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Questa estate potrai entrare nel regno oceanico

C’è un motivo in più per organizzare un viaggio dall’altra parte del mondo in questo periodo. E no, non ci riferiamo solo alle ultime e grandiose fioriture che stanno esplodendo in tutto il pianeta, ma a un’avventura unica, inedita e suggestiva che permetterà ai viaggiatori di ogni età di vivere un’esperienza entusiasmante e al di fuori dall’ordinario.

Per scoprire di cosa stiamo parlando, dobbiamo recarci ad Abu Dhabi, tra le meraviglie della capitale degli Emirati Arabi Uniti che si snoda su un’isola del Golfo Persico. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e passano per il panorama urbano, contraddistinto da maestosi grattacieli ed edifici commerciali, per la Grande Moschea di Sheikh Zayed e per le spiagge bianche, quelle bagnate da un mare caratterizzato dalle infinite sfumature di azzurro.

E se è un tuffo nelle profondità degli abissi che volete fare, almeno idealmente, Abu Dhabi è il posto giusto da raggiungere questa estate perché proprio nella capitale è stato recentemente inaugurato il SeaWorld Yas Island, un parco tematico sulla vita marina della regione, e del mondo intero, che vi permetterà di perdervi e immergervi nel regno oceanico. Pronti a partire?

SeaWorld Yas Island

Tra gli eventi più attesi di questo 2023 c’era sicuramente l’inaugurazione del SeaWorld Yas Island di Abu Dhabi che si è tenuta il 23 maggio del 2023. In quell’occasione sono stati svelati gli interni del grande parco tematico e anticipate tutte le avventure che le persone di ogni età potranno vivere a partire da questa primavera.

Il parco, progettato da Miral in collaborazione con SeaWorld Parks & Entertainment, è il primo della catena SeaWorld al di fuori degli Stati Uniti, e si appresta a diventare un vero e proprio punto di riferimento per tutto il territorio degli Emirati Arabi Uniti.

L’area, che si snoda su una superficie di 183.000 metri quadrati, ospita una serie di attrazioni incredibili destinate a incantare lo sguardo e a meravigliare. L’obiettivo, infatti, è quello di accompagnare i visitatori in un viaggio di scoperta che coniuga l’apprendimento e la conoscenza del mondo marino, da una parte, e il divertimento dall’altra.

SeaWorld Abu Dhabi, infatti, è anche un centro di ricerca, salvataggio e riabilitazione degli animali. Chi entrerà all’interno di questo regno oceanico potrà anche fare incontri ravvicinati con gli esemplari che vivono qui. Il parco, inoltre, ospita tutta una serie di eventi e spettacoli di intrattenimento, aree adibite al divertimento, nonché esperienze di ristorazione e shopping esclusive. Insomma, un luogo unico e incredibile per vivere e condividere avventure indimenticabili con gli amici e con la famiglia.

SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi

Fonte: Getty Images

SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi

Benvenuti nel Regno Oceanico

Entrando nel SeaWorld Abu Dhabi, i visitatori saranno catapultati in un’atmosfera incantata e al di fuori dall’ordinario contraddistinta da ben 8 ambienti marini e oceanici. Si tratta di veri e propri regni che condurranno gli ospiti nelle profondità degli abissi e negli habitat esistenti in tutto il mondo.

Il regno One Ocean è il cuore del parco, in quest’area verranno organizzare esperienze coinvolgenti e immersive per scoprire e riscoprire tutto ciò che riguarda il meraviglioso mondo marino. Nella zona Abu Dhabi Ocean, come il nome stesso suggerisce, gli ospiti potranno scoprire la vita marina del Golfo Arabico.

Rocky Point, invece, ospita leoni marini e foche in una baia nascosta ispirata al Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti, mentre nel regno del Tropical Ocean è possibile esplorare una vivace e soleggiata foresta pluviale e attraversare una splendida laguna blu con delfini, fenicotteri, pesci e uccelli.

Nel regno MicroOcean, grandi e bambini potranno esplorare il mondo marino attraverso gli strumenti scientifici messi a disposizione, mentre l’area Endless Ocean catapulterà gli ospiti all’interno del più grande acquario marino multispecie del mondo. Non mancano, ovviamente, anche gli ambienti dedicati all’artico e all’antartico riuniti nel regno Polar Ocean.

SeaWorld Abu Dhabi, inoltre, organizzerà ogni giorno diversi incontri ravvicinati con gli animali e più di 100 esperienze interattive e immersive. Non manca, ovviamente, un’area dedicata al divertimento che ospita giostre e attrazioni per grandi e bambini.

Inaugurazione SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi

Fonte: Ufficio Stampa

Inaugurazione SeaWorld Yas Island, Abu Dhabi
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Viaggio a Bali, dove tutti vogliono andare

È una meta sempreverde, una di quelle che è in cima alla lista delle preferenze di tutti. Parliamo di una destinazione che, nonostante sia presa costantemente d’assalto dai turisti, permette di trovare luoghi da sogno in cui stare soli e appartati. Esistono persone che non ci sono mai atterrate e che desiderano andarci per la prima volta, ma anche altre che non vedono l’ora di tornarci perché se ne sono innamorate: qualsiasi sia la situazione, vale sempre la pena fare un viaggio a Bali.

Perché andare a Bali

Le poche righe di introduzione di questo piccolo racconto hanno già specificato alcuni motivi per cui è sempre una buona idea fare un viaggio a Bali. Ma la verità è che non sono le uniche e che, anzi, sono talmente tante che è praticamente possibile scriverle tutti.

Bali è una pazzesca isola dell’Indonesia dove montagne vulcaniche coperte di boschi fanno spazio a tipiche risaie e chilometri di barriera corallina. Bali è anche quel lembo di terra in cui sacro e profano convivono in perfetta armonia, dove i templi sembrano volersi tuffare i mare, e dove la gentilezza e il meraviglioso sorriso delle persone fanno da spalla alle loro graziose e antiche tradizioni.

Bali pullula di bellezza e cultura, ma anche di momenti di pace da ricavarsi nei tanti centri di yoga e di meditazione. E poi il surf, il cibo, i massaggi, le albe, i calar del sole, lo snorkeling, il diving e molto altro ancora. Insomma, è praticamente impossibile non trovare una ragione per salire a bordo di un aereo e volare verso questo luogo che è una sorta di paradiso in terra.

Il monte Agung di Bali

Fonte: iStock

Veduta del maestoso monte Agung

Cosa vedere a Bali

Fare una selezione delle cose da vedere a Bali è dura: l’isola offre talmente tanto che dire che c’è l’imbarazzo della scelta sembra quasi riduttivo.

Ma quel che è certo è che non potete perdervi i suoi vulcani, una sorta di simbolo di questo posto incantato. Ce ne sono diversi, ma noi vi invitiamo a tentare la scalata del monte Agung, uno stratovulcano di 3031 metri di altezza, che è il più elevato dell’isola. Si tratta di una struttura geologica che, grazie alla sua imponenza, è in grado di condizionare il clima delle aree circostanti bloccando le precipitazioni.

Un ruolo importantissimo per lo sviluppo dell’isola, tanto che da molti è ritenuto un vulcano sacro. Proprio per questo motivo, ai suoi piedi è stato edificato il tempio madre di Besakih, il più importante dell’isola, e una serie di tempietti tutti rivolti verso lo stesso maestoso Agung.

Altro vero e proprio simbolo di questo luogo sono le risaie: un viaggio a Bali non si può dire completo se non si è corsi a scoprire le mille sfumature di verde che le caratterizzano.

Le risaie terrazzate sono infatti il paesaggio balinese per eccellenza. Si trovano in tutta l’estensione dell’isola, ma quelle che più di altre lasciano senza parole sono Jatiluwih e Tegallalang, entrambe parte dei Patrimoni dell’Unesco.

Ubud – e ci lasciamo andare a un paragone azzardato – è un po’ la Roma di Bali: tutte le strade portano qui. No, non stiamo scherzando: è il cuore pulsante di quest’isola, anche chiamata isola degli dei. Questa è la città ideale in cui dedicarsi allo yoga, visitare gallerie d’arte, scoprire curiosi negozietti e inebriarsi di deliziosi ristoranti.

E tutto ciò non lo farete in una cornice comune, perché a farvi compagnia ci sarà una natura lussureggiante. Non a caso proprio qui prende vita la Sacra foresta delle scimmie, un luogo dove ponti intrecciati, radici giganti ed enormi draghi di Komodo in pietra fanno da casa a circa 900 simpatici esemplari di scimmie balinesi.

Cosa vedere a Ubud

Fonte: iStock

Tempio Pura Taman Saraswati a Ubud, Bali

Le meraviglie naturali di Bali non sono finite qui: l’isola è puntellata di fragorose e impressionanti cascate. Tra tutte vogliamo parlarvi della cascata di Gitgit che è la più alta in assoluto. Un potente flusso d’acqua abbracciato dalla foresta pluviale e che le regala i profili di un luogo da fiaba.

Più che affascinante è anche Uluwatu, uno dei luoghi più famosi di Bali. Ma del resto parliamo di un tempio in cima a una scogliera da cui è possibile ammirare numerosi surfisti in azione che si fondono con il magnifico panorama dell’Oceano Indiano.

Riferendoci ancora a luoghi di culto, non può mancare una tappa al tempio di Tirta Empul dove potersi purificare immergendosi nelle piscine dedicate alle abluzioni sacre.

Dove andare al mare a Bali

L’isola degli dei ha molto più da offrire di quello che vi abbiamo raccontato, ma essendo un fazzoletto di terra tropicale è obbligatorio anche fare un bagno nel suo favoloso mare.  Se non siete appassionati di sport acquatici, la vostra tappa dovrebbe essere la Blue Lagoon di Padangbai, una spiaggia di sabbia bianca finissima lambita da un mare color turchese.

Poi ancora la spiaggia di Dreamland, un tappeto di sabbia bianca dominato da scogliere calcaree che sembrano accarezzare la frastagliata costa della zona. Da raggiungere, attraverso 300 scalini, è anche Green Bowl dove venire accolti da sabbia morbida e acqua cristallina, una perla isolata in cui stare a contatto con la natura.

Qual è il periodo ideale per andare a Bali?

E ora passiamo ai fatti: quando conviene organizzare un viaggio a Bali? Partiamo subito col darvi una buonissima notizia: sull’isola degli dei è estate tutto l’anno. Certo, alcuni momenti sono meno piovosi di altri, ma quel che è sicuro è che qui il freddo quasi non esiste.

Ciò che dovete tenere in considerazione nello scegliere il periodo per atterrarci è che ci sono due stagioni ben distinte: quella delle piogge, da novembre a marzo, e quella secca che va dal mese di aprile a quello di ottobre.

Stagione delle piogge, però, non è sinonimo di vacanza impossibile. Quest’isola, infatti, è talmente paradisiaca che è caratterizzata da precipitazioni quasi sempre intense ma brevi. Il rischio che correte è quindi quello di essere baciati dal sole tutti i giorni, anche quando si presenta un temporale.

L’importante è avere sempre con sé una crema solare, tutti i costumi da mare che più vi piacciono, vestiti comodi e traspiranti, qualcosa per ripararvi dal sole e un bell’impermeabile per sicurezza.

Per il resto, è sempre il momento perfetto per fare un viaggio a Bali.

Le risaie terrazzate di Bali

Fonte: iStock

Risaie terrazzate a Bali
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In questa città scoprirai l’anima più autentica della Turchia

Siete alla ricerca di un’esperienza di viaggio unica e coinvolgente? Senza dubbio Safranbolu è il posto che fa per voi. Una splendida città situata nell’angolo nord-occidentale della Turchia, ricca di meraviglie architettoniche, scenari naturali mozzafiato e affascinanti esperienze culturali.

Safranbolu offre un’esperienza autentica, fuori dagli schemi convenzionali. Con le sue strade strette e acciottolate, la città è un luogo straordinario da visitare, le tradizionali case ottomane in legno sono testimoni di un passato storico e culturale complesso, tanto da essere state iscritte dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità.

Safranbolu è stata recentemente al centro dell’attenzione per i suoi eco-progetti innovativi. Questa cittadina secolare, infatti, ha abbracciato attivamente le tecniche di eco-design per preservare la sua splendida architettura ottomana, modernizzando al contempo le sue infrastrutture e combinando lo sviluppo sostenibile con la conservazione del patrimonio culturale.

Safranbolu, un museo a cielo aperto

Safranbolu, Turchia

Fonte: iStock

Area della città vecchia di Safranbolu, Turchia

Le case di Safranbolu (gli antichi Konak) sono un simbolo della cultura turca e rappresentano la storia della città. Grazie all’impegno costante delle autorità locali nel preservare e restaurare il patrimonio architettonico della città, i visitatori possono ammirare oggi una vasta gamma di edifici storici, tra cui case tradizionali in legno, un caravanserraglio, bagni turchi e moschee.

Le case in legno di stile ottomano, le moschee, i caravanserragli e gli hammam sono stati mantenuti in perfette condizioni nel corso dei secoli, creando un’atmosfera scenografica senza pari che testimonia la creatività e la maestria dell’architettura ottomana. Sia che si tratti di design, di materiali utilizzati per la costruzione o di decorazioni interne dettagliate, le sue dimore sono senza dubbio pezzi d’arte conservati impeccabilmente a distanza di secoli.

Viuzze, ponticelli ad arco e dimore antiche. Non manca nulla, neanche l’odore del mais appena raccolto e dei carretti che lo trasportano. La vita di un tempo si respira ancora nelle botteghe artigiane, dove gesti semplici si ripetono giorno dopo giorno. E c’è ancora spazio per gli animali, con basti per asini e cavalli pronti a essere cavalcate. Sembra che qui il tempo si sia fermato.

Esplorando i suoi vicoli e ammirando gli intricati dettagli dell’architettura in legno, Safranbolu ha dimostrato di essere un vero gioiello culturale turco e i suoi progetti ecosostenibili sono un esempio perfetto di come sia possibile preservare la bellezza naturale di un luogo, riducendo l’impatto ambientale dell’umanità.

Safranbolu: la perla ottomana della Turchia

Safranbolu è una piccola cittadina caratteristica dalla Turchia che vale davvero la pena visitare. Dalla bellezza del suo patrimonio architettonico al suo paesaggio naturale mozzafiato, è una località intrisa di leggende e sicuramente uno dei luoghi più fotogenici del pianeta.

Nonostante le sue dimensioni relativamente ridotte, Safranbolu è una città affascinante e ricca di storia, perfetta per immergersi nella cultura turca e apprezzare le sue tradizioni. È il luogo ideale in Turchia per rilassarsi e godersi l’atmosfera: un must-see per i vostri viaggi.

Lungo le stradine acciottolate potrete ammirare dimore dalle caratteristiche finestre a croce, edifici religiosi, ponti e antiche strutture che portano indietro nel tempo. Nel cuore di questa città ci sono negozi tradizionali dove potrete scoprire le tecniche artigianali locali, insieme a tante delizie della zona tutte da provare.

Molte antiche dimore di commercianti e mercanti ora sono boutique hotel e ristoranti impeccabilmente restaurati. Inoltre, vi consigliamo di visitare il Kaymaklamlar Evi, una casa tipica trasformata in museo etnografico, dove ogni stanza è dedicata a diorami che raffigurano scene tipiche della vita quotidiana di quell’epoca. Un luogo che vi farà viaggiare nel tempo e scoprire l’affascinante cultura turca.

Visitare Safranbolu significa entrare in contatto con il mondo di una volta, sicuramente una destinazione imperdibile che vi consigliamo di raggiungere al più presto.

Safranbolu in Turchia

Fonte: iStock

Safranbolu, Turchia
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A Dubai il più grande progetto di ripristino degli oceani al mondo

Si chiamerà Dubai Reefs e sarà il più grande progetto di ripristino degli oceani al mondo, un vero e proprio laboratorio galleggiante che, oltre alla ricerca, comprenderà anche delle strutture di accoglienza per promuovere l’ecoturismo.

Il progetto

Stiamo parlando di oltre 200 chilometri quadrati di barriera corallina artificiale stampata in 3D. L’obbiettivo principale del progetto è contrastare l’innalzamento dei mari, rigenerare l’ecosistema ed abbattere la CO2.

In sostanza sarà una vera e propria dimora per circa 1 miliardo di coralli e per oltre 100 milioni di alberi di mangrovie. Un piano di recupero della vita marina creata dal team di URB, leader globale nello sviluppo di città sostenibili e già noto per aver dato vita ai progetti di alcune tra le più futuristiche smart city ad impatto zero che esistano, come per esempio The Loop a Dubai.

Un lavoro essenziale perché, secondo le previsioni, entro la fine di questo secolo molte città dovranno affrontare la minaccia catastrofica dell’innalzamento dei mari con la conseguente – e probabile – completa sparizione.

Ma non solo: a causa del cambiamento climatico a rimetterci sarà anche la vita oceanica che, già adesso, è duramente messa alla prova dall’acidità delle acque che è in costante crescita. Le barriere coralline sono una fonte indispensabile nella filtrazione delle acque e, purtroppo, potrebbero arrivare alla completa estinzione entro la fine di questo secolo.

Consapevole di questi rischi drammatici, URB ha quindi deciso di far partire il progetto del Dubai Reefs: un ecosistema sottomarino artificiale in grado di ripristinare la biodiversità della zona. Tale ricchezza, infatti, è stata già danneggiata dai numerosi pozzi petroliferi che ci sono in questa specifica parte del nostro mondo.

Come funzionerà

Il progetto prevede 200 chilometri quadrati di barriera corallina artificiale che si rivelerà utile contro l’erosione costiera. Il Dubai Reefs si autofinanzierà tramite alcune strutture ricettive per l’ecoturismo, vale a dire eco-resort ed eco-lodge galleggianti che attireranno i turisti e che, contemporaneamente, faranno aumentare i posti di lavoro.

Allo stesso tempo il centro di ricerca, Marine Institute, farà in modo di trasmettere la conoscenza della vita sommersa oceanica. E lo farà dando vita a soluzioni a problemi urgenti come l’eliminazione di ben 5,25 miliardi di detriti plastici che sono ancora adesso dispersi nei fondali.

La barriera corallina artificiale verrà realizzata grazie alla stampa 3D che creerà forme e trame praticamente identiche a quelle dei paesaggi sottomarini naturali e perciò adatte a ospitare le specie oceaniche. Verrano utilizzati biomateriali, ovvero quegli stessi elementi che sono al centro degli studi del laboratorio di ricerca.

Il Dubai Reefs sarà alimentato unicamente con energia rinnovabile recuperata dal moto ondoso, dai pannelli fotovoltaici disposti sulle isole artificiali e da turbine sommerse che sfruttano le correnti sottomarine.

Al contempo le isole ospiteranno sistemi di acquacoltura dedicati alla coltivazione delle alghe che sono molto importanti per quanto riguarda la cattura della CO2 e il rilascio dell’ossigeno.

Infine, l’obiettivo di Dubai Reef è anche quello di promuovere benefici sociali, economici ed ambientali, provando a trasformare la stessa futuristica metropoli in una destinazione ecologica ed ecoturistica.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Baharash Bagherian, CEO di URB, ha dichiarato che: “La salute delle nostre città è intrinsecamente legata alla salute degli oceani. L’oceano è la fonte della vita che controlla tutto. Dal momento che sul nostro Pianeta ogni cosa è connessa, un oceano sano è una città sana. Il nostro oceano sarà completamente diverso entro la fine del secolo se non agiamo oggi”.

I progettisti di URB hanno invece concluso: “Dato che quasi tutta la terra fertile del mondo è già in uso, ma i nostri oceani, che coprono più di tre quarti del pianeta, forniscono solo il 2% del nostro cibo, è tempo di spostare l’equilibrio verso una produzione alimentare più sostenibile”.

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Il museo di Renzo Piano è stato inaugurato: è un sogno

Le acque scintillanti, le squame dei pesci che riflettono la luce e la storia che sembra riecheggiare nelle forme che ricordano le navi: sono alcune delle suggestioni che regala l’edificio realizzato da Renzo Piano Building Workshop a Istanbul, che ora è diventato uno spazio museale da sogno.

Il nuovo Istanbul Modern si sviluppa su oltre 10.500 metri quadrati ed è pensato per ospitare mostre temporanee, programmi educativi interdisciplinari, proiezioni di film e una vasta collezione d’arte accessibile al pubblico.

Istanbul Modern, riempirsi di meraviglia nello spazio di Renzo Piano

Realizzato nel 2004, l’Istanbul Modern ha cambiato casa e l’ha trovata in uno spazio che colma gli occhi di meraviglia e che porta la firma di uno degli architetti più noti al mondo: Renzo Piano. Una struttura che, come accade spesso con quelle dell’architetto genovese, riesce a inserirsi naturalmente nel contesto e a raccontarlo in maniera straordinaria.

Infatti, se si guarda l’edificio, non possono sfuggire le suggestioni del luogo in cui è stato costruito. Il design prende ispirazione dalle acque del Bosforo, restituendo un gioco di luce che ammalia i visitatori già dall’esterno, mentre il profilo ricorda le navi che per millenni hanno attraccato in questo luogo di confine tra Asia ed Europa. E infine la facciata, che restituisce alla vista il scintillio delle squame dei pesci quando riflettono la luce solare.

In questa struttura, la prima che l’architetto genovese ha realizzato in Türkiye, ha trovato casa l’Istanbul Modern il primo museo di arte moderna e contemporanea del Paese: la sua vasta collezione d’arte copre il periodo che va dal 1945 a oggi grazie a opere di artisti internazionali che riflettono la creatività artistica di Türkiye e hanno svolto un ruolo attivo nella trasformazione globale dell’arte.

Gli esterni muse di Renzo Piano

Fonte: Istanbul Modern, foto Cemal Emden

Il muse di Renzo Piano visto dall’esterno

Il museo di Renzo Piano, alla scoperta degli spazi

Spazi dedicati all’arte, all’incontro, agli eventi: questo è il museo di Renzo Piano. Dopo la meraviglia che regalano gli esterni dell’edificio, che si collocano alla perfezione nel contesto circostante, muoversi al suo interno restituisce la vera vocazione dell’edificio, inteso come spazio polivalente aperto ad arte e incontro.

Al piano terra, che sembra far parte del lungomare grazie alla vista diretta sull’esterno, si trovano la biblioteca del museo, spazi educativi ed eventi, touchscreen digitali, una caffetteria e un negozio. Ad accogliere i visitatori c’è il False Ceiling di Richard Wentworth, una delle iconiche installazioni permanenti dell’ex edificio. E nella scalinata centrale si può ammirare l’installazione site specific in tre parti di Olafur Eliasson: Il tuo viaggio inaspettato.

Al primo piano si trovano la galleria fotografica, la galleria pop-up, gli spazi per eventi, le aule didattiche e il ristorante dell’Istanbul Modern. Da una terrazza all’aperto si può godere di una vista spettacolare sul Bosforo e sulla Penisola Storica.

Al secondo piano, invece, trova la sua collocazione la galleria della collezione permanente del museo e la principale galleria di mostre temporanee. A completare gli spazi un auditorium da 156 posti e una terrazza panoramica che regala ai visitatori una scenografia impareggiabile grazie alla vista a 360 gradi del Bosforo e della città.

La vista dalla terrazza del muse di Renzo Piano

Fonte: Istanbul Modern, foto Cemal Emden

La vista dal muse di Renzo Piano

Il museo di Renzo Piano, dove si trova

La posizione dell’edificio è sensazionale ed è la stessa del suo predecessore: si trova a Karaköy, uno dei quartieri più storici di Istanbul, dove il Bosforo incontra il Corno d’oro. Si affaccia verso il mare, sul Bosforo e sulla Penisola Storica, in quel luogo che per migliaia di anni è stato un crocevia fondamentale che ha unito Istanbul con altri centri di commercio e cultura in tutto il mondo.

Nei pressi dell’edificio si trovano altri punti di interesse, che vale la pena visitare in occasione di una vacanza a Istanbul: la Torre dell’Orologio di Tophane, per esempio, il Complesso Kılıç Ali Paşa di Mimar Sinan, la Fontana di Tophane, la Moschea di Nusretiye e il Padiglione di Tophane.

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37 chilometri tra muri di neve: il tetto del Giappone è spettacolare

La frenesia e i colori fluo di Shibuya, la vita notturna dei quartieri di Osaka, la spiritualità di Kyoto, la straordinaria delicatezza dei fiori di ciliegio: spesso, quando si pensa al Giappone, questo è (quasi) tutto ciò che si tende a immaginare. E se vi dicessimo che in realtà c’è di più, che esiste un luogo a un passo dal cielo in grado di far pensare a chi lo visita di essere stato teletrasportato nei più incontaminati paesaggi dell’Islanda o dell’Antartide?

No, non è un sogno e non è fantascienza: è il Tateyama Kurobe Alpine Route, un percorso turistico che dal 1971 attrae migliaia di persone e che offre a chi lo visita la possibilità di fare un’esperienza unica, toccando con mano alte pareti di neve, bevendo sake caldo e immergendosi in rigeneranti acque termali.

Le alte pareti e i sentieri

Chiamato anche “Tetto del Giappone“, il Tateyama Kurobe Alpine Route non è un luogo accessibile tutto l’anno. Nei mesi fra luglio e marzo resta rigorosamente chiuso al pubblico, cosa che permette all’ente che lo gestisce un corretto controllo delle abbondanti quantità di neve che cadono durante il periodo più freddo.

Proprio questo controllo, così accurato, ha portato alla creazione di una strada lunga in tutto 37 chilometri e contraddistinta da alte pareti di neve mista a roccia, ormai solidamente stratificata. Così, dal mese di aprile fino al mese di giugno il Tateyama Kurobe Alpine Route apre al pubblico in completa sicurezza.

Il Tateyama Kurobe Alpine Rout, chiamato anche "Tetto del Giappone"

Le pareti, che prendono il nome di Yukino-ōtani, si elevano da 15 a 20 metri di altezza e fiancheggiano buona parte del percorso e degli almeno ventisette sentieri che suddividono l’area in piccole zone. In alcuni casi sono state trasformate in veri e propri tunnel all’interno dei quali è possibile entrare, non troppo lunghi ma sicuramente incantevoli per via della luce cangiante e dei giochi di luce che i raggi di Sole creano in base all’ora del giorno.

Esplorare il “Tetto del Giappone”

Per chi fosse interessato a fare l’esperienza, giungere all’ingresso di questo luogo così suggestivo è molto facile: basta arrivare, in treno, alle stazioni di Ogizawa o Tateyama e prendere l’apposito bus. Una volta arrivati, basta non farsi sopraffare dalla bellezza del luogo e rimanere concentrati quel tanto che serve a decidere come esplorare l’area. I visitatori, infatti, possono scegliere di esplorare il percorso e l’area circostante in completa autonomia o di partecipare a escursioni, tour guidati e passeggiate a tema.

Una serie di indicazioni segnalano fin dove è possibile spingersi e guidano il cammino portando verso diverse destinazioni: si va dal tempio giapponese di Oyama, dove si può ricevere una speciale benedizione e bere un sake bollente, all’onsen di Tateyama, noto per i bagni sulfurei, passando per la zona commerciale di Murodo, dove si possono acquistare souvenir e ci si può ristorare con un buon ramen.

Uno scorcio del Tateyama Kurobe Alpine, detto anche Tetto del Giappone"

Durante il periodo di apertura del percorso si svolge anche il cosiddetto Yuki no Otani Festival [Festival del corridoio innevato ndr], che si divide in due macro-eventi: dal 15 aprile al 21 maggio si può visitare la parte più gelida e selvaggia del Tateyama Kurobe Alpine Route, mentre dal 22 maggio al 15 giugno, quando il clima è più caldo, ci si può spingere insieme alle guide verso il lago Mikurigaike, punteggiato di ghiaccio galleggiante, e partecipare alla “caccia” al gallo cedrone e alla pernice bianca.

L’avvistamento di questi due uccelli è raro, ma secondo le usanze del luogo cercarli è di buon auspicio e, qualora si dovessero avvistare, si dice che si venga premiati con un’enorme fortuna. Che sia verità o leggenda, tentar non nuoce!

Gli scorci del Tateyama Kurobe Alpine Route

Se ciò che abbiamo già detto non fosse un motivo sufficiente per pensare a un viaggio in questo luogo meraviglioso dove le regole dello spazio e del tempo sembrano non valere, l’area del Tateyama Kurobe Alpine Route ha anche altri notevoli pregi: degli scorci incontaminati, non segnati dall’impatto umano, visitabili in base alla settimana in cui lo si sta visitando. Un esempio straordinario è la pianura di Midagahara, una vasta distesa che comprende dei laghetti blu, talmente cristallini da potersi specchiare nelle loro acque (o nei loro ghiacci).

Un altro esempio sono le cascate Shōmyō (che, per altro, sono le più alte del Giappone), che oltre a essere raggiungibili facilmente grazie a un pendio non troppo difficile da percorrere, sono ammirabili grazie a un ponte di legno sospeso.

Il Tateyama Kurobe Alpine Rout, chiamato anche "Tetto del Giappone"

Se, alla fine, state pensando si visitare questo luogo incantevole, non dimenticate di indossare l’abbigliamento adatto. E non lasciate a casa gli occhiali da sole: il riverbero dei raggi solari sulla neve, infatti, è così abbagliante da richiedere anche una protezione per gli occhi. Buon viaggio!

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Le 10 cose da vedere assolutamente a Dubai

Se per il tuo prossimo viaggio hai voglia di qualcosa di insolito e stravagante, e che sia totalmente diverso da tutto ciò che hai visto finora, prepara la valigia e parti subito per Dubai. Tra le città più in voga del momento per gli scenari tecnologici e il design glamour, è da molti definita la città dove tutto è possibile.

Se ancora non conosci i posti da visitare a Dubai sappi che qui la parola d’ordine è “esagerare”, non a caso troverai alcuni luoghi che hanno scalato velocemente la classifica del Guinness dei Primati: centri commerciali grandi quasi come città, alberghi a 7 stelle, yacht smisuratamente lussuosi e molto altro. A Dubai anche la cultura e la tradizione hanno il proprio spazio negli angoli della città vecchia, da una parte all’altra del Khor Dubai, il torrente. Ecco 10 posti da visitare a Dubai in 5 giorni, per preparare in anticipo il tuo itinerario di viaggio e non perderti nulla di questa vacanza.

Downtown Dubai: il Burj Khalifa, il Dubai Mall e la Dubai Fountain

Se sei appena atterrato a Dubai ti consiglio di iniziare la visita della città dal quartiere Downtown, che si trova a circa 15 km dall’aeroporto internazionale. Sarai nella parte più moderna della città, dove si trovano alcune tra le principali attrazioni. Preparati per una vera e propria carrellata di eccessi!

Iniziamo dal Burj Khalifa, un grattacielo di oltre 800 metri dall’accattivante architettura ingegneristica a punta. Il Burj Khalifa è ad oggi il grattacielo più alto del mondo, e offre la possibilità di bere un cocktail o cenare davanti allo skyline della città. Acquistando un biglietto potrai salire At The Top, sulle terrazze situate al 124° e al 125° piano, e goderti il panorama della città dal punto di osservazione più alto del mondo.

Accanto al Burj Khalifa è situato il Dubai Mall, il centro commerciale più grande per numero di negozi e con il più alto numero di visitatori al mondo. Il motivo è presto detto: oltre ai lussuosi negozi per lo shopping è l’unico centro commerciale con al proprio interno un parco acquatico e uno zoo, visitabili con l’acquisto di un biglietto, e una vera e propria pista da sci ! Hai mai visto niente di simile?

Sempre nella stessa area, tra il Burj Khalifa e il Dubai Mall, troverai la Dubai Fountain, una gigantesca fontana coreografica che si muove a ritmo delle musiche pop di Michael Jackson e Adele o di quelle più arabeggianti dei cantanti del luogo, alternando dolci movimenti a scrosci d’acqua impetuosi che raggiungono un’altezza di quasi 200 metri. Lo spettacolo inizia circa ogni 30 minuti proprio sul Burj Lake, è gratuito e molto suggestivo.

Se vuoi proseguire la serata anche a giornata finita i locali sui boulevard di Downtown Dubai offrono tante possibilità di divertimento fino a tarda notte, colorando le serate di una città che non dorme mai.

Dubai Marina: un angolo dorato sul Golfo Persico

Dubai Marina è conosciuta in tutto il mondo per l’eleganza dei lussuosi grattacieli che si affacciano sulle sabbie dorate del Golfo Persico, ed è tra le zone più turistiche della città. È una ricca zona sia residenziale che balneare con un’ampia spiaggia, The Beach, dotata di ogni comfort, due lunghe promenade da percorrere a piedi, facendo jogging o su due ruote, e il porto turistico più grande del mondo. Qui è possibile godersi una splendida giornata di relax tra gli hotel di lusso, gli sport acquatici e i numerosi ristoranti.

Questa zona è di recentissima costruzione: nasce infatti negli anni 2000, per offrire un angolo esotico all’interno del moderno paesaggio urbano della città. Vedere Dubai Marina con i “piedi per terra” non è l’unica possibilità. Se preferisci un’esperienza più avventurosa puoi addirittura vederla dall’alto su una teleferica, volando alla velocità di 80 km/h per più di un km! Tra i posti da visitare a Dubai in 5 giorni, Dubai Marina non può mancare sul tuo itinerario!

La vela di Dubai: il Burj Al Arab Hotel

Si tratta dello sfarzoso edifico dalla pancia gonfia alto 300 metri, chiamato appunto “la vela”, che trionfa su un isolotto tutto suo sul Golfo Persico.  Difficile non notarlo: è lui la star di Dubai, il simbolo iconico della città.

Dagli anni ’70 ad oggi grazie alle sue risorse petrolifere Dubai ha iniziato a prosperare economicamente, incrementando la popolazione urbana e progettando attrazioni che potessero attirare il maggior numeri di turisti possibile. Il turismo di lusso rappresenta una delle principali fonti di accrescimento economico, e il Burj Al Arab Hotel ne è una rappresentazione più che evidente.

Venne inaugurato nel 1999 come l’hotel dei VIP, proprio perché inimitabile per le suite di lusso dai prezzi stellari con affacci mozzafiato sul Golfo. I prezzi delle camere sono infatti poco accessibili, e variano da un minimo di 1000 euro a notte in su, ma fortunatamente soggiornarci non è l’unico modo per visitarlo. Puoi accedere all’edificio anche solo per goderti un aperitivo nei ristoranti a disposizione, o partecipare a un tour guidato alla scoperta delle suite più famose del mondo.

Tecnologia e innovazione nel Museo del Futuro

Se vuoi sapere come sarà il futuro tra 50 anni prenota una visita nel Museum of the Future di Dubai. Qui potrai scoprire come le innovazioni hi-tech e l’intelligenza artificiale potrebbero migliorare le qualità delle nostre vite in un futuro più che prossimo. Grazie anche alla particolarissima forma “a toro” costruita in acciaio e vetro e ricoperta di scritte arabe, secondo il National Geographic questo museo si è guadagnato un posto tra i 14 musei più belli del mondo.

I visitatori potranno immergersi nelle diverse aree tematiche a disposizione. Alcune sono dedicate alla natura, altre ancora alla scienza, al benessere e alla spiritualità, ed è possibile partecipare alle esperienze immersive attraverso una tecnologia all’avanguardia. È senza dubbio un luogo fuori dal comune, proprio nella città dove il futuro sembra fondersi con il presente.

La città vecchia: Bur Dubai, Deira e il suq

Dubai oggi è una modernissima metropoli dotata di tutti i mezzi di trasporto necessari. Pulizia, velocità e ricchezza sono all’ordine del giorno, ma non tutto è sempre stato così, e la città ha volti diversi. Per vederne il volto più tradizionale e umano tra i posti da visitare a Dubai c’è anche la città vecchia, dove troviamo le radici di un luogo che un tempo era un antico villaggio di pescatori e di gente umile. Qui il contrasto con la Downtown si fa davvero notevole, due volti della stessa città che convivono a pochi km di distanza.

Bur Dubai è il quartiere storico della città che si affaccia sul lato occidentale del Creek, il braccio di mare che attraversa Dubai. Anche qui ci sono numerosi appartamenti e zone residenziali, ma anche negozi, moschee e strade piene di vita. Qui troverai anche uno dei caratteristici suq, i mercatini locali pieni di spezie e tessuti dove potersi immergere nella cultura locale e assaggiare i sapori arabi. Approfittare di un tour guidato del suk è l’esperienza migliore per vivere a 360 gradi l’atmosfera della città.

Dall’altra parte del Creek troviamo invece Deira, un’altra zona storica e culturale della città raggiungibile con la metro cittadina, piena di musei, spiagge e luoghi per lo shopping. Anche qui numerosi suq tradizionali che offrono la vendita di verdure, carne e pesce caratterizzano la zona e sono una meta fondamentale per entrare nel vero clima della città.

 Cosa vedere a Dubai: ultima tappa, il deserto

I posti da visitare a Dubai non sono ancora finiti. Manca l’ultima tappa, forse la più suggestiva: si tratta del deserto di Rub-al-Khali, uno dei paesaggi naturali più affascinanti degli Emirati Arabi Uniti. Si trova a meno di un’ora di auto dalla città, ed è racchiuso in un’area di 225 chilometri quadrati. Dall’alba al tramonto è possibile organizzarsi con diversi tour guidati alla scoperta di questo meraviglioso luogo pieno di magia, e perdersi nel mare di sabbia e dune che cambiano forma a seconda del vento.

L’unica raccomandazione è quella di coprirsi il capo e la pelle con indumenti leggeri di lino e cotone, per affrontare al meglio le alte temperature. Di attività nel deserto ce ne sono per tutti i gusti: tour in mongolfiera, in quad o sul cammello, sandboarding e grigliate tra falchi e spettacoli di danza. Anche dopo il tramonto con un tour organizzato è possibile rilassarsi sotto le stelle e gustare una buona cena in compagnia.

Ecco le 10 tappe fondamentali per arrivare preparati alla scoperta di questo affascinante spazio negli EAU. È un luogo tutto da esplorare, in cui si alternano un’avanzata tecnologia, una spropositata ricchezza e il fascino di una cultura senza tempo. Nonostante le apparenze, Dubai non è un luogo dove la disponibilità economica fa sempre la differenza; le attrazioni turistiche sono alla portata di tutti, così come gli alberghi, che spaziano da prezzi economici a quelli più costosi. Se ancora non hai deciso cosa fare a Dubai una cosa è certa: non ci sarà spazio per la noia!

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Puoi camminare sulle acque: succede nel Mar Morto una volta l’anno

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, e anche se sono diversi tra loro, per esigenze e preferenze, tutti sono accomunati dal medesimo desiderio di vivere e condividere esperienze uniche e straordinarie.

Pernottare in alloggi stravaganti, per esempio, o intraprendere missioni adrenaliniche. E poi, ancora, raggiungere destinazioni remote e solitarie, visitare borghi fantasma e dormire sotto i cieli stellati sfavillanti. Queste sono solo alcune delle esperienze che ci invitano ogni giorno ad attraversare il globo il lungo e in largo.

Ma se è un’avventura unica e irripetibile che volete vivere, allora c’è solo un luogo da raggiungere, un posto dove una volta all’anno uomini, donne e persone di ogni età possono camminare, o meglio correre, sulle acque del Mar Morto. L’esperienza è davvero unica.

Cos’è la Dead Sea Marathon e perché dovresti partecipare almeno una volta nella vita

Per vivere quella che è una delle esperienze più sensazionali e suggestive di una vita intera, dobbiamo recarci a Israele in un preciso periodo dell’anno. È qui, tra le sponde del Mar Morto, che le persone possono compiere il loro personale miracolo, quello di camminare o correre sulle acque e attraversare uno dei paesaggi più mozzafiato del globo.

L’esperienza, che vanta una fama mondiale, è legata alla Dead Sea Marathon, la corsa più bassa del mondo. La maratona, infatti, permette alle persone di correre su un lembo di terra situato a 420 metri sotto il livello del mare, questo vuol dire che c’è la possibilità di attraversare, letteralmente, il Mar Morto e lo scenario unico che lo caratterizza.

Da una parte il deserto, dall’altra le oasi in lontananza. Tutto intorno, invece, il mare più salato del mondo che si allunga verso il cielo e in quello sembra sparire: la corsa è un sogno a occhi aperti che si avvera chilometro dopo chilometro.

Non si tratta di un’esperienza riservata ai soli runner esperti. Ogni anno, la prima settimana di febbraio, corridori, sportivi, famiglie e ragazzi si riuniscono qui per attraversare il mare e per vivere un’esperienza surreale, unica e irripetibile.

Correre sulle acque: l’esperienza da sogno

Non è un miracolo, ma una vera e propria opportunità che viene concessa a persone di tutto il mondo una volta l’anno. La Dead Sea Marathon si tiene, solitamente, nei primi giorni di febbraio e questa è l’unica possibilità che si ha per attraversare il mare, camminando su una superficie pianeggiante che lo attraversa. Questo lembo di terra, infatti, è di proprietà della Dead Sea Works che permette l’accesso solo in occasione della maratona sportiva.

L’appuntamento, dicevamo, è annuale ed è previsto solitamente durante la prima settimana del mese di febbraio. Il punto di partenza è Ein Bokek, la celebre località israeliana situata sulle rive del Mar Morto, nonché punto di riferimento di tutti i vacanzieri che giungono fin qui.

Come abbiamo anticipato, questo appuntamento sportivo non è destinato solo ai più esperti. Insieme ai runner, infatti, ci sono anche le famiglie, i giovanissimi e i viaggiatori che desiderano attraversare lo straordinario palcoscenico che attraversa l’acqua cristallina e turchese. Non una semplice corsa, la Dead Sea Marathon è una vera e propria esperienza straordinaria.

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Kyushu, l’isola dove scoprire la cultura onsen giapponese

Nel settore del wellness, grande importanza rivestono le mete turistiche caratterizzate da stabilimenti termali e sorgenti d’acqua curativa: anche in Giappone ci sono molte destinazioni dove immergersi nella cultura “onsen”, termine con il quale viene designata proprio la stazione termale, che sia essa all’aperto o al coperto, pubblica o gestita privatamente. In questi luoghi ci si può rilassare completamente, sfruttando i benefici delle acque calde e della stessa atmosfera intima. Per vivere questa esperienza, l’ideale è dirigersi verso l’isola di Kyushu. Andiamo alla scoperta di questo posto meraviglioso.

L’isola di Kyushu, tra terme e paesaggi lussureggianti

Caratterizzata da un clima subtropicale, l’isola di Kyushu vanta panorami davvero incantevoli: è la terza per grandezza tra quelle che formano l’arcipelago giapponese, situata a sud-ovest rispetto all’isola principale di Honsu. Il suo paesaggio è prevalentemente montuoso, ed è qui che sorge il vulcano attivo più alto del Paese. Si tratta del Monte Aso, responsabile dei movimenti tettonici che danno vita alle numerose sorgenti termali di cui Kyushu è così ricca. Ma non solo: le eruzioni e le colate laviche hanno anche modellato le sue coste frastagliate, lungo le quali spuntano tantissimi isolotti rocciosi, e creato un microclima dove gli agrumeti hanno trovato il loro habitat.

Ma torniamo alle terme e alla cultura onsen. Uno dei centri principali del Paese è la città di Yufuin, situata nella prefettura di Oita. Qui si trovano le sorgenti più calde del Giappone intero, cosa che ha reso la meta un’attrazione molto popolare per i turisti alla ricerca di un’esperienza wellness. Il centro abitato si trova lungo il bacino di un fiume, circondato dalle montagne e da vaste campagne, dove a prevalere sono le risaie. Ecco perché le mattine invernali sono caratterizzate da una leggera nebbiolina che sembra sgorgare dalla terra, offrendo un panorama quasi magico.

Diversi ryokan tradizionali, ovvero locande tipiche del periodo Edo (tra il ‘600 e l’800) che sono rimaste ancora immutate nel tempo, si alternano ad hotel ben più moderni e lussuosi, per soddisfare davvero ogni esigenza. Ma le vere protagoniste sono le acque termali, che sembrano avere importanti proprietà curative. Sono da sempre impiegate per combattere nevralgie, artriti e dolori muscolari, ma anche problemi gastrointestinali e disturbi della pelle. Alcune sorgenti offrono anche acqua da bere, per trattare patologie come il diabete, l’obesità e il rallentamento del transito intestinale.

Cosa vedere sull’isola di Kyushu

Oltre a Yufuin, c’è un’altra località turistica molto conosciuta per i suoi bagni termali. Si tratta di Beppu, il cui territorio è costellato di sorgenti d’acqua calda che, in alcuni casi, vengono persino ritenute sacre. In totale, si stima che qui scorrano più di 70mila metri cubi d’acqua al giorno: non sorprende che i turisti vi si rechino per trarne beneficio. Ma lasciamo da parte gli onsen e immergiamoci nelle altre bellezze di questa regione. Per chi ama la natura incontaminata, uno dei luoghi più suggestivi è la Gola di Takachiho: uno stretto passaggio tra rocce vertiginose e ricoperte di muschi, scavato dal fiume e da splendide cascate.

È invece nella città di Usuki che si può ammirare una bellissima collezione di Buddha in pietra vulcanica, probabilmente scolpiti nel XII secolo (per ragioni che rappresentano ancora un mistero). Alcuni di essi sono considerati tesoro nazionale del Giappone. Sempre ad Usuki, ci si può tuffare nell’atmosfera dei samurai lungo la Nioza Historical Road, dove si trovano numerosi templi antichi e due residenze nobiliari da visitare. Infine, un’ultima tappa non può che essere Nagasaki, che fu teatro del secondo bombardamento atomico, un evento che ha lasciato segni drammatici sul territorio.

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Thailandia in treno, i migliori viaggi da fare

Viaggiare in treno è ormai una tendenza consolidata: alla comodità di poter raggiungere posti anche molto lontani si coniuga non solo una maggior sostenibilità, ma anche una vera e propria esperienza che inizia nel momento stesso in cui saliamo a bordo. Perché allora non andare alla scoperta della Thailandia su rotaia? Questo Paese è ricco di sorprese, e dal finestrino del treno possiamo ammirare panorami meravigliosi. Ecco gli itinerari assolutamente da non perdere.

Thailandia, i viaggi in treno da fare assolutamente

Il treno è il mezzo di trasporto ideale per chi vuole godersi il viaggio: lento a sufficienza da permetterci di ammirare il paesaggio al di fuori del finestrino, è un’esperienza memorabile sotto molteplici punti di vista. In Thailandia, ci sono moltissime ferrovie che offrono viaggi indimenticabili, ma quali sono gli itinerari migliori? Uno dei più suggestivi è senza dubbio la Mae Klong Railway, che parte da Bangkok e attraversa il celebre Talad Rom Hoop. Quest’ultimo è un tradizionale mercato che, tagliato in due dai binari, viene periodicamente attraversato dai convogli mentre i venditori si affrettano a chiudere le tende da sole e a spostare la mercanzia (per poi risistemare tutto in pochi istanti non appena il treno si è allontanato).

Sempre da Bangkok, si può salire a bordo del treno notturno per Chiang Mai: è un’avventura incredibile, da vivere appieno tra le cuccette recentemente rinnovate mentre ci si lascia cullare dal dondolio del vagone. Fuori dal finestrino, nel frattempo, si susseguono paesaggi bellissimi di imponenti montagne e rigogliose foreste thailandesi. Quello che invece si dipana tra la capitale e Kanchanaburi è un viaggio della memoria. Qui si percorre un tratto conosciuto come la “Ferrovia della Morte”, che attraversa il ponte sul fiume Kwai e il viadotto Wang Po. I binari vennero costruiti dai prigionieri della Seconda Guerra Mondiale, e moltissimi di loro vi persero la vita.

Durante l’estate, una delle tratte più frequentate è quella che collega Bangkok alla popolare meta balneare di Hua Hin. Se il tragitto non sembra avere alcunché di entusiasmante, è solo perché la vera sorpresa deve ancora arrivare: dalla graziosa cittadina costiera si può affrontare un bellissimo viaggio lungomare che conduce a Prachuap Khiri Khan, ammirando il paesaggio del Golfo di Siam e le sue acque turchesi. Chi è alla ricerca di un’esperienza diversa, invece, può optare per le escursioni speciali che le Ferrovie dello Stato thailandesi organizzano nei fine settimana. Come il viaggio da Bangkok alla diga di Pasak Chonlasit, che attraversa un viadotto circondato dall’acqua: lo chiamano infatti il “treno galleggiante”.

Dal treno a vapore ai vagoni extra lusso

Un tuffo indietro nel passato, a bordo di un treno a vapore: sono diversi gli itinerari che ci portano alla scoperta della Thailandia su vagoni retrò, ma una delle destinazioni più popolari è senza dubbio Ayutthaya. Sembra quasi di viaggiare nel tempo, mentre dal finestrino scorrono panorami mozzafiato. Le Ferrovie dello Stato della Thailandia organizza pochissime corse con i treni a vapore, solitamente nei giorni di festa più importanti per il Paese. Chi vuole dunque concedersi quest’avventura deve affrettarsi ad acquistare i biglietti.

Infine, c’è anche un’esperienza extra lusso da provare. È il viaggio tra Singapore e la Thailandia, a bordo dell’Eastern & Oriental Express, in cabine raffinatamente arredate e dotate di ogni comfort. Si tratta di un viaggio organizzato da Belmond, la compagnia che ha rimesso in piedi il leggendario tragitto dell’Orient Express – e che ha in lista un’infinità di avventure tutte da vivere, sempre all’insegna del lusso.