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Come visitare l’ultimo paradiso selvaggio italiano

Meravigliosa è l’Italia, con la sua storia, l’arte e l’architettura, con il suo immenso patrimonio culturale e naturalistico che ogni giorno attira migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere nel BelPaese sono tantissime e tutte sono destinate a sorprendere e a incantare.

Al di là dei sentieri più battuti dal turismo di massa, quelli che conducono gli avventurieri alla scoperta dei capolavori nostrani e dei monumenti più iconici che sono diventati simboli delle città e del Paese intero, esistono però dei luoghi straordinari ancora da scoprire o da riscoprire.

E questo è il caso dell’Isola di Montecristo, una delle terre più importanti e fragili del nostro Paese che ospita una biodiversità incredibile e che per questo merita di essere salvata e tutelata. Uno degli ultimi paradisi selvaggi italiani che può essere visitato solo su prenotazione. Scopriamo come.

Benvenuti sull’isola selvaggia italiana

Immersa nel Mar Tirreno, e appartenente amministrativamente al comune di Portoferraio, l’Isola di Montecristo fa parte dell’Arcipelago toscano e rientra tra le aree protette e gestite dalle autorità che si occupano della tutela della biodiversità e dei parchi.

Conosciuta con il nome di Oglasa in epoca classica, Montecristo è l’isola resa immortale dal celebre romanzo di Alexandre Dumas. Si estende per circa dieci chilometri quadrati e ospita una natura aspra e selvaggia all’interno della quale vivono e convivono esemplari autoctoni di flora e di fauna. Proprio qui, infatti, risiede in pianta stabile una popolazione di capre selvatiche, l’unica in Italia. A fargli compagnia, dal mare, ci sono anche i delfini che fanno capolino dalle acque incontaminate.

Montecristo è un vero e proprio santuario naturale, diventato habitat per numerose specie floristiche e faunistiche che oggi lo popolano. Proprio per questo, dal 1971, l’isola è stata riconosciuta prima come Riserva Naturale Statale e poi come Riserva Naturale Biogenetica. Per proteggere questo microsistema di immenso valore dal turismo di massa, l’accesso all’isola è contingentato e regolamentato dal Comando del Corpo Forestale dello Stato.

Questo rende Montecristo non solo un’isola protetta ed esclusiva, ma anche uno dei pochissimi lembi di terra di tutti il Mediterraneo a essere completamente disabitati. L’ultimo paradiso terrestre italiano, selvaggio e naturale, che merita di essere visitato almeno una volta nella vita.

Come visitare l’Isola di Montecristo

L’accesso all’Isola di Montecristo, dicevamo, è possibile solo su prenotazione da effettuare direttamente sul sito ufficiale del Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Per questo 2023 sono state messe a disposizione solo 23 date per visitare l’isola-riserva, prenotabili dal 28 gennaio.

Le visite sono organizzate dall’Ente del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e gestite dalle autorità del Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica. Le partenze sono previste da Piombino Marittima con scalo all’Isola d’Elba.

I motivi per prenotare una di queste date, e visitare questo paradiso terrestre, sono tantissimi. L’isola di Montecristo è un luogo straordinario ricco di evocazioni e suggestioni. Non solo quelle legate al celebre romanzo di Dumas, Il Conte di Montecristo, ma anche quelle che parlano di una storia antichissima che sopravvive grazie alle tracce della presenza dell’uomo sul territorio sin dal neolitico, e quelle che raccontano le vicende della comunità di San Mamiliano che qui si ritirò nel V secolo.

Montecristo è l’Isola della letteratura, della storia e delle ispirazioni, ma anche l’isola della natura che cresce e prospera, e che ha creato un vero e proprio microcosmo delle meraviglie dove vivono e sopravvivono numerosi esemplari endemici di flora e di fauna.

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Fioriscono i prati sulla collina: si tinge di blu e si trasforma in mare

Organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea. Lo è perché è questo il periodo in cui la natura lentamente si risveglia regalandoci quelle che sono le visioni più belle del mondo intero.

In questo periodo, il pianeta che abitiamo si trasforma nel palcoscenico degli spettacoli incredibili di Madre Natura: fioriscono i parchi, i giardini e le montagne, le colline e i viali alberati delle città di tutto il mondo. Sono diverse, infatti, le destinazioni da raggiungere in primavera, le stesse che esplodono in colori e profumi che inebriano e stordiscono i sensi e che tingono di meraviglia i paesaggi che conosciamo.

Ma se è uno spettacolo unico, emozionante e mozzafiato quello al quale volete assistere questa primavera, allora il consiglio è quello di raggiungere il Giappone proprio adesso. È qui che i prati stanno fiorendo, tingendo di blu questa collina che si è trasformata in mare.

Hitachi Seaside Park: la collina che diventa mare

Lo abbiamo già detto, organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea perché ci permette di andare alla scoperta di tutti quei paesaggi incantati che portano la firma di Madre Natura. Ce ne sono tantissimi, in tutto il mondo, ma se è a uno show senza eguali che volete assistere, allora l’indirizzo da raggiungere è uno soltanto.

Ci troviamo a Hitachinaka City, nella prefettura di Ibaraki in Giappone. È qui, a pochi chilometri dalla spiaggia di Ajigaura, che esiste uno dei parchi più affascinanti e suggestivi del Paese e del mondo intero. L’Hitachi Seaside Park, che si si estende per 350 ettari, affaccia direttamente sull’Oceano Pacifico e, in ogni periodo dell’anno, offre spettacoli sempre diversi grazie alle sue magiche e straordinarie fioriture.

Questo è il periodo della nemophila blu, una pianta caratterizzata caratterizzata da fiorellini campanulati di colore blu che fiorisce proprio tra aprile e maggio. Questa specie floristica si estende su tutta la collina di Miharashi nell’Hitachi Seaside Park, al punto tale che durante la sua fioritura il paesaggio esplode in tripudio di colori trasformando l’intero parco in una distesa di mille sfumature di azzurro che ricordano le acque del mare. Lo scenario è idilliaco.

La fioritura più bella del mondo

Situato ad appena 100 chilometri da Tokyo, l’Hitachi Seaside Park è raggiungibile in autobus o in treno proprio dalla capitale giapponese. Prima di organizzare un viaggio qui il consiglio è quello di monitorare lo stato delle fioriture attraverso il sito web del parco.

Come abbiamo anticipato, all’interno del parco è possibile ammirare diverse fioriture durante l’anno grazie ai numerosi esemplari di specie floristiche che sono stati piantati qui. Il parco, infatti, ospita centinaia di cipressi delle paludi si che tingono di un rosso brillante nei mesi tra settembre e ottobre infiammando tutto il paesaggi. Ci sono poi altre fioriture, che si susseguono durante le stagioni, e che incantano e attirano migliaia di viaggiatori provenienti da ogni dove desiderosi di ammirare il paesaggio che muta e che si trasforma.

Eppure se è uno spettacolo etereo che volete ammirare, il consiglio è quello di raggiungere il parco durante la primavera. Tra marzo e aprile, infatti, migliaia di nemophila fioriscono improvvisamente tingendo di blu la collina e creando una distesa infinita di fiori blu che imita, per forme e colori, il mare e che sembra perdersi all’infinito e fondersi con il cielo.

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Destinazioni Viaggi

È l’anno della costa inglese: cosa vedere

La costa della Gran Bretagna è una delle più emozionanti e variegate al mondo e il 2023 è il suo anno: infatti, verrà completato l’England Coast Path, il nuovo sentiero nazionale che, con i suoi 4498 chilometri, sarà il più lungo percorso pedonale costiero continuo del mondo.

Per l’occasione, la National Coastal Tourism Academy ha designato il 2023 come Year of the Coast (l’anno della Costa) con un ricco calendario di eventi e iniziative per celebrare al meglio e a 360 gradi la diversità delle coste e delle comunità costiere dell’Inghilterra.

Year of the coast: le occasioni di visita lungo il variegato patrimonio inglese

L’inaugurazione dell’England Coast Path può essere il pretesto giusto per avventurarsi alla scoperta della costa ed esplorare le affascinanti regioni inglesi, anche le più lontane dalla capitale.

La regione della soleggiata costa orientale ha inizio nell’Essex e prosegue a nord fino al Lincolnshire: in questo tratto, il territorio è arricchito da imperdibili attrazioni come le località balneari di Skegness, perfetta per le famiglie, Great Yarmouth, con due moli storici, lungomare punteggiato da ristoranti e giochi, e spiagge sabbiose, Clacton-on-Sea, con spiaggia sabbiosa ombreggiata da palme, e Lowestoft, il punto più orientale del Paese, con boschi da un lato e ampie spiagge di sabbia fine dall’altro.

Un viaggio da queste parti significa anche poter visitare la Tenuta di Sandringham, il rifugio di campagna della famiglia reale, forse la dimora storica più famosa del Norfolk, situata nel “più bello dei giardini reali” e con un affascinante museo.
In un contesto paesaggistico e naturalistico d’eccellenza, il Norfolk custodisce anche Holkham Hall, suggestiva country house del XVIII secolo in stile palladiano.

Altra meta da non perdere è il sito archeologico di Sutton Hoo, maestoso sito di sepoltura reale anglosassone del VI e VII secolo, sulla sponda orientale del fiume Deben, la cui storia è narrata nel film Netflix del 2021 “La Nave Sepolta”.

Inghilterra coast-to-coast: da ovest a est (o viceversa)

Morcambe

Fonte: iStock

Costa di Morcambe

Il 2023 è l’anno della costa: cosa c’è di meglio che ammirare con i propri occhi le peculiarità dei due lati del Paese, partendo da nord-ovest e approdando a nord-est?

Punto di partenza a nord-ovest è Liverpool, città natale dei Beatles, dove il fiume Mersey incontra il Mare d’Irlanda: da qui, la costa è comodamente raggiungibile in treno.

La costa del Lancashire è punteggiata da incantevoli mete balneari vittoriane tra cui Cleveleys, Fleetwood e St Anne’s e la vivace Blackpool dove il divertimento è di casa tutto l’anno: qui troverete due grandi luna park sulla spiaggia nonché tradizionali pub inglesi.

Proseguendo, ecco Morcambe, a meno di un’ora da Manchester, splendida località balneare con vista incredibile sulla baia, il Midland Hotel in stile art déco, sculture e statue sul lungomare. A bordo del treno, si raggiunge Carlisle, la città da cui parte ufficialmente il Vallo di Adriano, imponente complesso di forti, strade e mura romane visitabile in circa 5 giorni di cammino oppure con l’autobus AD122.

Altrettanto scenografica è la costa del Northumberland, bagnata dal Mare del Nord, dove svetta il Castello di Bamburgh e la spiaggia dove approdarono i Vichinghi l’8 giugno 873.

Luogo perfetto per escursionisti e amanti delle camminate all’aria aperta, questa costa selvaggia e frastagliata ospita oltre 35.000 uccelli marini, comunità di pescatori raggruppate attorno a calette sabbiose e riserve quali Farne Islands, Coquet Island e Druridge Bay.

Da vedere il villaggio costiero di Craster per ammirare le rovine di Dunstanburgh Castle e provare i famosi crab sandwich, e Anlwick Castle, dimora dei Duchi di Northumblerland, utilizzato come cortile di Hogwarts nei film di Harry Potter.

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Bibione litorali lusso mare mete storiche Notizie siti archeologici Veneto Viaggi ville

Bibione: dalla spiaggia emerge una villa di epoca romana

Sarà un 2023 speciale quello di Bibione, nota e apprezzata località veneta per le vacanze balneari, con lunga e ampia spiaggia di sabbia finissima accarezzata dalle limpide acque dell’Adriatico.

Città di nascita recente, con nemmeno settant’anni alle spalle, tempio del benessere termale, è pronta a diventare anche meta prediletta per gli appassionati di storia e archeologia: è custode, infatti, di una villa romana, testimonianza di un passato più antico di quanto si possa immaginare.

Al via le ricerche a Villa Mutteron dei Frati

Nelle prossime settimane, gli archeologi daranno inizio alle ricerche presso la villa romana di Bibione, Villa Mutteron dei Frati, unica nel suo genere grazie al perfetto stato di conservazione, con strutture fino a due metri di altezza rimaste inalterate dal tempo.

L’obiettivo è inoltre quello di organizzare, in data da destinarsi, un’apertura straordinaria per il pubblico.

Il sito archeologico è noto fin dal Settecento e la sua importanza è stata segnalata in più di un’occasione: a inizio Ottocento dall’avvocato concordiese Dario Bertolini e poi negli anni Trenta del Novecento dal latisanese Aulo Gellio Cassi che compì il primo scavo nell’area della villa.

Negli anni Novanta, conscia dell’eccezionale scoperta, la Soprintendenza Archeologica del Veneto mise in moto una campagna di scavi che portò alla luce alcuni ambienti della villa ricchi di decorazioni.

L’interesse per Villa Mutteron dei Frati è rimasto sempre vivo con il trascorrere degli anni ma l’assenza di risorse ha bloccato il proseguimento delle indagini: qualche anno fa, tuttavia, è stato intrapreso un nuovo dialogo che ha portato, oggi, all’avvio di una nuova entusiasmante stagione di scavi e ricerche.

Gli studi previsti per il 2023

Gli studi cominceranno innanzitutto nella pineta Valgrande dove verrà eseguita una campagna di prospezioni geofisiche su una superficie di 200 metri quadrati accanto ai resti della villa ancora in parte visibili ovvero strutture murarie con pavimenti a mosaico e affreschi sulle pareti.

In questo modo, si mira a ottenere una mappa di anomalie collegabili a eventuali strutture presenti nel sottosuolo così da individuare con precisione l’area oggetto degli scavi.

Dal 6 al 31 marzo 2023 si terrà lo scavo stratigrafico che interesserà un’area di almeno 60 metri quadri, indagata da un team internazionale composto da 20 archeologi tra responsabili e studenti delle università di Regensburg e Padova.

Le aspettative sono quelle di portare alla luce ambienti tuttora sconosciuti per integrare la pianta oggi nota della villa e anche di acquisire dati importanti relativi a una datazione più precisa del periodo in cui l’antico edificio venne costruito e abitato, alle dimensioni e decorazioni, ai possibili proprietari e alle attività economiche che si svolgevano al suo interno, magari in relazione con le risorse dell’ambiente circostante e i collegamenti via acqua e via terra.

Per delineare le caratteristiche del paesaggio di cui la villa era parte integrante, nell’arco di tutto il 2023 gli esperti eseguiranno carotaggi, analisi sedimentologiche, palinologiche e ricognizioni archeologiche in estensione nella Valgrande e nel territorio alla sue spalle, in un zona compresa tra il canale Nicesolo a ovest e il fiume Tagliamento a est.

L’obiettivo è recuperare e fornire un’immagine precisa dell’antico paesaggio da cui si possano ricavare le forme dei luoghi e il quadro economico, insediativo e strutturale dell’ambiente costiero di oltre duemila anni fa e mettere i risultati a disposizione del pubblico grazie a visite guidate del sito (già durante gli scavi) e a momenti d’incontro.

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Paradisi terrestri: ecco quanto costa dormire su un’isola privata

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare reali. Posti che, per forme, lineamenti e colori assomigliano a tutti quei scenari che, fino a questo momento, abbiamo visto solo nei libri delle fiabe. Stiamo parlando dei paradisi terrestri, quei lembi di terra incontaminati dove la natura ha creato paesaggi che sembrano un sogno a occhi aperti.

Destinazioni, queste, che da sempre capeggiano le travel wish list di tutti quei viaggiatori che desiderano vivere esperienze all’insegna della grande bellezza che porta la firma di Madre Natura.

Luoghi come i Caraibi o le Hawaii, lo sappiamo, ci hanno insegnato che realizzare questo sogno è possibile. Quello che tutti non sanno, però, è che è possibile organizzare fughe solitarie in piccoli paradisi terrestri e godere della loro bellezza in maniera esclusiva. Esistono infatti delle isole private che possono essere affittate per una o più notti. E se pensate di non potervele permettere vi sbagliate, perché costano quanto un hotel in città.

Una fuga esclusiva e solitaria in un paradiso terrestre

Il sogno di rifugiarsi su un’isola privata, lontano da tutto e da tutti, è oggi più realizzabile che mai. In tutto il mondo, infatti, esistono tantissime destinazioni che consentono ai viaggiatori di vivere quella che è, con tutta probabilità, l’avventura più straordinaria di una vita intera.

Sono diverse le isole private messe a disposizione dei viaggiatori, e si trovano in tutto il mondo. Lembi di terra caratterizzati da una natura lussureggiante e rigogliosa e circondati soltanto dal mare azzurro e cristallino. Il prezzo, lo abbiamo già detto, non è un problema, perché queste isole hanno un costo che parte da 100 euro a notte, proprio come una stanza d’hotel in città. Abbiamo selezionato per voi alcune proposte imperdibili, pronti a organizzare la fuga perfetta?

Dormire su un’isola privata a partire da 100 euro a notte

La prima destinazione di cui vogliamo parlarvi si trova in Croazia, a poche ore di volo dall’Italia. Nell’arcipelago delle Isole Kornati, e ad appena venti minuti di barca dalle più celebri e popolate destinazioni, esiste un’isola privata che può essere affittata a partire da 140 euro a notte. A disposizione degli ospiti ci sono una casa di circa 80 metri quadri, l’unica dell’isola, e tanto mare e natura per vivere un’avventura da sogno.

Ci spostiamo ora dall’altra parte del mondo per raggiungere Vanuatu, un arcipelago situato nell’Oceano Pacifico. È qui che la meravigliosa e incontaminata Isola di Malvanua è messa a disposizione degli ospiti. Ad attendere i viaggiatori che giungono fin qui c’è Bella Beach House. Una casa immersa in un paesaggio tropicale che affaccia sulla sabbia bianca bagnata dal mare turchese e cristallino. Il costo è di 159 euro a notte.

Anche il Belize diventa la destinazione perfetta per una fuga da tutto e da tutti. Nel bel mezzo dell’oceano, e affacciato sulla barriera corallina, esiste un piccolo resort che è un sogno a occhi aperti, il suo nome è King Lewey’s Island Resort. In questo caso non sarete gli unici ospiti dell’isola perché la struttura ricettiva può ospitare fino a un massimo di 28 persone. Affittare una stanza qui ha un costo che parte da 100 euro a notte.

In Quebec, nel Laurentians, è possibile invece prenotare un’isola privata di 55.000 metri quadrati e dormire in uno chalet completamente circondato da una foresta lussureggiante. A fare da cornice a questa vacanza esclusiva sulla New World Island, ci sono le acque limpide del lago Bois-Franc che si estendono tutto intorno. Il paesaggio è mozzafiato. L’affitto parte da 200 euro a notte.

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Caraibi litorali mare Notizie Viaggi viaggiare

È la migliore spiaggia dei Caraibi per i viaggiatori

Anche per il 2023 TripdAdvisor ha premiato le destinazioni, gli hotel, i ristoranti e le attività più amate con i Traveller Choice Awards, classifica ricavata dalle preferenze degli utenti sulla base delle recensioni della community di viaggiatori: tutti i vincitori del premio Best of the Best sono in cima alle classifiche di TripAdvisor e si posizionano nel migliore 1% di tutti i listings presenti sulla famosa piattaforma.

Eagle Beach ad Aruba ha ottenuto il primato come “spiaggia più bella dei Caraibi” e il secondo posto come spiaggia più bella del mondo.

Eagle Beach, paradiso balneare caraibico

Eagle Beach è una delle spiagge più ampie e amate di Aruba, dalla candida sabbia soffice e ombrelloni di paglia, rinfrescata dalla brezza che attenua la calura, uno dei luoghi top per immergersi appieno nella rilassata e avvolgente atmosfera dei Caraibi.

Suo vanto, che la rende perfetta per gli amanti della natura, sono i due alberi più fotografati e rinomati dell’isola, i Fofoti, dalla caratteristica silhouette sagomata dal vento, simboli indiscussi del territorio.

La straordinaria composizione di conchiglie e coralli, fa sì che la sabbia di Eagle Beach si mantenga fresca anche nelle ore più calde della giornata permettendo rigeneranti passeggiate a piedi nudi lungo il litorale in qualsiasi momento della giornata.

Ma non è certo tutto.

La spiaggia più bella dei Caraibi è inoltre il luogo di nidificazione preferito dalle tartarughe marine che ogni anno, da marzo a novembre, tornano a depositare le uova in attesa che si schiudano. È così che, durante una camminata in spiaggia, è possibile assistere all’emozionante spettacolo della schiusa e all’incamminarsi dei piccoli verso il Mar dei Caraibi, pronti a prendere il largo.

Infine, uno dei momenti migliori per visitare questo angolo di paradiso è il tramonto, quando il cielo si tinge di arancione, rosa, rosso e viola: un cocktail presso i resort vista mare, un picnic, un telo per sedersi sulla sabbia morbida renderanno il tutto ancora più magico.

Le parole di soddisfazione per l’ambito riconoscimento

I visitatori notano e apprezzano tutti gli sforzi che facciamo da parte di A.T.A. e del Ministero del Turismo di Aruba in merito alle strategie di sostenibilità e conservazione delle nostre spiagge, ed è così che riusciamo a ottenere risultati che ci rendono orgogliosi come Paese.
Aruba è una piccola isola dei Caraibi fortemente basata sul turismo, per noi è pertanto un vero onore che una spiaggia della nostra Happy Island venga nominata miglior spiaggia dei Caraibi.
Negli anni passati, Eagle Beach si è classificata come una delle spiagge più belle dei Caraibi, ma essere al primo posto supera ogni aspettativa
“, queste le parole di Ronella Croes, Amministratore delegato di A.T.A. (Aruba Tourism Authority).

Congratulazioni ai vincitori dei Tripadvisor Travelers’ Choice Best of the Best 2023“, ha dichiarato John Boris, Chief Marketing Officer di Tripadvisor. “La ripresa dei viaggi a cui abbiamo assistito nell’ultimo anno ha ulteriormente aumentato la competizione.
La presenza tra i Best of the Best dimostra che i vincitori hanno saputo offrire esperienze esemplari a coloro che contano di più: i loro ospiti.
Con il mutare delle aspettative, la continua carenza di manodopera e l’aumento dei costi, non si tratta di un’impresa facile, e sono continuamente colpito dalla capacità di resistenza e di adattamento del settore del turismo e dell’ospitalità. Brindiamo a un altro anno di successi!
“.

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Come in un sogno: nuotare sotto l’aurora boreale

Ogni giorno migliaia di viaggiatori si mettono in cammino per esplorare il globo, per scoprire tutte le bellezze firmate da Madre Natura, e per toccare con mano quei capolavori artistici e architettonici che sono diventati simbolo di città e Paesi interi. Ma lo fanno anche e soprattutto perché è forte il desiderio di vivere avventure mozzafiato, uniche e indelebili.

Ed è proprio di un’esperienza indimenticabile che oggi vogliamo parlarvi, di una di quelle da fare almeno una volta nella vita. Un’avventura che unisce il benessere e lo sport, ma anche il relax e la natura.

Per viverla dobbiamo recarci in Finlandia, nel Paese più felice del mondo. È proprio qui che possiamo nuotare nelle acque gelide illuminati solo dai colori cangianti e straordinari dell’aurora boreale. L’esperienza è un sogno a occhi aperti.

Nuotare sotto l’aurora boreale: succede in Finlandia

Organizzare un viaggio in Finlandia, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione, è sempre un’ottima idea. E non solo perché il Paese del Nord Europa è stato eletto per anni il Paese più felice del mondo, insegnandoci a fare anche un po’ nostro il segreto di quella gioia, ma anche perché il patrimonio naturalistico che si estende su tutto il territorio lo rende la destinazione perfetta per un viaggio all’insegna del relax e della bellezza.

La Finlandia, poi, è anche custode di quello che è uno degli spettacoli più straordinari e affascinanti del mondo intero. Stiamo parlando dell’aurora boreale che, in determinati periodi dell’anno, infiamma i cieli del Paese e illumina stelle e pianeti regalando paesaggi di infinita bellezza.

Ed è proprio del Paese del Nord Europa che oggi vogliamo parlarvi, o meglio di un’avventura incredibile che coniuga bellezza e benessere da vivere proprio qui, nel Paese più felice del mondo. Nell’area di Ruka e Kuusamo, meta prediletta degli amanti degli sport invernali, è infatti possibile praticare una delle attività preferite dai finlandesi: nuotare sotto l’aurora boreale nelle acque gelide del lago Heikinjärv per vivere un’esperienza memorabile.

La Finlandia, infatti, è anche la patria del nuoto invernale che qui non è solo considerato uno sport, ma un’attività che apporta numerosi benefici per il corpo e per le mente. Nuotando nelle acque gelide, a una temperatura di circa 4 gradi, è possibile sperimentare il sisu, quello stato d’animo che coniuga forza di volontà, determinazione, perseveranza e coraggio.

Nuotare a Ruka sotto l'aurora boreale

Fonte: Visit Finland

Nuotare a Ruka sotto l’aurora boreale

Un tuffo nelle acque gelide

Di esperienze da vivere in Finlandia, dicevamo, ce ne sono tantissime. Ma l’attività più amata dai cittadini del Paese, durante il periodo invernale, è proprio il nuoto. Non è un caso che su tutto il territorio, infatti, ci siano aree balneari e saune, immerse e incastonate in paesaggi idilliaci, dove poter provare sulla propria pelle tutti i benefici di questo sport.

Per tutti i viaggiatori che vogliono provare questa esperienza artica, e sperimentare il sisu, Visit Finland, Ente del Turismo della Finlandia, ha raccolto 5 consigli preziosi per praticare il nuoto invernale nel Paese:

  • Recarsi in un punto di balneazione pubblico o privato in compagnia di un nuotatore esperto
  • Assicurarsi di poter entrare e uscire dall’acqua insicurezza
  • Munirsi di scarpe e guanti in neoprene, e di un cappello in lana, per affrontare il freddo
  • Ascoltare sempre il proprio corpo e il grado di sopportazione al freddo
  • Avere nelle vicinanze un luogo dove riscaldarsi dopo la nuotata.

E se volete rendere l’esperienza ancora più straordinaria il consiglio è quello di raggiungere il Paese durante il periodo di avvistamento delle aurore boreali nei cieli. Allora sì che sarà una nuotata indimenticabile.

Nuotare nell'area di Ruka e Kuusamo

Fonte: Visit Finland

Nuotare nell’area di Ruka e Kuusamo
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Castelli aperti tra Bergamo e Brescia (e non solo)

La primavera che arriva porta con sé alcuni degli appuntamenti più attesi e belli dell’anno. Tra questi ci sono le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali in Lombardia promosse dall’associazione Pianura da scoprire. E nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono Capitale italiana della cultura torna più in forze che mai il circuito di castelli, palazzi e borghi medievali che mette in rete oltre 20 località sparse nella pianura bergamasca e bresciana, nel cremasco e sul confine milanese del fiume Adda.

Le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali

A partire dal 5 marzo, per poi continuare ogni domenica del mese e per tutte le festività, numerose bellezze storiche e architettoniche apriranno porte e portoni, ponti levatoi e torri d’avvistamento per farci fare un vero e proprio tuffo nel passato, e più precisamente tra battaglie, condottieri, aneddoti e costumi del Medioevo.

E la buona notizia è che quest’anno, grazie alla sempre maggiore richiesta di aperture, si aggiunge al calendario anche la prima domenica del mese di dicembre per permettere a tutti i visitatori di scoprire la bellezza di questi luoghi anche nel periodo invernale.

In poche parole ci saranno tantissime località aperte in contemporanea nelle stesse date. Occasioni incredibili per migliaia di turisti che potranno scegliere il proprio percorso e/o visitare uno o più castelli nelle tante giornate di apertura.

Castello di Malpaga lombardia

Fonte: iStock – Ph: Mrkit99

Il Castello di Malpaga

Le novità di quest’anno

Per quest’anno sono previste numerose iniziative che coinvolgeranno in particolare le due province di Bergamo e Brescia e le più belle località tra palazzi e manieri medievali del territorio. Il calendario prevede per domenica 2 aprile un tour in pullman in partenza dalla città di Brescia che conduce sulle tracce del grande condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni .

Un itinerario che toccherà il Castello di Solza, paese natale del capitano di ventura, il Castello di Malpaga, suo quartier militare e persino dimora ricca di pregiatissimi affreschi, e il borgo medievale di Martinengo con i notevoli lasciti civili e religiosi voluti dallo stesso Colleoni.

Ma non è finita qui, perché in accordo con le associazioni delle bande musicali bergamasche e bresciane avranno luogo concerti bandistici in location d’eccezione, così come mostre d’arte, esposizioni e il progetto “Inedita” dell’associazione Desidera, per ospitare letture di opere ideate da scuole di scrittura creativa con testimonial d’eccezione.

Altrettanti sono gli eventi che nei diversi mesi saranno organizzati in concomitanza delle giornate d’apertura, tra rievocazioni, concerti, mercatini d’antiquariato, degustazioni e speciali iniziative dedicate ai più piccoli o approfondimenti culturali per agli appassionati.

Quali meraviglie non perdere

Tanti appuntamenti e, soprattutto, numerosissime attrazioni da scoprire. Ne abbiamo selezionate alcune, quelle che secondo noi non bisogna perdere assolutamente. Del resto in questo 2023 sono oltre 20 i castelli, palazzi e borghi medievali, sparsi nella pianura tra Bergamo, Brescia, Cremona e Milano, che potrete esplorare durante le date previste dalla manifestazione.

E la buona notizia è che in ogni località si potranno effettuare visite guidate e partecipare ai numerosi eventi.

Trezzo sull’Adda, con numerose sorprese

Tra i comuni da scoprire vi segnaliamo Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano, che cela numerose sorprese in grado di soddisfare ogni gusto. Una di queste è il suo castello con i temibili sotterranei ricchi di storie e leggende e l’imponente torre di cui godere di una vista mozzafiato. Costruito nella metà del 1300, si racconta che strani avvenimenti hanno caratterizzato sin da subito la sua edificazione: lo stesso proprietario venne avvelenato proprio nelle prigioni sotto al maniero.

Trezzo sull’Adda lombardia

Fonte: iStock – Ph: germi_p

Veduta di Trezzo sull’Adda

Molto interessante anche la centrale idroelettrica Taccani che con la sua notevole facciata che domina il corso del fiume. Si tratta di un manufatto industriale di inizio 1900 tutt’oggi funzionante. Con una facciata eclettica e gli interni in stile liberty, vi è persino un museo virtuale dedicato all’energia rinnovabile studiato per famiglie e bambini di ogni età.

Il borgo del Padergnone, con una storia millenaria

Sono numerosi i borghi che partecipano all’iniziativa, ma noi vi consigliamo di fare un salto a Padergnone che è una delle due frazioni di Zanica, in provincia di Bergamo. Dalla storia millenaria, è un vero susseguirsi di lapidi romane, fortilizio militare, camerae pictae, stemmi di importanti famiglie e misteriosi camminamenti sotterranei.

Attualmente è una proprietà privata, ma è possibile effettuare visite guidate contattando la struttura.

Rocca di Soncino, esempio di architettura militare lombarda

Vale la pena fare un salto anche alla Rocca di Soncino in provincia di Cremona. Alta 28 metri e larga 73, si articola in due strutture quadrilatere. La Rocca, superato l’androne principale, regala un piccolo cortile cinto da massicce cortine murarie, percorse da camminamenti con spalti merlati.

Rocca di Soncino lombardia

Fonte: iStock – Ph: MTravelr

La Rocca di Soncino

Interessante anche la Torre del Capitano, una scala interna che conduce dal sotterraneo all’abitazione del castellano. In passato costituiva l’estrema possibilità di resistenza e difesa, da qui gli assediati potevano raggiungere l’uscita verso Santa Maria delle Grazie.

Santuario di Santa Maria della Croce, dove l’arte si con un antico culto mariano

Chi è in cerca di luoghi religiosi non può perdersi il Santuario di Santa Maria della Croce a Crema, in provincia di Cremona. All’interno del tempio coesistono le linee architettoniche del primo Rinascimento Lombardo con una decorazione barocca e con opere del primo e del medio Novecento.

Dalla storia decisamente particolare, è un monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne però portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria.

Castello di Padernello, dove il tempo pare essersi fermato

Infine, vi consigliamo una visita al Castello di Padernello in provincia di Brescia, un punto di riferimento importante per attività culturali di qualità, ma anche un luogo meraviglioso dove aleggia una leggenda davvero particolare.

Secondo la tradizione, una ragazza timida e malinconica che nacque a Brescia si ritirò in questo spettacolare maniero per trovare la pace. Purtroppo un sera, mentre stava seduta sui merli delle mura, vide delle lucciole e si sporse per volare insieme a loro. Una situazione che la portò a morire a soli 14 anni. Da quella sera, ogni 10 anni nella notte del 20 di luglio il suo fantasma si reca nel salone del castello con un vestito bianco mentre tra le mani tiene un libro d’oro che all’interno cela un segreto: quello della Dama Bianca.

Castello di Padernello lombardia

Fonte: GettyImages – Ph: DEA / M. BORCHI

Il Castello di Padernello
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Giardino La Mortella, capolavoro del Sud Italia

La straordinaria bellezza di Ischia, una delle isole più pittoresche del Golfo di Napoli, è impreziosita da uno dei giardini più splendidi d’Europa, La Mortella, un sogno a occhi aperti tra il verde di piante ancora sconosciute e il profumo di fiori davvero originali.

La storia dei Giardini La Mortella, una romantica storia d’amore

Nella magnifica cornice del promontorio di Zaro nel comune di Forio d’Ischia, sorgono i Giardini che rappresentano una delle attrazioni più apprezzate dell’isola, realizzati a partire dal 1958 da Susana Walton, moglie argentina del compositore inglese William Walton.

La coppia, sposatasi nel dicembre 1948 dopo tre mesi di conoscenza a Buenos Aires, arrivò a Ischia nel 1949, in un primo momento in una casa in affitto ma poi decise di acquistare un terreno in località “La Mortelle“, il cui nome si deve ai cespugli di mirto che nascevano tra le rocce.

E mentre il marito componeva, Lady Walton, con amore, determinazione e spiccato senso artistico, iniziò a creare un autentico capolavoro davvero unico, plasmato da fiori e piante: dapprima con i consigli e l’aiuto del paesaggista Russell Page e, poi, seguendo soltanto il proprio sentire e ispirazione.

Su un terreno impervio e difficile, si dedicò instancabilmente a dare forma e struttura a un sogno, piantando, irrigando e lavorando per 50 anni: Susana trovò alla Mortella la sua ragione di vita, l’obiettivo di realizzare un monumento alle opere del marito e un ricordo tangibile del grande amore che vissero insieme.

Così, quello che nei primi anni Cinquanta si presentava come un terreno brullo, poco promettente, punteggiato da pietre vulcaniche, è oggi un favoloso giardino su più livelli che ospita specie vegetali tra le più originali al mondo e spazia dall’ambiente sub-tropicale della valle, con microclima ombroso e umido, a quello sulla cima della collina con numerose zone soleggiate.

Lady Walton, rimasta vedova nel 1983, decise di aprire le porte del giardino al pubblico nel 1991 e, nel 2003, affidò la gestione e la proprietà della Mortella alla Fondazione William Walton in Italia, da lei istituita.

Oggi, la “Fondazione William Walton e la Mortella” cura, amministra e apre al pubblico i Giardini seguendo le indicazioni lasciate da Susana, portandone avanti la visione artistica e lo spirito illuminato.

Gli imperdibili luoghi dei Giardini più belli d’Ischia

La Mortella Ischia

Fonte: iStock

Panorama panoramico che si affaccia su Forio al Giardino La Mortella

I Giardini della Mortella sono suddivisi in due zone: il giardino a valle, dalla forma di L, fu progettato nel 1956 da Russel Page: il lato più lungo è delimitato da un piccolo torrente mentre quello più corto è di fronte a Casa Walton.
Gli snodi principali sono disegnati da quattro fontane e qui svetta lo straordinario Ginko Biloba che suscitò anche l’interesse di Goethe.

Il giardino in collina, invece, si deve a Susana Walton e risale al 1983: ricoperto da vegetazione mediterranea, gode di una vista spettacolare sull’azzurro del mare.
Sulla cima, in posizione dominante, si trova la “Roccia di William“, custode delle ceneri del musicista.

Poco lontano, ecco il “Tempio del Sole“, che ospitava in precedenza una cisterna per l’acqua piovana, con decorazioni raffiguranti Apollo, dio della musica e della poesia, a opera di Simon Verity.

Sempre in zona, lo sguardo si posa sul Ninfeo, memoriale di Susana, con al centro la fontana in acciaio, definita “Specchio dell’anima”, e la piccola Grotta di Afrodite.

Inoltre, sfruttando il pendio della collina, è stato realizzato anche un teatro greco che, durante la stagione estiva, fa da palcoscenico per concerti di musica all’aperto.

Tra fontane, piscine e laghetti, un tripudio di piante esotiche e di rara bellezza.

Il Giardino è aperto da aprile a ottobre dalle ore 9.00 alle 19.00 nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica con aperture straordinarie in occasione di festività e possibilità di visite guidate (per informazioni sempre aggiornate, consultate il sito ufficiale).

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Turri, il borgo dei tulipani

Non soltanto mare caraibico e cristallino e spiagge da sogno: la Sardegna è molto altro ancora, custode di parchi, grotte, preziose testimonianze archeologiche, borghi ricchi di storia e tradizione, e piccole perle “nascoste” che non ti aspetti.

È il caso di Turri e della sua incantevole fioritura dei tulipani, un trionfo di colori a pieno contatto con la natura incontaminata, nel cuore della zona pianeggiante della Marmilla, tra la Giara di Gesturi, famosa per i cavalli selvatici, e la Giara di Siddi, a circa 45 minuti di auto da Cagliari.

Turri, il borgo tra zafferano e tulipani

Poco più di 400 abitanti e il primato della produzione di zafferano, l’oro rosso sardo, insieme a San Gavino Monreale: Turri è il borgo dei panorami variegati che sorge in collina nell’abbraccio dei campi coltivati.

Il centro storico ha conservato la tipica conformazione di un tempo, con le case a corte vegliate da alti muri, caratterizzate da orti familiari alle spalle e ampi cortili sul davanti.

Una passeggiata tra le vie dà modo di osservare gli ampi portali delle abitazioni, la maggior parte del XX secolo ma alcuni risalenti all’Ottocento, e la tardo gotica Chiesa di San Sebastiano, edificata nel Seicento, di impronta aragonese e a navata unica: degni di nota sono l’Altare Maggiore, con il trono di San Sebastiano e una pregevole varietà di marmi, e le quattro cappelle laterali.

Di fronte alla parrocchiale, sorge una costruzione della seconda metà dell’Ottocento, con decorazioni palladiane al di sopra dell’architrave delle finestre: fu sede, per un centinaio di anni, del vecchio Municipio e, ancora prima, del Monte Granatico, ovvero la Banca del Grano.

Da vedere anche la Casa Museo dell’Arte Contadina e il secolare Parco degli Ulivi, in località Molinu, dove svettano autentici monumenti naturali: il Parco include un centro di accoglienza, percorsi guidati e un Museo storico.

I dintorni del paese non sono da meno e rappresentano un territorio abitato fin dalla Preistoria, come testimoniano i due nuraghi complessi di “su Senzu” e “Cabonu” e quelli a torre unica di “Sirissi”, “Turriga” e “Bruncu Monti Ari“.

Tutta la meraviglia dei tulipani di Sardegna

Turri, come accennato, ha il suo fiore all’occhiello nella straordinaria fioritura dei tulipani, meta ottimale per un gita fuori porta tra colori, profumi e incredibile bellezza.

Location d’eccellenza è il Parco “Beranu Froriu”, in un contesto naturalistico esclusivo, custode altresì di un magnifico roseto con oltre 5000 rose e 450 varietà di fiori tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi.

Parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, il parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani in Sardegna: qui, infatti, sono ben 500.000!

Camminare senza fretta nel cuore del parco, in cui sono numerosi gli spazi dedicati agli animali, fa sentire immersi in un’esplosione di colori rigeneranti, tra ulivi secolari, piccoli ponticelli da attraversare e numerosi sentieri che si intrecciano. Ma non è tutto: i paesaggi e i panorami che si godono da Turri sulle verdi colline tutt’intorno appagano lo sguardo.

Il periodo migliore per scoprire il borgo dello zafferano e dei tulipani è certamente la primavera!