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La spettacolare installazione nel deserto che si muove col vento

C’è qualcosa di magico che sta accadendo proprio adesso nel deserto di Abu Dhabi, un incantesimo plasmato dall’uomo e portato a compimento dalla natura, che cambia, si trasforma e muta, proprio come lo fa il vento. Il fautore di questa magia è Jim Denevan, un artista contemporaneo statunitense che celebra la bellezza effimera ed eterna della natura.

La sua nuova installazione, un’opera che vive e respira, si trova nel deserto di Abu Dhabi. È fatta solo di sabbia e si muove col vento ed è uno dei capolavori più grandi, maestosi e affascinanti che l’uomo abbia mai creato in collaborazione con Madre Natura.

La nuova installazione nel deserto di Abu Dhabi

Self Similar, questo il nome dell’ultima installazione di Jim Denevan, ha trasformato l’arido deserto in un museo a cielo aperto regalando a chiunque arrivi fin qui una visione davvero mozzafiato. Ci troviamo ad Abu Dhabi, e più precisamente sull’isola di Fahid, tra le dune di sabbia che si affacciano sul mare.

È qui che l’artista statunitense ha deciso di creare un’opera di land art straordinaria, forse la più grande mai creata dall’uomo. Un capolavoro in movimento che si trasforma, e che non resta mai uguale a prima, che ci ricorda tutta la grandiosità di Madre Natura.

Self Similar è caratterizzata da 19 cerchi concentrici che si espandono verso l’esterno e verso l’alto. Questi sono stati ricreati attraverso centinaia di piramidi, 448 per l’esattezza, che disposte accuratamente – e viste dall’alto – evocano la forma di un mandala effimero e bellissimo.

Ma si tratta anche di un’opera immersiva, dove il visitatore è chiamato a diventare parte integrante del processo artistico. Lo spazio tra le piramidi, infatti, è percorribile a piedi. La sensazione finale è quella di trovarsi all’interno di un labirinto di sabbia che trasporta in dimensioni oniriche.

Self Similar, come vi abbiamo anticipato, è un’opera vivente, che muta e si trasforma, proprio come gli esseri umani e la natura. A causa del vento e degli agenti atmosferici che si abbattono sull’isola di Fahid, infatti, le piramidi di sabbia si alzano e si abbassano, si spostano e si trasformano e raccontano la vulnerabilità e la forza della natura.

Self Similar, come visitare la maestosa opera di land art

Come abbiamo anticipato, Self Similar è situata sull’isola di Fahid, ad Abu Dhabi. L’opera fa parte del programma Public Art Abu Dhabi, una manifestazione inaugurale promossa dal Dipartimento di Cultura e Turismo e che prevede ben 35 opere site specific nella capitale degli Emirati Arabi Uniti.

Self Similar sarà visibile e visitabile fino al 30 gennaio del 2024. Oltre a passeggiare tra le piramidi, i visitatori possono scalare due dune che si sono trasformate in punti di osservazione che permettono di ammirare dall’alto l’intero paesaggio. Il cuore dell’opera, invece, consentirà alle persone di contemplare la simmetria geometrica e la connessione di questa con la natura.

Il consiglio? Restate tra le dune fino al tramonto. Quando il sole lascia spazio al crepuscolo, infatti, l’installazione si trasforma in uno scintillante spettacolo di luci grazie alla presenza di migliaia di lanterne solari.

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Dubai è ancora la città dei record: il nuovo primato raggiunto

È il luogo dei record, una città affascinante in cui la mano dell’uomo ha dato vita a posti incredibili. Siamo nella municipalità di Dubai, che ha ottenuto un nuovo Guinness World Record per aver realizzato il corrimano in braille più lungo del mondo. Si trova nel Dubai Frame, uno dei luoghi più iconici da visitare.

Ma questa città non è nuova ai record, all’attivo ne ha diversi, del resto è il luogo dove tutto è esagerato con alberghi a sette stelle, grattacieli imponenti e centri commerciali pazzeschi. Il tutto che convive accanto cultura e tradizioni.

Dubai, il nuovo Guinness dei Primati che ha ottenuto la città

Ormai non dovrebbe più stupire, eppure non è così perché l’ingegno e le idee sono sempre elementi che lasciano il segno.  E, quindi, Dubai ha ottenuto un nuovo record, questa volta per il corrimano in braille più lungo del mondo: che si estende per ben 319 metri (il telaio, invece, è di 11 centimetri). L’obiettivo che si voleva perseguire, con questa opera, era quello di progettare servizi e strutture che possano migliorare la vita delle persone. Il corrimano si trova nel Dubai Frame, un monumento che ha la forma di una cornice e da cui si gode di una vista impareggiabile sulla città.

Il progetto si inserisce in una serie di opere che mirano a offrire strutture e servizi per le persone diversamente abili, piani che sono stati portati avanti a partire dal 2019 per attrezzare gli edifici e i centri servizi e che nel corso dell’ultimo anno si sono tradotti con interventi sulle spiagge pubbliche. Ad esempio con la realizzazione di una piattaforma marina per il nuoto di 73 metri.

Ma, dicevamo, Dubai non è nuova ai record: la città ne ha tantissimi e molti di loro corrispondono a luoghi che vengono visitati e apprezzati dai turisti.

La città dei record, cosa vedere a Dubai

Dubai è una città incredibile, che lascia senza fiato per le sue tante attrazioni. Molte di queste coincidono con dei record come il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo: basti pensare che la sua vertiginosa altezza raggiunge – quasi – gli 830 metri. Oppure il Dubai Mall, il centro commerciale più imponente, che si estende su una superficie di 1.124.000 metri quadri. Non bastassero i negozi, che sono circa mille, al suo interno si trova molto altro come un acquario con 33mila animali, uno zoo acquatico, una pista di pattinaggio su ghiaccio e molto altro. Molto di più, quindi, di un luogo per fare shopping.

Poi vi è il già citato Dubai Frame, una cornice enorme, alta 150 metri e larga 93: da lì si possono ammirare la città vecchia e quella nuova.

Loghi davvero incredibili e da record a cui ora si è aggiunto anche il corrimano in braille più lungo del mondo. Oltre ai record è anche un luogo dai tanti simboli, uno dei più celebri è la Vela, ovvero il Burj Al Arab Hotel che raggiunge un’altezza di 300 metri ed è uno degli alberghi più lussuosi. È stato realizzato su un’isola artificiale collegata alla terra con un ponte lungo 280 metri.

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La città di ghiaccio più grande del mondo è stata inaugurata

Per chi ama l’inverno e la neve c’è un luogo che è un vero e proprio paradiso: si tratta della città di ghiaccio più grande del mondo, che è stata inaugurata di recente.

Per raggiungerla bisogna volare ad Harbin, in Cina, per l’Harbin Ice Festival un appuntamento imperdibile che accoglierà turisti e spettatori da dicembre e fino a marzo 2024.

Un vero e proprio scenario fiabesco, in cui a dominare sono la neve e il ghiaccio, un luogo in cui vivere esperienze indimenticabili e dove poter ammirare vere e proprie opere d’arte intagliate. Un posto in cui il sogno si tramuta in realtà e in cui provare la sensazione di vivere un qualcosa di magico.

Harbin Ice Festival, tutto quello che c’è da sapere

L’apertura è avvenuta il 20 dicembre 2023, ma l’inaugurazione ufficiale è prevista per il 5 gennaio 2024: l’Harbin Ice Festival, poi, rimarrà aperto per visitatori e turisti circa fino a marzo 2024, per vivere tante esperienze indimenticabili. Chi si ritroverà a visitarlo potrà immergersi in un mondo fatto di ghiaccio e di neve, popolato da affascinanti sculture, un mondo fatto di colori e meraviglia, ma anche di attività sportive, slitte, e animali artici da ammirare.

L’esperienza di viaggio si può organizzare sulla base delle proprie esigenze, sono infatti previsti diversi pacchetti per accedere a tour di ogni tipo. Da quello privato della durata di un giorno, a opzioni più lunghe. In un giorno si può ammirare l’Harbin Ice and snow world, che si estende per circa 750mila metri quadrati fatti di stupore e dove ammirare sculture di ghiaccio colorate, quelle di neve illuminate, ma nel pacchetto sono previsti anche il Sun island international snow sculpture art expo e il Siberian tiger park, dove è possibile vedere la tigre siberiana: il percorso si suddivide in cinque sezioni e vi sono più di 600 animali.

Ma ci sono anche altre opzioni, come il tour di tre giorni, quello avventuroso della durata di cinque giorni, oppure quello dedicato alle famiglie che ha una durata di tre giorni. Nel tour di quattro giorni, invece, è prevista anche una giornata di sci sulle piste.

I parchi a tema sono diversi e possono regalare grandi emozioni a ogni tipologia di visitatore: basta non temere il freddo, con le temperature che scendono anche meno 38 gradi circa, la media – invece – è di meno 16. Fondamentale, quindi, partire attrezzati e ben coperti.

Harbin, dove si trova e la storia del festival

L’apertura di una delle aree più apprezzate del Festival, ovvero l’Harbin Ice and snow world, avviene intorno al 20 di dicembre: questo mondo fatato, fatto di ghiaccio e neve, è stato realizzato per salutare il nuovo millennio e – da allora si rinnova ogni anno – attirando tantissimi turisti. L’accesso è possibile dalle 9,30 e fino alle 21, quest’area si trova nella parte occidentale dell’Isola del Sole.

L’ Harbin Ice Festival, il più grande del mondo, è nato nel 1963, per poi essere interrotto fino al 1985. La cerimonia ufficiale di apertura di tiene il 5 gennaio e segna l’inizio formale dell’appuntamento, che è ricco di eventi e di attività da provare come scivoli, spettacolo delle lanterne di ghiaccio, ma anche attività come vela e calcio su ghiaccio.

Questo appuntamento, come riporta il sito ufficiale, è stato inserto nei quattro migliori festival di ghiaccio e neve del mondo. E a guardare le immagini si comprende il perché: oltre alla vasta scelta di attività, sembra di entrare in un mondo fatto di magia e meraviglia.

Harbin è la capitale della provincia di Heilongjiang e si trova nel nord-est della Cina, si tratta di un luogo ricco di tappe che meritano di essere inserite in un tour di viaggio per immergersi nella sua cultura.

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Esiste un altro Louvre nel mondo e si trova a due passi dal deserto

In un mondo in cui le notizie di conflitti e tensioni internazionali sembrano essere all’ordine del giorno, la necessità di pace e tolleranza tra popoli e culture diverse risulta oggi più urgente che mai.

Eppure, esistono esempi virtuosi, testimonianze viventi di come sia possibile costruire ponti di dialogo e comprensione tra popolazioni differenti.

Uno di questi luoghi si trova ad Abu Dhabi, sulla meravigliosa isola di Saadiyat. Qui, tra architetture mozzafiato e panorami spettacolari, si erge un simbolo potente di ciò che è possibile realizzare quando le persone si uniscono in un progetto comune.

La nostra meta è il museo del Louvre, una sorta di succursale del famoso museo di Parigi, frutto di una collaborazione trentennale tra Abu Dhabi e il governo francese. Questo luogo unico rappresenta una fusione perfetta tra l’arte occidentale e la cultura araba, offrendo ai visitatori un’esperienza imperdibile e coinvolgente, alla scoperta di opere straordinarie.

Il “Louvre del deserto”

Louvre Abu Dhabi

Fonte: iStock

Louvre di Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti

Il Louvre di Abu Dhabi, inaugurato nel 2017, è stato soprannominato dai francesi “Louvre del deserto” e rappresenta una straordinaria fusione tra architettura moderna e tradizione araba.

Progettato dal rinomato architetto Jean Nouvel, si distingue per la sua visione audace e la sua profonda sensibilità verso il contesto culturale e ambientale in cui si trova. L’elemento più distintivo dell’edificio è la sua gigantesca cupola, un reticolo di acciaio e alluminio che filtra la luce solare, creando un effetto simile a un’oasi di palme. Questa struttura, che sembra sospesa tra cielo e terra, crea un gioco di luci e ombre in continua evoluzione durante il giorno.

Il museo si estende tra una serie di edifici bianchi ispirati all’architettura tradizionale araba. Queste strutture sono collegate da passaggi coperti e circondate da canali d’acqua, creando un intricato labirinto di spazi espositivi che invitano alla scoperta e alla riflessione.

Al suo interno ci sono 23 gallerie permanenti dedicate all’arte moderna e contemporanea, testimoniando l’incessante progresso e l’evoluzione continua del linguaggio artistico. Tuttavia, la sua grandezza risiede nel suo vasto percorso storico che abbraccia le antiche culture dell’Egitto, della Grecia e dell’Impero Romano.

Va sottolineato che, in questa regione, le temperature possono raggiungere facilmente i 40 gradi, mettendo a rischio le opere d’arte. Per tale motivo, sono state predisposte misure speciali al fine di garantirne la corretta conservazione.

Il tesoro artistico del Louvre di Abu Dhabi

Il Louvre di Abu Dhabi custodisce splendidi capolavori che includono dipinti, sculture e altre meravigliose opere d’arte.

La collezione permanente del museo comprende più di 600 manufatti provenienti da diverse epoche storiche e civiltà. Inoltre, ospita 300 opere che illustrano come culture diverse abbiano coesistito nello stesso spazio, sottolineando le somiglianze e gli scambi reciproci.

Tra le più importanti spiccano capolavori come “La Belle Ferronnière” di Leonardo da Vinci, “Ritratto di una dama” di Rogier van der Weyden e la “Madonna con Bambino” di Giovanni Bellini. Ma il Louvre di Abu Dhabi non si limita alle opere classiche. Qui troverete anche opere di grandi maestri contemporanei come Marcel Duchamp e Andy Warhol.

Le opere sono esposte in ordine cronologico, consentendo ai visitatori di seguire l’evoluzione delle diverse civiltà, dalla Preistoria ai giorni nostri. Ogni opera rappresenta un tassello di un puzzle più ampio che narra la storia del nostro mondo.

Oltre alle collezioni permanenti, il museo ospita regolarmente mostre temporanee e dispone anche di un museo per bambini. Inoltre, offre una varietà di servizi, tra cui caffè e ristoranti, dove i visitatori possono rilassarsi e contemplare le opere appena ammirate.

Louvre Abu Dhabi

Fonte: iStock

Louvre di Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti

 

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Riad: cosa vedere nella capitale dell’Arabia Saudita sede di Expo 2030

Anche la nostra splendida Roma era in lizza, ma non ce l’ha fatta: ad aggiudicarsi l’onore di ospitare l’Expo 2030 è stata la città di Riad, capitale dell’Arabia Saudita. Si tratta di un Paese che sempre più, nel corso degli ultimi anni, si sta aprendo al turismo – pur con tutte le sue difficoltà, culturali e non solo. Questa sarà dunque un’occasione importante per rendere ancor più “ufficiale” il suo ingresso tra le mete turistiche più belle del Medio Oriente. Ma cosa vedere? Andiamo alla scoperta delle bellezze di Riad.

Riad, una città nel deserto

Sospesa tra passato e futuro, Riad è una delle città più affascinanti del Medio Oriente, e non ha nulla da invidiare a mete ben più famose – e visitate – come Dubai, Abu Dhabi e simili. Siamo in Arabia Saudita, un Paese aspro e tuttavia meraviglioso, dove a dominare è il deserto: Riad ne è la capitale, sebbene il ruolo di città più importante spetti sicuramente, almeno dal punto di vista culturale e religioso, a La Mecca (qui nacque il profeta Maometto e, con esso, l’islamismo). Proprio per il suo aspetto intrinsecamente legato alla fede, il Paese ha per lungo tempo respinto l’idea di aprirsi al turismo di massa.

Ma ora le cose stanno cambiando, e sempre più viaggiatori provenienti da tutto il mondo si cimentano in un’esperienza ai limiti dell’incredibile, andando alla scoperta delle tante meraviglie dell’Arabia Saudita. La sua capitale, Riad, sorge sull’altopiano del Najd ed è circondata dall’immenso deserto arabico, dal clima arido e dalle difficilissime condizioni di vita. La città sembra spuntare quasi come un miraggio, con i suoi enormi grattacieli futuristici e le architetture classiche (ci sono ben 4.300 moschee!), in un miscuglio di bellezze tutte da visitare.

Cosa vedere a Riad

Riad è servita dal vicino aeroporto internazionale Re Khalid, quindi è facile raggiungerla: il periodo migliore per visitarla è l’inverno, dal momento che negli altri mesi dell’anno le temperature toccano (e superano) facilmente i 40°C durante le ore diurne. Ma cosa possiamo vedere in città? Di certo, i suoi incredibili palazzi dall’aspetto futuristico: è il caso, ad esempio, della Kingdom Tower, che con i suoi 302 metri è l’edificio più alto di Riad. Di notte il suo profilo è illuminato con colori meravigliosi, mentre di giorno si può percorrere la passerella di vetro al 99esimo piano per ammirare un panorama unico.

Non meno affascinante è il Burj Rafal, uno degli hotel più alti al mondo: è costruito su 70 piani e ospita ben 350 camere. Nei quartieri più moderni della città, ci sono numerosi centri commerciali dove fare shopping di lusso. Ma basta addentrarsi tra le viuzze del centro della vecchia Riad per trovare coloratissimi suq, vivaci mercati che offrono spezie profumate, tessuti di mille sfumature e un’infinità di altri prodotti tipici del luogo.

Sempre nel cuore della città si può visitare la Fortezza Masmak, costruita nell’800 in mattoni di fango e argilla, con le sue maestose mura di cinta e le torri che svettano imponenti verso il cielo. Al suo interno è ospitato uno splendido museo che conserva armi antiche e vestiti d’epoca. E a questo proposito, nelle vicinanze c’è il National Museum che ci permette di fare un tuffo indietro nel tempo, andando alla scoperta della storia dell’Arabia Saudita dalla preistoria ad oggi.

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Abu Dhabi effetto wow: un fascino che conquista tutti

È un fascino che conquista tutti quello di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, una meta ideale per vivere una vacanza al caldo eccezionale dimenticando i rigori dell’inverno.

Dai panorami mozzafiato disegnati dalle dune del deserto, parchi, montagne e spiagge, ai magnifici palazzi fino alle fortezze costiere passando per un ampia gamma di esperienze uniche nel loro genere, non manca proprio nulla per vivere giornate divertenti, emozionanti e avventurose.

Infatti, qualsiasi itinerario si scelga di seguire, ad Abu Dhabi “l’effetto wow” è assicurato.

Il Jebel Hafit Desert Park

A soli 90 minuti in auto dalla capitale, imperdibile è il Jebel Hafit Desert Park, dalla ricca storia e dai paesaggi incredibili, la lussureggiante “città giardino” di nove chilometri alla base della scoscesa montagna Jebel Hafit, la vetta più alta di Abu Dhabi da cui si gode di una vista a dir poco spettacolare, in particolare al tramonto.

Durante la visita, adatta anche a famiglie con bambini, è possibile esplorarne tutta la meraviglia a piedi, in mountain bike, a cavallo oppure sul dorso dei cammelli, e scoprire gli affascinanti resti archeologici che ne raccontano la storia a partire dagli 8000 anni fa del Neolitico e dalle tombe di Jebel Hafit di 5.000 anni scavate nel 1959 su richiesta di Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan, padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti.

Il Louvre Abu Dhabi

Tra i simboli dell’Emirato, il Louvre Abu Dhabi è il primo museo universale della regione ed è già di per sé un’opera d’arte: lo svettante tetto a cupola si ispira alle tradizionali foglie di palma ricoperte di paglia ed è costituito da 7.850 stelle singole ripetute in varie dimensioni e angolazioni, che formano un effetto “pioggia di luce” quando i raggi del sole lo illuminano.

Esplora i legami tra le civiltà del mondo durante i secoli e rivela storie di connessioni culturali: le sue gallerie ospitano opere di importanza storica e culturale di livello internazionale e non manca anche una sezione dedicata ai più piccoli.

L’esclusivo Liwa Nights

Il Liwa Nights, esclusivo rifugio glamping nel deserto, offre l’occasione irripetibile di sperimentare la vera cultura beduina soggiornando in uno scenario mozzafiato che ha fatto da sfondo a moltissimi film tra cui Star Wars: Il Risveglio della Forza.

Presso la magica Oasi di Liwa è anche possibile provare il quad, fare un safari o cavalcare un cammello sulle dune, prima di trascorrere la serata a osservare le stelle sotto un limpido cielo invernale.

L’iconico Emirates Palace Mandarin Oriental

L’iconico Emirates Palace Mandarin Oriental è impreziosito da decorazioni con foglia d’oro e marmo e vanta quasi 1.000 lampadari in cristallo Swarovski.

La Emirates Palace Spa è pensata per prendersi cura di se stessi e riacquistare un senso di equilibrio e serenità: dalle tradizionali sale hammam dotate di vasche idromassaggio, alle sale vapore fino a una caleidoscopica grotta riscaldata in marmo e ghiaccio, offre esperienze luxury esclusive completate dalla pluripremiata “esperienza dell’oro“, che include un massaggio su tutto il corpo e un trattamento viso all’oro 24 carati.

Qasr Al Hosn, il monumento vivente

Impossibile non conoscere da vicino lo storico forte Qasr Al Hosn, “monumento vivente” della nazione che racconta appieno la storia di Abu Dhabi.

Situato nel cuore della città, incorpora la struttura più antica dell’isola, una torre di guardia in corallo e pietra marina edificata alla fine del XVIII secolo, e custodisce anche la Casa degli Artigiani, che celebra il patrimonio emiratino e la sua secolare tradizione artigiana.

La Grande Moschea dello Sceicco Zayed e il Qasr Al Watan

La Grande Moschea dello Sceicco Zayed è una delle più grandi meraviglie architettoniche della capitale, con le opere d’arte a mosaico in marmo, le piscine e le colonne incastonate di ametista e diaspro mentre il Qasr Al Watan è il palazzo presidenziale che invita a scoprire la ricca eredità di conoscenza e tradizione che ha plasmato il cammino degli Emirati, un’icona dello skyline cittadino.

Il SeaWorld Abu Dhabi

Infine, il SeaWorld Abu Dhabi è un parco a tema marino di nuova generazione che svela la profonda connessione tra la vita sulla terra e gli oceani.

Offre esperienze coinvolgenti per tutta la famiglia grazie a otto sezioni tematiche, con incontri ravvicinati con gli animali, emozionanti giostre, intrattenimento, nonché ristorazione e shopping senza pari.

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Il museo-giardino che è un’oasi di pace e di bellezza

A osservarlo sembra quasi finto, perché la perfezione e la simmetria regnano sovrane. Ci sono cespugli rotondi, prati che sembrano impeccabili macchie di colore dalla forma ben definita, ci sono gli alberi a punteggiare l’ambiente, e anche loro appaiono perfettamente collocati, seguendo uno schema ben preciso, lungo sentieri bianchi che si perdono nelle sfumature cangianti della natura

Questo museo-giardino straordinario si trova in Giappone ed è una vera e propria oasi di pace e bellezza, ma non solo: è la culla dell’arte, infatti, qui si può apprezzare uno straordinario connubio che mescola insieme dipinti e natura.

Adachi Museum of Art, un museo-giardino uscito da un sogno

Si dice che siano un “dipinto giapponese vivente”: stiamo parlando dei giardini che compongono l’Adachi Museum of Art e che si estendono per circa 165mila metri quadrati. Questo luogo dal fascino incredibile si trova in Giappone, a circa un’ora di distanza da Matsue, ed è facilmente raggiungibile prima con un treno fino alla stazione di Yasugi, poi salendo sulla navetta gratuita che porta al museo. È nella prefettura di Shimane.

Una vera e propria oasi di pace e bellezza in cui ammirare l’arte nelle sue tante forme. C’è quella naturale dei giardini, mai uguali a loro stessi, che ogni giorno regalano suggestioni, scorci ed emozioni nuove, c’è quella dei dipinti che si possono ammirare. Come viene spiegato sul sito ufficiale della struttura, il fondatore Adachi Zenko percepiva un collegamento tra la bellezza dei giardini in stile giapponese e dipinti di Yokoyama Taikan. Così ha realizzato il giardino giapponese: “con la speranza che, attraverso la sua espressione stagionale di bellezza naturale, i visitatori sarebbero stati ispirati a vedere i dipinti di Taikan con un rinnovato senso di apprezzamento”.

Poi sono stati aggiunti altri artisti andando a creare un vero e proprio viaggio nell’arte in tante forme differenti. Il museo è dotato di una collezione permanente, inoltre le mostre vengono cambiate nel corso dell’anno in base alle stagioni, per offrire ai visitatori un’esperienza sempre nuova.  All’interno della struttura si trovano anche un caffè e una tea house.

La bellezza dei giardini che cambiano ad ogni stagione

La natura è una delle forme d’arte più incredibili e spettacolari: mai uguale a sé stessa, ogni giorno lo stesso luogo può regalare sensazioni sempre nuove. Così fanno i giardini che si possono ammirare nell’Adachi Museum of Art: ogni stagione restituisce sfumature diverse, colori vibranti e fascino.

Un luogo che vale la pena segnare tra le tappe imperdibili se si programma un viaggio in Giappone e che è intanto possibile ammirare grazie a una webcam (direttamente dal sito) che fa vedere in diretta questa oasi di bellezza. Durante le stagioni i giardini abbracciano il cambiamento e, allora, si può vedere la natura sommersa da un soffice manto di neve, oppure risvegliarsi ed esplodere di vita e colori in primavera ed estate. E, ancora, brillare dei colori più intensi durante la stagione autunnale. I giardini sono composti da aree diverse, ad esempio vi è quello della ghiaia bianca e dei pini, o quello del muschio; inoltre è importante sapere che non si può accedere direttamente ma si possono ammirare dall’edificio.

Il museo è stato aperto nel 1970, quando il suo fondatore aveva 71 anni. Lo si può visitare tutti i giorni dell’anno, inoltre da 20 anni i giardini sono in cima alla lista stilata dalla rivista americana The Journal of Japanese Gardens.

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Wadi Bani Khalid: l’Oman che lascia senza fiato

È una delle sorprese dell’Oman, una straordinaria oasi nel deserto dove palme lussureggianti e limpidissime piscine naturali creano un affascinante contrasto con le rocce e la sabbia dorata: si tratta del Wadi Bani Khalid, a 230 chilometri dalla capitale Muscat, una meta da includere senz’altro nella lista delle cose da vedere nel sultanato.

Meraviglioso in ogni periodo dell’anno, in estate è perfetto per una tregua dal caldo torrido e per immergersi nell’acqua fresca.

Wadi Bani Khalid, il “letto di un torrente” tra i più visitati dell’Oman

I wadi (letteralmente “letto di un torrente“) sono tipici cayon scavati dai fiumi nati dalle forti precipitazioni oppure permanenti, molto comuni in Oman e più o meno profondi.

Ognuno è differente dall’altro ma l’abbondanza di acqua che li contraddistingue rende i terreni tutt’intorno fertili e coltivabili permettendo ai villaggi di prosperare, come nel caso dello splendido Wadi Bani Khalid, apprezzato sia dai locali sia dai turisti.

Infatti, con la sua piscina verde smeraldo e il panorama che regala, è un autentico spettacolo: la vegetazione rigogliosa, la roccia chiara e il fiume che serpeggia creando laghetti dal fondale basso lo rendono un raccolto paradiso terrestre dove dimenticarsi per un po’ del mondo là fuori e rilassarsi con rigeneranti nuotate o con un picnic all’ombra presso l’area attrezzata (ideale anche per famiglie) in cui non mancano un pratico ristorante che offre pranzo a buffet con bevanda fredda inclusa e opzioni vegetariane, un caffé e i servizi igienici.

Dal parcheggio principale, la prima grande piscina si raggiunge con una facile e piacevole camminata di circa dieci minuti lungo un sentiero attrezzato che costeggia un piccolo corso d’acqua; proseguendo dove non tutti si avventurano, ecco il secondo sistema di piscine in una gola con pareti lisce dall’erosione e acque turchesi, un ambiente selvaggio e tranquillo ottimo per fare il bagno (tenendo presente che per rispettare la cultura locale non ci si dovrebbe scoprire).

Da qui, inoltre, con altri dieci minuti a piedi, è possibile raggiungere la Grotta di Muqal, nota anche come Grotta Muquil o Grotta Wadi Bani Khalid, una grotta semplice abitata dai pipistrelli che consente di immergersi ancora di più nell’atmosfera avventurosa del luogo: attenzione a non dimenticare la torcia!

E se il canyon è un piccolo gioiello, l’omonimo villaggio non delude a sua volta: abitato da circa 11mila persone gentili e ospitali, prospera grazie all’industria tessile e alle piantagioni di frutta, agrumi e palme.

Come arrivare al Wadi Bani Khalid

Il Wadi Bani Khalid si trova a ovest della città di Sur (da cui dista all’incirca due ore di macchina) e a nord delle dune sabbiose di Wahiba Sands ed è raggiungibile in auto da Muscat con circa 3 ore e un quarto di viaggio.

La strada è interamente asfaltata fino al parcheggio per cui non è necessario disporre di un fuoristrada: tuttavia, dopo forti piogge, potrebbe essere difficoltoso attraversare il letto del fiume con un’auto normale.

Tenete comunque presente che da Muscat partono tour giornalieri guidati, spesso in combinazione con la visita alle dune di sabbia di Wahiba Sands.

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Il nuovo imperdibile indirizzo per gli amanti del sakè

Esistono alcuni luoghi che, con la loro cultura e con un patrimonio naturalistico, paesaggistico e storico immenso, riescono sempre a ritagliarsi uno spazio tra i primi posti nelle travel wish listi dei viaggiatori di tutto il mondo. Tra questi, ovviamente, c’è anche il Giappone, e non potrebbe essere altrimenti.

L’undicesimo paese più popolato al mondo è un concentrato di bellezze che incantano e sorprendono, che travolgono e sconvolgono i senti, che meravigliano e lasciano senza fiato. Palazzi imperiali, parchi nazionali incastonati tra le montagne, templi, santuari ed edifici sacri. E poi, ancora, grattacieli futuristici, treni ad alta velocità, isole e città densamente popolate. A tutto questo, poi, si aggiungono le tradizioni millenarie e una cultura popolare che negli anni ha conquistato milioni di persone in ogni parte del mondo.

Ed è proprio di un simbolo della cultura giapponese che oggi vogliamo parlarvi, per darvi – qualora ce ne fosse bisogno – un altro motivo per raggiungere il Paese del Sol Levante. Sì perché proprio sul territorio nazionale, e più precisamente ad Asakusa, è stato inaugurato un hotel completamente dedicato alla bevanda nazionale del Giappone: il sake.

L’hotel dedicato al Sake

Il nostro viaggio di oggi ci conduce ad Asakusa, uno dei distretti più caratteristici e affascinanti della capitale del Giappone. Una passeggiata qui, infatti, è capace di restituire la sensazione di tornare indietro nel tempo e di respirare l’atmosfera più autentica e tradizionale di Tokyo. Le cose da fare e da vedere sono tantissime: negozi di artigianato, locali e piccoli chioschi di street food e poi, ancora, l’antico tempo Sensō-ji e il parco divertimenti Hanayashiki.

Asakusa è, con tutta probabilità, uno dei luoghi migliori dove soggiornare per andare alla scoperta della capitale del Paese del Sol Levante, e anche per scoprire e gustare le tradizioni dell’intero territorio. Non è un caso che proprio qui sia stato inaugurato nel mese di novembre il primo bar hotel interamente dedicato al sake.

La bevanda nazionale del Giappone, che spesso in italiano viene chiamata sakè, è una vera e propria istituzione nella nazione. Sebbene sia stata esportata in tutto il mondo, poter gustare la bibita alcolica direttamente nel suo Paese di origine, è un’esperienza che tutti i palati sopraffini devono provare almeno una volta nella vita.

Lo sa bene il SAKE Bar Hotel che celebra la bevanda in questione e che offrirà a tutti gli ospiti una degustazione sopraffina senza eguali. La struttura ricettiva, infatti, ha messo a disposizione dei viaggiatori un servizio all-you-can-drink di sake all’interno del bar dell’hotel. Un’esperienza, questa, che gli ospiti possono continuare a vivere anche all’interno delle 21 guest room o negli altri spazi dell’edificio.

Bentornati a Tokyo: le novità in città

Se state cercando un buon motivo per organizzare un viaggio a Tokyo, o per riscoprire tutte le bellezze del Paese del Sol Levante, con il SAKE Bar Hotel lo avete trovato. La struttura situata nel distretto di Asakusa è un must see per tutti coloro che vogliono sperimentare la cultura giapponese attraverso la bevanda nazionale e non solo. Gli arredamenti dell’hotel, così come i materiali scelti e gli elementi di decor, sono un omaggio alla tradizione giapponese affascina i viaggiatori di tutto il mondo.

Tuttavia ci sono altri motivi per raggiungere Tokyo al più presto. Il 31 ottobre, infatti, è stato inaugurato a Ikebukuro l’Anime Tokyo Station, un incredibile hub dedicato alla cultura anime a cura del Tokyo Metropolitan Government. Tra novembre e dicembre, all’interno dell’hotel BnA_WALL si terrà una performance di teatro immersivo. Gli appuntamenti sono previsti il 9 e il 10 novembre, e il 16 e il 17 dicembre. Ultimo, ma non per importanza, è il giardino Rikugien che in questo periodo sta esplodendo in tutta la sua meraviglia grazie al foliage. Fino al 3 dicembre, all’interno del parco, sarà possibile passeggiare tra illuminazioni caratteristiche che si accendono al crepuscolo.

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Similan Islands, paradiso orientale tutto da scoprire

L’ambiente subacqueo più bello e la vita marina più eclettica della barriera corallina della Thailandia sono di casa alle Similan Islands, considerate uno dei migliori paradisi al mondo per gli appassionati delle immersioni. Perle di granito, caratterizzate da candide spiagge, acque cristalline ricche di meraviglie e fitte foreste tropicali, dove ogni luogo è rimasto incontaminato. Scopriamole più da vicino.

Similan Islands, paradisi per le immersioni

Le Similan Islands sono state istituite come Parco Nazionale nel 1982. ‘Similan’ è una parola Yawi (un dialetto malese) che significa ‘nove’. Il parco, infatti, aveva originariamente nove isole numerate da 1 a 9, ma nel 1998 è stato ampliato per includere altre due gioielli remoti: Ko Tachai e Ko Bon. Sebbene ognuna abbia un nome, viene indicata solitamente con dei numeri. La maggior parte sono disabitate, ad eccezione di Koh Similan e Koh Miang.

L’arcipelago si trova nel Mare delle Andamane, a 60 km dal punto più vicino alla terraferma, che si trova a Khao Lak, nella provincia di Phang Nga. L’acqua limpidissima dell’Oceano Indiano bagna questi piccoli eden, donando loro le più belle spiagge e attrazioni sottomarine della Thailandia.

La grande varietà di fauna marina, Il fascino indescrivibile dei coralli, delle alcionarie e delle gorgonie a ventaglio, il tutto ben protetto dal parco nazionale, rende l’area uno tra i 10 siti di immersione più belli al mondo.

E lo sottolinea una delle attrazioni imperdibili, l’Elephant Head Rock, popolare tra gli appassionati di diving e snorkeling e tra i fotografi subacquei. Tre grandi massi emergono dal mare, regalando una straordinaria ricchezza di vita sottomarina, dalle foreste variopinte di coralli molli alle gorgonie che raggiungono proporzioni gigantesche, agli squali leopardo, tartarughe e banchi di pesci tropicali che hanno trovato casa negli anfratti delle barriere. Tuttavia, le correnti possono essere molto forti e spesso imprevedibili intorno alle rocce, il che rende il sito un luogo riservato ai subacquei esperti.

Gli spiriti più avventurosi che vogliono vedere da vicino lo squalo balena e il suo habitat naturale, non devono farsi sfuggire, invece, i centri snorkeling delle isole Bon e Tachai.

Come e quando visitare le Similan Islands

Il Parco Nazionale delle Isole Similan è chiuso da maggio a novembre, mentre il periodo ideale per visitarle va da dicembre ad aprile, quando non sono soggette ai monsoni che arrivano da circa metà maggio e durano fino a ottobre, portando mare mosso, nuvole, pioggia e umidità.

Purtroppo, dal 2018 non è più possibile alloggiare alle Similan, ma si può soggiornare nelle vicine Isole Surin, anch’esse annoverate tra le migliori mete per lo snorkeling in tutta la Thailandia. Potete comunque optare per una splendida crociera in barca, che vi darà l’occasione di esplorare meglio questo incredibile arcipelago. Tuttavia, è bene sapere che l’accesso è interdetto alle isole n° 1,2 e 3 per via delle tartarughe che vi depongono le uova.

L’accesso migliore è da Khao Lak, situata nella parte ovest della Baia di Phang Nga. Da qui vengono organizzate uscite giornaliere al parco con imbarcazioni veloci. Uno dei modi meno costosi per raggiungere le isole è raggiungendo Tap Lamu e qui noleggiare una barca dal molo.

Oltre allo snorkeling, le Isole Similan offrono anche avventurosi percorsi di trekking, come il Viewpoint Trail e il Sunset Point a Ko Miang – a tratti difficili da attraversare – che conducono a eccezionali punti panoramici. Diversi percorsi di trekking si possono trovare anche a Ko Similan: il più lungo è di circa 2,5 chilometri e percorre quasi interamente la foresta incontaminata dell’isola.