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Vaggiare in base al cambio: le mete più vantaggiose

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie e del Capodanno 2025, cresce l’interesse degli italiani per le destinazioni extra-UE, in particolare quelle che offrono esperienze uniche e un vantaggio economico derivante dalle fluttuazioni dei tassi di cambio. Secondo un sondaggio di YouGov, ben il 35% degli italiani che pianificano un viaggio durante le feste si orienta verso mete fuori dall’Europa, a conferma di una crescente voglia di esplorare il mondo. Ma quali sono le destinazioni più ambite e come i tassi di cambio influiscono sulle scelte di viaggio?

Secondo l’analisi condotta da Ebury, un’azienda fintech che si occupa di pagamenti internazionali e soluzioni di cambio, molte delle destinazioni più richieste per il Natale 2024 e Capodanno 2025 sono lontane e offrono vantaggi economici legati al tasso di cambio. Anche l’analisi di Bluvacanze, parte del gruppo MSC, evidenzia un aumento delle prenotazioni del 50% rispetto allo scorso anno, con una chiara preferenza per viaggi a lungo raggio. A ciò si aggiunge una maggiore disponibilità a investire in esperienze di lusso: il 34% dei viaggiatori è disposto a spendere di più per volare in classi premium.

Anche se il costo del volo (62%) e dell’alloggio (58%) sono fattori determinanti nelle scelte, la volontà di vivere esperienze di alta qualità spinge molti italiani verso destinazioni lontane, con un occhio attento al budget e alle opportunità offerte dai tassi di cambio.

Messico

Per chi sceglie di volare in Messico, il vantaggio economico è particolarmente interessante, con un +7,5% di potere d’acquisto rispetto al 2023, e un +9% rispetto all’Italia. Questo miglioramento del tasso di cambio rende il Messico una meta ideale per chi desidera esplorare le sue meraviglie storiche, come Chichén Itzá, e godere delle incantevoli spiagge della Riviera Maya senza dover spendere troppo. L’ottimo tasso di cambio consente anche di approfittare di esperienze uniche, come l’esplorazione di antiche piramidi o il relax nelle acque cristalline, con un maggiore potere d’acquisto per i turisti italiani.

Sudafrica

In Sudafrica, nonostante una perdita del 9,1% di potere d’acquisto rispetto al 2023, il paese offre ancora un ottimo rapporto qualità-prezzo, soprattutto per chi cerca esperienze uniche come i safari nei parchi naturali o una visita alle famose città come Cape Town. Il costo della vita relativamente basso permette di godere di esperienze di alta qualità senza svuotare il portafoglio, rendendo il Sudafrica una destinazione affascinante, ideale per chi desidera un’avventura immersiva nella natura e nella cultura locale.

 

Sudafrica

Fonte: 123RF

Panorama di Cape Town di sera

Marocco

Anche in Marocco, nonostante il -4,7% di potere d’acquisto, l’euro continua a mantenere una posizione favorevole. Il paese offre un costo della vita contenuto e una cultura affascinante che attrae milioni di turisti ogni anno. Le visite ai souks di Marrakech, le escursioni nel deserto del Sahara e le meraviglie architettoniche come la Medina di Fes sono accessibili anche grazie a un cambio vantaggioso. Il Marocco resta così una meta ideale per chi cerca un mix di avventura, tradizione e comfort a un costo contenuto.

 

Corte interna di Palazzo El Bahia a Marrakech

Fonte: iStock

Il sontuoso Palazzo El Bahia a Marrakech, Marocco

Giappone

Se il Giappone è una delle destinazioni più popolari tra i viaggiatori italiani, quest’anno il tasso di cambio non gioca a favore dei turisti: il potere d’acquisto dell’euro è diminuito del 3% rispetto allo scorso anno. Nonostante ciò, il Paese del Sol Levante continua a essere una delle mete più ricercate, grazie alla sua cultura millenaria, ai templi affascinanti e alle metropoli vivaci come Tokyo e Kyoto. Anche se la spesa per un viaggio in Giappone risulta più alta rispetto ad altre destinazioni asiatiche, le esperienze uniche che offre giustificano il costo aggiuntivo.

Tokyo, Giappone

Fonte: iStock

Il Tempio Asakusa a Tokyo, Giappone

Thailandia, Cambogia e Malesia 

Le destinazioni asiatiche come Thailandia, Cambogia e Malesia restano molto richieste, ma quest’anno il tasso di cambio è meno favorevole per i turisti italiani. In particolare, la Thailandia ha visto una riduzione del 5,7% del potere d’acquisto rispetto al 2023, mentre la Cambogia e la Malesia segnano una perdita rispettivamente del 5,6% e del 9,2%. Nonostante ciò, queste mete continuano ad attrarre grazie alla loro natura mozzafiato, ai mercati locali vivaci e alle esperienze autentiche che offrono a chi cerca avventure uniche in Asia, anche se con un budget un po’ più alto rispetto al passato.

Anche se alcuni paesi, come gli Stati Uniti e l’Oceania, non offrono tassi di cambio particolarmente favorevoli, le Maldive e i Caraibi continuano invece a essere destinazioni da sogno per chi cerca un relax totale.

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Sogni un viaggio sul Treno delle Meraviglie? Ora costa la metà

Se avete sempre desiderato fare un viaggio panoramico sul famoso Treno delle Meraviglie, c’è una novità che renderà il sogno ancora più accessibile. A partire da oggi e fino al 14 giugno, il costo del biglietto per il tragitto Cuneo-Ventimiglia sulla storica linea ferroviaria che collega l’Italia alla Francia sarà dimezzato.

Un’ottima opportunità per scoprire uno dei percorsi più affascinanti e spettacolari d’Europa, che passa tra montagne, boschi e gallerie, offrendo panorami mozzafiato sul paesaggio alpino. Grazie a un nuovo accordo tra le istituzioni italiane e francesi, i viaggiatori potranno godere di una riduzione fino al 50% dei costi per i biglietti, con un miglioramento anche nelle frequenze dei treni.

Un viaggio tra Italia e Francia, con il Treno delle Meraviglie

La Cuneo-Ventimiglia è una delle linee ferroviarie più suggestive d’Italia, non solo per i paesaggi mozzafiato che offre, ma anche per la sua storia che affonda le radici nel periodo sabaudo. Fu costruita quando i Savoia governavano il Piemonte e Nizza era un importante porto commerciale. Oggi, il percorso ferroviario è un vero e proprio trionfo della natura, che attraversa la Valle del Roya, passando in territorio francese, e collegando piccoli borghi tra Italia e Francia. Il viaggio da Cuneo a Ventimiglia è particolarmente affascinante, con il treno che offre un’esperienza unica, passando tra luoghi impervi, gallerie e verdi boschi.

Da Cuneo, il Treno delle Meraviglie prosegue verso Ventimiglia, ma non finisce qui: il viaggio può proseguire fino a Limone Piemonte, per poi deviare in territorio francese, con fermate a Tende, Saorge e Sospel. Questi borghi, che un tempo facevano parte dell’Antica Via del Sale, sono oggi ancora testimoni di tradizioni e paesaggi unici. Con la nuova tariffa ridotta, il costo del viaggio da Cuneo a Breil sarà di soli 7,70 euro, un’opportunità imperdibile per chi desidera scoprire questi luoghi suggestivi.

Il ribasso storico che fa bene al turismo

La riduzione del costo dei biglietti per la Cuneo-Ventimiglia è una notizia che entusiasma sia i residenti che i turisti, poiché la tratta, pur essendo molto panoramica e ricca di potenzialità turistiche, ha sempre avuto una domanda limitata. Il taglio dei prezzi si inserisce nel contesto del nuovo orario internazionale invernale e riguarda tutte le stazioni francesi della Val Roya, come Vievola, Tende, La Brigue, Saint Dalmas de Tende, Fontan-Saorge e Breil. Questo cambio, reso possibile grazie al lavoro congiunto tra l’Osservatorio Ferrovia del Tenda, RFI, Trenitalia e l’Agenzia della Mobilità Piemontese, si riflette in un abbassamento fino al 50% dei costi per tutti i viaggiatori, anche per le comitive e gli abbonamenti.

Inoltre, è stato migliorato anche il servizio: il treno delle 16:20 da Ventimiglia a Cuneo, una delle corse più attese dai viaggiatori, sarà ora operativo tutti i giorni della settimana, anziché solo nei weekend e durante le festività. Questa nuova frequenza risponde a una crescente domanda di mobilità tra le due città e offre più opportunità per chi desidera godere di questo incredibile viaggio senza doversi preoccupare degli orari limitati.

Tuttavia, bisogna ricordare che i lavori sulla linea Breil-Nizza continueranno fino al 2025, causando alcune modifiche temporanee al servizio. Per ora, il servizio diretto via Sospel non è disponibile, ma è garantito un autobus sostitutivo da Breil.

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Cosa fare ai Piani di Bobbio in ogni stagione

A poca distanza da Milano, tra la provincia di Lecco e quella di Bergamo, si trova un luogo adatto per essere vissuto in ogni stagione: stiamo parlando dei Piani di Bobbio, un comprensorio sciistico molto amato dove godere al meglio la natura, la buona cucina e, naturalmente, gli sport all’aria aperta.

I suoi paesaggi sono frequentati d’inverno, grazie alla presenza di piste ideali per ogni livello di preparazione, dalle più semplici per bambini e principianti alle piste nere dell’Oscellera e di Valtorta, ma anche d’estate per chi ricerca una fuga rigenerante dalla città. In più possono essere raggiunti facilmente anche con la cabinovia dal bellissimo villaggio di Barzio, per vivere un’emozionante avventura ancor prima di arrivare ai Piani di Bobbio, la vostra meta finale.

In questo articolo vi consigliamo tutte le attività da fare in ogni stagione e non solo per godervi questo angolo incantato della Lombardia.

Cosa fare ai Piani di Bobbio in inverno

I Piani di Bobbio offrono ben 36 chilometri di piste da sci per ogni livello di esperienza, accessibili grazie ai 12 impianti di risalita tra funivie, seggiovie e skilift. Questo è il luogo ideale per insegnare ai più piccoli a sciare, grazie anche alla presenza di apposite piste baby e azzurre, oltre che di scuole con istruttori esperti e certificati. Non mancano, però, anche le piste nere per soddisfare le esigenze degli sciatori più esperti, come la pista Orscellera, con una vista che spazia fino a Milano, oppure la discesa del Tre Signori al cospetto dell’omonimo pizzo.

Chi ama lo sci di fondo, invece, deve assolutamente recarsi alla pista Rododendro, che ha ospitato anche i campionati italiani Master e quelli assoluti. I Piani di Bobbio sono in grado di accontentare anche chi pratica lo sci alpinismo, offrendo diversi percorsi di durata e difficoltà variabile. Si parte da quelli più semplici che durano un paio d’ore, fino ad arrivare al percorso di Aralata, che richiede ben 10 ore di salita, per cui spesso è frazionato in due giorni. E per chi vuole sperimentare emozioni nuove sulle piste, Piani di Bobbio offre la possibilità di provare il Telemark, ovvero lo sci a tallone libero, mentre i freestyler possono usufruire dei 1500 metri di area dove esibirsi nelle loro performance.

Per chi non è amante dello sci, ma non vuole rinunciare a un po’ di movimento sulla neve, la ciaspolata è l’attività migliore da praticare. Ai Piani di Bobbio si pensa anche ai meno esperti che qui possono noleggiare tutta l’attrezzatura necessaria e scegliere il percorso che conduce all’ex Albergo Pequeno, un hotel degli anni ’60 ormai dismesso. Si tratta di un itinerario prevalentemente pianeggiante, con soli 130 metri di dislivello, l’ideale per far provare ai bambini o a chi è alle prime armi questa bellissima attività. I più esperti, invece, possono optare per il percorso dei rifugi di Artavaggio con una pendenza di oltre 300 metri.

Cosa fare ai Piani di Bobbio in estate

I Piani di Bobbio sono perfetti anche durante la stagione estiva grazie ai tanti sentieri escursionistici presenti. Adatto a tutti è il percorso ad anello attraverso l’anfiteatro del Gruppo dei Campelli e del Corno Grande nel Vallone dei Megoffi, mentre più impegnativa è l’escursione panoramica attorno al Gruppo dei Campelli. Qui godrete di una vista unica delle Prealpi lecchesi con le Grigne e le Orobie bergamasche.

I Piani di Bobbio sono famosi anche per i tanti rifugi, raggiungibili con escursioni adatte a tutti, anche a chi viaggia con bambini. Chi è alla ricerca di un piatto tipico deve assolutamente fare tappa al Rifugio Lecco, dove potrà degustare la migliore polenta. Per chi invece cerca qualcosa di più raffinato, vi consigliamo di fermarvi al Rifugio di Ratti-Cassin. Potrete approfittare anche del centro benessere per farvi coccolare dopo tutte le attività svolte. Molto accoglienti sono anche il Rifugio Stella e quello Campelli Barzio, che offrono un bellissimo esempio dell’ospitalità tipica dei Piani di Bobbio.

Durante l’estate potete fare tappa anche al suggestivo villaggio di Barzio, una meta molto amata dai turisti che scelgono la Valsassina. Questo luogo è ideale per rilassarsi tra strade caratteristiche e per poter osservare dall’alto tutta la valle.

Piani Bobbio estate

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Piani di Bobbio durante l’estate

Dove si trovano i Piani di Bobbio

I Piani di Bobbio si trovano in Valsassina, in provincia di Lecco, a 1662 metri di altezza e a 75 chilometri di distanza da Milano. È proprio grazie alla vicinanza con il capoluogo lombardo che rappresentano una meta particolarmente amata in ogni stagione. Una volta arrivati, lasciate l’auto nell’ampio parcheggio a pagamento (5 euro per il giornaliero) situato presso la funivia o nei parcheggi appositi presenti nella cittadina di Barzio. Da qui salite sulla funivia o percorrete un’escursione di un paio d’ore a piedi per raggiunger i Piani di Bobbio.

Cosa fare ai Piani di Bobbio fuori stagione

Fuori stagione potete scoprire i Piani di Bobbio intraprendendo delle escursioni semplici, adatte anche ai bambini, e approfittarne per fermarvi in un rifugio e provare le migliori specialità tipiche del territorio. Tra queste vi consigliamo la polenta taragna, una particolare polenta di grano saraceno alla quale viene unito il taleggio, formaggio tipico della zona, e gli scapinasc, ravioli di carne rossa e carne bianca. Se amate i dolci, invece, provate i sassetti della Valsassina, ossia biscotti croccanti con mandorle prodotti in tutta la valle.

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A Venezia c’è una nuova isola e si chiama Bacàn

Venezia, la città dell’acqua per antonomasia, è famosa in tutto il mondo per il suo patrimonio culturale e la sua straordinaria bellezza. Tuttavia, dietro le sue architetture rinascimentali e le celebri gondole, la città è anche custode di angoli poco conosciuti, dove la natura e il paesaggio lagunare giocano un ruolo fondamentale. Tra questi luoghi misteriosi c’è l’isola del Bacàn, un piccolo lembo di terra che ha attirato l’attenzione negli ultimi anni grazie a un fenomeno curioso: l’effetto del sistema Mose.

Questo innovativo progetto di protezione contro l’acqua alta sembra aver cambiato per sempre le sorti di un’isola che, un tempo, riemergeva solo in estate, sparendo invece durante l’inverno.

Bacàn, la rinascita dell’isola lagunare

L’isola del Bacàn si trova tra l’isola di Sant’Erasmo e il porto del Lido, nel cuore della laguna di Venezia. Fino a poco tempo fa, quest’isola era una sorta di “fantasma” naturale, riemergendo solo durante i mesi estivi, quando il livello del mare si abbassava grazie alle maree. In inverno, con l’aumento delle acque, il Bacàn spariva sotto la superficie del mare. Tuttavia, negli ultimi anni, il paesaggio lagunare è cambiato grazie all’introduzione del sistema Mose, il progetto di dighe mobili creato per proteggere Venezia dall’acqua alta.

Con il Mose in funzione, il Bacàn ha subito una vera e propria “trasformazione”. Ora, non solo rimane visibile durante tutto l’anno, ma sembra anche crescere progressivamente, trasformandosi in un’isola stabile e permanente. Il Bacàn, che in passato era un semplice scanno di sabbia, si è consolidato, diventando una vera e propria isola che oggi misura 260 metri di lunghezza e 10 di larghezza.

Perché il Mose ha reso permanente l’isola di Bacàn

Il Mose, il sistema di barriere mobili che si attiva quando la marea nella laguna supera i 110 cm, ha cambiato le dinamiche naturali della laguna di Venezia. Grazie a questo sistema, le maree vengono “controllate” e stabilizzate, riducendo l’impatto delle onde e delle mareggiate, che in passato avrebbero spostato i sedimenti e provocato l’erosione delle isole più piccole. Giovanni Cecconi, ingegnere e direttore dell’area di controllo del Mose, ha spiegato che il sistema, piuttosto che distruggere il Bacàn, lo ha protetto: “il Mose ha fatto sì che il Bacàn diventasse un’isola stabile e in crescita. Ora cattura i depositi organici e le sabbie, formando una vegetazione che prima non c’era.”

A partire dal 2020, l’isola ha visto un costante accrescimento e, secondo Cecconi, il Bacàn è ora una “zona di deposizione” che continua a crescere, proteggendo al contempo la laguna da onde e mareggiate. In questo modo, l’isola non solo rimane emersa durante tutto l’anno, ma sta anche diventando un piccolo ecosistema, popolato da vegetazione e fauna.

Il fenomeno ha sorpreso anche i tecnici che gestiscono il sistema Mose, i quali non si aspettavano che il Bacàn diventasse una presenza stabile e permanente nella laguna. In un certo senso, il Mose, pur essendo progettato per fermare le acque alte, ha avuto un effetto del tutto inaspettato: l’ha protetto e preservato, trasformandolo in un’isola che ormai rappresenta una parte stabile e visibile della laguna veneta.

In un futuro prossimo, l’isola del Bacàn potrebbe diventare una destinazione più frequentata, non solo per i veneziani, ma anche per i turisti alla ricerca di angoli nascosti e autentici, lontano dalle folle. Nonostante ciò, il Bacàn conserva ancora il suo fascino selvaggio e poco conosciuto, confermandosi come un angolo di natura che sfida le maree e il tempo.

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Dove andare per la Befana: le migliori mete in Europa

Chi non è andato in vacanza durante le feste natalizie, o desidera prolungarle prima di iniziare ufficialmente l’anno nuovo con il giusto slancio, può sempre approfittare del ponte della Befana che nel 2025 cade di lunedì. Ma dove andare? In Europa sono tante le mete tra cui scegliere, soprattutto quelle dove vengono organizzati eventi particolari e originali.

Questi possono essere collegati alla ricorrenza cristiana legata alla figura dei Re Magi che, seguendo la stella cometa, si recano da Gesù per consegnare oro, incenso e mirra. L’Epifania può essere collegata anche alla figura di una vecchietta che di notte, in sella alla sua scopa, passa sui tetti delle case e, calandosi dai camini, riempie le calze lasciate appese dai bambini di dolcetti, caramelle, giocattoli e carbone.

Scopriamo insieme quali sono le mete europee ideali dove organizzano i festeggiamenti più interessanti!

Islanda, tra falò e 13 Babbo Natale

Il 6 gennaio in Islanda terminano ufficialmente le festività natalizie in quello che viene chiamato in islandese “Þrettándinn”, ossia “il tredicesimo giorno di Natale”. Questo è l’ultimo giorno di una tradizione che ha visto arrivare dall’11 al 25 dicembre ben 13 Babbo Natale e che, dal 25 dicembre al 6 gennaio, li vede andare via uno dopo l’altro. Il 6 gennaio è il turno dell’ultimo degli Jólasveinar e, per l’occasione, gli islandesi accendono dei falò in diverse località intorno a Reykjavik e nelle campagne, oltre che organizzare spettacoli con i fuochi d’artificio. Se volete volare in Islanda in questi giorni, il prezzo medio per volo+hotel oscilla tra i 500 euro e i 700 euro in base alle vostre esigenze.

Epifania tra le tradizioni della Bulgaria

L’Epifania in Bulgaria si festeggia rispettando un’antica tradizione: migliaia di giovani uomini si tuffano nei fiumi e nei laghi di tutto il Paese per recuperare crocifissi, in un antico rituale che viene organizzato ogni 6 gennaio.
Secondo questa credenza, dopo che un crocifisso viene gettato in acqua, la persona che lo recupera sarà liberata dagli spiriti maligni e vivrà in salute per tutto l’anno. Dopo aver trovato il crocifisso, inoltre, un sacerdote cosparge i credenti con l’acqua usando un mazzetto di basilico.

La celebrazione dell’Epifania, o Apparizione di Cristo, come la chiamano i bulgari, inizia a Sofia con una cerimonia di benedizione dell’acqua. Se visitate la capitale durante il ponte della Befana, ricordatevi di questo evento per assistere alla tradizione: il volo+hotel con destinazione Sofia costa in media 500 euro.

Sofia Epifania

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Sofia, capitale europea dove trascorrere l’Epifania

A caccia di dolci in Francia

Ogni occasione è quella giusta per fare un viaggio in Francia, ma durante il periodo dell’Epifania l’esperienza potrebbe essere ancora più deliziosa. Qui, il 6 gennaio, si mangia un dolce particolare chiamato Galette des Rois (la torta dei re), dalle origini antiche e legato a una tradizione ben precisa da rispettare. Durante il mese di gennaio, quasi tutte le pasticcerie francesi mettono in mostra le loro Galette des Rois, preparate seguendo la ricetta classica o in varianti più originali. L’importante, però, non è la torta in sé, ma quello che custodisce al suo interno.

La tradizione vuole che la galette contenga una fève, un fagiolo secco, sebbene oggi sia stato sostituito con delle figure: chiunque trovi il personaggio o il fagiolo, viene incoronato re o regina per un giorno. Se capitate a Parigi e passate davanti a una pasticceria (come siamo sicuri succederà) date un’occhiata alle vetrine per vederle esposte. Il prezzo del volo+hotel si aggira intorno ai 500 euro.

Dolce francese epifania

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Galette des rois, il dolce francese dell’Epifania

La nuotata dei Re Magi a Praga

Praga, la capitale della Repubblica Ceca, conosciuta anche, in modo piuttosto romantico, come la Città dalle Cento Torri, ha qualcosa da offrire ai viaggiatori durante tutto l’anno. Nel periodo che precede il Natale, la città è invasa da scintillanti mercatini festivi e, in quello successivo, conclude le feste celebrando l’Epifania in un modo particolarmente unico. Ogni 6 gennaio sfilano tra le strade i Re Magi che, dopo aver partecipato alla funzione nella chiesa di S. Tommaso, riprendono la sfilata, seguiti da tantissime persone, verso il fiume Moldava.

Infine, i tre uomini vestiti come i Re Magi si tuffano nelle gelide acque del fiume per nuotare fino all’altra sponda insieme agli altri temerari che non temono le temperature sotto lo zero! Se volete raggiungere Praga per il ponte della Befana, il costo del volo+hotel si aggira intorno ai 400 euro.

Festeggiamenti alle Canarie

Non solo destinazioni al freddo, anche alcune mete con temperature più miti festeggiano l’Epifania in grande stile, come le Isole Canarie. Il Giorno dei Re Magi, o Día de los Reyes, è una delle celebrazioni più amate grazie agli eventi organizzati, come le parate, soprattutto nelle isole maggiori come Tenerife e Gran Canaria.

A Tenerife, le celebrazioni vengono organizzate il 5 gennaio con la Cabalgata de Reyes, o la Parata dei Re Magi: la colorata processione si snoda per le strade della città, accompagnata da ballerini, musicisti e artisti. Nel mentre i Re distribuiscono caramelle ai bambini, dando vita a un’atmosfera festosa molto attesa ogni anno. Anche a Las Palmas i festeggiamenti sono il 5 gennaio: qui i Re Magi, dopo essere arrivati in barca al Porto di Santa Catalina, cominciano la parata con carri allegorici, musica e tanti artisti di strada. Il volo+hotel in questo periodo costa intorno ai 600 euro.

Epifania Tenerife

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Parata dei Re Magi a Tenerife
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Vacanze di Natale: gli italiani spendono il +4% per i viaggi

L’incertezza economica e l’aumento dei costi in tanti settori hanno costretto gli italiani a rivedere le proprie abitudini di consumo, soprattutto sotto il periodo delle feste. Se da una parte la riduzione del budget ha interessato in particolare l’acquisto dei regali di Natale, con il 36% degli italiani che prevede di spendere meno, dall’altra è emerso un dato interessante: si può rinunciare a tante cose, ma non a viaggiare.

I viaggi restano una priorità, qualsiasi sia il loro costo. Secondo due diversi studi, realizzati uno da Unimpresa e l’altro da Bain & Company Italia, il settore turistico è quello che registra una crescita più marcata (+4%), con più di due italiani su cinque che hanno pianificato una vacanza per Natale o Capodanno.

Il settore turistico è quello in maggiore crescita

Secondo l’indagine eseguita dal centro studi di Unimpresa, su un campione rappresentativo di 4.500 famiglie presenti su tutte le sedi territoriali dell’associazione sparse per l’Italia, il settore turistico è risultato quello in maggior ripresa. Seppur il contesto economico del nostro Paese sia ancora condizionato dall’inflazione, le persone vogliono viaggiare e continuano a farlo generando un aumento della spesa pari al +4% rispetto al 2023.

Per entrare nel dettaglio dell’analisi, il 30% degli italiani prevede di partire per festeggiare il Natale con una spesa media di 550 euro per nucleo familiare, contro i 530 euro dell’anno precedente. La maggior parte delle persone (+6%) ha deciso di stare in Italia, raggiungendo soprattutto città d’arte, location perfette per vivere le atmosfere dei mercatini, e località montane, ideali per chi ama il turismo attivo. Il +8% spende per esperienze di prossimità, come soggiorni in agriturismo e località termali.

Per quanto riguarda la durata delle vacanze verso altre città europee, infine, il +3% preferisce fare viaggi brevi, una scelta legata anche alle offerte dei voli low-cost. E gli italiani che non viaggiano? Il 70% spenderà il proprio budget per attività locali, come cene fuori e visite ai mercatini.

Più di due italiani su cinque in viaggio per le feste: le mete

Anche secondo l’analisi eseguita da Bain & Company Italia, che ha pubblicato la nuova edizione dell’Italy Holiday Shopping Outlook realizzata in collaborazione con Toluna, il budget degli italiani è in crescita per le vacanze. La ricerca, che ha coinvolto oltre 1.000 consumatori, ha evidenziato una spesa in calo per i regali, ma in aumento per i viaggi, in particolare verso destinazioni estere in grado di bilanciare tradizione e nuove esperienze.

Nel dettaglio, il 28% andrà all’estero: in Europa (66%), seguita da Nord America (13%) e Africa (12%). Le città d’arte (46%) sono la destinazione preferita, soprattutto perché facilmente raggiungibili dai principali aeroporti italiani e ben collegate con voli low-cost. Le città sono seguite dalle località di montagna (40%) e di mare (17%) per chi preferisce trascorrere le vacanze al caldo.

Secondo i risultati ottenuti dall’analisi, anche la spesa media per le vacanze natalizie è in crescita, pari a 597 euro con un aumento del 10% rispetto allo scorso anno. La maggior parte del budget è destinata all’alloggio (55%), seguito da ristoranti (45%) e divertimenti (36%). Gli italiani preferiscono soggiornare in case in affitto o B&B (41%), superando per la prima volta gli hotel (38%), seguiti da case di proprietà o di amici/parenti e agriturismi (18%).

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Sei foreste celebri che hanno ispirato gli scrittori di libri indimenticabili

Ci sono luoghi del mondo che hanno un fascino speciale, tanto da ispirare le menti più creative: luoghi di pace e bellezza, in cui tutto appare così meraviglioso e fantastico da meritare un posto d’onore nelle opere più fantasiose. Ma anche posti che regalano l’ispirazione per avventure incredibili, per eventi che sono destinati a rimanere impressi nella storia della letteratura.

Accade, ad esempio, con le foreste, quelle che hanno ispirato scrittori e poeti, che magari le hanno inserite in libri e poesie. Grazie alla loro creatività questi posti hanno preso vita nelle pagine, magari come intricati e suggestivi boschi con una fitta vegetazione e alberi maestosi, che hanno stimolato la fantasia diventando scenario fantastico di eventi incredibili.

Ce ne sono diverse, che appaiono talmente magiche alla sola vista, da essere state immortalate per sempre nelle pagine di libri indimenticabili. Scenografie di storie fantastiche, oppure veritiere, di amori e dolori, di vita, coraggio e avventure. Le foreste più belle e affascinanti che hanno ispirato gli scrittori famosi e che vale la pena visitare almeno una volta nella vita.

Nella Foresta di Ashdown con Winnie the Pooh, Regno Unito

Fantastica, misteriosa e incanta: è la Foresta di Ashdown che si trova nel Regno Unito. Più precisamente nell’East Sussex, dove si estende su 2630 ettari. Pini, betulle e querce sono alcune delle piante che si possono trovare in questo luogo che è stato d’ispirazione per creare l’ambientazione perfetta per il Bosco dei 100 acri dove prendono vita le storie e le avventure di Winnie the Pooh. Il suo ideatore, infatti, era A.A. Milne che viveva vicino alla foresta e prendeva spunto dalle esplorazioni che faceva insieme al figlio Christopher Robin.

E vale la pena esplorarla alla ricerca di quegli scorci che hanno fatto da sfondo a storie che hanno saputo incantare grandi e piccini di tutto il mondo.

La foresta di Ashdown di Winnie the Pooh

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La foresta di Ashdown che fa da sfondo a Winnie the Pooh

Parco Nazionale del Monte Kenya, la natura che ha ispirato Dr. Seuss

Ci spostiamo in Africa, dove si trova il Parco Nazionale del Monte Kenya: un luogo di grande bellezza tanto che qui è stata istituita un’area naturale protetta, mentre questa zona è diventata nel 1978 riserva della biosfera Unesco e nel 1997 patrimonio dell’umanità Unesco. E pare proprio che siano stati questi scorci a essere fonte d’ispirazione di The Lorax, romanzo di Dr. Seuss (pseudonimo di Theodor Geisel) pubblicato nel 1971. Nello specifico l’autore si sarebbe trattenuto per una vacanza presso il Fairmont Mount Kenya Safari Club. Non è mai stata confermata la reale fonte d’ispirazione per il celebre libro, ma potrebbe essere nato proprio lì, nel cuore di quella natura straordinaria.

Parco Nazionale del Monte Kenya che ha ispirato Dr. Seuss

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Il Parco Nazionale del Monte Kenya che pare aver ispirato Dr. Seuss

Moseley Bog, alla scoperta del bosco meraviglioso che ispirato Tolkien

Siamo nella riserva naturale di Moseley Bog, il luogo in cui giocava da bambino JRR Tolkien e che ha ispirato la vecchia foresta dei suoi capolavori Lo Hobbit e Il signore degli anelli. Si estende per 12 ettari e si trova a Birmingham nel Regno Unito. Un luogo davvero fatato con vecchi alberi contorti, tantissime piante e numerosi animali. È questo il posto giusto in cui cercare l’ispirazione? Senza dubbio è affascinante vedere con i propri occhi gli scorci che hanno stimolato la fantasia di un gigante del genere epico high fantasy. E chissà che magari non sia da spunto anche per aspiranti autori.

Moseley Bog la foresta di Tolkien

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Moseley Bog: l’affascinante foresta di Tolkien

Forest of Dean, nella natura di Harry Potter e i doni della morte di J.K. Rowling

J.K. Rowling ha vissuto dai nove ai 18 anni in una casa vicino alla Forest of Dean: si tratta del Church Cottage a Tutshill, nel Gloucestershire. Di recente la celebre scrittrice ha acquistato quella abitazione che è tanto importante per lei. Infatti, i suoi ambienti non solo sono stati un’enorme fonte di ispirazione per la scrittrice, ma anche la natura intorno ha fatto da scenografia a momenti importanti della saga fantastica. È il vicino bosco, del resto, che gli amanti della saga di Harry Potter trovano nell’ultimo straordinario e avvincente libro della serie.

Forest of Dean scenario di Harry Potter

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Forest of Dean scenario dell’ultimo libro di Harry Potter

Walsingham Nature Reserve, nota anche come Tom Moore’s Jungle

Ci spostiamo alle Bermuda, presso le Walsingham Nature Reserve e Blu Hole Park, note anche come Tom Moore’s Jungle. Ma come mai questo nome? Perché questo paradiso, fatto di grotte, uno stagno di mangrovie e una natura lussureggiante e fitta, si dice essere stato il luogo in cui il poeta irlandese Thomas Moore si ritirava per carcare ispirazione nel periodo in cui ha vissuto lì. Si dice che scrivesse sotto un grande albero, andato poi distrutto.

Blu Hole Park ispirazione per Tom Moore

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Blu Hole Park, l’area delle Bermuda dove si dice scrivesse Tomas Moore

Kanha National Park e Pench Tiger Reserve per Il libro della giungla

In India ci sono diversi luoghi che si pensa abbiano ispirato la dilogia per ragazzi Il libro della giungla di Rudyard Kipling, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura. In realtà l’autore, inglese nato a Bombay, pare non essere mai stato in quella specifica area del Paese asiatico, ma si dice che abbia tratto comunque ispirazione dal Kanha National Park e dalla Pench Tiger Reserve. E visitarli regala la sensazione di entrare nella raccolta di storie che vede come protagonisti Mowgli, la tigre Shere Khan e l’orso Baloo. Qui ci si puà lasciare affascinare dalla natura rigogliosa e dagli animali feroci come la tigre, ma anche tantissime altre specie come uccelli, leopardi e scimmie. L’avventura ha inizio.

Kanha National Park: location di Il libro della giungla

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Kanha National Park: ha ispirato Il libro della giungla
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Dove andare a sciare Capodanno in Italia e in Europa

Capodanno alternativo ai concerti in piazza, ai cenoni e alle serate in discoteca? Se state cercando una destinazione perfetta per trascorrere il Capodanno sulla neve, l’Italia e l’Europa offrono una vasta scelta di località sciistiche ideali per tutti i gusti e livelli di abilità.

Dalle affascinanti Dolomiti italiane a rinomate stazioni sciistiche alpine, ogni angolo del continente è pronto a regalarti un’esperienza unica sulle piste. In Italia, Cortina d’Ampezzo, la Val di Fassa e Sestriere sono tra le mete più apprezzate per le festività, offrendo impianti moderni e panorami mozzafiato.

Se invece desiderate viaggiare oltre i confini italiani, località di fama mondiale come Chamonix in Francia, Zermatt in Svizzera e St. Anton in Austria vi aspettano con piste perfette per sciare a Capodanno. In queste destinazioni, potrete godere non solo di un’ottima neve e impianti d’avanguardia, ma anche di un’atmosfera festosa e accogliente, con opportunità di svago per tutti.

Scopriamo insieme dove sciare a Capodanno in Italia e in Europa e preparatevi a vivere un’avventura indimenticabile!

Dove sciare a Capodanno in Italia

L’Italia è una delle destinazioni più ambite per gli amanti dello sci durante le festività di Capodanno. Le località sciistiche italiane regalano paesaggi mozzafiato, impianti moderni e piste adatte a tutti i livelli di abilità. Ecco alcune delle migliori località dove sciare a Capodanno in Italia.

Cortina d’Ampezzo (Veneto)

Cortina d’Ampezzo, una delle località sciistiche più famose al mondo, si trova nel cuore delle Dolomiti, in Veneto. Il comprensorio sciistico offre circa 120 km di piste, che variano da quelle più facili per i principianti a quelle più impegnative per gli esperti. Cortina apre generalmente a inizio dicembre, ma l’apertura effettiva dipende dalle condizioni meteorologiche e dalle nevicate.

Raggiungere le piste da sci di Cortina d’Ampezzo è molto semplice grazie a un sistema di trasporti ben organizzato. I possessori dello skipass possono utilizzare gratuitamente gli ski bus, che collegano comodamente le diverse aree sciistiche. Chi viaggia in auto può facilmente arrivare percorrendo l’Autostrada A27, che termina a Pian di Vedoia, e poi proseguire lungo la Strada Statale 51 Alemagna, ricordandosi di equipaggiare il veicolo con pneumatici da neve o catene durante l’inverno. Inoltre, molti impianti di risalita sono ubicati direttamente in città, rendendo facile l’accesso alle piste.

Cortina d'Ampezzo, Veneto

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Gli impianti sciistici a Cortina d’Ampezzo

Per chi preferisce i mezzi pubblici, è possibile arrivare a Cortina in treno, scendendo alle stazioni di Calalzo di Cadore, Dobbiaco o San Candido, da dove si prosegue con navette o autobus verso la località. Un’altra opzione comoda è il Cortina Express, un servizio navetta che collega Cortina con Venezia, Treviso e altre città del Nord Italia.

Chi desidera frequentare la località più volte durante la stagione invernale ha la possibilità di acquistare uno Skipass stagionale, valido fino al 1° maggio 2025, che consente l’accesso a tutte le aree sciistiche della zona. I prezzi per lo Skipass stagionale sono: 305,00€ per i bambini nati dal 2017 al 2021, 630,00€ per i ragazzi nati dal 2007 al 2016, 1015,00€ per gli adulti e 945,00€ per i senior nati fino al 1959.

Per chi preferisce gli Skipass giornalieri o plurigiornalieri, i prezzi sono i seguenti: per i bambini (nati dal 2017 al 2021), il prezzo nei giorni feriali è di 42,00€ per un giorno, 83,00€ per 2 giorni e 225,00€ per 6 giorni. Per i ragazzi (nati dal 2007 al 2016), il costo giornaliero nei feriali è di 58,00€, 116,00€ per 2 giorni e 314,00€ per 6 giorni. Gli adultipagano 83,00€ per un giorno feriale, 165,00€ per 2 giorni e 449,00€ per 6 giorni, mentre i senior (nati fino al 1959) spendono 75,00€ per un giorno, 149,00€ per 2 giorni e 404,00€ per 6 giorni.

Val di Fassa (Trentino-Alto Adige)

La Val di Fassa è una destinazione ideale per gli amanti dello sci se si vuole trascorrere in montagna il Capodanno, con un’offerta variegata che soddisfa sia i principianti che gli sciatori esperti, ma anche le famiglie con bambini. Situata nel comprensorio Dolomiti Superski, il più grande d’Italia e uno dei principali in Europa, la zona offre ben 150 piste panoramiche e 77 impianti di risalita, per un totale di circa 200 km di piste. Grazie a un avanzato sistema di innevamento programmato, la neve è sempre di alta qualità, compatta e uniforme.

In Val di Fassa è possibile vivere esperienze uniche, come lo sci in notturna sulla pista Aloch dello Ski Stadium di Pozza, famosa per la sua difficoltà e per essere sede di competizioni internazionali. Imperdibile è anche la Sellaronda, uno degli skitour più spettacolari al mondo, che attraversa i quattro passi dolomitici intorno al massiccio del Sella. Per chi cerca una zona panoramica unica, l’area di Carezza offre piste adatte a tutti, immersa nel regno del Catinaccio e del Latemar, ideale per famiglie e principianti.

Per raggiungere la Val di Fassa, si può partire da Trento (circa un’ora e mezza in auto) oppure prendere un treno fino a Bolzano e proseguire con un autobus. Il costo di uno skipass giornaliero per il comprensorio Dolomiti Superski è di circa 66-73 euro, con diverse opzioni per acquisti a lungo termine o per famiglie.

Le aree sciistiche della Val di Fassa sono ben collegate tramite skibus, che offrono un comodo accesso a tutte le località della valle. Con lo skipass Dolomiti Superski, gli sciatori hanno la possibilità di esplorare anche i comprensori limitrofi e partecipare a famosi tour come il Giro della Grande Guerra. La stagione sciistica è prevista dal 7 dicembre 2024 al 30 marzo 2025.

Sestriere (Piemonte)

Sestriere in inverno è una vero e proprio punto di riferimento per gli amanti degli sport invernali, grazie a un paesaggio innevato che offre esperienze uniche nel cuore delle montagne. Famosa per ospitare eventi sportivi internazionali, tra cui tappe della Coppa del Mondo di Sci Alpino, è una delle località di punta del comprensorio sciistico Vialattea, uno dei più vasti e affascinanti d’Italia e d’Europa. Con oltre 80 km di piste, Sestriere offre tracciati adatti a sciatori di tutti i livelli: 12 piste nere, 24 piste blu e 30 piste rosse. Inoltre, il comprensorio è dotato di 19 impianti di risalita, che assicurano un accesso rapido e comodo a tutta la zona.

Per chi cerca adrenalina pura, Sestriere offre anche un servizio di Heliski, che permette di volare sopra vette mozzafiato e praticare escursioni su terreni incontaminati e estremi. Oltre allo sci, la località offre una vasta gamma di attività: dalle ciaspolate e passeggiate sui sentieri immersi nella neve, al pattinaggio su ghiaccio, fino alla possibilità di vivere l’emozione di una slitta trainata dai cani o di una motoslitta tra panorami innevati. In ogni angolo, la bellezza naturale della montagna rende ogni esperienza ancora più speciale, rendendo Sestriere una meta perfetta per una vacanza invernale a tutto tondo.

Sestriere è facilmente raggiungibile in auto da Torino (circa 1 ora e mezza di viaggio), ed è una delle stazioni sciistiche più frequentate in Italia, sia da sciatori esperti che principianti. Gli impianti di risalita sono moderni e ad alta capacità, e la località è anche famosa per l’elevato numero di piste per snowboarder e sciatori esperti.

La stagione sciistica inizia generalmente entro la fine di novembre, con aperture anticipate grazie alle buone condizioni di neve garantite dalle strutture tecnologiche di innevamento artificiale. Il costo dello skipass giornaliero per il comprensorio Via Lattea è tra i 40 e i 60 euro e sono disponibili pacchetti famiglia o sconti per più giorni.

Dove sciare a Capodanno in Europa

L’Europa è famosa per le sue stazioni sciistiche di alta qualità, che offrono paesaggi spettacolari e impianti moderni. Se volete trascorrere il Capodanno sulla neve all’estero, ecco alcune delle migliori destinazioni sciistiche in Europa con informazioni utili sugli impianti, come arrivarci e i costi.

Chamonix (Francia)

Chamonix, situata nella regione dell’Alta Savoia, è una delle stazioni sciistiche più iconiche in Francia, nota per la sua storia, la sua atmosfera vivace e le sue piste impegnative. Il comprensorio sciistico di Chamonix offre circa 170 km di piste, con difficoltà che vanno dalle più semplici per principianti alle più tecniche per sciatori esperti. L’area è famosa per le sue piste di alta montagna e le opportunità di freeride, soprattutto intorno al ghiacciaio dell’Aiguille du Midi.

La stagione sciistica di solito inizia a metà dicembre e la posizione di Chamonix, a circa un’ora di auto da Ginevra, la rende facilmente raggiungibile e ben collegata con altre località alpine.

Il costo di uno skipass giornaliero per adulto è di circa 60-70 euro, ma sono disponibili anche pacchetti per più giorni o per famiglie con sconti. Gli impianti di risalita sono moderni e ben collegati, con diverse funivie, seggiovie e teleski che permettono di esplorare l’intero comprensorio sciistico.

Chamonix, Francia

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Piste da sci e neve a Chamonix

Zermatt (Svizzera)

Zermatt è una delle località sciistiche più celebri al mondo, con oltre 360 km di piste da sci, distribuite su vari livelli per soddisfare sciatori di ogni abilità. Parte del comprensorio Matterhorn Glacier Paradise, le piste godono di panorami spettacolari grazie alla presenza imponente del Cervino, la montagna simbolo della località. Gli appassionati di snowboard e freeride possono divertirsi su numerosi percorsi fuori pista, mentre gli sciatori alpinisti possono esplorare le vette circostanti, incluso il Glacier Paradise, il punto sciabile più alto d’Europa a 3.883 metri.

Oltre agli sport invernali, Zermatt è famosa per le sue attività non sciistiche, come l’eliski, le escursioni sul Cervino o tranquille passeggiate nel paese, che è completamente pedonale, senza traffico automobilistico. Gli ospiti possono anche fare gite in slitta trainata da cavalli, pattinare sul ghiaccio, o rilassarsi nelle spa locali e nei ristoranti gourmet. Un’altra esperienza da non perdere è la visita al Gornergrat, una delle vette più alte raggiungibili in treno, da cui si gode una vista spettacolare sul Cervino e sui ghiacciai circostanti.

Zermatt è facilmente raggiungibile tramite treni internazionali, con una stazione che la collega a Ginevra e altre città svizzere. Lo skipass giornaliero per il comprensorio Matterhorn Ski Paradise costa circa 70-80 euro. Gli impianti di risalita sono tra i migliori al mondo, con funivie ad alta capacità e un eccellente sistema di collegamenti tra le diverse aree sciistiche.

St. Anton (Austria)

St. Anton è una delle destinazioni sciistiche più rinomate in Austria, con oltre 300 km di piste e più di 200 km di percorsi freeride, che la rendono perfetta per sciatori di ogni livello. Il comprensorio è dotato di 88 impianti di risalita moderni, che assicurano accesso facile e rapido all’intera area. Gli sciatori esperti possono sfidarsi sulle piste nere più difficili e sulle discese fuoripista, apprezzando le condizioni eccellenti della neve e i tracciati impegnativi. Inoltre, St. Anton è un paradiso anche per gli snowboarder, con numerosi snowpark e aree dedicate.

St Anton, Austria

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Il villaggio di St Anton

La località è facilmente accessibile grazie alla stazione ferroviaria di St. Anton, che è ben collegata con le principali città austriache e con la Svizzera. Inoltre, il sistema di trasporti pubblici della regione permette di muoversi comodamente tra la stazione sciistica e le altre aree turistiche della zona, rendendo St. Anton una meta ideale per gli amanti dello sci e della natura.

Il costo dello skipass giornaliero per il comprensorio Arlberg parte dai 67 euro, ma è possibile acquistare skipass settimanali o stagionali con sconti. Gli impianti di risalita sono molto moderni, con numerose funivie, seggiovie e impianti veloci che permettono di spostarsi agilmente tra le diverse valli e aree sciistiche.

Quali sono gli impianti sciistici aperti a Capodanno

Cortina d’Ampezzo (Veneto)

  • Piste: 120 km di piste, da facili a impegnative.
  • Apertura stagionale: Inizio dicembre (dipende dalle condizioni meteo).
  • Trasporti: Ski bus gratuiti per le diverse aree sciistiche; accesso in auto tramite A27 e SS51 Alemagna (pneumatici da neve o catene obbligatorie in inverno); treni fino a Calalzo di Cadore, Dobbiaco o San Candido con navetta.
  • Skipass:
  • Stagionale: €305 per bambini, €630 per ragazzi, €1.015 per adulti, €945 per senior.
  • Giornaliero: €42-83 per bambini, €58-83 per ragazzi, €83-165 per adulti, €75-149 per senior.
  • Caratteristiche: Comprensorio sciistico con piste adatte a tutti i livelli, impianti moderni, area famosa per eventi sportivi internazionali.

Val di Fassa (Trentino-Alto Adige)

  • Piste: 150 piste panoramiche, circa 200 km di piste nel comprensorio Dolomiti Superski.
  • Caratteristiche: Piste di alta qualità con innevamento programmato; sci in notturna sulla pista Aloch; Sellaronda (skitour spettacolare).
  • Trasporti: Skibus, auto da Trento (1.5 ore); treni fino a Bolzano con navetta.
  • Skipass: Giornaliero 66-73 euro (variabile a seconda del periodo e delle opzioni).
  • Stagione: 7 dicembre 2024 – 30 marzo 2025.
  • Caratteristiche: Ideale per famiglie, sciatori esperti e principianti.

Sestriere (Piemonte)

  • Piste: 80 km di piste, 12 nere, 24 blu, 30 rosse.
  • Caratteristiche: Comprensorio Vialattea, eventi internazionali, Heliski, molte attività extra-sci (ciaspolate, pattinaggio, motoslitta).
  • Trasporti: Auto da Torino (1.5 ore).
  • Skipass: Giornaliero 40-60 euro, pacchetti famiglia disponibili.
  • Caratteristiche: Piste per tutti i livelli, impianti moderni, ottimo per snowboard e sciatori esperti.

Chamonix (Francia)

  • Piste: 170 km di piste, da facili a difficili.
  • Caratteristiche: Piste di alta montagna, opportunità di freeride, Aiguille du Midi (glaciarismo, parapendio).
  • Trasporti: Facile accesso da Ginevra (1 ora di auto).
  • Skipass: Giornaliero 60-70 euro, pacchetti per famiglie disponibili.
  • Stagione: Inizio metà dicembre.
  • Caratteristiche: Stazione storica, perfetta per esperti e appassionati di avventura.

Zermatt (Svizzera)

  • Piste: 360 km di piste, vari livelli di difficoltà.
  • Caratteristiche: Matterhorn Glacier Paradise, punti sciabili più alti d’Europa (3.883 m), attività non sciistiche (eliski, passeggiate, slitte).
  • Trasporti: Treni internazionali, stazione ferroviaria ben collegata.
  • Skipass: Giornaliero 70-80 euro.
  • Caratteristiche: Località pedonale, ideale per escursioni e attività oltre lo sci.

St. Anton (Austria)

  • Piste: 300 km di piste, oltre 200 km di freeride.
  • Caratteristiche: Piste nere difficili, snowpark per snowboarder, sci alpinismo, percorsi spettacolari.
  • Trasporti: Stazione ferroviaria ben collegata con Austria e Svizzera.
  • Skipass: Giornaliero da 67 euro.
  • Caratteristiche: Località ideale per sciatori esperti e amanti dello snowboard, accesso rapido alle vette.
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Premiate le tre regine del turismo enogastronomico in Italia

Il legame tra gli italiani e il viaggio alla ricerca di cibo, vino, olio e di tutte le altre tipicità agroalimentari del nostro territorio è sempre più forte. La regione preferita tra gli italiani sia per i viaggi già fatti (39,3%) che per quelli futuri (33,9%), è la Toscana. Seguono l’Emilia-Romagna e la Puglia, che s’invertono nell’ordine se consideriamo le intenzioni di viaggio. È quanto è emerso dal settimo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano appena presentato a Parma.

I dati del rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2024

Il 70% degli intervistati dichiara di aver fatto almeno una vacanza negli ultimi tre anni con questa motivazione primaria: le risposte evidenziano un +12% sul 2023 e +49% sul 2016. E, mentre il turismo domestico generalista ha segnato un calo nel corso dell’ultima stagione estiva, quello enogastronomico non ha deluso, anzi: c’è un ampio bacino di domanda, stimato in 14,5 milioni di potenziali turisti del gusto, che opta prevalentemente per mete domestiche (64%).

Numeri che riflettono la crescita delle ricerche sul web di informazioni e suggerimenti sui viaggi enogastronomici., basti pensare che rispetto al 2023, le ricerche online dei “cooking tourism” da parte degli inglesi sono aumentate del 250%, mentre per “best cities for food in the world” del 143%.

A questo si aggiunge il potere dei social, pubblicati soprattutto su Instagram e TikTok, che hanno reso virali immagini e racconti legati al cibo, spingendo le persone ad appassionarsi e a desiderare di conoscere le culture enogastronomiche del mondo, sperimentandole anche nel corso dei propri viaggi. Basti pensare che l’hashtag #food si trova in circa 250 milioni di post pubblicati su Instagram, il 38% degli utenti della piattaforma guarda contenuti legati al cibo e il 27% li condivide.

Dal rapporto emergono cinque nuove tribù enogastronomiche:
• i Ricercatori (42,1%), che viaggiano per provare nuove esperienze enogastronomiche, entrare in contatto con la comunità locale ed immergersi nella cultura della meta visitata;
• i Festaioli (23%), turisti che si avvicinano con una certa “leggerezza” all’enogastronomia, vista come una scusa per stare in compagnia e divertirsi;
• gli Intellettuali (19%), il cui motto è “viaggiare per arricchire il proprio bagaglio culturale”;
• i Figli dei Fiori (11,5%), che vedono nel viaggio enogastronomico un’occasione per pensare al proprio benessere psico-fisico e volersi bene;
• gli Edonisti (4,3%), che decidono di compiere un viaggio enogastronomico per concedersi un lusso.

Il vino (con il 38,1% delle preferenze) è considerato il prodotto più rappresentativo dell’Italia in ambito agroalimentare. Seguono nell’immaginario collettivo nazionale delle icone enogastronomiche del Belpaese l’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta (15%) e i formaggi (11%). A questa ricchezza si unisce la percezione diffusa di un patrimonio unico, genuino, diffuso sull’intero territorio e di qualità.

Lo studio è stato realizzato da Aite-Associazione italiana turismo enogastronomico e ideato da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, con il supporto di Visit Emilia e Valdichiana Living, il patrocinio di Federturismo, Fondazione Qualivita, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe e la collaborazione dell’Università degli studi di Bergamo, Economics Living Lab e TheFork.

Turismo enogastronomico nelle mete estere

L’enogastronomia si conferma fra le esperienze più desiderate anche per i turisti europei: il 15,3% della popolazione del Vecchio Continente (circa 20,6 milioni di potenziali turisti) ha intenzione di affrontarle nei viaggi in programma per questa stagione invernale, a prescindere dalla tipologia di viaggio (mare, city break, culturali e outdoor). Ed è alto anche l’interesse per le mete e le attrazioni a tema cibo delle mete a lungo raggio: in particolare svettano le destinazioni del Far East (Giappone, Corea del Sud, Cina) e il Brasile.

Quanto vale il turismo enogastronomico in Italia

Grazie alla collaborazione con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona, il rapporto annuale fornisce per la prima volta una risposta riguardo l’impatto economico e sociale del turismo enogastronomico che è alquanto significativo. Ha contribuito, infatti, a oltre 40 miliardi di euro sull’economia italiana nel 2023 – di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto –, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9, confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito.

Progetti futuri

Per sviluppare ulteriormente il turismo enogastronomico servono però alcune iniziative. Il rapporto ne ha individuate alcune, di natura burocratica e normativa, ma anche concrete come la creazione di musei nazionali del cibo, dedicati alle eccellenze italiane come il vino, l’olio e la pizza, ma anche migliorare l’accessibilità e i collegamenti verso le aree rurali e interne, con soluzioni innovative e sostenibili per quei luoghi non accessibili con mezzi pubblici, sfruttare le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale per la gestione turistica dei piccoli produttori e, infine, sviluppare un sito nazionale dedicato al turismo enogastronomico.

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Perché Buenos Aires è il sogno di ogni amante dei libri

Immaginatevi un mondo pieno di librerie, in cui sfogliare volumi preziosi, conoscere storie affascinanti e perdersi tra le pagine della grande letteratura. Oppure scovare tesori nascosti, libri a cui ridare vita o conoscere.

Immaginatevi, anche, una città viva, vivace, culturalmente ricca, tanto da essere stata soprannominata la Parigi del Sudamerica per le sue atmosfere stimolanti e per la sua bellezza. Siamo a Buenos Aires, capitale dell’Argentina, ma anche città in cui le librerie hanno un posto d’onore.

A dirlo sono i numeri, basti pensare che – secondo una ricerca portata avanti dal World Cities Culture Forum e datata 2013 – era la città con il maggior numero di librerie per abitante: all’epoca erano 734, che – dati alla mano – si poteva tradurre con 25 ogni 100mila abitanti.

E qui, tra le altre cose, si trova anche una delle librerie più belle al mondo: si tratta di El Ateneo, che è stata ricavata all’interno di quello che un tempo era il teatro Gran Splendid.

Viaggio alla scoperta delle librerie di Buenos Aires, città perfetta per tutti i lettori e meta prediletta da tutti coloro che amano i libri.

El Ateneo, il teatro che è diventato libreria

Di riconoscimenti questa libreria ne ha ricevuti già parecchi, del resto non stupisce dal momento che è stata realizzata in un luogo meraviglioso, custodendone il fascino. Stiamo parlando di El Ateneo Grand Splendid, oggi casa per tantissimi romanzi, ma nata come teatro. L’edificio è stato inaugurato nel 1919 e poteva ospitare fino a 1050 spettatori, per poi trasformarsi in cinema anni dopo. È nel 2000 che ha cambiato destinazione d’uso, restando però un luogo di cultura. Nella libreria, e anche su quelli che un tempo erano palchi sono stati ricavati dei posti a sedere, per sfogliare i volumi e lasciarsi affascinare dalle storie. Ma non solo, perché dove vi era il retro del palcoscenico è stata realizzata una caffetteria.

El Ateneo Grand Splendid a Buenos Aires

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El Ateneo Grand Splendid, un ex teatro diventato libreria a Buenos Aires

E, una volta entrati, lo sguardo vaga sui tantissimi volumi, riconoscendo però anche le caratteristiche del teatro: un mix inebriante e una vera e propria tappa imperdibile per tutti i bibliofili. Come detto, ha ottenuto alcuni riconoscimenti: basti sapere che The Guardian nel 2008 l’ha inserita nella lista delle librerie più belle del mondo, mentre successivamente Nation Geographic l’ha premiata con la prima posizione.

Si trova lungo Avenida Santa Fe, una delle strade dello shopping cittadino, nel barrio Recoleta, luogo di storia e ricco di tesori da scoprire.

Libreria d’Avila, la più antica della città (e non solo)

Pare che la nascita della Libreria d’Avila possa essere fatta risalire al XVIII secolo e, per questa ragione, viene considerata la più antica della città e dell’intera Argentina: la data di apertura è stata infatti il 1785. Al suo interno vi sono libri e riviste antiche, ma anche volumi da collezione e rarità. È celebre, inoltre, per il suo caffè letterario che si trova nel seminterrato.

La vecchia sede, però, non esiste più: demolita e ricostruita nel 1926 con le caratteristiche che la contraddistinguono ancora oggi. Si trova vicino a Plaza Mayor e merita una visita per la sua importanza storica e culturale.

Le altre librerie da non perdere di Buenos Aires

Ci spostiamo in Avenida de Mayo dove si trova la libreria El Tunel, un vero e proprio luogo in cui chi ama i libri può perdersi tra volumi di ogni genere e appartenenti a epoche differenti. Un altro dettaglio da non sottovalutare il fatto che questa attività, che ha diversi anni, si trovi all’interno di un edificio storicamente importante. Si tratta di Palazzo Vera, realizzato nel 1910 si affaccia su Avenida de Mayo e su via Rivadavia, non è distante dal Café Tortoni.

Libreria El Tunel a Buenos Aires

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Buenos Aires, la Libreria El Tunel

È, invece, molto particolare la libreria Mi casa dove si trovano volumi di poesia e narrativa contemporanea, per visitarla pare si debba chiedere un appuntamento, ma per chi è curioso di conoscere il catalogo è bene sapere che possiede anche un negozio online. Ad aprirla è stata Nurit Kasztelan, poetessa, che ha scelto come location proprio la sua abitazione. Si trova a Villa Crespo, vicino alla stazione della metropolitana B Malabia e vende anche oggetti particolari e ricercati.

A Palermo Soho, poi, si trova Libros del Pasaje: che la giornalista americana Elizabeth Stamp ha inserito tra quelle librerie che vale la pena visitare almeno una volta nella vita. Una vasta selezione di volumi, che comprendono davvero tutto, ma anche attività culturali sono alcune delle caratteristiche di questo luogo che ha aperto i battenti nel 2004 in un quartiere molto vivace e ricco di locali da conoscere a Buenos Aires. Si trova all’interno di una vecchia abitazione ristrutturata, l’atmosfera è accogliente e al suo interno vi è anche un bar.

Nello stesso quartiere, ma nella zona denominata Hollywood, ci si imbatte in Eterna Cadencia, con la sua bellissima atmosfera, ospita più di 40mila titoli, oltre a essere la location per presentazioni, festival, interviste dal vivo e tanti eventi.

Per chi cerca libri in lingue inglese, infine, la meta da raggiungere è la Walrus Books a San Telmo, barrio antico e affascinante della città, luogo in cui gli edifici richiamano al periodo Coloniale, dove trovare tantissimi volumi differenti, immergendosi in un’atmosfera davvero favolosa e colorata tra tappeti, scaffali e muri dalle sfumature vivaci.

Queste sono solo alcune delle affascinanti librerie che si possono visitare a Buenos Aires in Argentina, una diversa dall’altra, ma tutte accomunate dal prezioso tesoro che contengono. E che possono andare a comporre il perfetto tour per bibliofili in questa terra ricca di meraviglie da vedere.