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Valle dell’Orfento, nel cuore selvaggio della Majella

In Abruzzo c’è un luogo davvero unico per chi desidera fare escursioni nella natura, tra boschi e canyon, eremi e corsi d’acqua. È la splendida Valle dell’Orfento, situata sul versante nord-occidentale della Majella, e la si raggiunge dai numerosi sentieri che partono da Caramanico Terme, in provincia di Pescara. Lo scenario ideale dove trascorrere tranquille giornate immersi nel verde e ammirare paesaggi incantevoli.

Nella natura della Valle dell’Orfento

Agli inizi degli anni ’70, la Valle dell’Orfento è diventata Riserva Naturale dello Stato e attualmente ricopre una superficie complessiva di 2606 ettari. Qui troverete l’unico canyon della Majella, cuore verde d’Abruzzo, ad avere un corso d’acqua perenne, che dà vita a uno dei più affascinanti habitat di questo massiccio.

Lo scenario che si svela allo sguardo cambia a ogni passo. A bassa quota ci si imbatte in querce e faggi, mentre oltre i 1800-1900 metri di altezza c’è un’eccezionale presenza di pino mugo. Ad altitudini maggiori, le avversità climatiche diventano estreme e la copertura vegetale rada e sparsa. Il paesaggio qui assume un aspetto lunare, le specie vegetali che sono riuscite ad insediarsi sono tra le più rare, come la Stella alpina appenninica o la Soldanella minima sannitica che fioriscono tra le rocce. Tra le specie animali, nella Riserva è possibile incontrare cinghiali, tassi, volpi, faine, caprioli, cervi, l’aquila reale e il camoscio appenninico.

Le testimonianze storiche, tra eremi e capanne in pietra

Nel corso di centinaia di migliaia di anni, i fenomeni erosivi generati dalle acque del fiume sulle pareti calcaree hanno prodotto una serie di sgrottamenti e ripari sotto roccia che fin dalla preistoria hanno fatto da rifugio per le popolazioni. Ma le testimonianze più importanti, ancora evidenti, sono quelle risalenti al periodo medievale, quando eremiti in cerca di solitudine e silenzio raggiunsero la valle, edificando proprio nelle sue grotte eremi e piccoli romitori.

Se ne conoscono nove nella sola Valle dell’Orfento: alcuni non più accessibili e di cui non rimangono evidenze, altri particolarmente importanti e significativo. Attraversando i pascoli delle zone più basse, si incontrano le capanne in pietra a secco dalla caratteristica forma a “trullo” (tholos), punti di sosta e di stazzo dei pastori che hanno lasciato testimonianze peculiari del paesaggio agro-pastorale della Majella.

I percorsi più belli della Valle dell’Orfento

La Valle dell’Orfento è ricca di percorsi di diversa lunghezza e difficoltà che permettono di fare trekking ed escursioni nella splendida natura della Riserva. Le visite possono essere fatte in autonomia, seguendo la segnaletica presente, o con l’accompagnamento di guide locali.

Tra gli itinerari più suggestivi, c’è Il Sentiero delle Scalelle, una passeggiata piacevole ed emozionante che parte dalla frazione di Santa Croce e conduce fino al Ponte di Caramanico, seguendo il corso del fiume Orfento poco prima che questi si getti nell’Orta. Si cammina quasi sempre immersi in mezzo alla foresta e spesso circondati anche da felci.

Dalla frazione di Santa Croce di Caramanico Terme s’imbocca anche un suggestivo percorso ad anello che attraversa diversi campi coltivati, immettendosi poi dentro un fitto bosco di conifere. La parte terminale della passeggiata è sicuramente la più suggestiva, poiché permette di raggiungere una spettacolare gola scavata dal fiume. Un altro percorso ad anello conduce, invece, all’Eremo di Sant’Onofrio all’Orfento, di cui oggi resta solo parte del portale affrescato, la cornice del tetto ancora incastonata nella roccia e tracce di un piccolo campanile a vela.

Partendo, invece, dalla caratteristica frazione di Decontra, si raggiunge l’Eremo di San Giovanni, considerato uno dei più suggestivi d’Abruzzo dato che è stato completamente ricavato dalla roccia. È famoso anche per essere stato frequentato dall’eremita Pietro da Morrone, divenuto poi famoso come Papa Celestino V.  Un lavoro meticoloso ha fatto affiorare dalla pietra vani, altare e scale, ma anche un ingegnoso sistema di canali e vasche per la raccolta dell’acqua piovana. Questa escursione presenta circa 700 metri di dislivello e si presenta più impegnativa rispetto alle precedenti, per questo è raccomandata agli escursionisti più allenati. Fatica e vertigini valgono però la pena, perché questo splendido itinerario regala un’esperienza davvero unica e imperdibile, e panorami di paesaggi straordinari. Ma sono davvero tante e tutte imperdibili le meraviglie da scoprire qui, nella incontaminata Valle dell’Orfento.

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Vip al mare, tutti pazzi per la Puglia

L’occasione è la sfilata di Gucci che, come vi abbiamo anticipato qualche tempo fa, si terrà in una delle location più famose della Puglia, Castel del Monte. La fortezza del XIII secolo che domina l’altopiano delle Murge, ospiterà la nuova collezione uomo e donna firmata dal direttore creativo Alessandro Michele intitolata “Cosmogonie”, che anticipa la fashion week di giugno a Milano (alla quale la maison non parteciperà).

Ogni invitato – circa 3/400 persone – è associato a un numero corrispondente a una stella, adottata da Gucci in suo nome “per attraversare il cosmo”. E, guarda caso, proprio il 16 maggio è prevista Luna piena.

Sulle spiagge della Puglia, in attesa dell’esclusivo show, si sono riversati i celebri ospiti che assisteranno all’evento. Dai Maneskin, testimonial della Maison, a Dakota Johnson, da Lana Del Rey a Benedetta Porcaroli (ultima fiamma di Riccardo Scamarcio) e la cantante pugliese Emma Marrone, e circolano i nomi persino di Lady Gaga – che ha interpretato Patrizia Reggiani nel film “House of Gucci” – e di Iggy Pop.

Sono tantissimi i vip che stanno postando sui social story dei loro tuffi al mare, delle cene a base di pesce e dei loro primi bagni di sole. O dell’invito ricevuto, come Alessandro Borghi, protagonista di “Diavoli“.

Dove sono le “celeb” in Puglia

I Maneskin, reduci dall’Eurofestival di Torino, sono a Trani, e i fan sono andati in delirio. Dakota Johnson, Elle Fanning e Lana Del Rey sono a Polignano a Mare, la Porcaroli e la Marrone sono in vacanza entrambe a Molfetta, e una lunga lista di celebrity è disseminata per tutta la costa pugliese, ospite nei resort e nelle masserie di lusso. Lo stesso direttore artistico di Gucci non ha resistito al fascino della bellissima Trani e, tra i suoi scatti, si riconosce la Cattedrale sul mare.

La Puglia dei vip

Ormai è già da anni il buen retiro dei vip, la meta di lusso italiana più amata dalle star nazionali e internazionali. Ma c’è Puglia e Puglia. E quella frequentata dal jet set non è certo quella di giovani che frequentano Gallipoli. La zona più cool è quella di Savelletri, una frazione del Comune di Fasano, in provincia di Brindisi, una destinazione davvero unica nel suo genere. Una località che regala un affascinante affaccio sul mare, ma anche tesori archeologici e un suggestivo porticciolo sull’Adriatico.

Un’ambitissima località turistica, grazie alla sua placida costa, alle sue masserie che oggi sono state trasformate in accoglienti resort di lusso, il parco archeologico di Egnazia e il vicino campo da golf, uno dei migliori green della Puglia, con 18 buche.

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Borgo Egnazia in Puglia

Un tratto di litorale caratterizzato dalla presenza di sabbia fine e fondali poco profondi. Ma non solo. Savelletri è certificata con la Bandiera Blu e le 4 vele di Legambiente, garanzia di un mare pulito. Qui sono davvero tantissimi i lidi dove rilassarsi in santa pace, e ciascuno può trovare senza difficoltà lo stabilimento balneare che fa al caso suo. Come dimenticare Chiara Ferragni con il marito Fedez che hanno trascorso qualche giorno in una lussuosa masseria di questa località nel luglio dello scorso anno.

Oppure Madonna, la star mondiale della musica pop che, nell’estate del 2021, è tornata a Savelletri per festeggiare il compleanno. Con figli e amici al seguito, ha celebrato i suoi 63 anni nella bella masseria di Borgo Egnazia, dove la cantante era già stata nel 2016 e nel 2017. Stessa incantevole masseria scelta anche da David Beckham, la moglie Victoria e i 4 figli nel 2019, un resort a 5 stelle nei pressi del sito archeologico di Egnazia, immerso nel verde e nella quiete delle colline pugliesi, tra uliveti secolari e uno sguardo al blu del Mare Adriatico.

Anche Flavio Briatore ci aveva messo gli occhi su. Sul lido di Sevelletri voleva aprire un Twiga già per la prossima stagione estiva, ma il Comune, a metà lavori, gli ha tolto l’autorizzazione. Eppure, l’aveva data nel 2019 a quello che è stato definito lo stabilimento più costoso della Regione, quello dell’imprenditore italo svizzero Renè de Picciotto, dove per un posto nell’esclusivo privé si pagano 100 euro a persona.

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Castel del Monte, location della sfilata “Cosmogonie” di Gucci

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Un’incredibile scoperta lo rende il castello rivelazione d’Italia

Non è di certo la Reggia di Caserta e nemmeno Castel del Monte, eppure questo piccolo maniero è un gioiello che non ha pari in Italia.

Per secoli fu la residenza dei Conti Valperga, fino a quando, nel Rinascimento, non vennero erette delle altissime mura e delle imponenti torri a guardia del castello.

Oggi che le mura sono state abbattute e che sono stati fatti diversi lavori di restauro, questo meraviglioso maniero ha svelato degli incredibili segreti rimasti celati finora. Tre anni di restauri hanno infatti riportato alla luce un sorprendente ciclo di affreschi risalenti alla fine del Seicento, ancora perfettamente conservato.

Il castello rivelazione

Stiamo parlando del Castello di Masino che è inserito nel circuito dei castelli del Canavese ed è oggi un bene del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Fino a poco tempo fa, quello conosciuto come Salone dei Savoia era una quadreria ottocentesca dalle pareti intonacate di bianco. Si intuiva solo a sprazzi che sotto lo strato di bianco si trovava una decorazione ma mai si pensava a una simile scoperta.

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Il Castello di Masino, bene del FAI

La scoperta degli affreschi

Rimossa la pittura su 480 metri quadrati di superfici, il Salone dei Savoia ha rivelato l’aspetto che aveva alla fine del Seicento: un salone di rappresentanza sontuosamente affrescato con architetture dipinte a trompe l’oeil che inquadrano vedute paesaggistiche di 22 città del Piemonte e della Savoia, con un fregio di 147 stemmi nobiliari, culminanti nel simbolo dell’unione matrimoniale di Vittorio Amedeo II e Anna d’Orléans, nipote di Luigi XIV, sposi nel 1684, rappresentata al centro della volta, e con un albero genealogico alto 3 metri sul camino.

Committente degli affreschi fu il Conte di Masino, Carlo Francesco Giuseppe Valperga, (1655-1715) che immaginò il salone come fulcro di un percorso cerimoniale e di rappresentanza, tipico delle regge, che includeva la galleria e tre camere intitolate ai regni di Spagna, Austria e Francia, le cosiddette Camere degli ambasciatori.

Nel Seicento, questi spazi ospitavano udienze, incontri e soggiorni di diplomatici e personaggi della nobiltà italiana e straniera, ma anche gli stessi membri di Casa Savoia.

Si tratta di un programma iconografico a oggi senza confronti, dicono gli esperti del FAI, che attraverso l’uso dell’araldica celebra la dinastia sabauda, cui la famiglia Valperga, proprietaria da secoli del castello era strettamente legata.

Il salone, l’ambiente più grande del Castello di Masino, oltre che restaurato è stato riarredato così com’era un tempo, con poltrone alle pareti e grandi lanterne dorate al centro ed è oggi divenuto il fulcro del percorso di visita.

La visita del Castello di Masino

Per raccontare la storia del Salone dei Savoia appena restaurato e riaperto al pubblico e per invitare i visitatori alla scoperta delle sue tante storie, dei simboli e dei riferimenti che contiene, il FAI ha aggiunto al percorso di visita un nuovo spazio dedicato all’approfondimento nella ex-loggia affacciata sul paesaggio adiacente al salone, con quattro video touch-screen e una copia del Theatrum Sabaudiae a disposizione dei visitatori.

L’edificio è letteralmente ricoperto di affreschi, mobili di raffinatissima fattura ed è sede di un museo di carrozze settecentesche davvero straordinario.

Tanti sono gli ambienti incredibili che si possono visitare. Come la ricca biblioteca e la galleria dei poeti, completata nel 1814, sulle cui pareti è dipinto una sorta di pantheon di poeti e scrittori ritratti cronologicamente, da Dante ad Alfieri.

Splendido è l’appartamento di Madama Reale, così chiamato in seguito alla lunga permanenza di Giovanna Battista di Savoia Nemours. Fu fatto costruire attorno al 1670 dal Conte Carlo Francesco I di Masino per la reggente di Casa Savoia, seguendo il modello del Castello Ducale di Agliè e del Castello Reale di Racconigi. Al lato del grande cortile interno terrazzato, che costituisce lo spazio interno della dimora, isolata in un angolo si trova la Torre dei venti, una torre esagonale il cui tetto è coperto di coppi rossi, gialli e verdi con in cima una piccola bandiera di metallo segnavento. All’interno, sul soffitto, è dipinta una dettagliatissima rosa dei venti, creata dal soffio di moltissime faccine di bimbi.

Il castello è circondato da un immenso parco lussureggiante in tipico all’inglese che si estende per diversi ettari. Una strada lo percorre per intero attraverso alcuni boschetti fino ad arrivare alla vicina località di Strambino. Nel parco, verso la fine del viale alberato che da un’uscita laterale del castello porta a uno spiazzo panoramico con una vista che arriva fino all’imbocco della Valle d’Aosta, si trova il secondo labirinto botanico più grande d’Italia (il primo è il Labirinto della Masone in provincia di Parma).

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Il Salone dei Savoia del Castello di Masino restaurato

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Lo straordinario monumento italiano scelto per un evento speciale

Sono sempre di più gli stilisti, italiani ed internazionali, a lasciare le tradizionali passerelle in cui far sfilare le proprie creazioni sartoriali, preferendo location storiche, piazze simbolo come quella di San Marco a Venezia scelta da Dolce & Gabbana. Il lato emozionale prevale, la scenografia non è frutto di un artifizio ma è donata dalla natura, dalle bellezze paesaggistiche ed artistiche del Belpaese.

Così, ultimo in ordine di tempo, arriva anche Gucci che il 16 maggio sfilerà in una cornice d’eccezione: il meraviglioso Castel del Monte, la fortezza del XIII secolo che domina l’altopiano delle Murge, in Puglia. Qui si potrà ammirare la nuova collezione uomo e donna firmata dal direttore creativo Alessandro Michele, che anticipa la fashion week di giugno a Milano, alla quale la maison non parteciperà.

Castel del Monte, location dell’alta moda

Uno dei simboli della terra pugliese. Castel del Monte, con quella sua sagoma inconfondibile, venne edificato nel 1240 su volere dell’imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia Federico II di Svevia. La sua forma ottagonale con le otto torri ad ogni spigolo, alte 23 metri, è famosa in tutto il mondo. Si trova sull’altopiano delle Murge, a dominare la piana su una collinetta a 540 metri sopra il livello del mare.  Per visitare questo imponente maniero, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1996, è necessario raggiungere il comune di Andria (capoluogo di provincia insieme a Barletta e Trani). La contrada è quella omonima di Castel del Monte.

Realizzato in pietra calcarea, breccia corallina rossa, e marmo, vanta un mix di stili, da quello orientale a quello neoclassico di ispirazione nord europea, a simboleggiare ciò che questo luogo rappresentava per l’intero mediterraneo, ossia un incrocio fondamentale di popoli, culture, civiltà e religioni. Austero e massiccio, è la luce a catturare lo sguardo del visitatore (e ad aver affascinato anche la casa di moda Gucci). Qui il sole splende ad ogni ora del giorno e dona effetti cromatici meravigliosi.

Non è solo uno dei monumenti più fotografati della Puglia settentrionale, ma è anche raffigurato sulla versione italiana della moneta da 1 centesimo di euro.

Gucci sceglie uno dei simboli della Puglia

Un monumento scelto come passerella per la propria sfilata. Una tendenza, quella della valorizzazione del patrimonio artistico italiano, che sta coinvolgendo sempre di più il settore della moda. Gucci, dunque, sceglie Castel del Monte per le prossime collezioni uomo e donna. Ad ufficializzare la notizia è stata la stessa maison, che con una nota ha ribadito il proprio impegno nel sostenere e preservare il patrimonio artistico e culturale italiano: “Prosegue così il dialogo del direttore creativo di Gucci con una serie di importanti luoghi storici. Un dialogo che questa volta vede protagonista un sito di incredibile valore universale riconosciuto e protetto come patrimonio dell’Unesco dal 1996, gestito dal ministero della Cultura e dalla direzione regionale Musei Puglia”.

La casa di moda fiorentina non è nuova a questo tipo di iniziative tese a far conoscere nel mondo le bellezze storico artistiche italiane ed internazionali. Nel 2020, infatti, la maison aveva allestito la propria presentazione di collezione all’interno delle sale dei Musei Capitolini di Roma.

Castel del Monte

 

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Viaggio alla scoperta del borgo più freddo d’Italia

A 1329 metri di altitudine al centro dell’Altopiano delle Rocche, nel cuore dell’Abruzzo, ecco il borgo più freddo d’Italia dove, nel 2012, la stazione meteorologica ha rivelato una temperatura di -37,4 gradi: stiamo parlando di Rocca di Mezzo, in provincia dell’Aquila. Ma non è tutto: il record di “temperatura sottozero” risale al 1985 quando furono rilevati ben -45 gradi!

Qui la neve non manca e fa la felicità dei turisti che possono godersi il paesaggio montano con gli sci ai piedi nei comprensori sciistici di Campo Felice e Ovindoli-Monte Magnola.

Conosciamo più da vicino questo borgo suggestivo, sede del Parco naturale regionale Sirente-Velino, dove il territorio ha un dislivello importante che va dai 925 ai 2243 metri.

Rocca di Mezzo: il borgo

Risalente intorno all’anno Mille, Rocca di Mezzo ha preservato nel corso del tempo il suo fascino di borgo medievale con le antiche case in pietra, pittoresche chiesette e vicoletti lastricati.

Una visita può avvenire comodamente a piedi, a partire dalla parte alta, il nucleo antico sulla sommità del Monte Calvario, dove immergersi in un’atmosfera suggestiva e ammirare la Chiesa della Madonna della Neve, edificata nel Quattrocento ma rimaneggiata nel Settecento per mostrarsi come la vediamo oggi. Sorge al posto di una fortezza e la torre è stata riutilizzata come campanile; ha pianta a croce latina e conserva al suo interno arredi sacri del XIV e XV secolo e l’altare maggiore in stile rinascimentale.

Altra zona è quella chiamata “La Morge“, nella parte nord: qui degni di nota sono i caratteristici Tre Archi, le fontane e il Palazzo del Municipio in stile tardo classico.

Infine, la zona bassa di Rocca di Mezzo è quella che si è sviluppata nel corso del Novecento con edifici di grande interesse e insediamenti turistici.

Da non perdere Villa Cidonio, la sede del Parco naturale regionale del Sirente Velino, in stile eclettico liberty che ricorda le forme del Rinascimento italiano toscano, e la Chiesa di San Leucio, nell’omonima pineta fuori dal paese.

Raggiungendo poi la frazione di Rovere, ecco i resti del Castello di Rocca di Mezzo, di origine incerta, che si staglia su uno sperone roccioso nelle vesti di una fortezza triangolare con ai vertici le torri circolari.
Qui merita una visita il Museo Archeologico che conserva i reperti ritrovati durante gli scavi: ad esempio, maioliche rinascimentali, vasellame di ceramica, cerniere, chiodi e cardini.

Attività per tutte le stagioni

Grazie al suo ricco patrimonio paesaggistico, storico e culturale, Rocca di Mezzo è una località ambita in tutte le stagioni.

Durante l’inverno, è paradiso degli sciatori con il comprensorio sciistico di Campo Felice, che offre quasi 40 chilometri di piste adatte a ogni livello, lo snowpark, le piste per lo sci di fondo e un’area divertimento dedicata ai più piccoli.
La stazione fa parte del comprensorio Tre Nevi insieme a Campo Imperatore e Ovindoli-Monte Magnola.

In estate, invece, il borgo si trasforma nella meta ideale per gli appassionati di trekking, escursioni e attività a contatto con la natura: sono numerose le occasioni di relax, sport all’aria aperta e di scoperta del magnifico ambiente del Parco che ospita flora, fauna e testimonianze del passato con percorsi escursionistici e storico-culturali.

Rocca di Mezzo

Veduta del paese di Rocca di Mezzo