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C’è un luogo in Italia dove puoi acchiappare le nuvole

È una sensazione sorprendente, adrenalinica e unica, quella che proviamo quando ci ritroviamo davanti alle bellezze del mondo che abitiamo. Emozioni amplificate ancora di più dall’alta quota, dalla posizione strategica di quei punti panoramici che ci permettono di osservare città, borghi e paesi.

Ascensori che svettano verso il cielo, sentieri in salita e scalinate ripide che ci portano direttamente lì, tra l’azzurro del cielo, sospesi a mezz’aria. Sono queste alcune delle esperienze che andiamo cercando quando siamo in viaggio, per ammirare le destinazioni che abbiamo scelto da un’altra prospettiva.

E non dobbiamo per forza volare dall’altra parte del mondo per vivere un’avventura così perché anche il nostro Belpaese sa regalarci visioni dall’alto che lasciano senza fiato. Come quelle che si palesano davanti agli occhi di sale sulla cima dell’Acchiappanuvole, il monte che domina l’isola di Capri dal quale è possibile sfiorare le nuvole.

Benvenuti sull’Acchiappanuvole

Il suo nome ufficiale è Monte Solaro e con i suoi 589 metri d’altezza è la cima più alta dell’isola di Capri.

Dalle terrazze presenti sulla montagna è possibile ammirare tutta l’isola dall’alto. Dalle case addossate una all’altra a quei meravigliosi faraglioni che emergono dall’acqua e svettano verso il cielo, fino a raggiungere con gli occhi la Penisola Sorrentina, l’arcipelago Li Galli e persino il Golfo di Napoli.

Tutto intorno, invece, una vegetazione rigogliosa e lussureggiante che ricopre la roccia calcarea, e che comprende tantissime specie floristiche come la ginestra, il mirto, il leggio, l’alloro e gli anemoni.

Ed è sempre qui, sul punto più alto dell’isola, che si prova la straordinaria sensazione di toccare il cielo con un dito, di acchiappare le nuvole. Il soprannome dato al Monte Solaro, del resto, fa riferimento alla sua posizione, ma anche a un altro fenomeno suggestivo che qui si manifesta in alcuni momenti della giornata.

A causa dei forti sbalzi termici che ci sono tra la montagna e il mare, quando l’aria calda sale dal basso crea una condensa, una nuvola di vapore che abbraccia tutto il monte e che rende la visita ancora più suggestiva.

Meridiana del Monte Solaro

Meridiana del Monte Solaro

La vista più bella d’Italia

Raggiungere la cima del Monte Solaro è un’esperienza che lascia senza fiato. Per arrivare fin qui ci sono due opzioni ed entrambe garantiscono un’avventura straordinaria.

La prima prevede un’escursione a piedi da Piazza della Pace da Anacapri. Da qui, infatti, parte un sentiero in salita e ben segnalato. Attraversando la natura, i vigneti e le coltivazioni della zona, in circa un’ora si può raggiungere la cima.

La seconda opzione per raggiungere il Monte Solaro, invece, è una traversata sospesa tra cielo e mare. Grazie alla seggiovia Anacapri-Monte Solaro, in partenza da Piazza Vittoria, potrete raggiungere le terrazze del massiccio in 12 minuti. Da qui, ovviamente, la vista è garantita.

Una volta arrivati in cima la visione è sublime, ma guardatevi intorno perché il Monte Solaro è pieno di meraviglie.

Poco prima di arrivare sulla cima, infatti, troviamo il Castello Barbarossa, una fortezza risalente al X secolo costruita per controllare i golfi di Napoli e di Salerno. Il nome dell’edificio, invece, fa riferimento al periodo di conquista di Capri da parte di Kair-ed-Din, conosciuto anche come Barbarossa.

Scendendo dal Monte Solaro, una deviazione per il paesino di Cetrella è quasi doverosa. Sarà lui stesso a richiamare la vostra attenzione con quell’odore di limone sprigionato dall’erba che cresce nella zona, lo stesso che gli ha dato il nome. Una volta arrivati qui, non dimenticate di visitare l’eremo incastonato in una piccola valle a strapiombo sul mare.

Seggiovia sul Monte Solaro

Seggiovia sul Monte Solaro

 

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Il villaggio provenzale di Johnny Depp (ora in vendita)

È un vero e proprio villaggio quello che appartiene a Johnny Depp e che ora, dopo aver vinto la causa intentata dalla ex moglie Amber Heard, pare essere stato messo in vendita. La cifra richiesta sarebbe di 45 milioni di euro. Vi raccontiamo com’è.

Un grande “mas provençal”, la tipica costruzione fatta di pietra locale, altri sei cottage restaurati, adibiti a “maison d’hôtes”, persino una chiesetta, sconsacrata e trasformata in alloggio per gli ospiti.

Ma non solo: nella proprietà c’è anche un ristorante privato, Chez Marceline, due piscine, uno skate park, una palestra, una cantina per conservare i vini, che in questa zona sono buonissimi e molto rinomati, e un atelier artistico (pare ami molto dipingere).

Un vero e proprio villaggio turistico, lussuosissimo, ma assolutamente autentico, completamente privato, solo per Johnny e, forse, per gli amici o la famiglia allargata.

Il villaggio provenzale si trova nei pressi di Plan-de-la-Tour, nel dipartimento del Var, nell’immediato entroterra della nota località di villeggiatura estiva di Sainte-Maxime e a pochi chilometri da un’altra nota meta glamour, Saint-Tropez.

È una delle zone più caratteristiche del Sud della Francia e Depp non è l’unico ad essersene innamorato. Brigitte Bardot, per esempio, l’ha scoperta tanti anni fa e non se n’è più voluta andare via. A un’oretta di strada dal “villaggio Depp”, a Correns, avevano acquistato un castelletto da sogno anche la coppia Brangelina (proprio in questi giorni pare che Angelina Jolie abbia venduto la sua quota di Chateau Miraval con tanto di produzione di vino a un magnate russo).

Ce lo immaginiamo, Johnny, pranzare all’ombra del suo pergolato, con vista sulla piscina a sfioro o sorseggiare un calice di rosé Côtes de Provence al calar della sera, ammirando le colline fitte di querce, vigne e ulivi che circondano il suo esclusivissimo resort.

Sulle agenzie immobiliari di lusso girano le foto anche degli interni della villa privata di Depp, dove l’attore pare non abbia voluto cambiare nulla rispetto all’architettura originale del XIX secolo, lasciando i sassi a vista sulle pareti, i pavimenti pietra grezza e i soffitti a volta.

Benché non sia un grand amante dei social, Johnny ha però postato qualche foto nella proprietà su Instagram. La sua prima immagine è stata infatti scattata in uno degli ambienti più singolari della villa: una sorta di cantina scavata nella roccia dove la luce naturale non entra se non forse falla parta d’ingresso, una grande stanza dove i lumi di candela mostrano teschi, candelabri e un vecchio letto d’ottone. Una stanza bella ma tenebrosa, proprio come è Johnny Depp.

 

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È la migliore pista ciclabile da percorrere quest’anno

Ha appena vinto l’Oscar italiano del cicloturismo, un premio molto prestigioso che viene conferito da una giuria di esperti e che da sette anni premia le migliori “green road” del nostro Paese.

Grand Tour della Valle del Savio

È il Grand Tour della Valle del Savio, in Emilia-Romagna, che attraversa paesaggi meravigliosi e non molto conosciuti, ma dove persino il “Pirata”, Marco Pantani, amava allenarsi. Si tratta di un suggestivo percorso ad anello lungo 172 chilometri, in parte su strade dismesse, che corre lungo gli argini o su asfalto che, tra saliscendi, curve e panorami mozzafiato è tra i più belli d’Italia. E, soprattutto, adatto a tutti.

L’itinerario attraversa sei dei Comuni della Valle del Savio, un territorio che prende il nome dal fiume Savio e tocca il grande Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio Unesco.

Da quando è stato creato, il Grand Tour si è arricchito di tantissimi servizi per i ciclisti e i cicloturisti organizzati dal Valle Savio Bike Hub, un progetto pubblico-privato che coniuga sostenibilità e innovazione. Lungo tutto il percorso sono segnalati i punti di rifornimento dell’acqua, i Bike Point dove trovare ogni attrezzo necessario per la manutenzione della bici con tanto di ricarica elettrica e di pompa di gonfiaggio e negozi di biciclette convenzionati che offrono una carta Bike Friendly per eventuale assistenza di pronto intervento e di trasporto bagagli.

Chi vuole può anche usufruire del servizio di bike sharing, nel caso desiderasse pedalare solo su qualche tratto, ritirando la bicicletta in un luogo e lasciandola in un altro.

Lungo l’intero percorso trovano mappe dei luoghi storici, architettonici e naturalistici che si possono visitare, ma anche delle aziende agricole, dei ristoranti, delle cantine vitivinicole e degli agriturismi, hotel e b&b che offrono servizi per il ciclista e servizi bike friendly.

In ognuno dei sei Comuni della Valle del Savio, Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Montiano, Verghereto, Sarsina e Cesena, si può scaricare un QR code del tracciato GPX dell’itinerario ciclabile.

Di certo il Grand Tour della Valle del Savio non è un percorso facilissimo da fare, è piuttosto impegnativo, ma diventa facile se fatto a tappe e soprattutto con una e-bike. I più allenati impiegano meno di otto ore per percorrere l’interno tour, altrimenti si possono fare tre tappe da circa 60 km ciascuna.

Non è una cattiva idea fare una sosta per la notte in uno dei Comuni attraversati per poi riprendere la strada riposati il giorno dopo. Bagno di Romagna, per esempio, è famoso per le terme, quelle comunali d’estate sono aperte anche la sera, ma ci sono anche hotel con le terme dentro. Mercato Saraceno è un delizioso borgo con una lunga tradizione vitivinicola. Sarsina è la località più antica della valle, con un Museo archeologico nazionale molto importante. E da qui parte anche il Cammino di San Vicinio, uno dei più estesi e segnalati d’Italia.

Scoprire la Valle del Savio

Quest’affascinante valle si estende in provincia di Forlì-Cesena, con un breve tratto in provincia di Ravenna e di Rimini. Inizia alle pendici del Monte Fumaiolo, nell’Appennino tosco-romagnolo, fino a giungere al Mare Adriatico.

La valle, così chiamata perché attraversata dal fiume Savio, è un’oasi di pace, dove la natura incontaminata è protagonista assoluta: ecosistemi diversificati, percorsi in montagna, torrenti e cascate, un parco ricco di vegetazione e di fauna selvatica. Tra il profumo di faggi e la bellezza del paesaggio, non manca nulla per un’esperienza green.

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Il percorso storico-naturalistico del Grand Tour della Valle del Savio

L’Oscar del cicloturismo

La proclamazione del vincitore è avvenuto lo scorso 4 giugno – il 3 giugno si celebrava la Giornata mondiale della Biciclettala) a Matera, in Basilicata, che è stata la regione vincitrice lo scorso anno della menzione speciale di Legambiente, nominata anche nuova Capitale del cicloturismo.

L’Oscar italiano del cicloturismo vuole da una parte stimolare le amministrazioni a valorizzare i propri percorsi eccellenti e dall’altra promuovere gli investimenti nel cicloturismo come volano per una ripartenza in linea con le direttive del Green Deal europeo.

Per i territori e, in particolare, per i piccoli borghi, quello in bicicletta è infatti un turista ad alto valore aggiunto e a impatto sostenibile e le “green road” offrono la possibilità di visitare una regione contribuendo a sostenere il anche il patrimonio e le comunità locali.

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I Calanchi di Montecoronaro lungo il Grand Tour della Valle del Savio

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In Italia esiste una foresta allagata e puoi attraversarla

Esistono luoghi che non smettono mai di stupirci, così come non smette mai di farlo il mondo che abitiamo. Perché proprio quando crediamo di conoscerlo tutto, o quasi, lui ci mette di fronte a spettacoli di immensa bellezza che portano la firma di Madre Natura.

Deserti aridi che iniziano a fiorire, boschi incantati, laghi colorati e spiagge arcobaleno: queste sono solo alcune delle meraviglie naturali che ci spingono ogni giorno a organizzare viaggi in ogni parte del mondo. Ma non c’è bisogno di andare così lontano per scoprire e vivere la grande bellezza che ci circonda.

Nel nostro Paese, infatti, esistono luoghi così straordinari da non sembrare neanche veri. Come quella foresta allagata di Punte Alberete, un’oasi naturalistica affascinante e suggestiva da scoprire adesso.

Una foresta allagata a Ravenna

Situata a circa 10 chilometri da Ravenna, e circondata dalle località turistiche di Casalborsetti, Marina Romea e Porto Corsini, esiste una foresta sorprendente e inedita che merita di essere scoperta.

La foresta allagata di Punte Alberete è un’oasi naturalistica che si estende per 190 ettari di territorio e che comprende diverse zone umide della provincia di Ravenna. Attraversarla vuol dire entrare in contatto con un microcosmo straordinario che è parte integrante del Parco del Delta del Po.

Vuol dire fare incontri ravvicinati con alcuni dei più belli esemplari dell’avifauna, ma anche esplorare una natura selvaggia e incontaminata che stupisce chilometro dopo chilometro.

Da una parta troviamo una foresta densa e lussureggiante dove dominano le querce, i salici e gli olmi, e poi ancora i pioppi e i frassini, dall’altra, invece, fitti canneti e ninfee bianche caratterizzano la zona lagunare.

La foresta allagata è un vero e proprio patrimonio naturale del Paese intero, si tratta infatti di uno degli ultimi baluardi di foreste paludose presenti nella bassa Pianura Padana.

Come visitare l’oasi naturalistica di Punte Alberete

Paradiso degli amanti della natura e luogo privilegiato per gli appassionati di birdwatching, quest’ultimo esemplare di foresta allagata della Pianura Padana promette emozioni incredibili.

Zona protetta dell’Emilia Romagna e luogo appartenente alla Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, la foresta allagata è stata sottratta alle bonifiche previste nel territorio per salvaguardare quello che è diventato l’habitat di molte specie floristiche e faunistiche.

Passeggiare all’interno dell’oasi vi permetterà di esplorare un panorama unico e straordinario che alterna boschi rigogliosi, praterie sommerse e prati verdeggianti. La zona umida rappresenta sicuramente il tratto più suggestivo da attraversare, quello fatto di scorci palustri e di atmosfere sospese nel tempo e nello spazio.

Lungo la foresta allagata non è raro trovare alberi caduti che si sono trasformati negli habitat di uccelli acquatici che potete osservare mentre riposano o cacciano. Inoltre, a disposizione dei visitatori, c’è anche un capanno destinato alle attività di osservazione degli animali e delle loro abituali attività, da quelle del corteggiamento alla caccia.

L’ingresso a Punte Alberete è gratuito. Potrete lasciare l’auto nei pressi dell’ampio parcheggio situato nei pressi dell’accesso principale all’oasi e poi scegliere di seguire in totale libertà i diversi percorsi segnalati, in alternativa potete affidarvi a una guida naturalistica o completare l’itinerario in bicicletta.

L’intero percorso è pianeggiante e adatto a tutti, grandi e bambini. Per la visita è necessario indossare un abbigliamento comodo e munirsi di scarpe resistenti all’acqua e giacca impermeabile. Non dimenticate, inoltre, una macchina fotografica per scattare istantanee memorabili.

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È ancora la Puglia il posto più amato dai vip internazionali

La bellezza della Puglia ha colpito ancora. La regione dei trulli e del mare cristallino ogni anno cattura il cuore di bagnanti e vip internazionali, grazie alle spiagge mozzafiato e agli scroci suggestivi. A essere particolarmente innamorato di questa regione è Bono Vox, cantante e frontman della band irlandese U2, che da qualche anno sceglie la Puglia come meta prediletta per le sue vacanze estive.

Bono Vox in Puglia

La rockstar Bono Vox non ha resistito al richiamo della Puglia e ha deciso di trascorrere i suoi momenti di relax nel Belpaese. Bono, infatti, è stato visto qualche giorno fa Ostuni, in provincia di Brindisi. Il cantante si stava godendo qualche giorno di vacanza, passeggiando all’interno della villa comunale “Sandro Pertini”, senza rinunciare a un buon aperitivo nel bar interno. L’italianità lo sta già contagiando.

Ostuni, la città bianca

Non è un caso che Bono Vox abbia scelto proprio la città di Ostuni per passare le vacanze. Conosciuta come la “città bianca” per via delle colore delle abitazioni dipinte di calce, Ostuni ha un aspetto fiabesco. Senza ombra di dubbio questa piccola perla è uno dei centri turistici più rinomati della Puglia. Bianco è il colore che abbaglia gli occhi quando capita di rivolgere lo sguardo a Ostuni. Bono Vox ha scelto bene la sua tappa italiana.

I Trulli di Alberobello in Puglia

I famosi trulli di Alberobello in Puglia

Lusso e relax in Puglia

L’artista irlandese ha deciso di staccare la spina della vita da rockstar e allontanarsi dai riflettori, volando nella Valle d’Itria, soggiornando in una struttura extra lusso tra le province di Brindisi e Taranto. Anche lo scorso anno Bono aveva scelto la Puglia per alcuni giorni di relax trascorrendo diversi giorni a Gallipoli in provincia di Lecce.

La Puglia è un posto del cuore

Proprio di recente ha trascorso qualche giorno Angelina Jolie, che sta girando un film proprio tra Puglia e Basilicata. Negli anni scorsi anche Tom Hanks, Macron, Ivanka Trump e molte altre star internazionali hanno scelto questa regione per i loro soggiorni di lusso. Come dar loro torto? Il tacco d’Italia è un luogo ricco di bellezza, sapori, paesaggi da sogno e resort incredibili.

La Puglia, famosa per i villaggi collinari da fiaba e la lunga costa mediterranea che offre divertimento, cultura e relax allo stesso tempo. Il capoluogo, Bari, è una vivace città portuale e universitaria, mentre Lecce è conosciuta come la “Firenze del Sud” per via della sua architettura barocca. Famosissime poi Alberobello e la Valle d’Itria, patria dei trulli, i tradizionali edifici di pietra dal caratteristico tetto conico.

Soggiornare in un trullo di lusso

Proprio all’interno dei famosi trulli sono nati alcuni alloggi di lusso. Delle particolari villette con piscina, portici ricchi di ombra dove organizzare cene con cibo tipico, stanze dotate di ogni comfort, il tutto nello scenario da sogno di un trullo. Pareti di pietra, tetti bassi e a cupola, giardini e spesso anche una spa. I vip, come Paola Turani e molti altri spesso scelgono queste soluzioni per vacanze di gruppo lussuose e in pieno stile pugliese.

Tra un bagno nel mare limpido del Salento e una gita tra le isole Tremiti, la Puglia offre ogni tipo di attrattiva. In ogni angolo si trovano bellezza, storia e divertimento. Non mancano ovviamente il buon cibo e la cordialità.

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La galleria d’arte tra le nuvole di Barcellona

C’è sempre un buon motivo per tornare a Barcellona, anzi ce ne sono tantissimi. La cosmopolita capitale della Catalogna è celebre in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio artistico, culturale e architettonico.

Del resto quando parliamo di questa meravigliosa città nella nostra mente compaiono le immagini della straordinaria Sagrada Família e di tutti gli altri edifici progettati da Antoni Gaudí che hanno ridefinito il volto urbano di Barcellona. A questi si affiancano i musei, come quello di Picasso e la Fondazione Joan Miró, il mare, la rambla, la gastronomia e i ritmi slow che da sempre caratterizzano l’intero Paese.

Si torna sempre in questa città, perché lei sa stupire e incantare ogni volta, proprio come se fosse la prima. E oggi abbiamo un altro motivo per raggiungerla, un’attrazione strabiliante da non perdere: una galleria d’arte tra le nuvole di Barcellona.

Mirador Torre Glòries: benvenuti tra le nuvole

Una vacanza lunga o un city break? Indipendentemente dalla vostra scelta Barcellona è sempre una fantastica idea. Non a caso è una delle mete predilette di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Le cose da fare in città sono davvero tantissime, dalle visite culturali, al relax in spiaggia passando per lo shopping e la movida. Ma come vi anticipavamo c’è una nuova e imperdibile attrazione nella capitale della Catalogna e per scoprirla ci dobbiamo recare all’ultimo piano del Mirador Torre Glòries.

Mirador Torre Glòries

Mirador Torre Glòries, Barcellona

Situata al 211 dell’Avinguda Diagonal, questa torre di osservazione non ha bisogno di presentazioni. Con i suoi 125 metri d’altezza, che culminano con una cupola che sembra sfiorare il cielo, offre visioni strabilianti su tutta la città imponendosi sullo skyline urbano.

Ma la vista panoramica non è l’unica cosa che vi emozionerà una volta arrivati in cima all’edificio perché adesso, il 30esimo piano della torre, è stato trasformato in una galleria d’arte che ha l’obiettivo di far vivere un’esperienza straordinaria tra le nuvole di Barcellona.

La galleria d’arte con vista mozzafiato

Progettata dagli architetti Jean Nouvel e Fermín Vázquez e inaugurata nel 2005, la torre di osservazione è diventato uno sei simboli contemporanei della città. Scintillante all’esterno, panoramico all’interno, il Mirador Torre Glòries offre un’esperienza senza eguali arricchita oggi da un nuovo punto panoramico che ha rivoluzionato il concetto di Belvedere.

All’ultimo piano della torre, infatti, è stato inaugurato uno spazio interattivo, culturale e artistico che porta la firma dell’artista argentino Tomás Saraceno.

Cloud Cities Barcelona, questo il nome dell’installazione permanente e multisensoriale dell’artista che catapulta gli ospiti in un’altra dimensione, trascendentale e reale. Da una parte ci sono oltre 100 moduli che compongono delle nuvole geometriche tra le quali perdersi e ritrovarsi, dall’altra una vista unica a 360 gradi sull’intera città.

L’opera firmata dall’artista argentino ha come obiettivo quello di invitare l’osservatore a riflettere sulla città e sulla connessione degli elementi urbani che trovano spazio dentro e fuori. L’esperienza, a 125 metri d’altezza, è unica nel suo genere. Avrete come l’impressione di essere sospesi tra cielo e terra e camminare tra le nuvole.

Cloud Cities, Barcelona

Cloud Cities, l’opera all’ultimo piano del Mirador Torre Glòries di Barcellona

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Le migliori spiagge dell’estate per le famiglie

L’estate è alle porte, il caldo si fa già sentire con prepotenza e la voglia di mare è più forte che mai. Se state progettando le vacanze in famiglia, ci viene in aiuto una ‘guida’ per i genitori in cerca di lidi ideali anche per i piccoli bagnanti. Tornano, infatti, a sventolare sulle spiagge le Bandiere Verdi, i vessilli che indicano una località marina con caratteristiche adatte ai bambini, selezionata attraverso un’indagine condotta fra un campione di pediatri. Ecco le conferme e le new entry di quest’anno.

Bandiere Verdi 2022: le new entry

Nel 2022 sono in tutto 145 le Bandiere Verdi sparse lungo le coste italiane, mentre se ne contano 8 all’estero, di cui 5 nell’Unione Europea e 3 in Africa. In tutto sono quindi 153, con 4 nuovi ingressi, di cui una sola new entry in territorio italiano.

A primeggiare fra le regioni del Belpaese è la Calabria (con una vasta scelta di spiagge per famiglie), dove quest’anno ne sventolano ben 19, cui segue immediatamente la Sicilia con 18. Un testa a testa che ogni anno si ripresenta tra queste due splendide destinazioni, tra le più ambite dai vacanzieri. Al terzo posto troviamo la Sardegna con 16 Bandiere Verdi, mentre al quarto posto ex aequo Marche e Puglia con 13.

Ed è proprio in Calabria che troviamo quest’anno l’unica nuova Bandiera Verde italiana, assegnata a Marina di Caulonia, frazione del comune di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, insignita anche della altrettanto prestigiosa Bandiera Blu.

Per quanto riguarda gli altri tre nuovi ingressi oltre i nostri confini, in Spagna il vessillo è andato a Estepona, in Tunisia a La Marsa, mentre la Repubblica Unita di Tanzania, dopo il vessillo conferito nel 2020 alla spiaggia di Coco beach a Dar es Salaam, ne conquista un secondo, assegnato stavolta a Kendwa, nell’Isola di Zanzibar.

Se si considera, invece, la percentuale di Bandiere Verdi ottenute dalle singole province all’interno di ogni regione, si scopre che Venezia fa il pieno di vessilli perché è l’unica del Veneto ad averli ottenuti. In Campania il 90% dei vessilli sventola nella provincia di Salerno, mentre Latina è al terzo posto con l’80% delle Bandiere verdi nel Lazio. Romagna, Marche e Abruzzo sono le tre regioni con la più alta densità di Bandiere verdi 2022. Basti pensare che dai Lidi Ravennati (tra i più instagrammabili) a Vasto c’è quella che è stata ribattezzata la “Riviera dei bambini”.

Quest’anno, la cerimonia di consegna delle Bandiere verdi 2022 si svolgerà nell’ambito del “5th International workshop of Green flags – VIII Convegno nazionale delle Bandiere Verdi”, che si terrà il 9 luglio a Mazara del Vallo, nel Collegio dei Gesuiti. In questa occasione si celebrerà, inoltre, il quindicesimo anniversario del prestigioso riconoscimento istituito nel 2008, con l’assegnazione di un speciale vessillo commemorativo ai primi 10 Comuni insigniti nel 2008. Vale a dire: Cefalù, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Nicotera, Ostuni, Riccione, Sabaudia, San Benedetto del Tronto, San Teodoro, e Viareggio.

Spiagge a misura di bambini, sempre più sicure

L’assegnazione delle Bandiere verdi ha una valenza scientifica e deriva da un’indagine condotta fra i pediatri italiani. Ma quali sono i requisiti necessari per ottenere l’ambito vessillo? Eccone alcuni: la presenza di spiaggia con sabbia, spazio fra gli ombrelloni per giocare, acqua che non diventi subito alta in modo che possano fare il bagno in sicurezza, presenza degli assistenti di spiaggia, attrezzature dedicate ai bambini e opportunità di divertimento per i genitori (negozi, ristoranti, bar, strutture sportive).

Tra le proposte di quest’anno di Italo Farnetani, ideatore dell’iniziativa, c’è quella rivolta alle località premiate di garantire servizi di telemedicina per facilitare la disponibilità di un’assistenza pediatrica diffusa.

Bandiere Verdi 2022: l’elenco delle spiagge italiane

Ecco l’elenco completo delle Bandiere Verdi 2022 in Italia (in ordine alfabetico e con anno di conferimento):

Abruzzo

  • Alba Adriatica (Teramo) 2019
  • Giulianova (Teramo) 2010
  • Montesilvano (Pescara) 2010
  • Ortona – Spiaggia dei Saraceni (Chieti) 2019
  • Pescara 2016
  • Pineto – Torre Cerrano (Teramo) 2016
  • Roseto degli Abruzzi (Teramo) 2012
  • Silvi Marina (Teramo) 2012
  • Tortoreto (Teramo) 2015
  • Vasto Marina (Chieti) 2010

Basilicata

  • Maratea (Potenza) 2012
  • Pisticci – Marina di Pisticci (Matera) 2010

Calabria

  • Bianco (Reggio Calabria) 2018
  • Bova Marina (Reggio Calabria) 2010
  • Bovalino (Reggio Calabria) 2010
  • Caulonia – Caulonia Marina (Reggio Calabria) 2022
  • Capo Vaticano (Vibo Valentia) 2016
  • Cariati (Cosenza) 2010
  • Cirò Marina – Punta Alice (Crotone) 2012
  • Isola di Capo Rizzuto (Crotone) 2009
  • Locri (Reggio Calabria) 2016
  • Melissa – Torre Melissa (Crotone) 2015
  • Mirto Crosia – Pietrapaola (Cosenza) 2010
  • Nicotera (Vibo Valentia) 2008
  • Palmi (Reggio Calabria) 2016
  • Praia a Mare (Cosenza) 2010
  • Roccella Jonica (Reggio Calabria) 2012
  • Santa Caterina dello Ionio Marina (Catanzaro) 2010
  • Siderno (Reggio Calabria) 2016
  • Soverato (Catanzaro) 2009
  • Squillace (Catanzaro) 2018

Campania

  • Agropoli – Lungomare San Marco, Trentova (Salerno) 2016
  • Ascea (Salerno) 2016
  • Centola – Palinuro (Salerno) 2009
  • Ischia: Cartaroma Lido San Pietro (Napoli) 2016
  • Marina di Camerota (Salerno) 2009
  • Pisciotta (Salerno) 2016
  • Pollica – Acciaroli, Pioppi (Salerno) 2016
  • Positano – Spiagge: Arienzo, Fornillo, Spiaggia Grande (Salerno) 2015
  • Santa Maria di Castellabate (Salerno) 2012
  • Sapri (Salerno) 2012

Emilia Romagna

  • Bellaria – Igea Marina (Rimini) 2012
  • Cattolica (Rimini) 2012
  • Cervia – Milano Marittima-Pinarella (Ravenna) 2010
  • Cesenatico (Forli Cesena) 2012
  • Gatteo – Gatteo Mare (Forli – Cesena) 2015
  • Misano Adriatico (Rimini) 2015
  • Ravenna – Lidi Ravvenati (Ravenna) 2015
  • Riccione (Rimini) 2008
  • Rimini 2016
  • San Mauro Pascoli – San Mauro mare (Forli – Cesena) 2016

Friuli-Venezia Giulia

  • Grado (Gorizia) 2010
  • Lignano Sabbiadoro (Udine) 2008

Lazio

  • Anzio (Roma) 2016
  • Formia (Latina) 2009
  • Gaeta (Latina) 2009
  • Lido di Latina (Latina) 2010
  • Montalto di Castro (Viterbo) 2009
  • Sabaudia (Latina) 2008
  • San Felice Circeo (Latina) 2012
  • Sperlonga (Latina) 2009
  • Terracina (Latina) 2019
  • Ventotene – Cala Nave (Latina) 2015

Liguria

  • Finale Ligure (Savona) 2015
  • Lavagna (Genova) 2016
  • Lerici (La Spezia) 2012
  • Noli (Savona) 2016

Marche

  • Civitanova Marche (Macerata) 2012
  • Cupra Marittima (Ascoli Piceno) 2020
  • Fano – Nord – Sassonia – Torrette/Marotta (Pesaro – Urbino) 2016
  • Gabicce mare (Pesaro – Urbino) 2015
  • Grottamare (Ascoli Piceno) 2016
  • Mondolfo – Marotta (Pesaro – Urbino) 2016
  • Numana – Alta – Bassa Marcelli Nord (Ancona) 2015
  • Pesaro (Pesaro – Urbino) 2016
  • Porto Recanati (Macerata) 2012
  • Porto San Giorgio (Fermo) 2010
  • San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) 2008
  • Senigallia (Ancona) 2012
  • Sirolo (Ancona) 2016

Molise

  • Termoli (Campobasso) 2012

Puglia

  • Fasano (Brindisi) 2016
  • Gallipoli (Lecce) 2009
  • Ginosa – Marina di Ginosa (Taranto) 2015
  • Lizzano – Marina di Lizzano (Taranto) 2010
  • Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani) 2019
  • Melendugno (Lecce) 2016
  • Ostuni (Brindisi) 2008
  • Otranto (Lecce) 2012
  • Polignano a Mare – Cala Fetente – Cala Ripagnola – Cala San Giovanni (Bari) 2016
  • Porto Cesareo (Lecce) 2016
  • Rodi Garganico (Foggia) 2012
  • Salve – Marina di Pescoluse (Lecce) 2010
  • Vieste (Foggia) 2009

Sardegna

  • Alghero (Sassari) 2009
  • Bari Sardo (Ogliastra) 2010
  • Cala Domestica (Carbonia-Iglesias) 2010
  • Capo Coda Cavallo (Olbia-Tempio) 2010
  • Carloforte – Isola di San Pietro: La Caletta – Punta Nera – Girin – Guidi (Carbonia-Iglesias) 2010
  • Castelsardo-Ampurias (Sassari) 2012
  • Is Aruttas – Mari Ermi (Oristano) 2010
  • La Maddalena: Punta Tegge-Spalmatore (Olbia-Tempio) 2012
  • Marina di Orosei-Berchida-Bidderosa (Nuoro) 2010
  • Oristano – Torre Grande (Oristano) 2015
  • Poetto (Cagliari) 2012
  • Quartu Sant’Elena (Cagliari) 2012
  • Santa Giusta (Oristano) 2016
  • San Teodoro (Nuoro) 2008
  • Santa Teresa di Gallura (Olbia-Tempio) 2012
  • Tortolì – Lido di Orrì, Lido di Cea (Ogliastra) 2016

Sicilia

  • Balestrate (Palermo) 2016
  • Campobello di Mazara – Tre Fontane – Torretta Granitola (Trapani) 2010
  • Catania – Playa 2016
  • Cefalù (Palermo) 2008
  • Giardini Naxos (Messina) 2016
  • Ispica — Santa Maria del Focallo (Ragusa) 2012
  • Lipari – Marina di Lipari-Acquacalda-Canneto (Messina) 2012
  • Marsala – Signorino (Trapani) 2015
  • Mazara del Vallo – Tonnarella (Trapani) 2021
  • Menfi – Porto Palo di Menfi (Agrigento) 2010
  • Noto – Vendicari (Siracusa) 2010
  • Palermo – Mondello 2016
  • Pozzallo – Pietre Nere – Raganzino (Ragusa) 2015
  • Ragusa – Marina di Ragusa 2009
  • Santa Croce Camerina – Casuzze – Punta secca – Caucana (Ragusa) 2010
  • San Vito Lo Capo (Trapani) 2009
  • Scicli – Sampieri (Ragusa) 2021
  • Vittoria – Scoglitti (Ragusa) 2010

Toscana

  • Bibbona (Livorno) 2016
  • Camaiore – Lido Arlecchino-Matteotti (Lucca) 2015
  • Castiglione della Pescaia (Grosseto) 2012
  • Follonica (Grosseto) 2012
  • Forte dei Marmi (Lucca) 2012
  • Grosseto – Marina di Grosseto, Principina a Mare 2010
  • Monte Argentario – Cala Piccola – Porto Ercole (Le Viste) – Porto Santo Stefano (Cantoniera –
  • Moletto – Caletta) – Santa Liberata (Bagni Domiziano – Soda -Pozzarello) (Grosseto) 2015
  • Pietrasanta – Marina di Pietrasanta – Tonfano – Focette (Lucca) 2015
  • Pisa – Marina di Pisa – Calambrone – Tirrenia (Pisa) 2016
  • San Vincenzo (Livorno) 2012
  • Viareggio (Lucca) 2008

Veneto

  • Caorle (Venezia) 2015
  • Cavallino Treporti (Venezia) 2010
  • Chioggia – Sottomarina (Venezia) 2016
  • Iesolo– Jesolo Pineta (Venezia) 2008
  • Lido di Venezia (Venezia) 2010
  • San Michele al Tagliamento – Bibione (Venezia) 2016

Spiagge europee e africane con la Bandiera Verde 2022:

Spagna

  • Estepona (2022)
  • Malaga (2018)
  • Marbella (2019)
  • Fuengirola (2021)

Romania

  • Costanza (2020)

Tanzania

  • Dar es Salaam – Coco beach (2020)
  • Kendwa (2021)

Tunisia

  • La Marsa (2022)
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Notizie Viaggi

Angelina Jolie pazza per Matera: cosa ci fa tra i Sassi

Dopo la Puglia, Angelina Jolie sceglie i Sassi di Matera per il suo tour tra le bellezze d’Italia. L’attrice premio Oscar sta infatti girando il suo ultimo film intitolato “Without Blood”, tratto dal romanzo di Alessandro Barricco ‘Senza Sangue’ proprio nel nostro Paese. E la folla è andata in delirio.

Come la Puglia, anche Matera è una delle mete italiane più amate dalle celebrity, non soltanto per trascorrervi le vacanze, ma anche per ambientarvi film o serie Tv.

Le location di “Without Blood” a Matera

Dopo aver effettuato in incognito alcuni sopralluoghi tra i Sassi nei mesi scorsi e aver scelto le location più idonee all’adattamento scenico, finalmente la Jolie ha iniziato a girare qualche scena a Matera.

I ciak sono stati fatti in piazza San Pietro Caveoso, che prende il nome dalla chiesa costruita sul margine Est del famoso slargo e che ha un bellissimo affaccio sulla gravina, e nel Sasso Caveoso, caratterizzato dalle abitazioni scavate all’interno del tufo, costruite l’una sopra l’altra e che presto vedremo sui grandi schermi.

Matera, set di cinema e Tv

Le immagini suggestive dei Sassi e delle case arroccate sul promontorio che formano Matera sono un costante sfondo per le produzioni italiane e internazionali. Oltre alle fiction nostrane, come “Imma Tataranni” con Vanessa Scalera, o “Basilicata coast to coast“, il celebre road movie del 2010 che ha dato il via al turismo in Basilicata, una regione fino ad allora pochissimo visitata, molti registri stranieri hanno scelto questa città unica al mondo come set.

Il primo, lo ricorderanno tutti, è stato Mel Gibson che l’ha scelta già nel 2004 per il film “La passione di Cristo”. L’ultimo, Cary Fukunaga, regista di “No Time to Die”, ennesimo episodio della saga di James Bond. Il rione Sassi di Matera ha visto da vicino nientemeno che un inseguimento tra auto e moto, dove spuntava la mitica Aston Martin che ha fatto ormai la storia.

Matera, unica al mondo

Proprio i Sassi hanno reso la città una dei gioielli più preziosi del nostro Paese, tanto da essere stati inseriti nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’Unesco. Da oggi avremo un motivo in più per essere orgogliosi di questa piccola perla tutta italiana, di cui all’estero si fa un gran parlare grazie alle produzioni cinematografiche internazionali.



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Matera è infatti una città ricca di meraviglie, dal passato antichissimo. Tra le sue vie possiamo ripercorrere la sua storia, andando indietro di migliaia di anni. Si racconta che questo sia il centro ancora oggi abitato tra i più antichi del mondo, dove i più vecchi ritrovamenti ci riportano addirittura al paleolitico.

L’aspra morfologia del territorio, caratterizzato da gravine, fessure e grotte, ha reso ardua la costruzione del centro abitato, interamente scavato nella roccia. Ma oggi il suo panorama è unico al mondo, una cartolina che incanta migliaia di turisti e, come accaduto anche quest’anno, attira registi da ogni angolo del pianeta per regalare ai propri film un tocco di magia.

La magia di Matera di notte

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Borghi Viaggi

Alla scoperta del romantico borgo delle stelle

È uno dei Borghi più belli d’Italia, ma pochi lo conoscono. Eppure, Castellaro Lagusello, in provincia di Mantova, è uno dei gioiellini meglio conservati d’Italia, tanto da avere ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club.

Il romantico borgo medievale

Spunta, con le sue mura e il suo castello medievali, dove soggiornarono dapprima i Gonzaga, poi i Visconti, poi ancora Napoleone Bonaparte, Napoleone III e il Generale Mac Mahon, dopo la celebre battaglia di Solferino del 1859, tra le colline moreniche del Garda e s’affaccia sulle rive di un particolarissimo laghetto a forma di cuore. E proprio il lago e il castello hanno dato origine al nome al piccolo borgo.

Oltre al maniero, tra i luoghi visitabili c’è l’ottocentesca Villa Arrighi, di proprietà oggi dei Conti Tacoli che include una chiesetta, un grande giardino e un camminamento lungo le antiche mura.

Ma non è tutto. Questo paesino di cui poco si sa è stato inserito anche nella lista dei Patrimoni dell’umanità Unesco per via di un sito archeologico palafitticolo, Fondo Tacoli di Castellaro Lagusello, risalente all’età del bronzo e che fa parte di altri 101 siti degli antichi insediamenti alpini. Motivi per visitarlo, dunque, ce ne sono parecchi.

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Il castello medievale di Castellaro Lagusello

La riserva naturale

A parte il piccolo abitato e il castello, con tanto di torre e di ponte levatoio, Castellaro Lagusello è immerso totalmente nella natura. È circondato infatti dalla Riserva naturale del complesso morenico, un’area protetta di circa 138 ettari, gestita dal Parco del Mincio.

La si può facilmente raggiungere seguendo un percorso, in parte su sterrato e in parte su camminamento di legno, che permette di avvicinarsi alla zona umida, a quella collinare del Monte Tondo e ai piccoli specchi d’acqua, di cui fa parte anche il laghetto a forma di cuore. Gli esperti hanno calcolato che, nel corso dell’anno, si possono osservare fino a 99 specie di uccelli tra stanziali e migratori, tra cui il coloratissimo Martin Pescatore.

Il Festival di astronomia

Sarà per la posizione isolata in cui si trova il borgo che è stato scelto per “mirar le stelle”. Da due anni, infatti, si tiene un grande Festival di astronomia. Quest’anno si svolge dal 10 al 12 giugno e il titolo è “L’Universo attraente”. Ideato dall’Istituto nazionale di astrofisica e dal vicino Comune di Monzambano, per tre giorni prevede eventi dedicati alle stelle, alle scienze e all’astronomia e ha come filo conduttore la gravità.

Protagonisti dell’iniziativa sono più di cento studenti universitari e delle scuole superiori di Mantova, Verona, Brescia e Padova che danno vita per le strade, le piazze, nei giardini e negli edifici storici a laboratori, mostre, spettacoli, videomapping – anche sulle mura del castello – e tour notturni per anticipare il sorgere del Sole.

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il borgo di Castellaro Lagusello, Mantova

La mattina del 12 giugno alle 2.30 si osserverà, grazie a telescopi professionali, il graduale sorgere del Sole e i primi pianeti visibili. In seguito, con la collaborazione di un archeologo, è possibile fare una escursione all’interno del Parco del Mincio.

Castellaro, uno dei Borghi più belli d’Italia, si trasforma così in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove esplorare la gravità, i suoi segreti e le sue peculiarità. La partecipazione al festival è gratuita, ma è preferibile la prenotazione.

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Il Festival di Astronomia di Castellaro

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itinerari culturali Leonardo Da Vinci Notizie Viaggi

Gioconda: il vero luogo che fa da sfondo al dipinto di Leonardo

Non sarebbe la zona del Montefeltro, nelle Marche, come si è sempre pensato, quella al confine tra l’Emilia-Romagna e il territorio tra Pesaro e Urbino, e neppure il famoso borgo di Bobbio, nel piacentino, a fare da sfondo alla Gioconda, il celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci conservato al Louvre di Parigi.

Oggi, infatti, tra gli esperti gira una nuova teoria secondo la quale il Genio avrebbe dipinto la sua enigmatica Mona Lisa in tutt’altro luogo, che ora vi vogliamo svelare.

La nuova scoperta

Leonardo non sarebbe andato molto distante da casa, in realtà. Il paesaggio che fa da sfondo alla Gioconda sarebbe infatti toscano e, per la precisione, pisano. Non è ancora ben chiaro se abbia realizzato il dipinto direttamente stando in quelle zone o se si sia semplicemente ispirato a paesaggi che aveva visitato.

Fatto sta che dietro a quella figura femminile dal sorriso più enigmatico della storia dell’arte gli esperti avrebbero riconosciuto la Torre di Caprona di Vicopisano, in provincia di Pisa, e il profilo dei monti pisani, con i paesi di Cascina e di Calci.

La nuova ipotesi è stata annunciata in occasione di una conferenza dal titolo “La Gioconda svelata dalla scienza. Una nuova scoperta mondiale” che si tenuta a Vinci, in provincia di Firenze, il Comune noto per essere stato il luogo d’origine di Leonardo da Vinci.

Gli autori della scoperta sono due studiosi francesi, l’ingegnere Pascal Cotte, direttore della Lumière Technology, che nel 2004, su richiesta del Louvre, ha digitalizzato la Gioconda, e Sylvain Thieurmel, un ricercatore specializzato nella pittura e nella biografia dell’artista-scienziato rinascimentale.

Dopo 18 anni dalla digitalizzazione di Cotte, sarebbero infatti emersi nuovi particolari grazie a una telecamera multispettrale inventata e progettata proprio dal ricercatore francese. Lo studio delle carte geografiche disegnate dallo stesso Leonardo messe a confronto con i nuovi risultati avrebbero quindi permesso di confermare la nuova scoperta.

Vinci, il paese di Leonardo

Situato sulle pendici del Montalbano, Vinci è il paese in cui nacque Leonardo, e qui sono stati aperti diversi luoghi legati al Genio di da Vinci. La Biblioteca leonardiana, un centro internazionale di studi leonardiani, il Museo leonardiano di Vinci, che comprende un’ampia collezione di modelli di invenzioni realizzata all’interno della Palazzina Uzielli e del Castello dei Conti Guidi, una bellissima fortificazione medievale. Visitato ogni anno da 130mila persone, il Museo leonardiano è uno dei musei più importanti e frequentati della Toscana.

A Vinci ha anche sede il Museo ideale Leonardo da Vinci, dedicato all’approfondimento dell’attualità della figura di Leonardo e alla complessità della sua opera di artista, scienziato, inventore.

La casa natale di Leonardo

La casa natale di Leonardo da Vinci, invece, si trova ad Anchiano, un minuscolo abitato a breve distanza da Vinci che può essere visitata. All’interno è stata allestita una narrazione audio-visiva della vita di Leonardo. Con diversi disegni che raffigurano la Valle dell’Arno, il Padule di Fucecchio, Vinci e il Montalbano, si vuole sottolineato il rapporto che l’artista ha avuto con il proprio territorio, dal quale ha preso molte ispirazioni per le sue più grandi opere. Un ologramma a grandezza naturale dà voce a un Leonardo oramai vecchio e stanco che, dalla sua ultima dimora, il Castello di Amboise, in Francia, volge lo sguardo al passato per narrare le frequentazioni, gli studi e le vicende che lo legarono a queste terre.

Una parte dell’esposizione comprende una sezione dedicata al Cenacolo vinciano che si trova nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, di cui è esposta una riproduzione in alta definizione, con la possibilità di attivare ulteriori percorsi tematici storici, artistici e dedicati al restauro.

La Strada Verde

Da Vinci ad Anchiano si può andare anche a piedi. Il percorso che collega il borgo alla casa natale di Leonardo prende il nome di “Strada Verde”. Contrassegnata come Itinerario escursionistico n. 14, è lo stesso che nell’Ottocento era noto come via Botanica ed è lungo circa 2 chilometri.

L’itinerario è rimasto pressoché inalterato nei secoli. Passa attraverso uliveti e vigneti che si concentrano lungo la salita verso Anchiano. A metà della via, prendendo una deviazione, è possibile raggiungere la pescaia quattrocentesca utilizzata per il flusso d’acqua che alimentava il Mulino della doccia di Vinci, che Leonardo raffigurò in un disegno del 1504 circa.