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Un segreto amalfitano: il borgo costiero di Atrani

A una manciata di curve e una galleria nella roccia da Amalfi la piccola Atrani sbuca all’improvviso. Sotto, da un lato, l’affaccio dalla strada sopraelevata ad archi che la percorre come un balcone è sulla spiaggia, dall’altro è sulle case che si stagliano col loro bianco abbagliante sulla montagna di rocce, terrazzini verdi e frutteti.

Il cuore di questo borgo marinaro è la piazzetta Umberto I: dove un tempo si tiravano le barche per proteggerle dalle mareggiate, oggi c’è un salottino accogliente e raccolto. Passeggiando nell’intrico dei vicoli (che ispirarono a Escher l’opera “Vicoli coperti“) e delle scalinatelle che si dipana da via dei Dogi, il corso principale, si possono scoprire scorci splendidi. Se il tramonto regala dei bellissimi colori, facendo risaltare i balconi in ferro battuto e le persiane verdi, i cestini di vimini per issare la spesa e i pomodori appesi (con la forma “a pinneolo”), bisogna aspettare di vederla la sera: quando le finestre si illuminano sembra di essere in un presepe.

Cosa vedere ad Atrani, un tuffo nella storia

Pur essendo molto piccola le cose da vedere non mancano: al tempo delle repubbliche marinare, infatti, qui vivevano le famiglie più nobili di Amalfi e qui si incoronavano e venivano seppelliti i dogi. Il punto di partenza non può quindi che essere la chiesa di S. Salvatore di Birecto, dove birecto non è null’altro che il berretto che veniva posto sul capo del doge. Pesantemente rimaneggiata fu fondata però nel 940: ha un piccolo campanile a vela e una porta in bronzo, con formelle intarsiate con argento, rame e smalto, arrivata nel 1087 dalle botteghe di Costantinopoli, come dono di Pantaleone Viaretta, un ricco mercante che vent’anni prima aveva procurato ad Amalfi l’analoga porta del Duomo.

Da visitare anche la chiesa di Santa Maria Maddalena e la sua Collegiata: la facciata barocca non deve trarre in inganno perché fu costruita nel 1274 dai cittadini come ringraziamento per la fine delle incursioni saracene e momento di rinascita della cittadina. La sua cupola di maiolica lucida e la torre campanaria a pianta quadrata sono un po’ il simbolo di Atrani. La grotta di Masaniello si trova proprio accanto: si dice che fu qui, a pochi metri dalla casa dei nonni materni, che venne a nascondersi prima di essere tradito e ucciso.

Collegiata di Santa Maria Maddalena Atrani

Fonte: iStock

La Collegiata di Santa Maria Maddalena ad Atrani

Poco sopra l’antica via che collegava Atrani con Amalfi c’è invece la grotta dei Santi, molto probabilmente un tempo parte dell’antico monastero benedettino dei SS. Quirico e Giulietta. L’entrata è su un terrazzamento a limoni, la pianta irregolare, le pareti decorate da affreschi del XII sec. in stile bizantino con gli evangelisti disposti intorno a un santo guerriero, certamente San Giorgio, con il braccio levato mentre regge un’asta.

Oltre a queste Atrani ospita un’incredibile quantità di chiesette: quella del monastero francescano di Santa Rosalia, la chiesa di S. Maria del Bando (XII sec.) dove venivano proclamati le sentenze e i bandi nel periodo della Repubblica Amalfitana, quella di S. Maria Immacolata, di S. Gerturde, la chiesa del Carmine nonché quella di S. Michele fuori le mura (XII sec.), famosa per aver accolto, si dice, i cadaveri della peste del 1656 di cui un muro conserverebbe ancora le tracce.

I sapori di una gastronomia sopraffina

Se si vuole gustare la vera essenza di Atrani però bisogna sedersi a tavola. Al pesce azzurro – re incontrastato, pescato con le lampare che la sera prendono il largo e illuminano il mare come stelle – è dedicata una sagra alla fine di agosto (il 22 e il 23). È nata quasi per caso, per godere subito di quello che portavano i pescatori con le cianciole e le paranze. Di anno in anno ci si è organizzati sempre meglio e ora, in un trionfo di alici fritte, tonno e pesce bandiera, si appendono le reti, si accendono luci colorate, torce e fiaccole e a mezzanotte si guardano i fuochi d’artificio.

Da assaggiare gli scialatielli (un tipo di pasta fresca fatta a mano) ai frutti di mare, la pasta e fagioli con il pesce azzurro, il sarchiapone – una grossa zucca, svuotata e riempita di zucca tagliata a pezzi, carne e mozzarella e infine cotta al forno (ed è la versione più semplice!) – le cassatine di pan di spagna farcite con una crema di tradizionale sfusato amalfitano, i bocconotti (con la crema e le amarene), e i passolini, chicchi di uva fatta appassire al sole e conservata in un cartoccio di foglie di limone, legate con un giunco.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.

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Viaggio ad Amalfi, una città vertiginosa

Perla del sud Italia e della famosissima Costiera Amalfitana, il piccolo borgo di Amalfi si affaccia sul mar Tirreno da una posizione incredibile: le sue casette sono abbarbicate tra le rocce, vertiginosamente in bilico al di sotto di una scogliera che si tuffa tra le acque cristalline del Golfo di Salerno. È un paese ricco di sorprese, tra storia e natura incontaminata. Andiamo alla scoperta delle sue tante bellezze.

Amalfi, tra storia e natura

Oggi è uno dei paesi più suggestivi della Costiera Amalfitana, meta di tantissimi turisti durante la stagione calda, ma Amalfi vanta anche una ricchissima storia. Fondato molti secoli fa (secondo alcune testimonianze, affonderebbe le sue radici addirittura all’epoca precedente alla Magna Grecia), il borgo campano divenne la prima Repubblica Marinara italiana, potendo vantare una posizione quasi inaccessibile e un riparo sicuro per le navi. Così, prosperò sia in ambito militare che in quello commerciale: fiorente sino all’XI secolo, in seguito il paese venne assediato, conquistato e poi devastato da un terribile maremoto.

Ma Amalfi conserva ancora il suo fascino incredibile, grazie alle tante testimonianze antiche presenti nel centro storico e ad una cornice naturale da sogno. Il borgo è infatti incastonato tra le rocce a picco sul mare, e alle sue spalle si dipana un’ampia area verde: si tratta della Valle delle Ferriere, una riserva che prende il nome dalle antiche ferriere utilizzate nell’industria della carta, oggi in disuso. Contigua alla Valle dei Mulini, percorsa dal fiume Canneto, è un luogo dove l’opera dell’uomo e la natura hanno vissuto per secoli in armonia, prima che quest’ultima tornasse a prendere il sopravvento.

Cosa vedere ad Amalfi e dintorni

Amalfi è la meta perfetta per vacanze balneari, viste le sue splendide spiagge di sabbia dorata che si tuffano nelle acque cristalline del mar Tirreno. Ma bisogna davvero ritagliarsi un po’ di tempo per ammirare il suo centro storico e i dintorni, così da immergersi tra bellezze architettoniche e monumenti incredibili. Tappa fondamentale per chi vuole scoprire il lato più autentico del borgo è il Duomo di Amalfi, abbarbicato sulla cima di una lunga scalinata da cui domina un panorama mozzafiato. Costruito a partire dalla fine del X secolo, è riccamente decorato e custodisce al suo interno molte pregevoli opere d’arte.

Passeggiando poi per il centro storico, è impossibile non rimanere affascinanti davanti alle sue fontane impreziosite da ricche sculture marmoree: la più bella è forse la Fontana di Sant’Andrea, che attinge le sue acque direttamente dal fiume Sele. Scendendo verso il mare, ecco il grazioso porticciolo turistico dove l’atmosfera diventa immediatamente più colorata e vivace. È questo il cuore pulsante del paese, tra alberghi e ristoranti che attirano migliaia di turisti ogni anno. Ed è anche il punto di partenza ideale per scoprire i dintorni di Amalfi.

Imbarcandosi, è infatti possibile ammirare il paese da un punto di vista inedito, per poi godere dello spettacolo dell’intera Costiera Amalfitana che si apre davanti ai nostri occhi. Dai piccoli borghi come Maiori e Minori, con le loro splendide ville nobiliari e la natura incontaminata che li circonda, sino alle coloratissime casette di Positano: l’intero tratto di costa affacciato sul Golfo di Salerno è una vera meraviglia. E, verso il mare aperto, ecco la suggestiva isola di Capri e i suoi faraglioni, patrimonio naturale dalla bellezza unica al mondo.