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Spagna: il borgo che sembra un anfiteatro sul mare

Esiste un luogo, pittoresco e delizioso, che offre alcune delle visioni più suggestive di sempre. Affacciato e bagnato dal Mar Cantabrico, questo borgo assume le sembianze di un anfiteatro sul mare dove a ogni ora del giorno e della notte vanno in scena gli spettacoli più belli, quelli che appartengono alla natura.

Ci troviamo a Cudillero, tra le meraviglie del Principato delle Asturie. È qui, nella regione della Spagna nord occidentale già celebre per quell’appellativo di Paraíso Natural, che troviamo un delizioso paesino arroccato sul versante di una montagna che scende nel mare.

Con le case addossate l’una all’altra, e aggrappate alla roccia, le finestre dai colori cangianti e quelle scogliere che cadono a picco sul porticciolo, Cudillero appare agli occhi di chi lo guarda una cartolina incantata tutta da scoprir e da vivere. Pronti a partire?

Cudillero

Cudillero

L’anfiteatro sul mare

Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai nostri viaggi in Spagna è che questo è un Paese che non smette mai di stupirci, che si racconta generosamente attraverso le sue storie, le culture e le tradizioni conservate nelle città, nei villaggi e nei borghi.

Ogni territorio si configura come un microcosmo delle meraviglie che segue nuove e inedite leggi spazio temporali, diverse da quelle che conosciamo. E Cudillero ne è la conferma.

Il piccolo borgo marinaro è un gioiello sospeso tra cielo e mare, un paesino fatto di profumi inebrianti, tradizioni antiche, di pesca e di colori. Le alte scogliere che svettano verso il cielo affondano le loro radici nel porticciolo, l’anima del borgo, un centro pieno di vita dove si incontrano gli abitanti e dove passeggiano i turisti e i vacanzieri che l’estate giungono qui.

Ed è proprio fissando il porto, da lontano, che è possibile scorgere il profilo migliore del borgo che assume le sembianze di un magico anfiteatro sul mare. Le case e gli edifici del paesino, infatti, sono tutte orientate verso il porticciolo dei pescatori, con lo sguardo verso l’orizzonte infinito, creando così questa suggestiva forme ellittica.

Cudillero

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Cudillero: il borgo marinaro più bello delle Asturie

Cudillero è una tappa irrinunciabile per tutti i viaggiatori che raggiungono la Spagna Settentrionale. E basta chiedere a chi ci è già stato per trovarne conferma.

Ogni estate, qui, giungono viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo per scoprire questo borgo marinaro che, nonostante sia molto frequentato da turisti, non si è mai svestito della sua autenticità.

A Cudillero la vita scorre lenta. Segue il ritmo delle onde del mare, del profumo del pescato, dei suoni della natura, e dei sapori, come quello del Curadillo, il piatto caratteristico del borgo. Esperienze che inebriano e soddisfano i sensi e che culminano con scorci meravigliosi che possono essere osservati ovunque.

Basta un’escursione per raggiungere diversi punti panoramici che permettono di osservare le mille sfumature del mare che bagnano il pittoresco borgo. Il faro, La Garita, La Atalaya e El Pico diventano le terrazze panoramiche di questa cartolina dalle Asturie, da qui si possono ammirare le case colorate, la chiesa parrocchiale in stile gotico e i ristoranti di pesce che affacciano sulla piazza acciotolata.

Cudillero

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Puoi scoprire i borghi di questa regione dormendo in posti unici

Se avete meno di 35 anni, amate il trekking, la natura e la scoperta continua e siete alla ricerca di piccole realtà non ancora esplorate, ma soprattutto di spazi a misura di ragazze e ragazzi, questa estate potreste approfittare di una splendida iniziativa ideata da una Regione italiana per rilanciare un territorio ricco di meraviglie. Un itinerario unico, nato per promuovere il turismo slow tra i giovani, che vi permetterà anche di dormire in un’antica residenza nobiliare o in una riserva naturale. Ecco dove si tiene e in cosa consiste.

“Itinerario Giovani”, l’estate tra le perle del Lazio

Per l’estate 2022 la Regione Lazio rilancia il proprio territorio, ridisegnando una vera e propria mappa con l’iniziativa “Itinerario Giovani”, che propone nuovi percorsi per il turismo e per la cultura under 35 che si snodano lungo tutto il territorio laziale, toccando ogni provincia, con un progetto di riqualificazione di beni pubblici.

I giovani dai 14 ai 35 anni avranno la possibilità di esplorare il Lazio coast to coast, viaggiando tra canyon e calanchi, monti, colline, mari, fiumi, laghi e splendidi borghi. Sedici gli spazi – 9 ostelli e 7 punti turistici – riqualificati dalla Regione, dai Comuni e dagli enti parchi e messi a disposizione delle nuove generazioni.

Si tratta di palazzi, uffici, scuole, caserme, ma anche dimore secolari e strutture storiche, che grazie ai fondi delle Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vengono ora restituiti al territorio e pensati come realtà multifunzionali destinate alla ricezione turistica e alla promozione culturale. Gli ostelli e gli spazi sono affidati alla gestione di giovani under 35, che diventano così protagonisti della riattivazione e dello sviluppo economico del proprio territorio.

Puoi scoprire borghi questa regione dormendo posti unici

Lo splendido Palazzo Farnese a Caprarola

Il turismo lento a misura di under 35

Turismo lento, trekking, enogastronomia e attività outdoor, cultura e biodiversità sono solo alcune delle possibilità per vivere il Lazio da Sud a Nord, soggiornando negli ostelli riqualificati. Si parte dal mare di Gaeta, la “città delle cento chiese”, ricca di luoghi di interesse come il Tempio di San Francesco, la Cattedrale, il Castello Angioino-Aragonese e la meravigliosa Grotta del Turco. E da lì si attraversa la regione, con immancabile sosta a Roma, per poi terminare il viaggio nella Tuscia, terra ricca di storia e cultura al confine con la Toscana.

A Itri, in provincia di Latina, si può dormire nelle stanze di Villa Iaccarini, una residenza nobiliare di inizio ‘900 immersa nel Parco dei Monti Aurunci, mentre a Trevi nel Lazio un complesso rurale, riqualificato e immerso nella natura, riprende vita come struttura ricettiva. L’itinerario conduce poi alla scoperta del borgo medievale di Configni, in provincia di Rieti, di Zagarolo, porta d’accesso ai Monti Prenestini e “cerniera di scambio” con i Castelli Romani, di Caprarola, lungo la via Francigena, dove si può dormire nelle ex scuderie del Cinquecentesco Palazzo Farnese, capolavoro dentro e fuori.

Ad Acquapendente c’è, invece, la possibilità di dormire in un tipico edificio rurale nel cuore della Riserva Naturale Monte Rufeno, costruito all’inizio del 1900 lungo il percorso che univa l’attuale Area Protetta con la Selva del Lamone, dove anticamente si nascondevano le bande di briganti della zona.

E ancora, chi desidera fare un’escursione al Lago di Vico, la migliore destinazione lacuale d’Italia, e godere della natura che lo abbraccia, troverà come punto di partenza il nuovo Ronciglione Hub, un luogo di accoglienza per coloro che percorrono la via Francigena o i percorsi guidati enogastronomici della zona.

Tra gli itinerari di viaggio tracciati dalla Regione Lazlo non poteva, infine, mancare Civita di Bagnoregio (diventato un film giapponese), con il nuovo centro turistico Casa del Vento, in cui sono compresi un giardino medioevale e un orto sensoriale. Un’occasione unica per far scoprire anche ai più giovani il fascino dell’ultra millenario borghetto etrusco, che regala scorci mozzafiato sulla Valle dei Calanchi e la Tuscia Viterbese.

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Il favoloso borgo di Civita di Bagnoregio

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Una scoperta sensazionale in Egitto potrebbe cambiare la storia

Un’altra sensazionale scoperta è avvenuta in Egitto, questa volta durante una missione archeologica presso Gebel el-Haridi, a Sohag, città situata sulla riva occidentale del Nilo. Gli scavi hanno riportato alla luce i resti di un tempio dedicato alla dea Iside, 85 tombe e i resti di un’antica torre risalente al regno di Tolomeo III. Questi nuovi ritrovamenti hanno arricchito ulteriormente un sito già molto prezioso, che ha restituito materiale archeologico datato dalla VI dinastia dell’Antico Regno al periodo tardo romano ed epoca copta.

La nuova scoperta nell’Alto Egitto

Il ritrovamento dei giorni scorsi, che si aggiunge alla sensazionale scoperta fatta di recente a Saqqara, è stata resa nota nei giorni scorsi dal Ministero delle Antichità e del Turismo egiziano. Sia il tempio dedicato alla dea Iside che la torre risalirebbero al regno di Tolomeo III, faraone egizio appartenente al periodo tolemaico, terzo sovrano della dinastia dal 246 a.C. alla sua morte, avvenuta nel 222 a.C.

La torre in mattoni di fango (adobe) era stata probabilmente eretta per osservare, sorvegliare e monitorare spostamenti e traffici commerciali tra i distretti in cui era suddiviso l’Alto Egitto, nonché riscuotere le tasse e vigilare sulla navigazione nel Nilo.

Stando a quanto rivelato dal capo dell’Autorità centrale per le antichità dell’Alto Egitto, Mohamed Abdel-Badi, gli archeologi hanno scoperto anche la casa di uno dei sorveglianti dei lavoratori e i resti di documenti con nomi, stipendi e mansioni di questi ultimi.

Il tempio di Iside e le 85 tombe

Come la torre, anche il tempio dedicato a Iside risalirebbe al regno di Tolomeo III. La struttura, di cui erano già state scoperte delle porzioni all’inizio del 2000, consiste in un cortile rettangolare con una fila di 4 colonne al centro, seguito da una sala che conduce al Sancta Sanctorum. A nord del tempio, è stata poi rinvenuta una vasca di purificazione in pietra calcarea e una stele votiva, nonché cinque cocci con iscrizioni in caratteri demotici, 38 monete romane e ossa di animali di cui probabilmente si erano cibati i sacerdoti del tempio.

Tra i reperti spiccano, infine, 85 tombe costruite in epoche diverse, dalla fine dell’Antico Regno al periodo tolemaico. Le tombe sono state progettate in modi differenti: alcune sono scavate nella roccia su diversi livelli della montagna, altre presentano uno o più pozzi funerari, altre ancora hanno un corridoio che conduce a una camera funeraria.

All’interno di quelle tolemaiche sono stati scoperti resti umani mummificati e frammenti di 30 permessi per la sepoltura scritti in caratteri greci antichi, ieratici o demotici, che riportavano il nome della persona deceduta, quello del padre o della madre, il luogo di residenza, l’occupazione e l’età al momento del decesso, oltre a suppliche per le antiche divinità egizie, inni e preghiere.

Il team di archeologi ha, inoltre, terminato la documentazione di una serie di cave situate nei pressi nel sito di Sohag, teatro di preziosi ritrovamenti. Tra queste, una di Ramses III, sovrano della XX dinastia, e altre 3 tolemaiche in uso sotto Tolomeo III, Tolomeo IV, Tolomeo V e Tolomeo XII. Infine, sono stati portati a termine la pulizia e la conservazione di un’iscrizione rupestre, menzionata nel papiro Harris: “Ramses III inviò 38 abili cavatori in quest’area, Gebel el-Haridi, per tagliare le pietre per costruire il suo tempio nel X nomo”. Un’altra clamorosa scoperta che fa dell’Egitto una meta sempre più ambita.

 

Scoperta sensazionale Egitto potrebbe cambiare storia

I resti della torre risalente al regno di Tolomeo III

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Elettra Lamborghini arricchisce il museo delle cere di Amsterdam

È una delle numerose attrazioni di Amsterdam e fa parte di una serie di musei delle cere sparsi un po’ ovunque nel mondo (il più famoso è quello di Londra), che attirano ogni anno tantissimi visitatori.

E, oggi, chi visita la città dei Paesi Bassi ha un motivo in più per andarci: tra le numerose statue di cera di personaggi celebri a grandezza naturale al museo Madame Tussauds Amsterdam ci sarà anche quella della nostra Elettra Lamborghini, la regina del twerking per intenderci.

Il museo l’ha scelta in quanto la cantante è molto celebre in Olanda, specie per via di suo marito, il Dj Afro Jack, originario proprio dei Paesi Bassi.

Madame Tussauds Amsterdam Elettra-Lamborghini

La statua di cera di Elettra Lamborghini per il Madame Tussauds di Amsterdam

Per realizzare la statua di cera della “statuaria” Elettra ci sono voluti sei mesi di lavoro da parte di venti artisti olandesi, con diverse sedute durante le quali gli artisti hanno preso le misure, scattatole centinaia di foto e persino effettuato una scansione 3D per riprodurre fedelmente il suo fisico, dalla sfumatura degli occhi al tono della pelle, dal colore dei capelli fino alla conformazione dei denti.

Ma ora che la statua di cera che la riproduce fedelmente è stata finalmente terminata prenderà il volo per la Capitale e troverà posto tra alcune delle pop star internazionali come Michael Jackson, Beyoncé, Ariana Grande e Justin Bieber.

I musei Madame Tussauds nel mondo

L’idea di aprire dei musei delle cere esponendo sculture di personaggi di dimensioni reali che hanno fatto la storia è stata dell’artista francese Marie Tussaud, a cui si deve il nome dei musei, tra il XVIII e il XIX secolo.

La donna era una maestra nell’arte della modellazione della cera e, durante tutta la vita trascorsa a Parigi, si dedicò alla realizzazione dei volti di cera di uomini vittime della Rivoluzione Francese. Al momento della morte, la collezione contava circa 400 opere in cera.

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Il museo elle cere Madame Tussauds di Amsterdam

Il primo museo Madame Tussauds fu aperto a Londra. Esponeva tutte le opere di Marie Tussaud. Quando il museo divenne di proprietà della Merlin Entertainment, che si occupa di intrattenimento e che possiede, tra gli altri anche Gardaland e Legoland, fu deciso di proseguire con i musei delle cere e di aprirne di nuovi, ampliandoli man mano con statue di nuovi personaggi presi dal mondo dello sport, della cultura e dello show system.

Quello di Londra, il più celebre, ospita statue dei personaggi che hanno scritto la storia, dal re Enrico VIII a George W. Bush, passando per Adolf Hitler alla regina Elisabetta II.

Il Madame Tussauds di Amsterdam ha aperto nel 1970 inizialmente in Kalverstraat per poi spostarsi, nel 1991, in piazza Dam, o semplicemente “il Dam”, la piazza più famosa di Amsterdam, dove c’è anche il Palazzo Reale.

Il museo ospita una vasta collezione di statue divise in categorie, dai leader politici ai personaggi del cinema e della musica fino ai supereroi Marvel tra cui gli Avengers e Spider-Man. E, negli ultimi anni, è passato da museo statico a interattivo.

Oggi, oltre che a Londra e ad Amsterdam, ci sono musei delle cere Madame Tussauds a Berlino, Istanbul, Hong Kong, Las Vegas, New York, Shanghai, Washington, Vienna, Sydney, Blackpool (nel regno Unito), Orlando e a Hollywood, Los Angeles.

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Arriva lo stop all’obbligo della mascherina sugli aerei

Novità in vista per chi è pronto a viaggiare a bordo di un aereo. Dal 16 maggio arriverà lo stop all’obbligo di indossare la mascherina sui voli nei Paesi dell’Unione Europea. È quanto previsto dalle nuove linee guida sulla sicurezza dei viaggi pubblicati dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dall’Aesa (Agenzia europea per la sicurezza aerea). Scopriamo nel dettaglio cosa bisogna sapere.

Voli e mascherine: cosa cambia

In base alle nuove raccomandazioni sull’uso delle mascherine sui voli nell’Unione Europea, che entreranno in vigore dal 16 maggio 2022, non sarà più previsto l’uso obbligatorio dei suddetti dispositivi a bordo di un aereo e nemmeno negli aeroporti.

L’aggiornamento del protocollo congiunto sulla sicurezza sanitaria dell’aviazione tiene conto degli ultimi sviluppi della pandemia, in particolare dei livelli di vaccinazione anti-Covid e dell’immunità naturalmente acquisita, nonché della revoca delle restrizioni in un numero crescente di Paesi europei.

Tuttavia, si legge nelle linee guida, la mascherina “resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19”, insieme al distanziamento fisico e a una buona igienizzazione delle mani, ed è ancora fortemente raccomandata per chi tossisce o starnutisce, soprattutto al fine di rassicurare e tutelare la salute di coloro che sono seduti nelle vicinanze.

Nuove regole: cosa faranno le compagnie aeree

Le nuove regole che prevedono lo stop all’obbligo di indossare le mascherine in volo continueranno a variare in base alla compagnia aerea con cui si viaggia, anche dopo il 16 maggio. In particolare, secondo le raccomandazioni del protocollo congiunto sulla sicurezza sanitaria dell’aviazione, i voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l’uso della mascherina sui trasporti pubblici dovrebbero continuare a incoraggiarne l’utilizzo tra i passeggeri.

Lo stesso discorso vale per i viaggiatori vulnerabili, cui è ancora caldamente raccomandato di continuare a indossare una maschera facciale indipendentemente dalle regole, prediligendole del tipo Ffp2/N95/Kn95 che offrano, quindi, un livello di protezione superiore rispetto a una maschera chirurgica.

Si richiede, inoltre, che regole e requisiti degli Stati di partenza e di destinazione siano rispettati e applicati in modo coerente e che gli operatori di viaggio abbiano cura di informare i propri passeggeri di tutte le misure richieste, in modo efficace e tempestivo, per garantire la loro sicurezza. Benché l’allentamento delle misure adottate durante la pandemia sia un importante passo verso il tanto atteso ritorno alla normalità, Aesa ed Ecdc chiedono ai passeggeri di continuare a comportarsi in modo responsabile, per tutelare la propria salute e quella degli altri.

“Per molti passeggeri, e anche per i membri dell’equipaggio, c’è un forte desiderio che le mascherine non siano più una parte obbligatoria del viaggio aereo. Siamo ora all’inizio di quel processo. I passeggeri dovrebbero continuare a rispettare i requisiti della loro compagnia aerea e, laddove le misure preventive siano facoltative, prendere decisioni responsabili e rispettare la scelta degli altri passeggeri”, ha dichiarato in una nota il direttore esecutivo dell’Aesa, Patrick Ky. Oltre allo stop all’obbligo di indossare mascherine in aeroporto o a bordo degli aerei, le nuove raccomandazioni includono un allentamento delle misure più rigorose sulle operazioni aeree.

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Il giardino sul Lago di Como che è una magia

In una piccola insenatura sulla sponda occidentale del Lago di Como, ai piedi di un enorme sperone roccioso detto “Sasso di Musso”, si cela un piccolo angolo di paradiso che pochi conoscono.

Il meraviglioso Giardino del Merlo

È il Giardino del Merlo e si trova nel Comune di Musso. Sulle ripide rocce sottostanti la chiesa del paese dedicata a Sant’Eufemia e ai piedi di un castello, oggi in rovina, un nobile di nome Giuseppe Manzi, ispirandosi ai giardini della riviera ligure, che spesso le rive del Lago di Como un po’ ricordano, ricavò, tra il 1858 e il 1883, questo sorprendente giardino.

Sviluppato su un terreno scosceso, tra lago e montagna, e sfruttando la conformazione del terreno, con un versante esposto a Sud e uno a Nord, Manzi creò un luogo visionario, dove dominano i contrasti, dalla natura lussureggiante e mediterranea alle varietà tipiche dell’ambiente alpino.

Passaggi segreti e giochi d’acqua

Ricco di piante esotiche (se ne contano all’incirca 120 specie) ma non solo, è un insieme di ponticelli aerei e di passerelle, di arditi passaggi segreti, di grotte, gallerie, cascatelle e giochi d’acqua. Nel XIX secolo questo originalissimo e divertentissimo giardino costituì un forte richiamo per i turisti italiani e soprattutto stranieri.

Un parco divertimenti naturale

Poi non se ne sentì più parlare, forse lasciato anche un po’ andare. Fatto sta che ora il Giardino del Merlo è stato riscoperto ed è una vera chicca da visitare, una vero e proprio parco dei divertimenti naturale. Anche in famiglia. Tanto più che è gratuito. Inoltre, la sua posizione lo rende anche uno dei punti panoramici sul Lago di Como più unici che ci siano.

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La Chiesa di Sant’Eufemia sotto la quale si trova il Giardino del Merlo

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Bruxelles Capitale del cioccolato: è lei la città più dolce d’Europa

È una storia d’amore antica, straordinaria e destinata a durare per sempre, quella tra la Bruxelles e il cioccolato. Una relazione, questa, dall’alto tasso di carboidrati e zuccheri che non ci lascia immuni perché è qui che possiamo vivere una delle esperienze sensoriali più sopraffine e strabilianti del mondo.

Un luogo che ci permette di soddisfare tutte le esigenze del nostro palato, prima ancora della nostra sete di avventura, una città che ci invita a compiere un peccato di gusto per conoscere la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni.

E sì perché se parliamo della capitale del Belgio non possiamo non parlare di cioccolato. E allora eccolo il viaggio più dolce, zuccherino e prelibato che possiamo concederci adesso.

Bruxelles, la capitale del cioccolato

Bruxelles, la capitale del cioccolato

C’era una volta la prima pralina belga

Tutto è iniziato tanto tempo fa, quando il farmacista Jean Neuhaus aprì uno dei suoi negozi all’interno delle lussuose Gallerie Reali Saint Hubert. Per rendere più accattivanti e gradevoli le sue medicine, l’uomo usava ricoprirle di cioccolato. Era il 1857 e così si andava formando la prima idea di quella che sarebbe stata la pralina belga.

Suo nipote, Jean Neuhaus Jr., ereditando l’intuizione dello zio e la passione per il cioccolato dalla famiglia, sostituì presto le medicine con del cioccolato morbido ricoperto da uno strato più solido e sottile. Nacque così la prima pralina belga nel 1912.

Negli anni successivi questo delizioso prodotto conobbe una fama immensa in tutto il Paese e anche oltre. Merito di Charles Callebaut, maître chocolatier, che inventò un modo per trasportare il cioccolato liquido. Da quel momento, la pralina è diventata storia. Tantissime le sue varianti e le cioccolaterie in città e nel mondo che la propongo ancora adesso, sia nella sua versione originale che in quelle più moderne.

Bruxelles, la capitale del cioccolato

Bruxelles, la capitale del cioccolato

Dove mangiare cioccolato a Bruxelles

Dove mangiare cioccolato a Bruxelles? Praticamente ovunque. Nel centro della città, infatti, una serie di cioccolaterie e botteghe storiche sono pronte a deliziare il palato di cittadini e viaggiatori da tutto il mondo. Dalle vetrine sapientemente addobbate alle degustazioni all’interno, passando per uno shopping sensoriale ed esperienziale: questa è Bruxelles.

Tra le cioccolaterie più iconiche della città è impossibile non menzionare Godiva, situata proprio in Grand Place e la boutique Neuhaus, il negozio dove sono nate le praline. Ma non c’è angolo, strada o piazza di Bruxelles che non ospiti un dolcissimo negozio pronto a deliziare il palato di tutti.



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Se non volete accontentarvi di una mera esperienza di gusto, allora, dovete recarvi al Belgian Chocolate Village. Questo museo del cioccolato trasporta gli ospiti nella storia di questo ingrediente, tra lavorazioni, creazioni, trasformazioni e idee che riguardano il passato, il presente e il futuro. Non mancano, ovviamente, le degustazioni.

E se tutto questo ancora non basta a soddisfare la vostra voglia di zuccheri, ecco allora che non potete non concedervi i deliziosi waffle di Bruxelles. Soffici dentro e croccanti fuori, in città sono proposti in tantissime dolci varianti. Se volete osare ancora di più, però, vi consigliamo anche di provare il curioso e sagace abbinamento di birra e cioccolato. Del resto la capitale del Belgio è anche il paradiso della birra.

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Alcune delle più belle immersioni d’Italia si fanno in questo mare

Quella di cui vi stiamo per parlare è una regione bellissima del nostro Paese che si distingue, in Italia e nel mondo, per tante piccole caratteristiche che la rendono ancora più eccellente di quanto si creda che lo sia. Una tra tutte è il suo mare, nel quale si possono fare alcune delle immersioni più belle di tutto lo Stivale.

Liguria, un mare da sogno

Benvenuti in Liguria, la regione con il maggior numero di Bandiere Blu in tutto il Paese (32 in totale), ma anche con dei fondali che lasciano affascinati grazie alla varietà del paesaggio subacqueo: un universo silenzioso in cui si possono esplorare gli interni di un relitto o incontrare da vicino la ricca fauna e vegetazione sottomarina.

Il Mar Ligure regala dei tratti di mare spettacolari e inclusi in aree marine protette nazionali o regionali come l’Area Marina Protetta di Portofino, quella delle Cinque Terre, che custodisce il raro falso corallo nero, e l’Isola di Bergeggi. I Giardini Botanici Hanbury (Capo Mortola) e Portovenere, riconosciute quali Aree di Tutela Marina, mentre l’Isola Gallinara è Riserva Naturale Regionale.

Il Sistema di distretto ligure della subacquea

Non è un caso che la regione Liguria, grazie a una settantennale storia e tradizione della subacquea, abbia varato un protocollo d’intesa per la promozione del “Sistema di distretto ligure della subacquea”, con cui è stata attivata una rete fra soggetti pubblici e privati che intende sviluppare una nuova cultura di turismo e favorirne la modernizzazione valorizzando gli aspetti ambientali e paesaggistici del territorio.

Tanti i percorsi a disposizione come il Sentiero Blu di Bergeggi che è stato appositamente studiato e realizzato per lo snorkeling e le attività natatorie, facilmente fruibile per tutti. Situato di fronte al litorale del Comune di Bergeggi, è accessibile da maggio a fine settembre nei suoi 2,5 km di lunghezza: è uno dei più lunghi percorsi del genere in tutta Italia. Il Sentiero Blu interessa un’area di grande pregio paesaggistico, ambientale e storico culturale. Le acque cristalline, il posidonieto , le grotte marine che si aprono ai piedi della falesia e l’isola di Bergeggi vero cuore pulsante dell’area marina protetta.

L'isola di Bergeggi immersioni

La spettacolare Isola di Bergeggi

Un altro percorso particolarmente interessante si trova a Riomaggiore dove è presente una corsia di nuoto che si sviluppa in direzione sud verso il Promontorio di Capo Montenero. Guardando in qualsiasi direzione, si possono scorgere saraghi, castagnole nere e salpe in grandi quantità e per niente timidi.

Gli amanti dello snorkeling avranno anche l’occasione di avvistare altri pesci più vicini al fondale roccioso e ricoperto di alghe, come ad esempio sciarrani, donzelle e perchie che, essendo molto territoriali e curiosi, staranno spesso fermi lasciandosi osservare.

Infine, ma questi sono solo alcuni dei percorsi disponibili, vi segnaliamo la corsia di nuoto di Vernazza che inizia dall’imboccatura del porticciolo turistico del borgo per seguire il profilo della costa, direzione Monterosso, per circa 300 metri.

Nuotando si viene subito accolti da nuvole di castagnole nere, occhiate, boghe e salpe. Sott’acqua, invece, è facile imbattersi in piccoli banchi di saraghi fasciati o esemplari di sarago maggiore e pizzuto, oltre che a giovani orate e cernie. Possibile scovare anche macchie di Posidonia oceanica, preziosissime per la sopravvivenza di moltissime specie che lì trovano rifugio dai predatori. La corsia di nuoto di Vernazza si trova proprio nell’intersezione tra due habitat, per questo motivo è particolarmente ricca di biodiversità.

Mare, tintarella e sport acquatici in Liguria

Tante diverse possibilità anche per gli appassionati di mare e tintarella. In Liguria c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Si passa dall’arenile di sabbia dorata ad Alassio e Varigotti, all’atmosfera selvaggia della spiaggia di Punta Corvo nell’estremo levante ligure, fino alle rocce di Punta Chiappa che si tuffano nell’acqua cristallina a San Fruttuoso.

San Fruttuoso Liguria

Un angolo di San Fruttuoso

Andare per mare in Liguria significa scoprire calette e paesaggi costieri variegati e irraggiungibili veleggiando di porto in porto. Ma non solo: quando le tranquille acque del Mar Ligure vengono alzate dal vento, le onde diventano un richiamo irresistibile per gli amanti del windsurf e per chi non sa rinunciare alle emozioni di una natura entusiasmante da vivere anche fuori stagione.

A Levanto, per esempio, considerata una delle mete ideali per gli appassionati di questi sport, le onde possono arrivare fino ai 4 metri. Ideali per gli amanti di windsurf e kitesurf anche le onde di Ventimiglia e Sanremo: qui, in particolare, l’onda che si genera nella baia è più dolce e adatta ai principianti. Molto battute anche le spiagge di Alassio, Diano Marina, Pietra Ligure e Varazze.

Cos’altro fare in Liguria

Un mare che è un capolavoro, ma di certo le attrattive della regione no finiscono qui. Imprescindibile, per esempio, un salto a Genova che si distingue per essere una scoperta appassionante che inizia dalle terrazze panoramiche sulle alture di Castelletto, attraverso i suoi mille carruggi per arrivare fino al Porto Antico, oggi vivace e internazionale piazza sull’acqua.

Poi i borghi, di cui 7 insigniti del prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione. 25 sono invece quelli che hanno ottenuto il riconoscimento ” I Borghi più belli d’Italia”. E, accanto a queste realtà riconosciute, ci sono borghi e cittadine che per la loro bellezza e particolarità meritano una visita. Paesini arroccati sui crinali delle colline, dove la vita scorre lenta e al ritmo della natura, oppure a ridosso del mare. Basti pensare a Bussana Vecchia, un villaggio di artisti sorto sulle rovine di un borgo medioevale abbandonato dopo il terremoto e a Torri Superiore, un borgo medioevale disabitato rinato come eco villaggio.

Bussana Vecchia liguria

La splendida Bussana Vecchia

Infine, ma ricordiamo che queste sono solo alcune delle tante cose che si possono fare in Liguria, troveranno pane per i loro denti anche gli appassionati di trekking ed escursionismo. L’Alta Via dei Monti Liguri, per esempio, è un un percorso turistico di 400 km. Da Sarzana a Ventimiglia, è un viaggio tra costa ed entroterra, tra Alpi e Appennini, il cammino ideale per escursioni di più giorni o passeggiate di poche ore, anche a cavallo.

Oppure, il Sentiero Liguria che collega Luni con Ventimiglia Grimaldi: oltre 600 km tra vigneti e boschi di leccio, lidi e scogliere, percorsi della devozione e antiche strade romane, creuze e sentieri. Dodici percorsi che si intrecciano con le bellezze naturali della regione.

Insomma, la Liguria vanta eccellenze in qualsiasi settore, bisogna solo scegliere di quali godere di più.

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Alla scoperta dei palheiros: le case portoghesi che sembrano caramelle

Avete presente quei bastoncini di zucchero a strisce bianche e rosse, e declinati in tantissime altre colorazioni, che non vorremmo mai smettere di mangiare? Sì, proprio quelli che abbondano sulle nostre tavole durante il periodo natalizio, quelli amati dai grandi e dai bambini. Le candy cane, questo il loro nome, non hanno bisogno di altre presentazioni perché sono i dolciumi più venduti d’America e non solo. Perché ve ne parliamo oggi? Perché abbiamo trovato delle case che hanno preso in prestito forme e colori proprio da queste iconiche caramelle.

E no, per vederle e fotografarle non dovrete recarvi dall’altra parte del mondo, ma in un luogo molto suggestivo e lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa.

A poco più di 70 chilometri da Porto, infatti, esiste una località balneare che affaccia sulle acque dell’Oceano Atlantico. Il suo nome è Costa Nova, e si trova nel Distretto di Aveiro. È qui che è possibile passeggiare tra case ed edifici colorati che assomigliano a caramelle.

I palheiros, Costa Nova

I palheiros, Costa Nova

Da Aveiro a Costa Nova: tra canali, oceano e case colorate

Probabilmente avrete già sentito parlare di Aveiro, una di quelle tappe imprescindibili per chiunque scelga di raggiungere ed esplorare il Portogallo centrale. Questa cittadina, adagiata tra l’oceano e la laguna, è attraversata da canali sui quali navigano quelle caratteristiche e coloratissime imbarcazioni che prendono il nome di moliceiros e che sono diventate col tempo una vera e propria attrazione turistica della città.

L’atmosfera che si respira ad Aveiro, con barche, canali e case colorate che si specchiano nell’acqua, ha fatto sì che la città portoghese si guadagnasse l’appellativo di Venezia Portoghese, nonché di città più instagrammabile d’Europa.

Punto strategico per visitare le vicine località balneari e alcuni dei luoghi più belli del Portogallo centrale, Aveiro rappresenta anche il punto di partenza per raggiungere Costa Nova, in auto o in bus, che si trova a soli dieci chilometri dal centro cittadino. È qui che è possibile passeggiare tra i palheiros, le case colorate che sembrano delle candy cane, e che sono super instagrammabili.

I palheiros, Costa Nova

I palheiros, Costa Nova

I palheiros di Costa Nova

Non sono solo le acque cristalline e quell’atmosfera vacanziera e spensierata ad attirare i turisti qui. La vera particolarità di questa località balneare, infatti, sta in quelle case di legno a strisce colorate. Sono bianche e rosse, bianche e blu, e ancora gialle e verdi.

Il loro nome è palheiros che tradotto letteralmente vuol dire pagliai. Quesi edifici affondano le loro origini in secoli fa, quando i pescatori del luogo utilizzavano paglia e canne per realizzare dei magazzini dove conservare gli attrezzi per la pesca.

Quando Costa Nova divenne una una località balneare turistica, sui palheiros vennero dipinte queste strisce colorate e cangianti che coprivano il legno grezzo delle assi orizzontali e che si ispiravano ai colori dei moliceiros. I magazzini sono stati poi trasformati in case curate e deliziose, alcune delle quali trasformate in alloggi per i viaggiatori. Non solo però, il fascino ricreato dalla presenza di queste case che somigliano a caramelle, ha attirato qui negli anni anche diversi intellettuali che hanno scelto Costa Nova come buen ritiro, come ha fatto Eça de Queiroz.

Il risultato è un lungomare estremamente caratteristico e colorato da esplorare e fotografare. Buon viaggio!

I palheiros, Costa Nova

I palheiros, Costa Nova

 

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Questi tre borghi sono nella lista dei più belli

Sono 270 i borghi d’Italia che possono vantare la prestigiosa Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano che da 128 anni si prende cura del nostro Paese come bene comune. Un numero altissimo raggiunto grazie a 3 new entry che sono una più bella dell’altra.

Dozza, il borgo da oltre 200 murales

Ad ottenere questo prezioso riconoscimento è stato Dozza in provincia di Bologna, un borgo medievale situato sul crinale di una collina che domina la valle del fiume Sellustra. A sorprendere maggiormente il visitatore è che qui l’arte è parte integrante del paesaggio urbano: oltre 200 murales arredano i muri delle case, le strade e le piazze.

Un vero e proprio museo a cielo aperto dove ammirare opere realizzate da nomi prestigiosi dell’arte contemporanea. E la domanda, giustamente, sorge spontanea: perché Dozza è ricca di graffiti? Non è un fatto casuale, c’è una storia ben precisa: o due anni in questo borgo, durante il mese di settembre degli anni dispari, si svolge la Biennale del Muro Dipinto, una manifestazione nata negli anni sessanta.

Durante i giorni in cui si svolge questo evento, numerosi artisti contemporanei realizzano le loro opere direttamente sui muri delle case. In sostanza, le pareti degli edifici diventano vere e proprie tele per i pittori.

Terminata la manifestazione i murales rimangono al loro posto. Ecco perché con il passare degli anni Dozza è divenuta un vivace museo a cielo aperto.

Ma non è finita qui! Questo bel borgo dell’Emilia-Romagna vanta anche un centro storico con una caratteristica forma a fuso, conservando intatto allo stesso tempo l’originale tessuto edilizio di stampo medioevale.

Bellissima la possente Rocca Sforzesca che si trova in cima al paese e che si armonizza perfettamente con il resto dell’abitato. Imperdibili sono gli appartamenti del piano nobile, il salone, i salottini e le camere da letto, la cucina, le prigioni, le stanze di tortura e i camminamenti sulle torri. Mentre al secondo piano si trovano il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto e la Collezione Mascellani. Nei sotterranei, invece, c’è l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna.

Dozza bandiera arancione

Stradine e portici di Dozza

Manciano, un’esplosione di natura e storia

L’altro borgo che ha ottenuto la Bandiera Arancione è Manciano in provincia di Grosseto. Ci troviamo, quindi, nella splendida cornice della Maremma Toscana, e perciò anche in prossimità delle famose Terme di Saturnia.

Già questo fa capire che il paese offre una vista meravigliosa su tutta la zona, una panorama che spazia dal mare ai rilievi, dalla vetta dell’Amiata al Lago di Bolsena (situato nella Tuscia Viterbese). Una vista così ampia, variegata ed eccezionale che gli è valsa il soprannome di “Spia della Maremma“.

Il centro storico di Manciano è certamente una tappa imperdibile in cui poter passeggiare tra stretti vicoli impreziositi da pittoresche terrazze cariche di fiori, archi e scorci panoramici che incantano qualsiasi visitatore.

Di particolare interesse, in questo borgo ricco di storia e natura, sono i suoi edifici e monumenti più antichi come la Chiesa di San Leonardo, dedicata al patrono del borgo, la Chiesetta della Santissima Annunziata, appena fuori il centro storico, la Torre dell’Orologio, la Fontana di Piazza Garibaldi, in stile liberty, e la cinta muraria con le sue porte di accesso e le sue antiche torri di avvistamento. Un luogo davvero ricco di tesori da scoprire.

manciano bandiera arancione

Manciano visto dalla strada

Sasso di Castalda, patrimonio naturalistico incontaminato

L’ultimo borgo che ha ottenuto la prestigiosa Bandiera Arancione è Sasso di Castalda in provincia di Potenza, un luogo che si distingue per essere una delle principali attrattive della Basilicata grazie alla sua bellezza e alla sua tipicità.

Sono diversi gli edifici e i luoghi di interesse, ma tra questi merita una menzione la Chiesa dell’Immacolata Concezione all’interno della quale è possibile ammirare dipinti seicenteschi della Madonna e un bellissimo busto del ‘700 di Sant’Emidio;

Particolarmente suggestive anche le ripide scalette e le caratteristiche casette in pietra arroccate all’ombra di alte rocce, dalle quali scorgere meravigliose vedute sull’irresistibile paesaggio circostante.

Ma l’attrazione per eccellenza di Sasso di Castalda è il “Ponte alla Luna”, un’opera straordinaria inaugurata il 6 aprile del 2017 costituita da due ponti tibetani, tra i più lunghi ed affascinanti di tutto il mondo. Il più breve ha un’altezza inferiore, come se fungesse da prova per testare il coraggio dei viaggiatori, mentre il più lungo è decisamente più impegnativo e adrenalinico.

Un percorso eccezionale e che si sviluppa lungo le sponde del Fosso Arenazzo, ai piedi del caratteristico centro storico che rende questo borgo un territorio incontaminato. Ma la cosa più interessante è che per arrivare al primo ponte tibetano è necessario percorrere i vicoli del borgo stesso: uno scenario incantevole, fiabesco, un vero mix si storia antica e natura.

Sasso di Castalda bandiera arancione

Una veduta di Sasso di Castalda

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Sono 3, quindi, i nuovi piccoli borghi eccellenti dell’entroterra italiano che ottengono la prestigiosa Bandiera Arancione, luoghi dove la qualità dell’accoglienza, la sostenibilità ambientale, la tutela del patrimonio artistico e culturale si uniscono per regalare un’esperienza di viaggio autentica.

Minuti centri che accolgono qualsiasi tipologia di viaggiatore grazie alle comunità ospitali che, con impegno ed entusiasmo, mantengono vive le tradizioni, tutelano il patrimonio locale e animano i territori attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni.

Del resto, il programma territoriale Bandiere arancioni, in coerenza con i principi sui cui si fonda il TCI, promuove la scoperta di luoghi poco conosciuti del nostro Paese, ma che allo stesso tempo sono di grande pregio. L’obiettivo è anche condurre il viaggiatore a visitare questi posti certamente assaporandoli, ma anche avendone cura proprio proprio perché preziosi.

I borghi che hanno ottenuto questo riconoscimento oggi sono 270 e rappresentano l’8% delle oltre 3.250 candidature analizzate. A tal proposito Isabella Andrighetti, Responsabile Certificazioni e Programmi Territoriali del TCI, ha dichiarato: “Con l’assegnazione di questi tre nuovi riconoscimenti, confermiamo ancora una volta il nostro impegno concreto e continuativo nel prenderci cura dell’Italia come bene comune. Promuoviamo un modello di sviluppo per le aree interne che sia durevole nel tempo, rispettoso dell’ambiente e costruito sul protagonismo delle comunità ospitanti affinché il rilancio del nostro Paese, una volta superate definitivamente le criticità attuali, possa partire proprio da queste piccole realtà eccellenti“.

Non resta che organizzare dei viaggi in Italia, da Nord a Sud, per andare a scoprire queste 3 preziose perle del nostro Paese.

Ponte della Luna basilicata

Il meraviglioso Ponte della Luna