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La porta del paradiso si trova in Cina: ecco come arrivarci

E se vi dicessimo che la porta del paradiso esiste ed è in un luogo di grande fascino? Per poterla ammirare si deve volare fino in Cina e, più precisamente, si deve raggiungere la città di Zhangjiajie che si trova nella zona nordoccidentale della provincia dello Hunan.

E qui, sulla cima di una montagna, che sorge questa sorta di portale che sembra proprio voler congiungere la terra con il cielo, non stupisce che la traduzione di Tiānmén Shān (montagna Tianmen) sia monte della porta celeste, perché è lì che si trova questa cavità naturale.

Raggiungerla, però, non è così semplice: si deve fare un po’ di fatica, ma si è ripagati da panorami incredibili e da tante altre attrazioni che si possono trovare nei pressi della medesima location.

Porta del paradiso, come arrivare al luogo da sogno in Cina

Ci sono posti che sembrano usciti dalla nostra immaginazione, da una storia, da un sogno. Uno di questi posti è la porta del paradiso che si trova in Cina e che vale la pena raggiungere se si desidera vivere un’esperienza indimenticabile.

Lo scenario è favoloso, basti sapere che poco lontano da qui si trovano anche le montagne che hanno ispirato Avatar, per questo non è difficile capire la portata della bellezza di questo posto.

La porta del paradiso non si trova in basso, ma per ammirarla dal vivo si deve salire verso il cielo e, nello specifico, a 1519 metri di altitudine. A guardarla si tratta di un grande buco nella montagna, un arco scolpito dalla natura di una grandezza abbastanza impressionate: 30 metri.

La strada per raggiungere la porta del paradiso

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Cina, la strada per raggiungere la porta del paradiso

Ma prima di arrivarci si deve faticare: si può percorrere una strada che si snoda per ben 99 tornanti, oppure scegliere di salire con una funivia realizzata in anni recenti che parte dalla stazione ferroviaria di Zhangjiajie: viene considerata tra le più lunghe al mondo e si allunga per 7455 metri. Poi vi sono anche 999 scalini, da percorrere per raggiungere la cavità: regalano un panorama straordinario, anche se la fatica di percorrerli tutti va messa in conto.

In cima vi è la porta del paradiso, che pare sia “nata” nel 263 con il crollo del dorso di una grotta: il tempo e gli agenti atmosferici hanno fatto il resto.

Non solo porta del paradiso: le altre tappe

Senza dubbio la porta del paradiso è uno di quei luoghi in Asia in cui la natura regala scorci indimenticabili, tra i picchi delle montagne e le foreste, ammirando il paesaggio circostante. Ma non è l’unico posto meraviglioso e mozzafiato che vale la pena vedere quando si è lì.

Vi sono alcuni percorsi da provare come Il cammino della fede – in inglese Walk of Faith -, si tratta di una passerella in vetro, a strapiombo sul vuoto, che si snoda per 60 metri: decisamente da brividi, ma perfetta per chi non soffre di vertigini e ama l’adrenalina. Si può anche percorrere un ponte sospeso, ugualmente adatto a chi non ha paura delle altezze. E poi visitare un tempio, molto suggestivo e che permette di cogliere l’anima spirituale di questi luoghi.

Un viaggio nel cuore della natura, dove la mano dell’uomo ha saputo realizzare strutture capaci di rendere il viaggio ancora più memorabile.

La lunga scala per la porta del paradiso

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La lunga scala di 999 gradini per la porta del paradiso in Cina
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Le mete dei viaggi di settembre e ottobre: dal Mediterraneo alla Cina

Le temperature sono ancora miti, la folla delle ferie estive si è diradata, le giornate non sono ancora troppo brevi: è l’autunno il periodo perfetto per programmare una vacanza e, in particolare, i mesi di settembre e ottobre sono l’ideale per raggiungere alcune località vicine (ma anche lontane) all’Italia.

Da destinazioni attraverso le varie regioni del Bel Paese, fino a vacanze da programmare in qualche Paese vicino, ma senza dimenticare le vacanze dall’altra parte del mondo, per conoscere e approfondire culture diverse e profondamente affascinanti.

È sempre il momento giusto per fare le valigie e programmare un viaggio, ma ci sono dei periodi dell’anno che sono particolarmente indicati per godersi appieno l’esperienza: settembre e ottobre sono l’ideale, ad esempio, per visitare località di mare del sud Italia oppure per raggiungere capitali, città d’arte e luoghi in cui si tengono appuntamenti speciali.

Le dieci mete di viaggio per una vacanza nei mesi di settembre e ottobre.

Italia, dove andare in vacanza nei mesi di settembre e ottobre

L’Italia è fantastica in autunno: ci sono le destinazioni perfette per chi ama il foliage e la palette di colori di questo periodo dell’anno, oppure le località in cui andare alla ricerca di castagne, mete che sono adatta a tutti coloro che apprezzano i prodotti di stagione. Oltre a questo, si può programmare una vacanza in una città d’arte, oppure godersi le spiagge e le località di mare senza la ressa estiva: dalla Costiera Amalfitana alle spiagge del Sud Italia, si può organizzare una vacanza lungo la costa del Bel Paese e colmare gli occhi di bellezza.

Vacanze settembre e ottobre: Italia il foliage nel Chianti

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Il foliage nel Chianti per una vacanza in autunno

Grecia: l’isola di Creta

Creta durante l’autunno è una meta fantastica da raggiungere: ci sono meno vacanzieri, le temperature sono gradevoli e le cose da fare tantissime. Questa isola della Grecia, infatti, non solo è bellissima dal punto di vista paesaggistico, con la sua natura e le sue spiagge da sogno, ma è anche ricca di storia che si riflette nei resti che sono giunti fino a noi come il Palazzo di Cnosso, che risale all’età del bronzo e alla civiltà minoica, oppure il Monastero di Arkadi di cui non è nota la datazione, anche se si pensa possa essere fatto risalire al XII secolo.

Creta in autunno: Palazzo di Cnosso

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A settembre e ottobre la meta è Creta tra natura e storia

Le isole Canarie

Meta adatta a una vacanza 365 giorni l’anno, con il loro mare favoloso, le isole Canarie sono un sogno anche a settembre e ottobre: non solo per le spiagge ma anche per la natura che regala location spettacolari. Temperature gradevolissime (si attestano intorno ai 26 gradi) e tante attività da fare sia fuori dall’acqua che in mare, le Canarie in autunno vanno raggiunte subito per una vacanza indimenticabile.

Viaggio tra settembre e ottobre: isole Canarie

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Per una vacanza tra settembre e ottobre: isole Canarie

Turchia, Antalya

Con un mare caldo e temperature molto gradevoli, la Turchia è una destinazione adatta a una vacanza nel periodo di settembre e ottobre. Nello specifico si può volare ad Antalya, città che si affaccia sul golfo di Adalia e che si trova alle pendici dei monti del Tauro occidentale. Mare, monti, foreste e resti che sono giunti a noi dal passato, rendono questo luogo affascinante e da raggiungere per tante ragioni diverse.

Antalya in Turchia per un viaggio tra settembre e ottobre

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Vacanza tra settembre e ottobre: Antalya in Turchia

Oktoberfest a Monaco di Baviera

Tra settembre e ottobre si deve sperimentare almeno una volta nella vita l’Oktoberfest: festival che si tiene a Monaco di Baviera in Germania. Si tratta di un appuntamento molto tradizionale (basti sapere – ad esempio – che nel 2025 arriva alla 190esima edizione) in cui provare piatti tipici, bevande, ma anche immergersi nell’atmosfera e nel folklore di questi luoghi. Si tiene in genere dal 20 settembre al 5 ottobre.

Tra settembre e ottobre raggiungi l'Oktoberfest Monaco di Baviera

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Oktoberfest a Monaco di Baviera, tra settembre e ottobre

Algarve, in Portogallo

Affacciata sull’Oceano Atlantico, nel sud del Portogallo, la regione Algarve è una di quelle mete di viaggio che vanno bene tutto l’anno, ma la peculiarità dell’autunno è che in questo periodo è un luogo meno affollato di turisti rispetto all’estate, pur mantenendo temperature fantastiche che si attestano tra i 14 (la minima) e i 23 gradi. Il mare è sempre abbastanza freddo e si tratta di una delle località amate da chi pratica surf, ma in autunno il mare è adatto solo ai più esperti. Si possono fare escursioni nella natura o alla scoperta delle cittadine della zona, ma anche delle sue splendide spiagge. Una fra tutte? Praia da Marinha.

Alvor Algarve, in Portogallo: vacanza da settembre a ottobre

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Alvor nella regione Algarve in Portogallo: vacanza tra settembre e ottobre

Marocco, Marrakech

Il caldo non è più soffocante, anzi le temperature a ottobre sono molto piacevoli (intorno ai 25 gradi) e questo è il periodo migliore per raggiungere il Marocco, nello specifico Marrakech. Qui si possono fare moltissime cose come scoprire la Medina e poi, ancora, immergersi nelle bellezze e nella cultura di questo luogo, tra giardini, monumenti e suq.

Marrakech, per una vacanza tra settembre e ottobre in Marocco

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Marrakech, meta di una vacanza tra settembre e ottobre in Marocco

New York

La Grande Mela in autunno è una destinazione favolosa: New York affascina e incanta in ogni momento dell’anno ma, tra settembre e ottobre, quando le temperature sono ancora piacevoli, si può esplorare questa immensa città e scoprirne le sue tante anime: da Central Park alla Statua della Libertà, dal Ponte di Brooklyn ai tanti musei, non basta una settimana per carpirne l’anima vivace e multiculturale, ma senza dubbio si può conoscere meglio Manhattan e i suoi tanti quartieri.

New York, meta di una vacanza tra settembre e ottobre

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Vacanza tra settembre e ottobre a New York

Pechino, Cina

Voliamo dall’altra parte del mondo, in Asia, per raggiungere Pechino in Cina: settembre e ottobre sono mesi adatti per visitarla perché le temperature sono molto piacevoli e le precipitazioni scarse. A questo aggiungiamo che si tratta di un luogo ricco di cose da vedere e da esplorare: dalla Città proibita, dove hanno vissuto le dinastie di imperatori per circa 500 anni, al Tempio del Paradiso, il più grande della città, senza dimenticare luoghi come piazza Tienanmen, simbolica dal punto di vista storico e politico.

Viaggio a Pechino in Cina nei mesi di settembre e ottobre

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Città Proibita, a Pechino in Cina per una vacanze d’autunno

Indonesia

La stagione secca in Indonesia va dal mese di maggio a quello di ottobre; quindi, il nostro autunno è l’ideale per raggiungere questo grande stato arcipelago che si trova nel sud – est asiatico. È uno stato molto esteso per cui le temperature possono variare da zona a zona, ma generalmente si attestano tra i 22 e 32 gradi, così come il mare è favoloso tutto l’anno. Ci sono tantissime cose da programmare se si vuole fare una vacanza qui, da stabilire anche in base alla zona che si raggiunge. Se si va a Sumatra, ad esempio, si può apprezzare il parco nazionale di Gunung Leuser, a Bali si può godere delle bellissime spiagge e vale la pena raggiungere Giava per respirare la cultura di questi luoghi.

Bali, da raggiungere tra settembre e ottobre

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Viaggio in Indonesia a Bali tra settembre e ottobre
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Petra sorprende ancora, scoperta una tomba di 2000 anni fa

Andare a Petra è un’esperienza che non si dimentica facilmente. È un viaggio indietro nel tempo nel cuore del deserto giordano, dove l’avventura comincia ben prima di arrivare alle famose tombe scavate nella roccia. Bisogna percorrere con un’aspettativa crescente gli stretti e sinuosi sentieri del Siq, il canyon fiancheggiato da imponenti pareti rocciose, per poi vedere apparire, come un miraggio, Al Khazneh al Faroun, il Tesoro di Petra.

Noi ci emozioniamo alla vista di questa imponente facciata alta 40 metri, immaginate cos’hanno provato i ricercatori che si sono ritrovati, proprio in questo luogo magico, davanti a un’altra incredibile scoperta. Il gruppo, guidato da Pearce Paul Creasman, archeologo dell’American Center of Research, ha scoperto una tomba perfettamente conservata sotto il Tesoro che contiene almeno 12 scheletri umani ed elaborati corredi funerari. Secondo le loro stime, la tomba avrebbe almeno 2000 anni e risalirebbe al periodo di maggiore benessere e ricchezza della città.

Una scoperta attesa da oltre 20 anni

L’imponente facciata del Tesoro di Petra in Giordania, adornata da colonne corinzie, intricati fregi e misteriose figure, sorge dalla roccia come una visione di un altro mondo e, sotto di essa, cela incredibili resti che ora abbiamo il privilegio di ammirare. Non è stato facile scoprirli, gli archeologi attendono questo momento dal lontano 2003, quando, dopo aver trovato due camere funerarie sotto il lato sinistro del Tesoro, sospettarono ce ne fossero altre in quello destro. Tuttavia, la fama di Petra come attrazione turistica portò il governo giordano a rifiutare le diverse richieste per proseguire con gli scavi sotto la sua gemma più preziosa.

La teoria, quindi, non potè mai essere confermata… fino ad oggi. Gli archeologi e i ricercatori, per ovviare al problema degli scavi non concessi, hanno trovato un’altra soluzione. Creasman e il suo team, infatti, hanno effettuato una scansione georadar, ossia una tecnica di telerilevamento che utilizza impulsi radar per rilevare oggetti sotterranei. Il progetto, cominciato all’inizio del 2024, aveva come finalità quella di verificare se le caratteristiche fisiche sulla sinistra, dove erano stati trovati i sepolcri originali, corrispondevano a quelle sulla destra.

Le rilevazioni hanno rivelato forti somiglianze tra i due lati: questa è stata la prova di cui avevano bisogno per ottenere il permesso dal governo giordano di scavare sotto il Tesoro.

Tombe Petra

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Esempio di tomba reale a Petra

I ritrovamenti insieme alla troupe di Discovery Channel

Petra è considerata una delle nuove Sette Meraviglie del Mondo grazie alla sua architettura unica e ai molti misteri che l’avvolgono, di cui uno è stato appena svelato. Appena i ricercatori ricevettero l’approvazione del governo, l’archeologo Creasman contattò Josh Gates, conduttore del programma “Expedition Unknown” di Discovery Channel.

Una troupe cinematografica ha così seguito il lavoro del team, riprendendo il momento della scoperta che non è tanto da ricercare nella tomba in sé, quanto nel suo contenuto. Se la maggior parte delle tombe scoperte all’interno di Petra sono vuote, questa camera funeraria, al contrario, si è rivelata piena di resti scheletrici e di beni funerari realizzati in bronzo, ferro e ceramica. Questa sepoltura fornisce un incredibile punto di vista sulla vita dei Nabatei, gli antichi nomadi arabi il cui regno del deserto prosperò dal IV secolo a.C. al 106 d.C.

Cosa succederà ora?

Mentre i ricercatori continuano a studiare i ritrovamenti umani, Creasman spera di scoprire ulteriori dettagli su chi erano queste persone e, per farlo, il team vorrebbe datare gli scheletri e gli artefatti, nonché utilizzare il DNA estratto per determinare se i dodici scheletri fanno parte dello stesso nucleo famigliare. Altre analisi potrebbero aiutare a valutare le loro diete e scoprire se si dedicavano a lavori fisici.

L’archeologo ha dichiarato che, probabilmente, si tratterebbe di persone estremamente importanti perché il luogo in cui sono sepolte è considerato un terreno molto prezioso. Scoprire, quindi, la loro identità potrebbe aiutarci a svelare parte della storia del Tesoro.

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L’Arabia Saudita al TTG di Rimini 2024: perché visitare questo splendido Paese

In occasione del TTG di Rimini, Saudi Tourism Authority (STA) ha annunciato una nuova campagna intitolata “L’Arabia Saudita è pronta. E Voi?” per invitare i turisti italiani a scoprire uno dei Paesi più interessanti degli ultimi anni. Allo stand dell’Arabia Saudita anche una delegazione di undici partner tra agenzie e compagnie aeree, pronti a promuovere le eccezionali opportunità turistiche che questa destinazione, in rapida crescita in termini di visitatori, capacità aerea, offerte e interesse da parte dei viaggiatori, ha da offrire.

Abbiamo avuto l’occasione di farci raccontare dal presidente Europa & Americhe di Saudi Tourism Authority, Hazim Al-Hazmi, le novità che ci aspettano e perché dovremmo visitare l’Arabia Saudita nei prossimi anni.

Può parlarci della Vision 2030 in relazione al settore turistico?

La Vision 2030 mira a creare una società dinamica in cui tutti i cittadini possano realizzare i propri sogni e aspirazioni. Al centro di questa visione c’è l’emancipazione dei giovani, un elemento fondamentale per il futuro del Paese. Concentrandosi sul turismo, l’Arabia Saudita sta costruendo una società più vivace, capace di attrarre l’interesse di turisti e investitori internazionali. Oggi, l’Arabia Saudita è aperta e accogliente verso tutti, dimostrando il nostro impegno a diventare una destinazione ospitale per i viaggiatori di tutto il mondo.

Parlando del presente, abbiamo lanciato una nuova campagna B2B rivolta ai leader e ai professionisti del settore turistico, con un titolo molto suggestivo: “Saudi is Ready. Are you?” (“L’Arabia Saudita è pronta. E voi?”). Questa campagna ha l’obiettivo di sfidare la percezione comune che l’Arabia Saudita sia una destinazione del futuro e un’opportunità di business da rimandare. Al contrario, la campagna vuole dimostrare che si tratta di un’opportunità reale e attuale. Attraverso dati concreti e preziose intuizioni, Saudi Tourism Authority intende comunicare che l’Arabia Saudita è già pronta, con un’infrastruttura e una filiera turistica in grado di accogliere, ospitare e intrattenere.

Dando priorità al turismo, stiamo posizionando l’Arabia Saudita al centro del panorama internazionale. Nel 2023, abbiamo superato l’obiettivo di cento milioni di turisti, con sette anni di anticipo rispetto al piano prefissato della Vision 2030. Ora puntiamo ad accogliere 150 milioni di turisti entro il 2030 e, sempre entro quella data, il settore del turismo mira a rappresentare il 10% del PIL del Paese. Per concludere, il turismo svolge un ruolo cruciale nello sviluppo del Paese, creando opportunità per le persone e mostrando al mondo il ricco patrimonio culturale e le bellezze naturali che caratterizzano l’Arabia Saudita.

Com’è cambiato il turismo in Arabia Saudita negli ultimi anni?

Aprendosi al mercato internazionale dei viaggi, l’Arabia Saudita ha intrapreso un ambizioso percorso di trasformazione del suo comparto turistico. Ha mostrato una crescita impressionante e ha raggiunto traguardi straordinari lungo il cammino. I numeri parlano da soli: è emozionante vedere quanto abbiamo ottenuto – l’Arabia Saudita sta aprendo le sue porte al mondo.

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Fonte: @Saudi Tourism Authority

Il sito Unesco di At-Turaif in Arabia Saudita

Il turismo dall’Europa e dalle Americhe ha registrato una crescita particolarmente forte. Nei primi tre mesi del 2024, gli arrivi sono aumentati del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2023, l’Arabia Saudita ha accolto 2,4 milioni di visitatori, con un incremento del 74% rispetto ai 1,4 milioni del 2022. Dal 2022, i collegamenti aerei tra Europa, Americhe e Arabia Saudita sono aumentati del 47%. Le compagnie aeree offrono più voli con diverse classi per soddisfare le esigenze dei vari viaggiatori, e ci aspettiamo un ulteriore incremento del 18% nel 2024. ITA Airways ha introdotto voli diretti da Roma verso Riyadh e Jeddah, segnando un momento importante nell’apertura di nuove connessioni verso la Penisola Arabica.

Anche il settore dell’ospitalità sta vivendo una rapida espansione. Nel 2023, erano disponibili oltre 280.000 camere d’albergo in Arabia Saudita, con una rappresentanza di hotel di tutte le categorie. Solo nel 2024 sono state aggiunte 145.000 nuove camere, portando il totale a 426.000 camere ad agosto, con una crescita del 52% rispetto all’anno precedente.

Perché gli italiani dovrebbero scegliere l’Arabia Saudita anziché visitare un altro paese?

L’Arabia Saudita è il cuore della Penisola Arabica. Per i turisti italiani, offre una combinazione unica di ricchezza culturale e storica. Il patrimonio del nostro Paese è eccezionale. I siti archeologici mozzafiato di AlUla sono tra i preferiti dai viaggiatori italiani, mentre le città di Riyadh e Jeddah, con i loro vivaci centri storici, offrono un’esperienza culturale incantevole e affascinante. Oltre ai siti storici, l’Arabia Saudita vanta una varietà di esperienze per tutti i gusti. Dalle spiagge incontaminate lungo il Mar Rosso ai vasti paesaggi desertici, il nostro Paese offre ambienti perfetti sia per l’avventura che per il relax. Che si tratti di esplorare antiche rovine, immergersi nelle barriere coralline inesplorate o cimentarsi in attività outdoor, i viaggiatori italiani troveranno un’infinità di esperienze da provare.

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Fonte: @Saudi Tourism Authority

Acuni turisti nei pressi della tomba nabatea di Hegra

Quanti italiani stanno visitando il vostro Paese?

A oggi, dall’inizio del 2024, oltre 53.000 turisti italiani hanno scelto l’Arabia Saudita come destinazione preferita. Il nostro impegno verso il mercato italiano è evidente nelle nostre partnership con i principali tour operator italiani come Alpitour, Quality Group e Gattinoni. Queste collaborazioni sono state fondamentali per promuovere l’Arabia Saudita come nuova destinazione in Italia. Inoltre, negli ultimi due anni abbiamo formato più di 3.000 agenti di viaggio italiani e integrato oltre 70 tour operator italiani, offrendo una vasta gamma di prodotti turistici sauditi.

Nel 2025, gli italiani avranno un motivo in più per visitare il Paese: l’Arabia Saudita, infatti, ospiterà una serie di eventi sportivi internazionali, diventando così una destinazione imperdibile per gli appassionati di sport. A gennaio, Riyadh ospiterà la Supercoppa Italiana, uno degli eventi calcistici più prestigiosi d’Italia, offrendo ai tifosi italiani l’opportunità unica di vedere le loro squadre preferite in un contesto nuovo e diverso. In più, gli amanti del motorsport potranno vivere l’emozione della Formula E a febbraio e, ad aprile, l’adrenalina del Gran Premio di Formula 1. Entrambi gli eventi si terranno a Jeddah, uno dei circuiti su strada più veloci al mondo.

Oltre a questi eventi sportivi, a partire da questo ottobre, i visitatori potranno prendere parte alla Riyadh Season, un festival che coinvolge e trasforma tutta la città in un hub di intrattenimento, cultura e divertimento per tutta la famiglia. Tra le principali attrazioni ci sono Boulevard World e Winter Wonderland, che offrono moltissime possibilità di divertimento per tutte le età, con un’attenzione particolare alle famiglie. Tra eventi sportivi, offerta culturale e proposte ricreative, l’Arabia Saudita è sempre di più la destinazione invernale ideale per i turisti italiani in cerca di avventura e ricordi indimenticabili. Per facilitare ulteriormente i viaggi nel Paese, abbiamo migliorato notevolmente il processo di ottenimento del visto elettronico e ridotto la tariffa per altri Paesi, inclusa l’Italia, del 18%.

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Fonte: @NEOM

Il Mar Rosso dell’Arabia Saudita
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Halloween: tradizioni e celebrazioni dal mondo

Per molti è sinonimo di “dolcetto o scherzetto”, di zucche intagliate e di personaggi paurosi, ma Halloween è molto più di questo. È una delle festività più antiche del mondo, amata da adulti e bambini ed entrata di diritto tra le tradizioni imprescindibili dell’anno. Quando l’autunno trasforma i paesaggi con i suggestivi colori del foliage e il mese ti ottobre volge al termine, il mondo intero si prepara a celebrare la vita e la morte con un insieme di riti pagani e religiosi, in cui cultura e tradizione differenziano Halloween tra i vari Paesi.

Dall’Irlanda, luogo in cui è nata questa festività, all’America, che ne è diventata la massima esponente, toccando Messico, Cina e Giappone, partiamo per un viaggio alla scoperta delle più significative tradizioni legate ad Halloween in giro per il mondo.

Irlanda e Regno Unito, dove è nato Halloween

Sebbene i cittadini americani prendano molto sul serio questa festività, al punto tale da essersi immedesimati a pieno in tale tradizione, le origini di Halloween sono da ricercare in Irlanda e più precisamente nel Samhain, il capodanno celtico (chiamato anche “All Hallowtide“) festeggiato il primo giorno di novembre come termine del periodo del raccolto e l’inizio dell’inverno.

Con i secoli, all’antica festa celtico-pagana si sono aggiunte leggende e altre storie che hanno trasformato Halloween nella versione più moderna che conosciamo. Tra tutte c’è quella di “Jack o’ lantern”, il fabbro irlandese simbolo delle anime dannate che rivive in quelle zucche lavorate a mano che popolano le strade e i quartieri durante il mese di ottobre.

In Irlanda, e in generale anche nel Regno Unito, oggi per commemorare il culto celtico si accendono dei grandi falò, soprattutto nelle aree rurali, proprio per continuare in qualche modo la tradizione dei rituali pagani. Ma si tratta pur sempre di una festa, quindi ecco che fantasmi, streghe e altre creature del mondo si riuniscono per le strade e per i quartieri per l’ormai celebre “trick or treat”.

Immancabile, sulle tavole irlandesi, è il barmbrack, un dolce tipico di questo giorno al quale sono collegaste altre leggende e superstizioni. Infatti, i fornai inseriscono nell’impasto di questa torta tre elementi: un anello, un piccolo straccio e una moneta. Ad ogni fetta di barmbrack contenente uno di questi tre oggetti corrisponde una fortuna (o sfortuna): chi trova l’anello si sposerà o troverà la felicità, chi avrà lo straccio andrà incontro a un futuro finanziario incerto, mentre chi riceverà la moneta vivrà invece un anno prospero.

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

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Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

America, dove la tradizione di Halloween si è radicata

A celebrare Halloween in grande stile ci pensano gli americani, al punto tale che spesso, erroneamente, si attribuiscono le origini di questa festività proprio all’America. Oltre all’iconico “trick or treat”, i quartieri e le strade delle città si abbigliano a festa: ci sono zucche intagliate, addobbi spaventosi, fantasmi e altri mostri che decorano finestre, ingressi e viali. E questa atmosfera un po’ spettrale è estremamente affascinante.

La tradizione delle zucche intagliate deriva proprio dall’usanza celtica degli irlandesi di ricreare volti spaventosi nelle rape, inserendovi delle candele, con l’intento di spaventare gli spiriti maligni durante la festa di Samhain. Si racconta che una volta emigrati in America, gli irlandesi non trovarono rape adatte per portare avanti questa tradizione, così iniziarono a utilizzare le zucche, molto più abbondanti, per creare le grottesche lanterne oggi divenute il simbolo di Halloween.

Zucche intagliate di Halloween in America

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Zucche di Halloween

Austria e Germania: Halloween tra simboli e tradizioni

Anche in Europa esistono alcune tradizioni davvero significative. In Austria, per esempio, durante la notte di Halloween le persone lasciano pane, frutta e acqua sul tavolo per i loro cari defunti con la credenza che questi gli facciano visita. In Germania, invece, la più antica tradizione vuole che si nascondano i coltelli presenti in casa per evitare che i defunti si feriscano. Ma non è tutto perché sulle porte delle case vengono disegnati con il gesso dei simboli per proteggere le abitazioni dagli spiriti maligni.

Italia e Francia, la Festa di Ognissanti

Nel Belpaese, negli ultimi decenni, Halloween è diventato un appuntamento fisso per il divertimento di bambini e adulti. La festività più commerciale e considerata “importata” dall’America, però, si differenzia da quella che ha tradizioni radicate nella religione cattolica e con origini ben lontane: la Festa di Ognissanti. Si celebra il 1° novembre per commemorare tutti i santi cattolici, mentre il 2 novembre si celebrano i morti. Tradizionalmente si lasciano crisantemi sulle tombe dei cari defunti e si partecipa a una messa in loro ricordo.

Anche la Francia ha tradizioni simili a quelle italiane, riservando uno spazio maggiore alla Toussaint, la festa di Ognissanti del 1° novembre. Anche qui si partecipa a funzioni religiose e si visitano i defunti nei cimiteri per deporre fiori sulle loro tombe.

Portogallo con il Dia das Bruxas

Restando in Europa, anche il Portogallo ha un proprio modo di celebrare Halloween: è il Dia das Bruxas, o Giorno delle Streghe, che ha molti aspetti tradizionali collegati alle origini della festività. Anche qui c’è l’usanza del “trick or treat” dei bambini tra le vie delle città e dei paesi, ma in cambio non ricevono caramelle, bensì pane, frutta o noci. Inoltre, i famigliari dei cari defunti si recano nei cimiteri per adornare le tombe con fiori e candele.

Cina e Giappone, dalle antiche tradizioni alla modernità

Anche la Cina ha il suo Halloween che prende il nome di Teng Chieh o Hungry Ghost Festival. Durante la notte del 31 ottobre, migliaia di lanterne illuminano il Paese intero: servono ad aiutare le anime dei morti a ritrovare la loro casa. Le origini della festività risalgono alla tradizione taoista che vuole guidare gli spiriti che camminano sulla terra.

Nel calendario cinese, il Teng Chieh si celebra nel 15° giorno del 7° mese lunare (chiamato “mese fantasma”). Durante il tramonto le persone distribuiscono incenso, acqua e cibo davanti alle immagini dei familiari defunti. Nella tradizione, questa usanza servirebbe a calmare i fantasmi che non hanno ancora ritrovato la via di casa dall’inizio del mese fantasma. Sarebbero proprio loro a infliggere punizioni o a elargire benedizioni ai loro parenti ancora in vita. Durante la stessa notte, si tiene anche una festa in cui le famiglie preparano un posto in più a tavola riservato a un caro defunto.

Hungry Ghost Festival: la festa di Halloween in Cina

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Teng Chieh o Hungry Ghost Festival, in Cina

In Giappone, invece, Halloween ha raggiunto popolarità solo negli ultimi decenni. Infatti, la prima volta che i giapponesi hanno conosciuto questa festa anglosassone è stata nel 2000, quando il parco divertimenti Disneyland di Tokyo ha organizzato un evento a tema. Con il passare dei decenni Halloween è divenuto sempre più popolare, soprattutto tra i più giovani, anche se con qualche differenza rispetto a come viene festeggiato nei Paesi occidentali.

Oltre al fatto che in Giappone non ci si cimenta nel “trick or treat”, anche i costumi sono diversi. Se tradizionalmente ci si abbiglia con vestiti spaventosi, qui l’attenzione è orientata verso i travestimenti cosplay. A fine ottobre sono numerose le sfilate nelle città giapponesi che riuniscono migliaia di persone che indossano qualsiasi tipo di costume, compresi quelli di personaggi di anime, manga e videogiochi, che non seguono il tema “horror” originario.

Messico, con il suo Día de Los Muertos

È una delle tradizioni più famose del mondo, il Día de Los Muertos del Messico. Una celebrazione messicana di origine precolombiana che festeggia la vita, la gioia e il colore, sebbene il suo nome tradotto sia “giorno dei morti”. Oggi come nel passato, questa festa affascina l’intera umanità: dal 31 ottobre al 2 novembre tutti i cittadini celebrano gli spiriti dei cari defunti con cortei, canti, balli e musiche tradizionali.

Dichiarato nel 2008 Patrimonio culturale immateriale UNESCO, il Día de Los Muertos è un tripudio di colori e usanze particolari. In questa occasione si ricordano gli aneddoti più divertenti dei defunti e si preparano decorazioni dalle ricche tonalità: fiori di calendula, altari con foto, oggetti e cibi preferiti da coloro che sono morti. Si preparano tradizionalmente il pan de muerto e i teschi di zucchero dai colori accesi. È proprio da questi che deriva il trucco tipico di questa festività, con decorazioni sul viso che ricordano, appunto, dei teschi e ricche corone di fiori colorati ad adornare il capo. Anche qui i bambini bussano ai vicini chiedendo un calaverita, un piccolo dono (caramelle, dolci o soldi), ma senza il famoso scherzetto nel caso in cui non ricevano nulla.

Halloween in messico: i teschi di zucchero tipici

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Teschi di zucchero tipici del Dia de los muertos, in Messico

Haiti e la tradizione della Fet Gede

Ci spostiamo nelle esotiche atmosfere di Haiti, dove l’1 e il 2 novembre si celebra la Fet Gede (Festa dei Morti), che ricorda il classico Halloween, ma arricchito da tradizioni culturali completamente diverse. In queste giornate, i praticanti haitiani di Voodoo rendono omaggio al padre degli spiriti defunti, ovvero al barone Samedi. Inoltre, ballano per le strade per comunicare con i defunti e si recano nei cimiteri dove offrono agli antenati del cibo proveniente dalla loro tavola.

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Dogu Express, il treno che fa scoprire le bellezze della Turchia

Il Dogu Express, o Eastern Express in inglese, percorre la tratta ferroviaria più lunga della Turchia. Nato come treno pendolare che viaggiava da Ankara a Kars, negli ultimi anni il treno è noto per i suoi paesaggi mozzafiato attraverso l’est, pieni di tesori fuori dai sentieri battuti. In risposta alla crescente domanda, il servizio pendolare è stato trasformato, nel 2019, in un percorso turistico. Il treno percorre una distanza di 1.310 km facendo alcune fermate lungo il percorso, dove vengono organizzate escursioni.

Da Kars al confine turco con la Georgia ci vogliono circa due ore e circa 160 km in macchina verso nord, mentre con questo treno si può esplorare la Turchia orientale attraverso un percorso avventuroso nel Caucaso che altrimenti si potrebbe fare solo volando dalla Gran Bretagna a Tbilisi via Instanbul. Il Dogu Express risale agli anni ’30 e la sua rotta per decenni è stata poco conosciuta, fino a quando alcuni influencer turchi ne hanno cominciato a parlare e oggi i biglietti sono notoriamente difficili da trovare e vanno esauriti in pochi minuti.

A bordo del Dogu Express: si parte

Il Dogu Express parte tre volte a settimana solo da dicembre a marzo, verso sera e, mentre si allontana dalla stazione ferroviaria art déco di Ankara, la vista dal finestrino si trasforma rapidamente. Dalla frenesia e le luci di una metropoli gli occhi si posano su panorami sconfinati. Le cabine letto sono dotate di due letti singoli a castello che possono essere riconvertiti in sedili durante il giorno, e ogni passeggero può usufruire di un minifrigo e un lavandino. I viaggiatori spesso decorano i loro scompartimenti con lucine, sciarpe, candele ed effetti personali. Il fiume Eufrate fa compagnia lungo la tratta, fiancheggiato da colline innevate, scorrendo verso sud fino alla Siria e all’Iraq.

Dogu Express Turchia

Fonte: Getty Images

Il treno Dogu Express

Prima di partire: cosa vedere ad Ankara

Prima di partire con il Dogu Express si può approfittare per visitare la città di Ankara che non ha niente da invidiare a Instanbul anche se è meno turistica. I siti principali includono il mausoleo di Ataturk, l’ultima dimora del padre fondatore della Turchia moderna, Mustafa Kemal Atatürk. Poi ci sono il Peace Park con una bandiera turca composta da ciottoli circondata da un’aiuola, e la Ceremonial Plaza che conduce alla Hall of Honor che ospita la tomba di Ataturk. Sebbene Ankara abbia intrapreso un rapido ritmo di sviluppo dopo essere diventata la nuova capitale del paese nel 1923, conserva ancora un certo fascino storico nei suoi vecchi quartieri.

Ulus è il quartiere vecchio della città dove ci sono rovine romane, passaggi conservati e persino un vecchio castello, arroccato su una collina che offre ampie viste panoramiche sullo scenario circostante. All’interno di Ulus si trova Sanat Sokağı, o Arts Street, un tratto di case ottomane restaurate che sono state convertite in caffè con cortili pieni di bancarelle che vendono artigianato e souvenir dell’era ottomana. Per un’esperienza più contemporanea, si può visitare CemModern, una nuova galleria d’arte che ospita mostre internazionali in un deposito ferroviario restaurato. Gli eventi culturali qui sono vari, che vanno dalle proiezioni di film alle sessioni di yoga di gruppo e ai mercati del design.

Il viaggio continua

La mattina presto successiva, il treno arriva a Ilic, un piccolo villaggio la cui attrazione principale è la vicinanza a Karanalik, o Dark Canyon. Il Canyon ospita la bellissima Stone Road che si aggrappa al canyon quando non si tuffa in uno dei suoi 38 tunnel o non affronta curve terrificanti. Nonostante la reputazione di essere pericolosa, la strada attira regolarmente i turisti con i suoi paesaggi mozzafiato come scogliere spettacolari e gole scoscese, mentre l’Eufrate scorre sotto. Il treno poi scende più a est, nel cuore dell’Anatolia.

Ankara

Fonte: 123RF

La città di Ankara

Tappa finale

Al calar della sera il Dogu Express raggiunge Erzurum, città che ospita molti diversi tipi di cucina locale, il più famoso dei quali è il Cag Kebab. L’agnello viene marinato per circa 12 ore in cipolle, sale e pepe, per poi essere infilzato su uno spiedo e cotto su un fuoco di legna prima di essere avvolto in un caldo pane azzimo o mangiato direttamente dallo spiedo.

Dopo Erzurum, dopo poche ore si arriva alla destinazione finale, Kars, famosa per il suo paesaggio invernale da favola. Il suo nome deriva dalla parola turca che significa neve e la città è nota per la sua architettura unica che risale ai tempi in cui faceva parte dell’Impero russo. A breve distanza in auto da Kars, si possono visitare maestose rovine risalenti a 1.600 anni fa sono aperte ai turisti. Vaste mura e chiese ben conservate, tutte con vista su un profondo burrone, offrono ai visitatori un viaggio indietro nel tempo. Sebbene le regioni orientali della Turchia attraggano meno turisti, la gente del posto è spesso desiderosa di accogliere i visitatori con la tradizionale ospitalità turca.

Come trovare i biglietti

Acquistare i biglietti per viaggiare con il Dogu Express non è facile, ma è utile sapere che vengono rilasciati con un mese di anticipo solitamente e le agenzie di viaggio li prendono in grandi quantità per poi rivenderli. Per questo a volte il treno sembra riempirsi in breve tempo rispetto al momento in cui si aprono le vendite. Uomini e donne non possono condividere la stessa cabina, a meno che non siano familiari, mentre chi viaggia da solo paga di più perchè deve acquistare l’intera cabina.

I tipi di biglietti, tuttavia, sono quello turistico che si ferma in alcune città per poterle visitare con calma, e quello locale che in 24h va da Ankara a Kars per chi ha bisogno. Tenete presente che le cuccette nel treno locale hanno quattro letti, mentre il treno turistico ne ha solo due ma con aria condizionata e lenzuola pulite in concessione. I biglietti si possono quindi comprare online sul sito della compagnia dei treni TCDD o sull’app in inglese. Sul web consigliano di controllare la disponibilità almeno 40 giorni prima dell’eventuale partenza. Poi ci vuole un pizzico di fortuna e si può vivere l’avventura da raccontare poi al ritorno a casa.

 

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Cosa conviene comprare a Doha

È una delle città più grandi di tutto il Medio Oriente ed è un mix bilanciato tra due personalità opposte: a Doha da un lato c’è la modernità e il lusso sfrenato, dall’altro il volto più autentico e tradizionale, l’anima di una popolazione che vive di artigianato e di lavori manuali.

Un viaggio in questa città, la capitale del Qatar che sta velocemente e continuamente cambiando, è un’esperienza imperdibile che permette di passeggiare tra alti grattacieli moderni per poi addentrarsi nei souq, i mercati tradizionali in cui si respira ancora l’aria di una vita semplice. Proprio qui, tra botteghe artigiane e grandi centri commerciali, si possono scovare i souvenir perfetti per portare a casa con voi ricordi indimenticabili di questa terra unica affacciata al Golfo Persico.

Cosa acquistare a Doha: i souvenir da non perdere

Anche per quanto riguarda gli acquisti, Doha è una città di contrasti: da un lato ospita diversi shopping center e vie ricche di boutique e negozi di ogni genere, dall’altro mantiene la tradizione dei classici souq arabi e delle botteghe artigiane in cui scovare pezzi unici di rara bellezza. La storia di Doha è infatti strettamente legata all’arte e all’artigianato, tramandati di generazione in generazione e che ancora oggi non smettono di affascinare.

Andiamo alla scoperta dei migliori souvenir di artigianato locale da portare con voi a casa. Non dimenticate, però, una regola fondamentale nei mercati arabi, ovvero cimentarsi nell’arte della contrattazione, tanto cara ai qatarioti e non solo.

Le stoffe lavorate con il metodo “Al-Sadu”

In ogni souq o bancarella che si incontra passeggiando per le vie di Doha, non mancano i pregiati tessuti lavorati con la tecnica chiamata “Al-Sadu“. Sono le antiche tribù di beduini che hanno tramandato questo metodo manuale di tessitura che utilizza la lana delle capre e dei cammelli e che tutt’oggi viene impiegato per creare meravigliosi cuscini, tappeti, coperte e tende. Elementi d’arredo finemente decorati, questi, che donano un tocco arabeggiante alla vostra casa, se decidete di acquistarli come souvenir. Il souq Waqif, nel centro cittadino, ne è ricco e si può assistere dal vivo alla tessitura fatta a mano da alcune donne del luogo.

I tessuti lavorati a mano del Souq Waqif di Doha

Fonte: iStock

Souq Waqif, Doha

La caffettiera tipica araba, il Dallah

Simbolo di ospitalità del popolo arabo, il Dallah si può rivelare il souvenir perfetto da acquistare a Doha. Si tratta di una tipica caffettiera d’argento o in ottone, finemente decorata e spesso arricchita da pietre preziose, utilizzata per la preparazione del qahwa, il tradizionale caffè arabo speziato con cardamomo. Quello del caffè servito con questa speciale caffettiera è un vero e proprio rito per accogliere amici, parenti e visitatori in casa.

Caffettiere Dallah e contenitori tipici di Doha, Qatar

Fonte: iStock

Caffettiere Dallah e contenitori tipici di Doha

Le coloratissime Pashmine di cashmere

Un oggetto utile per sé o da regalare al rientro dal viaggio in Qatar sono le tipiche Pashmine, le stole di cashmere dai toni vivaci che colorano moltissimi bazar e negozietti di Doha. I prezzi qui sono molto più competitivi rispetto a quelli italiani e si può scegliere tra una grandissima varietà di Pashmine: un souvenir utile e che può essere trasportato comodamente in valigia occupando poco spazio.

I gioielli personalizzati con metalli pregiati

A Doha il lusso è di casa, con numerose gioiellerie e negozi che vendono gioielli realizzati con metalli preziosi a prezzi più convenienti rispetto a quelli europei: bracciali, collane, anelli e ciondoli in oro, argento, platino ed ambra, spesso arricchiti da splendide perle (il Qatar è una potenza mondiale nel commercio di questi piccoli tesori che vengono dal mare). Non mancano i punti vendita in città e nei souq in cui poter personalizzare questi gioielli con incisioni che promettono di rendere unici questi souvenir preziosi. Uno dei luoghi rinomati per la vendita di gioielli e preziosi è il Gold Souq.

Gioielli del Golden Market di Doha

Fonte: iStock

Gioielli preziosi venduti nelle gioiellerie e nei souq di Doha

I tipici narghilè

Arricchiti da eleganti decorazioni, i narghilè sono l’oggetto d’arredo ideale per un souvenir dallo stile arabeggiante. Un elemento che è simbolo di convivialità nel mondo arabo e che non può mancare nei locali, nei ristoranti e nelle case. A Doha si possono acquistare diverse misure di narghilè (chiamato anche shisha) in molti souq e nei centri commerciali: si passa dai modelli in miniatura a quelli di grandi dimensioni da condividere con più persone.

I profumi e l’incenso

Passando ai souvenir che permettono di portare con sé le fragranze tipiche delle terre qatariote, non possono mancare i profumi e l’incenso. Per le strade, nei negozi, tra le case e gli hotel è immancabile una fragranza particolare proveniente da una resina estratta dalla corteccia dell’aquilaria (chiamata “legno degli dei”). Si tratta dell’oud, un profumo che sprigiona note esotiche e suggestive molto intense e dal sentore legnoso. Si può acquistare l’oud nei vari mercati, come il Souq Waqif, ma anche in tutti i centri commerciali, sia sottoforma di profumo, sia di oli e pezzetti di legno aromatici.

Anche l’incenso è un elemento che fa parte della cultura e delle tradizioni del Qatar, presente in moltissimi luoghi e contenuto in incensiere finemente decorate. Aromi intensi e suadenti che si trasformano nel souvenir perfetto da acquistare a Doha, in abbinamento alle bellissime incensiere finemente decorate che fungono da elegante complemento d’arredo. Oltre all’incenso, è consigliato anche il tipico bakhoor: una pallina aromatica con muschio bianco, ambra grigia, oli essenziali e intrisa di oud, utile per profumare ambienti e armadi.

I dolcetti tipici per un regalo sfizioso

Per un regalo gustoso e originale proveniente dalle terre qatariote, perché non comprare i tradizionali dolci? Dal miele ai baklava, fagottini a base di sesamo o ripieni di melassa o pistacchi, dalla frutta secca ai datteri più grandi e dolci che abbiate mai assaggiato. Da non perdere anche la versione dei datteri ricoperti di cioccolato oppure ripieni di cocco e noci.

Le eleganti lampade arabe

Lo stile elegante dalle note arabeggianti si ritrova anche nelle tradizionali lampade riccamente decorate. Oggetti d’arredo che contribuiscono a creare atmosfere accoglienti, sono anche un souvenir meno scontato e di sicuro impatto da portare con sé in Italia (facendo molta attenzione ad imballarle perfettamente poiché molto delicate).

Lampade dallo stile arabo tipiche di Doha, in Qatar

Fonte: iStock

Le tipiche lampade arabe
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Il Giappone ha spiagge bellissime, ma bisogna rispettare alcune regole

Quando parliamo del Giappone, le spiagge non sono proprio la prima cosa che ci viene in mente. Eppure, con le sue 6852 isole e 29.750 chilometri di costa, di bellezze sabbiose o a ciottoli dove rilassarsi e prendere il sole ne ha davvero tantissime. In particolare, una delle mete che sta destando sempre più interesse come destinazione da spiaggia è l’isola di Okinawa che, oltre a offrire scenari perfetti per il relax, vanta anche un ricco patrimonio culturale, storico e naturale.

Se volete scoprire il Giappone anche attraverso le sue spiagge, però, ci sono alcune regole da tenere a mente. Un po’ tutti sappiamo che questo Paese ha idee e leggi ben precise quando si tratta dei comportamenti da avere nei luoghi pubblici e nuotare e andare in spiaggia non fanno eccezione. In più, sapevate che il nuoto è considerato una tra le 18 arti marziali? Esiste persino una federazione (la Japanese Swimming Federation) che lavora per preservare l’arte del “nuoto da combattimento” e che organizza competizioni per gli appassionati di ogni età. Come parte di questa tradizione, famosi artisti marziali sono stati addestrati durante le alluvioni per aumentare la loro capacità di nuoto.

Scopriamo insieme quali sono le regole da rispettare per comportarci da buoni turisti.

No alcool, no musica, niente tatuaggi

Le regole più ferree da rispettare quando si va in spiaggia in Giappone sono quelle riguardanti gli alcolici, la musica e i tatuaggi. Le spiagge della prefettura di Kanagawa a sud di Tokyo, come Enoshima e Zushi, sono popolari mete turistiche e, con l’aumento degli incidenti e dei problemi, al momento della riapertura delle spiagge dopo la pandemia è stato vietato bere, ascoltare musica ad alto volume e mostrare i tatuaggi.

La città di Zushi, in particolare, è considerata la più severa nei confronti di chi mostra tatuaggi anche se non hanno niente a che vedere con la yakuza, la mafia giapponese. Se la polizia nota che avete un tatuaggio in evidenza, raccoglierà i vostri dati personali e, in caso di lamentele, vi scatterà anche una foto. Per verificare se la spiaggia in cui volete andare ammette o no i tatuaggi, potete consultare il sito Tattoo Friendly Japan.

Nella zona di Kanagawa, comprese Kamakura ed Enoshima, è vietato sparare fuochi d’artificio sulle spiagge pubbliche di notte (dalle 22:00 alle 6:00). Sebbene i petardi siano accettabili – purché si pulisca dopo – i fuochi d’artificio sono proibiti. Per quanto riguarda i rifiuti, invece, salve rare eccezioni, non troverete contenitori per la spazzatura: dovrete quindi imballare per bene i vostri rifiuti e gettarli una volta tornati a casa o in hotel.

Spiaggia Okinawa

Fonte: iStock

Spiaggia di Aharen nell’isola di Tokashiki a Okinawa

Fare attenzione alle allerte meteorologiche

Tutti sanno che il Giappone è un paese soggetto a terremoti, mentre molti dimenticano il rischio di tsunami. Se siete in spiaggia e sentite una scossa molto forte, è necessario raggiungere il più in fretta possibile un luogo situato in una posizione più in alto. In questi casi potreste sentire anche un allarme e un annuncio (in giapponese), oltre che notare le bandiere di avvertimento rosse e bianche dell’Agenzia Meteorologica Giapponese.

Rispettare la stagione di apertura delle spiagge

La parola giapponese per l’apertura di una spiaggia è umi-biraki, che significa ‘inizio ufficiale della stagione balneare’. Questo viene celebrato con una cerimonia durante la quale gli organizzatori della spiaggia puliscono, riforniscono e organizzano le casette, installano reti per tenere fuori squali e meduse dalle aree di nuoto e testano anche l’acqua per assicurarsi che sia sicura per i bagnanti. In alcune spiagge sono gli stessi sacerdoti shintoisti a condurre la cerimonia.

La data esatta dell’umi-biraki dipende da dove si trova una spiaggia in Giappone: si comincia dalle aree meridionali per poi spostarsi verso il nord. A Okinawa, per esempio, le spiagge sono aperte già ad aprile. Prima dell’apertura ufficiale, in alcune spiagge è vietato nuotare, quindi consigliamo di visitare un ufficio del turismo locale o un centro visitatori per chiedere informazioni.

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Ha aperto il museo della Nintendo, per un viaggio nostalgico nel tempo

Annunciato nel 2021, ha finalmente aperto le sue porte l’attesissimo museo della Nintendo, un viaggio nostalgico nel tempo che parte proprio dove tutto ebbe inizio. La sede, infatti, si trova a Uji, nella periferia meridionale di Kyoto, in Giappone, dove nacque uno dei primi laboratori dell’azienda. Diviso in tre edifici, questi sono stati pensati per permettere al visitatore di ripercorrere la storia dei 135 anni dell’azienda attraverso l’esposizione di console rare, prototipi mai commercializzati, giochi ed esposizioni interattive.

Gli amanti della Nintendo troveranno tanti prodotti storici come le primissime carte da gioco, le hanafuda, tipiche carte giapponesi con disegni di fiori, oltre che workshop per realizzare le proprie carte personalizzate. L’azienda, infatti, prima ancora di dedicarsi alla produzione dei videogiochi, era diventata famosa per la produzione di carte da gioco. La svolta arriverà negli anni ’50 grazie a un accordo con la Disney.

All’interno del museo non mancheranno, ovviamente, i videogiochi che hanno fatto impazzire il mondo come Game Boy e Super Mario Bros.

Le sale del museo

Chi è cresciuto negli anni ’80 e ’90 amerà questo nuovo museo della Nintendo aperto in Giappone dove, oltre a passeggiare tra le sale ammirando estasiato i prodotti vintage dell’azienda, potrà partecipare alle esperienze interattive. All’entrata, infatti, ogni visitatore riceverà un pass con 10 monete digitali, grazie alle quali potrete giocare ai classici giochi Nintendo come Ultra Machine oppure, nella sezione Craft and Play, potrete divertirvi con il tradizionale gioco di carte Hanafuda. C’è anche una zona Big Controller, dove i giocatori potranno mettere alla prova le loro capacità con i giochi classici dell’azienda, ma proposti su controller di grandi dimensioni.

All’interno del museo non mancano un bar/ristorante e un negozio di souvenir che sta già facendo parlare molto di sé. A conquistare i fan che sono riusciti ad acquistare il biglietto, infatti, è stata soprattutto la linea di merchandising: dai cuscini giganti a forma di Nintendo 64 o Wii alle penne e ai portachiavi modellati su altre console Nintendo.

Tra chi è riuscito ad acquistarli, alcuni hanno deciso di rivenderli online a prezzi maggiorati. Per evitare questa situazione, Nintendo ha dichiarato che ogni cliente può acquistare solo uno dei quattro tipi di cuscini e un solo tipo di portachiavi del gioco o dei mazzi di carte Hanafuda.

Sala museo Nintendo

Fonte: GettyImages

La sala dedicata al tradizionale gioco di carte Hanafuda

Come acquistare i biglietti

Sembra tutto bellissimo, ma acquistare i biglietti non è per niente impresa facile. Non solo sono esauriti fino a gennaio 2025, ma seppur disponibili, non è detto che riusciate ad acquistarli. Nintendo ha trasformato in un gioco e in un’esperienza anche l’acquisto che funziona così: tre mesi prima della visita, se siete interessati dovrete registrarvi sul sito ufficiale dell’azienda e partecipare a un’estrazione. Vi verrà offerta la possibilità di selezionare tre date e gli orari preferiti, per il resto sarà la fortuna a decidere per voi.

I vincitori verranno annunciati due mesi prima della data prevista e i biglietti dovranno essere acquistati subito (a 3.300 yen, ovvero circa 20 euro). Sul sito ufficiale potete monitorare gli aggiornamenti relativi alle estrazioni, mostrati subito nella homepage.

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Shopping in Thailandia: cosa conviene comprare

La Thailandia è una delle destinazioni più apprezzate dai viaggiatori non solo per le sue bellezze naturali e culturali, ma anche per la vasta gamma di prodotti unici e convenienti che si possono acquistare. Dai mercati locali alle boutique di lusso, il Paese offre una varietà di oggetti che spaziano dalla moda ai gioielli, fino ai prodotti artigianali e di bellezza. Ecco una guida pratica su cosa conviene comprare in Thailandia, ovviamente facendo attenzione alle truffe e ai prezzi gonfiati per turisti.

Abbigliamento

L’abbigliamento in Thailandia è famoso per la sua qualità e per i prezzi accessibili, che attraggono sia i locali che i turisti. Nei mercati, specialmente a Bangkok, si trovano vestiti in cotone leggero perfetti per il clima tropicale, ma anche capi di seta e lino. I sarong thailandesi, tessuti colorati tradizionali tipo pareo, sono molto popolari e si possono trovare in vari modelli e dimensioni, dai colori sempre brillanti. Gli appassionati di moda troveranno nelle boutique locali pezzi unici realizzati da giovani stilisti locali, oltre a brand internazionali a prezzi molto vantaggiosi. Non mancano capi sportivi e casual, tra cui magliette e pantaloni morbidi a cavallo basso, perfetti per il viaggio, per l’estate o per lo yoga. La Thailandia è anche nota per le sue ottime imitazioni di brand di lusso, per cui attenzione a riconoscerle, al prezzo e alla qualità.

Inalatori di erbe, a moda del momento

Un souvenir particolare e pratico da portare a casa sono gli inalatori di erbe. Questi piccoli oggetti, che si trovano in quasi tutti i negozi e mercati, sono usati dai thailandesi per alleviare stress, congestione nasale o mal di testa. L’inalatore contiene oli essenziali, spesso miscelati con mentolo o canfora, che aiutano a respirare meglio e a rilassarsi. È un prodotto molto economico e facile da trasportare, ideale per chi cerca qualcosa di diverso rispetto ai soliti souvenir.

Cosmetici coreani e thailandesi

La Thailandia è diventata uno dei principali centri per l’acquisto di cosmetici, soprattutto quelli di provenienza coreana, che sono molto popolari tra i turisti. Le maschere per il viso, i sieri e le creme coreane sono rinomati per la loro qualità e innovazione, e si trovano facilmente nei grandi centri commerciali e nei negozi specializzati.

Oltre ai prodotti coreani, anche i cosmetici thailandesi stanno guadagnando popolarità grazie all’uso di ingredienti naturali. Prodotti come saponi a base di riso o latte di capra, scrub naturali e oli per il corpo arricchiti con erbe locali sono particolarmente apprezzati per le loro proprietà rigeneranti e il buon rapporto qualità-prezzo.

Olio di cocco artigianale

L’olio di cocco è uno dei prodotti più versatili che si possono acquistare in Thailandia. Sulle isole, in particolare a Koh Samui e Koh Phangan, è possibile trovare olio di cocco spremuto a freddo, prodotto artigianalmente dalle comunità locali. Questo olio, ricco di nutrienti, è perfetto per la cura della pelle, dei capelli o per essere utilizzato in cucina. L’acquisto diretto dai produttori locali non solo garantisce un prodotto di qualità superiore, ma sostiene anche l’economia delle isole. In molti casi, l’olio viene venduto in bottiglie decorative, che lo rendono un ottimo souvenir.

Gioielli con zaffiri, argento e diamanti

La Thailandia è famosa per i suoi gioielli, soprattutto per gli zaffiri, che sono tra i migliori al mondo. La città di Chanthaburi è un centro di lavorazione delle gemme preziose, dove è possibile acquistare zaffiri, rubini e altre pietre a prezzi competitivi. Anche l’argento thailandese è molto richiesto: lo stile di lavorazione intricata lo rende un regalo perfetto. Per chi è alla ricerca di diamanti, Bangkok ospita numerosi negozi specializzati, molti dei quali offrono gemme certificate a prezzi competitivi. Prima di acquistare gioielli, è consigliabile verificare l’autenticità e la qualità del prodotto tramite certificazioni riconosciute.

Cuscini Thai e materassi ripiegabili

I cuscini Thai sono un altro prodotto artigianale molto ricercato dai turisti. Questi cuscini, spesso decorati con motivi tradizionali, sono imbottiti con kapok, un materiale naturale molto leggero e traspirante. I materassi ripiegabili in stile thailandese sono ideali sia come elemento decorativo, per portare un po’ di Thailandia a casa, che per chi ama meditare o semplicemente rilassarsi a casa. La qualità di questi prodotti varia a seconda della provenienza, ma nei mercati locali è possibile trovare prodotti artigianali di ottima fattura a prezzi contenuti. Nonostante siano ripiegabili, le dimensioni possono variare ma non sono certamente contenute, quindi bisogna valutare una spedizione a meno che non si abbiano a disposizione molti bagagli in stiva.

Attrezzatura per la Muay Thai

La Muay Thai, nota anche come boxe thailandese, è uno degli sport nazionali e attira praticanti da tutto il mondo. In Thailandia, si trovano articoli di alta qualità per gli appassionati di questo sport, spesso a prezzi più vantaggiosi rispetto ad altri Paesi. Nei mercati e nei negozi specializzati, è possibile acquistare guantoni da boxe, fasce per le mani, paradenti e pantaloncini specifici per la Muay Thai.

I negozi vicino alle palestre o agli stadi di Bangkok, come il Lumpinee Stadium, offrono una vasta gamma di attrezzature professionali, apprezzate anche dai combattenti esperti. Per chi pratica lo sport a livello amatoriale, i negozi offrono modelli confortevoli e resistenti, perfetti per l’allenamento quotidiano. Oltre all’abbigliamento tecnico, si trovano anche souvenir legati alla Muay Thai, come magliette o mini riproduzioni di ring, ideali per i fan di questo sport.

Spezie e tè

La Thailandia è rinomata per la sua cucina ricca di sapori, e acquistare spezie locali è un ottimo modo per portare a casa un pezzo di questa cultura culinaria. Nei mercati locali e nei negozi specializzati si possono trovare varietà di peperoncino essiccato, lemongrass, foglie di kaffir lime, coriandolo e zenzero. Queste spezie, fresche e aromatiche, sono perfette per ricreare piatti thailandesi autentici come il Pad Thai o il Curry Verde. È facile trovare mix di spezie già pronti, pensati per facilitare la preparazione dei piatti più popolari.

Anche il tè thailandese è una scelta popolare, soprattutto il Thai Milk Tea (Cha Yen), un tè nero speziato e dolce, spesso servito con latte condensato. Acquistare un sacchetto di questa miscela permette di ricreare la bevanda iconica comodamente a casa. Nei mercati delle isole, si trovano anche infusi di erbe locali, utili per rilassarsi o migliorare la digestione, come il tè di citronella o di zenzero.

Food

Per chi ama il cibo, la Thailandia offre una grande varietà di snack e dolci tradizionali. Uno dei più popolari è il mango essiccato, che viene confezionato in pratiche bustine da portare come souvenir. Anche i frutti di mare essiccati, come i calamari o i gamberetti, sono un’opzione interessante per chi cerca un gusto più deciso. Infine, la pasta di tamarindo e i vari curry in polvere o in pasta sono acquisti indispensabili per chi desidera sperimentare la cucina thailandese a casa.