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Gardaland, al via la nuova stagione: tutte le novità in arrivo

In primavera, torna la voglia di stare un po’ all’aria aperta e di concedersi una bella gita fuori porta: perché non approfittarne per visitare Gardaland? Il più famoso parco divertimenti d’Italia ha appena riaperto i battenti, inaugurando alcune emozionanti attrazioni per grandi e piccini. Non c’è occasione migliore per godersi una giornata in famiglia e tornare un po’ bambini. Scopriamo quali sono le novità della stagione.

Gardaland, inaugurata la nuova stagione

Le giornate si allungano e le temperature si alzano: è il momento perfetto per andare alla scoperta dei più suggestivi parchi divertimento d’Italia, che si apprestano a dare il via alla bella stagione con tante sorprese e meravigliose novità. Può essere un’ottima idea per dare un po’ di movimento alle festività di Pasqua, oppure per passare un fine settimana qualsiasi in modo diverso dal solito. Per i bimbi (e non solo, naturalmente) è sempre un’emozione tuffarsi all’avventura, in un luogo pieno di allegria e colore.

Gardaland è forse il parco più famoso d’Italia, la destinazione migliore della primavera e dell’estate: potete immergervi tra le sue mille attrazioni, per trascorrere qualche ora di divertimento in compagnia della famiglia e degli amici. La nuova stagione è stata inaugurata nel weekend del 25 e 26 marzo, giusto in tempo per festeggiare la primavera, ma è da sabato 1° aprile che il parco apre i battenti in maniera continuativa. E lo fa davvero alla grande, con 5 splendide novità rivolte a tutte le fasce di età. Andiamo a vederle insieme.

Tutte le novità di Gardaland

La stagione 2023 debutta in grande stile, con l’inaugurazione di alcune nuove attrazioni mozzafiato. È il caso di Jumanji – The Labyrinth, che segue di qualche mese l’apertura di Jumanji – The Adventure: si tratta di un’esperienza immersiva multisensoriale ispirata alla serie cinematografica di Sony Pictures Entertainment, per tutta la famiglia. Protagonisti sono proprio coloro che si avventurano tra le spire di questo labirinto selvaggio, lavorando con astuzia e ragionamento per arrivare alla fine del percorso. Ma attenzione alle mille insidie: dai giochi di specchi al tunnel oscuro, passando per i serpenti velenosi, fare un passo falso è facilissimo.

La nuova attrazione dedicata a Jumanji è aperta a grandi e piccini, ma non è certo l’unica esperienza imperdibile da provare quest’anno. Sul fronte spettacoli, le novità sono incredibili: si parte con Nautilus, un live show che va in scena presso il Gardaland Theatre. Emozioni a non finire e tanta tecnologia per un appuntamento da non perdere, che vede anche il coinvolgimento della celebre giornalista tv Cesara Buonamici. Perché poi non fare un salto nella giungla più selvaggia? Il cinema 4D offre una nuova opportunità di intrattenimento con Experience Mowgli’s4D Jungle Adventure.

Per i bambini, inoltre, c’è un’occasione speciale per divertirsi in compagnia di uno dei personaggi più amati: si tratta del CoComelon Meet&Greet, che offre la possibilità di incontrare da vicino il protagonista della famosa serie musicale CoComelon. Infine, l’ultima novità riguarda il LEGOLAND Water Park: la sua spettacolare Miniland, il settore che riproduce in scala i monumenti più belli d’Italia (con i mattoncini Lego, ovviamente!), si allarga con l’arrivo dell’area Milano Moderna. È la fedele ricostruzione di ben 11 grattacieli del capoluogo lombardo, per ammirare in miniatura l’affascinante skyline meneghino.

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Treni storici: una stagione di nuove tratte

Al via domenica 2 aprile la nuova stagione di viaggi sui treni storici della Lombardia con 29 itinerari tutti con partenza da Milano.

Novità principale di quest’anno, i viaggi verso Bergamo e Brescia, splendide città Capitali della Cultura 2023, e per Cremona e Mantova dove, rispettivamente il 30 aprile e il 21 maggio, verrà impiegato per la prima volta l’ETR 252 Arlecchino, il rapido che effettua servizio di prima classe con servizio bar a bordo.

Nuovo anche l’itinerario verso Chiavenna, lungo le sponde del Lago di Como e la Val Chiavenna.

Confermati gli itinerari degli anni passati, all’insegna di un turismo lento e sostenibile anche grazie alla possibilità di trasportare gratuitamente a bordo la propria bici negli antichi bagagli appositamente attrezzati.

Antiche locomotive per andare alla scoperta della Lombardia

L’offerta turistica, promossa dalla Fondazione FS per la Regione Lombardia, è l’occasione perfetta per andare alla scoperta delle bellezze del territorio lombardo nella sfavillante cornice dei treni d’epoca, locomotive a vapore ed elettriche al traino di antiche vetture centoporte degli anni Trenta.

Troviamo, così, il Lario Express, treno storico a vapore che da Milano Centrale punta a nord verso Como, attraversa la verde Brianza agricola su una linea secondaria di grande fascino effettuando brevi fermate, e arriva a Lecco.
È anche previsto un nuovo servizio di navigazione, in coincidenza con il treno, sul piroscafo storico ‘Concordia’, gestito dalla società di Navigazione Laghi, da Como a Lecco via Bellagio, in alternativa al percorso ferroviario Como-Lecco.

Altrettanto interessante è l’itinerario percorso dal Sebino Express, locomotiva elettrica e a vapore con carrozze anni Trenta “Centoporte”, carrozze anni Cinquanta Corbellini e bagagliaio, che partendo da Milano Centrale viaggia nel cuore del Parco Regionale del fiume Oglio, alle pendici della Valcamonica: qui spicca il Lago d’Iseo, abbracciato dai monti e punteggiato da graziosi borghi ricchi di tradizione e arte.
Il treno storico arriva a Palazzolo sull’Oglio e, dopo una decina di chilometri, raggiunge Paratico-Sarnico dove, in passato, si svolgeva sull’imbarcadero tuttora esistente, il trasbordo dei carri ferroviari sulle chiatte a motore dirette agli stabilimenti siderurgici di Lovere.

Ancora, ecco il Besanino Express, che da Milano Centrale oltrepassa Monza e la Brianza per giungere a Besana e poi a Lecco,  il Laveno Express, da Milano Centrale a Laveno, dove il panorama sul Lago Maggiore è a dir poco incantevole, e il Lomellina Express da Milano a Mortara dove i viaggiatori potranno scegliere tra quattro tour: “Colori di Maggio”, Storie lomelline”, “Avventura e natura”, “Tra sacro e profano”.

Le parole di soddisfazione in merito alla coinvolgente iniziativa 2023

Un’iniziativa importante” ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente “che permette di scoprire angoli e borghi della Lombardia in maniera inedita, a bordo di treni storici dal grande fascino. Sono tante le perle che ci riserva la nostra regione: paesi, scorci naturali, laghi e città che tra modernità e tradizione meritano di essere scoperti.
Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione FS, il viaggio diventa un’esperienza unica.
Un avvincente e stimolante salto nel passato, un momento di stacco dalla quotidianità per immergersi totalmente in epoche dal sapore antico e attrattivo.
L’iniziativa, che mira a valorizzare percorsi e progetti legati alla mobilità sostenibile, ha un grande impatto sul settore turistico, come dimostrato dal successo degli anni scorsi.
Sono sicuro che con l’implementazione dei nuovi itinerari il servizio sarà ancora più apprezzato e amato sia dai lombardi sia dai turisti
“.

Il direttore generale della Fondazione delle Ferrovie dello Stato, Luigi Cantamessa, ha dichiarato: “Quest’anno, d’accordo con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Lombardia, abbiamo introdotto nuovi affascinanti itinerari in treno storico che, oltre ai laghi, puntano a valorizzare anche le capitali della Cultura nel 2023 e anche Cremona e Mantova che ospitano importanti manifestazioni culturali. Per alcune di queste circolazioni, metteremo a disposizione l’ETR252 ‘Arlecchino’ simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni ’60 del secolo scorso“.

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Il glamping più bello si fa nel Chianti, dormendo in un bus americano

Le esperienze di viaggio, quelle uniche, irripetibili e sensazionali, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi. Tutto merito delle case, delle baite, dei campeggi e delle strutture ricettive che, per offerte, posizioni e servizi, permettono agli avventurieri di realizzare i sogni di una vita. Se poi questi alloggi sono immersi nella natura, e in quelli che sono i paesaggi più belli e suggestivi del mondo intero, allora, dormire in questi luoghi si trasforma davvero in un’esperienza straordinaria.

Ed è proprio quella che si può vivere all’interno di un glamping originale e incredibile, che permette ai viaggiatori di dormire in un bus americano restaurato. Per farlo, però, non dovrete volare per forza dall’altra parte del mondo perché questo american bus si trova in Italia, in uno dei luoghi più incantati del BelPaese. Pronti a partire?

Un glamping da sogno nel Chianti per avventure uniche

Organizzare un viaggio nel Chianti, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. L’entroterra toscano, che si snoda tra le provincie di Firenze e di Siena, è uno dei luoghi più suggestivi del BelPaese e non è un caso che proprio qui giungano ogni giorno centinaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Questo territorio, infatti, ospita tutta una serie di paesaggi evocativi caratterizzati da sinuose colline verdi, da distese sterminate di vigneti che si perdono all’orizzonte e da piccoli borghi che conservano le tradizioni secolari di questa terra. Attraversare questo territorio è un po’ come immergersi in uno scenario da cartolina che che lascia senza fiato.

Se avete quindi in mente di organizzare un viaggio nel Chianti, per perdervi nella bellezza rara della natura, e circondarvi dai colori suggestivi che cambiano con il trascorrere delle stagioni, non dovreste rinunciare alla possibilità di dormire all’interno di un glamping davvero unico.

L’Orlando in Chianti, questo il suo nome, è un glamping resort situato nel cuore della Toscana che offre alloggi unici, particolari e originali. Oltre e case mobili e tende, infatti, c’è una collezione di strutture davvero inedite che consentono di vivere una vacanza al di fuori dall’ordinario in un contesto esclusivo.

Noi abbiamo scelto il nostro preferito, si tratta di un bus americano che garantisce un’esperienza american style fatta di bellezza, originalità, lusso e natura.

Dormire in un bus americano tra le colline del Chianti

Incastonato tra le colline del Chianti, e circondato da boschi, vigneti e borghi che in lontananza fanno capolino, l’Orlando in Chianti Glamping Resort è il perfetto punto di partenza per andare alla scoperta di uno dei territori più suggestivi del BelPaese, ma anche per concedersi una vacanza di relax immersi nella natura.

Tra i diversi alloggi proposti dalla struttura, uno più di tutti ci ha conquistato. Si tratta di un vecchio bus americano restaurato e trasformato in un glamping sensazionale da vivere e condividere con la famiglia, con gli amici o con la propria dolce metà.

Il bus ospita una camera matrimoniale con due letti singoli, un soggiorno con angolo cottura e un bagno. L’alloggio è dotato anche di un patio esterno ed esclusivo e di una tenda Maggiolina posizionata proprio sopra il tetto del mezzo di trasporto,per dormire sotto il cielo stellato ed esprimere i desideri durante le notti di mezza estate.

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Si chiama Nika ed è la prima “isola gentile” del mondo

È il sogno di una vita intera quello di volare dall’altra parte del mondo per scoprire, e vivere, uno degli ultimi paradisi terrestri del mondo, per perdersi e immergersi in scenari mozzafiato, per condividere esperienze all’insegna della pace, del silenzio e del relax.

Raggiungere le Maldive è un desiderio condiviso da tantissimi viaggiatori, e i motivi sono piuttosto intuibili. Il Paese tropicale circondato dall’Oceano Indiano, e caratterizzato da atolli e piccole isole coralline, ospita paesaggi incontaminati e selvaggi, fatti di spiagge bianche che scintillano al sole, lagune suggestive di acque blu e trasparente, e lunghe barriere di corallo.

Ed è proprio in questo eden terrestre, dove tutto parla di bellezza e meraviglia, che esiste un piccolo gioiello lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa, un lembo di terra dove il tempo sembra essersi fermato. Stiamo parlando di Nika Island ed è la prima “isola gentile” del mondo intero. Ecco perché dovresti visitarla al più presto.

Benvenuti a Nika Island, il luogo dove il tempo si è fermato

Ari, Baa e Malé Nord, questi sono solo alcuni degli atolli più celebri e raggiunti dai viaggiatori che vogliono scoprire le bellezze paradisiache che da sempre sono associate alle Maldive. Eppure, il Paese tropicale dell’Oceano Indiano, conserva preziosi segreti che aspettano solo di essere svelati dagli avventurieri più impavidi.

Nika Island, per esempio, è una di quelle destinazioni ancora non presenti nei radar turistici, eppure questa isola è un vero e proprio gioiello da scoprire. Un lembo di terra che per forme, dimensioni e colori rappresenta l’isola paradisiaca per antonomasia nell’immaginario collettivo, e chi ci è stato non potrà che confermarvelo.

Sull’isola il tempo sembra essere magicamente rallentato, scandito solo dalla natura che ne decide i ritmi. È lei, infatti, con le sue meraviglie a ridisegnare i contorni di un paradiso che è estraneo alle dinamiche dei luoghi di vacanza.

Raggiungere Nika Island, questo è chiaro, vuol dire concedersi di vivere un’esperienza unica, circondati da una bellezza mozzafiato e senza eguali, ma vuol dire anche esplorare e toccare con mano la cultura di quella che sta per diventare la prima “isola gentile” del mondo.

Un paradiso terrestre “gentile”

Si svolgerà il 2 aprile del 2023, sotto l’albero di ficus plurisecolare Nika, lo stesso che ha dato il nome all’isola, la cerimonia di proclamazione che farà di questa terra la prima “isola gentile” del mondo.

Nika Island entrerà a far parte del circuito dell’International Kindness Movement, un network internazionale che ha come obbiettivo quello di diffondere nel mondo il valore universale della gentilezza, ritenuta imprescindibile per lo sviluppo sociale delle comunità e dei territori di tutto il pianeta.

E la piccola Nika Island, che è lontana dal turismo di massa e che è considerata un pezzo fondamentale della storia dell’intero Paese tropicale, incarna proprio questo atteggiamento. Lo fanno le persone, con la loro accoglienza, ma anche con quell’impegno condiviso volto a preservare l’autenticità, la storia e il patrimonio naturalistico di questo posto. Ma lo fanno gli stessi viaggiatori che, una volta approdati sull’isola, non possono che abbracciare questo stile di vita.

Questo lembo di terra, quindi, diventerà il portatore di un messaggio unico e importante, quello di vivere secondo il valore della gentilezza. L’unico in grado di cambiare ogni cosa, dentro e fuori di noi.

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In Italia è avvenuta una scoperta risalente al 79 d.C.

La storia più antica torna a rivivere in reperti preziosissimi, che presto saranno visibili al pubblico: siamo ad Ercolano, uno dei siti archeologici più belli d’Italia, che ci regala uno spaccato immortale della civiltà romana congelato dalla terribile eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 79 d.C. Alcuni recenti lavori hanno permesso di riportare alla luce delle travi di legno carbonizzate, che verranno messe in sicurezza (per la loro protezione) ed esposte.

Ercolano, trovate travi di legno antichissime

Sebbene un po’ meno famosa di Pompei, anche l’antica città di Ercolano è un gioiello archeologico assolutamente da scoprire: fondata in epoca romana, venne distrutta dall’eruzione vulcanica che ha ricoperto tutto sotto un enorme strato di lava e cenere, proteggendo ville, botteghe e persino corpi umani dagli agenti atmosferici. Grazie a lunghe campagne di scavi, ciò che per tanti secoli è rimasto nascosto nelle viscere della terra ora torna pian piano a riemergere, in perfetto stato di conservazione. È il caso di alcune travi e di svariati altri elementi lignei architettonici, rinvenuti già decine di anni fa e oggi finalmente restaurate.

La scoperta è avvenuta presso alcune botteghe situate lungo il Decumano Massimo, la via principale di Ercolano. Spiccano, in particolar modo, le ante di legno appartenute alla porta di uno dei negozi dell’antica città, oltre ad una grande trave carbonizzata. È incredibile come questi elementi di legno si siano conservati così bene, soprattutto se pensiamo che all’epoca dell’eruzione del Vesuvio sono stati sommersi da fango bollente, che ha raggiunto persino temperature di 400-500°C. Ciò è dovuto al fatto che questi materiali, sepolti sotto strati di colate laviche, non avevano contatti con l’ossigeno e quindi non potevano prendere fuoco.

“Elemento di spicco di questo intervento è la lunga trave in legno carbonizzato che, con i suoi 14 metri di lunghezza e situata a quasi 3 metri di altezza, rappresenta un unicum nell’archeologia romana” – ha affermato Elisabetta Canna, che ha lavorato al restauro dei reperti di Ercolano – “Fu rinvenuta insieme al porticato conservato fino all’altezza dei piani superiori, con abitazioni e botteghe, al seguito dello scavo avvenuto nella seconda metà degli anni ’60”. Ora le travi e le ante in legno tornano visibili: l’obiettivo è di aprire al pubblico il portico con le botteghe del Decumano Massimo già nel mese di giugno.

L’intervento per proteggere i resti di Ercolano

La delicata operazione di restauro degli elementi in legno fa parte di un più ampio progetto volto a proteggere i resti della città romana. Un tempo, le travi venivano consolidate con cera di paraffina, che però ha iniziato a colare a causa delle alte temperature – qui l’estate può far arrivare la colonnina di mercurio a ben 50°C. Quando frammenti di legno hanno iniziato a staccarsi, gli esperti si sono messi subito all’opera: dapprima hanno asportato la paraffina rimasta attaccata alle travi, quindi hanno impiegato nuovi materiali sperimentati per la prima volta proprio ad Ercolano.

Sono stati quindi piazzati dei teloni automatizzati realizzati con fibre naturali, che proteggeranno il legno sia dagli agenti atmosferici che dal caldo. “Si tratta di una progettazione pilota, che si potrà utilizzare qui come in altri siti per proteggere gli affreschi, ove le condizioni lo consentano, ovviamente” – ha spiegato Francesco Sirano, archeologo e direttore del Parco Archeologico di Ercolano sin dal 2017.

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Visitare il villaggio industriale di Crespi d’Adda

Crespi d’Adda è considerata “la città ideale” del lavoro operaio. Fu realizzata tra Ottocento e Novecento dalla famiglia Crespi per l’industria del settore tessile cotoniero. Nel 1995 è stata inserita tra i siti Patrimonio dell’Unesco in quanto “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa”.

Si trova in una frazione del Comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo, ed è uno dei luoghi più interessante da visitare, anche in giornata, per una gita fuoriporta, non lontano dalle principali città del Nord Italia.

Visitare Crespi d’Adda

Crespi d’Adda è un luogo fuori dal tempo. Un microcosmo dove tutto è stato studiato affinché funzionasse alla perfezione e costruito secondo il principio per cui le cose utili potevano essere anche belle ed è un viaggio dentro un’aspirazione industriale, quella di Cristoforo Benigno Crespi, e alle origini di un’utopia.

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Fonte: @Crespi d’Adda

Il villaggio di Crespi d’Adda visto nel suo insieme

Il cotonificio, il primo edificio di Crespi d’Adda, fu inaugurato nel 1878. Da lì nacquero abitazioni e servizi per tutti gli operai e i dirigenti che vivevano e lavoravano all’interno del villaggio. L’esperimento Crespi, così come concepito dal suo fondatore, terminò nel 1929. A partire dal 1930, il cotonificio passò a diverse aziende manifatturiere finché non venne abbandonato.

La storia del villaggio e della storia dei Crespi viene brillantemente narrata in un racconto appassionato incentrato sugli intrecci dei destini di imprenditori visionari e coraggiosi e famiglie operaie in un libro che merita di essere letto: “Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi” scritto da Alessandra Selmi ed edito da Nord a cui è dedicata una speciale visita guidata.

Contando sulla partecipazione dei cittadini, Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Crespi d’Adda dal 1991, ha intrapreso un importante percorso di promozione e valorizzazione del sito industriale riuscendo a risollevarlo dopo anni di degrado e di abbandono. Oggi, Crespi d’Adda si può annoverare come esempio virtuoso di gestione culturale, rigenerazione economica e progettualità, considerato un vero e proprio modello di riferimento a livello nazionale e internazionale.

Nel villaggio, rimasto intatto a distanza di 145 anni circa, oggi vivono circa 300 abitanti in gran parte discendenti di coloro che in quel luogo vissero o lavorarono. È costituito da 55 casette, quelle destinate agli operai, pressoché uguali e disposte allineate ed equidistanti lungo le vie, da tre palazzotti – le prime abitazioni realizzate a Crespi d’Adda -, dalle case dei capireparto e dalle ville dei dirigenti.

Fonte: @Walter Carrera

Gli edifici industriali di Crespi d’Adda

Poi ci sono gli edifici pubblici: il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, la chiesa, il teatro e le scuole. Il tutto ruota attorno al grande cotonificio, la fabbrica, che, al culmine della sua ascesa commerciale, ha accolto fino a 4000 persone tra operai e impiegati nell’amministrazione e settantamila fusi.

Il grande complesso industriale misura circa 80.000 metri quadrati coperti. Si possono visitare la casa padronale dei Crespi, quelle dei dirigenti, degli impiegati e dei capireparto, ma anche quelle del medico e del parroco del villaggio e le case operaie. Girando per Crespi si incontrano anche il dopolavoro (ricavato nell’ex albergo), l’ospedale, la scuola, il campo sportivo, il lavatoio i bagni pubblici e anche il cimitero.

Le visite guidate

Per conoscere il villaggio operaio, l’Associazione Crespi d’Adda organizza tour guidati che permettono di visitare anche la vicina centrale idroelettrica, gioiello dell’archeologia industriale, fondata nel 1909 per soddisfare il fabbisogno energetico del cotonificio e del villaggio, oggi ristrutturata e funzionante, e il museo multimediale che racconta Crespi e le storie dei personaggi dell’epoca, con proiezioni, immagini d’archivio, realtà aumentata e un laboratorio didattico.

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Fonte: 123rf

Le fabbriche a Crespi d’Adda

Il tour guidato al villaggio Unesco con ingresso nelle sale museali multimediali dura 90 minuti e viene effettuato la domenica e tutti i giorni festivi. Dal 18 marzo fino al 24 giugno anche il sabato. Costo: 6 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.

Il tour guidato nella centrale idroelettrica di Crespi d’Adda dura un’ora e viene effettuato i giorni 2-10-16-25 aprile, 1-7-21 maggio, 2-4-18 giugno. Costo: 6 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.

Il tour guidato nella Fabbrica Cotonificio di Crespi d’Adda dura 90 minuti e si svolge il 10-23-25 aprile, 1-14-28 maggio, 2-11-25 giugno. Costo: 12 euro, i bambini fino a sei anni entrano gratis.

Il tour speciale “La Crespi d’Adda di Emilia” inspirato al romanzo “Al di qua del fiume” di Alessandra Selmi tocca tutti i luoghi simbolo del romanzo storico, dura due ore e mezza ed è previsto i giorni 2-10-16-25 aprile, 1-7-21 maggio, 2-4-18 giugno (dalle ore 10,30). Costo: 10 euro a persona, per i bambini è in omaggio fino ai 6 anni.

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Fonte: 123rf

Crespi d’Adda: la scuola

Il tour completo nel villaggio, che comprende anche le sale museali multimediali, il cotonificio e la centrale idroelettrica di Crespi d’Adda viene organizzato nei giorni delle festività nazionali e quindi il 10 aprile (Pasquetta) e il 25 aprile, il 1° maggio, il 14 maggio e il 2 giugno.

Si può partecipare anche ai tour guidati ai rifugi antiaerei di Dalmine che durano 45 minuti (4 euro a persona, gratis per bambini fino ai 14 anni) e di un’ora al MUVA, il museo della valle dell’Adda, per scoprire la storia dei territori lambiti dal fiume Adda (5 euro a persona, bambini gratis fino ai 6 anni compresi).

Escursioni in bicicletta

Crespi d’Adda è anche il punto di partenza per organizzare escursioni in bicicletta, andando alla scoperta dei dintorni del villaggio operaio e di altri siti industriali, ma anche di alcuni tesori nascosti della bergamasca.

Vi sono itinerari lungo il fiume Adda particolarmente affascinanti, da percorrere a piedi o sulla due ruote. Lungo la via Alzaia si risale il fiume lungo un percorso sterrato che giunge fino a Lecco. Lungo il percorso si arriva a Trezzo, dove si trovano la centrale idroelettrica Crespi-Taccani (oggi di proprietà dell’Enel) e i ruderi del castello medievale dei Visconti di Milano.

Tra Cornate e Paderno d’Adda, si incontrano anche le centrali idroelettriche della Edison e il Naviglio di Paderno, oggi divenuto, insieme alle conche di navigazione e a tutte le opere idrauliche di quel tratto di fiume, l’Ecomuseo Adda di Leonardo.

E a Leonardo Da Vinci è dedicato il traghetto di Imbersago, in provincia di Lecco. Il Traghetto di Leonardo è un particolare tipo di traghetto a mano, che prende il nome proprio dal suo (presunto) inventore e che è tuttora funzionante. Collega i moli di Imbersago e di Villa d’Adda.

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Nauplia, la Grecia poco nota ma da sogno

Nauplia, il cui nome è cambiato più volte nel corso dei secoli, è una meraviglia ellenica che dal 1829 al 1834 è stata la prima Capitale della Grecia indipendente. Un luogo che si presenta con una storia che ancora oggi è possibile respirare in ogni angolo, e che si rivela persino la meta perfetta per chi cerca mare paradisiaco che si mescola a meraviglie architettoniche.

Cosa sapere su Nauplia

Conosciuta in italiano con il nome di Nafplio, è oggigiorno la città capoluogo dell’Argolide, che possiamo definire la regione del mito per eccellenza. Nauplia si presenta come una località bohémien e spensierata, ma che al contempo sa unire la tranquillità e la vivacità di un piacevole luogo di mare, in cui è persino possibile visitare incredibili siti archeologici e testimonianze di un glorioso passato medievale.

Se per i greci è una città importante e molto nota, per noi italiani è una meta che deve ancora essere del tutto scoperta e dove immergersi in una combinazione di stili veneziani, orientali e tratti tipicamente greci.

Cosa vedere a Nauplia

Visitare Nauplia è come fare un tuffo nella storia grazie a un centro storico facile da girare a piedi dove svettano moltissime cose da vedere. Caratterizzata da tante stradine ciottolate, regala ripide scalinate da cui ammirare angoli caratteristici e scorci indimenticabili.

Nauplia grecia centro storico

Fonte: iStock

Una tipica via di Nauplia

Piazza Sintagma

Partendo proprio dalla sua Città Vecchia, che sorge all’ombra di due promontori sui quali sorgono altrettante fortezze, la prima sosta da fare per entrare subito in contatto con la vita quotidiana locale è Piazza Sintagma. Un angolo dove numerosi  bar e locali regalano gioia e allegria. Seduti a a gustare una bevanda tipica, si possono ammirare gli edifici più importanti che hanno caratterizzato la storia della città, tra cui il primo parlamento greco risalente al 1825.

Altrettanto interessanti sono le strutture in stile neoclassico che sono oggi sedi di musei e attività amministrative; anche se a farsi notare un po di più sono forse il Trianon e il Vouleftiko, costruzioni che sfoggiano un’architettura dai tratti orientali.

Forte Veneziano Palamidi

Un’altra tappa da fare per forza di cose è il Forte Veneziano Palamidi, un imponente edificio che si trova a un’altezza di 216 metri sul livello del mare. Dall’eleganza solenne, sfoggia otto bastioni dalla cui cima si può ammirare Nauplia come da nessun altro luogo.

Ma attenzione, bisogna mettere in conto un po’ di fatica: occorre salire ripidi gradini di cui non si sa il numero preciso: alcune guide dicono 847 gradini, altre 999, altre ancora sostengono siano più di 1000.

Castello di Bourzi

Un’altra meraviglia di Nauplia è Il Castello di Bourzi che sorge sull’omonima isoletta e che senza ombra di dubbio è uno dei simboli della città. Costruito nel 1400 dai veneziani, è visitabile durante il periodo estivo tramite delle barche che partono dal porto cittadino.

Visto dall’alto ha una forma che, con un po’ di immaginazione, ricorda quella di una nave e nel corso dei secoli venne usato come prigione, caserma e albergo.

Castello di Bourzi nauplia

Fonte: iStock – Ph: nito100

Il meraviglioso Castello di Bourzi

Acronafplia

Un’altra delle fortezze da non perdere in città è Acronafplia, anche se oggi ospita un albergo di lusso. Tra le varie costruzioni difensive esistenti, è la più antica e si può raggiungere a piedi senza fare tanta fatica (a differenza di Palamidi). Per la sua esposizione, è anche un ottimo luogo da cui ammirare il tramonto.

Chiesa di Agios Spyridona

Infine – ma le attrazioni in città non sono finite quei – la Chiesa di Agios Spyridona che è la più importante di tutta Nauplia. Situata al centro, custodisce una collezione di icone e dipinti tradizionali, anche se la sua fama è più che altro legata a un drammatico evento: l’assassinio del primo presidente greco, Ioannis Kapodistrias, avvenuto il 27 settembre 1831.

Il mare e le spiagge di Nauplia

Nauplia regala anche un mare cristallino e spiagge in cui prendere tutto il sole che si desidera. Le più incantevoli sono situate dal lato opposto rispetto al porto e alla fortezza di Acronafplia. La spiaggia cittadina prende il nome di Arvanitias10 e si distingue per essere una striscia di ciottoli in una piccola, ma accogliente, baia. Dotata di bar e servizi, è spesso molto affollata, ma regala comunque un senso di appagamento dopo una giornata passate tra le vie di Nauplia.

Molto affascinante è anche la spiaggia di Neraki11, più piccolina dell’altra e anche meno invasa da visitatori. Poi ancora Paralia Karathonas12, un arenile di sabbia dorata delimitata da ombrose e svettanti tamerici.

Cosa fare nei dintorni

Non molto distanti dal centro della città giacciono i resti dell’antica città di Micene che risalgono al secondo millennio prima di Cristo. Quello di Micene è il sito archeologico di una delle polis greche più famose e importanti del Paese, culla di una millenaria civiltà.

Tale meraviglia si sviluppava lungo le pendici di un colle e dalla sua cima si può godere di uno splendido paesaggio del Peloponneso, fino a scorgere il mare in lontananza.

Poi ancora Epidauro, un altro sito archeologico che vanta uno splendido teatro, ancora oggi utilizzato grazie al suo perfetto stato di conservazione. Ma l’area più importante è quella del santuario vero e proprio, che in epoca Ellenistica divenne il principale centro di guarigione di tutta la Grecia.

Non meno interessante è l’antica Nemea che si fa spazio tra lo splendido paesaggio greco. La parte principale del sito è il tempio dedicato a Zeus, del quale tre colonne sono sopravvissute al tempo, mentre altre sei sono state ricostruite.

Senza dimenticare che Nauplia è un ottimo punto di partenza per visitare il Peloponneso, una regione che può essere definita un vero e proprio pezzo di Grecia geograficamente, storicamente e culturalmente.

Epidauro teatro

Fonte: iStock

L’antico teatro di Epidauro
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Wild swimming: le regole per avventure in sicurezza

Questa calda primavera mi fa pensare alla gioia ineguagliabile di scappare dalla città, per rifugiarmi in un bosco sperduto con la sua inesauribile dote di colori, suoni e vita, e avvicinarmi gradualmente all’acqua. Che sia acqua dolce o salata, è impagabile il senso della scoperta che nasce nel cuore, quando siamo alla ricerca di una spiaggia o una cascata, camminiamo nella natura incontaminata e, ad un certo punto, l’improvviso lontano gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta.

Andare per torrenti, laghi o spiagge wild risveglia il meraviglioso, ancestrale rapporto che abbiamo con l’acqua e la natura. Tuttavia, come altre attività outdoor, presenta i suoi rischi, usate sempre il buon senso e tenete in considerazione alcune regole.

L’improvviso gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta

Equipaggiamento e famiglie

Partiamo dall’equipaggiamento: non c’è bisogno di diventare Indiana Jones per avventurarsi alla ricerca di una spiaggia wild, basta seguire pochi consigli.

Una sdraio pieghevole

Le spiagge libere, e in particolare quelle fluviali, possono presentare una battigia di ciottoli e sassi dove può essere utile portarsi una piccola sdraio pieghevole che ci permetta di sostare in questo tipo di superficie in pieno relax. Un telo è sempre utile, oppure un tappetino morbido da yoga, più comodo in presenza di ciottoli. 

Sandali chiusi e “carrarmato”

Per i sentieri di avvicinamento alle spiagge sono indicati dei sandali tecnici chiusi sul tallone con suola a “carrarmato”, perché ottimi anche per immergersi nel torrente, il cui letto, anche in presenza di spiaggia sabbiosa, può essere tappezzato di sassi e sassetti. Sono facili da trovare in commercio e a prezzi contenuti, anche quelli di buon livello tecnico. La chiusura può essere anche a strap, ma se volete una calzatura che tenga il piede più fermo e siete orientati a fare anche percorsi difficili, optate per quelli con una chiusura permanente. L’ideale è che siano specificatamente pensati anche per itinerari acquatici, poiché in tal caso sono fatti con materiali che si asciugano rapidamente. 

Sandali per itinerari acquatici con chiusura permanente

Possono andare bene anche delle calzature da trekking associate, per i percorsi acquatici, a delle scarpette da scoglio, se con una buona suola.

Pantaloni lunghi

Per chi non gradisce camminare senza coprire le gambe, un pantalone lungo per proteggersi da eventuale vegetazione alta, ma leggero, per non accentuare il caldo, può essere utile. L’ideale è uno zip-off (ossia convertibile tramite chiusura lampo in bermuda) da trekking in tessuto tecnico. 

Zaino tecnico

Tra i vostri compagni di viaggio non possono mancare degli zaini tecnici e capienti per portare cibo, acqua, teli, ecc. (evitate di girare con buste o borse inadatte) e liberare le vostre mani.

Equipaggiamento per i bambini

A una famiglia, non possono mai mancare un ombrellone da spiaggia, per evitare l’esposizione forzata ai raggi ultravioletti, del protettore solare 50 e gli articoli necessari a trasportare il bambino: marsupi porta bambini (per i piccolissimi) e/o zaini porta bimbi (dall’anno – anno e mezzo in poi); entrambi possibilmente di tipo tecnico, cioè adatti a percorsi extra-urbani. 

Zaino porta bambini
Zaino porta bambini

Spray per insetti

Un repellente per insetti può essere utile. È poi necessario organizzarsi con cibo ed acqua.

Detto ciò, per capire se un itinerario è o meno adatto alla vostra famiglia, è necessario innanzitutto fare un’analisi personale e autonoma delle esigenze della stessa.

In generale, bisogna sempre tenere conto della difficoltà, durata e dislivello del sentiero. La classificazione a cui si fa in genere riferimento è quella del CAI.

Wild swimming – Regole di comportamento

Ecco alcune regole da seguire per il wild swimming e  l’escursionismo.

👉 É sconsigliabile nuotare in fiumi di grandi dimensioni o troppo profondi.

👉 Consultate le previsioni del tempo prima di partire ed evitate di nuotare in situazioni di piena conclamate o previste.

👉 Prestate attenzione quando nuotate a valle (o in prossimità) di dighe o impianti idroelettrici, dato che possono rilasciare improvvisamente grandi quantità d’acqua. 

👉 Evitate di nuotare in fiumi urbani, canali artificiali, acque stagnanti e in tutte quelle situazioni dove non siete sicuri della qualità dell’acqua.

Nuotate dove siete sicuri della qualità dell'acqua
Nuotate dove siete sicuri della qualità dell’acqua

👉 Sempre meglio nuotare in compagnia e sorvegliare i nuotatori più deboli e i bambini. 

👉 Avanzate sempre dove siete certi di poter anche tornare indietro e tuffatevi dove avete verificato che è per voi possibile risalire in sicurezza. 

👉 I percorsi sul greto di un corso d’acqua possono implicare ripetuti guadi e richiedono quindi un equipaggiamento specifico per gli itinerari acquatici. Tenete conto che camminare su ciottoli, sassi o massi – tanto più se nell’acqua – è più faticoso e si procede più lentamente. 

👉 Controllate sempre, anche da sott’acqua, l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi. 

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

Fonte: Lorenzo Calamai (Wildecobeach)

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

👉 Soprattutto con i bambini, usate sempre il protettore solare e concedetevi congrue pause all’ombra.

👉 Terminate la digestione prima di immergervi e tenete conto che, in acque molto fredde, può essere utile una muta. 

👉 È sempre opportuno organizzarsi con cibo ed acqua e tenendo in considerazione il regime di alimentazione dei bambini. Per una giornata calcolate 2 litri d’acqua a persona, da ritarare per percorsi particolarmente lunghi e pendenti.

Famiglie con lo zaino
Famiglie con lo zaino

Guadare un corso d’acqua

E se ci troviamo un torrente da guadare? Partiamo da un assunto, non ce l’ha certo ordinato il medico di guadare i corsi d’acqua, ma può essere divertente se prestiamo attenzione ad alcune cautele. Si intendono i torrenti, perché è sconsigliabile guadare i fiumi, a meno non si tratti di piccoli fiumi o di fiumi che guadiamo dove il loro corso ha una portata d’acqua limitata e più simile a quella di un torrente.

Per guadare un corso d’acqua, abbiamo due principali alleati, già menzionati: sandali tecnici chiusi sul tallone e pensati per itinerari acquatici e lo zaino, utile a portare ciò che vi serve, liberando le mani per darle, ad esempio, ai bambini.

Guadare un corso d'acqua
Guadare un corso d’acqua

Detto ciò, contrariamente a quanto istintivamente saremmo spinti a fare, non è consigliabile selezionare il tratto in cui guadare solo in funzione della profondità dell’acqua: infatti i punti meno profondi dei fiumi possono coincidere con le rapide. Questo perché le rapide si formano proprio nei punti in cui l’acqua deve affrontare un dislivello o comunque il suo corso subisce una qualche costrizione per cui scorre rapidamente e senza accumularsi.

In estate le rapide sono generalmente più basse e meno minacciose, ma è sempre più facile attraversare un corso d’acqua nel punto immediatamente a monte delle stesse: solitamente questi punti sono comunque poco profondi e la forza dell’acqua è qui molto meno intensa che, poco più a valle, dove si incanala nella rapida. Non è difficile riconoscere il punto a monte di una rapida visto che questa scorre veloce ed increspata, perdendo profondità, mentre quello è parte del precedente accumulo di acqua.

I guadi che arrivano sotto il ginocchio sono generalmente facili da fare perché la forza della corrente agisce molto in basso rispetto al nostro baricentro. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione, perché è possibile sottovalutare l’effettiva profondità del corso d’acqua soprattutto dei tratti centrali, più lontani dalla riva. Un fondale irregolare, fatto ad esempio di massi, associato a guadi sopra al ginocchio e rapide, data la pressione della corrente, la scarsa visibilità data dall’acqua increspata e la difficoltà a trovare un appoggio su un terreno irregolare, può complicare l’equilibrio.

In presenza di bambini bisogna ovviamente ritarare le nostre valutazioni rispetto al loro baricentro e tenerli sempre per mano, mantenendo una mano libera, cosa che uno zaino tecnico e capiente può aiutarci a fare. 

Prima di attraversare un corso d’acqua, in ogni caso, vanno verificati in funzione delle proprie capacità elementi mutevoli quali le condizioni delle correnti e la portata d’acqua. Vanno inoltre evitate le situazioni di piena o quelle in cui siano in corso delle precipitazioni (così come i momenti prima o dopo le stesse).

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Va’ dove ti porta il vento: natura, cultura, mare e gastronomia

Bibione e Lignano sono il luogo giusto dove vivere una vacanza in piena libertà.

L’Europa Tourist Group guarda oltre i confini del mare e offre una vacanza variegata e ricca di stimoli da vivere tutto l’anno. L’ampia gamma di alloggi accontenta tutti, famiglie, coppie, amanti della natura o della cultura. L’Europa Tourist Group è versatile come i suoi ospiti e offre l’alloggio giusto che si adatta a ogni tipo di esigenza. Ed è proprio la versatilità la sua carta vincente. Il territorio non potrebbe essere più ricco: mare cristallino, spiagge dorate, pinete lussureggianti, lagune incantate, città d’arte, borghi pittoreschi, attività sportive e centri termali.

Liberi come il vento

Il gruppo comprende 17.000 posti letto che possono essere prenotati online, per telefono o in loco per dodici mesi all’anno. I resort, i villaggi turistici, gli hotel e gli appartamenti dell’Europa Tourist Group si contraddistinguono per la qualità e l’esclusività dei servizi offerti, la comodità e i prezzi vantaggiosi, la posizione direttamente sul mare, la vasta gamma di attività offerte e la cucina rinomata. Questo mix esplosivo rende l’Europa Tourist Group la destinazione ideale per chiunque voglia vivere una vacanza in totale libertà.

All’Europa Tourist Group ogni direzione è quella giusta

Chi vuole unire una vacanza al mare con una visita culturale, amerà le regioni del Veneto e del Friuli.

Oltre alle famose città d’arte come Verona o Venezia, ci sono tante cittadine pittoresche che meritano di essere visitate, come ad esempio Portogruaro, famosa per i suoi antichi mulini ad acqua del XII secolo e il campanile pendente.

All’estremità opposta del Golfo di Trieste si trova l’omonima città. Trieste è un crocevia di culture, popoli e lingue e affascina per il suo carattere cosmopolita.

Naturalmente, nulla vi impedisce di fare una gita di un giorno in quella che è probabilmente la città più romantica del mondo: Venezia, con tutti i suoi tesori, merita una visita in qualsiasi periodo dell’anno.

Ogni giorno avrete l’imbarazzo della scelta: un giro a Portogruaro o una visita alla Residenza dei Dogi? Un tuffo nel mare o una passeggiata nella natura? Non serve scegliere, vi basterà seguire la direzione del vento e scoprire dove vi condurrà.

Una vacanza al mare tutto l’anno

Chi l’ha detto che il mare è bello solo d’estate? Una vacanza nei restanti mesi dell’anno permette di assaporare al meglio la bellezza sia del mare, sia della natura circostante. Il fervore e la vitalità lasciano il posto alla quiete e alla tranquillità, e sulla calura estiva prevale un clima mite e gradevole. Qualunque sia la stagione, a Bibione e Lignano apprezzerete il fascino del mare in tutte le sue varianti e avrete l’opportunità di diversificare la vostra vacanza con visite culturali, escursioni nella natura, attività ricreative di ogni sorta e momenti di benessere termale. Partite con il vento in poppa!

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Consigli lago litorali mare vacanze avventura Viaggi

Wild swimming: le regole per l’avventura in sicurezza

Questa calda primavera mi fa pensare alla gioia ineguagliabile di scappare dalla città, per rifugiarmi in un bosco sperduto con la sua inesauribile dote di colori, suoni e vita, e avvicinarmi gradualmente all’acqua. Che sia acqua dolce o salata, è impagabile il senso della scoperta che nasce nel cuore, quando siamo alla ricerca di una spiaggia o una cascata, camminiamo nella natura incontaminata e, ad un certo punto, l’improvviso lontano gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta.

Andare per torrenti, laghi o spiagge wild risveglia il meraviglioso, ancestrale rapporto che abbiamo con l’acqua e la natura. Tuttavia, come altre attività outdoor, presenta i suoi rischi, usate sempre il buon senso e tenete in considerazione alcune regole.

L’improvviso gorgogliare dell’acqua ci fa capire di essere sulla strada giusta

Equipaggiamento e famiglie

Partiamo dall’equipaggiamento, non c’è bisogno di diventare Indiana Jones per avventurarsi alla ricerca di una spiaggia wild, basta seguire pochi consigli.

Le spiagge libere, ed in particolare quelle fluviali, possono presentare una battigia di ciottoli e sassi dove può essere utile portarsi una piccola sdraio pieghevole che ci permetta di sostare in questo tipo di superficie in pieno relax. Un telo è sempre utile, oppure un tappetino morbido da yoga, più comodo in presenza di ciottoli. 

Per i sentieri di avvicinamento alle spiagge sono indicati dei sandali tecnici chiusi sul tallone con suola a “carrarmato”, perchè ottimi anche per immergersi nel torrente, il cui letto, anche in presenza di spiaggia sabbiosa, può essere tappezzato di sassi e sassetti. Sono facili da trovare in commercio e a prezzi contenuti, anche quelli di buon livello tecnico. La chiusura può essere anche a strap, ma se volete una calzatura che tenga il piede più fermo e siete orientati a fare anche percorsi difficili, optate per quelli con una chiusura permanente. L’ideale è che siano specificatamente pensati anche per itinerari acquatici, poiché in tal caso sono fatti con materiali che si asciugano rapidamente. 

Sandali per itinerari acquatici con chiusura permanente

Possono andare bene anche delle calzature da trekking associate, per i percorsi acquatici, a delle scarpette da scoglio se con una buona suola.

Per chi non gradisce camminare senza coprire le gambe, un pantalone lungo per proteggersi da eventuale vegetazione alta, ma leggero, per non accentuare il caldo, può essere utile. L’ideale è uno zip-off (ossia convertibile tramite chiusura lampo in bermuda) da trekking in tessuto tecnico. 

Tra i vostri compagni di viaggio non possono mancare degli zaini tecnici e capienti per portare cibo, acqua, teli, ecc. (evitate di girare con buste o borse inadatte) e liberare le vostre mani.

Ad una famiglia, non possono mai mancare un ombrellone da spiaggia, per evitare l’esposizione forzata ai raggi ultravioletti, del protettore solare 50 e gli articoli necessari a trasportare il bambino: marsupi porta bambini (per i piccolissimi) e/o zaini porta bimbi (dall’anno – anno e mezzo in poi); entrambi possibilmente di tipo tecnico, cioè adatti a percorsi extra-urbani. 

Zaino porta bambini
Zaino porta bambini

Un repellente per insetti può essere utile. È poi necessario organizzarsi con cibo ed acqua.

Detto ciò, per capire se un itinerario è o meno adatto alla vostra famiglia, è necessario innanzitutto fare un’analisi personale ed autonoma delle esigenze della stessa.

In generale bisogna sempre tenere conto della difficoltà, durata e dislivello del sentiero. La classificazione a cui si fa in genere riferimento è quella del CAI, che trovate qui.

Wild swimming – Regole di comportamento

Ecco alcune regole da seguire per il wild swimming e l’escursionismo.

👉 É sconsigliabile nuotare in fiumi di grandi dimensioni o troppo profondi.

👉 Consultate le previsioni del tempo prima di partire ed evitate di nuotare in situazioni di piena conclamate o previste.

👉 Prestate attenzione quando nuotate a valle (o in prossimità) di dighe o impianti idroelettrici, dato che possono rilasciare improvvisamente grandi quantità d’acqua. 

👉 Evitate di nuotare in fiumi urbani, canali artificiali, acque stagnanti ed in tutte quelle situazioni dove non siete sicuri della qualità dell’acqua.

Nuotate dove siete sicuri della qualità dell'acqua
Nuotate dove siete sicuri della qualità dell’acqua

👉 Sempre meglio nuotare in compagnia e sorvegliare i nuotatori più deboli e i bambini. 

👉 Avanzate sempre dove siete certi di poter anche tornare indietro e tuffatevi dove avete verificato che è per voi possibile risalire in sicurezza. 

👉 I percorsi sul greto di un corso d’acqua possono implicare ripetuti guadi e richiedono quindi un equipaggiamento specifico per gli itinerari acquatici. Tenete conto che camminare su ciottoli, sassi o massi – tanto più se nell’acqua – è più faticoso e si procede più lentamente. 

👉 Controllate sempre, anche da sott’acqua, l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi. 

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

Fonte: Lorenzo Calamai (Wildecobeach)

Controllate l’effettiva profondità del fondale prima di tuffarvi

👉 Soprattutto con i bambini, usate sempre il protettore solare e concedetevi congrue pause all’ombra.

👉 Terminate la digestione prima di immergervi e tenete conto che, in acque molto fredde, può essere utile una muta. 

👉 È sempre opportuno organizzarsi con cibo ed acqua e tenendo in considerazione il regime di alimentazione dei bambini. Per una giornata calcolate 2 litri d’acqua a persona, da ritarare per percorsi particolarmente lunghi e pendenti.

Famiglie con lo zaino
Famiglie con lo zaino

Guadare un corso d’acqua

E se ci troviamo un torrente da guadare?

Partiamo da un assunto, non ce l’ha certo ordinato il medico di guadare i corsi d’acqua, ma può essere divertente se prestiamo attenzione ad alcune cautele. Si intendono i torrenti, perchè è sconsigliabile guadare i fiumi, a meno non si tratti di piccoli fiumi o di fiumi che guadiamo dove il loro corso ha una portata d’acqua limitata e più simile a quella di un torrente.

Per guadare un corso d’acqua, abbiamo due principali alleati, già menzionati: sandali tecnici chiusi sul tallone e pensati per itinerari acquatici e lo zaino, utile a portare ciò che vi serve, liberando le mani per darle, ad esempio, ai bambini.

Guadare un corso d'acqua
Guadare un corso d’acqua

Detto ciò, contrariamente a quanto istintivamente saremmo spinti a fare, non è consigliabile selezionare il tratto in cui guadare solo in funzione della profondità dell’acqua: infatti i punti meno profondi dei fiumi possono coincidere con le rapide. Questo perché le rapide si formano proprio nei punti in cui l’acqua deve affrontare un dislivello o comunque il suo corso subisce una qualche costrizione per cui scorre rapidamente e senza accumularsi.

In estate le rapide sono generalmente più basse e meno minacciose, ma è sempre più facile attraversare un corso d’acqua nel punto immediatamente a monte delle stesse: solitamente questi punti sono comunque poco profondi e la forza dell’acqua è qui molto meno intensa che, poco più a valle, dove si incanala nella rapida. Non è difficile riconoscere il punto a monte di una rapida visto che questa scorre veloce ed increspata, perdendo profondità, mentre quello è parte del precedente accumulo di acqua.

I guadi che arrivano sotto il ginocchio sono generalmente facili da fare perché la forza della corrente agisce molto in basso rispetto al nostro baricentro. Tuttavia bisogna sempre prestare attenzione, perché è possibile sottovalutare l’effettiva profondità del corso d’acqua soprattutto dei tratti centrali, più lontani dalla riva. Un fondale irregolare, fatto ad esempio di massi, associato a guadi sopra al ginocchio e rapide, data la pressione della corrente, la scarsa visibilità data dall’acqua increspata e la difficoltà a trovare un appoggio su un terreno irregolare, può complicare l’equilibrio.

In presenza di bambini bisogna ovviamente ritarare le nostre valutazioni rispetto al loro baricentro e tenerli sempre per mano, mantenendo una mano libera, cosa che uno zaino tecnico e capiente può aiutarci a fare. 

Prima di attraversare un corso d’acqua, in ogni caso, vanno verificati in funzione delle proprie capacità elementi mutevoli quali le condizioni delle correnti e la portata d’acqua. Vanno inoltre evitate le situazioni di piena o quelle in cui siano in corso delle precipitazioni (così come i momenti prima o dopo le stesse).