Categorie
Africa Notizie Tunisia Viaggi viaggiare

Per entrare in Tunisia dal 2025 ci vorrà il passaporto

A partire dal 1° gennaio 2025, per entrare in Tunisia sarà necessario il passaporto, con una validità residua di almeno tre mesi. A confermarlo è l’ambasciata d’Italia a Tunisi, che ha recentemente diramato una nota invitando i viaggiatori italiani a prepararsi per questo cambiamento.
Questa nuova misura modifica le attuali modalità di ingresso, ancora valide fino al 31 dicembre 2024, che consentono l’accesso alla Tunisia anche con la semplice carta d’identità valida per l’espatrio, ma solo in circostanze specifiche.

Fino a fine anno, infatti, l’ingresso con carta d’identità sarà accettato esclusivamente per chi partecipa a viaggi di gruppo organizzati da agenzie di viaggio autorizzate. In questi casi, sarà necessario fornire una prenotazione alberghiera e i biglietti di andata e ritorno, completi di prova di pagamento.

Passaporto obbligatorio e fotocopie non accettate

Dal prossimo anno, il passaporto diventerà dunque il documento obbligatorio per tutti i viaggiatori, indipendentemente dal tipo di viaggio. È bene ricordare che le fotocopie del passaporto, anche se certificate, non saranno in alcun caso considerate valide per l’ingresso nel Paese. Chi tenterà di entrare senza l’originale del documento rischia di essere respinto alla frontiera.

La Farnesina raccomanda caldamente di rispettare queste disposizioni e di evitare di presentarsi senza la documentazione richiesta, per non incorrere in problemi con le autorità di frontiera tunisine. Il visto d’ingresso, invece, non è necessario per soggiorni inferiori a 90 giorni. I viaggiatori dovranno comunque compilare un modulo con i dati personali e la motivazione del viaggio, che sarà raccolto dalla polizia di frontiera al momento dell’arrivo. Chi desidera approfondire i requisiti necessari per la Tunisia può consultare la sezione “Requisiti di Ingresso” del sito Viaggiare Sicuri.

Viaggi per via marittima

Essere in possesso di un passaporto valido sarà obbligatorio anche per chi sceglie di raggiungere la Tunisia per via marittima, insieme al biglietto di andata e ritorno del passaggio in nave, un voucher alberghiero e un itinerario dettagliato del viaggio. Le autorità locali suggeriscono ai viaggiatori di verificare i dettagli presso gli uffici del turismo tunisini presenti in Italia prima della partenza, per evitare inconvenienti all’arrivo.

Recentemente, infatti, si sono verificati respingimenti di viaggiatori, in particolare al porto di Tunisi La Goulette, perché sprovvisti di voucher alberghieri. Le autorità portuali tunisine, infatti, tendono a non considerare sufficienti prenotazioni in strutture non alberghiere come bed & breakfast o case vacanze, e nemmeno dichiarazioni di soggiorno presso amici o parenti.

Regole per il veicolo al seguito

Per i viaggiatori che intendono entrare in Tunisia con il proprio veicolo, è possibile portare temporaneamente automobili, moto, roulotte e camper con un permesso di circolazione valido per tre mesi. Tale permesso può essere rinnovato per altre tre volte, previa registrazione e pagamento del bollo di circolazione. È importante ricordare che il veicolo viene annotato sul passaporto del proprietario.

Qualora il viaggiatore non potesse lasciare il Paese con il mezzo per ragioni come furto o impossibilità di trasporto, le autorità doganali richiedono il pagamento di una somma pari al valore di mercato del veicolo per autorizzare l’uscita della persona dal Paese senza il mezzo. La stretta sui controlli da parte delle autorità locali mira a rafforzare la sicurezza alle frontiere tunisine e a regolare in modo più uniforme l’ingresso nel Paese.

Categorie
Africa Egitto mete storiche Notizie siti archeologici Viaggi

La scoperta di una tomba del Medio Regno cambia la storia dell’Assasif

La missione archeologica congiunta egiziano-americana, operante al South Asasif Conservation Project, ha di recente portato alla luce una scoperta archeologica di rilievo: la prima tomba del Medio Regno (all’incirca 2055-1790 a.C.) individuata nell’area dell’Assasif.

La necropoli, sulla riva occidentale del Nilo di fronte all’antica Tebe, in Egitto, si sviluppa in una valle che si snoda verso il complesso funerario di Deir el-Bahari, accanto al tempio della regina Hatshepsut.

La tomba, sigillata e perfettamente conservata, contiene sepolture che racchiudono una serie di oggetti preziosi, dai gioielli agli specchi in rame, offrendo uno spaccato inedito sulle pratiche funerarie dell’epoca.

Una scoperta inattesa

L’incredibile scoperta è avvenuta durante le operazioni di pulizia della superficie meridionale della tomba di Karabasken (TT 391), appartenente alla XXV dinastia.

È qui che gli archeologi hanno identificato vari pozzi funerari intatti, custoditi per millenni e ancora contenenti i resti umani dei defunti e il loro corredo funerario.

Il dott. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha commentato l’importanza della scoperta, affermando che potrebbe cambiare la narrazione storica legata alla necropoli dell’Assasif, ridefinendola come uno dei principali luoghi di sepoltura del Medio Regno a Tebe.

Una tomba di famiglia: gioielli, amuleti e usanze funerarie

All’interno della tomba appena scoperta, sono state identificate undici camere funerarie che ospitano resti scheletrici di due uomini, cinque donne e tre bambini.

Una tale configurazione suggerisce che la tomba fosse destinata a una famiglia e utilizzata per diverse generazioni, dalla XII alla XIII dinastia. Tra i reperti, i più sorprendenti sono i gioielli femminili, databili alla prima fase della XII dinastia. Particolare attenzione ha destato poi la collana rinvenuta accanto all’uomo nella sepoltura 9, composta da 40 perle in faience (maiolica) e due perle cilindriche in corniola, con un amuleto a forma di testa di ippopotamo sul retro.

Nonostante molti materiali funerari siano stati danneggiati da inondazioni che hanno distrutto sarcofagi di legno e bende in lino, gli oggetti realizzati in pietre dure e materiali resistenti sono rimasti intatti. Tra i gioielli recuperati, si annoverano collane, braccialetti, anelli e cinture in corniola, ametista, granato, agata rossa e faience, ornati da amuleti raffiguranti figure simboliche come teste di ippopotamo, falchi e occhi wedjat. Uno dei pezzi più pregiati è una collana con perle in ametista e un amuleto in amazzonite al centro, insieme a una cintura di perle di corniola.

Oggetti rituali e specchi di raffinata fattura

La direttrice del team americano, Marion Brew, ha descritto l’incontro con specchi in rame dalle impugnature finemente lavorate: uno con un manico a forma di fiore di loto e un altro con il raro motivo della dea Hathor dalle quattro facce. Inoltre, sono stati ritrovati lingotti di rame e una statuetta in faience smaltata che rappresenta una figura femminile, con dettagli decorativi sui capelli e sui gioielli. Accanto alla statuetta, quasi 4.000 piccole perle di fango formavano l’acconciatura originale, fornendo una testimonianza tangibile delle tecniche di decorazione dell’epoca.

Oltre ai gioielli, la tomba conteneva una tavola per le offerte di forma quadrata, intagliata con figure in rilievo che rappresentano teste di toro, zampe e pagnotte. Il canale al centro della tavola, destinato a far scorrere l’acqua, rifletteva l’usanza di garantire nutrimento per l’anima nell’aldilà, un’usanza chiave nelle pratiche funerarie egiziane.

Il valore del ritrovamento

Una simile scoperta non soltanto aggiunge tasselli alla comprensione delle usanze funerarie del Medio Regno, ma rappresenta un passo significativo verso lo studio delle influenze artistiche e culturali della XXV dinastia.

Con il ritrovamento della prima tomba del Medio Regno nel South Asasif, la necropoli si colloca all’interno del complesso funerario tebano, contribuendo a ridefinire la storia della regione e svelando una collezione eccezionale di manufatti che testimoniano l’abilità artistica e la complessità spirituale della civiltà egizia antica.

Categorie
Africa deserti Idee di Viaggio Marocco Viaggi viaggiare

Cosa fare a Merzouga, viaggio nell’oasi più famosa del Marocco

Ci sono viaggi che sono in grado di cambiarti la vita. Uno di questi è quello che si può fare in Marocco, Paese che rappresenta una sorta di ponte tra Africa ed Europa, ma anche un’esperienza di pura emozione: città cosmopolite si fondono a villaggi rimasti fermi nel tempo, che a loro volta sono incastonati su imponenti vette o affacciati sulla potenza dell’oceano. E poi c’è il deserto, quello fatto di dune che lascia senza fiato e che pare infinito.

Ed è proprio nel Sud del Paese, e più precisamente al confine con l’Algeria, che prende vita una località turistica priva di monumenti o edifici storici di rilievo, ma comunque molto visitata. Il motivo è piuttosto semplice: Merzouga è la porta di ingresso dell’Erg Chebbi, deserto dalle dune gigantesche e punto di partenza ideale per fare tour a piedi, in cammello o in fuoristrada verso le sue imponenti dune (qui si trovano diverse agenzie per organizzare gli itinerari). Scopriamo insieme cosa fare e vedere a Merzouga.

Le grandi dune di Merzouga

Merzouga è una vera e propria oasi nel cuore del Marocco, una meta obbligatoria per tutti coloro che desiderano conoscere alcune delle più antiche tradizioni di questo Paese ma anche per chi ha voglia di ammirare un panorama che lascia senza fiato. La località non offre vere e proprie attrazioni turistiche, ma il suo deserto (che vanta dune altissime che riescono a raggiungere persino i 150 metri di altezza) da solo vale il viaggio.

Raggiungere questa località permette quindi di addentrarsi in quelle che sono le dune più alte del Marocco, che sorgono nella pianura nera della hammada che, grazie ad esse, assume tonalità rosa-dorate che riescono ad emozionare. La cosa più curiosa è che anche chi ci è già stato vivrà la sensazione di trovarsi in un posto nuovo: le dune si muovono continuamente, creando un ambiente sempre diverso in quanto fenomeno in continua evoluzione.

Il Lago Dayet Srji

È quasi impossibile credere che sia vero, ma in realtà il deserto di Merzouga nasconde tra le sue dune un gioiello più unico che raro: il Lago di Dayet Srji. Si tratta di lago (un tempo) salato dove vanno ancora oggi ad abbeverarsi i fenicotteri. Sì, avete capito bene: in questa zona del deserto è possibile ammirare persino i fenicotteri, che raggiungono questo laghetto per bere e rinfrescarsi.

Lago di Dayet Srji, Merzouga

Fonte: iStock

Il bellissimo Lago di Dayet Srji

Conosciuto anche come Lago di Merzouga, offre un tramonto spettacolare per via della combinazione dei colori che si crea. Quando è pieno, inoltre, si rivela anche la meta perfetta per coloro che vogliono osservare (con il dovutissimo rispetto) la vita di tutti i giorni degli abitanti perché qui, le persone provenienti dai numerosi villaggi circostanti, vengono a prendere l’acqua per utilizzarla per lo sviluppo agricolo.

Se siete appassionati di birdwatching, quindi, il periodo migliore per scoprirlo va da novembre a maggio circa, per avere l’opportunità di osservare sterpazzole del deserto, gruccioni di Persia e garruli fulvi e talvolta anche fenicotteri e altri uccelli.

Villaggio di Khamlia

A circa 7 chilometri di distanza da Merzouga, ma praticamente accanto alle dune, sorge il villaggio di Khamlia, luogo in cui vive un gruppo etnico chiamato Gnawa.

Si tratta di un’escursione altamente consigliata (che si può fare anche in autonomia) perché permette di ascoltare alcune delle più belle musiche tradizionali del Paese.

Vi basti pensare che nel corso dei secoli le sonorità della musica Gnawa hanno spesso avuto una funzione ipnotica, sia per i musicisti che per i partecipanti all’ascolto.

Tutte le attività da fare a Merzouga

Come accennato, Merzouga in sé non offre molti punti di interesse. Tuttavia, è il punto di partenza migliore per visitare l’infinita bellezza del suo deserto e scoprire la vita dei Berberi, gli abitanti autoctoni del Nordafrica. Sì, perché soggiornando in una delle tantissime strutture disponibili nel deserto si ha la possibilità di partecipare a una cena conviviale cucinata da loro sotto le stelle, ascoltare (e ballare) le loro indimenticabili melodie, e saperne di più sulla loro vita. Ma questo, chiaramente, non è di certo l’unica attività possibile.

Trekking in cammello, in fuoristrada o in quad

Iniziamo con lo svelarvi sin da subito una piccola verità: nell’immaginario comune l’Erg Chebbi si può girare in sella a un cammello durante il tramonto. Se è vero che i tour iniziano poco prima del calar del sole proprio per osservare l’incredibile caleidoscopio di colori che si genera in questo momento della giornata, è altrettanto vero che in questa zona del Paese non ci sono cammelli.

Erg Chebbi in cammello

Fonte: iStock

Tour in dromedario dell’Erg Chebbi

Il tour delle dune, infatti, viene svolto in sella a un dromedario, che si distingue dal cammello perché più piccolo e con una sola gobba.

Per chi preferisce diverse tipologie di escursione, a disposizione ci sono anche tour in fuoristrada o in quad, sicuramente meno “tipiche” ma più confortevoli.

Sandboarding tra le dune

Un’altra delle attività che si può fare a Merzouga è la sandboarding tra le dune. La buona notizia è che, pur sembrando pericolosa, nei fatti non lo è assolutamente in quanto le dune di sabbia dell’Erg Chebbi sono molto morbide.

Facendo sandboarding, quindi, si può vivere a 360 gradi l’emozione di scivolare giù da una duna a tutta velocità, mentre si è eretti su una tavola. Per chi non riesce, è possibile anche sedersi su di essa.

Osservare le stelle di Merzouga

Sì, nei campi (spesso gli alloggi nel bel mezzo del deserto vengono chiamati così) c’è la luce e, in alcuni di essi, persino internet. Ma allontanandosi un pochino (mi raccomando, portate con voi una piccola torcia), ecco che alzando le sguardo all’insù si può ammirare un cielo completamente stellato, di quelli che è impossibile scorgere in città.

Deserto Marcco di notte

Fonte: iStock

Il cielo stellato dell’Erg Chebbi

Neanche nelle notti più buie o nei luoghi più impervi che conosciate, infatti, il cielo stellato che si può osservare è simile a quello di Merzouga. Un’esperienza eccezionale e che siamo certi vi lascerà a bocca aperta.

L’alba nel deserto

Infine, dopo aver passato parte della notte ad osservare le stelle e aver digerito gli squisiti piatti della tradizione locale a suon di musica, non c’è niente di meglio da fare che svegliarsi prestissimo per ammirare l’alba nel deserto, che offre colori differenti rispetto al tramonto. Sarà una di quelle attività che vi renderanno felicissimi di aver scelto Merzouga come vostra meta di viaggio.

Categorie
Africa Egitto itinerari culturali mete storiche Notizie siti archeologici Viaggi viaggiare

La tomba di Nefertari a Luxor (forse) riaprirà al pubblico

La tomba della Regina Nefertari a Luxor, in Egitto, è stata chiusa a marzo per alcuni lavori di restauro, ma di recente il Consiglio Supremo delle Autorità egiziane ha annunciato che è in programma una riapertura al pubblico nonostante la minaccia dell’umidità. Secondo quanto riferito dal sito Egypt Independent, il Ministero del Turismo e delle Antichità avrebbe intenzione di aprire nuove attrazioni per incoraggiare il turismo culturale, ma i visitatori potrebbero danneggiare indirettamente questo importante sito archeologico, causando traspirazioni deleterie per le pitture murarie preziose presenti.

La tomba è stata chiusa negli anni Cinquanta del XX secolo per dei danni gravi causate da infiltrazioni di acqua e dai cristalli di cloruro di sodio filtrati dal calcare poroso che hanno raggiunto i blocchi di pietra e l’intonaco. Il primo intervento è stato fatto poi negli anni ’80, ma il vero restauro è durato dal 1988 al 1992 per poi riaprire il sito al pubblico nel 1995. Ma nel 2003 si decide di chiuderla definitamente per la sua fragilità, e nel 2014 le autorità egiziane fecero una copia esatta della tomba nella Necropoli di Tebe spendendo circa 700.000 euro.

Perché riaprire la tomba di Nefertari

Mohamed Ismail Khaled, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, lo scorso 27 ottobre ha condotto un’ispezione alla tomba per verificare gli ultimi sviluppi del restauro e ha confermato che la tomba di Nefertari è in buono stato. Una commissione di esperti è stata coinvolta per misurare i livelli di umidità all’interno e valutare la possibilità di riaprirla secondo alcune precise condizioni.

Con le dovute accortezze non si correggerebbero rischi nel riaprire al pubblico questo luogo scoperto nel 1904 da una missione italiana guidata da Ernesto Schiaparelli. All’interno della tomba furono trovati alcuni resti del sarcofago in granito rosa e pezzi del corredo funerario tra cui amuleti, cofanetti di legno dipinti, un paio di sandali in fibra di palma intrecciata, frammenti di un bracciale d’oro e altro.

L’Istituto Paul Getty nel 1986, in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità, cominciò i lavori di restauro per poi aprirla al pubblico seguendo alcune regole. Nella tomba, infatti, sono presenti alcune pitture murarie prestigiose che l’hanno resa una delle più splendide della Valle delle Regine. Queste rappresentano la regina nel regno dei morti e il suo incontro con alcune divinità, con immagini di colori intensi e dettagli raffinati ammirati da turisti provenienti da tutto il mondo.

Tali pitture che coprono 520 metri quadrati sono belle da vedere, ma custodiscono anche una spiritualità affascinante che fa parte della storia e della cultura dell’antico Egitto che incanta molti appassionati. Il culmine rappresenta la trasformazione di Nefertari nella mummia di Osiride sorretta dalle dee Iside e Neith.

Regina Nefertari

Fonte: Getty Images

La Regina Nefertari, grande sposa reale

Chi era la Regina Nefertari

Nefertari Meritmut è stata una figura femminile molto importante dell’antico Egitto. Vissuta nel XIII secolo a.C. ha sposato il faraone Ramses II, uno dei più potenti della storia, e ha avuto una grande influenza sul popolo che viene paragonata a quella di Cleopatra e Nefertiti. Aveva un’ottima istruzione per l’epoca ed ebbe un ruolo diplomatico importante mantenendo la corrispondenza con altri sovrani del periodo storico.

Oltre alla tomba tra le più grandi e spettacolari della Valle delle Regine, Nefertari ha anche un complesso monumentale di Abu Simbel che Ramses ha fatto costruire in suo onore. Dal loro matrimonio nacquero due figlie femmine e quattro maschi, ma nessuno visse abbastanza da ereditare il trono. Nefertari morì a circa 40 anni, durante il 25° anno di regno di Ramses II.

Categorie
Africa linee aeree Medio Oriente Notizie Viaggi viaggiare

WizzAir lancia nuove rotte: dove volare low cost durante l’inverno

Per i viaggiatori, la stagione invernale in arrivo rappresenta l’occasione ideale per esplorare mete insolite e godersi l’esperienza unica del viaggio, grazie all’ampia scelta di destinazioni offerte dalla compagnia aerea low cost Wizz Air.

Con la nuova programmazione, si può facilmente raggiungere tantissime città europee, ma anche luoghi più esotici nel Medio Oriente e in Africa, senza spendere una fortuna. L’offerta di Wizz Air per l’inverno 2024-2025 si presenta come una delle più ricche e competitive, perfetta per chi cerca un’esperienza di viaggio accessibile e rispettosa dell’ambiente.

Grazie alle nuove rotte e ai servizi innovativi, la compagnia risponde alle esigenze dei passeggeri di oggi, con un occhio di riguardo alla sostenibilità e alla comodità. Vediamo insieme quali sono le nuove rotte offerte da Wizz Air.

44 nuove rotte e un’offerta record per l’inverno di Wizz Air

Wizz Air ha ufficialmente dato il via alla stagione invernale 2024-2025 con un ampliamento senza precedenti della sua offerta. Con 44 nuove rotte e un totale di 28 milioni di posti disponibili, la compagnia si prepara a soddisfare una domanda crescente, mantenendo il proprio impegno verso la sostenibilità e l’accessibilità delle tariffe.

Tra le novità principali della stagione, spicca il primo scalo di Wizz Air a Salerno, che amplia così la rete delle città servite in Italia. Inoltre, la compagnia aerea introdurrà nuove destinazioni in Africa e Medio Oriente, offrendo voli diretti verso luoghi di grande interesse come Giza e Sharm El Sheikh in Egitto e Chisinau in Moldavia.

Quest’inverno, Wizz Air ha messo a disposizione milioni di posti a prezzi competitivi su un totale di oltre 600 rotte che coprono l’Europa, il Nord Africa, il Medio Oriente e l’Asia Centrale. Questa è la più grande disponibilità invernale mai offerta dalla compagnia, una scelta strategica per consolidare la propria presenza e rispondere alle richieste dei viaggiatori che desiderano mete a prezzi accessibili anche in stagione fredda.

Wizz Air: crescita e innovazione continua

La scorsa estate, Wizz Air ha registrato un traffico significativo con 40 milioni di passeggeri trasportati su 200.000 voli, ottenendo un tasso di completamento dei voli del 99,3%, un indice di affidabilità che rafforza la fiducia dei viaggiatori nei confronti della compagnia.

Inoltre, per migliorare l’esperienza dei passeggeri e ampliare le opzioni di prenotazione, Wizz Air ha lanciato nuovi servizi di abbonamento. Tra questi spicca l’opzione “All You Can Fly”, che offre voli illimitati a chi desidera viaggiare frequentemente. L’introduzione di metodi di pagamento digitali come Apple Pay e Google Pay semplifica ulteriormente il processo di prenotazione, rendendolo più rapido e accessibile per tutti.

Impegno verso la sostenibilità

Wizz Air è riconosciuta come una delle compagnie aeree più attente all’ambiente e continua a lavorare per ridurre le emissioni di CO2. Con una media di 52,6 grammi di CO2 per passeggero/chilometro, mantiene il più basso tasso di emissioni nel settore.

In collaborazione con Airbus, Wizz Air sta inoltre testando carburanti sostenibili SAF (Sustainable Aviation Fuel), in linea con le normative ambientali RefuelEU che entreranno in vigore nel 2025. Questo progetto sottolinea il continuo impegno della compagnia nel ridurre l’impatto ambientale dei propri voli, facendo della sostenibilità una priorità strategica.

L’entusiasmo per la stagione invernale è evidente nelle parole di Sasha Vislaus, Corporate Communication Manager di Wizz Air, che ha dichiarato: “Siamo entusiasti della nostra stagione invernale più grande di sempre. Rimaniamo impegnati a crescere in Italia e a garantire ai passeggeri viaggi convenienti e sostenibili.”

Categorie
Africa Asia Europa itinerari culturali lusso panorami Vancouver Viaggi viaggiare

Nel 2025 puoi viaggiare intorno al mondo a bordo di treni di lusso

L’itinerario ferroviario del 2025 organizzato da Railbookers è una delle proposte di viaggio più ambiziose mai realizzate su rotaie, un’esperienza esclusiva che permette di esplorare il mondo all’insegna del massimo comfort.

In ben 59 giorni, il percorso si snoda attraverso 12 Paesi e oltre 20 città, così che i viaggiatori possano immergersi nelle culture e nei panorami più incantevoli del pianeta. Con partenza da Vancouver, prosegue alla volta dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, dai fiordi canadesi alle Alpi, passando per le antiche città europee e le distese africane, e ogni fermata aggiunge una nuova tessera a un mosaico davvero straordinario.

Le città di sosta sono state selezionate sia per la loro unicità che per l’atmosfera autentica che possono offrire al turista, consentendogli di conoscere da vicino le tradizioni locali e le meraviglie del paesaggio, con visite guidate ed escursioni ad hoc che regalano ricordi indelebili.

Sette treni di lusso tra i più iconici al mondo

Tutte le tappe del viaggio sono rese speciali dalla permanenza a bordo di alcuni fra i treni di lusso più iconici e celebri del mondo, dalla storia e dallo stile unico e inconfondibile.

Eccoli:

  • Rocky Mountaineer da Vancouver a Jasper con servizio GoldLeaf
  • Belmond Royal Scotsman nelle Highlands scozzesi in cabina doppia
  • La Dolce Vita Orient Express da Venezia a Portofino in sistemazioni deluxe
  • Venice Simplon-Orient-Express da Parigi a Istanbul in cabina storica
  • Rovos Rail da Pretoria a Victoria Falls in cabina deluxe
  • Maharajas’ Express Indian Panorama, inclusi il Taj Mahal e Varanasi
  • Eastern & Oriental Express – Wild Malaysia in cabina Pullman

Ogni treno è un vero gioiello di design, progettato per garantire una perfetta armonia tra lusso e autenticità. I passeggeri possono scegliere di soggiornare in eleganti carrozze-suite o in comodi scompartimenti.

Il comfort è assoluto protagonista del viaggio, con un’attenzione particolare alla gastronomia e al relax. Non mancano, infatti, ristoranti di alto livello, dove chef esperti preparano piatti sofisticati con ingredienti freschi e sapori che richiamano le tradizioni del luogo.
Dai classici della cucina europea alle specialità esotiche asiatiche, l’offerta culinaria è pensata per soddisfare i palati più esigenti.

Le carrozze bar, arredate con gusto e stile, sono l’ideale per godersi cocktail raffinati o un bicchiere di vino mentre dal finestrino scorrono paesaggi mozzafiato. La disposizione delle carrozze lounge, con grandi finestre panoramiche, è progettata per offrire momenti di puro piacere, mentre gli interni eleganti e intimi delle cabine garantiscono privacy e tranquillità anche durante le tratte più lunghe.

Escursioni e soste per un’esperienza completa

Le escursioni e le soste nelle diverse città sono pianificate nel dettaglio per valorizzare al meglio ogni destinazione.

A Edimburgo, ad esempio, i viaggiatori possono immergersi nella storia e nell’architettura medievale della città, andando alla scoperta dei pittoreschi vicoli e dei castelli. A Vienna, l’arte e la musica sono protagoniste, con visite a teatri e palazzi imperiali. Bangkok offre un assaggio dell’Asia vibrante e moderna, con mercati, templi dorati e una cultura affascinante.

Cape Town rappresenta la tappa finale, una città che racchiude paesaggi mozzafiato e una biodiversità unica. Ogni fermata prevede tour privati ed esperienze local, curate per creare un legame autentico con il luogo e i suoi abitanti, oltre a momenti di tempo libero per godersi la vacanza in autonomia.

Costi e dettagli di prenotazione

Partecipare a un viaggio così straordinario richiede un investimento significativo, con un costo di partenza di circa 116.455 euro, che copre tutti i servizi a bordo e le escursioni, ma non include i voli internazionali, che sono a carico del viaggiatore.

Chi desiderasse partecipare a questa avventura, può ottenere maggiori informazioni ed effettuare la prenotazione direttamente sul sito di Railbookers, dove sono evidenziati maggiori dettagli su ogni tappa e sui servizi previsti.

Categorie
Africa Egitto Idee di Viaggio itinerari culturali mete storiche piramidi Viaggi viaggiare

Zamalek, cosa fare nel quartiere cosmopolita del Cairo

Conosci il quartiere cosmopolita de Il Cairo, Zamalek? La Capitale dell’Egitto è magnifica sotto molti punti di vista: una città caotica, dove passato e presente si incontrano per raccontare la storia, con uno sguardo rivolto al futuro. Qua il Nilo scorre placido, ed è persino possibile fermarsi a osservare l’unica Meraviglia del Mondo Antico in condizioni perfette ovvero la Necropoli di Giza). Tra una visita alle piramidi e un tuffo nella cultura egiziana, non puoi perderti Zamalek, il quartiere cosmopolita: ecco cosa fare.

Zamalek a Il Cairo, le attività da fare

Zamalek è una zona indubbiamente privilegiata de Il Cairo, con numerose attrazioni nei dintorni, ideale per fare una passeggiata, o semplicemente per vedere le aree verdi, prenotare persino dei percorsi benessere. Un susseguirsi di case, di boutique, di parchi, di giardini e anche musei.

Giardino della grotta sommersa

Un parco tranquillo con grotte sotterranee che è stato fondato nel 1867: un punto di ritrovo per le coppie, usato persino come set cinematografico, il cui design è ispirato ai giardini italiani. Questa oasi verde è un punto di ritrovo per allontanarsi dalla città frenetica. Durante il weekend, è piuttosto trafficato.

Cairo Tower

Salire sulla Torre del Cairo è una di quelle esperienze imperdibili che non possiamo non suggerirti di fare. Una icona moderna della Capitale dell’Egitto, che si trova esattamente nel quartiere di Zamalek: è alta 187 metri e per 10 anni è stata la torre più alta in Africa. La piattaforma di osservazione circolare a 360 gradi permette di godere di una vista privilegiata della città.

Teatro dell’Opera del Cairo

Immancabile una visita al Teatro dell’Opera del Cairo, struttura polifunzionale che fa parte del Cairo’s National Cultural Centre. Si trova esattamente nella parte meridionale dell’Isola di Gezira nel fiume Nilo, nel quartiere di Zamalek. La Sala Piccola, in particolar modo, è un’alternativa ai balletti e all’opera: i biglietti non sono molto costosi e l’ambiente è intimo e suggestivo.

Aperitivo con vista panoramica sul Nilo

Chi di noi, leggendo la storia dell’Antico Egitto, non ha mai sognato di visitare questo luogo meraviglioso? Possiamo addirittura sorseggiare un cocktail e ascoltare musica in un punto privilegiato, ovvero con vista sul Nilo.

Palazzo Aisha Fahmy

Il Palazzo Aisha Fahmy de Il Cairo è nel quartiere di Zamalek ed è stato riaperto di recente dopo anni di ristrutturazione (dal 2005 al 2015). Comprende ben 30 stanze, due sale, ed è impossibile non lasciarsi conquistare dalle decorazioni e dagli affreschi, così come dalle iscrizioni giapponesi.

Shopping di antiquariato

Zamalek è un quartiere cosmopolita, vivo, in cui è davvero difficile non soffermarsi nelle boutique e nei negozi di antiquariato. Il consiglio che ti diamo è di perderti tra le vie di Zamalek, di prenderti i tuoi tempi, di fermarti nei vari negozietti di antiquariato, dove puoi persino trovare souvenir da riuscire a mettere in valigia, come vecchie stampe, ninnoli, giornali d’epoca. Tra tutti, da segnare Noubi e Nostalgia Art Gallery. E alla fine, dopo un po’ di shopping… ti suggeriamo di fermarti in uno dei vecchi cafè del luogo, tra divani con cuscini ricamati e specialità egiziane.

Categorie
Africa Camerun Idee di Viaggio vacanze avventura Viaggi viaggiare

Cosa vedere in Camerun, fuori dal turismo di massa ma eccezionale

Negli ultimi anni il Camerun ha iniziato a guadagnare l’attenzione che merita tra le mete africane meno esplorate, tanto da essere stato inserito di recente nell’ultima pubblicazione di Lonely Planet, la prestigiosa guida Best in Travel 2025.

Questa terra, spesso definita come “Africa in miniatura”, racchiude un’incredibile varietà di paesaggi, culture e attrazioni naturali, che regalano ai visitatori un viaggio fuori dai circuiti di massa, adatto a chi cerca autenticità e scoperta all’insegna di avventura e adrenalina allo stato puro.

Con i suoi parchi naturali straordinari, le foreste lussureggianti e i villaggi, ancora legati alle tradizioni ancestrali, il Camerun offre esperienze che vanno oltre i classici percorsi turistici e invitano a un’immersione profonda nell’anima dell’Africa.

Ecco alcuni consigli su come organizzare un viaggio in Camerun e su cosa vedere nel Paese africano.

Cosa vedere in Camerun

Dalle imponenti montagne vulcaniche alle foreste pluviali antiche, dalle città ricche di storia e tradizione ai villaggi ancestrali, il Camerun è una destinazione che racchiude la vera essenza dell’Africa. Scoprire cosa vedere in Camerun significa avventurarsi tra parchi naturali ancora incontaminati, siti culturali straordinari e scenari naturali che non lasciano indifferenti, non a caso Best in Travel 2025 lo cita tra le 30 top destinazioni per l’anno prossimo.

Scopriamo insieme quali sono le tappe imperdibili durante un viaggio attraverso questa meravigliosa terra carica di vibrazioni intense e autentiche.

Il Parco Nazionale di Waza: un angolo selvaggio da scoprire

Situato nel nord del Paese, il Parco Nazionale di Waza è uno dei luoghi più iconici per gli amanti della natura e della fauna africana. Fondato nel 1934, è una delle riserve naturali più antiche del Camerun, coprendo un’area di oltre 1.700 km². Qui è possibile avvistare leoni, elefanti, giraffe e ippopotami, oltre a numerose specie di uccelli e rettili. Gli appassionati di birdwatching apprezzeranno particolarmente la varietà di specie aviarie che popolano la zona, tra cui aquile, avvoltoi e martin pescatori. Il Parco di Waza rappresenta un’opportunità per vivere un safari autentico, lontano dalla folla e dai ritmi turistici tipici dei parchi africani più conosciuti. Inoltre, le guide locali offrono interessanti tour a piedi e in jeep, consentendo di avvicinarsi alla fauna selvatica in sicurezza e di esplorare un habitat naturale intatto e protetto.

I Monti Mandara: natura e culture ancestrali

I Monti Mandara, al confine tra Camerun e Nigeria, sono una delle destinazioni più affascinanti del Paese, non solo per i paesaggi montani ma anche per la possibilità di entrare in contatto con la cultura locale. In questa regione si trovano antichi villaggi del popolo Koma, una delle etnie più antiche del Camerun che ancora vive in armonia con la natura, lontana dalle influenze del mondo moderno. Qui è possibile scoprire un modo di vivere arcaico e semplice, basato su usanze che si tramandano di generazione in generazione. L’area è ideale per il trekking e le escursioni, con percorsi che offrono una vista spettacolare sulle colline circostanti e sulla savana africana. Le formazioni rocciose e i villaggi costruiti su terrazzamenti di pietra rappresentano un’opportunità di scattare fotografie uniche e di vivere un’esperienza culturale autentica. Alcune delle montagne più alte della regione superano i 1.400 metri e ciò rende i Monti Mandara un punto panoramico ideale per ammirare il tramonto africano.

Dschang: atmosfera coloniale tra monti e clima mite

Nella regione occidentale si trova Dschang, una cittadina che vanta un clima mite e rilassato, ideale per chi cerca una pausa dalle temperature più calde del Camerun. Durante il periodo coloniale, Dschang fu un importante centro amministrativo della Germania, e ancora oggi conserva tracce del suo passato, con edifici in stile coloniale e una piazza centrale che evoca atmosfere del passato. Tra le attrazioni principali di Dschang, il Museo della Civiltà Cameruneseoffre un viaggio nella storia e nella cultura locale, con esposizioni di oggetti e strumenti tradizionali utilizzati dalle varie etnie del Camerun. Oltre al museo, la città ospita una fiera settimanale dove si possono acquistare prodotti locali, artigianato e tessuti tipici della regione. Dschang è circondata da paesaggi collinari e piantagioni di tè e caffè, che aggiungono un ulteriore fascino all’esperienza.

Le cascate di Ekom Nkam: uno spettacolo naturale mozzafiato

Le cascate di Ekom Nkam, situate nel sud-ovest del Camerun, sono tra le più spettacolari del Paese, con un salto di oltre 80 metri di altezza. Per chi cerca una fuga nella natura più pura, queste cascate rappresentano una tappa obbligata. Circondate dalla rigogliosa foresta pluviale, le cascate sono un luogo perfetto per gli appassionati di fotografia e per coloro che desiderano immergersi in un’atmosfera selvaggia e incontaminata. Il sito è famoso anche per essere stato il set di alcune scene del film Tarzan, motivo per cui il paesaggio qui intorno appare ancor più iconico. La visita a queste cascate permette di esplorare i sentieri circostanti, dove è possibile scoprire una varietà di flora tropicale e incontrare occasionalmente qualche animale della foresta.

Ekom Nkam, Camerun

Fonte: iStock

Le spettacolari cascate di Ekom Nkam

Il Lago Nyos: tra fascino e mistero geologico

Il Lago Nyos, situato nella regione nord-occidentale del Camerun, è uno dei laghi vulcanici più enigmatici al mondo. È famoso soprattutto per il disastro naturale del 1986, quando un’esplosione sotterranea causò una fuoriuscita improvvisa di gas tossici che provocò la morte di migliaia di persone e animali nelle vicinanze. Oggi il sito è sicuro e visitabile e continua ad attrarre geologi, vulcanologi e appassionati di scienze naturali da tutto il mondo, che rimangono affascinati dalla singolare composizione del lago e dalle formazioni rocciose circostanti. L’area offre anche scenari naturali di rara bellezza, con acque di colore blu intenso circondate da colline verdi, che ne fanno una tappa suggestiva per i viaggiatori curiosi e interessati ai fenomeni naturali.

Le foreste tropicali del Dja: un patrimonio Unesco

La Riserva della Fauna del Dja, situata nel sud del Camerun, è una delle foreste tropicali più antiche e meglio conservate dell’Africa, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Questo sito, che si estende per oltre 5.000 km², ospita una biodiversità straordinaria e rappresenta uno degli ultimi angoli di foresta primaria del continente africano. All’interno della riserva vivono numerose specie rare e in via di estinzione, tra cui gorilla, scimpanzé e pangolini, oltre a una varietà di piante e alberi secolari. I visitatori possono partecipare a tour guidati con ranger esperti, che conoscono il territorio e possono illustrare le caratteristiche uniche di quest’area. Per chi è alla ricerca di un contatto autentico con la natura e di una prospettiva sui problemi della conservazione ambientale, il Dja promette un’esperienza memorabile e formativa.

Foumban: capitale della cultura e dell’artigianato bamoun

Foumban, nella regione del Grassland, è considerata la capitale culturale del Camerun, e rappresenta una tappa obbligata per chi vuole immergersi nella storia e nelle tradizioni del popolo Bamoun. La città è famosa per ospitare il Palazzo Reale, una delle costruzioni storiche più importanti del Paese e simbolo del sultanato Bamoun, che risale a oltre cinque secoli fa. Il palazzo ospita il Museo del Sultanato Bamoun, dove sono esposti oggetti e opere d’arte che raccontano la storia e la cultura di questo popolo. Qui, i visitatori possono ammirare l’artigianato locale, che comprende sculture in legno, tessuti, gioielli e maschere cerimoniali. Ogni anno si tiene inoltre un festival culturale che attira artisti e visitatori da tutto il Paese, rendendo Foumban un centro di grande fermento culturale e artistico.

Campo Ma’an: paradiso naturale tra mare e foresta

Situato nel sud del Camerun, il Parco Nazionale di Campo Ma’an è una delle destinazioni più varie e sorprendenti del Paese. Questo parco offre una combinazione unica di habitat naturali, che vanno dalle foreste tropicali alle savane, fino alle spiagge sabbiose che si affacciano sull’Oceano Atlantico. La biodiversità qui è ricchissima: tra gli animali presenti ci sono gorilla, elefanti, ippopotami, e tartarughe marine che vengono a deporre le uova sulle spiagge. Il parco è anche un’importante area di ricerca e conservazione per le specie in pericolo e offre un’opportunità per i visitatori di osservare la fauna in un ambiente naturale protetto. Le escursioni possono variare da semplici passeggiate lungo i sentieri, fino a tour più avventurosi nella foresta e lungo il fiume Ntem, che scorre attraverso il parco e sfocia nell’oceano.

Il Monte Camerun: il gigante dell’Africa Occidentale

Conosciuto anche come “Fako”, il Monte Camerun è il vulcano più alto dell’Africa occidentale e una delle attrazioni naturalistiche principali del Paese. Con i suoi 4.095 metri di altezza, rappresenta una sfida per gli amanti del trekking e dell’alpinismo. L’ascesa alla vetta permette di attraversare diversi ecosistemi, dai boschi tropicali alla vegetazione di montagna e infine ai paesaggi vulcanici della sommità. La salita richiede un buon livello di preparazione fisica, ma offre scenari mozzafiato e un’esperienza unica di esplorazione. Ogni anno, viene organizzata la Mount Cameroon Race of Hope, una corsa che vede partecipanti da tutto il mondo sfidare le ripide pendici del vulcano.

Yaoundé e Douala: un tocco di modernità africana

Infine, le due principali città del Camerun, Yaoundé e Douala, offrono un assaggio della vita urbana del Paese, con mercati affollati, ristoranti tipici e musei che illustrano la storia e la cultura del Camerun. Yaoundé, la capitale politica, è conosciuta per i suoi panorami collinari, che offrono punti di osservazione sulla città e per il Museo Nazionale del Camerun, che custodisce reperti antichi e opere d’arte. Douala, invece, è il cuore economico del Paese e ospita il porto principale, oltre a numerosi mercati vivaci e quartieri animati. Queste due città sono il punto di partenza ideale per esplorare il Paese e offrono un assaggio della modernità africana, pur conservando forti radici tradizionali.

Quando andare in viaggio in Camerun

Dopo aver avuto un assaggio di tutte le meraviglie che vanno scoperte in Camerun, ecco un consiglio su quale sia il periodo migliore per partire alla volta di questo Paese del continente africano. Trovandosi in Africa centrale, il clima in Camerun varia notevolmente da regione a regione: dal clima tropicale umido del sud e della costa, al clima più secco del nord e delle regioni montane.

Villaggio, Camerun

Fonte: iStock

Un villaggio tradizionale nel nord del Camerun

Stagioni e clima in Camerun

Il Camerun ha principalmente due stagioni, la stagione secca e la stagione delle piogge, che influenzano notevolmente l’esperienza di viaggio.

  • Stagione secca (da novembre a febbraio): è il periodo migliore per visitare la maggior parte del Paese. Le temperature sono più miti, soprattutto al nord, e le precipitazioni sono minime, il che rende più agevole spostarsi e visitare i parchi naturali. Dicembre e gennaio sono i mesi migliori per i safari nel nord, quando gli animali si concentrano intorno alle fonti d’acqua e la visibilità è ottima.
  • Stagione delle piogge (da marzo a ottobre): inizia a marzo nel sud del Camerun e si estende gradualmente verso nord. Durante questa stagione, le piogge sono abbondanti nelle aree meridionali e costiere, e molte strade diventano difficili da percorrere. Tuttavia, la stagione delle piogge porta anche un’esplosione di verde lussureggiante, che rende le foreste pluviali particolarmente suggestive. Le regioni centrali e meridionali, tra cui le foreste del Dja e il Monte Camerun, offrono un fascino unico in questo periodo.

Il momento migliore per le diverse regioni

  • Nord del Camerun (Parco Nazionale di Waza, Monti Mandara): Da novembre a marzo, durante la stagione secca, è il periodo ideale per esplorare le aree naturali del nord, fare safari e visitare i villaggi tradizionali. Le temperature sono calde durante il giorno ma più fresche di notte, soprattutto a gennaio e febbraio.
  • Costa e sud (Douala, Parco di Campo Ma’an): Se si desidera visitare le spiagge e le riserve costiere, il periodo migliore è tra novembre e febbraio, quando le piogge sono meno frequenti e il clima è più asciutto e soleggiato.
  • Regioni montuose (Monte Camerun, Dschang): Le aree montuose sono ideali da visitare durante la stagione secca, da dicembre a febbraio. Tuttavia, i mesi di marzo e aprile, subito prima della stagione delle piogge, offrono un clima mite e panorami particolarmente verdi e rigogliosi.

In sintesi, possiamo affermare che il periodo migliore per un viaggio a 360° in Camerun va da novembre a febbraio. Durante questi mesi, infatti, le condizioni meteorologiche favoriscono sia i safari nel nord che le escursioni nelle foreste del sud, permettendo di esplorare il Paese in tutto il suo splendore.

Categorie
Africa Egitto Notizie Viaggi

Il più grande museo egizio al mondo si prepara all’apertura

Il Grand Egyptian Museum (GEM) ha aperto 12 sale dedicate all’antico Egitto nelle sue gallerie principali, visitabili da un massimo di 4.000 visitatori al giorno già a partire da questa settimana. Secondo quanto riferito dalle autorità egiziane alla CNN, si tratta di un’apertura di prova che precede l’inaugurazione ufficiale, la cui data non è stata ancora annunciata.

Situato nei pressi delle famose Piramidi di Giza, il museo è in costruzione da oltre un decennio e ha già superato il miliardo di dollari di costi, ma per diversi motivi, tra cui la pandemia di Covid-19, l’apertura completa è stata più volte posticipata, anche se alcune sezioni sono già accessibili dal 2022 per tour parziali.

Una volta completato, il GEM sarà il più grande museo archeologico del mondo dedicato a una singola civiltà e ospiterà oltre 100.000 reperti dell’antico Egitto. Fiore all’occhiello della collezione sarà il tesoro completo di Tutankhamon, composto da oltre 5.000 manufatti, che sarà esposto per la prima volta integralmente dal 1922, anno della scoperta della tomba del faraone.

Grand Egyptian Museum (GEM)

Fonte: GettyImages

Statue di faraoni al Grand Egyptian Museum (GEM), Il Cairo, Egitto

Una collezione egizia unica

Secondo quanto riportato dal sito CNN, questa apertura è un test per preparare il museo all’inaugurazione definitiva, con lo scopo di identificare eventuali criticità operative, come il sovraffollamento in alcune aree. Nelle 12 sale espositive, organizzate per dinastia e ordine storico, sono esposti migliaia di manufatti che presentano aspetti diversi della società, della religione e della dottrina nell’antico Egitto. Le epoche rappresentate includono il Terzo Periodo Intermedio (1070-664 a.C.), il Periodo Tardo (664-332 a.C.), il Periodo Greco-Romano (332 a.C.-395 d.C.), il Nuovo Regno (1550-1070 a.C.), il Medio Regno (2030-1650 a.C.) e l’Antico Regno (2649-2130 a.C.).

Una delle sale più spettacolari è dedicata alle statue dell’Élite del Re, membri della famiglia reale e funzionari di alto rango che prestavano servizio nell’esercito, nel sacerdozio e nel governo. Inoltre, il museo accoglie la statua di Ramses II, trasferita nella sua nuova sede nella hall del GEM. Un’altra attrazione imperdibile è la sala speciale dedicata ai 30 sarcofagi di “Al-Assasif”, scoperti nel 2019 presso la necropoli omonima a Luxor, appartenenti a uomini, donne e bambini, tutti in condizioni eccezionali, con colori vividi e motivi decorativi intatti.

Grand Egyptian Museum (GEM)

Fonte: GettyImages

I tesori del Grand Egyptian Museum (GEM), Il Cairo, Egitto

Grand Egyptian Museum: un dono per tutto il mondo

Dal 2022, alcune aree del GEM, come la maestosa scala di sei piani con vista sulle Piramidi di Giza e l’area commerciale, sono aperte al pubblico, offrendo la possibilità di ammirare monumenti e manufatti, tra cui sarcofagi e statue. Tuttavia, altre sezioni, inclusa la collezione di Tutankhamon, apriranno in momenti successivi.

Le sale sono dotate delle più avanzate tecnologie, con presentazioni multimediali che illustrano la vita dei faraoni e il modo di vivere nell’antico Egitto. Una delle sale utilizzerà la realtà virtuale per spiegare l’evoluzione delle pratiche funerarie egizie. “Il museo non è solo un luogo per esporre reperti, ma vuole anche attrarre i più giovani per farli appassionare alla storia dell’antico EgittoÈ un dono per tutto il mondo,” ha dichiarato Eissa Zidan, direttore generale per il restauro e il trasferimento delle antichità del museo, all’agenzia AP.

Il complesso del museo copre un’area di 100.000 metri quadrati, di cui 45.000 destinati all’esposizione, mentre il resto ospita una biblioteca specializzata in egittologia, un centro conferenze, laboratori di restauro, un cinema tridimensionale, ristoranti, negozi e parcheggi. La facciata è ispirata alla forma dei triangoli, richiamando simbolicamente le piramidi, in accordo con una teoria matematica di uno scienziato polacco che tratta della divisione infinita del triangolo.

Categorie
Africa Idee di Viaggio itinerari culturali litorali mare Mediterraneo tradizioni Tunisia Viaggi viaggiare

Cosa vedere a La Marsa: una guida completa per esplorarla

La Marsa è una delle perle della Tunisia, una delle località balneari eleganti e affascinanti che si affaccia sul Mediterraneo a pochi km da Tunisi. Chi cerca un rifugio tranquillo ma ricco di storia e cultura lo troverà in questo angolo suggestivo dove la modernità ha trovato modo di miscelarsi perfettamente alla tradizione. La Marsa non è solo un luogo dove rilassarsi in spiaggia ma anche un punto di partenza ideale per scoprire i dintorni di Tunisi. Continuate la lettura per scoprire una Tunisia autentica fatta di luoghi e sapori indimenticabili.

Alla scoperta di La Marsa

Rientra senza dubbio tra le destinazioni più belle della Tunisia: La Marsa dista appena 18 km da Tunisi e proprio la vicinanza con la capitale la rende pratica per gite in giornata o di un paio di giorni. Si tratta di una località balneare e per questo viene scelta spesso per le sue spiagge ma ha molto di più, scopriamo insieme cosa non perdere. Quando si parla di La Marsa, oltre alle spiagge, tra i luoghi cult viene in mente il palazzo Abdalliya un tempo residenza di Abu Abdallah Mohamed che incarna pienamente quella cheè l’architettura musulmana ma non è certo l’unico luogo iconico da scoprire.

Le spiagge di La Marsa

Il principale richiamo di La Marsa sono le sue spiagge. Con una distesa di sabbia bianca si rivela il luogo ideale per rilassarsi sotto il sole o fare una nuotata nelle acque limpide del Mediterraneo.  Tra le più belle da non perdere? La Goulette plage, Raued plage e plage de La Marsa: tutte e 3 a ingresso libero con fondo di sabbia fine e tantissimi servizi. C’è chi chiama La Marsa lido ma è molto di più di un sobborgo balneare di Tunisi. I local e i turisti ne apprezzano non solo le spiagge ma soprattutto il lungomare dove ci si concede passeggiate e ci si ferma per una cena gustando specialità locali.

Lungomare di La Marsa

Fonte: iStock

Passeggiare sul Lungomare di La Marsa, un passatempo perfetto in vacanza

Il mercato di La Marsa

Non si può dire di aver visto questo territorio senza aver visto almeno un mercato local e quello di La Marsa non fa eccezione: tra souvenir, prodotti di artigianato, spezie, tessuti e ceramiche avrai l’imbarazzo della scelta per scegliere un acquisto per te o un dono per qualcuno di speciale che ti aspetta a casa.

Il parco di Essaada

Cerchi un momento di relax e di verde? Visita il parco di Essaada; un tempo faceva parte del palazzo del principe ottomano ma oggi è uno spazio pubblico attrezzato apprezzato dai local per ripararsi dal sole e rilassarsi all’aperto. Perfetto per una camminata, un pic nic o un momento ricreativo con i bambini è assolutamente da non perdere.

Il cimitero di Sidi Abdelaziz

Potrebbe risultare macabro questo consiglio ma in realtà il cimitero di Sidi Abdelaziz è molto più di un luogo in cui riposano le salme; il luogo simbolo di storia e cultura è diventato la sepoltura di uno dei santi più venerati nella zona e ha come plus una vista incantevole per scattare foto memorabili.

Il Café Saf-Saf

Non puoi dire di aver visto La Marsa senza almeno una sosta all’iconico Café Saf-Saf. Storico, risale al XIX secolo ed è una vera istituzione per i local. Qui potrai guistare un buon tè alla menta, lasciarti coccolare dalla musica tradizionale e soprattutto vivere da vicino quella che l’atmosfera tunisina più autentica. Una delle chicche è il pozzo centrale che fa da fulcro per tutta la struttura, parte della quale risulta ombreggiata.

Il Palazzo Ennejma Ezzahra

Una delle tappe must per chi visita questa località è il palazzo Ennejma Ezzahra. La residenza prestigiosa, datata XX secolo, è stata edificata per opera del barone Rodolphe d’Erlanger e oggi è stata trasformata in un museo dedicato alla musica araba. Non solo scoprire una parte culturale importante ma vedere il palazzo stesso, capolavoro architettonico, ti conquisterà. Plus la presenza di giardini magnifici e decorazioni di mosaici imperdibili.

Sidi Bou Said, il villaggio dei sogni

Poco distante dal centro di La Marsa si trova Sidi Bou Said, un pittoresco  villaggio caratterizzato da case imbiancate a calce e dettagli blu che creano un’atmosfera unica. Scoprire gli angoli più nascosti passeggiando per le stradine è un piacere per gli occhi, tra balconi colorati e scatti fotografici non perdetevi una pausa al Café des Delicés per assaporare il tè alla menta e godere della vista panoramica sul mare.

I dintorni di La Marsa: cosa vedere

Situata a pochissimi km da La Marsa, Cartagine è una tappa obbligata nei dintorni di Tunisi per chi ama la storia; questo antico sito archeologico è patrimonio dell’umanità Unesco e offre uno sguardo affascinante sulla civiltà fenicia e romana.  Le terme di Antonino, uno dei complessi termali più imponenti dell’antichità e il museo nazionale di Cartagine sono imperdibili. Le rovine, affacciate sul mare saranno una cornice perfetta per ricordi fotografici indimenticabili.

Nei dintorni di Tunisi, a circa 17 km,  si trova Douar Hicher, di importanza storica per la battaglia da cui prende il nome, oggi è principalmente un centro residenziale con un museo, il Museo Nazionale specializzato nella storia della regione; imperdibili il Mausoleo di Sidi Bou Ali e la Moschea situata vicino al Mausoleo. Se amate gli Hammam l’Hammam Guergour potrebbe stupirvi e regalarvi l’experience di relax che sognate. Infine imperdibile, una passeggiata alla scoperte del souk della cittadina, il caratteristico mercato all’aperto dove trovare souvenir di artigianato e prodotti locali.

Thuburbo Majus

Fonte: iStock

Cosa vedere vicino La Marsa: Thuburbo Majus

Meno conosciuta rispetto a Cartagine e distante 60 km da Tunisi, Thuburbo Majus è una gemma archeologica imperdibile. Originariamente città punica è oggi uno dei siti archeologici più belli della Tunisia. Antica colonia romana per veterani di guerra, molti reperti della zona sono visibili al museo del Bardo di Tunisi. Regalatevi una passeggiata indietro nel tempo scoprendo il Tempio della Pace e il Tempio di Mercurio. Tra ciò che ha da offrire la città e le località limitrofe, La Marsa risulta una meta top per visitare la Tunisia dopo aver scoperto la vicinissima Tunisi.