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Le location dei film di Natale che puoi visitare per davvero

I film di Natale, non c’è dubbio, vantano alcune tra le location più magiche del mondo del cinema. Conosciamo probabilmente tutti i film classici, che vengono riproposti durante le Festività, ma ciò non ci impedisce di chiederci quali siano i luoghi che hanno fatto da sfondo alle scene memorabili.

Dalle location londinesi di Love Actually ad alcune uscite recenti (tra cui il ritorno di Lindsay Lohan al genere natalizio con Falling For Christmas), ecco dove sono stati girati i film di Natale preferiti e le location delle scene che si possono visitare per davvero.

Noelle (2019)

Iniziamo il nostro viaggio con un “film natalizio impertinente”, con la figlia di Babbo Natale (interpretata da Anna Kendrick) costretta a salvare il Natale di fronte all’inesperienza del fratello che dovrebbe prendere le redini del padre.

È un film che sfrutta le gelide condizioni climatiche canadesi durante tutto l’anno: le riprese si sono svolte a Vancouver, presso la Saint James Music Academy e il vivace quartiere commerciale di Gastown, nonché la stazione sciistica di Whistler.

La troupe si è poi spostata a sud, fino in Georgia, per girare un incidente con la slitta in un centro commerciale nella città di Woodstock, allestito per l’occasione con negozi a tema.

Falling For Christmas (2022)

Da quando ha raggiunto lo status di “icona natalizia” con l’ interpretazione di Jingle Bell Rock in Mean Girls, gli amanti delle commedie romantiche e dei film di Natale hanno atteso con (im)pazienza il suo ritorno al sottogenere. E sono stati ben ricompensati: non solo Lindsay Lohan è tornata sul piccolo schermo con Falling For Christmas nel 2022, ma ha anche fatto seguito con Our Little Secret, altra pellicola natalizia del 2024.

Falling For Christmas segue Sierra (Lohan) nei panni di una principessa viziata ed ereditiera di una stazione sciistica che perde la memoria dopo un incidente in montagna: la salva l’affascinante proprietario di un lodge e non è difficile immaginare il prosieguo della trama.

Il film vanta alcune ambientazioni spettacolari, tra cui il Goldener Hirsch Luxury Hotel a Deer Valley, parte dell’Auberge Resorts Collection, hotel dal design elegante e moderno e camere da letto con vista sulle montagne e bagni rivestiti in marmo.
La stazione sciistica, chiamata Summit Springs nel film, ha preso vita in alcune location dello Utah, tra cui Salt Lake City e Park City.

Il tuo Natale o il mio? (2022 e 2023)

Marylebone

Fonte: Ph @track5 – iStock

La stazione ferroviaria di Marylebone

Il film parla di una coppia innamorata e triste per aver trascorso il Natale separati. Ma, dopo un colpo di scena, entrambi finiscono per tentare di fare una sorpresa all’altro: rimasti bloccati nelle rispettive vite familiari, si rendono conto di non essere stati del tutto onesti riguardo alle loro situazioni personali.

Si tratta di un film divertente con molti sfondi riconoscibili, dalla città di Macclesfield nel Cheshire al pittoresco villaggio di Kemble, nella contea del Gloucestershire, fino alla stazione di Marylebone, in centro a Londra, edificata alla fine del XIX secolo con i classici mattoni rossi vittoriani.

The Holiday (2006)

La ragazza di Los Angeles con il cuore spezzato, Amanda (Cameron Diaz), fa uno scambio di casa per Natale con la gelosa del Surrey, Iris (Kate Winslet), anche lei con il cuore spezzato. Il risultato: nuove storie d’amore a tutto tondo sullo sfondo di case davvero belle.

Iris alloggia in una vasta villa in stile toscano a Brentwood, in realtà una casa in stile Mission Revival costruita nel 1928 a San Marino, e trascorre anche del tempo con il compositore Miles (Jack Black) nella sua casa in stile padiglione giapponese a Silver Lake. Amanda, nel frattempo, si presenta nel delizioso cottage di campagna inglese di Iris nel Surrey.

Le riprese si sono svolte nel pittoresco villaggio di Shere: fate tappa al pub White Horse e oltrepassate il ponte sul fiume Tillingbourne, ma non troverete la casa: è stata costruita in un campo solo per il film e abbattuta non appena le riprese esterne sono state completate. Potete, però, seguire Amanda nel romantico pranzo con il fratello di Iris, Graham (Jude Law), girato nei terreni della vicina Cornwell Manor.

Mamma, ho perso l’aereo (1990)

Non c’è niente che dica Natale come “Mamma, ho perso l’aereo”: la vera casa in cui il piccolo Kevin McCallister (Macaulay Culkin) rimane da solo si trova su Lincoln Avenue a Winnetka, un sobborgo a nord di Chicago.

Vicino a Green Bay Road ecco invece Station Park, dove Kevin fa visita a Babbo Natale e compra uno spazzolino da denti in farmacia (in realtà una panetteria vestita a festa per il film).

La chiesa che Culkin visita è la Trinity United Methodist Church a Wilmette, un altro sobborgo settentrionale, anche se gli interni sono stati girati a ovest a Oak Park, presso la Grace Episcopal Church.

Love Actually (2003)

Selfridges, Londra

Fonte: Ph @clubfoto – iStock

Grandi magazzini Selfridges a Londra

Love Actually si svolge durante il frenetico mese che precede il Natale, e intreccia molteplici personaggi e trame, tutti caratterizzati dal tema dell’amore.

In una scena, Rowan “Mr. Bean” Atkinson quasi sventa i modi da donnaiolo di Alan Rickman quando non riesce a incartare una collana abbastanza velocemente al bancone dei gioielli di Selfridges, il lussuoso grande magazzino di Londra.

Elf (2003)

Il film racconta la storia di Buddy, un bambino-uomo che viaggia dal Polo Nord a New York alla ricerca del padre biologico. Così, possiamo vedere sia New York che il Natale con lo sguardo di un aspirante elfo ottimista e dagli occhi spalancati.

Quando Buddy parte alla ricerca del più grande albero di Natale della città, atterra al 30 di Rockefeller Plaza e ammira il favoloso albero di Manhattan.

Last Christmas (2019)

Commedia romantica sdolcinata, è una vetrina da cartolina per la Londra del XXI secolo.

Kate (Emilia Clarke) lavora in un negozio di articoli natalizi nel mercato di Covent Garden e si imbatte nel cliente insistente Tom (Henry Golding) che parcheggia la bicicletta nella via dello shopping vittoriana della zona, Cecil Court.

Kate si esibisce nella chiesa colonnata di St Mary a Marylebone, travestita da rifugio per senzatetto, e la coppia si gode un incontro al Phoenix Garden, lo spazio costruito dalla comunità dietro il Phoenix Theatre, in Stacey Street.

Visitiamo anche Brick Lane, dove Tom ha il suo appartamento, e il Brixton Market, prima di dirigerci alla pista di pattinaggio di Alexandra Palace a Muswell Hill, nella parte nord della città.

Una poltrona per due (1983)

Con il Babbo Natale ubriaco di Dan Aykroyd e gli eccessivi auguri di “Buon anno” di un Eddie Murphy in costume africano, la rivisitazione della storia “Il principe e il povero” del 1983 è un vero e proprio cult tra gli appassionati di film natalizi.

Le principali location sono a Philadelphia, dalla villa del broker Louis Winthorpe III (Aykroyd) sulla Delancey Street di Uptown e la banca Duke and Duke (in realtà la Fidelity) sulla South Broad Street fino a Rittenhouse Square, dove il truffatore Billy Ray Valentine (Murphy) viene scoperto a mendicare.

La stazione ferroviaria Art Déco da cui la gang parte per New York è la Thirtieth Street Station.

Il miracolo nella 34ª strada (1947)

Herald Square, New York

Fonte: Ph @AlexandreFagundes – iStock

Il Macy’s a New York

Ogni anno durante la parata del Giorno del Ringraziamento di Macy, Babbo Natale e la sua squadra marciano da Central Park fino alla sede principale del grande magazzino di Herald Square. L’evento dà il via alla stagione delle feste a New York, così come alla trama di Miracle on 34th Street del 1947.

Non è un segreto che Macy’s, il negozio che ha presentato una cinica Susan Walker a Kris Kringle, esista nel mondo reale: migliaia di visitatori si fermano ogni anno per vedere le famose vetrine e incontrare Babbo Natale all’ottavo piano.

National Lampoon’s Christmas Vacation (1989)

La famiglia Griswold di Chicago non è estranea alle gioie e ai dolori che derivano dal “tempo di qualità” trascorso in famiglia, soprattutto durante le feste.

La commedia del 1989 affronta tutto ciò che potrebbe andare storto durante le vacanze di Natale, dai gatti inceneriti ai rapimenti sul posto di lavoro.

Oltre all’osservatorio di fama mondiale, a 300 metri sopra la Magnificent Mile della Windy City, il John Hancock Center è il luogo in cui Clark W Griswold ha trascorso le giornate a progettare additivi alimentari (come la vernice per cereali non nutriente/cera per slitte).

White Christmas (1954)

Dopo che il fittizio Columbia Inn è apparso per la prima volta in White Christmas del 1954, da allora le persone hanno cercato lo stesso ambiente rustico, da villaggio dove giocare a palle di neve. E mentre la città di Pine Tree esiste soltanto su pellicola, il Vermont vanta una serie di incantevoli città e hotel che Bing Crosby e Irving Berlin approverebbero senza difficoltà.

Il Vermont è un posto perfetto per trascorrere le vacanze, e non solo perché sono molte le probabilità di trascorrere un “Bianco Natale”. Tra i migliori hotel spiccano il Stowe Mountain Lodge e il Woodstock Inn & Resort.

La vita è meravigliosa (1946)

Il classico del 1946 di Frank Capra è così radicato nella cultura natalizia che è difficile immaginare di arrivare a dicembre senza guardarlo almeno una volta. La città di Bedford Falls è il cuore e l’anima del film, e trasuda fascino e nostalgia.

E, a quanto pare, potrebbe essere più accessibile di quanto si possa pensare… La vita è meravigliosa è stato girato in un teatro di posa della RKO a Los Angeles, ma gli abitanti di Seneca Falls, New York, giurano che il loro piccolo villaggio di 8 chilometri quadri è stato d’ispirazione per la vera Bedford Falls.

Così, a dicembre, organizzano svariate attività per dimostrarlo: i festeggiamenti di quest’anno includono proiezioni speciali di film, concorsi di luci natalizie e la partecipazione come ospiti degli attori che hanno interpretato Zuzu e Janie Bailey.

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Benidorm vince il titolo come “European Green Pioneer of Smart Tourism 2025”

Benidorm, nota come la “New York del Mediterraneo”, rinomata località balneare della Costa Blanca, ha ottenuto il titolo di “European Green Pioneer of Smart Tourism 2025”, prestigioso riconoscimento conferito dalla Commissione europea.

Si tratta di un premio che sottolinea l’importante ruolo della città spagnola come leader nella promozione di un turismo sostenibile e innovativo, capace di rispondere alle sfide del settore in continua evoluzione.

Il commento delle autorità locali

Il sindaco di Benidorm, Toni Pérez, ha espresso il suo entusiasmo per il risultato e ha sottolineato come il riconoscimento rappresenti un’ulteriore conferma del percorso intrapreso.

Questo riconoscimento” ha dichiarato durante la cerimonia a Bruxelles, accompagnato dalla responsabile di Visit Benidorm, Leire Bilbao, “ribadisce l’impegno che abbiamo preso nel 2015 per la sostenibilità e il turismo smart. Il nostro modello è diventato un esempio e un’ispirazione non solo per noi, ma anche per altre città in tutto il mondo”.

Una competizione europea

Benidorm è stata scelta come città vincitrice dopo aver gareggiato con altre sei città finaliste in Europa: Aveiro (Portogallo), Jurmala (Lettonia), Liepāja (Lettonia), Nea Propontida (Grecia), Panevézys (Lituania) e Sliven (Bulgaria). Il premio la distingue per il lavoro svolto e per l’impegno continuo verso la sostenibilità e l’innovazione.

Secondo Pérez, la visione “verde e blu” di Benidorm riflette al meglio le esigenze attuali del turismo internazionale, che privilegia modelli sostenibili. Il sindaco ha inoltre ricordato come il 2025 vedrà una doppia celebrazione: non solo Benidorm si fregerà del titolo di “Pioniere verde del turismo smart“, ma festeggerà anche il 700° anniversario della fondazione della città con la Carta Pobla.

Il ruolo della Commissione europea

La Commissione europea ha istituito il premio “Pioniere verde del turismo intelligente” nell’ambito di un più ampio programma per promuovere il turismo smart all’interno dell’Unione europea. Il concorso si affianca a un secondo riconoscimento, quello di “Capitale europea del turismo intelligente”, e mira a rafforzare le connessioni tra le destinazioni turistiche e a favorire lo scambio di buone pratiche.

Scoprire le meraviglie di Benidorm

Benidorm non è soltanto una meta d’avanguardia per quanto riguarda il turismo sostenibile, ma anche una città ricca di attrazioni in grado di soddisfare ogni esigenza.

Per gli amanti del mare, le spiagge di Levante e Ponente rappresentano delle vere perle, con acque cristalline, sabbia fine e una vasta gamma di servizi. Ideali per il relax o per attività acquatiche quali kayak e paddleboarding, attirano ogni anno visitatori da tutto il mondo.

A sua volta, il centro storico, noto come “El Casco Antiguo“, è perfetto per immergersi appieno nella tradizione e nella cultura locale. Tra le strette viuzze, spiccano infatti caratteristici negozietti, accoglienti caffetterie e ristoranti che servono piatti tipici della cucina spagnola. Il fascino del centro si arricchisce con la Chiesa di San Jaime, edificata nel XVIII secolo, e un’atmosfera rilassata e nostalgica.

Un’altra tappa imperdibile è il Balcón del Mediterráneo, un suggestivo belvedere da cui si gode di una vista spettacolare sul mare e sugli iconici grattacieli (tra cui il più famoso è il Gran Hotel Bali, alto 186 metri).

Per chi ama la natura e le escursioni, il Parco naturale della Sierra Helada pullula di sentieri che si snodano tra paesaggi spettacolari, con scorci panoramici che spaziano dal mare fino alle montagne.

Infine, le famiglie troveranno divertimento nei parchi tematici come Terra Mítica e Aqualandia, mentre i giovani potranno vivere l’autentica movida spagnola con oltre 160 discoteche e disco-pub.

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Parigi omaggia Christo e Jeanne-Claude con una nuove e incredibile attrazione

A settembre 2025, Parigi celebrerà 40 anni da quando Christo e Jeanne-Claude trasformarono l’iconico Pont Neuf in un’opera d’arte monumentale.

Per celebrare l’importante anniversario, l’artista francese JR (che tramite le sue opere giganti invita i passanti a interrogarsi e a riconsiderare i preconcetti) sogna un progetto grandioso per rendere loro omaggio.

Quarant’anni dopo: il Projet Pont Neuf

Per festeggiare il 40° anniversario di The Pont Neuf Wrapped, l’artista JR in collaborazione con La Fondazione Christo e Jeanne-Claude, prevede di svelare il Projet Pont Neuf, un’installazione immersiva suggerita dall’eredità della coppia di artisti.

Così, proprio a settembre 2025, per due settimane il Pont Neuf verrà trasformato in una “grotta nel cuore di Parigi“: JR immagina che grandi formazioni rocciose (progettate per essere ammirate sia di giorno che di notte) colmino in maniera temporanea le sponde destra e sinistra della Senna.

La visione di JR enfatizza le origini dell’architettura senza pari della Ville Lumière, ispirata alle cave da cui provengono le pietre della città. Mentre la Senna torna a essere balneabile e la natura reclama un posto nel paesaggio urbano, il Projet Pont Neuf unirà i concetti di “crudo e selvaggio” con la raffinata eleganza parigina, ricreando un dialogo tra passato e presente.

Sono molto ispirato dalla visione artistica di Christo e Jeanne-Claude e condivido la loro idea che la missione dell’arte sia far riflettere il pubblico”, ha spiegato JR. “Il dibattito che può provocare un progetto monumentale nello spazio pubblico ha pari valore alla sua realizzazione artistica. L’arte è trasformazione e ha la capacità di rinnovare il modo in cui guardiamo il mondo che ci circonda. Tramite il sogno del Projet Pont Neuf, questo è quello che spero di rendere possibile a Parigi”.

L’inizio di tutto: il Pont Neuf Wrapped

Dal 22 settembre al 5 ottobre 1985, Christo e Jeanne-Claude avvolsero il ponte più antico della capitale francese in 41.800 metri quadrati di tessuto, fissato con 13 chilometri di corda e 12 tonnellate di cavi d’acciaio, grazie alla competenza di 12 ingegneri e 300 operai specializzati che lavorarono a fianco degli artisti.

Ho voluto trasformarlo, trasformarlo da oggetto architettonico, oggetto di ispirazione per gli artisti, a un oggetto d’arte esso stesso”, disse Christo all’epoca. “Volevo che diventasse una scultura per la prima volta, ma effimera”.

Il progetto, ideato da Christo e Jeanne-Claude nel 1975, richiese un decennio di pianificazione tecnica e di trattative con le autorità prima di prendere vita. Una volta portato a compimento, nell’arco di due settimane, tre milioni di visitatori ebbero l’occasione di sperimentare il Pont Neuf Wrapped, liberi di interpretarne il significato a modo loro: un principio centrale nella visione artistica di Christo e Jeanne-Claude.

Gli altri anniversari per celebrare la coppia di artisti nel 2025

Ma la strabiliante iniziativa di JR non è l’unica.

Infatti, il 2025 segnerà anche il 90° anniversario della nascita di Christo e Jeanne-Claude, entrambi nati il ​​13 giugno 1935, nonché gli anniversari chiave di altri due grandiosi progetti da loro realizzati: il 20° anniversario del The Gates a New York a febbraio e il 30° anniversario del Wrapped Reichstag a Berlino a giugno.

Il prossimo febbraio, il ventesimo anniversario di The Gates verrà celebrato a New York con una serie di eventi speciali. A partire dal 12 febbraio, un’esperienza di realtà aumentata su larga scala consentirà ai visitatori di rivivere una sezione di “The Gates in Central Park” accessibile tramite l’app Bloomberg Connects.

Al contempo, aprirà”Christo e Jeanne-Claude: The Gates and Unrealized Projects for New York City” al The Shed, con la presentazione di The Gates e altri progetti che la coppia di artisti aveva immaginato per l’amata città.

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Annunciate le migliori capitali europee del Natale

Mentre fervono i preparativi per le celebrazioni natalizie del 2024, la Christmas Cities Network ha annunciato le capitali europee del Natale per il 2025, riconosciute grazie alle eccezionali tradizioni natalizie, l’impegno per lo spirito di comunità e le originali e indimenticabili esperienze messe in campo durante le Festività.

Ognuna delle prescelte, infatti, offre attrazioni uniche e ambientazioni magiche che la rendono una meta da visitare almeno una volta nella vita in questo periodo dell’anno.

Ed ecco, allora, Vilnius (Lituania), Celje (Slovenia) e Noja (Spagna) fregiarsi, rispettivamente, del titolo di Capitale, Città e Villaggio europei del Natale 2025.

Il processo di selezione: come è avvenuto

Il processo di selezione è, come accennato, supervisionato dalla Christmas Cities Network, un’organizzazione dedicata alla promozione dei valori culturali, sociali ed economici delle celebrazioni natalizie in tutta Europa. Supportata dal Parlamento europeo, la suggestiva iniziativa mira a mettere in luce quei Paesi e città che simboleggiano l’impegno della comunità, l’innovazione e la tutela del patrimonio legato alle Feste natalizie.

La giuria internazionale, presieduta dalla professoressa Danuta Hübner, stimata economista e politica, porta con sé una vasta competenza. Hübner ha ricoperto il ruolo di Commissario europeo per la politica regionale, Ministro degli affari esteri polacco e Membro del Parlamento europeo, così da rafforzare l’impegno della Rete nei confronti dei valori e dell’eccellenza culturale europea.

Vilnius: Capitale Europea del Natale

La storica e vivace capitale della Lituania è al centro dell’attenzione come Capitale Europea del Natale. Rinomata per il magnifico albero di Natale (famoso in tutto il mondo) che svetta su Piazza della Cattedrale, Vilnius unisce tradizione e innovazione, e dona un’esperienza di festa intrisa di storia e creatività.

La Città Vecchia, Patrimonio UNESCO, diventa un vero e proprio “paese delle meraviglie invernale”, con le stradine acciottolate illuminate dalle calde luci festive.

Ma non è tutto: fiori al’occhiello sono poi l’iconico albero di Natale, i tipici mercatini e gli eventi culturali come la Città del Natale e il pattinaggio sul ghiaccio. Ancora, Vilnius mette al centro la sostenibilità ambientale, con l’illuminazione a risparmio energetico e le decorazioni ecologiche.

Da sperimentare il treno di Natale, le visite guidate e i deliziosi piatti locali come i kugelis e il vin brulé.

Celje: Città Europea del Natale

Ogni dicembre, Celje si trasforma in una località da favola grazie al suo evento distintivo, Fairytale Celje, e offre momenti davvero irripetibili tra spettacoli, mercatini e iniziative sostenibili.

Da non perdere, infatti, sono The Fairytale Land con narrazioni, esposizioni artistiche e decorazioni a tema, e il mercatino Treasure Trove of Gifts con prodotti artigianali e musica dal vivo.

Non mancano attività a tema medievale al Castello e le installazioni luminose uniche nel proprio genere, che sanno unire la storia con il fascino delle Feste.

Noja: Villaggio di Natale europeo

Lungo la costa cantabrica spagnola, Noja incanta con l’atmosfera marinara e le sentite celebrazioni da parte della comunità: si trasforma in un Villaggio di Natale dove risplendono le tradizioni e i sapori del territorio.

La Casa del Natale propone laboratori e spettacoli per famiglie mentre i mercatini mettono in mostra artigianato e delizie gastronomiche come sobaos e quesadas.

Inoltre, è la destinazione perfetta per concedersi tranquille passeggiate nella natura tra le paludi di Santoña e le strade illuminate del villaggio che cristallizzano lo spirito del Natale in riva al mare.

Il “passaggio della torcia” a Brno

Vilnius, Celje e Noja riceveranno ufficialmente i riconoscimenti durante la cerimonia speciale a Brno, Repubblica Ceca, il 15 dicembre 2024, alle ore 17:00.

L’evento celebrerà l’impegno dell’Europa nel preservare le tradizioni delle Feste e promuovere i legami culturali, alla presenza di autorità locali, membri della giuria e precedenti vincitori.

Che preferiate la maestosa Vilnius, la magia delle fiabe di Celje o il calore costiero di Noja, le Capitali europee delle Feste per il 2025 promettono esperienze indimenticabili ricche di gioia, tradizione e senso di appartenenza.

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Gli Alberi di Natale più belli, capolavori della Feste

Quando il Natale si avvicina, le città di tutto il mondo si illuminano con splendidi alberi di Natale, vere opere d’arte che incantano grandi e piccini.

Dall’Italia alle capitali internazionali, sono coinvolgenti e indiscussi simboli di festa, tradizione e magia di un periodo dell’anno che non ha eguali.

Scopriamo, allora, gli alberi di Natale più belli in Italia e nel mondo, che meritano di essere ammirati almeno una volta nella vita.

Gli alberi di Natale più belli in Italia

L’albero di Gubbio 

 Gubbio Natale

Fonte: iStock

Alberi di Natale più belli

Sulle pendici del Monte Ingino, a due passi dalla pittoresca città medievale di Gubbio, si erge il più grande albero di Natale al mondo.

Non si tratta di un albero tradizionale, ma di un’enorme installazione luminosa fatta di oltre 700 luci multicolore. Alto più di 750 metri, è visibile a chilometri di distanza e rappresenta un mix perfetto di tradizione e innovazione.

L’albero di Piazza San Pietro, Roma

Ogni anno, un maestoso abete viene collocato nel cuore del Vaticano, accompagnato da un presepe artistico che celebra la Natività.

San Pietro, Natale

Fonte: Ansa

L’Albero di Natale a San Pietro

L’albero, simbolo di pace e speranza, è decorato con luci calde e decorazioni della tradizione, e diventa un’attrazione imperdibile per chi visita Roma durante il Natale.

L’albero che illumina Milano

natale Milano

Fonte: ANSA

Lo splendido Albero di Natale in Piazza Duomo

Anche Milano è più luminosa in attesa del Natale: ha segnato l’avvio ufficiale delle celebrazioni per le Festività l’accensione dell‘albero di Piazza Duomo, un abete Picea Abies Excelsa alto ben 27,5 metri arrivato, come di consueto, dalla Val Camonica (Brescia) e in particolare da Ponte di Legno.

Anche per il 2024, l’abete è arricchito dalle decorazioni “a cinque cerchi” per ricordare i Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano Cortina 2026. In più, sono centinaia le sfere natalizie e le candide luci.

L’albero di Natale di Napoli

Nel cuore del centro storico di Napoli, a pochi passi dal Maschio Angioino, la città partenopea festeggia il Natale con un’installazione dal design moderno, posizionata in Piazza Municipio di fronte a Palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale.

Per il 2024, si tratta di un albero a spirale, costruito in metallo dorato e arricchito da centinaia di luci avvolgenti, che creano un’atmosfera suggestiva. Accanto all’albero, spicca una carrozza natalizia decorativa, accompagnata dall’opera d’arte Pulcinella firmata da Gaetano Pesce.

L’albero di Natale di Assisi

Il pittoresco borgo di Assisi celebra il periodo natalizio con un maestoso albero posizionato nella suggestiva piazza inferiore della Basilica di San Francesco, nota per i capolavori pittorici di Giotto che adornano le sue pareti.

Assisi, Natale

Fonte: Ansa

Il magico Albero di Natale di Assisi

L’abete, alto 15 metri e proveniente dall’Alto Adige, è impreziosito da 40.000 luci dorate che illuminano la piazza con un’atmosfera incantata. A rendere l’esperienza ancora più emozionante, la facciata della Basilica ospita uno spettacolo di luci ispirato al Cantico delle Creature, il famoso poema composto da San Francesco nel 1225, che nel 2025 celebrerà gli 800 anni dalla sua creazione.

L’albero di Natale di Venezia

Un albero illuminato che si riflette nelle acque della Laguna crea uno spettacolo mozzafiato. A Venezia, l’eleganza del Natale si fonde con il fascino unico della città sull’acqua.

Venezia, Natale

Fonte: IPA

Venezia a Natale è pura magia

L’abete naturale, per il 2024, è alto 15 metri e illuminato da innumerevoli luci bianche fredde e gialle calde nonché impreziosito da migliaia di palline natalizie dorate.

Gli alberi di Natale più belli nel mondo

L’albero del Rockefeller Center (New York)

Natale a New York

Fonte: iStock

Lo spettacolare albero di Natale a New York

Iconico e famoso in tutto il mondo, l’albero del Rockefeller Center a New York è un simbolo del Natale americano.

Ogni anno, milioni di persone si radunano per l’accensione ufficiale delle sue luci. La stella Swarovski sulla cima, le lucine scintillanti e l’atmosfera magica lo rendono a dir poco spettacolare.

L’albero galleggiante di Rio de Janeiro 

Natale a Rio de Janeiro

Fonte: iStock

Il suggestivo albero di Natale a Rio de Janeiro

Il suggestivo albero galleggiante di Rio de Janeiro è un’autentica meraviglia ingegneristica e artistica.

Collocato nella laguna Rodrigo de Freitas, brilla con milioni di luci LED e, anno dopo anno, dona spettacoli luminosi che attirano turisti da ogni parte del mondo.

L’albero di Natale di Vilnius 

Natale a Vilnius

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Bellissimo albero di Natale a Vilnius

In Piazza della Cattedrale, l’albero di Vilnius in Lituania è famoso per il suo design innovativo e per l’uso di materiali riciclati.

Tutti gli anni, il suo stile inconfondibile e le luci coreografiche lo rendono uno degli alberi più fotografati in Europa.

L’albero di Trafalgar Square (Londra)

Natale Trafalgar Square

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Albero di Natale a Trafalgar Square

L’albero di Trafalgar Square, uno dei cuori pulsanti di Londra, viene donato dalla Norvegia come simbolo di amicizia tra i due Paesi.

Sobrio ed elegante, in un tripudio di luci, è un classico che richiama la tradizione.

L’albero di Monaco di Baviera

Natale Monaco di Baviera

Fonte: iStock

Il luminoso albero di Natale di Monaco di Baviera

Al centro dei famosi mercatini di Natale, l’albero di Monaco di Baviera è un fulgido simbolo di tradizione tedesca.

Decorazioni fatte a mano e luci calde lo rendono un’attrazione imperdibile.

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Dove sciare in Friuli-Venezia Giulia: le località sciistiche

Il Friuli-Venezia Giulia è una delle regioni italiane più belle dove trascorrere le vacanze invernali: con i suoi paesaggi incontaminati, le particolari tradizioni natalizie, una cucina deliziosa e i suoi borghi caratteristici offre il contesto perfetto per chiunque, da chi viaggia in famiglia alle coppie, fino ai gruppi di amici. Per non parlare delle sue località sciistiche, dalle Dolomiti friulane, situate nella parte più occidentale della catena montuosa regionale, fino alle Alpi Carniche e ai massicci delle Alpi e Prealpi Giulie.

I sette poli sciistici del Friuli-Venezia Giulia offrono la possibilità di vivere una stagione invernale unica, dall’inizio alla fine grazie alle ottime condizioni della neve. Inoltre, sono considerate fra le piste più sicure dell’intero arco alpino e sono servite da moderni impianti di risalita per un totale di oltre 100 chilometri di piste. Scopriamoli nel dettaglio per trovare la località più adatta a voi!

Ski Area Tarvisio

Circondata dalle Alpi Giulie e situata vicino al confine austriaco e sloveno, la ski area di Tarvisio è considerata un vero paradiso dove sciare in Italia. Il comprensorio rappresenta la più estesa stazione sciistica delle Alpi orientali friulane ed è percorsa da circa 24 chilometri di piste da discesa e 40 da fondo. Qui sono presenti circuiti per tutti i gradi di difficoltà, oltre che percorsi per ciaspolate, parchi gioco sulla neve e tante opportunità per rilassarsi.

La ski area comprende due zone: la prima è situata intorno al monte Lussari, dove si trova il vecchio borgo, e l’altra sul monte Florianca. Le due aree sono collegate a valle e in quota grazie alla presenza di una seggiovia a quattro posti. La pista più bella, ma anche quella più difficile, è la Di Prampero, la quale si snoda dal monte Lussari per 4 chilometri fino a fondovalle: qui si sono tenute anche diverse edizioni della Coppa del Mondo di sci femminile.

Il comprensorio ha aperto il 13 dicembre e la stagione prevede di continuare fino al 30 marzo 2025. La tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior. Oltre all’auto, per arrivare alla ski area potete utilizzare il treno e scendere alla stazione Ugovizza-Valbruna e prendere lo skibus messo a disposizione per raggiungere le piste.

Sciare Tarvisio

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Monte Lussari nella ski area di Tarvisio

Ski Area Sauris

Nell’incantato borgo alpino di Sauris, invece, nominato nel 2023 Best Tourism Village dalle Nazioni Unite, sono presenti 3 chilometri di piste da discesa e 7 chilometri per lo sci di fondo, due impianti di risalita e due tappeti trasportatori. Nel dettaglio, questa località sciistica offre due piste per lo sci alpino, di cui una facile e una di media difficoltà, servite da una sciovia e un tappeto. La rossa Richelan è adatta agli sciatori più esperti, mentre i principianti possono muovere i primi passi sulla neve nel campo scuola.

A Sauris la stagione sciistica, meteo permettendo, parte il 21 dicembre e si concluderà a fine marzo 2025. Anche qui la tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior. Le piste possono essere raggiunte dalla Val Tagliamento svoltando a destra nell’abitato di Ampezzo e proseguendo per 14 chilometri fino ad arrivare nella Val Lumiei.

Ski Area Piancavallo

In località Piancavallo, invece, troverete 14 chilometri di piste da discesa e 12 chilometri di piste da fondo, con la garanzia di godervi le vostre vacanze invernali grazie alla presenza dell’innevamento programmato. Il comprensorio, situato su un altopiano a nord di Pordenone dove, nelle giornate più limpide, è possibile scorgere il mar Adriatico, offre aree sciabili dedicate allo sci alpino e allo snowboard, oltre che moderni impianti di risalita, campi scuola e una spaziosa area specifica per gli sciatori ai primi passi, dove sono liberi di cimentarsi in tutta sicurezza nelle loro prime discese.

Oltre allo sci alpino e a quello nordico, qui potrete cimentarvi nel freestyle, nelle tante escursioni possibili, tra sci alpinismo, nordic walking o sulle ciaspole, oppure divertirvi nello stadio del ghiaccio. Agli impianti, aperti dal 14 dicembre fino al 30 marzo 2025, si può accedere acquistando gli appositi skipass: la tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior.

Per raggiungerli in auto prendete l’autostrada A27 con uscita Conegliano, proseguite sulla SS13 fino a Sacile e sulla SP15/SP29 fino ad Aviano, poi seguite le indicazioni per Piancavallo. In treno, invece, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Pordenone, da qui potete proseguire con i bus.

Ski Area Forni di Sopra

Immersa nei paesaggi incantati delle Dolomiti Friulane, la località sciistica Forni di Sopra viene considerata la perla dell’Alta Val Tagliamento, un vero e proprio balcone privilegiato dal quale ammirare il panorama più amato al mondo e riconosciuto Patrimonio UNESCO nel 2009.

Qui troverete 13 chilometri di piste da discesa e 14 chilometri di piste da fondo, di cui 2 chilometri Illuminati, 5 impianti di risalita e 3 tappeti trasportatori. Il comprensorio offre sia piste per esperti, come il tracciato più lungo della regione con i suoi 5,5 chilometri, che parte dai 2.073 metri del monte Crusicalas fino a fondovalle, che piste adatte a tutti. Le 10 piste sono collegate tra loro dagli impianti di risalita e risultano sempre ben innevate grazie anche alla presenza di un impianto di innevamento artificiale distribuito sull’intera area.

Questa è suddivisa in due zone: la prima si trova in alto, a Varmost, dove sono presenti le piste nere e rosse; a fondovalle, invece, c’è la zona di Davost, adatta ai principianti con tapis roulant, sciovie, campi scuola e un’area giochi per bambini.

Non manca uno snowpark, itinerari di sci alpinismo ed escursionismo, arrampicate sul ghiaccio, una pista di pattinaggio e un centro sportivo con strutture dedicate al benessere e alle attività indoor. La ski area è aperta da sabato 14 dicembre 2024 a domenica 30 marzo 2025 e gli ski pass giornalieri costano 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior.

Ski Area Sella Nevea

Se desiderate sciare in un contesto paesaggistico splendido, la località del Friuli-Venezia Giulia da scegliere è quella di Sella Nevea. Incastonata tra le Alpi Giulie, viene considerata l’oasi dello scialpinismo e del freeride, offrendo ai suoi visitatori un panorama a 360 gradi del monte Canin e un’area sciabile di 10,5 chilometri, perfetta soprattutto per i più esperti grazie all’alto livello tecnico dei tracciati.

Qui sono presenti anche 2,5 chilometri di piste da fondo, 3 impianti di risalita e 1 tappeto trasportatore coperto. Chi lo desidera, inoltre, può misurarsi con avventurosi fuoripista, da sempre caratteristici di questa località sciistica. L’apertura stagionale delle piste da sci è prevista per domenica 15 dicembre 2024 e la chiusura degli impianti di risalita per domenica 13 aprile 2025.

La tariffa giornaliera per gli adulti è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior. Per arrivare al comprensorio potete prendere l’autostrada A23 con uscita Tarvisio e proseguire lungo la SS54 fino a Sella Nevea. In treno, invece la stazione ferroviaria di riferimento è Tarvisio-Boscoverde, da qui potete usufruire del servizio coperto dai bus.

Sciare Sella Nevea

Fonte: iStock

Località sciistica di Sella Nevea

Ski Area Sappada

Tra i territori storici del Cadore e della Carnia, al confine tra il Veneto, il Friuli e l’austriaca Carinzia, si trova la stazione sciistica di Sappada, ideale soprattutto per i meno esperti grazie alla presenza di impianti di risalita perfetti per un primo approccio alla discesa. Qui avrete la possibilità di divertirvi in piste ben tenute e poco affollate rispetto alle altre del Friuli, soprattutto considerata la loro facilità.

Sui 20 chilometri totali di tracciati, le piste sono soprattutto azzurre e rosse, con i campi scuola dedicati al primo sci situati proprio al centro del paese. Molto amati sono i 25 chilometri di piste da fondo, dove si sono allenati due grandi campioni olimpionici come Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer. I bambini, invece, possono divertirsi in totale sicurezza presso un’area apposita chiamata Nevelandia Village.

Una volta acquistato lo skipass, la cui tariffa giornaliera è di 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior, avrete accesso anche al servizio gratuito di skibus. Usufruendo della navetta, arriverete anche dalla parte opposta del comprensorio, a Sappada 2000, un’area sciistica molto suggestiva dove sono presenti 2 seggiovie, la Miravalle e la Hochbolt, che vi porteranno in alta quota sulle piste rosse e nere.

Ski Area Ravascletto/Zoncolan

Infine, l’ultima località sciistica del Friuli-Venezia Giulia è la ski area Ravascletto/Zoncolan, immersa nei paesaggi splendidi delle Alpi carniche, in provincia di Udine. Le piste di questa zona sono molto amate anche grazie agli scorci mozzafiato offerti su un ampio anfiteatro di vette maestose.

In questa ski area troverete 23 chilometri di piste da discesa, comprese tra i 950 e 2000 metri, sempre percorribili anche grazie all’innevamento artificiale. I percorsi sono serviti da 12 impianti di risalita, compresa la Funifor che collega il comprensorio con il borgo di Ravascletto. I chilometri per le piste da fondo, invece, sono 2,2.

Se invece siete snowboarder o amanti del freestyle, potrete divertirvi presso lo Snowpark Arena Freestyle, ossia un circuito recintato di 320 metri attrezzato con una gran quantità di trampolini e tracciati per skicross e boardercross. L’accesso giornaliero alle piste, aperte fino alla fine di marzo, costa sempre 31 euro, 7 euro per i junior e gli over 75, 27 euro per i senior.

Per raggiungere gli impianti dovrete arrivare a Ravascletto percorrendo prima l’autostrada del Tarvisio con uscita Carnia-Tolmezzo, per poi proseguire sulle strade statali che conducono fino a destinazione. Con il treno invece la stazione ferroviaria di Carnia è la più comoda, proseguendo poi con il bus.

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Anche la casa di Babbo Natale soffre per l’overtourism

L’overtourism non risparmia neanche Babbo Natale: infatti, in vista del giorno più magico dell’anno, sono migliaia i turisti che arrivano, da ogni parte del mondo, al Villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi, capitale della Lapponia finlandese.

Sul confine del Circolo Polare Artico, il parco tematico Santa Claus Village è ormai un’istituzione internazionale, che ogni anno attira oltre 600.000 visitatori. Tra neve scintillante e tradizioni invernali, offre l’occasione di vivere esperienze davvero uniche e indimenticabili: dalle slitte trainate da renne ai cocktail nei bar di ghiaccio, fino all’incontro con Santa Claus in persona nella sua “città natale ufficiale”.

Un boom turistico senza precedenti

È ormai chiaro come il turismo a Rovaniemi sia in forte e costante espansione. Nel 2023 la città ha registrato un record di 1,2 milioni di pernottamenti, segnando una crescita del 30% rispetto al 2022.

Un trend a prima vista positivo, che entusiasma operatori turistici, proprietari di hotel e ristoranti, che vedono un significativo aumento delle entrate. “Il nordico è un trend“, queste le parole di Sanna Karkkainen, CEO di Visit Rovaniemi. “Le persone vogliono viaggiare in Paesi freddi per vedere la neve, l’aurora boreale e, ovviamente, Babbo Natale.”

Ma non è tutto. L’aeroporto di Rovaniemi ha inaugurato nel 2024 tredici nuove rotte, che collegano la città con destinazioni quali Ginevra, Berlino e Bordeaux. La maggior parte dei turisti proviene da Francia, Germania e Regno Unito, ma l’attrattiva si estende ben oltre l’Europa.

La crisi dell’iperturismo

Nonostante il successo economico, l’esplosione del turismo sta generando malcontento tra i residenti. Durante le festività natalizie, Rovaniemi arriva ad accogliere un numero di visitatori dieci volte superiore alla sua popolazione. “Il turismo è cresciuto così rapidamente che la situazione non è più sotto controllo“, ha dichiarato Antti Pakkanen, fotografo e membro di una rete di alloggiatori locali.

Come in molte altre mete sovraffollate, da Barcellona a Venezia, anche Rovaniemi sta così affrontando le problematiche dell’overtourism. I residenti lamentano l’aumento dei prezzi degli affitti e la trasformazione del centro città in uno “spazio transitorio per i turisti”. La crescita vertiginosa degli alloggi a breve termine ha ridotto le opzioni abitative per i residenti e contribuito a cambiare il tessuto sociale cittadino.

Il richiamo del Grande Nord

L’inarrestabile interesse per i Paesi nordici sembra legato anche al cambiamento climatico. In un pianeta che si sta surriscaldando, le vacanze al freddo diventano sempre più gettonate, in particolare durante il periodo natalizio. Le attrazioni di Rovaniemi, con la neve immacolata, una vasta gamma di esperienze invernali, e l’opportunità di visitare in prima persona la Casa di Babbo Natale, rispondono alla perfezione a questa domanda.

Quale futuro per Rovaniemi?

Mentre i funzionari locali sottolineano il successo del turismo, la vera sfida sta nel trovare un equilibrio sostenibile.

L’overtourism è una questione globale che richiede soluzioni innovative per tutelare l’autenticità delle destinazioni e il benessere dei residenti. A Rovaniemi, come altrove, il futuro del turismo dipenderà dalla capacità di gestire la crescita in modo responsabile, garantendo che il fascino del Grande Nord continui a incantare senza comprometterne il fragile ecosistema naturale e urbano.

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Centri termali in Calabria da non perdere

La punta dello stivale della nostra penisola è un territorio incredibilmente ricco di tesori culturali, paesaggistici, artistici e gastronomici. Un’area di grande interesse, conosciuta per il calore della sua gente e per la capacità di realizzare i sogni di qualunque tipo di viaggiatore: un tour in Calabria riesce ad accontentare davvero ogni esigenza. Tra panorami mozzafiato, coste tra le più belle in Italia e autenticità, anche gli amanti delle calde acque termali possono vivere emozioni indimenticabili in uno dei molti centri benessere della regione.

Le terme in Calabria offrono un ampio range di proposte, che vanno dalle spa più esclusive alle sorgenti termali naturali lasciate in uno stato semi-originale e aperte all’uso degli avventori. Ecco alcune delle migliori mete calabresi per soggiorni termali immersi nel più completo relax e nelle atmosfere di una regione tutta da scoprire.

Terme Luigiane, Acquappesa (CS)

Le Terme Luigiane si trovano in provincia di Cosenza, a cavallo tra Acquappesa e Guardia Piemontese. La storia di queste terme è fatta di alti e bassi: anch’esse conosciute fin dai tempi degli antichi Romani, vissero periodi di fasto e momenti di decadenza e abbandono, ma costituiscono oggi uno degli stabilimenti termali più conosciuti dell’intera regione. Le acque delle Terme Luigiane sono sulfuree-salso-bromo-iodiche e sgorgano da quattro diverse sorgenti, tre con una temperatura di circa 45°C e una più fredda, con acque a 22°C.

Il centro benessere offre percorsi relax fra piscine riscaldate con filtri a sale, cascate per massaggio cervicale, idromassaggio e percorsi Kneipp, aromaterapia e cromoterapia, bagno turco con fontana di ghiaccio, docce emozionali e relax con tisane purificanti. La struttura, il cui ingresso alla zona spa costa 30 euro per 60 minuti, può essere raggiunta in auto, percorrendo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, o in treno. In questo caso la stazione più vicina è quella di Guardia Piemontese, a 2 chilometri di distanza. Per gli orari di apertura consigliamo di monitorare i siti ufficiali perché cambiano di stagione in stagione.

Il centro ingloba uno stabilimento termale Thermae Novae, il Grand Hotel delle Terme e il Parco Termale Acquaviva. I dintorni delle terme offrono diverse occasioni di esplorazione, verso luoghi imperdibili quali il Bosco della Mortilla, i meravigliosi colli calabresi e le suggestive e attrezzate spiagge tirreniche. A poca distanza da qui si trovano infatti alcune delle località balneari più belle della Calabria, tutte da scoprire.

Terme di Caronte, Lamezia Terme

A Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, sorgono le Terme di Caronte, alle pendici del monte Reventino, tra le più importanti sorgenti d’Italia per la loro comprovata efficacia sul piano terapeutico. Conosciute fin dai tempi antichi per le loro proprietà uniche, la loro storia risale almeno al II secolo d.C., quando i Romani le utilizzavano a scopi curativi. Per secoli furono apprezzate e visitate, ma il vero sfruttamento intensivo iniziò solo nel XVIII secolo e il moderno stabilimento nacque alla fine degli anni ‘60, diventando in breve tempo uno dei centri termali più rinomati del Sud Italia.

Le acque sulfuree della sorgente Caronte sgorgano alla temperatura ideale di circa 38°C e si prestano alla cura delle più disparate patologie, come quelle respiratorie, ginecologiche, reumatiche e dermatologiche. Oltre alle cure termali, lo stabilimento offre anche trattamenti estetici e una sua linea di cosmetici, e si trova incastonato in una splendida zona boschiva dal clima mite e dalla breve distanza dalla costa tirrenica. Il luogo ideale per godersi un po’ di relax ammirando al contempo un panorama incredibile.

La stagione termale del centro comincia in primavera, raggiungibile facilmente in auto percorrendo l’A3 fino all’uscita omonima.

Terme Acque Sante, Locri (RC)

La piccola città di Antonimina sorge nei pressi di Locri, a poca distanza dalla sua splendida costa ionica, e riveste oggi un ruolo importante per la presenza delle fonti di acque termali che vi sgorgano: sono proprio queste a essere utilizzate presso le Terme Acque Sante. Questo è il luogo ideale per chi vuole regalarsi un soggiorno dedicato al wellness senza tuttavia rinunciare a qualche bella giornata trascorsa al mare, tra le spiagge più belle della Calabria.

Le sorgenti di Antonimina erano ben note nell’antichità e affiorano a una temperatura costante di 36°C: si tratta di acque clorurate-solfato-alcaline con tracce di iodio, isotoniche e lievemente ipotoniche e vengono impiegate per bagni, fanghi, aerosol, nebulizzazioni, docce, cure estetiche e idromassaggi.

Sono impiegate efficacemente nella cura di diverse patologie quali malattie costituzionali o problemi dell’apparato respiratorio e circolatorio, e anche nelle malattie dell’apparato locomotore, nelle forme infiammatorie ginecologiche croniche e nelle dermopatie. Si può accedere alle terme con l’assistenza del SSN o in modalità privata dopo aver eseguito la visita medica. Per raggiungerle in treno potete prendere la linea Taranto-Reggio Calabria e scendere alla stazione di Locri, in auto l’A3 (SA-RC) con uscita Rosarno e seguire le indicazioni per Locri.

Terme Sibarite, Cassano dello Ionio

Particolarmente intrise di storia sono le Terme Sibarite, immerse nel fascino dell’antica Sybaris magnogreca. Le acque del centro vantano una temperatura costante di 25°C e derivano da cinque sorgenti naturali (Appicello, Caldane, Stufe, Clocco e Trabucco) che si sviluppano per circa 500 metri. Gli impianti delle terme sono inseriti in un vasto e funzionale complesso che si sviluppa su un’area di 23 mila metri quadrati circa, comprendendo una struttura alberghiera, lo stabilimento, il parco termale e il centro di riabilitazione neuro-motoria in ambiente termale.

Allo stabilimento termale, aperto da giugno a novembre, da lunedì a sabato dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00, si accede pagando i servizi di cui avete bisogno, consultabili nel listino prezzi presenti all’interno del sito ufficiale.

Terme di Cerchiara: la Grotta delle Ninfe

La Grotta delle Ninfe è un sito termale del comune di Cerchiara, in provincia di Cosenza, e rappresenta una delle mete termali più conosciute di tutta la Calabria. Si tratta di una sorgente sulfurea accessibile con una somma simbolica, che attrae per la sua unicità decine di visitatori ogni giorno. Non si tratta di un centro SPA di lusso, ma di un’area tutto sommato spartana e dotata di servizi di base, che però riesce a mantenere intatto il suo fascino negli anni.

La zona è prima di tutto un gioiello naturale di rara bellezza: proprio qui infatti una profonda fenditura taglia in due uno sperone roccioso, creando un canyon all’interno del quale scorre un ruscello di calda acqua termale, il Caldanello. Siamo alle porte del Parco Nazionale del Pollino, e il verde rigoglioso si staglia in contrasto con l’azzurro del cielo, regalando una visione mozzafiato.

La Grotta di Cerchiara era sicuramente conosciuta già dai coloni greci che abitavano l’antica Sibari, ed è avvolta dalla leggenda: si narra infatti che proprio qui si celasse il talamo di Calipso, la Nereide che fece innamorare Ulisse. Le acque sulfuree che sgorgano dalla terra a circa 30°C sono perfette per la cura di problemi dermatologici, quali acne e dermatiti, e il loro effetto è rafforzato dalla presenza di fanghi sul fondo delle vasche, che si possono applicare direttamente sulla cute.

Consigliamo di arrivare con la propria auto perché non ci sono mezzi pubblici, mentre il costo d’ingresso allo stabilimento termale è di 8 euro per l’intera giornata.

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Le 100 città del mondo dove si mangia meglio: il podio è italiano

Dando uno sguardo alla recente classifica di TasteAtlas sulle città con la miglior offerta gastronomica al mondo, possiamo proprio dire che si tratta di un “inno alla tradizione culinaria d’Italia“.

Infatti, per il 2024/25, il podio è occupato tre da città italiane: Napoli, Milano e Bologna si sono distinte per la tipicità dei loro piatti, veri e proprio simboli di golosa eccellenza. Ma non sono le uniche: altre 16 città italiane spiccano nella prestigiosa top 100, a conferma di come il Belpaese rivesta un ruolo centrale nella cultura gastronomica mondiale.

Napoli: la capitale mondiale del gusto

Napoli conquista il primo posto grazie alla cucina genuina, che vanta profonde radici nella tradizione popolare. La pizza napoletana, riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, è solo l’apice di un patrimonio che abbraccia piatti come la pasta alla genovese, gli spaghetti alle vongole nonché dolci leggendari come la sfogliatella, il babà e le zeppole.

Milano: modernità e tradizione

Milano, al secondo posto, rappresenta l’equilibrio perfetto tra innovazione e rispetto per l’eredità culinaria. La città meneghina è famosa per il risotto alla milanese, impreziosito dallo zafferano, e per piatti storici come l’ossobuco alla milanese, la cotoletta alla milanese, la cassoeula e il panettone.

Accanto alle ricette più iconiche, Milano è anche una vetrina internazionale di cucina contemporanea, con chef stellati che reinterpretano i classici in chiave moderna.

Bologna: la regina della pasta fresca

Bologna, terza classificata, è considerata da molti la capitale gastronomica d’Italia. La sua cucina, ricca e golosa, si mette in mostra grazie a capolavori come le tagliatelle al ragù, i tortellini in brodo, e la lasagna alla bolognese. Immancabile è la mortadella, salume simbolo del capoluogo emiliano, apprezzata in tutto il mondo. Stuzzicano il palato anche la cotoletta alla bolognese e la crescentina.

Le osterie tradizionali e i mercati del centro storico sono la tappa imperdibile per godere appieno dei sapori emiliani.

Le altre città italiane nella Top 100

Oltre al podio, come accennato, l’Italia si distingue con altre 16 città nella classifica della guida di viaggio esperienziale TasteAtlas.

  • Firenze: 4° posto, celebre per la bistecca alla fiorentina, la ribollita, le pappardelle al cinghiale, i crostini toscani e la pappa al pomodoro;
  • Roma: 6° posto, grazie a piatti iconici come la carbonara, cacio e pepe, la pasta alla gricia, la coda alla vaccinara e il maritozzo con la panna;
  • Torino: 9° posto, conosciuta per il gianduiotto, gli agnolotti, il vitello tonnato, la panna cotta e la pizza al padellino;
  • Genova: 13° posto, patria delle trofie al pesto, della farinata di ceci, del cappon magro, delle trenette al pesto e dei ravioli alla genovese;
  • Ferrara: 19° posto, con i suoi cappellacci di zucca ferraresi, il pasticcio di maccheroni, la torta tenerina, la salama da sugo e i pinzini ferraresi;
  • Catania: 21° posto, nota per la pasta alla norma, la granita, la caponata, gli spaghetti al nero di seppia e gli arancini;
  • Venezia: 23° posto, regina dei sapori lagunari con specialità come il baccalà mantecato, i bigoli in salsa, il fegato alla veneziana;
  • Palermo: 31° posto, con l’arancina, le panelle, i cannoli, la pasta chî sàrdi e la pasta alla norma;
  • Bari: 41° posto, grazie alle orecchiette alla barese, i panzerotti, la focaccia barese e la cialledda;
  • Modena: 69° posto, apprezzata per i tortellini in brodo, lo gnocco fritto, la gramigna con salsiccia, la crescentina modenese e la zuppa inglese;
  • Sorrento: 79° posto, amata per gli gnocchi alla sorrentina, le linguine allo scoglio, gli spaghetti alle vongole, l’insalata caprese e gli spaghetti alla nerano;
  • Taormina: 80° posto, con i cannoli, la parmigiana, gli arancini;
  • Lucca: 88° posto, rinomata per il buccellato di Lucca, i necci, le pappardelle alla lepre e i tordelli lucchesi;
  • Siena: 92° posto, famosa per i ricciarelli di Siena, i cavallucci, il panforte di Siena;
  • Parma: 97° posto, con i tortelli d’erbetta, gnocco fritto, anolini in brodo, cappelletti in brodo;
  • Trieste: 100° posto, dove troviamo il frico, la jota triestina, il gulash triestino.
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Sarà la splendida Subiaco la Capitale del Libro 2025

Subiaco è stata proclamata Capitale Italiana del Libro 2025, un riconoscimento prestigioso che premia l’impegno della cittadina laziale nel promuovere la lettura e valorizzare il proprio ricco patrimonio culturale. L’annuncio è stato dato dal Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha sottolineato l’originalità e la profondità del progetto presentato, che “offre un ventaglio accurato di proposte per valorizzare e diffondere la cultura del libro. Unendo passato e presente, mira a creare un ponte tra le generazioni, utilizzando tecnologie moderne per rendere il patrimonio librario accessibile e stimolante.”

Il progetto vincitore Subiaco – Soglia del Paradiso

Cuore del progetto vincitore è il rilancio del patrimonio bibliotecario di Subiaco, che custodisce una storia unica legata al mondo del libro. Fu proprio qui, infatti, che nel 1465 venne stampato il primo libro in Italia, un primato che la città intende celebrare con la ricostruzione della prima tipografia italiana a caratteri mobili, andata perduta nel tempo. Le iniziative previste nel corso dell’anno sono molteplici e ambiziose. A cominciare dal restauro e valorizzazione del patrimonio bibliotecario, con particolare attenzione ai manoscritti antichi custoditi nei monasteri benedettini.

Sarà potenziato l’utilizzo delle nuove tecnologie per rendere la lettura e la cultura del libro più accessibili e coinvolgenti, attraverso audioguide interattive e spettacoli teatrali ispirati a testi letterari. In programma ci sono poi visite guidate e mostre, organizzate nei musei e nei siti storici della città, arricchite da strumenti audiovisivi innovativi come l’app WhatsArt. E non mancheranno eventi in piazza, tra cui libri “parlati” e workshop per scuole e famiglie, allo scopo di avvicinare le nuove generazioni alla cultura del libro.

L’obiettivo finale è ripensare il patrimonio culturale come un insieme unico, anche al fine di un migliore posizionamento in termini turistici, facendo convergere i visitatori verso i siti religiosi e culturali del territorio, da fruire attraverso prodotti editoriali rivolti alle nuove generazioni.

Per dare vita a queste iniziative, che coniugano tradizione e innovazione, la città ha ricevuto un finanziamento di 500.000 euro dalla Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore. “Subiaco si farà trovare all’altezza di questo prestigioso riconoscimento”, ha dichiarato con orgoglio il sindaco Domenico Petrini. “Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra svolto in questi anni in onore di una storia non solo passata, ma presente.”

Il premio Capitale Italiana del Libro

Quest’anno il riconoscimento del titolo di Capitale Italiana del Libro coincide con il cinquantesimo anniversario del Ministero della Cultura, un traguardo simbolico che sottolinea l’importanza della promozione della lettura come strumento di crescita sociale e culturale. Il concorso, che ha visto la partecipazione di 20 città italiane, si conferma un appuntamento di grande rilievo per il panorama culturale nazionale. Le sei finaliste, ovvero Subiaco, Grottaferrata, Ischia, Macchiagodena, Mistretta, Sorrento, hanno tutte presentato progetti ambiziosi e di alto livello, rendendo il lavoro della giuria particolarmente complesso.

“La promozione del libro è ormai una parte fondamentale nella valorizzazione della cultura e del territorio”, ha dichiarato Angela Passarelli, direttrice generale della Direzione Biblioteche e Diritto d’Autore. Il Ministro Giuli ha evidenziato come il premio rifletta la diversità geografica e culturale del Paese, celebrando il patrimonio librario in tutte le sue forme. Subiaco, con il suo programma di eventi e iniziative, si prepara ora a interpretare al meglio questo spirito, esaltando il valore sociale della lettura e il suo rapporto con il territorio.