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Vip al mare, tutti pazzi per la Puglia

L’occasione è la sfilata di Gucci che, come vi abbiamo anticipato qualche tempo fa, si terrà in una delle location più famose della Puglia, Castel del Monte. La fortezza del XIII secolo che domina l’altopiano delle Murge, ospiterà la nuova collezione uomo e donna firmata dal direttore creativo Alessandro Michele intitolata “Cosmogonie”, che anticipa la fashion week di giugno a Milano (alla quale la maison non parteciperà).

Ogni invitato – circa 3/400 persone – è associato a un numero corrispondente a una stella, adottata da Gucci in suo nome “per attraversare il cosmo”. E, guarda caso, proprio il 16 maggio è prevista Luna piena.

Sulle spiagge della Puglia, in attesa dell’esclusivo show, si sono riversati i celebri ospiti che assisteranno all’evento. Dai Maneskin, testimonial della Maison, a Dakota Johnson, da Lana Del Rey a Benedetta Porcaroli (ultima fiamma di Riccardo Scamarcio) e la cantante pugliese Emma Marrone, e circolano i nomi persino di Lady Gaga – che ha interpretato Patrizia Reggiani nel film “House of Gucci” – e di Iggy Pop.

Sono tantissimi i vip che stanno postando sui social story dei loro tuffi al mare, delle cene a base di pesce e dei loro primi bagni di sole. O dell’invito ricevuto, come Alessandro Borghi, protagonista di “Diavoli“.

Dove sono le “celeb” in Puglia

I Maneskin, reduci dall’Eurofestival di Torino, sono a Trani, e i fan sono andati in delirio. Dakota Johnson, Elle Fanning e Lana Del Rey sono a Polignano a Mare, la Porcaroli e la Marrone sono in vacanza entrambe a Molfetta, e una lunga lista di celebrity è disseminata per tutta la costa pugliese, ospite nei resort e nelle masserie di lusso. Lo stesso direttore artistico di Gucci non ha resistito al fascino della bellissima Trani e, tra i suoi scatti, si riconosce la Cattedrale sul mare.

La Puglia dei vip

Ormai è già da anni il buen retiro dei vip, la meta di lusso italiana più amata dalle star nazionali e internazionali. Ma c’è Puglia e Puglia. E quella frequentata dal jet set non è certo quella di giovani che frequentano Gallipoli. La zona più cool è quella di Savelletri, una frazione del Comune di Fasano, in provincia di Brindisi, una destinazione davvero unica nel suo genere. Una località che regala un affascinante affaccio sul mare, ma anche tesori archeologici e un suggestivo porticciolo sull’Adriatico.

Un’ambitissima località turistica, grazie alla sua placida costa, alle sue masserie che oggi sono state trasformate in accoglienti resort di lusso, il parco archeologico di Egnazia e il vicino campo da golf, uno dei migliori green della Puglia, con 18 buche.

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Borgo Egnazia in Puglia

Un tratto di litorale caratterizzato dalla presenza di sabbia fine e fondali poco profondi. Ma non solo. Savelletri è certificata con la Bandiera Blu e le 4 vele di Legambiente, garanzia di un mare pulito. Qui sono davvero tantissimi i lidi dove rilassarsi in santa pace, e ciascuno può trovare senza difficoltà lo stabilimento balneare che fa al caso suo. Come dimenticare Chiara Ferragni con il marito Fedez che hanno trascorso qualche giorno in una lussuosa masseria di questa località nel luglio dello scorso anno.

Oppure Madonna, la star mondiale della musica pop che, nell’estate del 2021, è tornata a Savelletri per festeggiare il compleanno. Con figli e amici al seguito, ha celebrato i suoi 63 anni nella bella masseria di Borgo Egnazia, dove la cantante era già stata nel 2016 e nel 2017. Stessa incantevole masseria scelta anche da David Beckham, la moglie Victoria e i 4 figli nel 2019, un resort a 5 stelle nei pressi del sito archeologico di Egnazia, immerso nel verde e nella quiete delle colline pugliesi, tra uliveti secolari e uno sguardo al blu del Mare Adriatico.

Anche Flavio Briatore ci aveva messo gli occhi su. Sul lido di Sevelletri voleva aprire un Twiga già per la prossima stagione estiva, ma il Comune, a metà lavori, gli ha tolto l’autorizzazione. Eppure, l’aveva data nel 2019 a quello che è stato definito lo stabilimento più costoso della Regione, quello dell’imprenditore italo svizzero Renè de Picciotto, dove per un posto nell’esclusivo privé si pagano 100 euro a persona.

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Castel del Monte, location della sfilata “Cosmogonie” di Gucci

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Le più belle escursioni in montagna si fanno in questa valle

C’è una valle di confine, lontana dalle mete più affollate, che regala escursioni nel silenzio più totale della natura, dove il cinguettio degli uccelli è l’unica distrazione al gorgoglio dei torrenti, un white noise naturale che accompagna gli escursionisti lungo tutto il tragitto.

Una valle che può vantare ben 300 giorni di sole l’anno, dove trovare refrigerio anche nelle più calde giornate estive, dove ai verdi pascoli si alternano i picchi dei Tremila innevati che fanno da cornice ai sentieri in quota.

Alla scoperta della Val Venosta

Stiamo parlando della Val Venosta, al confine da una parte con l’Austria e dall’altra con la Svizzera, un valle che ha molte attrazioni da offrire al turista, dal celebre Lago di Resia con il suo iconico campanile che spunta dalle acque alla sorgente dell’Adige, il secondo fiume più importante d’Italia dopo il Po.

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Escursione sopra il Lago di Resia in Val Venosta @IDM Südtirol-Alto Adige/Kirsten-J. Sörries

Grazie a un’articolata rete di sentieri, la Val Venosta è una delle mete più consigliate dove andare quando arriva la bella stagione. Ci sono itinerari semplici per le classiche gite giornaliere, ma anche più impegnativi per escursioni che durano anche più giorni. Tutti però regalano scorci meravigliosi su alcune delle montagne più importanti del nostro Paese: il gruppo Ortles-Cevedale, dove ci sono le vette più alte dell’Alto Adige, il Parco Nazionale dello Stelvio, le Alpi Venosta e il Gruppo del Sesvenna.

I sentieri delle rogge in Val Venosta

I sentieri delle rogge (“Waalwege”) si trovano solo nella Val Venosta. Il loro percorso si snoda lungo gli stretti canali d’acqua utilizzati secoli fa dai contadini per irrigare i campi, essendo questa valle piuttosto arida. Le rogge si estendono su entrambi i versanti della valle, sul Monte Sole e sul Monte Tramontana e, in tutta la Val Venosta, si conta circa una ventina di questi sentieri percorribili in tutti i periodi dell’anno, offrendo splendidi panorami sulle imponenti catene montuose e sulla valle.

I sentieri delle rogge in Alto Adige sono perfetti per le escursioni in famiglia e per chi cerca itinerari non troppo impegnativi. Uno dei più belli è sicuramente il sentiero della roggia di Senales, che conduce al Castel Juval, la residenza estiva di Reinhold Messner, altoatesino doc. Il sentiero no. 3 inizia sopra l’azienda agricola Köfelgut e si snoda attraverso castagneti e boschi misti lungo i pendii soleggiati della bassa Val Venosta. Sono circa 7 chilometri e ci si impiega non meno di tre ore, ma quando si arriva la soddisfazione è grande. La fortezza medievale che domina la Val Senales oggi ospita uno dei sei Messner Mountain Museum (MMM) dell’Alto Adige e si può visitare. Oltre a una vasta collezione tibetana, frutto delle sue numerose spedizioni, c’è una galleria di quadri e la collezione di maschere con pezzi provenienti dai cinque continenti, mentre all’esterno c’è un bellissimo parco di animali alpini.

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Un sentiero delle rogge in Val Venosta @IDM Südtirol-Alto Adige/Patrick Schwienbacher

Sentieri tra malghe e rifugi

Un tempo, il fondovalle paludoso rendeva il passaggio dei pastori con le greggi al seguito piuttosto complicato. Motivo per cui lungo i crinali di montagna sono sorti molti rifugi. Oggi, in Val Venosta, a più di 2.000 metri d’altitudine, si contano oltre 80 tra baite e rifugi ancora in attività. E cosa c’è di più piacevole di una camminata in montagna ripagata, poi, da una tavola imbandita e da un pisolino su una bella terrazza soleggiata?

In alcuni rifugi si può anche trascorrere la notte, nel silenzio più totale, lontani dalle strade trafficate e da ogni sorta di inquinamento luminoso. Al rifugio Maseben, a 2.267 metri di altitudine, si gode di una splendida vista sul paesaggio alpino. Ma la sorpresa non è questa. Questo rifugio è stato scelto per installarvi due telescopi (uno solo per osservare il Sole) fissati direttamente alla malga, creando un vero e proprio osservatorio astronomico, aperto tutto l’anno. Ed è questa la vera grande sorpresa di questa passeggiata.

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Un rifugio panoramico in Alto Adige @IDM Südtirol-Alto Adige/Alex Filz

Gli esperti, Wolfgang Thöni e Siegfried Patscheider, ogni giovedì, salgono al rifugio di sera per mostrare, agli ospiti o a chi ha voglia di partecipare alla lezione di astronomia, le costellazioni, che sono sempre diverse, in base alla stagione o semplicemente alle condizioni meteo. Un’esperienza entusiasmante organizzata insieme all’Associazione turistica Passo Resia, non soltanto per gli astrofili, ma per tutti. I bambini e i ragazzi la adoreranno. Chi non vuole tornare indietro può anche fermarsi a dormire in una delle camere con bagno privato.

Escursioni di tre giorni in Val Venosta

Per gli appassionati, in Val Venosta c’è anche la possibilità di fare escursioni di più giorni. Noi vi proponiamo la più bella, che può essere percorsa su un itinerario breve o lungo, quella dell’Alta via Val Venosta. Si estende dalla sorgente dell’Adige, sul Passo di Resia, fa tappa prima a Planol, passando il Lago di Resia, poi a Piz Lun, passando il Giogo Alto, per poi arrivare nella valle di Mazia, fino alla tappa di Sluderno per concludersi al Castel Juval. Qui il protagonista assoluto è il panorama, che regala una spettacolare vista sugli alti ghiacciai del Gruppo Ortles.

L’itinerario completo, per chi volesse farlo, sarebbe lungo 180 km e durerebbe più giorni. Percorre sentieri in parte esistenti e in parte nuovi, passando anche sui sentieri delle rogge o lungo le vecchie vie di comunicazione che attraversano le fattorie dei contadini di montagna.

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Quest’isola-museo è il luogo perfetto per celebrare l’estate

La fine della primavera è uno dei periodi più attesi dai viaggiatori di tutto il mondo perché è questo il momento perfetto per pianificare le prossime avventure da vivere durante la stagione estiva.

C’è chi sceglie di trascorrere l’estate tra le meraviglie della natura, chi pianifica vacanze vista mare e chi ancora si ritira tra le campagne e le colline. Indipendentemente dalle vostre preferenze, però, c’è una cosa che tutte le persone in questo periodo sono chiamate a fare: celebrare questa stagione e tutto ciò che la riguarda. E noi abbiamo trovato il posto perfetto per farlo.

Il suo nome è Seurasaari e vi anticipiamo che non ci troviamo né sotto il sole caldo delle Hawaii, né tanto meno tra i celebri locali di Ibiza, ma in Finlandia, e più precisamente sull’isola che appartiene alla sua capitale.

Juhannus: l’estate in Finlandia

Messe da parte quelle che sono le destinazioni estive più quotate dai viaggiatori, ci rechiamo in Finlandia e più precisamente a Seurasaari per celebrare l’estate. Perché abbiamo scelto di recarci proprio in Nord Europa in estate è presto detto, è questo il momento in cui il sole di mezzanotte diventa protagonista assoluto della quotidianità dei cittadini.

Il fenomeno astronomico che si verifica nelle regioni polari, e che vede il sole assoluto protagonista sia di giorno che di notte, è capace di rendere la vacanza estiva in questo Paese una vera e propria esperienza magica. A questo si aggiungono tutti quei misteri antichi e mai risolti che appartengono alla tradizione e alle storie locali.

E sono proprio queste storie locali che prendono vita in estate, durante la Juhannus, la più grande celebrazione estiva in Finlandia. “Una notte senza notte”, come la chiamano i cittadini, durante la quale è possibile incontrare fate e elfi, cacciare via la negatività e fare buoni propositi.

Le tradizioni locali vogliono l’accensione di grandi e maestosi falò che si snodano lungo la costa del Paese, nelle campagne e presso i laghi, appiccati per spaventare gli spiriti maligni. Ne risulta così uno spettacolo luminoso e scintillante senza uguali che affonda le sue radici in storie antichissime. I cittadini e i viaggiatori che giungono qui in questo periodo si riuniscono davanti al fuoco per parlare, cantare e danzare.

Le feste di mezza estate in Finlandia, e più in generale in Nord Europa, diventano così un modo per riscoprire e vivere il folclore all’insegna della musica popolare, della danza e del divertimento. La più bella, secondo noi, è proprio quella che si svolge a Seurasaari, l’isola museo di Helsinki.

Seurasaari: la festa di mezza estate

Quando parliamo di festa di mezza estate, ci riferiamo a tutte quelle celebrazioni che si tengono nei vari Paesi del Nord Europa tra il 20 e il 25 giugno, in occasione del solstizio d’estate. La Finlandia, ovviamente, non è immune ai festeggiamenti e con la complicità del sole di mezzanotte questo momento si trasforma in pura magia.

Sono molti i cittadini che si spostano dalle loro città per raggiungere Helsinki e soprattutto la sua isola. A Seurasaari, infatti, si tiene ogni anno una delle più belle feste di mezza estate di tutto il Paese.

Sull’isola finlandese, già celebre per essere un musei a cielo aperto dotato di un’atmosfera rurale e sospesa nel tempo, nei giorni di festa viene acceso il juhannuskokko, un grande falò al largo delle acque dell’isola che, come da tradizione, deve essere inaugurato da una coppia di neo sposi.

In questa occasione, migliaia di cittadini e turisti giungono sull’isola per celebrare l’estate sotto il sole che non tramonta. Altri restano sulla costa per ammirare lo spettacolo e altri ancora danno il via alle danze su navi e imbarcazioni che restano attraccate a Seurasaari.

Seurasaari, festa di mezza estate

Seurasaari, festa di mezza estate

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Idee di Viaggio Viaggi

Tra fenicotteri, sale e mare cristallino ti innamorerai (di nuovo) di Ibiza

Esiste un luogo, in Europa, che ogni anno viene letteralmente preso d’assalto da turisti provenienti da ogni dove. Sono soprattutto giovani quelli che giungono sull’isla bonita per vivere quella che è la movida più celebre del mondo intero che esplode con fragore ogni estate tra Eivissa, Playa d’en Bossa e Sant Antoni de Portmany.

Eppure c’è un altro modo per scoprire Ibiza, una maniera lenta e sorprendente che si allontana dal rumore delle discoteche, dalle luci accecanti e dalle folle di persone che popolano le strade. Un modo che ci permette di entrare in contatto con l’anima più autentica di questa meravigliosa isola conservata e preservata tra distese di sale bianco, mare trasparente e cristallino e fenicotteri.

Ci troviamo al cospetto della grande bellezza del Parco Naturale di Ses Salines a Ibiza, un angolo di paradiso e di biodiversità mediterranea tutto da scoprire.

Parc Natural de Ses Salines

Parc Natural de Ses Salines

Un paradiso naturale tra Ibiza e Formentera

È uno dei parchi naturali più importanti e belli d’Europa e basta guardare le fotografie per trovare la conferma. Si tratta di una grande area di interesse ecologico che ospita le straordinarie creature che popolano il nostro mondo. Sono più di 200 gli uccelli che qui vivono e si nascondono tra oltre 150 esemplari di piante che ricoprono in totale una superficie di 2838 ettari terrestri e oltre 13000 ettari in mare.

Il parco naturale comprende la zona meridionale di Ibiza, tra cui il comune di San Josè, e la parte nord di Formentera. Lembi di terra meravigliosi separati da una distesa di mare azzurro e cristallino che nella loro totalità rappresentano uno degli habitat terrestri e marini più importanti di tutto il mondo.

Già simbolo delle Baleari, questo parco condiviso da Ibiza e Formentera è diventato nel 1995 una riserva naturale e nel 2001 un parco naturale protetto dal governo.

Saline che brillano sotto i raggi del sole, uccelli migratori e fenicotteri, spiagge sabbiose bagnate da un mare incredibile, dune e ginepri: tutto questo è Ibiza, tutto questo è il Parco Naturale di Ses Salines.

Parc Natural de Ses Salines fenicotteri

Parc Natural de Ses Salines

Parco Naturale di Ses Salines: cosa fare e cosa vedere

Le fotografie del Parco Naturale di Ses Salines, da sole, bastano per far decidere a un viaggiatore di salire sul primo volo aereo diretto a Ibiza. Ma abbiamo pensato di elencarvi qui di seguito tutte le meraviglie che appartengono a questo luogo e che vi faranno innamorare.

La fauna, dicevamo, è assoluta protagonista di questo luogo sospeso tra terra e mare. Qui risiedono moltissimi esemplari di uccelli, tra cui quelli migratori. Il Parco Naturale di Ses Salines è anche l’habitat perfetto dei fenicotteri che si mostrano in tutta la loro bellezza davanti agli occhi di chi guarda.

Ci sono poi le saline, da dove viene estratto il famoso Sal de Ibiza da secoli, che tingono tutto di bianco, che brillano al sole e regalano un paesaggio visivo senza uguali.

Al di là di queste è possibile ammirare una distesa di acqua azzurra come il cielo. Un mare limpido e cristallino che incanta e che si perde nell’orizzonte. Tutto merito delle praterie sottomarine di Posidonia Oceanica, una pianta speciale che ossigena l’acqua e che le dona l’aspetto che ci ha fatto innamorare. Questo tesoro sottomarino, che ha un’età anagrafica millenaria, è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dall’Unesco.



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E se tutto questo ancora non vi basta, allora, non vi resta che raggiungere quella che è, probabilmente, la più bella spiaggia di tutta l’Isola. All’interno del Parco Naturale di Ses Salines, infatti, si trova Playa de Ses Salines, una spiaggia di sabbia fina bagnata da un mare turchese, calmo e placido che vi farà innamorare.

Parc Natural de Ses Salines

Parc Natural de Ses Salines

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Notizie Viaggi

Turismo italiano, i trend dell’estate

Un turismo responsabile, sostenibile, consapevole, che metta al primo posto il rispetto dei luoghi e delle culture e tradizioni locali. Gli italiani tornano a viaggiare, ma con uno spirito diverso, complice la pandemia che ha cambiato profondamente preferenze e comportamenti dei turisti. Il contatto con la natura è diventato un’esigenza irrinunciabile, così come il desiderio di coniugare la ricerca del relax ad esperienze autentiche, in borghi e territori che conquistano anche a tavola.

Estate 2022: le mete più gettonate dagli italiani

Il turismo post-pandemia è sempre più esperienziale e ambientalista, perché ora i viaggiatori non vogliono più semplicemente essere spettatori passivi di bellezza, ma farne attivamente parte. L’allentamento delle restrizioni e il calo dei contagi sta ridando un forte impulso ai viaggi. Diverse ricerche legate al settore turistico evidenziano un rinnovato amore per il turismo di prossimità con scelte sempre più ponderate, principalmente indirizzate verso destinazioni in cui la natura è ancora incontaminata.

Rispetto allo scorso anno, stando a quanto riportato da Adnkronos le prenotazioni per il periodo estivo dimostrano un aumento dell’80%, con il 67% degli italiani che desidera trascorrere le proprie vacanze in una delle magiche destinazioni del nostro Paese. Il 65% predilige una vacanza rilassante, e oltre il 40% farà entrambe le cose in compagnia della propria famiglia.

Prevale la voglia di mare e a confermarlo è la Puglia, che anche quest’anno è una delle mete più gettonate, con le sue splendide spiagge e baie, il luogo perfetto per chi vuole fruire di un territorio in modo da assaporarne lentamente ogni meraviglia, riscoprendo borghi e centri storici autentici.

Il 2022 è poi l’anno di Procida, Capitale Italiana della Cultura (qui vi diciamo cosa fare sull’isola). La perla più colorata dell’Arcipelago Campano accoglie in un abbraccio caldo e variopinto chiunque approdi sulle sue coste in cerca di relax, bellezza autentica e atmosfere suggestive. Un susseguirsi di case dalle tonalità pastello, antichi palazzi, chiese e monumenti, scorci mozzafiato e spiagge uniche.

Tra le destinazioni top dell’estate c’è anche la Sicilia, che offre città d’arte, natura incontaminata, mare cristallino e tradizioni gastronomiche rinomate in tutto il mondo. Altrettanto ambita la Sardegna, ricca di bellezze sbalorditive e di un’offerta variegata che risponde a ogni esigenza, dalla glamour Costa Smeralda al villaggio nuragico di Barumini, Patrimonio dell’Umanità.

Estate all’insegna della sostenibilità e del benessere

La maggior parte degli italiani ha a cuore il tema della sostenibilità e un italiano su cinque è convinto di poter viaggiare in modo più green, anche tramite mezzi “più lenti” come treno e autobus. Per chi si chiede se sia possibile fare viaggi eco-friendly spendendo poco, abbiamo svelato alcuni consigli utili, tra cui anche quello di rimanere il più a lungo possibile nella destinazione prescelta. Una vacanza prolungata, rispetto a una visita mordi e fuggi, contribuisce infatti a ridurre l’impatto ambientale e aiuta anche a risparmiare.

Oltre alla tendenza a preferire un turismo consapevole ed eco-compatibile, prevale anche la ricerca del benessere, in tutte le sue forme, dalle strutture dotate di Spa e palestra alle attività all’aria aperta. La vacanza “open air” è in netta ripresa, ma senza rinunciare al comfort, come dimostra l’aumento di esperienze in glamping di lusso, dove trovare i servizi offerti da un hotel a cinque stelle all’interno di contesti naturali unici.

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Borghi Viaggi

Castelvecchio di Rocca Barbena, grande fascino medievale

È un borgo da fiaba tra i Più Belli d’Italia e i più suggestivi della Val Neva di cui è “sentinella” nell’entroterra del Ponente Ligure: ecco Calstelvecchio di Rocca Barbena, un assaggio di Medioevo dove il tempo sembra smettere di scorrere.

La sua anima è disegnata da antiche “case fortezza” in pietra, dai tetti a terrazza e i sottotetti ad arco per l’essiccazione di funghi e fichi, unite tra loro da archi e caratterizzate dalle sagome dei forni sporgenti dove veniva cotto il pane e dalle bianche cornici alle finestre.

Strette e tortuose stradine si inerpicano dal carruggio principale e conducono al Castello, cui deve il nome, simbolo e custode dell’abitato.

castelvecchio di rocca barbena

Piazza della Torre

Cosa vedere a Castelvecchio di Rocca Barbena

Appena giunti al cospetto del borgo, seguendo la via dal parcheggio panoramico, si ha la sensazione di “tornare indietro nel tempo”: il primo incontro è con Piazza della Torre, cuore di Castelvecchio, spazio vegliato dalle tipiche case in pietra abbracciate l’une alle altre dove anche una graziosa torre medievale.

A lato della Piazza, merita una sosta l’Oratorio dei Disciplinanti, dal curioso campanile a vela, che conserva al suo interno l’affresco di Santa Maria Maddalena.
Ma non solo: lo sguardo si posa poi sull’antica fontana in pietra e il portico con sedili anch’essi in pietra, il punto ideale per fermarsi e godersi la quiete del borgo medievale.

Passeggiando senza fretta lungo stretti vicoli dalla pavimentazione in ciottoli, al termine della discesa si apre uno degli scorci imperdibili di Castelvecchio: un verde prato su cui si affacciano il sagrato della Chiesa parrocchiale dell’Assunta e giochi per i più piccoli, un angolo dove rilassarsi e ammirare la visuale del Castello a protezione delle case in pietra avvolte dai rampicanti.

castelvecchio di rocca barbena scorcio

Scorcio di Castelvecchio

La chiesa, dal campanile che “si fonde” con la facciata, presenta un interno barocco seppur edificata in epoca medievale.

Da qui, ecco il carruggio in salita che conduce al Castello, oggi proprietà privata, che vale però la pena raggiungere per lasciarsi sorprendere dagli scorci lungo il cammino (raccolti cortili, ripide scalinate, case ristrutturate) e dal panorama che si estende a perdita d’occhio sul paese e i suoi dintorni.

Infine, non lasciate Castelvecchio senza aver raggiunto il poggio su cui si staglia il Santuario della Madonna delle Grazie, risalente al XVII secolo.

Escursioni nella natura e il “Sentiero di Ilaria”

Castelvecchio, sulla Strada del Vino e dell’Olio, è meta perfetta per trekking e piacevoli escursioni nel cuore della natura del Ponente, tra boschi di castagni e folti uliveti fino a raggiungere i verdi pascoli incastonati tra le faggete a 1000 metri di altitudine.

Dal borgo partono, infatti, mulattiere e sentieri, tutti ben segnalati, nel sistema ambientale del Poggio Grande.

Uno su tutti, è il “Sentiero di Ilaria“, l’antica strada pedonale che porta all’altrettanto pittoresco borgo di Zuccarello, dove sono visibili le rovine del Castello dei Marchesi del Carretto dove nacque e visse la giovane Ilaria del Carretto: circa un’ora e mezza di facile camminata nella natura e nella storia.

Di interesse paesaggistico sono poi le selvagge rocce della Rocca Barbena, le sorgenti del fiume Bormida e, lungo il “Sentiero delle Terre Alte“, i graziosi borghi di Toirano e di Balestrino, paese fantasma dell’entroterra.

castelvecchio di rocca barbena

Castelvecchio con Piazza e Castello

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città Europa Praga Viaggi Wanderlust

C’è una casa che balla in Europa ed è spettacolare

Protagonista indiscussa di fotografie, cartoline e immagini visive di Praga, la Casa danzante non ha bisogno di presentazioni perché è lei l’indiscussa sovrana di tutte le istantanee scattate nella capitale della Repubblica Ceca.

È proprio qui, nella città delle cento torri, della Piazza della Città Vecchia, degli edifici barocchi, delle chiese gotiche e di quell’orologio astronomico dal fascino irresistibile, che troviamo un edificio che non ha nulla a che fare con tutto ciò che abbiamo visto durante i nostri viaggi.

Tančící dům, così la chiamano i cittadini, è una casa ispirata alla danza promossa dalla celebre coppia Fred Astaire e Ginger Rogers, che visivamente rappresentano rispettivamente la torre di pietra e quella di vetro.

Un progetto ambizioso

La casa che balla è una costruzione che non si può ignorare, perché la sua surreale e affascinante estetica balza subito all’occhio. Sin dalla sua costruzione è stata oggetto di venerazioni o di critiche feroci e ancora oggi è chiaro che questo edificio non lascia indifferenti: o lo si ama o lo si odia.

Costruita nel 1996, la Casa danzante è considerata uno dei pilastri dell’architettura moderna della Repubblica Ceca, nonché il simbolo della città di Praga. A firmare il progetto sono stati gli architetti Vlado Milunič e Frank O. Gehry che hanno ridato nuova vita a quello che era il sito di una vecchia casa distrutta durante i bombardamenti americani del 1945 situata sul lungofiume che ospita la celebre Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio.

Ispirato a Fred Astaire e Ginger Rogers, e al loro inconfondibile stile di ballo, l’edificio è un unicum in tutta Europa. Nonostante la sua forma atipica e sicuramente non convenzionale, riesce comunque ad armonizzarsi perfettamente con gli edifici circostanti e col panorama urbano, pur ridefinendolo in maniera unica.

La Casa danzante: da sede degli uffici a hotel di lusso

In origine la Casa Danzante fu concepita come Sede degli Uffici Nazionali Olandesi e quindi il suo accesso ai visitatori era molto limitato. Oggi, invece, l’edificio ospita un hotel straordinario che garantisce un’esperienza unica, ma anche una caffetteria con terrazza panoramica, e non solo.

Una delle attività preferite dei viaggiatori che giungono a Praga è proprio quella di scattarsi un selfie davanti all’iconico edificio. Vetro, pietra, finestre asimetriche, curve sinuose e pannelli in cemento di forme e dimensioni diverse rendono questa architettura un vero e proprio gioiello da ammirare a distanza ravvicinata, ma non solo.

Il consiglio, infatti, è quello di non limitarsi a fotografare questa casa che sembra iniziare a danzare davanti agli occhi di chi guarda, ma di scoprire anche i suoi interni.

I due palazzi congiunti, che si snodano su 9 piani, ospitano una galleria d’arte, l’hotel di lusso Dancing hotel, un ristorante, il Ginger & Fred restaurant, e un bar. La caffetteria che si trova all’ultimo piano ospita una terrazza situata in corrispondenza della cupola in metallo e vetro della torre di pietra. Da qui è possibile godere di uno dei panorami più spettacolari di tutta la città, mentre ci si rilassa all’interno dell’edificio che ha riscritto la storia del panorama urbano di Praga.

Casa danzante Vladislav Zolotov

Casa danzante di Praga

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ferrovie Idee di Viaggio itinerari panorami Viaggi

Si chiama la Ferrovia della Morte, ed è incredibile

I viaggi in treno sono una delle tendenze più attuali, e la riscoperta di ferrovie storiche è un’esperienza che attira moltissimi turisti. Accanto alle strade ferrate più famose di tutti i tempi, ce ne sono altre molto meno conosciute, ma dal fascino incredibile. È il caso della Ferrovia della Morte, un tragitto lungo circa 415 km che attraversa paesaggi incredibili. Come si evince dal suo nome, tuttavia, dietro la sua costruzione c’è una storia tragica.

La Ferrovia della Morte, una storia terribile

La Ferrovia della Birmania è nota con molti nomi diversi: alcuni la conoscono come la Burma Railway, altri come la Ferrovia Siam-Birmania. Ma il modo forse più realistico per identificarla è Ferrovia della Morte. Oggi non esiste più, o per lo meno non è assolutamente più quella di una volta. La strada ferrata venne progettata nei primi anni ’40 del secolo scorso e costruita dall’Impero giapponese, con lo scopo di favorire il rifornimento di truppe e armi durante la Seconda Guerra Mondiale. Il tragitto originario, lungo circa 420 km, collegava Ban Pong (Thailandia) e Thanbyuzayat (Birmania), e da entrambi i fronti incrociata altre preesistenti ferrovie che permettevano di raggiungere Bangkok da una parte e Rangoon dall’altra.

Nella costruzione della linea ferroviaria vennero impiegati tantissimi uomini: secondo il governo australiano, furono circa 330mila persone a trovare lavoro in questo progetto, tra cui 61mila prigionieri di guerra alleati. Non essendo sufficienti per portare a termine rapidamente l’opera, ai militari vennero affiancati oltre 250mila civili asiatici, costretti ai lavori forzati. I giapponesi a guardia del cantiere trattarono i lavoratori in maniera terribile, fornendo loro cibo e assistenza medica del tutto inadeguati e obbligandoli a turni estenuanti. Si stima che circa 90mila civili e più di 16mila prigionieri di guerra persero la vita durante i lavori, molti dei quali morirono per colera, dissenteria, malaria o semplicemente per fame.

I paesaggi maestosi della Ferrovia della Morte

Dopo la fine della guerra, gran parte della linea ferroviaria cadde in disuso. Tuttavia, un lungo tratto venne restaurato e riaperto al traffico, che oggi è prevalentemente turistico. Il tragitto termina ora a Nam Tok, ma sono diversi i tratti successivi a questa stazione che sono stati rimessi in sesto, solamente in memoria di quella che fu una strada ferrata importantissima (e per omaggiare i tanti lavoratori che vi persero la vita). Il percorso segue il fiume Kwai, e una delle sue attrazioni più suggestive è proprio il ponte che attraversa il corso d’acqua.

Conosciuto come Ponte sul fiume Kwai e reso celebre dall’omonimo film del 1957 diretto da David Lean, venne pesantemente danneggiato dai bombardamenti durante la guerra. Sebbene fosse stato ripristinato in tempi brevi, negli ultimi anni venne costruito un nuovo ponte e quello vecchio chiuse definitivamente nel 2014. C’è poi un altro tratto ferroviario particolarmente affascinante: si tratta del Passo dell’Inferno (o Hellfire Pass), che si inerpica sui Monti del Tenasserim. Molti uomini morirono durante la sua realizzazione, viste le enormi difficoltà incontrate.

L’attuale ferrovia non arriva al Passo dell’Inferno, tuttavia questo importante patrimonio storico ha ritrovato il suo valore grazie alla realizzazione dell’Hellfire Pass Memorial Museum. Oggi il tratto ferroviario è un sito commemorativo, collegato mediante un percorso pedonale ad un museo che espone oggetti, foto e filmati dell’epoca, e che ripercorrono la tragica storia della Ferrovia della Morte.

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Perché dovresti fare il Cammino di Santiago quest’anno

Impegnativo, intenso, spirituale, unico. Non bastano questi aggettivi per descrivere il Cammino di Santiago, una delle esperienze più belle al mondo, una di quelle da concedersi almeno una volta nella vita.

E non c’è bisogno di spendere poi così tante parole per raccontare quello che è uno dei più antichi e famosi pellegrinaggi d’Europa, quello che ogni anno accoglie e ospita più di 300000 persone provenienti da ogni parte del mondo, perché il Cammino di Santiago non si può descrivere, ma solo vivere.

E il periodo migliore per farlo è proprio questo. Già perché nel 2022, per la prima volta nella storia, l’Anno Santo Giacobeo atteso da oltre un decennio dura due anni, fino al 31 dicembre 2022. È questo il momento giusto per mettersi in cammino e ritrovarsi.

Il Cammino di Santiago

Esistono percorsi più lunghi, faticosi e intensi che richiedono una preparazione fisica e mentale non indifferente, ci sono poi pellegrinaggi più brevi e meno impegnativi alla portata di tutti. Alcuni sono celebri e altri meno conosciuti, ma non per questo non meno affascinanti.

Quello che è certo è che ognuno di esso, a ogni passo, restituisce emozioni straordinarie, uniche e immense. Perché questo pellegrinaggio ci costringe a guardarci dentro, a guardare in faccia i nostri limiti e a superarli. E se vogliamo ci aiuta anche a smarrirci, per poi ritrovarci.

Compiere il Cammino di Santiago nel 2022 è un’esperienza destinata a lasciare il segno, che assume per i credenti un significato spirituale ancora più importante. Sì perché quest’anno, per la prima volta, l’Anno Santo Giacobeo è stato prolungato di un altro anno, fino alla fine del 2022.

Dopo l’emergenza sanitaria, e la conseguente difficoltà negli spostamenti in Europa e nel mondo, i pellegrini possono ritornare a percorrere i sentieri più o meno battuti del Camino di Santiago prendendo parte a eventi e manifestazioni che si celebrano proprio durante l’Anno Santo Giacobeo.

Perché fare il Cammino di Santiago nel 2022

Di motivi per cui intraprendere un viaggio spirituale tra gli itinerari che si snodano tra Spagna, Portogallo e Francia, e che consentono di ottenere il perdono o l’indulgenza plenaria, ce ne sono tantissimi, e sono gli stessi che si perpetuano da secoli. Quello che possiamo dirvi noi oggi è perché andarci adesso, nel 2022.

In occasione dell’Anno Santo Giacobeo, infatti, saranno diversi gli eventi e le manifestazioni che si terranno lungo le tappe del pellegrinaggio e nella città di Santiago di Compostela. Momenti di intrattenimento all’insegna dell’arte, della musica, della storia e della cultura.

Il Museo Centro Gaiás, già punto di riferimento della storia e della ricchezza patrimoniale del Cammino di Santiago, ha organizzato una mostra per rivelare i significati delle tracce del pellegrinaggio. Fino al 25 settembre, invece, sarà possibile visitare la mostra Ecce Mater Tua – LUX allestita all’interno delle chiese di Santa María del Camino e Santiago a Carrión de los Condes.

Anche la musica diventerà assoluta protagonista del capoluogo della regione della Galizia. A Giugno, infatti, in occasione del festival O Son do Camiño saliranno sul palcoscenico artisti di fama internazionale come i Chemical Brothers e Liam Gallagher. Dal 29 giugno al 2 luglio, invece, a Viveiro si terrà un altro importante festival musicale dedicato a tutti gli amanti della musica rock e punk: El Resu.

Un calendario fitto di eventi e attività culturali che si snodano lungo tutto il percorso continueranno a susseguirsi fino al mese di dicembre 2022 per rendere ancora più straordinaria l’esperienza del cammino.

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Passeggiata con gli alpaca, l’esperienza più tenera in Italia

Cosa ci spinge a scegliere le prossime destinazioni di viaggio? Non abbiamo dubbi: si tratta delle esperienze, quelle autentiche, sensoriali e vere. Quelle che ci permettono di ristabilire un contatto primordiale con la natura e con tutte le creature che popolano il mondo che abitiamo.

A farci girare il globo, infatti, non sono più solo i monumenti iconici o le attrazioni turistiche più quotate, ma anche le grandi migrazioni animali, per esempio, o tutte quelle attività che possiamo fare a stretto contatto con loro, come le immersioni con i delfini o il nuoto con i maiali. Adrenaliniche, intense e avventurose, ma anche romantiche. Sono queste le esperienze che stiamo cercando e che rendono unici i nostri ricordi di viaggio.

Tra queste segnaliamo anche quella che sembra essere una delle tendenze più ricercate del momento, apprezzata da grandi e bambini: la passeggiata con gli alpaca. Del resto chi non vorrebbe stare a stretto contatto con quegli animali dolci, buffi, docili e amorevoli che ci incantano sin dal primo scambio di sguardi. Ma per vivere un’esperienza così, però, non abbiamo bisogno di andare in Sud America, perché anche in Italia è possibile incontrarli, accarezzarli e fare trekking con loro.

Passeggiare con gli alpaca in Italia

È un’iniezione di dolcezza, coccole e stupore, quella sensazione che invade e pervade grandi e bambini che si trovano a condividere il proprio tempo con gli alpaca. Questi deliziosi animali, dall’aspetto un po’ fluffy, sono sempre più scelti per la pet therapy o per le attività ludico didattiche rivolte a persone di ogni età.

Così ecco che anche nel nostro Paese, negli ultimi tempi, sono nati dei veri e propri campi dove gli alpaca vivono in mezzo alla natura e qui possono incontrare gli esseri umani. Il risultato di questo incontro è una vera e propria terapia dell’anima e del cuore, che rende felici grandi e bambini.

Dove fare trekking con gli alpaca

Se è questa l’esperienza che sentite di aver bisogno di vivere, per staccare dalla stressante routine quotidiana attraverso il binomio animali e natura, allora vi farà piacere sapere che nel Belpaese esistono diversi luoghi dove poter incontrare questi gentili animali. Pronti a vivere l’esperienza più dolce di sempre?

Nella suggestiva cornice dell’altopiano di Maranza, in Val Pusteria, esiste un luogo intriso di fascino e magia dove gli animali tipici della regione alpina, come mucche, pecore e capre, convivono con gli alpaca. Il luogo da raggiungere è il maso Hinterwalderhof, situato a 1580 metri d’altitudine. È qui che si può vivere un’esperienza indimenticabile insieme ai dolcissimi camelidi.

A pochi chilometri da Trento, nella Valle di Cavedine, sorge un piccolo paradiso naturale che prende il nome di Maso Eden. È qui che vivono gli alpaca circondati dalla natura, pronti a guidare gli ospiti in lentissime passeggiate all’insegna della meraviglia.

Ci spostiamo ora nelle immediate vicinanze della capitale della moda italiana. Vicino a Milano, e più precisamente a Paderno Dugnano, è stato inaugurato Alpacamp, un terreno che si snoda per oltre 2000 metri dove vivono alpaca e altri animali in difficoltà con i quali trascorrere una giornata all’insegna della natura e del relax.

Anche nel Lazio troviamo gli alpaca ad attenderci. A Tarquinia, in provincia di Viterbo, esiste l’allevamento di Alpaca più grande d’Italia. L’azienda agricola Piani degli Alpaca permette agli ospiti di conoscere questi animali, di nutrirli, fare passeggiate e trascorrere del tempo con loro.

Ultimo, ma non per importanza, è Basilicatalpaca, il primo allevamento di Alpaca del Sud Italia che si trova ad Acerenza, in provincia di Potenza. Qui grandi e bambini sono invitati a scoprire tutto su questi splendidi animali, sulla loro tosatura e sulla lavorazione della lana. Non mancano ovviamente lunghe passeggiate all’insegna della lentezza.