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Visitare il Taman Mini Indonesia Indah: tutta l’Indonesia in un luogo solo

Lo sapevi che a Giacarta c’è un luogo che ti permette di visitare tutta l’Indonesia in una sola giornata? Ovviamente si tratta di una versione in scala e rappresentativa di questa nazione asiatica. Si tratta del Taman Mini Indonesia Indah, un parco pensato e costruito appositamente per mostrare tutte le bellezze che questo splendido paese custodisce. Quelle che troverai di seguito sono alcune indicazioni e informazioni per organizzare la tua visita al Taman Mini Indonesia Indah, chiamato dagli indonesiani stessi semplicemente TMII.

Cosa è Taman Mini Indonesia Indah

Inaugurato nel 1975, il Taman Mini Indonesia Indah è stato un progetto voluto dalla moglie del presidente di quel periodo, Ibu Tien Suharto, con l’intento di creare uno spazio che aiutasse i viaggiatori a scoprire la diversità culturale delle varie regioni dell’Indonesia, senza dover viaggiare da un’isola all’altra. Non tutti i turisti che si recano da quelle parti, infatti, hanno tempo e mezzi a sufficienza per girare per bene tutte le regioni dell’Indonesia.

Questo parco vanta una superficie di circa 150 ettari e ospita dei veri e propri padiglioni rappresentativi di tutte le 34 province indonesiane, un po’ come se fosse un Expo dedicato solo all’Indonesia stessa. Le varie aree del parco mostrano riproduzioni dettagliate delle loro architetture tradizionali, costumi, artigianato e ci sono anche spettacoli di danze tipiche.

Padiglione di Bali al Taman Mini Indonesia Indah

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Il padiglione che racconta Bali

Come raggiungere il Taman Mini Indonesia Indah

TMII si trova fuori dal centro della capitale indonesiana, a circa 20 km, nella zona di East Jakarta. Il modo più comodo e semplice per raggiungere il parco è utilizzare un taxi, mezzo decisamente molto facile da trovare in una città come Giacarta. Molti indonesiani e anche tanti viaggiatori usano alcune app conosciute a livello mondiale per ricercare un trasporto privato. Costa meno ed è anche più sicuro, visto il pagamento elettronico.

Anche i mezzi pubblici arrivano al Taman Mini Indonesia Indah, ma  va messo in conto un buon tempo per il tragitto. La città, infatti, è molto trafficata e usare l’autobus potrebbe amplificare i tempi di spostamento verso il parco.

Informazioni utili per visitare il Taman Mini Indonesia Indah

Come per molte attrazioni turistiche e culturali, è necessario programmare e organizzare per bene la propria vista al Taman Mini Indonesia Indah a Giacarta. Questo luogo, infatti, non è solo celebre tra i turisti: anche molti indonesiani stessi lo visitano incuriositi.

Il parco è aperto tutti i giorni dal mattino presto (solitamente dalle 6) fino alle 20. In alcune occasioni, il parco chiude alle 22. Questi orari così prolungati sono un toccasana per organizzare la propria visita. Il clima e la temperatura di Giacarta, infatti, sono decisamente umidi e, spesso, il caldo si fa sentire copiosamente nelle ore centrali della giornata. Avere a disposizione il mattino presto e anche le ore serali è ottimo per chi teme di soffrire e non vuole rovinarsi la visita a questa Indonesia in miniatura. Gli orari di apertura indicati si riferiscono ai cancelli del parco: alcune attrazioni potrebbero seguire orari diversi.

Per quanto riguarda i costi, il biglietto si può davvero considerare low cost perché costa intorno alle 25.000 IDR (circa 1,5 €). Tuttavia, molte attrazioni all’interno come i musei e la teleferica, richiedono un biglietto separato con costi variabili a seconda delle rappresentazioni o delle esposizioni. Le comuni carte di credito sono accettate all’interno del parco ma localmente consigliano di avere anche dei contanti: spesso, in questo contesto, vengono preferiti ai pagamenti elettronici.

La durata della visita al Taman Mini Indonesia Indah dipende, ovviamente, dall’interesse individuale ma è sempre bene contare almeno una mezza giornata all’interno del parco. Questo tempo, ovviamente, si può estendere a piacere. Vale davvero la pena prendere in considerazione questo luogo e inserirlo nel tuo itinerario di viaggio in Indonesia.

Il padiglione di West Giava al Taman Mini Indonesia Indah

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Il padiglione di West Giava

I padiglioni regionali del Taman Mini Indonesia Indah

Le varie aree delle regioni indonesiane sono la vera e propria ricchezza del TMII. Come accade in molti musei che raccontano la diversità del proprio paese, ogni padiglione replica in miniatura delle case tradizionali tipiche della propria regione d’appartenenza. Le strutture sono arricchite con dettagli culturali, arte e oggetti caratteristici. Giusto per fare un esempio, nel padiglione di Bali si possono vedere i templi tipici e le sculture sacre, mentre nel padiglione di Papua vengono esposti strumenti musicali e artigianato locale.

L’Indonesia è uno stato insulare e le isole abitate in modo permanente sono oltre 900. Con una tale ricchezza, era impossibile rappresentarle tutte in una sola Mini Indonesia ma questo parco ha davvero fatto del suo meglio in questo senso. Ognuna delle 38 province dell’Indonesia è rappresentata da qualcosa all’interno del parco. Perché non giocare a riconoscerle e nominarle tutte?

I musei tematici del Taman Mini Indonesia Indah

Oltre a padiglioni, non potevano mancare i musei. Essi non sono suddivisi per provincia, bensì per tematica. I musei sono 15 e tutti si concentrano nel raccontare la cultura indonesiana e la storia del paese che, in epoca coloniale, ha visto avvicendarsi occupazioni e dominazioni diverse. I musei che contano la maggiore affluenza e riscuoto in più grande interesse ci sono il Museo dell’Indonesia, luogo che espone arte e manufatti storici di tutto il paese e il Museo della Tecnologia, che celebra i progressi tecnologici e scientifici indonesiani.

Anche il Museo dei Trasporti è sempre tra i più visitati. Recentemente sono state aggiunte delle installazioni che utilizzano la realtà virtuale per far immergere i visitatori nell’ambiente di una data zona o epoca storica dell’Indonesia: avrai la possibilità di fare un viaggio come se avessi, a tua disposizione, il teletrasporto. Alcuni dei musei sono gratuiti mentre, come dicevamo, per altri si paga un biglietto.

Il teatro Keong Emas

Come se la realtà virtuale non fosse già quasi magica, ci penserà il teatro Keong Emas a farti compiere un vero e proprio viaggio in Indonesia senza farti muovere dalle sue poltrone. Al suo interno, infatti, troverai un cinema IMAX. Qui vengono proiettati film sulla storia, la cultura e la bellezza naturale dell’Indonesia. La struttura del teatro è iconica e il suo design unico lo rende facilmente riconoscibile. Fa decisamente venire in mente alcuni film o romanzi di fantascienza.

La teleferica del Taman Mini Indonesia Indah

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La teleferica che attraversa il parco

La teleferica del Taman Mini Indonesia Indah

La vera superstar del Taman Mini Indonesia Indah di Giacarta è la teleferica, attrazione per la quale vanno matti soprattutto gli indonesiani stessi. La teleferica offre la possibilità di attraversare l’intera area e ammirare il parco dall’alto. Solo da questa prospettiva si può notare l’architettura di alcune zone del Taman Mini Indonesia Indah.

I giardini del Taman Mini Indonesia Indah

L’Indonesia è una nazione in cui la natura è rigogliosa e regna sovrana in una grande parte del paese. Poteva mancare in una mini Indonesia un qualcosa dove il verde e i fiori trionfassero? Ovviamente no. Una buona parte della visita al  Taman Mini Indonesia Indah può essere fatta ammirando gli splendidi giardini tematici. Troverai gli ambienti di molti luoghi conosciuti e splendidi, come il Parco Nazionale di Komodo, giusto per citarne uno.

Anch’essi sono studiati e suddivisi per mostrare tutto il meglio che la natura indonesiana sa offrire ai viaggiatori. Ogni giardino è curato nei minimi dettagli e non mancano, ovviamente, le descrizioni di tutta la flora presente. Dove c’è del verde, però, ci sono anche gli animali e i giardini del TMII sono casa per molte specie. Tieni gli occhi aperti e avrai la possibilità di avvistare molte creature interessanti.

Danze tipiche indonesiane

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Uno spettacolo di danze tipiche indonesiane

Gli eventi e le attività culturali del Taman Mini Indonesia Indah

Il Taman Mini Indonesia Indah non è un parco di divertimenti né tantomeno un luogo ricreativo, benché si trascorra davvero del tempo piacevole al suo interno. L’intento della sua creatrice era di dare un luogo univoco dal quale godere della bellezza e della cultura dell’Indonesia al completo.

Per questo motivo, non è raro che nei giorni di apertura del parco ci siamo molti eventi culturali di ogni genere. I più frequenti sono gli spettacoli di danze tipiche indonesiane, un qualcosa alla quale vale la pena di assistere durante la tua visita al Taman Mini Indonesia Indah.

Curiosità sul Taman Mini Indonesia Indah

L’Indonesia è un paese, attualmente, a maggioranza musulmana ma accoglie credenti di ogni fede. La religione è un elemento molto importante per questa nazione asiatica e trova spazio, soprattutto per la preghiera, anche al Taman Mini Indonesia Indah. All’interno del parco, infatti, ci sono luoghi di culto consacrati e riconosciuti per la fede musulmana, cristiana (sia cattolica che protestante), induista, buddista e anche per chi professa il Confucianesimo.

Pensando a un parco come il TMII, viene subito in mente di esplorarlo camminando. Questa, ovviamente, è l’attività maggiormente scelta sia dai turisti che dai locali ma, all’interno di questa mini Indonesia, si può fare anche altro. È ammesso, infatti, correre e praticare jogging, oltre che utilizzare la propria bicicletta. Il parco tende a voler stimolare e sostenere anche uno stile di vita attivo nonché promuove una cultura della sostenibilità e del rispetto per la natura.

Una parte del parco, infine, è disponibile per essere affittata per eventi: sono in molti che scelgono il Taman Mini Indonesia Indah come location per i festeggiamenti del proprio matrimonio o, se non altro, per le foto.

Mangiare e bere al Taman Mini Indonesia Indah

Un parco così grande e così importante dal punto di vista culturale non può non prevedere che almeno una parte del viaggio alla scoperta dell’Indonesia passi attraverso i gusti e sapori di questa nazione asiatica. Le aree di ristoro sono sparse per tutta l’area del TMII e i ristoranti presenti in loco presentano una grande diversità di proposte gastronomiche, proprio per far conoscere l’Indonesia anche a tavola.

Al di là di questo, il parco vanta moltissime aree picnic ed è concesso portare con sé il proprio cibo da fuori.

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Cosa vedere a Pamukkale, uno splendore di acqua e storia

C’è un posto, in Turchia, il cui nome tradotto vuol dire “castello di cotone”. Un sito naturale del Paese, forse uno dei più suggestivi che esistano, che sorge nella provincia di Denizli, prossimo all’omonimo abitato e nelle vicinanze delle rovine dell’antica città di Hierapolis. Il luogo in questione si chiama Pamukkale e, senza ombra di dubbio, può essere considerato uno splendore di acqua e storia.

Pamukkale, info utili

L’affascinante Pamukkale sorge nella regione interna Egea, nella valle del fiume Meandro, ed è caratterizzato da un clima temperato in quasi tutti i momenti dell’anno: in sostanza, è una meta ideale durante ogni stagione (anche se è bene sapere che in estate il caldo si fa sentire). Il suo nome (che tradotto corrisponde a “castello di cotone”), deriva dalla presenza di una peculiare collina bianca che raggiunge i 160 metri di altezza e i 2,5 chilometri di larghezza, venuta al mondo a causa di una serie di fenomeni sismici e tettonici che hanno portato alla nascita di diverse sorgenti termali con acque ricche di calcio ed anidride carbonica.

Ma non è di certo tutto, perché Pamukkale vanta anche una grande valenza storica e culturale proprio grazie alla vicinanza con la magnifica città di Hierapolis, di cui oggi rimangono numerose rovine in ottimo stato di conservazione. Non a caso, Pamukale e Hierapolis sono uno dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO della Turchia.

Scopri tutte le attività che puoi fare a Pamukale

Cosa vedere a Pamukale

Il “castello di cotone”, con il suo bianco quasi brillante, risulta già visibile mentre con l’automobile (o con i mezzi pubblici) ci si avvicina al sito: la collina appare in quasi tutto il suo splendore a chilometri di distanza, colpendo per il suo colore chiarissimo dovuto al travertino e al calcare che, nel corso del tempo, si sono depositati su vari strati creando delle curiose formazioni rocciose che ricordano delle cascate di ghiaccio, che a loro volta formano delle piscine naturali su diversi livelli.

Castello di cotone, Pammukale

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Le “cascate di ghiaccio” di Pamukale

Il visitatore può accedervi tramite tre ingressi diversi, due dei quali sono anche dotati di grandi parcheggi e di fermate di autobus. I momenti migliori per accorrere a vedere questo “miracolo” della natura sono quelli dell’alba o del tramonto, poiché i raggi del sole mettono di fronte a uno spettacolo che pare quasi magico, certamente surreale.

A disposizione del viaggiatore ci sono anche degli imperdibili tour in mongolfiera di circa due ore da poter acquistare, che consentono di scoprire questo angolo incantato poco dopo il sorgere del sole, momento speciale e da godere da un punto di vista altamente privilegiato.

Qualsiasi sia la vostra scelta, quel che è certo è che potrete ammirare (e immergere i vostri piedi) delle bianchissime vasche di travertino contenenti (solo alcune, non tutte) acque termali note per le loro proprietà terapeutiche: sono ricche di calcio e magnesio e sono famose perché sembrerebbero avere effetti benefici sulla pelle, sulle malattie reumatiche e su altri disturbi. Il loro utilizzo a scopo terapeutico, infatti, risale ai tempi antichi.

Per quanto riguarda il costo e gli orari di apertura e chiusura, variano in base al periodo dell’anno. Il consiglio, quindi, è quello di visionare in anticipo rispetto al viaggio in sito internet di riferimento.

Alla scoperta di Hierapolis

A seconda dell’opzione scelta, con lo stesso biglietto utilizzato per visitare Pamukale si può scoprire anche Hierapolis, antica (e straordinaria) città ellenistico-romana della Frigia. In passato dominava la valle del fiume Lico, mentre oggi, insieme al “castello di cotone”, è uno dei siti archeologici e naturalistici più frequentati del Mediterraneo.

Hierapolis, teatro antico

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Il meraviglioso teatro antico di Hierapolis

L’antica città venne fondata in cima alla collina di Pamukkale nel II secolo a.C., e le sue rovine sono distribuite su circa due chilometri di estensione. Le attrazioni da non perdere assolutamente sono:

  • Teatro antico: poteva contenere circa 10000 spettatori seduti e presenta, ancora oggi, 26 file di gradini. Il palco è in gran parte visibile, così come lo sono i pannelli decorativi e i sedili della prima fila, riservati alle personalità;
  • Martirio di San Filippo Apostolo: intricata struttura ottagonale che si trova nel luogo in cui si ritiene che sia stato martirizzato Filippo;
  • Via di Frontino: conserva ancora intatte diverse parti della pavimentazione originaria e alcune colonne. Un tempo era l’arteria commerciale che tagliava la città da nord a sud. Vi è anche la Porta di Frontino, ingresso monumentale della città;
  • Tempio di Apollo: di epoca ellenica, il suo potere derivava da una fonte vicina chiamata Plutonium e sembrerebbe che solo i sacerdoti conoscessero il segreto che consentiva loro di trattenere il respiro per i fumi tossici provenienti dall’Ade;
  • Porta di Domiziano: uno dei tre ingressi antichi della città, il più famoso di tutti;
  • La più grande necropoli dell’Anatolia: conserva oltre 1200 tombe di epoca ellenistica, romana e cristiana;
  • Le rovine delle terme romane: dove perdersi e immaginare un passato davvero molto lontano;
  • Museo del sito archeologico: con tantissime rovine raccolte nel sito stesso e anche pezzi antichi provenienti dall’Anatolia.

Se parti da Antalya, ecco a te un tour in giornata per scoprie Pamukale e Hierapolis

La Piscina di Cleopatra

Presso Hierapolis è possibile visitare (e fare il bagno) nella regale Piscina di Cleopatra, un luogo che permette di immergersi tra rovine millenarie lambite da acque turchesi, le stesse in cui si bagnava un tempo la regina egizia.

Piscina di Cleopatra, Turchia

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L’antica Piscina di Cleopatra

Costruita dai Romani, è dotata di una sorgente di acqua minerale geotermica che sgorga a 36 gradi. In passato la piscina era incorniciata da portici ionici in marmo, le cui colonne oggi “risposano” sui suoi fondali.

Cosa vedere nei dintorni di Pamukale

Pamukale offre anche tantissime meraviglie nei suoi dintorni che assolutamente vale la pena scoprire. Davvero affascinante, per esempio, è Karahyit, un villaggio termale dotato di acque curative in cui lasciarsi andare in piscine in cui fluiscono acque dalle tonalità rosse, poiché lambiscono un travertino color ruggine.

Vale la pena fare un salto anche a Colossae, antica città greco-romana che, pur avendo rovine meno impressionati di altri più noti siti turchi, riveste senza ombra di dubbio una grande importanza storica e religiosa: la città è citata nel Nuovo Testamento.

Infine le Grotte di Kaklık, tra le più grandi del Paese, che colpiscono per la presenza di un’ampia varietà di formazioni calcaree davvero uniche nel loro genere: ci sono colonne, cascate di calcite e molto altro ancora.

Grotte di Kaklık, Turchia

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Le magnifiche Grotte di Kaklık
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Tremila euro per danno da stress, la causa? Il ritardo dei bagagli

Viaggiare è un piacere, ma a volte si può trasformare in un incubo. Non sono poche le persone che, rientrando da un viaggio o arrivati a destinazione, perdono le tracce del proprio bagaglio in aeroporto. Una volta atterrati, si recano al nastro di consegna delle valigie, ma dopo qualche ora di attesa, cominciano a realizzare che è successo il peggio.

Come una coppia pisana che per un viaggio in Indonesia si è rivolta al giudice di Pace e al Tribunale di Pisa, ottenendo un risarcimento di tremila euro per “danno da stress“. I due turisti toscani, come riporta la notizia pubblicata su Il Corriere, si sono imbarcati a Firenze per raggiungere Giacarta, ma la vacanza tanto desiderata si è trasformata in un calvario. Il volo ha registrato ben 24 ore di ritardo per degli scali che non sono andati come previsto e, dopo essere finalmente atterrati, i loro bagagli erano spariti.

Vacanze da incubo: i bagagli non ci sono

Un viaggio iniziato sotto una cattiva stella che però ha avuto un lieto fine, seppur dodici anni dopo. Stanca dal viaggio tormentato, la coppia non ha potuto raggiungere subito l’hotel per un po’ di ristoro, ma ha trascorso ore a riempire documenti e moduli per sporgere denuncia per lo smarrimento dei bagagli. Quando questa sfortuna accade all’andata è ancora più complicato, perchè ci si ritrova lontano da casa in un paese straniero senza più niente.

Ritardo consegna bagagli
Ritardo della consegna bagagli in aeroporto è fonte di stress

Costretti a uscire per comprare il minimo indispensabile per poter restare alcuni giorni lì a Giacarta, in costante contatto con il call center della compagnia sperando di ricevere buone notizie, la coppia ha cercato di godersi comunque la vacanza progettata da mesi. Sono passati otto giorni prima che qualcuno si facesse vivo e confermasse che i bagagli erano stati ritrovati.

Bagagli in ritardo: cosa fare

Una volta rientrati in Italia i due hanno fatto causa alla compagnia aerea e, dopo alcuni giorni, è arrivata la sentenza di merito definitiva sul risarcimento dei danni subiti. Alla coppia spettavano 3 mila euro più interessi per lo stress e il disagio provocato dallo smarrimento dei bagagli in Indonesia.

Quando si verifica un ritardo nella consegna di un bagaglio il danno non patrimoniale è risarcibile. Infatti, oltre alla perdita di beni materiali, questo avvenimento provoca ansia e stress nei diretti interessati e la legge tiene conto anche di questo. La lesione del diritto di circolazioneintesa come limitazione alla libertà di movimento derivante dall’indisponibilità dei propri oggetti personali durante una parte del soggiorno all’estero” ha un peso.

Il giudice Giuseppe Laghezza, infatti, ha dato ragione alla coppia, raddoppiando il totale della somma che la compagnia doveva risarcire, con questa dichiarazione: “È infatti evidente come essi non possano non aver sofferto un rilevante disagio psicologico, in conseguenza della mancata tempestiva disponibilità del bagaglio contenente i loro effetti personali, tanto da vedersi costretti a riacquistare parte di questi ultimi per far fronte alle prime necessità in territorio estero”. Tuttavia il risarcimento ha avuto un decorso biblico, poichè il pagamento è avvenuto ora, dodici anni dopo quel viaggio sicuramente “indimenticabile”.

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Come trascorrere una vacanza gratuita a Muscat

Avete mai sognato di fare un viaggio in Oman? Se così fosse la cosa non ci sorprenderebbe affatto, perché questo Paese della Penisola araba si fa amare per il suo territorio desertico impreziosito da bellissime oasi e anche per la sua lunga storia di cui ancora si possono ammirare le tracce. E la sua suggestiva Capitale, Muscat, è una meta imperdibile in quanto città del mare e dell’arte, ma anche per il fatto che è una delle località più antiche del Medio Oriente (è sta fondata oltre 900 anni fa). Il viaggio in Oman, quindi, non può che partire da qui e la buona notizia è che ora è possibile farci persino una vacanza (quasi) gratis.

Oman Air regala una notte a Muscat (e non solo)

È possibile passare una notte gratis a Muscat grazie a Oman Air, compagnia di bandiera del Sultanato dell’Oman, che in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo omanita ha lanciato un’iniziativa per cui si può soggiornare una notte in hotel della città senza pagare, a patto che si viaggi in Premium. Ma niente paura, perché sono previste agevolazioni anche per chi sceglie l’Economy: si può usufruire di due notti al prezzo di una.

Una promozione speciale in programma fino al 30 novembre 2024 e che permette di avere accesso a sconti esclusivi sui tour, noleggio auto e altri servizi, per esplorare Muscat e i suoi dintorni. L’autunno, tra l’altro, è probabilmente la stagione migliore per viaggiare in Oman, poiché il clima più dolce consente di compiere un’esplorazione più piacevole e consapevole.

Per usufruire di questa iniziativa occorre essere in possesso di un biglietto di andata e ritorno per qualsiasi destinazione della rete di Oman Air che preveda, però, un transito a Muscat. Il viaggiatore deve solo compilare il modulo di richiesta online per approfittare di un soggiorno gratuito in hotel. È bene sapere, tuttavia, che è previsto un massimo di uno scalo per ogni biglietto di andata e ritorno.

Scalo a Muscat, cosa vedere

Il fascino di Muscat è certamente indiscutibile, ma facendoci semplicemente scalo è più che fondamentale selezionare con cura le cose da visitare in questa peculiare città. Da non perdere assolutamente sono:

  • La Corniche di Muttrah: qui si può fare una rilassante passeggiata ammirando i palazzi, i locali, le moschee e perdersi anche tra i vicoli intricati del suq del pesce, organizzato all’interno di un’edificio con arcate che si aprono sul mare e che permettono di osservare la quotidianità del popolo, quella in cui pescatori scaricano e vendono il pesce appena pescato;
  • Suq di Muttrah: ideale per gli amanti dello shopping ma anche per coloro che vogliono osservare più da vicino la vita omanita di tutti i giorni, fra spezie, gioielli, tappeti, vestiti, oggetti di antiquariato e molto altro ancora;
  • Al Alam Royal Palace: il Palazzo Reale costruito nel 1972 e visibile dalla piazza antistante sulla quale si affacciano vari edifici governativi e il Museo nazionale dell’Oman. Oggi è la residenza ufficiale dell’attuale Sultano dell’Oman;
  • Grande Moschea del Sultano Qaboos: è la terza più grande del mondo ed è consentito l’ingresso ai non musulmani. Si tratta di un gioiello dell’architettura moderna islamica che è stata persino definita dal “Telegraph” come una delle più belle del mondo;
  • Il Museo Nazionale: con armi tradizionali, gioielli, costumi, ceramiche omanite e numerose scatole decorate;
  • I due Forti: il Forte al Jalali è oggi un museo che racconta la storia del Paese, mentre il Forte Al Mirani può essere ammirato solo dall’esterno in quanto non aperto ai visitatori;
  • Bait Al Zubair: perfetto per conoscere la storia e la cultura tradizionale dell’Oman poiché è la casa della famiglia Zubair;
  • Royal Opera House: uno dei punti di riferimento culturali più iconici della città e dell’intero Medio Oriente. Anche questo edificio è un capolavoro architettonico con interni a dir poco mozzafiato;
  • Spiaggia di Muscat: ben attrezzata e molto frequentata dai locali. Spettacolare è il momento del tramonto.
Grande Moschea del Sultano Qabus, Oman

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Un angolo della Grande Moschea del Sultano Qabus
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La Thailandia è tra le mete più amate dagli italiani

Nel mese di agosto 2024, la Thailandia ha registrato un numero record di arrivi dall’Italia, superando persino i dati pre-pandemia con 41mila ingressi (rispetto ai 39.000 del 2019).
Questo segnale positivo evidenzia la crescente attrattiva del Paese come meta turistica per gli italiani, non soltanto per le indiscusse bellezze naturalistiche, ma anche per la ricca offerta culturale, gastronomica e di intrattenimento.

Le parole di soddisfazione del marketing manager

Sandro Botticelli, marketing manager dell’Ente nazionale per il turismo thailandese, ha sottolineato: “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti ad agosto. Questo traguardo non solo segna una ripresa significativa del turismo, ma evidenzia anche l’attrattiva continua della Thailandia come destinazione di viaggio preferita. La recente riattivazione del volo diretto Thai Airways da Milano a Bangkok ha sicuramente contribuito a questo successo, facilitando l’accesso per i turisti italiani”.

Grande attesa per il volo diretto Roma – Bangkok

Non soltanto la riattivazione del volo diretto da Milano a Bangkok. È iniziato anche il countdown per il volo diretto da Roma, come evidenziato dallo stesso Botticelli: “Siamo anche entusiasti per la prossima partenza del volo Ita Airways da Roma a Bangkok, prevista per novembre. Questa nuova rotta non solo rafforzerà i collegamenti tra Italia e Thailandia, ma contribuirà ad ampliare la possibilità di scelta per i viaggiatori che torneranno ad avere diverse opzioni di volo per raggiungere e scoprire il Paese del sorriso“.

Una nazione che non finisce di stupire

Phuket, Thailandia

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La Spiaggia tropicale Laem Singh, Phuket

Insomma, la Thailandia continua a esercitare un forte fascino, grazie alla sua combinazione unica di cultura, paesaggi spettacolari e un’ospitalità calorosa. I templi storici di Bangkok, come il Wat Phra Kaew e il Wat Arun, sono tra le attrazioni più visitate, mentre le spiagge incontaminate di Phuket, Koh Samui e Krabi donano momenti di relax e bellezza assoluti. Pattaya, invece, rimane una meta vivace per chi cerca un’esperienza più dinamica, tra locali notturni e divertimento.

L’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese gioca un ruolo chiave nella promozione del Paese, assicurando ai viaggiatori una destinazione sicura e accogliente: infatti, la collaborazione con compagnie aeree e operatori turistici ha migliorato notevolmente l’accessibilità e la qualità dei servizi offerti. Inoltre, la cucina thailandese, conosciuta per i suoi sapori ricchi e aromatici, rappresenta un altro elemento centrale dell’esperienza turistica, con piatti iconici come il pad thai, il tom yum e il curry verde, che deliziano i palati dei turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Superato l’obiettivo di 35mila visitatori per il 2024

La Thailandia si prepara a raggiungere un traguardo notevole nel 2024, con la possibilità di accogliere fino a 36 milioni di turisti stranieri, superando l’obiettivo iniziale di 35 milioni, un afflusso che dovrebbe generare entrate per ben 53 miliardi di dollari.

Secondo la Tourism Authority of Thailand (TAT), solo negli ultimi quattro mesi dell’anno, si prevede l’arrivo di 12,2 milioni di visitatori, che contribuiranno con quasi 20 miliardi di dollari in entrate. La maggior parte dei turisti proviene dall’Asia orientale, dall’Europa e dall’Asia meridionale.

Dall’inizio del 2024 fino al 25 agosto, oltre 23 milioni di turisti hanno visitato il Paese, con una spesa totale di 31,5 miliardi di dollari. La Cina rimane il principale mercato turistico, seguita da Malesia, India, Corea del Sud e Russia, a conferma di quanto la Thailandia sia amata a livello globale.

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Masada, la drammatica storia dell’antica fortezza d’Israele

Masada è una meta turistica molto amata dagli stranieri ed è quasi un culto per gli israeliani: il motivo sta nella sua storia, che sfiora la leggenda. È un’antica fortezza costruita a picco su una rocca a 400 metri di altitudine nel bel mezzo del deserto da cui si scorge il Mar Morto, una delle tappe obbligate in Israele oltre a Tel Aviv e Gerusalemme quando si fa un viaggio per la prima volta.

La storia di Masada, l’antica fortezza di Israele

Masada era circondata da mura alte cinque metri lungo un perimetro di un chilometro e mezzo, con una quarantina di torri alte più di 20 metri. Era considerata una fortezza inespugnabile. A rendere ancor più difficile un eventuale assedio contribuiva la particolare conformazione del territorio. L’unico punto d’accesso a Masada era l’impervio Sentiero del serpente, così chiamato per via dei numerosi tornanti che lo rendevano un difficile ostacolo. Oggi, Masada è nella lista dei Patrimoni dell’Unesco e a questa antica città è legato un tragico evento.

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Fonte: 123RF

Il Sentiero del serprente (con vista sul Mar Morto) che conduce a Masada

L’assedio di Masada è stato l’evento che ha trasformato questa florida città in un luogo abbandonato in una sola notte. Nel 66 a.C., Masada era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini. L’esercito Romano, guidato da Lucio Flavio Silva, assediò la città dei ribelli che si erano arroccati nella fortezza, considerata inespugnabile. Pur di non farsi catturare, gli abitanti decisero di suicidarsi in massa. Quando i Romani entrarono nella cittadella trovarono solo i cadaveri. Oggi, Masada, oltre a un bellissimo sito archeologico, è un simbolo: tutt’oggi le reclute dell’esercito israeliano vengono condotte sul questo luogo simbolico per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: “Mai più Masada cadrà”.

Masada, tappa imperdibile in Israele

L’altopiano su cui sorge Masada, immerso nella depressione del Mar Morto, offre uno scenario naturale a dir poco mozzafiato. La montagna all’interno del Deserto di Giuda su cui sorge l’antica fortezza domina il mare. Si tratta di un luogo unico al mondo, che riunisce meraviglie incredibili, bellezze naturali e che ha una storia millenaria. Poco lontano dal sito archeologico ci sono il punto più basso del pianeta a -425 metri sul livello del mare e l’oasi di Ein Gedi, dove è possibile fare il bagno nelle acque salate del mare e restare a galla.

Masada, il sito che riserva ancora sorprese

Il sito di Masada è ancora oggi oggetto di studi da parte di esperti storici e archeologici, tanto che una nuova ipotesi ha ribaltato alcune teorie sostenute finora. Le prime scoperte archeologiche della fortezza risalgono all’inizio del 1800, ma solo alcuni scavi effettuati negli Anni ’60 riportarono alla luce gli edifici che ora si possono ammirare a Masada. Nel I secolo a.C., la fortezza ospitava il palazzo di Erode il Grande che lo fece fortificare. Le mura sono in parte ancora lì. La sua villa era arroccata su tre diversi livelli a picco sullo strapiombo e aveva le terme con la caldaia centrale, alcuni magazzini sotterranei e ampie cisterne per la raccolta dell’acqua.

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Fonte: 123RF

Le mura dell’antica città di Masada

Tre zone abitative con un unico cortile ospitavano gli abitanti di Masada. Ci sono anche i resti di una chiesa bizantina del V secolo con una sala principale e tre stanze secondarie. Sul livello inferiore della cittadella si trovano alcuni alloggi destinati agli ospiti di Erode. Ma l’edificio più imponente è il Palazzo occidentale che ha un’estensione di 3.700 metri quadrati.

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Roman Archaeology ha portato alla luce maggiori dettagli su come siano state realizzate le opere d’assedio costruite dai Romani e su quali fossero le loro esatte funzioni originarie, una teoria sostenuta da alcuni archeologi israeliani. Secondo gli esperti che hanno condotto lo studio, per costruire le fortificazioni ci volle la manodopera e il sudore di più di 5.000 soldati. Inoltre, alcune sezioni delle mura non furono realizzate a scopo esclusivamente difensivo, ma per poter suscitare nel nemico un effetto psicologico, dando l’impressione di essere troppo imponenti e grandi per essere oltrepassate.

Come arrivare a Masada

Il Sentiero del serpente è il percorso che, tutt’oggi, permette l’accesso alla fortezza di Masada. Lungo oltre cinque chilometri, è piuttosto difficoltoso perché, oltre a essere in salita, lo si percorre sotto il sole cocente del deserto. L’alternativa è più veloce e meno faticosa, ma non è adatta a chi soffre di vertigini: una funicolare sfreccia nel vuoto con un dislivello di 290 metri e conduce i visitatori fino in cima. Molti dei turisti che frequentano il sito iniziano la scalata al Sentiero del serpente prima dello spuntare delle prime luci dell’aurora, nel buio della notte rischiarato unicamente dalla luna e dalle stelle, per riuscire a vedere l’alba dall’interno delle rovine dell’antica fortezza. Il sole sembra sorgere da una parete rocciosa per riversare la sua luce su tutto l’avvallamento circostante. Uno spettacolo unico che merita un viaggio.

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La funivia che porta alle rovine di Masada
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Il trail in Giordania che ti fa sentire dentro il film Dune

Tra le imponenti pareti di arenaria rossa del Jebel Umm Ishrin e del Jebel Rum si estende una delle meraviglie naturali più affascinanti della Giordania: il Wadi Rum. Questo deserto spettacolare, che sembra uscito direttamente dal set del film Dune, noto per le sue immense distese di sabbia rossa e le montagne di arenaria che si ergono come fortezze, è stato fonte di ispirazione per avventure epiche e racconti leggendari.

Scenari cinematografici

Eppure, fino al 1917 questo luogo straordinario era praticamente sconosciuto al di fuori della regione. Fu il celebre archeologo e scrittore britannico Thomas Edward Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia, che lo attraversò durante la Rivolta Araba, a descrivere per la prima volta questo paesaggio surreale come “un enorme bastione rosso”. Decenni dopo, nel 1962, il deserto giordano divenne famoso grazie al film Lawrence d’Arabia, che lo fece scoprire al grande pubblico.

Prima di Lawrence, erano solo i beduini locali a conoscere intimamente queste montagne. Si arrampicavano sulle loro vette per cacciare lo stambecco e conoscevano ogni anfratto dei cayon vertiginosi scolpiti dal vento e dall’acqua, su cui risuona ancora oggi il fischio acuto dello storno, uno dei suoni tipici dell’altopiano di Hisma.

Negli ultimi decenni, il Wadi Rum ha attirato l’attenzione di registi di tutto il mondo, diventando lo scenario perfetto per film come Prometheus, Sopravvissuto – The Martian, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e, più recentemente, Dune. E così questo magnifico paesaggio, spesso paragonato a un pianeta alieno, ha visto crescere il numero di visitatori attratti dalla sua atmosfera surreale e dalla sua storia antica.

La creazione del Wadi Rum Trail

Nel febbraio 2023, riporta il sito BBC Travel, un nuovo percorso di trekking ha aperto una finestra ancora più intima su questo territorio: il Wadi Rum Trail. Si tratta di un itinerario ad anello di 120 km da percorrere in dieci giorni, attraversando alcuni dei luoghi più remoti e meno battuti del Wadi Rum, spingendosi nel cuore dell’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Frutto del lavoro di un team di escursionisti locali e britannici, il trail è un insieme di antichi sentieri beduini, piste per cammelli, rotte di contrabbando, percorsi di pastorizia e persino parte della vecchia via di pellegrinaggio verso La Mecca.

Tra i creatori del percorso c’è Ben Hoffler, un esperto di trekking che ha contribuito a tracciare sentieri simili in Egitto. Hoffler racconta a BBC Travel come Wadi Rum conservi un fascino particolare grazie alla sua maestosità naturale e alla cultura beduina ancora viva e profondamente radicata. A differenza delle aree limitrofe in Arabia Saudita, la comunità beduina di Wadi Rum mantiene molte delle tradizioni che l’hanno legata a queste terre per secoli.

La creazione del Wadi Rum Trail è stata pensata non solo per gli escursionisti, ma anche per la comunità locale. Come sottolinea a BBC Travel Tony Howard, un altro dei co-fondatori del trail, la presenza delle guide beduine arricchisce l’esperienza, permettendo ai viaggiatori di immergersi nelle storie e nelle tradizioni della regione. “Loro conoscono il territorio e le sue peculiarità come nessun altro”, afferma Howard, “e sono sempre di ottima compagnia.”

Gli antichi sentieri beduini

Il percorso, che parte da Jebel Umm Ishrin e ritorna al punto di partenza dopo dieci giorni di cammino, offre uno sguardo profondo su un paesaggio che, sebbene celebre, è ancora in gran parte inesplorato dai turisti. Oltre a scalare montagne come Jebel Birda e Jebel Rum, gli escursionisti attraversano canyon, dune e altipiani desolati, scoprendo antichi siti di sepoltura e incisioni rupestri millenarie.

Wadi Rum, con le sue dune rosse e le imponenti formazioni rocciose, non è solo un paesaggio da film. È un luogo intriso di storia, cultura e spiritualità, dove la natura e l’uomo convivono in un equilibrio fragile, oggi più che mai. Come sottolineato dall’antropologa Tatiana Haddad, il deserto è un ecosistema delicato e il turismo di massa rischia di comprometterne l’integrità.

Ma progetti come il Wadi Rum Trail offrono una speranza per il futuro, promuovendo un tipo di turismo sostenibile che non solo protegge l’ambiente, ma valorizza anche la cultura beduina. Percorrere questi antichi sentieri rappresenta un ritorno alle radici, un’esperienza di connessione profonda con la natura e con la storia millenaria di questo suggestivo angolo di Giordania.

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Cosa sapere sul Monas, il monumento nazionale di Giacarta

Se stai progettando di vedere l’Indonesia, tra i monumenti must che non puoi perderti c’è senza dubbio il Monas: si tratta di un’autentica istituzione che svetta su tutto grazie alla sua altezza notevole di ben 132 metri. Progettato da Sukarno, primo presidente dell’Indonesia, ospita al suo interno un museo di diorami oltre ad avere una terrazza panoramica di osservazione.

Monas: il monumento in piazza Merdeka

Vuoi visitare l’Indonesia? Molto probabilmente il tuo tour partirà da Giacarta e tra i luoghi da non perdere nella capitale c’è piazza Merdeka dove sorge Monas, la torre altissima diventata un monumento nazionale. Accedere alla piazza è gratuito ma chiaramente per accedere all’interno della torre, visitare i musei e salire in cima con l’ascensore dovrai procurarti un biglietto. Di sera, illuminato, il Monas di Giacarta è ancora più suggestivo: fotografare l’obelisco nelle ore notturne è un must per i turisti. 

Qualche curiosità sul Monas

Ci sono alcune curiosità sul Monas che probabilmente attireranno la tua attenzione. La prima è che si tratta di un progetto competitivo, nato proprio per sfidare l’iconica Torre Eiffel parigina. Il nome, invece, è l’abbreviazione di Monumen Nasional, cioè monumento nazionale. È un simbolo potente di libertà e unità per gli indonesiani; l’obelisco maestoso, alto 132 metri, domina il centro di Giacarta e rappresenta la lotta per l’indipendenza dell’Indonesia dal colonialismo olandese. Costruito sotto la guida del presidente Sukarno, è stato inaugurato ufficialmente nel 1975. Appena ti avvicini, la prima cosa che noterai è la fiamma dorata in cima alla torre; realizzata con foglie d’oro, simboleggia lo spirito ardente dell’indipendenza e il desiderio di libertà del popolo indonesiano. 

Il simbolo visibile da diversi punti della città è un promemoria costante di ciò che il paese ha conquistato. Non limitarti a vedere l’esterno, all’interno troverai un museo e in cima una terrazza panoramica da cui scattare foto incredibili. I diorami nel museo ti daranno modo di immergerti nei momenti chiave della lotta per l’indipendenza. Non perdere l’opportunità di salire fino alla piattaforma di osservazione. Pronto per una vista che ti toglierà il fiato? In una giornata limpida, poi, il tuo occhio potrà spaziare e scatterai fotografie effetto wow da condividere suoi tuoi profili social. 

Cosa significa la forma del Monas

Ti sei mai chiesto cosa rappresenti esattamente la forma del monumento? Ricorda in tutto e per tutto un mortaio e un pestello di riso, strumenti tradizionali utilizzati nelle case indonesiane. La scelta non è casuale, un omaggio alla tradizione e un richiamo al concetto di armonia e fertilità da sempre alla base della cultura indonesiana.  Nonostante sia stato ufficialmente inaugurato nel 1975, sono serviti diversi anni per la sua costruzione che è infatti iniziata nel 1961. 

Ganesh Museum

All’interno del Monas è custodito il Ganesh Museum, un museo che dà modo di apprendere la cultura locale e approfondire l’etnologia e la storia tanto da essere considerato dagli esperti il migliore di questo genere. Un consiglio in più? Puoi approfittare delle visite in inglese gratuite, ad offrire il servizio è l’Indonesian Heritage Society: in questo modo potrai approfondire e fare domande ad esperti del settore.

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MSC, crociere d’autunno sulle rotte più soleggiate del Mediterraneo

Con la stagione del ritorno a scuola ormai alle porte, le ore di luce che si accorciano e quel sentimento diffuso di nuovi inizi, la nostalgia per l’estate potrebbe cominciare a farsi sentire, ma non per tutti. C’è chi non vuole rinunciare ai caldi raggi del sole in destinazioni dove le temperature continuano a essere piacevoli anche a ottobre, novembre e dicembre. La compagnia MSC, con la sua vasta gamma di proposte, soddisfa i viaggiatori autunnali con tratte dedicate al Mediterraneo verso mete famose perché baciate dal sole anche nei periodi vicini al Natale.

Dalle coste della Grecia a quelle della Turchia, dalle immersioni culturali di Valencia al fascino del sud della Francia. MSC offre l’opportunità di scoprire queste e molte altre destinazioni in un periodo perfetto che è quello della bassa stagione: le temperature sono ancora piacevoli perché intorno ai 28 gradi e le strade sono meno affollate rispetto ai periodi di punta come luglio e agosto. Uno degli itinerari più attesi è sicuramente quello che potrete vivere sull’MSC Sinfonia, che include per la prima volta la Grecia. La crociera di sette notti prevede scali a Bari, Pireo/Atene, Corfù, Izmir e Istanbul, in Turchia.

Queste le destinazioni perfette da vivere insieme a MSC per sfuggire all’inverno ancora per un po’.

Izmir, Turchia

MSC Sinfonia farà tappa a Izmir, dove la Turchia si affaccia sul Mediterraneo offrendo un’esperienza unica in un misto di mare e storia. Anche durante l’autunno, la terza città turca per dimensioni offre temperature perfette per godersi la bellezza del litorale e per girovagare tra le sue strade, ricche di bazar e attrazioni storiche importanti. Tra questi citiamo il Museo Archeologico, il quale vanta un’eccellente collezione di reperti provenienti dalla provincia di İzmir e non solo, e l’Agorà, l’unico monumento di epoca pre-ottomana della zona giunto fino a noi. In passato conosciuta con il nome greco di Smirne, Izmir vi permetterà di raggiungere anche siti archeologici bellissimi come Efeso.

Valencia, Spagna

Sulle navi MSC Fantasia, MSC Lirica e MSC Seaside, invece, potrete raggiungere il calore della Spagna e di Valencia. Oltre che offrire fino a 3.000 ore di sole all’anno, ben 272 ore di sole nel mese di ottobre e una temperatura media di 25° a novembre e dicembre, Valencia propone tanti luoghi unici da scoprire: dalle bellezze barocche del Palacio del Marqués de Dos Aguas al Museo de Bellas Artes, che custodisce opere di artisti come El Greco, Goya e Velázquez.

Potrete assaggiare la famosa paella di Valencia e visitare il Museo Oceanografico, quest’ultimo parte di un meraviglioso complesso all’avanguardia noto come Ciutat de les Arts i les Ciències (ovvero la Città delle Arti e delle Scienze). Qui, in pieno autunno, potrete respirare appieno l’atmosfera tipica dell’estate non solo grazie ai 7 chilometri di costa, ma anche a uno stile di vita cittadino che unisce relax e divertimento.

Valencia

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Centro storico di Valencia

La Goletta, Tunisia

Con MSC Grandiosa e MSC Fantasia approderete a La Goletta, dove respirerete l’atmosfera tipica tunisina e scoprirete il suo carattere aperto e vivace. Partecipando a questa crociera, visiterete le principali attrazioni della città di Tunisi e del porto de La Goletta: dalla Medina, riconosciuta Patrimonio dall’UNESCO, con i suoi mausolei e i suoi palazzi, alla città satellite, rivestita di bianco e di ciottoli. Durante questo viaggio potrete unirvi a tour indimenticabili che vi porteranno alle Terme di Antonino, risalenti al 145 d.C., alle cisterne romane di La Malga, progettate per fornire acqua alla città di Cartagine migliaia di anni fa, o alla località balneare di Sidi Bou Said, di ispirazione andalusa, nota per il bianco brillante dei suoi edifici e il blu intenso di porte, finestre e balconi.

Le altre destinazioni coperte da MSC

MSC ha scelto le migliori destinazioni per garantirvi il sole anche durante l’autunno, come Atene: con una media di 265 ore di sole in ottobre e circa 220 ore di sole durante novembre e dicembre, la capitale della Grecia rappresenta la meta perfetta per fuggire dal freddo. In questo periodo potrete sfruttare le temperature miti per perdervi tra le antiche bellezze dell’Acropoli e provare le migliori specialità greche seduti tranquillamente nei tavolini esterni delle taverne. MSC Sinfonia offre itinerari di sette notti che fanno scalo al porto di Pireo ad Atene per tutto l’inverno, mentre MSC Splendida offre itinerari di nove notti da ottobre a novembre.

Anche Malta rappresenta uno dei luoghi più soleggiati d’Europa durante i mesi invernali e registra fino a 263 ore di sole in ottobre e oltre 209 ore di sole in novembre. Su MSC World Europa potrete conoscere da vicino questo piccolo paradiso dove natura e cultura si fondono in un connubio indissolubile. Malta è seguita da Marsiglia, in Francia, che invece vanta una media di 262 ore di sole in ottobre e può essere scoperta viaggiando anche sulle navi MSC Fantasia e MSC Lirica.

Acropoli Atene

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L’Acropoli di Atene al tramonto
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Khao Lak, perla della Thailandia

La Thailandia è una fra le destinazioni più affascinati e variegate del Sud Est Asiatico e del mondo. Le città più note sono sicuramente Bangkok, la capitale, ma anche Chiang Mai, nel nord del Pese, e Phuket, che si trova sull’isola omonima ed è la meta preferita dai più giovani in cerca di divertimento.

Allo stesso tempo, ci sono numerose località uniche e bellissime, che sono poco conosciute rispetto alle precedenti, ma che possono essere una piacevole scoperta per tutti coloro che decidono di visitare questo fantastico Paese Tra queste si trova sicuramente Khao Lak, sulla costa occidentale della Thailandia e che si affaccia sul bellissimo Mare delle Andamane. Questa località offre tutto ciò che un viaggiatore desidera trovare e dove passare una vacanza perfetta: spiagge mozzafiato, natura selvaggia e resort.

Cosa trovare a Khao Lak

A differenza di altre zone più conosciute della Thailandia, quella di Khao Lak è riuscita a mantenere negli anni un fascino autentico e rilassato, lontana dalla folla dei turisti che ogni anno visita il Paese. Qui si trovano lunghe distese di sabbia dorata, bagnate da un lato dalle acque cristalline thailandesi e circondate, dall’altro, da un entroterra naturale verdeggiante, con foreste pluviali e parchi nazionali. Khao Lak ha un equilibrio, fra mare e natura, che la rende la destinazione perfetta.

Questo equilibrio tra mare e natura selvaggia rende Khao Lak una destinazione perfetta sia per chi ama crogiolarsi al sole sia per chi cerca escursioni e attività all’aperto.

Veduta aerea delle Isole Similan, in Thailandia a Khao Lak

Fonte: iStock

Veduta aeree delle Isole Similan, al largo di Khao Lak

Le spiagge più belle di Khao Lak

Le spiagge di Khao Lak sono tra le più belle del mondo, con paesaggi da cartolina. Queste località sono la scelta ideale per chi cerca una fuga tranquilla, all’insegna di relax e natura, per scappare dal caos delle città più turistiche. Fra le spiagge più conosciute c’è sicuramente Bang Niang Beach, caratterizzata da sabbia bianca e fine, ma anche da un mare calmo ed un’atmosfera rilassante. Questa spiaggia è perfetta per lunghe passeggiate, soprattutto durante il tramonto, quando il sole colora di rosso l’intero panorama.

Un’altra spiaggia da non perdere è Nang Thong Beach. Da questa, a differenza della precedente, è possibile godere di un panorama mozzafiato sulle isole vicine. È la destinazione ideale per chi ama fare snorkeling e per chi vuole godere delle bellissime acque thailandesi e delle piccole barriere coralline che si possono facilmente esplorare.

Infine, per chi è alla ricerca di un luogo incontaminato, allora la destinazione giusta è quella che porta a White Sand Beach, un angolo di paradiso frequentato da pochi turisti, per godere del mare cristallino e della verde vegetazione tropicale.

Vista dall'alto della spiaggia di Bang Niang in Thailandia, con mare cristallino e sabbie bianche

Fonte: iStock

Bang Niang Beach a Khao Lak, Thailandia

Attività ed escursioni a Khao Lak

La Thailandia è una destinazione assolutamente da visitare, almeno una volta nella vita. La costa di Khao Lak è uno dei motivi per il quale bisogna scoprire questo fantastico Paese, essendo anche uno dei migliori punti della Thailandia dove praticare snorkeling e fare immersioni.

A breve distanza dalla costa si trovano le Isole Similan, un arcipelago composto da nove isole, uno dei parchi marini più famosi al mondo ed un vero e proprio paradiso sottomarino, con acque turchesi e ricche di vita marina. Qui, infatti, è possibile osservare squali, mante, pesci tropicali e bellissimi coralli colorati, anche per chi non è un professionista. Infatti, ci sono numerosi centri che offrono corsi e tour guidati per tutti i livelli, così da visitare questi fondali con estrema facilità. Per chi, invece, preferisce restare vicino la costa, lo snorkeling alle Similan è altrettanto spettacolare.

Oltre alle spiagge, in Thailandia, e soprattutto qui nella zona di Khao Lak, è possibile effettuare delle escursioni immersi nella natura e vivere esperienze indimenticabile. Fra tutte, è possibile pernottare in fantastici bungalow sull’acqua all’interno del bellissimo parco nazionale Khao Sok, fra le foreste pluviali più antiche del mondo. Questo parco è perfetto per chi ama il trekking, grazie alla presenza di sentieri che attraverso giungla, cascate nascoste e fiumi. Qui è anche possibile visitare il Lago Cheow Lan, un lago artificiale circondate dalle montagne. Il luogo perfetto per uno scatto indimenticabile.

Bungalow all'interno del parco nazionale di Khao Sok in Thailandia

Fonte: iStock

Bungalow nel Parco Nazionale di Khao Sok

Fra tradizione e storia

Oltre al mare, alla natura e paesaggi unici, una visita a Khao Lak si può dire completa se si vuole conoscere a fondo il Paese e la sua storia. Uno dei luoghi più importanti da visitare, che riguarda la storia più recente del Paese, è il Memoriale dello Tsunami, un monumento che ricorda le vittime del devastante tsunami che colpì queste coste nel 2004 e che proprio a Khao Lak causò maggiori danni. Visitando questo memoriale si comprende meglio l’impatto che questo evento ha avuto sulla regione e gli abitanti.

Inoltre, per immergersi completamente nella cultura locale thailandese, si consiglia di visitare i famosi mercati notturni, che si tengono in tutto il Paese. A Khao Lak è possibile visitare il mercato notturno di Bang Niang, dov’è possibile assaporare i veri sapori thailandesi, acquistare prodotti artigianali locali e vivere tra la gente del posto.

Quando visitare Khao Lak?

Il periodo migliore per visitare questa splendida località thailandese è quello che va da Novembre a Marzo, quando le condizioni climatiche consentono di vivere un clima più secco e le temperature sono sicuramente più miti. Inoltre, durante questi mesi il mare è calmo e consente di nuotare e fare immersioni, per godersi al meglio le spiagge.

Per chi decidesse di visitare Khao Lak da Aprile ad Ottobre, invece, la stagione è quella delle piogge. Ciò vuol dire che si potrà assistere a piogge molto più frequenti ed un mare decisamente più agitato. Allo stesso tempo, viaggiare in questo periodo è più conveniente e consente di evitare la maggiore affluenza di turisti in Thailandia.

Inoltre, i cittadini italiani possono visitare facilmente la Thailandia grazie ad un visto turistico che permette di rimanere nel Paese, senza particolari permessi, fino a sessanta giorni.

Khao Lak rappresenta una delle destinazioni più affascinanti della Thailandia, probabilmente fra le zone più sottovalutate del Paese. Un luogo che è in grado di fondere puro relax a momenti di avventura e scoperta, fra spiagge paradisiache, immersioni in un mare spettacolare o trekking nella giungla. Una tappa da aggiungere sicuramente alle più famose Bangkok, Chiang Mai, Patong e PhiPhi Island.