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Un’incredibile scoperta lo rende il castello rivelazione d’Italia

Non è di certo la Reggia di Caserta e nemmeno Castel del Monte, eppure questo piccolo maniero è un gioiello che non ha pari in Italia.

Per secoli fu la residenza dei Conti Valperga, fino a quando, nel Rinascimento, non vennero erette delle altissime mura e delle imponenti torri a guardia del castello.

Oggi che le mura sono state abbattute e che sono stati fatti diversi lavori di restauro, questo meraviglioso maniero ha svelato degli incredibili segreti rimasti celati finora. Tre anni di restauri hanno infatti riportato alla luce un sorprendente ciclo di affreschi risalenti alla fine del Seicento, ancora perfettamente conservato.

Il castello rivelazione

Stiamo parlando del Castello di Masino che è inserito nel circuito dei castelli del Canavese ed è oggi un bene del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Fino a poco tempo fa, quello conosciuto come Salone dei Savoia era una quadreria ottocentesca dalle pareti intonacate di bianco. Si intuiva solo a sprazzi che sotto lo strato di bianco si trovava una decorazione ma mai si pensava a una simile scoperta.

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Il Castello di Masino, bene del FAI

La scoperta degli affreschi

Rimossa la pittura su 480 metri quadrati di superfici, il Salone dei Savoia ha rivelato l’aspetto che aveva alla fine del Seicento: un salone di rappresentanza sontuosamente affrescato con architetture dipinte a trompe l’oeil che inquadrano vedute paesaggistiche di 22 città del Piemonte e della Savoia, con un fregio di 147 stemmi nobiliari, culminanti nel simbolo dell’unione matrimoniale di Vittorio Amedeo II e Anna d’Orléans, nipote di Luigi XIV, sposi nel 1684, rappresentata al centro della volta, e con un albero genealogico alto 3 metri sul camino.

Committente degli affreschi fu il Conte di Masino, Carlo Francesco Giuseppe Valperga, (1655-1715) che immaginò il salone come fulcro di un percorso cerimoniale e di rappresentanza, tipico delle regge, che includeva la galleria e tre camere intitolate ai regni di Spagna, Austria e Francia, le cosiddette Camere degli ambasciatori.

Nel Seicento, questi spazi ospitavano udienze, incontri e soggiorni di diplomatici e personaggi della nobiltà italiana e straniera, ma anche gli stessi membri di Casa Savoia.

Si tratta di un programma iconografico a oggi senza confronti, dicono gli esperti del FAI, che attraverso l’uso dell’araldica celebra la dinastia sabauda, cui la famiglia Valperga, proprietaria da secoli del castello era strettamente legata.

Il salone, l’ambiente più grande del Castello di Masino, oltre che restaurato è stato riarredato così com’era un tempo, con poltrone alle pareti e grandi lanterne dorate al centro ed è oggi divenuto il fulcro del percorso di visita.

La visita del Castello di Masino

Per raccontare la storia del Salone dei Savoia appena restaurato e riaperto al pubblico e per invitare i visitatori alla scoperta delle sue tante storie, dei simboli e dei riferimenti che contiene, il FAI ha aggiunto al percorso di visita un nuovo spazio dedicato all’approfondimento nella ex-loggia affacciata sul paesaggio adiacente al salone, con quattro video touch-screen e una copia del Theatrum Sabaudiae a disposizione dei visitatori.

L’edificio è letteralmente ricoperto di affreschi, mobili di raffinatissima fattura ed è sede di un museo di carrozze settecentesche davvero straordinario.

Tanti sono gli ambienti incredibili che si possono visitare. Come la ricca biblioteca e la galleria dei poeti, completata nel 1814, sulle cui pareti è dipinto una sorta di pantheon di poeti e scrittori ritratti cronologicamente, da Dante ad Alfieri.

Splendido è l’appartamento di Madama Reale, così chiamato in seguito alla lunga permanenza di Giovanna Battista di Savoia Nemours. Fu fatto costruire attorno al 1670 dal Conte Carlo Francesco I di Masino per la reggente di Casa Savoia, seguendo il modello del Castello Ducale di Agliè e del Castello Reale di Racconigi. Al lato del grande cortile interno terrazzato, che costituisce lo spazio interno della dimora, isolata in un angolo si trova la Torre dei venti, una torre esagonale il cui tetto è coperto di coppi rossi, gialli e verdi con in cima una piccola bandiera di metallo segnavento. All’interno, sul soffitto, è dipinta una dettagliatissima rosa dei venti, creata dal soffio di moltissime faccine di bimbi.

Il castello è circondato da un immenso parco lussureggiante in tipico all’inglese che si estende per diversi ettari. Una strada lo percorre per intero attraverso alcuni boschetti fino ad arrivare alla vicina località di Strambino. Nel parco, verso la fine del viale alberato che da un’uscita laterale del castello porta a uno spiazzo panoramico con una vista che arriva fino all’imbocco della Valle d’Aosta, si trova il secondo labirinto botanico più grande d’Italia (il primo è il Labirinto della Masone in provincia di Parma).

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Il Salone dei Savoia del Castello di Masino restaurato

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Il sentiero che attraversa una piccola e meravigliosa piscina naturale

Una piccola piscina naturale è la meravigliosa sorpresa che attende chi attraversa questo bellissimo sentiero di montagna. Il luogo ideale per chi ama le gite all’aria aperta, anche in famiglia, dove poter fare una sosta ristoratrice e rilassarsi su spiaggette di sassi rinfrescandosi, d’estate, con le acque gelide delle sorgenti montane e divertirsi sugli scivoli naturali.

Questo piccolo paradiso si trova in provincia di Lecco. Si tratta delle Pozze di Erve, alimentate dal torrente Gallavesa. Ce ne sono di piccole e di grandi e sono un angolo incantato della Lombardia che pochi conoscono.

Le pozze di Erve

Per raggiungerle si deve arrivare nel Comune di Calolziocorte, nella Valle San Martino, a cavallo tra le province di Lecco e di Bergamo. Da qui si imbocca il sentiero che, almeno all’inizio, è piuttosto ripido e non semplice, ma si tratta solo di un breve tratto, poi il sentiero è assolutamente praticabile.

Le prime pozze che s’incontrano lungo il sentiero sono poco profonde e sono quindi perfette per le famiglie con bambini (si può percorrere anche con il passeggino). Chi cerca percorsi più impegnativi e dove trovare anche meno folla deve proseguire lungo l’itinerario, attraversando boschi e radure.

Un paradiso naturale

È più avanti, infatti, che si trovano le pozze più profonde, vere e proprie piscine naturali scavate nella roccia dalle acque trasparenti. Qui, il paesaggio bucolico è una cartolina vivente.

Volendo cercare un’area ancor più isolata e silenziosa, si può proseguire fino a raggiungere dapprima la località Gnett (a circa 600 metri di quota), dove si apre un verdissimo scorcio sul Resegone e poi, attraversando il torrente sul Ponte del bruco costruito dagli alpini, la sorgente San Carlo che si trova a 750 metri di altitudine.

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Le Pozze di Erve, una piscina naturale

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Tour dei Lose: 150 km in bicicletta alla scoperta della Brianza

Sono trascorsi esattamente due secoli da quando i coniugi Federico e Carolina Lose, entrambi affermati pittori, percorsero colline e monti della Brianza alla scoperta di un territorio unico e ricco di fascino. E oggi, per celebrare quell’importante viaggio che ha reso l’entroterra brianzolo una rinomata meta turistica lombarda, nasce il Tour dei Lose: un suggestivo percorso ciclabile tra arte e natura, una vera avventura di ben 152 km.

Il Tour dei Lose, il nuovo percorso ciclabile

Nell’aprile del 2022 è stato dunque inaugurato il Tour dei Lose, che nacque proprio due secoli fa. Le sue origini sono davvero particolari: nell’estate del 1822, i coniugi Lose (artisti di origine tedesca, da tempo residenti a Milano) decisero di scoprire i dintorni della loro città, esplorando quel territorio all’epoca quasi misterioso e decisamente poco conosciuto.

Addentrandosi tra le colline e le prime cime montuose della Brianza, i due pittori dipinsero una serie di stampe a colori – 24, per la precisione – che ottennero in breve tempo un successo strepitoso. E, soprattutto, diedero il via ad un ampio flusso turistico verso la natura incontaminata e i paesaggi suggestivi della regione brianzola, divenuta così meta prediletta per un weekend fuori porta o addirittura località dove acquistare una casa per le vacanze.

Oggi, per ricordare il viaggio intrapreso da Federico e Carolina, nasce il Tour dei Lose. Il loro itinerario è stato pian piano ricreato, anche sulla base dei loro splendidi quadri che ancora ci deliziano la vista. E nella guida Il Tour dei Lose, redatta da Renato Ornaghi, è possibile scoprire questo affascinante percorso all’insegna dell’arte e della natura, esplorando tappa dopo tappa e ammirando, al contempo, le incredibili opere pittoriche che i due coniugi ci hanno lasciato in eredità.

Questo percorso ciclabile ci permette di esplorare un paesaggio incantevole, che ha conservato intatto il fascino di una volta – quello stesso fascino che aveva meravigliato i coniugi Lose. Tutto in sella alla nostra bici, ovviamente: è un modo rispettoso ed intrigante per addentrarsi in questi territori così suggestivi, regalandoci un’esperienza outdoor lenta e sostenibile per l’ambiente.

Le tappe del Tour dei Lose

Questo affascinante tour ciclabile è lungo ben 152 km, ma ciò non deve spaventare i ciclisti meno esperti. Proprio per rendere l’avventura più agevole anche a chi vive la bici come un momento di relax, il percorso è stato suddiviso in 10 tappe ad anello della lunghezza di 30-45 km ciascuno, l’ideale per una gita fuori porta non troppo impegnativa.

Ogni anello ha assunto il nome di un importante personaggio celebre che è stato profondamente legato al territorio brianzolo: Teodolinda, Stendhal, Agostino, Leonardo, Cantù, Manzoni, Barbarossa, Segantini, Parini e Foscolo. E ciascun percorso è un vero scrigno di bellezze tutte da scoprire, tra paesaggi naturali mozzafiato e piccole perle architettoniche. Ma quali sono le tappe più suggestive da esplorare?

Una di esse segue il corso del fiume Lambro, affrontando una lunga pedalata tra bellezze della natura che lasciano a bocca aperta. Poi l’itinerario si addentra alla scoperta di alcune splendide ville del luogo, come Villa Trotti (situata a Verano) e la meravigliosa Villa Crivelli di Inverigo. Per gli amanti dei panorami più affascinanti, infine, non resta che pedalare verso le suggestive cascate della Vallategna, per poi scendere verso la Valle dell’Oro e il piccolo borgo di Civate, da cui si può ammirare il bellissimo lago di Annone.

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Perdersi in un labirinto di fiori: abbiamo trovato il più bello

Ancora una volta a spingerci a vivere nuove ed entusiasmanti avventure di viaggio è la natura che con la sua bellezza ci invita a scoprire ed esplorare la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo. In questo caso, però, Madre Natura ha avuto un piccolo aiuto da parte dell’uomo: è così che è nato quello che per noi è il labirinto di fiori più bello del mondo.

I labirinti vegetali

È una vera e propria abilità che appartiene all’uomo quella di trasformare la natura, sempre rispettandola, in veri e propri capolavori. C’è chi crea forme d’arte plasmando quello che esiste già in natura e chi invece si affida all’ingegno e all’architettura. E così che nascono i labirinti vegetali che ci invitano a entrare, a perderci e a ritrovarci, ammirando la grande bellezza che appartiene a Madre Natura.

Tra i più belli che abbiamo visto, e che col tempo si sono trasformati in vere e proprie attrazioni turistiche, abbiamo individuato quello del National Science and Technology Agricultural Park. Il parco della scienza e della tecnologia della contea di Anlong, in provincia del Guizhou, ospita un labirinto fiorito che lascia senza fiato e che è arrivato fino a noi attraverso immagini straordinarie.

Labirinto di fiori del National Science and Technology Agricultural Park

Labirinto di fiori del National Science and Technology Agricultural Park

Il labirinto di fiori più bello del mondo

Non è la prima volta che, dalla popolosa nazione dell’Asia Orientale, ci arrivano gli scatti più suggestivi di sempre che immortalano la grande bellezza. Era successo con l’emozionante fioritura di ciliegi all’interno degli sterminati campi di tè a Longyan e succede adesso, con il labirinto di fiori creato ad Anlong, nella provincia di Guizhou della Cina sud occidentale.

Ci troviamo in un territorio tanto suggestivo quanto remoto, lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa. È qui, tra le bellezze naturali che lasciano senza fiato e villaggi rurali, che troviamo il Parco Nazionale Scientifico e Tecnologico Agrario, già meta prediletta dei cittadini del Paese.

È qui che è stato costruito un labirinto che ospita oltre dieci specie vegetali che, proprio nel periodo che va tra la primavera e l’estate, mettono in scena il loro più suggestivo spettacolo. Protagoniste assolute sono le rose cinesi che esplodendo in un tripudio di colori tingono il parco di mille sfumature di rosa dando vita alla magia.

Il labirinto, che si snoda su un terreno di 160 metri di lunghezza e 40 metri di larghezza, è diventato una vera e propria attrazione turistica per i cittadini del Paese.

Labirinto di fiori del National Science and Technology Agricultural Park

Labirinto di fiori del National Science and Technology Agricultural Park

Labirinti vegetali nel mondo

Quello del National Science and Technology Agricultural Park è un labirinto che ci invita a metterci all’esplorazione, a perderci e a ritrovare una via d’uscita tra le diverse specie in fiore che lo caratterizzano. Ma non è l’unica architettura naturale del mondo che da sola merita un viaggio.

Ne è un esempio il DREAM MAZE di Dafeng, sempre in Cina, che si è guadagnato il primato di labirinto più grande del mondo con i suoi 9.457,36 metri, certificato anche dal Guinness World Record nel 2018. L’invito ad entrare è aperto, ma sarà altrettanto facile uscire?

Sempre nel Paese, tra le province di Dafang e dello Qianxi, troviamo il Parco Nazionale delle Foreste di Azalee all’interno del quale è stato creato un labirinto dai colori cangianti e dalla bellezza disarmante dove questa specie vegetale è assoluta protagonista.

Decisamente più vicino a noi è il Longleat Hedge Maze, un labirinto di siepi lungo 3 chilometri inaugurato nel 1975 nel Longleat Safari & Adventure Park nel Regno Unito. È considerato da molti il percorso più complesso e affascinante del mondo.

Ultimo, ma non per importanza, è il nostro Labirinto della Masone. Situato a Fontanellato, il labirinto che assume la caratteristica forma di una stella a otto punte, è sublime ed enigmatico, unico nel suo genere. E merita assolutamente una vitia.

Labirinto di fiori del National Science and Technology Agricultural Park

Labirinto di fiori del National Science and Technology Agricultural Park

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Dormire nel Moulin Rouge. L’esperienza romantica ed esclusiva quasi gratis

La cosa più grande che imparerai mai è amare ed essere amato a tua volta, disse Ewan McGregor indossando i panni di Christian, lo scrittore che fece innamorare Satine, prima ballerina del Moulin Rouge, dando vita a una delle favole moderne più belle, romantiche ed emozionanti del grande schermo, quella del Moulin Rouge!.

Ambientata nella città più suggestiva del mondo, la pellicola musical del 2001, ha reso il già iconico Mulino Rosso del quartiere di Pigalle, nel XVIII arrondissement di Parigi, un’attrazione ancora più imperdibile per tutti i viaggiatori che scelgono di raggiungere la capitale della Francia insieme alla propria dolce metà. All’esterno si scattano selfie bellissimi e straordinari, all’interno si assiste a quegli spettacoli affascinanti e seducenti che si tengono nel teatro da oltre un secolo.

Ma oggi l’esperienza diventa ancora più incredibile perché per la prima volta si potrà dormire all’interno del Moulin Rouge. Grazie ad Airbnb, infatti, sarà possibile pernottare in una stanza segreta del mulino simbolo della seducente Belle Époque. Ad accogliere gli ospiti ci sarà un host d’eccezione, la prima ballerina Claudine Van Den Bergh. Il costo? Solo un euro.

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

Il Moulin Rouge è una tappa imprescindibile per tutti i viaggiatori che scelgono la Ville Lumière come meta del viaggio e i motivi sono facilmente intuibili. Si tratta di uno dei cabaret più famosi della città e forse del mondo intero, un iconico teatro che ospita gli spettacoli più seducenti della storia del can-can e che ha fatto da sfondo a una delle più belle storie romantiche mai viste al cinema.

Una fama quella del Mulino Rosso di Pigalle, che a ogni spettacolo messo in scena, accoglie migliaia di visitatori provenienti da tutti il mondo desiderosi di vivere in prima persona quell’esperienza di opulenza seduzione, che appartiene a un’epoca che ha scritto la storia, quella della Belle Époque.

Ma ora, altre a scattare i selfie iconici con il mulino alle spalle, e ad ammirare le ballerine che danzano con le loro coloratissime piume, sarà possibile dormire all’interno una stanza segreta dell’iconico teatro di Parigi. A far sì che questo sogno si avveri ci ha pensato Airbnb mettendo a disposizione tre esperienze, per tre fortunate coppie di viaggiatori, nelle notti del 13, 20 e 27 giugno.

L’avventura sarà prenotabile a partire dal 17 maggio alle ore 19.00 direttamente sul sito web. Il costo per quella che è destinata a essere l’esperienza di viaggio più incredibile di sempre è di solo un euro.

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

L’esperienza più romantica ed esclusiva del mondo

Una stanza segreta che non è mai stata aperta al pubblico all’interno di uno dei luoghi più affascinanti e seducenti del mondo: è questa l’esperienza messa a disposizione di sole tre coppie di viaggiatori da Airbnb. Ma non è tutto perché durante il soggiorno gli ospiti avranno accesso alle quinte del teatro, potranno deliziare i loro palati con una cena a base di prelibatezze francesi preparata dallo chef Arnaud Demerville sulla romantica terrazza che offre la vista suggestiva su tutto il quartiere parigino.

Inoltre i fortunati viaggiatori che pernotteranno nell’opulente stanza del mulino, potranno assistere al celebre spettacolo Féerie del Moulin Rouge da posti privilegiati. Ad accogliere gli ospiti, come abbiamo anticipato, ci sarà un host d’eccezione, la ballerina Claudine Van Den Bergh. Non mancherà un giro esclusivo nel suo camerino.

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

Dormire nella stanza segreta del Moulin Rouge

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Le vacanze degli italiani saranno più care: di quanto

Questa sarà l’estate della rinascita per il turismo, il momento più atteso da due anni a questa parte: moltissimi italiani sono già pronti per le vacanze, che sognavano ormai da tanto tempo. Tuttavia, se l’emergenza Covid sembra aver allentato la sua morsa, ci sono altre incognite da non sottovalutare. In particolare, si prevede un netto aumento dei prezzi per viaggiare in tutto il mondo. Ecco quali sono le previsioni.

Vacanze più care: gli aumenti previsti

La graduale riapertura delle frontiere in tantissimi Paesi e l’allentamento delle misure di sicurezza stanno spingendo molti italiani ad organizzare le prossime vacanze estive, con una fiducia che finalmente si rinnova dopo due anni di incertezze e timori. Ma c’è ancora un fattore da prendere in considerazione, che potrebbe mettere in crisi tanti viaggiatori. Si tratta della previsione di aumenti notevoli in tutto il comparto turistico, dovuti soprattutto al rincaro dei carburanti e dell’energia elettrica. In che modo tutto ciò influirà sulle vacanze degli italiani?

Secondo un’analisi condotta dal settimanale 7 del Corriere della Sera, un primo aumento dovrebbe riguardare i voli aerei. Le compagnie stanno finalmente riprendendo la loro attività a pieno regime, ma il recente scoppio della guerra in Ucraina ha dettato un importante aumento sulle tariffe del carburante che si riflette inevitabilmente sul costo dei biglietti aerei. Sebbene sia ancora difficile fare una stima esatta di ciò che accadrà nei prossimi mesi, è probabile che in estate si verifichi un incremento dell’8-10% rispetto alle tariffe attuali. Ovvero, dovremmo considerare un aumento tra i 5 e i 10 euro per un volo a corto raggio e tra i 50 e 60 euro per le tratte più lunghe.

Tuttavia, non è solo il settore del trasporto aereo ad aver innalzato i propri prezzi. È il Codacons a denunciare quelli che, per l’organizzazione, sono “aumenti indecenti”. Il rincaro potrebbe portare le famiglie italiane a spendere addirittura il 15% in più rispetto allo scorso anno, per le vacanze estive. Lo rivelano i dati Istat: se per il momento si è già verificato un aumento medio del 9,3%, nei prossimi mesi questa percentuale è destinata a crescere. Così, se nel 2021 una vacanza di 10 giorni costava in media 996 euro a persona, quest’anno toccherà addirittura i 1.145 euro a testa. E il last minute, come svelato da una recente indagine, non è più conveniente.

Come saranno le vacanze estive 2022

L’aumento dei costi di carburante, gas ed energia elettrica potrebbe mettere in crisi molti italiani, spingendoli a rinunciare alle vacanze. Tuttavia, una recente analisi ha evidenziato come siano in tantissimi coloro che questa estate sono disposti a spendere molto più del solito. L’idea generale sembra essere quella di recuperare il tempo perduto negli ultimi due anni, anche a costo di veder lievitare il prezzo finale. Molte persone hanno dichiarato di voler fare almeno due settimane di vacanza, o addirittura di voler fare più viaggi nel corso della stagione.

I trend per l’estate in arrivo parlano chiaro: i viaggiatori hanno voglia di divertirsi e rilassarsi, optando per questo per resort all-inclusive che non richiedono troppa organizzazione. Per l’occasione, inoltre, alcuni si vogliono concedere quella che è la vacanza della vita, un viaggio extra lusso per il quale davvero non si può badare a spese. Ci siamo ormai lasciati alle spalle il periodo più difficile, segnato da restrizioni e chiusure dei confini, quindi è tempo di tornare a sognare.

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Viaggio tra i Castelli della Baviera

Monaco di Baviera è sostanzialmente conosciuta per due cose: per la birra, a cui è dedicato il celebre Oktoberfest, e per i bellissimi castelli che sorgono nei suoi dintorni, che ispirarono anche Walt Disney. Oggi ho deciso di farvi sognare ad occhi aperti e di portarvi con me nel mondo delle fiabe. Forse Monaco durante l’Oktoberfest perde un po’ la sua atmosfera fiabesca, per assumerne una più folkloristica, ma vi assicuro che in altri periodi dell’anno è la città perfetta per un weekend lungo, dove immergersi nella storia, nella cultura, nell’arte e nello sfarzo che hanno contraddistinto il regno di Baviera per molti secoli. Per organizzare il vostro tour dei castelli bavaresi, il mio consiglio è di usare Monaco come punto di partenza e base dove dormire. Monaco infatti è raggiungibile facilmente da tutta Italia con l’aereo. Chi abita nelle regioni del nord  può valutare di utilizzare la propria macchina per raggiungere la città, passando per il valico del Brennero. Un’altra alternativa è il treno ad alta velocità che collega Milano alla capitale bavarese. Una volta arrivati a Monaco sarà facile muoversi utilizzando la rete ferroviaria regionale e il trasporto pubblico.

I Castelli più belli della Baviera:

  1. Castello di Nymphenburg 

A due passi dal centro di Monaco si trova il castello di Nymphenburg, la residenza estiva della famiglia Wittelsbach, la casata reale bavarese. Il palazzo, costruito in stile barocco, fu commissionato dai principi Ferdinando Maria di Baviera ed Enrichetta Adelaide di Savoia, in occasione della nascita del loro erede Massimiliano Emanuele. Fu completato nel 1675, anche se nel corso degli anni successivi subì alcune aggiunte e trasformazioni. Il castello oggi è aperto al pubblico e ospita anche alcuni musei, come il museo delle carrozze e quello della porcellana. Se avete a disposizione almeno una mezza giornata, merita una visita anche il parco adiacente al castello, esteso su circa 200 ettari. Costruito in stile inglese nasconde al suo interno laghetti, ponticelli e piccoli gioielli da visitare, come l’Amalienburg, un casino di caccia in sfarzoso stile rococò. Il parco è diviso in due da un canale centrale, dove in estate si può fare un romantico giro in gondola. In inverno invece si trasforma in un piccolo lago ghiacciato su cui si può pattinare, giocare a hockey e praticare il curling. Una curiosità: è proprio nel castello di Nymphenburg che è nato Ludovico II, uno dei più discussi sovrani di Baviera che nel corso di soli 20 anni fece costruire tre magnifici castelli tra le valli bavaresi a quasi 1000 metri di altezza.

 

  • Castello di Linderhof

A circa 1 ora da Monaco sorge uno dei più famosi tra i castelli di Ludovico II, il castello di Linderhof, l’unico che sia riuscito a portare a compimento ed eletto a sua dimora prediletta, dove si rifugiava per dedicarsi alle sue passioni: la lettura, l’arte e la musica. Un castello da sogno che si trova proprio dove non te lo aspetti: nel bel mezzo dell’altopiano bavarese, immerso nel bosco e circondato da montagne e vallate. Il castello di Linderhof fu terminato nel 1879 ed è un vero e proprio omaggio di Ludovico II al Re Sole, Luigi XIV di Francia, che il sovrano bavarese ammirava particolarmente. La bianca facciata è in stile barocco e crea un bellissimo contrasto con i colori della natura circostante. Per segnalare la presenza del re venivano posti due pavoni in ceramica a grandezza naturale ai lati dell’ingresso principale. Gli interni del palazzo sono in stile rococò, riccamente decorati in oro a 22 o 24 carati e illuminati da lampadari di cristallo di Boemia. Nella sala da pranzo si trova ancora il tavolo magico, un tavolo a scomparsa che veniva calato al piano inferiore tramite un sistema di carrucole e tornava nelle stanze reali già imbandito di ogni prelibatezza. La sala più bella di tutto il castello è però lo studio del re, con le pareti ricoperte interamente di specchi che creano un gioco di riflessi e l’effetto di un corridoio infinito. Immaginatela illuminata dalla luce delle candele del lampadario in avorio indiano, che sormonta lo scrittoio, e vi sembrerà di essere entrati davvero nel mondo delle fiabe. Una volta usciti dal palazzo non perdetevi una passeggiata nel  meraviglioso giardino che fa da contorno al castello. Qui si trovano fontane, statue e due padiglioni in stile orientale acquistati dal sovrano all’Esposizione Universale di Parigi e di Vienna. Merita una visita il Chiosco Moresco che ospita un trono sormontato da tre pavoni in ceramica, dove il re si rifugiava per dedicarsi alla lettura e sorseggiare il tè. Tra le meraviglie del parco risalta la grotta di Venere, purtroppo chiusa al pubblico per lavori di restauro. È una grotta artificiale con stalattiti e stalagmiti scavata all’interno della montagna e dotata di un sistema di illuminazione elettrica, all’avanguardia per quel periodo storico, che crea differenti tonalità cromatiche.

  • Castello di Neuschwanstein

Dista un paio di ore da Monaco, ma è sicuramente il castello simbolo della Baviera, che ha ispirato Walt Disney per l’ambientazione de “La bella addormentata nel bosco” ed è stato eletto tra i 21 finalisti durante la selezione delle sette meraviglie del mondo moderno. Il castello di Neuschwanstein sorge nei pressi di Füssen, a sud di Monaco, e, come Linderhof, è immerso nella natura a più di 900 metri di altezza. Ludovico II scelse proprio questo luogo perché durante la sua infanzia trascorse lunghi periodi presso il vicino castello di Hohenschwangau, residenza estiva dei suoi genitori, Massimiliano II di Baviera e Maria di Prussia. Se decidete di visitare Neuschwanstein, potete dedicare un po’ del vostro tempo anche a Hohenschwangau, dato che i due castelli si trovano nella stessa località. Visitando gli interni di quest’ultimo provate a immaginare Ludovico II mentre osservava con il grande cannocchiale i lavori di costruzione del castello di Neuschwanstein! Purtroppo Ludovico morì in circostanze misteriose nel 1886 e non riuscì a vedere completato il castello che tanto aveva desiderato. Il castello di Neuschwanstein è raggiungibile con una piacevole passeggiata di circa 30 minuti, ma è presente anche un servizio navetta e il trasporto in carrozza trainata dai cavalli (che personalmente sconsiglio perché non lo trovo sostenibile per gli animali). Se gli esterni in stile gotico colpiscono per la loro atmosfera fiabesca, gli interni lasciano davvero a bocca aperta. Le decorazioni presenti sono infatti un omaggio alle opere del famoso compositore Wagner per cui Ludovico II nutriva una grande ammirazione. Tra le stanze più belle spicca sicuramente la sala del trono, ispirata alla Basilica di Santa Sofia di Istanbul. Nell’abside dorata è raffigurata la figura di Cristo con Maria, mentre ai lati si trovano le figure dei dodici apostoli. Nel progetto iniziale era prevista la costruzione di un trono a baldacchino, che però non fu mai realizzato per la precoce morte del re. Passeggiando per i saloni reali la vostra attenzione verrà catturata dai colori intensi delle decorazioni, dalla sfarzosità dell’arredamento e dai ricchi particolari che fanno di Neuschwanstein un castello unico al mondo. Ma per immergervi completamente nell’atmosfera fiabesca del luogo non dimenticatevi di guardare fuori dalle finestre e lasciatevi cullare dai dolci panorami sul lago e sulle montagne circostanti: solo così vi sembrerà di far parte davvero di una fiaba!

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“L’Italia che non sapevi”, il progetto turistico che unisce tutto il Paese

Si chiama “Scopri l’Italia che non sapevi” ed è un progetto, facente parte del Piano di Promozione Nazionale 2020 del Ministero del Turismo, che vede coinvolte tutte le Regioni italiane e che ha come tematiche centrali i nostri pittoreschi borghi, gli incantevoli paesaggi, il turismo lento e quello attivo.

Una strategia di promozione comune che è frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo – coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con ENIT. In qualità di capofila c’è il coinvolgimento delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria e Marche ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica, con lo splendido Abruzzo responsabile degli aspetti legati all’interoperabilità con il Tourism Digital Hub.

Il nuovo “Viaggio Italiano”

Sarà un vero e proprio “Viaggio Italiano” di ben cinque mesi che condurrà i visitatori alla scoperta della bellezza del nostro territorio. Un raggio d’azione ampio focalizzato sugli asset “Borghi e paesaggi italiani, identità, stile, qualità della vita” (capofila Emilia Romagna); “Turismo lento: cammini, enogastronomia, arte, beni culturali” (capofila Umbria) e “Turismo attivo: bike, nautica, nordic walking e attività outdoor per l’estate e l’inverno” (capofila Marche) raccontati in modo capillare nel portale viaggio.italia.it, che sarà presto online, con l’intenzione di essere un’ottima vetrina per “L’Italia che non sapevi“, proprio come lo slogan di questa campagna di promozione turistica congiunta.

In poche parole, le Regioni italiane si pongono come entità unica in grado di realizzare una promozione unitaria coordinata sul mercato nazionale, forti della conoscenza delle ricchezze dei rispettivi territori anche negli aspetti finora meno noti, parallelamente alla promozione del prodotto Italia che realizza ENIT sui mercati internazionali: il tutto in costante e stretto raccordo con il Ministero del Turismo che esercita così le sue funzioni di coordinamento. Quello che sta per nascere è dunque il primo progetto turistico organico realizzato congiuntamente da tutte le Istituzioni.

progetto turistico italia

Negli ultimi due anni abbiamo imparato un’importante lezione: il valore delle cose. La pandemia ci ha messo nella condizione di rivalutare alcuni aspetti della vita che davamo quasi per scontati: stare insieme, viaggiare, conoscere. Lo stesso vale per il nostro Paese. Oggi, l’Italia è più desiderata che mai.

Gli obiettivi del progetto

Ci troviamo, perciò, di fronte al momento ideale per intercettare visitatori, italiani e stranieri, attraverso un insight chiaro ed evocativo: “non basterebbe una vita per scoprire tutta l’Italia” e quindi anche tramite un concept che possa puntare maggiormente l’attenzione su questa consapevolezza: “Scopri l’Italia che non sapevi“.

Una piccola licenza poetica che ha lo scopo di comunicare il messaggio in modo memorabile e differenziante. La struttura dello storytelling è pensata a partire dallo stesso concetto, girato in forma interrogativo, “Lo sapevi che?“. Lo scopo è quello di introdurre in modo coinvolgente tutte le peculiarità del nostro Paese, anche quelle meno note. La campagna ha l’obiettivo di costruire consapevolezza sul progetto, stimolando la curiosità del target, sia attraverso una call to action inaspettata, sia attraverso il racconto di tutte le diverse potenzialità turistiche, culturali, enogastronomiche, lente, responsabili e green utilizzando esclusivamente mezzi di trasporto sostenibili.

La campagna, coordinata dalle Regioni insieme alle Agenzie di riferimento – APT Servizi Emilia-Romagna, Sviluppumbria S.p.A., Fondazione Marche Cultura – è stata ideata da Dilemma con la strategia media di The Gate Communication e si sviluppa su un lavoro congiunto articolato di mezzi tra web, stampa e radio con la produzione di diversi materiali, alcuni più generici e altri più specifici, capaci di coinvolgere le realtà territoriali di tutto il nostro Paese e le differenti offerte turistiche di ogni zona. In aggiunta a questo si attuerà anche una social strategy.

Ma per rafforzare ulteriormente il prodotto “Borghi”, altre attività verranno realizzate nei prossimi mesi a cominciare da una mappa nazionale e interattiva con informazioni testuali e materiali grafici di 1000 borghi e paesaggi italiani. Verrà inoltre creato un format di comunicazione digitale con iambassador, rivolto ai principali mercati stranieri basato sul turismo esperienziale: 21 “creator” internazionali (uno per ogni regione) scopriranno oltre 60 borghi italiani, vivendoli come se fossero dei “local”, con l’obiettivo di raccontare un’offerta turistica a 360° fatta di turismo attivo.

lo sapevi che progetto

Per quanto riguarda, invece, il “turismo slow” l’accento è su quello che oggi i cammini si stanno rivelando: un trend in continua crescita che riempie l’anima e permette di esplorare certi luoghi con consapevolezza trovando autenticità e rete di relazioni.

Saranno create azioni di co-marketing con realtà legate al mondo del food ponendo attenzione alle eccellenze enogastronomiche territoriali. In campo nuove iniziative di formazione per gli attori del turismo. Verranno valorizzati cammini e percorsi con un occhio attento alle famiglie. Anche in questo caso, l’obiettivo è la promozione del prodotto Cammini d’Italia con una linea di comunicazione chiara e unitaria, ma allo stesso tempo esaltando le peculiarità regionali.

Il turismo attivo in Italia

Ma la verità è che l’Italia è anche quel Paese che è possibile vivere attivamente. Per questo l’idea è anche quella di proporla in chiave outdoor in modo da valorizzare alcune attività sportive praticabili a livello di turismo naturalistico/esperienziale, dando risalto all’offerta di tutti i territori e favorendo, ove possibile, la valorizzazione di una rete interregionale omogenea mediante percorsi il più possibile continui, che tendano a creare un viaggio unico.

L’attenzione sarà rivolta soprattutto a 3 prodotti:

  • le Vie del Mare: valorizzare l’Italia vista dal mare grazie a itinerari e rotte nautiche interregionali, collegando vari porti e approdi turistici, alla scoperta delle eccellenze turistiche culturali enogastronomiche dell’entroterra costiero. Il turismo nautico diviene finalmente segmento turistico;
  • le Vie del Bike: mettere a sistema percorsi territoriali e interregionali con una serie di servizi pensati appositamente per le esigenze di chi viaggia su due ruote;
  • le Vie del Nordic Walking: costruzione di una rete di percorsi unici che toccano tutte le regioni da attraversare in modalità nordic walking.

Un vero e proprio “Viaggio Italiano” che nei prossimi mesi vedrà i suoi contenuti confluire nel TDH – Tourism Digital Hub gestito da ENIT. Un’azione fondamentale, importante che mira a valorizzare questo strumento nazionale e che ha l’obiettivo di aumentare sensibilmente la notorietà del brand Italia diventando sempre più attrattore per ogni tipo di mercato turistico.

Infine, questo consentirà anche di sistematizzare in un’unica raccolta digitale, dell’offerta nazionale, la grande ricchezza del lavoro fin qui svolto dalle singole Regioni rispetto ai propri territori. Tutto il progetto verrà realizzato con la partnership tecnica di: Apt Servizi Emilia-Romagna, Sviluppumbria S.p.A. e Fondazione Marche Cultura.

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Queste incredibili cascate vantano una leggenda unica

Nel cuore di un Paese ricco di ghiacciai, natura incontaminata e profondi fiordi che prendono vita lungo la costa, scorrono delle cascate incredibilmente scenografiche e che celano una leggenda davvero unica nel suo genere.

Siamo in Norvegia, nel Nord Europa, e proprio qui dalle pareti di uno dei fiordi più spettacolari di tutto il Paese, il Geirangerfjord, scendono impetuosi dei flussi d’acqua che solo a guardarli fanno vivere incredibili emozioni.

Geirangerfjord, il fiordo norvegese più spettacolare

Il Geirangerfjord è davvero uno dei fiordi più sorprendenti della Norvegia, uno spettacolo di Madre Natura che si distingue per essere circondato da montagne innevate e splendide cascate. È situato a circa 100 chilometri dalla città di Ålesund e visitarlo vuol dire inebriarsi di uno spettacolo straordinario dove cascate alte fino a 250 metri, acque profonde e pareti a strapiombo su cui si affacciano fattorie abbandonate, catapultano in un’altra dimensione.

Ma non solo. Il fiordo, alle sue due estremità, vede anche sbucare i tetti dei villaggi caratteristici di Hellesylt e Geiranger, mentre le montagne intorno sono attraversate da una serie di sentieri escursionistici come l’imperdibile Strada Montana Trollstigen, che si snoda fra strette pareti di roccia e oltrepassa le cascate, e La Strada delle Aquile. Non è un caso che insieme al Nærøyfjorden, il Geirangerfjorden sia stato inserito dall’Unesco tra i siti patrimonio dell’Umanità.

Geirangerfjord norvegia

Tutta le bellezza del Geirangerfjord

Nonostante tutta la meraviglia di cui è impreziosito, il vero tocco magico di questo fiordo unico al mondo sono le sue cascate. Ce ne sono diverse come, per esempio, la Cascata del Pretendente che vanta una peculiare forma a bottiglia, e quella chiamata il Velo di Sposa che cade oltre un bordo roccioso dove la luce del sole la fa sembrare un velo sottile che ricopre i massi. Ma la più famosa e scenografica di questo questo paradiso terrestre è la Cascata delle Sette Sorelle, che precipita direttamente in mare da un’altezza straordinaria.

La Cascata delle Sette Sorelle, cosa sapere

Sette è il numero dell’arcobaleno, delle note musicali e di molte altre simbologie che in qualche modo caratterizzano anche questa cascata. Una cifra mistica ma che fa da subito capire che dietro a essa si nasconde qualcosa di veramente speciale.

Partiamo dal presupposto che quella delle Sette Sorelle è la 39ª cascata della Norvegia per altezza e che è formata dal fiume Knivsflåelvane che si getta dalla scogliera settentrionale del Geirangerfjord. Sette fragorosi flussi che si riducono a 4 durante i mesi estivi, il più alto dei quali compie un salto di circa 250 metri. Un luogo molto turistico, e spesso ammirato grazie a delle crociere che portano direttamente nel cuore della natura del Nord Europa.

Ciò non toglie che questa cascata -come lo stesso fiordo – mantenga il suo irresistibile fascino, anche grazie alla particolare leggenda a cui è legato il suo nome.

Cascata delle Sette Sorelle norvegia

Tutta la bellezza della Cascata delle Sette Sorelle

La leggenda della Cascata delle Sette Sorelle

Si narra che da queste parti vivessero sette bellissime sorelle, così simili l’una all’altra da aver stregato un solo uomo: un principe che si trovava a passare da quei fiordi e che si rifugiò in un podere dove vivevano proprio queste sette affascinanti ragazze, insieme al proprio padre.

Il principe, incapace di resistere a tanta bellezza, decise di sposarne una, la più affasciante. Tuttavia, ogni giorno al risveglio dopo una notte di bagordi non riusciva più a riconoscere la sua prescelta.

Passarono gli anni e le sorelle, disperate in quanto nubili e in costante attesa del principe, diventarono inconsolabili. Una condizione che le portò a piangere continuamente e a versare così tante lacrime da formare dei piccoli corsi d’acqua sempre più tumultuosi, a tal punto da arrivare fino a fondo valle sotto forma di cascate.

Per punizione, essendo la causa di tanto dolore, anche il principe si trasformò in una cascata – ossia quella del Pretendente di cui vi abbiamo parlato sopra – che si trova proprio di fronte alla Cascata delle Sette Sorelle. Ma la cosa più curiosa è che il flusso d’acqua generato dal nobile uomo ha una forma di bottiglia, come simbolo di tutto l’alcol che beveva in vita  per annebbiare la sua memoria.

La sua “ingordigia” fu quindi punita con la legge del contrappasso dantesco: rimanere “a bocca asciutta” a contemplare per sempre la bellezza delle sette sorelle, senza essere degnato di un loro sguardo.

cascata delle Sette sorelle leggende

La Cascata delle Sette sorelle in un giorno di sole

Cos’altro fare e vedere al Geirangerfjord

Oltre alla natura e alle cascate, da non perdere al Geirangerfjord sono i suoi due villaggi. Hellesylt si distingue per la sua aria fresca e pura, da respirare a pieni polmoni. Come si può immaginare, infatti, la natura prende il sopravvento su tutto, in un contesto davvero spettacolare.

Delizioso anche Geiranger che, nonostante sia particolarmente frequentato dai turisti, regala degli scorci mozzafiato. C’è però una brutta notizia: la cittadina, insieme a Hellesylt, è sotto il costante pericolo della Åkerneset, ossia la montagna situata alle sue spalle che sta lentamente franando nel fiordo anche a causa del cambiamento climatico. Ciò vuol dire che se la frana precipitasse in modo massiccio, causerebbe uno tsunami che potrebbe radere al suolo la marina della città.

Chi ama la natura non può perdersi la Strada dell’Aquila, ovvero gli ultimi spettacolari 7 km della Rv63 proveniente da Åndalsnes. Un tratto che scende tortuoso lungo il ripidissimo pendio in 11 tornanti, ognuno dei quali regala una vista sempre più bella sullo stretto e straordinario fiordo.

Tutto questo nasce dalla Strada Montana Trollstigen, un itinerario di ben 106 kilometri che attraversa il meglio della natura della Norvegia, regalando una vista vertiginosa su ripide montagne, cascate, fiordi profondi e fertili vallate. Con una pendenza del 9 per cento e 11 stretti tornanti, è circondata da alte montagne ed è un costante inebriarsi di un magnifico panorama sul villaggio di Geiranger, la favolosa Cascata delle Sette Sorelle, la fattoria alpina Knivsflå e il più famoso fiordo al mondo, il Geirangerfjorden, Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Insomma, questa zona della Norvegia con la sua maestosità, la sua natura e le sue cascate impressionanti è un posto che non ha eguali al mondo e dove la natura mette in  in bella mostra tutta la sua incontenibile forza. Un’area del nostro continente da visitare il prima possibile.

Hellesylt

Il pittoresco villaggio di Hellesylt

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Lo spettacolo più bello del mese è nel cielo: arriva la notte della Luna rossa

Meravigliosa è la Luna che, con il suo bianco candore regala atmosfere davvero incantate. Ma non è sola lassù, insieme a lei, infatti, ci sono anche le stelle e i pianeti pronti a incantarci con i loro spettacoli più belli. Gli stessi che ci spingono a organizzare viaggi, vicino o lontani, per ammirare le grandi meraviglie del mondo che vengono inscenate proprio sopra le nostre teste.

Ed è la Luna che in questo maggio torna a incantare le nostre serate di primavera. Sarà proprio lei, infatti, che diventerà protagonista di un eclissi tanto attesa visibile anche dall’Italia. L’appuntamento è previsto il 15 e il 16 maggio, ma vi anticipiamo che non sarà l’unico. Carta e penna alla mano: ecco le date degli eventi imperdibili di questo mese.

La Luna dei Fiori sta tornando e si tingerà di rosso

Non sono più solo i monumenti e le attrazioni iconiche a spingerci a scegliere una destinazione di viaggio piuttosto che un’altra e lo dimostra la tendenza crescente dell’astroturismo. Raggiungere i luoghi dove l’inquinamento luminoso è ridotto al minimo ci permette di vivere esperienze incredibili che passano per l’osservazione del cielo. Ed è proprio nel mese di maggio che, questa, ci regalerà grandi visioni.

Tutto merito della Luna dei Fiori, la Luna piena di maggio tanto attesa dai nativi americani che hanno scelto per lei questo nome romantico e suggestivo che omaggia la natura e la bellezza della primavera inoltrata. Più grande e lucente che mai, il nostro satellite si prepara a illuminare le nostre sere, ma è nella notte tra il 15 e il 16 maggio che accadrà qualcosa di magico.

Un’eclissi, visibile anche dall’Italia ma solo parzialmente, colorerà il cielo notturno di rosso dando vita a quel fenomeno che è conosciuto come scattering di Rayleigh e che romanticamente abbiamo ribattezzato come la notte della Luna rossa (UAI). Per chi non volesse perdere lo spettacolo, l’appuntamento è fissato in cielo tra le 3 e le 5 di notte, ma come vi abbiamo anticipato non sarà l’unico ad animare le nostre sere di primavera.

Gli altri spettacoli del cielo di maggio

Mentre le giornate continuano ad allungarsi di quasi un’ora dallo scorso mese, le stelle e i pianeti si preparano a mettere in scena i loro spettacoli più belli dopo il crepuscolo. Protagonisti assoluti del cielo, insieme alla Luna, sono Venere, Mercurio, Marte e Giove, ben visibili durante la notte e all’arrivo delle luci dell’alba. Insieme a loro ci sarà anche Saturno.

A partire dal 2 maggio, e fino alla fine del mese, ci saranno tutta una serie di congiunzioni destinate a lasciarci senza fiato. Apriranno le danze la Luna, Mercurio e le Pleiadi, dando vita a uno degli show più belli dell’anno ben visibile anche a occhio nudo. Sarà poi il turno della Luna e di Saturno, il 22 maggio, seguito dall’incontro del Satellite con Giove, con Venere e infine con Marte rispettivamente il 25, il 27 e il 28 maggio.

E come se gli eventi che abbiamo già menzionato non fossero abbastanza per stupirci, ecco che arrivano anche le stelle comete.

Torneranno le eta Aquaridi, legate al passaggio della cometa Halley, che illumineranno il cielo durante la prima decade del mese. Secondo l’Unione Astrofili Italiani, il momento migliore per avvistarle coincide con le sere del 5 e del 6 maggio. Insieme a loro saranno visibili anche le alfa Scorpidi, le stelle cadenti faranno capolino nel cielo i primi giorni di maggio. Non vi resta che mettervi comodi: lo spettacolo sta per iniziare.