Categorie
Abruzzo montagna sport invernali vacanze avventura Vacanze natura Viaggi

Dove andare a sciare in montagna senza trovare folla

Se amate sciare e state cercando delle mete senza folla, ecco dove dovreste andare per trovare impianti all’avanguardia e senza code, piste libere e innevate e divertirvi senza stress e nel silenzio più assoluto.

Campo Felice in Abruzzo

Se Roccaraso è salita alle (tristi) cronache per l’invasione di turisti, in Abruzzo ci sono altre località bellissime dove poter sciare e che non sono state prese d’assalto. Come Campo Felice, per esempio, una località sciistica molto apprezzata per la sua accessibilità e le piste di media difficoltà. Il comprensorio comprende 35 km di piste e si estende su un’altitudine che va dai 1.300 ai 2.100 metri, con impianti che garantiscono neve sicura anche nei periodi più critici. Gli impianti di risalita sono 15) offrono un accesso rapido e comodo alle piste (di cui se ne contano ben 24), con 9 seggiovie, 2 sciovie, 3 tappeti e 1 manovia.

Alpe di Mera in Piemonte

Anche le regioni alpine offrono ancora diverse località sciistiche poco note dove divertirsi senza troppa folla, Una o di queste è l’Alpe di Mera in Piemonte. Questa località si raggiunge solamente con la funivia. Siamo a circa 1500 metri di quota, in un luogo davvero fuori dal tempo. Qui le cose da fare non sono poche e regalano attimi indimenticabili a chi raggiunge questo piccolo borgo di montagna. Si può sciare lungo circa 30 km di piste adatte a tutti i livelli. Se questo non bastasse c’è anche un campo scuola con tapis roulant e una Fun Slope con dossi, tunnel e curve. Vi sono anche tre percorsi per chi ama esplorare la montagna con le ciaspole ai piedi.

Piazzatorre, in Val Brembana

Tra le mete sciistiche poco battute c’è anche Piazzatorre, in Val Brembana, Lombardia. È una località molto apprezzata proprio per questa sua caratteristica, che consente di trascorrere una piacevole e tranquilla esperienza in un paesaggio dominato dalle Alpi Orobie. Il comprensorio di Piazzatorre offre agli sciatori circa 20 km di piste, con percorsi adatti ai principianti e a un livello intermedio. Inoltre, la qualità delle piste è garantita da un importante impianto di innevamento artificiale, che rende ottime le condizioni della pista per tutta la stagione invernale.

Colere, in Val di Scalve

Sempre in Lombardia si trova il comprensorio sciistico di Colere, in Val di Scalve, una stazione sciistica conosciuta per le sue piste tecniche e per i panorami mozzafiato. Dominata dal Massiccio della Presolana, questa località è molto apprezzata soprattutto dagli sciatori esperti e dagli amanti delle discese in alta quota. Fra tutte, la pista più amata è la Pista Regina, una delle più spettacolari della zona. Oltre allo sci alpino, anche qui sono presenti numerosi percorsi per chi cerca un contatto più intimo nella natura attraverso lo sci di fondo. Colere è tra le destinazioni più consigliate per chi è alla ricerca di un’atmosfera tranquilla, grazie all’assenza di grandi folle.

Montagna Grande di Viggiano in Basilicata

La stazione sciistica Montagna Grande di Viggiano, sull’Appennino Lucano a un’altezza di 1410 metri, è dotata di tre piste per lo sci alpino e di un tracciato per lo sci di fondo per un totale di circa 4 km. Sono presenti due sciovie di diversa lunghezza, le quali servono due piste lunghe rispettivamente 550 e 300 metri, un campo scuola e un agevole impianto di risalita per ragazzi e sciatori inesperti. Inoltre, è presente un impianto di illuminazione che permette lo sci in notturna. Se non volete sciare, ma desiderate comunque godervi i paesaggi innevati, potete praticare nordic walking, esplorare sentieri con le ciaspole, scivolare a bordo di slittini o su ciambelle da neve.

Gambarie d’Aspromonte in Calabria

Nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Gambarie è una delle località sciistiche calabresi da prendere in considerazione se si vuole stare lontani dalla folla. Il comprensorio dispone di quattro seggiovie, una sciovia e cinque piste di diversa difficoltà, oltre a un emozionante Weigand Alpine Coaster. La località offre una vista spettacolare sulla Costa Ionica da un lato e sull’Appennino calabrese dall’altro. Le piste di Gambarie sono adatte principalmente a sciatori di livello intermedio e avanzato, anche se sono presenti alcuni tracciati più semplici per i principianti. Questa località è particolarmente rinomata per le sue piste panoramiche e per la bellezza dei boschi di conifere che, con la neve, offrono uno scenario fiabesco.

Piano Battaglia, sulle Madonie

Nel cuore della Sicilia centrale, c’è il comprensorio sciistico di Piano Battaglia, immerso nel Parco delle Madonie, un’area naturale che regala paesaggi incantevoli. Situato a circa 1.570 metri di altitudine, è il punto di riferimento per gli amanti dello sci dela regione. Questa località si estende fino a 1.840 metri sulla vetta del Monte Mufara e offre impianti moderni e piste adatte a sciatori di ogni livello. Negli ultimi anni, è stato completamente rinnovato con l’introduzione di una nuova seggiovia biposto e uno skilift. I 4,5 km di piste sono stati completamente rifatti, allargati e messi in sicurezza. Tra le piste più note, la pista Mollica, con pendenze che ricordano quelle delle più celebri località alpine, perfetta per chi cerca emozioni forti. La pista dello Scoiattolo, adatta a sciatori principianti, e la pista Sparviero, più tecnica, con tratti impegnativi che la rendono l’ideale per chi vuole affinare la propria tecnica.

Categorie
Abruzzo Curiosità Notizie Viaggi

Roccaraso invasa dai turisti, e diventa il caso di overtourism dell’inverno

Tra le mete sciistiche più popolari dell’inverno 2025 c’è sicuramente la località di Roccaraso sulle montagne dell’Abruzzo. Merito anche dalla neve copiosa che è scesa nelle ultime settimane, questa destinazione è stata letteralmente presa d’assalto dai turisti – non per forza sciatori, anzi – tanto da lanciare un allarme che va oltre l’overtourism. Si parla infatti di una vera e propria invasione. Roccaraso è una delle mete sci più note del Centro Italia ed è facilmente raggiungibile anche da Napoli, da dove sono arrivati migliaia di sciatori che hanno affollato le piste condividendo le loro prodezze su tiktok. Ne è nato un caso di cui hanno parlato tutti i media: ventimila gli sciatori sulle piste, altri diecimila nel piccolo paese che solitamente conta non più di 1500 abitanti, con 260 pullman arrivati in un solo weekend, causando code e caos mai visto prima e mandando in tilt l’intera cittadina.

Un piano per contrastare l’overtourism

Nessuno, dai maesstri di sci alle strutture ricettive, dagli abitanti ai ristoratori si aspettava un così grande afflusso turistico a Roccaraso quest’inverno. Certo, da una parte queste decine di migliaia di turisti hanno mangiato, bevuto, fatto acquisti, pertanto per l’economia del Comune è solo un vantaggio, ma resta il problema della gestione di tutte queste persone in una cittadina che non è abituata a una tale folla.

Roccaraso ha anche la fama di essere una meta low cost, tanto che i tour operator che organizzato le gite in giornata fanno pagare anche solo 20 euro a persona e ciò forse non fa bene al turismo.

Roccaraso Turismo si è premurata di ricordare sui social che in Abruzzo esistono altre località sciistiche che offrono altrettanti servizi: “Gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo”, scrivono sui social “dispongono di un comprensorio sciistico dagli elevati standard qualitativi e un sistema di innevamento avanzato. Tre stazioni sciistiche (Aremogna, Monte Pratello e Monte Pizzalto), 58 piste da sci per una lunghezza complessiva di quasi 147 chilometri, 38 impianti di risalita e 60 km di piste per lo sci nordico. L’area si sviluppa da un’altezza di 1500 metri s.l.m. del piazzale Aremogna ai 2142 metri s.l.m. di Toppe del Tesoro”.

Turismo sì, quindi, ma gestito, smistato e controllato, come avviene già in alte località. Roccaraso sta vivendo una nuova florida stagione, come negli Anni ‘90, ma deve essere gestita meglio,  apartire dagli organizzatori.

Roccaraso, meta top dell’inverno

Immerso nel cuore degli Appennini e dell’Alto Sangro, Roccaraso rappresenta la destinazione ideale per chi cerca una connessione autentica con la montagna, in ogni sua sfumatura. In questa splendida area, la natura ancora piuttosto incontaminata si mescola perfettamente con un ampio ventaglio di attività all’aria aperta, offrendo esperienze straordinarie d’inverno ma anche durante tutto l’anno.

Roccaraso è il più grande comprensorio sciistico dell’Italia centrale grazie ai suoi 130 km di piste che collegano le località di Rivisondoli, Pescocostanzo e Pescasseroli con 32 impianti di risalita, che lo avvicina ai livelli dei grandi comprensori del Nord. Roccaraso Aremogna dispone di 16 impianti (una cabinovia, 8 seggiovie, 5 skipass e 2 tapis roulant) che servono 3 piste nere, 14 rosse, 16 blu. Nella zona di Pizzalto ci sono 5 impianti (una seggiovia esaposto, 3 skilift, 1 tapis roulant) su 5 nere, 5 rosse e 5 blu.

roccaraso-paese

Fonte: ANSA

Il paese di Roccaraso innevato

D’inverno, quindi, si trasforma in uno dei paradisi sciistici più apprezzati d’Italia. Le sue piste perfettamente curate soddisfano le esigenze di tutti gli amanti degli sport invernali: dalle discese più veloci per gli sciatori esperti alle piste per principianti e alle aree dedicate allo snowboard e allo sci di fondo. La qualità degli impianti, moderni e ben attrezzati, insieme alla bellezza del paesaggio montano, fanno di questa zona una meta ambita per chi cerca emozioni sulla neve. Forse un po’ troppo.

Categorie
Abruzzo Idee di Viaggio montagna Parchi Nazionali vacanza natura Viaggi

Abruzzo, le destinazioni di montagna più magiche sono queste

Terra in cui la natura regala scenari pazzeschi, l’Abruzzo è la regione da scegliere per chi cerca una vacanza all’insegna della bellezza: tra cime elevate, montagne, boschi e colline, qui vivono tantissimi animali, comprese alcune specie protette.

Un vero e proprio polmone verde grazie ai suoi tre parchi nazionali, a un parco regionale e a 38 aree protette. Quindi non stupisce che spesso questa area del Centro Italia venga definita la regione verde d’Europa. Qui la vegetazione è varia e ci si può immergere in faggeti, oppure incontrare abeti bianchi, pini, ginepri e molto altro.

Con una varietà naturale incredibile e le sue tante zone da scoprire, l’Abruzzo è la destinazione perfetta da raggiungere per una vacanza in montagna, sia in estate, sia in inverno, per trascorrere momenti indimenticabili andando alla scoperta di location che levano il fiato. Senza dimenticare anche i borghi che punteggiano questo territorio e che sono veri e propri gioielli da conoscere, oppure le destinazioni più note in cui fare il pieno di bellezza e di storia. Tutto quello che devi sapere per scegliere l’Abruzzo come prossima destinazione delle tue vacanze nella natura: dove andare in montagna in estate e in inverno.

Dove andare in montagna in Abruzzo in estate: parchi, laghi e riserve

Tre parchi regionali, uno nazionale e numerose aree protette: l’Abruzzo è la destinazione ideale per chi sogna una vacanza in montagna d’estate. Sono tantissimi i luoghi da visitare e c’è l’imbarazzo della scelta tra vette, boschi secolari, ampi altipiani ricchi di meraviglia, ma anche laghi da conoscere ed esplorare. Tante le possibilità tra le quali scegliere come prossima meta per un viaggio immersi in paesaggi mozzafiato. Alcune di queste destinazioni, poi, sono perfette sia in estate sia in inverno e regalano tante attività differenti, per chi è alla ricerca di una vacanza attiva.

Lago di Campotosto

Circondato dalle montagne, il Lago di Campotosto si trova a circa 1300 metri di altitudine ed è un bacino di origine artificiale realizzato tra il 1930 e il 1940, che si sviluppa in maniera particolare nel territorio dell’omonimo comune.

Si trova nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Lega ed è la destinazione perfetta per tutti coloro che vogliono vivere una vacanza estiva all’insegna di bellissimi panorami e di tante attività da fare. Ad esempio, si può esplorare il lungolago che si snoda per oltre 40 chilometri da percorrere in bici, oppure in questa zona si possibile fare belle camminare e dedicarsi all’equitazione; infatti, il comune di Campotosto si trova all’interno dell’ippovia del Gran Sasso, che si può percorrere sia a piedi, ma anche a cavallo e in bicicletta. Le attività da fare nel lago, invece, sono in particolare windsurf, kitesurf e kayak. Un luogo che regala davvero tante opportunità. Si trova a circa una ventina di chilometri da Amatrice e da una cinquantina da L’Aquila, si raggiunge facilmente con l’automobile.

Lago di Campotosto dove andare in montagna in estate in Abruzzo

Fonte: iStock

Lago di Campotosto: destinazione in Abruzzo per chi ama la montagna in estate

Monti della Laga

Restiamo nel parco nazionale del Gran Sasso e andiamo alla scoperta dei Monti della Laga, tra le più belle mete di un viaggio nel cuore della natura abruzzese. Qui ci si immerge in uno scenario sorprendete che mescola boschi di faggi e abeti, a meravigliose cascate vista la grande presenza di acqua. Da segnalare la cascata della Morricana che si raggiunge partendo da Ceppo e attraversando un meraviglioso bosco di faggi e abeti bianchi. Ceppo è una località di Rocca Santa Maria in provincia di Teramo e si trova immerso nell’antico bosco Martese.  Da Teramo si raggiunge la frazione di Ceppo in meno di un’ora con l’automobile transitando lungo la provinciale 48.

Campo Imperatore

Un luogo di rara bellezza, che colma gli occhi di meraviglia e stupore: si tratta di Campo Imperatore, noto anche con l’appellativo di Piccolo Tibet, un meraviglioso altipiano posto tra i 1500 e i 2000 metri d’altitudine e inserito all’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La destinazione di montagna perfetta da raggiungere in estate (ma non solo) in Abruzzo: vi sono laghetti, il giardino botanico Campo Imperatore, la stazione meteorologica e la stazione di osservazione astronomica a 2145 metri d’altitudine. Si tratta del luogo ideale da raggiungere per fare passeggiate, escursioni a piedi e in bicicletta, oppure scegliere percorsi che si possono fare in mountain bike. E come se non bastasse, questi luoghi hanno fatto anche da scenografia a film celebri italiani e non solo.

In estate si può raggiungere in automobile, oppure con la Funivia del Gran Sasso d’Italia. Questa seconda opzione è molto utile in inverno: si parte da Fonte Cerreto e si arriva a 2128 metri di altitudine. La funivia è aperta nei giorni feriali dalle 8,30 con ultima corsa alle 17 (partenze ogni 30 minuti), mentre il fine settimana e nei giorni festivi la prima corsa è alle 8.

Lago di Scanno

Non si sbaglia a pensare che potrebbe essere considerato uno dei luoghi più romantici da ammirare e visitare: si tratta del lago di Scanno, un affascinante bacino naturale in Abruzzo dalla particolarissima forma a cuore. Ci troviamo a quasi mille metri d’altitudine, in provincia dell’Aquila nella alta valle del fiume Sagittario, a fare da corona a questo specchio d’acqua ci sono i monti Marsicani, mentre il suo bacino si estende tra il comune di Villalago e quello di Scanno.

Lago di Scanno: dove andare in montagna in Abruzzo

Fonte: iStock

La forma del Lago di Scanno: dove andare in montagna in Abruzzo

Un luogo suggestivo in cui vivere un’estate in montagna praticando anche sport acquatici, oppure prendendo il sole sulle piccole spiagge che sono state ricavate lungo il suo perimetro. Non mancano le passeggiate, come la bella escursione lungo il Sentiero del Cuore che si snoda per circa 2 chilometri e porta al punto panoramico da cui – osservando il lago – si può vedere la particolare forma. Da non perdere anche la chiesa della Madonna del Lago, consacrata nel 1702. Si arriva in circa un’ora partendo dall’Aquila.

Gole del Sagittario

Nei pressi del favoloso lago di Scanno si trovano le Gole del Sagittario, riserva naturale e oasi, caratterizzate da una natura selvaggia e meravigliosa: ci si imbatte in rupi, ghiaioni calcarei, ma anche boschi e prati. In tutto questo spiccano le gole calcaree le cui rocce derivano da un passato antichissimo. Si va dai 700 metri di altitudine salendo fino ai 1500 metri e all’interno di questa area vengono programmati eventi per ogni età e gusto. L’accesso all’oasi è gratuito e libero, mentre le visite guidate sono a pagamento, così come le escursioni con accompagnatori. Si trova a soli 15 chilometri da Scanno e a 30 da Pescasseroli, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Dove andare in montagna in Abruzzo in inverno: località e impianti sciistici

Quando si pensa alla montagna nel centro Italia in inverno, l’Abruzzo è una delle location più apprezzate per chi ama la neve, gli sport e tutte le attività correlate. Qui, infatti, ci sono diverse destinazioni adatte a chi è alla ricerca di località e impianti per immergersi nella perfetta atmosfera invernale. Come il già citato Campo Imperatore, nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: la tariffa della funivia durante la stagione invernale ammonta a 12 euro (andata e ritorno) nei giorni feriali, 14 nei giorni festivi, mentre lo skipass giornaliero 22 euro nei giorni feriali e 33 in quelli festivi. Comprende diverse piste, rosse e blu, e un campo scuola.

Comprensorio dell’Alto Sangro

Una delle destinazioni sciistiche per eccellenza è il comprensorio dell’Alto Sangro: quest’area è meravigliosa tutto l’anno e con il freddo offre piste per divertenti discese e percorsi per ciaspolate. Al suo interno vi sono diverse località come Roccaraso o Rivisondoli ma anche Pescocostanzo, Pescasseroli, Barrea e Castel di Sangro. Roccaraso ha 100 chilometri di piste, mentre le altre località regalano moltissime attività differenti.

Ci si può mettere alla prova con lo sci alpino, lungo i 140 chilometri di piste del territorio, adatte a ogni capacità e che si raggiungono con cabinovie, seggiovie, skilift e tapis roulant, ma anche sperimentare lo sci di fondo. Lo skipass ha un costo variabile, ad esempio, il giornaliero tra gennaio e marzo 2025 di 57 euro per gli adulti e di 51 per junior e senior, ma ci sono anche pacchetti scontati.

Tante le attività che si possono fare come lo snowkite (sono previste zone precise per farlo), escursioni con le ciaspole e vi è un’area bambini pensata proprio per loro.

Comprensorio dell’Alto Sangro: Rivisondoli

Fonte: iStock

Comprensorio dell’Alto Sangro: Rivisondoli, destinazione di montagna in Abruzzo

Ovindoli Monte Magnola

Ci immergiamo nel parco regionale naturale del Sirente – Velino e raggiungiamo Ovindoli, suggestivo borgo di montagna in provincia dell’Aquila. Le piste sono numerose e si adattano a ogni livello e capacità, le aperture dipendono dalla neve: sia degli impianti di risalita (che sono in totale 11) sia delle piste che ammontano a 21. È possibile praticare sci notturno, nelle date che vengono via via specificate, e vi è uno snowpark. Lo skipass ha un costo che varia in base al periodo della stagione (un adulto tra la metà di dicembre e i primi di marzo spende dai 42 ai 40 euro al giorno).

Parco naturale regionale Sirente-Velino

Fonte: iStock

Parco naturale regionale Sirente-Velino: dove andare in montagna in Abruzzo

Prati di Tivo

Un’altra location in Abruzzo per chi ama la montagna in inverno è Prati di Tivo: qui si trovano quattro impianti di risalita e alcune piste (come sempre vale la regola di verificare le aperture per capire se sono in funzione oppure no). Si possono praticare escursioni e ciaspolate, come quella che da Prati di Tivo porta alla Madonnina, e che ha una durata di circa due ore in salita e di 45 minuti in discesa, oppure raggiungere il Rifugio Franchetti che si trova tra il Corno Grande e il Corno Piccolo, nel Vallone delle Cornacchie a 2433 metri di altezza. In inverno è accessibile su prenotazione e lo raggiungono soprattutto alpinisti e sciatori esperti.

Campo Felice

L’area di Campo Felice dispone di 40 chilometri di piste, suddivisi in 24 percorsi e dotate di 15 impianti, si trova in parte all’interno del parco naturale regionale Sirente-Velino e nei comuni di Lucoli e Rocca di Cambio. Lo skipass giornaliero ha un costo che varia in base al momento della stagione, ma che si aggira (nei festivi) sui 39 – 43 euro. Tra piste, scuole sci e snowpark è l’ideale per chi cerca una bella vacanza in montagna in Abruzzo.

Trekking ed escursioni in montagna in Abruzzo

Con un territorio così ricco di bellezze e di località da vedere, l’Abruzzo è la regione italiana ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del trekking e dell’escursionismo, offrendo diverse possibilità: da quelle già citate a percorsi speciali che vale la pena fare, come l’Ippovia del Gran Sasso, ma non solo.

L’Ippovia si snoda lungo 470 chilometri di meraviglia: si può percorrere a cavallo, ma anche in tanti altri modi diversi come a piedi e in bicicletta. E anche i percorsi sono diversificati: da quelli che possono durare una manciata di ore, alle escursioni che possono durare uno o due giorni, fino a un’intera settimana alla scoperta dei paesaggi incredibili dell’Abruzzo. Ci sono opzioni per tutti i livelli da scoprire con le guide.

Per chi ama il trekking un’altra meta da tenere in considerazione è il Monte Amaro che raggiunge i 2793 metri e si trova nel massiccio della Maiella. Un percorso abbastanza difficile, adatto agli esperti, ma che regala un’immersione totale nella natura e scorci davvero spettacolari.

Oppure si può scoprire il Monte Sirente, dell’omonimo gruppo, che ha un’altitudine di 2349 metri e all’interno del parco naturale regionale Sirente-Velino: raggiungere la vetta da Rovere prevede un trekking di circa 20 chilometri e la difficoltà è media.

Monte Amaro sul massiccio Maiella in Abruzzo

Fonte: iStock

Escursioni e trekking: Monte Amaro sul massiccio Maiella in Abruzzo

Dove andare in Abruzzo con i bambini

Tantissime le cose che si possono fare in Abruzzo con i bambini, oltre a quelle già citate come la montagna in estate, o in inverno, oppure alcune attività e percorsi lungo l’Ippovia del Gran Sasso. Ad esempio, nella regione verde d’Europa si può esplorare qualche tratto del Sentiero Italia CAI che è composto da 14 tappe e si sviluppa lungo 7000 chilometri, oppure si può andare alla scoperta della Camosciara, riserva naturale integrata nel parco nazionale d’Abruzzo, seguendo un percorso fino a raggiungere le due cascate: Ninfe e Tre Cannelle.

Per chi ama conoscere di più sulla fauna di questa splendida regione è imperdibile una visita all’Area Faunistica dell’Orso a Palena, in provincia di Chieti: si trova a 800 metri di altezza e si sviluppa su oltre 10mila metri quadrati.

Da non perdere anche la Transiberiana d’Italia, un treno che porta a scoprire le bellezze naturali di questa regione. Da sperimentare in inverno, ma anche in estate, prevede diverse opzioni partendo e rientrando dalla stazione di Sulmona: un modo affascinante di attraversare paesaggi straordinari.

L’Abruzzo è una regione ricca di bellezze naturali, di spettacolari paesaggi di montagna da scoprire in ogni stagione e adatti ai più piccoli esploratori ma anche ai viaggiatori più grandi, per una vacanza all’insegna della meraviglia.

Parco nazionale d'Abruzzo

Fonte: iStock

Dove andare in montagna in Abruzzo in estate e in inverno
Categorie
Abruzzo Idee di Viaggio montagna sport invernali vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Dove sciare in Abruzzo, le località migliori

L’Abruzzo, una regione ricca di fascino naturalistico e culturale e di paesaggi straordinari, è la meta ideale per chi cerca una combinazione perfetta di natura incontaminata e sport invernali di alta qualità. Le sue montagne imponenti, le valli mozzafiato e i borghi incastonati tra cime innevate offrono un panorama unico, che fa da cornice a un’esperienza sciistica indimenticabile. Se, da un lato, l’Abruzzo è conosciuto per le sue tradizioni millenarie, dall’altro durante l’inverno è un paradiso per gli appassionati di sci e snowboard, che possono godere di impianti moderni e ben attrezzati, in una delle regioni più affascinanti d’Italia.

Le località sciistiche abruzzesi, con le loro piste perfettamente curate e la qualità degli impianti, rappresentano il punto di riferimento ideale per chi cerca una vacanza attiva in montagna. Ogni area sciistica ha le sue caratteristiche peculiari: dalle stazioni più famose come Roccaraso, Campo Imperatore e Passo Lanciano, che attirano sportivi di ogni livello, a quelle più intime e tranquille, perfette per chi cerca un’esperienza più rilassante e a contatto con la natura.

In questo articolo, vi indicheremo quali sono le principali stazioni sciistiche abruzzesi, fornendovi informazioni dettagliate sugli impianti, i prezzi degli skipass, le modalità di accesso e la stagione di apertura. Ogni località sciistica è un mondo a sé, con diverse opzioni per gli amanti dello sci alpino, dello snowboard, ma anche per chi preferisce il più tranquillo sci di fondo o le passeggiate con le ciaspole. Inoltre, tutte le località sono facilmente raggiungibili da città come L’Aquila e Pescara, permettendo di godere appieno della bellezza selvaggia della regione senza dover percorrere lunghe distanze.

Sia che si tratti di esperti che cercano le piste più impegnative, sia di famiglie con bambini che desiderano approfittare di percorsi più semplici e sicuri, l’Abruzzo è la meta ideale per gli sport invernali. I prezzi degli skipass sono competitivi rispetto alle altre destinazioni italiane e, spesso, più convenienti, il che rende queste località accessibili a tutti. La stagione sciistica, generalmente, va da dicembre a marzo, ma alcune località offrono anche la possibilità di praticare sci fino a primavera inoltrata, grazie all’alta quota delle sue montagne.

Alto Sangro

Immerso nel cuore degli Appennini, Alto Sangro rappresenta la destinazione ideale per chi cerca una connessione autentica con la montagna, in ogni sua sfumatura. In questa splendida area, la natura selvaggia e incontaminata si mescola perfettamente con un ampio ventaglio di attività all’aria aperta, offrendo esperienze straordinarie durante tutto l’anno.

In inverno, Alto Sangro si trasforma in uno dei paradisi sciistici più apprezzati d’Italia, grazie alle sue località rinomate come Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Le sue piste perfettamente curate soddisfano le esigenze di tutti gli amanti degli sport invernali: dalle discese più veloci per gli sciatori esperti, alle piste per principianti e alle aree dedicate allo snowboard e allo sci di fondo. La qualità degli impianti, moderni e ben attrezzati, insieme alla bellezza del paesaggio montano, fanno di questa zona una meta ambita per chi cerca emozioni sulla neve.

Quando l’inverno lascia spazio alla primavera e all’estate, Alto Sangro non perde il suo fascino, trasformandosi in un rifugio perfetto per gli amanti della natura. Con la neve che si scioglie, emergono sentieri panoramici, verdi prati e boschi rigogliosi, ideali per chi ama il trekking, le escursioni o la mountain bike. Ogni stagione regala un volto nuovo alla montagna, che invita ad esplorare a piedi o in bicicletta i suoi paesaggi mozzafiato. L’aria fresca e pulita, unita alla tranquillità dell’ambiente naturale, rende ogni attività un’opportunità per riconnettersi con il ritmo più autentico della natura.

Sia che si scelga l’inverno per scivolare sulle sue piste, sia che si preferisca l’estate per godere della sua quiete, Alto Sangro è una meta che sa come conquistare i suoi visitatori, regalando emozioni e panorami in ogni stagione.

Piste e impianti di risalita:

Con un totale di 140 km di piste e ben 32 impianti di risalita, la zona offre una vasta gamma di percorsi, suddivisi in azzurre (facili), rosse (medie) e nere (difficili), perfette per tutti i livelli di abilità. Gli impianti di risalita, moderni e ben gestiti, includono cabinovie, seggiovie, skilift e tapis roulant, che assicurano un’esperienza sciistica fluida e comoda.

Inoltre, l’Alto Sangro è un luogo ideale anche per gli amanti dello sci di fondo, una disciplina che si pratica su terreni meno ripidi, con il tacco dello scarpone non agganciato, e che permette di esplorare le bellezze naturali della regione in modo più rilassato rispetto allo sci alpino. Con oltre 100 anni di tradizione nello sci alpino e una gestione esperta da più di trent’anni, questa località è perfetta per vivere una vera e propria esperienza sulla neve.

Quando aprono:

La stagione sciistica generalmente inizia da novembre e si protrae fino ad aprile, a seconda delle condizioni meteorologiche.

Come arrivare:

Raggiungere l’Alto Sangro è semplice e comodo grazie alla sua ottima rete di collegamenti. I visitatori possono arrivare facilmente ai principali parcheggi situati nelle località sciistiche della zona, tra cui Montepratello, Aremogna, Pizzalto, Gravare – Aremogna e Macchione – Aremogna. Questi parcheggi sono strategicamente posizionati per garantire un accesso rapido e diretto agli impianti di risalita, permettendo di iniziare subito la propria giornata sulla neve senza stress.

Prezzi:

Il costo dello skipass giornaliero per adulti è di 56 €, mentre per junior e senior è di 50 €. Per lo skipass mattutino, il prezzo per gli adulti è 49 €, mentre per junior e senior è di 44 €.

Campo Felice

Situato nelle vicinanze di L’Aquila, Campo Felice è una località sciistica molto apprezzata per la sua accessibilità e le piste di media difficoltà. Il comprensorio si estende su un’altitudine che va dai 1.300 ai 2.100 metri, con impianti che garantiscono neve sicura anche nei periodi più critici.

Piste e impianti di risalita:

Gli impianti di risalita di Campo Felice (che sono 15) offrono un accesso rapido e comodo alle piste (di cui se ne contano ben 24), con 9 seggiovie, 2 sciovie, 3 tappeti e 1 manovia, garantendo una portata complessiva di 23.000 persone all’ora. La località è dotata di un impianto di innevamento moderno, con 380 cannoni in grado di coprire oltre 35 km di piste. Questo sistema avanzato permette una produzione costante di neve, anche a temperature marginali, grazie a 40 sonde di rilevamento termico che monitorano le condizioni meteo e attivano automaticamente i cannoni quando necessario. L’impianto è completamente autonomo dal punto di vista idrico, grazie alla presenza di due laghi di accumulo con una capacità complessiva di 82 milioni di litri.

Quando aprono:

La stagione sciistica parte generalmente da dicembre e dura fino a fine marzo.

Come arrivare:

Arrivare a Campo Felice è semplice e comodo grazie alla sua posizione ben collegata. Dopo aver lasciato la rete autostradale, è possibile raggiungere facilmente la località in pochi minuti.

Da Roma: si percorre l’Autostrada A24 in direzione L’Aquila e si esce all’uscita Tornimparte (km 84), proseguendo sulla bretella di raccordo che porta direttamente alla base degli impianti (km 16). In alternativa, per raggiungere il versante Brecciara (Rocca di Cambio), si prende la SS 696 fino alla galleria di Serralunga, che collega la piana di Campo Felice all’Altopiano delle Rocche (circa 1,3 km).

Da L’Aquila: per raggiungere il versante Brecciara, basta seguire le indicazioni per Avezzano, Rocca di Cambio e Campo Felice fino alla base della seggiovia Brecciara (km 20). Se si desidera arrivare al versante di Campo Felice, si prende la SS 584 per Lucoli fino alla base degli impianti, oppure si può percorrere l’Autostrada A24 in direzione Roma, uscire a Tornimparte.

Prezzi:

Gli skipass giornalieri per la stagione invernale variano in base al periodo. Durante la bassa stagione, che va dall’apertura degli impianti fino al 20 dicembre 2024 e dal 17 marzo 2025 fino alla chiusura, il prezzo per gli adulti è di € 36,00, con una tariffa ridotta per i convenzionati a € 34,00 e uno speciale martedì a € 32,00. Nel periodo dell’altissima stagione, dal 21 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, il prezzo per gli adulti sale a € 43,00, con i convenzionati a € 40,00, mentre lo speciale martedì non è disponibile. Per la stagione (dal 7 gennaio al 16 marzo 2025), gli skipass giornalieri hanno un costo di € 39,00 nei giorni feriali e € 41,00 nei festivi per gli adulti, mentre i convenzionati pagano € 36,00 nei feriali e € 38,00 nei festivi.

È disponibile anche una promozione “Speciale martedì” a € 36,00. Inoltre, sono previsti sconti speciali per alcune date: il 14 febbraio 2025 (San Valentino) e l’8 marzo 2025 (Festa delle Donne), con un prezzo per tutti di € 34,00. Per chi preferisce uno skipass a tempo, i prezzi partono da € 22,00 per 1 ora e arrivano a € 40,00 per 4 ore durante l’altissima stagione. Per coloro che desiderano utilizzare gli impianti solo per il trasporto pedonale sulle seggiovie Brecciara e Campo Felice, il costo di una corsa andata e ritorno è di € 12,00.

Passo Lanciano-Maielletta

La stazione sciistica di Passo Lanciano-Maielletta è situata nel cuore del Parco Nazionale della Majella, ed è famosa per la sua atmosfera tranquilla e per la varietà delle sue piste. Il comprensorio è ideale per chi cerca un posto lontano dalla folla ma con impianti ben attrezzati.

Il comprensorio offre una varietà di piste, che si adattano sia ai principianti che agli sciatori esperti. Le piste da sci alpino si snodano tra boschi di conifere e panorami mozzafiato, con una vista spettacolare sulla valle sottostante e sulla Majella. Gli impianti di risalita, tra cui seggiovie e skilift, sono progettati per garantire un accesso rapido e confortevole alle piste. Nonostante la sua dimensione contenuta rispetto ad altri comprensori più famosi, la località si distingue per l’efficienza dei suoi servizi e per la qualità della neve, resa perfetta grazie all’innevamento artificiale.

Piste e impianti di risalita:

Gli impianti di risalita di Campo Felice sono composti da 10 impianti: 1 seggiovia, 6 skilift, e 3 tapis roulant, con una capacità totale di trasporto di 23.000 persone all’ora. Le piste da sci alpino ammontano a 14 km complessivi, suddivisi in 4 km di piste facili e 10 km di piste medie. Non ci sono piste difficili per lo sci alpino. Per gli appassionati di sci di fondo, sono disponibili 5 km di piste dedicate.

Quando aprono:

La stagione invernale parte generalmente metà dicembre e si estende fino a marzo, ma l’apertura è sempre soggetta alle condizioni di neve.

Come arrivare:

Il comprensorio si trova a circa 20 km da Chieti e 80 km da Pescara. Da Chieti, si può seguire la SS84 fino a Passo Lanciano. Il percorso è agevole e ben segnato.

Prezzi:

Lo skipass giornaliero per adulti costa circa € 30. Sono disponibili pacchetti sconto per famiglie, scuole e gruppi.

Colle Rotondo – Scanno

Il comprensorio sciistico di Colle Rotondo si distingue per la varietà delle sue piste, tutte dotate di innevamento programmato, che soddisfano le esigenze di sciatori di ogni livello. Le sue piste impegnative sono ideali per i più esperti, mentre le piste più semplici sono perfette per i principianti o per chi vuole praticare lo sci in modo rilassato.

Oltre alle tradizionali discipline sciistiche, il comprensorio di Scanno offre una varietà di attività alternative per il divertimento e il relax, come il carving e il telemark. Inoltre, sono presenti piste dedicate al bob e allo slittino, che consentono di divertirsi in tutta sicurezza, anche per i più piccoli. Per gli appassionati di sport su ghiaccio, c’è anche la possibilità di praticare il pattinaggio sul ghiaccio, aggiungendo un tocco di magia alla propria esperienza in montagna.

Piste e impianti di risalita:

Le piste si sviluppano lungo i pendii di Monte Rotondo (1878 m slm), scendendo fino ai rifugi di Colle Rotondo e coprono un totale di oltre 15 km di tracciati. Tra queste, la più famosa e affascinante è sicuramente la “Pistone”, che parte dalla cima di Monte Rotondo e scende fino alla stazione intermedia della seggiovia, situata a 1250 metri. Questo percorso offre una vista mozzafiato e un’esperienza unica di sci, adatta agli amanti della velocità e della tecnica.

Quando aprono:

La stagione sciistica di Scanno inizia di solito metà dicembre e continua fino a marzo.

Come arrivare:

Per raggiungere Scanno, è necessario percorrere la SS83 da Sulmona, che dista circa 30 km dalla località sciistica.

Prezzi:

Lo skipass giornaliero per adulti è di circa € 25, ma i prezzi possono variare a seconda del periodo e delle condizioni meteo.

Ovindoli Monte-Magnola

La stazione sciistica di Monte Magnola Impianti, situata nel cuore del Parco Regionale Velino-Sirente, offre un’esperienza invernale completa a partire dai 1500 metri fino ai 2000 metri di altitudine. Grazie alla sua favorevole esposizione a nord, la stagione sciistica qui è una delle più lunghe del Centro Italia, con la possibilità di sciare dai primi di dicembre fino a maggio, con circa 130-150 giorni di neve ogni anno.

Piste e impianti di risalita:

Il comprensorio vanta 21 piste per un totale di 30 km, adatte a tutti i livelli di difficoltà, dalle facili piste blu alle difficili nere, passando per quelle rosse di difficoltà media. Il tutto è supportato da un avanzato sistema di innevamento programmato che garantisce condizioni perfette per sci alpino, snowboard, freestyle, freeride, sci di fondo, snowkite e nordic walking. Inoltre, la zona è dotata di uno snowpark attrezzato, diviso in due aree, per gli appassionati di snowboard e freestyle.

Gli impianti di risalita sono all’avanguardia, con 11 impianti che includono 3 seggiovie triposto, 2 seggiovie esaposto automatiche, 1 sciovia, 4 tapis roulant coperti e 1 telecabina automatica a 8 posti, per una portata oraria complessiva di circa 21.000 persone.

Quando aprono:

La stagione sciistica di Ovindoli inizia generalmente verso la prima metà di dicembre e continua fino agli ultimi giorni di marzo.

Come arrivare:

Per raggiungere Monte Magnola Impianti da Roma, si può prendere l’Autostrada A25 direzione Pescara e uscire ai caselli Magliano dei Marsi (proseguendo verso Massa d’Albe e Forme) o Aielli/Celano (seguendo poi la S.S. 5 bis per Ovindoli).

Da Pescara, si percorre l’Autostrada A25 direzione Roma e si esce al casello Aielli/Celano, seguendo la S.S. 5 bis per Ovindoli.

Da Perugia, si percorre l’E80 fino a Terni, poi si attraversano le Marmore e si prosegue sulla Superstrada Rieti-Valle del Salto, per arrivare a Magliano dei Marsi e proseguire verso Ovindoli.

Da Napoli, si prende l’A1 direzione Roma e si esce a Cassino. Da lì, si segue la Superstrada Cassino-Sora-Avezzano, si esce ad Avezzano Centro e si prosegue in direzione Celano e Ovindoli.

Prezzi:

Le tessere giornaliere per la stagione sciistica sono suddivise in diverse fasce di prezzo, con promozioni speciali e sconti stagionali. Durante il periodo promozionale, che va dall’apertura fino al 15 dicembre 2024, i prezzi per gli adulti partono da 34,00 € per uno skipass di 4 ore, con una riduzione per i ragazzi (nati dopo il 27 novembre 2006) e per le offerte speciali come il Martedì o le giornate festive come il 14 febbraio (San Valentino) e l’8 marzo (Festa delle Donne), con tariffe che vanno da 30,00 € a 34,00 €.

Durante l’altissima stagione, che va dal 16 dicembre 2024 al 7 gennaio 2025 e dal 1 febbraio al 9 marzo 2025, i prezzi aumentano, con uno skipass giornaliero per adulti a 42,00 €. In alta stagione, dal 6 gennaio al 31 gennaio 2025 e dal 10 marzo al 30 marzo 2025, i prezzi variano tra 40,00 € e 37,00 € per gli adulti, mentre i ragazzi pagano tariffe più basse, che vanno da 28,00 € a 33,00 €.

Infine, nella bassa stagione, dal 31 marzo 2025 fino alla chiusura, i prezzi diminuiscono, con tariffe giornaliere a partire da 30,00 € per gli adulti e 26,00 € per i ragazzi, con alcune esclusioni per particolari promozioni e periodi specifici. Inoltre, le tariffe comprendono anche vari tipi di biglietti, come quelli per il telecabina (andata e ritorno o solo andata).

Categorie
Abruzzo Notizie Viaggi viaggiare

L’Abruzzo è la Regione più apprezzata dagli stranieri

Emozione e grande soddisfazione per l’Abruzzo che ha ottenuto il premio di “Destinazione più apprezzata dagli stranieri”, diventando protagonista al TTG Travel Experience di Rimini, giunto alla 61esima edizione. La Regione italiana ha raccolto molti consensi e applausi in occasione di questa manifestazione di riferimento per il settore del turismo, per le proposte vivaci e le iniziative portate avanti durante l’anno. Data Appeal, l’azienda incaricata di Enit per raccogliere dati e tendenze di mercato per il settore dei viaggi, riconosce ogni anno il premio Italia Destinazione Digitale alle regioni e luoghi che registrano una performance molto buona online.

Quest’anno l’Abruzzo ha fatto la sua bella figura, come un territorio che rappresenta una meta scelta non solo dai visitatori italiani, ma anche dai turisti stranieri che ne apprezzano il valore. “Questo riconoscimento conferma che il lavoro che stiamo portando avanti sul fronte della promozione digitale del brand Abruzzo nella sua completezza sta dando i suoi risultati“, ha dichiarato Daniele D’Amario, sottosegretario regionale con delega al turismo.

Abruzzo meta preferita dagli stranieri

L’Abruzzo si trova tra l’Adriatico e gli Appennini, confina a nord con le Marche, a ovest con il Lazio, a est con il mare Adriatico e a sud con il Molise. Custodisce un patrimonio culturale, artistico e naturale invidiabile. Il territorio costituito da riserve, parchi nazionali e paesini medievali e rinascimentali di indubbio fascino è apprezzato da chi ama la storia, le escursioni e il buon cibo. L’Aquila è il capoluogo, ma Pescara, Chieti, Vasto, Teramo, Sulmona sono alcuni dei centri da visitare assolutamente.

Abruzzo TTG

Fonte: Ufficio stampa

L’Abruzzo premiato

Tra gli sforzi regionali in ambito di promozione turistica figura anche la partecipazione a “Viaggio Italiano”, un’iniziativa di valorizzazione delle peculiarità dei territori italiani promossa dal ministero del Turismo e la Conferenza delle Regioni dove l’Abruzzo ha lasciato il segno come capofila del progetto con il compito di promuovere su scala nazionale il tema “Natura e Parchi”. Un progetto che è quasi giunto al termine, e i cui risultati sono stati appunto presentati nell’Ambito del TTG in un evento dedicato.

Per una Regione che vanta un patrimonio territoriale con tre parchi nazionali, un parco regionale e quarantaquattro aree protette, gran parte delle quali riserve naturali, raccontare quanto sia solido e profondo il legame che in Italia unisce il turismo sostenibile ai Parchi e alla natura è stato come un invito a nozze – ha detto D’Amario, aggiungendo che -. L’esperienza fatta all’interno del progetto Viaggio Italiano da una parte ci ha proiettati su una dimensione nazionale, ribadendo la centralità dell’Abruzzo all’interno delle politiche di promozione turistica del Paese, dall’altra ci ha permesso di dare corpo ad un nostro vecchio pallino: avviare una promozione ad hoc tesa a destagionalizzare i flussi turistici”.

I progetti futuri

Nell’ambito del progetto ministeriale tra i traguardi raggiunti, illustrati proprio in occasione del TTG, spiccano la raccolta e l’organizzazione di contenuti su aree protette, parchi, montagne e comprensori sciistici, in collaborazione con Legambiente, Club Alpino Italiano, Federturismo e Federfuni. Un’azione di ricerca e catalogazione che ha consentito di realizzare una mappatura completa dei punti di interesse, sentieri, rifugi e servizi per il turismo outdoor.

La Regione Abruzzo ha avviato una fase di promozione e diffusione, coordinando la realizzazione di 84 brochure informative, suddivise per tematiche e territori, e la produzione dedicata di scatti d’autore e amatoriali per tutte le Regioni italiane, attraverso l’ingaggio di fotografi professionisti e l’organizzazione di un contest aperto anche a non professionisti – con un concorso ancora attivo con scadenza il 25 ottobre 2024 e premi da 1.500 euro.

Categorie
Abruzzo castelli itinerari culturali Posti incredibili vacanza natura Viaggi viaggiare

Una breve guida ai castelli d’Abruzzo

Foreste, parchi nazionali e riserve dove i lupi vagano liberi, valli silenziose punteggiate di borghi medievali e castelli in pietra: siamo in Abruzzo, una delle regioni più verdi d’Europa. Si tratta di una destinazione ancora poco conosciuta, ma ricca di bellezze che, con il loro fascino storico, contribuiscono a creare scenari da fiaba che aspettano solo di essere scoperti.

In particolare, l’Abruzzo vanta castelli splendidi, un’attrattiva sempre più irresistibile per tante tipologie di viaggiatori: dagli appassionati di storia a chi, invece, vuole avvicinarsi alle fantasie fiabesche con le quali sono cresciuti e che vedono concretizzarsi in queste architetture maestose. In questa breve guida vi accompagniamo alla scoperta dei castelli d’Abruzzo, da inserire nel vostro itinerario tra un arrosticino e un bagno sulla costa.

Rocca Calascio

Tra i castelli più alti d’Italia, Rocca Calascio è anche una delle attrazioni più visitate d’Abruzzo, situata in una posizione privilegiata. La rocca, infatti, si affaccia sui meravigliosi paesaggi offerti dal parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. La fortezza, una volta in stato di abbandono, si erge a 1.460 metri di altezza e la sua struggente bellezza ne ha fatto un punto di riferimento per le riprese di film medievali tra cui “Lady Hawke”, “Il nome della rosa” e “Il viaggio della sposa”. Dal paese di Calascio si sale in auto o a piedi seguendo i tornanti dello stretto sentiero fino al forte. Dopo aver esplorato la rocca, vi consigliamo di tornare in paese per rilassarvi in alcuni dei bar presenti in zona.

Rocca Calascio

Fonte: iStock

Rocca Calascio illuminata la sera

Castello Roccascalegna

Tra le Valli del Rio Secco e del Sangro, in provincia di Chieti, si trova il borgo medievale di Roccascalegna. Sovrastante il paese, in posizione dominante su uno sperone roccioso, si erge un castello dalla forma particolare, imponente e misterioso. Stiamo parlando del Castello di Roccascalegna, una fortificazione risalente al V secolo e in passato appartenente ai Longobardi. Dopo alcuni anni e diversi proprietari, il castello acquisì lentamente un aspetto più stravagante, lo stesso che lo contraddistingue tutt’oggi.

Quando la fortezza fu abbandonata nel XVIII secolo, rimase senza protezione e fu vittima di intemperie e saccheggi, finendo quindi in uno stato di deterioramento. Solo recentemente, grazie a un restauro avvenuto nel 1996, il Castello Roccascalegna è stato riportato al suo antico splendore. Per arrivarci vi basterà percorrere una scalinata, dove potrete passare da una torre all’altra salendo altre rampe di scale scavate nella pietra.

Castello Caldora

Tra le strutture fortificate meglio conservate d’Abruzzo c’è Castello Caldora, costruito sulle colline della provincia de L’Aquila. Contraddistinto da tre maestose torri che dominano la Valle Peligna, il castello faceva parte di un vasto sistema di difesa militare che comprendeva altri sei castelli, tra cui quelli di Anversa e di Roccascalegna. Dopo un recente restauro, diverse parti del castello sono state aperte al pubblico e offrono una vista privilegiata sul paesaggio circostante. Anche le sale interne sono molto interessanti, alle quali si può accedere acquistando un biglietto del costo di 2 euro.

Castello Caldora Pacentro

Fonte: iStock

Castello di Caldora al borgo di Pacentro

Fortezza di Civitella del Tronto

La Fortezza di Civitella del Tronto rappresenta una delle antiche costruzioni militari più grandi e maestose d’Italia e d’Europa. Situata sulla sommità delle dolci colline della provincia di Teramo, la fortezza un tempo appartenuta a Filippo II d’Asburgo, Re di Spagna, è considerata anche uno dei migliori esempi in quanto a ingegneria militare e uso strategico del posizionamento militare in Europa. Civitella del Tronto, infatti, dominava dall’alto il Regno della Santa Sede, nonché il Regno di Napoli. Le aree accessibili della fortezza comprendono la Piazza d’Armi, la caserma dei soldati, la Chiesa di San Giacomo, ciò che resta del palazzo del Governatore e una delle numerose cisterne.

Castello Cantelmo

Ai piedi della Valle Peligna, in provincia de L’Aquila, si trova il Castello Cantelmo. Situato nel borgo medievale di Pettorano sul Gizio, il forte militare è stato costruito su una pianta irregolare con quattro torrioni situati sulle mura del complesso. La fortificazione, lasciata per anni in uno stato di abbandono, è stata oggetto di ingenti restauri nel corso degli anni novanta che hanno riportato il castello ai fasti del passato. Oggi il castello è aperto al pubblico e ospita alcune mostre permanenti quali “Gli uomini e la montagna”, “Mostra dei carbonai” e “Reperti archeologici di epoca romana”.

Castello Aragonese

Proseguiamo questa breve guida ai castelli d’Abruzzo con una fortezza posizionata in una location suggestiva. Situata a strapiombo sul mare, il Castello Aragonese offre un panorama splendido perché affacciato sulle bellezze naturali della costa adriatica e della Costa dei Trabocchi. Non c’è molto da vedere perché il castello subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia potete dare un’occhiata al giardino, alle sale di un piccolo museo con foto d’epoca, mobili e arredi appartenuti alle famiglie che l’hanno abitato. D’estate, invece, viene impiegato per l’organizzazione di eventi come concerti e mostre.

Castello Aragonese Ortona

Fonte: iStock

Castello Aragonese di Ortona

Castello di Salle

In una guida dedicata ai castelli non poteva certo mancare una struttura infestata dai fantasmi! Il Castello di Salle, realizzato in pietra della Maiella, è immerso nell’incantevole Riserva Naturale della Valle dell’Orta e ospita il Museo Medievale Borbonico. Due storie lo rendono famoso: da una parte si racconta di una camera in stile impero (visitabile) dove pare abbia dormito Napoleone Bonaparte, mentre dall’altra di una vecchia alta e magra che vaga tra le sale del castello di notte, apparentemente morta tragicamente nel 1300.

Castello Piccolomini di Balsorano

Terminiamo questa guida con un castello che, grazie alla sua bellezza, è stato utilizzato come location per diversi film italiani come “Il comune senso del pudore” di Alberto Sordi. Il castello si presenta come un’imponente struttura fortificata di stampo medievale, ma contaminata nell’architettura da elementi di epoche successive come il Rinascimento. Il forte è gestito dalla società “Castelli d’Italia” che lo ha trasformato in un albergo/ristorante dove potrete assaporare le specialità regionali. Se invece desiderate una visita più approfondita, potrete farla su prenotazione.

Categorie
Abruzzo Idee di Viaggio itinerari culturali vacanza natura Viaggi

Alla scoperta della Marsica, dove vivere l’Abruzzo più vero

Incastonata tra la costa adriatica e Roma, la Marsica è una gemma nascosta nel cuore dell’Abruzzo, dove la natura incontaminata e la storia millenaria si fondono in un paesaggio unico: ricca di verdi pianure e maestose montagne rocciose, dona un affascinante viaggio attraverso antichi borghi, ognuno con la propria storia da raccontare.

Tra cultura, arte, fede e una natura che toglie il fiato, l’Abruzzo più vero è un invito irresistibile a esplorare le sue meraviglie. Partiamo, allora, per un’avventura che svelerà la bellezza autentica di uno dei luoghi più affascinanti di sempre.

La magia del Parco Nazionale d’Abruzzo

Iniziamo con lo spettacolare Parco Nazionale d’Abruzzo, 50.000 ettari di patrimonio naturalistico mozzafiato distribuito tra Abruzzo, Lazio e Molise.

Fondato l’11 gennaio 1923, è uno dei parchi più antichi d’Italia e rappresenta una meta irresistibile per gli amanti della natura in ogni stagione dell’anno. Con la sua ricca vegetazione, il clima favorevole e i pittoreschi borghi che ne punteggiano il territorio, sa incantare i visitatori con una bellezza selvaggia.

Il Parco offre un’ampia gamma di attività: dall’escursionismo all’equitazione, dal cicloturismo al birdwatching, fino agli sport invernali come lo sci di fondo e alpino, grazie alle stazioni sciistiche presenti in zona. Ancora, con oltre 150 itinerari che si estendono per più di 750 chilometri, vanta una rete di sentieri adatta a ogni livello di difficoltà, che consente di esplorare a fondo il suo magnifico territorio.

Tra quelli da provare, il sentiero che parte dal centro di Barrea e conduce a Lago Vivo, a 1591 metri di altitudine, propone una camminata al cospetto delle imponenti vette del Tartaro, dell’Altare e del Petroso. Un altro itinerario imperdibile è quello che parte da Civitella Alfedena e si snoda attraverso la fiabesca Val di Rose, fino al Rifugio di Forca Resuni, a 1952 metri. Nei mesi di luglio e agosto, l’accesso è a numero chiuso, per cui è necessario prenotare in anticipo contattando gli Uffici dell’Ente Parco a Civitella Alfedena o a Pescasseroli.

Dando uno sguardo, invece, ai pittoreschi borghi del Parco, non si può non nominare Pescasseroli, sede del Parco Faunistico, Civitella Alfedena, scrigno di storia e natura, Villavallelonga, che a oltre 1000 metri di altezza conserva tuttora intatto l’impianto medievale, e Barrea, che prende il nome dall’omonimo lago, balneabile e amato da residenti e turisti.

Il Parco Nazionale della Majella, montagna madre d’Abruzzo

Eremo di San Bartolomeo, Abruzzo

Fonte: iStock

L’Eremo di Eremo di San Bartolomeo in Abruzzo

Il Parco Nazionale della Maiella, a sua volta, si svela come un vero e proprio santuario naturale che abbraccia un’incredibile varietà di flora e fauna. Istituito nel 1991, si snoda su un vasto territorio che include il massiccio della Maiella, le montagne del Morrone, i monti Pizi e il gruppo del Monte Porrara. Più della metà del parco si trova oltre i 2000 metri di altitudine, con la vetta più alta, il Monte Amaro, che svetta a ben 2793 metri.

Paradiso per gli amanti dell’escursionismo, del ciclismo e delle passeggiate a cavallo, ospita sette riserve naturali statali e conta più di 2100 specie vegetali, alcune delle quali sono state scoperte proprio qui. Tra le sue montagne e le sue valli, spiccano ecosistemi variegati che fungono da dimora per più di 150 specie animali, tra cui il lupo appenninico, il camoscio d’Abruzzo, l’aquila reale, il cervo, l’orso bruno marsicano e il raro piviere tortolino.

Oltre alla sua straordinaria ricchezza naturale, il Parco Nazionale della Maiella è un luogo di grande valore storico e culturale, impreziosito da borghi arroccati, piccoli paesi, abbazie ed eremi solitari, che raccontano storie antiche e affascinanti.

Qualche esempio? Caramanico Terme, noto centro termale, Pescocostanzo, l’Eremo di San Giovanni all’Orfento, l’Eremo di Santo Spirito a Majella e l’Eremo di San Bartolomeo in Legio.

Il Parco Regionale Naturale del Sirente – Velino, incantevole scenario naturale

L’Abruzzo, è facile capirlo, è una splendida regione di aree protette e di parchi, ed ecco anche il Parco regionale del Sirente Velino, 54.361 ettari tra canyon scolpiti dal tempo, grotte misteriose, massicci montuosi e borghi incantati, l’habitat di specie rare come l’orso marsicano e il gatto selvatico, mentre la flora rigogliosa colora ogni angolo con una bellezza senza pari.

Le eccezionali catene montuose, insieme all’Altopiano di Campo Felice, ai Prati del Sirente, al Piano di Pezza e all’Altopiano delle Rocche, dipingono scenari perfetti per escursioni indimenticabili, ma non è tutto. Ogni stagione regala al parco una magia: l’inverno è il top per gli sport sulla neve, l’estate invita a esplorare a piedi, a cavallo o in bicicletta, la primavera segna il “risveglio della natura”, e l’autunno trasforma il paesaggio in un tripudio di colori.

Il Parco del Sirente Velino accoglie i turisti con 8 punti di informazione, pronti a organizzare visite guidate, eventi e manifestazioni culturali. Non mancano 4 centri visita: a Rocca di Mezzo, un centro dedicato al camoscio; a Fontecchio, uno per il capriolo; ad Aielli, un affascinante Museo del Cielo per osservare le stelle dalla rocca medievale; e infine a Magliano dei Marsi, un centro visita con orto botanico, sentieri nella natura, palestra di orienteering e un museo naturalistico, tutti progettati per approfondire la conoscenza e l’amore per questo angolo straordinario d’Abruzzo.

Alba Fucens, gioiello archeologico da scoprire

A quasi mille metri di altezza nel cuore dell’Abruzzo, ai piedi del Monte Velino in provincia dell’Aquila, sorprende l’importante area archeologica di Alba Fucens, antica città romana da non perdere durante un tour della Marsica.

Disposta su tre vie principali, ha il suo fiore all’occhiello nell’anfiteatro inglobato nella collina, e da vedere sono la Chiesa di San Pietro, in antichità tempio dedicato ad Apollo, la possente cinta muraria, il Foro, il Portico, il Comizio, la Domus, il settore residenziale e delle tabernae, il Santuario di Ercole, le terme, il Macellum.

Celano e lo splendido Castello Piccolomini

Celano, Abruzzo

Fonte: iStock

Panorama del borgo abruzzese di Celano

Alle pendici del Monte Tino, a 860 metri sul livello del mare, Celano domina dall’alto la vasta piana del Fucino e parte del suo territorio è inserito all’interno del Parco regionale naturale del Sirente-Velino: strade acciottolate si snodano tra antiche case in pietra, chiese suggestive e palazzi signorili, e portano infine al Colle San Flaviano, dove troneggia il maestoso Castello Piccolomini, cuore storico e culturale del borgo.

Edificato nel 1392 dal Conte Pietro Berardi, probabilmente sui resti di una precedente fortificazione voluta da Federico II di Svevia, il Castello è un perfetto esempio di architettura che mescola elementi medievali e rinascimentali. Costruito come struttura difensiva, venne in seguito trasformato in una residenza nobiliare, e oggi si presenta in tutta la sua magnificenza con mura di cinta possenti, undici torri a scudo e cinque torrette semicircolari.

Con pianta rettangolare e le quattro torri quadrate agli angoli, si sviluppa su tre livelli e si affaccia su un bel cortile interno, dove un antico pozzo testimonia l’ingegnosità dei suoi costruttori nel raccogliere le acque piovane. Un ponte levatoio permette di superare il fossato e accedere a secoli di storia.

Passeggiando senza fretta, lo sguardo si sofferma poi sulla Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, sulla cinquecentesca Chiesa di Santa Maria in Valleverde, e sulla Chiesa Madonna delle Grazie, risalente al XI secolo.

Tagliacozzo, antica capitale della Marsica

Tagliacozzo affascina per il connubio di storia e natura, adagiata alle pendici del Monte Civita, con il centro che culmina nelle rovine dell’antica rocca medievale, un tempo fulcro di difesa e oggi testimone silenzioso di un passato glorioso. Non a caso, Tagliacozzo fa parte del circuito de “I Borghi più belli d’Italia”.

Il cuore pulsante del borgo è Piazza dell’Obelisco, ombreggiata da palazzi storici e da un elegante loggiato caratterizzato da archi a tutto sesto e finestre rinascimentali. In origine ornata da portici, ha subito modifiche durante l’Ottocento per volere di Gioacchino Murat, re di Napoli, che chiuse i portici per conferirle l’aspetto attuale. Al centro, un tempo sede del “pilozzo”, dove i debitori insolventi erano esposti al pubblico, spicca oggi una graziosa fontana, simbolo di rinascita.
L’ingresso avviene tramite due porte storiche: Porta San Rocco a nord e Porta dei Marsi a est.

Tra i monumenti più rappresentativi, ecco il Palazzo Ducale, voluto dalla potente famiglia Orsini che per secoli dominò queste terre. L’edificio, che ha subito vari interventi di restauro, presenta due piani con stili architettonici distinti: il primo piano con tratti tardo gotici, e il secondo con influenze rinascimentali. All’interno, custodisce eleganti sale decorate, preziosi dipinti e una cappella adornata da affreschi tardo-gotici che narrano la vita di Cristo.

Oltre al Palazzo, Tagliacozzo è ricca di luoghi sacri e storici che rimangono impressi, come il Santuario della Madonna dell’Oriente, con un’icona della Madonna con Bambino risalente al XIII secolo e proveniente dall’Oriente, la Chiesa di San Francesco, costruita nel tardo XIII secolo, e il sontuoso Castello, edificato tra il X e il XII secolo. Non da meno sono la Chiesa e il monastero dei Santi Cosma e Damiano, che completano un quadro storico e spirituale di grande rilievo.

San Benedetto dei Marsi, ideale per gli amanti della storia

San Benedetto dei Marsi è una destinazione affascinante per chi ama immergersi nella storia, nell’arte e nell’archeologia. Il borgo, un tempo cuore pulsante del popolo dei Marsi, conserva testimonianze di un significativo passato che affonda le radici in epoche lontane. Tra i siti di maggior interesse, troviamo la Domus Romana, un antico complesso termale che stupisce con i suoi straordinari mosaici pavimentali che raffigurano scene di vita quotidiana dell’antica Marruvium, la capitale dei Marsi, e sono arricchiti da imponenti colonne che recano iscrizioni latine, segno della ricca cultura che qui fiorì.

Fino al 1580, il borgo fu sede vescovile, un ruolo che ne evidenziava l’importanza religiosa e culturale. Durante il regno di Carlo d’Angiò, tra il 1250 e il 1300, godeva di un potere considerevole, tanto che divenne un centro di influenza politica e sociale. Tuttavia, per ragioni ancora misteriose, la vicina Pescina riuscì a sottrarle questo primato, alterando il corso della storia locale.

Dopo un lungo periodo di evoluzione e cambiamenti, San Benedetto dei Marsi ottenne lo status di comune autonomo soltanto alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Siti di notevole interesse sono altresì i resti dell’anfiteatro e i Morroni, due imponenti blocchi di origine romana.

Avezzano, tra storia e natura

Concludiamo il nostro viaggio ad Avezzano, a un’altitudine di circa 670 metri e a breve distanza dai principali Parchi Abruzzesi, accesso privilegiato a paesaggi da favola e a una ricca tradizione culturale.

Uno dei principali simboli è la magnifica Cattedrale dei Marsi, in Piazza Risorgimento, la piazza principale della città. La cattedrale, con il suo stile neo-rinascimentale, è contraddistinta da un imponente campanile a base quadrata che domina l’intera zona.

Altro luogo di grande interesse è il Castello Orsini-Colonna, conosciuto anche come il Castello di Avezzano. Le sue origini risalgono alla fine del XII secolo, quando Gentile di Palearia, signore di queste terre, fece erigere una torre di avvistamento a base quadrata. Nel 1363, il castello venne conquistato da Francesco I del Balzo, che lo trasformò in una fortificazione essenziale, con un mastio interno circondato da una cinta muraria quadrata.

La storia del maniero si arricchisce verso la fine del XV secolo, quando passò nelle mani della famiglia Orsini. Fu Gentile Virginio Orsini a ordinare i lavori di ristrutturazione e ampliamento, conferendo alla struttura un raffinato stile rinascimentale. Nel 1546, sotto la guida di Marcantonio Colonna, il castello venne ulteriormente ampliato fino a diventare un palazzo fortificato.

Oggi, il Castello Orsini-Colonna conserva ancora il suo carattere difensivo, con una pianta quadrangolare e quattro torrioni circolari agli angoli, ciascuno dotato di bocche da fuoco, ed è sede della Pinacoteca di Arte Moderna nonché vivace centro culturale, dove si tengono numerosi eventi e manifestazioni.

Categorie
Abruzzo Luoghi da film Viaggi

I meravigliosi luoghi d’Abruzzo del romanzo L’età fragile

Ha vinto il Premio Strega 2024 il romanzo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio e presto sarà anche un film. Indigo Film e HT Film, infatti, ne hanno acquisito i diritti. Basato su una storia vera, accaduta negli Anni ’90 in Abruzzo, la scrittrice ripercorre una vicenda di cronaca nera con un tocco di licenza poetica ommettendo i veri nomi delle vittime e delle loro famiglie.

Il romanzo è nelle classifiche dei libri più venduti dell’anno e dei più scaricati su Audible e, tragedia a parte, ha suscitato in coloro che lo hanno letto, io per prima, una grande curiosità sui luoghi meravigliosi, nonostante tutto, in cui è stato ambientato.

La Di Pietrantonio, infatti, è stata molto brava a descrivere le montagne dell’Abruzzo in cui si è svolta la vicenda accaduta in un campeggio sperduto tra i monti ai piedi dell’iconico Dente del Lupo, che viene nominato più volte nel romanzo, un torrione roccioso eletto a simbolo di questo territorio ancora molto aspro e selvaggio in provincia dell’Aquila.

Dove è ambientato “L’età fragile”

Siamo nel Massiccio Montuoso del Gran Sasso, nei pressi della cima del Monte Camicia, in Abruzzo, appunto. Un luogo aspro, come viene descritto anche nel romanzo, che però regala scorci inattesi su profondi burroni e pareti rocciose dove solo i camosci, i cervi e i caprioli possono arrivare. Il Dente del Lupo che domina tutto il territorio in cui è ambientata la storia è uno sperone alto 2.420 metri che ha davvero la forma di un canino appuntito proprio come quello dei lupi appenninici che vivono tra queste foreste. Sono molti gli escursionisti che, specie d’estate, si avventurano tra questi monti seguendo i sentieri segnati. ma bisogna fare attenzione, perché questa montagna è considerata, per tanti motivi, “maledetta”.

Come raggiungere il Dente del Lupo

Per raggiungere il Dente del Lupo bisogna risalire il Monte Camicia, un’escursione piuttosto impegnativa che dura circa cinque ore e che ha un dislivello di circa mille metri, ma che merita assolutamente in quanto è sicuramente un’esperienza indimenticabile perché si tratta di una delle vette più alte e più suggestive della catena del Gran Sasso.

Una volta raggiunto il monte, ci si trova dinnanzi a un vero balcone su mare e sulla piana di Campo Imperatore, il vasto altopiano di origine glaciale situato tra i 1 500 e i 2100 metri di quota, conosciuto anche come il “Piccolo Tibet” d’Abruzzo. Tutt’intorno, si stagliano le cime più elevate dell’Appennino: il Corno Grande, la Scindarella e il Monte Portella. D’estate, la zona del Monte Camicia Tremoggia Monte Siella è ricoperta da una straordinaria fioritura di Stella alpina dell’Appennino che è uno spettacolo.

Dal Monte Camicia bisogna scendere poi verso la Forchetta di Penne passando attraverso distese verdi che conducono direttamente alla base del Dente. Ad attendere l’escursionista ci sono ancora 150 metri di salita per raggiungere la cima, attirato dal riflesso della pietra calcarea illuminata dal sole. C’è chi dice che man mano che si sale l’odore dello zolfo rievochi l’inferno dantesco. Ma non è tutto: la roccia qui è molto friabile, è come se la montagna cercasse di difendersi dall’invasione dell’uomo, solo la leggerezza e la delicatezza dei camosci sono consentite. Per questo motivo, il Dente del Lupo è da molti considerata una vetta maledetta, scenario di molti incidenti che la rendono la vetta più impegnativa degli Appennini.

La trama del libro ambientato ai piedi del Dente del Lupo

Se non lo avete ancora letto cercherò di non spoilerarvi, ma di incuriosirvi. Ai piedi del Dente del Lupo è accaduto un fatto di cronaca nera e uno dei primi femminicidi riconosciuti ufficialmente in Italia negli Anni Novanta. Nel romanzo i nomi sono stati cambiati però. La protagonista dell’Età fragile è Lucia che, da giovane, ha scampato l’omicidio di due sorelle, Tania e Virginia Vignati, ospiti del campeggio di famiglia da parte di bracciante albanese che viveva nei boschi.

L’unica sopravvissuta è l’amica di Lucia, Doralice, che stava facendo un’escursione tra i boschi con le due ragazze. L’esperienza traumatica delle due sopravvissute e l’influenza che essa ha poi avuto sulle loro vite sono al centro della trama del romanzo. Nel romanzo si parla di passato (e di una vicenda che molti hanno dimenticato), ma anche del futuro di questa bellissima zona abruzzese dove un imprenditore vorrebbe trasformare il vecchio camping, chiuso e abbandonato da decenni, in un resort sperduto dove fare turismo esperienziale. Quindi il tema è di grande attualità perché mette a confronto le esigenze turistiche moderne con la responsabilità di una comunità di preservare non soltanto la memoria ma anche un luogo e di tramandarle alle prossime generazioni.

Il fatto di cronaca nera: il Delitto del Morrone

È il 20 agosto del 1997 quando le sorelle Diana e Silvia Olivetti, insieme all’amica Tamara Gobbo, una ragazza del posto, intraprendono un’escursione alle pendici della Majella, nel cuore dell’Abruzzo appenninico, intenzionate a raggiungere la cima del Monte Morrone, che sovrasta la Valle Peligna e la città di Sulmona. Dopo circa due ore di cammino, le giovani raggiungono la località di Mandra Castrata, dove s’imbattono in un uomo in abiti trasandati, a cui Diana domanda indicazioni per raggiungere la vetta. L’uomo, però, un macedone di nome Halivebi Hasani, detto Alì, segue le tre giovani e, dopo avere puntato una pistola contro di loro, cerca di violentare Diana, ma nella colluttazione colpisce Silvia, che si finge morta, e Tamara. Silvia, unica sopravvissuta al massacro, riuscì a fuggire e a dare l’allarme.

Categorie
Abruzzo Cappadocia escursioni Notizie vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Sentiero di San Tommaso, il nuovo percorso escursionistico in Abruzzo

Immergersi nella natura, respirare l’aria fresca dei boschi e scoprire tesori nascosti del passato: queste sono le promesse del Sentiero di San Tommaso, inaugurato ufficialmente domenica 4 agosto 2024, alle ore 9.00 a Cappadocia, in provincia dell’Aquila, con una breve presentazione e una benedizione del sentiero da parte del parroco Don Renato, davanti alla sede della Pro Loco di Cappadocia.

Alle ore 9:30, la prima escursione insieme alla Pro Loco, aperta a tutti, alla presenza di autorità locali e membri delle associazioni coinvolte, con rientro davanti alla sede della Pro Loco alle ore 13.00.

Si tratta di un suggestivo percorso escursionistico che rappresenta il frutto di un lavoro congiunto tra la Pro Loco di Cappadocia e il Gruppo CAI Tagliacozzo, iniziato a febbraio 2024 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale del territorio.

Un viaggio tra natura e storia

Il sentiero, che parte dalla piazza principale di Cappadocia, si snoda attraverso rigogliosi boschi e la parte vecchia del paese, per un totale di circa 4,5 chilometri, e richiede circa 3 ore di camminata. È classificato come “E” (itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche) secondo la scala del CAI, rendendolo accessibile a tutti, dai più grandi ai più piccoli, purché muniti di abbigliamento e scarpe adeguate al trekking. Si consiglia di portare con sé anche una borraccia di acqua.

Lungo il tragitto, gli escursionisti potranno ammirare i resti del Monastero di San Tommaso, costruito sopra le sorgenti del Liri a metà del IX secolo, e la Grotta di Mallatate, una spettacolare grotta carsica profonda circa 50 metri. Tali punti di interesse, immersi in un contesto naturale straordinario, offrono una perfetta combinazione di storia e natura, rendendo il cammino una bellissima esperienza.

Il Sentiero di San Tommaso non è solo un percorso escursionistico, ma anche un’occasione per promuovere la consapevolezza ambientale e la conservazione del patrimonio naturale e storico della zona. Gli organizzatori hanno lavorato per garantire che il sentiero sia accessibile a tutti, con segnaletica chiara e punti di sosta attrezzati lungo il percorso.

Per chi desidera aderire, Cappadocia è facilmente raggiungibile in auto e offre parcheggi vicini alla piazza principale. Si consiglia di portare con sé acqua, snack e una macchina fotografica per catturare i momenti più belli della giornata.

Le parole di soddisfazione

Il Sentiero di San Tommaso rappresenta un’opportunità per scoprire o riscoprire il nostro territorio attraverso un percorso che combina la bellezza naturale con la storia locale. Siamo entusiasti di inaugurare questo sentiero, frutto di mesi di lavoro intenso e di una straordinaria collaborazione con il Gruppo CAI Tagliacozzo. Invitiamo tutti a partecipare a questa prima escursione per condividere con noi la magia di questi luoghi e la soddisfazione di vedere realizzato un importante progetto. Questo sentiero non è solo un cammino nella natura, ma anche un viaggio nel tempo, tra le antiche vie e i siti storici che rendono Cappadocia un luogo speciale”, ha dichiarato Patrizia D’Innocenzo, Presidente della Pro Loco di Cappadocia.

” La collaborazione tra associazioni locali ha portato alla valorizzazione del nostro patrimonio naturale e storico. Abbiamo lavorato con impegno per tracciare e segnalare questo percorso, rendendolo accessibile a tutti e assicurando che i visitatori possano godere di un’esperienza sicura e gratificante. Siamo orgogliosi di aver contribuito a creare un sentiero che non solo offre splendidi paesaggi e punti di interesse, ma che promuove anche un sano stile di vita all’aria aperta. Speriamo che molte persone vengano a esplorare il Sentiero di San Tommaso e a scoprire le bellezze che ha da offrire”, ha affermato Massimiliano Orsini, Referente del Gruppo CAI Tagliacozzo.

Categorie
Abruzzo Idee di Viaggio vacanza natura Viaggi

Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo, cosa fare in questo magico angolo d’Abruzzo

L’Abruzzo è una terra che ha un potere straordinario: quello di emozionare a ogni passo chiunque l’attraversi e la scopra per la prima volta, o per l’ennesima. Le sue meraviglie paesaggistiche non si contano, alcune sono ben note a tutti, ma ci sono luoghi ancora poco conosciuti che vale assolutamente la pena esplorare, custodi di segreti che attendono solo di svelarsi allo sguardo dei visitatori/spettatori.

Ne è uno splendido esempio la Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo, un’area protetta compresa nel comune di Morino, situato al centro della Valle Roveto, in provincia dell’Aquila. L’acqua, con i suoi scenografici salti, è l’elemento dominante in questa oasi felice che incantò anche lo scrittore Alexandre Dumas. Non ci resta che mostrarvela, in tutta la sua prodigiosa bellezza.

Immersione nella natura della Riserva Zompo Lo Schioppo

La Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo si estende per 1025 ettari nella Valle Roveto, una profonda incisione che si estende per circa 30 km nel cuore dell’Appennino laziale-abruzzese, tra il Parco Regionale dei Monti Simbruini e il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

In quest’area si può ammirare la varietà delle componenti ambientali e umane, che integrandosi hanno dato vita a un paesaggio complesso e unico per molti aspetti. Nelle aree più vicine al centro abitato, si susseguono campi coltivati, filari di viti e boschi con querce imponenti, mentre nelle zone più elevate, faggi colonnari e tassi popolano la foresta attraversata dal torrente Romito.

Dalle creste montane al fondovalle coltivato, lo sguardo spazia tra specie rare e di pregio: dai salici e pioppi, che insieme all’ontano nero, costeggiano le rive del torrente, a muschi ed epatiche che formano un tappeto morbido sulle rupi nei pressi della imponente cascata, sotto la quale resiste un bosco di faggio, con molti esemplari secolari che si snodano fra i mille rivoli dei ruscelli intorno. L’immersione nel verde continua tra lecci, aceri campestri, carpini neri, cerri e un popolamento di tasso di grande importanza, oggetto del progetto LIFE “Conservazione della faggeta appenninica con Taxus ed Ilex”, finanziato dall’Unione Europea.

L’incredibile varietà paesaggistica favorisce la ricchezza faunistica, con lo stabilirsi di numerose specie animali, dal cuculo, nelle aree di margine a valle, ai gracchi corallini delle quote più elevate. Negli ambienti di rupe ci si imbatte in esemplari rari, come il gufo reale o il falco pellegrino, mentre la faggeta ospita molte specie di grande interesse scientifico e naturalistico, tra cui l’orso bruno marsicano e il lupo appenninico. Non manca l’incontro con un anfibio piuttosto raro, la salamandrina dagli occhiali, nelle zone più umide, mentre è davvero curiosa la presenza di ben sei specie di picchi che la popolano, ognuno con caratteristiche diverse. L’attrazione più emozionante di questa incredibile area protetta in Abruzzo è, però, la spettacolare cascata che dà il nome alla Riserva: Zompo lo Schioppo.

La scenografica cascata Zompo lo Schioppo

C’è un legame stretto tra il paesaggio della Riserva e l’elemento acqua, talmente marcato da condizionarne tanto l’aspetto quanto l’ecosistema. La suggestione che ne deriva stregò anche la penna di Alexandre Dumas, che nel suo diario di viaggio in Marsica e Fucino scrisse: “In fondo alla cerchia dei monti una stupefacente cascata sgorga dalla roccia… sembra quasi una striscia bianca e sinuosa che, con un salto di 150 piedi, cade in un bacino spumeggiante da cui fuoriesce un fiumicello argenteo che dopo aver serpeggiato per la valle va a gettarsi nel Liri sotto Morino”.

La scenografica cascata naturale di Zompo Lo Schioppo, la più alta dell’Appennino dopo quelle del Rio Verde di Borrello, in provincia di Chieti, si origina in cima ai rilievi montuosi, su pareti assolate e a strapiombo. Si tratta di una sorgente carsica intermittente che si estingue annualmente nei mesi estivi e autunnali. L’acqua sgorga da una ripida parete calcarea con uno spettacolare salto di oltre 130 metri, che si attiva in primavera, quando la falda acquifera contenuta in un sistema di cavità ancora sconosciute s’innalza con lo scioglimento delle nevi in quota.

I boschi di faggio fanno da protezione a questo sistema, ma è l’acqua uno degli elementi che più caratterizza quest’area incontaminata, disegnandone il paesaggio. Scorre impetuosa dentro la montagna, s’insinua in doline e pozzi, si spinge tra le rocce calcaree, prende corpo nelle grotte per poi riaffiorare in sorgenti copiose, come quella della Pantaneccia, che garantisce il fabbisogno idrico della Valle Roveto.

La scenografica cascata Zompo Lo Schioppo in Abruzzo

Fonte: iStock

La spettacolare cascata naturale di Zompo Lo Schioppo, tra le più alte dell’Appennino

L’Ecomuseo della Riserva, un’esperienza unica

Risorse ambientali così straordinarie, che fanno dell’Abruzzo una meta ambita dagli amanti della natura,  vanno certamente salvaguardate e valorizzate. In quest’ottica, le iniziative della Naturale Zompo Lo Schioppo puntano a prospettive di sviluppo e occupazionali fortemente legate al territorio e alla sua popolazione. Dai campus creativi alle campagne di sensibilizzazione ed educazione per riflettere sulla “sostenibilità-insostenibilità” dei modelli socioeconomici, sono diverse le proposte ideate per visitatori e abitanti del luogo.

Ed è con questo spirito che nel 2000 è stato inaugurato l’Ecomuseo della Riserva, ospitato in un antico edificio nella frazione Grancia. Si tratta del primo tassello di una futura rete eco-museale pensata per far convivere nello stesso luogo un Museo territoriale sugli aspetti naturalistici e storico-etnoantropologici dell’area, un Centro Visita della Riserva Naturale e un Laboratorio didattico per educare a un uso appropriato delle risorse ambientali.

Un museo partecipato e interattivo che offre a visitatori e residenti, servizi culturali, didattici, formativi, di progettualità, per diffondere una cultura ambientale collettiva, raccontando al contempo anche la comunità di Morino. Lo spazio, concepito in modo diversificato nel linguaggio e nei contenuti, per permettere così ad adulti e bambini di vivere appieno l’esperienza culturale, include inoltre una biblioteca ambientale, una bibliomediateca, una sala di smielatura e un giardino didattico.

Un territorio da scoprire e un “Borgo Rifiorito”

La storia di queste montagne è stata attraversata, nei secoli, da terremoti disastrosi, l’ultimo dei quali, avvenuto il 13 gennaio 1915, ha cambiato irrimediabilmente il volto della Valle Roveto, sia nei suoi aspetti paesaggistici sia nelle sue dinamiche socio-culturali. L’abbandono degli insediamenti medievali e il conseguente spostamento degli abitanti verso il fondovalle ha provocato uno “sdoppiamento” dei centri urbani, vedendo sorgere il nuovo edificato accanto ai vecchi ruderi. La piazza d’erba con il fontanile e le stradine tra le mura diroccate sono ciò che resta dell’antico centro, svelandosi in tutto il loro fascino e offrendo un punto panoramico privilegiato con vista sulle rupi, sulla cascata di Zompo Lo Schioppo e sull’intera Valle Roveto.

Dopo il progetto di recupero e valorizzazione, denominato “Il Borgo Rifiorito”, lo scorso maggio il riqualificato borgo di Morino Vecchio è stato restituito alla comunità nel suo pieno splendore. Grazie a una profonda opera di messa in sicurezza, sono stati recuperati straordinari percorsi fatti di storia, memoria e spettacolo della natura che sono propri di questi luoghi dall’enorme valore paesaggistico.

Gli itinerari della Riserva: info utili

Nella Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo sono presenti aree di sosta e diversi sentieri, alcuni dei quali ricalcano antichi tracciati creati per le attività agro-silvo-pastorali, mentre altri, più prettamente escursionistici, coincidono con la rete dei sentieri segnalati dal CAI. Nello specifico si possono distinguere in due categorie:

  • sentieri tematici, con una difficoltà minore, adatti anche a escursionisti poco esperti, bambini e anziani, tutti dotati di pannelli esplicativi per la lettura del paesaggio, la storia e la natura dei luoghi
  • sentieri escursionistici, più lunghi e impegnativi, segnalati solo con segnaletica orizzontale CAI, e con cartelli direzionali collocati in prossimità degli accessi e degli incroci

Le aree di sosta – dello Schioppo, Piano Sacramento, la Fossa – sono dotate di tavoli, panche e punti fuoco, servizi igienici e spazio ristoro.

I sentieri più suggestivi da fare nella Riserva

Se desiderate scoprire la pratica della pastorizia di Rendinara dovete percorrere il Sentiero della Pastorizia, che collega l’area di sosta dello Schioppo con il polo Ecomuseale sulla pastorizia di Rendinara. Si tratta di un percorso di interesse storico-antropologico, che permette di leggere i segni lasciati da una pratica ancora molto viva in questi luoghi.

Il Sentiero di Morino Vecchio offre, invece, l’occasione di scoprire la storia dell’antico borgo distrutto dal terremoto del 13 gennaio 1915. Può essere percorso agevolmente tutto l’anno a piedi, a cavallo o in bicicletta. Un itinerario altrettanto suggestivo è il tracciato ad anello della cascata, che passa accanto all’area in cui si può osservare il capriolo, tocca il Rifugio dello Schioppo, e raggiunge la parete calcarea verticale da cui, in primavera, sgorga la sorgente dello Schioppo che origina la spettacolare cascata. Subito dopo il sentiero ridiscende, tra i boschi di faggio, tornando al punto di partenza.

Tra i sentieri più affascinanti della Riserva, spicca il Sentiero Cauto, che supera un dislivello di circa 300 metri in circa 3 km. Il percorso emoziona sia per gli scorci paesaggistici sia per la presenza dell’eremo di Santa Maria del Cauto. Immersa nel silenzio, a mille metri di quota, questa splendida chiesa rupestre custodisce pitture murali che raffigurano alcune scene di vita riguardanti Santa Caterina di Alessandria e un ritratto di San Clemente di Roma.

La natura incontaminata della Riserva Zompo lo Schioppo

Fonte: iStock

Il legame stretto tra il paesaggio della Riserva e l’elemento acqua