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Vulcano Poas, tra i più grandi crateri attivi al mondo: cosa vedere

Il suo colore, per un attimo, potrebbe trarre in inganno: eppure, siamo di fronte a uno dei crateri più attivi al mondo. Il Vulcano Poas, che si trova poco distante da San José, la Capitale della Costa Rica, è tra i siti naturalistici più belli al mondo, da vedere assolutamente se stai programmando un viaggio proprio qui. Aperto tutti i giorni, il tuo itinerario può includere anche sentieri escursionistici e non solo: ti sveliamo tutto.

Come visitare il Vulcano Poas

Non mancano naturalmente i tour da prenotare (con largo anticipo) che ti portano alla scoperta delle bellezze del Vulcano Poas a San José in Costa Rica: passeggiare in un cratere vulcanico? Sì, è possibile, e questo è profondo ben 300 metri. Si trova esattamente a 2.708 metri di altitudine, e dal 1989 sono in aumento le emissioni di gas e la zona è interessata dal fenomeno delle piogge acide. Ben due i crateri che si trovano sulla cima: quello principale è di 1.5 km di diametro e 300 metri di profondità, mentre il secondo è conosciuto con il nome di Laguna Botos, ed è di acqua fredda.

Non è un territorio ovviamente inesplorato, ma ben servito: aperto, come dicevamo, tutti i giorni dalle 8 fino alle 3:30 del pomeriggio, sono presenti tutti i servizi indispensabili, tra cui un ufficio informazioni, un negozio di souvenir, acqua potabile, bar. E, ovviamente, belvedere naturali che ti attendono per mostrarti la potenza della natura.

Cosa vedere al Vulcano Poas: i nostri consigli 

Il Poas è tra i Parchi Nazionali più amati e visitati della Costa Rica. A 65 km dalla Capitale, il Vulcano è una delle attrazioni naturalistiche da non perdere, che ha una lunga storia di eruzioni alle spalle (e risale a ben undici milioni di anni fa). Questa tappa escursionistica è incredibilmente bella, ma va programmata con attenzione: organizzati durante la stagione secca, quindi da gennaio ad aprile, e prevedi di rimanere per non più di 20 minuti, poiché le esalazioni non consentono una visita prolungata.

L’ora migliore per vedere il Vulcano Poas è al mattino, nelle ore meno nebbiose in ogni caso: con un pizzico di fortuna, tempo permettendo, potresti persino scorgere ambedue i mari che bagnano la Costa Rica, ovvero il Mar dei Caraibi e l’Oceano Pacifico. Il sentiero che parte dal cratere principale porta alla Laguna Botos, che si caratterizza per le sue acque cangianti: un mix di verde e blu che lascia senza fiato. Il percorso dura circa 10 minuti (è anche il tempo “massimo” in cui è consigliabile rimanere nel punto panoramico del cratere attivo) e le guide accompagnano i gruppi.

Vale la pena di ritagliarti del tempo anche per visitare i dintorni del vulcano: circondato dalle foreste, diverse sono le specie di animali che abitano nella natura, tra cui scoiattoli, marmotte, rane e uccelli (ben 79 specie, alcune molto rare). Sconsigliata la visita durante il weekend, quando è affollato da turisti: questo luogo merita di essere scoperto con un po’ di tranquillità. Naturalmente, in base all’attività del vulcano, può essere chiuso in qualsiasi momento: questa è, del resto, tutta la potenza e la meraviglia della natura.

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Bob Marley Museum a Kingston: il santuario della musica reggae in Giamaica

Fare un viaggio in Giamaica significa potersi tuffare in un mare incredibile, ammirare meraviglie naturali degne di un paradiso e godere anche di luoghi diventati ormai dei veri e propri santuari, eletti a tale carica dagli amanti della musica in generale. Se, infatti, per gli appassionati di musica reggae è quasi obbligatorio andare una volta nella vita a visitare il Bob Marley Museum di Kingston, per tutti gli altri amanti delle 7 note è un ottimo modo per rendere omaggio a chi – che piaccia o meno – abbia fatto la differenza.

Un viaggio in Giamaica porta spesso la voglia di stare in spiaggia e non c’è nulla di male in tutto questo. “Sacrificare” un giorno per ammirare il Bob Marley Museum regala un’esperienza altrettanto densa, positiva e capace di generare grandi ricordi.

Dove si trova il Bob Marley Museum in Giamaica

Kingston è la capitale della Giamaica ed è una città che, talvolta, può essere anche socialmente problematica. Lo sapeva bene Bob Marley, dato che viveva proprio lì, al nr.56 di Hope Road. A quell’indirizzo, infatti, si trova quella che fu la sua abitazione dal 1975 al 1981, anno della sua morte. Dal 1970 era usata dal gruppo di Bob Marley – The Wailers – come sede della loro casa discografica. Il musicista giamaicano la acquistò anni più tardi per continuare a mantenerla sede della propria attività lavorativa ma facendola diventare anche una residenza.

Appartiene ancora oggi alla famiglia Marley: fu, infatti, la vedova di Bob – Rita – a volerla trasformare in un museo, poco dopo la morte del marito. La casa al 56 di Hope Road a Kingston fu il luogo in cui alcune persone cercarono di assassinare Bob Marley. Oltre a questo, l’indirizzo è diventato il titolo di una canzone del gruppo americano Sugar Ray, pubblicata nel 2003.

Per la Giamaica, il Bob Marley Museum è molto più di un’attrazione turistica. È un simbolo che racconta quanto sia importante la capacità di unire le persone nel nome della musica. Come ben raccontato nel recente film (One Love), splendida biopic alla sceneggiatura della quale ha partecipato anche la famiglia Marley stessa, Bob ha usato la sua arte per combattere l’oppressione e promuovere la giustizia sociale. La sua musica, intrisa di messaggi di resistenza e speranza, continua a ispirare generazioni in tutto il mondo.

Organizzare la visita al Bob Marley Museum a Kingston in Giamaica

Fonte: Gerry Images

Bob Marley Museum: un luogo per chi ama la musica

Come organizzare una visita al Bob Marley Museum

Questo importante luogo di riferimento per la musica reggae si può visitare solamente prenotando un tour, tra quelli proposti direttamente dalla fondazione che lo gestisce. Il tour più semplice, che prevede la visita alla casa e tutte le spiegazioni possibili sul luogo e sulla vita di Bob Marley, costa 25$ per un adulto e 12$ per bimbi e ragazzi, dai 4 ai 12 anni. Sopra quell’età, i ragazzi pagano come un adulto e sotto i bimbi sotto i 4 anni entrano gratuitamente.

Perché il Bob Marley Museum di Kingston si visita con la guida e un tour prefissato? Semplice: la casa è piena di oggetti e memorabilia appartenuti a Bob e alla sua famiglia. È praticamente stata lasciata così com’era, nel momento il cui il musicista è morto. Al suo interno c’è davvero molto della vita di tutta la famiglia Marley, così come di tutti i loro collaboratori professionali e amici di ogni genere.  Oltre a questo, all’interno della casa c’è ancora molta attrezzatura tecnica legata alla produzione stessa della musica.

Sono previsti anche dei tour che offrono anche la sola esperienza dentro gli studi musicali, che si trovano a circa un quarto d’ora d’auto dal Bob Marley Museum, sempre a Kingston. La fondazione che gestisce il Bob Marley Museum offre anche una proposta di visita combinata, che porterà i visitatori sia nella casa che negli studi di registrazione, chiamati Tuff Gong. Un’occasione davvero grande per chi ama la musica di ogni genere. Quest’ultimo tipo di tour dura un’ora e mezza e costa 40$ per un adulto (il prezzo per bimbi e ragazzi è di 24$).

I biglietti si possono comprare online ed è meglio prenotare in anticipo la propria visita. Molti tour operator locali, ai quali si affidano anche i principali resort presenti sull’isola, organizzano tour sicuri e ben strutturati che portano i turisti a Kingston, dalle principali località della costa come Montego Bay o Negril, luoghi che spesso sono la base perfetta per chi sceglie di trascorrere una vacanza in Giamaica.

La durata di un viaggio verso Kingston, da queste località, si aggira attorno intorno alle 4 ore di bus. Molti di questi tour prevedono un solo costo che comprende bus di andata e ritorno, visita guidata al museo e pranzo alla caffetteria del museo. Si tratta di soluzioni molto pratiche e decisamente molto sicure per tutti i tipi di viaggiatori.

La statua di Bob Marley a Kingston, Giamaica

Fonte: Getty Images

La statua di Bob Marley a Kingston, Giamaica

One Love Café: un’occasione ghiotta per conoscere la Giamaica

Parlando di Bob Marley non si può non citare il rastafarianesimo, la religione di ispirazione cristiano-copta etiope, che è stata alla base della vita del cantante, fin dai primi incontri con sua moglie Rita, quando erano poco più che due ragazzini dei sobborghi di Kingston. Chi segue questa religione abbraccia un vero e proprio stile di vita che si riflette in molti ambiti, uno dei quali è la cucina. Visitare il Bob Marley Museum a Kingston offre anche la possibilità di incontrare questo lato della Giamaica.

La caffetteria del museo, infatti, è un luogo perfetto per conoscere alcuni piatti tipici e per comprendere un po’ di più l’aspetto gastronomico del rastafarianesimo. Il luogo in questione si chiama – guarda caso – One Love Café e accoglie i visitatori che esplorano questo museo di Kingston, dal lunedì al sabato, dal mattino fino alle 16.30.

Gli eventi del Bob Marley Museum a Kingston

Un luogo come questo museo non può essere anche un collettore di eventi significativi e culturalmente molto importanti. L’area, infatti, prevede anche una zona per concerti intimi e contenuti e sono molto i musicisti, di ogni nazionalità, che cercano di ottenere la possibilità di un concerto in quel luogo così potente e ancora carico di ispirazione. Assistere a un concerto presso il Bob Marley Museum di Kingston è un qualcosa che vale il viaggio in Giamaica.

Gli eventi organizzati al Bob Marley Museum si tengono in giardino, dove si trova una statua in bronzo di Bob Marley, realizzata da Alvin Marriott per rendere omaggio alla memoria del musicista giamaicano.

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Cosa vedere alla Baia dei Porci di Cuba

Stai pianificando un viaggio a Cuba? Tra i luoghi che non puoi perdere c’è la baia dei Porci, protagonista del tentativo di invasione da parte degli States nel ’61 per ribaltare il governo comunista di Castro è oggi un simbolo di resilienza ma è soprattutto apprezzata da snorkeler e subacquei per le incantevoli spiagge da sogno. Cosa vedere alla baia dei Porci di Cuba? Scopriamolo insieme.

Perché si chiama baia dei Porci?

Prima di immergerci a comprendere pienamente su cosa vedere e cosa fare partiamo dal nome. Contrariamente a quanto potrai pensare, non si fa riferimento agli animali da fattoria ma ad una specie di pesce conosciuto scientificamente come sufflamen verres ma che i local chiamano cochinos, un sinonimo di “maiale” in lingua spagnola. Popolando riccamente i fondali, non è difficile comprenderne il motivo del nome.

Storia della Baia dei Porci di Cuba

Oggi è un luogo cult per chi sceglie di visitare Cuba ma in passato è stato un simbolo di controverse operazioni militare, la più famosa proprio durante la Guerra Fredda. L’evento centrale che ha interessato la zona è l’invasione del 1961, miseramente fallita: gli Stati Uniti avevano l’obiettivo di rovesciare l’allora governo comunista di Fidel castro ma non ci sono riusciti.

L’operazione che ha interessato la spiaggia nel ’61 è partita più indietro nel tempo e precisamente nel 1959 in occasione della rivoluzione cubana che ha visto l’ascesa di Fidel Castro dopo la caduta del dittatore Fulgencio Batista. Cuba con i suoi moti rivoluzionari ha preoccupato profondamente gli USA che vedevano l’espansione comunista come un’autentica minaccia alla sicurezza. Nel 1960, l’allora amministrazione Eisenhower ha deciso di organizzare e pianificare un’azione per destabilizzare il regime. Si deve però al presidente John F. Kennedy il via libera definitivo dell’operazione che si è svolta nel 1961.

Il piano aveva come scopo l’addestramento di alcuni esuli cubani anti-castristi, con il supporto della CIA e il sostegno della popolazione locale. L’operazione, passata alla storia con il nome di Brigata 2506, comprendevano circa 1.400 uomini. Tutto è stato però segnato da errori strategici e tattici importanti che hanno portato al fallimento: basti pensare che le forze di Castro erano già state informate e quindi hanno mobilitato rapidamente truppe e aviazione.

In poche ore, le forze d’invasione furono circondate e costrette alla resa. Il 19 aprile, dopo 72 ore di combattimenti, l’invasione era già fallita. La maggior parte dei membri della brigata fu catturata e successivamente scambiata con prigionieri cubani e aiuti umanitari. Dal punto di vista internazionale, le conseguenze sugli States furono disastrose rafforzando persino il legame tra Cuba e l’Unione Sovietica.

Il museo a playa Girón

Se non vuoi limitarti ad una vacanza di mare ma vuoi comprendere a pieno le radici e la storia di Cuba inserisci nel tuo itinerario una visita del museo a playa Girón. L’esposizione è dedicata all’invasione fallita del 1961, quando esuli cubani, sostenuti dagli Stati Uniti, tentarono di rovesciare il governo di Fidel Castro. All’interno potrai esplorare la collezione di fotografie, documenti storici, armi e oggetti personali dei combattenti, che raccontano in dettaglio la cronaca di quei giorni drammatici. Avrai modo di approfondire attraverso una prospettiva unica sulla resistenza del popolo cubano e sulle dinamiche geopolitiche che hanno interessato gli anni della Guerra Fredda. È un luogo che non solo educa, ma ispira riflessioni profonde sulla lotta per l’indipendenza e sulla determinazione di un popolo a difendere la propria sovranità.

Il museo alla Baia dei Porci a Cuba

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Il museo che racconta la storia della Baia dei Porci

Le spiagge più belle della baia dei porci

Cuba è una meta amatissima per i suoi colori, la vita vivace e il suo panorama storico e culturale ma è anche una bellissima destinazione per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni o semplicemente per chi cerca un luogo incantevole in cui godersi il mare.

La Baia dei Porci, nella costa sud di Cuba, si distingue per splendide spiagge tutte da scoprire. Partiamo da playa Girón considerata persino dai local come la più suggestiva. Nota alla storia per l’invasione fallita degli USA, oggi rappresenta pienamente un simbolo di resistenza e orgoglio nazionale. Le acque sono limpidissime e quindi particolarmente indicate per lo snorkeling: non hai idea di quanto sia suggestivo immergersi e scoprire coralli colorati e tantissimi pesci tropicali. A circa 10 km da qui si trova punta Perdiz, un vero paradiso per gli appassionati di immersioni: circondata dalla barriera corallina e a soli 100 metri della riva, vanta un fondale ricco di vita.

Non lontana puoi raggiungere playa Larga chiamata così proprio perché si estende per diversi chilometri ed è caratterizzata da una lunga distesa di sabbia bianca e fine oltre ad un fondale calmo. Davvero interessante in questa zona è una parete naturale che si innalza per oltre 300 metri di altezza e con una caduta verticale di 30 metri, una formazione apprezzatissima dai subacquei di tutto il mondo che sanno di poterla raggiungere dalla riva senza nemmeno il supporto di una barca.

Leggermente più isolata è caleta Buena, assolutamente pittoresca e perfetta per chi ama lo snorkeling: qui il fulcro è proprio la natura selvaggia ed incontaminata e sono agilmente raggiungibili le grotte di Bellamar che hanno più di 300.000 anni.

Playa larga a Cuba

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Playa larga, tra le spiagge più belle della Baia dei Porci a Cuba

Scoprire la Ciénaga de Zapata

La baia dei Porci appartiene alla più ampia riserva naturale della Ciénaga de Zapata, una delle più aree paludose dei Caraibi più ampie. La riserva è un vero e proprio santuario per la fauna e la flora locali, tanto che si contano oltre 900 specie di piante e un’ampia varietà di animali, tra cui uccelli, rettili e mammiferi. Gli appassionati di birdwatching troveranno l’area particolarmente interessante, poiché ospita specie endemiche come il trogone di Cuba e il fenicottero rosa.

Cueva de los Peces

La Cueva de los Peces è un cenote naturale, il più profondo di Cuba, che si trova a pochi chilometri da Playa Girón; si tratta di un luogo incredibilmente suggestivo per chi desidera fare snorkeling o semplicemente nuotare in acque cristalline circondate dalla natura. La sua particolarità è che si tratta di un lago d’acqua dolce collegato al mare, con una profondità di oltre 70 metri, il che lo rende un luogo affascinante per i subacquei.

 

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Le Blue Mountains, il gioiello nascosto della Giamaica

La Giamaica non è solo spiagge e palme da cocco ma custodisce un fantastico segreto, un luogo incantato dove osservare incredibili panorami montani, dedicarsi all’approfondimento culturale, fare attività sportiva e gustare dell’ottimo cibo: stiamo parlando delle Blue Mountain, la zona d’origine fresca e nebbiosa di uno dei caffè più pregiati e costosi del mondo. Le Blue Mountain formano la catena montuosa più lunga dell’isola, al confine orientale della Giamaica e presentano scenari maestosi, un’area ancora poco esplorata che è anche la fonte del profumatissimo Blue Mountain Coffee, famoso in tutto il mondo. Visitare la Giamaica non sarebbe un’esperienza completa senza trascorrere qualche giorno alle Blue Mountain e ricorda di portare con te dell’abbigliamento pesante, visto che ti troverai sulla quinta vetta più alta di tutti i Caraibi e nelle giornate più limpide, dalla cima potrai vedere persino Haiti e Cuba. Per chi cerca di scaricare l’adrenalina o per chi cerca un’esperienza più intima e rilassante, la montagna offre proprio tutto questo. Qui l’aria è un po’ più frizzantina, l’acqua un po’ più fresca e il cielo un po’ più blu. Andare alle Blue Mountain significa lasciarsi sorprendere e trasportare oltre i sentieri battuti.

blue mountains

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Panorama sulla catena delle Blue Mountains

Scoprire le Blue Mountain

Quest’area della Giamaica difficilmente viene raggiunto dai turisti stranieri, eppure è un vero gioiello. La vetta più alta delle Blue Mountain supera di quasi 500 metri la più grande stazione sciistica della Francia. Qui, i maiali selvatici e il coniglio, simile a un porcellino d’India, si aggirano nella “foresta elfica” sotto i pini avvolti nella nebbia. Viste panoramiche, cascate e foreste pluviali lussureggianti: le Blue Mountain offrono un ambiente rilassato ideale per gli amanti della natura che desiderano vivere un’esperienza al di fuori dei sentieri battuti (o del trambusto della città), e per chi vuole conoscere meglio la Giamaica.

La montagna offre la possibilità di godere della natura al suo massimo splendore sia per gli spiriti più avventurosi che per coloro che desiderano un’esperienza più rilassata. Potrai provare l’adrenalina dei sentieri escursionistici a piedi o in bicicletta, oppure rilassarti con un picnic in vetta ascoltando le fresche cascate che scendono dalle cime. Sali in bicicletta e scendi dolcemente di 1200 metri: ti troverai accanto a mandarini e alberi di soursop, senza quasi pedalare, fino a raggiungere una cascata nella giungla e una piscina. Assaggia il caffè giamaicano e tocca i chicchi che crescono nei campi. Consuma un abbondante pranzo e per finire, percorri la zipline più alta e più lunga della Giamaica. La montagna è una bellezza assoluta e un tesoro che aspetta di essere esplorato e vissuto.

uccellino giamaica

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Il Todu della Giamaica che potrai osservare durante la tua escursione alle Blue Mountain

Andare in bicicletta sulle Blue Mountain

Si dice che i modi migliori per vivere questa zona siano a piedi e in bicicletta. Le Blue Mountain ti offrono la splendida opportunità di vedere la Giamaica attraverso un tour in bicicletta in discesa che ti terrà con il fiato sospeso, letteralmente! Immergiti nella ricca storia e cultura dei Caraibi e crea ricordi straordinari mentre pedali attraverso il terreno montuoso. Catturerai momenti bellissimi con le persone che ami in un’avventura unica nella vita, che mette in mostra i panorami della Giamaica che si possono ammirare solo dalla vetta più alta del Paese.

Escursioni sulle colline

Si dice che l’escursionismo offra numerosi benefici a chi cerca di mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, rilassa e concentra la mente e offre l’opportunità di godere di una vista panoramica sulle vette e sui pendii della valle. Esplora i fitti sentieri boscosi, respira l’aria fresca e pulita ascoltando il cinguettio delle oltre cento specie di uccelli che incontrerai lungo il sentiero e goditi l’avventura. Ci sono percorsi escursionistici per diversi livelli di abilità. I sentieri brevi sono adatti a coloro che desiderano una passeggiata facile tra la flora e la fauna e i sentieri più lunghi per coloro che desiderano qualcosa di più impegnativo dal punto di vista fisico. Si può anche scegliere di fare un’escursione notturna. È molto più tranquilla, completamente al buio tranne che per le torce dei partecipanti, e ti porterà in cima in tempo per assistere a un’alba mozzafiato. Una volta arrivati in cima, ci si rende conto che il viaggio ne è valso la pena. Questa attività non è adatta a tutti: non è necessario essere degli sportivi di alto livello per completare questo tour, ma preparati a camminare per circa 3 o 4 ore per raggiungere la vetta e altrettante per il ritorno.

Cascate meravigliose

In Giamaica si dice che sia possibile lavare via le preoccupazioni presso una qualsiasi delle cascate situate nelle Blue Mountain. Dopo aver fatto escursioni a piedi o in bicicletta tra le montagne, bagnati i capelli tuffandoti nelle cascate e goditi la freschezza dell’acqua. Forse farà un po’ freddo, ma vivrai la natura nella sua forma più pura e incontaminata, mentre l’acqua batte e massaggia via tutti i tuoi dolori e problemi.

Blue Mountains cascate

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Fai un tuffo negli specchi d’acqua delle Blue Mountains

Picnic in vetta

Un po’ di buon cibo e una splendida vista: un’esperienza perfetta. Sulla vetta della Blue Mountain, a circa 2000 metri, potrai goderti un bellissimo picnic. Le montagne offrono lo spazio necessarui per srotolare i teli da picnic e diventare un tutt’uno con la natura, respirando l’aria fresca di montagna, guardando il cielo azzurro e gustando del buon cibo. Prenditi un momento di relax, di distensione e, come dicono i giamaicani, di “full yuh belly” (pancia piena), crogiolandoti nella splendida flora e fauna che vi circonda. Difficile trovare di meglio.

caffè blue mountains

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Osserva da vicino la famosa varietà di caffè Blue Mountains

Caffè e conversazione

Blue Mountains è sinonimo di caffè: famoso in tutto il mondo, viene coltivato tra i 2.000 e i 3.000 metri di altitudine in un terreno molto ricco di sostanze nutritive. I pendii più alti sono invece mantenuti allo stato naturale di foreste. Il caffè normalmente consumato in tutto il mondo è il frutto di miscele di caffè di qualità diversa. Quello delle Blue Mountain della Giamaica è conosciuto ovunque perché è un caffè monorigine. Che tu ci creda o no, non sono in molti ad aver bevuto un caffè monorigine e un caffè di questa natura fa davvero la differenza.
Ciò che lo rende così eccezionale sono l’altitudine, la copertura forestale e il clima, che forniscono le condizioni ideali per la coltivazione del miglior caffè del mondo. Alle Blue Mountain potrai partecipare ai vari tour delle piantagioni di caffè: ce ne sono molte in giro, alcune grandi e altre piccole. Potrai osservare i chicchi di caffè prima della loro lavorazione sulle piante che costeggiano i sentieri escursionistici, ma anche passeggiare tra i terreni coltivati e ascoltare il racconto dei contadini di prima mano nei loro campi. È incredibile vedere quei piccoli chicchi rossi e immaginare come possano essere trasformati nel ricco caffè giamaicano, amato e gustato da molti in tutto il mondo. I visitatori possono vedere come i chicchi di caffè vengono raccolti e lavorati per ottenere la preziosa bevanda. Assicurati di portare via con te un po’ di caffè per il tuo picnic in vetta e di acquistarne un po’ anche da riportare a casa.

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Viaggio a Cienfuegos, la bella città nel Sud di Cuba

Cienfuegos, omonima città nella provincia del centro sud di Cuba, è conosciuta come la Bella Città del Mare. Dal 15 luglio 2005, il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio Culurale dell’Umanità per essere un esempio di neoclassicismo e modernità tra le città fondate in America Latina nel XIX secolo. L’architettura di Cienfuegos e il suo elegante e perfetto impianto a forma di scacchiera, ne fanno un gioiello unico e una tappa obbligata per chi vuole conoscere a fondo ogni aspetto dell’isola di Cuba. Si tratta di un eccezionale esempio dell’urbanistica cubana e caraibica del XIX secolo di cui Cienfuegos rappresenta le nuove idee di modernità per quanto riguarda l’assetto della città. A questo, si aggiunge una’area particolarmente apprezzata per i suoi valori ambientali, architettonici e culturali che va dalla fine del lungomare alla zona conosciuta come La Punta. Oltre ai suoi tesori architettonici, Cienfuegos e la regione di cui fa parte, possiedono innumerevoli attrazioni naturali che possono essere visitate individualmente in autonomia o attraverso le escursioni proposte dalle diverse agenzie di viaggio che operano in zona. All’arrivo nella città di Cienfuegos, il visitatore ha a disposizione una rete di alberghi e case private in cui può soggiornare in modo piacevole e sicuro; ognuna delle strutture turistiche infatti è certificata dal Ministero della Salute Pubblica.

Conoscere la storia di Cienfuegos

Cienfuegos è l’unica città di Cuba fondata da coloni francesi sotto la corona spagnola. Il nome le deriva da Don José Cienfuegos Jovellanos, capitano generale dell’isola al momento della nascita della città nel 1829, ed è particolarmente celebre perchè nel 1950 fu teatro di azioni di protesta contro il governo di Carlos Prío e il suo ministro dell’Educazione Aureliano Sánchez Arango. I due politici emanarono misure ritenute dannose per gli studenti che scioperarono e indissero una manifestazione in città. Per sostenere i Cienfuegueros, si recarono qui i leader della Federazione degli Studenti Universitari, Fidel Castro Ruz ed Enrique Benavides, che poco dopo il loro arrivo furono arrestati dalla polizia con l’accusa di aver incitato al disordine e furono processati dal Tribunale di Emergenza di Santa Clara. In quel processo, Fidel assunse la propria difesa e i due furono assolti. In quella sede il giovane avvocato Fidel Castro denunciò gli abusi del governo e della forza pubblica contro il popolo e si trasformò da accusato in accusatore. Anni più tardi, per la città iniziò una nuova fase di sviluppo economico, politico e sociale e dal 1976, con la nuova divisione politica amministrativa, Cienfuegos divenne la capitale della provincia.

Che Guevara Cienfuegos

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Una dedica a Che Guevara a Cienfuegos

Scopri la natura rigogliosa di Cienfuegos

Cienfuegos vanta ecosistemi marini, coste e montagne di grande diversità biologica, che ne influenzano la flora e la fauna, tutte da scoprire. A venti minuti di auto dalla città si trova il rifugio faunistico Laguna Guanaroca – Gavilán, luogo ideale per il birdwatching: potrai osservare le colonie di fenicotteri rosa, la cartacuba e il tocororo. Il tour si effettua a piedi nella prima parte e poi in piccole barche a remi che ti porteranno a vedere da vicino l’habitat naturale di diverse di queste specie.

Nelle vicinanze si trova anche il Giardino Botanico, il più antico di Cuba, situato nelle aree circostanti la città di Pepito Tey, precedentemente chiamata Soledad del Muerto centrale. Oggi in questo territorio si possono apprezzare più di 2000 specie di piante, che rappresentano 670 generi di 125 famiglie, per lo più arboree; circa il 70% degli esemplari sono esotici. Il giardino è anche un centro riconosciuto per la ricerca scientifica. La visita guidata comprende un solarium e una serra.

Un’altra delle meraviglie naturali che incantano ogni visitatore è la catena montuosa di Guamuhaya. Questo sito, precedentemente conosciuto come alture di Sancti Spíritus – Trinidad, è il gruppo montuoso più importante del centro di Cuba ed è caratterizzato da alte cime e profonde valli, da una vegetazione lussureggiante, da specie endemiche di flora e fauna, dai suoi salti d’acqua e dalle piantagioni di caffè che adornano questi luoghi.

Sulla strada per Trinidad puoi anche visitare l’Hacienda La Vega, dove assaggiare il formaggio creolo e fare un’escursione a cavallo per conoscere l’area. Alla fine di questo tour avrai l’opportunità di fare un bagno rinfrescante in una piccola spiaggia conosciuta come Caleta de Castro e di gustare un tipico pranzo cubano.

Natura Cienfuegos

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La natura rigogliosa nei dintorni di Cienfuegos

Una giornata in spiaggia a Cienfuegos

Le spiagge sono un’altra attrazione della zona, a partire da Baia di Jagua, che circonda la città. A soli 18 km di distanza c’è la bellissima spiaggia di Rancho Luna,  dalla sabbia fine e soffice, bagnata dal blu del Mar dei Caraibi. È uno dei luoghi migliori per lo snorkeling e le immersioni, grazie alla varietà di navi affondate e al gran numero di pesci e coralli che vi abitano. Anche altre spiagge della zona, come Guajimico, Playa Inglés e Yaguanabo, seducono per la loro bellezza. Si trovano tutte sulla strada per Trinidad. Più distante, a 52 km dalla città di Cienfuegos, c’è anche la zona conosciuta come “El Castillo de Jagua” (il castello di Jagua), una città di pescatori proprio di fronte alla strada. Lì potrete godere di sole e spiaggia al Rancho Club e Jagua campings.

Spiaggia Rancho Luna

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Passa una giornata sulla magnifica spiaggia di Rancho Luna

Cosa vedere e cosa fare in città

Cienfuegos, conosciuta anche come “La Perla del Sur” (la Perla del Sud) o “La Linda ciudad del mar” (la Bella Città del Mare), ha diverse attrattive che incantano i visitatori al loro arrivo, come il centro storico e la zona protetta di Punta Gorda. Le attrazioni da vedere sono molte, eccone qui quelle che ti consigliamo di non perdere:

Piazza José Martí e dintorni

In questa piazza si trovano le basi urbanistiche e architettoniche che caratterizzano Cienfuegos, dove il neoclassico e l’eclettismo si uniscono. Con le dimensioni più grandi del Paese, quasi 2 ettari – il doppio delle dimensioni standard stabilite dalle Leggi delle Indie, un esempio eccezionale tra le città del XIX secolo – in questa piazza si trovano la statua di José Marti, le due coppie di leoni, le fontane, il pergolato, l’Arco di Trionfo, oltre a diversi busti realizzati alla memoria di importanti personalità cubane. Nell’area circostante si trovano gli edifici più importanti dal punto di vista culturale, politico, religioso e amministrativo. Questa piazza e i suoi dintorni sono stati dichiarati Monumento Nazionale il 10 ottobre 1978.

Jose Marti Cienfuegos

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Panoramica sul bel centro di Cienfuegos

Arco di Trionfo

L’Arco di Trionfo, unico di questo tipo a Cuba, fu costruito con uno sforzo volontario dai lavoratori della città. L’idea nacque nel circolo rivoluzionario diretto da Rita Suarez del Villar, “la cubanita” (la piccola signora cubana), come parte dei festeggiamenti per la nuova Repubblica nata il 20 maggio 1902. Gli operai hanno iniziato questo lavoro il 1° maggio e solo due settimane dopo lo avevano già terminato. Durante l’inaugurazione c’erano tre bandiere in cima all’arco, quella cubana, quella di Cienfuegos e una rossa con tre numeri otto al centro che rappresentavano i lavoratori e le loro tre aspirazioni principali: 8 ore di lavoro, 8 ore di riposo e 8 ore per migliorare le conoscenze culturali.

Scuola di San Lorenzo e Santo Tomas

La scuola di commercio e artigianato dell’inizio del XIX secolo è un progetto nato dagli uomini più facoltosi di Cienfuegos. Rilevante per le sue dimensioni e per l’uso di elementi del neoclassico, questa scuola è stata testimone di diversi fatti storici, sociali e culturali importanti. Oggi è la sede della scuola superiore “5 de Septiembre”.

Teatro Tomas Terry

Uno dei tre teatri vernacolari di Cuba, esempio della scena cubana del XIX secolo. Inaugurato nel 1890, questo teatro di stampo italiano è stato testimone di numerosi spettacoli di artisti locali, nazionali e internazionali. Ha un grande valore artistico per i dipinti sul soffitto, sulle pareti interne e nei balconi; tutti realizzati da Camilo Salaya Toro, artista spagnolo che viveva in città in quel periodo. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00. Gli spettacoli si svolgono secondo il cartellone.

Teatro Cienfuegos

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Il bel teatro Tomas Terry di Cienfuegos

Palazzo Ferrer (Casa della Cultura di Cienfuegos)

Costruito dal mercante e proprietario terriero spagnolo Jose Ferrer Sirés su progetto di Pablo Donato Carbonell, un architetto di Cienfuegos. L’edificio fu terminato tra il 1917 e il 1918, pronto per essere utilizzato dalla famiglia Ferrer, che in precedenza viveva a Villa Teresa a Punta Gorda. Si dice che la famiglia vi abbia vissuto solo per un breve periodo, durante il quale ricevette Enrico Caruso come ospite durante le sue esibizioni nel Teatro Tomas Terry. Quando la famiglia Ferrer si trasferì all’Avana, Isidoro Cacicedo, uno degli uomini più ricchi della città, e la sua famiglia, vennero a vivere nel palazzo fino al 1970. Il primo piano fu utilizzato per aprire la farmacia “La Cosmopolita” all’inizio degli anni Quaranta e vi rimase fino a pochi anni dopo il trionfo della Rivoluzione cubana, quando fu nazionalizzata e trasformata in un magazzino di forniture mediche. Questo edificio ha assunto un valore culturale quando vi è stata installata la Casa della Cultura di Cienfuegos e oggi è un eccellente punto di osservazione da cui si possono scattare le più belle immagini di Piazza José Marti. Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00.

Galleria d’arte Maroya

Antica casa della famiglia Díaz de Tuesta, è uno dei pochi edifici che conserva la struttura coloniale nelle pareti, nel soffitto e nelle finestre. Oggi è la sede commerciale ed espositiva del Fondo Cubano di Beni Culturali. Presenta una variegata offerta di artigianato, abiti fatti a mano, dipinti, mobili tradizionali e moderni, attività culturali legate alle esposizioni, sfilate di moda e così via.

Bar-Caffetteria El Palatino

Il Palatino è una delle costruzioni più antiche della città. Ha caratteristiche specifiche del XIX secolo con radici nell’architettura di Trinidad. Inoltre, è un luogo di punta della gastronomia di Cienfuegos dove potrai gustare un ottimo “mojito”.

Casa del Fondatore

La casa del fondatore della città, Don Luis D’Clouet, risale alla prima metà del XIX secolo ed è uno dei pochi esempi di architettura domestica in stile neoclassico. Durante le diverse fasi storiche, questa casa ha funzionato come istituzione commerciale, industria del caffè, centro turistico e gastronomico. Oggi è un negozio di souvenir e prodotti cubani.

Cattedrale “Nuestra Señora de la Purísima Concepción”

Situata quasi nello stesso luogo in cui fu celebrata la prima messa nel 1819 dal sacerdote Antonio Loreto Sanchez, la cattedrale è  considerata uno degli edifici più antichi della città. La costruzione partì nel 1833 con una torre di 20 metri e dal 1845 iniziò a funzionare come chiesa. La seconda torre, di 36 metri, fu terminata nel maggio 1852. Lo stile architettonico è dorico sia nella facciata che all’interno.

Fortezza “Nuestra Señora de los Ángeles de Jagua”

È uno dei simboli di questa provincia. La fortezza “Nuestra Señora de los Angeles de Jagua” fu costruita nel 1745. Il progetto fu realizzato da José Tantete che disegnò questo edificio in pietra, con una struttura cubica, due livelli e un ponte levatoio. Durante il XVIII secolo servì a proteggere la città dagli attacchi dei pirati, ma nel 1762 ebbe un ruolo importante nella storia cubana quando fu sede del governo militare spagnolo durante la breve occupazione inglese a Cuba. È stato dichiarato Monumento Nazionale il 10 ottobre 1978.

Fortezza de Jagua Cienfuegos

Fonte: iStock

La fortezza di Cienfuegos vista dal mare

Come arrivare a Cienfuegos, Cuba

Grazie alla sua posizione geografica, Cienfuegos presenta condizioni eccellenti per l’arrivo dei visitatori attraverso diversi mezzi: strade, aeroporti, porti e moli.

Arrivare in aereo:

L’Aeroporto Internazionale Jaime Gonzales dista soli 3 chilometri dal centro di Cienfuegos

Arrivare via mare:

Si può raggiungere Cienfuegos via mare attraverso la Marina Marlin Cienfuegos, situata nella zona di Punta Gorda, a soli 2 chilometri dal centro, con una capacità di 56 ormeggi. All’arrivo a Cienfuegos vengono offerti i servizi di visto e controllo, mentre una volta attraccata la barca, avrai a disposizione servizi adeguati: acqua, elettricità, pasti e bevande in vendita presso il negozio della marina. Inoltre, a Cienfuegos arrivano anche le crociere, il Cruisers Terminal Olympia Medina, situato a 1 chilometro dal centro storico, dispone di servizi di dogana, immigrazione e informazioni turistiche.

Arrivare in auto:

Cienfuegos dista 270 chilometri da L’Avana, 82 chilometri da Trinidad e 72 chilometri da Santa Clara. C’è un’intera rete di bus, coperta da Viazul e Transtur, che collega la destinazione con il resto del Paese. Il servizio inoltre è disponibile 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Se desideri guidare, potrai noleggiare un’auto attraverso l’Azienda di Trasporto Turistico (Transtur) che dispone di 6 uffici di noleggio auto e 1 per le moto.

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Viaggio nell’Avana storica: il quartiere la Habana Vieja

Chi ama viaggiare prima o poi sente il bisogno di visitare Cuba. Un richiamo forte che va a ritmo di rumba, salsa e son cubano e che attira i visitatori come una sirena che ammalia e incanta per il suo carattere così distintivo. Basta chiudere gli occhi e pensare alla sua vivacità per trovarsi immediatamente a passeggiare tra le stradine acciottolate della sua capitale: l’Avana. Meolodica solo a pronunciarla, la capitale di Cuba è una vera e propria poesia percettiva dal fascino malinconico fatta di colori, suoni e profumi. Una fotografia arrivata direttamente dal passato che si riflette sulle carrozzerie sbiadite delle sue auto anni ‘50 e sulle facciate dei suoi palazzi storici dall’intonaco scrostato che regalano quel tocco di decadentismo romantico che ci si aspetta da qualsiasi luogo esotico del mondo. Visitare l’Avana è una vera e propria esperienza sensoriale e per viverla a fondo, entrando a pieno ritmo nella sua atmosfera vivace, basta camminare per le strade del suo quartiere più storico: la Habana Vieja.

Un tuffo nel passato tra le strade de la Habana Vieja

Cuore pulsante di Cuba, la Habana Vieja batte a un ritmo tutto suo fatto d’incontri tra un passato lento e un presente moderno che sfreccia veloce tra le sue vie. Artisti di strada, musicisti e venditori ambulanti si muovono sicuri all’ombra delle architetture coloniali che caratterizzano il quartiere e delle antiche dimore che, oggi, ospitano caffè, ristoranti ed esercizi di ogni tipo e genere. La Habana Vieja non è un semplice quartiere ma un vero e proprio ecosistema dove la storia e la cultura cubana si intrecciano in un appassionato abbraccio offrendo ai visitatori un’esperienza inebriante che profuma di tabacco e Rum. Nonostante il quartiere si sviluppi lungo pochi chilometri, c’è così tanto da vedere che ti ci puoi perdere per un giorno intero e, nonostante ciò, non riuscire a vedere tutto. Punteggiata da meraviglie architettoniche, nella zona di Habana Vieja si contano quasi 1.000 edifici d’importanza storica, provenienti da epoche diverse e con innumerevoli stili; dal coloniale al liberty passando per le trame arzigogolate del barocco, il quartiere è un museo a cielo aperto dove ammirare gli edifici più belli di tutte le Americhe. Prima di svelarti le migliori attrazioni de la Habana Vieja ti consigliamo di entrare nel mood di questa città, dove la lentezza viene elogiata e dove per ogni cosa c’è il giusto tempo.

La Habana Vieja: tutto quello che non puoi perderti

Tipica auto d'epoca de la Habana Vieja

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Tradizionale auto anni ’50 nel quartiere storico dell’Avana

Il modo migliore per scoprire l’anima di questo quartiere è girarlo a piedi. Sarà difficile non passare tutta la giornata con il naso all’insù ad ammirare gli splendidi palazzi storici che fiancheggiano le strade e le insegne rovinate di negozi antichi e taverne tradizionali. Abbiamo raccolto tutte le attrazioni principali de la Habana Vieja per un itinerario a piedi da togliere il fiato.

Le quattro piazze de la Habana Vieja

Partiamo dal presupposto che il quartiere antico della capitale cubana ruota principalmente attorno a quattro piazze. Pertanto, se vuoi scoprire davvero l’anima de la Habana Vieja, un passaggio in tutte le quattro piazze è d’obbligo. Questi quattro gioielli sono:

  • Plaza de la Catedral: la prima tappa del tuo itinerario è una splendida piazza dominata dalla sua celebre cattedrale. Grazie alla maestosa facciata e ai due campanili di altezza diversa, questa cattedrale venne descritta come “una musica plasmata in pietra”. L’edificio venne completato nel 1787, diventando una delle più antiche chiese delle Americhe e fece da casa, prima del trasferimento a Siviglia, alle spoglie dell’esploratore Cristoforo Colombo. Pagando una piccola somma di denaro è possibile salire sui due campanili e ammirare dall’alto le meraviglie de la Habana Vieja.
  • Plaza Vieja: una delle piazze più affascinanti de la Habana Vieja, originariamente chiamata Plaza Nueva è stata fulcro delle attività più importanti della città per secoli e secoli. La piazza è punteggiata da splendidi edifici colorati che spaziano dal neoclassico al liberty. Oggi la piazza è in pieno splendore grazie agli importanti interventi di restauro che hanno contribuito a migliorarne l’aspetto pur mantenendo il suo fascino antico. L’attrazione principale della piazza – oltre alla piazza stessa – è la Cámara Oscura, un dispositivo ottico dal quale godere di meravigliose viste panoramiche sulla città dalla cima della torre. Inoltre, la piazza è sede di numerose gallerie con archi a semicerchio e vetri colorati, tipiche dell’Avana.
  • Plaza de Armas: prosegui il tuo itinerario a piedi verso la terza piazza della città vecchia di Cuba passando per due strade iconiche: Calle Empedrado con il suo stile coloniale e la sua atmosfera vivace regalata dalle musiche dei suoi artisti di strada e Calle Mercaderes, un’altra iconica via molto frequentata dai turisti per il suo aspetto pittoresco. Una volta attraversate queste vie lasciati incantare da Plaza de Armas, la piazza più antica della capitale di Cuba. Progettata intorno al 1520, inizialmente prendeva il nome di Plaza de Iglesia ma, intorno alla fine del XVI secolo, cambiò nome per via del suo nuovo ruolo di piazza per le esercitazioni militari. La piazza attuale e lo stile dei suoi edifici affondano le radici alla fine del 700. Tra le attrazioni da non perdere assolutamente in questa piazza c’è il Castillo de la Real Fuerza, una delle strutture più antiche dell’intera capitale costruito nel XVI secolo. Nel tempo il Castillo ha ricoperto diverse funzioni: prima residenza dei governatori, poi arsenale e, infine, sede del museo de Navegación, dedicato alla storia marittima di Cuba. Oggi, questa suggestiva piazza, ospita un affascinante mercatino di libri di seconda mano, aperto dal lunedì al sabato.
  • Plaza de San Francisco de Asís: la quarta e ultima piazza del nostro itinerario a piedi nella città vecchia dell’Avana è Plaza de San Francisco de Asís, sviluppatasi nelle vicinanze del porto intorno al XVI secolo quando i galeoni spagnoli vi attraccavano nella loro rotta tra le indie e la Spagna. Dominata dalla sua chiesa fu per anni sede di un importante mercato a cielo aperto. Nel 1990 venne completamente restaurata.

La Habana Vieja: i musei da non perdere

Se la tua permanenza a La Habana Vieja ti concede un po’ più di tempo di una fugace visita, abbiamo selezionato 3 musei da non perdere; in base al tuo tempo di permanenza puoi scegliere quanti e quali visitare.

  • Museo de Navegación: inaugurato nel 2008, il Museo de Navegación, è collocato all’interno del Castillo de la Real Fuerza, a Plaza de Armas e ospita importanti esposizioni sulla storia marittima di Cuba testimoniando, tramite un’ampia collezione di artefatti navali e documenti storici, il ruolo fondamentale di questa attività per la capitale cubana. Il museo è aperto dal lunedì alla domenica 9:00 alle 18:30.
  • Museo de la Ciudad: situato all’interno dello splendido Palacio de los Capitanes Generales in Plaza de Armas, questo museo racconta la storia dell’Avana dal suo periodo coloniale fino ai giorni nostri. Già solo il palazzo è una meraviglia da ammirare in tutto il suo splendore: costruito tra il 1770 e il 1780 è un vero capolavoro di architettura barocca. Le sue sale espositive sono colme di artefatti, manufatti, documenti e oggetti storici che ripercorrono tutta la storia della capitale cubana. Meritano anche i magnifici cortili interni. Il museo è aperto tutti i giorni – tranne il lunedì- dalle 10.30 alle 17 e, la domenica, dalle 9 alle 13.
  • Museo de Arte Colonial: ospitato nell’edificio più antico di la Habana Vieja – il Palacio de los Condes de Casa Bayona – questo museo espone una collezione di arredi e arte decorativa coloniale come porcellane, suppellettili, mobili antichi e, per gli amanti dei motori, anche veicoli storici legati alla storia coloniale di Cuba, tra cui una carrozza trainata da cavalli tipica dei Caraibi nel XIX secolo. Il museo comprende in totale quattro sale espositive ed è aperto dal martedì alla domenica dalle 9:30 alle 17:00.

Altre cose da fare assolutamente a La Habana Vieja

Il quartiere storico dell’Avana ha così tanto da offrire che è quasi impossibile descrivere tutte le attrazioni che lo caratterizzano. Come dicevamo all’inizio di questo articolo, è così ricco di storia, cultura e tradizioni che ci potrebbero volere anche più giorni per visitarlo tutto. In questa guida ti abbiamo raccontato le cose principali da vedere, dalle piazze storiche ai musei più importanti. Ora, prima di lasciarti alla creazione del tuo itinerario, ecco altri consigli di cose da provare per entrare appieno nelle atmosfere vivaci di questo incredibile quartiere.

Mangia tipico: lasciati conquistare dal fascino antico e decadente delle piccole taverne nascoste tra le vie de la Habana Vieja e assaggia i piatti tipici della cucina cubana. Balla al ritmo del son cubano, della rumba e di tutte quelle splendide melodie di questa zona del mondo. Gli amanti della musica non possono perdere un concerto al famoso Casa de la Música, dove i ritmi di salsa e son cubano risuonano fino a tarda notte.
Partecipa a una delle tante rappresentazioni di danza o teatro al Gran Teatro de La Habana Alicia Alonso. Infine, immergerti nella tradizione artistica e culturale di Cuba nei mercati locali come Almacenes San José, dove puoi trovare artigianato cubano e opere d’arte uniche.

Ogni angolo di questo quartiere trasuda un fascino unico, che rende questa tappa una visita imperdibile per chiunque abbia deciso di offrire a Cuba la possibilità di incantarlo con la sua vivacità fuori dal comune.

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Crociere ai Caraibi e in Costa Rica, ma a bordo di un veliero

È vero, l’estate è praticamente alle porte e stiamo tutti assaporando le vacanze estive, ma non ciò non toglie che si possa già cominciare a pensare a quelle invernali. Magari si può progettare di fare una crociera tra le spiagge paradisiache dei Caraibi, oppure alla scoperta della natura autentica in Costa Rica. Se l’idea vi piace sappiate che c’è un’incredibile notizia in più: ora si può navigare verso entrambe le destinazioni a bordo di un affascinante veliero.

Le crociere in veliero Star Clippers per la stagione 2024/2025

La compagnia che offre la possibilità di fare crociere in veliero ai Caraibi e in Costa Rica è Star Clippers, che per la stagione invernale 2024/2025 condurrà alla scoperta di questi due angoli del mondo da sogno, ma del resto i Caraibi sono un grande classico della loro programmazione, mentre i viaggi in Costa Rica sono stati ampiamente apprezzati nelle ultime due stagioni, e per questo riconfermati anche per la prossima.

Prenotando in anticipo le crociere in veliero per l’inverno 2024/2025, gli ospiti avranno maggior libertà di manovra, perché potranno selezionare con largo anticipo l’itinerario e la categoria di cabine che preferiscono e nelle date che risultano loro ideali per vivere questa straordinaria esperienza in mezzo ai mari.

Gli itinerari

La stagione invernale Star Clippers inizierà a novembre di quest’anno, momento in cui la flotta al completo raggiungerà i Caraibi. A navigare in questa magnifica zona del mondo saranno la Royal Clipper e il quattro alberi Star Flyer, che alterneranno ciascuna due rotte di settimana in settimana, che avranno come rispettivi home port Bridgetown, Barbados e Philipsburg, St. Maarten. Da Barbados solcheranno i mari ogni sabato le crociere Royal Clipper sulla rotta delle isole Grenadine e delle isole Windward, mentre da St.Maarten Star Flyer raggiungerà ogni settimana le Leeward e le isole del Tesoro.

Il quattro alberi Star Clipper, invece, proseguirà dai Caraibi fino al Canale di Panama e al Pacifico, dove avrà come home port Puerto Caldera in Costa Rica. Anche in questo caso, di settimana in settimana le rotte cambieranno: una navigherà verso sud, raggiungendo le isole di Cohiba e Parida a Panama, mentre l’altra toccherà anche il porto di San Juan del Sur in Nicaragua.

Alle crociere dalla durata sette notti si aggiungeranno quattro da due settimane che vedranno i velieri Star Clipper e Royal Clipper impegnati tra le isole del Mar dei Caraibi e il Canale di Panama. Entrambe in novembre, l’ammiraglia Royal Clipper percorrerà in 14 notti la rotta est-ovest da Barbados a Balboa a partire dal 2 novembre e, dal 16, quella ovest-est che la condurrà ad Antigua. A dicembre, invece, avverrà il passaggio est-ovest di Star Clipper, seguito a marzo 2025 dalla rotta inversa.

Come sono i velieri di Star Clippers

Salire a bordo della Royal Clippers è come vivere un sogno d’altri tempi: è entrata a far parte del Guinness dei Primati per essere il più grande veliero a vele quadre al mondo. È l’unico a 5 alberi, infatti, e con ben 42 vele spiegate e 134 metri di lunghezza. Pur sembrando elegantemente antica, la Royal Clipper è un’imbarcazione altamente moderna, dotata di ogni comfort e dei più avanzati sistemi di navigazione: ideale per una crociera all’insegna dell’avventura, del relax e della tradizione della vela.

Non sono di certo da meno i velieri a quattro alberi, considerati veri e propri gioielli del mare grazie alla loro gloriosa antica bellezza, pur essendo navi da crociera moderne e perfette per coloro che ricercano charme e eleganza vivendo l’atmosfera della leggendaria navigazione a vela.

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Cosa fare tra Punta Cana e Santo Domingo: sole, spiagge e relax

Avete presente la foto più iconica dei Caraibi, dove si vedono spiagge bianche affacciate su acque cristalline costeggiate da fitte palme? Ebbene, questa è la classica immagine della Repubblica Dominicana. È il luogo dei sogni, una terra che è sinonimo di riposo e di relax. Nella Repubblica Dominicana, tra Punta Cana, la località più orientale del Paese, e Santo Domingo, la Capitale, là dove l’Oceano Atlantico incontra il Mar dei Caraibi, città e villaggi si alternano a grandi resort che offrono tutte le comodità di una vacanza con la “V” maiuscola, direttamente sulla spiaggia. Senza dimenticare il verde dei parchi e delle riserve naturali.

Questa è una delle zone più frequentate dal turismo internazionale, tanto che, nel corso degli ultimi decenni, proprio a Punta Cana sono sorti decine di resort, ma anche condomini e proprietà con ville private. Sono tantissimi i divertimenti che questa località offre ai turisti, legati soprattutto alla vita di mare, ma è anche molto comoda per visitare la Capitale dominicana, ricca di storia e di cultura che merita sicuramente un’escursione in giornata.

Punta Cana: la meta mare dominicana no. 1

Punta Cana è una località turistica dominicana “costruita a tavolino”, a partire già dagli Anni Settanta, da un imprenditore locale di nome Frank R. Rainieri. Questo lungimirante personaggio, che ha convertito l’area in una sorta parco tematico, il cui tema scelto è l’Eden: spiagge paradisiache, mare cristallino, sole e intrattenimento per tutte le età e tutte le esigenze. Al primo resort fatto costruire da Rainieri allora se ne sono aggiunti decine di altri nel corso degli anni. Punta Cana, nella provincia di La Altagracia, è la destinazione ideale non soltanto per gli amanti della tintarella, ma anche per i golfisti, con i suoi numerosi campi da golf sparsi lungo tutto il litorale.

Questa località turistica accontenta anche gli appassionati di snorkeling grazie ai fondali ricchi di pesci colorati che si possono ammirare stando a pelo d’acqua. Inoltre, se siete interessati a itinerario storico-culturali potrete visitare l’antica città di Higuey che si torva ad un’ora di auto da Punta Cana. La maggior parte dei resort di questa località provvedono alle famiglie e hanno tutta una serie di parchi di intrattenimento in miniatura per bambini. Le spiagge di Punta Cana sono tutte bellissime, con la sabbia candida e le acque turchesi. Bavaro è forse la più nota di tutte in questa zona, ma anche una delle più conosciute di tutta la Repubblica Dominicana.

Santo Domingo: cosa vedere nella Capitale

Santo Domingo, la Capitale della Repubblica Dominicana, si può visitare anche in giornata se si parte da Punta Cana. La maggior parte dei resort organizza escursioni a pagamento con tanto di guida esperta che sono assolutamente consigliate per conoscere la storia e la cultura del Paese che si visita nel migliore dei modi. Il nome di Santo Domingo le fu dato dal fratello di Cristoforo Colombo, Bartolomeo, perché la città era stata creata il 5 agosto 1498, giorno dedicato a San Domenico.

Volendo, si possono dedicate anche un paio di giorni a questa splendida città coloniale che è stata inserita dall’Unesco nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità. Vi lasceranno senza fiato gli scorci panoramici nelle stradine intorno a Plaza Mayor nel centro storico – anche chiamato Santo Domingo de Guzmán, tra la Cattedrale di Nostra Signora dell’Incarnazione, il palazzo del Viceré e il Cabildo, l’ex Assemblea municipale dei tempi del colonialismo spagnolo.

Boca Chica

Boca Chica è una piccola località che si trova a una trentina di chilometri da Santo Domingo e che, proprio per questo, è frequentatissima degli abitanti della Capitale. Anche qui si trovano resort all inclusive, spiagge di sabbia bianchissima e mare azzurro. La barriera corallina, a solo 500 metri al largo della costa, ha ricchi fondali tutti da esplorare. Inoltre, il centro della cittadina è molto accogliente: ci sono locali aperti tutto il giorno e anche la notte non mancano spazi dove ballare danze caraibiche, merengue in primis, guidati dai giovani dominicani.

La Romana

A 75 chilometri da Punta Cana e a poco più di cento chilometri dalla Capitale sorge la località turistica di La Romana, una cittadina di notevoli dimensioni (conta oltre 100mila abitanti) che si è sviluppata a inizio Novecento intorno all’industria dello zucchero. Vi suggeriamo una tappa in questa località della Repubblica Dominicana per scoprire l’originale villaggio Altos de Chavón, la ricostruzione di un borgo medievale progettato dall’architetto Roberto Copa negli Anni Settanta, sede di eventi e di manifestazioni, mostre e laboratori artistici. Anche nei dintorni di La Romana sorgono complessi turistico-alberghieri e resort in riva al mare.

Parque Nacional del Este

Dalla Capitale a Punta Cana s’incontra il Parque Nacional del Este o Parque Nacional Cotubanama, che occupa l’intera porzione peninsulare della costa Sud-orientale della Repubblica Dominicana. Nel parco si possono fare escursioni per ammirare flora e fauna endemiche. Informatevi sulla possibilità di fare una visita accompagnati da guide locali che sapranno informarvi sulla storia della colonizzazione dell’area e indicarvi i sentieri più belli verso le cuevas (grotte) dei dintorni. Del Parque Nacional del Este fanno parte anche l’isola di Saona con la sua barriera corallina: assolutamente da non perdere dunque le sue spiagge e la zona umida con le estese mangrovie.

Come raggiungere la Repubblica Dominicana

Per raggiungere le principali località turistiche della Repubblica Dominicana come Punta Cana, La Romana, San Felipe de Puerto Plata, Bayahibe e le altre famose mete mare dell’isola potete decidere di prenotare un volo con destinazione aeroporto di Santo Domingo oppure informarvi sui voli charter e di linea che atterrano negli aeroporti locali, costruiti nelle zone dei grandi resort, come quello di Punta Cana e di La Romana.

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Zihuatanejo, la città del Messico dal colore dell’argilla

Una città quasi completamente del colore dell’argilla affacciata sul mare, dove l’anima festaiola si mescola con quella tradizionale. Parliamo di Zihuatanejo, in Messico, una località che si specchia sulla meravigliosa costa del Pacifico e che ancora oggi mantiene intatta la sua autenticità

Informazioni utili

Zihuatanejo la quarta città in grandezza dello Stato messicano del Guerrero. Sfortunatamente questo Stato del Messico non gode di ottima reputazione e anzi, è considerato uno dei più pericolosi del Paese.

Al tal proposito il sito ViaggiareSicuri scrive le seguenti parole: “Si raccomanda di evitare i viaggi nello Stato di Guerrero: nelle principali città (Chilpancingo, Acapulco) e nelle zone rurali hanno avuto luogo numerosi episodi di violenza. In caso di viaggio verso destinazioni turistiche in questo Stato è consigliabile effettuare trasferimenti in aereo”.

Le buone notizie sono che Zihuatanejo è una destinazione turistica e che è servita anche da un aeroporto internazionale, e per questo è più sicura di altre località dello Stato. Tuttavia, è sempre bene tenere gli occhi aperti e non lasciare nulla al caso, qui come in altre località del mondo.

Cosa si presenta

Fino a qualche anno fa Zihuatanejo era un’oasi di pace e relax, un rifugio tranquillo per surfisti e pescatori. Oggi è una meta più turistica, ma che in qualche modo riesce a mantenere la sua autenticità: una città dove spicca il color argilla e in cui tutto si vive all’aria aperta. Ma non solo, perché è anche un angolo di Messico costellato di insenature e calette assolutamente suggestive.

Zihuatanejo sembra essere caratterizzata da una doppia anima. Alzando lo sguardo, infatti, si nota la vicina località turistica di Ixtapa che è posta su una collina e puntellata di mega resort e ristoranti. Anche a Zihuatanejo ci sono sempre più hotel e adatti a tutte le tasche, ma in qualche modo qui il popolo messicano vive ancora seguendo i suoi ritmi, usi e costumi. Sembrerebbe quasi che la tradizione non voglia lasciare del tutto il posto al moderno.

Spiagge di Zihuatanejo

Fonte: iStock

La Ropa, la spiaggia più famosa di Zihuatanejo

Non mancano le navi da crociera che riempiono le strade cittadine, ma a livello generale Zihuatanejo è sinonimo di relax, grazie anche alle sue tante belle spiagge.

Le spiagge più belle

Questa città messicana sulla costa del Pacifico possiede una spiaggia cittadina che prende il nome di Playa Principal. Popolarmente chiamata Playa Municipal, sorge proprio di fronte al lungomare e si rivela perfetta per veder tramontare il sole.

C’è poi Playa Madera che è decisamente più bella dell’altra e che al calar del buio regala uno spettacolo incredibile di luci che si specchiano sulle sue acque.

Poi ancora Playa La Ropa, probabilmente la più famosa di tutta la città. Si tratta di un’ampia distesa di sabbia impreziosita da svettanti palme e accarezzata da acque sempre calme e calde.

Molto interessante è anche Playa Las Gatas che, essendo più piccola, risulta molto più tranquilla delle precedenti. Infine Playa Larga che ancora si presenta vergine e che regala una delle viste più emozionanti di tutto il Messico.

La vita all’aria aperta di Zihuatanejo

Le attività da fare a Zihuatanejo sono principalmente all’aria aperta. I turisti che vengono da queste parti scelgono di fare un’escursione in barca verso la vicina isola di Ixtapa. E non c’è da biasimarli, perché anche qui ci sono ben tre magnifiche spiagge – tutte vicine tra loro – che sono una diversa dall’altra: le acque più calme si trovano al largo delle spiagge di Varadero e Cuachalalate, mentre Coral Beach è perfetta per lo snorkeling perché proprio qui sopravvive una magnifica barriera corallina.

Non mancano piccoli e caratteristici ristoranti in cui mangiare un gustoso piatto tipico.

A circa 30 minuti di distanza da Zihuatanejo sorgono le rovine di Xihuacan, un interessante sito archeologico mesoamericano che conta ben 3.000 anni. Ma ad affascinare molto più di altro è la sua particolare storia: sembrerebbe non appartenere a una sola cultura ma, anzi, pare proprio che venisse utilizzato come luogo di culto da diverse tribù, tra cui e Cuitlateca, Tarascan, Mixteca, Aztechi e molto altro ancora.

I turisti che scelgono Zihuatanejo lo fanno anche perché si rivela l’ideale per i subacquei, specialmente i principianti. Il periodo che va da novembre a maggio è il più opportuno per scoprire i suoi colorati fondali marini, merito del mare che in questa fase dell’anno è particolarmente calmo.

Tra le varie meraviglie oceaniche da avvistare ci sono delfini, mante, tartarughe, pesci tropicali, balene, cavallucci marini e tantissime altre bellissime creature acquatiche.

Playa La Madera( Zihuatanejo)

Fonte: iStock

Veduta della Playa La Madera

E poi le passeggiate vista mare, come quella che si può fare sul Paseo del Pescador in cui si affacciano negozi e ristoranti sempre accompagnati dal fruscio delle onde. Un percorso molto suggestivo e che conduce al cospetto della piazza principale, che la sera si anima con balli, street food e musica dal vivo.

Un’altra attività molto amata dai turisti che scelgono Zihuatanejo è quella di andare in bicicletta: ci sono ben otto chilometri di piste ciclabili.

Due, tuttavia, sono i percorsi principali: uno di questi conduce da Ixtapa a Zihuatanejo, mentre l’altro va da Ixtapa Marina fino a Playa Linda.

Da queste parti è possibile anche avvistare delle magnifiche e sinuose megattere, delle balenottere che possono misurare anche 17 metri di lunghezza e dotate di lunghe pinne pettorali e una testa bitorzoluta. Non è difficile vivere questa esperienza, perché la costa del Pacifico del Messico è famosa in tutto il mondo anche per gli avvistamenti di questi cetacei. E in particolare lo è Zihuatanejo, perché sorge su un tratto di litorale che a sua volta si trova sulla linea di migrazione di questi animali.

Ci sono turisti che decidono di venire in questa località messicana per il golf: la vicina Ixtapa possiede due campi da 18 buche di livello mondiale.

Infine, anche un’interessante attività al chiuso: il Museo Archeologico Costa Grande. Si tratta di un luogo che illustra la particolare e interessante storia archeologica di questa zona del Messico.

Il museo è piccolo e possiede solo sei sale espositive, ma in poco spazio riesce a coprire diverse epoche storiche che arrivano fino ai giorni nostri: il posto ideale per fare un viaggio nella cultura messicana e anche nella storia indigena.

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Viaggio in Giamaica tra le sue mille sfumature di blu

Dall’azzurro cristallino delle acque caraibiche che circondano la Giamaica al blu fluorescente della Luminous Lagoon di Falmouth, dal turchese del Blue Hole di Ocho Rios allo smeraldo del Martha Brae River, dal celeste delle cascate Dunn’s River Falls fino al ceruleo del lago sotterraneo nella Green Grotto Cave, sono mille (almeno) le sfumature di blu che avvolgono l’isola considerata la meta “must see” dell’anno da Lonely Planet.

La Giamaica, insomma, è un vero paradiso per gli occhi, per la mente e per lo spirito. Qui è sempre estate e ogni momento dell’anno è buono per fare un tuffo nelle acque di oceano, lago o fiume che sia.

Gli indigeni taino chiamarono l’isola “Xaymaca”, che significa “terra del legno e dell’acqua”, una descrizione molto poetica che ne evoca le fitte foreste tropicali, le scenografiche cime delle Blue Mountains, ma anche le splendide spiagge di sabbia bianca, le cascate e i fiumi.

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Fonte: SiViaggia – @Ilaria Santi

La spiaggia di Ocho Rios in Giamaica

Dove andare in Giamaica

La Giamaica è piuttosto facile da esplorare in quanto i luoghi di maggiore interesse e le attrazioni non sono distanti l’uno dall’altro. Si può scegliere di fare base in una delle località più turistiche come Montego Bay, comoda perché a due passi dall’aeroporto internazionale, o a Negril, patria degli hippy e delle vacanze casual fin dagli Anni ’70 (ancora oggi ci sono diverse spiagge naturiste) con le sue spiagge borotalco, o ancora nella selvaggia Ocho Rios, famosa per la natura primordiale e per chi ama le vacanze avventurose, o nella terra dei pirati dei Caraibi a Port Royal.

Ma si può anche organizzare un tour itinerante, senza perdere alcuni dei luoghi top dell’isola e delle esperienze uniche che si possono fare solo qui (o in pochi altri luoghi al mondo).

Le spiagge giamaicane

Le spiagge sono tra i principali motivi che attirano i turisti in Giamaica. Alcune di esse sono state inserite nelle classifiche delle più belle al mondo, come la famosa Seven Mile Beach di Negril, più di undici chilometri di soffice sabbia bianca che si getta nelle acque trasparenti del mare. Questa lunga striscia di sabbia bianca è visibile persino dal satellite.

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Fonte: SiViaggia – @Ilaria Santi

La Doctors Cave Beach a Montego Bay, in Giamaica

Come Doctors Cave, a Montego Bay, le cui acque si dice siano particolarmente salutari. Prende il nome da un medico, Alexander James McCatty, che ne era proprietario a cui un tempo si accedeva tramite una grotta che oggi non esiste più in quanto distrutta da un uragano che colpì la costa nel 1932. Negli Anni ’20, l’osteopata britannico Sir Herbert Barker visitò la spiaggia e pubblicò uno studio in cui dichiarava che queste acque avevano un potere curativo in quanto lui stesso ne aveva avuto beneficio dopo essersi immerso.

O come quella su cui si gettano le scenografiche Dunn’s River Falls, le cascate più alte della Giamaica (55 metri) che si possono risalire a piedi. Ma le spiagge non sono le uniche attrazioni dell’isola, la Dunn’s River Beach.

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Fonte: @Marc Sjoeberg

Le cascate di Dunn’s River Falls in GIamaica

La natura primordiale della Giamaica

La Giamaica merita di essere vista non soltanto per sdraiarsi su una delle sue soffici spiagge bianche affacciate sul mare cristallino. Non visitare alcuni paradisi naturali o provare alcune delle esperienze avventurose che offre sarebbe un vero peccato.

Se il Mar dei Caraibi regala centinaia di sfumature di blu, nell’entroterra se ne contano mille altre.

Nascosto nella foresta di Ocho Rios, per esempio, c’è uno spettacolare Blue Hole dove tuffarsi. Le acque color blu di Persia di questa meravigliosa piscina naturale sono alimentate da una poderosa cascata, quella delle Island Gully Falls, da cui ci si può lasciare (parzialmente) scivolare. Se si volesse dare un’immagine reale al biblico giardino dell’Eden assomiglierebbe molto a questo luogo.

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Fonte: SiViaggia – @Ilaria Santi

Lo spettacolare Blue Hole in Giamaica

Sulla costa di Negril, oltre alla barriera corallina dove fare snorkeling o da esplorare con le glass boat, imbarcazioni col fondo di vetro, ci sono anche delle ripide scogliere che non sono soltanto affascinanti da ammirare (specie se si arriva in barca, ma anche semplicemente se si ordina una Piña Colada al Rick’s Cafe, uno dei locali più iconici della Giamaica che regala un posto in prima fila sulle cliffs e su uno dei tramonti più spettacolari che si possono ammirare sull’isola, da cui, per chi non soffre di vertigini, è possibile lanciarsi nelle acque blu cobalto del punto più estremo dell’isola.

Nell’immediato entroterra della costa Nord, c’è una famosissima caverna, la Green Grotto Cave, che prende il nome dal colore delle alghe che ne ricoprono le pareti e che nasconde un lago sotterraneo dalle acque celesti apparso anche in una celebre scena di un film su James Bond, “Agente 007 – Vivi e lascia morire”, interpretato per la prima vota da Roger Moore, e che venne usata come covo segreto del cattivo di turno, Mr. Big In in Giamaica sono diverse le location dove sono stati ambientati i film di James Bond.

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Fonte: 123rf

Le Green Grotto Cave set di James Bond in Giamaica

Nell’interno di Trelawny, sempre sulla costa Nord della Giamaica, corre un fiume sulle cui acque turchesi si può navigare a bordo di una zattera di bambù, proprio come facevano un tempo le popolazioni locali per trasportare i caschi di banane dall’interno dell’isola verso le città costiere. Si tratta del Martha Brae River e le zattere sono condotte da esperti naviganti.

Scivolare lentamente lungo questo fiume silenzioso osservando la natura selvaggia fatta di canne di bambù che spuntano dall’acqua (con cui si costruiscono le zattere), banani e liane da cui potrebbe tranquillamente spuntare Tarzan da un momento all’altro e ascoltando solo il cinguettio dei colibrì e degli uccelli piangenti è una delle esperienze più autentiche e rilassanti che si possano fare in Giamaica.

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Fonte: @Jamaica Tourist Board

Zattere lungo il Martha Brae River in Giamaica

Merita, infine, di essere vissuta una delle esperienze che solo in Giamaica, e in pochi altri luoghi al mondo, si possono fare: nuotare di notte nella bioluminescenza, un fenomeno per cui alcuni microscopici organismi emettono luce per via di una reazione chimica dovuta all’assorbimento di luce durante le ore diurne.

Lo si fa nella Luminous Lagoon, la laguna più grande e luminosa al mondo, un luogo dove le acque dolci del fiume incontrano quelle salate dell’oceano provocando questa inedita nonché eccezionale reazione che rende le increspature dell’acqua di un colore blu fluo. Solo questa incredibile avventura vale il viaggio.