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Tornano le “Notti dell’Archeologia”, cosa non perdere

Durante il prossimo mese di luglio tornano, dopo lo stop causato dalla pandemia, le “Notti dell’Archeologia“, una storica rassegna estiva che conduce famiglie, giovani e viaggiatori alla scoperta di musei e siti archeologici della Regione Toscana.

Un mese di eventi in cui si susseguiranno concerti, visite guidate, proiezioni, laboratori e trekking serali per rivivere la storia e conoscere da vicino la cultura dei popoli che ci hanno preceduto e che ci hanno reso chi siamo.

Il programma delle “Notti dell’Archeologia”

È un programma ricchissimo quello delle “Notti dell’Archeologia”, a tal punto che si riveleranno una vera e propria occasione per vivere in modo autentico la storia e per visitare, allo stesso tempo, una delle regioni più belle d’Italia. Tanti gli appuntamenti, ma tutti con una sola missione: esplorare il territorio nella maniera più speciale e intima possibile.

Scoprire il patrimonio storico di questa zona del nostro Paese vuol dire concedersi una passeggiata tra le rovine della civiltà etrusca, per poi passare a fare una visita guidata tra le stanze di maestosi castelli, assistere a rappresentazioni, rievocazioni o rivivere la storia attraverso piccoli modellini da collezione in mostra nelle stanze di un museo.

In poche parole, le “Notti dell’Archeologia” torneranno ad animare l’estate toscana con una serie di appuntamenti che permetteranno a chiunque vorrà parteciparvi di rivivere la storia antica e moderna in modo originale e coinvolgente, ma anche di scoprirla nel caso in cui non si conoscesse.

Giunta ormai alla XXII edizione, questa importante rassegna è un vero e proprio viaggio nel passato che coinvolge tutti: dagli appassionati di storia fino ai bambini, per poi passare agli studenti, le famiglie e i curiosi di ogni età. Persone che sono in cerca di un punto di vista originale e di posti da scoprire che lasciano senza fiato.

“Notti dell’Archeologia”, come funzionano

Dal 1° al 31 luglio, i luoghi storici e culturali di una delle regioni più amate d’Italia si organizzeranno per garantire aperture straordinarie serali e notturne, conferenze sui temi dell’archeologia, trekking urbano e nei siti archeologici, visite guidate e iniziative didattiche dedicate ai più piccoli.

Dall’arte, al teatro, fino alla musica, sarà impossibile annoiarsi grazie alle tante attività e alle varie modalità per conoscere la cultura di questo territorio. Ci sarà chi sceglierà un concerto tra le mura di un castello medioevale, chi invece si affiderà alla tecnologia QR code, come ad esempio la Rocca Fiorentina di Fucecchio, e chi ancora preferirà il racconto a dei piccoli modellini da collezione, come fa il “Museo del Figurino Storico” di Calenzano.

Un’occasione imperdibile per visitare palazzi storici, siti archeologici e i musei meno conosciuti, lasciandosi trasportare lungo i secoli tra abbazie, civiltà preistoriche, oggetti sacri e leggende. Gli orari degli eventi varieranno a seconda della data e delle location, ma il tutto con l’obiettivo di soddisfare le esigenze di grandi e piccini.

Il ricco programma è quindi rivolto a un pubblico di tutte le età con lo scopo di suscitare l’interesse verso l’archeologia, la storia e tutto il patrimonio culturale della Regione, ricorrendo a stili e linguaggi diversi che poco hanno a che fare con quello accademico.

Non resta che approfittare di questa occasione, tanto unica quanto rara, per scoprire con altri occhi una delle regioni più incredibili del Belpaese.

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Il labirinto leggendario che puoi percorrere in Sicilia

La Sicilia è una delle mete preferite dagli italiani per le vacanze estive. Come dare torto a chi sceglie acque cristalline, spiagge incantevoli e cibo delizioso. Ma l’isola non offre solo mare e relax, ma anche tanta storia e arte. In provincia di Messina c’è un luogo da visitare assolutamente. Stiamo parlando del Labirinto di Arianna, un’opera d’arte contemporanea che fa parte della Fiumara d’Arte.

Il Labirinto di Arianna

Il Labirinto di Arianna, è un’opera d’arte da vivere ed esplorare. Una attrazione poca nota ma che vale la pena di scoprire. La costruzione è una delle opere di Land Art del museo a cielo aperto Fiumara d’Arte. L’opera, realizzata dall’artista Italo Lanfredini nel 1990 si trova a Castel di Lucio, in provincia di Messina. Sospesa su una collina, nel parco del Nebrodi, l’opera deve la sua origine al mito di Teseo ed Arianna. Non si tratta solo di un è un percorso fisico, attraversarlo significa anche fare un cammino interiore.

Il Labirinto di Arianna in Sicilia

Fonte: Getty Images

Il Labirinto di Arianna è un percorso a cielo aperto

Un’opera d’arte da vivere

L’opera, immersa nella natura, è un invito a ricongiungersi con sé stessi, porsi domande, entrare e uscire in connessione con la natura, seguire un cammino che ha inizio e fine. Una metafora delle vita, presa in prestito dal passato. Il Labirinto di Arianna è un percorso a spirale a cui si accede da un imponente ingresso che ha la forma di un’ogiva.

Il sentiero è unico, basterà seguire la via a forma di serpentone, non ci sono strade da prendere, vicoli ciechi o scelte da fare. Non è possibile perdersi. Al centro del labirinto è custodito un ulivo, simbolo greco di saggezza e conoscenza, è proprio il messaggio che veicola il percorso. Un viaggio interiore, un percorso di riflessione e crescita.

La fiumara d’arte

La Fiumara d’Arte non è un sito molto conosciuto, ma si tratta di uno tra i più grandi parchi artistici d’Europa, situato nel comune di Tusa, subito dopo Cefalù. Un museo a cielo aperto che raccoglie opere e sculture di grandi dimensioni.

La prima opera, che ha dato il via allo sviluppo del parco, risale al 1986. Fu commissionata da Antonio Presti, fondatore della Fiumara d’Arte, allo scultore Pietro Consagra, in onore del padre defunto. Negli anni successivi venne fondato l’Atelier sul Mare, un hotel attiguo alla Fiumara d’Arte che si pone come obiettivo quello di far vivere l’esperienza della Fiumara entrando in contatto quotidiano con le opere.

La Fiumara d'arte in Sicilia

Fonte: Getty Images

La Fiumara d’arte in Sicilia è uno dei parchi artistici più grandi d’Europa

L’Atelier sul Mare nel tempo è diventato il luogo in cui gli artisti alloggiano durante la realizzazione delle proprie sculture all’interno della Fiumara, che presto è diventata un’autorità in campo artistico. Infatti, l’area ospita installazioni artistiche temporanee, mostre d’arte ed eventi di poesia e di fotografia, anche connotati da un intento sociale, oltre che culturale.

Un luogo davvero unico, ricco di opere d’arte che vanno vissute, provate, amate, non solo ammirate. Un parco, un museo sotto le stelle, dove organizzare passeggiate inusuali, ricche di scoperte e bellezza. Non servono prenotazioni, l’ingresso è sempre libero e gratuito. Non ci sono scuse, il Labirinto di Arianna è tappa obbligatoria per le gite in Sicilia.

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Leggende e miti di un paradiso selvaggio e solitario

Le isole Faroe sono un luogo incantato, ricco di leggende mitologiche e storie misteriose. Per rendere unici viaggi ed esplorazioni, è essenziale conoscere i segreti che si celano negli angoli di questi posti magici. L’arcipelago danese riesce sempre ad incantare ogni turista di passaggio.

Le leggende delle isole Faroe

Una delle storie più famose delle isole Faroe è la leggenda di Kópakonan, che letteralmente significa la donna delle foche. Un tempo si credeva che le foche fossero uomini e donne che cercavano volontariamente la morte nell’oceano. Una volta all’anno però, durante la tredicesima notte, era permesso loro venire sulla terra, togliere la pelle e mischiarsi con gli esseri umani.

Un giovane del villaggio di Mikladalur, non credendo alla leggenda, la tredicesima sera si mise sulla spiaggia ad aspettare l’arrivo delle foche. Ad un certo punto le vide nuotare verso la riva, arrampicarsi sulla spiaggia, togliersi la pelle e tornare ad essere persone normali.

Villaggio di Mikladalur, Isole Faroe, Danimarca

Fonte: iStock

Il villaggio di Mikladalur, Isole Faroe, Danimarca

Il giovane contadino si innamorò di una ragazza-foca e decise di rubarle la pelle, costringendola a seguirlo nella sua fattoria, dove la tenne prigioniera per molti anni. La sua pelle rimase nascosta in una cassapanca di cui solo lui aveva la chiave. Si sposarono ed ebbero figli, ma la ragazza aveva sempre il desiderio di tornare dalla sua famiglia, in mare. Un giorno, però il giovane scordò la chiave a casa e quando fece ritorno la donna era fuggita, aveva fatto ritorno in mare.

Temendo la vendetta dell’uomo la donna-foca gli apparve in sogno chiedendogli di non fare del male alle foche che popolavano il mare. Ma il contadino non diede ascolto al sogno e si unì ai suoi compagni, i quali uccisero tutte le foche presenti nella grotta vicino alla riva.

La sera, mentre gli uomini stavano banchettando, la ragazza apparve lanciando loro una maledizione. Ancora oggi capita che gli uomini del villaggio cadano in mare dalle cime delle scogliere e si pensa che non sia ancora stato raggiunto il numero di vittime sufficienti per terminare la maledizione.

I troll del villaggio

Anche il villaggio di Trøllanes cela una curiosa leggenda. Ogni anno, la tranquilla vita del villaggio veniva spezzata da un’invasione di troll. Una vecchia signora di nome Giðja, fisicamente incapace di scappare dall’assalto furioso dei troll, così, cercò rifugio sotto il tavolo nel suo salotto. Le grandi creature, concentrate a fare festa, non riuscirono a trovare la donna. Continuarono a godersi la notte di libertà finché la donna, spaventava da quello che stava accadendo, urlò “Cristo!”. I troll, infastiditi da questa parola, maledirono la donna per aver invocato il nome di Dio e lasciarono il villaggio per sempre.

Gli elfi delle isole Faroe

Come tutti i paesi nordici, anche le isole Faroe hanno i loro strani abitanti: gli elfi. Si pensa, che vicino al lago Sørvágsvatn, e in generale in tutte le isole Faroe, ci siano tumuli e formazioni rocciose associati all’Huldufólk, il Popolo Nascosto. Grandi esseri con i capelli neri e vestiti grigi, che odiavano la vita moderna e le chiese, odio reciproco. Si narra che gli elfi che vivevano in un tumulo tra il lago Sørvágsvatn e la vicina città di Sørvágur invitarono un sacerdote a fargli visita. Il sacerdote però usò la sua magia per intrappolare gli elfi nel tumulo per sempre.

Leggende delle Isole Faroe

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Pittoresca cittadina di Tjornuvik racchiusa tra il mare e decine di cascate nelle Isole Faroe
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Un’estate all’insegna dell’arte italiana: lo studio

Quella che sta per arrivare sarà un’estate all’insegna dell’arte: la grande bellezza del patrimonio culturale italiano è tornato a conquistare i visitatori, sia stranieri che domestici. A dirlo è uno studio condotto da CST per Assoturismo Confesercenti:  scopriamo insieme cosa ha svelato l’indagine.

Le città d’arte si candidano al ruolo di protagoniste dell’estate

La ricerca condotta parte da analisi e interviste effettuate a oltre 1.200 imprenditori nelle principali 100 città d’arte (per capacità di posti letto, notorietà sul mercato e presenze turistiche) distribuite su tutto il territorio nazionale. 17 di queste sono situate nelle regioni del Nord-Ovest, 28 in quelle del Nord-Est, 30 nel Centro Italia e 25 nelle regioni del Sud e nelle Isole.

Ciò che emerge è una netta accelerazione – dopo lo stop imposto dal Covid – del turismo culturale: in estate crescerà del +24,6% rispetto all’anno precedente, l’aumento più rilevante tra tutti i segmenti di offerta turistica e della media complessiva del settore (+14,3%).

Certo, non verranno ancora raggiunti i livelli del 2019 quando i visitatori delle città d’arte erano stati 44 milioni, ma nonostante questo l’aumento conferma una ritrovata vitalità del turismo culturale, che già nei primi 5 mesi del 2022 ha registrato un totale di 30,3 milioni di pernottamenti.

Una buona notizia che abbraccia diverse realtà: dalle strutture ricettive ai musei , passando dai siti culturali e archeologici fino ad arrivare alle guide turistiche e alla ristorazione, senza dimenticare i servizi di noleggio e di trasporto come le attività commerciali: complessivamente 343 mila imprese e oltre 1,4 milioni di addetti nei settori produttivi direttamente o indirettamente coinvolti.

Secondo l’indagine condotta, quindi, a capo di questa importante ripresa ci sono proprio i progressi in quelle città d’arte che più di tutte hanno pagato gli effetti della pandemia e che avrà ricadute positive sull’intero sistema Paese.

Il turismo culturale, tra gennaio e agosto 2022, genererà 9,1 miliardi di euro di spesa turistica, di cui 4,3 nel solo trimestre estivo, per il 53% generato dalla domanda straniera, pari all’1,4% del totale dei consumi nazionali.

Da dove arriva il contributo maggiore

È il turismo straniero a contribuire maggiormente alla rinascita di questo settore anche se, principalmente, sono viaggiatori di prossimità. La buona nuova è che però inizia a emergere anche qualche timido segnale di ritorno del turismo extraeuropeo.

Secondo lo studio, la crescita delle presenze turistiche straniere durante il trimestre estivo sarà sostenuta soprattutto dai turisti europei (tedeschi, francesi, britannici, olandesi, spagnoli, austriaci e svizzeri) e degli statunitensi, ma un piccolissimo contributo alla spesa turistica arriverà anche dalla modesta quota di turisti extraeuropei (in aumento leggero i brasiliani, quote marginali di canadesi, indiani, cinesi, russi, giapponesi, israeliani, sudafricani) che si riaffacciano nelle nostre bellissime città d’arte dopo un lungo periodo di fermo pressoché totale delle prenotazioni.

Un dato importante: il turista è cambiato

Roberta Garibaldi, a.d. dell’Enit, ha sottolineato che le tante tendenze in essere hanno subito un’accelerazione, a tal punto che il turista è cambiato: cerca viaggi più personali, è attento all’aspetto della sostenibilità, ambientale e sociale, cerca il concetto di benessere in viaggio.

Come ha sottolineato il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, tra le carte da giocare ci sono la digitalizzazione e cicloturismo. Infatti, si sta già lavorando su un hub digitale che è un’enorme opportunità: “in Germania vale 20 miliardi, in Italia solo 5: si tratta di margini di crescita importanti”, ha affermato Garavaglia.

Insomma, il futuro del turismo italiano e delle città d’arte del Belpaese sembra di nuovo in discesa.

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Italiani e vacanze: ecco come le organizzano

Con l’arrivo dell’estate è tempo di pensare alle ferie e ai viaggi per concedersi qualche giorno di pausa dalla routine e dai pressanti impegni di tutti i giorni.

Ma gli italiani, come organizzano le loro vacanze?

A trovare una risposta ci ha pensato Revolut, app finanziaria internazionale, che, in collaborazione con la società di ricerche Dynata, ha condotto uno studio su un campione rappresentativo della popolazione italiana per capire come gli italiani preferiscono organizzare le vacanze, gestire il budget, le assicurazioni e le prenotazioni dell’alloggio e se si concederanno qualcosa in più per l’estate 2022 dopo due anni di restrizioni.

Dall’analisi dei dati, in sintesi, emerge che

  • Il 36% degli intervistati si regalerà un viaggio più bello quest’anno e 1 Millennial su 10 dichiara di volersi trattare bene, senza fissare alcun budget
  • L’83% degli italiani utilizza l’opzione di cancellazione gratuita per il soggiorno, con il 36% che prenota più di una struttura per scegliere in seguito
  • Oltre un terzo della Generazione Z utilizza salvadanai e strumenti digitali per mettere da parte il denaro per le vacanze
  • Il Covid avrà ancora un impatto sulle vacanze per quasi la metà degli italiani

Vediamo più nel dettaglio.

Gli italiani sono “perfetti travel blogger”

Dal punto di vista dell’organizzazione e della pianificazione dei viaggi, gli italiani sono perfetti “travel blogger”.

Infatti, dallo studio emerge che più di 1 italiano su 3 (il 33%) pianifica i viaggi con molti mesi d’anticipo (il dato sale al 49% nella fascia d’età 18-24 anni): in particolare, il 47% organizza con settimane d’anticipo mentre solo il 18% decide all’ultimo minuto.

Anche per quanto riguarda le cose da fare e i luoghi da visitare, gli italiani giocano d’anticipo con il 24% che sceglie prima della partenza in modo da non doversi preoccupare di nulla una volta a destinazione (strategia che viene adottata in particolare dai 35 ai 44 anni).

E se alcuni dettagli si possono decidere sul posto, la tendenza è comunque quella di avere già una panoramica completa in fase di pianificazione.

Il 27% degli over 65, invece, preferisce scoprire attrazioni e attività direttamente in vacanza.

Estate 2022: un viaggio più bello per quasi 4 italiani su 10

Dopo due anni difficili, c’è voglia di concedersi “qualcosa di più”: che sia un hotel più bello del solito o un viaggio intercontinentale, il 36% degli intervistati ha questa intenzione.

Il 43% afferma, invece, di continuare con le vacanze di sempre e il 18%, considerata la situazione sanitaria ed economica tuttora incerta, pensa che non sia ancora il momento di regalarsi qualcosa di più.

Il budget e il salvadanaio per le vacanze

Decidere e rispettare un budget per le vacanze non è sempre facile: il 29% degli italiani prova a pianificare un budget di spesa ma, di solito, non riesce nel suo intento.

Tuttavia, la questione del denaro merita attenzione: il 41% (e ben il 52% della Generazione Z) fissa un budget e cerca di non sforare.
Più rilassato un 25% che non fissa un budget ma prova comunque a non spendere troppo; il 5% (e 10% dei Millenial) non prevede un tetto massimo e si gode le vacanze senza remore.

Per quanto riguarda la modalità con cui gli italiani mettono da parte i soldi per le vacanze, il 61% dichiara di utilizzare il denaro di cui dispone sul conto al momento della prenotazione.
I più giovani, invece, al 33% utilizzano salvadanai e strumenti digitali per accumulare il budget necessario.

Flessibilità e assicurazione

La parola d’ordine in fase di prenotazione è flessibilità: l’83% afferma di beneficiare della possibilità di cancellazione gratuita offerta dagli hotel.

Solo l’11%, invece, non utilizza mai le politiche di cancellazione gratuita.

Per ciò che concerne le assicurazioni, il 41% degli italiani acquista un’assicurazione per i viaggi all’estero con il 9% che ha iniziato a seguito della pandemia.

Nella fascia 18-24 anni il 33% non sente il bisogno di avere un’assicurazione e il 19% non ha mai considerato l’idea.

Covid: ancora un impatto sulle vacanze

La pandemia avrà ancora un effetto sulle vacanze per il 48% degli italiani: il 21% desidera optare per una destinazione con buone strutture sanitarie e dove il Covid sia sotto controllo mentre il 20% non si allontanerà troppo da casa per poter rientrare facilmente in caso di necessità.

Tuttavia, il 39% sceglierà la meta in base ai propri desideri, a prescindere dalla pandemia.

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Il cammino tra paesaggi montani, letteratura e opere

In un periodo di riscoperta del turismo dell’emozione e dell’esperienza, i cammini sono protagonisti: chi decide di mettersi in viaggio a piedi, lo fa spesso con l’obiettivo di ritrovare il contatto con sé stesso e con la natura, e di riappropriarsi di un profondo legame con il territorio, la cultura, e la letteratura di un luogo.

Proprio in quest’ottica, nasce il Percorso Libropedonale. Passeggiando nei Borghi a Songavazzo, in provincia di Bergamo: il primo cammino letterario d’Italia che abbina spunti letterari, artistici e culturali nella splendida cornice dei paesaggi montani.

L’ideatore è Giuliano Covelli, Sindaco di Songavazzo, il più piccolo borgo dell’Altopiano clusonese parte dei Borghi della Presolana, e la progettista Oriana Bassani, artista e Consigliere Comunale: grazie al loro impegno e interesse, l’inedito Percorso Libropedonale va ad arricchire le proposte escursionistiche della zona e conferma il Comune montano tra i più attivi nell’ambito del turismo culturale.

La Cà di Leber, le Casette dei Libri e il Percorso Libropedonale

Il rapporto con i libri non è nuovo a Songavazzo: già nel 2011, infatti, è stata edificata la Cà di Leber, spazio di bookcrossing con una caratteristica in più, ovvero quella di essere all’interno di una piccola e accogliente baia-biblioteca in legno d’abete a ridosso del bosco, in località Picol: qui, ogni libro può essere condiviso e letto, magari rilassandosi sulla panchina gigante panoramica poco distante.

Nel 2014, è stata poi la volta delle dodici Casette dei Libri, create, come la Cà di Leber, dalla maestria dell’artista del legno Renzo Scandella e decorate dagli studenti del territorio e da artisti locali.

Le quattro casette di Songavazzo (le altre sono dislocate nei comuni limitrofi) sono collegate proprio dal nuovo Percorso Libropedonale unendo la letteratura a stupendi punti panoramici e monumenti di interesse storico-artistico.

Filo rosso dell’itinerario, brani scritti da numerosi autori che si sono lasciati ispirare dal paesaggio montano, dall’arte e dalla storia di Songavazzo.

Nove tappe d’autore per il Percorso Libropedonale

Il Percorso Libropedonale parte dalla Cà di Leber, costeggia le panchine panoramiche in località Porcarola, attraversa il centro storico affiancando anche la Chiesa dell’Addolorata e la Cappella funeraria della famiglia dello scultore Giovanni Maria Benzoni, e si conclude tornando alla Cà di Leber.

Sono nove le tappe previste, intervallate dalle quattro Casette dei libri segnalate da appositi leggii su cui si possono leggere i brani proposti dagli autori partecipanti, alcuni inediti e altri tratti da opere già pubblicate.
In più, scansionando il QR Code presente nella grafica dei pannelli a ogni tappa, si accede alla pagina web dedicata al Percorso sul sito dei Borghi della Presolana dove è possibile ascoltare dalla viva voce degli autori la lettura integrale dei brani letterari.

Ogni pagina contiene inoltre informazioni storico-artistiche sul territorio e notizie sugli autori che hanno partecipato all’innovativo e interessante progetto.

Il percorso, adatto a tutti, dura circa un’ora: per le sue caratteristiche, può rappresentare anche un’ottima e originale occasione di visita per le scuole e i più giovani grazie all’unione della lettura con la scoperta del territorio.

Un Comune non vive di sole opere pubbliche ma anche di cultura, fattore necessario allo sviluppo di una comunità tanto quanto il mantenimento della sua memoria.
Ecco allora Il Percorso Libropedonale, un tassello che si aggiunge agli altri che negli anni sono andati a completare un discorso organico di turismo culturale.
Semplici intuizioni possono trasformarsi in idee vincenti.

Così come è successo anni fa con la Casa dell’Artista, idea che ci fu suggerita e che cogliemmo al volo.
Nel tempo la struttura ha ospitato artisti di rilievo, che hanno contribuito alla crescita culturale del territorio e di recente ha ospitato alcuni appuntamenti songavazzesi di successo come i Pomeriggi filosofici o il Laboratorio per la Giornata Mondiale della Poesia.

Alla Casa dell’Artista hanno fatto poi seguito la Cà di Leber, inaugurata nel 2011, e le quattro Casette dei Libri inserite nel tessuto urbano di Songavazzo.
E proprio da queste due ultime realtà è partita l’idea del Percorso Libropedonale e quindi lo sforzo
dell’Amministrazione Comunale per ampliare l’offerta turistico-culturale del nostro territorio così ricco di
arte, storia, natura e bellezza”, questo il commento del Sindaco di Songavazzo Giuliano Covelli.

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Anche l’Italia ha i suoi Caraibi e si trovano in Trentino

Il nostro Paese non smette mai di stupirci perché è pieno di meraviglie tutte da scoprire. Non è un caso che viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo scelgano proprio l’Italia come luogo in cui trascorrere esperienze indimenticabili.

Ci sono i borghi, a cui spetta il compito di preservare le tradizioni, le montagne che si trasformano in dolci e freschi rifugi e poi il mare che bagna le lingue di sabbia dorate che splendono al sole. Ultimi, ma non meno importanti, sono i laghi italiani, alcuni dei quali sembrano usciti direttamente da un libro di fiabe.

E questo è sicuramente il caso del Lago di Tovel, un gioiello naturale incastonato nella splendida cornice del Parco Naturale Adamello-Brenta e caratterizzato da scenari mozzafiato. Non è un caso che questo luogo sia stato ribattezzato i Caraibi del Trentino.

Il Lago di Tovel

Il Lago di Tovel non ha bisogno di presentazioni perché la sua bellezza precede il suo nome. Già meta prediletta di viaggiatori ed escursionisti, questo gioiello naturale in provincia di Trento non smette mai di stupire.

Situato nell’omonima valle, sul territorio del comune di Ville d’Anaunia, il lago originato dallo scioglimento dei ghiacciai si trova a un’altezza di oltre mille metri dal livello del mare, motivo per il quale con gli anni è diventato un fresco rifugio nel quale perdersi e ritrovarsi durante le calde giornate d’estate.

Questo bacino naturale di acqua dolce, che è anche il più grande lago naturale di tutto il Trentino, è conosciuto anche con il nome di lago degli orsi perché frequenti sono stati gli avvistamenti di questi esemplari nella valle durante gli anni. Ma è conosciuto anche come il lago rosso in riferimento a quel particolare e suggestivo fenomeno che lo riguarda.

Fino agli anni ’60, e più precisamente fino al 1964, le acque di questo bacino periodicamente si coloravano di un rosso acceso e intenso che trasformava l’intera Val di Tovel in uno scenario surreale, quasi fantascientifico. Un fenomeno, questo, spiegato dalla fioritura dell’alga Tovellia sanguinea nel fondale che ha dato adito a tantissime storie popolari e leggende che ancora oggi rendono questo luogo affascinante e suggestivo.

I Caraibi del Trentino

Quello del lago rosso è un passato che non si può dimenticare, ma che ormai appartiene solo ai ricordi di chi ha assistito a questa particolare trasformazione della Val di Tovel. Anche senza misteri, però, questo gioiello naturale incastonato nel Parco Naturale Adamello Brenta è comunque un luogo intriso di suggestione e meraviglia.

Le acque calme e placide, caratterizzate da meravigliose sfumature di blu e di verde più o meno intense, regalano alla vista un paesaggio da fiaba, lo stesso che ricorda paradisi terrestri e lontani. Non è un caso che il Lago di Tovel sia stato ribattezzato i Caraibi del Trentino.

Sono proprio le infinite sfumature dell’acqua nella quale si specchia la natura lussureggiante che domina il territorio circostante, e che bagnano quei lembi di sabbia caratterizzati dal bianco brillante, a rendere l’atmosfera “caraibica” ed estremamente suggestiva.

Il lago, con una superficie di oltre 350.000 metri quadrati e una profondità di 39 metri, è un’oasi di pace e relax dove rigenerare i sensi in ogni periodo dell’anno. Ma è anche il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta della meravigliosa natura circostante attraverso percorsi e sentieri che si snodano tutto intorno.

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In questa città esiste una casa in miniatura per soli gatti

A spingerci a scegliere le prossime destinazioni di viaggio sono quei luoghi che abbiamo conosciuto attraverso i racconti degli altri, le fotografie e i social network. Sono quelli che ospitano un patrimonio artistico, storico e culturale da conoscere, quello che si manifesta attraverso monumenti iconici, musei e attrazioni turistiche di fama mondiale.

Eppure è all’ombra di questi che, spesso, si nascondono dei tesori preziosi da scovare. Come se le città li stessero proteggendo, nascondendo dagli occhi indiscreti, salvo poi rivelare questi piccoli gioielli solo agli esploratori più attenti.

Ed è proprio tra uno di questi tesori che oggi vogliamo portarvi. Una piccola casa in miniatura che si nasconde tra le vie della città delle arti e della scienza, tra le costruzioni futuristiche e i musei dal design accattivante, tra le spiagge e le tradizioni. Benvenuti (o bentornati) a Valencia, alla Casa de los Gatos.

Valencia: Casa de los Gatos

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Valencia. La città portuale della costa sud-orientale della Spagna non smette mai di stupire i viaggiatori di tutto il mondo. Lo fa grazie a quelle grandi lingue di sabbia vicino alla città, per la vita notturna movimentata, ma anche per quel patrimonio artistico e culturale che è un invito alla scoperta, senza dimenticare, ovviamente, le tradizioni e la gastronomia.

Ma Valencia è anche una città che custodisce dei segreti, alcuni dei quali visibili solo ai più attenti viaggiatori, come quella piccolissima casa situata in Carrer del Museu, la strada che collega Plaza del Carmen con l’antica Plaza de Na Jordana .

Il suo nome è Casa de los Gatos, conosciuta anche come Gatera del quartiere del Carmen o, in italiano, Casa del Gatto. Il nome non è solo evocativo, ma rappresentativo di questo edificio in miniatura che stiamo scoprendo oggi.

Casa de los Gatos è, a tutti gli effetti, una casa per i gatti. È qui che trovano rifugio gli animali del quartiere popolare. A creare la facciata, e tutti i dettagli straordinari che la caratterizzano, è stato l’artigiano e scultore Alfonso Yuste Navarro nel 2003, ma secondo gli abitanti della zona i gatti si riunivano qui ancora prima della nascita di questa casa in miniatura.

Casa de los Gatos

Fonte: Wikimedia/Luzmoba

Casa de los Gatos

La casa dei gatti al Barrio del Carmen

Passeggiando per il quartiere più popolare di Valencia aguzzate la vista, è qui che potete trovare una piccola casa dedicata e destinata ai gatti.

Caratterizzata da una facciata che è un’opera d’arte che porta la firma di Alfonso Yuste Navarro, Casa de los Gatos riproduce fedelmente una palazzina a due piani, con tanto di patio, balcone e fioriera. L’opera è estremamente minuziosa: prendetevi tutto il tempo per ammirare e scovare incredibili dettagli, come quella fotografia di Charles Chaplin che si intravede da una finestra o quella fioriera che sembra vera.

Osservando la Casa de los Gatos, è facile lasciarsi suggestionare e fantasticare sulle storie che si nascondono dietro alla sua creazione. Un’opera d’arte, una scultura, un rifugio ben organizzato?

Secondo alcuni si tratta di un omaggio storico che lo scultore ha fatto ai gatti di Valencia e alla strage che si è consumata quando la città era sotto il dominio di El Cid Campeador. A quei tempi, infatti, si credeva che gli animali in questione fossero legati al demonio.

Una leggenda popolare, e molto più suggestiva, invece, narra la storia di una signora che viveva nel quartiere e che aveva deciso di lasciare in eredità la sua casa ai gatti del posto. Per evitare che gli umani prendessero possesso di questa abitazione fece costruire una micro facciata scultorea che poi è diventata “la porta di casa” da cui i gatti entrano. Dietro di essa c’è un giardino che potete scorgere dalla porta.

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La piccola Normandia d’Italia ti lascerà senza fiato

Esiste un luogo di indescrivibile bellezza dove l’azzurro dell’acqua si perde e si confonde con quello del cielo. Un posto che profuma di finocchietto selvaggio, campi fioriti e di mare. Un paradiso terrestre dove la montagna incontra il mare e con questo si fonde, fino a creare uno spettacolo incantato che lascia senza fiato.

La natura, tutto intorno, fa da cornice a questo panorama con i suoi campi fioriti che sembrano quasi volersi tuffare da quella scogliera. È qui che si può ammirare la grande bellezza del mondo che abitiamo.

Ma non c’è bisogno di prendere voli aerei o di affrontare giorni interi di viaggio, perché questo luogo straordinario si trova nel nostro Paese. È la piccola Normandia d’Italia, è la riserva Riserva Naturale di Punta Aderci.

Punta Aderci, il gioiello della costa abruzzese

Ci troviamo in Abruzzo, in uno dei tratti di costa più belli di tutta la regione. È qui, nel comune di Vasto, che nel 1998 è stata istituita una riserva naturale e regionale con l’obiettivo di valorizzare e preservare un territorio tanto variegato quanto straordinario. Un paesaggio fatto di promontori, spiagge, baie e calette, ma anche di trabocchi e di un mare incantato.

La riserva, accessibile gratuitamente tutto l’anno, è caratterizzata da una zona pianeggiante che ospita vigneti, oliveti e appezzamenti di terra che si perdono a vista d’occhio. Da una parte la natura verdeggiante e rigogliosa, dall’altra il mare che si spinge verso l’infinito.

Le cose da fare qui sono tantissime perché infinite sono le meraviglie che si snodano nella costa abruzzese. C’è il trabocco di Punta Aderci, situato nel cuore della riserva, che incanta con tutto il suo valore storico e paesaggistico. Ci sono poi le spiagge, ampie e sabbiose, che si alternano a quelle scogliere che si tuffano delle acque turchesi.

L’area di maggiore interesse naturalistico della Riserva Naturale di Punta Aderci è la straordinaria spiaggia di Punta Penna, un anfiteatro naturale, libero e selvaggio, dove le dune si alternano a specie vegetali per poi lasciare spazio a una sabbia fine e dorata bagnata dal mare.

La spiaggia, che si estende per chilometri, si trova proprio sotto al promontorio di Punta Aderci. La sporgenza rocciosa a picco su mare definisce l’intero paesaggio trasportando i viaggiatori in un universo onirico, in quella che è stata definita la piccola Normandia d’Italia.

Riserva Naturale Regionale Punta Aderci

Fonte: iStock

Riserva Naturale Regionale Punta Aderci

La piccola Normandia d’Italia

La Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci è un luogo che affascina e conquista per quel panorama variegato e mozzafiato che si ammira chilometro dopo chilometro, ma anche per quel promontorio suggestivo che caratterizza l’intera costa.

Soprannominato piccola Normandia, il promontorio ricorda proprio gli straordinari paesaggi della regione del nord delle Francia, quelli dove le scogliere a strapiombo sul mare e sulle lingue di sabbia lasciano senza fiato. E così succede anche in questo tratto di costa abruzzese dove si passa dalla sabbia dorata ai ciottoli, da una macchia mediterranea rigogliosa ai campi agricoli, per arrivare alle acque turchesi sotto a quel promontorio che si innalza dolcemente sui 26 metri sul livello del mare e domina l’intera riserva.

Salire in cima è una tappa obbligata, da qui è possibile ammirare la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci nella sua totalità. Aguzzate la vista perché se il tempo lo permette è possibile anche avvistare la la Majella, il Gran Sasso e i Monti Sibillini.

Riserva Naturale Regionale Punta Aderci

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Riserva Naturale Regionale Punta Aderci
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Viaggio da fiaba intorno al mondo in jet privato: l’esperienza Disney

I sogni son desideri di felicità, cantava Cenerentola mentre quelle parole si trasformavano nella dolce melodia che intratteneva i nostri giorni d’infanzia. E crescendo abbiamo imparato a soddisfarli quei desideri, a realizzare i nostri sogni proprio lì, tra le meraviglie del mondo che abitiamo.

Ma se è vero che abbiamo attraversato mari e monti, percorso deserti illuminati solo dalle stelle e dalla Luna e visitato meraviglie antiche e moderne, è vero anche che non tutti abbiamo realizzato quello che è il sogno per antonomasia di tutti gli esploratori: un viaggio intorno al globo.

C’è qualcuno, però, che è pronto a realizzare anche il nostro più grande desiderio trasportandoci in una fiaba moderna tutta da vivere. Sì perché la Disney ha pianificato un viaggio epico per tutti i suoi fan: un giro intorno al mondo in jet privato. Pronti a partire?

Disney Parks Around the World – A Private Jet Adventure

Disney Parks Around the World: A Private Jet Adventure, è questo il nome dell’esperienza proposta da Disney che si potrà vivere dall’anno prossimo e che ha già mandato in visibilio i suoi fan. Si tratta di un’avventura di viaggio esclusiva che potranno vivere solo poche persone. I posti a disposizione, infatti, sono solo 75.

Cosa accadrà durante questo giro intorno al mondo in jet privato ve lo spieghiamo noi. Si scoprono le meraviglie di sei Paesi diversi attraverso le fiabe che meglio conosciamo e i luoghi iconici di quei territori volando a bordo di un aereo Boeing 757 e alloggiando in hotel Disney e strutture ricettive caratteristiche. “Una vacanza da sogno”, la definisce Disney nella presentazione ufficiale e noi non facciamo fatica a crederlo.

Il viaggio intorno al mondo inizia a Los Angeles e ha una durata di 24 giorni. La prima tappa del tour è iconica: si comincia con Disneyland, tra magia e divertimento, passando per una visita ai Walt Disney Studios. Ma questo è solo l’inizio perché da qui i viaggiatori voleranno a San Francisco

Da lì, i viaggiatori voleranno a San Francisco per esplorare il Walt Disney Family Museum prima di dirigersi a Tokyo, Shanghai e Hong Kong per esplorare i parchi a tema dall’altra parte del mondo e scoprire i luoghi iconici in città.

Dalle fiabe cinematografiche a quelle reali: il tour prevede diverse tappe al cospetto di quelle che sono le meraviglie del mondo che conosciamo. Il jet privato, infatti, condurrà i viaggiatori al Taj Mahal in India e tra le Piramidi di Giza in Egitto.

Ovviamente, tappa immancabile del tour, è quella di Parigi. Oltre a Disneyland Paris i viaggiatori potranno esplorare le meraviglie della città più romantica del mondo, scoprire la lussureggiante Reggia di Versailles e rilassarsi nella regione dello Champagne, prima di tornare in Florida dove si concluderà il viaggio.

Date, costi e informazioni

Questo viaggio intorno al mondo sembra davvero un’esperienza da sogno e a guardare il suo programma diremmo proprio che è così. Ma prima di procedere alla prenotazione ci sono alcune cose che dovreste sapere. Disney Parks Around the World – A Private Jet Adventure, infatti, è a numero chiuso e possono partecipare solo 75 persone.

Le prenotazioni saranno aperte a partire dal 20 giugno, ma solo per chi ha già preso parte almeno a tre i viaggi di Adventures by Disney, il 22 giugno sarà il turno di chi ne ha fatto almeno uno e il 24 giugno potranno prenotarsi i residenti di Golden Oak. Solo il 28 giugno potranno prenotarsi tutti gli altri. Il giorno di partenza è fissato per il 9 luglio a Los Angeles.

Passiamo ora al prezzo. Vi starete chiedendo quanto costa un’esperienza così e vi anticipiamo che il costo per questo sogno è grande tanto quanto il tour. Le prenotazioni del giro intorno al mondo con Disney partono da 109.995 dollari.