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Le piscine naturali e segrete incastonate tra le Dolomiti

Esiste un luogo incantato in Italia che sembra uscito da una fiaba. Un posto dove è possibile riscoprire tutta la bellezza della natura incontaminata e selvaggia che qui è assoluta protagonista.

Ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi e più precisamente nella Valle del Mis. Un gioiello naturale, questo, che si snoda tra diversi sentieri che partono dall’omonimo lago e che attraversano scenari mozzafiato.

Ci sono le cascate maestose e impetuose, ci sono i boschi lussureggianti e le aree verdeggianti. E ci sono i Cadini del Brenton, piscine naturali e segrete dall’acqua color smeraldo nascosti tra la natura selvaggia delle Dolomiti.

I Cadini del Brenton

È un’esperienza unica, quella che si vive una volta entrati nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Un’avventura che ci permette di entrare in contatto con la natura autentica e incontaminata, per rigenerare i sensi e incantare la vista, per vivere esperienze indelebili.

È qui, all’interno del parco, che pozze d’acqua dai colori intensi e brillanti si aprono improvvisamente davanti allo sguardo degli esploratori. Queste piscine segrete, che prendono il nome di Cadini del Brenton, si trovano nel territorio comunale di Sospirolo.

A crearli è stata la natura. I Cadini del Brenton, il cui nome deriva da catini, sono delle cavità naturali scavate dal Torrente Brenton che, con la sua forza erosiva, ha levigato le rocce fino a creare queste piscine disposte tra i ripiani rocciosi.

In tutto si contano più di dieci vasche naturali, anche se non tutte visitabili, che appaiono come pozze ricolme d’acqua dolce e che creano in questa zona del parco uno scenario fiabesco e magico.

Cadini del Brenton

Cadini del Brenton

Come raggiungere le piscine segrete delle Dolomiti

Dal Lago del Mis si snodano diversi sentieri che conducono alla scoperta delle meraviglie circostanti. Da una parte c’è l’itinerario delle cascate, che comprende le cascatelle del torrente del Brenton e la suggestiva Cascata della Soffia. Dall’altra, invece, troviamo i Cadini del Brenton, una delle attrazioni più belle e suggestive dell’intero territorio.

Per raggiungere e visitare le piscine segrete del parco bisogna percorrere un sentiero circolare che parte dal Ponte del Mis e che attraversa un piccolo e fitto bosco. Proprio al termine di questo ci si ritrova davanti alla meraviglia della natura: le vasche naturali si susseguono una dopo l’altra mettendo in mostra giochi di luce e di ombre che incantano lo sguardo.

Sono quindici, in tutto, i catini formati dal torrente Brenton, ma non tutti sono visibitabili. Alcuni, quelli posti più in alto, sono letteralmente circondati e immersi in una natura aspra e impervia. Gli altri dieci, invece, sono attraversabili grazie a  ponti in legno.

Attenzione però perché non è concesso fare il bagno in queste piscine naturali. Anche se davanti a tanta meraviglia il desiderio di tuffarsi può diventare impetuoso, il divieto imposto dall’Ente del Parco è un’azione necessaria per la conservazione dell’area dai rischi dovuti all’impatto umano.

La visita ai Cadini del Brenton è consentita nei mesi che vanno da marzo a novembre e il costo d’ingresso è di due euro a persona.

Cadini del Brenton

Cadini del Brenton

 

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La pazzesca scoperta in uno dei luoghi più belli del mondo

Una recente ed eccezionale scoperta in campo archeologico fornisce nuovo materiale per indagare la vita delle comunità indigene dell’Età del Ferro all’epoca dell’occupazione romana.

Si tratta del ritrovamento di ben 134 siti, in precedenza sconosciuti, rinvenuti durante un’indagine nella regione a nord del Vallo di Adriano nel Regno Unito.

Cos’è il Vallo di Adriano

La costruzione del Vallo di Adriano iniziò nel 122 d.C. in quella che oggi è l’Inghilterra settentrionale: l’imponente muraglia rappresentava il confine più a nord dell’Impero Romano.
Con l’ulteriore espansione del loro dominio, circa 20 anni dopo gli antichi Romani costruirono le Mura Antonine al centro dell’attuale Scozia: ma fu un breve periodo e la linea di confine “autentica” tornò a essere il Vallo di Adriano.

La maggior parte delle ricerche su questa regione finora si è concentrata sul “lato romano della storia” per saperne di più sulle strade, le fortezze, gli accampamenti e le iconiche mura edificate nel tentativo di controllare la Gran Bretagna.

Le nuove ricerche sul lato inedito della storia

Manuel Fernández-Götz, capo archeologo presso la School of History, Classics and Archaeology dell’Università di Edimburgo, è invece interessato a scoprire “l’altro lato della storia”, ovvero come il dominio romano abbia influenzato la vita delle comunità indigene britanniche dell’Età del Ferro: “Questa è una delle regioni più eccitanti dell’Impero, poiché rappresentava la sua frontiera più settentrionale, e anche perché la Scozia è stata una delle pochissime aree dell’Europa occidentale su cui l’esercito romano non riuscì mai a stabilire il pieno controllo” ha dichiarato.

Fernández-Götz dirige un progetto, iniziato a settembre 2021 e chiamato “Beyond Walls: Reassessing Iron Age and Roman Encounters in Northern Britain”, che, fino ad agosto 2024, esplorerà un’area che si estende da Durham fino alle Highlands scozzesi meridionali.

La prima fase della ricerca si è concentrata sull’esplorazione di 1.500 chilometri quadrati attorno al Forte di Burnswark Hill nel sud-ovest della Scozia, dove i Romani concentrarono i loro sforzi per espandersi verso nord.

Questo sito custodisce la più grande collezione di proiettili romani rinvenuti in Gran Bretagna, a testimonianza della potenza di fuoco che le legioni portavano con sé: nonostante le fonti scritte di questo periodo siano scarse, il paesaggio conserva “impronte umane” che possono fornire maggiori dettagli.

Il team di archeologi ha analizzato l’area con il Lidar, sensore laser che permette di catturare un’area in 3D: i dati lidar hanno rivelato 134 insediamenti mai registrati durante gli studi effettuati in passato.

Il numero degli insediamenti della zona appartenenti all’Età del Ferro sale così a quota 704: molti dei siti ritrovati di recente sono piccole fattorie.
Ci aiutano a ricostruire un quadro di come la maggior parte della popolazione abbia trascorso la propria vita: quanto erano vicini gli uni con gli altri e come potrebbero aver utilizzato il territorio per l’allevamento e il pascolo degli animali“, ha detto l’archeologo.

La collocazione dei siti indica inoltre la presenza di un preciso modello di organizzazione: “L’aspetto fondamentale della scoperta di molti siti precedentemente sconosciuti è che ci aiutano a ricostruire i modelli di insediamento“, ha affermato il coautore dello studio Dave Cowley, manager del programma di rilevamento aereo presso Historic Environment Scotland. “Presi singolarmente sono piuttosto ordinari, ma nel complesso ci permettono di capire il paesaggio all’interno del quale viveva la popolazione indigena“.

Mentre le ricerche proseguono, gli archeologi esamineranno alcuni siti con l’ausilio di strumenti geofisici e datazioni al radiocarbonio per comprendere meglio la tipologia di insediamenti rilevati e le persone che li hanno costruiti.

Le loro scoperte potrebbero dipingere un ritratto inedito di com’era la vita prima, durante e dopo l’occupazione romana e di quanto le legioni stravolsero l’esistenza delle comunità locali.

vallo adriano

Vallo di Adriano Northumberland

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I papaveri ondeggiano tra il vento: questi luoghi si tingono di magia

C’è qualcosa di estremamente affascinante, seducente e quasi magnetico negli scenari che si palesano davanti ai nostri occhi con l’imminente arrivo dell’estate.

La natura, che durante la primavera ha messo in scena i suoi spettacoli più belli, continua a regalarci visioni incantate e magiche tingendo di nuovi colori i luoghi che già conosciamo e quelli che desideriamo esplorare.

L’oro giallo dei girasoli, i colori cangianti dei rododendri e la particolarità delle piante esotiche ci spingono a metterci in viaggio per osservare questi paesaggi floreali. Ma l’arrivo dell’estate coincide anche con un’altra fioritura, superba e selvaggia, che tinge i prati di un rosso scarlatto: quella dei papaveri.

Fioritura dei papaveri: le zone rurali si tingono di rosso

Quelle distese di fiori rossi che si estendono e si perdono all’orizzonte affascinano e ispirano da sempre. Lo hanno fatto con musicisti, poeti, pittori e illustratori, lo fanno con le persone che si mettono in viaggio proprio per ammirare quel quadro naturale dominato dal rosso scarlatto.

Del resto, la bellezza di questa pianta erbacea e selvaggia, che cresce spontaneamente tra i campi, i bordi delle strade e delle ferrovie, ci incanta da sempre.

Dove andare in Italia, per ammirare le distese di papaveri in fiore, lo sappiamo bene: dal red carpet nel parco dell’Alta Murgia a Lonato del Garda, passando per la straordinaria fioritura di Castelluccio dove la tavolozza si amplia di altri colori incredibili grazie alla presenza di diverse specie in fiore.

Eppure c’è un’altra destinazione da raggiungere quando l’estate sta per cominciare ed è l’Inghilterra rurale, perché è qui che i tulipani che sbocciano tra i campi mettono in scena tutta la loro bellezza spontanea e autentica.

A caccia di papaveri n Inghilterra

Si chiama Papaver rhoeas, detto anche papavero comune, è questa la specie più diffusa in Inghilterra, così come in Italia. Questi fiori crescono in maniera spontanea lungo le autostrade, i prati e i campi agricoli.

I papaveri in Inghilterra debuttano con l’arrivo dell’estate raggiungendo il picco di fioritura tra metà giugno e metà luglio. È questo il momento in cui fotografi e viaggiatori si mettono in cammino per catturare la bellezza dei panorami che cambiano col il sorgere del sole e il suo tramonto.

Dove andare, per scattare istantanee di immensa bellezza, ve lo diciamo noi. Tra i luoghi più celebri per ammirare i campi di papaveri troviamo la regione delle Midlands Occidentali. Dalla zona di Kidderminster a Newport, passando per Shropshire vi ritroverete davanti a lussureggianti campi di papavero che si perdono all’orizzonte. Da non perdere, assolutamente, è la cittadina di Bewdley nel distretto forestale di Wyre nel Worcestershire. Per avere un’idea di ciò che vi aspetta, basta guardare la fotografia in apertura.

Nelle East Midlands, invece, una tappa obbligata è quella che ci conduce a Merry’s Meadows, una riserva naturale di 12,4 ettari a ovest di Stretton, nel Rutland. È qui che durante i mesi estivi, i tulipani e i fiori selvatici più belli d’Inghilterra mettono in scena spettacoli emozionanti che lasciano senza fiato.

Per chi si mette in viaggio dalla capitale, segnaliamo i poppy field di Welwyn Garden City, la suggestiva e inebriante città giardino dell’Hertfordshire che dista da Londra poco meno di un’ora in auto. Poco più distante, invece, troviamo la pittoresca Northampton, guardatevi bene intorno perché i campi di papaveri qui vi sono mozzafiato.

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Questa valle italiana è la nuova destinazione del gusto

Che ogni regione d’Italia e ogni località del nostro Paese abbia dei piatti tipici e dei sapori irresistibili è risaputo (in tutto il mondo). Ma c’è una valle, che più di altre, sta diventando la nuova destinazione del gusto.

Val di Funes, la nuova destinazione di Slow Food Travel

Ci troviamo in Val di Funes, nel cuore delle straordinarie Dolomiti, un luogo incontaminato ai piedi delle montagne Odle e che vanta il riconoscimento di “Perla delle Alpi”. Ma la fare la differenza non è solo la sue evidente bellezza, è anche la qualità e l’autenticità della sua offerta gastronomica, a tal punto da essere diventala la nuova destinazione di Slow Food Travel, e la prima in assoluto dell’Alto Adige.

Del resto, da queste parti i piccoli produttori dei masi montagna, con i loro formaggi, pane nero e speck, regalano sapori autentici che passano anche dai vigneti della Valle Isarco, dove nascono vini che sono famosi in tutto il mondo. Tantissime anche le osterie e i ristoranti che sono in grado di mettere in risalto le unicità del territorio.

Cos’è Slow Food Travel

Il progetto Slow Food Travel consente ai territori la possibilità di sviluppare le proprie potenzialità come destinazione gastronomica di qualità. Il tutto nel rispetto di rigorose linee guida e della filosofia dell’associazione, attraverso la costruzione di alleanze e di esperienze che valorizzano al meglio il patrimonio gastronomico locale.

Odle val di funese

Il Gruppo delle Odle

Un programma che nasce da un’associazione senza scopo di lucro, ma prima di tutto un movimento mondiale di persone impegnate a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

L’obiettivo di Slow Food Travel è lo sviluppo e la promozione di un’esperienza di viaggio che sia coerente con la filosofia di Slow Food. Al centro del progetto vi sono il cibo e la sua produzione. Culture e identità gastronomiche uniche e biodiverse. In sostanza, il visitatore scopre una determinata località attraverso il cibo sviluppando percorsi turistici e servizi fondati sulla promozione della biodiversità gastronomica, agroalimentare e culturale locale grazie a un’intensa partecipazione del visitatore.

Gli Slow Food Travel Days

Dal 21 al 29 maggio vanno in scena gli Slow Food Travel Days, una settimana di eventi – anche se ora a disposizione c’è solo il weekend, che comprende mercati, mostre, degustazioni, visite in fattorie e cantine.

Focus della settimana sono i prodotti gastronomici tipici della Val di Funes reinterpretati con nuovi abbinamenti. Sempre negli stessi giorni si potranno visitare due mostre: una dedicata alla biodiversità nel Centro visite del Parco Naturale Puez-Odle e l’altra su vino e suoli al Museo Mineralogico di Tiso. Ad arricchire il tutto anche visite guidate, degustazioni e attività alla scoperta di storie, prodotti, luoghi e tradizioni.

Gli Slow Food Travel Days si concluderanno con la presentazione ufficiale e la firma della certificazione Slow Food Travel a Villnöss, (la Val di Funes), sabato 28 maggio 2022 . Un evento che permetterà a questa zona d’Italia di definirsi la prima destinazione Slow Food Travel in Alto Adige. Un gioioso evento che sarà incorniciato da un intrattenimento musicale e da un mercato contadino con punti di degustazione.

val di funes cosa fare

La Val di Funes in estate

L’Itinerario in Val di Funes sarà fruibile fino all’autunno con due cicli di attività: le Dolomites Slow Food Farmer Tasting e le Slow Food Farmer Experience, con oltre 20 tra degustazioni ed esperienze che da maggio a ottobre permetteranno a turisti e viaggiatori di scoprire il lato enogastronomico più autentico di questa valle incastonata nelle Dolomiti.

Cosa vedere in Val di Funes

La Val di Funes è un luogo che pare rimasto fermo nel tempo. Qui si respira un’aria di leggenda, ma si può anche camminare e scalare, fino ad arrivare a fare esperienze uniche e da non farsi assolutamente scappare.

Imperdibile, per esempio, è il Parco Naturale Puez-Odle dove poter passeggiare tra peccete e lariceti gustandosi l’aria frizzante di montagna. Qui le Odle sono il paradiso del verticale dove poter ricalcare lo orme di Messner, Innerkofler e molti altri. Un patrimonio dell’umanità che offre destinazioni alla portata di tutti.

Parco Naturale Puez-Odle alto adige

Un angolo del Parco Naturale Puez-Odle

Tiso, invece, è il primo paesino che si incontra una volta raggiunta la Val di Funes. Si trova adagiato su un promontorio soleggiato a circa 950 metri sul livello del mare, ed é accarezzato da boschi di castagne, frutteti e vigneti. Qui potrete ammirare le Geodi di Tiso (una rarità geologica) che che possono avere un diametro fino a 20 centimetri.

Da percorrere anche il sentiero attrezzato Günther Messner che è un percorso che permette di scoprire la vera essenza dell’attività escursionistica nelle Dolomiti. Un tragitto divertente ma che è il caso di affrontare solo in condizioni climatiche stabili e, soprattutto, se si è esperti: seppur attrezzato, richiede buona capacità di movimento in montagna.

Poi San Pietro, un altro paesino situato a 1150 metri sul livello del mare. Al centro del borgo si trova una bellissima chiesa consacrata agli apostoli San Pietro e Paolo che viene chiamata anche il Duomo della Val di Funes, grazie alle sue spettacolari dimensioni. Da qui partono diverse escursioni ed è possibile raggiungere anche il famoso Passo delle Erbe che regala una vista unica sulle montagne circostanti.

Da visitare anche Castel Forte, uno dei più grandi complessi fortificati dell’Alto Adige. Si trova posizionato su un’altura dominante sul fiume Isarco e ospita al suo interno il più grande torchio altoatesino, alto oltre 10 metri, e una collezione di oltre 100 miniature di castelli realmente esistenti.

Tiso val di funes

Il borgo di Tiso

Imperdibile la Chiesetta di San Giovanni che è uno dei simboli della Val di Funes. Situata in località Ranui, è oggi uno degli edifici sacri più amati e fotografati d’Italia.

Infine Santa Maddalena, un paese minuscolo e l’ultimo che si incontra salendo per la Val di Funes. Si trova a 1339 metri sul livello del mare e grazie a questo offre uno dei più bei panorami di tutto l’Alto Adige. Da non perdere è la chiesa del paese, la quale venne costruita esattamente nel luogo in cui, secondo una leggenda, il Rio Fopal trascinò a valle il dipinto raffigurante Santa Maddalena.

Il panorama, da queste parti, è impressionante e sorprendente durante ogni stagione dell’anno e in particolare al tramonto, quando l’ultima luce del giorno abbraccia le cime delle montagne lasciando tutti senza fiato.

Chiesetta di San Giovanni val di funes

La Chiesetta di San Giovanni al tramonto

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A ogni segno zodiacale la propria vacanza estiva

Non tanto la meta quanto il tipo di vacanza. È quanto ha predetto l’astrologa Ginny Chiara Viola a chi sta decidendo quale tipo di vacanza fare quest’estate. Sì, perché in base all’oroscopo e al proprio segno zodiacale c’è una vacanza giusta.

In crociera per chi deve meditare, in bicicletta per chi deve fare attività fisica, a ciascuno il proprio viaggio, insomma.

Ecco segno per segno come dovrà essere la vostra estate 2022 e quale tipo di vacanza dovrete fare:

Ariete ♈

Sarà l’estate dell’energia, della passione sfrenata e della voglia di ballare e voi, lo so. Giove, il pianeta della felicità e della voglia di condividere, passeggerà proprio nei vostri gradi e voi Ariete, ancora più del solito, vi tufferete nella vita con un doppio carpiato. Per voi i mesi caldi saranno perfetti per fare esperienze fuori dalla routine e soprattutto per condividerle. Per questo la vostra vacanza ideale potrebbe essere un viaggio itinerante facendo base negli ostelli per conoscere sempre persone nuove e ascoltare le loro storie. Nella valigia non potranno mancare gli auricolari e un altoparlante Bluetooth ultracompatto.

Toro ♉

Sudare e mettervi alla prova sportivamente vi aiuterà a pensare meglio. Il consiglio di viaggio quest’estate è in bicicletta, che concilia anche l’introspezione: potreste anche azzardare un tour italiano tutto sulle due ruote, magari aiutandovi con la bicicletta elettrica.

Gemelli ♊

Chiacchierare, raccontare, fotografare, chiedere, intervistare, ascoltare, scoprire e imparare. La vostra estate sarà praticamente come il reportage di un giornalista d’inchiesta! Di sicuro non starete fermi nemmeno sul telo mare in spiaggia. Tutto merito di Giove finalmente di nuovo a favore. Le vostre vacanze devono essere ogni giorno una nuova esperienza. Per questo l’ideale è un coast-to-coast tutto italiano. Ovviamente per i vostri storytelling fotografici sui social non potrà mancare in valigia una fotocamera digitale piccola, leggera e colorata.

Cancro ♋

Amore, amore e ancora amore: la vostra estate sarà fatta di coccole e cocktail alla frutta con due cannucce sorseggiati davanti a un tramonto dorato. E se anche Giove dovesse smorzare la vostra voglia di convivialità, voi vi mostrerete scaltri scegliendo per le vacanze una destinazione nella quale, per la maggior parte del tempo, il cellulare non avrà campo: la barca a vela. Anzi, le energie di Marte saranno sfruttate sia per post tramonto piccanti sia per manovrare il timone al largo. Una fuga d’amore insieme romantica e avventurosa… E, per rendere davvero tutto perfetto, come nel carrello bar di casa, metterete in cambusa un set di miscele per cocktail per creare mix da American bar anche al largo dalla costa italiana.

Leone ♌

Avete bisogno di relax assoluto. Saturno contro richiede tempo per pensare alle vostre prossime mosse e voi avete voglia di prendere la vita con calma, dal cappuccino al quotidiano, concedervi tempo per riflettere scrutando l’orizzonte come pirati che aspettano di avvistare la terra. Certo, dato però che per voi la comodità è tutto, trascorrete l’estate sotto l’ombrellone in prima fila sulla spiaggia o a bordo piscina. In tutti i casi, saranno le onde del mare a cullarvi e voi galleggerete volentieri, magari su di una poltrona gonfiabile.

Vergine ♍

Sarete dei sentimentaloni quest’estate. Adesso che vi siete liberati di Giove, tirate un sospiro di sollievo e andate a riconquistare tutti coloro che avevate evitato. Il massimo del piacere adesso saranno i pranzi in famiglia. Col buonumore ritrovato avete voglia di godervi la vita con programmi semplici: le vacanze sono con chi amate. Famiglia, emozioni sincere, ritorno alle origini e voglia di convivialità. E dato che non siete persone a cui piace essere colti alla sprovvista vi muoverete sempre con l’apribottiglie per il vino professionale in tasca.

Bilancia ♎

Astenersi amici chiassosi amanti delle notti brave e degli sport estremi: la vostra sarà un’estate di passeggiate silenziose e pensieri profondi ma creativissimi. Perfetta un’avventura nei boschi, a contatto con la natura, fatta di lunghe camminate e profumi intensi. Il vero piacere sarà in un’alba da scorgere tra le fronde degli alberi immersi nella natura. Ovviamente, essendo voi sempre accorti, il consiglio è di tenere nello zaino un power bank solare portatile dalla grande capacità, per non trovarvi mai a corto di energie.

Scorpione ♏

La vostra estate sarà selvaggia e immensa ed eviterete le settimane organizzate modello villaggio turistico come si evitano gli eritemi con la protezione solare 50. Avete bisogno di panorami ampi e di cieli sempre limpidi e azzurri per trovare la giusta ispirazione e guardare il mondo dall’alto respirando un nuovo senso di libertà. Non considererete nulla sotto i 3000 metri di altitudine per godere solo delle giornate più ricche di ossigeno ed energia. Per voi il must have è lo smartwatch impermeabile con ricarica solare e sensore per monitorare l’acclimatazione all’altura e l’ossigenazione del sangue.

Sagittario ♐

Giove, il vostro pianeta preferito, è a vostro favore per tutta l’estate quindi per voi un tour enogastronomico è davvero il massimo del godimento. Giove significa piaceri in ogni forma, meglio se prima sono stati saltati in padella. La felicità con le gambe sotto al tavolo è il vostro sogno e non sarà minata da alcun senso di colpa tanto che, quando incrociate qualcuno che va a fare jogging la mattina presto, voi continuate indisturbati a trotterellare verso la seconda colazione al bar. Non dimenticate di portare con voi una Moleskine per le ricette dove appuntare e custodire gli abbinamenti idilliaci e gli ingredienti più sorprendenti della vostra estate gourmet.

Capricorno ♑

Quest’estate nemmeno Iron Man vi starà dietro. Avete voglia di superare i vostri limiti personali e dato che l’ambizione è il vostro forte vi porrete obiettivi altissimi. Giove vi sfida ma voi rispondete a suon di addominali e dieta proteica. Ovviamente, conoscendovi, nemmeno nello sport amate la scontatezza quindi il ping-pong e la bicicletta li lasciate a chi ha meno fegato di voi: puntate solo ad avventure no limits tra cielo e mare passando per il suolo terrestre ma solo su di una moto da cross.

Acquario ♒

Grazie a Saturno sempre nel vostro segno per voi le vere vacanze saranno fatte di viaggi culturali e km di musei, scavi, visite guidate e informazioni accumulate. Il massimo dell’eccitazione saranno le città d’arte soprattutto se spopolate e la guida turistica il vostro sogno erotico. Forse non tornerete al lavoro abbronzati dato che tra voi e il sole ci saranno sempre una mappa e una Lonely Planet. Per voi ovviamente una maratona d’arte è ideale e l’Italia ha tante proposte da farvi.

Pesci ♓

Anche quest’anno la vostra vacanza ideale è quella spirituale: adesso che Giove vi offre una pausa dalle sue energie conviviali e vivaci fatte di feste e tavolate chiassose, potete dedicarvi a Nettuno. Connettetevi con tutto ciò che ha a che fare con il benessere spirituale, emotivo, mistico, senza mai dimenticare la forma fisica. Sveglia all’alba per fare yoga e meditare sulla spiaggia, centrifugati detox e campane tibetane anche nel viaggio verso la vostra località prescelta. Lo dicevano anche gli antichi “mens sana in corpore sano”. Godetevi una bella crociera sull’onda del benessere, magari tra le isole del Sud Italia.

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In Italia è avvenuta una straordinaria scoperta archeologica

Il sottosuolo italiano continua a stupire. Grazie alle ricerche condotte dall’Università di Bologna, infatti, è appena stata fatta una straordinaria scoperta archeologica che ci permette di capire molto di più sulla storia di un sito del Belpase che vanta un’importanza incredibile.

Tharros, scoperto un quartiere artigianale

Simao a Tharros, un sito archeologico della provincia di Oristano, situato nel comune di Cabras, in Sardegna. E proprio qui una nuova campagna di scavi nella zona dell’istmo, denominata “Sa Codriola“, condotta da alcuni studiosi dell’Università di Bologna, ha portato alla luce qualcosa di particolarmente speciale.

Le ricerche, dirette dalla dottoressa Anna Chiara Fariselli su concessione ministeriale e con la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, stanno restituendo a tutti noi il quartiere artigianale della città punica. Un rinvenimento che si rivela eccezionale poiché sono pochissimi i casi analoghi nel Mediterraneo Centrale.

Come ha sottolineato l’archeologa e come riportato da La Nuova Sardegna: “Si tratta di una scoperta molto importante in quanto sono pochissimi i casi analoghi nel Mediterraneo Centrale, in Sicilia e a Cartagine. Ci troviamo davanti a un contesto che con questa leggibilità sul terreno, finora non abbiamo mai rinvenuto. Ci siamo sempre trovati di fronte a contesti rimaneggiati, all’interno dell’area archeologica e nella necropoli, per ragioni diverse. Questa zona, invece, è una zona sigillata, nella quale si vedono delle modifiche strutturali che sono però antiche, legate al miglioramento delle funzionalità delle strutture di fornace“.

A Tharros era già nota un’area produttiva con fornaci nella zona a ridosso della necropoli settentrionale. Una seconda area artigianale è stata supposta da Enrico Acquaro sul colle di Murru Mannu. Ulteriori indagini dovranno essere condotte per chiarire la pertinenza delle fornaci alla produzione anche di anfore destinate all’esportazione, contribuendo pure all’identificazione delle anfore tharrensi e della loro diffusione mediterranea in centri punici ed extra punici.

L’importanza di Tharros

Tharros venne fondata alla fine dell’VIII sec. a.C. o nel VII da genti fenicie in un’area già frequentata in età nuragica. Oggi è un vero e proprio un museo all’aria aperta dove gli scavi vanno avanti portando alla luce maggiori notizie del suo passato. Attualmente, ciò che è possibile visitare risale soprattutto al periodo della dominazione romana o della prima cristianità. Tra le strutture più interessanti vi sono il tophet, le terme, le fondamenta del tempio e una parte dell’area con case e botteghe artigiane.

Mentre la maggior parte dei manufatti ritrovati durante gli scavi sono visibili presso:

  • il Museo archeologico nazionale di Cagliari;
  • l’Antiquarium arborense a Oristano;
  • il Museo archeologico comunale Giovanni Marongiu di Cabras;
  • il British Museum di Londra.

In sostanza, è un pezzo di storia della Sardegna, e quindi del nostro Paese, sotto forma di anfiteatro naturale affacciato sul mare. Presente anche un trenino turistico che percorre l’intera area che va dalla spiaggia alla zona archeologica. Il servizio del trenino per Tharros è attivo dal mese di marzo al mese di settembre.

Un’area archeologica, dunque, che continua a riservare sorprese, in primis per gli studiosi, poi per tutti i sardi, gli italiani e gli appassionati di storia.

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Il Giappone riparte: tutte le novità che ci attendono

Una buona notizia arriva da una terra particolarmente amata dal mondo intero: il Giappone. Dopo mesi di chiusura a causa del Covid, il governo nipponico ha annunciato la riapertura delle frontiere al turismo organizzato, pur soggetta a regolamentazione, a partire dal 10 giugno.

Viaggio in Giappone: le regole

Dal prossimo 10 giugno il Giappone mette fine alla chiusura al turismo internazionale durata oltre due anni permettendo l’ingresso a viaggiatori  provenienti da 36 Paesi, fra i quali c’è anche l’Italia.

Attenzione però, perché secondo quanto emerso dalle dichiarazioni sono autorizzati a viaggiare per turismo verso il Paese del Sol Levante soltanto i gruppi organizzati gestiti da tour operator.

A queste persone verrà richiesto un test Pcr da effettuare prima delle partenza e il certificato di vaccinazione (il nostro Green Pass). Non dovrebbe essere più richiesto il test all’arrivo, né tanto meno la quarantena.

Il governo ha deciso, inoltre, di ampliare a 7 il numero degli aeroporti su cui potranno sbarcare i voli internazionali, con l’aggiunta di Naha nella prefettura di Okinawa meridionale e Chitose vicino a Sapporo nell’Hokkaido settentrionale. Il numero di turisti ammesso all’interno del Paese ogni giorno salirà da 10mila unità a 20mila, ma non è chiaro se i gruppi organizzati saranno conteggiati all’interno di questa quota.

Tokyo, atmosfere e sapori retrò

La novità, però, non è solo l’apertura delle frontiere. Il Giappone ha cambiato volto e ci aspetta con tante incredibili nuove attrazioni. Per esempio, è stato inaugurato uno spazio nell’area centrale di Tokyo davvero particolare.

Un edificio, il cui nome completo è Hobo Shinjuku Norengai Soko Bekkan, che è un magazzino riconvertito che oggi vanta sette ristoranti, tra i quali una tavola calda, una sushi-ya e un’enoteca con oyster bar. Tutti locali che ricreano l’atmosfera accogliente e disinvolta della vita notturna degli yokocho.

Visitarlo è come entrare in una dimensione che trascende il tempo e lo spazio, nel quale trascorrere una piacevole serata. Numerosi sono i piatti a base di pesce e di frutti di mare più freschi, ma l’offerta non si limita di certo solo a questo.

Hobo Shinjuku Norengai Soko Bekkan

Tokyo vista dall’alto

Tokyo, città sostenibile

È il 2030 il termine fissato per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. E anche Tokyo vanta numerosi progetti a tal proposito. L’affascinante metropoli, già famosa destinazione turistica che stupisce i visitatori italiani e internazionali per la sua pulizia, mira a diventare una meta sempre più competitiva anche dal punto di vista della sostenibilità.

Per questo motivo il Tokyo Metropolitan Government ha lanciato una serie di strategie per perseguire la sostenibilità ambientale come il movimento di azione per il clima TIME TO ACT che mira ad accelerare le misure efficaci per raggiungere la decarbonizzazione in linea con gli obiettivi dell’agenda ONU 2030.

Ma in città sono molte anche le azioni concrete che perseguono gli obiettivi di sostenibilità. Lo Shibuya Upcycle Project, con la collaborazione dell’amministrazione del quartiere di Shibuya, vuole eliminare i rifiuti intorno alla celebre stazione di Shibuya e ridare loro valore creando opere d’arte da lattine vuote, bottiglie di plastica e altre risorse non più in uso.

Pick Up Playground è invece un’associazione che conduce un omonimo progetto che unisce il basket e la raccolta dei rifiuti a livello di comunità. Grazie a questa iniziativa, le comunità che gravitano intorno ai campi da gioco possono unirsi in una partita lampo di basket al cui termine ci si attiva per raccogliere la spazzatura in un esercizio aperto a tutti, giovani e anziani, uomini e donne.

Shibuya Tokyo

Shibuya a Tokyo

Tokyo Pass: la carta dei musei

Tra i nuovi servizi di questa straordinaria città sarà presto disponibile il Tokyo Pass, il primo biglietto che include l’ingresso ai principali musei nazionali, pubblici e privati, gallerie d’arte, giardini, zoo, acquari, giardini botanici e altre strutture di interesse culturale.

Un abbonamento che, oltre a fungere da carta dei musei, sarà comprensivo del Tokyo Subway Ticket che consentirà corse illimitate su tutta la rete di Tokyo Metro, durante tutto il periodo di validità del pass.

Il Tokyo Pass, con validità di due, tre o cinque giorni e prezzo a partire 8000 yen, permetterà l’ingresso a più di 35 strutture, tra le quali: il Museo nazionale di Tokyo, il più antico del Giappone; il Sumida Hokusai Museum, interamente dedicato all’omonimo pittore di ukiyo-e; i giardini Hamarikyu, risalenti al periodo Edo e famosi per i laghetti sui quali si riflettono i grattacieli circostanti; il National Museum of Emerging Science and Innovation (meglio conosciuto come Miraikan), museo scientifico “del futuro” situato a Odaiba; il Meiji Jingu Museum, un museo immerso nella piccola foresta tra il Santuario Meiji e il Parco Yoyogi, progettato da Kengo Kuma, contenente oggetti riconducibili a importanti eventi della storia del Giappone; il Museo Metropolitano di Tokyo “Edo-Tokyo”, che presenta storia, usi e costumi della capitale durante il periodo Edo; il Shinjuku Gyoen, un ampio e tranquillo spazio verde nel movimentato quartiere di Shinjuku.

Un servizio che andrà ad aggiungersi al Gurutto Pass, al costo di 2500 yen, che consente di usufruire di sconti sugli ingressi in alcune strutture, accedendo gratuitamente ad altre. È bene sapere, però, che il Tokyo Pass non è ancora in vendita. La sua data di lancio sarà decisa in base all’andamento della fase sperimentale.

Shinjuku Gyoen tokyo

Il Shinjuku Gyoen di Tokyo

Ora puoi scoprire Tokyo con i tour ibridi

Infine (ma solo per il momento perché le novità in ballo sono veramente tante) è possibile scoprire Tokyo con i tour ibridi. In sostanza, una combinazione di tour in persona e online, disponibili in lingua giapponese o inglese. I partecipanti che visiteranno di persona Asakusa, quartiere di Tokyo dove si trova il celebre tempio Senso-ji, potranno provare il tour locale, mentre le persone che parteciperanno da remoto saranno connesse da uno schermo, permettendo a tutti quanti di godere del tour contemporaneamente.

Poco lontano da Asakusa, nel quartiere di Akihabara, è possibile fare un giro in bike taxi per il quartiere della tecnologia e dei manga alla scoperta dei suoi contenuti culturali e gastronomici con l’aiuto di una guida certificata in lingua inglese. La sperimentazione del tour si è conclusa lo scorso ottobre, ma già sono in corso i preparativi per fare in modo che il sito inglese dell’attività sia pronto e messo in funzione a breve.

Cosa fare al ritorno in Italia

È possibile viaggiare per turismo dall’Italia verso il Giappone ma seguendo alcune all’andata e al ritorno. Norme che, attualmente, sono in vigore fino al 31 maggio e che potete trovare qui. Ovviamente, vi terremo aggiornati sull’evolversi delle situazione e le eventuali nuove regole da seguire per tornare il Italia.

Asakusa tokyo

Il quartiere di Asakusa a Tokyo

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Vacanze natura Viaggi

La monorotaia e le acque turchesi del torrente Renara

Ha ormai quasi 30 anni uno degli episodi cult de I Simpson, Marge contro la monorotaia: durante un’assemblea cittadina, gli abitanti di Springfield vengono convinti da Lyle Lanley, imbroglione di professione, a costruire una monorotaia sopraelevata in città. Le cose vanno ovviamente a scatafascio, ma Homer e Marge risolvono la situazione in maniera rocambolesca, mentre allo spettatore divertito rimbomba nella testa la canzonetta da musical lanciata da Lanley: ‘monorail! monorail!‘.

Ora, le monorotaie in effetti esistono e sono sicure: in Italia ce ne sono 4 attualmente attive e dedicate al trasporto di persone, 3 in diversi parchi divertimento, e una all’aeroporto di Bologna. Noi di weBeach, invece, ci siamo scontrati con un altro esemplare, più vecchio e ormai dismesso, nel cuore delle Alpi Apuane, sulle sponde di un torrente dalle acque turchesi che abbiamo raccontato in weBeach – Toscana.

La monorotaia Denham

Nel 1922 iniziarono, nei pressi di Gronda (MS), i lavori per una monorotaia adibita al lavoro di lizzatura, ovvero il trasporto verso valle dei blocchi di marmo, il materiale più prezioso del territorio delle Alpi Apuane.

Si tratta, infatti, di uno dei marmi più pregiati del mondo. Il materiale più pregiato è quello estratto in provincia di Carrara, che comprende 100 delle 143 cave marmifere attualmente attive in zona.

L’estrazione del marmo è la principale attività economica dei territori di Massa e Carrara sin dai tempi dei Romani (I secolo a.C.), ha attraversato alti e bassi e oggi continua a essere la principale industria della provincia, costituendo circa il 70% del PIL locale.

Completata nel 1923, la monorotaia Denham, dal nome dell’ingegnere inglese Charles Denham, allora proprietario delle cave di Piastreta, percorreva i 3,5 km ca che passano tra la zona di estrazione del marmo a Renara, la località in riva all’omonimo torrente, dove finisce la strada carrabile.

In queste poche migliaia di metri, la monorotaia percorre un dislivello di oltre 1200 m, inerpicandosi sul monte Sella.

La monorotaia Denham è un unicum: un impianto di questo tipo esiste solo in questo luogo. Oggi si può ripercorrere il tracciato della monorotaia a piedi, lasciando l’auto al termine della strada carrabile (44.072528, 10.210298) e continuando lungo la strada campestre che conduce alle vecchie baracche dei cavatori, ormai in disuso.

Torrente Renara Alpi Apuane

La strada campestre che porta verso le baracche – ph. Lorenzo Calamai/weBeach

I resti delle cave che incontrerete regalano sentimenti contrastanti: la bellezza di un panorama spettacolare come quello delle Apuane, tutta l’ostinazione dell’ingegno umano, ma anche la sensazione di una violazione nei confronti dell’ambiente naturale.

Ben visibile, ma non particolarmente segnalato, attraversate le baracche, un sentiero si apre sulla sinistra costeggiando il costone roccioso. Seguendolo, scoprirete i resti della monorotaia.

Seguendo la via di lizza, si sale con una pendenza abbastanza dolce fino a raggiungere, dopo poco più di 1 km più tardi, il vecchio ponte caricatore, dove i marmi portati dalle cave a valle dal carrello motorizzato venivano caricati sui camion e diretti alle successive destinazioni. Dal 1923 fino al 1975, ad eccezione del periodo della seconda guerra mondiale, l’attività di lizzatura della monorotaia non venne mai interrotta.

Oggi del ponte caricatore rimane solo un piano in cemento e una sorta di cancello, anch’esso in cemento, dove il sentiero prosegue. Il consiglio è, da qui, di tornare a valle e godervi la splendida valle del torrente Renara, con i suoi meravigliosi angoli votati al wild swimming.

tenda sul torrente renara

Un esempio di cosa vi attende sulle rive del Renara – ph. Filippo Tuccimei/weBeach

Solo per i più esperti, con equipaggiamento adeguato, ivi compreso caschetto di protezione, la salita può continuare: dopo il ponte caricatore, la via di lizza si impenna fino a raggiungere pendenze notevoli (si parla dell’85% circa, in pratica una scalata), con una scalinata che costeggia il tracciato della monorotaia a destra della medesima. Si sale per ca 1,5 km fino a raggiungere la vecchia casa dei macchinari, e qui si abbandona la lizza della monorotaia per seguire a sinistra la cosiddetta lizza Bagnoli, che porta all’omonima cava tramite una via segnata da grossi bolloni rossi, e il sentiero CAI 160. Imboccando quest’ultimo verso destra, caratterizzato dai classici segnavia biancorossi, potrete salire fino alla vetta del monte Sella (1735 m slm).

Dalla sommità meridionale del monte Sella si percorre il collegamento verso l’omonimo passo, e da lì si piega verso sud prendendo il sentiero CAI 150 prima e il 42 poi, nei pressi del passo del Vestito. Dal passo Sella al punto di partenza ci sono ca 7,5 km di percorso, senza particolari difficoltà altimetriche, ma con qualche tratto piuttosto esposto che richiede esperienza e preparazione. I sentieri facenti parte dell’escursione sono classificati come EE, cioè per escursionisti esperti, ma si tratta nel complesso di un’escursione faticosa e difficile, da fare solamente con meteo favorevole e con adeguata preparazione fisica precedente: mai sottovalutare la montagna, specie i territori perigliosi come quelli delle Apuane.

Il torrente Renara

Che abbiate percorso o meno l’escursione fino alla vetta del monte Sella o vi siate fermati alle prime rampe della monorotaia, è il momento di prendervi la soddisfazione di un rigenerante tuffo nelle acque del Renara.
Già nei pressi della fine della strada carrabile potrete trovare pozzi e piscine dove immergervi, spiaggette carine dove il bianco dei massi e dei sassi contrasta con l’elettrica vibrazione delle acque turchesi di questo splendido corso d’acqua. Il Renara ha davvero tantissimi angoli magici, imperdibili per gli appassionati d’acqua dolce.

Le acque del torrente Renara

Il tratto superiore del Renara – ph. Lorenzo Calamai/weBeach

Scendendo verso valle, le piscine naturali più belle si trovano nei pressi dell’abitato di Guadine. Le modalità esatte per raggiungere le spiagge sono descritte in weBeach – Toscana.

Il Renara è un torrente assai frequentato durante i mesi estivi. La zona più vicina alle cave è più selvaggia, offre panorami montani ed è più spaziosa, diluendo così l’affollamento. Il tratto invece più a valle ha le migliori piscine naturali dove divertirsi fra bagni e tuffi.

di Lorenzo Calamai

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Destinazioni fiori Viaggi

Le fioriture più straordinarie e romantiche dell’estate si trovano qui

L’inizio dell’estate è uno dei periodi più attesi dell’anno, non solo per le attività outdoor, per i viaggi al mare o in montagna o per la pianificazione delle imminenti vacanze, ma anche e sopratutto per gli spettacoli che Madre Natura mette in scena.

Le meravigliose fioriture, quelle che ci hanno accompagnato in primavera, continuano il loro corso permettendoci di vivere esperienze incredibili, colorate e profumate all’aria aperta anche e soprattutto in estate.

Tra viaggi on the road, break panoramici e passeggiate in mezzo alla natura non avremmo bisogno poi di andare così lontano per ammirare questi show, perché è proprio in Italia che si trovano alcune delle fioriture più straordinarie, romantiche e suggestive dell’estate. Eccone 5 da non perdere.

La Riviera dei Fiori

La Riviera dei Fiori non ha bisogno di presentazioni perché quel tratto di costa ligure, di cui fa parte la Riviera di Ponente, è meravigliosa. E come il nome stesso suggerisce, oltre i panorami mozzafiato da ammirare chilometro dopo chilometri, ci sono i fiori, assoluti protagonisti di questo territorio.

Percorrendo la Pista Ciclabile del Ponente Ligure, una delle più scenografiche di tutta Italia, potrete ammirare tutte le fioriture della stagione primaverile e di quella estiva. I mesi che vanno da giugno a luglio, infatti, permettono incredibili panorami dominati da fiori di campo, prati lussureggianti e piante esotiche.

Fioritura di Castelluccio

Quando la primavera lascia lo spazio all’estate è il momento di raggiungere lo splendido Tetto degli Appennini. Castelluccio di Norcia, infatti, esplode in un tutta la sua bellezza. Una meraviglia che incanta lo sguardo e che inebria tutti i sensi.

Quella che sboccia nel cuore dei Monti Sibillini è, probabilmente, una delle più belle fioriture di tutta Italia e del mondo intero. Sull’Altopiano di Castelluccio, tra fine maggio e metà luglio, diverse specie floristiche esplodono in tutta la loro bellezza. Ci sono i papaveri, i narcisi e i trifogli, le lenticchie e le violette che, tutti insieme, trasformano i prati verdeggianti in opere d’arte dai colori sgargianti.

La Conca dei Rododendri

Nel mese di giugno, fiori fucsia e viola a forma di campanula, iniziano a sbocciare e a inebriare l’aria con i loro profumi. Si tratta dei rododendri, i protagonisti assoluti dell’inizio di questa stagione.

E c’è un luogo, in Italia, che più degli altri permette di osservare la loro meravigliosa rinascita. Si tratta della Conca dei Rododendri del parco naturale dell’Oasi Zegna, un giardino floreale delle meraviglie da scoprire adesso.

La Conca Dei Rododendri

La Conca Dei Rododendri

Valle Cetrella

L’inizio dell’estate è probabilmente il momento migliore per andare alla scoperta di uno dei territori più affascinanti del nostro Stivale: Capri.

L’isola del Golfo di Napoli, già celebre per i panorami incredibili, per gli hotel di lusso e per le vie dello shopping, durante i mesi di giugno e luglio mette in scena spettacoli grandiosi per tutti i sensi.

Per vivere esperienze a contatto con la natura dobbiamo recarci nella Valle Cetrella, proprio nei campi dove cresce l’erba cetra che sa di limone e che inebria l’olfatto. Da lì parte un sentiero per raggiungere l’Eremo di Santa Maria a Cetrella, la piccola chiesa a strapiombo incorniciata da fresie coloratissime che fioriscono da maggio a luglio.

La campagna toscana

C’è qualcosa di inspiegabilmente magico in quello che succede in Toscana durante i mesi estivi. Le campagne che si perdono all’orizzonte e le dolci colline sinuose si tingono d’oro: i girasoli sono sbocciati. E lo fanno praticamente ovunque.

Sulla Via Cassia, che conduce tra Montalcino e Siena e in tutta la Val d’Orcia, ma anche a Massa Marittima e nel Chianti. Tutto ciò che vi resta da fare, quando l’estate arriva, è iniziare un viaggio on the road per il territorio a caccia di girasoli.

Girasoli in Toscana

Girasoli in Toscana

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La Shannon Blueway è il percorso più bello e incontaminato d’Irlanda

Se la chiamano Isola di Smeraldo, ci deve pur essere un buon motivo: l’Irlanda è la patria di verdi distese che si allungano a perdita d’occhio, interrotte solamente da bianche scogliere che si tuffano in un mare di mille sfumature diverse. La sua natura incontaminata è il panorama più bello del mondo, ed è proprio per viverla appieno che nascono le Blueways. Questi splendidi sentieri immersi nella vegetazione costeggiano laghi e fiumi, portandoci alla scoperta del polmone verde dell’Irlanda. E quello più suggestivo è probabilmente la Shannon Blueway.

Shannon Blueway, un viaggio mozzafiato

Tanti sono gli itinerari che ci potrebbero sorprendere con la loro bellezza, addentrandosi nel cuore dell’Irlanda più selvaggia. La Shannon Blueway è senza dubbio uno di questi: decine di chilometri seguendo il corso del fiume Shannon ci conducono in uno scenario magico e semplicemente meraviglioso, tra foreste fatate e piccoli villaggi colorati. Unico fil rouge, l’acqua: è questo l’elemento che caratterizza l’intero percorso, dallo spumeggiare dei fiumi alla placida serenità di deliziosi laghetti.

La cosa più affascinante? La possibilità di dedicarsi a tantissime attività outdoor, per unire il divertimento e l’adrenalina al fascino di paesaggi incantevoli. Ci sono esperienze per tutti, dai grandi ai piccini. Si può semplicemente godere della natura concedendosi una lunga camminata e poi un buon picnic sulle rive del fiume, oppure imbarcarsi in una pedalata mozzafiato tra i tanti sentieri ciclabili – alcuni adatti anche a chi è meno allenato.

E poi, ovviamente, tante esperienze in acqua: in canoa, si può pagaiare per chilometri lungo fiumi e canali, ammirando le bellezze naturali che scorrono lente a riva. Un’avventura, questa, disponibile per tutti grazie alle numerose guide che offrono assistenza e permettono di vivere emozioni incredibili.

Il percorso della Shannon Blueway

La Shannon Blueway ha molti punti d’accesso, quindi la si può percorrere anche solo in parte. Uno dei principali è il villaggio di Leitrim, graziosissimo agglomerato di casette a due passi dal fiume Shannon – e non solo. Proprio qui, infatti, il corso d’acqua si collega al fiume Erne attraverso un canale, chiamato il canale di Shannon Erne, che funge da punto di inizio di un’altra importante Blueway.

Ma torniamo all’itinerario principale, la Shannon Blueway: questa si dipana da Drumshanbo a Carrick on Shannon, tra tantissime bellezze. Si può pagaiare lungo il fiume, oppure passeggiare sulla splendida passerella galleggiante d’Irlanda, un tratto di appena 600 metri che si affaccia sull’Acres Lake. Da qui prende il via anche una bella pista ciclabile, che offre diversi percorsi (tra cui due anelli di pochi km, perfetti da affrontare anche con i più piccini).

Una volta giunti a Carrick on Shannon, l’itinerario si fa decisamente più suggestivo, essendo completamente in acqua. L’unica alternativa è dunque mettersi in canoa e iniziare a pagaiare, godendo la vista di panorami mozzafiato fino ad arrivare a Roosky, e poi ancora più a sud fino a Lanesborough, dove il fiume Shannon si getta nelle acque del Ree Lake.

D’altra parte, se questa avventura incredibile non basta a soddisfare la voglia di esplorare un angolo bellissimo d’Irlanda, nei dintorni ci sono tante altre sorprese in attesa di essere scoperte. Piccoli villaggi antichi, brughiere ricche di misteri e miniere che si perdono nelle viscere della terra, ma anche castelli imponenti e rustiche distillerie dove assaporare qualche prelibatezza locale: non resta che affrontare con entusiasmo questo viaggio da favola.