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Vacanze in Sardegna (con tanto di casa a 1 euro)

Se siete in procinto di partire per una vacanza in Sardegna, non fatevi scappare un’occasione imperdibile. Quella di tornare a casa con una nuova proprietà immobiliare, dove trascorrere le vacanze per il resto della vita. Pagando solo 1 euro.

Case a 1 euro

Nella lista delle “Case a 1 euro” è appena apparso un nuovo borgo della Sardegna, Bonnanaro, in provincia di Sassari. Questo piccolo Comune dell’antica regione del Meilogu, dove si trova anche la cosiddetta valle dei Nuraghi (dove sono presenti i resti di oltre 30 nuraghi e di dieci tombe dei giganti), nel corso degli ultimi decenni ha iniziato a spopolarsi e oggi conta meno di mille abitanti.

L’attività principale a Bonnanaro è quella agricola, concentrata in particolare nella coltivazione delle ciliegie – a cui è dedicata una fiera che si svolge a giugno – e dell’uva da vino.

Bonnanaro-nuraghe

Fonte: 123rf

Un nuraghe a Bonnanaro, in Sardegna

La coltivazione della vite, qui, ha un’origine antichissima. In questo territorio si trovano addirittura alcune tipologie di uva estremamente rare. E il vino prodotto a Bonnanaro gode di una notevole fama tanto da avere ricevuto diversi premi a livello nazionale.

Il villaggio di Bonnanaro

Le prime tracce del villaggio di Bonnanaro risalgono all’anno Mille. Anticamente si chiamava “Gunar”, poi trasformato in “Gunnanor”. Ancora oggi è un luogo molto importante per i reperti archeologici che si trovano in tutta questa zona e proprio da questo villaggio nasce la cultura Bonnanaro, una cultura pre-nuragica che si sviluppò in Sardegna nella prima metà del secondo millennio a.C.

Il borgo sorge nella vallata tra il monte Pelau e il monte Arana. Proprio in cima al monte Arana si trova una chiesetta dedicata a Nostra Signora di Monte Arana, dove ogni anno, il 7 settembre, si svolge una festa campestre. Da quassù si gode di una splendida sulla valle dei Nuraghi, uno dei più suggestivi panorami della zona.

Il centro storico conserva intatte alcune abitazioni padronali risalenti al XVIII e XIX secolo.

Con la sua storia e le sue tradizioni ancora vive ai giorni nostri, Bonnanaro sta ora cercando di attrarre nuovi abitanti e di ridare vita al borgo sempre più abbandonato.

Come aggiudicarsi una Casa a 1 euro

Allo scopo di promuovere il ricco territorio e di contrastare lo spopolamento e l’abbandono del paese, il Comune di Bonnanaro ha appena aderito al progetto “Case a 1 euro“. Nel centro storico del paese ci sono diversi immobili inutilizzati e degradati che necessitano di intervento.

Con l’acquisto del bene è prevista la riqualifica dell’immobile e il trasferimento, per chi lo desidera, in Sardegna. Inoltre, l’immobile può essere acquistato a finalità abitative, turistico-ricettive o anche commerciali. La validità della disponibilità degli immobili è di tre anni.

L’avviso dell’amministrazione comunale pubblicato il 1° luglio 2022 indica che, per aggiudicarsi una Casa a 1 euro, è necessario prima di tutto esprimere il proprio interesse compilando un modulo online (lo trovate a questo link).

Per conoscere le condizioni dell’avviso pubblico basta leggere qui.

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AAA Cercasi 6 amici per un viaggio epico in Europa

E se vi dicessimo che avete l’opportunità di fare il viaggio della vita e di condividerlo con i vostri migliori amici? No, non è un sogno, ma una realtà che Airbnb in collaborazione con Interrail è pronta a realizzare.

Per promuovere il turismo lento, e valorizzare l’esperienza dei viaggi in treno, infatti, Airbnb ha scelto di collaborare con Interrail in occasione del suo 50°anniversario, mettendo appunto un Gran Tour europeo che permetterà a 6 amici di attraversare l’Europa in 19 giorni e di dormire in alloggi d’eccezione: le dimore storiche del continente.

E se foste voi i protagonisti di questo incredibile viaggio? Scopriamo insieme come candidarsi per questa avventura e quali straordinarie esperienze vi aspettano.

Alla scoperta dell’Europa e delle sue dimore storiche in treno

Scoprire il patrimonio storico e architettonico del nostro continente a ritmo slow: è questo l’obiettivo condiviso di Airbnb e Interrail che hanno unito le loro forze per offrire a un gruppo di 6 amici o familiari un Grand Tour epico e straordinario che attraverserà il Regno Unito, la Francia, la Spagna, l’Italia e la Germania.

I fortunati protagonisti di questa esperienza che celebra l’età d’oro dei viaggi del XIX secolo soggiorneranno all’interno delle dimore storiche di Airbnb che saranno, rispettivamente, una residenza inglese, un château francese, un maniero catalano, una villa italiana e un castello tedesco

Tutti gli alloggi scelti come tappa di ristoro del tour sono già prenotabili su Airbnb all’interno della nuova categoria Dimore Storiche che riunisce, nel portale, quasi 20000 edifici iconici che hanno fatto la storia delle città e dei Paesi coinvolti.

Airbnb Heritage Tour - Francia

Fonte: Airbnb/Claudia Zalla

Airbnb Heritage Tour – Francia

Come candidarsi

Chiunque voglia candidarsi per questo viaggio epico e unico su rotaie, potrà farlo collegandosi alla pagina Airbnb Heritage Tour e compilare l’apposito form. Gli avventurieri dovranno raccontare con chi vogliono condividere la straordinaria avventura, ma sopratutto perché vogliono diventare i protagonisti di questo viaggio alla scoperta del Patrimonio storico europeo.

Tra i criteri che la giuria prenderà in considerazione per scegliere chi partirà per il tour ci saranno lo spirito d’avventura, la curiosità e la voglia di esplorazione e, naturalmente, il desiderio di condividere il viaggio di una vita con amici o familiari.

A proposito dell’itinerario

Se l’idea di partire insieme alle persone a voi più care per un viaggio indimenticabile vi fa sognare a occhi aperti, aspettate di conoscere le tappe di questo grandioso tour.

La partenza è prevista il 31 agosto da Londra. Si parte dall’iconica stazione dei treni di Paddington per andare alla scoperta della storica città di Bath e dormire in una dimora d’eccezione.

La seconda tappa, invece, condurrà i 6 amici a Saint-Georges-sur-Cher, in Francia, dove ci si potrà rilassare tra le bellezze di uno splendido castello fino al 6 settembre. Dopo di ché sarà la volta della Spagna: un suggestivo viaggio in treno vi condurrà a Sant Pere de Ribes dove potrete soggiornare in un maniero catalano secolare.

Le ultime due tappe vi porteranno in Italia, e più precisamente a Lucca dove potrete dormire in una magnifica villa costruita oltre 400 anni fa, e infine in Germania, a Behren-Lübchin, dove potrete soggiornare in un affascinante castello del XIX secolo.

Airbnb Heritage Tour - Germania

Fonte: Airbnb/Claudia Zalla

Airbnb Heritage Tour – Germania
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Migliaia di fiori invadono la piazza: Bruxelles si tinge di magia

C’è sempre un buon motivo per visitare Bruxelles. Lei, la capitale delle capitali, crocevia di lingue, culture e storie, è la città del cioccolato, dei fumetti e dell’Art Nouveau, ma anche quella dello shopping, dei ristoranti e delle botteghe, dei festival e dei concerti.

È la città della Grand Place, il cuore pulsante della capitale, nonché una delle piazze più belle del mondo iscritta dal 1998 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Ed è proprio qui che oggi vogliamo portarvi, tra gli edifici storici e i gioielli architettonici che svettano verso il cielo e incorniciano la splendida piazza definendo in maniera straordinaria il paesaggio urbano. Perché qui, nella piazza di Grand Place, un tappeto di fiori sta per ricoprire ogni cosa, sta per tingere di colori e meraviglia il cuore di Bruxelles.

Il Tapis de Fleurs torna a Bruxelles

C’era una volta, tanto tempo fa, una città europea che appariva agli occhi di tutti più colorata e scintillante che mai. Era il 1971 e l’architetto paesaggista Etienne Stautemas aveva creato uno dei suoi più straordinari tappeti di fiori proprio nell’opulenta e magnifica Grand Place di Bruxelles.

Da quel momento, quel capolavoro artistico e naturale, si è trasformato in una tradizione tanto cara ai cittadini quanto ai viaggiatori di tutto il mondo che giungono ogni anno fin qui per ammirare questa iconica istallazione floreale.

Un evento più atteso che mai, quest’anno, dato per la prima volta la città ha dovuto rinunciare al suo Tapis de Fleurs per due anni consecutivi a causa dell’emergenza sanitaria. È proprio per celebrare questo grande ritorno che Bruxelles ha scelto di stupire cittadini e visitatori con uno spettacolo unico.

Per festeggiare il ritorno della manifestazione, infatti, verrà ricreata una rivisitazione del primo tappeto realizzato nel 1971. Il tema è quello dell’Arabesques: migliaia di fiori colorati verranno scelti per creare decorazioni originali e motivi geometrici ispirati allo stile ornamentale delle moschee.

Per creare questo immenso capolavoro d’arte, che si estenderà per oltre 1800 metri quadrati, verrano utilizzate diverse specie floristiche tra le quali begonie, dalie, graminacee e corteccee che verranno sapientemente disposte sulla piazza da oltre cento giardinieri esperti. Il risultato sarà un’esplosione di colori, profumi e magia che incanterà lo sguardo e riscalderà il cuore.

Tapis de Fleurs, Bruxelles

Fonte: Ufficio Stampa Visit Brussels

Tapis de Fleurs, Bruxelles

Bruxelles si tinge di mille colori

L’iconico evento, da sempre simbolo della città di Bruxelles sta per tornare, quale occasione migliore, se non questa, per organizzare un viaggio nella capitale delle capitali?

Il Tapis de Fleurs sarà realizzato ad agosto e l’inaugurazione ufficiale è prevista venerdì 12 alle ore 22:00 con l’apertura al pubblico e lo show di Son et lumière. Il capolavoro floreale resterà visibile fino al 15 agosto e sarà accompagnato da repliche quotidiane dello spettacolo che si terrà più volte al giorno, ogni 30 minuti. La piazza resterà aperta al pubblico ogni giorno dalle 10:00 alle 22:00.

Grand Place si trasformerà in un’esplosione di colori, un tripudio di meraviglie accompagnato da un inebriante profumo. Il Il Tapis de Fleurs  può essere ammirato dai bordi della piazza, oppure dalla terrazza panoramica dell’Hôtel de Ville. Godetevi la vista: vi lascerà senza fiato.

Tapis de Fleurs, Bruxelles

Fonte: Ufficio Stampa Visit Brussels/Eric Danhier

Tapis de Fleurs, Bruxelles

 

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Gli accessori indispensabili per andare in vacanza quest’estate

Se volete un consiglio, prima di partire per le vacanze estive, siate certi di avere tutto ciò che vi serve davvero. Quest’estate ci sono alcuni accessori che sono assolutamente indispensabili, qualunque tipo di vacanza abbiate deciso di trascorrere.

Il gadget dell’estate

C’è sicuramente un accessorio di cui, chi viaggia, non può assolutamente fare a meno oggigiorno. Si tratta della custodia per lo smartphone con la tracolla. Solitamente è trasparente e impermeabile e s’indossa proprio come una borsetta. In questo modo, lo smartphone è sempre a portata di mano, specie quando si hanno le mani impegnate come, per esempio, quando si fa trekking in montagna. Immaginate di imbattervi in un branco di cervi che sta brucando e che, non appena avverte il minimo rumore fugge via a gambe levate. Ebbene, con lo smartphone a portata di click non ve lo farete sfuggire.

Ma non solo. Essendo una custodia trasparente, non è necessario estrarre il telefono per scattare fotografie o rispondere a una chiamata perché è touch. Infine, essendo di plastica, la cover è impermeabile e, anche in caso di pioggia in montagna o di spruzzi d’acqua al mare, non rischierete di bagnare e quindi mandare in tilt lo smartphone. Se vi guardate in giro ormai i turisti ce l’hanno tutti.

Lo zaino salva-vacanza

Qualche mese fa ve lo abbiamo consigliato noi per primi, come comodo bagaglio per viaggiare in aereo (specie con le low cost), ora è persino il ministero dei Trasporti a dirlo: a causa del caos e dei disagi che in questi giorni di prime partenze estive stanno interessando gli aeroporti di tutta Europa, è meglio viaggiare esclusivamente con il bagaglio a mano.

Un suggerimento che deriva dal fatto che, portando il proprio zaino a bordo degli aerei, si possono evitare le lunghe attese negli scali o le eventuali brutte sorprese, come lo smarrimento del bagaglio che a volte viene ritrovato (magari a fine vacanza) e a volte sparisce nel nulla.

L’importate è scegliere il modello delle giuste dimensioni da cabina (40x20x25 cm), con comodi scomparti dove alloggiare documenti e necessario per la vacanza. ormai ne esistono di ogni forma, marca, materiale e colore.

Tracciare borse e valigie

Se non riuscite a compattare tutto il bagaglio in uno zaino perché il viaggio è troppo lungo e dovete assolutamente imbarcare una valigia, allora assicuratevi di avere inserito un AirTag che consente di monitorare in ogni istante dove si trova.

Visto che la situazione in corso in molti aeroporti e stazioni sta complicando le vacanze di tanti viaggiatori, tra ritardi, cancellazioni e, soprattutto, bagagli smarriti – probabilmente uno degli incubi peggiori per chi viaggia – questo gadget è una delle poche sicurezze che potrete avere. Magari non arriverà la valigia, ma almeno saprete in quale angolo del mondo è stata spedita per sbaglio o se si trova ancora nei meandri dell’aeroporto da cui siete partiti.

Qualche mese fa, aveva fatto il giro dei social la disavventura che ha visto protagonisti la nota influencer Valentina Ferragni (sorella di Chiara) e il compagno che, al ritorno da una splendida vacanza alle Hawaii, aveva dovuto fare i conti proprio con il bagaglio smarrito. Proprio grazie all’AirTag, era riuscita almeno a individuare dove fosse e a contattare la compagnia aerea per sollecitare la spedizione.

Su Amazon ci sono tante altre offerte valide solo due giorni che potete trovare sulla pagina dedicata al Prime Day. Le offerte sono valide solo per gli iscritti ad Amazon Prime.

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I voli low cost potrebbero non esistere più

È un’estate di caos quella che stiamo vivendo e, soprattutto, negli aeroporti europei. Un po’ a causa degli scioperi e dei licenziamenti avvenuti durante la pandemia che hanno portato alla mancanza di personale in questo momento di fuoco per il turismo, un po’ per colpa caro carburante, il mercato cambiato e dei costi della vita alle stelle, tutte situazioni che probabilmente metteranno il mondo delle low cost con le spalle al muro.

Ryanair: addio biglietti a pochi euro

È stato proprio il “re” dei biglietti aerei a prezzi ridicoli ad accendere la questione dell’addio ai voli low cost: Michael Kevin O’Leary, attuale amministratore delegato di Ryanair. Stando a quanto ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Financial Times, i costi dei biglietti come li abbiamo visti fino ad ora, probabilmente, non si vedranno più. Il motivo principale? Il carburante a questi prezzi poiché, secondo il Ceo della low cost irlandese, questa situazione è destinata a durare a lungo e il mercato dovrà adeguarsi a un diverso scenario.

Non è un caso che abbia persino accennato a una cifra: se fino a questo momento il prezzo medio in casa Ryanair era intorno ai 40 euro, da adesso in poi dovremo abituarci a una media più vicina ai 60 che ai 50 euro. Anche se, come ha sottolineato O’Leary, non sarà questo aumento a bloccare la voglia di viaggiare, in quanto considerato ancora abbordabile. Ha ammesso, però, che il vecchio modello non ci sarà più, pure se è ancora presto per dire se sarà per sempre o meno.

Ma O’Leary non si è fermato qui. Ha infatti colto l’occasione dell’intervista per criticare il governo del Regno Unito e quello che ha definito “il disastro” della Brexit. Questa condizione, infatti, ha impedito alle compagnie aeree di reclutare facilmente lavoratori europei, peggiorando così la carenza di personale quest’estate.

La conferma del Ceo di ITA Airways

Come riportato da La Stampa, il Ceo di ITA Airways Fabio Lazzerini ha confermato questa teoria e si è persino spinto oltre spiegando: “Il modello low cost non significa modello low fare. Ci sono sì tariffe bassissime ma sono poche, le altre ormai si avvicinano a quelle delle compagnie aeree tradizionali”.

Riflettendoci, del resto, è così. A livello generale le low cost fanno effettivamente pagare poco solamente il biglietto, ma poi si arriva più o meno al prezzo di una qualsiasi altra compagnia a causa dei costi dei bagagli (qui un approfondimento sui costi) e di qualsiasi altro servizio.

Il futuro dei viaggi, in questo momento, non sembra del tutto in discesa considerando anche i numerosi disagi che ci sono negli aeroporti di tutta Europa (e non solo). Problemi che investono tutti: da viaggiatori ai lavoratori, fino ad arrivare agli imprenditori. Non mancano situazioni spiacevoli per piloti, steward e hostess che in questa fase denunciano turni che durano fino a quattordici ore e il mancato adeguamento ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale, taglio degli stipendi e arbitrarie decurtazioni in busta paga.

L’inflazione dovuta al Covid e alla crisi energetica hanno perciò portato a un aumento generale dei prezzi, compreso il settore dei viaggi. E sfortunatamente, anche a livello di condizioni lavorative la situazione non è di certo (ma speriamo momentaneamente) incoraggiante.

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Gli italiani hanno voglia di viaggiare, come e più di prima

Due anni di sacrifici e di redini tirate hanno sortito l’effetto boom per le prossime vacanze. A sostenerlo è un’indagine sul turismo nazionale e internazionale condotta da Ipsos intitolata “Future4Tourism”.

Gli italiani tornano a viaggiare

Secondo i dati raccolti dall’agenzia, la voglia di viaggiare da parte degli italiani è molto forte ed è addirittura in crescita non soltanto rispetto agli ultimi due anni, ma rispetto agli anni pre-Covid. Soprattutto per quanto riguardano i mesi estivi.

Gli italiani che dichiarano l’intenzione di viaggiare quest’estate, tra i mesi di luglio e settembre, a oggi sono il 75%, +3% rispetto all’estate del 2019, l’ultima di spensieratezza.

Vacanze brevi e long weekend

La crescita è legata soprattutto all’incremento delle vacanze brevi e ai long weekend, mentre le vacanze di media e lunga durata, seppur in importante recupero rispetto alle estati della pandemia, rimangono allineate ai periodi pre-pandemici.

La guerra e la crisi economica

Inoltre, se le preoccupazioni per il conflitto russo-ucraino sono diminuite rispetto alle prime fasi della guerra, e anche il loro impatto prospettico sulle vacanze si è ridimensionato, l’inflazione e l’aumento dei prezzi restano, invece, un tema cruciale che per gli italiani e rischia di avere delle ripercussioni sulle vacanze. E Ipsos si riferisce in particolare ai costi.

Vacanze al risparmio

La tendenza per molti è quella del contenimento delle spese. Gli italiani lo faranno riducendo il numero dei giorni di vacanza, scegliendo periodi meno costosi e risparmiando sui ristoranti. Sta cambiando anche il tipo di alloggio dove si trascorrono le vacanze. Meno hotel e più appartamenti (o seconde case).

In ogni caso, l’aumento dei prezzi degli stabilimenti balneari nel 2022 è ritenuto da oltre nove italiani su dieci ingiustificato.

Le mete dell’estate

Secondo la ricerca, gli italiani continuano a rimanere in Italia più di quanto facessero in passato. Sono in lieve ripresa le mete europee, mentre i viaggi a lungo-raggio ed extra-europei rimangono ancora fortemente penalizzati.

Relativamente al tipo di vacanza, per l’estate il mare resta la prima scelta dei nostri connazionali (lo sceglie il 60%). Le Regioni più gettonate sono a pari merito Puglia e Sardegna (le hanno scelte il 12% degli italiani), seguite dalla Sicilia (10%) e dall’Emilia-Romagna (8%).

Continua, però, la buona performance delle località di montagna (13%, con il 9% degli italiani che andrà in Trentino), una scelta nata durante la pandemia e che si riconferma di anno in anno. Merito anche degli operatori della montagna che evidentemente sono riusciti a essere convincenti nella propria offerta.

Insomma, gli italiani non rinunciano alle vacanze estive, hanno però cambiato atteggiamento e soprattutto devono essere poche ma buone.

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L’orso che guarda verso il mare è un capolavoro della natura

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci perché è pieno di meraviglie da raggiungere e scoprire. Alcune di queste sono così straordinarie e surreali da sembrare un sogno a occhi aperti che si avvera.

E questo accade soprattutto quando ci troviamo davanti a quelle incredibili opere che portano la firma di Madre Natura, autentici capolavori che ci spingono a viaggiare fino in capo al mondo. Eppure non abbiamo bisogno di andare così lontano per osservarli, perché alcuni di questi sono propio qui, nel nostro Belpaese.

Come quello straordinario orso che guarda e sorveglia uno dei mari più belli d’Italia e che sembra reale. E invece è un capolavoro della natura che incanta e che stupisce, che lascia senza fiato.

La Roccia dell’Orso

È la Roccia dell’Orso la protagonista di questo articolo, nonché una delle mete più amate e raggiunte dai turisti di tutto il mondo. Ci troviamo nei pressi di Palau, una delle più celebri località turistiche della Sardegna.

Questa insenatura situata a pochi passi dalla Costa Smeralda, e bagnata da acque limpide e cristalline, ospita una roccia scolpita dalla natura, una delle icone più celebri a livello internazionale di tutto il territorio sardo.

La roccia dell’Orso, ufficialmente Capo d’Orso, è situata in cima a un promontorio che domina dall’alto il mare e la terra e che restituisce una visione quasi surreale che si perde nell’infinito. È lì da quando si ha memoria, da quando gli antichi marinari avvistarono da lontano la sagoma di un orso.

Lo chiamavano promontorium arcti – promontorio dell’orso – in riferimento alla presenza della figura dell’animale che appariva da lontano, e da quel momento il nome è rimasto inalterato. La prima documentazione storica è firmata dal geografo greco Tolomeo che, oltre a fornire le coordinate esatte, ha raccontato di come i navigatori del tempo provavano sentimenti contrastanti, tra fascino, seduzione e inquietudine, davanti a quella visione.

Un capolavoro leggendario firmato da Madre Natura

Capo D’orso ha fatto anche da sfondo a uno dei più grandi poemi epici della storia. Secondo lo scrittore Victor Berard, studioso di Omero e dell’Odissea, il promontorio sardo è l’unico luogo di tutto il Mediterraneo che può essere identificato con certezza nel poema.

Capo d’Orso, infatti, sarebbe la terra dei Lestrigoni, quella in cui Ulisse sbarcò insieme al suo equipaggio per cercare acqua e cibo nel libro X dell’Odissea. La roccia corrisponderebbe alla fonte Artacia, dell’orso appunto. L’alone leggendario che circonda il promontorio lo rende ancora più affascinante e seducente, ma la verità è che la sua bellezza è indiscussa da ogni punto di vista.

Anche se potrebbe sembrare un’opera d’arte creata dall’uomo, in realtà quella meravigliosa scultura naturale che assomiglia a un orso e che guarda verso il mare è stata plasmata dai venti e dagli agenti atmosferici per milioni di anni. Sono stati loro a modellare la roccia granitica e a creare quella sagoma così riconoscibile e suggestiva.

La Roccia dell’Orso oggi rappresenta uno dei monumenti naturali più belli della Sardegna e dell’Italia intera ed è visitata ogni giorno da migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

La scultura è situata su un rialzo che svetta verso il cielo e raggiunge i 120 metri d’altezza e che sembra vegliare su tutta Palau e sul mare. È raggiungibile percorrendo un sentiero in pendenza di breve durata che porta fino in cima. Da qui è possibile ammirare la roccia, perfettamente scolpita e levigata, in tutto il suo splendore. Ma guardate anche verso il mare per scorgere il meraviglioso parco dell’arcipelago della Maddalena che si trova proprio di fronte alla scultura. Godetevi la vista, da qui è meravigliosa.

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Ora puoi visitare un luogo di Roma dove “vivevano gli dei”

Roma è universalmente conosciuta come una delle città più ricche di storia e cultura, un vero scrigno di meraviglie che ci portano indietro nel tempo e che ogni anno attirano milioni di turisti provenienti da ogni angolo del globo. Non sorprende dunque che sia qui un monumento di rara bellezza, dove si dice addirittura che gli dei vivessero insieme in grande armonia. E, grazie agli sforzi congiunti di archeologi ed esperti, ora questo posto incredibile (e un po’ misterioso) torna ad aprire i battenti al pubblico.

Terme di Caracalla, riapre una domus speciale

Le Terme di Caracalla rappresentano una delle aree archeologiche più affascinanti e suggestive di Roma, nonché una testimonianza incredibile di come in passato venivano erette le terme imperiali. Molti scavi sono stati qui condotti, e ciascuno di essi ha portato alla luce splendidi edifici che ci raccontano in maniera fantastica la longeva storia che si è compiuta tra le loro mura. C’è una domus, in particolare, che ora è finalmente di nuovo visitabile e ci riserva sorprese meravigliose. Si tratta di un’antichissima dimora già scoperta nella seconda metà dell’800 e ricoperta di terra, dove è rimasta fino agli anni ’70, quando gli archeologi hanno speso enormi sforzi per studiare i suoi ambienti. Adesso, finalmente messa in sicurezza, va ad arricchire l’incredibile patrimonio culturale delle Terme di Caracalla.

“Dopo i mesi bui della pandemia e delle chiusure, vogliamo riportare alla vivacità le Terme con alcune operazioni culturali importanti” – spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma. E uno degli interventi più interessanti consiste proprio nella ricostruzione di questa splendida domus di età adrianea, risalente probabilmente al II secolo d.C. All’epoca, le Terme non esistevano ancora: proprio per far spazio alla loro costruzione, i romani interrarono la bellissima dimora lasciando che riposasse sotto terra per tutti questi secoli. Sono molti i misteri che la circondano, a partire dall’identità del suo proprietario. Probabilmente si trattava di un membro facoltoso della popolazione, vista la presenza di materiali costosissimi e di una struttura a due piani, considerata piuttosto rara a quei tempi.

La domus dove “vivevano gli dei”

La domus rientra nel percorso espositivo delle Terme di Caracalla, e ne diventa anzi uno dei gioielli più preziosi, grazie al lavoro della Soprintendenza Speciale di Roma che è riuscita a riportare alla luce gli incredibili affreschi rinvenuti all’interno dell’edificio. In un grande ambiente riccamente addobbato, sono infatti state trovate due diverse decorazioni parzialmente sovrapposte. La prima riproduce figure umane e felini, come da tipica tradizione adrianea. La seconda, posteriore di appena 50 anni, è invece una vera sorpresa: da una parte si possono ammirare Giove, la sua sposa Giunone e la battagliera Minerva, divinità romane. Dall’altra spiccano Anubi, Iside e quello che gli esperti hanno identificato come il suo sposo Serapide.

Che a Roma si pregassero dei romani ed egiziani allo stesso tempo è cosa già nota, ma la presenza della triade capitolina accanto a quella egizia è una scoperta del tutto inedita. Soprattutto perché mai prima d’ora si erano viste le divinità “convivere” sotto lo stesso tetto in un ambiente sacro domestico. “Gli ambienti che ora apriamo sono di grande interesse anche perché mostrano a distanza di pochi metri il microcosmo di un’abitazione privata e il macrocosmo di un grande impianto imperiale, le Terme di Caracalla. Un confronto pieno di suggestioni” – rivela Mirella Serlorenzi, direttrice delle Terme, anticipando ciò che i visitatori possono finalmente tornare a vedere con i propri occhi.

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La capanna sull’albero che sembra uscita da un libro dei fratelli Grimm

Non è mai troppo tardi per sognare di diventare i protagonisti delle nostre fiabe preferite, le stesse che ci hanno accompagnato fin da bambini. E farlo non è poi così complicato, perché basta guardare le meraviglie che ci circondano per trovare in esse forme e lineamenti che ci riportano proprio lì, in quegli scenari onirici che abbiamo osservato tra le pagine dei libri più belli che abbiamo letto.

Ed è proprio tra quelle pagine che oggi vogliamo portarvi, all’interno di una scenografia che sembra plasmata sui nostri sogni d’infanzia. In un luogo che promette di far vivere una delle esperienze più belle della vita, sicuramente la più stravagante.

Un po’ casa stregata e un po’ dimora fatata, questa capanna sull’albero sembra uscita da una fiaba dei fratelli Grimm, ed è prenotabile per la prossima vostra vacanza in Germania.

Una vacanza da fiaba

Parlare della Germania spalanca nella nostra mente tutta una serie di suggestioni che ci riportano in quei luoghi che già conosciamo o che abbiamo sognato di visitare almeno una volta nella vita.

Città, borghi e Paesi che conservano un patrimonio immenso fatto di storia, arte e cultura, e poi ancora luoghi che hanno ispirato i fratelli Grimm per la stesura delle loro incredibili fiabe, e che sono lì a suggestionarci e ad incantarci, oggi come ieri.

Se è una vacanza da fiaba, quella che volete vivere, allora non ci sono dubbi: la Germania è il posto giusto. Tuttavia per entrare in questa storia fatata dobbiamo allontanarci dai sentieri più battuti dal turismo di massa e spostarci nella Sassonia Centrale, e più precisamente a Kriebstein.

Questo piccolo comune di appena 2000 abitanti è conosciuto sopratutto per i numerosi sentieri che attraversano una natura lussureggiante e per quell’antico castello medievale che domina e veglia sul territorio da uno sperone di roccia che si innalza dal fiume Zschopau.

È proprio qui, incastonato tra le meraviglie naturali e storiche di questo territorio, che si trova la casa sull’albero più grande di tutta la Germania. La si può fotografare, perché è davvero bellissima, ma anche prenotare e vivere per un soggiorno indimenticabile.

Questa casa sull’albero, infatti, fa parte del complesso Baumhaushotel Kriebelland che promette ai viaggiatori avventure davvero uniche.

La casa sull'albero del Baumhaushotel Kriebelland

Fonte: Getty Images

La casa sull’albero del Baumhaushotel Kriebelland

Le casa sull’albero

Situato a Kriebstein, il Baumhaushotel Kriebelland ospita ben quattro case sugli alberi, e sono tutte straordinarie. C’è quella romantica, che è la più grande del complesso e del Paese intero, quella a botte, a libro e a veliero.  I nomi sono estremamente evocativi, del resto l’obiettivo è proprio quello di incantare i grandi e i piccoli esploratori che giungono fino a qui.

Tutti gli alloggi si trovano immersi nella natura lussureggiante e sono sospesi tra gli alberi, fino a 20 metri d’altezza. A rendere davvero speciali questi alloggi sono gli straordinari dettagli che caratterizzano gli interni e gli esterni. Le case, infatti, sono state progettate da artisti e artigiani con l’obiettivo di catapultare gli ospiti in un mondo fatato.

La più grande, quella romantica – ma adatta anche alle famiglie – prende il nome di Romantic Tree House. Con i suoi tre piani e un’altezza di 28 metri si è guadagnata il primato di casa sull’albero più grande della Germania.

Negli interni e negli esterni sono presenti tutta una serie di elementi e di dettagli che rimandano inevitabilmente al mondo favolistico, dalle forme sinuose al legno intarsiato passando per le sculture e l’arredamento artigianale.

Tutto intorno, invece, c’è una natura rigogliosa che regna incontrastata e che garantisce una vacanza all’insegna della pace e del relax. A pochi minuti a piedi dalle case sull’albero Baumhaushotel Kriebelland si trova anche la foresta di Kriebstein e chissà se proprio addentrandovi in questa potrete fare incontri ravvicinati con creature magiche.

La casa sull'albero del Baumhaushotel Kriebelland

Fonte: Getty Images

La casa sull’albero del Baumhaushotel Kriebelland
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Positivo al Covid prima di partire: la guida del Codacons

L’estate è arrivata, e con essa le tanto agognate vacanze: sono tantissimi gli italiani che hanno deciso di concedersi finalmente un viaggio, dopo due anni di lockdown e restrizioni a causa del Covid. Tuttavia, dall’emergenza sanitaria non siamo ancora usciti. E un tampone positivo all’ultimo momento può mandare a monte tutto, rovinando le ferie e rischiando di far perdere molti soldi a chi deve rinunciare all’improvviso alla partenza.

Il Codacons ha stilato un’utile guida per capire come agire in caso di positività al Covid prima di partire e in quali casi è possibile chiedere il rimborso.

Covid, vacanze a rischio

Questa dovrebbe essere l’estate della ripartenza, segnata dalla quasi totale riapertura delle frontiere dei Paesi pressoché in ogni angolo del mondo. Stando alle indagini condotte negli ultimi mesi, moltissimi italiani hanno intenzione di concedersi le tanto sospirate vacanze, soprattutto in considerazione del fatto che per due anni siamo stati costretti a rimanere entro i confini nazionali – i più fortunati si sono goduti qualche breve viaggio verso mete balneari europee che avevano tentato di alleggerire le misure di sicurezza.

Ad eccezione di qualcuno che vuole ancora giocarsela con il last minute, sebbene i dati dimostrino che non ci sia più un grande vantaggio a livello economico, gli italiani hanno ormai prenotato le loro vacanze. Ciò significa aver acquistato i biglietti dell’aereo (o del treno), aver pagato i pacchetti viaggio, o magari aver lasciato una caparra per il soggiorno in hotel. Insomma, molti soldi sono già usciti dalle loro tasche, e dover rinunciare all’ultimo momento alla partenza sarebbe un vero peccato. Eppure, è ciò che rischia di accadere a tante persone.

In queste ultime settimane, la variante Omicron 5 sta imperversando nel nostro Paese (e non solo): caratterizzata da un’elevata contagiosità, colpisce dando sintomi anche lievi o semplicemente facendosi riconoscere solo dietro un tampone positivo. Con l’aumento dei casi sempre più repentino, il picco è atteso a breve. E il rischio è che in molti debbano dire addio alle vacanze, non potendo partire a seguito della positività. Cosa si può fare in questi casi? Vediamo quali sono i consigli elencati dal Codacons.

Tampone positivo: quando non si può partire

Sebbene in molti casi non sia ormai più richiesto, in caso di sintomi o semplicemente per sicurezza è possibile effettuare un test molecolare o antigenico prima di partire. Se risultasse positivo, naturalmente non ci si può mettere in viaggio. Alla data odierna, è infatti previsto un periodo di isolamento che varia a seconda dello stato vaccinale.

  • Se non si è vaccinati, se si è completato il ciclo di vaccinazione da più di 120 giorni o se si è guariti dal Covid da più di 120 giorni: la durata dell’isolamento è di 10 giorni, al termine dei quali si può uscire in caso di tampone negativo.
  • Se si è vaccinati con terza dose, se si è completato il ciclo di vaccinazione da meno di 120 giorni o se si è guariti dal Covid da meno di 120 giorni: la durata dell’isolamento è di 7 giorni, al termine dei quali si può uscire in caso di tampone negativo.

Un test positivo a ridosso della partenza rende dunque impossibile mettersi in viaggio. Proprio per evitare problemi di questo tipo, molti turisti decidono di sottoscrivere un’assicurazione sanitaria: è utile non solamente nel caso in cui ci si ammali prima di partire, ma anche (e soprattutto) se il contagio avviene in vacanza, garantendo così un’assistenza accurata e inclusa nella tariffa già pagata. Se non si è stipulata alcuna polizza, il Codacons offre consigli utili per avere comunque un rimborso delle spese effettuate.

Come ottenere il rimborso del viaggio

“In base alle regole del Codice Civile, la sopraggiunta impossibilità di usufruire della prestazione concordata e pagata, per motivi di necessità o forza maggiore, prevede il rimborso obbligatorio da parte del fornitore” – spiega l’associazione a difesa dei consumatori. In che modo questa regola si applica a chi è positivo prima di partire? Ebbene, anche in questo caso si tratta di forza maggiore, perché si è costretti a rinunciare al viaggio per seguire le norme restrittive volte a ridurre i contagi. “Questo vale anche per i casi di positività al Covid che impediscono di usufruire di trasporti, soggiorni, pacchetti vacanza e altri servizi già acquistati” – puntualizza infatti il Codacons.

Il primo passo per riottenere i propri soldi consiste nel mettersi in contatto immediatamente con “strutture ricettive, agenzie di prenotazioni, tour operator o agenzie di viaggi presso cui abbiamo acquistato i servizi, aprendo una segnalazione sulla malattia allegando l’esito del tampone e il certificato medico, e avviare la richiesta di rimborso” – si legge tra le linee guida. Per i voli aerei, la situazione è leggermente diversa. Anche in questo caso si può ottenere la totalità del costo del biglietto, come il Codacons aveva spiegato già diversi mesi fa.

“Sia il Codice della Navigazione all’articolo 495 che il Codice del Turismo tutelano i diritti del consumatore” – aveva ribadito all’epoca. In entrambi, infatti, è previsto il rimborso dell’intero prezzo del biglietto senza dover pagare alcuna penale per motivi di salute gravi e dimostrabili che rendano impossibile il trasporto aereo. Ciascuna compagnia ha modalità di richiesta differenti, quindi è importante seguire le indicazioni disponibili sul sito del vettore. E se il volo viene cancellato all’ultimo momento a causa della positività di un membro dell’equipaggio? Anche in questo caso c’è un risarcimento per i passeggeri, che varia dai 250 ai 600 euro – oltre al rimborso del biglietto o all’imbarco su un volo successivo.

Attenzione alle pratiche scorrette

Dopo aver visto quali sono i passi da compiere per poter chiedere il rimborso delle spese già sostenute, il Codacons mette in allerta i viaggiatori sulla possibilità di imbattersi in pratiche scorrette. Una delle più diffuse è l’utilizzo di buoni o voucher: alcuni operatori di strutture ricettive offrono ai clienti la possibilità di usufruire di tali tipi di compensazione in una vacanza successiva, senza così dover concedere il rimborso dovuto. Altri invece prevedono l’applicazione di una penale sul rimborso, anche per motivi di salute come il Covid.

Il Codacons è chiaro: la legge prevede che il viaggiatore, in caso di positività prima della partenza, abbia diritto alla restituzione integrale delle somme già versate per servizi di cui non potrà usufruire. Qualsiasi altro tipo di compensazione rientra in pratiche scorrette. È importante dunque fare attenzione, per poter far valere i propri diritti in un momento di difficoltà, quando si è già dovuto rinunciare alle vacanze a causa del Covid.