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Gstaad in Svizzera, cosa vedere in questa destinazione di lusso

Giusto nel cuore delle Alpi svizzere, Gstaad è una delle destinazioni più esclusive al mondo. Nota per i suoi hotel di lusso, le boutique di alta moda e un’atmosfera sofisticata, la località svizzera è infatti il rifugio invernale prediletto da celebrità e aristocratici contemporanei.

Ma oltre allo sfarzo, questa località offre anche un’architettura tradizionale, paesaggi mozzafiato e un fascino unico che la rendono una meta imperdibile, non solo durante la stagione fredda.

Dove si trova Gstaad

Gstaad si trova nel Canton Berna, in Svizzera, nella regione dell’Oberland Bernese, a un’altitudine di circa 1.050 metri sul livello del mare. Facilmente raggiungibile da Berna, Ginevra e Zurigo, la località è collegata da treni panoramici e strade ben curate, che permettono ai visitatori di godere di un viaggio scenografico attraverso le montagne svizzere. La sua posizione, inoltre, la rende ideale per chi cerca un’oasi di lusso immersa nella natura incontaminata, ma dove annoiarsi è praticamente impossibile.

Cosa vedere a Gstaad

Il centro storico di Gstaad

Il cuore della cittadina svizzera di Gstaad conserva tuttora un’architettura tipica svizzera con chalet in legno, stradine ben curate e un’atmosfera a dir poco pittoresca. Nonostante la sua fama da località glamour, Gstaad ha mantenuto intatto nei secoli il suo fascino tradizionale, presentandosi in un perfetto equilibrio tra lusso e autenticità.

Il Gstaad Palace

Questo famoso hotel, simbolo della località, è una delle strutture più esclusive della Svizzera. Ospita spesso celebrità e offre esperienze di lusso senza pari, dalle spa esclusive ai ristoranti gourmet. Le sue suite del Gstaad Palace, arredate con gusto impeccabile, permettono a chi vi soggiorna di ammirare una vista spettacolare sulle Alpi circostanti.

Gstaad Palace, Svizzera

Fonte: iStock

Il famoso e lussuoso hotel Gstaad Palace

Il Glacier 3000

A pochi chilometri da Gstaad si trova questa incredibile attrazione che permette di vivere l’emozione di camminare su un ponte sospeso tra due cime a oltre 3.000 metri di altezza, con una vista magnifica sulle Alpi. In inverno, il ghiacciaio si trasforma in un paradiso per gli amanti dello sci e degli sport invernali, diventando anche uno spot perfetto per foto indimenticabili.

Le boutique di lusso

Passeggiando lungo la Promenade di Gstaad, si trovano negozi di alta moda come Louis Vuitton, Prada e Cartier. Anche i negozi più “ordinari” vantano un’eleganza che riflette comunque l’esclusività della località. Oltre alla moda, a Gstaad ci sono gioiellerie prestigiose e gallerie d’arte che espongono opere di artisti internazionali.

Cosa fare a Gstaad

Relax nelle spa di lusso

Gli hotel di Gstaad offrono alcune delle migliori spa d’Europa, con trattamenti esclusivi e piscine panoramiche. Tra le più rinomate ci sono quelle del Gstaad Palace e dell’Ermitage Wellness & Spa Hotel. Qui, gli ospiti possono godere di massaggi rilassanti, saune con vista sulle montagne e trattamenti rigeneranti.

Sci e sport invernali

Anche se Gstaad non è nota esclusivamente per lo sci, la località svizzera offre comunque piste ben curate e adatte a tutti i livelli. Il comprensorio sciistico della regione propone oltre 200 km di piste e paesaggi incantevoli. Le attività invernali non si limitano solo allo sci: si possono praticare ciaspolate, slittino e pattinaggio su ghiaccio.

Eventi esclusivi

Gstaad ospita periodicamente numerosi eventi di prestigio, come il “Gstaad Menuhin Festival” dedicato alla musica classica e il “Swatch Beach Volleyball Major Series”, torneo che attira atleti di livello mondiale. Inoltre, a Gstaad vi si tengono non di rado tornei di polo sulla neve e aste di beneficenza con oggetti di lusso.

Escursioni e natura

Per chi desidera godere della bellezza naturale, a Gstaad non mancano i sono sentieri panoramici e le passeggiate tra le Alpi che offrono viste mozzafiato e un’atmosfera rilassante. I percorsi escursionistici della località sono adatti a tutti, dai principianti agli esperti e permettono di scoprire angoli nascosti della regione.

Gstaad, natura

Fonte: iStock

Splendida vista sulla natura a Gstaad

Perché Gstaad è una destinazione di lusso

Gstaad non è una località turistica comune: qui il lusso è ovunque. Dalle camere d’hotel che possono costare fino a 18.000 euro a notte, agli chalet che raggiungono prezzi esorbitanti, questa cittadina è un vero paradiso per l’alta società. Anche nei ristoranti e nelle enoteche si percepisce lo sfarzo, con bottiglie di vino che superano facilmente i 250 euro.

Ciò che rende Gstaad ancora più esclusiva è l’atmosfera discreta e sofisticata: qui i residenti vivono la loro quotidianità senza curarsi troppo dei turisti, mantenendo un’aura di riservatezza che attrae i personaggi famosi di tutto il mondo. Oltre a ciò, la cittadina ospita alcune delle proprietà immobiliari più costose del mondo, con chalet che superano i 45.000 euro al metro quadrato.

Infine, il contrasto tra lusso e tradizione locale è un elemento distintivo: in questo scenario d’élite, le mucche che passeggiano indisturbate per il centro rappresentano un dettaglio che aggiunge fascino a una destinazione già straordinaria. Le fattorie circostanti producono formaggi e latticini di altissima qualità, serviti nei migliori ristoranti della regione.

Dunque, Gstaad è molto più di una semplice meta turistica: è un’esperienza di viaggio dove esclusività, natura e tradizione si incontrano in un mix perfetto. Che si tratti di una fuga romantica, di una vacanza rilassante o di un soggiorno all’insegna dello shopping di lusso, Gstaad vi darà tutto ciò che possiate desiderare, in un ambiente raffinato e senza tempo.

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Terme di Premia, l’oasi di benessere nel cuore delle Alpi piemontesi

Nella cornice naturale dei verdeggianti pendii che conducono in Val Formazza, si trova un luogo di benessere e divertimento per tutta la famiglia che unisce calde acque termali a eccellenti servizi che coccolano ogni visitatore, accompagnati da una magnifica vista sulle Alpi. Si tratta delle Terme di Premia, in Piemonte, adagiate nella Valle Antigorio (Alta Val d’Ossola) in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, nel pittoresco borgo di Cadarese di Premia.

Le 3 piscine termali all’aria aperta e le 5 interne, con idromassaggi e getti cervicali e plantari, raccolgono le acque provenienti dalla sorgente di Premia, che sgorgano ad una temperatura di 44°C per poi assestarsi attorno ai 32°-36°C. Sono classificate ipertermali solfato calciche, con ottime proprietà terapeutiche e idratanti. Qui sorge anche un centro benessere con saune, bagni turchi e un’area massaggi, che offre una ricca varietà di trattamenti riservati a coloro che vogliono rigenerare corpo e mente. Scopri tutto quello che puoi fare alle Terme di Premia, da soli, in coppia o in famiglia con i bambini, anch’essi protagonisti di una giornata all’insegna del relax.

Come arrivare alle terme di Premia

Per raggiungere le Terme di Premia in auto si percorre l’A26 (Genova Voltri / Gravellona Toce) e arrivati a Domodossola si segue la SS33 Gravellona Toce – , uscendo a Baceno-Formazza. Si seguono poi le indicazioni per la frazione Cadarese e Terme di Premia.

In alternativa, puoi raggiungere Premia a bordo di uno degli autobus in partenza da Domodossola (che è raggiungibile in treno con le linee Novara – Domodossola e Milano – Domodossola), verso Cascate del Toce.

Giorni apertura e orari terme di Premia

Le Terme di Premia, tra le migliori da raggiungere in Italia, sono aperte tutti giorni tranne il martedì, che è il giorno di chiusura settimanale della struttura, dalle 10.00 alle 19.00. Per essere sicuri di poter accedere alle terme, nei week end, nei festivi e in alta stagione è sempre consigliata la prenotazione online.

Da segnalare che dal 5 maggio al 10 giugno 2025 sono previsti lavori di manutenzione che la terranno chiusa al pubblico. La riapertura è prevista per l’11 giugno 2025.

Prezzi terme di Premia

Si può accedere alle Terme di Premia scegliendo tra l’ingresso da 1 ora, da 3 ore oppure giornaliero. Inoltre, si può accedere alle sole piscine termali (sia esterne che interne), al solo centro benessere, oppure a tutto il centro termale con l’ingresso “open”.

Nel primo caso, per accedere alle piscine, i prezzi variano dalla bassa all’alta stagione:

  • Ingresso 1 ora: da 8 a 12 euro;
  • Ingresso 3 ore: da 16 a 23 euro;
  • Ingresso giornaliero: da 25 a 35 euro.

Tali prezzi valgono per tutti gli ospiti dai 14 anni. I bambini sotto ai 3 anni entrano gratuitamente, mentre sono previste agevolazioni per bambini dai 3 ai 13 anni. Se 2 adulti entrano con bambini, esistono tariffe apposite per ingressi “family”.

Gli ingressi “open”, invece, permettono di accedere a tutte le piscine e al centro benessere, con 3 tipologie di sauna, 3 di bagno turco e una sala relax con parete di sale. Di seguito i prezzi, dalla basa all’alta stagione:

  • Giornaliero Open: da 40 a 55 euro;
  • 3 ore Open: da 27 a 37 euro.

Non mancano anche offerte e ingressi speciali, come i “Percorsi Special Coppia” per due persone (piscine termali, centro benessere e massaggio di coppia rilassante da 45 minuti), che può rappresentare un ottimo regalo. Per il relax di coppia si va dai 160 euro per 3 ore ai 200 euro per l’ingresso giornaliero.

Un’altra iniziativa incanta gli ospiti grazie alla magia delle luci soffuse e delle stelle che punteggiano il cielo nel buio della sera: la “Serata sotto le stelle”, organizzata ogni mese, che coccola gli ospiti dalle 20:30 alle 24:00. Il prezzo è di 40 euro per gli adulti, 15 euro per bambini dai 3 ai 13 anni. Per conoscere le date, che vengono aggiornate continuamente, vi invitiamo a consultare il sito web ufficiale delle Terme di Premia.

Trattamenti e servizi Terme di Premia

Le acque termali di Premia, dalle importanti proprietà benefiche, sono a disposizione di tutti gli ospiti delle piscine termali e del centro benessere della struttura (al quale possono accedere solo gli adulti dai 14 anni). Nelle piscine interne, in particolare, si può godere di caldi getti idromassaggio e si può fare il percorso vascolare, mentre per i più piccoli c’è una piscina dedicata.

Calore e relax sono i protagonisti anche del centro benessere, con saune, bagni turchi, docce emozionali e vasche di reazione, che formano un percorso utile per rinfrescare e tonificare il corpo. Si parte dall’area secca, con sauna finlandese a 90°C, sauna di fieno a 80°C e biosauna a 70°C, per poi passare all’area umida (90%) con bagno di vapore a 42°C, bagno di vapore con thalasso a 45°C e bagno di vapore alle erbe a 65°C.

Il percorso benessere può essere completato con massaggi o trattamenti estetici di vario genere e personalizzati secondo le proprie esigenze. Vengono utilizzate diverse tecniche per alleviare dolori muscolari o articolari, tonificare i tessuti, e migliorare il benessere fisico e mentale, riducendo stress e affaticamento.

Non mancano i servizi sanitari. Le acque termali di Premia Terme, infatti, sono indicate a livello medico per il trattamento delle affezioni dell’apparato respiratorio attraverso aerosol e inalazioni. Ma non è tutto: la balneoterapia è molto indicata per le affezioni articolari e dermatologiche, mentre le cure flebologiche (con il percorso vascolare) sono indicate per l’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori. Tutte queste terapie possono essere effettuate privatamente o in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

Info utili terme di Premia

Per accedere alle piscine termali delle Terme di Premia è obbligatorio indossare la cuffia e le ciabatte. É possibile acquistarle, insieme ai costumi, nella reception della struttura, dove si può anche prendere a noleggio l’asciugamano (3 euro) e l’accappatoio (6 euro).

Il benessere del corpo passa anche dal cibo: nel centro termale è presente anche un bar tavola fredda dove gustare ricche insalate, piatti dietetici, snack, panini caldi, toast e tanti altri prodotti. Per i bambini, invece, è presente un’area dedicata con giochi e attrazioni, mentre all’esterno è stato allestito un piccolo parco giochi aperto nella stagione estiva.

Coloro che arrivano alle Terme di Premia in auto possono lasciare il mezzo nel grande parcheggio gratuito situato di fronte all’ingresso.

Tutti possono accedere facilmente alla struttura, anche le persone con disabilità, poiché totalmente priva di barriere architettoniche. Ci sono infatti elevatori per l’immersione nelle piscine, mentre a chi possiede certificazioni d’invalidità spetta uno sconto del 50% sull’ingresso alle piscine termali.

Tutte le informazioni aggiornate sulle Terme di Premia sono consultabili sul sito ufficiale della struttura, chiamando al telefono 324617210 oppure inviando una mail a info@premiaterme.com. Pronti a tuffarvi nelle calde acque rilassanti di queste terme piemontesi con vista panoramica sulle splendide Alpi?

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5 ghiacciai da vedere in Italia, uno spettacolo da proteggere tra Alpi e Appennini

Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua e quest’anno per l’occasione il tema scelto è stato quello della conservazione dei ghiacciai, simbolo della nostra fragilità di fronte ai cambiamenti climatici, un argomento dunque quanto mai attuale.

Non occorre andare in luoghi remoti per trovarli, perché anche l’Italia ha i suoi ghiacciai: questi, che una volta erano una parte stabile del paesaggio montano, oggi stanno subendo un rapido ritiro, sciogliendosi man mano a causa dell’innalzamento progressivo e minaccioso delle temperature.

In Italia, eppure, ci sono ancora alcune lingue di ghiaccio che resistono, a fatica, al riscaldamento globale. I ghiacciai italiani, catalogati nel Catasto dei ghiacciai, sono numerosi e spettacolari e sebbene la loro bellezza sia minacciata,  è possibile ammirare ancora alcuni di questi in tutto il loro splendore.

Ecco 5 ghiacciai italiani che si trovano tra le Alpi e gli Appennini, alcuni dei quali potrebbero essere destinati a scomparire nel prossimo futuro. Pronti per un viaggio glaciale?

Ghiacciaio del Rutor, Valle d’Aosta

Situato nel cuore della Valle d’Aosta, il ghiacciaio del Rutor è uno dei più grandi della regione, nota per le sue montagne. Con i suoi 3.846 metri di altitudine, il ghiacciaio dà vita a numerosi laghi alpini che formano una serie di spettacolari cascate visibili lungo il sentiero che parte dal Rifugio Deffeyes: un posto davvero magico, da vedere almeno una volta nella vita quando ci si reca in gita tra le Alpi italiane.

Ghiacciaio del Rutor, Valle d'Aosta

Fonte: iStock

Il Ghiacciaio del Rutor nel cuore della Valle d’Aosta

A proposito di magia, sapevate che circa il ghiacciaio del Rutor vi è anche una leggenda? Secondo la storia, infatti, un tempo il luogo dove oggi si erge questo ghiacciaio è stato visitato da un ricco pastore che, per non dare un po’ di latte a un mendicante, ha visto il suo pascolo trasformarsi in ghiaccio.

Ghiacciaio del Belvedere, Monte Rosa

Il ghiacciaio del Belvedere si trova ai piedi della parete est del Monte Rosa ed è noto per essere un ghiacciaio “in avanzata”. Cosa significa? Quando si parla di ghiacciai in avanzata ci si riferisce in verità a un fenomeno raro che fa sì che il ghiaccio scivoli verso valle. Le sue nevi perenni, almeno fino ad ora, si trovano tra i 4.400 e i 4.500 metri di altitudine e scendono fino a 1.800 metri. Questo ghiacciaio, visibile da Macugnaga, regala una vista spettacolare sulla parete rocciosa del Monte Rosa ed è raggiungibile con un’escursione – non semplice, però – che porta dritto fino alla lingua di ghiaccio.

Ghiacciaio del Miage, Monte Bianco

Il ghiacciaio del Miage, che scende dal Monte Bianco nella Val Veny, è il più grande ghiacciaio “nero” delle Alpi italiane. Con oltre dieci chilometri di lunghezza, questo ghiacciaio è definito “nero” per i molti detriti e le polveri che lo ricoprono e oggi è un punto di riferimento per gli studiosi del cambiamento climatico.

Ghiacciaio del Miage

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Il Ghiacciaio del Miage in tutto il suo splendore

La sua superficie, ricoperta appunto da detriti e rocce, crea un contrasto incredibile con le nevi circostanti. Il ghiacciaio del Miage è facilmente raggiungibile cimentandosi in un’escursione che passa dal lago Combal e porta alla Cabanne du Combal, da dove si possono osservare – purtroppo – i distacchi di blocchi di ghiaccio.

Ghiacciaio del Fellaria, Lombardia

Situato nella Val Malenco, il ghiacciaio del Fellaria è uno dei più grandi delle Alpi Centrali, con una vista straordinaria sul gruppo del Bernina. A partire da un’altitudine di oltre 3.500 metri, il ghiacciaio si divide in due lingue di ghiaccio e raggiungerlo è possibile esclusivamente tramite sentieri che richiedono una buona preparazione fisica, ma la fatica è in seguito ampiamente ripagata dai panorami mozzafiato. Un consiglio? Godetevi l’ escursione che parte dal Rifugio Zoia.

Ghiacciaio del Calderone, Gran Sasso, Abruzzo

Il ghiacciaio del Calderone, adagiato sul Gran Sasso d’Italia, è l’unico ghiacciaio appenninico sopravvissuto all’ultimo periodo di glaciazione. Nonostante le sue dimensioni ridotte rispetto ai ghiacciai alpini, il Calderone è un simbolo della lotta alla scomparsa dei ghiacciai, per cui più che significativo nella lotta al cambiamento climatico.

Nel corso dei secoli, il ghiacciaio del Calderone ha visto una riduzione drastica del suo volume, ma rimane un sito di grande valore naturalistico e scientifico. Per raggiungerlo, è possibile seguire il sentiero che parte dalla funivia Madonnina, passando per il Rifugio Franchetti.

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Piemonte, terra di bellezza: viaggio tra i luoghi più suggestivi

Se Torino è una città ricca di bellezze, dove storia e cultura si intrecciano in un luogo dalle mille meraviglie, tutto il Piemonte è uno scrigno di piccole perle altrettanto affascinanti e suggestive. Panorami incantevoli, come quelli delle Langhe o del lago Maggiore, racchiudono borghi deliziosi dove il tempo sembra davvero essersi fermato. E tra le montagne, con una splendida vista sulle Alpi, ecco stagliarsi fortificazioni dall’aspetto misterioso.

Quali sono i posti imperdibili del Piemonte? Partiamo insieme alla scoperta di indiscusse meraviglie.

Il Ricetto di Candelo, gioiello medievale

Nel comune di Candelo, in provincia di Biella, sorge il grazioso Ricetto di Candelo, una delle testimonianze storiche più affascinanti della regione. Il borgo, con le mura in ciottoli disposte a lisca di pesce, promette infatti un’emozionante viaggio nel passato.

Nato tra il XIII e il XIV secolo per volere della popolazione locale, il Ricetto di Candelo aveva in origine la funzione di deposito per i prodotti agricoli. Tuttavia, nei momenti di pericolo e durante i conflitti, diveniva un rifugio sicuro per gli abitanti, protetto dalle robuste mura fortificate. Oggi, riconosciuto tra i Borghi Più Belli d’Italia e noto come la “Pompei medievale del biellese”, continua a raccontare la sua storia tra le stradine lastricate e all’ombra delle antiche costruzioni.

Oltrepassata la porta torrione, sovrastata da un grande arco, ci si ritrova nella piazzetta del ricetto, laddove si erge il Palazzo del Principe, realizzato da Sebastiano Ferrero nel 1496, che rappresenta l’evoluzione di un insieme di cantine preesistenti trasformate in una sorta di torre. Le strade del borgo, chiamate con il francesismo “rue”, si distinguono per la particolare pavimentazione in ciottoli inclinati, studiata per favorire il deflusso delle acque.

Ogni edificio del Ricetto sa sorprendere: al piano terra, un tempo adibito a stalla o cantina, si accede direttamente dalla strada, mentre il piano superiore, il solarium, era destinato all’essiccazione delle granaglie e si raggiungeva tramite una balconata in legno. Passeggiando tra queste antiche strutture, si può visitare anche l’Ecomuseo della Vitivinicoltura, per conoscere da vicino la tradizione contadina e la cultura enologica del territorio.

Poco distante, merita una sosta la Chiesa di Santa Maria, dalla facciata romanica, che custodisce al suo interno affreschi di grande valore artistico e pregiati capitelli, testimoni della maestria artigianale dell’epoca.

La Morra, belvedere delle Langhe

Nel cuore delle Langhe, a pochi chilometri da Alba, vale la pena visitare l’incantevole borgo de La Morra, fiore all’occhiello della zona di produzione del celebre Barolo, che si distingue per la posizione privilegiata sulla sommità di una collina, da cui si gode di un panorama senza eguali sulle vigne a perdita d’occhio.

Il centro storico si sviluppa attorno alla piazza principale, su cui si affacciano edifici di grande interesse architettonico. La Chiesa barocca di San Martino e la Confraternita di San Rocco raccontano la storia di un paese profondamente legato alla sua identità culturale. Poco distante, un piccolo giardino triangolare cresce sull’antico cimitero, mentre il Municipio e l’ex casa del corpo di guardia completano il quadro a dir poco idilliaco.

Una delle tappe imperdibili è poi la Cantina Comunale, dove è possibile degustare e acquistare i vini della zona. Salendo verso Piazza Castello, lo sguardo viene rapito da uno dei belvedere più spettacolari delle Langhe, tra colline ricoperte di vigneti e scorci da cartolina.

Infine, nella frazione dell’Annunziata, si trova l’ex abbazia benedettina di San Martino di Mercenasco, attuale sede del Museo Ratti dei Vini. Da qui partono i celebri sentieri del vino e la “Mangialonga”, un evento enogastronomico che consente di gustare i sapori del territorio con uno splendido percorso tra le vigne.

La Sacra di San Michele, panorama incredibile

Sacra di San Michele, Torino

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Vista panoramica della Sacra di San Michele

Maestosa, imponente, avvolta da un’aura mistica: la Sacra di San Michele domina la Val di Susa dall’alto del Monte Pirchiriano, a 962 metri di altitudine. L’antico complesso monastico, simbolo del Piemonte, ha ispirato Umberto Eco nella stesura del noto romanzo “Il nome della rosa”.

Costruita tra il 983 e il 987, l’abbazia si erge in una posizione strategica che regala una vista difficile da descrivere a parole sulla valle e su Torino. La meravigliosa architettura, con elementi romanici e gotici, è testimone di secoli di storia e spiritualità. Oltre alla chiesa principale, risalente al XII secolo, la Sacra ospita le tombe di alcuni membri della famiglia reale di Casa Savoia.

Dedicata all’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, la Sacra rappresenta una delle tappe principali di un lungo percorso di pellegrinaggio che collega Mont-Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia. La sua sagoma svettante, incorniciata dai boschi della Val di Susa, è un baluardo che attira ogni anno migliaia di visitatori.

Il fascino della Sacra di San Michele si percepisce fin dal primo sguardo, ma è avvicinandosi che la sua energia diventa tangibile. I sentieri che si snodano tra i boschi, calpestati dai pellegrini per secoli, conducono a un luogo di rara bellezza, dove arte, storia e fede si fondono in un’esperienza che non si può dimenticare.

Gli Orridi di Uriezzo, al cospetto del canyon

La Valle Antigorio, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola, cela uno spettacolo naturale di straordinaria bellezza: sono gli Orridi di Uriezzo, un canyon modellato nei millenni dalla forza dell’acqua. Gole spettacolari, scavate dallo scioglimento dell’antico Ghiacciaio del Toce, regalano ai visitatori un viaggio tra rocce levigate e giochi di luce che lasciano senza fiato.

Al termine dell’ultima glaciazione, circa dodicimila anni fa, il ghiacciaio iniziò a ritirarsi, dando origine a torrenti impetuosi che scavarono profondi cunicoli e meravigliose cavità. Oggi, gli Orridi di Uriezzo si suddividono in diverse zone, ognuna con caratteristiche uniche. L’Orrido Sud, noto come Tomba d’Uriezzo, è il più impressionante, con una lunghezza di circa 200 metri e pareti che si innalzano fino a 30 metri. L’Orrido Nord-Est, più piccolo ma altrettanto suggestivo, si estende per 100 metri, mentre l’Orrido Ovest si sviluppa in due tratti distinti. Infine, l’Orrido Vallaccia, sotto la Chiesa di Baceno, risulta di difficile accesso ma conserva un’impronta selvaggia e incontaminata.

Esplorare gli Orridi di Uriezzo significa ritrovarsi in un paesaggio primordiale, dove la natura ha scolpito forme incredibili e ogni angolo mostra la potenza degli elementi.

Il Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero, il paradiso tra le vette

Perla della Val d’Ossola, il Parco Naturale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero incanta chiunque vi arrivi grazie allo straordinario paesaggio alpino. Istituito nel 1995, il parco abbraccia due magnifiche conche alpine e si estende sui comuni di Baceno, Crodo, Trasquera e Varzo, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola.

L’Alpe Veglia, raggiungibile da Varzo attraverso la Val Cairasca, è una meta ideale per gli amanti del trekking. Qui, le ampie distese di pascoli si fondono con boschi di larici e laghi cristallini come il Lago d’Avino, il Lago del Bianco e l’ammaliante Lago delle Streghe, che danno vita a un ambiente fiabesco perfetto per escursioni a pieno contatto con la natura.

L’Alpe Devero, accessibile da Baceno attraverso la Valle di Devero, è invece il regno degli sport invernali. Con i suoi impianti sciistici, offre piste battute e percorsi fuoripista per sciatori e snowboarder in cerca di avventura. Per gli escursionisti esperti, il percorso che conduce fino a Binn, in Svizzera, passando dal Bivacco Combi Lanza a oltre 2000 metri di altitudine, rappresenta una sfida tutta da vivere.

La Palazzina di Caccia di Stupinigi, il fascino regale del Barocco

Splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi, Torino

Fonte: Ph @ELENAPHOTOS – iStock

Splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi

A pochi chilometri da Torino, nel comune di Nichelino, da segnare in lista è la sontuosa Palazzina di Caccia di Stupinigi, una delle più coinvolgenti espressioni dell’architettura barocca in Europa. Commissionata da Vittorio Amedeo II e progettata dal celebre architetto Filippo Juvarra, la storica residenza rappresenta un vero e proprio viaggio nella magnificenza della dinastia sabauda.

Con i sontuosi saloni affrescati, i giardini eleganti e l’inconfondibile statua del cervo che sovrasta la sommità della cupola, la Palazzina è una tappa imprescindibile per chi desidera immergersi nell’atmosfera fastosa della corte reale piemontese.

Ceresole Reale, oasi del Parco del Gran Paradiso

Parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso, Ceresole Reale è un autentico gioiello montano, incastonato tra le cime alpine della provincia di Torino. Borgo pittoresco, deve il nome al re Vittorio Emanuele II che frequentava la zona per le battute di caccia, e si presenta come un’esperienza unica tra natura, sport e storia.

Il Lago di Ceresole, dalle acque turchesi, è il luogo ideale per rilassarsi con passeggiate rigeneranti o gite in bicicletta. Durante l’inverno, invece, il paesaggio si trasforma in una scenografica pista che fa la gioia degli appassionati di sci di fondo.

Ma non è ancora tutto. I dintorni, a loro volta, disegnano panorami che scaldano il cuore, come il Lago di Serrù, un gioiello alpino abbracciato dalle vette, e il Colle del Nivolet, a oltre 2.600 metri di altitudine, da cui si aprono magici scenari plasmati da praterie d’alta quota, laghi glaciali e dalla presenza della fauna selvatica, tra cui stambecchi e aquile reali.

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La Thuile, le piste più belle tra discese leggendarie e panorami mozzafiato

Incastonato tra il maestoso massiccio del Rutor, la piramide del Grand Assaly e la catena del Monte Bianco, La Thuile è un affascinante borgo alpino valdostano a 1.441 metri di altitudine, rinomato per essere una delle destinazioni sciistiche più spettacolari delle Alpi, capace di conquistare anche gli amanti delle sfide più estreme. È infatti il cuore dell’Espace San Bernardo, uno dei comprensori sciistici più vasti della regione, un’area sciabile con un unico skipass internazionale, aperta quest’anno fino al 21 aprile, che vanta ben 152 km di piste che si estendono fino in Francia, collegando La Thuile a La Rosière.

A pochi minuti dall’uscita dell’autostrada, La Thuile garantisce un’esperienza sciistica completa: impianti moderni e senza lunghe attese, giornate sulla neve all’insegna del divertimento e discese per ogni tipo di sciatore. Per gli esperti, la celebre pista ‘3 Franco Berthod’ rappresenta una vera e propria sfida, ma accanto a questa discesa leggendaria, il comprensorio offre una vasta scelta di piste adatte a tutti i livelli.

Ci sono infatti 33 facili, 35 medie e 14 difficili, oltre a 4 piste di sci alpinismo, 2 stadi di slalom, snowpark, pista di boarder cross, 2 fun cross area, zona di free rider, zona snowkite e 2 parchi giochi per bambini. Dai tracciati blu e rossi del Piccolo San Bernardo, Fourclaz e Belvedere, alle discese più tranquille per chi desidera godersi il panorama senza troppa adrenalina, scopriamo le piste più belle di La Thuile, che si conferma una meta perfetta per famiglie, principianti e sciatori esperti.

Skirama La Thuile

Fonte: Ufficio Stampa

Skirama dell’Espace San Bernardo a La Thuile

Pista 3 Franco Berthod, la regina delle discese

La pista 3 Franco Berthod è senza dubbio la più celebre di La Thuile, e per un buon motivo. Con una pendenza che arriva al 76%, è una delle più ripide e tecniche d’Italia. Questo tracciato leggendario si apre con una curva in contropendenza, seguita da un breve falsopiano che introduce in un bosco di larici. Ma la vera sfida arriva con il tratto più ripido, un muro che tocca il 73% di pendenza, spesso ghiacciato, dove anche i più esperti devono fare i conti con la difficoltà della neve dura e la discesa a picco. Dopo il tratto più tecnico, la pista si fa più larga e più accessibile, ma solo per chi ha davvero il controllo sulla sciata.

Spesso definita “la Kitzbühel delle donne”, la pista 3 Franco Berthod ha ospitato numerose competizioni internazionali, tra cui due gare di Coppa del Mondo di sci femminile e due Coppe del Mondo di telemark, e si è guadagnata un posto tra le piste più impegnative dell’intero circuito di Coppa del Mondo. Dal 14 al 15 marzo 2025 sarà di nuovo protagonista, quando sulle sue nevi si disputeranno le prove di discesa libera e SuperG della Coppa del Mondo di sci alpino femminile.

La competizione non è solo una festa per gli appassionati di sport, ma anche per coloro che vogliono vivere un’esperienza unica, osservando da vicino le migliori atlete del mondo mentre affrontano una delle piste più spettacolari e difficili d’Europa.

Come arrivare

Da La Thuile, seggiovia Bosco Express e poi Chalets Express, da cui seguendo la pista 14 si arriva all’inizio della pista 3, ampiamente segnalata.

Quota di partenza: 2310 m
Lunghezza: 3800 m
Dislivello: 800 m
Livello: Difficile

Pista 37 Maison Blanche, una nera per i più esperti

Con il suo dislivello di 143 metri e una pendenza che mette alla prova anche i più esperti, la nuova pista nera Maison Blanche rappresenta una sfida da non perdere. Immersa in un bosco alpino, questa pista si sviluppa su due muri tecnici e impegnativi, senza curve particolarmente difficili, ma comunque perfetta per chi cerca una discesa adrenalinica. La qualità della neve, sempre impeccabile grazie al sistema di innevamento artificiale, rende ogni discesa un’esperienza emozionante.

Come arrivare

Da La Thuile, seggiovia Maison Blanche, seguire per un breve tratto la pista n. 36 e si arriva all’inizio della pista 37.

Quota di partenza: 1650 m
Lunghezza: m 430
Dislivello: 143 m
Livello: Difficile

Pista 11 Boulevard, ideale per i principianti

Non solo discese estreme, La Thuile offre anche ampie opportunità per chi è alle prime armi con lo sci. La pista 11 Boulevard, con i suoi 1.300 metri di lunghezza e un dislivello di 150 metri, è una delle “piste baby” più estese del comprensorio, l’ideale per i principianti che vogliono imparare in un ambiente sicuro e rilassante.

Con un percorso dolce e senza tratti ripidi, questa pista che si sviluppa lungo il lato destro della seggiovia La Combe, è perfetta per chi vuole prendere confidenza con gli sci, circondato da panorami mozzafiato che spaziano sul maestoso massiccio e il ghiacciaio del Rutor. Un aspetto che rende questa pista ancora più affascinante è la sua esposizione soleggiata, che garantisce condizioni di neve ottimali, lungo un tracciato ampio che non risulta mai troppo impegnativo.

Come arrivare

Da La Thuile, telecabina Les Suches e seggiovia La Combe, oppure seggiovia Chaz Dura Express con discesa alla prima fermata intermedia.

Quota di partenza: 2326 m
Lunghezza: 1300 m
Dislivello: 150 m
Livello: Facile

Panorama comprensorio La Thuile

Fonte: Ufficio Stampa – credits: Joel Vierin

Panorama delle piste dell’Espace San Bernardo, La Thuile

Pista 7 San Bernardo, la più lunga

Per gli sciatori che amano le lunghe discese, la pista 7 San Bernardo è un must. Con i suoi 11 km di lunghezza, è una delle più lunghe d’Italia. Il percorso inizia dal Chaz Dura a 2.579 metri di altitudine e scende fino al paese di La Thuile, a 1.470 metri. Nonostante la sua lunghezza, la pendenza non è mai troppo ripida, rendendola accessibile anche a sciatori di livello intermedio. Il tratto finale offre panorami spettacolari e un’esperienza sciistica che regala emozioni in ogni curva.

Come arrivare

Da La Thuile, telecabina Les Suches e seggiovia Chaz Dura Express fino a monte, dove inizia la pista 7.

Quota di partenza: 2570 m
Lunghezza: 11000 m
Livello: Media

Pista Defy, fuoripista per i più audaci

Per chi cerca l’emozione pura, la pista Defy è la vera sfida di La Thuile. Con una pendenza che arriva al 72%, questo percorso non battuto è riservato ai più esperti, con gobbe e rocce che rendono la discesa particolarmente tecnica e impegnativa. La pista è segnalata sulle mappe, ma viene spesso dichiarata chiusa per via delle sue condizioni difficili. Nonostante ciò, per gli sciatori più audaci, è un’esperienza unica da vivere a contatto con la natura più selvaggia.

Come arrivare

Da La Thuile, telecabina Les Suches e seggiovia Chaz Dura Express, seguire il primo tratto della pista 7 fino alla partenza della seggiovia Belvedere, alla cui destra inizia la pista 27.

Quota di partenza: 2615 m
Lunghezza: 1050 m
Tipo pista: Neve fresca
Livello: Difficile

Tariffe skipass La Thuile

Il prezzo dello skipass giornaliero per adulti durante la stagione invernale, senza distinzione tra alta e bassa stagione, è di 56 euro, valido per l’intero comprensorio Espace San Bernardo (La Thuile + La Rosière). Sono previste riduzioni speciali per i senior e tariffe dedicate ai giovani grazie a un’agevolazione tipica della Valle d’Aosta rispetto ad altre regioni italiane. Per i ragazzi fino a 16 anni è previsto uno sconto del 30% sulla tariffa, mentre per i giovani fino a 24 anni la riduzione è del 20%.

Per favorire le famiglie e avvicinare i più piccoli allo sci, i bambini fino a 8 anni (nati dopo il 31/10/2016) sciano gratuitamente, purché il biglietto venga acquistato insieme a uno skipass giornaliero per adulti o ‘young’ pagante (in caso contrario, si applica una tariffa promozionale di 14 euro). I principianti hanno a disposizione oltre 13 km di piste facili e skipass giornalieri a prezzi vantaggiosi:

Tapìs Edelweiss: tariffa unica per tutte le età: € 9,00.
Giornaliero Green Beginner: valido tutto il giorno sul tapìs Edelweiss e seggiovia Maison Blanche: € 19,00.
Giornaliero Blue Beginner: valido tutto il giorno sul tapìs Edelweiss, seggiovia Maison Blanche, seggiovia La Combe, e include un’andata e ritorno con la Telecabina DMC: € 33,00.

Inoltre, acquistando lo skipass online – anche la mattina stessa dell’utilizzo – è possibile ottenere tariffe scontate in base al periodo della stagione invernale. Se lo si acquista sul portale di La Thuile o tramite l’App Espace San Bernardo (lato La Thuile) e non si possiede la tessera ricaricabile, è possibile acquistarla insieme allo skipass al costo di 2 euro. La tessera può essere ritirata presso le biglietterie delle Funivie Piccolo San Bernardo o alle casse automatiche Smartcash, attive durante la stagione invernale ed estiva 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, situate vicino al Punto Giallo Blu/Biglietteria.

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Laghi di montagna in Trentino-Alto Adige, i tesori nascosti tra le Alpi

Il Trentino-Alto Adige, si sa, è uno scrigno ricco di meraviglie naturali tutte da esplorare. Tra le cime più celebri dell’arco alpino sono incastonati come diamanti tanti piccoli e grandi laghi: distese d’acqua cristallina che cambiano aspetto con lo scorrere delle stagioni.

Se siete amanti del trekking, delle avventure in mountain bike, oppure cercate un’oasi di pace in cui rilassarvi e da raggiungere facilmente in auto, ecco una selezione di alcuni dei laghi del Trentino più belli da raggiungere.

Laghi di montagna in Piemonte raggiungibili in auto

Se viaggiate in famiglia con bambini o volete raggiungere facilmente in auto uno degli splendidi laghi del Trentino-Alto Adige, ecco alcune mete da non perdervi per rilassarvi sulle rive, avventurarvi in sport acquatici o camminare a passo lento nella natura incontaminata.

Lago di Cei

Altitudine: 918 m s.l.m.

Sembra uscire direttamente da un dipinto di Monet, il Lago di Cei. Situato a Villa Lagarina, a mezz’ora d’auto da Trento, nel cuore dell’area protetta di Pra dell’Albi–Cei, questo specchio d’acqua incanta con le sfumature della vegetazione che lo abbraccia, tra faggi, canneti ed iris blu che fioriscono quando scoppia la primavera. A sorvegliarlo c’è la catena dei monti Stivo, Cornetto e Bondone. In ogni stagione cambia il proprio abito, passando dal foliage ai colori vividi dell’estate, fino alla candida neve che lo ricopre in inverno. Il Lago di Cei è perfetto per un break dalla vita quotidiana in un ambiente tranquillo immerso nella natura.

Come arrivare: in auto, da Rovereto si attraversano i paesi di Villa Lagarina, Pedersano e Castellano, seguendo la SP 20 fino al lago, dove sono presenti tre parcheggi gratuiti dove poter lasciare la macchina. Da Trento, si prosegue verso sud, attraversando prima Mattarello e poi Aldeno. Da lì si prosegue sulla SP 20 fino al lago.

Quando andare: il Lago di Cei è una meta adatta a ogni stagione.

Lago di Ledro

Altitudine: 655 m s.l.m.

Il Lago di Ledro è un piccolo gioiello incastonato tra le montagne del Trentino, a solo 30 minuti da Riva del Garda. È una meraviglia non solo per le sue acque cristalline, ma anche per la sua importanza archeologica: un abbassamento del livello di acqua, nel 1929, ha riportato alla luce i resti di un antico villaggio di palafitte risalente a 4.000 anni fa, che oggi è Patrimonio dell’Unesco e visitabile (è aperto quasi tutto l’anno, tranne nei mesi di gennaio e febbraio).

Questo bacino lacustre è ideale per famiglie e coppie che cercano un’oasi di tranquillità nella natura incontaminata, con le sue quattro spiagge (una è animal friendly), e per chi ama fare trekking con percorsi facili e alla portata anche dei meno esperti, come il giro della Madonnina di Besta, che raggiunge la statua su uno spuntone di roccia dal quale si gode di una vista unica al mondo. Non mancano attività come il windsurf, la vela e la canoa.

Lago di Ledro, in Trentino-Alto Adige

Fonte: iStock

Lago di Ledro, Trentino-Alto Adige

Come arrivare: in auto, arrivando dal Trentino si esce a Rovereto Sud della A22 e si percorrere la statale del Garda fino a Riva del Garda. Da lì si attraversa la lunga galleria che porta in Valle di Ledro e al lago. Arrivando da Milano, si percorre la A4 e si esce a Brescia Est, per poi seguire le indicazioni per Madonna di Campiglio. A Storo si prosegue per Valle di Ledro. In treno, invece, si scende alla stazione di Rovereto e da lì si proseguire con uno dei bus di linea che portano quotidianamente al lago.

Quando andare: raggiungibile tutto l’anno, anche se il periodo migliore per potersi rilassare sulle sue spiagge è l’estate.

Lago di Molveno

Altitudine: 864 m s.l.m.

Tra i laghi più belli d’Italia c’è sicuramente il Lago di Molveno, immerso nel Parco Naturale Adamello Brenta, a soli 40 km da Trento. Lo diceva anche il poeta Antonio Fogazzaro che questo specchio d’acqua era una “preziosa perla in più prezioso scrigno”. In effetti, la vista su questo lago alpino è una vera cartolina, con le Dolomiti del Brenta a fare da cornice. Le sue acque cristalline e i servizi che qui vengono offerti l’hanno reso più volte il lago più bello e più pulito d’Italia, riconoscimento ricevuto da Legambiente e dal Touring Club Italiano.

Dalla canoa al SUP, fino ai percorsi di trekking attorno al lago e alla possibilità di fare piacevoli pic-nic sulle sue rive, il Lago di Molveno è una destinazione adatta a tutti, dalle famiglie con bambini (la grande spiaggia ha anche l’acqua park) ai gruppi di amici, fino a chi viaggia in solitaria e vuole vivere una giornata all’insegna dell’avventura. Non mancano altre attrazioni: pista per le mountain bike, campo da tennis, barche e pedalò a noleggio. In inverno, il Lago di Molveno si tinge di bianco ed è disponibile una pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Da maggio ad ottobre apre anche la funivia panoramica, che permette di salire fino all’Altopiano di Pradel, il punto dal quale partire per lunghe camminate tra le Dolomiti, oppure in cui fare divertenti discese con lo slittino in inverno.

Come arrivare: in auto, si percorre la A 22 (Autostrada del Brennero) e si esce a Trento Nord per proseguire verso Mezzolombardo e seguire le indicazioni per Fai della Paganella, Andalo e Molveno (dista circa 25 km). Il lago è ben servito anche con i mezzi pubblici: da Trento di può raggiungere Mezzocorona con l’autobus della linea 751 e da lì arrivare al Lago di Molveno con la linea 611 (tutte le linee e gli orari sono disponibili sul sito di Trentino Trasporti). In alternativa, si può prendere il treno Trento-Mezzocorona e poi proseguire con il bus.

Quando andare: il Lago di Molveno è un’ottima meta per ogni stagione dell’anno.

Lago di Braies

Altitudine: 1.496 m s.l.m.

Non ha bisogno di troppe presentazioni il Lago di Braies, uno degli specchi d’acqua più famosi e incantevoli del Belpaese. Situato nell’omonimo comune, in Alta Pusteria e a circa 97 km da Bolzano, il gioiello delle Dolomiti con le acque dai colori cangianti è una meta ambita da molti escursionisti e appassionati di nordic walking, soprattutto nel periodo estivo (per questo è consigliato evitare i weekend e gli orari di punta, meglio raggiungerlo alle prime luci del mattino). Nei dintorni si possono fare lente passeggiate ed escursioni con diversi livelli di difficoltà, oppure si può noleggiare una barca a remi per un romantico giro del lago.

Lago di Braies

Fonte: iStock

Lago di Braies, Trentino-Alto Adige

Come arrivare: in auto, si percorre la A 22 per Bressanone, poi la E 66 per Brunico e infine la SS 49 Val Pusterla per San Candido. Da Monguelfo si svolta a destra per il lago. Il parcheggio è sempre a pagamento. Con i mezzi pubblici si può prendere il bus da Dobbiaco, Villabassa o Monguelfo.

Quando andare: ogni stagione è perfetta per raggiungerlo, ma la primavera e l’autunno sono periodi meno affollati e regalano sfumature di colori emozionanti.

Lago di Misurina

Altitudine: 1.754 m s.l.m.

Il Lago di Misurina è la “Perla delle Dolomiti” situata nel Cadore, in provincia di Belluno. Meraviglioso e dalle proprietà terapeutiche grazie al suo microclima salubre, questo specchio d’acqua cambia aspetto dall’inverno, quando si ghiaccia completamente divenendo una grande pista di pattinaggio, alla primavera, quando i profumi e i colori della vegetazione lo avvolgono piacevolmente.

Ottimo punto da raggiungere per amanti del trekking, grazie ai diversi sentieri che si snodano attorno alle sue rive, come quello che porta fino alle Tre Cime di Lavaredo (strada che porta anche al Lago di Antorno) o al Rifugio Auronzo. A est del lago si trovano invece gli impianti di risalita e la catena dei Cadini di Misurina. I più romantici possono noleggiare una barca a remi o un pedalò per esplorare il lago da una prospettiva nuova.

Lago di Misurina

Fonte: iStock

Lago di Misurina, Trentino-Alto Adige

Come arrivare: in auto, si segue la A27 Venezia/Belluno, la Modena/Brennero o la A 23 Palmanova/Tarvisio e si prosegue sulla la SS 51 e SS 52 fino ad Auronzo di Cadore. Si raggiunge anche facilmente anche dalla Valle di Landro e da Cortina d’Ampezzo. Sono disponibili diversi parcheggi a pagamento. Con i mezzi pubblici, partendo da Cortina si prende uno degli autobus di Dolomiti Bus che portano al lago.

Quando andare: il Lago di Misurina è perfetto in ogni stagione, dall’estate all’inverno.

Laghi di montagna in Piemonte raggiungibili a piedi o in mountain bike

Avventura e sport si uniscono per coloro che amano fare trekking in alta quota o viaggiare su due ruote con una mountain bike. Ecco alcuni dei più affascinanti laghi da raggiungere seguendo diversi sentieri facili che permettono di vivere la magia delle montagne italiane a 360°.

Lago delle Stellune

Altitudine: 2.198 m s.l.m.

Nel cuore del Lagorai, nel comune di Castello-Molina di Fiemme (Trento), spicca tra le vette il Lago delle Stellune, una splendida meta da raggiungere a passo lento. Sulle sue acque si riflettono Cima delle Buse e Cima Stellune, ricreando un paesaggio da cartolina incantevole punteggiato dai resti di fortificazioni militari risalenti al conflitto 1915-1918.

Come arrivare: uno dei percorsi che raggiungono il Lago delle Stellune prevede di prendere la strada del Passo Manghen (sul versante Val di Fiemme) e, arrivati al Ponte delle Stue, di imboccare la forestale (sentiero 318). Si passa per la Malga Stue Bassa, la Malga Stue Alta, poi la Malga Cazzorga (m.1845) e infine la Malga delle Stellune. Dopo 2 ore e mezza si arriva al lago.

Quando andare: il periodo consigliato va da dicembre ad aprile, quando il paesaggio è completamente innevato.

Lago di Antermoia

Altitudine: 2.501 m s.l.m.

Incastonato in una conca nel massiccio del Catinaccio, il Lago di Antermoia è una meta incantevole per tutti gli amanti delle camminate ad alta quota. Situato nel cuore delle Dolomiti della Val di Fassa questo specchio d’acqua di origine glaciale è protagonista di diverse leggende che riguardano misteriosi incontri tra streghe, mentre le rocce grigie e l’assenza di vegetazione danno vita a un paesaggio che sembra appartenere alla Luna.

Lago Antermoia, in Trentino-Alto Adige

Fonte: iStock

Lago Antermoia, Trentino-Alto Adige

Come arrivare: tra le varie vie che portano al Lago di Antermoia, troviamo i sentieri 546 e 584, che partono da Pera di Fassa e attraversano la Val di Vajolet e il passo di Antermoia, oppure i sentieri e 579 e 580, che partono da Pera e da Mazzin di Fassa e attraversano la val Udai.

Quando andare: il periodo consigliato per fare escursioni al Lago di Antermoia va da fine giugno a fine settembre.

Lago Nambino

Altitudine: 1.765 m s.l.m.

Le Dolomiti di Brenta sullo sfondo, un lago da cartolina e un ambiente naturale fiabesco con foreste rigogliose di abeti rossi: il Lago Nambino è una meta tra le più amate del Trentino-Alto Adige, incastonata tra le montagne del Gruppo della Presanella. Gli appassionati di trekking e delle avventure in mountain bike lo amano: tra i vari percorsi che lo raggiungono c’è anche il famoso Giro dei cinque laghi di Madonna di Campiglio. In questo panorama, un rifugio caratteristico è aperto tutto l’anno per accogliere gli avventori (si può anche pernottare).

Lago Nambino in Trentino-Alto Adige

Fonte: iStock

Lago Nambino, Trentino-Alto Adige

Come arrivare: due percorsi portano al Lago Nambino. Uno parte dal parcheggio di Patascoss, poco sopra Madonna di Campiglio: una camminata di 45 minuti su un sentiero pianeggiante che attraversa il bosco e sbuca proprio sullo specchio d’acqua. L’altro percorso, adatto alle famiglie con bambini, parte da Piana Nambio e in mezz’ora porta al lago. l caratteristico rifugio è sempre aperto (anche in inverno) ed offre l’opportunità di pernottare in un ambiente davvero magico.

Quando andare: raggiungibile tutto l’anno, ogni stagione trasforma il paesaggio. In inverno è bene informarsi previamente sulla quantità di neve presente.

Lago Scuro

Altitudine: 2.663 m s.l.m. 

Non solo il fascino della natura incontaminata, ma anche la forte componente storica caratterizzano il Lago Scuro, nel comune di Strembo (provincia di Trento), in val Genova. Chiamato anche Lago Scuro al Mandrone, questo specchio d’acqua profondo 30 metri e ricoperto di ghiaccio già dal tardo autunno, è incastonato tra ripide pareti rocciose che compongono un ambiente lunare con vista sulle vette dell’Adamello. Inoltre, si trova lungo il sentiero attrezzato Trincee Cresta Presena: un percorso che permette di ammirare, camminando, vecchie trincee, baracche, resti di armi e rotoli di filo spinato, testimonianze della Prima Guerra Mondiale qui combattuta. I sentieri raggiungono anche il Laghetto Cima Zigolon (2.819 m) e il Laghetto Scuro di Mandrone (2.734 m), oltre allo storico rifugio in cui poter sostare.

Come arrivare: da Trento (che dista 78 km) si può raggiungere in auto la Val di Genova (è previsto il pagamento di un pedaggio per l’accesso), nella quale si seguono le indicazioni per malga Sadole, dove c’è un grande parcheggio. Da lì si prende la strada sterrata che porta al rifugio Bedole e poi si prende il sentiero 212, abbastanza ripido inizialmente, ma poi diventa più dolce oltre i 2.100 metri. Si passa davanti al museo del Centro Studi Adamello e ad una splendida chiesetta. Infine, si raggiunge il rifugio al Mandrone (2.442 m). A destra del rifugio si prende il sentiero 209, in salita, che porta al Lago Scuro in un’oretta di camminata.

Quando andare: è preferibile raggiungere il Lago Scuro nei mesi meno freddi. Controllare sempre le previsioni meteo prima di partire.

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Il Ghiacciaio dell’Aletsch: un gigante di ghiaccio nel cuore delle Alpi

Se amate i ghiacciai e sognate paesaggi da spedizione himalayana senza dover volare fino in Nepal, il Ghiacciaio dell’Aletsch è una destinazione che non potete perdere.

Si tratta di un colosso di ghiaccio che, a differenza di molti altri ghiacciai alpini ormai ridotti a lingue frammentate o coperte di detriti, conserva ancora la sua imponenza. L’immenso bacino collettore, abbracciato da vette di oltre quattromila metri, raccoglie un’enorme quantità di neve che, nel corso degli anni, si compatta e si incanala in un’unica lingua di ghiaccio che scivola lentamente verso valle.

Il fiume glaciale avanza ancora di circa 200 metri all’anno, ma il cambiamento climatico lo sta purtroppo consumando in maniera inesorabile. Si stima che, entro il 2100, potrebbe scomparire del tutto. Ecco perché vederlo oggi significa ammirare uno degli ultimi grandi spettacoli della natura alpina prima che il tempo lo trasformi per sempre.

Dove si trova il Ghiacciaio dell’Aletsch

Il Ghiacciaio dell’Aletsch si estende per 20 chilometri, con una larghezza media di 1.800 metri e una superficie di circa 78,5 km². Contiene una quantità impressionante di ghiaccio: ben 11 miliardi di tonnellate, che alimentano il Rodano dopo aver attraversato la suggestiva Gola della Massa.

Spicca nei cantoni svizzeri di Berna e Vallese, e il suo bacino di accumulo si forma tra le maestose vette dell’Eiger, del Mönch e della Jungfrau, tre giganti che disegnano un paesaggio incredibile. L’area è così straordinaria da essere stata inserita, nel 2001, nella lista dei Patrimoni Naturali dell’UNESCO.

Le terrazze soleggiate di Fiescheralp, Bettmeralp e Riederalp donano punti panoramici da fiaba, mentre la cittadina più vicina è Fiesch. Da qui parte la cabinovia che conduce all’Eggishorn, il punto di osservazione più alto del ghiacciaio. Chi arriva in auto può posteggiare nel parcheggio a pagamento vicino alla stazione di Fiesch, prima di salire verso le altezze glaciali.

Le escursioni più spettacolari per ammirarlo

Il ghiacciaio dell’Aletsch, il più grande delle Alpi, è una meraviglia naturale che lascia senza fiato chiunque si avventuri sui suoi sentieri. Vediamo alcune delle escursioni da provare almeno una volta nella vita.

Escursione sul Ghiacciaio Aletsch

Fonte: iStock

Le migliori escursioni per ammirare il Ghiacciaio Aletsch

Sul Sentiero del ghiacciaio dell’Aletsch: un viaggio tra rocce e leggende

Percorrere il Sentiero del ghiacciaio dell’Aletsch significa immergersi in uno scenario incantevole, dove la natura regna sovrana. Il percorso parte da Riederalp e attraversa il Grande Gufer prima di scendere alla Rote Chumma. Durante l’estate, la fresca brezza glaciale rende il cammino ancora più piacevole, mentre l’itinerario si fa avventuroso quando risale la roccia fino al Lago di Märjelen, in passato bacino naturale formatosi per l’azione del ghiacciaio stesso, con iceberg grandi quanto case che galleggiavano sulle sue acque.

Oggi, il paesaggio è cambiato, ma la bellezza rimane: in primavera, i prati fioriti creano un contrasto eccezionale con le vette innevate.

Lungo il tragitto, una sosta golosa è d’obbligo: al ristorante Gletscherstube, sul lago, la torta di mele appena sfornata è irresistibile. Chi cerca un’alternativa più rapida può percorrere il tunnel che porta sul versante opposto del Tälligrat, accorciando il percorso e raggiungendo Fiescheralp con meno fatica.

Dati tecnici dell’escursione:

  • Partenza: Riederalp
  • Arrivo: Fiescheralp
  • Dislivello: +510 m / -630 m
  • Distanza: 12 chilometri
  • Durata: 3h 45 min
  • Difficoltà: media
  • Periodo consigliato: luglio – ottobre

Aletsch Panoramaweg: il trekking in tre tappe

Chi vuole vivere appieno la magia dell’Aletsch può percorrere l’Aletsch Panoramaweg, un itinerario di tre giorni che tocca alcuni dei punti più entusiasmanti della regione.

Prima tappa: da Belalp a Riederfurka

L’avventura inizia a Belalp, dove un comodo sentiero conduce fino all’Aletschbord, punto panoramico con una vista impareggiabile sul ghiacciaio e sul Cervino. Qui sorge anche l’Hotel Belalp, affascinante edificio in stile Belle Époque, costruito nel 1858.

Dopo aver ammirato il panorama, si scende lungo un sentiero tortuoso fino al ponte sospeso sulla gola della Massa. Attraversarlo significa affrontare 124 metri di pura adrenalina sospesi a 80 metri di altezza. Dopo la salita finale, il percorso si addentra nella foresta dell’Aletsch, un’area protetta dal 1933, dove i cembri e i larici plasmano un ambiente incantato.

La prima tappa si conclude alla Villa Cassel, elegante dimora vittoriana costruita per il banchiere Ernest Cassel, che ospitò anche Winston Churchill. Oggi è un centro per la protezione della natura e un ottimo punto di ristoro.

Dati tecnici:

  • Partenza: Belalp
  • Arrivo: Riederfurka
  • Dislivello: +720 m / -760 m
  • Distanza: 10 chilometri
  • Durata: 3h 50 min
  • Difficoltà: media

Seconda tappa: lungo il ghiacciaio dell’Aletsch

Lo spettacolare lago Märjelensee

Fonte: iStock

Panorama del lago Märjelensee

Dal punto panoramico della Riederfurka, il percorso prosegue lungo la cresta morenica, con viste emozionanti sul ghiacciaio e la sensazione che il tempo sia sospeso: con i suoi 22 chilometri di lunghezza, l’Aletsch è il sovrano indiscusso del paesaggio alpino.

Dopo un tratto che sfiora i 2.300 metri di quota, il sentiero scende verso il Märjelensee, il lago glaciale che segna la fine della seconda giornata di trekking.

Dati tecnici:

  • Partenza: Riederfurka
  • Arrivo: Märjelensee
  • Dislivello: +820 m / -520 m
  • Distanza: 12 chilometri
  • Durata: 4h
  • Difficoltà: media

Terza tappa: tra rocce e ponti sospesi

Dall’idilliaco scenario del Märjelensee, il percorso scende al cospetto di un ambiente aspro, fatto di gole profonde e rocce levigate dal ghiaccio. Il passaggio più emozionante è l’Aspi-Titter, un ponte tibetano lungo 160 metri sospeso a 120 metri di altezza.

L’ultimo tratto ammira il villaggio di Bellwald, piccolo gioiello alpino con case tradizionali in legno e una pittoresca chiesa parrocchiale.

Dati tecnici:

  • Partenza: Märjelensee
  • Arrivo: Bellwald
  • Dislivello: +360 m / -1150 m
  • Distanza: 9 chilometri
  • Durata: 3h 20 min
  • Difficoltà: difficile

Cosa vedere nella regione dell’Aletsch

Oltre ai panorami da cartolina e ai sentieri immersi nella natura, la regione dell’Aletsch propone attrazioni culturali e avventure uniche. Dai musei che raccontano la tradizione locale fino ai percorsi sospesi tra gli alberi e ai sentieri dedicati alle grandi personalità del passato, ogni esperienza è un viaggio nella storia e nelle emozioni.

Museo del tessuto: viaggio nella tradizione artigianale del Vallese

Nel cuore dell’Alto Vallese, la tessitura era un’arte imprescindibile della vita quotidiana. Ogni casa possedeva un telaio, un banco da lavoro e un filatoio, e la produzione dei tessuti avveniva interamente a mano, con l’utilizzo di lana e lino della zona. Una tradizione secolare tramandata da generazioni, ma che con l’avvento della produzione industriale ha lasciato spazio a tessuti realizzati con metodi moderni, rischiando di scomparire.

Il Museo del Tessuto nasce proprio con l’intento di preservarne l’eredità grazie a una mostra permanente. Tra gli elementi esposti, troviamo:

  • “Antica sala di tessitura vallesana”, ambiente storico ricostruito con strumenti originali;
  • “Lino e lana”, sezione dedicata alle materie prime tessili e alle tecniche di lavorazione tradizionali;
  • “Bellezza senza tempo”, una raccolta di modelli di tessitura creati da Monika Carlen, vera artista del settore;
  • “Coperte vallesane”, autentici capolavori dell’arte tessile locale, espressione della maestria dei tessitori della regione;
  • “Giardino delle tinture”, visitabile solo in estate, dove si possono scoprire le piante tintorie utilizzate per la colorazione naturale dei tessuti.

Eco Museum Bellwald: un tuffo nella vita contadina del passato

Il villaggio di Bellwald, Svizzera

Fonte: iStock

Veduta panoramica del villaggio di Bellwald

Nel cuore del borgo di Bellwald, l’Eco-Museo è un vero e proprio viaggio nel tempo. Il suo centro espositivo si trova nella malga Spitel, una struttura tradizionale fedelmente ricostruita ai margini della piazza del paese. Qui sono custoditi utensili e oggetti di uso quotidiano, testimonianze di un’epoca in cui la vita era scandita dai ritmi della natura e del lavoro artigianale.

Grazie all’impegno della Fondazione Altes Bellwald, gli strumenti non sono stati dimenticati, ma hanno trovato una nuova casa, diventando parte integrante della memoria collettiva della comunità. Dopo ogni visita guidata del villaggio, gli ospiti possono prendere parte a un piccolo aperitivo e provare con mano alcuni degli oggetti, per scoprirne il funzionamento e l’importanza nella vita contadina.

L’esperienza può essere vissuta anche in autonomia, con informazioni disponibili presso l’ufficio turistico locale. Ma la parte più affascinante dell’Eco-Museo è senza dubbio il panificio Ried, dove ancora oggi viene sfornato il tradizionale pane di segale vallesano. Durante gli eventi culturali, i visitatori possono assistere alla preparazione del pane e acquistarlo appena cotto.

Parco Avventura Baschweri: adrenalina tra gli alberi

Per chi ama l’avventura e il contatto con la natura, il Parco Avventura Baschweri è un’esperienza imperdibile. In posizione più elevata tra i parchi avventura della Svizzera, regala emozioni uniche tra ponti sospesi, liane e percorsi sugli alberi.

Immerso in un suggestivo bosco di larici, offre sei diversi percorsi con quattro livelli di difficoltà, perfetti per ogni età e grado di esperienza. Il punto forte è senza dubbio la tyrolienne di 200 metri, che regala una discesa mozzafiato sospesa nel vuoto, con vista panoramica sulle montagne tutt’intorno.

I più piccoli possono invece divertirsi nel percorso per bambini “Schönbiel”, pensato per i piccoli esploratori dai quattro anni in su. Grazie ai ponti di corda e alle mini-tyrolienne, anche loro possono vivere l’adrenalina di muoversi tra gli alberi in totale sicurezza.

Sulle tracce di Cäsar Ritz: il sentiero della leggenda dell’hotellerie

Il nome Cäsar Ritz è sinonimo di lusso, eleganza e ospitalità d’eccellenza. Fondatore della celebre catena Ritz-Carlton, Ritz nacque proprio nel piccolo villaggio di Niederwald, e oggi un affascinante sentiero escursionistico di 5 chilometri permette di ripercorrere la sua straordinaria storia.

Il “Lebensweg Cäsar Ritz”, o il “Cammino della Vita di Cäsar Ritz”, è un percorso narrativo che, mediante sette pannelli informativi, racconta le tappe salienti della sua carriera, dagli inizi umili fino al successo internazionale. Il tracciato è simbolico: parte con una salita, a rappresentare le difficoltà degli esordi, per poi trasformarsi in un cammino più scorrevole, che simboleggia la crescita e il raggiungimento del traguardo finale.

Durante la passeggiata, è possibile interagire con gli elementi del sentiero, come blocchi di legno che rappresentano i materiali di costruzione degli hotel Ritz, o spazi dove esprimere i propri sogni e desideri, immedesimandosi nel giovane Ritz agli inizi della carriera.

L’esperienza rende viva la filosofia che lo ha reso celebre: un’ospitalità impeccabile, un’attenzione maniacale ai dettagli e una visione del lusso che ha ridefinito per sempre il concetto di hotellerie.

Il progetto “Regio+” ha fatto sì che il percorso sia accessibile a tutti, con informazioni bilingue e un’ambientazione che si spiega da sola. Si può completare l’intero tragitto in una o due ore, godendo di una passeggiata tra storia, natura e ispirazione.

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Monte Rosa: cosa vedere e cosa fare nel fascino delle Alpi

Cime imponenti che svettano nel cielo, ghiacciai millenari che riflettono i colori dell’alba e tramonti che tingono le vette di sfumature dorate: il Monte Rosa è uno spettacolo della natura che non ha eguali. Non si tratta di una montagna solitaria, bensì di un intero massiccio che abbraccia dieci cime oltre i 4.000 metri, ed è la seconda vetta più alta d’Italia dopo il Monte Bianco.

Il suo nome, spesso associato alle tonalità del tramonto, ha in realtà origini ben diverse: deriva dal termine “Rouése”, che nella lingua franco-provenzale significa “ghiacciaio”. Ma oltre ai panorami che lasciano senza fiato, il Monte Rosa è anche una destinazione straordinaria per chi cerca avventura, cultura e relax, sia in inverno che in estate.

Dove si trova il Monte Rosa

Il Monte Rosa si estende tra Italia e Svizzera (dove vanta il primato di vetta più alta) e domina il paesaggio alpino dai suoi 4.634 metri di altitudine.

La sua parte italiana si sviluppa in Piemonte e Val d’Aosta e abbraccia quattro valli che offrono scenari da fiaba e innumerevoli opportunità per gli amanti della montagna. Sul versante valdostano si trovano la Val d’Ayas, la Valle di Gressoney e la Valle di Champorcher, mentre in Piemonte si estende la suggestiva Valsesia.

Ognuna di esse è custode di tradizioni, borghi pittoreschi e paesaggi che si trasformano con il passare delle stagioni e che sanno donare esperienze indimenticabili a chiunque decida di esplorarle.

Cosa vedere sul Monte Rosa

Il Monte Rosa non è soltanto un paradiso naturale, ma anche un territorio ricco di borghi storici, rifugi accoglienti e paesaggi che non si possono dimenticare.

Tra antiche tradizioni Walser e panorami degni di una cartolina, conoscere il suo territorio significa immergersi in una bellissima realtà dove la montagna è protagonista assoluta.

Macugnaga: il borgo ai piedi del gigante

Il borgo di Macugnaga

Fonte: Ph @AleMasche72 – iStock

Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa

Ai piedi del Monte Rosa sorge Macugnaga, incantevole borgo la cui storia è legata a doppio filo alla cultura Walser, il popolo che colonizzò queste valli secoli fa, lasciando un’eredità culturale e architettonica ancora oggi visibile nelle caratteristiche case in legno e pietra.

Macugnaga è la destinazione ideale per concedersi una rigenerante e attiva vacanza all’aria aperta tra passeggiate nei boschi, magnifiche vedute e una gastronomia che racconta la tradizione locale. In inverno diventa una rinomata stazione sciistica, mentre d’estate è il punto di partenza per escursioni alla scoperta dei paesaggi alpini.

Alagna Valsesia: tra natura e tradizione

Sul versante piemontese del Monte Rosa, Alagna Valsesia è un’altra perla celebre per le case Walser e per il profondo legame con la montagna, porta d’accesso privilegiata per gli escursionisti e gli appassionati di alpinismo.

D’estate, i sentieri conducono verso laghi alpini e rifugi d’alta quota, mentre d’inverno la fiabesca località è un vero e proprio paradiso per lo sci, grazie al collegamento con il comprensorio Monterosa Ski.

Rifugio Regina Margherita: il più alto d’Europa

Per chi ama le sfide in alta quota, una delle mete più iconiche è il Rifugio Regina Margherita, che si staglia a a ben 4.554 metri sulla Punta Gnifetti.

È il rifugio più alto d’Europa e vanta una vista sulle Alpi che non si può descrivere a parole. Oltre a essere un punto d’appoggio per gli alpinisti, ospita un importante centro di ricerca specializzato nello studio delle condizioni estreme.

Bivacco Ravelli: il rifugio per gli escursionisti

Costruito nel 1964 in memoria di Don Luigi Ravelli, il Bivacco Ravelli è un rifugio incustodito lungo il sentiero che conduce al Corno Bianco.

È una tappa perfetta per gli amanti del trekking, che qui possono trovare riparo e godere della bellezza selvaggia dell’alta montagna.

Laghi Tailli: meravigliosa oasi alpina

A quota 2.755 metri, i laghi Tailli sono una meraviglia indiscussa che si raggiunge con una camminata di qualche ora.

Lungo il percorso, il paesaggio cambia in continuazione: boschi di larici lasciano il posto a praterie d’alta quota, fino a rivelare i laghi dalle acque cristalline, che riflettono il cielo e le cime tutt’intorno in un gioco cromatico senza pari.

Cosa fare sul Monte Rosa

Qualunque sia la stagione, il Monte Rosa propone moltissime attività per gli amanti della montagna. Dallo sci e il freeride sulle nevi immacolate durante l’inverno, alle escursioni e ai percorsi panoramici in estate, ogni avventura ha il sapore di un sogno.

Cosa fare in inverno

Inverno sul Monte Rosa

Fonte: iStock

Sciare sul Monte Rosa

Il Monte Rosa è il non plus ultra per gli sport invernali, grazie al comprensorio Monterosa Ski, che si estende tra Valle d’Aosta e Piemonte con oltre 180 chilometri di piste, dove gli amanti dello sci possono scegliere tra tracciati adrenalinici e percorsi panoramici immersi nei boschi.

Un’esperienza imperdibile è scendere lungo la pista Leonardo David, considerata una delle più impegnative delle Alpi, con i suoi 2.550 metri di dislivello. Ma il divertimento sulla neve non si limita alle piste battute: il Monte Rosa è una delle destinazioni preferite dai freerider, che qui trovano discese mozzafiato tra canali e pendii.

Dopo una giornata sulle piste, il relax è garantito presso i rifugi e i centri benessere della zona, dove ci si può riscaldare davanti a un camino e gustare i piatti tipici della montagna.

Cosa fare in estate

Monte Rosa in estate

Fonte: iStock

I verdi boschi con il Monte Rosa in estate

L’estate sul Monte Rosa regala magnifiche vedute e sentieri che attraversano boschi, pascoli e vette imponenti. Il trekking è l’attività principale, con percorsi adatti sia ai principianti che agli escursionisti esperti.

Uno dei sentieri più suggestivi è il Sentiero Walser, che da Alagna Valsesia conduce ai villaggi Walser di Otro, dove il tempo sembra essersi fermato. Lungo il percorso si possono ammirare le tipiche case in legno e scoprire la storia dell’antico popolo alpino.

Per gli appassionati di flora, il cammino da Champoluc a Letey-Bochard è un must: tra prati fioriti e boschi, si possono incontrare specie rare come l’edelweiss e la genziana pavonina, mentre lo sguardo si perde tra le cime innevate.

Un’escursione da provare è poi quella che porta da Macugnaga al Lago delle Fate, un angolo magico incastonato tra i monti, dove la tranquillità delle acque riflette il cielo e le cime.

Infine, per chi cerca qualcosa di più impegnativo, il percorso da Gressoney al Rifugio Alpenzù offre una panoramica completa della bellezza del Monte Rosa. Il rifugio, a 1.770 metri, regala una vista incomparabile sulla Valle del Lys e permette di assaporare la vera essenza della montagna.

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Un giorno a Davos, incantevole città svizzera della valle del Landwasser

Tra le magnifiche cime delle Alpi svizzere sorge Davos, un’incantevole città che è la culla di una delle stazioni sciistiche più famose e più grandi d’Europa e anche località che ospita il Forum Economico Mondiale (WEF), organizzazione internazionale che periodicamente riunisce personalità politiche ed economiche del globo per discutere e definire le politiche del futuro. Ma queste non sono le sole unicità di Davos, perché nei fatti essa si distingue anche per essere la città più alta di tutto il vecchio continente e una rinomatissima meta turistica durante qualsiasi stagione. Scopriamo insieme cosa vedere a Davos, in Svizzera, in un giorno.

Dove si trova Davos

Come accennato, Davos si trova in Svizzera e più precisamente nella valle del Landwasser: è il comune più esteso del Canton Grigioni, e persino il secondo del Paese intero. Situata a ben 1560 metri sul livello del mare (che le valgono il titolo di “città più alta d’Europa”), è stata per anni oggetto di studio da parte del medico Alexander Spengler (1827-1901), al punto da divenire un importante centro per la cura delle malattie come la tubercolosi.

Aria fresca, paesaggi che sembrano usciti da un libro di fiabe, centri benessere, sentieri escursionistici e impianti di risalita, la rendono una meta di viaggio ideale durante tutto l’anno. Sono tantissimi, infatti, i viaggiatori che  raggiungono questa città nel cuore delle Alpi attraversata dalle limpide acque del fiume Landwasser.

Cosa vedere a Davos in 1 giorno

La prima cosa da sapere su Davos, in Svizzera, è che la città è divisa in due parti: Davos Dorf, la zona più antica, e Davos Platz, la parte più moderna e nuova.

Davos, Svizzera

Fonte: iStock

Veduta di Davos in estate

Ciò che si può visitare trascorrendovi un giorno può cambiare in base alle stagioni, ma a livello generale qui non ci si annoia mai. Impianti sciistici e percorsi escursionistici (ci sono ben 700 chilometri di sentieri segnalati) non mancano per chi desidera raggiungerla per immergersi nella natura, così come numerose soddisfazioni le possono avere coloro che invece desiderano scoprirne storia e cultura.

Chiesa riformata di San Giovanni

La Chiesa riformata di San Giovanni (Kirche St. Johann) sorge a Davos Platz ed è un edificio arricchito da un poderoso campanile (ben 70 metri di altezza) che sembra voler toccare il cielo con la sua punta, tanto da essere il simbolo stesso della città. Originaria del XIII secolo, nel corso degli anni ha subito numerose modifiche che l’hanno resa un vero e proprio gioiello in cui trovare un po’ di pace.

Particolarmente degne di nota sono le vetrate del 1928 di Augusto Giacometti da Bergell, noto pittore su vetro grigionese, che rappresentano il paradiso.

Chiesa riformata di San Teodulo

Non è di certo meno interessante la Chiesa riformata di San Teodulo presso Davos Dorf, ovvero il nucleo storico della città. In questo caso il visitatore ha l’occasione di trovarsi al cospetto di un edificio religioso eretto alla metà del XIV secolo, e con un’affascinante sala affrescata risalente al 1350.

Chiesa riformata di San Giovanni, Davos

Fonte: iStock

La Chiesa riformata di San Giovanni a Davos

Kirchner Museum

Assolutamente meritevole di una visita è il Kirchner Museum, dedicato proprio al pittore e scultore tedesco Ernst Ludwig Kirchner, che qui si trasferì nel 1917 nella speranza di superare la sua dipendenza dai farmaci. L’artista ebbe la fortuna di ritrovarsi immerso nei paesaggi straordinari della città più alta d’Europa, al punto che diede vita a una serie di opere gelosamente conservate in questo stesso museo.

Esso si trova all’interno di un edificio del 1992 creato dagli architetti zurighesi Anette Gigon e Mike Guyer, una degna cornice per ben oltre 1400 opere che comprendono numerosi dipinti, sculture, disegni, stampe, opere tessili, taccuini e fotografie dell’artista.

Medizinmuseum Davos

Poco sopra vi abbiamo raccontato che il dottor Alexander Spengler, a metà del XIX secolo, scoprì che Davos è una località baciata da un clima mediteranno che possiede diversi aspetti curativi, tanto che la città divenne la più importante e più grande stazione climatica polmonare d’Europa. In suo onore è stato quindi istituito il Medizinmuseum Davos (Museo della Medicina), dove i visitatori possono scoprire interessanti dettagli sulle tappe fondamentali della storia della tubercolosi e ammirare attrezzature e strumenti medici di un tempo che fu.

Altri musei

I due che vi abbiamo illustrato sono i principali di Davos, ma la verità è che in città ci sono molti altri musei in cui vale la pena fare un salto (con un solo giorno, tuttavia, si è quasi costretti a fare una scelta):

  • Heimatmuseum Davos: museo di storia locale ospitato all’interno della Grosses Jenatschhaus, un’antica casa patrizia del XVI secolo, che comprende una ricca collezione di arredi contadini, oggetti domestici, attrezzi agricoli, utensili e tanto altro ancora;
  • Bergbaumuseum Graubünden Schmelzboden Davos: museo minerario istituito nello storico edificio amministrativo dell’antico centro di estrazione mineraria Schmelzboden-Hoffnungsbau, che espone attrezzi da miniera, modelli, documenti, piani e fotografie, nonché minerali metalliferi;
  • Wintersportmuseum Davos: museo degli sport invernali con una ricca collezione di preziose attrezzature per gli sport invernali, dagli inizi fino ad oggi.

Alpinum Schatzalp

L’Alpinum Schatzalp è il Giardino Botanico di Davos che si rivela una vera esplosione di magia: racchiude più di 2000 diverse specie di piante originarie da diverse montagne del mondo. A disposizione dei viaggiatori ci sono dei cartelli che illustrano caratteristiche e informazioni più importanti, in modo da poter scoprire il tutto in totale autonoma.

Davos, città svizzera

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Gli incantevoli paesaggi di Davos in inverno

Thomas Mann-Weg

Thomas Mann è stato uno scrittore e saggista tedesco che decise di rendere i paesaggi di Davos, in Svizzera, l’ambientazione del suo libro “La montagna incantata”. Per questo motivo è stato creato il Thomas Mann-Weg, un itinerario che permette di osservare quegli esatti luoghi che per l’artista si sono rivelati una musa. Si tratta di un interessante sentiero della lunghezza di circa 2,80 chilometri e composto da dieci “stazioni letterarie”.

Schatzalp

Schatzalp è una delle maestose cime che incorniciano la città di Davos e anche una delle vette che ha ispirato Thomas Mann, tanto da essere nota con il soprannome di “montagna incantata”. In più è il luogo da cui ammirare una vista davvero mozzafiato, grazie ai suoi 1880 metri di altezza. Per raggiungerla bastano 5 soli minuti, grazie a un servizio di funivia che conduce a scoprire anche uno storico albergo di lusso, il Berghotel Schatzalp, che al giorno d’oggi è la sede di un hotel e di un ristorante.

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Le 4 migliori destinazioni di montagna in Italia

L’Italia è un Paese unico. Dal punto di vista geografico il territorio propone una grandissima varietà geografica. Si sa, è possibile trovare tutto: spiagge bellissime, città dalla storia e dal patrimonio culturale unico ed invidiato in tutto il mondo e montagne e vette mozzafiato. Si tratta di paesaggi così unici ed impareggiabili in grado di attirare visitatori e turisti internazionali, provenienti da ogni parte del mondo.

Secondo la classifica stilata da JFC, azienda italiana leader nel settore del turismo, come consulente turistica e specializzata nel marketing territoriale, qui di seguito, per gli amanti della montagna, si stila una lista di località che, tra le Alpi e gli affascinanti Appennini, rappresentano le migliori destinazioni dove andare in montagna. Ecco un approfondimento su cosa fare in inverno, in estate e quali attività, sia per grandi che per bambini, si consiglia di non perdere.

1. Cortina d’Ampezzo (Veneto)

Secondo questa classifica, il primo posto tra le migliori destinazioni dove andare in montagna in Italia si trova Cortina d’Ampezzo. Località montana regina del Veneto, capace di affascinare i propri visitatori durante tutto l’anno, sia che si decida di visitare la cittadina in inverno, che in estate.

Cosa fare in inverno a Cortina

Cortina d’Ampezzo è una delle mete sicuramente più iconiche delle Dolomiti, tanto che viene riconosciuta dai più come la “Regina delle Dolomiti“. Qui si trovano oltre 120 chilometri di piste da sci perfettamente curate e adatte a sciatori e snowboarder di tutti i livelli, dal principiante al più esperto. Inoltre, gli amanti dello sci di fondo possono trovare qui dei tracciati stupendi, percorrendo i quali è possibile scoprire scenari naturali unici. Allo stesso tempo sono presenti diversi sentieri dove svolgere escursioni con le ciaspole, per chi, invece, vuole un’attività ancora più a contatto con la natura.

Cosa fare in estate a Cortina

Come d’inverno, anche durante la stagione estiva Cortina è un paradiso per gli amanti della montagna. Qui escursioni e amanti della mountain bike possono visitare il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, all’interno del quale sono presenti diversi sentieri che attraversano paesaggi naturali da lasciare a bocca aperta. Tra gli altri sport, è possibile praticare arrampicata, ferrate e parapendio, oltre che, per gli amanti dello shopping, passeggiare per le vie del centro storico tra negozi e boutique di lusso.

Trekking ed escursioni a Cortina d’Ampezzo

Tra i percorsi più famosi presenti in zona si trova il trekking delle Tre Cime di Lavaredo: un’escursione imperdibile. Da Cortina è possibile partire per diversi trekking ed escursioni, che possono portare i camminatori alla scoperta di luoghi davvero spettacolari. Fra questi si consiglia di non perdere il Lago di Sorapiss, considerato da molti anche come il più bello di tutte le Dolomiti.

Attività per bambini

Non si annoieranno neppure i bambini che in famiglia visiteranno la Regina delle Dolomiti. Qui, d’inverno, è possibile far praticare ai più piccoli divertenti discese in slittino e sci, oppure d’estate passare giornate all’insegna del divertimento nei diversi parchi giochi in quota o nei percorsi avventura. Da non perdere la possibilità di partecipare anche a laboratori creativi e gite naturalistiche, che sicuramente avvicineranno i bambini ancor di più all’affascinante mondo della montagna.

Ciaspolata con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo, vicino Cortina d'Ampezzo, una delle migliori destinazioni in montagna d'Italia

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Ciaspolata sulle Dolomiti con le Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo

2. Livigno (Lombardia)

Al secondo posto si colloca Livigno, quella che da molti viene considerata come il Piccolo Tibet d’Italia, data la sua posizione.

Cosa fare in inverno a Livigno

Livigno è una destinazione imperdibile per gli amanti degli sport invernali. Grazie alle sue piste che coprono un totale di oltre 115 chilometri di lunghezza, qui i praticanti di sci alpino possono percorrere fantastiche discese oppure, chi preferisce lo snowboard, può godere della presenza di un bellissimo e moderno snowpark: una destinazione adatta a tutti gli sportivi di ogni livello. Sono presenti anche diversi percorsi per chi preferisce lo sci di fondo, per chi vuole un’esperienza “naturale”.

Cosa fare in estate a Livigno

Nel periodo estivo, invece, questa località si trasforma e diventa la meta più ricercata per tutti gli appassionati di ciclismo, sia per chi utilizza mountain bike, sia per chi predilige la bici da strada, grazie alla presenza di diversi circuiti che portano gli sportivi a scoprire panorami mozzafiato. Durante l’estate, inoltre, è possibile praticare altre attività come la pesca sportiva o l’equitazione. Da non dimenticare anche la possibilità di fare shopping nel centro cittadino, dove sono presenti negozi duty-free tutto l’anno.

Trekking ed escursioni a Livigno

Gli amanti delle escursioni e dei trekking non potranno sicuramente rimanere delusi dalla natura che circonda Livigno. Ne è un esempio il trekking che porta al Lago del Monte, che è in grado di offrire una vista unica sui paesaggi circostanti. C’è anche il Parco Nazionale dello Stelvio, dove sono presenti numerosi sentieri adatti ai camminatori di tutti i livelli, compreso l’itinerario che porta a Cima Piazzi, una delle vette più iconiche della zona di Livigno.

Attività per bambini

La cittadina di Livigno è particolarmente attenta alle famiglie e ai più piccoli. D’inverno, ad esempio, le scuole di sci propongono corsi specifici proprio per bambini, mentre in estate, non si può perdere l’occasione di divertirsi tutti insieme al Larix Park, un parco avventura immerso nella natura, aperto solamente nel periodo estivo,  che offre percorsi divertenti e sicuri per tutte le età.

Lago che si trova nei pressi di Livigno, in estate, una delle migliori destinazioni in montagna d'Italia

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Lago nei pressi di Livigno

3. Courmayeur (Valle d’Aosta)

Il viaggio continua in Valle d’Aosta, questa volta in direzione della bellissima Courmayeur, che si posiziona al terzo posto di questa speciale classifica ad alta quota.

Cosa fare in inverno a Courmayeur

Courmayeur si trova ai piedi del Monte Bianco ed è da molti riconosciuta come una delle mete più esclusive per gli amanti degli sport invernali. Qui, infatti, è possibile trovare piste da sci che sono in grado di regalare panorami spettacolari sulle vallate circostanti, molto apprezzati da tutti quegli sciatori e snowboarder da tutto il mondo che decidono di visitare questa località. Per gli amanti del freeride, inoltre, è possibile scegliere tra diversi itinerari sia nella Val Veny, che nella Val Ferret.

Cosa fare in estate

Durante l’estate, la Skyway Monte Bianco, ovvero la spettacolare funivia che parte dalla cittadina di Courmayeur verso le vette del Monte Bianco, permette di raggiungere i 3.466 metri di Punta Helbronner, un punto panoramico che non ha eguali, dal quale è possibile godere di una vista incredibile sulle Alpi. La zona è anche ideale per sport all’aria aperta come il trekking, ma anche la mountain bike e le passeggiate rilassanti. Courmayeur nel periodo estivo è anche sede di numerosi eventi culturali e gastronomici, che arricchiscono per certo l’esperienza dei suoi visitatori.

Trekking ed escursioni nei dintorni di Courmayeur

Le soluzioni per godersi la natura a Courmayeur sono davvero numerose. Si tratta di un luogo dalle caratteristiche uniche, dove gli escursionisti più esperti possono affrontare il Tour du Mont Blanc, ovvero un itinerario che consente di attraversare tre Paesi diversi e implica diversi giorni. Oppure il cosiddetto anello della Val Ferret, un percorso che si consiglia a tutti coloro che vogliono scoprire la cornice naturale attorno a Courmayeur. Tra le destinazioni più apprezzate c’è anche il Rifugio Elisabetta.

Attività per bambini

Per le famiglie, durante tutto l’anno, sono presenti diverse opzioni. Ad esempio, aree gioco ad alta quota, attività all’aria aperta e laboratori creativi. Inoltre, durante l’estate, è possibile far vivere ai più piccoli emozioni uniche grazie ad alcuni percorsi immersi nella natura, con guide specializzate. In inverno, invece, sono disponibili numerose scuole di sci e piste a loro dedicate.

Vista dalla stazione della funivia di Courmayeur, una delle migliori destinazioni in montagna d'Italia

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Stazione della Skyway Monte Bianco a Courmayeur

4. Madonna di Campiglio (Trentino-Alto Adige)

Al quarto posto di questa speciale classifica delle mete di montagna migliori d’Italia si trova la famosa Madonna di Campiglio, un altro gioiello delle bellissime Dolomiti.

Cosa fare in inverno a Madonna di Campiglio

La città è incastonata tra le Dolomiti di Brenta ed è considerata un punto di riferimento importante per tutti gli amanti degli sport invernali. Gli sportivi qui possono trovare lunghissime piste da sci, per un totale di 150 chilometri di discese, che collegano anche il comprensorio sciistico di Pinzolo e quello di Folgarida-Marilleva: un luogo adatto a tutti, sia esperti che principianti. Inoltre, Madonna di Campiglio è famosa per ospitare anche la Coppa del Mondo di sci alpino.

Cosa fare in estate

Il periodo estivo fa di Madonna di Campiglio la meta ideale per gli escursionisti e per tutti coloro che vogliono godere di un clima fresco durante lunghe pedalate in mountain bike oppure godere dell’adrenalina di un’avventurosa arrampicata. Ci sono anche numerose opportunità di svago per tutti coloro, invece, che vogliono scoprire la montagna a piedi, passeggiando per luoghi ricchi di laghi alpini, cascate e sentieri panoramici. Inoltre, gli appassionati di golf possono sfidarsi in uno dei golf club più alti d’Europa.

Trekking ed escursioni da Madonna di Campiglio

Nei dintorni di Madonna di Campiglio sono numerosi i sentieri che attraversano luoghi decisamente spettacolari. Fra questi, chi ama fare trekking, non si può perdere il sentiero dell’Orso, famoso per attraversare boschi e radure e regalare scatti unici, oppure il sentiero che porta verso il lago di Ritorto, caratterizzato da un paesaggio quasi fiabesco. Per chi, invece, vuole cimentarsi in un’avventura che dura più giorni, allora percorrere il giro delle Dolomiti di Brenta può essere una nuova sfida: 96 chilometri di lunghezza per un trekking oltre i 2000 metri di altitudine.

Attività per bambini a Madonna di Campiglio

Infine, per tutti coloro che vogliono vivere una bellissima vacanza in famiglia e con i propri bambini, Madonna di Campiglio è una destinazione che si deve assolutamente prendere in considerazione. Durante l’inverno sono presenti numerose piste da sci e scuole dedicate ai più piccoli, piste da slittino e diversi parchi avventura. Mentre durante il periodo estivo lo si può dedicare ad escursioni guidate e laboratori didattici, dove poter conoscere il territorio e la natura locale.

Tramonto e sole sulle dolomiti di Brenta a Madonna di Campiglio, una delle migliori destinazioni in montagna d'Italia

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Tramonto sulle piste da sci di Madonna di Campiglio
Sono numerose le destinazioni ideali dove poter vivere una vacanza sia con la propria famiglia, che con partner e amici. Questi sono solo alcuni dei migliori luoghi da visitare in Italia, dove poter sciare o passare giornate estive all’insegna del divertimento e del relax. Non resta altro che decidere quale di queste potrà diventare la meta giusta per le prossime vacanze!