità della vita che nell’ambito delle finanze personali. In particolare, gli expat lodano l’accessibilità degli alloggi e la facilità nel trovarli, pochi problemi con la lingua, accesso illimitato ai servizi online come i social media e la facilità nell’ottenere il visto. Al secondo posto, invece, c’è il Messico, amato da nove expat su dieci (l’89%) per la generale cordialità della popolazione messicana, per la facilità di adattamento alla cultura locale, per la convenienza degli alloggi e della vita in generale.

Il terzo posto è occupato dall’Indonesia grazie ai costi bassi della vita, all’accoglienza delle persone e all’ottimo equilibrio tra vita personale e lavoro. Dal punto di vista delle finanze, viene sottolineata l’accessibilità degli alloggi e le opportunità di carriera personali degli expat. Al quarto posto c’è la Spagna, seguita dalla Colombia e dalla Thailandia.

I Paesi peggiori in cui espatriare

Quali sono, invece, i Paesi peggiori in cui espatriare? Quella che viene considerata una sorpresa è la Finlandia, famosa per essere il Paese più felice del mondo, ma evidentemente non quello in cui trasferirsi. Gli expat hanno criticato la difficoltà d’insediamento, nel trovare lavoro e nell’ambito delle finanze personali. Questo perché il costo della vita relativamente alto non coincide con il reddito familiare disponibile. Inoltre, viene sottolineata la difficoltà nel trovare una casa, per non parlare dell’apprendimento della lingua locale.

Un altro Paese che non ha brillato è la Turchia: si classifica ultima nell’indice del lavoro all’estero in quanto un terzo degli intervistati non crede che trasferirsi qui abbia migliorato le loro prospettive di carriera, mentre altri valutano negativamente le loro opportunità di carriera personali e il mercato del lavoro locale. Inoltre, quasi un terzo degli expat è insoddisfatto del proprio lavoro e gli intervistati sono estremamente insoddisfatti dello stato dell’economia.

Top 10 dei Paesi migliori e dei peggiori

Se state pensando di espatriare da qualche parte nel mondo, questa è la Top 10 dei migliori Paesi in cui espatriare:

  • Panama
  • Messico
  • Indonesia
  • Spagna
  • Colombia
  • Thailandia
  • Brasile
  • Vietnam
  • Filippine
  • UAE

Questa, invece, è la Top 10 con i peggiori:

  • Regno Unito
  • Irlanda
  • Malta
  • Italia
  • Norvegia
  • Canada
  • Germania
  • Finlandia
  • Turchia
  • Kuwait
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Wadi Mujib, il canyon più spettacolare della Giordania

Nel cuore della Giordania, incastonato tra le montagne che si ergono sopra il Mar Morto, si trova uno dei tesori naturali più spettacolari del Medio Oriente: Wadi Mujib, un canyon spettacolare che regala avventure uniche ed emozioni indimenticabili. Conosciuto come il Grand Canyon della Giordania, questo straordinario luogo attira escursionisti, amanti della natura e viaggiatori alla ricerca di esperienze irripetibili.

Situato a circa 90 chilometri a sud della capitale Amman, Wadi Mujib si estende su un territorio che spazia tra montagne, valli e torrenti, creando un paesaggio vario e sorprendente. La gola si snoda per oltre 70 chilometri, con una larghezza che raggiunge i 4 chilometri e un’altezza che in alcuni punti sfiora i 1000 metri. Questo magnifico sistema naturale non è solo una meraviglia geologica, ma anche un habitat fondamentale per la biodiversità, dove specie rare di fauna e flora prosperano in un equilibrio perfetto.

Un canyon al di sotto del livello del mare

Uno degli aspetti più affascinanti di Wadi Mujib è la sua posizione unica: il canyon si sviluppa fino al Mar Morto, il punto più basso della Terra, a ben 410 metri sotto il livello del mare. La zona ospita la Riserva della Biosfera di Mujib, la più bassa al mondo, sito dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2011. Grazie alla sua posizione geografica e al continuo flusso d’acqua alimentato da sette affluenti principali, la riserva si distingue per un’incredibile diversità di habitat e paesaggi, che spaziano da gole rocciose a altipiani desertici, fino a raggiungere i monti di Madaba e Karak.

Questo dislivello di ben 1.300 metri, combinato con la presenza di acqua perenne, ha favorito lo sviluppo di una straordinaria biodiversità. Oltre 300 specie di piante, 10 specie di carnivori e un gran numero di uccelli migratori e stanziali popolano quest’area protetta. Le gole e le aree più remote offrono rifugi sicuri a specie rare, come il maestoso stambecco nubiano, simbolo della riserva, e altri animali montani che si muovono tra le falesie di arenaria.

Uno scrigno di biodiversità

La Riserva della Biosfera di Mujib non è solo un luogo di bellezza naturale, ma anche un’area di importanza ecologica cruciale. Grazie alla sua posizione lungo la Rift Valley, questa zona rappresenta una tappa strategica per gli uccelli migratori che ogni anno si spostano tra l’Africa e il nord-est dell’Europa. La presenza di habitat diversificati rende la riserva un rifugio ideale per molte specie che qui trovano riparo e nutrimento. Tra le creature più affascinanti ci sono anche i gatti selvatici e alcune rare capre di montagna, che si aggirano indisturbate nelle aree più remote.

Non è solo la fauna a rendere unica questa riserva: anche la flora è straordinaria. Le 300 specie di piante registrate nella riserva includono varietà adattate ai climi aridi, capaci di prosperare in condizioni estreme. Questo patrimonio naturale rende Wadi Mujib un punto di riferimento per chi desidera esplorare una natura incontaminata e rigogliosa.

Avventure e percorsi emozionanti

Questo canyon spettacolare è anche una meta ideale per gli amanti dell’avventura. Il canyoning, che combina trekking, arrampicata e attività acquatiche, è l’attività principale offerta nella riserva. I visitatori possono scegliere tra una varietà di sentieri che attraversano corsi d’acqua, cascate e piscine naturali, garantendo un’esperienza emozionante e unica.

Siq Trail, un sentiero per tutti

Il Siq Trail è il sentiero più famoso e accessibile, perfetto per chi desidera un’avventura moderata ma ricca di emozioni. Questo percorso autoguidato parte dal Mujib Adventure Center e segue il corso del fiume tra le imponenti pareti di arenaria. Lungo il tragitto, gli escursionisti possono immergersi nelle acque fresche del fiume e nuotare in piscine naturali, ma anche semplicemente rilassarsi e godersi l’ombra durante le calde giornate estive. La passeggiata conduce fino alla base di una grande cascata, uno spettacolo naturale che lascia senza fiato.

Canyon Trail, adrenalina pura

Il Canyon Trail è pensato per i più avventurosi. Il percorso offre l’opportunità di cimentarsi nel rappel, una discesa controllata lungo una cascata alta 20 metri. Guidati da esperti, i partecipanti possono provare il brivido di scendere lungo la parete rocciosa prima di continuare l’escursione tra le gole, seguendo il corso d’acqua fino a ritornare al punto di partenza. È un’esperienza che combina adrenalina e bellezza naturale in un mix perfetto.

Malaqi Trail, l’essenza di Wadi Mujib

Per chi cerca un’avventura più impegnativa, il Malaqi Trail conduce fin nel cuore della riserva. Attraversando gole e torrenti si arriva fino alla confluenza con il fiume Hidan, dove gli escursionisti possono nuotare in piscine naturali e ammirare paesaggi altamente suggestivi. Anche qui, una discesa da una cascata alta 20 metri aggiunge un tocco di emozione a questa esperienza immersiva.

Ibex Trail, incontro con la fauna selvatica

L’Ibex Trail, l’unico dei quattro percorsi accessibile tutto l’anno, offre un’opportunità unica di osservare da vicino lo stambecco nubiano, simbolo della riserva. Il percorso, che si sviluppa lungo sentieri panoramici con vista sul Mar Morto, è perfetto per chi desidera combinare il trekking con l’osservazione della fauna selvatica. Inoltre, offre splendide vedute del paesaggio desertico e delle gole circostanti.

L’adrenalinica zipline

Per chi cerca un’attività diversa, la riserva ha recentemente installato una zipline che permette ai visitatori di attraversare la valle da un’altezza emozionante. Lunga 100 metri, la zipline offre una prospettiva unica su Wadi Mujib, permettendo di ammirare il canyon dall’alto in un’esperienza breve ma indimenticabile. Un’attività particolarmente apprezzata da chi desidera combinare avventura e contemplazione.

Come organizzare la visita

Visitare Wadi Mujib richiede una certa preparazione, soprattutto se si desidera affrontare i percorsi più impegnativi. Il Mujib Adventure Center, situato lungo l’Autostrada del Mar Morto, è il punto di riferimento per tutte le attività nella riserva. Qui è possibile prenotare escursioni, noleggiare l’attrezzatura necessaria e ricevere informazioni dettagliate sui percorsi disponibili.

I sentieri “bagnati” sono aperti generalmente tra aprile e ottobre, mentre il sentiero “asciutto”, l’Ibex Trail, è accessibile tutto l’anno. È importante notare che molti percorsi richiedono la prenotazione anticipata tramite Wild Jordan, l’organizzazione che gestisce la riserva. Inoltre, alcune escursioni, come il Mujib Trail, richiedono un gruppo minimo di cinque persone e una guida esperta. I costi variano: un’escursione di sette ore, ad esempio, ha un prezzo di circa 45 JD (60 Euro).

Wadi Mujib non è solo un luogo, ma un’esperienza che rimane impressa nella memoria di chi lo visita. Attraversare le sue gole, immergersi nelle sue acque fresche e ammirare la fauna che lo abita è un modo unico per scoprire il lato più autentico e selvaggio della Giordania.

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SiViaggia regala il magazine GATE numero 44

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità. Alle pagine 40-43 del numero 44, trovate l’ultimissimo articolo di SiViaggia dedicato al nostro viaggio a Yerevan, Capitale dell’Armenia, una delle città più antiche del mondo che merita davvero di essere visitata, oggi raggiungibile da tanti voli diretti dall’Italia.

Bellissime le sue strade e le sue grandi piazze monumentali, animate di giorno e di sera, testimonianza di un passato di dominazioni e terribili di vicende storiche. Sontuosi i palazzi e i monumenti che raccontano la lunga storia di questa città, porta d’accesso tra Oriente e Occidente. Tantissimi anche i parchi e i giardini
che regalano ampio respiro ai lunghi viali trafficati dove passeggiare.

Inoltre, sfogliando le pagine del magazine trovate anche qualche utile consiglio per organizzare i prossimi weekend alla scoperta di alcuni nostri patrimoni Unesco: Bolzano, famosa non soltanto per i mercatini di Natale ma anche per la musica, e Carrara, candidata a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026. E infine, vi portiamo tra i borghi italiani raggiungibili a bordo dei treni regionali. È sufficiente registrarsi gratuitamente per poter effettuare il download.

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Asia Idee di Viaggio itinerari culturali Mar Nero panorami tradizioni Turchia Viaggi viaggiare

Giresun e Ordu, cosa vedere in queste magnifiche località della Turchia

Esiste una zona della Turchia che profuma di verde intenso, dove il Mar Nero accarezza spiagge silenziose e i monti si stagliano maestosi come custodi di una terra ricca di storia e bellezza: Giresun e Ordu, gioielli della costa settentrionale inseriti tra le destinazioni imperdibili del Best in Travel 2025 di Lonely Planet, invitano a scoprire panorami che non ti aspetti, leggende misteriose e tradizioni autentiche.

Partiamo insieme per un viaggio emozionante.

Giresun, il cuore verde della Turchia

Adagiata sulla costa del Mar Nero e abbracciata da colline ammantate di foreste, Giresun incanta grazie alla natura lussureggiante, ai paesaggi favolosi e a un’atmosfera tranquilla, lontana dalla frenesia delle mete più turistiche. Conosciuta come il “cuore verde della Turchia“, rappresenta un inno alla bellezza naturalistica e alla storia, un luogo in cui la cultura tradizionale si intreccia con leggende affascinanti.

Dagli scorci che si aprono sul mare agli altopiani immersi nel verde, è perfetta per rallentare e riconnettersi con se stessi.

Il Castello di Giresun: tra storia e leggenda

Arroccato su una collina che domina l’abitato, il Castello di Giresun, risalente all’epoca romana, conserva le antiche mura, un anfiteatro e vedute che lasciano senza parole. La leggenda vuole che custodisca il teschio di un’amazzone, e alimenta il fascino mitologico del territorio.

Dal castello, lo sguardo abbraccia il Mar Nero e i villaggi tutt’intorno, regalando tramonti che sembrano dipinti. Gli appassionati di storia possono esplorare le rovine, mentre gli amanti della natura non si perderanno una passeggiata nei giardini che abbracciano la fortezza, dove scattare foto memorabili.

Il Museo di Giresun: un tuffo nella storia

Il Museo di Giresun, in origine chiesa ortodossa del XVIII secolo, è una tappa imperdibile per conoscere da vicino la storia e la cultura della regione: infatti, ospita una vasta collezione di reperti archeologici, etnografici e storici che raccontano la vita delle antiche civiltà che hanno abitato l’area.

Tra i pezzi più interessanti, troverete manufatti della cultura pontica, monete romane e bizantine, nonché abiti e strumenti legati alle tradizioni locali.

L’isola di Giresun: mistero e natura incontaminata

Isola Giresun, Turchia

Fonte: iStock

Isola di Giresun, paradiso di rocce e mare

A breve distanza dalla costa, l’Isola di Giresun è un’oasi che unisce mito e realtà. Abitata in passato da monaci bizantini, serba i resti di antichi templi, tra cui quello dedicato ad Afrodite, che testimoniano l’importanza religiosa di questa terra nei secoli.

Oggi, è altresì una riserva naturale protetta, un paradiso per gli amanti del birdwatching e per chi cerca pace assoluta. Durante la visita, potrete passeggiare tra la lussureggiante vegetazione, mentre ascoltate il canto degli uccelli e respirate il profumo del mare. Un’escursione in barca è il modo migliore per raggiungere l’isola e godere della vista della costa da una prospettiva inedita.

Spiagge di Giresun: relax con vista mozzafiato

Le spiagge di Giresun sono il luogo ideale per chi desidera una pausa rigenerante. Tra le più amate spicca Espiye Beach, con la sabbia dorata lambita da acque limpide, perfette per nuotare e rilassarsi al sole.

Non si può poi non citare il fascino selvaggio del Kümbet Plateau, incredibile spiaggia nell’abbraccio di foreste e colline dove la fresca aria di montagna si unisce alla serenità del mare e dà vita a un’atmosfera a dir poco magica. Ideale per picnic, passeggiate sulla riva e momenti di pura contemplazione.

Ordu, la perla del Mar Nero

Ordu,Turchia

Fonte: iStock

Veduta panoramica della città di Ordu

Tra le dolci colline e le scintillanti acque del Mar Nero, Ordu, vibrante “perla del Mar Nero”, conquista a sua volta il cuore di ogni viaggiatore grazie ai paesaggi spettacolari, alle tradizioni autentiche e a una natura che sembra dipinta su tela.

Dai belvedere indimenticabili alle foreste incontaminate, ogni esperienza si trasforma in un ricordo prezioso.

Il centro: un mix di tradizione e modernità

Il centro di Ordu è una perla che fonde l’autenticità delle tradizioni con il dinamismo di una città moderna: passeggiando tra le sue vie, scoprirete un perfetto equilibrio tra le tracce della Storia e la vivace vita di oggi.

Iniziate la visita dal lungomare, dove caffetterie e ristoranti propongono il meglio della cucina locale, tra cui il celebre pide di Ordu, una variante del tipico pane turco arricchito con ingredienti freschi e saporiti.

Proseguite verso il Bazaar, colorato mercato in cui è possibile acquistare prodotti artigianali, spezie e tessuti, e fate tappa alla Moschea di Yalı, nei pressi del porto, dall’architettuta ottomana.

Il centro di Ordu è anche ricco di parchi e aree verdi, come il Parco della Repubblica (Cumhuriyet Parkı), punto di ritrovo per famiglie e turisti, la scelta ottimale per una pausa rigenerante tra una scoperta e l’altra.

Infine, merita una menzione il Museo della Cultura, tra le sale di una villa ottomana restaurata, dalle importanti collezioni di abiti tradizionali, strumenti musicali e manufatti storici.

Boztepe: panorami da sogno

Boztepe, Turchia

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La funivia a Ordu che sale verso la collina Boztepe

Non potete visitare Ordu senza raggiungere Boztepe, la collina che sovrasta la città a 550 metri di altitudine. Raggiungibile tramite una funivia panoramica, regala una vista difficile da descrivere a parole sul Mar Nero, sulle montagne e sullo skyline.

Arrivati sulla vetta, troverete ristoranti e caffè dove gustare deliziosi piatti turchi mentre vi lasciate sorprendere dal panorama. Per un’esperienza ancora più suggestiva, visitate Boztepe al tramonto, quando il cielo si tinge di arancio e il Mar Nero sembra scintillare come un mosaico.

Le cascate di Çiseli: un angolo di paradiso nascosto

A pochi chilometri dal centro, le cascate di Çiseli offrono uno spettacolo straordinario. Nascoste tra le fronde della foresta, sono un luogo di pace e bellezza, ottimo per una gita fuori porta.

Il rilassante canto dell’acqua che scorre e il verde intenso della vegetazione, creano un’atmosfera che rigenera mente e corpo. Molti scelgono di fare un picnic nei pressi delle cascate o di fare un bagno per un’esperienza ancora più indimenticabile.

Perşembe Yaylası: l’incanto degli altopiani turchi

A pochi chilometri da Ordu, il Perşembe Yaylası, altopiano a 1.500 metri di altezza, è celebre per i suoi paesaggi onirici: verdi prati a perdita d’occhio, piccoli laghi cristallini e un cielo che appare davvero vicino.

Insomma, è il paradiso degli escursionisti e di chi desidera momenti di puro relax. Durante l’estate, il yayla ospita festival della tradizione, dove assistere a danze folkloristiche, degustare piatti locali e immergersi nella cultura turca più autentica.

Yoroz Kent Ormanı: un eden per gli escursionisti

Il Parco Forestale Yoroz è un altro eden per le escursioni, a circa 20 chilometri dalla città. Sentieri ben segnalati conducono al cospetto di boschi lussureggianti, piccoli ruscelli e scorci panoramici mozzafiato.

Uno dei percorsi più amati porta a un belvedere da cui si gode di una vista senza eguali sul Mar Nero. È la tappa irrinunciabile per rilassarsi, fare un picnic e respirare l’aria frizzante della foresta. Non dimenticate la macchina fotografica: il contrasto tra il verde delle piante e il blu del mare merita assolutamente di essere immortalato.

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Il Buthan è pronto a costruire la futura città della consapevolezza

Il Bhutan, il piccolo regno dell’Himalaya celebre per aver introdotto il concetto di Felicità Nazionale Lorda (Gross National Happiness, GNH), è pronto a compiere un nuovo passo verso lo sviluppo sostenibile. Lunedì 18 novembre 2024, il governo lancerà un’emissione di obbligazioni da 100 milioni di dollari per finanziare la costruzione della Gelephu Mindfulness City (GMC), una “città della consapevolezza” progettata per promuovere valori buddisti e principi di sostenibilità.

Un polo di connessione economica e spirituale

La GMC sorgerà in una regione amministrativa speciale al confine con l’India, dotata di leggi autonome per favorire un corridoio economico tra l’Asia meridionale e il Sud-est asiatico. La città, che si estenderà su un’area di oltre 2.500 km² (circa un sesto della superficie totale del Bhutan) offrirà spazio a settori strategici come finanza, turismo, energia verde, tecnologia, sanità e istruzione.

Tra le sue peculiarità, la GMC prevede spazi verdi per la meditazione, infrastrutture per il cammino e la bicicletta, centri di benessere ed ecoturismo. Un esempio ambizioso di urbanizzazione che intende integrare la spiritualità buddista con i principi della tutela dell’ambiente.

Il progetto sarà inizialmente finanziato dal Nation Building Bond, un’obbligazione decennale aperta ai bhutanesi residenti all’estero fino al 17 dicembre 2024. I fondi saranno utilizzati per costruire le prime infrastrutture, garantire energia verde e migliorare la connettività. Secondo Lotay Tshering, governatore della GMC ed ex primo ministro, l’iniziativa potrebbe trasformare il panorama economico del Bhutan, promuovendo un futuro prospero e resiliente.

L’immagine di un Bhutan resiliente

Con meno di 800.000 abitanti e incastonato tra i giganti India e Cina, il Bhutan fatica a diversificare la propria economia da 3 miliardi di dollari, ancora fortemente dipendente da aiuti esterni, turismo e idroelettrico. La pandemia di Covid-19 ha accentuato tali difficoltà, aggravando il problema della disoccupazione, che nel 2022 ha raggiunto il 30% tra i giovani. Uno scenario che ha alimentato un esodo di lavoratori, molti dei quali hanno trovato opportunità in Australia.

La GMC mira a invertire questa tendenza attirando investimenti, sviluppando competenze locali e creando posti di lavoro. Una volta completata, la città potrebbe ospitare oltre un milione di persone e diventare un modello di urbanizzazione sostenibile.

La costruzione della Gelephu Mindfulness City si articolerà in diverse fasi e richiederà circa 21 anni per essere portata a termine. Tra le infrastrutture previste vi sono strade, ponti, un aeroporto, scuole, ospedali e abitazioni, tutte progettate con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Nei primi 7-10 anni, le autorità prevedono che la città accoglierà circa 150.000 residenti.

Una visione ispirata dal buddismo

La visione della GMC nasce da un’idea del re Jigme Khesar Namgyal Wangchuck e si fonda sui principi del GNH. “La consapevolezza è al centro della nostra città basata sui valori e si allinea con l’etica e l’identità della nostra nazione“, ha dichiarato Rabsel Dorji, un alto funzionario del progetto. Secondo il sito web ufficiale della città, l’iniziativa combina tradizione buddista, architettura eco-compatibile e una visione moderna di benessere e felicità collettiva.

Sfide e prospettive future

Nonostante le ambizioni, il progetto non è privo di sfide. La connettività internazionale rappresenta un ostacolo notevole per un Paese senza sbocchi sul mare come il Bhutan. L’esperto nepalese Surya Raj Acharya sottolinea che il successo della GMC dipenderà anche dalla capacità dell’India, il principale partner commerciale del Bhutan, di migliorare le proprie infrastrutture logistiche. “Dovrebbe essere attraente anche per gli investitori internazionali, ma questi aspetti non sono sotto il controllo diretto del Bhutan“, ha osservato Acharya.

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Capodanno 2025 a Dubai: cosa fare, eventi e clima

Festeggiare il Capodanno in una località calda ed esotica, dove fuggire dal freddo pungente che colpisce generalmente l’Italia nel mese di Dicembre, è un desiderio di molti. Perché, allora, non festeggiare il Capodanno a Dubai? Stiamo parlando di una delle mete più visitate degli ultimi anni. Una città dove il lusso si mescola alle tradizioni degli Emirati Arabi e dove poter assistere a spettacoli indimenticabili. Una località adatta sia se si vuole viaggiare in compagnia dei propri amici, con il proprio partner o la propria partner ed in famiglia. Insomma, potrebbe essere la scelta perfetta per accogliere il nuovo anno.

Cosa fare a Capodanno a Dubai: tutti gli eventi

A Capodanno la città di Dubai si trasforma. Le vie ed i suoi grattacieli vengono illuminati con bellissime installazioni luminose, oltre che frequenti spettacoli pirotecnici, con la possibilità di partecipare ad un’ampia gamma di eventi e feste eleganti in hotel di lusso.

Uno degli appuntamenti imperdibili è lo spettacoli pirotecnico al Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo, dove ogni diverse migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo, si radunano per ammirare questo show davvero straordinario. Per chi non volesse perdere questo memorabile spettacolo e, soprattutto, vuole vivere appieno questa fantastica celebrazione, si consiglia di arrivare molto presto, così da assicurarsi un posto strategico, come il Dubai Mall o i giardini del Burj Park.

Se si è alla ricerca di una serata mi tranquilla, ad esempio in famiglia, c’è anche la possibilità di partecipare ad una cena in uno degli eleganti e numerosi ristoranti della città di Dubai, molti dei quali offrono menu speciali in occasione del Capodanno. Da non perdere, fra questi, i ristoranti con terrazza, come quelli che si trovano a The Palm Jumeirah, l’emblematica isola tropicale a forma di palma, che garantisce una vista mozzafiato ed un’atmosfera unica.

Per chi, invece, ama le atmosfere più romantiche, si consiglia di partecipare ad una crociera in Dau, una tradizionale imbarcazione a vela araba, lungo il Dubai Creek oppure nella Marina, così da assistere ad una vista privilegiata ed indimenticabile sullo skyline di Dubai illuminato. Durante queste crociere si avrà la possibilità di assaporare i gusti tipici locali della cucina araba o, in alternativa, gusti della cucina internazionale. Molte di queste crociere propongono anche eventi a bordo, con spettacoli dal vivo, e il fatidico brindisi di mezzanotte.

Da non dimenticare anche la possibilità di assistere a concerti e DJ Set organizzati in diversi punti della città, come la Coca-Cola Arena e le spiagge di Jumeirah, dove ogni anno si esibiscono artisti di fama internazionale.

Festeggiamenti di Capodanno a Dubai, con fuochi d'artificio che illuminano il Burj Khalifa

Fonte: iStock

Fuochi pirotecnici di Capodanno a Dubai

Vita notturna e discoteche a Dubai

La vita notturna di Dubai è davvero vibrante e famosa in tutto il mondo, nonostante sia regolata da alcune leggi specifiche e ferree, che i visitatori devono assolutamente rispettare. Le feste aumentano soprattutto durante il Capodanno, quando diversi club e discoteche organizzano serate speciali con DJ internazionali, spettacoli dal vivo e, per dare un tocco unico alla serata, con temi glamour.

Una delle destinazioni più celebri della città è il White Dubai, che si trova sul tetto del Meydan Racecourse, un complesso dove si svolgono gare di cavalli da corsa, che offre una vista spettacolare ed una vasta selezione di altissimo livello. A questo si aggiunge anche il Sky 2.0, che si trova nel cuore del Dubai Design District, molto famoso per i suoi party esclusivi e per l’atmosfera futuristica che lo contraddistingue.

Chiaramente, c’è anche la possibilità di partecipare ad esperienze ancora più lussuose. Fra tutte, si citano i club situati in hotel 5 stelle, come il Billionaire Dubai o il Armani Privé, locali eleganti che offrono per Capodanno pacchetti unici, che includono cena, spettacolo e accesso alla pista da ballo. Chiaramente, per partecipare a questi party è importante rispettare un determinato dress code elegante, oltre che una prenotazione anticipata.

Per chi, invece, desidera qualcosa di più informale, i bar panoramici come il The Penthouse al FIVE Palm Jumeirah o il At.mosphere al 122° piano del Burj Khalifa, dove poter assaporare cocktail raffinati ed una vista spettacolare sulla città.

Spiaggia di Jumeirah a Dubai dove passare giornate di CApodanno

Fonte: iStock

La spiaggia di Jumeirah a Dubai

Come muoversi a Dubai a Capodanno

A Capodanno il traffico a Dubai potrebbe essere particolarmente intenso, soprattutto nelle aree vicino ai punti di interesse principale. Per questo motivo è importante riuscire a pianificare in anticipo i propri spostamenti in città, considerando le diverse opzioni disponibili.

La metro di Dubai, ad esempio, rappresenta il mezzo più comodo e veloce per evitare il traffico urbano. Sono presenti due linee, la verde e la rossa, che collegano gran parte della città e consentono di visitare e spostarsi facilmente fra le attrazioni principali, come il Burj Khalifa, il Dubai Mall e la Marina.

I taxi sono molto diffusi in città, ma a Capodanno potrebbe essere molto difficile trovarne disponibili, a causa dell’alta richiesta. È consigliabile, pertanto, prenotare un taxi in anticipo tramite l’utilizzo di alcune applicazioni, come Careem o Uber, molto utilizzate a Dubai. Chiaramente, questi sono servizi più costosi rispetto all’alternativa locale RTA, i classici taxi ufficiali cittadini, caratterizzati dal colore beige delle vetture.

Altre alternative potrebbero essere i monopattini elettrici o le biciclette a noleggio, che sono una soluzione molto comoda per piccoli spostamenti, soprattutto se si decide di alloggiare o visitare aree come Marina o Downtown Dubai. Si potrebbe anche decidere di noleggiare un’auto, ma c’è da tenere in considerazione il fatto che molte strade nella giornata del 31 Dicembre potrebbero essere chiuse a causa degli eventi in città.

Il clima di Dubai a Capodanno

A Dicembre il clima di Dubai è decisamente molto piacevole, questo fa della città una delle mete più visitate al mondo e più gettonate anche durante il periodo di Natale. Le temperature diurne, in genere, si aggirano intorno ai 25 gradi, mentre la sera possono scendere anche fino a 15/18 gradi. Si tratta, dunque, di un clima decisamente accettabile, ma che allo stesso tempo richiede un minimo di attenzione durante la preparazione della valigia: abbigliamento leggero per il giorno ed una giacca per le ore serali potrebbero essere la soluzione ideale.

La possibilità di pioggia in questo periodo è molto bassa rispetto altri momenti dell’anno, ma ci si potrebbe aspettare qualche rovescio breve. Inoltre, questo tipo di clima consente di godere di un cielo bellissimo e di vivere esperienze all’aperto, come giornate in spiaggia o escursioni nel deserto.

Vivere e festeggiare il Capodanno a Dubai è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. In attesa del nuovo anno, la città ha decisamente molto da offrire: esperienze memorabili, vita notturna vivace e clima ideale la rendono una delle mete più gettonate dove festeggiare il Capodanno 2025.

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La Thailandia è stata premiata come destinazione dell’anno

La Thailandia ha ricevuto un prestigioso riconoscimento internazionale: è stata nominata destinazione dell’anno 2025 dalla rivista di viaggi Travel + Leisure. Questo premio, conferito annualmente a un solo Paese, celebra le destinazioni che si distinguono per le loro eccezionali offerte turistiche e per la loro capacità di attrarre visitatori da tutto il mondo. Negli anni precedenti, il titolo è stato assegnato a mete iconiche come Italia, Giappone e Costa Rica, ma per il 2025 è stata la Terra del Sorriso a conquistare il podio.

Le motivazioni del riconoscimento

Gli esperti di Travel + Leisure hanno evidenziato la ricca eredità culturale della Thailandia, una scena culinaria dinamica e la capacità del Paese di fondere tradizione e innovazione moderna. Questo equilibrio tra antiche tradizioni e nuove tendenze ha reso la Thailandia una destinazione unica nel panorama internazionale. Jeninne Lee-St. John, direttrice di Travel + Leisure Southeast Asia, ha spiegato che la bellezza della Thailandia risiede nei suoi “forti contrasti”.

Tra gli aspetti più sorprendenti che hanno contribuito alla scelta vi è la capacità del Paese di mantenere vive le sue tradizioni buddiste e, al contempo, di aprirsi a cambiamenti significativi come la legalizzazione della marijuana e il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Questa combinazione di tradizione e progresso ha impressionato i giudici e ha posto la Thailandia al centro dell’attenzione globale.

Bangkok e l’ospitalità thailandese

La capitale Bangkok, punto d’ingresso principale per molti viaggiatori stranieri, è stata descritta come una città che richiede tempo per essere compresa ma che, una volta scoperta, conquista profondamente chi la visita. Lee-St. John ha raccontato di non essersi innamorata immediatamente di Bangkok, ma che, con il tempo, ha imparato ad apprezzarne ogni aspetto. “Una volta che si capisce la città, è impossibile non innamorarsene,” ha affermato.

Uno degli aspetti più apprezzati della Thailandia è il concetto di “kreng jai”, un valore culturale che riflette il rispetto per tutte le persone. Questo atteggiamento permea la vita quotidiana e si manifesta nell’ospitalità che accoglie i visitatori, sia negli hotel di lusso sia nelle abitazioni più modeste. Infatti, la Thailandia è rinomata per avere alcuni dei migliori hotel di lusso al mondo, spesso a prezzi molto competitivi, senza mai sacrificare la calda accoglienza e l’attenzione al dettaglio.

Anche la gastronomia locale ha ricevuto elogi: uno dei piatti preferiti citati da Lee-St. John è il “krapow gai”, un piatto di pollo saltato in padella con basilico, spesso servito con un uovo sopra. La possibilità di gustare piatti così deliziosi anche a colazione rende l’esperienza culinaria thailandese davvero unica.

Tesori culturali e creatività artistica

Visitare la Thailandia significa immergersi in un viaggio che rivela i suoi tesori poco alla volta. Che si scelga di esplorare le montagne del nord o le coste meridionali affacciate sul Mar delle Andamane, il Paese offre un’infinità di meraviglie da scoprire. Secondo Travel + Leisure, la creatività in Thailandia si riflette non solo nell’arte e nella gastronomia, ma anche nelle esperienze di ospitalità, creando così un contesto ricco e stimolante per ogni tipo di viaggiatore.

Questo riconoscimento come destinazione dell’anno sottolinea l’impegno della Thailandia nel presentarsi al mondo come una meta accogliente e affascinante, capace di offrire esperienze indimenticabili che spaziano dalla modernità vibrante delle città alla tranquillità dei templi antichi e delle spiagge paradisiache.

Con questa nomina, la Thailandia si conferma non solo come una destinazione da visitare almeno una volta nella vita, ma come un luogo in grado di offrire continue sorprese e una profonda connessione con la sua cultura e il suo popolo.

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Visto per il Vietnam: tutto quello che bisogna sapere

Il Vietnam è una delle mete turistiche asiatiche più popolari, e per i cittadini italiani esistono diverse opzioni per entrare nel Paese senza troppi ostacoli burocratici. Tuttavia, capire quale sia il tipo di visto più adatto può essere complicato, soprattutto per chi pianifica soggiorni prolungati o viaggi che includono altre tappe nel Sud-est asiatico. In questo articolo vediamo tutti i dettagli sull’esenzione del visto, oltre a modalità e costi per ottenere un visto turistico o di altro tipo per il Vietnam.

Esenzione dal visto per il Vietnam: chi ne può usufruire e per quanto tempo

Grazie ad accordi bilaterali tra il nostro paese e il Vietnam, i cittadini italiani possono entrare senza visto per soggiorni di breve durata, fino a 45 giorni consecutivi. Per sfruttare questa esenzione, è necessario:

  • Un passaporto con almeno sei mesi di validità residua alla data di arrivo.
  • Un biglietto di uscita dal Paese entro il termine del soggiorno.

Al momento, non è possibile estendere questa esenzione per soggiorni superiori ai 45 giorni. Pertanto, chi desidera rimanere più a lungo in Vietnam deve richiedere un visto specifico prima di partire.

Cosa fare al termine dei 45 giorni

Alla scadenza del periodo di esenzione, ai cittadini italiani è consentito uscire e rientrare in Vietnam, ricevendo un nuovo timbro all’ingresso che garantisce un’ulteriore permanenza di 45 giorni. Questo consente di prolungare il soggiorno lasciando brevemente il Paese. Una modalità particolarmente utile per chi vuole fare viaggi in Cambogia, Laos o altri Paesi limitrofi, con la possibilità di rientrare in Vietnam senza dover fare un visto aggiuntivo.

Visto turistico: E-Visa per viaggi fino a 90 giorni

Se l’intenzione è quella di restare più di 45 giorni, l’opzione migliore è il visto turistico elettronico (E-Visa), un documento digitale che consente un soggiorno massimo di 90 giorni, valido per ingressi singoli o multipli. Il processo è semplice e si effettua completamente online:

  1. Richiesta online: collegarsi al sito ufficiale dell’ufficio govvernativo d’immigrazione del Vietnam e inserire i propri dati personali, allegando una foto recente e una copia della pagina del passaporto.
  2. Pagamento: la tariffa varia a seconda del tipo di visto. L’E-Visa per ingresso singolo costa 25 dollari, mentre quello per ingressi multipli ha un costo di 50 dollari.
  3. Conferma: entro tre giorni lavorativi il visto sarà approvato e disponibile per il download. Sarà poi necessario stamparlo per presentarlo all’ingresso nel Paese.

Il visto a ingressi multipli è consigliato a chi vuole fare del Vietnam una “base” per esplorare altri Paesi vicini. Ad esempio, è l’ideale per quei viaggiatori che vogliono visitare anche Cambogia e Laos, garantendosi la massima flessibilità senza costi aggiuntivi per rientrare in Vietnam.

Ai possessori dell’E-Visa è consentito l’ingresso nel Paese attraverso:

  • 13 aeroporti internazionali: Noi Bai (Ha Noi), Tan Son Nhat (Ho Chi Minh City), Cam Ranh (Khanh Hoa), Da Nang, Cat Bi (Hai Phong), Can Tho, Phu Quoc (Kien Giang), Phu Bai (Thua Thien Hue), Van Don (Quang Ninh), Tho Xuan (Thanh Hoa), Dong Hoi (Quang Binh), Phu Cat (Binh Dinh), Lien Khuong (Lam Dong);
  • 16 posti di frontiera terrestri: Tay Trang (Dien Bien), Mong Cai (Quang Ninh), Huu Nghi (Lang Son), Lao Cai, Na Meo (Thanh Hoa), Nam Can (Nghe An), Cau Treo (Ha Tinh), Cha Lo (Quang Binh), La Lay and Lao Bao (Quang Tri), Bo Y (Kon Tum), Moc Bai and Xa Mat (Tay Ninh), Tinh Bien and Vinh Xuong (An Giang), Ha Tien (Kien Giang);
  • 13 posti di frontiera marittimi: Hon Gai and Cam Pha (Quang Ninh), Hai Phong, Nghi Son (Thanh Hoa), Vung Ang (Ha Tinh), Chan May (Thua Thien Hue), Da Nang, Nha Trang (Khanh Hoa), Quy Nhon (Binh Dinh), Dung Quat (Quang Ngai), Vung Tau (Ba Ria – Vung Tau), Ho Chi Minh City, Duong Dong (Kien Giang).

Esenzione del visto per Phu Quoc: un caso particolare

L’isola di Phu Quoc, una delle più frequentate mete turistiche vietnamite, gode di una condizione speciale che permette ai turisti di soggiornare fino a 30 giorni senza visto, purché arrivino con un volo diretto dall’estero. Questa opzione è ideale per chi desidera soggiornare esclusivamente sull’isola, ma diventa limitante se si prevede di visitare altre zone del Vietnam.

Per chi, partendo da Phu Quoc, desidera continuare il viaggio verso altre destinazioni vietnamite, è necessario ottenere un visto. L’ingresso nelle località della terraferma richiederà il pagamento di 25 dollari per un visto aggiuntivo, o un visto turistico completo.

Quando utilizzare il visto “on arrival”

Il visto “on arrival” (all’arrivo) è un’opzione disponibile per situazioni eccezionali, non è quindi destinato ai turisti regolari. Può essere rilasciato a chi proviene da Paesi senza ambasciate o consolati vietnamiti, in casi di emergenza o per missioni speciali. In questi casi, il visto deve essere richiesto tramite un’agenzia di viaggi accreditata, che notificherà le autorità vietnamite almeno 12 ore prima dell’arrivo.
Al momento dell’arrivo, il viaggiatore deve avere:

  • Fotografie recenti.
  • Autorizzazione rilasciata dal Dipartimento dell’Immigrazione del Vietnam.

In assenza di questi documenti, le compagnie aeree possono negare l’imbarco sul volo con destinazione uno scalo in Vietnam.

Come richiedere un visto per chi viaggia con minori

Le famiglie che viaggiano con bambini devono prestare attenzione alle normative locali. Per i minori, la legge italiana richiede un passaporto individuale, la cui validità varia in base all’età del bambino. Per evitare problemi durante il viaggio, si consiglia di verificare le disposizioni vigenti presso ambasciate e consolati vietnamiti, nonché presso le questure italiane. Alcuni Paesi richiedono dichiarazioni di consenso per l’accompagnatore, da parte dei genitori o tutori legali. Si suggerisce di consultare l’agente di viaggio per assicurarsi che tutti i documenti necessari siano in regola.

Durata e costi del visto per il Vietnam

Le tariffe dei visti per il Vietnam possono variare a seconda della durata e del tipo di ingresso:

  • Esenzione per 45 giorni: Gratuita.
  • E-Visa (90 giorni, ingresso singolo): 25 dollari.
  • E-Visa (90 giorni, ingressi multipli): 50 dollari.
  • Visto on arrival: Tariffe variabili e soggette a condizioni particolari.

È importante ricordare che, per tutti i visti elettronici, il pagamento deve essere effettuato online e non è rimborsabile in caso di rifiuto da parte delle autorità vietnamite.

Scegliere il tipo di visto più adatto per viaggiare in Vietnam dipende dalle proprie esigenze e dalla durata del soggiorno. Se si prevede un soggiorno breve e circoscritto, l’esenzione fino a 45 giorni è la soluzione più semplice ed economica. Chi vuole esplorare il Paese per un periodo più prolungato dovrebbe invece optare per l’E-Visa, che permette una permanenza fino a tre mesi con ingressi multipli, ideale per viaggiatori che hanno in programma di spostarsi frequentemente tra Vietnam e altri Paesi asiatici senza preoccupazioni burocratiche.

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Israele: torna alla luce un insediamento di 5000 anni fa

Un insediamento di 5.000 anni fa, che fornisce una visione dell’inizio del processo di urbanizzazione nella Terra d’Israele, è stato scoperto durante gli scavi dell’Israel Antiquities Authority vicino a Beit Shemesh, nel sito di Hurvat Husham.

Gli scavi hanno avuto luogo in preparazione dell’espansione della zona industriale occidentale della città, chiamata “Brosh”, su iniziativa del Shamir Engineering Group e della Bet Shemesh Economic Development Company, e la scoperta è stata presentata nel corso della 17esima conferenza “Discoveries in the Archaeology of Jerusalem and its Surroundings Conference“, che ha avuto luogo presso il Jay and Jeanie Schottenstein National Campus for the Archaeology of Israel.

Le rivelazioni che sono emerse dal sito

Lo scavo ha rivelato, inoltre, un edificio pubblico che potrebbe essere stato utilizzato per attività rituali, all’interno del quale è presente una stanza con circa 40 vasi conservati intatti. Tra questi, anche diversi vasi di piccole dimensioni, particolare che suggerisce un uso simbolico piuttosto che domestico.

I vasi sono stati trovati nella loro posizione originale, proprio come erano stati collocati dagli abitanti del luogo nella prima età del bronzo IB (fine del IV millennio a.C.).

vasi edificio israele

Fonte: Crediti IAA – Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo

i vasi intatti nel sito di Hurvat Husham

I direttori degli scavi dell’Israel Antiquities Authority Ariel Shatil, Maayan Hamed e Danny Benayoun hanno dichiarato a questo proposito: È interessante che questi numerosi vasi e brocche siano stati collocati qui poco prima che l’intero sito venisse abbandonato per sempre. Si può letteralmente immaginare la gente che ha deposto questi oggetti e li ha lasciati qui.
Non si sa cosa sia successo in seguito in questa stanza, ma ci sono segni di combustione e vasi caduti l’uno sull’altro. L’esame in laboratorio del contenuto dei vasi con diversi metodi scientifici farà ulteriore luce sul sito: saremo in grado di dire se contenessero olio, acqua, grano, o se fossero forse specifici per oli esotici o altre sostanze
“.

Le dimensioni della struttura, le mura ampie, le panche sistemate all’interno, indicano con ogni probabilità che si trattasse di un edificio con una funzione pubblica, forse un tempio: “Non conosciamo quasi nessun edificio pubblico in Israele di questo periodo antico e precedente“, proseguono i ricercatori. “Il confronto con i pochi edifici noti di questo tipo porta alla conclusione che questo è probabilmente uno dei primi templi mai scoperti nei bassopiani della Giudea“.

Ma non è tutto. Nei pressi dell’edificio, infatti, sono tornate alla luce una serie di grandi pietre erette disposte in fila, risalenti a prima della costruzione dell’intera struttura.

La loro presenza promette di essere istruttiva riguardo al processo socio-politico relativo alla fondazione del servizio cultuale a Hurvat Husham: sembra che in origine ci fosse un’area di attività cultuale aperta al pubblico, che poi si è trasformata in attività rituale in un complesso chiuso con accesso più controllato. Questo processo di sviluppo del sito, insieme ad altri processi, testimonia un aumento della complessità sociale“, afferma il dottor Yitzhak Paz, esperto dell’Età del Bronzo Antico presso l’Israel Antiquities Authority. “Questo è uno degli indicatori dello sviluppo dell’urbanizzazione in Israele durante la prima età del bronzo. Nel sito sono stati scoperti anche due forni per la produzione di ceramica, tra i primi mai scoperti in Israele“.

Una scoperta che risulta eccezionale

edificio pubblico israele

Fonte: Crediti IAA – Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo

Gli scavi dell’Israel Antiquities Authority

L’antico insediamento di Hurvat Husham è stato scoperto per la prima volta nel 2021, durante gli scavi condotti da Marion Zindel e Natan Ben-Ari per conto della Israel Antiquities Authority. Negli ultimi tre anni e mezzo lo scavo è stato ampliato, chiarendo l’estensione del sito e la sua importanza per comprendere le origini del processo di urbanizzazione in Israele.

La prima età del bronzo è uno dei periodi più complessi della storia d’Israele, durante il quale si verificarono per gli abitanti della regione cambiamenti drammatici nello stile di vita e nella visione del mondo: il numero di persone che vi vivevano aumentò drasticamente e per la prima volta si creò una complessità sociale e la struttura politica di una società gerarchica.
Al culmine del periodo, l’accelerazione del fenomeno dell’urbanizzazione è evidente, e si possono già vedere costruzioni pubbliche monumentali: fortificazioni, edifici religiosi e governativi, competenze e standardizzazione in varie industrie, nonché un commercio più intenso con le regioni vicine come Egitto, Siria, Anatolia e Mesopotamia.

Il sito scoperto a Hurvat Husham è eccezionale non solo per le sue dimensioni, ma perché ci rivela alcune delle prime caratteristiche della transizione dalla vita di villaggio alla vita urbana“, affermano i responsabili degli scavi. “Il sito ci insegna che circa 5.000 anni fa erano già stati fatti i primi passi verso lo sviluppo di una società urbana nei bassopiani della Giudea. Poche generazioni dopo, vediamo già grandi città nella zona, circondate da un muro, con palazzi e altri edifici, come nel sito di Tel Yarmouth, che si trova nel raggio d’azione di questo sito“.

Eli Escusido, direttore dell’Israel Antiquities Authority, ha concluso: “La Terra d’Israele, grazie alla sua natura e alla sua posizione geografica, è stata un terreno fertile per lo sviluppo delle antiche civiltà e il sito di Hurvat Husham, scoperto dai ricercatori dell’Israel Antiquities Authority, rivela un altro importante tassello nel puzzle dello sviluppo urbano della nostra regione“.