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La Corea del Nord potrebbe riaprire al turismo

Pyongyang, capitale della Corea del Nord, è interdetta al turismo – come d’altronde anche il resto del Paese guidato dal presidente Kim Jong-un – dalla pandemia del 2020. Dopo cinque anni dalla chiusura del Paese al turismo, alcuni tour operator cinesi hanno vociferato che il Paese nordcoreano sia pronto a riaprire le porte per accogliere nuovamente alcuni visitatori.

Cinque anni post Covid, la Corea del Nord “riapre”

Sono stai due operatori della Cina a far sapere che presto i viaggiatori potranno tornare a visitare la Corea del Nord e a scoprire gli antichi monumenti e le tradizioni locali, soprattutto nella regione nordica del Paese, presso la città di montagna di Samjiyon.

In realtà, però, nonostante l’annuncio di una possibile riapertura del Paese asiatico a una fetta di turismo nell’era post-pandemica, visitare la Corea del Nord resta comunque una cosa non propriamente “semplice”. Il Paese di Kim Jong-un, infatti, ha molte restrizioni per quanto riguarda non solo il turismo ma verso i turisti stessi: basti pensare che nella capitale Pyongyang non è possibile per un viaggiatore recarsi nella maggior parte dei ristoranti, riservati prevalentemente ai cittadini nordcoreani, né utilizzare i mezzi di trasporto pubblici.

A causa del suo regime politico, infatti, sappiamo che la Corea del Nord non è un Paese aperto al turismo e ciò incide anche sui servizi appositamente pensati per i viaggiatori che sono infatti pochi e non all’avanguardia. Tuttavia, l’unico modo di visitare la Corea del Nord, per chi volesse farlo e scoprire una destinazione diversa dal solito resta quello di affidarsi ai tour operator, piuttosto che scegliere di avventurarsi in solitaria (pratica tra l’altro letteralmente proibita e non concessa a un viaggiatore in proprio dallo stesso governo di Kim Jong-un).

Corea del Nord, cosa aspettarsi

La città montuosa di Samjiyon si trova nella provincia di Ryanggang ed è di recente costruzione: nel 2019, infatti, la città era stata al centro di scandali per via delle denunci riguardanti i lavoratori impiegati nella costruzione della stessa, con ritmi di lavoro e paga simili a condizioni di schiavitù. Oggi, la città di Samjiyon, circondata da montagne, si presenta come un luogo popolato da circa 4000 famiglie, con diverse strutture alberghiere, piscine, uno stadio per gli sport invernali, centri commerciali, piste da sci (in una base sciistica militare) e persino un Museo della Storia della Corea del Nord. La riqualificazione della zona montuosa che circonda la città di Samjiyon, inoltre, ha portato anche alla realizzazione di un aeroporto.

Naturalmente, Kim Jong-un procede con cautela: oltre a pensare di riaprire le frontiere ai turisti internazionali solo per una meta nell’intera nazione, il politico pensa anche di riservare questo privilegio alle sole nazioni amiche, come Russia e Cina.

Il modo migliore per raggiungere la Corea del Nord è comunque passare prima dalla Cina per prendere un volo diretto dall’aeroporto di Pechino. In attesa di una conferma più chiara e definita da parte del governo centrale di Pyongyang, è bene ricordare che attualmente il governo italiano e la Farnesina sconsigliano ai cittadini italiani qualsiasi viaggio strettamente non necessario verso la Corea del Nord.

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Visitare Nizwa nei dintorni di Muscat: cosa non perdere

Forse non lo sai ma ad un’ora e mezza da Muscat circa si trova Nizwa, una città la cui storia va a braccetto con i panorami mozzafiato. Non lontana dalla capitale dell’Oman e conosciuta come “la perla dell’Islam”, è stata un tempo la capitale del Sultanato e ad oggi continua ad avere un ruolo importante tanto nella cultura quanto nel commercio.

Il forte di Nizwa

Uno dei punti salienti di Nizwa è il suo famoso Nizwa Fort; costruito nel XVII secolo dall’Imam Sultan bin Saif Al Ya’rubi. Questo forte è una delle strutture architettoniche più iconiche dell’Oman. La torre centrale alta 40 metri domina la città e offre una vista panoramica spettacolare sulla regione sottostante. Il forte è visitabile ogni giorno con visite guidate che vi porteranno indietro nel tempo, potrete passeggiare tra le mura, esplorare stanze sotterranee e salire sulla torre per avere una vista mozzafiato su Nizwa e sulle Hajar, le montagne che la circondano.

Non dovresti considerarla solamente come un capolavoro architettonico ma intenderla come un autentico simbolo di resistenza e cultura che, grazie alla posizione strategica, domina la città storica di Nizwa. Gli interni non sono da perdere ma è soprattutto la vista dalla torre che ti lascerà a bocca aperta: l’oasi verdeggiante all’orizzonte e soprattutto la cornice delle montagne dell’Hajar. Non possiamo che definirlo il luogo perfetto per immergersi nella cultura omanita.

Il Souq di Nizwa, shopping e cultura

Dopo aver esplorato il forte, dedicati a visitare il Souq di Nizwa: si tratta di un mercato tradizionale è un must per i turisti. Cuore pulsante della città dove local e turisti si mescolano per scoprire e acquistare prodotti, spezie, artigianato e gioielli in argento lavorati a mano. Non c’è un luogo migliore di vivere la cultura local che visitare il suo mercato: qui, tra colori, profumi e suoni ci si immerge totalmente in quella che è la tradizione dell’Oman. Oltre ad essere il luogo perfetto per acquistare un souvenir spaziando dalle spezie ai gioielli artigianali, senza dimenticare tessuti e ceramiche, consiglio una visita soprattutto per acquistare dell’incenso: dopotutto è proprio questa una delle specialità del territorio.

Mercato del bestiame di Nizwa

Tra le attrazioni imperdibili di Nizwa c’è il mercato del bestiame che si tiene ogni venerdì mattina, tra le 5 e le 8 del mattino. Avrai modo di osservare le abili contrattazioni dalla tradizione millenaria, ma saranno l’abbigliamento locale e il vociare delle contrattazioni a tenere l’attenzione altissima.

Cosa vedere a Nizwa

Fonte: iStock

Vista su Nizwa dal forte

Al Jalali e Al Mirani, le torri di Nizwa

Le torri Al Jalali e Al Mirani sono due attrazioni storiche, sono situate nel centro di Nizwa, facevano parte delle antiche fortificazioni della città e oggi offrono uno spaccato interessante sulla modalità difensiva del passato. Le due torri sono accessibili e visitabili, salirle significa godere di una vista spettacolare sulla città storica e sulle antiche mura. Volendo puoi fruire delle visite guidate dove verranno forniti dettagli storici sulle strategie di difesa e sulla storia legata a queste strutture così da approfondire gli aspetti storici ad essi collegati.

Nizwa, i suoi vicoli antichi

Una cosa da fare assolutamente a Nizwa, è perdersi tra i vicoli! L’anima antica di questa città ti trasporterà veramente in una sorta di viaggio nel tempo, dove intere abitazioni in argilla ti lasceranno a bocca aperta insieme alla vista dei piccoli negozi colmi di mercanzie coloratissime e profumate. Tra un vicolo e l’altro non mancare di assaggiare i datteri, considerati i migliori del mondo per la loro qualità e il sapore distintivo. Addentrandosi si ha modo di scoprire quella che è l’anima più antica: qui potrai vedere dal vivo le autentiche abitazioni in argilla, che ancora sono in utilizzo ma chiaramente ti catapultano indietro nel tempo.

Falaj Daris, patrimonio UNESCO

Tra i luoghi cult da non perdere ci sono i Falaj Daris. Si tratta di un sistema di irrigazione tradizionale che rientra ufficialmente tra parti fondamentali della rete di Falaj dell’Oman. Una curiosità in merito? Viene considerata tra le più antiche e sofisticate tecniche di irrigazione ancora in uso nel mondo, talmente prezioso da essere stato riconosciuto come patrimonio UNESCO. Osservando la serie di canali sotterranei e superficiali si ha modo di comprendere il complicato lavoro ingegneristico progettato per garantire un flusso costante e regolare dell’acqua dalle sorgenti fino ai giardini della città.

Moschea del sultano Qaboos

Se la confrontiamo con quella di Muscat probabilmente sembra avere meno fascino ma ti assicuro che merita una visita: la moschea del Sultano Qaboos è visitabile ai turisti in orari determinati e alcune giornate ma è bene sapere che per accedervi sono obbligatori pantaloni lunghi persino per gli uomini e le donne devono avere capo e braccia coperti. Seppur meno impattante rispetto ad altre moschee, ha una sua storicità e un fascino unico. L’aspetto che vediamo oggi non è quello originale. I lavori di ristrutturazione nel 1970 sono stati drastici e non possiamo negare che ne abbiano mutato in modo considerevole quello che era il design originale. Ma a dominare la scena ci pensa la sua cupola: così appariscente che si riesce a vedere da lontano.

Moschea del sultano Qaboos tra le cose da vedere a Nizwa

Fonte: iStock

Visitare la moschea del sultano Qaboos a Nizwa

Castello di Jebreen

Conosciuto sia con il nome internazionale di Jebreen Castle che di Fort Jabrin è tra le attrattive da non perdere quando si visita Nizwa e i suoi dintorni. Nato originariamente per motivi abitativi e non bellici, ha un’architettura datata 1670 e una struttura tipicamente araba. Basti pensare che i soffitti e le pareti sono dipinti con motivi floreali e versi di poesia araba. Composto da oltre 55 stanze, fa sentire i visitatori davvero piccoli e a tratti si percepisce di essere in un “labirinto”.

Se un tempo è stata la capitale del paese, oggi è senza dubbio tra le più antiche e caratteristiche da non perdere durante un viaggio in Oman. Ricordiamo però che da qui, oltre alla città stessa, è possibile esplorare leggermente le vicinanze attraverso escursioni in giornata che danno modo di approfondire quella che è la vista che già si intravede dal forte. Di monti Hajer ai canyon omaniti, sono tante le possibilità a tua disposizione per lasciare che l’Oman ti conquisti.

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Isole Laccadive: la spiaggia perfetta

Il Kerala è uno stato della costa sud-occidentale dell’India, noto agli appassionati di viaggi soprattutto per la sua bellezza naturale, i paesaggi lussureggianti, le spiagge incontaminate, i caratteristici corsi d’acqua chiamati backwater, le piantagioni di tè e spezie e la sua ricca cultura e tradizioni.

Ma forse non tutti sanno che questo angolo di Eden in terra, conosciuto anche come “La Terra degli Dèi” per l’incredibile numero di templi, chiese e moschee che rispecchiano l’armoniosa convivenza di diverse comunità religiose, è anche circondato da diverse altre isole. Se amate il turismo eco-friendly e sostenibile, non dovreste perdere per nulla al mondo l’opportunità di scoprire la spiaggia perfetta, quella dei sogni: si trova alle Isole Laccadive.

Le Isole Laccadive, oasi di Madre Natura

Le isole Laccadive, si trovano nell’Oceano Indiano, al largo delle coste del Kerala: si tratta di un gioiello nascosto, un tripudio di bellezza che incanta i viaggiatori con la loro natura incontaminata e la tranquillità che pervade l’atmosfera circostante. Composte da circa una dozzina di atolli corallini, queste isole offrono paesaggi mozzafiato con spiagge di sabbia bianca, a dir poco “perfette”, acque cristalline e una ricca vita marina che attira gli amanti dello snorkeling e del diving da tutto il mondo.

L’arcipelago delle Laccadive è indubbiamente un vero e proprio paradiso per chi cerca pace e relax lontano dal caos della vita quotidiana. Le piccole comunità locali, la cucina deliziosa a base di pesce fresco e cocco, e le tradizioni culturali uniche delle isole contribuiscono a creare un’esperienza autentica e indimenticabile per i viaggiatori che scelgono di prendere un aereo alla ricerca della spiaggia perfetta.

Oltre alle attività acquatiche come lo snorkeling, il diving e il nuoto, le isole Laccadive offrono anche la possibilità di esplorare la ricca flora e fauna terrestre, fare escursioni tra le palme da cocco e le piantagioni di banane, o semplicemente rilassarsi al sole su spiagge deserte.

Con la loro atmosfera rilassata e la bellezza naturale mozzafiato, le isole Laccadive sono un tesoro da scoprire per chi cerca una fuga tropicale autentica e indimenticabile.

La città principale delle isole Laccadive è Kavaratti. Kavaratti è la capitale dell’Unione dei Territori delle Laccadive, Minicoy e Amindivi, che costituiscono l’arcipelago delle isole Laccadive. È un importante centro amministrativo e culturale delle isole, nonché uno dei principali punti di accesso per i visitatori che desiderano esplorare questa splendida regione dell’Oceano Indiano. Con le sue pittoresche spiagge, le acque cristalline e la ricca vita marina, Kavaratti è una destinazione ambita sia dai turisti che dagli amanti del mare e delle attività acquatiche. La città offre anche una serie di attrazioni culturali, tra cui moschee, mercati locali e luoghi storici che riflettono la ricca storia e la tradizione delle isole Laccadive.

Le Isole Laccadive (nel dialetto locale Lakshadweep, che significa ‘centomila isole’) sono conosciute per essere il luogo più esotico e incontaminato del mondo.

Sono talmente sperdute e poco conosciute che quasi si fatica a individuarle sulla mappa. Scoperte da Vasco da Gama, da qui passò anche Marco Polo.

Sono 36 tra isole (12) e isolette coralline al largo del Mare Arabico, a circa 400 km dallo Stato indiano del Kerala, immerse in un mare verde smeraldo. Chi ha avuto la fortuna di andarci le descrive come ‘le Maldive di cent’anni fa’. Con tutti i pro e i contro.

Sono dieci le isole abitate e soltanto cinque aperte al turismo, ma due sole ai non indiani: Bangaram e Agatti.

A Bangaram esiste un unico resort, che può alloggiare 60 persone. Per il resto, l’isola è disabitata ed è il luogo ideale per chi vuole sentirsi fuori dal mondo civile. Chi desidera dimenticare la civiltà troverà qui il luogo dei propri sogni. Un’agenzia che organizza viaggi alle Laccadive avverte: ‘A Bangaram non ci sono televisione, radio, giornali e intrattenimenti serali. L’uso del telefono è previsto solo in caso di emergenza’. Basta saperlo.

Agatti, dove si trova l’aeroporto su cui atterrano i voli provenienti da Cochin, ha un unico resort, ancor più spartano di quello di Bangaram.

Le acque delle Laccadive sono un paradiso per i diver e per chi pratica snorkeling. La vita sotto il mare pullula di pesci e coralli coloratissimi. Le spiagge, ricche di conchiglie e costeggiate da palme, garantiscono frescura anche nei mesi più caldi, così da poter essere raggiungibili in qualunque periodo dell’anno.

Le isole sono un ecosistema molto fragile che deve essere conservato tale e quale. Ecco perché è vietato raccogliere conchiglie, coralli e noci di cocco. I turisti necessitano di un permesso per visitare le isole.

Le piantagioni di tè e spezie del Kerala sono celebri in tutto il mondo per la loro qualità e varietà. Inoltre, il Kerala è noto per le sue pratiche di medicina tradizionale ayurvedica, che attraggono turisti da tutto il mondo in cerca di cure naturali e benessere.

Complessivamente, il Kerala è un luogo unico che offre un’esperienza turistica completa, con una combinazione di bellezze naturali, cultura vibrante e tradizioni millenarie.

Quando andare alle isole Laccadive

Il periodo migliore per visitare le isole Laccadive è durante la stagione secca, che va da novembre a marzo. Durante questi mesi, le condizioni meteorologiche sono generalmente più stabili, con giornate soleggiate e piogge meno frequenti, il che rende l’esperienza complessiva più piacevole per chi desidera godersi le spiagge e le attività acquatiche.

Evitare il periodo tra giugno e settembre, che è la stagione delle piogge monsoniche, quando le isole possono essere soggette a forti piogge e temporali che potrebbero influenzare negativamente il vostro viaggio.

Tuttavia, è sempre consigliabile controllare le previsioni meteorologiche prima di pianificare il viaggio per assicurarsi di scegliere il momento migliore in base alle vostre preferenze e attività previste.

Come arrivare alle isole Laccadive

Per raggiungere le isole Laccadive, è possibile prendere un volo per l’aeroporto più vicino, che solitamente è l’Aeroporto Internazionale di Kochi (Cochin) nel Kerala, in India. Da Kochi, si può prendere un volo nazionale per l’aeroporto di Agatti, l’isola principale delle Laccadive, che è servita da voli regolari operati dalla compagnia aerea nazionale indiana.

Una volta atterrati a Agatti, è possibile spostarsi tra le altre isole dell’arcipelago utilizzando i servizi di traghetti o di piccoli aeroplani che collegano le diverse isole dell’arcipelago.

Si consiglia di verificare la disponibilità dei voli e dei trasporti tra le isole in anticipo, in quanto i servizi potrebbero essere limitati e soggetti a variazioni a seconda delle condizioni meteorologiche e della stagione.

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Anche il Giappone combatte l’overtourism, con tariffe doppie e altre iniziative

L’overtourism, che l’Organizzazione mondiale del turismo definisce come “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”, è un fenomeno che sta affliggendo diverse destinazioni del mondo che, contemporaneamente, mettono in atto delle strategie al fine di controllarlo. Ne è un esempio il Giappone, dove le iniziative per gestire il turismo di massa sono davvero moltissime.

Monte Fuji a numero chiuso e coperto da una barriera

Il Fuji, affascinante e iconico vulcano di ben 3776 metri di altezza situato sull’isola di Honshū, è diventato a numero chiuso. Il motivo è molto semplice e lineare: esistono turisti incivili che lo prendono d’assalto lasciando dietro di loro una grande quantità di rifiuti.

Per questo motivo, il governo della prefettura di Yamanashi ha scelto che a poter salire sulla vetta di questo stratovulcano patrimonio Unesco potranno esser non più di 4 mila scalatori al giorno, per un costo di 2000 yen, circa 13 euro. Ma non è tutto, perché a prendere provvedimenti nei confronti del Monte Fuji è stata anche la città di Fujikawaguchiko, dove sorge un piccolo parcheggio di un supermercato che ha la “fortuna” di godere di una vista splendida su questo capolavoro della natura.

Essendo estremamente invaso dai visitatori, l’amministrazione ha deciso  di costruire una barriera alta 2,5 metri e lunga ben 20 metri per coprire la vista del Monte Fuji.

Il Gion di Kyoto vuole limitare il numero dei turisti

Il Gion è uno dei quartieri più conosciuti e amati di Kyoto, al punto che ogni anno attira milioni di turisti per via della sua atmosfera tradizionale, i templi che lasciano senza fiato e per il fascino innegabile delle geiko e delle maiko che vivono e lavorano ancora oggi nella zona.

Parliamo perciò del quartiere delle geisha di Kyoto, che con kimono colorati attraversano spesso il ponte in legno di Tatsumi o frequentano i vari locali.

Attualmente, alcune strade private sono chiuse al pubblico perché proprio tra questi vicoli è successo qualcosa di estremamente terribile: alcuni turisti hanno molestato le geisha. Si sta quindi prendendo in considerazione anche l’idea di limitare i gruppi turistici e di attivare delle speciali linee di autobus per rendere più semplice la visita di questa bellissima città.

Aumento dei prezzi per l’ingresso in molte attrazioni turistiche (e non solo)

Il Giappone, oltre che per le sue innegabili bellezze, è molto amato dai turisti perché molte delle sue attrazioni hanno sempre avuto un costo d’ingresso piuttosto accessibile.

Tuttavia, ci sono situazioni come quella del castello di Himeji, una delle più antiche architetture del periodo Sengoku ancora intatte e anche il castello più visitato di tutto il Paese, dove l’aria che tira è del tutto opposta: si sta valutando di aumentare di sei volte il prezzo d’ingresso solo per i visitatori stranieri (28 euro contro i 6 di oggi)

Ma non è tutto, perché molti ristoranti e strutture alberghiere applicano già due tariffe, differenti per i connazionali e per tutti i viaggiatori che provengono da Paese stranieri.

Le limitazioni sui treni

Infine -ma solo per il momento, perché il Giappone sta valutando anche altre misure per mitigare il turismo come, per esempio, tasse aggiuntive, la promozione di destinazioni fuori dai sentieri battuti e il miglioramento delle infrastrutture -, si è deciso di escludere Nozomi e Mizuho Shinkansen, i treni più veloci, dal Japan Rail Pass.

Una scelta che deriva dal voler “spingere” i viaggiatori a usufruire di servizi leggermente più lenti, in modo da non affollare quelli maggiormente utilizzati dai pendolari. Ulteriori restrizioni sono in vigore anche sul trasporto dei bagagli, con limiti di grandezza delle valigie e costosi prezzi d’imbarco dei colli in eccesso.

Il Paese del Sol Levante, che sta accogliendo un numero record di visitatori, preoccupato per il fenomeno dell’overtourism che può portare al degrado ambientale, alla pressione sulle infrastrutture e a una qualità della vita ridotta, ha deciso perciò di introdurre (e alcune da valutare) diverse misure per gestire l’enorme flusso di visitatori, norme di cui occorre essere a conoscenza.

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Israele, una nuova scoperta fa luce su un pezzo di storia

Un recente scavo archeologico effettuato nei pressi di Gerusalemme ha portato alla luce una scoperta sensazionale. Lo scavo, infatti, offre uno sguardo sul passato della Città Santa quando era al suo apice, poco prima dell’assedio da parte dei Romani del 70 d.C.. Si tratta di una enorme cava dove sono stati scoperti due vasi di pietra immuni, secondo la legge ebraica, alle profanazioni rituali, reperti che segnalano la presenza di una popolazione ebraica. I vasi saranno esposti al pubblico presso il Jay and Jeanie Schottenstein National Campus for the Archaeology of Israel di Gerusalemme, che è stato aperto alle visite proprio quest’estate.

Perché la scoperta è molto importante

La cava rinvenuta è una delle più grandi mai scoperte in Israele. Risalente alla fine del periodo del Secondo Tempio, è stata portata alla luce da uno scavo dell’Autorità israeliana per le antichità, nell’area industriale di Har Hotzvim, a Gerusalemme. Finanziata da una società di sviluppo immobiliare in quanto la vaca si trova sui suoi terreni, l’area scavata si estende per circa 3.500 metri quadrati ed è solo una sezione di un’enorme cava.

Cos’è stato portato alla luce

Durante lo scavo, gli archeologi hanno portato alla luce decine di pietre da costruzione di varie dimensioni, oltre a trincee di estrazione e taglio i cui contorni indicano le dimensioni dei blocchi estratti. “La maggior parte delle pietre da costruzione estratte qui erano enormi lastre di roccia, la cui lunghezza raggiungeva circa 2,5 metri, la larghezza 1,2 metri e lo spessore 40 centimetri”, affermano Michael Chernin e Lara Shilov, direttori degli scavi per conto dell’Autorità israeliana per le antichità. “Ogni blocco estratto pesava due tonnellate e mezzo. Le dimensioni impressionanti delle pietre prodotte da questa cava testimoniano probabilmente il loro utilizzo in uno dei numerosi progetti reali di costruzione di Gerusalemme alla fine del Secondo Tempio, a partire dal regno di Erode il Grande (37 e il 4 a.C.).

Le fonti storiche indicano che i progetti di costruzione di Erode a Gerusalemme includevano, innanzitutto, l’espansione dell’area del Monte del Tempio e del Tempio stesso. Inoltre, durante il suo regno, furono costruiti in tutta la città una serie di imponenti edifici pubblici – palazzi e fortificazioni – che richiedevano un’enorme quantità di pietre da costruzione di alta qualità. I progetti di costruzione monumentale continuarono anche sotto i suoi successori: il più importante di questi progetti fu la costruzione del Terzo Muro della città da parte del nipote di Erode, il re Agrippa I, che regnò tra il 37 e il 44 d.C.

“È ragionevole supporre, con la dovuta cautela, che almeno alcune delle pietre da costruzione qui estratte fossero destinate a essere utilizzate come lastre per le strade di Gerusalemme in quel periodo”, affermano Chernin e Shilov. “In un altro scavo in corso da qualche anno nella Città di Davide, gli archeologi hanno scoperto una strada pavimentata (la “strada a gradini” – la “strada dei pellegrini”), anch’essa datata al tardo periodo del Secondo Tempio, sotto il dominio dei successivi procuratori romani. Si scopre, infatti, che le pietre della pavimentazione di questa strada hanno esattamente le stesse dimensioni, lo stesso spessore, nonché l’identica firma geologica delle lastre di pietra che sono state estratte dalla cava ora esposta a Har Hotzvim.

In un angolo della cava, gli archeologi sono stati sorpresi anche dalla scoperta di un vaso di pietra: il recipiente intatto, nascosto in quell’angolo da duemila anni, è stato scoperto quasi per caso dall’archeologo Alex Pechuro. “Si tratta di un vaso di purificazione in pietra che serviva alla comunità ebraica durante il periodo del Secondo Tempio”, spiega Lara Shilov. “È possibile che sia stato prodotto sul posto, nella cava stessa o che sia stato portato appositamente sul sito a beneficio dei lavoratori”.

I vasi di pietra scoperti saranno presentati al Campus Archeologico Nazionale Jay e Jeannie Schottenstein di Gerusalemme, che ha aperto quest’estate per la prima volta al pubblico.

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Qeshm, la paradisiaca isola del Golfo Persico che il turismo non conosce ancora

Ha una forma insolita ed è un vero e proprio paradiso che regala paesaggi speciali e tantissime cose da vedere, stiamo parlando dell’isola di Qeshm che si trova nella zona est del Golfo Persico, nello stretto di Hormuz, quello che divide la penisola arabica dall’Iran, Paese di cui fa parte del territorio.

Tracce di questo luogo si trovano fin dal passato più antico quando era un fondamentale punto di collegamento per il commercio e, successivamente, dopo varie dominazioni da parte di Paesi occidentali, la fine della Seconda Guerra Mondiale ha sancito il suo ritorno sotto l’Iran.

Tutto quello che c’è da sapere e da vedere se si programma un viaggio sull’isola di Qeshm.

L’isola di Qeshm, a forma di delfino

A guardare le immagini dall’alto si nota subito la forma di un delfino che si allunga tra due coste: è l’isola di Qeshm, appartenente all’Iran e la più grande del Golfo Persico.

Con l sua natura e i suggestivi canyon, è anche scrigno della cultura del passato: è qui infatti che vi sono ancora i villaggi Bandari, dove si possono vedere le donne che indossano maschere che coprono il  volto. Raggiungere questo luogo significa fare un’immersione nei colori, quelli degli abiti, ma anche quelli che regala la natura. E nei sapori, dal momento che si possono gustare piatti unici.

È un luogo davvero straordinario, con tesori naturali speciali, tanto da essere dichiarata Geoparco globale dell’Unesco nel 2017. Tutto quello che si può ammirare in questo luogo.

Cosa vedere sull’isola di Qeshm nel Golfo Persico

Tra le cose più spettacolari che si possono ammirare sull’isola di Qeshm vi sono senza alcun dubbio le sue favolose formazioni geologiche, rocce che sono state modellate dal tempo e dall’erosione degli agenti atmosferici, che hanno saputo scolpire paesaggi che levano il fiato.

La Stars Valley, ovvero Valle delle Stelle, è un vero e proprio gioiello, con le rocce plasmate in forme spettacolari che ricreano un paesaggio di straordinaria bellezza. Ammirarla dall’altro e dal basso, esplorarla, permette di apprezzarne pienamente il fascino.

Le formazioni di rocce sull'isola di Qeshm nel Golfo Persico

Fonte: iStock

I panorami spettacolari dell’isola di Qeshm nel Golfo Persico

Da non perdere anche la Namakdan Salt Cave: si tratta della grotta di sale più lunga al mondo (tra quelle conosciute) e si snoda su una lunghezza di 6,5 chilometri. Pare che la sua origine possa essere fatta risalire al periodo Precambriano, quindi 540 milioni di anni fa.

Tra le altre meraviglie naturali di quest’isola vi è l’Hara Forest, la foresta di mangrovie dove si possono scorgere tantissimi uccelli migratori, ma anche altri animali. Si può visitare a bordo di un’imbarcazione ed è un’esperienza di rara bellezza.

Visto che le rocce di questa isola del Golfo Persico sono davvero straordinarie, vale la pena visitare anche ol Chahkooh Canyon con le sue forme sorprendenti modellate dal tempo, dall’acqua e dal vento. Sembra di essere stati catapultati in un sogno, ambientato in un pianeta lontano, e invece si è sulla terra e l’esperienza è indimenticabile. E poi vale la pena girare, scoprire la natura del luogo, le sue tradizioni, i sapori e vedere i tanti animali che popolano quest’area.

Le altre tappe sull’isola del Golfo Persico (ma non solo)

Da visitare anche il villaggio di pescatori Laft, dove si può entrare in contatto con la cultura tradizionale del Golfo Persico. Si trova sulla costa settentrionale dell’isola e regala scorci panoramici straordinari.

Da non dimenticare anche l’isola di Hengam che è dotata di stupende barriere coralline, la meta perfetta dunque per chi ama fare snorkeling.

Un luogo in cui la natura straordinaria e gli animali possono stupire: c’è qualche ristorante di pesce sulla spiaggia principale: tutti ottimi motivi per programmare una gita anche qui.

Laft, villaggio sull'isola di Qeshm nel Golfo Persico

Fonte: Getty Images

Il villaggio di pescatori Laft, sull’isola di Qeshm nel Golfo Persico
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L’offerta Costa Crociere per prolungare l’estate

Quando l’estate sta per finire c’è sempre un po’ di malinconia nell’aria: gli ombrelloni negli stabilimenti chiudono, i chioschi tolgono le insegne colorate e le serate cominciano a diventare sempre più fresche. Ma non preoccupatevi, perché se in Italia l’autunno comincia a bussare alle porte, da qualche altra parte del mondo il caldo continua a rendere le giornate perfette. Ed è proprio qui che vi porterà Costa Crociere con la sua offerta pensata per prolungare l’estate.

Con l’iniziativa “Summer Forever“, la compagnia renderà la stagione autunno-inverno meno rigida e nostalgica proponendo destinazioni meravigliose come i Caraibi e Dubai e gli Emirati Arabi con pacchetti convenienti e offerte speciali come My Drinks, che garantisce gratuitamente bevande illimitate tutti i giorni della crociera.

Le destinazioni di Summer Forever con bevande gratis

L’estate continua anche durante la stagione più fredda per chi deciderà di salpare insieme a Costa Crociere verso destinazioni esotiche e tropicali a bordo delle sue navi più belle come Costa Smeralda, Costa Fortuna e Costa Fascinosa. Per questi itinerari, l’offerta comprende crociera+volo+bevande gratis ed è valida per prenotazioni fatte entro il 26 agosto 2024 con partenze dai principali aeroporti italiani: Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Cagliari e Palermo per l’itinerario di Costa Fortuna; Milano Malpensa per l’itinerario di Costa Fascinosa.

Crociera ai Caraibi

La crociera ai Caraibi prevede due itinerari di 8 giorni. La nave Costa Fortuna porta alla scoperta di isole caraibiche da sogno, con partenza da Guadalupa, come le isole BES (Bonaire, Sint Eustasius e Saba), Aruba, una tappa imperdibile per provare le specialità tipiche dei Caraibi, il Patrimonio UNESCO Curaçao e Martinica. Durante il viaggio vivrete esperienze uniche e divertenti, non solo party scintillanti, ma anche eventi dedicati alle stelle dove insieme a un esperto ammirerete il cielo come non l’avete mai visto prima.

Con Costa Fascinosa, invece, la partenza è prevista da La Romana, un moderno centro turistico della Repubblica Dominicana. Da qui salperete alla scoperta di isole incontaminate come Grand Turk, di spiagge dorate come quelle di Puerto Plata e delle foreste tropicali dell’Isola Catalina. Anche in questo itinerario non mancano esperienze di divertimento uniche all’insegna di musica dal vivo, drink caraibici e spettacoli di danza.

Aruba

Fonte: iStock

Spiaggia di Aruba

Crociera a Dubai e negli Emirati Arabi

Un’altra destinazione per superare l’inverno con più leggerezza sono gli Emirati Arabi, da scoprire a bordo di Costa Smeralda. La partenza è prevista da Dubai e l’itinerario comprende il Golfo di Oman, dove la nave si trasformerà in un capitolo delle Mille e una Notte tra tende lussuose, ballerine del ventre e musica, la città di Muscat, Doha, la vibrante capitale del Qatar e infine Abu Dhabi.

Inoltre, grazie al pacchetto “Fly, Cruise & Doha”, avrete l’opportunità di immergervi nelle bellezze di Doha partecipando un tour guidato della città e pernottando, in pensione completa, la notte dopo lo sbarco, in un hotel cinque stelle.

Crociera nel Mediterraneo

Se invece preferite navigare alla scoperta del Mediterraneo, la promozione “Summer Forever” vi permetterà di esplorare paesaggi suggestivi e città d’arte a partire da 549 euro per itinerari di 8 giorni e 7 notti. Ricordatevi che, su alcune partenze selezionate, potreste godere di un viaggio in cabina con balcone privato allo stesso prezzo della cabina vista mare.

Costa Smeralda, Costa Toscana e Costa Pacifica, con imbarchi da Genova, Savona, Napoli, Cagliari, Civitavecchia e Palermo, vi porteranno nel Mediterraneo Occidentale; Costa Fascinosa e Costa Deliziosa da Venezia-Marghera, Bari, Taranto e Catania, invece, salperanno verso il Mediterraneo Orientale. Una grande novità è rappresentata dall’itinerario di 8 giorni di Costa Fascinosa tra Grecia e Malta, dove è previsto un volo diretto da Cagliari per imbarco a Taranto per gli ospiti in partenza dalla Sardegna.

Infine il Nord Europa, una delle destinazioni più amate per chi sogna di vedere dal vivo fiordi spettacolari, villaggi incastonati tra il verde delle montagne, il blu del mare e il fenomeno unico del sole di mezzanotte. Costa Favolosa propone tre diversi itinerari, dai 13 ai 22 giorni, con partenza da Amburgo, diretti a Capo Nord e alle isole Lofoten, in Islanda e in Groenlandia, più un nuovo itinerario di 8 giorni dedicato alla Scozia.

Costa Diadema, invece, salperà per crociere di una settimana nei fiordi norvegesi. Anche le crociere nel Nord Europa sono organizzate per coprire un ampio piano di voli speciali da ben quattordici aeroporti italiani: Alghero, Ancona, Bologna, Bari, Cagliari, Catania, Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate, Napoli, Palermo, Pisa, Pescara e Lamezia Terme.

Tutte le destinazioni proposte da Costa Crociere saranno arricchite dalle Sea Destinations, ossia luoghi inediti che gli ospiti potranno scoprire dalla nave. In questo modo, il mare e la nave in cui vi trovate diventeranno un balcone privilegiato dal quale vivere esperienze uniche ammirando paesaggi splendidi. Per esempio, prima di scendere dalla nave per visitare Napoli, gli ospiti potranno gustarsi una colazione tipica caprese di fronte allo spettacolare panorama dei Faraglioni, illuminato dalle prime luci dell’alba.

Crociera Mediterraneo

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Crociera in Grecia
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Isola dei Pini, vera e propria meraviglia del nostro pianeta

Definita “l’isola più vicina al paradiso”, l’Isola dei Pini incanta per la sua bellezza mozzafiato, difficile da descrivere a parole: pini alti quasi 60 metri fanno da cornice a spiagge di candida sabbia finissima e impalpabile, lambite da un mare cristallino che pullula di coralli.

Lontana dal frastuono del mondo moderno e abitata da meno di 2000 persone di etnia kanak, è parte dell’arcipelago della Nuova Caledonia, territorio d’oltremare della Francia, e si trova a soli 60 km a sud-est di Nouméa: la sua posizione remota la rende una meta poco forse poco nota, ma che vale assolutamente la pena scoprire.

L’isola (il cui nome originale è Kunie)  fu scoperta nel 1774 dal celebre esploratore James Cook durante il suo secondo viaggio verso la Nuova Zelanda. Affascinato dagli imponenti pini colonna che popolano l’isola e che affondano le radici nella sabbia, Cook decise di darle il nome con cui oggi è conosciuta.

Tutto l’incanto dell’Isola dei Pini: cosa ammirare

L’Isola dei Pini è un vero e proprio eden per gli amanti della natura, quella meta dove rilassarsi, esplorare e rigenerarsi dimenticando la frenesia della vita quotidiana.

Tra paesaggi da fiaba, spiagge incontaminate, una ricca storia e tracce della colonizzazione francese, sono davvero molte le attrazioni da non perdere a partire dalla Baia di Oro, comodamente raggiungibile seguendo un pittoresco sentiero lungo la costa, un vero gioiello naturale. Qui, spiagge di sabbia bianchissima si fondono in armonia con i maestosi pini, mentre le acque trasparenti creano una piscina naturale incorniciata dai coralli: nuotando tra migliaia di pesci tropicali dai colori vivaci, ci si sente come immersi in un acquario naturale.

La più iconica tra le spiaggia dell’isola è, senza dubbio, la spiaggia di Kanuméra, vegliata dal Rock di Kanumera, un imponente scoglio avvolto dalla vegetazione che si erge dalle acque trasparenti in cui nuotano coloratissimi pesci: la meta perfetta per praticare snorkeling.

Non da meno è Kuto Beach, meravigliosa lingua di sabbia che si estende per oltre un chilometro e forma un’ampia e accogliente baia, il punto di partenza ideale per crociere ed escursioni a bordo delle tipiche piroghe, le tradizionali imbarcazioni in legno. Indimenticabile una passeggiata lungo la spiaggia al calar del sole, per ammirare le splendide luci del tramonto sul mare.

Ma non è certo tutto.

Sul versante opposto, lungo la costa sud-orientale e non troppo distante dall’unico paese di Vao, ecco l’incantevole Baia di Upi, contraddistinta da acque limpide che ospitano una ricca varietà di coralli e sono punteggiate da formazioni rocciose ricoperte di vegetazione che emergono dal mare, creando un paesaggio quasi surreale. Tale scenario è perfetto per un’escursione a bordo delle piroghe con partenza dalla spiaggia di St. Joseph: in circa 40 minuti a piedi si può raggiungere la già citata Baia di Oro, dove vi aspetta la splendida piscina naturale, probabilmente il luogo più affascinante dell’Isola dei Pini.

Altre tappe che rendono l’isola così affascinante

Isola dei Pini, Nuova Caledonia

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Escursione in piroga all’Isola dei Pini,

Le spiagge sono la punta di diamante di Kunie ma non sono le uniche.

Merita una visita anche il raccolto paese di Vao, il più grande centro abitato che offre una serie di servizi essenziali quali un piccolo ospedale, il municipio, la posta, caffetterie, ristorantini, negozi e un vivace mercato settimanale. Tra le tappe più interessanti, spicca l’ottocentesca Chiesa di Notre-Dame de l’Assomption che custodisce alcune pregevoli sculture in legno. Nelle vicinanze del villaggio, su una collinetta, sorge anche una piccola cappella da cui si può godere di uno splendido panorama sulla costa.

Guardando oggi l’Isola dei Pini, con le sue spiagge paradisiache e i paesaggi spettacolari, è difficile immaginarla come teatro di sofferenza. Eppure, le antiche rovine di una prigione a Ouro, non lontano da Kuto, ne testimoniano il triste passato penitenziario. Creata dalla Francia nel 1872, la colonia penale ospitò migliaia di prigionieri fino alla fine del 1800. Accanto ai resti delle prigioni, si può vedere anche il cimitero dei deportati con 230 tombe anonime.

Ancora, una delle escursioni più affascinanti in cui cimentarsi è la salita al Pic N’ga, la vetta più alta che supera i 260 metri. Il sentiero dona splendidi scenari naturali e, sebbene l’ultimo tratto sia un po’ ripido, è adatto a tutti. Una volta in cima, sarete ricompensati da una vista panoramica incredibile che abbraccia l’intera isola, un’esperienza che vi lascerà senza fiato.

Un’altra escursione da provare è quella alle grotte e caverne dell’isola, in particolare alla grotta della Regina Ortensia, un’amata giovane che era solita nascondersi qui e che, diventata adulta, sposò il Capo dell’isola: non distante dall’aeroporto di Oumagne, è immersa nella vegetazione tropicale, attraversata da un ruscello e adornata da felci e altre piante. Le sue formazioni calcaree e l’atmosfera suggestiva ne fanno un luogo di incomparabile bellezza.

Infine, per gli appassionati di immersioni, la baia di Ouaméo è un punto di partenza ideale. L’Isola dei Pini è un vero paradiso subacqueo, con coralli spettacolari e la possibilità di avvistare squali, tonni e barracuda giganti. Nelle vicinanze si trova anche il villaggio di Ouaméo, dove potrete osservare abili artigiani mentre costruiscono le piroghe, per uno sguardo inedito sulle tecniche antiche e sulla cultura locale.

Come arrivare all’Isola dei Pini

Isola dei Pini, Nuova Caledonia

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Piscina naturale sull’Isola dei Pini

Per raggiungere l’Isola dei Pini, le alternative sono due:

  • In aereo: Partendo dall’aeroporto di Nouméa con aerei turboelica della Air Caledonie che forniscono il collegamento più volte al giorno durante tutta la settimana, il viaggio dura circa 25 minuti. Questa opzione è ideale per chi desidera arrivare rapidamente sull’isola e cominciare subito la propria avventura.
  • In traghetto: Il viaggio in traghetto dura circa 2 ore e mezza, ma offre l’opportunità di ammirare il panorama marino e godersi una piccola crociera. Si tratta della modalità ottimale per chi desidera assaporare ogni momento del viaggio e godersi il mare cristallino che abbraccia l’Isola dei Pini. Inoltre, il prezzo del traghetto è inferiore rispetto a quello dell’aereo, rendendolo una scelta conveniente.

L’isola dispone di una rete stradale ben mantenuta, che si estende per circa un centinaio di chilometri, con alcune piste che si inoltrano nelle zone più remote. Per esplorare le varie attrazioni e spiagge, è altamente consigliato noleggiare un’auto. Molti resort offrono assistenza per il noleggio, ma è importante richiedere l’auto nel momento della prenotazione dell’alloggio, poiché la disponibilità può essere limitata.

In alternativa, presso la struttura dove soggiornerete, potrete partecipare a tour guidati che vi permetteranno di visitare i punti più interessanti dell’isola in un’unica giornata. Tuttavia, occorre considerare che alcune delle meraviglie più spettacolari sono accessibili solo via mare o tramite sentieri nella foresta, che possono estendersi per diversi chilometri.

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Qurum Beach: guida alla spiaggia più famosa di Muscat

Sai alla ricerca di una fuga rilassante e divertente a Muscat, in Oman e vuoi goderti il sole, la sabbia e il mare di una delle più belle spiagge del Golfo dell’Oman? Se la risposta è sì, allora devi assolutamente visitare Qurum Beach, la spiaggia più popolare di Muscat e un’attrazione imperdibile per ogni viaggiatore. Antica città portuale pittorescamente arroccata sul Golfo dell’Oman, Muscat è il sogno degli appassionati di storia. La capitale dell’Oman è rinomata per la sua splendida architettura, i siti storici e le moschee ricoperte di mosaici. La città è votata alla conservazione, quindi anche gli edifici moderni devono mantenere cupole, finestre arabescate e altre caratteristiche tradizionali. Il risultato è una destinazione straordinaria. La posizione inoltre fa sì che il sole splenda per la maggior parte dell’anno, mentre la sua posizione costiera offre infinite opportunità per godersi la spiaggia e il mare, nuotare, fare snorkeling e tanto altro.

Qurum Beach, una spiaggia per tutti i gusti

La spiaggia di Qurum è una destinazione meravigliosa che offre molte occasioni di divertimento e relax a chiunque la visiti. Uno splendido tratto di costa che ha davvero molto da offrire. Che tu voglia nuotare, fare surf, andare in kayak, fare snorkeling, andare in moto d’acqua o pescare, troverai molte attività e sport per divertirti e passare il tuo tempo. Se invece preferisci rilassarti al sole, potrai oziare sulla sabbia soffice, immergerti nell’acqua limpida, ammirare le palme e guardare lo spettacolare tramonto. Situata nel quartiere di Qurum, il cuore pulsante della moderna Muscat, la spiaggia si estende per quattro chilometri lungo la costa cittadina. La capitale costiera dell’Oman, è uno storico porto commerciale che per migliaia di anni ha collegato le rotte delle spezie dell’Estremo Oriente alla Penisola Arabica. La città ha mantenuto un’estetica araba classica con la sua architettura, gli abiti tradizionali locali e i dhow (imbarcazioni) in legno che continuano a navigare nelle acque costiere straordinariamente limpide. Volendo, dopo aver trascorso una bella giornata in spiaggia rilassandoti o facendo sport, potrai anche esplorare i dintorni, come la Riserva Naturale di Qurum, la Royal Opera House, il Muscat Grand Mall o la Grande Moschea del Sultano Qaboos, e scoprire la cultura e la storia di Muscat.

Spiaggia Muscat

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L’ampia distesa di sabbia di Qurum Beach

Come raggiungere la spiaggia di Qurum

La spiaggia di Qurum si trova nel cuore di Muscat, la capitale dell’Oman, ed è facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto, a seconda delle tue esigenze e del tuo budget.

In auto

La spiaggia è ben collegata da strade e autostrade e dispone di ampi parcheggi. Il tempo di percorrenza dall’aeroporto internazionale di Muscat a Qurum Beach è di circa 20 minuti, mentre dal centro città è di circa 15 minuti.

In autobus

Se preferisci usare i mezzi pubblici, potrai prendere un autobus per Qurum Beach da diverse zone di Muscat. Il servizio è gestito da Mwasalat, l’azienda di trasporti nazionale, ed è affidabile e conveniente. Il prezzo dell’autobus è di 0,5 OMR (1,5 €) a corsa e gli autobus passano ogni 15-30 minuti. La fermata dell’autobus più vicina è Qurum Park, a pochi passi dalla spiaggia.

In taxi

Se preferisci la comodità di un taxi, potrai chiamarne uno per strada o prenotarlo online. Il servizio taxi è comodo e confortevole, ma può essere costoso e variabile. La tariffa del taxi dipende dalla distanza, dal traffico e dalla capacità di contrattazione e può variare da 5 a 15 OMR (da 13 a 40 €) per corsa. I taxi sono solitamente a tassametro, ma è anche possibile negoziare un prezzo fisso prima di salire.

In bicicletta

Se ami pedalare e goderti una bella vista panoramica, puoi raggiungere la spiaggia di Qurum in bicicletta dalle zone vicine. Il servizio è offerto da Cyacle, una società di bike sharing, ed è divertente ed ecologico. La tariffa è di 0,5 OMR (1,5 €) all’ora e le biciclette possono essere noleggiate e restituite in qualsiasi stazione Cyacle. La stazione Cyacle più vicina a Qurum Beach è la Qurum Commercial Area, a 10 minuti di bicicletta dalla spiaggia.

Periodo migliore per visitare la spiaggia di Qurum

La spiaggia di Qurum è aperta tutto l’anno e può essere visitata in qualsiasi momento della giornata. Tuttavia, il momento migliore per visitare Qurum Beach dipende dal meteo, dalla folla e dagli eventi. Il clima di Qurum Beach è influenzato dal Golfo dell’Oman ed è generalmente caldo e soleggiato durante tutto l’anno. La temperatura media varia da 20°C  in inverno a 35°C in estate, mentre l’umidità media va dal 40% in inverno all’80% in estate. Le precipitazioni sono minime e il vento è moderato. Il periodo migliore per visitare la spiaggia di Qurum, in base alle condizioni meteorologiche, va da ottobre ad aprile, quando la temperatura è piacevole, l’umidità è bassa e la brezza è rinfrescante. La spiaggia è solitamente affollata durante l’alta stagione, che va da novembre a marzo, per la presenza di turisti e abitanti della città, e lo è ancora di più naturalmente durante i fine settimana, dal giovedì al venerdì, per l’arrivo di molte famiglie e gruppi a godersi un po’ di relax. Meno affollata durante la bassa stagione, che va da maggio a settembre, quando la temperatura è alta e l’umidità è elevata e nei giorni feriali, dal sabato al mercoledì, quando molte persone sono al lavoro o a scuola. Considera inoltre che Qurum Beach ospita molti eventi durante l’anno, come concerti, fuochi d’artificio, manifestazioni sportive e spettacoli culturali.

 

Qurum Beach

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Qurum Beach è accessibile in ogni stagione dell’anno

I nostri consigli per godersi al meglio Qurum Beach

Per passare una bella giornata in spiaggia, metti in borsa l’essenziale, come acqua, asciugamano, costume da bagno e un cambio d’abito. Le attrezzature per fare attività sportive invece, come tavola da surf, kayak, accessori da snorkeling e canna da pesca, possono essere noleggiate in spiaggia. È anche possibile fare attività seguiti da un istruttore, naturalmente per un costo aggiuntivo. Prenota l’alloggio ed eventuale tour in anticipo, soprattutto durante l’alta stagione, quando la domanda è elevata e i prezzi sono alti. Puoi scegliere tra diverse opzioni, come hotel, resort, appartamenti o campeggi vicino alla spiaggia di Qurum. Ricorda di rispettare la cultura e le usanze locali e segui i regolamenti della spiaggia. Evita di gettare rifiuti, fumare, bere o suonare musica ad alto volume in spiaggia e vesti in modo sobrio. Qurum Beach inoltre ha diversi caffè e locali che offrono cibo e bevande per vari gusti e budget. Si possono trovare cucine locali e internazionali, come quella omanita, indiana, cinese, italiana o americana e cibo veloce come snack, come panini, hamburger, pizze o insalate, dessert, come gelati, torte o biscotti. È possibile consumare i pasti o le bevande in spiaggia o nelle aree interne o esterne dei caffè.

Servizi in spiaggia

La spiaggia di Qurum dispone di spogliatoi e docce pubbliche. I servizi sono gratuiti, puliti e sicuri, perfetti per lavarsi e cambiarsi dopo aver trascorso una bella giornata in spiaggia. Qurum Beach è sorvegliata da un servizio di salvamento offerto da bagnini professionisti, addestrati e certificati, dislocati in vari punti della spiaggia. Puoi contare su di loro per la sicurezza e l’assistenza in caso di emergenza o incidente.

Luoghi da visitare vicino alla spiaggia di Qurum

Qurum Beach non è solo una spiaggia, ma anche una porta d’accesso a molte altre attrazioni di Muscat e dell’Oman. Potrai visitare i luoghi vicini, raggiungibili a piedi o in auto dalla spiaggia, e scoprire la cultura e la storia di Muscat e dell’Oman.

Riserva naturale di Qurum

La Riserva naturale di Qurum è un parco naturale adiacente alla spiaggia ed è un paradiso per gli amanti della natura e della fauna selvatica. È possibile esplorare la riserva, che copre un’area di 1,5 chilometri quadrati, e vedere le mangrovie, le lagune, le paludi e le isole. Si possono anche avvistare uccelli come fenicotteri, aironi, garzette o gabbiani, e animali come granchi, tartarughe o pesci. La distanza tra la spiaggia di Qurum e la Riserva naturale è di 1 km, con direzione nord. L’orario di apertura è dalle 6 alle 18 e l’ingresso è gratuito.

Royal Opera House

La Royal Opera House è un centro culturale e artistico che si trova vicino alla spiaggia di Qurum ed è una tappa obbligata per gli amanti della musica e dell’arte. È possibile visitare il teatro, che è uno splendido esempio di architettura omanita contemporanea, e vedere l’auditorium, i giardini, le gallerie e il museo. Potrai anche assistere a spettacoli come l’opera, il balletto, un musical o un concerto e godere del talento e della diversità degli artisti. È inoltre possibile fare shopping, cenare o rilassarsi presso il Teatro dell’Opera, che offre una varietà di opzioni, come boutique, ristoranti o caffè. La distanza tra la spiaggia di Qurum e il Royal Opera House è di 3 km, in direzione ovest. L’orario di apertura è dalle 8:30 alle 23:00 e il costo dell’ingresso è di 3 OMR (8€) per la visita e varia invece per gli spettacoli.

Muscat Grand Mall

Il Muscat Grand Mall è un complesso commerciale e di intrattenimento che si trova vicino alla spiaggia di Qurum ed è una tappa obbligata per gli amanti dello shopping. All’interno è possibile mangiare, bere o rilassarsi grazie ad un’ampia gamma di opzioni, come fast food, ristoranti raffinati, caffè e bar. La distanza tra Qurum Beach e Muscat Grand Mall è di 4 chilometri, in direzione sud. L’orario di apertura è dalle 10 alle 22 e l’ingresso è gratuito.

Moschea Sultano Qaboos

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L’imponente Moschea del Sultano Qaboos, vicina a Qurum Beach

Grande Moschea del Sultano Qaboos

La Grande Moschea del Sultano Qaboos è un punto di riferimento religioso e architettonico che si trova vicino alla spiaggia di Qurum ed è una tappa obbligata sia per i viaggiatori che per i credenti locali. È possibile visitare la moschea, una delle più grandi e più belle del mondo, e vedere la cupola, i minareti, le sale di preghiera e la biblioteca. Si può anche ammirare l’artigianato, il design e la decorazione della moschea, che presenta marmi, oro, cristalli e tappeti. L’edificio è in grado di ospitare 20.000 fedeli e vanta una vastissima collezione di libri. Completata nel 2001, è un’ode architettonica alle piastrelle islamiche, con lunghi corridoi esterni fiancheggiati da nicchie che presentano motivi tradizionali di diversi periodi religiosi. All’interno, la sala di preghiera principale ospita il secondo tappeto persiano più grande al mondo e il secondo lampadario più grande, impreziosito da oro a 24 carati e 600.000 cristalli Swarovski, per un peso di 8,5 tonnellate. I giardini, la sala di preghiera e la biblioteca – che ospita più di 20.000 volumi – sono aperti ai visitatori non musulmani dalle 8:30 alle 11:00 tutti i giorni tranne il venerdì. La visita alla moschea non è a pagamento, ma sia gli uomini che le donne devono indossare abiti che coprano i polsi e i gomiti e le signore sono tenute a coprirsi i capelli. La distanza dalla spiaggia di Qurum alla Grande Moschea del Sultano Qaboos è di 15 chilometri, in direzione est. L’ingresso è gratuito.

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Moschea Istiqlal, la storia della più grande moschea del Sud-est asiatico

Un simbolo di tolleranza religiosa da vedere assolutamente: la storia della Moschea Istiqlal, che è nota in tutto il mondo per essere la più grande moschea del Sud-est asiatico, è tutta da scoprire. Siamo a Giacarta, in Indonesia, e la conosciamo anche con il nome di Moschea dell’Indipendenza, da “Istiqlal”. La posizione è strategica: vicinissima alla Cattedrale di Giacarta e alla Piazza Merdeka. Se stai progettando un viaggio a Giacarta, ti parliamo della Moschea Istiqlal.

La storia della Moschea Istiqlal

Tra i siti principali di Giacarta, la Moschea Istiqlal è indubbiamente conosciuta per la struttura di considerevoli dimensioni: la capienza è di 120mila fedeli, ed è il motivo per cui è la più grande moschea in Indonesia e del Sud-est asiatico. Il periodo di costruzione è durato più di 17 anni, ed è stata aperta ufficialmente nel mese di febbraio del 1978. L’idea alla base della fondazione? La volontà di celebrare l’indipendenza dell’Indonesia, e la posizione, come anticipato, è sì strategica (soprattutto dal punto di vista turistico), ma è anche atta a simboleggiare l’unità tra gli indonesiani.

C’è di più: questa moschea è un luogo di profonda tolleranza religiosa. Ecco perché si trova proprio nei pressi della Cattedrale di Giacarta. Perché questa moschea non volta le spalle ai fedeli di altre religioni. Lo dimostrano gli atti, la pratica: quando è Natale, la Moschea Istiqlal si prodiga per garantire che ci siano parcheggi a sufficienza per tutti i fedeli per la festa cristiana. Lo stesso vale per le altre feste, come la Pasqua o il Ramadan: uno scambio reciproco.

La struttura e lo stile della Moschea Istiqlal

Moschea Istiqlal, gli interni, lo stile, l'architettura

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Gli interni della Moschea Istiqlal

Un design moderno: spicca indubbiamente il contrasto con le altre moschee in giro per il mondo. Questo edificio, oltre a essere uno dei più importanti nel centro di Giacarta, dispone di un’ampia sala di preghiera rettangolare, coperta da una cupola e sostenuta da 12 colonne. L’interno è decisamente arioso, ampio, spazioso: si alternano colori vividi, che trasmettono un’idea di fondo quasi lussuosa, indubbiamente elegante. La sala principale è poi connessa a un cortile all’aperto: il richiamo alla preghiera viene dato nel minareto. Piccolo tip: secondo i turisti, di notte, la vista salendo sul Monumento Nazionale (Monas) è davvero mozzafiato. Con la card della città, si può prendere un ascensore per raggiungere la cima della struttura.

Informazioni prima di visitare la Moschea Istiqlal

La posizione è centrale, quindi facilmente raggiungibile: ci si può recare a piedi scendendo alla stazione ferroviaria di Gambir, o in alternativa prendere un “mototaxi”, ovvero “ojek”. Per quanto riguarda l’ingresso, è del tutto gratuito, durante ogni giorno della settimana. Sono sette le porte d’ingresso, come sette sono i cieli dell’Islam, ovvero i Paradisi della cosmologia islamica.

Questo progetto architettonico è considerevole non solo per lo stile, ma anche e soprattutto per ciò che rappresenta. Sebbene non sia previsto alcun biglietto di ingresso, sono disponibili delle guide che possono raccontare la storia della Moschea Istiqlal ai visitatori non musulmani: prima di entrare e attraversare le porte d’ingresso, però, bisogna togliersi le scarpe, in segno di rispetto e tradizione come previsto dalla cultura musulmana.