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Zoom Torino con i bambini, come visitare e soggiornare nel parco faunistico

Tra i parchi faunistici più belli d’Italia con un grande rispetto per gli animali e un programma completo di appuntamenti ed eventi c’è Zoom Torino. A due passi dal capoluogo torinese, e più precisamente a Cumiana, riesce ad unire un’experience educativa al divertimento. Non chiamatelo zoo! Qui il parco ricrea in tutto e per tutto gli habitat per tutelare gli animali e non renderli una semplice esposizione di specie. Se cercate un’opzione per una gita fuori porta o magari un weekend con i bambini, Zoom Torino è assolutamente da inserire nei programmi.

Oltre a osservare tantissime specie tra cui giraffe, lemuri, leoni, tigri e pinguini si approfondiscono temi legati al valore della biodiversità e il rispetto dell’ambiente attraverso attività educative e interattive pensate proprio per le diverse fasce d’età scolastiche. Approfondiamo insieme cosa fare, come visitarlo e cosa c’è da sapere.

Gli habitat e gli animali nel parco

Zoom Torino è una vera e propria esperienza autentica che dà modo di esplorare diversi habitat nel parco viaggiando metaforicamente tra Africa e Asia immergendosi nella totalità attraverso le biodiversità che popolano il mondo. Non solo si potranno vedere dal vivo animali e creature lontane dal nostro territorio ma si imparerà divertendosi, specialmente grazie agli incontri con biologi che svelano curiosità sui diversi esemplari.

ZoomTorino_Baia-dei-Pinguini

Fonte: Ufficio stampa

La Baia dei Pinguini allo Zoom Torino

Tra le tappe da non perdere c’è una delle novità, la Rupe dei Re che richiama il territorio di Masai Mara: qui vengono ospitati 3 leoni africani che raccontano potere e maestosità. Proseguendo la passeggiata si raggiunge un habitat che richiama Serengeti e la tipica savana. Da vicino si vedranno gazzelle, antilopi, giraffe, zebre, rinoceronti e persino struzzi.

Uno degli habitat preferiti dai bambini che visitano Zoom Torino? L’isola di Madagascar: qui si passeggia vicino ai lemuri che mostreranno la loro vivacità saltando e muovendosi in totale libertà. Conoscere da vicino questi primati è un’emozione e un privilegio ma vanno seguite pedissequamente le regole imposte dal personale per tutelare gli esemplari. Una novità da non perdere è poi l’oasi delle farfalle: una vera magia entrare all’interno della serra tropicale e lasciarsi conquistare dalle centinaia di specie coloratissime. Con i bambini qui ci si può divertire andando alla ricerca dei camaleonti, i maestri del mimetismo in natura. Suggestiva poi l’isola dei gibboni per scoprire la brachiazione, una tecnica agile di movimenti utilizzata dalla specie per spostarsi tra corde e rami e ovviamente il tempio delle tigri dove sono ospitati Boris, Yuri e Khan tre eleganti fratelli idi origine asiatica.

Animali ospiti di Zoom Torino

Fonte: Ufficio Stampa

Quali animali si possono vedere a Zoom Torino

Spostiamoci poi verso habitat acquatici: la baia dei pinguini conquista grandi e piccini con specie africane che si muovono agilmente in un’ampia vasca dedicata ma altrettanto effetto wow l’Hippo Underwater, la prima vasca a cielo aperta in Italia dedicata agli ippopotami.

Zoom Torino dedica spazio ad ogni habitat e specie, anche a quelle meno conosciute: la giungla asiatica dà modo di scoprire da vicino la bellezza dei panda rossi e dei curiosi istrici che raccontano una storia di adattamento e sopravvivenza, mentre l’area dedicata alle lontre di Manakara lascia che si approfondisca la vita dei mammiferi che alternano la quotidianità tra terra e acqua. Non meno importante la Bee Area, qui si passeggia attraverso il mondo degli impollinatori scoprendo l’importanza che hanno per la sopravvivenza dell’ecosistema mondiale. Ultimo step la fattoria dei mondi: qui si scoprono animali di territori lontani tra cui i suricati che conquistano con la loro simpatia.

Zoom Torino giraffe

Fonte: Ufficio Stampa

Le giraffe ospiti di Zoom Torino

Info utili: prezzi, soggiornare nel parco, piscina e parcheggio

Il biglietto per 1 giorno ha un costo di 26 euro ma è disponibile una forma ad abbonamento a 49 euro che solo fino alla fine di gennaio è in promozione a meno di 30 euro. I bambini sotto ai 2 anni entrano invece gratuitamente. Dopo aver acquistato il biglietto è consigliato compilare il form online e prenotare l’ingresso scegliendo la data, in questo modo persino nei weekend di più grande affluenza si avrà la certezza di poter accedere.

Il parco riaprirà ufficialmente il 14 febbraio con una chiusura attorno alle 17:30, gli orari si prolungheranno in primavera inoltrata con marzo ed aprile con chiusura alle 18. Gli orari si aggiornano sulla pagina ufficiale con una flessibilità maggiore nei mesi estivi. Niente paura per il parcheggio: è disponibile un’ampia area dedicata ai clienti al prezzo di 5 euro per tutto il giorno; è possibile recarsi persino con il camper poiché è stata creata un’area ad hoc. Per tutelare gli animali presenti nel parco (ma anche i pet) non è consentito introdurre i propri cani o altri animali all’interno della struttura con una sola eccezione per i cani guida che non potranno comunque accedere all’habitat Madagascar e all’anfiteatro di Petra.

Durante la bella stagione è inaugurata una piscina che dà modo di divertirsi e rilassarsi in un habitat davvero originale e circondati dagli animali. Si può entrare solamente con un biglietto apposito che combina il parco con questa esperienza e si accederà all’area grazie ad un braccialetto che verrà consegnato all’ingresso. Attenzione ai regolamenti rigidi: le spiagge vanno preservate, dunque non ci si potrà sedere o sdraiare né consumare cibo o appoggiare teli, zaini e borse. Nelle zone spiaggia sosteranno solamente i clienti che hanno noleggiato lettini e ombrelloni.

La piscina di Zoom Torino

Fonte: Ufficio Stampa

Nella piscina di Zoom Torino si nuota vicino ai pinguini

Una delle esperienze più belle che riguarda il parco è quella di poter dormire all’interno di Zoom Torino in una vera e propria savana: nella zona Lake Eyasi si potrà godere un weekend di relax svegliandosi in un habitat che ricrea in tutto e per tutto l’esperienza safari in Africa. Ci si sveglia con il ruggito dei leoni e si fa colazione con le giraffe con una formula che comprende due giorni all’interno del glamping del parco. Largo spazio a diversi budget e comfort: villa, lodge o tenda per andare incontro alle esigenze e preferenze di ognuno. E per chi viaggia in camper è possibile fermarsi a dormire una notte nell’apposito parcheggio dedicato.

ZOOM_Lake-Eyasi-Glamping

Fonte: Ufficio stampa

Nel parco di Torino si può anche soggiornare

Novità 2025 a Zoom Torino

Tante novità attese per la riapertura di Zoom Torino 2025 attesa per il 14 febbraio, in occasione del weekend di San Valentino. Tra le ultime news l’oasi delle farfalle riaperta ufficialmente il 21 dicembre che con il suo “giardini Meraviglia” promosso dalla fondazione Zoom dà modo di fare un viaggio tra natura, sostenibilità e ambiente scoprendo da vicino centinaia di esemplari variopinti. Al suo interno si assisterà al processo della metamorfosi e ci si potrà divertire cercando i camaleonti mimetizzati tra le piante tropicali. Motivo in più per visitarla? L’oasi delle farfalle sostiene il progetto Bee Zoom che si impegna per la salvaguardia degli impollinatori attraverso attività di censimento, semina e riqualificazioni di aree verdi.

Zoom Torino leoni

Fonte: Ufficio Stampa

I 3 leoni ospiti di Zoom Torino

Novità che piace ai bambini, ma anche ai grandi, è l’opportunità di scoprire da vicino il mondo dei leoni. Sono ospitati 3 giovani esemplari africani: Raican, maschio di 2 anni circa e proveniente dalla Francia, poi Iris e Inez due femmine sorelle che arrivano dalla Svezia. Per ospitarli al meglio è stato creato un habitat apposito con sistema di riscaldamento avanzato che mantiene la temperatura costante a 20 gradi e una progettazione che sfrutta la luce naturale per mantenere gli standard qualitativi ideali per il benessere degli animali ospitati.

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Vacanze in montagna col cane in Italia ed Europa

Decidere di viaggiare in montagna è un’esperienza unica, in grado di regalare, soprattutto per tutti quei viaggiatori amanti della natura e dell’attività all’aperto, panorami mozzafiato e passeggiate a stretto contatto con la natura. Proprio questa possibilità di vivere appieno questo paesaggio, fa della montagna il luogo ideale dove poter viaggiare con il proprio cane. Un momento fatto sicuramente di condivisione e scoperta, che potrà regalare ad entrambi ricordi unici e felici. Ecco, allora, quali sono le mete di montagna ideali da scegliere per un’avventura con il proprio animale a quattro zampe, tra Italia ed Europa.

Vacanze in montagna con il cane in Italia

L’Italia è un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna, grazie alla presenza di numerose località montane che offrono non solo paesaggi davvero straordinari ed unici, ma anche servizi ad hoc, pensati per accogliere i cani, come strutture ricettive pet-friendly, ampi sentieri grazie ai quali visitare la natura circostante con il proprio cane e tanto altro. C’è sempre qualcosa di adatto alle varie esigenze di chi viaggia con un amico a quattro zampe.

Val di Fassa, in Trentino Alto Adige

Nel cuore delle Dolomiti si trova la Val di Fassa, un piccolo mondo fatato nel cuore della regione. Si tratta di una destinazione perfetta per chi vuole viaggiare e passare una vacanza in montagna con il cane, anche grazie alla presenza di numerosi sentieri che attraversano boschi e vallate e che formano itinerari adatti a tutti, dai principianti fino agli escursionisti più esperti. Il percorso che conduce al rifugio Vajolet ne è un grande esempio, in quanto permette di scoprire e godere di viste mozzafiato sulle cime circostanti.

Molti alberghi della Val di Fassa sono attrezzati per accogliere cani ed offrono servizi come ciotole, lettini e diverse aree recintate dove gli animali possono muoversi e divertirsi liberamente. Inoltre, alcune cabinovie della zona consentono l’accesso ai cani, consentendo quindi a tutti gli amanti di questi luoghi di visitare le vette più alte.

Valle Maira, Piemonte

Per chi vuole, invece, una destinazione decisamente meno affollata e più tranquilla, allora la Valle Meria, in Piemonte, potrebbe essere la scelta giusta. Questa valle alpina è una destinazione assolutamente consigliata per chi vuole viaggiare con il proprio cane. Qui, infatti, il luogo si presenta come un luogo dalla bellezza incontaminata, dove alcuni borghi storici, come Chialvetta e Acceglio, sembrano riportare i visitatori indietro nel tempo.

Anche qui sono presenti numerosi percorsi che portano i camminatori tra boschi ed alpeggi, perfetto per fare escursioni con il cane e adatti a tutti. La Valle Maira è anche nota per la calorosa ospitalità delle sue strutture ricettive pet friendly, dove potersi rilassare e vivere un’esperienza all’insegna del divertimento e della natura con il proprio amico a quattro zampe.

Abetone, Toscana

Quando si pensa alla Toscana, nell’immaginario collettivo viene alla mente un luogo ricco di colline e vigneti, sempre soleggiato e caratterizzato da una natura verde e rigogliosa. In questa regione, però, ricca di bellezze naturali, è possibile anche passare piacevoli giornate in montagna. Fra le zone consigliate sicuramente c’è l’Abetone, dove bellissimi boschi e sentieri la fanno da padrona e la rendono la meta ideale per chi decide di passare una vacanza in compagnia del proprio cane.

Qui è possibile passeggiare lungo sentieri unici, dove respirare aria fresca e godere del silenzio della natura. Un paesaggio che durante l’inverno, quando innevato, permette di condividere con il proprio amico a quattro zampe la magia della neve.

Cane con una ragazza dopo un escursione sulle montagne delle Dolomiti e con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo

Fonte: iStock

Cane dopo un’escursione sulle Dolomiti

Vacanze in montagna con il cane in Europa

Anche fuori dai confini del Paese si trovano delle mete davvero irresistibili dove passare le vacanze con il proprio cane. In Europa si trovano alcuni paesaggi montani che si consigliano vivamente per questo tipo di esperienza, con luoghi da esplorare mozzafiato. Ecco dove viaggiare il proprio amico a quattro zampe.

Chamonix, Francia

Si parte subito con una delle destinazioni molto conosciute dal pubblico italiano. Si tratta di Chamonix, al confine con il Paese, che con i suoi paesaggi naturali unici ai piedi del Monte Bianco riesce a regalare emozioni ai propri visitatori. Per chi ama stare all’aperto, i sentieri che circondano questa località francese rappresentano, probabilmente, un sogno: passeggiando con il proprio cane qui permette di restare a pieno contatto con la natura durante le giornate in esplorazione dei boschi. Uno fra tutti il percorso Petit Balcon Sud, che si consiglia anche per i più principianti.

Zermatt, Svizzera

Un’altra località molto apprezzata fra le Alpi e, soprattutto, adatta ad una vacanza con il proprio animale domestico, è Zermatt. Si tratta di una pittoresca cittadina svizzera, famosa per la vista sul Cervino. Ci sono numerosi sentieri ben segnalati che, attraverso boschi e prati, guideranno i camminatori in un ambiente sicuro e rilassante.

Zermatt è una città dog-friendly, dove con i cani è possibile usufruire tranquillamente anche di alcuni mezzi pubblici, come la famosa ferrovia Gornergrat Bahn, cosa che rende sicuramente più facile anche l’esplorazione di zone più remote.

Tirolo, Austria

Al confine con una delle regioni più belle ed affascinanti d’Italia si trova il Tirolo, territorio austriaco caratterizzato da infinite valli, che sembrano quasi incantate, sovrastate e circondate da montagne imponenti. Si tratta di una delle regioni più accoglienti di tutta Europa, soprattutto per chi viaggia con un cane.

Qui si trovano alcuni fra i laghi alpini più belli, come l’Alchensee: luoghi in grado di regalare scenari da cartolina, oltre che numerosi sentieri dove cani e padroni possono giocare liberamente immersi in paesaggi davvero unici. Inoltre, la capitale del Tirolo Innsbruck, è una città assolutamente da visitare con il proprio animale, in quanto sono numerose le strutture pet friendly, adatte ad una vacanza all’insegna del relax e del divertimento.

Cane in vacanza sulle montagne austriache durante l'estate

Fonte: iStock

Cane in vacanza sulle montagne austriache

A che altitudine può arrivare un cane?

Organizzare una vacanza in montagna con il cane è un evento al quale prestare una certa attenzione. Infatti, i cani, proprio come gli esseri umani, potrebbero soffrire di problemi legati all’alta quota, come, ad esempio, affaticamento o difficoltà respiratorie. La maggior parte dei cani, in molti casa, si adatta senza problemi ad altitudini di 2500/3000 metri, ma è sempre consigliabile monitorare il proprio animale attentamente durante le varie escursioni ed attività all’aria aperta.

Nel caso in cui si dovessero notare segni derivanti da questo malessere, come stanchezza, respiro affannoso o letargia, cioè uno stato di estrema stanchezza o sonnolenza profonda, allora sarà necessario o fare una pausa o, in casi estremi, dover cambiare i propri piani e scendere a quote più basse per non creare ulteriori problemi.

Chiaramente, durante le escursioni in montagna è fondamentale attrezzarsi e portare con sé acqua fresca, che sarà utile a mantenere il cane ben idratato durante tutta l’attività. Per le razze brachicefale, come, ad esempio, Bulldog o Carlini, si consiglia di evitare altitudini decisamente elevate, in quanto potrebbero avere difficoltà respiratorie.

Cane in vacanza in montagna con neve sul naso e padrone che lo accarezza

Fonte: iStock

Cane durante un’escursione sulla neve in montagna

Dove andare sulla neve con il cane

In inverno, è possibile anche decidere di organizzare una vacanza con il cane sulla neve, all’insegna del divertimento e della scoperta dei paesaggi montani innevati. Fra le località consigliate e di quelle appena citate si consiglia sicuramente di portare il proprio amico a quattro zampe sulle Dolomiti, a Chamonix in Francia e nel Tirolo in Austria.

In particolar modo, se si decide di optare per le Dolomiti, località come Cortina d’Ampezzo e la Val Pusteria sono fra le più pet friendly e consigliate, in quanto sono presenti molti hotel e, addirittura, rifugi che accolgono cani con servizi appositamente pensati per loro, così da rendere la permanenza un’esperienza indimenticabile per tutti.

Oppure, rimanendo sempre in Italia, Livigno potrebbe essere un’altra località fra le più adatte per una vacanza invernale con il cane. Nonostante sia una destinazione caratterizzata da un clima abbastanza rigido, questa cittadina è in grado di fornire un servizio eccellente per gli amici a quattro zampe con strutture ricettive pet friendly che offrono servizi specifici per gli animali come, in certi casi, spazi dedicati all’interno della struttura stessa e possibilità di dog-sitting. Chiaramente, oltre a queste, è possibile fare diverse attività all’aperto, come escursioni con il proprio amico a quattro zampe in sentieri innevati ed immersi nella natura delle Alpi italiane.

Infine, in Germania, si trova Garmisch, una località famosa per tutti coloro che vogliono viaggiare con il proprio cane sulla neve. Questa località tedesca è molto conosciuta per le sue piste da sci oltre che per le sue montagne maestose, nelle quali si snodano diversi sentieri panoramici che attraversano foreste innevate e vallate suggestive. Si tratta di percorsi ideali da percorrere con il proprio animale a quattro zampe, facilmente accessibili a tutti e che portano alla visita del lago Eibsee, riconosciuto anche come uno dei laghi più belli d’Europa, e che sono percorribili senza particolari problemi anche con la neve, per passeggiate sicure e piacevoli. In città, inoltre, sono presenti numerose strutture, come alberghi e ristoranti, che accolgono volentieri gli animali.

Cane durante un'escursione sulla neve in montagna con il proprio padrone in vacanza

Fonte: iStock

Escursione sulla neve accompagnati dal proprio cane

Una vacanza in montagna con il cane è un’esperienza indimenticabile, sia in estate che in inverno. Scegliendo la destinazione giusta e pianificando con cura spostamenti ed attività, sarà possibile condividere con il proprio cane momenti di autentica gioia e scoperta.

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Volare e trasportare animali: regole e costi Air France

Sono sempre di più i pet lovers che decidono di portare con sé in vacanza il proprio amico a quattro zampe. Quando si tratta di viaggiare in aereo con un animale domestico, però, occorre verificare attentamente quali siano i requisiti richiesti dalla compagnia aerea per volare e trasportare l’animale.

Ogni compagnia aerea, infatti, ha le proprie regole e tariffe diverse pensate per il trasporto in volo dell’animale domestico. Air France, ad esempio, permette di volare con il proprio animale domestico, ma se state per rivolgervi proprio a questa precisa compagnia aerea vi interesserà quali sono le sue condizioni di viaggio per i passeggeri in compagnia di un animale. Ecco i dettagli e i requisiti per volare con Air France insieme al proprio gatto, cane o animale di piccola taglia.

Le regole di Air France per volare con gli animali

Le regole di Air France per volare con il proprio cane o gatto sono simili a quelle di altre compagnie aeree. In genere, ci sono alcune limitazioni verso determinate nazioni (tutte consultabili tramite le apposite sezioni sul sito web ufficiale della compagnia aerea), nonché diverse tariffe applicabili in base alla taglia dell’animale e alla tipologia di volo.

Il costo per il trasporto di animali domestici all’interno della Francia è di €100 per la stiva e di €70 per il trasporto in cabina, per i voli europei di €200 in stiva e di €125 in cabina, e per tutti i voli intercontinentali è variabile.

Per quanto riguarda l’accettazione degli animali in cabina, questa avviene solamente se il peso corporeo non supera gli 8 kg, trasportino incluso. Per volare con la compagnia aerea Air France, inoltre, gli animali devono avere compiuto almeno 10 settimane di età e devono essere stati sottoposti a tutti i vaccini obbligatori per legge.

Le regole per il viaggio prevedono che l’ animale domestico rimanga all’interno del trasportino per tutta la durata del volo e che il contenitore sia abbastanza grande ed areato per poter permettere all’animale di muoversi.

Se il gatto o il cane che viaggiano con il passeggero hanno un peso compreso tra 8 e 75 kg, cassa di trasporto inclusa, questi devono obbligatoriamente viaggiare in stiva. Inoltre, dal momento che il trasporto del cane o del gatto in stiva è limitato o vietato su alcuni tipi di aerei, la richiesta di prenotazione dell’animale deve essere effettuata entro 48 ore dalla partenza, anche online.

Il trasportino durante il viaggio in aereo deve essere inserito all’interno dello spazio presente sotto il sedile di fronte al passeggero. Da considerare è anche il fatto che ogni passeggero può trasportare al massimo tre animali.

I requisiti principali di Air France per volare con il proprio animale

Sebbene Air France permetta il trasporto di un animale domestico a condizioni simili a quelle delle maggiori compagnie aeree, ecco in breve i principali requisiti che occorre avere in mente prima di prenotare un volo che includa il trasporto del vostro cane o gatto su un volo Air France:

  • Per essere ammessi a bordo di un volo Air France gli animali devono essere stati sottoposti a tutti i vaccini obbligatori, antirabbica incluso.
  • I cani e i gatti che viaggiano su voli in transito all’interno dell’Unione europea devono essere identificati tramite un apposito chip elettronico. Inoltre, gli animali devono essere muniti di un passaporto europeo che può essere fornito e compilato da un veterinario abilitato.
  • Prima di imbarcarsi su un volo Air France con il proprio animale domestico il consiglio è quello di informarsi presso l’ambasciata del Paese di destinazione. Ad esempio, in alcune destinazioni come l’Irlanda, la Svezia, il Regno Unito o Malta, vengono richieste ai passeggeri ulteriori condizioni sanitarie supplementari a quelle richieste generalmente da altre nazioni.
  • Per i viaggi al di fuori dell’Unione Europea, invece, occorre verificare attentamente tutti i regolamenti vigenti, sia nel Paese di partenza che in quello di arrivo, includendo anche tutti gli eventuali scali.
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Cosa sono gli animali di supporto emotivo da portare in aereo

Gli animali sono i migliori amici degli esseri umani. Non solo fanno compagnia, ma aiutano le persone quando si sentono sole, sono malate o affrontano un periodo difficile. I benefici di possedere un animale sono ormai documentati, sia in termini di salute fisica che per il benessere psicologico, emotivo e sociale. In determinati casi è possibile anche ottenere una certificazione che attesti ufficialmente il ruolo del vostro amico a quattro zampe come animale di supporto emotivo o ESA (Emotional Support Animals).

In alcuni Paesi e per determinate compagnie aeree, certificare il proprio animale come ESA permette di portarlo con sé in situazioni particolari, per esempio all’interno della cabina aerea. Vediamo insieme cosa sono gli animali di supporto emotivo e le regole delle compagnie aeree per portarli con sé.

ESA: quali sono gli animali di supporto emotivo

Si chiamano animali di supporto emotivo gli animali da compagnia privi di un addestramento specifico. Vengono riconosciuti come tali da un professionista della salute mentale che, dopo un’attenta valutazione, ne attesta la capacità nel fornire supporto a una persona che soffre di un problema di natura psicologica. Questo perché, come lascia intendere il nome stesso, aiutano il proprio padrone a stare meglio anche solo con la loro presenza.

Per poter certificare il proprio animale come ESA è necessario soffrire di un disturbo diagnosticato e riconosciuto come depressione, ansia generalizzata, attacchi di panico, dimostrando che l’animale aiuta a migliorare lo stress o i disagi provocati dal disturbo. Tenendo in considerazione queste circostanze, molte compagnie aeree hanno permesso ai proprietari di portarli a bordo per vincere anche la paura di volare.

Compagnie aeree e animali di supporto emotivo

Per portare su un aereo un animale di supporto emotivo è necessario inoltrare l’apposita richiesta dal sito ufficiale della compagnia con largo anticipo prima della partenza. Possono fare domanda le persone affette da depressione o con problemi di salute mentale, i militari e i veterani di guerra, gli individui autistici o con la sindrome di Asperger, oltre che coloro che soffrono di PTSD e disordini psicotici.

Ogni compagnia ha le sue regole che consigliamo di approfondire sui rispettivi siti: Volotea, per esempio, accetta a bordo gli animali di supporto emotivo a patto che venga fornito il certificato ufficiale rilasciato da un membro della Assistance Dogs International (ADI) o della International Guide Dog Federation (IGDF). Inoltre, i cani da supporto emotivo possono sedersi sulle gambe del passeggero (se non pesano più di 10 kg) e se è sicuro farlo.

Donna animale supporto emotivo

Fonte: iStock

Una donna viaggia in aereo con un animale di supporto emotivo

Gli aeroporti con animali di supporto particolari

Avere un amico fidato accanto a sé aiuta molto le persone a rilassarsi. Sono in tanti a riuscire a volare serenamente grazie alla presenza di un animale e sono sempre più le persone che si iscrivono all’apposito registro per sconfiggere la paura dell’aereo. Molti aeroporti, per venire incontro ai passeggeri, hanno allestito aree apposite dove affrontare la paura prima di un volo stando semplicemente a contatto non solo con i cani, ma anche con animali più particolari.

A San Francisco, per esempio, ad aiutare le persone c’è anche il maialino Lilou: insieme a cani, gatti e conigli, questo simpatico maialino contribuisce a tranquillizzare i passeggeri in ansia, nervosi e anche i bambini. Questi progetti di Pet Therapy hanno interessato anche alcuni aeroporti italiani, come quello di Milano Linate.

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Le isole più pericolose al mondo

Per molte persone, i viaggi nelle isole rispecchiano un immaginario ben preciso: spiagge di sabbia morbida, acque cristalline turchesi e tanto divertimento. Tuttavia, alcune isole dall’aspetto idilliaco nascondono in realtà dei segreti che le rendono mortali per i visitatori. Animali poco simpatici, tribù non proprio socievoli e calamità naturali sono solo alcune delle ragioni per le quali è meglio stare alla larga dalle isole più pericolose al mondo di cui vi parleremo in questo articolo. Noi vi abbiamo avvisato!

L’isola di Miyakejima, Giappone

Quando passeggiamo su un’isola, l’ultima cosa che vogliamo è essere colpiti da frammenti di roccia. Questo (e non solo) è quello che può succedere ai turisti che si avventurano a Miyakejima, dove un accessorio immancabile da portare sempre con sé è una maschera antigas. L’isola, situata a 180 chilometri da Tokyo, ospita al suo interno il Monte Oyama, uno dei vulcani più attivi al mondo. Pensate che, negli anni 2000, oltre 17.000 terremoti svegliarono il vulcano che, espellendo fiumi di lava, gas e rocce, obbligò gli abitanti a lasciare l’isola per 5 anni. Oggi, incredibilmente, Miyakejima vive anche di turismo: l’isola attira sempre più visitatori conquistati dalla sua atmosfera post-apocalittica tra maschere antigas e sirene. Tuttavia i rischi nel visitarla sono alti, dai frammenti di rocce ai gas nocivi.

Ilha da Queimada, Brasile

Tra le isole più pericolose al mondo non poteva mancare Ilha da Queimada in Brasile, meglio conosciuta come ‘l’isola dei serpenti‘. Situata nell’Oceano Atlantico, a 40 chilometri da San Paolo, quest’isola ospita tra i 2.000 e i 4.000 serpenti velenosi su una superficie di poco più di 4.000 metri quadrati. La specie è la Bothrops insularis e, con il suo veleno, può uccidere un uomo in meno di un’ora. Considerato l’ovvio pericolo, Ilha da Queimada non può essere visitata da chiunque: il governo brasiliano controlla rigorosamente gli accessi all’isola (solo la marina militare e alcuni ricercatori possono approdarci) seppur non siano assenti i bracconieri che riescono a entrare per prendere i serpenti e rivenderli sul mercato nero.

Serpente isola pericolosa Brasile

Fonte: iStock

Serpente Bothrops Insularis, noto come la testa di lancia d’oro

Saba, Antille Olandesi

Saba Island, un piccolo paradiso tropicale dei Caraibi olandesi con un grande problema per chi sogna una vacanza di puro relax: gli uragani. A causa della sua posizione sulla rotta degli uragani, è colpita più violentemente e frequentemente di qualsiasi altra isola caraibica. Questa sfortuna è visibile a chiunque visiti l’isola: la parte est, infatti, è il classico paradiso tropicale, mentre quella ovest è desertica perché i forti venti distruggono qualsiasi cosa incontrino sul loro cammino. L’aeroporto, inoltre, è considerato, anche da piloti esperti, come uno dei più pericolosi al mondo perché possiede una sola pista lunga meno di 400 metri, situata sul ciglio di uno strapiombo.

Isole Farallon, Stati Uniti

La pericolosità di quest’isola, invece, deriva dall’uomo. Dal 1946 al 1970, infatti, la Atomic Energy Commission degli Stati Uniti decise di utilizzare queste piccole isole situate nel Golfo delle Farallones, al largo delle coste di San Francisco, come discarica dove gettare le scorie nucleari. Tuttavia anche la natura le ha rese poco accessibili: i marinai le definivano “i denti del diavolo” proprio a causa del loro profilo frastagliato e per le coste pericolose che non permettono di navigare in totale sicurezza. In generale, l’accesso a queste isole è limitato anche per preservare gli animali che ci vivono.

Isole Farallon

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Le frastagliate Isole Farallon

Isola di North Sentinel, India

Ed è sempre l’uomo che non permette l’accesso alla piccola isola di North Sentinel, situata nel Golfo del Bengala, in India. Qui è tassativamente vietato avvicinarsi, anche in barca, perché gli abitanti, i sentinelesi, una tribù isolata dal resto del mondo da oltre 50 mila anni, sono particolarmente violenti con i nuovi arrivati. La loro inospitalità è abbastanza famosa. C’è chi ha provato a entrare con l’intento di portare la fede cristiana sull’isola e chi invece, pescando, si è avvicinato troppo alle sue coste. Il risultato è stato fatale in entrambi i casi: sia il predicatore che i pescatori sono stati uccisi con archi e frecce.

Ramree, Myanmar

Dall’isola dei serpenti arriviamo a un’altra località divenuta famosa per un altro animale. Ramree in Myanmar è protagonista di una storia particolare che vede protagonisti inglesi, giapponesi e…coccodrilli! Situata al largo della costa birmana, è stata teatro di un massacro risalente al 1945 quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, gli scontri tra le truppe britanniche e quelle nipponiche obbligarono quest’ultime a fuggire nella giungla dove, invece di trovare riparo, si ritrovarono a fronteggiare un altro pericolo. Le paludi, infatti, erano infestate dai coccodrilli e dei circa 1000 soldati, oltre 400 non fecero più ritorno perché divorati da questi rettili giganti. Seppur l’isola sia accessibile a chiunque, è caldamente sconsigliato!

Poveglia, Italia

Un’isola pericolosa è presente anche in Italia, intrisa di leggende e non accessibile ai visitatori curiosi a causa delle sue condizioni precarie. Stiamo parlando di Poveglia, situata nella laguna di Venezia, vicino all’isola del Lido. I turisti, però, non si avventurano non tanto per la pericolosità dell’isola in sé, ma per la sua fama: è considerata uno dei luoghi più infestati del mondo. Per secoli è stata un rifugio, un luogo di esilio, una sorta di prigione per malati terminali, un ospedale psichiatrico e un vero e proprio terreno di riposo per i defunti fino al suo totale abbandono. Con un passato del genere, le storie di fantasmi erano inevitabili! Tuttavia, nessuno degli esperti di tradizioni e folklore locale riconosce in Poveglia questo record di presenze inquietanti.

Poveglia isola pericolosa Italia

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Poveglia, l’isola abbandonata sulla laguna di Venezia

Isola di Kolyuchi, Russia

L’ex stazione meteorologica sovietica di Kolyuchin, un’isola disabitata situata nel circondario autonomo della Čukotka, l’estremo oriente russo, in prossimità dell’Alaska, è diventata la casa degli orsi polari. Secondo alcune teorie, questi mammiferi marini sono diventati i nuovi abitanti dell’isola per due motivi: da una parte perché in cerca di rifugio, dall’altra perché il ghiaccio resta vicino a queste coste e, insieme alle conseguenze provocate dal riscaldamento climatico, non permette agli orsi di utilizzarlo come zattera per spostarsi verso nord. Una situazione quasi surreale che fu immortalata dal fotografo naturalista Dmitry Kokh.

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Vacanze in Tanzania: cosa vedere e quale periodo scegliere

Sono luoghi che sembrano appartenere a un altro mondo, quelli che caratterizzano la Tanzania. Un Paese dove i colori si fanno più vividi ed il paesaggio è un incantevole unione tra terra e mare, ma anche tra uomo, animali e natura incontaminata.

Se il vostro viaggio dei sogno prevede di raggiungere queste incantevoli terre dell’Africa Orientale, qui trovate alcuni consigli che possono chiarire i principali dubbi sulla programmazione della vacanza: qual è il clima e il periodo migliore per andare in Tanzania? E quali luoghi valgono veramente la pena di essere visti (e vissuti)?

Tanzania: clima e temperature

Chi ci è stato ha assicurato di aver provato quella nostalgia che viene chiamata “mal d’Africa“, al proprio ritorno, proprio come cantava Franco Battiato tra le note di una sua celebre canzone. Meravigliosa e suggestiva la Tanzania è un mondo di tesori da scoprire, che offre una diversità di ambienti e di climi che la rendono ancor più attrattiva, anche se è bene informarsi prima della partenza per scegliere il periodo e il luogo migliore in base al tipo di viaggio che si ha intenzione di intraprendere.

La Tanzania, affacciata sull’Oceano Indiano in corrispondenza dell’arcipelago delle Seychelles e a nord delle Isole Comore, si trova poco più a sud dell’Equatore e tra i due tropici. È per questo che presenta un clima tropicale, influenzato però dall’altitudine. Alcune aree, infatti, sono più elevate di altre, presentando così temperature diverse: gli altipiani (come il Parco Nazionale di Ngorongoro) e le zone di montagna (come il Kilimanjaro), godono di temperature più basse rispetto alla media nazionale, toccando anche i 10° in inverno, oltre a un tasso di umidità inferiore rispetto a pianure, zone costiere ed isole.

Le stagioni in questo territorio africano sono differenti da quelle a cui siamo abituati in Europa, ovvero l’estate opposta all’inverno. La distinzione principale qui è tra la stagione verde (da metà novembre a metà maggio) e la stagione secca (da metà maggio a metà novembre, con temperature che si attestano attorno dai 25°C ai 31°C). Ma anche al loro interno presentano periodi piovosi che spezzano tali stagioni, creando quindi quelle che vengono chiamate la stagione delle piogge breve e la stagione delle piogge lunga. La prima, chiamata Vuli, va generalmente da metà ottobre all’inizio di dicembre, con rovesci deboli e poco frequenti, mentre la seconda, la stagione delle piogge lunga (Masikatra) va da fine marzo ai primi di giugno ed è quella soggetta ai monsoni, grandi a frequenti rovesci soprattutto nelle ore pomeridiane.

Alla scoperta dei grandi parchi nazionali della Tanzania

La Tanzania è la patria dei parchi nazionali: se ne contano ben sedici in questo Paese in cui il 30% del territorio è tutelato all’interno di aree naturali protette. I parchi nazionali più famosi? Il Parco del Serengeti, la riserva naturale di Ngorongoro, il Tarangire National Park e il Parco Nazionale del Kilimangiaro.

Il Parco Nazionale del Serengeti permette di assistere, nei mesi che vanno da fine dicembre a marzo, allo spettacolo della Grande Migrazione, la transumanza della fauna selvatica che si sposta verso sud. Si possono ammirare anche gli spostamenti degli gnu tra maggio e settembre, o ancora le nascite vicino alle pianure Ndutu, a febbraio.

Parco nazionale del Serengeti, in Tanzania

Fonte: iStock

Parco nazionale del Serengeti, Tanzania

Anche la Riserva naturale di Ngorongoro merita una visita (durante tutto l’anno). Sorge vicina al Kilimangiaro e presenta un grande cratere vulcanico al cui interno si trova un lago, ed è la casa di elefanti e rinoceronti neri. Tanti non rinunciano anche a fare percorsi naturalistici sui pendii della montagna più alta dell’Africa, ovvero il Kilimangiaro.

Non mancano poi i safari al Parco nazionale del Tarangire, nella Tanzania settentrionale, caratterizzata da secolari baobab e popolata da branchi di elefanti e, durante la stagione secca, anche da bufali, giraffe, gazzelle, leoni e ghepardi.

Altri preziosi parchi nazionali protetti sono: Lake Manyara National Park, Riserva di caccia del Selous, Ruaha National Park e Mikumi National Park. Nella regione occidentale del Paese si trova anche il Parco nazionale del Gombe Stream, fondato per la tutela e lo studio degli scimpanzé.

Cratere Ngorongoro, parco della Tanzania

Fonte: iStock

Riserva naturale Ngorongoro, Tanzania

Zanzibar e le altre spiagge della Tanzania

Non si può nominare la Tanzania senza che la mente vada subito a Zanzibar. La costa di questa perla africana è un tripudio di spiagge paradisiache e isolette altrettanto splendide in cui trascorrere piacevoli momenti di puro relax in ambientazioni dalle mille e una notte.

Zanzibar, tra queste, è la regina indiscussa: splendide spiagge con acque turchesi e sabbia bianchissima, caratterizzata da un pittoresco centro storico. Il luogo perfetto per immersioni subacquee, per fare snorkeling e per nuotare insieme ai delfini.

Zanzibar, paradiso terrestre in Tanzania

Fonte: iStock

Zanzibar, Tanzania

Ma ci sono altre isolette che non hanno nulla da invidiare alla più celebre Zanzibar (che in realtà si chiama Unguja e che prende il nome dall’arcipelago di Zanzibar essendo quella principale): sono le isole di Mafia, angolo di paradiso a soli 25 km dalla costa del continente africano, e Pemba, il cui entroterra è ricco di piantagioni di chiodi di garofano e noci di cocco.

Altre località frequentate dai numerosi turisti che scelgono la Tanzania come meta per le loro vacanze sono Dar Es Salam, corrispondente alla città principale del Paese, Bagamoyo, di fronte a Zanzibar, e più a nord Pangani, meno conosciuta ma formata da finissima sabbia candida, pochi affollamenti turistici e resort tranquilli in cui soggiornare.

Altri consigli utili prima di partire per la Tanzania

Programmando la prossima vacanza in Tanzania è bene tenere a mente che è necessario presentare un visto d’ingresso per poter visitare il Paese. Il documento deve essere richiesto per tempo seguendo una procedura esclusivamente online gestita dal Consolato Onorario di Milano. Inoltre per entrare nel Paese è necessario che il vostro passaporto abbia almeno sei mesi di validità residua. Per evitare spiacevoli imprevisti controllate quindi per tempo i vostri documenti facendo bene i conti con il programma del viaggio e le date di validità del passaporto.

Secondo quanto riportato dalla Farnesina, è obbligatorio inoltre stipulare prima della partenza, sia per la Tanzania che per Zanzibar, una “Certificazione Internazionale di Assicurazione Sanitaria”, che copra le spese mediche e l’eventuale rimpatrio aereo sanitario del paziente.

Per ogni altra informazione in merito ad eventuali vaccinazioni e ai luoghi in Tanzania nei quali la sicurezza non è garantita, è importante informarsi tramite il sito ufficiale ViaggiareSicuri della Farnesina.

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Banksy colpisce ancora: l’ultima opera appare al London Zoo

I lavoratori dello zoo di Londra, arrivati martedì mattina presto, sono rimasti sorpresi nel trovare un’inaspettata installazione che sembrava suggerire una liberazione degli animali. Con questa nona opera, Banksy conclude la serie dedicata agli animali iniziata il 5 agosto, comparsi in diverse aree della città. Ad aggiungersi alla lista insieme allo stambecco, ai due elefanti, alle tre scimmie, al lupo, ai pellicani, al gatto, ai pesci e al rinoceronte c’è ora un gorilla intento a sollevare un telo da cui sbucano una foca, un pappagallo, un colibrì e alcuni uccelli. L’opera è stata realizzata su una delle saracinesche esterne del London zoo, all’interno del Regent Park.

Lo stencil è stato pubblicato dall’artista sulla sua pagina Instagram martedì 13 agosto e si stanno valutando delle idee per preservare questa e le altre opere realizzate, soprattutto considerando il furto del lupo (quarta opera della serie) sull’antenna parabolica e l’atto vandalico ai danni del rinoceronte (l’ottava opera). Per alcuni, quella realizzata sul rinoceronte sarebbe una critica a Banksy e alla sua arte considerata mainstream da parte degli altri writer. Ecco perché, nello stesso pomeriggio in cui è comparsa l’opera, i lavoratori dello zoo l’hanno protetta con una copertura di plastica trasparente.

Gli altri animali firmati Bansky

Gli altri animali realizzati da Banksy a Londra, in ordine di apparizione, sono uno stambecco in bilico a Kew Bridge, due elefanti che sembrano sfiorarsi con le loro proboscidi in zona Chelsea, tre scimmiette che si dondolano sul ponte della ferrovia di Brick Lane, poi ancora un lupo che ulula alla luna, quello realizzato sull’antenna satellitare a Peckham rubata poco dopo. La serie prosegue con due pellicani che mangiano dei pesci sopra l’insegna di un pub a Walthamstow, con un grande gatto intento a stiracchiarsi sopra un muro a Cricklewood e con un banco di pesci riconosciuti come dei piranha sulle pareti di una guardiola della polizia su Ludgate Hill.

Infine sono comparsi prima un grande rinoceronte a Chaltron e per ultimo il gorilla di cui abbiamo parlato nell’introduzione a questo articolo.

Banksy rinoceronte Londra

Fonte: IPA Agency

Un uomo fotografa il rinoceronte realizzato a Londra da Banksy

La serie di opere urbane London Zoo

Ancora non conosciamo il significato di questa serie, se l’artista lo spiegherà o preferirà lasciare a noi libera interpretazione e se sarà effettivamente l’ultima. L’unica cosa certa è che Banksy ha realizzato un vero e proprio zoo utilizzando animali comparsi anche in altre opere come le scimmie. Dopo aver cominciato la sua carriera dipingendo con gli spray sui muri di Bristol, in Inghilterra, è diventato uno degli artisti più famosi al mondo ed è proprio nella sua città d’origine che gli appassionati possono fare un tour alla scoperta delle sue opere.

Qui potete fare tre itinerari: uno breve, di circa 2,5 chilometri, uno più lungo di 5 chilometri e uno più lungo di circa 8 chilometri che vi occuperà un’intera giornata. Le opere di Banksy possono essere ammirate anche in altre parti del mondo come Venezia, Napoli, New York, Los Angeles, Betlemme e Kiev. Non ci resta che aspettare la prossima azione artistica, noi siamo qui ad attenderla.

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Vacanze in Sardegna con il cane o il gatto

Se si sogna una vacanza in Sardegna dove poter godere di relax, tranquillità e coccole insieme al fedele amico a quattro zampe, l’Hotel Costa Caddu è la struttura pet friendly perfetta. Situato nei pressi di San Teodoro, questo incantevole hotel sul mare offre non solo lusso e comfort, ma anche un’accoglienza calorosa per gli animali domestici: ecco cosa rende questa struttura così speciale per le vacanze con il cane o il gatto.

Un’esperienza di relax per tutti

Il Costa Caddu è l’hotel pet friendly in Sardegna che si distingue per essere un’oasi di relax immersa nella natura selvaggia di San Teodoro. Con le sue ampie aree verdi, la tranquillità e la quiete sono garantite, offrendo agli ospiti e ai loro amici a quattro zampe un rifugio perfetto dallo stress della vita quotidiana. Le suite di lusso, dotate di piscina privata e circondate da un rigoglioso giardino, offrono agli ospiti e ai loro animali domestici un’esperienza di assoluto benessere e privacy.

Panorama dall’Hotel Costa Caddu

Fonte: Hotel Costa Caddu

Vista panoramica dall’Hotel Costa Caddu

Accoglienza per i tuoi amici animali

Presso l’Hotel pet friendly Costa Caddu, gli animali domestici sono più che benvenuti: la struttura è appositamente adibita ad ospitare cani e gatti, offrendo servizi dedicati e attenzioni speciali per gli amici pelosi. Inoltre, a soli 200 metri dall’hotel, si trova una dog beach dove i cani possono correre e giocare liberamente in riva al mare.

Gastronomia raffinata e relax totale

Oltre all’accoglienza per gli animali domestici, l’Hotel Costa Caddu vanta un ristorante gourmet che delizia i palati più esigenti con prelibatezze culinarie ispirate alla tradizione locale. Gli ospiti possono godere anche delle eleganti piscine e delle attività di relax, garantendo un soggiorno indimenticabile sia per loro che per gli amici a quattro zampe.

Un pastore tedesco accolto all'Hotel Costa Caddu

Fonte: Hotel Costa Caddu

Un cane ospite dell’Hotel Costa Caddu

Prossimità alle attrazioni locali

Nonostante la sua posizione tranquilla, l’Hotel Costa Caddu è strategicamente situato a soli 3 km dal centro di San Teodoro e a breve distanza dall’aeroporto di Olbia. Inoltre, la spiaggia di Isuledda, a soli 500 metri dall’hotel, offre agli ospiti la possibilità di godere del mare cristallino e delle spiagge incontaminate della Sardegna.

La scelta perfetta per chi sogna il relax

L’Hotel Costa Caddu rappresenta una scelta perfetta per coloro che desiderano una vacanza di relax e benessere in compagnia dei propri animali. Con le sue suite di lusso, la gastronomia raffinata e l’attenzione dedicata agli amici a quattro zampe, questa struttura consente di vivere un’esperienza davvero indimenticabile.

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10 consigli per viaggiare con animali nervosi

Dovete partire per una vacanza e volete portare il vostro amico a quattro zampe con voi? Ci sono dei consigli da seguire, soprattutto se il vostro cane è agitato quando deve affrontare un viaggio, perché questa esperienza sia positiva e rilassante per entrambi, pelosetto compreso.

Senza dubbio la prima cosa da fare è quella di confrontarsi con il proprio veterinario, per capire se il cane può affrontare la tipologia di viaggio in programma. Infatti, le cose cambiano in base al mezzo di trasporto utilizzato: se si deve affrontare un volo in aereo, ad esempio, il cane dovrà – in base alla dimensione – stare nel trasportino con voi, oppure viaggiare in stiva e non è detto che ci riescano. Cosa diversa è l’automobile, che permette di fare delle soste per fargli sgranchire le zampe, espletare i propri bisogni, bere e mangiare.

Ecco perché è utile conoscere le indicazioni e i consigli giusti per affrontare un viaggio con un cane agitato o animali nervosi.

Prepararsi a casa

La prima cosa da fare per affrontare un viaggio con il proprio animale, è quella di prepararlo a casa. Questo significa che, se verranno utilizzati dispositivi per il viaggio, come trasportini o cinture di sicurezza, queste dovranno essere mostrate un po’ prima della partenza. Deve prendere confidenza con le cose, di modo da non avere ulteriori ragioni per agitarsi.

Allestire lo spazio con le cose giuste

Se il vostro pelosetto si ritrova in un ambiente di cui riconosce gli odori potrà stare più calmo. Quindi si può mettere nel trasportino una coperta, quella che usa abitualmente, e una maglia che abbia il vostro odore. Vale la pena, poi, inserire anche il suo gioco preferito. Ma, attenzione, non rumoroso per non infastidire gli altri passeggeri o voi stessi se viaggiate in automobile.

Cibo, con moderazione

Prima della partenza evitate di far mangiare troppo il vostro animale. Questo vale sempre, ma soprattutto quando il proprio cane è particolarmente agitato. Tenetelo leggero e portate con voi dei piccoli premi per gratificarlo e ricompensarlo. Non dimenticate l’acqua, anche questa a piccole dosi.

Una bella passeggiata stancante

Provare a farlo stancare prima di intraprendere il viaggio sarà senza dubbio una strategia utile, soprattutto perché il cane  – anche il più agitato – tenderà a riposarsi e questo lo potrà aiutare ad affrontare quei momenti con maggiore calma.

Non affrettare i tempi e avvisare il personale

Se sapete che il vostro cane è agitato in viaggio allora dovete cercare di affrontare la partenza con molta calma: non fatevi percepire agitati e non correte per l’ansia di fare tardi, se avete un aereo, una nave o un treno in partenza, assicuratevi di partire con largo anticipo. Lo stesso vale se dovete viaggiare con l’automobile: non affrettate i tempi, ma gestite la situazione con calma.

Se viaggiate su mezzi pubblici avvisate preventivamente il personale del fatto che il vostro cane è agitato.

Tenerlo monitorato

Mentre si viaggia è bene tenere monitorati gli atteggiamenti del vostro animale, per capire se sta soffrendo o se si sta agitando in maniera particolare. I segnali possono essere gli sbadigli continui, oppure quando arruffa il pelo come se si stesse asciugando. In quel caso si può provare a fargli qualche coccola, affinché si rilassi.

Farlo sentire protetto

Potrebbe essere utile farlo sentire protetto: questo significa – ad esempio – avvolgerlo in una coperta, proprio come si farebbe con un neonato. Anche questa potrebbe avere il vostro odore, una garanzia aggiuntiva di calma per il pelosetto che si ritrova così stretto in un abbraccio rilassante.

Rassicurarlo e trasmettergli tranquillità

Gli animali sono molto attenti alle emozioni dei padroni, per questo se voi siete tranquilli questa sensazione si infonderà anche dentro di lui. Se poi lo rassicurate e lo premiate se si comporta bene, rafforzando in positivo quello che fa, allora potrete affrontare il viaggio insieme con maggiore serenità.

Cosa fare se viaggiate in automobile: i consigli utili

Se si viaggia in automobile si può affrontare il tragitto in maniera più elastica: programmare delle pause è la scelta giusta per aiutare il pelosetto più agitato ad affrontarlo al meglio. Passeggiate e bisognini non devono mancare. Inoltre, se vi è possibile, fatelo stare vicino a qualcuno che conosce così che possa sentirsi rassicurato e coccolato al bisogno. E non dimenticate di seguire le norme di sicurezza.

Valutate dei rimedi con il vostro veterinario

Se il cane è davvero tanto agitato si possono valutare dei rimedi con il proprio veterinario, sarà lui a consigliarvi quelli più efficaci anche prendendo in considerazione dei farmaci se dovesse ritenere che ce ne sia necessità Bisogna, quindi, programmare una visita un po’ prima della partenza per valutare ogni alternativa e  – se possibile – cercare di abituarlo alle regole e ai mezzi di trasporto con piccoli percorsi già qualche tempo prima della data programmata per il viaggio.

Trascorrere una vacanza con il proprio cane, o con un altro animale domestico, è un’esperienza davvero indimenticabile e bellissima che vale la pena provare a fare affrontando con consapevolezza le varie problematiche per godersi il viaggio in totale serenità.

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Ecco come organizzare una vacanza con il cane o il gatto

Se si pianifica una vacanza con i propri amati animali, è importante prepararsi adeguatamente per garantire un viaggio sicuro e piacevole per entrambi. AniCura, una famiglia di ospedali e cliniche veterinarie specializzate nella cura di gatti e cani da compagnia, offre preziosi consigli per affrontare al meglio un viaggio con il proprio animale domestico.

Pianificazione e preparazione del viaggio col tuo amico a 4 zampe

Fare una visita dal veterinario prima del viaggio: prima di partire, è fondamentale prenotare una visita dal veterinario di fiducia. Questo appuntamento permette di effettuare un controllo approfondito sulla salute del proprio animale, verificare se sono necessarie profilassi specifiche o aggiornamenti vaccinali, e ottenere eventuali documenti necessari per viaggiare.

Documenti in regola: assicurarsi di avere sempre con sé il libretto sanitario del proprio animale domestico, contenente tutte le informazioni sulle vaccinazioni effettuate. Se si sta pianificando un viaggio all’estero, verificare i requisiti specifici del paese di destinazione e procurarsi tutti i documenti necessari con anticipo.

Kit di pronto soccorso: Preparare un piccolo kit di pronto soccorso contenente articoli essenziali come forbicina, garze sterili, disinfettante e bende elastiche. Questo kit può essere prezioso in caso di piccole ferite o incidenti durante il viaggio.

Gattino in vacanza nel proprio trasportino

Fonte: AniCura

Un gatto nel trasportino per gli spostamenti in vacanza

Trovare una clinica veterinaria di riferimento: prima di partire, identificare una clinica veterinaria di riferimento lungo il tragitto. Strutture come le cliniche AniCura offrono servizi di pronto soccorso dedicati, disponibili 24 ore su 24, per affrontare qualsiasi emergenza veterinaria durante il viaggio.

Preparazione del trasportino e pianificazione dei pit stop: per i viaggi più lunghi, assicurarsi di portare con sé un trasportino adeguato al proprio amico a quattro zampe. Abituare gradualmente il proprio animale al trasportino alcuni giorni prima della partenza. Durante il viaggio, pianificare frequenti pit stop per consentirgli di sgranchirsi le zampe e fare i bisogni.

Considerare l’opzione di pensione per animali: Se il proprio peloso non gradisce i viaggi, considerare l’opzione di affidarlo a persone di fiducia o a strutture specializzate in pensioni per animali. Mai lasciare soli gli animali domestici e mai abbandonarli.

Organizzare una vacanza con il proprio cane o gatto richiede quindi una pianificazione meticolosa e un’attenzione costante alla sua salute e al suo benessere. Con i giusti accorgimenti e una corretta preparazione, è possibile vivere dei momenti spensierati e rilassanti con il proprio amico a quattro zampe. Le cliniche AniCura sono sempre a disposizione per garantire il benessere del proprio animale durante ogni fase del viaggio.