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Si chiama Eiffela, è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Raggiungere Parigi è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale della Francia, infatti, non è solo una delle città più suggestive d’Europa, ma è anche un centro mondiale di arte, moda, cultura e gastronomia. Con un volo di circa due ore dall’Italia è possibile scoprire una delle destinazioni più affascinanti del pianeta, la stessa che da secoli incanta e ispira poeti, scrittori, artisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del globo.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dall’architettura che caratterizza i grandi viali alberati, passando per la cattedrale di Notre Dame e la Tour Eiffel, e terminando nelle vie dello shopping, tra eleganti caffetterie e negozi di lusso.

E oggi è proprio Parigi che vogliamo raggiungere idealmente insieme a voi, per scoprire una novità che ha reso entusiasti gli abitanti della capitale e tutti i turisti in visita alla Ville Lumière. Da qualche giorno, infatti, in città è arrivata Eiffela, è la sorella minore della Tour Eiffel ed è già diventata la protagonista assoluta del panorama visto da Champ de Mars.

Bentornati a Parigi, la città delle due Tour Eiffel

Organizzare un viaggio a Parigi, dicevamo, è sempre una grandiosa idea. Lo è perché la capitale non smette mai di incantare. Lo fanno i suoi quartieri, quelli che conservano e preservano tradizioni, storie e usanze, e lo fanno tutti quei monumenti iconici che sono diventati il simbolo della città e del Paese intero, la cui visione non stanca mai.

La maestosità della Tour Eiffel, per esempio, è qualcosa che non smette mai di stupire. Simbolo per antonomasia di Parigi e della Francia, questa torre iconica che si staglia sullo skyline urbano attira da sempre l’attenzione di cittadini e turisti. Imponente di giorno, scintillante di notte, il monumento architettonico popola da sempre le cartoline più belle che provengono dalla capitale.

In questi giorni, però, la Tour Eiffel non è l’unica torre della città. Al suo fianco, infatti, è apparsa Eiffela, una piccola replica del monumento arrivata in città per celebrare il 134° anniversario dell’inaugurazione del simbolo di Parigi.

Si chiama Eiffela: è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Fonte: Berzane Nasser/ABACA / IPA

Si chiama Eiffela: è la replica della Tour Eiffel e si trova a Parigi

Vi presentiamo Eiffela

All’alba del 1° aprile i viaggiatori e i turisti della capitale si sono svegliati con la presenza di una nuova arrivata in città. Il suo nome è Eiffela, ed è una piccola replica dell’iconica Tour Eiffel.

Piccoli, però, non sono i suoi numeri. Anche se Eiffela è circa un decimo dell’originale, vanta un’altezza di oltre 30 metri e un peso di 23 tonnellate. Per assemblarla ci sono voluti quasi 4000 pezzi e più di 9000 bulloni.

In realtà, la piccola torre, non è una novità in senso assoluto per i cittadini francesi. Eiffela, infatti, popola le strade del dipartimento di Maine-et-Loire dal 2016. Tuttavia, in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione della Tour Eiffel, il monumento è stato trasportato a Champ de Mars e posto proprio al fianco della grande torre.

Creata dall’artista francese Philippe Maindron, Eiffela resterà al fianco dell’originale fino al 10 aprile. Un tempo limitato, questo, che però permetterà a cittadini e viaggiatori di scattare istantanee di immensa bellezza sulla città e di immortalare due Tour Eiffel in un’unica foto.

Due Tour Eiffel a Parigi fino al 10 aprile

Fonte: Berzane Nasser/ABACA / IPA

Due Tour Eiffel a Parigi fino al 10 aprile
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I castelli della Lunigiana, come quelli della Loira

Regione storica compresa fra Liguria e Toscana, la Lunigiana è nota per essere, oltre che terra di confine, di natura e borghi, la “Terra dei Cento Castelli”. Sulle sponde del fiume Magra fino alle vette appenniniche, e dai monti fino al mare, è un susseguirsi di castelli, torri, manieri, residenze signorili, alcuni dei quali oggi fatiscenti ma sempre di grande suggestione. Potrà sembrare strano che così tante strutture difensive siano tutte concentrare in questo splendido fazzoletto di terra. Eppure c’è una ragione: scopriamola.

Perché la Lunigiana è definita la ‘Terra dei Cento Castelli’

Se i castelli hanno finito per caratterizzare il paesaggio della Lunigiana lo si deve principalmente al dominio secolare dei Malaspina. La nobile famiglia feudale occupò quella che è da sempre considerata  la storica porta d’Europa lungo l’antica via consolare romana e la medievale Francigena, continuando a seguire il diritto longobardo che non prevedeva il maggiorasco, ossia la regola secondo cui l’intero patrimonio ereditario spettava soltanto al primogenito. Per questo motivo, tutti i figli maschi avevano diritto a un proprio feudo e a costruire la propria fortezza.

Nel 1221 iniziò una lunga serie di divisioni che portarono allo spezzettamento del territorio, indebolendo così i vari feudi, che divennero facile preda di potenze come Firenze, Genova, Milano e di altre famiglie nobili. In molti casi i manieri, che hanno principalmente origine malaspiniana, vennero trasformati in residenze signorili. Oggi, dei famosi cento castelli se ne possono visitare circa una ventina, mentre degli altri non è rimasto che qualche rudere o, in alcuni casi, più nulla.

I castelli imperdibili della Lunigiana

Tra i castelli imperdibili della Lunigiana c’è sicuramente l’imponente castello Malaspina di Fosdinovo, che spicca innanzitutto per essere in ottimo stato di conservazione, rispetto ai numerosi ruderi della zona. Con la sua mole maestosa, accoglie i visitatori nei saloni affrescati, tra cui spicca il grande salone centrale con gli affreschi di Dante con i Malaspina, ma altrettanto affascinanti sono la stanza del fantasma, e la camera di Dante, dove avrebbe dormito il Sommo Poeta. Sul castello di Fosdinovo aleggiano misteriose leggende, come quella legata a Bianca Maria Aloisia, figlia del marchese, colpevole di aver amato perdutamente uno stalliere. Nel 1620, il padre la fece murare viva insieme al suo cane e a un cinghiale, simbolo di ribellione. Da quel momento, nelle macchie impresse sul soffitto, si potrebbero riconoscere il padre, la figlia e i due animali. C’è anche chi sostiene di aver visto lo spirito della giovane aggirarsi per il castello o un cuore palpitare nel letto che fu di suo padre.

Un altro castello imperdibile è la Fortezza della Brunella, ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, che deve il nome al colore della roccia su cui è edificata. Si erge alla confluenza del fiume Magra e del torrente Aulella, dominando entrambe le valli, ed è raggiungibile attraverso la storica scalinata alle porte della città oppure lungo la comoda strada sterrata che sale attraverso il parco che la circonda. Tipico esempio di fortificazione progettata in funzione delle armi da fuoco, costruita agli inizi del ‘500, ospita al suo interno il Museo di Storia Naturale, mentre dalla collina si può godere di una splendida vista sull’intero crinale appenninico e sulle Alpi Apuane.

Se visitate Pontremoli vi conquisterà il castello del Piagnaro, che svetta imponente sulla parte più antica del borgo toscano. Costruito agli inizi dell’XI secolo per volere della famiglia longobarda degli Adalberti, ha alle spalle una storia travagliata, che lo vide più volte distrutto e ricostruito per la sua importanza strategica, considerato che venne definito “clavis et ianua” da Federico II, ossia chiave e porta della Toscana. Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana, che, raccoglie tutte le statue-stele di questa terra di arte e cultura, singolari sculture antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, realizzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani.

Tra i castelli visitabili su prenotazione, la Fortezza della Verrucola, a Fivizzano, il Castello di Castiglione del Terziere a Bagnone, e il Castello Malaspina di Tresana. Durante l’anno si può approfittare delle aperture straordinarie per visitare il Castello Malaspina di Monti, nella frazione di Licciana Nardi.

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Tuffarsi nelle acque limpide del primo parco marino al mondo

Era il 1963 quando il Parco nazionale di Port-Cros, nel Sud della Francia, veniva dichiarato primo parco marino al mondo. Sono passati sessant’anni, ma resta ancora uno degli angoli più incontaminati d’Europa.

Un paradiso unico in Europa

Questo parco è un vero paradiso ed è unico al mondo. Formato da piccole isole, promontori, insenature, cale e “praterie” sommerse di posidonia e gorgonie, è il paradiso delle vacanze. L’arcipelago di isole che ne fa parte è ricco di insenature segrete dalle acque limpidissime, di spiagge di sabbia argentata e di fitte foreste di macchia mediterranea.

Qui si ha l’opportunità di scoprire un concentrato dell’esuberante biodiversità mediterranea. Il parco, infatti, è la casa di molte specie protette, acquatiche e terrestri. Tappa preferita degli uccelli migratori, vi trovano rifugio pulcinelle di mare, fenicotteri rosa e uccellini di ogni specie, che fanno della vegetazione delle isole la loro casa temporanea tra orchidee e ulivi, mentre l’ambiente marino regala ogni giorno una sorpresa.

È facile imbattersi in delfini, barracuda e persino in qualche balena. E chi ama fare immersioni, potrà immergersi tra i coralli e circa 180 specie di pesci diversi e insinuarsi nei canyon, come il canyon di Stoechades, profondo 2500 metri, e tra i sentieri sottomarini.

Un primato di cui vantarsi

Per riuscire a mantenere il suo primato e preservare le famose isole d’Oro o isole di Hyères – Porquerolles, Port Cros e Le Levant – sono state prese alcune misure che ancora oggi vengono rispettate da chi visita il parco: un numero massimo di visitatori che possono raggiungere al massimo 6mila unità giornaliere sull’isola di Porquerolles e una zona, quella dell’isola di Port Cros, dove alle imbarcazioni è vietato gettare l’ancora in qualunque periodo dell’anno, per tutelare la posidonia e l’intero ecosistema.

Quando andare alle isole d’Oro

Il periodo migliore per andare alla scoperta del Parco nazionale e delle sue isole è nei mesi poco affollati e quindi prima o dopo i mesi di luglio e agosto. In bassa stagione, se così la si può definire, visto che nel Sud della Francia non fa mai troppo freddo neppure d’inverno, si può raggiungere l’isola di Porquerolles, una delle più belle del Mediterraneo, con il traghetto, noleggiare una bicicletta e pranzare in uno dei ristorantini spendendo pochissimo. Per chi desidera pernottare, poi, anche i prezzi degli alberghi sono molto convenienti prima che arrivi l’alta stagione.

Cosa fare nel Parco nazionale di Port-Cros

Le attività che si possono fare nel parco sono tantissime sia su terra sia nell’acqua. Si possono esplorare le isole a piedi o in bicicletta, seguendo il sentiero litorale o addentrandosi nelle fitte pinete. Si può anche scoprire la costa di Porquerolles pagaiando con un kayak ammirando i diversi paesaggi che alternano spiagge sabbiose a coste scoscese o fare snorkeling con pinne e maschera, esperienze che si possono fare anche accompagnati da una guida del posto.

Sull’isola di Port-Cros si può invece esplorare il paesaggio selvaggio passando anche per il piccolo villaggio e dal forte di Estissac per poi rilassasi su una delle due grandi baie.

 

 

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Curiosità itinerari culturali musei Viaggi

C’è un museo in Italia dedicato a Saint-Exupéry (e a “Il piccolo principe”)

Lo scrittore-pilota francese Antoine De Saint-Exupéry è famoso in tutto il mondo per aver scritto il romanzo “Il piccolo principe” (1943), il libro più letto nella storia della letteratura dopo la Bibbia e il Corano, da cui sono stati tratti anche film, cartoni animati, fumetti, canzoni e quant’altro.

Saint-Exupéry era nato a Lione, che ora gli ha intitolato l’aeroporto cittadino, e scomparve nel ’44 durante un volo di ricognizione, essendosi arruolato nell’aeronautica militare francese alla fine della Seconda guerra mondiale, al largo della costa di Marsiglia, nei pressi dell’isola disabitata di Riou, dove Alexandre Dumas ha ambientato “Il Conte di Montecristo”. Il suo aereo venne ritrovato solamente nel 2004, dando così la conferma al mondo della sua effettiva morte in quelle circostanze.

Saint-Exupéry in Sardegna

Non tutti sanno, però, che Saint-Exupéry era molto legato all’Italia. Aveva vissuto, infatti, ad Alghero, in Sardegna, dal maggio del 1944 fino al luglio dello stesso anno nella Baia di Porto Conte, in una villa su una lieve altura davanti alla Torre Nuova, edificata nel 1572.

Come pilota volava per le forze aeree alleate americane di stanza nella base militare di Fertilia, dove gli vennero affidati dei voli di ricognizione sulle coste della Francia per localizzare e fotografare gli avamposti tedeschi. In pratica, visse proprio ad Alghero gli ultimi mesi di vita, festeggiando anche il suo ultimo compleanno.

Il Museo Antoine De Saint-Exupéry di Alghero

E Alghero ha deciso di omaggiare il suo cittadino acquisito dedicandogli un museo, il Museo Antoine De Saint-Exupéry (o MASE) che è stato ricavato all’interno di una torre di guardia, Torre Nuova, uno dei punti d’informazione dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana.

Il museo ripercorre tutta la vita dello scrittore francese e si sofferma sul periodo della sua permanenza ad Alghero. Qui il poeta-aviatore scrisse gran parte del romanzo “La Cittadella” e il suo ultimo lavoro intitolato “Lettera a un americano”.

Nelle sale e nelle teche si possono ammirare tutte le prime edizioni dei libri dell’autore, installazioni a tema, opere d’arte, oggetti, cimeli e documenti dell’epoca. Ad accompagnare il visitatore sono dei pannelli informativi con le foto scattate ad Alghero dal fotoreporter di “Life” John Phillips nel 1944, l’ultimo servizio fotografico fatto allo scrittore che immortalò, proprio ad Alghero, i suoi ultimi momenti di vita.

Nel 2023, in occasione dell’ottantesimo anniversario della pubblicazione del libro capolavoro “Il piccolo principe”, il MASE gli dedica una mostra con i dipinti dell’artista Andrea Cocco dal titolo “Principe della mia piccola ombra”.

Il museo è aperto tutto l’anno. Da ottobre ad aprile apre solo nei weekend dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 17.30, mentre da maggio a settembre i giorni di apertura vanno dal martedì alla domenica e la chiusura è alle 19.30.

La prossima volta che andate in vacanza lungo la Riviera del corallo in Sardegna o che desiderate scoprire perché questa città è chiamata la “Barcellona sarda”, non perdetevi questo museo da fiaba.

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In Sardegna sulla via della transumanza (con gli asinelli)

Per immergersi nella natura e scoprire i paesaggi più belli d’Italia, non c’è niente di meglio che fare un’escursione a piedi: è così che nasce un’iniziativa davvero curiosa, che coniuga avventura, storia e sapori. Si tratta della via della transumanza, un antico sentiero che ripercorre le orme di pastori e commercianti, nel cuore incontaminato della Sardegna. È un’esperienza tutta da vivere, ma non da soli: ad accompagnarvi ci sono infatti 30 dolcissimi asinelli, per concedersi un incontro che rimarrà indelebile nella vostra memoria.

La via della transumanza, escursione in Sardegna

Con la primavera ormai sbocciata, vivere un’esperienza all’aria aperta è un’ottima idea per un weekend fuori porta un po’ diverso dal solito. In Sardegna, c’è un’opportunità molto particolare da non lasciarsi sfuggire. È una passeggiata lungo la via della transumanza, costituita da antichi itinerari che un tempo venivano percorsi dai pastori e da strade ancora sterrate usate in passato come sentieri commerciali. Siamo nel cuore del Parco dei Sette Fratelli, una splendida oasi naturalistica situata nel sud-est della regione, luogo dove natura e storia si intrecciano mirabilmente: qui si possono ammirare molte testimonianze archeologiche delle civiltà nuragiche.

A riportare in vita questi incantevoli percorsi immersi nella natura sono stati due giovani stilisti olandesi trapiantati da anni in Sardegna – furono tra i primi, nel 2018, ad acquistare casa a 1 euro in uno dei paesini dimenticati della Barbagia, sfruttando quello che poi è diventato un trend soprattutto tra gli stranieri. Ovan e Marije hanno messo in piedi un progetto bellissimo, chiamato Amkina: non è solamente una camminata alla scoperta dei bellissimi paesaggi della via della transumanza, ma una vera e propria avventura in dolce compagnia.

Gli escursionisti potranno infatti incontrare 30 asinelli di razza sarda: “È un’esperienza emotiva, educativa, sostenibile. Gli asinelli si avvicinano alle persone per ricevere carezze” – ha raccontato Ignazio Concas, proprietario di un’azienda agricola che collabora a questa iniziativa. Si tratta di un’avventura meravigliosa per grandi e piccini, ma anche un’opportunità incredibile per vedere da vicino questi tenerissimi animali e per imparare a conoscerli. I bambini possono persino percorrere un breve tratto in groppa ad un asinello e scattare foto ricordo meravigliose.

L’inaugurazione del progetto è avvenuta lo scorso martedì 4 aprile, ma chi se lo fosse perso può recuperare tranquillamente in una qualsiasi delle prossime domeniche, a partire da quella successiva alla Pasqua. Scopriamo ora qual è il percorso che vi conduce tra le antiche vie della transumanza, dove si possono ammirare panorami unici al mondo.

Il percorso della via della transumanza

La passeggiata ha inizio dalla pineta di Funtana Ona, ai piedi di Monte Cresia: è qui che ha inizio un’ampia area verde, tra le più rigogliose di tutta la Sardegna. Dopo una bella camminata, si giunge nei pressi del vecchio ovile Zeus, dove fare una breve pausa per rifocillarsi e dare da bere agli asinelli. Poi il percorso continua verso la Piana dei Cavalli, attraverso la natura incontaminata: lungo il tragitto non è raro imbattersi in qualche cervo o in altri animali selvatici. Una delle tappe più suggestive dell’itinerario è il nuraghe Sa Fraigada, quasi sulla cima della montagna.

Da quassù, il panorama è meraviglioso: lo sguardo arriva sino al Golfo di Cagliari e alle sue acque turchesi. Viste le tante energie spese durante questa escursione, punto d’arrivo non può che essere una tavola imbandita di formaggi e salumi caserecci, assieme a verdure grigliate e tanti altri prodotti tipici del luogo, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso. E così, a pancia piena, non resta che tornare indietro, concludendo una giornata che rimarrà indimenticabile.

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Viaggi Wanderlust

Il tramonto più bello del mondo è questo: sei d’accordo?

C’è un momento preciso della giornata che sa trasformarsi in una vera e propria esperienza destinata a incantare. Succede tutto quando l’orologio segna la fine del giorno e l’inizio della notte, nell’istante preciso in cui il sole si allontana dal cielo per fare spazio al crepuscolo.

È quello il momento in cui il cielo si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo di immensa bellezza, quello che vede il sole sparire all’orizzonte, non prima di aver colorato il panorama con le sue infinite sfumature di rosso, lo stesso che da secoli incanta e ispira poeti, scrittori, musicisti, artisti e viaggiatori.

Stiamo parlando del tramonto. Uno spettacolo naturale, questo, che diventa irrinunciabile per tutte quelle persone che sono in viaggio, e proprio durante le loro avventure vogliono concedersi un momento all’insegna della grande bellezza.

Di tramonti che infuocano il cielo ce ne sono tantissimi, e sono tutti bellissimi. Tuttavia ce ne sono alcuni che, più di altri, sono destinati a rimanere impressi nella memoria per sempre. Noi ne abbiamo individuato uno da ammirare almeno una volta nella vita e per osservarlo dobbiamo volare a Santorini. Pronti a partire?

Bentornati a Santorini, nel luogo dove anche il cielo dà spettacolo

Il mondo che abitiamo è pieno di luoghi straordinari che attendono solo di essere scoperti. Tra questi c’è anche Santorini, una delle isole delle Cicladi situata nel Mar Egeo, che è meta prediletta di vacanzieri e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Tutto merito di quel paesaggio frastagliato sul quale si stagliano le case bianche con le porticine blu abbarbicate alle scogliere, le stesse dalle quali è possibile ammirare gli scorci più mozzafiato dell’isola. Tra questi anche quello che affaccia sulla caldera, il cratere sottomarino che oggi è diventato il protagonista assoluto di osservazioni e fotografie di viaggio.

Ma sono tante le meraviglie che appartengono all’isola, le stesse che invitano i viaggiatori ogni giorno a raggiungere questo lembo di terra del Mar Egeo. Quello che più colpisce, quando si mette piede qui, è quel susseguirsi di panorami mozzafiato che si aprono davanti allo sguardo a ogni passo compiuto.

E se è vero che l’isola è bellissima a ogni ora del giorno e della notte, c’è un momento preciso in cui tutto si tinge di magia, ed è quando il sole si prepara a tramontare colorando di mille sfumature di rosso tutto il panorama circostante.

Il tramonto più bello del mondo

Ammirare un tramonto a Santorini è un’esperienza che tutti dovremmo vivere e condividere almeno una volta nella vita. Si tratta di un momento magico, suggestivo, romantico ed evocativo che incanta la vista e riscalda il cuore.

Sebbene, come anticipato, l’isola è ricca di punti panoramici, ci sono alcuni luoghi che, più di altri, permettono di ammirare il grandioso spettacolo che va in scena al tramonto. Oia, per esempio, non è solo il luogo più raggiunto e fotografato dell’isola, ma anche quello più scenografico. Arroccata su una scogliera, la località permette non solo di osservare la caldera da una posizione privilegiata, ma di accedere a una visione straordinaria sul panorama circostante che si tinge di rosso e di arancio quando il sole si perde all’orizzonte.

Imperdibile è anche il tramonto che infiamma il cielo sopra Imerovigli, il villaggio situato nella parte più alta dell’isola su una scogliera che domina la caldera.

Anche Thira, la cittadina dell’isola a strapiombo sul mare, offre una visione mozzafiato sul tramonto. Passeggiando per le strade del capoluogo troverete diversi punti panoramici dal quale ammirare la golden hour in tutta la sua bellezza.

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Europa fontane Notizie Viaggi Zurigo

Fioriscono le fontane della città: Zurigo diventa il regno della primavera

Organizzare un viaggio in primavera è sempre un’ottima idea. Sono tantissime, infatti, le destinazioni del mondo che in questa stagione si tingono di meraviglia. Tutto merito di Madre Natura che, col suo incredibile risveglio, trasforma il mondo che abitiamo nel palcoscenico di uno spettacolo che non conosce uguali, destinato a incantare la vista e a inebriare i sensi.

Fioriscono i prati, i giardini e i viali alberati delle destinazioni di tutto il mondo. E fioriscono anche le fontane della città di Zurigo, trasformando il territorio svizzero nel regno della primavera per antonomasia.

Zurigo in primavera è un sogno a occhi aperti

La primavera, lo sappiamo, si trasforma nell’occasione perfetta per organizzare nuovi viaggi e per andare alla scoperta del globo. In questo periodo, infatti, molte delle destinazioni che conosciamo indossano il loro abito più bello, quello creato sapientemente da Madre Natura.

Nascono così paesaggi di immensa bellezza, urbani e periferici, che sono caratterizzati da fioriture colorate e inebrianti che si perdono all’orizzonte o che incorniciano piazze, quartieri e strade. La visione è mozzafiato.

Anche Zurigo, la città situata all’estremo nord dell’omonimo lago in Svizzera, non resta immune dall’incantesimo che la natura lancia in primavera. Intendiamoci, raggiungere il territorio in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre una buona idea, perché sono tante le cose da fare e da vedere in città, e tutte sono destinate a sorprendere.

Eppure è proprio tra i mesi che vanno da marzo a maggio che, Zurigo, assume le sembianze di un paesaggio incantato. I fiori di ciliegio e gli alberi di magnolie trasformano le strade in un paesaggio che sembra uscito da un libro delle favole, a questi si aggiungono i colori della frutta e della verdura che sono esposti sui banchi dei mercati all’aperto che si intrecciano tra le strade della città.

Il centro appare come un tripudio di colori e profumi che solleticano i sensi e che invitano cittadini e viaggiatori a perdersi e immergersi tra le vie cittadine. Passeggiate, queste, che portano anche alla scoperta delle tantissime fontane che puntellano il territorio urbano.

Con le sue 1200 fontane dislocate in tutta la città, infatti, Zurigo si è guadagnata il primato di “Città delle fontane“, una delle più ricche del mondo da questo punto di vista. Ed è proprio delle fontane cittadine che vogliamo parlarvi oggi, invitandole a scoprire una per una. Non solo perché queste conservano storie, leggende e racconti suggestivi, ma anche perché adesso le fontane di Zurigo sono in fiore. E sono bellissime.

In occasione dell'arrivo della Pasqua le fontane di Zurigo sono in fiore

Fonte: 123rf

In occasione dell’arrivo della Pasqua le fontane di Zurigo sono in fiore

Fioriscono le fontane della città

Come in un sogno a occhi aperti, così è Zurigo in primavera. In occasione della stagione, e con l’arrivo imminente di Pasqua, la città ha portato in scena una delle sue tradizioni più belle, quella della fioritura delle fontane.

Tutte le fontane del centro cittadino, infatti, sono state decorate da boccioli di rosa donati dalle chiese, creando così un paesaggio scenografico che incornicia le passeggiate dei cittadini e dei viaggiatori.

L’iniziativa, che fa parte del progetto Ohne Dornen keine Rosen (Niente rose senza spine), vede la collaborazione delle Chiese della Città Vecchia con lo scopo di diffondere messaggi di pace e di speranza proprio in occasione della Settimana Santa. Sarà possibile ammirare le fontane in fiore dal 1° al 10° aprile.

Le fontane della città di Zurigo fioriscono durante la Settimana Santa

Fonte: 123rf

Le fontane della città di Zurigo fioriscono durante la Settimana Santa
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Notizie Viaggi

Una black list per i passeggeri molesti: l’idea statunitense

Non molto tempo fa vi avevamo parlato di una serie di compagnie aeree alle quali è proibito, soprattutto per ragioni di sicurezza, di volare nei cieli europei. Ma come è solito succedere nella vita, la ruota gira sempre e questa volta a voler creare delle black list per i passeggeri sembrerebbero essere gli stessi vettori.

Come funzionano le black list

Ad affermare quanto appena detto è la rivista di settore Travel Weekly che, tramite un interessante articolo, ha fatto sapere che è proprio questa la direzione che sta prendendo l’amministrazione americana tramite una proposta di legge varata da Camera e Senato: ai passeggeri molesti può essere vietato l’utilizzo di determinate compagnie aeree

Il motivo di questa decisione è che aumentano sempre di più gli episodi di aggressioni o comportamenti e atteggiamenti del tutto inopportuni durante i voli negli Stati Uniti.

Per questo motivo già lo scorso anno era stata avanzata una proposta di legge simile, ma che venne bocciata soprattutto per la presa di posizione contraria da parte delle associazioni libertarie del Paese. Secondo la loro opinione, infatti, queste tipologie di liste non sono del tutto chiare e trasparenti.

Secondo quando emerge, la proposta di legge appena fatta farebbe sì che la Transportation Security Administration, l’agenzia governativa statunitense che è sorta a seguito dell’attentato dell’11 settembre 2001 e deputata al controllo degli aeroporti e al controllo sulla sicurezza dei passeggeri dei vari mezzi di trasporto negli Stati Uniti, possa inserire nella black list sia le persone che sono già stato condannate, sia coloro che sono in attesa di giudizio.

Nel caso in cui venisse approvata, non si esclude che qualcosa di simile potrebbe essere preso in considerazione anche altrove.

Intanto in Europa

Intanto in Europa un divieto di volo per un passeggero è già scattato: la compagnia low cost Ryanair, solo pochi giorni fa, ha deciso di punire un cliente ritenuto molesto non permettendogli più di salire sui velivoli del vettore. Sembrerebbe che l’uomo di nazionalità italiana sia finito sulla black list dopo una lite avuta durante la navigazione con un assistente di volo.

Un evento riportato dal Corriere della Sera che ha deciso di intervistare l’imprenditore e nostro connazionale che ha annunciato di volersi rivolgere a un avvocato. Il cliente Ryanair sostiene di aver semplicemente chiesto di poter utilizzare il bagno per motivi di salute in quanto soffre di ipertensione ed ha quindi bisogno di assumere dei diuretici.

Stando a quanto si legge sul quotidiano, il giorno del “fattaccio” ha avuto l’esigenza di usare i servizi igienici poco prima dell’atterraggio, momento in cui per tutti i passeggeri è obbligatorio stare seduti e con le cinture allacciate per questioni di sicurezza.

Per l’imprenditore oltre al danno c’è stata anche la beffa: non solo il divieto di volare con Ryanair, ma anche la non possibilità di ritornare in Italia con il volo già prenotato e pagato per il per il giorno successivo. Dal canto suo ha ammesso di aver sbagliato ad insultare l’assistente di volo ma che dall’altra parte si aspettava del buon senso vista la condizione di salute che richiedeva un intervento immediato, ma la compagnia low cost irlandese ha detto con fermezza che non è concepibile: prima di tutto la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio. 

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Capri Curiosità Viaggi

Jennifer Lopez innamorata di Capri (e dell’Italia)

Non è la prima volta che la “divina” Jennifer Lopez (oggi in Lynn Affleck) viene in Italia, tanto che un paio di anni fa aveva persino dichiarato di volersi trasferire a vivere nel nostro Paese.

Ama trascorrere le vacanze estive sulle nostre coste (in particolare quelle del Sud Italia), nelle nostre isole, spostandosi a bordo di lussuosissimi yacht scorrazzando in lungo e in largo nel Mediterraneo. Specie ora che è con il suo inseparabile compagno di vita, l’attore Ben Affleck che non la molla mai.

JLO e l’Italia

La coppia d’oro ha visitato spesso il Belpaese e proprio la scorsa estate ha scelto Ortigia, la piccola isola di fronte a Siracusa (che ne racchiude il centro storico). L’occasione era un’importante sfilata di Dolce & Gabbana, e per i due piccioncini è stata un’altra opportunità di godersi le meraviglie d’Italia.

Ora JLo è tornata in Italia per girare lo spot di una nuova bevanda che ha lanciato, la sua versione dello Spritz, ma meno alcoolica. La stessa Jennifer ha spiegato che l’idea le è venuta in mente dopo aver avuto a che fare con l’eleganza e il lifestyle italiano che ha conosciuto sulle sue coste. “L’ho semplicemente amato”, ha spiegato su Instagram la diva che, nonostante i cinquant’anni suonati, si mostra in forma fisica perfetta indossando un paio di hot pants color canarino e una camicetta bianca annodata.

L’amore per Capri

A Capri, Jennifer ci aveva lasciato il cuore. Molti ricorderanno quando, nel 2018, improvvisò uno show a sorpresa mettendosi a cantare live davanti agli ospiti di un locale. Arrivata a inizio agosto sull’isola in compagnia dell’allora fidanzato Alex Rodriguez, Jennifer aveva regalato ai fan uno spettacolo esclusivo dopo essere salita in piedi su un tavolo della famosa Taverna Anema e Core, frequentata da tutti i vip che sbarcano sull’isola, ed esibendosi in una delle sue hit, “Let’s Get Loud” sotto gli occhi increduli dei presenti.

La bellezza di Capri e la sua Dolce Vita si sono prestate benissimo a fare da set per la pop star latino-americana che ha scelto l’isola per il lancio dello spot postato sui social. Lo spot è stato girato in gran segreto per non attirare i curiosi in alcuni punti molto esclusivi di Capri, a partire da una villa a picco sul mare sul versante di Marina Piccola.

Il drink sarà sicuramente il più gettonato sull’isola quest’estate, ma Capri sarà anche la più desiderata dagli americani che sicuramente arriveranno in massa per un “Delola” in piazzetta.

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Europa lago Svizzera Vacanze natura Viaggi

Lago di Saoseo, vera meraviglia della Svizzera

Chiudete gli occhi e provate a immaginare uno scenario da cartolina dove la vera protagonista assoluta è la natura. Siamo abbastanza certi che a qualcuno di voi sarà venuto in mente un laghetto dai profili fiabeschi, circondato da verde intenso e con le acque dalle mille sfumature di blu. La sapete una cosa? Questo posto esiste veramente e non è nemmeno troppo distante dal nostro Paese: è il Lago di Saoseo, un autentico gioiello della confinante Svizzera.

Lago di Saoseo: cosa sapere

Il Lago di Saoseo, che in lingua locale si chiama Lagh da Saoseo, è un irresistibile specchio d’acqua alpino situato in Val di Campo, una zona laterale della Val Poschiavo, che si distingue per essere incorniciata da profili di alte montagne che fanno sognare a occhi aperti.

Quando il visitatore decide di raggiungere questa area incantata della Svizzera, deve essere preparato al pensiero che quello che si ritroverà di fronte è un piccolo – ma irresistibile – capolavoro della natura. Il motivo di tutto ciò è molto semplice: questo magnifico laghetto alpino sfoggia acque dalle tonalità intense, un blu che è in grado di dare vita a milioni di trasparenze e continui riflessi che vanno a fondersi con il verde circostante.

O meglio, dipende dalle stagioni: in estate e in primavera gli abeti brillano di un verde acceso, in autunno i larici assumono il tradizionale giallo del periodo, mentre in inverno è il bianco della candida neve a regnare su tutto. Tonalità che si specchiano sulle acque del lago – che per molti ricorda la forma di un cuore – in maniera differente in base all’orario in cui lo si visita.

Per raggiungerlo basta intraprendere un piccolo trekking che non presenta troppe difficoltà, una passeggiata che è quindi possibile fare anche con i propri figli.

Lago di Saoseo forma a cuore

Fonte: iStock

Veduta dall’alto del Lago di Saoseo in autunno

Come raggiungere Saoseo

Per raggiungere le infinite e vivaci tinte del Lago di Saoseo occorre partire dalla località Sfazù, una graziosa frazione situata a 1622 metri sul livello del mare, che segna anche il vero e proprio punto d’ingresso alla Val di Campo.

Da lì è sufficiente seguire i cartelli che invitano a proseguire verso il Rifugio Saoseo attraverso una strada sterrata che si sviluppa tra pascoli e maestosi boschi di larici.

L’ambiente è davvero peculiare e piacevole, e il bellissimo lago che si apre dinnanzi al visitatore è una specie di bomboniera realizzata dal magistrale lavoro di Madre Natura. Non solo acque placide dai colori sgargianti e vegetazione florida che impreziosisce il territorio, c’è anche un’isoletta non troppo distante dalla riva che contribuisce a rendere il paesaggio una vera meraviglia per l’anima e per gli occhi.

Il tempo di percorrenza previsto per raggiungere il Lago di Saoseo è di circa 1 ora 45 circa, mentre il dislivello è di soli 430 metri. Un tragitto alla portata di tutti, quindi, e che per i viaggiatori più intrepidi può persino andare avanti.

Lasciandosi Saoseo alle spalle, ecco che prende vita un breve sentiero – tendenzialmente pianeggiante – che porta diretti a un’altra affascinante conca naturale in cui è gelosamente custodita un’ulteriore perla della natura: il Lago di Val Viola. Per molti è meno poetico dell’altro, ma è comunque uno spettacolo di cui vale assolutamente la pena godere.

Lago di Val Viola svizzera

Fonte: iStock – Ph: Orietta Gaspari

Il grazioso Lago di Val Viola

Cos’altro fare in Val Poschiavo

Se la Val di Campo colpisce per l’ambiente naturale in cui si trova e per i suoi eccezionali laghi alpini, non è di certo inferiore il fascino che emana la Val Poschiavo.

Del resto ci troviamo nel Canton Grigioni, un meraviglioso angolo della cosiddetta Svizzera Italiana che ha davvero una miriade di possibili esperienze da offrire a tutti i suoi visitatori.

I villaggi, per esempio, sono uno più bello dell’altro e proprio a partire dallo stesso Poschiavo. Si tratta di una piccola realtà che ancora mantiene vive le tracce del suo passato romano, saraceno, longobardo e carolingio. Un intricato insieme di stradine acciottolate in cui si affacciano edifici tipici e dalle linee raffinate.

Molto grazioso è anche il borghetto di Le Prese che riesce a far innamorare il visitatore con le sue estese coltivazioni di fiori e erbe destinate alla produzione di tisane.

Poi ancora Casa Matossi Lendi, un elegante edificio del Seicento che è stato sapientemente ristrutturato nel 1856 dall’architetto vicentino Giovanni Sottovia. Una villa storica in cui approfittare di una visitata guidata per scoprire una camera da letto in stile Belle Epoque, diverse sale pregne di incredibili affreschi, uno strepitoso giardino che comprende un orto, alberi da frutta e molto altro ancora.

Vale la pena raggiungere anche il Giardino dei Ghiacciai di Cavaglia dove svettano le ormai celebri in tutto il mondo Marmitte dei Giganti, delle gigantesche formazioni rocciose che si sono create a seguito dello scioglimento del ghiacciaio del Palu. Da pochi anni a questa parte, tra le altre cose, è possibile persino imboccare un percorso che attraversa l’Orrido del Cavagliasch, un tragitto attraverso cui ammirare sia le Marmitte dei Giganti, sia altri prodigi della natura come profonde cavità e grandi strapiombi.

E infine, l’avventura più famosa di tutta la Val Poschiavo (e non solo): il magico Trenino Rosso del Bernina.

Il Trenino Rosso del Bernina per la Val Poschiavo

La straordinaria Val Poschiavo, nella sua estensione di 25 km, è completamente attraversata dal super noto ed emozionante Trenino Rosso del Bernina, un convoglio infuocato che solca un percorso eccezionale e che è anche considerato il treno più alto d’Europa.

Inutile dirvi che chiunque deciderà di salirvi potrà osservare paesaggi maestosi a perdita d’occhio. Viaggiando verso la Val Poschiavo, avrete infatti modo di godervi alcuni incredibili scorci sul ghiacciaio del Morteratsch, ad Alp Grum, e poi ancora sulla funivia fra Lagalb e Diavolezza.

Ma non solo. Passando tra la valle riuscirete a scorgere anche altre spettacolari laghi, di cui i più famosi sono il Lago Roan, il Lago Bianco e il Lago Nero.

Insomma, a due passi dall’Italia prende vita il Lago di Saoseo che è come un sogno che si avvera, un bacino d’acqua da profili fiabeschi che si sviluppa in una zona laterale di una strepitosa valle che davvero tantissime esperienze da far vivere ai suoi visitatori.

Non resta che andare a visitarlo, magari proprio sulle rotaie di uno dei percorsi più affascinanti di sempre: quello del Trenino Rosso del Bernina.

Trenino Rosso del Bernina val poschiavo

Fonte: iStock – Ph: undefined undefined

Il Trenino Rosso del Bernina a Poschiavo