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Perché è il momento migliore per andare in Irlanda

La compagnia di bandiera irlandese Aer Lingus ha lanciato una promozione per volare in Irlanda a prezzi bassissimi. La promozione è valida fino alla mezzanotte di lunedì 19 settembre per viaggiare in nell’Isola di Smeraldo a partire dal 1° ottobre e fino al 15 febbraio del 2023.

I prezzi dei biglietti aerei partono da 29,99 euro a tratta e ci sono voli dai principali aeroporti italiani, tra cui Milano Linate, Milano Malpensa, Venezia, Roma Fiumicino, Napoli, Verona e Pisa diretti a Dublino.

Un’occasione imperdibile per gli amanti dell’Irlanda e di tutto ciò che è irlandese – dalla birra ai paesaggi selvaggi, dalla musica alle feste tradizionali – per organizzare una vacanza, anche breve.

Cosa vedere a meno di un’ora da Dublino

Se Dublino la conoscete come le vostre tasche, è tempo di scoprirne i dintorni. A meno di un’ora dalla Capitale della Repubblica d’Irlanda, ci sono tantissime attrazioni che meritano di essere viste. Tra i luoghi che vi consigliamo vivamente c’è sicuramente la Contea di Meath, nell’Ireland Ancient East, una delle zone più storiche dell’Irlanda, ma spesso poco frequentata dai visitatori che preferiscono fermarsi in città o puntare dritti verso le più celebri mete turistiche.

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Fonte: @SiViaggia

Il sito di Brú na Bóinne nella Contea di Meath

Questa zona verdissima ci ha colpiti particolarmente: ruota intorno alla Boyne Valley, scavata dall’omonimo fiume, che ha fatto da sfondo a numerosi eventi che reso l’Irlanda l’isola che è oggi. Qui ci sono siti celtici, come Brú na Bóinne, che risale a 5000 anni prima di Cristo, con il tumulo di Knowth, che abbiamo visitato e che è il luogo dove è nato Halloween (per chi decide di festeggiare questa ricorrenza questo è il luogo migliore del mondo).

Ci sono maestosi castelli Normanni, come quello di Trim, dove è stata scritta la storia d’Irlanda e dove sono state girate alcune scene del film “Braveheart” con Mel Gibson nel 1995.


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Ci sono altri luoghi così famosi da essere apparsi anche alla Tv. Giusto per citarne uno, “Il trono di spade”, che è stato ambientato sul fiume Boyne, scelto come migliore location per rappresentare il “Mare Stretto”.

Ci sono poi antichi villaggi dalle case colorate con ricche tradizioni gastronomiche. Come Drogheda, una cittadina Normanna a una cinquantina di chilometri da Dublino dove molti “dubliner” si sono trasferiti a vivere negli ultimi anni.

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Fonte: 123rf

Trim Castle, il leggendario castello di “Braveheart”

Imperdibile Irlanda

Per chi ha più tempo per muoversi in Irlanda non c’è che l’imbarazzo della scelta. Oltre ai “classici”, come le Cliffs of Moher, il Ring of Kerry, il famoso ponte di corda Carrick-a-Rede o le Giant’s Causeway, ogni angolo dell’isola ha il suo bel perché. Vi suggeriamo un paio di luoghi insoliti da visitare, dove scoprire la vera Irlanda e respirare lo spirito Irish.

Il primo è il cuore verde d’Irlanda e si chiama Hidden Heartlands ed è perfetto per chi ama fare attività all’aria aperta. Questa regione poco conosciuta (“hidden”, nascosta) si trova nel cuore (“heart”) dell’isola ed è facilmente raggiungibile dalle principali città: Dublino dista solo un’ora e mezza e Galway un’ora esatta.

Fonte: iStock

Il verde delle Hidden Heartlands in Irlanda

È attraversata dal fiume Shannon, che a sua volta dà origine a canali, specchi d’acqua e “lough” (laghi), come Lough Allen, Lough Ree e Lough Derg. Lungo le vie d’acqua si possono fare piacevoli gite in barca e sport, dal nuoto alla canoa, dalla pesca al SUP. È facile anche noleggiare una barca senza patente e dormirci dentro, un ottimo modo per trascorrere una vacanza seguendo la Shannon Erne Waterway e toccando luoghi incantevoli come Killaloe, nella Contea di Tipperary.

Le tante vie ciclabili e i sentieri permettono di godersi il paesaggio ed esplorare i piccoli villaggi della zona, ma anche le sue bellissime dimore storiche e i castelli in modo slow.

La città più famosa di questa zona è Athlone, con il suo splendido castello del 1200. In questa cittadina si trova lo Sean’s Bar: aperto nel 900, è il più antico pub d’Irlanda.

L’altro luogo consigliato è il Nord della Contea di Mayo, una delle zone più autentiche e incontaminate del Paese. Pittoresche cittadine colorate affacciate sui fiumi o direttamente sull’oceano, siti archeologici di ere preistoriche e legati alla storia e alla cultura irlandese – incluso San Patrizio, patrono d’Irlanda – e paesaggi che regalano scorci meravigliosi della natura dell’Isola di smeraldo.

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Fonte: 123rf

Dún Briste a Downpatrick’s Head, nella Contea di Mayo

Il punto di partenza di questo tour è la cittadina di Ballina, famosa per la pesca al salmone e per queto sopranominata la “salmon capital of Ireland”. Tra le attrazioni principali di questa zona ci sono i Céide Fields, nei pressi del delizioso villaggio di pescatori di Ballycastle (un luogo poco turistico ma che merita assolutamente una visita). È considerato il sito neolitico più vasto d’Irlanda e si ritiene contenga il sistema di campi coltivati e muratura divisorie più antico tra quelli scoperti finora (circa 3500 a.C.).

Non lontano da Ballycastle e da Ballina, si trovano le scogliere di Downpatrick’s Head. Questa zona fa già parte della Wild Atlantic Way, la strada segnalata più lunga del mondo e la più panoramica d’Irlanda. Il suo Dún Briste, “forte rotto”, un faraglione singolo che spunta dalle acque impetuose creatosi dal crollo di una parte di scogliera durante una forte tempesta nel 1393, è diventato il simbolo di tutta la zona.

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Rivoluzione negli aeroporti italiani, cosa sta per succedere

Mentre alcuni aeroporti italiani sono lieti di annunciare un record di viaggiatori (come quello di Cagliari che questa estate ha registrato 1,5 milioni di passeggeri sulle tratte nazionali) in altri scali del nostro Paese è in atto una vera e propria rivoluzione. O meglio, l’Enac (l’autorità italiana del volo civile) è pronta a dar vita a un piano straordinario che prevede il riassetto degli aeroporti italiani.

Perché stanno avvenendo questi cambiamenti

I motivi principali che sono alla base di questi cambiamenti riguardano soprattutto l’ambiente. Non si vuole, infatti, puntare a creare nuove ed enormi strutture, ma piuttosto valorizzare e migliorare quelle già esistenti.

Il programma verrà presto inviato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini, per far sì che abbia inizio percorso di approvazione. Un documento che elenca tante novità, e per diversi scali sparsi in tutto il territorio.

Per quali aeroporti italiani sono previste delle mofiche

Tra le maggiori novità emerge, in particolare, quella che riguarda Roma-Ciampino. L’impianto aeroportuale intitolato a Giovan Battista Pastine e situato a sud-est della nostra Capitale, potrebbe essere rimpiazzato da un nuovo scalo civile a Frosinone, il Girolamo Moscardini, che andrebbe ristrutturato e aperto alle compagnie civili. È bene sapere, però, che un’operazione di questo tipo non potrà essere svolta da una società privata di gestione degli aeroporti. Sarà compito del governo decidere il da farsi, a trattare con l’Aeronautica militare e a stanziare la spesa necessaria per la modifica delle scalo.

Ma le novità non finiscono qui. Alcuni cambiamenti sono previsti anche per l’aeroporto di Milano – Linate. Nel caso dell’Enrico Forlanini, l’Enac non approva che i passeggeri possano partire con dei voli intercontinentali dalle piste di Milano città. In sostanza, quello che si vorrebbe mettere in atto è un ridimensionamento del suo ruolo internazionale, al fine di diminuire progressivamente la concorrenza con Malpensa.

Il principale aeroporto gestito dal comune di Milano, quindi, vedrebbe riservate le rotte intercontinentali dirette senza restrizioni al check-in: il piano dell’Enac assegna il massimo rango di hub istituzionale a Malpensa.

L’altro hub istituzionale è e rimarrà, chiaramente, l’aeroporto di Roma-Fiumicino che, tra le altre cose, è una vera e propria eccellenza. Diversi e prestigiosi, infatti, sono i premi che ha vinto nel corso degli anni. Molti di questi ve li avevamo raccontati in questo nostro pezzo di approfondimento.

Lo scalo di Venezia, dal canto suo, è stato classificato come hub vocazionale poiché organizzato per attirare e trattenere i turisti per un lungo periodo di tempo e da tutto il mondo. Mentre il Fontanarossa di Catania andrebbe in diretta concorrenza con Io scalo di Istanbul come porta del Mediterraneo. Ciò vuol dire che l’aeroporto siciliano verrebbe potenziato per potere accogliere fino a 30mila passeggeri al giorno. Del resto, Catania è una tra le mete preferite dai turisti stranieri ed è necessario, perciò, migliorarne tutti i servizi.

Sempre al sud, lo scaldo di Taranto-Grottaglie verrebbe destinato allo Spazioporto per il turismo spaziale e ai viaggi suborbitali. L’Enac, inoltre, punterebbe anche alla rinascita dell’aeroporto dell’Urbe di Roma (l’ex Littorio). In particolare il programma prevede aerei di piccole dimensioni o aerotaxi partire dall’Urbe per dirigersi verso Viterbo, il cui scalo militare, Tommaso Fabbri, andrebbe adattato ai velivoli civili.

Tutto questo perché? Perché gli aeroporti del nostro Paese verrebbero tutti raccolti in 13 reti a prescindere dalla loro proprietà (Bologna, Rimini, Forlì, Parma, per esempio creeranno una rete; Napoli e Salerno un’altra; Catania, Comiso, Lampedusa una terza). Ogni scalo farà uno studio per valutare i rischi e dovrà dichiarare la sua capacità massima, anche alla luce del suo impatto ambientale e della sicurezza per chi viaggia.

Nel caso in cui un aeroporto risultasse saturo, verrà incoraggiato a travasare passeggeri verso gli altri, alleati nella sua stessa rete.

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Nuovo record per un aeroporto italiano

Un’estate da record per gli arrivi, quella che ha interessato una delle destinazioni più amate dai turisti di tutto il mondo. Tanto da ritrovarsi al top in Europa per i voli privati durante la bella stagione. Un significativo risultato raggiunto soprattutto grazie al ritorno dei tanti visitatori stranieri, dopo due anni di assenza a causa dell’emergenza sanitaria, che ha confermato l’amore dei viaggiatori internazionali per questa meta da sogno. Ecco di quale si tratta.

L’aeroporto di Olbia primo in Europa per i voli privati

Ebbene, nel mese di luglio, l’aeroporto privato di Olbia-Costa Smeralda è stato tra gli scali europei più trafficati della sua categoria. Nello specifico, l’Aviazione Generale ha registrato oltre 3.900 collegamenti aerei transitati nell’aerostazione sarda, con un incremento del volume di traffico del +18,3% rispetto al 2019. Nello stesso periodo sono stati raggiunti 204 movimenti in un solo giorno. Stando alle stime, ad agosto questo record potrebbe essere superato.

Un traguardo raggiunto grazie, soprattutto, ai viaggiatori giunti dal Medio Oriente e dagli Stati Uniti, ma è stata registrata una presenza importante anche dall’Europa, dai tedeschi agli svizzeri, ma soprattutto inglesi, che hanno contribuito a compensare l’assenza dei visitatori russi, che finora avevano rappresentato un segmento turistico molto importante per il territorio.

L’estate da record della Sardegna

Per quanto riguarda gli arrivi negli scali portuali e aeroportuali di Olbia ad agosto, i dati provvisori proiettano la Sardegna verso una stagione record, registrando numeri complessivi superiori rispetto all’estate 2019. L’isola con il mare più bello d’Europa, della natura incontaminata, degli antichissimi nuraghi e delle tradizioni millenarie si conferma una delle mete preferite dai viaggiatori di ogni nazionalità, dove il turismo resta un solido settore trainante dell’economia del territorio, simbolo del rilancio della regione.

Dal 1 al 20 agosto, secondo i dati forniti dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, nei porti sardi si sono registrati 472.072 arrivi, (Olbia 292.312; Porto Torres 104.069; Golfo Aranci 62.636; Cagliari 13.055): numeri in crescita rispetto al 2021 (+3,49%), ma in calo in confronto al 2019, anno nel quale si registrarono oltre mezzo milione di arrivi.

Nello stesso periodo, nei tre aeroporti isolani sono arrivati quasi 500.000 passeggeri, tra voli di linea e non, con un incremento di oltre il 13% rispetto al 2021 e superiore (circa il 5%) anche al 2019. Tra porti e aeroporti, nei primi venti giorni del mese sono sbarcati sull’isola quasi un milione di passeggeri.

Intanto, il presidente della Regione, Christian Solinas, punta a condurre la Sardegna ad affermarsi come destinazione turistica competitiva anche oltre l’estate. In tale ottica, sono state impegnate risorse con l’obiettivo di consolidare i flussi estivi e di destagionalizzare in maniera concreta. Un aiuto decisivo è arrivato dall’incremento delle rotte garantite per tutto l’anno e dal fitto programma di grandi eventi, in particolare sportivi e culturali.

Le ragioni per desiderare una vacanza in Sardegna non mancano di certo (tra questi anche un turismo sempre più sostenibile) e sono talmente tante che non si sa da dove iniziare. Con le sue spiagge di sabbia soffice e candida lambite da acque cristalline, i paesaggi che sono un susseguirsi di rocce granitiche incorniciate da una macchia mediterranea selvaggia, i borghi e un patrimonio storico e archeologico unico, quest’isola dai mille contrasti seduce ad ogni scorcio.

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SiViaggia ti regala il numero 22 dello sfogliabile GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità.

A pagina 116-117 trovate un articolo di SiViaggia dedicato all’isola di Minorca, la più piccola delle Baleari, un vero gioiello naturale riconosciuto dall’Unesco, da scoprire esclusivamente a piedi percorrendo il meraviglioso Camí de Cavalls. E in più, alcune pillole con spunti per gite fuoriporta in Italia.

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SiViaggia ti regala il numero 21 dello sfogliabile GATE

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda e attualità.

A pagina 116-117 trovate un articolo di SiViaggia dedicato alla magnifica Islanda, la terra di fuoco e di ghiaccio, con tutte le dritte per chi decide di andarci ora, i tour consigliati e le esperienze insolite da fare. In più, alcune pillole con spunti per gite in Italia.

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Un’estate di caos, meglio viaggiare con il solo bagaglio a mano

È il Ministero dei Trasporti a dirlo: a causa del caos e dei disagi che in questi giorni stanno interessando gli aeroporti di tutta Europa, è meglio viaggiare esclusivamente con il bagaglio a meno. Un suggerimento che deriva dal fatto che portando la propria borsa a bordo dei velivoli si possono evitare le lunghe attese negli scali o le eventuali brutte sorprese come il mancato arrivo del bagaglio una volta atterrati.

Cosa sta succedendo negli aeroporti

Le vacanze estive degli italiani, ma in realtà di tutti gli europei e non solo, sono particolarmente a rischio in questo momento del 2022. Il trasposto aereo, infatti, tra scioperi dei lavoratori e compagnie che a causa della carenza di personale stanno cancellando migliaia di voli in tutta Europa, sta subendo una vera frenata che sta lasciando a terra milioni di viaggiatori.Una situazione di emergenza su cui si stanno attivando anche le istituzioni per tutelare i consumatori.

Come detto in precedenza, il problema non si sta presentando esclusivamente in Italia. L’epicentro dei disagi, da ormai due mesi, è principalmente negli scali londinesi di Heathrow e Gatwick, come in quello olandese di Amsterdam.

Non mancano problemi anche in Germania, così come lunghe code in Danimarca e Svezia. Questo perché a livello generale il ritorno ai volumi dell’estate 2019 ha colto di sorpresa il trasporto aereo che si ritrova a fare i conti con la carenza di staff a ogni livello e con i ritardi nel reclutamento di nuovo personale. Vi basti pensare che giugno sono stati cancellati per questo motivo almeno 11 mila voli soltanto in Europa.

Le cause di questi disagi e cosa bisogna fare

Per cercare di evitare un numero di disagi maggiore rispetto ai ritardi e, nella peggiore delle ipotesi la cancellazione del volo, il Ministero dei Trasporti raccomanda ai viaggiatori di scegliere, quando possibile, l’opzione di viaggio con solamente il bagaglio a mano.

Tramite un comunicato diffuso a conclusione di una riunione avvenuta mercoledì 6 luglio tra il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) e l’Ente nazionale per l’assistenza al volo (ENAV), sono state spiegate le cause di questo caos.

In poche parole, le cancellazioni sono dovute soprattutto ai licenziamenti che ci sono stati durante la pandemia e che hanno generato una carenza di personale proprio ora che i viaggiatori sono nuovamente aumentati quasi ai livelli pre-Covid.

Una mancanza di staff che riguarda il settore a 360°, ossia sia le compagnie, sia gli aeroporti. I Paesi attualmente più colpiti da questi disagi sono Spagna e Regno Unito, ma anche Germania e Portogallo. Nel nostro Paese la situazione – stando a quanto riferito del Ministero – è migliore rispetto agli altri scali europei, in quanto le misure di sostegno del governo tra il 2020 e il 2021 hanno permesso al settore di limitare i disagi.

Il fatto positivo è che se si raggiungono mete prettamente estive è quasi possibile viaggiare con il solo bagaglio a mano, il problema sorge per le destinazioni più fredde e per i viaggi di lunga durata. Ma a prescindere da questo, è bene sapere che ogni compagnia ha la propria policy per quanto riguarda il bagaglio a mano, comprensiva di costi differenti per portare la propria valigia a bordo. Cerchiamo di fare chiarezza.

Come funziona il bagaglio a mano con le varie compagnie aeree

Ryanair, la compagnia aere low cost irlandese maggiormente utilizzata in Italia, prevede compreso nel costo del biglietto un bagaglio a mano piccolo (40x20x30 cm ) delle dimensioni di uno zainetto o una borsa. Se si vuole portare una valigia a bordo (max 10 kg 55x40x20 cm) è necessario pagare l’imbarco “Priority” al prezzo di 20 euro a tratta per passeggero.

La spagnola Vueling, tra le migliori in Europa in fatto di puntualità, consente di portare a bordo un bagaglio delle stesse dimensioni di Ryanair (max 40x20x30 cm). Tuttavia, in fase di prenotazione offre più opzioni: con la tariffa Basic si può aggiungere un bagaglio a mano (max 10 kg e 55x40x20 cm) per 14 euro a tratta; con le tariffe Optima, Family e TimeFlex il bagaglio a mano (max. 10 kg e 55x40x20 cm) è già incluso.

Anche Volotea, altro vettore low cost spagnolo, permette di portare con sé una valigia di 10 kg (55x40x20 cm) oltre alla borsa a mano, ma solo inserendo nella prenotazione il servizio “Priorità” al costo di 18 euro a tratta.

easyJet, dal canto suo, mette a disposizione gratuitamente con la prenotazione un bagaglio a mano piccolo da posizionare sotto il sedile (max45x36x20 cm). Ma per portare a bordo un ulteriore bagaglio a mano (max. 56x45x25 cm), è necessario pagare 21,49 €.

La compagnia ungherese WizzAir, che probabilmente è quella che sta registrando un maggior numero di problemi rispetto agli altri vettori, consente di portare un trolley aggiuntivo a bordo con dimensioni massime di 55x40x23 cm, oltre al bagaglio a mano gratuito (max 40x30x20 cm) ma solo ai passeggeri con WIZZ Priority. Il costo varia da 5 a 40 euro a persona a tratta.

Tornando nel nostro Paese, la neonata ITA Airways permette di portare in cabina un solo bagaglio a mano del peso massimo di 8 kg che, comprese maniglie, tasche laterali e rotelle, non superi le dimensioni di 55 cm di altezza, 35 cm di larghezza e 25 cm di spessore. In aggiunta consente di portare un accessorio a scelta tra:

  • zainetto;
  • borsetta;
  • pc portatile.

Le tutele per i viaggiatori

Secondo l’Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, i gestori aeroportuali devono attivare in modo rigoroso ed efficace tutte le azioni utili per garantire una corretta e tempestiva assistenza ai passeggeri in caso di ritardi e cancellazioni. Per verificare che tutto questo accada aumenterà la presenza e il presidio del proprio personale negli aeroporti per far sì che possano fungere da punto di riferimento per chiunque si trovi ad avere bisogno di informazioni o aiuto.

A muoversi è anche il Codacons grazie a un apposito sportello dove raccoglie le segnalazioni dei viaggiatori, ma anche le adesioni per intraprendere un’azione collettiva contro le compagnie aeree.

Assoutenti, invece, ricorda che in caso di improvvisa cancellazione del volo i viaggiatori hanno diritto all’assistenza in aeroporto (pasti e bevande, sistemazione in albergo, taxi, telefonate e mail). Inoltre, fa sapere che se l’annullamento del volo viene comunicato con meno di 14 giorni di preavviso, le compagnie sono obbligato a pagare un indennizzo che va da 250 a 600 euro a passeggero, a seconda della distanza del volo.

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I due aeroporti italiani decretati i migliori d’Europa

Come ogni anno, anche in questo 2022 sono stati assegnati i Best Airport Awards, i premi che l’associazione Aci Europe conferisce agli aeroporti del nostro continente che si rivelano i migliori in termini di standard e innovazione. La buona notizia è che sono 2 gli aeroporti del nostro Paese che sono stati decretati il top d’Europa.

Aeroporto di Torino, il migliore tra gli scali minori

L’aeroporto di Torino Caselle, noto anche come Aeroporto Internazionale Sandro Pertini, è stato premiato come migliore d’Europa nella sezione “Sotto i 5 milioni di passeggeri”. Un riconoscimento ottenuto a pari merito con lo scalo di La Palma, ma che è stato conseguito soprattutto grazie alla ripresa post-pandemia e al lavoro fatto in tema di innovazione e sostenibilità.

Giudicato da una giuria composta da esperti di aviazione civile della Commissione Europea, di Eurocontrol, di SESAR Joint Undertaking, di International Forum e di ECAC-European Civil Aviation Conference, si è distinto anche per aver ampliato come mai prima d’ora il network di voli contribuendo anche alla connettività del territorio.

Fiumicino vince ancora: miglior aeroporto d’Europa per la quarta volta

È l’aeroporto di Roma Fiumicino a ottenere il riconoscimento più importante, quello di miglior aeroporto d’Europa nella categoria “Oltre 40 milioni di passeggeri”. Premiato per la quarta volta negli ultimi cinque anni, a far lievitare i suoi punteggi non c’è stata solo la reazione alla crisi pandemica.

Tra le caratteristiche che hanno decretato il giudizio della giuria c’è stato anche il modo in cui il Leonardo Da Vinci si sta rilanciando all’insegna dell’innovazione, della digitalizzazione e, anche in questo caso, della sostenibilità.

Di particolare importanza è stata la realizzazione nello scalo dell’Innovation hub dedicato alle start-up e lo sviluppo dei servizi di urban air mobility insieme alla partenza dei primi collegamenti di aerei elettrici a decollo verticale tra l’aeroporto e Roma, e già nel 2024.

Mentre per quanto riguarda la sostenibilità, un grande apprezzamento è stato riconosciuto per l’obiettivo di Fiumicino di diventare Net Zero Emission nel 2030, con ben venti anni di anticipo rispetto a quanto prefissato a livello di settore aeroportuale europeo.

Gli altri aeroporti premiati

Un premio anche nella categoria “5-10 milioni di passeggeri” che è stato assegnato all’aeroporto di Valencia grazie alle pregevoli operazioni messe in atto per far fronte alle misure pandemiche, ma anche per l’impegno nell’uso del biocarburante Saf.

Premiata anche la categoria “10-25 milioni di passeggeri” con l’aeroporto di Porto che si è distinto per l’incredibile ripresa dalla pandemia e per le sue iniziative rivolte verso la lotta ai cambiamenti climatici. Mentre nella categoria “25-40 milioni di passeggeri”, a essere decretato vincitore è stato lo scalo di Vienna, soprattutto per via dell’impegno messo nel rimodernale la sua struttura e per gli sforzi fatti con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni.

I premi speciali

L’associazione degli scali del Vecchio Continente ha assegnato anche dei riconoscimenti speciali in questo 2022. Il London City Airport, per esempio, è stato premiato nella categoria “Trasformazione digitale”. Lo scalo di Bristol e l’Istanbul Grand Airport, dal canto loro, si sono aggiudicati il riconoscimento nella sezione “Eco-innovazione” per i loro progetti in ambito di contrasto ai cambiamenti climatici.

Lo scalo turco, infine, ha vinto anche il premio nella categoria “Eccellenza Risorse Umane”. La situazione aeroporti europei è dunque eccellente e, soprattutto, lo è in due importanti scali italiani.

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Le mascherine vanno portate in aereo o no: facciamo chiarezza

Ve lo avevamo accennato poco tempo fa: dal 16 maggio non è più obbligatorio indossare la mascherina in aereo e negli aeroporti dell’Unione europea, ma con alcune eccezioni. A dirlo erano state l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Subito dopo questa affermazioni, però, è arrivato il chiarimento da parte del Ministero della Salute italiano che prevede regole diverse.

Mascherina in aereo in Italia, è ancora obbligatoria (ma non sempre)

Con una nota diffusa in risposta alle linee guida di Aesa ed Ecdc, il Ministero della Saluto ha specificato che in Italia i dispositivi di protezione saranno obbligatori fino al 15 giugno di quest’anno.

Secondo l’ordinanza firmata da Roberto Speranza, fino a quella data è obbligatorio indossare la mascherina Ffp2 su:

  • aeromobili adibiti a servizi commerciali di trasporto di persone;
  • navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale;
  • treni Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità;
  • autobus che collegano più di due regioni;
  • autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente;
  • mezzi del trasporto pubblico locale o regionale come autobus, tram e metropolitane.

Tuttavia, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, la situazione è un po’ più complessa di quanto si creda, a tal punto che l’obbligo o meno delle mascherine varia a seconda del tipo di volo e della nazionalità della compagnia aerea che lo opera.

La differenza tra i voli nazionali e internazionali

È bene specificare, dunque, che qualsiasi siano le linee guida europee, in materia di sanità prevalgono le norme nazionali. Per questo motivo in Italia l’obbligo resta fino al 15 giugno sui voli la cui tratta preveda origine e destinazione in Italia, indipendentemente dal Paese di rilascio della licenza del vettore aereo.

Diverso, invece, il discorso sui voli internazionali. In questi casi, come si legge nelle linee guida, “si ritengono altresì applicabili le norme in vigore nel Paese che ha rilasciato la licenza al vettore aereo“. Con la precisazione, che ripetiamo: “per l’accesso e l’utilizzo di aeromobili gestiti da vettori aerei con licenza italiana è sempre obbligatorio indossare una mascherina Ffp2, sia per i passeggeri che per il personale della compagnia aerea“.

Ciò vuol dire che l’obbligo sparisce se ci si imbarca su un volo internazionale — da e per l’Italia — operato da una compagnia aerea straniera e con licenza che non sia Italiana. In poche parole, se vi imbarcate per un volo verso e da Londra con la compagnia di bandiera del nostro Paese, ITA Airways, sarete costretti a indossare la mascherina.

Se invece volate da e per il Regno Unito a bordo di British Airways, quindi un vettore che batte bandiera nel Regno Unito dove non è più obbligatoria la mascherina sui mezzi pubblici, non dovete indossarla.

Ad anticipare le modifiche è stato il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma sottolineando che: “Nei confronti dei vettori di altri Paesi si applicherà normativa vigente negli altri Paesi“.

L’Italia non è l’unico Paese che prevede ancora l’uso delle mascherine

Mentre in Francia la mascherina non è più obbligatoria sui mezzi pubblici a partire dal 16 maggio, ci sono altrettanti Paesi in cui sarà ancora necessario indossarle. Uno di questi è la Germania dove i passeggeri che volano da e per il Paese dovranno metterla fino alla fine dell’estate.

Una decisione comunicata dal Ministero dell’Interno di Berlino che ha anche sottolineato che il dispositivo di protezione individuale dovrà essere indossato per l’intera durata del volo e durante le operazioni di imbarco e di sbarco. La mascherina potrà essere tolta soltanto per bere o per mangiare. Un obbligo che decadrà, sia per gli aerei che per i mezzi di trasporto pubblico a lunga percorrenza, il prossimo 23 settembre.

Mascherine obbligatorie in aereo (per il momento) anche in Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna.

Negli altri casi, quindi, dal 16 maggio la situazione cambia. Ma gli operatori aeronautici e aeroportuali “dovrebbero continuare a incoraggiare passeggeri e membri dell’equipaggio a indossare una mascherina durante il volo così come in aeroporto. Come modo per proteggere se stessi e gli altri. Rispettando la decisione degli altri di indossare o non indossare una mascherina“.

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