Categorie
Destinazioni Europa Fiume panorami Viaggi

Scoprire le meraviglie d’Europa a bordo delle houseboat

Ci sono destinazioni che vanno assaporate molto lentamente, per godere appieno della magnificenza dei paesaggi e delle suggestioni di luoghi unici e ineguagliabili. Il modo migliore per farlo è a bordo delle sempre più ambite houseboat, le case galleggianti progettate per navigare corsi d’acqua come fiumi o canali, offrendo tutti i comfort di alloggi senza dubbio originali. Tra i vantaggi c’è quello di poterle guidare, nella maggior parte dei casi, senza bisogno di avere una patente nautica. Ecco alcuni degli itinerari fluviali più imperdibili in Europa.

Alsazia e Lorena in houseboat

Un viaggio fluviale ricco di suggestioni porta alla scoperta dei paesaggi dai grandi contrasti dell’Alsazia e della Lorena, le due regioni della Francia nord-orientale per secoli contese con la vicina Germania. Lo sguardo spazia dalla grande pianura alsaziana ai rinomati vigneti, dai villaggi con le case a graticcio, dove ammirare le cicogne sui tetti, alla vivacità cosmopolita di Strasburgo, per poi incontrare, dall’altra parte, l’ampia pianura della Lorena con i laghi, i boschi e una natura da cartolina, fino ad arrivare alla splendida città di Nancy, considerata tra le più belle d’Europa.

Qui si può navigare nello storico Canal de la Sarre, che divide idealmente le due regioni arrivando fino al confine con la Germania e il Lussemburgo. Vi troverete tra ampie vallate costeggiate da laghi e fitte foreste, un vero sogno per gli amanti della natura. Altrettanto suggestivo, il Canal de la Marne au Rhin collega, nel suo braccio orientale, Nancy a Strasburgo, permettendo di scoprire il patrimonio regionale sul tratto da Saverne a Gondrexange, ma anche attrazioni sorprendenti come l’ascensore per barche di Arzviller, una delle più impressionanti strutture di navigazione francese.

Navigare tra le perle dei Paesi Bassi

Suggestioni senza eguali si respirano tra i canali dei Paesi Bassi. Senz’altro, una delle destinazioni da scoprire a bordo di una houseboat è Amsterdam (qui potete scoprire gli itinerari più inediti), navigando dai porti di Strand Horst e Loosdrecht, a sud della città, fino a Utrecht. Partendo sempre da qui ci si può avventurare attraverso l’ampio estuario del Gooimeer, dove ci si imbatte nei pittoreschi villaggi di pescatori.

Oppure si può fare rotta verso Haarlem, la favolosa città dei fiori, scrigno di storia e cultura separata dal mare del Nord da dune selvagge. Altrettanto affascinate il paesaggio della Frisia, costellato da una fitta rete di canali e laghi, una terra accogliente e rilassante, musa ispiratrice di artisti del calibro di Monet.

Lungo i canali della Germania

Anche la Germania ha le sue perle da ammirare in houseboat. Navigando nelle regioni nord-orientali del Meclemburgo e del Brandeburgo si viene a contatto con la natura incontaminata di una vera e propria riserva naturale, attraversata da un intreccio di fiumi, laghi e canali. Chi vuole immergersi nelle atmosfere del passato di città storiche, può partire dalla regione più meridionale del Brandeburgo, navigando fino a Berlino e a Potsdam, per poi addentrarsi nella campagna fino all’iconico castello.

Gli amanti degli sport acquatici e della pesca troveranno un vero paradiso a loro dedicato nel Meclemburgo, la terra dei laghi, dove c’è tanto da esplorare, tra escursioni nella natura o tour emozionanti alla scoperta di città deliziose e ricche di attrazioni come Müritz.

Houseboat in Italia: i più bei percorsi navigabili

Fra i percorsi navigabili più belli d’Italia, c’è quello della Laguna di Venezia, con i suoi segreti, gli incredibili scenari naturali e il fascino delle isole minori che la circondano, dalle più famose come Burano e Murano, alle più piccole, come Torcello, Sant’Erasmo, San Francesco del Deserto, Vignole e Pellestrina.

Il viaggio in houseboat porta alla scoperta di tanti altri luoghi incantevoli. Navigando la parte più settentrionale e selvaggia della Laguna, si scopre il Parco naturale del fiume Sile, che offre uno degli scenari più magici tra gli itinerari navigabili del nostro Paese. Partendo da Chioggia ci si può inoltre avventurare alla volta della Riviera del Brenta, che sfoggia le superbe Ville Palladiane, arrivando fino a Padova. Muovendosi invece dal borgo fluviale di Porto Levante, ci si immerge nel Delta del Po, un vero paradiso per gli amanti del birdwatching.

Categorie
Cammini Viaggi Wanderlust

Puoi percorrere il cammino più bello di sempre in qualsiasi parte del mondo

Intenso, spirituale, sacro, unico, non bastano da soli questi, e tutti gli altri aggettivi che scegliamo, per descrivere il Cammino di Santiago. Perché è un’esperienza, questa, che non si può raccontare a parole, ma solo vivere.

Le sue origini affondano nel Medioevo e oggi, esattamente come ieri, è percorso da migliaia di persone, uomini e donne, che provengono da ogni parte del mondo. Un’immensa rete di strade, parte della quale è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1993, che si snoda in oltre 80mila chilometri coinvolgendo tantissime nazioni e altrettanti sentieri registrati.

Il Cammino di Santiago è oggi uno dei pellegrinaggi più antichi, famosi e percorsi d’Europa e del mondo intero, lo stesso che ogni anno ospita più di 300000 persone provenienti da ogni parte del mondo. Ma c’è ancora chi, su queste strade, non ha ancora posato i piedi e lo sguardo. Ed è a tutte queste persone che ci rivolgiamo perché oggi il Cammino di Santiago è percorribile anche da casa o in qualsiasi altro posto.

Percorrere il Cammino di Santiago da casa o da qualsiasi altra parte del mondo

Il Cammino di Santiago de Compostela è un’esperienza che va vissuta almeno una volta nella vita. Richiede tenacia, resistenza e forza di volontà, ma tutti i sacrifici fisici sono ripagati dalla spiritualità che appartiene al pellegrinaggio.

Non sono solo le motivazioni religiose a spingere migliaia di persone a percorrerlo ogni anno, ma anche la ricerca di sé stessi e la voglia di superare ogni limite tangibile.

Raccontarlo, dicevamo, non può restituire l’emozione che si prova quando si intraprende il cammino. Tuttavia, può essere un buon modo per incentivare chi ancora, per un motivo o per un altro, non ha vissuto l’esperienza del pellegrinaggio.

Ed è da questa consapevolezza, unita all’esigenza di promuovere la sua storia e il suo significato più autentico, che è nato il progetto ¡Buen Camino!, un portale online completo, interattivo, immersivo e dinamico messo a punto da Google Arts & Culture che permette a tutte le persone del mondo di percorrere il Cammino di Santiago anche da casa.

Il progetto ¡Buen Camino!

In collaborazione con il Governo Regionale della Galizia, il Governo Regionale di Aragona, la Fondazione della Cattedrale di Santiago e la Federazione Spagnola delle Associazioni di Amici del Cammino di Santiago, Google Arts & Culture ha reso ancora più accessibile il Cammino di Santiago de Compostela attraverso la tecnologia.

Il portale web, creato in occasione dell’Anno Santo Giacobeo (2021-2022), è disponibile in undici lingue e permette a chiunque di esplorare virtualmente i percorsi, le mostre, i punti iconici degli itinerari e le bellezze naturali che fanno da cornice al pellegrinaggio.

Ci sono mostre interattive, fotografie e video, e poi ancora approfondimenti sui luoghi simbolo del cammino, così come le strutture di ristoro che si snodano lungo di esso.

Si tratta di uno strumento di conoscenza molto utile a chi si ritrova ad affrontare il Cammino di Santiago per la prima volta, ma anche per chi, per un motivo o per un altro, non lo ha ancora percorso o non può intraprenderlo.

Ovviamente, l’esperienza che si vive in prima persona è impagabile, emozionante e unica, come dimostra il fatto che da secoli migliaia di persone giungono qui per percorrere i tragitti della grande rete a piedi o in bicicletta. Tuttavia, grazie al portale online di Google Arts & Culture si possono conoscere le storie e le origini di tutti gli itinerari che portano ala Cattedrale di Santiago de Compostela e immaginare di essere lì.

Categorie
Notizie Viaggi

Scoperte meraviglie risalenti a più di 3000 anni fa

Le bellezze rinvenute nascoste nel sottosuolo sono moltissime e chissà quante ancora ce ne sono da scoprire. Il passare dei secoli ha ricoperto di terra e sabbia molti reperti che al giorno d’oggi risultano essere importantissime testimonianze della vita dei nostri lontani avi. Le ricerche di antichi tesori riescono spesso a darci informazioni cruciali per scrivere la storia. Grazie al lavoro di alcuni archeologi, negli scorsi giorni sono stati rinvenuti circa 13.000 manufatti risalenti a più di 3.000 anni fa. Tra essi una scatola di tartaruga e un altare sacrificale, tornati alla luce nel sud-ovest della Cina.

I manufatti scoperti in Cina

I media statali cinesi hanno riferito che le preziose reliquie fatte di oro, bronzo e giada, sono state trovate in sei fosse nei pressi nel sito archeologico di Sanxingdui vicino a Chengdu.

Gli storici sanno ancora poco della cultura Sanxingdui, che non ha lasciato testimonianze scritte o resti umani, sebbene molti credano che facesse parte dell’antico regno Shu. La speranza è che le recenti scoperte facciano luce sulla perduta civiltà che governava il bacino occidentale del Sichuan lungo il corso superiore del fiume Yangtze fino alla sua conquista nel 316 a.C..

Nuovi tesori del passato

I ricercatori del team che ha fatto la scoperta, sono orgogliosi del tesoro ritrovato. Tra i manufatti più preziosi rinvenuti negli scorsi c’è una scatola a forma di tartaruga fatta di bronzo e giada, un oggetto unico nel suo genere e mai visto fino ad ora.

“Non sarebbe esagerato dire che il vaso è unico, grazie alla sua forma distintiva, alla raffinata fattura e al design squisito. Anche se non conosciamo lo scopo di questo vaso, possiamo presumere che gli antichi lo adorassero”. Ha detto ai media il professor Li Haishao.

Non solo. Tra i reperti emersi spicca anche un altare di bronzo alto circa un metro, dove si crede che il popolo Shu facesse le sue offerte al cielo, alla terra e agli antenati. A supporto della tesi, sono state rinvenute tracce di bambù, semi di soia, bovini e maiali, tutti prodotti utilizzati probabilmente come merce sacrificale.

Scoperte interessanti

Ran Honglin, direttore del Sanxingdui Institute of Cultural Relics and Archaeology, ha affermato che la diversità degli oggetti rinvenuta nel sito mostra che devono essere avvenuti scambi culturali tra le antiche civiltà in Cina. Infatti, lo studioso ha fatto notare alla stampa che le incisioni rinvenute, raffiguranti una testa umana e il corpo di un serpente, sono tipiche caratteristiche dell’antica civiltà Shu. Mentre i vasi cerimoniali conosciuti come “Zun” erano un simbolo culturale di Zhongyuan. Queste scoperte permetteranno di ricostruire la storia e i movimenti delle popolazione antiche che hanno abitato la Cina, migliaia di anni fa e fare ipotesi sui loro rapporti.

Tutte queste recenti scoperte sono solo la prova che ancora abbiamo tantissimo da imparare riguardo al Pianeta che abitiamo e alla nostra storia. Il sottosuolo cela preziosissime prove della vita di un tempo. L’archeologia è una disciplina ancora troppo sottovalutata. Proprio grazie agli scavi archeologici possiamo consultare libri di storia, parlare dei Mammut e dell’uomo di Neanderthal.

Categorie
Barcellona città crociere Europa Notizie Toscana Viaggi

Il battesimo di Costa Toscana, la nave super green

È tra le navi più green del mondo e sta per salpare nel Mediterraneo. La nuova Costa Toscana, l’ammiraglia di Costa Crociere battente bandiera italiana, è stata battezzata nel porto di Barcellona e promette di portare i passeggeri a sperimentare crociere come mai prima d’ora.

Una “smart city” galleggiante

Costa Toscana è una vera e propria “smart city” itinerante. Grazie all’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl) con cui si riesce a eliminare quasi del tutto l’immissione di ossidi di zolfo nell’atmosfera, di ossido di azoto e di CO2 (fino al 20%) è una nave super green.

Oltre a zero emissioni, la nave offre tutta una serie di innovazioni tecnologiche all’avanguardia studiate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. L’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori.

Il consumo energetico è ridotto al minimo grazie a un sistema di efficientamento energetico intelligente. Inoltre, a bordo viene effettuato il 100% di raccolta differenziata e il riciclo di materiali come plastica, carta, vetro e alluminio. I legni di mare che arredano le isole del ristorante Archipelago a bordo sono stati recuperati grazie ai “Guardiani della Costa”, il programma di educazione ambientale per la salvaguardia del litorale italiano promosso dalla Costa Crociere Foundation. Per ogni cena che si degusterà nel ristorante, Costa donerà parte del ricavato per sostenere progetti ambientali e sociali della fondazione.

Com’è fatta la nave dentro

Gli interni di Costa Toscana sono frutto di un progetto creativo straordinario, curato da Adam D. Tihany, nato per esaltare e far vivere in un’unica location i colori e le atmosfere della meravigliosa Regione italiana a cui s’ispira la nave, la Toscana.

Arredamento, illuminazione, tessuti e accessori sono tutti “Made in Italy”, creati da 15 aziende altamente rappresentative dell’eccellenza italiana. Dalla SoleMio Spa alle aree dedicate al divertimento, dai bar tematici, in collaborazione con grandi brand italiani e internazionali, ai 21 tra ristoranti e aree dedicate alla “food experience”, tutto è un omaggio all’Italia.

COSTA-TOSCANA-bar-piscina

Fonte: Ufficio stampa

Bar a bordo piscina sulla Costa Toscana

A bordo è tutto ispirato al nostro Paese e in particolare alla nostra Regione. A partire dalla zona principale della nave, il Colosseo, uno spazio al centro sviluppato su tre ponti dedicato agli spettacoli. Gli schermi luminosi, posizionati sia sulle pareti sia sulla cupola, offriranno la possibilità di creare una storia diversa in ogni porto di scalo e in ogni momento della vacanza.

Piazza del Campo è invece una grande scalinata affacciata a poppa, su tre ponti, ideale per i momenti di intrattenimento degli ospiti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo farà vivere l’emozione di volare sul mare.

Piazza dei Miracoli, a prua della nave, è il punto d’incontro di tre diverse esperienze: shopping, degustazione e intrattenimento. Un altro punto suggestivo e panoramico è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza.

I ponti avranno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

COSTA-TOSCANA-cabina

Fonte: Ufficio stampa

Una delle cabine a bordo della nave

Sulla Costa Toscana, oltre alle cabine classiche, ci sarà una nuova tipologia con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il rumore delle onde. Le camere a bordo della nave sono in totale 2.663, di cui 28 suite, 106 camere con terrazza, 1.534 camere con balcone, 168 camere esterne e 827 camere interne.

Per il divertimento dei più bambini che viaggiano a bordo della nave ci sono lo Splash AcquaPark, con il suo scivolo posizionato sul ponte più alto, una nuova area dedicata ai videogames, e lo Squok Club.

Le escursioni con gli esperti

Nel corso dell’estate, Costa Toscana offre un itinerario di una settimana che fa tappa in alcune delle più belle città e isole del Mediterraneo occidentale e toccherà i porti di Savona, Civitavecchia/Roma, Napoli, Ibiza, Valencia e Marsiglia. Durante la stagione autunnale, invece le tappe saranno a Palma de Maiorca al posto di Ibiza.

Le escursioni organizzate dalla compagnia di navigazione sono il top. Ci saranno infatti tour a firma di National Geographic Expeditions, realizzati in collaborazione con il Tour Operator Kel 12, che prevedono la visita di luoghi speciali accompagnati da guide speciali, come fotografi, vulcanologi e archeologi.

COSTA-TOSCANA

Fonte: Ufficio stampa

La Costa Toscana prende il largo
Categorie
Idee di Viaggio Toscana Viaggi

L’oro giallo della Toscana sembra un sogno a occhi aperti

I luoghi che conosciamo, attraversiamo ed esploriamo durante i nostri viaggi sono destinati a stupirci ogni volta che li raggiungiamo perché si plasmano seguendo il ritmo incessante delle stagioni. Con queste si trasformano e mutano regalandoci gli spettacoli più straordinari di sempre.

Come i deserti che fioriscono in primavera, le montagne che vengono avvolte dalla neve candida in inverno e gli scenari suggestivi e magici che creano le foglie quando cadono in autunno. Anche l’estate ci regala spettacoli di immensa bellezza, quelli delle acque cristalline trasparenti che brillano al sole e che seguono i ritmi slow della stagione, quelli delle fioriture inedite e selvagge, in montagna e tra i campi.

È l’estate che tinge di oro giallo l’intero territorio della Toscana permettendoci di vivere esperienze fuori dall’ordinario che incantano la vista e rapiscono il cuore.

L’oro giallo della Toscana

Da Firenze a Pisa, passando per le crete senesi e per le lussuose colline: la Toscana è una terra che non smette mai di incantare e non lo fa neanche d’estate quando si mostra agli occhi di chi guarda nella sua versione più scintillante.

Se pensiamo a questa incredibile regione non possiamo non pensare di riflesso anche ai girasoli. Quel fiore divenuto simbolo dell’estate, dell’allegria e della bellezza affascina da sempre. Su di lui sono state scritte canzoni e poesie, è diventato il protagonista assoluto di capolavori artistici che hanno scritto la storia. E ora si è trasformato anche nel motivo che ci spinge, di nuovo, a raggiungere la Toscana, meglio ancora se on the road.

Dove vedere i campi di girasole in Toscana

Già verso la fine di Giugno, un viaggio nella campagna toscana, anticipa le meraviglie che andranno a palesarsi presto davanti ai nostri sguardi. Nei campi verdeggianti che si perdono a vista d’occhio cominciano ad apparire delle macchie gialle: sono i girasoli che stanno sbocciando.

È solo a estate inoltrata, però, che l’oro giallo della Toscana esplode in tutta la sua bellezza. Il territorio, nel mese di luglio e nelle prime settimane di agosto, si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo meraviglioso.

I campi di girasole sono belli e sono tanti, ma fare una mappatura ben precisa è quasi impossibile, questo perché spesso le colture cambiano posizione. Tuttavia, incontrarli sul proprio cammino, non sarà poi così difficile.

Il primo luogo che vi suggeriamo di raggiungere in estate è la Val d’Orcia. Il cuore della campagna toscana, conosciuto per quel panorama evocativo fatto di dolci e sinuose colline, è meraviglioso in ogni stagione e a ogni ora del giorno. Attraversandolo in auto, o in moto, incontrerete sterminati campi di girasole che tingono il territorio di oro.

Restiamo sempre nella provincia di Siena, ma ci spostiamo questa volta nei dintorni di San Gimignano. Anche qui sono tantissimi i girasoli che invadono i campi e che creano paesaggi che lasciano senza fiato. Il consiglio è quello di proseguire verso Montalcino, percorrendo la via Cassia: troverete l’oro giallo della Toscana che si alterna straordinariamente ai vigneti del territorio.

Ci spostiamo ora nella zona di Massa Marittima in Maremma per andare a caccia delle coltivazioni di girasole più antiche d’Italia. Le coordinate da inserire nel vostro GPS sono quelle che coincidono con la strada Strada Provinciale 541. È qui che campi di girasole messi in fila vi sorprenderanno.

Ultima, ma non per importanza s’intende, è l’area del Mugello che conserva una riserva di oro giallo che lascia senza fiato. Uno dei luoghi migliori per avvistare i campi di girasole è il territorio di Borgo San Lorenzo. Fermate la macchina e aguzzate la vista per godere di questo panorama effimero e transitorio. La magia è iniziata.

Categorie
Idee di Viaggio Viaggi

Trieste, sui luoghi di James Joyce. L’itinerario

Se le sue origini sono irlandesi, la sua “anima è a Trieste”. La frase pronunciata da James Joyce è divenuta così celebre in questa città, dove visse una decina d’anni, tanto da avergli dedicato oltre a una statua nel pieno centro, anche un itinerario che ripercorre i luoghi da lui frequentati e quelli che hanno ispirato le sue opere, a partire da “Dubliners” (“Gente di Dublino”) che iniziò a scrivere proprio a Trieste e l’”Ulisse”, i cui primi tre capitoli furono iniziati proprio qui.

E proprio nel 2022 ricorre il centenario della pubblicazione di “Ulysses” avvenuta il 2/2/1922, uno dei romanzi più importanti della letteratura del XX secolo ma anche il 140° anniversario della nascita di Joyce che era nato a Dublino nel 1882. E la ricorrenza più importante cade il 16 giugno, quando si celebra il Bloomsday, in omaggio al personaggio dell’”Ulisse”, Leopold Bloom, e all’impostazione del romanzo che si svolge nell’arco di una giornata, esattamente il 16 giugno 1904. In questa giornata, tutta l’Irlanda, Trieste e il resto del mondo sono in festa.

Il Bloomsday a Trieste

Il Bloomsday a Trieste non dura solo un giorno, ma diventa un vero e proprio festival che prosegue fino al 19 giugno e prevede tanti appuntamenti. Il 16 giugno – vero Bloomsday – gli eventi iniziano alle 8 del mattino a va avanti fino alle 3 di notte. Ben 15 diversi luoghi del centro cittadino, scelti per affinità e somiglianza alle originarie ambientazioni dublinesi, ospitano eventi.

Si parte con la colazione amata da Leopold Bloom, che si potrà consumare assieme agli attori che mettono in scena l’episodio presso l’antico faro “La Lanterna”, simulacro della Torre Martello di Sandycove nel romanzo, che per l’occasione viene illuminato di verde, il colore dell’Irlanda, così come la statua dello scrittore che si trova sul Canal Grande vicino a piazza del Ponterosso, realizzata dallo scultore triestino Nino Spagnoli e collocata sul ponte nel 2004 per ricordare il centenario dell’arrivo di Joyce a Trieste.



Booking.com

Le rappresentazioni dei vari capitoli del romanzo si susseguono a intervalli di un’ora nelle varie location di Trieste. L’episodio “Nausicaa” viene ambientato la sera alle 20.00 sulla spiaggia triestina più famosa, quella del “Pedocin”, dove si terrà l’incontro di Ulisse/Leopold Bloom, interpretato da Sergio Rubini, e Nausicaa/Gerty McDowell portata in scena da Maria Grazia Plos.

Il capitolo “Circe” viene invece rappresentato con uno spettacolo di danza alle 23 alla Scala di Piazza Cornelia Romana e il Teatro dei Fabbri. L’ultimo episodio “Penelope”, alle 2 di notte all’auditorium del Museo Revoltella, è infine un monologo affidato a Diana Höbel e ai pennelli elettronici di Cosimo Miorelli.

Il programma prevede per tutto il weekend itinerari tra i luoghi di Joyce e della letteratura, diversi appuntamenti enogastronomici, presentazioni di libri, documentari, conferenze. Ma speciali itinerari a piedi sulle tracce di James Joyce andranno avanti fino a gennaio 2023 nei vari luoghi che lo scrittore era solito frequentare in città e organizzati da PromoTurismoFVG, a partire dal Borgo Teresiano, una delle zone dove ha vissuto, al Museo Joyce, che offre visite guidate, la chiesa greco-ortodossa di S. Nicolò, le altre vie dove si trovano le numerose case in cui abitò (sono in tutto nove) o il quartiere Cavana, che Joyce amava frequentare e dove si trova un originale percorso con scritte d’artista di Neon Art dedicate a James Joyce e che fanno parte del progetto “Doublin”, inaugurato nel 2019 dall’Associazione culturale Cizerouno e DMAV Social Art Ensamble e che “raddoppiano” (“doubling” in inglese) il “red district” dublinese sovrapponendolo alla Night Town triestina. “Ulysses” e “Doublin” sono alcune delle scritte visibili. Di recente è stata aggiunta “Montgomery Street”, la “Monto” descritta nell’episodio “Circe” dell’”Ulisse”.

Tutte le visite sono in partenza dall’infopoint di PromoTurismoFVG di piazza Unità d’Italia, 4/b e costano di 12 euro a persona, mentre sono gratuite se si è in possesso della FVGcard.

I luoghi di James Joyce a Trieste

È sempre possibile visitare la Trieste di Joyce ripercorrendo quei luoghi a lui tanto cari. A cominciare dalla stazione ferroviaria (il modo più semplice e comodo per arrivare a Trieste è in treno): è da qui che il 20 ottobre del 1904 James Joyce arriva a Trieste, riuscendo nella difficile impresa di farsi arrestare pochi minuti dopo (per un equivoco) e di lasciare la sua povera compagna, Nora, che non parla una parola né di italiano né di tedesco e non ha un soldo, ad attenderlo per ore e ore nel giardinetto di fronte.

In una lettera al suo amico Italo Svevo – che lo ispirò per il personaggio di Bloom – definiva il Canal Grande vicino a piazza del Ponterosso, dove si trova la fotografatissima statua di Joyce, “Il canal che viene da lontano per sposare il gran divo, Antonio Taumaturgo (ossia la chiesa neoclassica si trova in fondo) e poi cambiato parere se ne torna com’è venuto”.

trieste-statua-james-joyce

Fonte: 123rf

La scultura dedicata a James Joyce sul Canal Grande a Trieste

Joyce frequentava anche la chiesa greco-ortodossa che si trova ancora oggi a Riva 3 Novembre, 7 in quanto tra i suoi allievi c’erano proprio alcuni dei membri più importanti di questa parrocchia.

Tra la chiesa greco – ortodossa di San Nicolò, che vale la pena visitare, e il celebre Caffè Tommaseo, uno dei caffè storici in stile viennese per cui Trieste è famosa, in via San Nicolò numero 32 c’è la “Berlitz School”, la scuola di lingue per cui lavorava Joyce. Vi si trova ancora la sua libreria antiquaria, con la stessa immutabile atmosfera. Il vicino Caffè Stella Polare che si trova in via Dante Alighieri, 14, ai tempi di Joyce era frequentato dal personale della Berlitz.

Dal sacro al profano. Nella città vecchia si trovava anche la zona dei bordelli di Trieste, divisa tra il ghetto ebraico e l’area vicina al mare conosciuta come Cavana: si contavano almeno una quarantina di bordelli regolarmente registrati in cui almeno 250-300 prostitute offrivano i loro servigi a qualsiasi ora. La minuscola casa di tolleranza frequentata da Joyce si chiamava “Il metro cubo” e si trovava in via Pescheria, 7.

Una pausa bisogna farla alla Pasticceria Pirona tuttora esistente, che si trova di fronte a una delle sue abitazioni e che lo scrittore frequentava spesso. In alternativa, a “Il Trionfo”, la trattoria accanto all’Arco di Riccardo, un monumento romano del I sec. d.C., dove Joyce amava andare a bere il suo vino preferito, l’Opollo di Lissa.

Nella centralissima piazza Verdi si trova ancora oggi il Teatro Verdi, dove Joyce assisteva a molte rappresentazioni di opere liriche, di cui era appassionato (nel periodo triestino, tentò anche di intraprendere una carriera da cantante lirico professionista) spesso beneficiando di biglietti gratuiti fornitigli dai suoi amici del quotidiano locale “Il Piccolo” con cui collaborava.

trieste-teatro-verdi

Fonte: 123rf

Il Teatro Verdi di Trieste tra i luoghi frequentati da Joyce

Per chi desiderasse sapere tutto sul legame tra Joyce e Trieste e sulla vita e le opere dello scrittore si trova tutto lo scibile possibile e immaginabile al Joyce Museum in via Madonna del Mare, 13.

Naturalmente ci sono itinerari dedicati a James Joyce anche a Dublino, ma questo è un altro viaggio (se vuoi leggerlo lo trovi qui).

Categorie
Cammini trekking vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Tra sacro, profano e natura: il trekking delle meraviglie

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci perché è pieno di meraviglie che incantano. Ma c’è un luogo che, più di altri, non smette mai di stupirci per il suo straordinario patrimonio naturale, artistico e culturale. Quel posto si chiama Italia.

Il nostro Paese, infatti, ha tutto ciò di cui ha bisogno un viaggiatore per vivere esperienze uniche ed entusiasmanti, per costruire ricordi di viaggio indelebili. E se è un’avventura all’insegna della natura che volete vivere e conservare nel cuore e nell’anima, c’è un solo luogo in cui dovete recarvi, e preparatevi perché vi sorprenderà.

Ci troviamo nella straordinaria provincia di Trento, a pochi chilometri da Rovereto, l’Atene del Trentino. È qui che esiste un percorso unico che si snoda tra meraviglie sacre e profane mentre tutto intorno, la natura rigogliosa, fa da cornice straordinaria un trekking unico che porta alla scoperta di fortezze, chiese ed eremi scavati nella roccia. Sono i Tesori di Trambileno e sono bellissimi.

Benvenuti a Trambileno

Non è un caso che il Trentino sia scelto da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo e desiderosi di recuperare quel contatto con la natura più autentica e selvaggia. E quello che offre il territorio è proprio questo: avventure all’aria aperta che conducono alla scoperta di un ricco patrimonio culturale e naturale.

Ed è proprio vicino al Castello di Rovereto, uno dei più importanti esempi di fortificazione alpina del tardo medioevo, che parte un percorso unico, un trekking delle meraviglie denominato I Tesori di Trambileno.

Eremo di San Colombano

Fonte: iStock

Eremo di San Colombano

Alla scoperta dei Tesori di Trambileno

Natura, storia, sacro e profano qui si intrecciano e diventano una cosa sola portando gli esploratori a percorrere le vie degli antichi pellegrini. Il punto di partenza di questa escursione è l’Eremo di San Colombano che, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni.

Si tratta di un edificio abbarbicato sulla roccia che sfida la forza di gravità. L’eremo di San Colombano, dedicato al Santo incanta per la sua posizione sospesa tra cielo e terra. L’edificio è il punto di partenza di escursioni e itinerari volti alla scoperta dell’intero territorio.

Per raggiungere l’eremo è necessario percorrere 102 scalini a strapiombo sul fiume Leno. La visita all’interno è totalmente gratuita e vi permetterà di scoprire tutta la spiritualità di un luogo incredibile.

Da qui, poi, potete attraversare un ponte che vi porta direttamente alla frazione Ca’ Bianca. Un rigoglioso bosco si aprirà davanti ai vostri occhi, dopo averlo percorso vi ritroverete nella frazione di Moscheri dove è possibile ammirare il Santuario de La Salette. Costruito nel 1856, e consacrato alla Vergine, l’edificio domina dall’alto la valle definendo il paesaggio urbano. Una silenziosa e suggestiva pineta, che si snoda tutto intorno, è il luogo ideale per rigenerare i sensi e ricaricare le energie.

Se volete andare alla scoperta delle altre meraviglie del territorio, allora, potete proseguire verso le montagne della Prima Guerra Mondiale e salire sulle cime suggestive e panoramiche del Col Santo, Monte Testo e il Palon, la zona sacra del Monte Pasubio

Da inserire dell’itinerario è anche il Forte Pozzacchio, Werk Valmorbia, l’ultima fortezza austroungarica scavata nella roccia e da poca restaurata. Situato alle pendici del Monte Pasubio, nel comune di Trambileno, in questo luogo della memoria vengono organizzati eventi per commemorare i caduti della Grande Guerra.

Forte Pozzacchio

Fonte: Wikimedia/Robertk9410

Forte Pozzacchio
Categorie
linee aeree Notizie Viaggi

Arriva lo stop alle mascherine sugli aerei (e non solo)

Quella del 15 giugno era una data particolarmente attesa poiché sarebbe scaduto il decreto che prevedeva l’obbligatorietà indossare la mascherina sui mezzi pubblici, nei cinema, teatri e così via. Il nuovo decreto approvato in Consiglio dei ministri (Cdm), che andrà in Gazzetta nei prossimi giorni, ha apportato un po’ di cambiamenti e ora cerchiamo di fare chiarezza su questo argomento.

Prorogato l’uso della mascherina sui mezzi pubblici come treni, navi e trasporto locale

È stato prorogato fino al 30 settembre 2022 l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie sui mezzi pubblici come treni, navi e trasporto pubblico locale (metropolitana, tram, bus etc.).

Per essere più precisi, le mascherine FFP2 saranno ancora fondamentali per:

  • navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale;
  • treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri di tipo interregionale, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità;
  • autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, ad offerta indifferenziata, effettuati su strada in modo continuativo o periodico su un percorso che collega più di due regioni ed aventi itinerari, orari, frequenze e prezzi prestabiliti
    autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente;
  • mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale
  • mezzi di trasporto scolastico dedicato agli studenti di scuola primaria, medie e superiori.

Stop alle mascherine sugli aerei

La buona notizia è che, invece, sugli aerei dal 15 giugno non è più obbligatorio indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie.

Complici i filtri Hepa installati sui velivoli che permettono di avere un’aria sterile al 99,97%, ma anche la volontà di adeguarsi alle scelte degli altri Paesi europei, per viaggiare a bordo di aeromobili la mascherina non serve più, anche se rimane fortemente consigliata.

Uno stop che è stato deciso a seguito delle indicazioni di maggio degli Ecdc, ferma restando la normativa dei singoli Stati

Taxi e NCC, come funziona con le mascherine

Come per tutti i mezzi pubblici, anche per Taxi e NCC sono caduti, già dall’1 aprile, i limiti di riempimento. Ciò vuol dire che anch’essi possono essere occupati al 100%.

Inoltre, non è necessario il Green Pass per viaggiare e rimane obbligatorio l’utilizzo della mascherina FFP2.

Cinema, teatri ed eventi al chiuso: cosa succede

Anche per cinema e teatri al chiuso, palazzetti dello sport e concerti, è decaduto l’obbligo di indossare una mascherina FFP2.

Resta, chiaramente, la raccomandazione di usarla per coprire naso e bocca.

Green Pass obbligatorio o no

Le regole sull’uso del Green Pass in Italia erano già decadute da tempo. L’ultima novità è che, a partire dall’1 giugno, tale certificazione non è più obbligatoria nemmeno per i rientri dai viaggi all’estero.

Tuttavia, ci sono ancora Paesi che richiedono tale documentazione. Gli Stati Uniti, per esempio, hanno eliminato l’obbligo di presentate il risultato negativo di un tampone, ma rimane comunque l’obbligatorietà vaccinale per farvi ingresso (quindi il Green Pass o certificati equivalenti).

Per questo motivo, il consiglio è sempre quello di visionare i siti istituzionali dei Paesi di destinazione prima di qualsiasi partenza. Inoltre, è sempre bene portare con sé mascherine FFP2 poiché le regole sono diverse da Paese e Paese e, soprattutto, cambiano anche molto velocemente.

Un ulteriore, ma parziale allentamento, quindi, che ci ricorda di non dimenticare la cautela del caso dal momento che il virus ha rallentato la sua frenata con una riduzione dei ricoveri negli ospedali. Ciò vuol dire che il Covid sembra sempre più diventare “endemico”, ma con la prospettiva di ondate frequenti.

Categorie
luoghi misteriosi Notizie Viaggi

Il Telegraph premia questa magica città, ecco perché

Un noto quotidiano britannico, The Telegraph, ha definito questo luogo la miglior città del mondo. Un posto colorato, ricco di cultura, natura e persino lambito dal mare. Scopriamo insieme di quale città si parla e perché è la migliore.

Barcellona, la migliore città del mondo

È Barcellona, in Spagna, la migliore città del mondo sondo il Telegraph. Gli aspetti che le hanno fatto conquistare questo titolo sono disparati come, per esempio, la cultura, la gastronomia, la storia e gli hotel a 5 stelle, i ritmi di vita rilassati, le tante ore di sole (2591), il cibo ineguagliabile, gli aspetti inclusivi per le comunità Lgtbi e le spettacolari spiagge ma anche per la qualità dell’aria, il numero dei monumenti dichiarati patrimonio mondiale dall’Unesco (9), dei musei (oltre 100) e delle gallerie d’arte, dei ristoranti stellati (19) e della distanza tra il centro città e l’aeroporto (11 km).

Insomma, per il quotidiano inglese “Barcellona mette insieme la miglior raffinatezza delle città mediterranee con la cultura e il design delle città del freddo Nord”.

Barcellona, le novità che ci attendono

Barcellona è una città in continuo movimento a tal punto da reinventarsi giorno dopo giorno con proposte innovatrici e sostenibili. Tra le novità più interessanti ci sono i percorsi letterari, nuova scommessa turistica che serve a promuovere l’identità e la tradizione creativa e culturale della città.

Sul nuovo portale web del turismo di Barcellona si può accedere alla “mappa letteraria” della città con percorsi descritti in romanzi e racconti e con itinerari attraverso le oltre 300 librerie e le 40 biblioteche pubbliche.

Ma tutto questo non sorprende: Barcellona, già nominata nel 2015 dall’Unesco città letteraria, è il luogo natio o di residenza di scrittrici e scrittori che l’hanno raccontata attraverso i loro occhi.

La seconda grande novità riguarda il Mirador Torre Glòries, la ex Torre Agbar, che si è trasformata in uno spazio multifunzionale e ha inaugurato un nuovo concetto di belvedere: è un doppio osservatorio da cui contemplare questa affascinante città attraverso uno spazio espositivo che unisce arte, scienza e tecnologia e che culmina, a 125 metri d’altezza, con la cupola del 30esimo piano, da cui si può godere di una vista unica a 360 gradi e che ospita l’unica installazione permanente e multisensoriale dell’artista contemporaneo Tomás Saraceno.

Interessante anche la scommessa sul turismo scientifico: “Barcelona, destino ciencia” offre 7 percorsi scientifici e visite a 46 centri di studi e di tecnologia. Tra queste la possibilità di visitare i musei della scienza, il CosmoCaixa, l’osservatorio Fabra, l’Accademia reale di scienze e arte, l’Accademia reale di medicina, il Parco di studi biomedici e il Vivaio di Tres Pins.

7 itinerari tematici tra i quali spiccano le visite al distretto 22@ e al Poblenou per il loro passato industriale e la loro riconversione tecnologica. Poi la storia della prima centrale elettrica di Spagna, l’omaggio alle donne che cambiarono il mondo della scienza e i luoghi che Albert Einstein visitò nel 1923.

Ma non è finita qui. Le novità riguardano anche la Pedrera, come viene chiamata la celebre Casa Milà, l’ultima e magnifica opera di Antoni Gaudì. Qui sarà possibile partecipare alla Pedrera Photo Experience con la possibilità, durante le visite diurne, al costo di 10 euro (9 se prenotato online) di farsi un video e una foto ricordo della propria esperienza da condividere sui social o semplicemente da portarsi a casa.

L’edificio modernista sorge sul Passeig de Gràcia, l’iconico viale che quest’anno compie 200 anni e che ci aspetta con spettacoli, degustazioni, concerti e tante attività culturali.

Categorie
Campania mete storiche Notizie treni storici Viaggi

Partono i treni storici alla scoperta della Campania

Dopo un lungo stop causato dall’emergenza sanitaria, anche in Campania si torna a viaggiare a bordo dei treni storici della Fondazione FS. Un modo di scoprire gli angoli più nascosti del Belpaese in modo slow e sostenibile, un tipo di viaggio adatto a tutti, specie alle famiglie o a chi non ha voglia di guidare ma preferisce essere guidato.

Tra natura, storia e itinerari religiosi, sono tantissimi i treni storici che vanno alla scoperta delle bellezze campane. Saranno ben 51 le corse messe a disposizione dalla Fondazione FS per un totale di 12mila posti a sedere, ai quali si aggiungono 2000 posti per le biciclette, per favorire chi sceglie la soluzione treno+bici per viaggiare in maniera eco-friendly e tutelare l’ambiente.

Itinerari in treno

Tanti sono gli itinerari culturali percorribili con i treni storici tra quelli più apprezzati dai viaggiatori negli ultimi anni. Ma quest’anno ci sono anche delle novità.

Il Treno delle mongolfiere

Novità assoluta è il treno storico alla scoperta del Festival Internazionale delle Mongolfiere, in programma nel fine settimana dell’8-9 ottobre. Si partirà da Napoli e, passando per Aversa, Caserta, Benevento e Pietrelcina, si arriverà a Fragneto Monforte (Benevento) per la tradizionale esibizione del volo delle mongolfiere, un’iniziativa finalizzata alla valorizzazione del paesaggio e all’attenzione verso le tematiche ambientali.

riparte il Pietrarsa Express

Fonte: Ferrovie dello Stato

Il Pietrarsa Express ripercorre l’antico tracciato della prima ferrovia italiana

Il Reggia Express

Si parte il 26 giugno con il Reggia Express, per raggiungere la Reggia di Caserta con un viaggio di circa mezz’ora che conduce nello splendore di uno dei monumenti più belli d’Italia. Con una locomotiva elettrica E626 e le storiche carrozze Corbellini e Centoporte, il treno d’epoca 96010 conduce i visitatori alla bellissima Reggia, detta anche la “Versailles italiana”, la residenza reale più grande al mondo. Voluta dal Re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano e desideroso di dare una degna sede di rappresentanza al governo della Capitale Napoli e al suo reame, volle che venisse costruito un palazzo tale da poter reggere il confronto proprio con quello del Re Sole.

Il Pietrarsa Express

Sarà poi la volta del Pietrarsa Express, che ripercorre l’antico tracciato della prima ferrovia italiana da Napoli a Portici verso il Museo di Pietrarsa, a bordo delle storiche carrozze Centoporte. Questo è il luogo dove è nata la storia delle ferrovie italiane e dove, il 3 ottobre 1839, nell’allora Regno delle Due Sicilie, veniva inaugurata la prima strada ferrata d’Italia, quella che congiungeva Napoli a Portici. La sede espositiva è unica nel panorama nazionale ed è considerata come una delle più affascinanti tra tutti i musei ferroviari d’Europa. Tanti i materiali conservati in un’area di 36.000 metri quadrati dove una parte è occupata da un meraviglioso giardino botanico con piante provenienti da tutte le parti del mondo.

L’Archeotreno

Un altro treno storico sarà poi l’Archeotreno, che collega la città di Napoli con le vicine aree archeologiche di Pompei e Paestum, entrambe dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Inutile dire che questo è un itinerario imperdibile, che conduce a due dei siti archeologici più belli non soltanto d’Italia ma del mondo, dove ogni giorno viene fatta una nuova e incredibile scoperta.

L’Irpinia Express

Partirà poi l’Irpinia Express, un percorso lungo 119 chilometri che ripercorre la storica linea Avellino-Rocchetta attraverso splendidi paesaggi naturalistici di tre regioni (Campania, Basilicata e Puglia).

Situata nel cuore dell’Appenino campano e circondata da montagne che segnano naturalmente i suoi confini, questa meravigliosa terra di transito è custode di un patrimonio dall’altissimo valore storico, culturale, naturalistico, archeologico ed enogastronomico. Scoprirla a bordo di un treno storico, che celebra e rievoca i fasti del territorio d’Irpinia, è un’esperienza magica e suggestiva. Si percorrono i binari dell’antica linea Avellino-Rocchetta, rivalorizzata grazie all’impegno della Fondazione FS e della Regione Campania, in collaborazione con l’Associazione InLocoMotivi.

riparte irpinia express

Fonte: iStock

Irpinia Express, 119 km su una storica linea

Il Sannio Express

Per gli amanti del turismo religioso c’è infine il Sannio Express, conosciuto anche come il “Treno di San Pio”, che collega Napoli, Benevento e Pietrelcina, per vivere un’esperienza di turismo lento legata alla riflessione e alla meditazione religiosa.

treno--Sannio-Express

Fonte: 123rf

I paesaggi attraversati dal Sannio Express