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La città più accogliente del mondo è in Italia

Quanti luoghi conosciamo che ci fanno sentire davvero accolti? Come se ci stessero aspettando a porte aperte per mostrarci tutti i loro tesori, dai più famosi ai più nascosti, ugualmente preziosi e imperdibili. Ebbene, uno di questi è proprio in Italia. Stiamo parlando di Matera, incoronata città più accogliente del mondo del 2022.

A metterla sul gradino più alto del podio è la decima edizione dei “Traveller Review Awards” di Booking che ha attinto a oltre 232 milioni di recensioni verificate di viaggiatori reali. La città dei Sassi, è prima in classifica, grazie alle sue rinomate meraviglie architettoniche e alle bellezze naturali incontaminate che regalano esperienze uniche ai visitatori nazionali e internazionali.

Matera, bellezza e accoglienza

È una delle città più antiche del mondo, famosa per i suoi Sassi eletti Patrimonio mondiale UNESCO, insieme al meraviglioso Parco delle Chiese Rupestri: un complesso di case, chiese, monasteri ed eremi costruiti nelle grotte naturali della Murgia. Matera regala uno scenario urbano di incomparabile bellezza, dove eleganti e articolate costruzioni si alternano ad impressionanti labirinti sotterranei e meandri cavernosi, testimoniando un adattamento dell’uomo all’ambiente che nel corso dei millenni si è tradotto in una forma abitativa di eccezionale valore culturale e antropologico. Un unicum paesaggistico che strega chiunque lo incontri, scelto anche come location esclusiva per film come “No Time To Die”. Una città dalla storia affascinante e complessa, ricca di contrasti, fusione perfetta di paesaggi, civiltà e culture diverse. Da scoprire e riscoprire in qualsiasi periodo dell’anno.

Gli alloggi preferiti dai viaggiatori

Anche quest’anno (e per il quinto consecutivo) gli appartamenti sono la tipologia di struttura più premiata a livello globale ai “Traveller Review Awards 2022”, con 561.843 partner riconosciuti per il loro impegno. Al secondo posto si piazzano gli hotel con 172.530 strutture premiate, seguiti dalle case vacanze (148.962), affittacamere (98.466) e B&B (79.859).

A guidare la classifica per case, appartamenti e altri posti unici in cui soggiornare, è l’Italia. Il nostro Paese vanta, infatti, il maggior numero di strutture premiate (144.658). A seguire, troviamo Spagna (83.654), Francia (79.278), Croazia (57.629) e Germania (56.977). Anche i viaggiatori italiani continuano a preferire  gli appartamenti, che troviamo al primo posto della top 3 delle tipologie di alloggio più ambite, con 66.457 riconoscimenti, seguiti da B&B (27.564) e case vacanze (21.425). Per concludere: un totale di 1.261.273 fornitori di alloggi, punti di noleggio auto e fornitori di taxi prepagati in 220 Paesi e territori in tutto il mondo sono stati premiati con un Traveller Review Award 2022, di cui oltre 160mila in Italia.

Città e regioni più accoglienti del mondo nel 2022

Ecco la classifica delle 10 città più accoglienti al mondo nel 2022, stilata nella decima edizione dei “Traveller Review Awards”:

  1. Matera, Italia
  2. Bled, Slovenia
  3. Taitung, Taiwan
  4. Nauplia/Nafplio, Grecia
  5. Toledo, Spagna
  6. Monte Verde, Brasile
  7. Bruges, Belgio
  8. Nusa Lembongan, Indonesia
  9. Ponta Delgada (Azzorre), Portogallo
  10. Hoi An, Vietnam

Di seguito, invece, le 10 regioni più accoglienti a livello globale:

  1. Gorenjska (Slovenia)
  2. Contea di Taitung (Taiwan)
  3. Tasmania (Australia)
  4. Burgenland (Austria)
  5. Seychelles
  6. Canterbury (Nuova Zelanda)
  7. Santa Cruz (Argentina)
  8. Nuova Scozia (Canada)
  9. Limón (Costa Rica)
  10. La Rioja (Spagna)

Città e regioni più accoglienti a livello locale

Per quanto riguarda le città che sono state giudicate più accoglienti a livello locale, la Top 10 è la seguente:

  1. Sesto Pusteria
  2. Arabba
  3. Manarola
  4. Valdobbiadene
  5. Colfosco
  6. Termeno
  7. Vipiteno
  8. Appiano sulla Strada del Vino
  9. Brunico
  10. Tirano

Infine, ecco le 5 regioni più accoglienti per i viaggiatori italiani:

  1. Basilicata
  2. Trentino-Alto Adige
  3. Valle d’Aosta
  4. Molise
  5. Campania
Città più accogliente mondo Italia

Una splendida veduta di Matera all’alba

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Il sentiero dell’infinito, il trekking mozzafiato della Liguria

La Liguria, oltre al mare e alle spiagge, può essere visitata anche a piedi, attraversando bellezze naturali sorprendenti, con viste e panorami che lasciano senza fiato. Il Sentiero l’Infinito è uno dei percorsi più belli che, in soli 14 chilometri, collega Porto Venere con Riomaggiore, gioiello delle Cinque Terre, passando tra terrazze coltivate, il Parco Nazionale delle Cinque Terre e il santuario di Nostra Madonna di Montenero. Da qui si possono vedere, dall’alto, anche le tre isole di Palmaria, Tino e Tinetto: una vera meraviglia.

Il cammino, in buona parte a picco sul mare, è uno dei più affascinanti d’Italia. Qualcuno è convinto che sia anche uno dei più belli al mondo. E come dargli torto. Il sentiero ripercorre antichi tratti senza tempo, motivo per cui gli è stato dato il nome di “Sentiero dell’Infinito”.

L’itinerario pittoresco

Il sentiero s’immerge nella macchia mediterranea, tra boschi, terrazzamenti, ulivi e vigneti, senza perdere mai di vista il mare che gli fa da sfondo. E poi ci sono i borghi, dalle case color pastello, cartoline di un’Italia talmente pittoresca da avere ispirato in passato scrittori e oggi anche registi, come il recente film d’animazione “Luca” targato Disney-Pixar.

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Lungo il Sentiero dell’Infinito della Liguria

La maggior parte del sentiero è in salita ed è facilmente percorribile in quanto è interamente segnato dai colori rosso-bianco del CAI. Lo si può percorrere tutto l’anno in quanto è aperto a tutti ed è gratuito. il dislivello tra su e giù è di circa mille metri, pertanto bisogna contare una giornata di cammino per percorrerlo tutto.

I borghi lungo il Sentiero dell’Infinito

Tra i paesi attraversati dal Sentiero dell’Infinito oltre a Riomaggiore, che è il punto di partenza (o di arrivo, a seconda della direzione che scegliete), ci sono anche Monesteroli e Campiglia, dove ci si può fermare per una sosta.

Monesteroli è uno degli angoli più incredibili della Liguria. Un luogo dimenticato dal tempo e che pochissimi conoscono. Gli abitanti della zona che hanno costituito un comitato lo hanno candidato tra “I Luoghi del Cuore” del FAI. Si raggiunge attraverso una scalinata di quasi duemila gradini che scendono dalla collina, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato. Un borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Il borgo conta pochissime case, molte delle quali abbandonate. Un tempo erano delle cantine, nelle quali si vinificava l’uva. Oggi, alcune di esse sono state lasciate così com’erano, mentre altre sono state trasformate in deliziose case di villeggiatura (leggi l’articolo di approfondimento a questo link).

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Il borgo di Monesteroli in Liguria

Entrata nel 2021 nell’associazione dei Borghi più belli d’Italia, Campiglia Marittima sorge su un colle in Val di Cornia, rivolto verso il Mar Tirreno e la campagna. La sua storia è segnata dalla presenza di giacimenti minerari dai quali, a partire dagli Etruschi, vennero estratti minerali e metalli. Affascinante è la Rocca che domina il paese, eretta nel X secolo e ampliata nel corso degli anni. Oggi ospita un museo.

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Il borgo di Campiglia Marittima in Liguria

Uno scenario assolutamente imperdibile di Riomaggiore è quello che regala il suo bel porticciolo. Di giorno sembra una fiaba tra i colori delle barche tipiche e delle acque cristalline, al tramonto diventa un sogno e la sera, quando si accendono le luci, si trasforma in una piccola bomboniera.

Il paese di Porto Venere, infine, sorge all’estremità meridionale di una penisola che, staccandosi dalla frastagliata linea di costa della Riviera Ligure di Levante, va a formare la sponda occidentale del Golfo di La Spezia, detto anche “Golfo dei Poeti”.

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Riomaggiore alle Cinque Terre

Scorci pittoreschi

Lungo il sentiero s’incontrano alcuni punti davvero unici. Uno fra tutti, appena saliti da Riomaggiore, è il Santuario della Madonna di Montenero, da dove si possono ammirare le isole di Palmaria, Tino e Tinetto. Proseguendo, si raggiunge il Colle del Telegrafo. Siamo a poco più di 500 metri sul livello del mare. Il tratto che va da Campiglia a Porto Venere è forse il più bello: da una cresta si può ammirare il Mar Ligure da una parte e il Golfo di La Spezia dall’altro. Da qui si scorgono persino le Alpi Apuane.

Palmaria, rinasce l'isola gioiello della Liguria

Palmaria, l’isola gioiello della Liguria

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Offerta 2×1 per volare in tutta Europa. Scade oggi

Ryanair ha lanciato una nuova offerta: acquistando un biglietto entro la mezzanotte di oggi 26 gennaio si ha diritto a un altro biglietto aereo gratuito. La promozione 2×1 è decisamente allettante e fa venire voglia di pensare alle prossime mete dove fare un viaggio.

Le destinazioni in offerta sono in tutta Europa per volare per tutto il mese di febbraio e ci sono biglietti aerei a partire da meno di 9 euro a tratta.

Tante le mete allettanti per una vacanza lunga o breve che sia, purché si possa finalmente partire serenamente. Dal 1° febbraio non sarà più necessario sottoporsi a un tampone per tornare in Italia, quindi viaggiare diventerà molto più semplice e soprattutto meno stressante. Restano in vigore, tuttavia, le eventuali misure disposte dai singoli Paesi dove si sceglie di andare.

Si torna a Londra

Tra le mete che sicuramente ci sentiamo di consigliarvi c’è sicuramente Londra, Anche il Regno Unito ha allentato le misure d’ingresso, non sarà più necessario sottoporsi al Day-2 Test una volta arrivati nel Paese. E quanta voglia avevamo di tornarci? Quante cose sono cambiate negli ultimi due anni? Il posto migliore dove andare per respirare l’atmosfera londinese è sicuramente Camden Town, uno dei quartieri più vivaci. In quest’area situata a Nord della Capitale si respira un’atmosfera alternativa e i suoi bar hanno accolto alcuni dei più grandi nomi della musica mondiale. Le bancarelle del Camden Market, che si snoda lungo il Regent’s Canal, e che in realtà comprende una serie di mercati che si susseguono l’uno dopo l’altro, sono una gioia per gli occhi, tra abbigliamento punk e tatuatori di strada. tappa obbligata qui a Camden è lo Stables Market, dove si trova la statua commemorativa di Amy Winehouse originaria di questo quartiere.

Da non perdere è anche Primrose Hill, dove sembra di essere in un villaggio anziché nella City, con grandi terrazze vittoriane e villette a schiera in stile Regency color viola pastello. Il parco che si trova proprio in cima alla collina ha una vista panoramica su tutto Regent’s Park e sull’intera città. Da qui si scorgono anche la St Paul’s Cathedral e le Houses of Parliament e molte altre icone di Londra. Un tuffo al cuore.

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Il quartiere di Camden Town a Londra

Vienna d’inverno

Un’altra meta raggiungibile con i voli low cost di Ryanair è Vienna. È importante tenere presente che per viaggiare in Austria è necessario essere in possesso del Green Pass ottenuto con il doppio vaccino. Detto questo, questa città d’inverno è bellissima, anche se le luminarie natalizie sono ornai spente da un po’. Giardini invernali, piste di pattinaggio sul ghiaccio e gli storici caffè dove gustare la vera Sacher fanno dell’inverno qui un’esperienza da non perdere, anche per una vacanza in famiglia.

A Vienna si contano all’incirca 990 tra parchi e giardini. Secondo una ricerca condotta da Resonance Consultancy, è “la più verde metropoli al mondo”. Una visita al parco della Reggia di Schönbrunn, dei giardini dello Stadtpark o del roseto nei giardini del Volksgarten, è un’esperienza indimenticabile anche d’inverno. Specie se c’è la neve o se sta nevicando.

I caffè viennesi, poi, sono sempre stati un punto d’incontro per menti brillanti e creative. E Vienna vanta ben 2.240 caffè, aperti tutto l’anno. D’inverno sono un piacevolissimo rifugio per ripararsi dal freddo o anche un bel posto dove fare una pausa dopo aver visitato un museo. Nel 2011, la tradizionale cultura della caffè viennese è stata inclusa nella lista dei Patrimoni culturali dell’Unesco.

Acquistare la Wien Card conviene?

Panorama di Vienna

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Il borgo medievale che sembra un museo a cielo aperto

L’Italia è un luogo meraviglioso, eccellenti sono le nostre tradizioni popolari e gastronomiche, l’arte e l’architettura e poi ancora la storia e la natura. E in questo eterno e meraviglioso girovagare troviamo loro, i nostri borghi del cuore, realtà piccole che hanno il compito di preservare i tesori più grandi e immensi che caratterizzano la nostra intera identità. Come quello di Dozza, un piccolo museo a cielo aperto che incanta gli occhi e riscalda il cuore.

Per conoscere la storia e le meraviglie che caratterizzano questo luogo dobbiamo recarci a Bologna, oltre i suoi colli. È qui che, tra le case caratteristiche e le strade acciottolate che rievocano le memorie medievali, un tripudio di colore prende vita trasformando il piccolo borgo in un micro museo en plein air.

Dozza: una galleria d’arte a cielo aperto

Il nome Dozza non è nuovo per gli appassionati delle gemme d’Italia. Elogiato anche dalla rivista statunitense Forbes, e già annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, questo meraviglioso paesino sembra non subire le leggi del tempo. Il fascino antico e autentico, che si percepisce passeggiando tra le strade, è immediatamente tangibile già all’accesso del borgo. Tutto intorno, invece, i vigneti che si perdono all’orizzonte e delineano il confine occidentale tra la Romagna e l’Emilia sembrano proteggere gelosamente questo luogo.

Dozza

Dozza

Tutto inizia dalla Rocca Sforzesca, maestosa e suggestiva che domina tutto il paesino e che caratterizza la piccola scena urbana. La stessa che improvvisamente prende vita attraverso i murales che caratterizzano le pareti e i muri degli edifici. Così eccolo il nuovo soprannome del borgo medievale, quello di museo a cielo aperto.

Le opere d’arte intrise nel borgo non si limitano a raccontarlo o a valorizzarlo, ma fanno parte di lui e della sua storia. Sono fuse perfettamente con il paesaggio circostante e lo narrano. Lo fanno con storie antiche e sempre nuove, tutte da scoprire.

I murales di Dozza

La storia d’amore tra Dozza e i murales affonda le radici in tempi lontani. Era il 1960 quando fu organizzata la prima edizione della Biennale del Muro Dipinto da un’idea di Tomaso Seragnoli, poi diventata un appuntamento imperdibile che ha cambiato il volto del borgo e che continua a trasformarlo.

Sulle case dozzesi ci sono i murales, gli affreschi e rilievi che si fondono con le storie, le tradizioni e l’atmosfera dell’antico paesino medievale. Sono sulle porte delle botteghe, sui portoni delle case e sono sulle finestre. L’arte e il borgo sono un’unica cosa, un museo a cielo aperto senza orari o limiti d’ingresso.

Dozza

Dozza

A oggi, Dozza, vanta più di novanta opere d’arte. Accanto a questi murales ci sono i titoli e gli autori delle opere, mentre la spiegazione è lasciata all’osservatore. Alcune di queste sono più immediate e riconducibili alla storia del borgo, altre sono lasciate libere di essere assoggettate ai pensieri e alle interpretazioni di chi da queste si lascia suggestionare.

Non c’è un itinerario preciso da seguire, né tantomeno una guida da ascoltare, l’unica regola è quella di camminare, di perdersi e immergersi tra le stradine e i vicoli mentre lo sguardo vaga a destra, a sinistra, in alto e in basso. Una giornata intera basta per visitare il borgo in miniatura di Dozza, ma non basta forse per fare incetta di tutta la bellezza che preserva. Per questo qui si torna sempre. Per continuare ad ammirare questa arte urbana paesaggistica in continua trasformazione, per contemplarla e per scoprirla, ogni volta un po’ di più.

Dozza, oltre i murales

Nessun paese, forse meglio di Dozza, è capace di raccontare il delicato e straordinario equilibrio tra arte e natura. Dopo la scoperta dei murales, infatti, d’obbligo è la tappa della passeggiata d’artista, un percorso panoramico che conduce i visitatori ai bordi del borgo, dove è possibile ammirare il paesaggio circostante e i celebri colli bolognesi.

Dozza

Dozza

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Questa cattedrale è il più grande capolavoro architettonico di Madre Natura

Quando il sole tramonta, e con i suoi raggi infuocati abbraccia le case, le strade, i laghi e i mari delle città del mondo intero, lo spettacolo idilliaco che possiamo osservare ci ricorda che la Terra che abitiamo è un luogo meraviglioso che dobbiamo esplorare e proteggere.

Così succede, che da qualche parte nel mondo, le tinte infuocate del tramonto incontrano una roccia sedimentaria dal colore rosso che per forme e dimensioni ricorda un capolavoro architettonico progettato dall’uomo. E la Cathedral Rock è davvero un’opera d’arte, ma a firmarla è stata la natura.

Viaggio a Sedona per scoprire la cattedrale di Madre Natura

Ci troviamo a Sedona, una cittadina situata nel deserto dell’Arizona circondata da un panorama straordinario e quasi surreale. Rilievi di roccia rossa, canyon scoscesi e pini che si snodano in foreste selvagge e incontaminate circondano il centro urbano celebre per la sua vivace scena artistica, per i centri benessere e per le gallerie d’arte.

Ma è proprio appena fuori dal nucleo pulsante della città che è possibile assistere alla meraviglia. Dalle periferie, infatti, si snodano numerosi sentieri che conducono verso la Red Rock Country, una città appena fuori dalla città, dove a farla da padrone è la natura.

Vallate, canyon, massi rocciosi da scalare per godere della visione di panorami unici. E poi, ancora, il cielo notturno, uno dei più belli del mondo, quello che grazie all’assenza di inquinamento luminoso ci consente di rifletterci nelle stelle che qui, sono più brillanti che mai. E in questa meravigliosa scenografia, domina maestosamente Cathedral Rock, uno dei più suggestivi capolavori architettonici di Madre Natura.

Cathedral Rock: come arrivare alla cattedrale di roccia

Cathedral Rock è una formazione rocciosa di arenaria che, per dorme e dimensioni, ricorda un maestoso edificio architettonico. Proprio il suo aspetto, estremamente scenografico e suggestivo, rende la cattedrale di roccia uno dei luoghi più fotografati dell’intera Arizona.

Situata nei pressi della Foresta Nazionale di Coconino, e con un’altezza superiore ai 1500 metri, Cathedral Rock domina l’intero paesaggio di Sedona e il suo skyline. Il suo cospetto è una tappa obbligatoria per tutte le persone che scelgono di raggiungere la città. I cittadini locali considerano questo masso una vera e propria fonte di energia, per questo una volta raggiunta la cima il consiglio è quello di fermarsi a meditare o a contemplare in silenzio tutto il panorama circostante.

Arrivare a Cathedral Rock è semplicissimo. A Sedona ci sono diversi parcheggi dove lasciare l’auto, dai quali si snodano numerosi sentieri, anche di facile percorrenza e quindi adatti a tutta la famiglia, che conducono al suo cospetto e poi fino alla cima. Nei dintorni è possibile ammirare anche i canyon e le altre formazioni di arenaria che caratterizzano il territorio come la vallata selvaggia e incontaminata Boynton Canyon Trail o la scenografica Bell Rock.

Il momento migliore per visitare la cattedrale di roccia è sicuramente quello che precede il tramonto. Quando la roccia di arenaria brilla sotto i raggi infuocati del sole la magia ha inizio.

Cathedral Rock

Cathedral Rock, la cattedrale di roccia a Sedona

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I trucchetti dei no vax per viaggiare in aereo

Nonostante le vigenti restrizioni sugli spostamenti sul territorio italiano, alcune persone non vaccinate avrebbero trovato il modo di volare tra una città e l’altra della nostra Penisola pur non essendo in possesso del Super Green Pass, diventato fondamentale per muoversi nei confini nazionali. Eppure, tecnicamente si tratta di viaggi legali, in base a una sorta di ‘scorciatoia’ normativa dell’ultima ordinanza, che permette di spostarsi in aereo nelle tratte internazionali senza certificato verde che attesti l’avvenuta vaccinazione o la guarigione dal Covid-19, ma col solo risultato negativo di un tampone antigenico o molecolare.

A dare la notizia è stato il Corriere della Sera, dopo aver appreso di questo ‘stratagemma’ da diverse fonti aeroportuali italiane e dal personale delle compagnie aeree. In pratica, i passeggeri non vaccinati che voglio prendere un aereo ricorrono a triangolazioni, scali all’estero e voli low cost.

Super Green Pass: le regole per spostarsi in Italia

Dal 10 gennaio, come sappiamo, è obbligatorio essere vaccinati, oppure essere guariti dal Covid-19, per diverse attività, tra cui viaggiare sui mezzi di trasporto di trasporto pubblico sul territorio nazionale, ossia: aerei per voli nazionali, treni sul territorio nazionale, navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale, autobus, funivie, cabinovie, seggiovie. Sono esenti dall’obbligo del Super Green Pass i minori di 12 anni e i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica.

L’obbligo di presentare la certificazione rafforzata non si applica ai voli internazionali, ma solo a quelli che collegano le città italiane. Chi effettua un transito in Italia, provenendo dall’estero e con destinazione fuori dal nostro Paese, non deve, invece, essere necessariamente in possesso di un Super Green Pass.

Per le rotte internazionali, il viaggiatore deve seguire le regole del Paese di destinazione. Inoltre, nel caso in cui l’ingresso in Italia avvenga senza la presentazione di una delle certificazioni (vaccinazione, guarigione), il viaggiatore deve presentare al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli, il risultato negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Dopodiché, ha l’obbligo di sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per un periodo di cinque giorni, al termine del quale effettuare un altro test molecolare o antigenico. Tuttavia, stando a quanto riportato dal Corriere, nessuno controllerebbe, per cui accade che in molti non fanno né la mini-quarantena né il test.

Le rotte dei no vax italiani

I viaggi delle persone non vaccinate e senza Super Green Pass sarebbero più tortuosi ma più economici, grazie alla connettività offerta dalle compagnie low cost. Tra le triangolazioni più gettonate, ci sarebbero Milano-Barcellona-Cagliari, Milano-Parigi-Catania e Milano-Bari passando per l’Ungheria. Una volta giunti in Italia, i passeggeri sprovvisti di certificazione che attesti la vaccinazione o la guarigione, dovrebbero sottoporsi a isolamento fiduciario. Tuttavia, come detto, il sistema dei controlli non sarebbe in grado di tracciare tutti.

Viaggi in Europa: le nuove regole

Nel frattempo, il Consiglio Ue ha deciso di abbandonare il sistema basato sulle mappe del contagio, sino a oggi considerato il criterio principale per definire le aree più colpite dalla pandemia, sottoposte a maggiori misure di contenimento, favorendo invece un approccio legato alla persona. Ciò significa che, dal primo febbraio, per gli spostamenti in Europa, i viaggiatori in possesso di Green Pass valido non dovranno essere soggetti a ulteriori restrizioni, come l’obbligo di presentare il risultato di un tampone negativo o di sottoporsi a quarantena.

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Disneyland Paris compie 30 anni: tutte le novità

Era l’aprile del 1992 quando Euro Disney apriva per la prima volta i battenti. Oggi, a distanza di trent’anni, Disneyland Paris è ancora il parco a tema più visitato d’Europa. Il segreto del suo successo è molto semplice: il suo continuo stupire gli ospiti che lo visitano e ci tornano più e più volte.

Quest’anno, in occasione del 30° anniversario, poi, sarà più sorprendente che mai. Tantissime sono le novità che i visitatori troveranno nel parco alle porte di Parigi. Non si potrà fare a meno di strabuzzare gli occhi, di commuoversi e di assistere a show incredibili mai visti prima. Ecco cosa dobbiamo aspettarci se decidiamo di andare a Disneyland Paris.

Le novità per i 30 anni di Disneyland Paris

A partire dal prossimo 6 marzo, a Disneyland Paris inizia un fitto programma di nuovi eventi. Che si visiti il parco in giornata o si decida di soggiornare in uno dei sette hotel del parco, l’esperienza sarà memorabile. Tutte le zone più frequentate del parco, dai gazebo alla Main Street Station fin tutto il villaggio Disney cambieranno completamente look, con una nuova illuminazione iridescente e tantissime luci al neon. Sarà come entrare in un nuovo parco.

Gli incredibili show

Per quanto riguarda gli spettacoli, ci sarà uno show “Disney Illuminations” completamente rinnovato, con suoni e luci coinvolgenti e con un’inedita esibizione di 200 droni che disegneranno nel cielo i trent’anni di anniversario del parco. Ma l’evento sarà anticipato da un pre-show “Disney D-Light” al calar della sera, con getti d’acqua, fumi, effetti luminosi e le più famose musiche della Disney. Ci sarà anche uno spettacolo diurno, “Dream… and Shine Brighter!” con Topolino e tutti i suoi amici per un totale di 30 personaggi che sfileranno nei loro abiti nuovi di zecca. Naturalmente, merito del grande successo degli show di Disneyland è la location: il Castello della Bella addormentata, che ha subìto un completo restyling durato un anno e che s’illumina con meravigliosi videomapping.

Nel corso dell’anno ci saranno altri nuovi spettacoli: “Mickey and the Magician” che inizierà a partire dalla prossima primavera-estate 2022, “Disney Junior Dream Factory” e “Disney Stars on Parade” che è ripreso già a gennaio dopo due anni di stop a causa della pandemia.

Nuovi costumi per Topolino, Minnie & co.

Per festeggiare i 30 anni del parco, i personaggi indosseranno nuovi abiti tutti luccicanti e molto sfarzosi, fatti di glitter e di tessuti traslucenti. Sarà una festa per tutti, primi fra tutti Topolino e i suoi amici, che accoglieranno gli ospiti in una veste completamente rinnovata.

Per quest’occasione, la stilista Stella McCartney ha disegnato un outfit esclusivo per Minnie, che indosserà un tailleur pantalone stile smoking blu (la presentazione è stata fatta nella settimana della moda parigina).

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I nuovi costumi di Minnie e Topolino

Una nuova colonna sonora

Per l’anniversario è stata composta anche una nuova canzone, “Un monde qui s’illumine”, con una musica electro-dance che piacerà non soltanto ai bambini ma anche ai loro genitori. La musica è stata realizzata da un’orchestra sinfonica e registrata agli Abbey Road Studios di Londra. Una sorta di jingle, una colonna sonora di Disneyland Paris, che tutti quanti canteranno per giorni, anche una volta tornati a casa.

Apre l’Avengers Campus

L’apertura del nuovo ambiente targato Marvel è prevista per l’estate 2022. E sarà un’attrazione pazzesca. Il nuovo Avangers Campus fa parte del progetto di trasformazione del Walt Disney Studios Park, iniziata con l’inaugurazione dell’Hotel New York – The Art of Marvel avvenuta già nel 2021. Ci saranno divertimenti dedicati ad Iron Man, un rollercoaster da urlo che prenderà il posto del Rock’n’Roller Coaster, e a Spider-Man.

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Il nuovo Avangers Campus sarà una grande sorpresa per Disneyland Paris

Naturalmente a corredo non mancheranno ristoranti a tema e negozi di souvenir e un punto d’incontro dove gli ospiti potranno vedere dal vivo i personaggi, anche i più recenti come Doctor Strange, Ant-Man and the Wasp, Star Lord, Gamora, Groot, Black Widow, Black Panther e Thor: un vero e proprio campus di supereroi, insomma. Tutto il campus sarà immerso in un parco con tante piante.

I Giardini delle meraviglie

La svolta green di Disneyland Paris avrà il suo culmine nei nuovi Gardens of Wonder, i giardini delle meraviglie, dieci nuovi spazi verdi tematici, uno diverso dall’altro, ubicati di fronte al Castello della Bella Addormentata. Ospiteranno 30 opere d’arte e sculture animate dei personaggi Disney e Pixar, dalle principesse ai cattivi, che prenderanno vita. Per esempio, il Giardino dell’Asia comprenderà sculture di personaggi come Baymax (di “Big Hero 6”), Mushu (dal film “Mulan”) e Sisu (da “Raya e l’ultimo drago”). Saranno anche luoghi dove gli ospiti potranno passeggiare e le famiglie sostare per riposarsi dalle tante emozioni.

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Un rendering dei nuovi Giardini delle meraviglie

Creazioni speciali per il 30° anniversario

Solo quest’anno a Disneyland Paris si potranno trovare alcuni oggetti o specialità gastronomiche studiate appositamente per l’anniversario. Oltre ai nuovi menu nei ristoranti del parco, imperdibili saranno i macaron del 30° anniversario, la torta di cioccolato bianco e fragole servita sotto una cupola dal nome “Le Bouquet final” ideata dalla pasticceria di Disneyland, Les Délices de Minnie. E poi ci saranno da provare l’esclusivo Happy Birthday Cocktail, lo “Smoothie with a twist” fatto di crema di mirtilli, cocco e banana e l’“Enchanted Flute” di colore blu.

I 63 negozi all’interno di Disneyland Paris esporranno una serie limitata di 350 gadget e merchandising dedicati all’anniversario dei trent’anni. Dalle T-shirt (inclusa quella in edizione limitata disegnata da Stella McCartney a tema Minnie che sarà in vendita solo online il giorno della Festa della Donna, l’8 marzo) alle fasce per i capelli, dai peluche alle tazze (se siete già stati a Disneyland Paris sapete di cosa stiamo parlando), e molti ne arriveranno durante tutto il corso dell’anno. Come la linea dedicata al film “Fantasia” disegnata anch’essa da Stella McCartney che uscirà a primavera.

Per l’anno prossimo sono previste altre novità. Non vogliamo spoilerarvi né anticiparvi nulla per non rovinarvi la sorpresa. Iniziate a godervi tutto ciò che vi offirà Disneyland Paris quest’anno.

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Le creazioni gastronomiche per il 30° anniversario

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Viaggi più ‘liberi’ in Ue: cambiano le regole

Cambiano ancora le regole per viaggiare e la buona notizia è che ci si potrà spostare nei Paesi dell’Unione Europea con meno restrizioni. Il Consiglio Ue ha, infatti, deciso di abbandonare il sistema basato sulle mappe del contagio, sino a oggi considerato il criterio principale per definire le aree più colpite dalla pandemia, sottoposte a maggiori misure di contenimento, favorendo invece un approccio legato alla persona. Ecco cosa cambia dal 1° febbraio.

Green Pass e restrizioni: le novità

Come vi avevamo già preannunciato, nei giorni scorsi da Bruxelles si è lavorato per dar vita a una nuova normativa per gli spostamenti tra i Paesi membri che fosse univoca. Alla fine, si è arrivati a una decisione che punta a cambiare le regole di viaggio: si passerà da un regime di restrizioni basato sull’area di provenienza a uno fondato sulla persona e sul suo stato di protezione dal Covid-19, come proposto dalla Commissione europea prima che arrivasse la nuova ondata provocata dalle varianti Delta e Omicron (con le conseguenti misure imposte da alcuni Paesi). Fatta eccezione per le aree in cui il virus sta circolando a livelli molto elevati.

Ciò significa che, per gli spostamenti in Europa, i viaggiatori in possesso di Green Pass valido non dovranno essere soggetti a ulteriori restrizioni di circolazione, come l’obbligo di presentare il risultato di un tampone negativo o di sottoporsi a quarantena. Tali disposizioni non dipenderanno più dalla provenienza geografica dei viaggiatori, ma varrà lo stato di vaccinazione, il test anti-Covid o la guarigione dal coronavirus.

Cosa cambia dal primo febbraio

I Paesi Ue – tra cui anche l’Italia – che impongono il tampone al rientro, sono invitati a rivedere le misure di contenimento del virus. Come detto, la nuova raccomandazione del Consiglio entrerà in vigore il 1° febbraio 2022, ossia lo stesso giorno in cui si modificherà il regolamento sul certificato di vaccinazione a livello europeo, che sarà valido se sono passati almeno 14 giorni e non più di 270 giorni (9 mesi) dall’ultima dose del primo ciclo vaccinale (con un vaccino autorizzato in Ue) o se la persona ha ricevuto il booster.

Per considerare valido il certificato di test, invece, bisogna che il molecolare (Pcr) sia stato fatto non oltre 72 ore prima del viaggio e l’antigenico (rapido) non oltre 24 ore prima. Il certificato di guarigione, infine, è valido se non sono passati più di 180 giorni dalla data del test positivo. Alle persone che non sono in possesso del Green Pass, potrebbe essere richiesto di fare un test prima dell’arrivo o non oltre 24 ore dopo. Dovrebbero essere esentati i viaggiatori essenziali, i pendolari transfrontalieri e i bambini sotto i 12 anni.

Stando a quanto sottolineato dai commissari europei Stella Kyriakides e Didier Reynder: “Ciascuno Stato membro decide in base alle circostanze che si trova ad affrontare. La variante Omicron si è ormai diffusa in tutta Europa ed è giunto il momento di valutare l’interruzione delle misure di viaggio supplementari introdotte da alcuni Stati membri nelle ultime settimane, che hanno reso i viaggi nell’Ue più complicati e meno pianificabili. Invitiamo ora tutti gli Stati ad attuare rapidamente le norme comuni per garantire coordinamento e chiarezza per i nostri cittadini e per i viaggiatori”.

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Nel Salento è stata fatta una scoperta sensazionale

Potrebbe essere nel nostro Salento l’approdo di Enea. Sulle rive del Mare Adriatico sta venendo alla luce un vero tesoro. Secondo il team di archeologi, capitanato dal professor Francesco D’Andria che sta effettuando gli scavi, ci sarebbero molti punti in comune con quando descritto da Virgilio nell’”Eneide”: “Un porto dominato da un alto promontorio con un maestoso tempio sulla sommità consacrato alla dea Minerva”. E questo punto, forse, è stato individuato.

Siamo a Castro Marina, in provincia di Lecce, una zona già nota per la sua conformazione naturale unica, fatta di tante grotte naturali, tra cui la celebre grotta Zinzulusa (quella nominata da Checco Zalone nel video di “La vacinada” con Helen Mirren).

Da oltre vent’anni si scava in questa zona dopo il ritrovamento di un santuario, con altare e una grande statua dedicata a Minerva. Secondo le rilevazioni geofisiche fatte dagli esperti del CNR, sotto un terreno privato ampio all’incirca 300 metri quadrati si celerebbe una grande piattaforma di blocchi e proprio lì potrebbero essere rimaste nascoste per secoli le vestigia di un grande tempio di Atena.

Ma non è tutto. Sarebbe già stata individuata anche un’altra statua “colossale” oltre a quella preromana di Minerva, alta tre metri. I frammenti dicono che potrebbe trattarsi di una divinità che indossa un elmo frigio e quindi di origine troiana. Si rafforzerebbe, dunque, la teoria secondo la quale Castro sia il luogo dell’approdo di Enea, così come narrato da Virgilio. E sarebbe quindi in Italia. E non ci sarebbe da stupirsi.

Castro, un luogo antichissimo

Del resto, questa zona salentina era abitata fin dall’età del Bronzo. Durante alcuni lavori stradali sono state rinvenute alcune antiche sepolture che dimostrano che la vita, qui, si svolgeva normalmente sin dall’antichità.

Essendo una città con affaccio sul mare, sia in epoca ellenistica – quando si chiamava Athenaion e vi si estraeva la pietra per costruire acropoli e monumenti – sia in epoca romana (Castrum Minervae ovvero “accampamento” o “castello”) quando si iniziò a costruire il porto – sia in quella medievale, quando divenne un importante centro di comunicazione poiché si trova all’ingresso dell’Adriatico, ha avuto sempre una valenza storica molto importante.

Basta soffermarsi sulla sua posizione geografica per comprendere quanto la sua vicinanza con l’isola greca di Corfù, che nelle giornate limpide è visibile a occhio nudo, fosse ridotta. Vicina alla Grecia e con tutte le caratteristiche descritte da Virgilio (porto + alto promontorio + maestoso tempio sulla sommità + dea Minerva) Castro corrisponderebbe alla perfezione al famoso approdo di Enea quello della guerra di Troia e che, secondo Virgilio, fuggì e, dopo lunghe peregrinazioni, approdò sulle sponde di una terra che finora si credeva fosse il Lazio. Invece sarebbe la Puglia. E ciò cambierebbe radicalmente tutta la storia e ciò che abbiamo creduto finora.

Cosa vedere a Castro

La città di Castro, lungo la costa orientale della penisola salentina, oggi conta poco più di 2mila abitanti. Il Comune è formato dall’abitato principale, di origine medievale, collocato su un promontorio a 98 metri sul livello del mare, e dalla parte bassa, quella di Castro Marina, costruita attorno al porto.

Lo sviluppo di Castro come città turistica è iniziato negli Anni ’20 del Novecento quando sorsero i primi alberghi, pensioni e anche una sala da ballo. Fu poi durante il regime fascista che vennero tracciate le strade litoranee e inaugurato un nuovo porto, con piazze e giardini e belle abitazioni per le famiglie benestanti dell’epoca mentre, a partire dagli Anni ’60, con il maggiore benessere sociale si è assistito a un boom edilizio e allo sviluppo del turismo che, ancora oggi, è la prima fonte economica per Castro.

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Il porto di Castro Marina in Puglia

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Viaggi nel Regno Unito, il calendario della revoca delle restrizioni

Possiamo definirlo come “il Paese più aperto d’Europa“. Parliamo del Regno Unito, che di giorno in giorno va verso la totale eliminazione delle limitazioni Covid e la ripresa di una vita normale. Il tutto, grazie principalmente al record in Europa per dose booster: oltre il 60% degli over 12 e oltre il 90%” degli ultrasessantenni. Scopriamo insieme il calendario della revoca delle restrizioni in Regno Unito.

Le regole di viaggio in vigore attualmente nel Regno Unito

Il premier Boris Johnson aveva annunciato l’abolizione di diverse restrizioni a partire dal 26 gennaio, grazie ai dati incoraggianti sul calo dei contagi registrati nel territorio. Tuttavia, il Paese ha deciso di anticipare, e le norme, semplificate, sono già in vigore attualmente. Prevedono lo stop al Green Pass locale, la non necessità di indossare la mascherina in diversi luoghi pubblici, e l’abolizione dell’obbligo di mostrare l’esito negativo di un tampone pre-partenza per i viaggiatori vaccinati diretti nel Regno Unito.

Tuttavia, per quanto riguarda gli arrivi dall’estero è ancora obbligatorio prenotare un tampone molecolare, o un rapido o un LFT, da svolgere nel Regno Unito entro il 2° giorno dopo l’arrivo (il cosiddetto “day 2 test“) da una lista di centri medici autorizzati. Fondamentale, inoltre, compilare un passenger locator form (indicandovi gli estremi della prenotazione del tampone “day 2 test” e dichiarando di non aver transitato in un Paese ad alto rischio – qui la lista – nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Paese), e di aver completato un ciclo di vaccinazione contro il Coronavirus. È obbligatorio, inoltre, viaggiare con un’attestazione vaccinale (il nostro Super Green Pass, per intenderci) da esibire, su richiesta, alla frontiera.

Diverse le regole per i viaggiatori non vaccinati o che abbiano transitato in Paesi individuati come ad alto rischio nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito. In entrambi i casi, il governo britannico richiede di presentare il risultato negativo di un tampone Covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza; compilare il formulario online “travel locator form” nei due giorni antecedenti il viaggio; osservare un isolamento cautelare di durata ordinaria di 10 giorni (con modalità specifiche a seconda dei Paesi visitati prima dell’arrivo nel Regno Unito), e sottoporsi a tamponi di controllo in occasione del 2° e dell’8° giorno dopo l’arrivo nel Paese.

Le regole a partire dall’11 febbraio

Ma a partire dall’11 febbraio il Regno Unito “ammorbidirà” ancora di più le sue regole di viaggio. Da quel giorno, infatti, non ci sarà più alcun più obbligo di test anti-Covid per chi si dirige verso il Paese, ma a patto che tale turista sia pienamente vaccinato.

Ad annunciarlo in Parlamento è stato il ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, dopo le anticipazioni date dal premier Boris Johnson. Una decisone importantissima e che accelera ancora di più il cammino verso la revoca delle misure restrittive da parte del governo Tory sullo sfondo di una curva di contagi e ricoveri in ospedale in calo da un paio di settimane, dopo l’ondata causata dalla temuta variante Omicron.

Un cambiamento particolarmente atteso dall’industria del turismo e dalle compagnie aeree, dopo molti mesi segnati dal vincolo del tampone negativo. Il Regno Unito, che aveva già alleggerito la prescrizione a inizio anno con l’abolizione del doppio test molecolare imposto ai viaggiatori e la sua sostituzione con un semplice test antigenico entro il secondo giorno dopo l’arrivo, dall’11 febbraio cancellerà anche quest’ultimo. Rimarrebbe solo in vigore la necessità di compilare il formulario digitale (che trovate sopra) introdotto fin dall’inizio della pandemia per verificare dati e status dei passeggeri rispetto all’infezione.

Invariate, invece, dovrebbero rimanere le regole di viaggio per i turisti non vaccinati, mentre da marzo potrebbe essere sospeso l’auto-isolamento per i positivi al Covid. “Tratteremo il Coronavirus come un’influenza“, ha dichiarato Johnson.

Tutti i documenti che servono per viaggiare nel Regno Unito

Non solo regole relative al contenimento del Covid-19. Dall’1 ottobre 2021, infatti, per entrare nel Regno Unito dall’Italia per turismo è necessario l’utilizzo di un valido passaporto. Una misura entrata in vigore con l’avvento della Brexit a gennaio 2021, giorno in cui il Paese è uscito formalmente dall’Unione europea.

Esistono ovviamente delle eccezioni, come per esempio per chi ha ottenuto la residenza nel Regno Unito, e in pochi altri casi particolari. Passaporto necessario anche per i bambini e i ragazzi che andranno sull’isola in vacanza studio. Per permanenze fino a un massimo di 6 mesi non è obbligatorio avere anche il visto, almeno probabilmente fino al 2025.

Infine, è bene anche sapere che nel Regno Unito non ha più validità la tessera sanitaria. Per questo il governo britannico, prima della partenza, consiglia di acquistare polizze d’assicurazione di viaggio che includano anche emergenze mediche. Si può invece continuare a usare la patente di guida, purché si dimostri di essere assicurati.

Cosa fare al rientro in Italia

Fermo restando che per rientrare in Italia dal Regno Unito è obbligatoria l’esibizione del passaporto, fino al 31 gennaio 2022 è necessario seguire anche le seguenti regole:

  • compilare il Passenger Locator Form – Modulo di localizzazione digitale – prima dell’ingresso nel territorio nazionale;
  • sottoporsi a tampone molecolare effettuato nelle 48 ore prima del viaggio di ritorno in Italia e il cui risultato sia negativo, oppure condurre un test antigenico nelle 24 ore precedenti l’ingresso nel territorio nazionale, da presentare contestualmente al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli;
  • presentare la Certificazione verde COVID-19, o certificato equivalente, che attesti il completamento del ciclo vaccinale.

Diverse, invece, le regole d’ingresso in Italia per quanto riguarda i non vaccinati. In questi casi, infatti, oltre al tampone pre-partenza è obbligatorio un isolamento fiduciario di 5 giorni, la compilazione del Passenger Locator Form, il raggiungimento della propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato, e sottoporsi al termine dell’isolamento fiduciario di 5 giorni a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

È bene sottolineare, infine, che la scadenza della normativa attualmente in vigore è prevista per il 31 gennaio di quest’anno. Questo vuol dire che, molto probabilmente, le regole di ingresso in Italia cambieranno molto presto e, in base alla indiscrezioni, verranno notevolmente alleggerite (per un approfondimento potete cliccare qui).

Per questo motivo, vi invitiamo a continuare a seguire i nostri aggiornamenti quotidiani in tema viaggi, ma anche a verificare eventuali cambiamenti nei siti istituzionali del Regno Unito e nella pagina dedicata al Paese nel sito del Ministero degli Affari Esteri ViaggiareSicuri.

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Una veduta del Lake District