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L’eccezionale scoperta nel cuore della metropoli

Una nuova straordinaria scoperta archeologica è avvenuta nel cuore di una metropoli europea, al di sotto di un cantiere edile.

Una zona, peraltro, già interessata da un altro eccezionale ritrovamento lo scorso anno quando era tornato alla luce uno spettacolare mosaico romano, tra il più grande rinvenuto in città negli ultimi 50 anni.

Lo scavo archeologico sensazionale a due passi dal London Bridge

Siamo a Londra, a pochi passi dalla stazione di London Bridge, nel grande cantiere “Liberty of Southwark” a Borough, nei pressi della riva sul del Tamigi.

Si tratta di una zona oggetto di un significativo progetto di riqualificazione edilizia e urbana con la costruzione di negozi, abitazioni e uffici per conto della Landsec e Transport for London (TfL) che, ormai, è diventata un caso di studio a livello mondiale.

Infatti, dopo il già citato mosaico, è riaffiorato anche un antico mausoleo romano, risalente a duemila anni fa, con le strutture murarie intatte e mosaici di pregevole fattura e disegno: un monumento funerario che accoglieva gli appartenenti alle famiglie ricche della Londra di epoca romana.

Il mausoleo è stato subito definito dall’équipe del Museum of London Archaeology (MOLA) come “il mausoleo romano più intatto e raro mai scoperto nel Regno Unito“.

Ma questo non è l’unico motivo di stupore. Infatti, stanno riaffiorando dagli interri numerosi reperti che destano meraviglia: sono oltre cento monete, frammenti di ceramica, strumenti di metallo e tegole decorative.

Il Guardian, inoltre, ha riportato che nella zona circostante hanno rivisto la luce più di 80 sepolture romane, prive di resti umani ma custodi di ceramiche, braccialetti di rame, perline in vetro e anche un pettine rosso.

Catherine Rose, consigliere comunale del London Borough of Southwark, ha dichiarato con orgoglio: “La scoperta di questo mausoleo romano e dei suoi mosaici testimonia la ricchezza del nostro passato“.

Il mausoleo, una meraviglia in più a Londra

I resti del mausoleo, che sarà restaurato ed esposto al pubblico andando ad aggiungersi al cospicuo patrimonio monumentale londinese, includono le pareti e la pavimentazione interna al cui centro desta meraviglia un notevole mosaico circondato da una piattaforma rialzata su cui trovavano posto le sepolture.

Intatti rimangono anche i gradini che portavano ai piani inferiori.

I primi dati raccolti dagli studiosi fanno pensare che l’edificio abbia subito importanti modifiche durante la sua esistenza: gli archeologi hanno trovato un secondo mosaico direttamente sotto al primo, anch’esso con un fiore al centro da cui si diramano cerchi concentrici incastonati in un pavimento realizzato con piccole tessere rosse.

Le murature dell’imponente struttura vennero probabilmente smantellate durante il Medioevo per essere impiegate altrove: tuttavia, i segni indicano con chiarezza che si trattava di un edificio a due piani la cui imponenza richiedeva robuste contrafforti agli angoli per sostenerlo.

Antonietta Lerz, archeologa senior presso MOLA, ha spiegato: “Questo sito relativamente piccolo a Southwark è un microcosmo per le mutevoli fortune della Londra romana, dalla prima fase del sito in cui Londra si espande e l’area vanta edifici romani riccamente decorati, fino al tardo periodo romano quando l’insediamento si restringe e diventa uno spazio più tranquillo dove le persone ricordano i loro morti. Fornisce un’affascinante finestra sulle condizioni di vita e lo stile di vita in questa parte della città nel periodo romano”.

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Posti incredibili Viaggi

In questa moschea è custodito l’arcobaleno: puoi attraversarlo

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere. Posti che per forme, lineamenti e colori sembrano usciti da una fiaba e che invece sono reali, e per questo ancora più straordinari. Capolavori naturali, paesaggi dipinti, opere d’arte grandiose e monumenti artificiali si trasformano così in un invito a esplorare il mondo in lungo e in largo per ammirare tutta la meraviglia che gli appartiene.

Ed è proprio di un posto meraviglioso che vogliamo parlarvi oggi, di un luogo di culto che nasconde al suo interno uno strabiliante segreto disposto a rivelarsi solo agli avventurieri che si spingono fin qui. Per scoprirlo, e contemplare tutta la sua bellezza, dobbiamo recarci a Shiraz, nell’Iran sudcentrale.

Proprio qui, tra giardini incantati e testimonianze artistiche e letterarie, è possibile raggiungere la Moschea di Nasir al-Mulk. Un vero e proprio capolavoro visivo che, al suo interno, ospita un caleidoscopio di colori che incanta e che accende gli ambienti di infinita bellezza a ogni ora del giorno.

Shiraz, tra giardini, storia e bellezza

Il nostro viaggio di oggi ci conduce a Shiraz, la città dell’Iran celebre per la sua storia letteraria e i giardini paesaggistici tra i quali spicca quello persiano di Eram, proclamato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime e tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

Shiraz, infatti, custodisce alcune delle più preziose testimonianze della civiltà persiana dal punto di vista artistico e letterario. Conosciuta anche come città dei poeti e degli scrittori, questa ospita la tomba di Hafez, uno dei più celebri poeti persiani, conservata proprio all’interno di un suggestivo giardino urbano.

Tappa imprescindibile per chi arriva in città, intenzionato a scoprire tutte le meraviglie che questa ospita, è la Moschea di Nasir al-Mulk, uno dei più grandi e straordinari capolavori mai creati dall’uomo. Se gli esterni vi sembrano bellissimi, aspettate di ammirare gli interni per essere travolti da un’autentica magia.

Cortile della Moschea di Nasir al-Mulk

Fonte: iStock

Cortile della Moschea di Nasir al-Mulk

La moschea che permette di attraversare l’arcobaleno

Gli interni della Moschea di Nasir al-Mulk sono straordinari e paragonabili a nient’altro al mondo. L’edificio, infatti, è caratterizzato da decorazioni strabilianti su piastrelle di maioliche dipinte da mille colori. Nasir al-Mulk è conosciuta anche come Moschea Rosa, un appellativo che fa riferimento alla prevalenza della nuance negli ornamenti.

Non sono solo le sapienti decorazioni a incantare, ma anche le vetrate colorate che contraddistinguono la moschea: sono proprio loro a permettere alle persone di attraversare l’arcobaleno. Durante il giorno, infatti, i raggi solari filtrano attraverso i vetri e trasformano gli interni in un caleidoscopio di colori che incanta e stupisce.

La luce si riflette su ogni superficie creando tutta una serie di giochi e di riflessi che esaltano le decorazioni e che trasformano la Moschea di Nasir al-Mulk in un luogo fatato. Il momento migliore per assistere a questo spettacolo emozionante è la mattina. Non vi resta che trovare un posto all’interno della moschea e attendere pazientemente l’arrivo dei raggi del sole che attraversano le vetrate: è allora che la magia ha inizio.

I giochi di luce all'interno della Moschea di Nasir al-Mulk

Fonte: iStock

I giochi di luce all’interno della Moschea di Nasir al-Mulk
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Tra storia e leggenda: il castello sommerso sotto il lago

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per andare alla scoperta dei luoghi iconici e dei monumenti artistici e architettonici che si sono trasformati nei simboli di città e Paesi interi. Lo facciamo per ammirare i grandi capolavori creati da Madre Natura, ma anche per toccare con mano le tradizioni, le culture e le usanze che appartengono a popoli lontani.

A volte ci mettiamo in viaggio perché siamo mossi dal desiderio di conoscere il passato di determinate destinazioni e di esplorare in prima persona quei confini invisibili che esistono da sempre tra le storie e le leggende custodite dai territori del mondo.

Ed è proprio in un luogo intriso di fascino e mistero che vogliamo portarvi oggi, uno specchio d’acqua incantato che custodisce segreti mai dimenticati, castelli sommersi e fate. Per scoprirlo in tutto il suo splendore, e lasciarci suggestionare dalla magia che sprigiona in ogni angolo, dobbiamo recarci a Cres. La nostra avventura inizia qui, pronti a partire?

Benvenuti sull’isola di Cres

È una delle mete meno battute dal turismo di massa, ma non per questo è da considerarsi seconda a nessuno. Cres, infatti, è un’isola affascinante e selvaggia, avvolta da paesaggi mozzafiato e da storie misteriose che aspettano solo di svelarsi ai più curiosi.

L’isola, che appartiene all’arcipelago del Quarnero, è situata a pochi chilometri da Istria. Il suo capoluogo, Cherso, è popolato da poco più di 2.000 anime mentre tutto intorno si snodano borghi, villaggi e piccoli centri abitati. Si tratta di un lembo di terra caratterizzato da paesaggi lussureggianti e selvaggi, spiagge paradisiache e mare cristallino da scoprire a suon di passeggiate e trekking.

Raggiungendo il cuore dell’isola, invece, è possibile scoprire uno specchio d’acqua caratterizzato da infinite sfumature d’azzurro e circondato dalla natura rigogliosa e verdeggiante dei monti Elmo e Perskra. Si tratta del lago Vrana, una zona protetta proclamata osservatorio ornitologico che è diventata con gli anni la meta prediletta di tutti gli amanti della natura.

Ma non è solo la sua bellezza naturale e incontaminata ad affascinare gli avventurieri che si spingono fin qui. Sotto la superficie del lago, che al sole si trasforma in un caleidoscopio di colori, si nascondono storie e leggende che in pochi conoscono. Tra queste anche quella di un castello sommerso.

Lago Vrana: la leggenda del castello sommerso

Sono tanti i segreti custoditi da questo specchio d’acqua di infinita bellezza. La storia locale vuole che proprio sotto la superficie del lago si nasconda un castello un tempo appartenente a due sorelle. La leggenda narra che una delle due, colpevole di avarizia e di lussuria, fu punita dagli dei con una violenta tempesta che fece sprofondare il castello sul fondo del lago.

Lo specchio d’acqua non è balneabile, né sono consentite le escursioni in barca, motivo per il quale non è possibile accertarsi personalmente della veridicità di questa storia. Eppure gli abitanti dell’isola giurano che nei giorni di forte vento è ancora possibile udire il suono delle campane della torre del castello.

Altre storie locali, invece, identificano questo luogo come la casa di alcune creature magiche. Secondo gli abitanti dell’isola, infatti, le grotte che si snodano intorno al Lago Vrana ospiterebbero colonie di fate.

Non vi resta che preparare le valigie e raggiungere questo luogo affascinante e misterioso. E chissà che potrete avvistare fate o udire il suono delle campane del castello anche voi.

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Berna capitali europee Europa Fiume Idee di Viaggio Svizzera Viaggi

Puoi nuotare nel fiume che attraversa la città: l’esperienza è incredibile

Immagina una vacanza all’insegna del relax totale, in cui ti lasci avvolgere dalle acque fresche e cristalline di un fiume che scorre placido nel cuore di una città affascinante. Un’esperienza unica, in cui il tempo sembra fermarsi e i pensieri si dileguano, sostituiti dalla sensazione di benessere e serenità che solo la natura sa offrire.

Se stai cercando un’esperienza autentica tra natura e storia, Berna è la destinazione che fa per te. La capitale della Svizzera offre un’esperienza unica al mondo per chi desidera immergersi nelle acque fresche e cristalline del fiume Aare, mentre si gode la vista del suo affascinante centro storico, riconosciuto come patrimonio mondiale dell’Unesco.

Questa combinazione di bellezze naturali e architettoniche rende Berna una meta imperdibile, capace di offrire momenti di relax e avventura nel cuore di un contesto storico e culturale straordinario.

Ecco la promessa di una vacanza indimenticabile, un’oasi di pace e rigenerazione dove riscoprire il piacere di vivere in sintonia con la natura e con sé stessi, un’esperienza che difficilmente si può trovare altrove.

Il bagno nell’Aare, il fiume che scorre nel cuore di Berna

L’Aare è il fiume che attraversa la città di Berna, è lungo 295 chilometri, nasce dalle Alpi Bernesi e scorre attraverso paesaggi mozzafiato fino a confluire nel Reno. Il suo percorso passa proprio nel cuore della città, offrendo un panorama suggestivo e rendendo Berna una delle capitali europee più incantevoli.

Negli ultimi anni, la tradizione del bagno nelle acque dell’Aare ha attirato l’attenzione di turisti e viaggiatori da tutto il mondo. Durante la stagione estiva, è possibile vedere numerosi visitatori e residenti che si tuffano nelle fresche acque del fiume, lasciandosi trasportare dalla corrente per poi risalire a riva.

Una volta tornati al punto di partenza, gli audaci nuotatori possono scegliere di tuffarsi nuovamente nel fiume, magari lanciandosi da un ponte o scendendo verso l’acqua utilizzando una delle numerose scalette presenti lungo le sponde.

Questa pratica, ormai radicata nella cultura locale, è diventata un simbolo di libertà e di unione con la natura. Il bagno nell’Aare offre un’esperienza unica, in cui è possibile godere della bellezza selvaggia del fiume e delle sue acque cristalline, mentre ci si lascia cullare dalla corrente.

Alla scoperta delle meraviglie di Berna

Berna è una città che incanta e rapisce il cuore di chi la visita. Non solo il fiume Aare, ma ogni angolo di questa affascinante città racconta una storia e svela un tesoro nascosto. Passeggiando per le vie acciottolate del centro storico ci si lascia trasportare in un viaggio nel tempo, tra antichi palazzi e monumenti che testimoniano la ricchezza culturale e storica di questo luogo magico.

Il cuore di Berna è avvolto da un’aura fiabesca di mistero, che si percepisce in ogni dettaglio: dalle case a graticcio alle fontane ornate, dai tetti di tegole rosse alle torri medievali che si ergono maestose nel cielo.

Berna è anche una città in cui natura e cultura convivono in perfetta armonia, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile. I parchi rigogliosi, come il Rosengarten, si alternano ai musei e alle gallerie d’arte, creando un connubio perfetto tra relax e scoperta.

Senza dubbio è una città che conquista, emoziona e sorprende, un luogo in cui ogni pietra racconta una storia e ogni angolo svela una bellezza nascosta. Immergiti nell’avventura di scoprire questa città incantevole e lasciati travolgere dalle sue meraviglie. Berna saprà regalarti un’esperienza unica ed emozioni indimenticabili.

Berna, Svizzera

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Berna, Svizzera
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Nel deserto californiano è nato un nuovo Paese: lo ha fondato un dj

Chi non ha mai sognato di vivere in un paese creato su misura per sé, dove le leggi e le tradizioni si adattano perfettamente alle proprie esigenze? Un luogo magico in cui i semafori sono sempre verdi, la pizza non fa ingrassare e i vicini di casa non danno mai fastidio. Beh, sognare è bello, ma è difficile trasformare i sogni in realtà.

Tuttavia, c’è qualcuno che ha deciso di sfidare lo status quo e creare un paese ad hoc: il DJ radiofonico Randy Williams e la sua Repubblica di Slowjamastan.

Lo aveva annunciato già da tempo, ma nessuno lo aveva preso sul serio. Invece, Randy ha acquistato ben 4,47 ettari di terreno, appena fuori dalla California State Route 78, e ha fondato una nazione completamente nuova, che prende il nome dal suo programma radiofonico.

Randy Williams, da Dj a sultano di Slowjamastan

Ma chi è Randy Williams, chiederete? È l’audace visionario che ha deciso che il deserto della California avesse bisogno di un suo personalissimo tocco.

Dopo essersi auto-insediato come Sultano di una nazione nel deserto, conta di dichiarare l’indipendenza dagli Stati Uniti.

Attualmente, sul sito web ufficiale, si contano già circa 500 cittadini registrati, mentre altri 4.500 sono “in attesa di passaporto”. Se stai pensando anche tu di chiedere la cittadinanza a Slowjamastan, è importante che tu conosca alcune delle regole particolari che caratterizzano questo Paese.

Tra le più singolari c’è il divieto assoluto di indossare le Crocs, l’obbligo di astenersi dall’ascoltare o produrre musica rap e non è permesso mettere i piedi sul cruscotto della macchina.

Inoltre, la sua riserva aurea è composta interamente da biscotti al cioccolato, un dettaglio che conferma la stravaganza di quest’iniziativa.

I Progetti Futuri di Slowjamastan

Il Sultano Randy Williams ha in mente una serie di progetti per migliorare la vita dei suoi cittadini. Perché accontentarsi della normalità quando si può puntare all’eccezionale?

Primo fra tutti un corso d’acqua ispirato ai parchi acquatici per portare allegria e refrigerio in quelle calde giornate nel deserto. Inoltre, Randy ha pensato che un allevamento di armadilli potrebbe essere un’ottima aggiunta al panorama di Slowjamastan, che contribuirebbero ad arricchire la biodiversità del Paese. E ammettiamolo, chi non vorrebbe avere un armadillo come vicino di casa?

Infine, il Sultano vorrebbe erigere una statua gigante del “Grande Leader”, ovvero di sé stesso come simbolo del fondatore di Slowjamastan e del suo ruolo nella creazione e nello sviluppo di questa nazione unica e originale.

Nel frattempo, sta cercando di creare relazioni diplomatiche con altri Stati in quanto la Convenzione di Montevideo del 1933, stabilisce alcuni criteri fondamentali affinché un Paese possa essere dichiarato come nazione ufficiale. Secondo questo trattato, un Paese deve soddisfare quattro requisiti: una popolazione permanente, un territorio definito, un governo e la capacità di negoziare e collaborare con altre nazioni su questioni di interesse comune.

Randy Williams è convinto che tutti gli aspetti siano fattibili. Tuttavia, l’ostacolo principale rimane l’ottenimento del territorio dal governo statunitense.

Al momento, però, tutti i tentativi di contattare il Presidente Biden per discutere la questione non hanno ricevuto alcuna risposta.

Dopo aver proclamato l’indipendenza di Slowjamastan e stabilito il suo ufficio principale nella sontuosa Dubai, possiamo solo immaginare quali altre sorprese ci riserverà il Sultano Randy nel futuro.

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Avigliana Borghi Idee di Viaggio lago Piemonte vacanza natura Viaggi

Laghi di Avigliana, incanto del Piemonte

Immergersi nella natura più autentica senza allontanarsi troppo dalla grande città non è un sogno se stiamo parlando di Torino: a una mezz’oretta d’auto, infatti, si apre l’incantevole scenario del Parco dei Laghi di Avigliana, nato nel 1980, dove i due specchi d’acqua dolce si estendono ai piedi della suggestiva città medievale vegliati dal Castello.

Un’oasi perfetta per una gita fuori porta, dove staccare dalla routine e compiere piacevoli passeggiate in un contesto paesaggistico superlativo.

Al cospetto del Lago Grande e del Lago Piccolo

I Laghi di Avigliana vantano un’origine davvero antica: hanno, infatti, visto la luce durante le due ultime glaciazioni avvenute nella Preistoria e oggi sono il fulcro del Parco, scrigno di biodiversità e meta ambita per il birdwatching.

Suddivisi da un istmo, sono il Lago Grande e il Lago Piccolo sulla base della loro estensione: il Lago Grande ha una superficie che supera i 90 ettari ed è uno dei sette laghi balneabili del Piemonte dove poter praticare tutti gli sport acquatici, noleggiare pedalò, kayak e piccole imbarcazioni mentre il Lago Piccolo, che è situato più in alto, ha una profondità di 12 metri ed è abbracciato da canneti, boschi, prati e zone paludose, proprio com’era in origine.

Incantano in ogni stagione ma la primavera è il periodo migliore per godersi qualche ora di sole o un picnic sulle spiagge: in particolare, al Lago Grande troviamo la spiaggia libera Baia Grande, con tavoli in legno, bagni e fontanella mentre al Lago Piccolo la raccolta spiaggia di fronte al locale La Zanzara.

Non mancano poi locali nei dintorni dove pranzare con una vista invidiabile.

Lo splendido Giro dei Due Laghi

lago grande avigliana

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Lago Grande Avigliana

Oltre a rilassarsi sulle sponde e fare il pieno di natura, non potete perdere il Giro dei Due Laghi, adatto a tutti, con panorami da favola tutto l’anno nel cuore della natura incontaminata: basti pensare che da qui si riesce ad ammirare anche la Sacra di San Michele, affascinante complesso religioso sulla cima del Monte Pirchiriano.

Si tratta di una piacevole e rigenerante camminata che si può iniziare da ogni angolo del parco e che porta alla scoperta di svariati e interessanti ambienti naturali, tra cui prati, boschi e paludi, dove dimorano numerose specie di uccelli acquatici come germani reali, aironi e svassi.

Inoltre, le acque pullulano di lucci, pesci gatti, cavedani, carpe, trote, tinche e altri esemplari lacustri.

Potete scegliere se percorrere soltanto uno dei due laghi oppure unire gli itinerari in uno solo per un totale di 8 chilometri.

Il giro del Lago Grande parte dai campi sportivi, entra nel Parco e fiancheggia la sponda ovest fino ad attraversare una strada carrozzabile per poi arrivare alla sponda est dove si trovano alcune passerelle in legno che galleggiano a filo d’acqua.

Il Lago Piccolo, invece, seppur non balneabile è quello che riserva il paesaggio naturale più autentico, ottimo da esplorare a piedi, a cavallo o in mountain bike per scorgere la fauna e la flora selvatiche.

Ma non soltanto: è la casa dei germani, delle folaghe, dei cormorani, degli aironi cinerini e dello svasso maggiore.

Come arrivare al Parco dei Laghi

Il parco si può raggiungere comodamente con il treno, scendendo alla stazione di Avigliana e camminando per un chilometro e mezzo fino ad arrivare al Lago Grande.

Chi si sposta in auto, in mezz’ora può arrivare sia via autostrada sia seguendo le strade statali: il parcheggio per il Lago Grande si trova presso il centro sportivo mentre per il Lago Piccolo all’incrocio con Strada San Bartolomeo.

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Maremma Toscana: a cavallo alla scoperta di un angolo incantevole d’Italia

La Maremma Toscana, ovvero quella spettacolare zona del nostro Paese che si estende tra le province di Livorno e Grosseto, è un’area geografica assolutamente unica: mare, collina e montagna si fondono armoniosamente creando paesaggi dalle mille sfumature. No, non stiamo scherzando perché da queste parti l’azzurro del mare cristallino dell’Argentario, si mescola al nero degli scogli di Talamone, al giallo delle immense spiagge di Castiglione della Pescaia, al verde delle colline di Massa Marittima e al marrone del Monte Amiata, che in base alla stagione può diventare anche bianco.

In sostanza parliamo di un territorio dove la regina è esclusivamente una: la natura, in moltissime delle sue più affascinanti forme e in quasi tutte le sue incredibili sfumature. Per questo motivo, tale territorio si presta in maniera ottimale per essere scoperto in uno dei modi più romantici e speciali di sempre: facendo delle escursioni a cavallo. Sono diversi, infatti, i maneggi che offrono questa possibilità, comprensivi anche dell’accompagnamento di una guida ambientale equestre esperta. Scopriamo insieme alcuni degli itinerari più incantevoli della Maremma Toscana da fare a cavallo.

In Maremma a cavallo

Come si è potuto intuire dalle righe precedenti, la Maremma è una zona ottimale per coloro che desiderano fare una passeggiata a cavallo. Sono tantissimi gli itinerari presenti in tutto il territorio, anche se spesso quelli più battuti sono quelli che si trovano all’interno del Parco Regionale della Maremma, un’area naturale protetta della provincia di Grosseto che custodisce gelosamente delle vere e proprie gemme, come aree di costa che sono fra le più belle e intatte del litorale maremmano.

Sono proprio alcuni di questi, infatti, gli itinerari di cui vi vogliamo parlare e attraverso cui venire a contatto con un territorio meraviglioso, pregno di boschi di macchia mediterranea, di mitiche spiagge, di animali selvatici, torri storiche difensive e molto altro ancora.

Cavalli in Maremma

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Bellissimi cavalli nel paesaggio della Maremma Toscana

Le Macchiozze: tra aree umide e gli uccelli acquatici

Tramite il sito ufficiale del Parco Regionale della Maremma è possibile prenotare numerose escursioni da fare a cavallo in zona. Una di queste riguarda Le Macchiozze, l’unica area priva di pineta a sud dell’Ombrone, uno dei fiumi più lunghi di tutta la Toscana.

Della durata di circa 2 ore e con una difficoltà bassa – quindi adatto a tutti -, è un itinerario completamente pianeggiante di 10,5 chilometri che parte dalla Località “Spergolaia”, o in alternativa località “Rombino”.

Questo tour da fare in sella a un elegante cavallo è qualcosa di praticamente magico: si sviluppa lungo le golene coltivate del fiume e arrivare all’altezza di Torre della Trappola, un’antica fortificazione di epoca medievale che possiede una struttura a scarpa in laterizio a forma di piramide tronca.

Tutto ciò lo si fa attraversando un’area umida in cui è possibile avvistare, a seconda del periodo, differenti specie di uccelli acquatici e altri animali selvatici del Parco, come caprioli e cinghiali.

In Spiaggia al Talamone a cavallo

L’organizzazione equestre Vacanze Cavallo Toscana permette anche di scoprire il limpido mare maremmano, sempre stando a cavallo. In particolare, tramite le loro guide è possibile cavalcare la meravigliosa Spiaggia di Talamone, una piccola baia collocata a sud del Parco della Maremma.

Famosa tra gli amanti degli sport d’acqua come il kite surf e il wind surf, regala un panorama così eccezionale che è veramente difficile da descrivere: permette di posare lo sguardo sull’imponente e verdissimo Monte Argentario e il peculiare tombolo della Giannella. Nelle giornate limpide, inoltre, si arriva persino ad avvistare la placida Laguna di Orbetello e la Feniglia, un’area naturale protetta che è una vera e propria lingua di sabbia che attraversa il mare.

Ma non ci raccontiamo bugie: l’emozione più forte si vive quando si approda nella piccola spiaggia dove, sempre in compagnia della guida esperta, si può persino entrare in acqua con il cavallo per cavalcare fra le onde del mare mentre si ammira il bellissimo borgo di pescatori dominato da un’antica rocca, Talamone, e l’affascinate profilo dell’Isola del Giglio.

Un itinerario adatto a tutti e che richiede circa 2 ore da trascorrere su un terreno meraviglioso e pianeggiante.

Spiaggia di Talamone a cavallo

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Un incantevole angolo di Talamone, Maremma Toscana

A cavallo nella storia

Il sito dell’ente Parco Regionale della Maremma mette a disposizione anche itinerari un po’ più complessi, e quindi adatti ai cavalieri esperti. È il caso del tour che parte sempre dalla Località “Spergolaia” e che dura circa 6 ore: attraversa infatti oltre 20 chilometri.

Si tratta di un percorso eccezionale e che conduce alla scoperta di vari ambienti del Parco: pianure alluvionali, oliveti, boschi di macchia mediterranea e pascoli arborati di particolare bellezza. Passo dopo passo – o meglio, zoccolo dopo zoccolo – è possibile osservare varie specie di animali selvatici che abitano nella vegetazione che si sviluppa lungo vecchie piste forestali.

Anche in questo caso si arriva presso una magica spiaggia, quella di Collelungo, che si caratterizza per essere meravigliosa, ampia e selvaggia. Circondata da dune di sabbia, durante alcune giornate è semi-deserta anche in piena estate, mentre è costantemente lambita da un’acqua particolarmente trasparente.

Da qui si prosegue via mare (ad esclusione dei mesi estivi) fino a Marina di Alberese, una zona incontaminata e con una spiaggia composta da sabbia fine e riparata da una fitta macchia mediterranea. Si attraversa poi la Pineta Granducale che invita ad ammirare un paesaggio meraviglioso. Oltre a tutto ciò, durante il percorso vengono avvistante anche alcune torri storiche difensive come quelle di di Castelmarino e Collelungo (XVI secolo).

Escursioni a cavallo: informazioni utili

Quelle di cui vi abbiamo parlato sono solo alcune delle tante avventure a cavallo che si possono intraprendere tra le numerose meraviglie della Maremma Toscana. Come vi accennavamo in precedenza, infatti, il parco offre diversi itinerari che sono uno più emozionante dell’altro.

Se si decide di intraprendere questa avventura, è però fondamentale tenere a mente che il servizio di guida equestre è obbligatoria, e che quindi bisogna per forza rivolgersi ad enti, organizzazioni e maneggi che sono specializzati proprio in questo.

Pur da esperti, è essenziale affidarsi alla professionalità e alle capacità delle guide abilitate dalla Regione Toscana. Solo facendo così sarà davvero possibile vivere un’esperienza indimenticabile, sempre a contatto con la natura e pregne di pure emozioni che la Toscana e i cavalli garantiscono a 360 gradi.

Marina di Alberese a cavallo

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L’incanto di Marina di Alberese, Maremma Toscana
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Cosa vedere ad Arenzano, dalla spiaggia al centro cittadino

Arenzano è una splendida cittadina incastonata tra il mare e l’Appennino, ad appena una ventina di chilometri da Genova e altrettanti da Savona, a un passo dalla magnifica area naturale del Parco del Beigua, porta della Riviera Ligure di Levante.

Non è la classica “destinazione balneare”, è molto di più: vanta un centro storico unico nel suo genere, con le vie e le case che si arrampicano dal lungomare alla collina, un parco polmone verde che è un’autentica oasi di relax e di refrigerio durante l’estate, un Santuario polo di fede e pellegrinaggio, eleganti ville e palazzi tipici liguri, testimoni di un fulgido passato, e un esotico e variopinto simbolo, i pavoni in libertà, “cittadini” a tutti gli effetti.

Scopriamo le mete più interessanti e le attrazioni da non perdere ad Arenzano,  dall suggestivo centro storico fino alla spiaggia.

Il Parco e la Villa Negrotto Cambiaso

Villa Negrotto Cambiaso Arenzano

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Villa Negrotto Cambiaso

Il primo incontro con Arenzano, a breve distanza dalla stazione ferroviaria, è il Parco di Villa Negrotto Cambiaso, oasi verdeggiante dove incontrare i pavoni e ammirarli in tutta la loro bellezza: abituati all’incontro con le persone, sono ormai parte integrante della cittadina e rimangono tranquilli a farsi fotografare.

Il parco apre alla scoperta di Arenzano, punto privilegiato per fare piacevoli passeggiate tra prati, agrumeto e immensi alberi che assomigliano alle sequoie americane, sostare all’ombra, praticare sport all’aria aperta e assistere a mostre ed eventi che vengono organizzati durante l’anno.

Fulcro del parco è Villa Negrotto Cambiaso, oggi sede del Municipio, risalente al 1558 a opera del marchese Tobia Pallavicino. Nel 1880, la marchesa Luisa Pallavicino rinnovò la struttura dell’elegante dimora e, oltre a conferirle l’aspetto di una fortezza, decise di dare vita a un parco all’inglese con serra di vetro in stile liberty e svariate terrazze panoramiche che ricordano le mura di difesa medievali.

Non mancano due laghetti dove nuotano pesci, tartarughe, anatre e oche: insomma, un’autentica meraviglia.

Il centro storico del borgo marinaro

Il cuore di Arenzano è il suo centro storico, l’antico borgo marinaro, che si inerpica verso il Beigua e si contraddistingue per la peculiarità di essere, appunto, “in salita”.

Si estende da Via Bocca, area pedonale aggiunta negli anni Sessanta laddove sorgeva la vecchia ferrovia, fino al pittoresco pozzo di Piazza Colombo ed è un intricato labirinto di stradine lastricate, piazzette, caruggi liguri animati su cui si affacciano focaccerie, negozi di lusso, ristoranti, gelaterie e i caratteristici palazzi dalle facciate color pastello impreziositi da meridiane, edicole, stemmi nobiliari, mascheroni di terracotta, eco di Genova e di un passato fiorente.

Angoli che rimangono impressi sono, oltre a Piazza Colombo con il suo pozzo, Piazza Chiossone (o Nastrè), la zona degli antichi lavatoi, e Piazza XXV Aprile su cui svetta il Palazzo Sant’Antonio, antico oratorio del XIII secolo, oggi sede della Biblioteca.

Il lungomare e la spiaggia

Arenzano è anche lungomare e porticciolo turistico: appena usciti dal parco (o dal centro storico) ecco la veduta del mare e della spiaggia centrale, che lasciano già intravedere il capoluogo ligure.

È una piacevole camminata ombreggiata, suddivisa in

  • Lungomare Olanda, tratto di arenili dai ciottoli grigi, sassolini e sabbia con una porzione di spiaggia libera in prossimità del Circolo Velico che volta le spalle al Parco di Villa Figoli des Geneys, in vero stile genovese, che ispirò a Carducci la lirica “In una villa”.
    La villa e il suo parco plasmato da favolosi viali con magnolie, sempreverdi e palme sono il fulcro degli eventi estivi di Arenzano.
  • Lungomare Stati Uniti, ultimo tratto di spiaggia vicino al Porto, ad accesso libero con le barche che ondeggiano attorno alla banchina.

Di sicuro impatto anche il tratto di costa più selvaggio, al di sotto della Ciclabile e Passeggiata Pedonale del Lungomare De Andrè, dove si susseguono raccolte spiagge libere e calette che permettono di godere di un’atmosfera tranquilla e di vedute che rigenerano.

Il Santuario del Bambino Gesù di Praga

Santuario Gesù Bambino di Praga Arenzano

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Santuario Gesù Bambino di Praga

Altro simbolo di Arenzano, che rende la cittadina ligure meta di fede e pellegrinaggio, è il Santuario del Bambino Gesù di Praga, testimone di un forte sentimento devozionale al Bambino di Praga, uno dei luoghi religiosi più frequentati della regione, preceduto da un’ampia scalinata e piazzale da cui si può ammirare uno scorcio invidiabile che arriva fino al mare.

Il Santuario risale al 1904 ma la storia di devozione inizia nel 1628 quando i Carmelitani Scalzi di Arenzano ricevettero in dono dalla principessa Polissena Lobkowitz di Praga una piccola statua in cera di Gesù Bambino di Praga.

Oltre alla ricchezza dell’interno, la chiesa custodisce anche un meraviglioso Presepe in Ceramica perenne, aperto tutto l’anno, frutto di tre anni di lavoro di Eliseo Salino di Albisola, con oltre 300 statue che trovano posto nell’emozionante cornice di una grotta ricostruita con stalattiti e stalagmiti in gesso e juta con la rievocazione di significative scene bibliche: una voce narrante accompagna i visitatori nel percorso e il tipico paesaggio ligure con l’Appennino dona un tocca unico al tutto.

Alle spalle del Santuario, uno sguardo anche alla Torre dei Saraceni, edificata nel XVI secolo a protezione delle incursioni saracene dopo quella avvenuta nel 1559, capeggiata da Amoret Rais.

La Chiesa dei Santi Nazario e Celso

Chiesa di spicco in città è la Parrocchiale intitolata ai Santi Nazario e Celso, eretta sui resti di un antico monastero dedicato al monaco irlandese San Colombano e ricostruita dopo un grave crollo nel Settecento, un magnifico esempio di architettura barocca in Liguria.

Da vedere, al suo interno, l’affresco della cupola, capolavoro di Ernesto Massiglio che seppe replicare al meglio l’opera andata perduta nel ’44 di Francesco Semino.

Il Parco del Beigua

Appena fuori dal centro, gli amanti della natura troveranno ad attenderli la meravigliosa cornice naturalistica del Parco del Beigua, notevole area protetta dove l’ecosistema dei boschi appenninici si sviluppa in completa autonomia e sicurezza.

Sono numerosi i percorsi per trekking ed escursioni tra gli alberi secolari e la natura incontaminata di questo angolo di Liguria e non mancano i percorsi dedicati per un’avventura in mountain bike.

Tappa da non perdere sono poi i Centri visita dedicati all’educazione ambientale e all’ornitologia che permettono di conoscere nei dettagli la flora e la fauna del territorio, con una particolare attenzione alla didattica per i più piccoli.

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Presentata la città futuristica e galleggiante che combatte il cambiamento climatico

In un’epoca in cui l’umanità si trova ad affrontare sfide ambientali senza precedenti, la tecnologia e l’innovazione emergono come strumenti potenti per immaginare un futuro ecosostenibile e salvare il nostro amato pianeta.

Attraverso lo sviluppo e l’adozione di nuove tecnologie, possiamo iniziare a ripensare al nostro modo di vivere e di interagire con il mondo, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo un modello di sviluppo che sia in armonia con le risorse naturali e gli ecosistemi terrestri.

Il Giappone, da sempre all’avanguardia nel campo dell’innovazione, ha recentemente confermato il suo impegno nella tutela dell’ecosostenibilità attraverso la presentazione di un progetto rivoluzionario: una città galleggiante futuristica in grado di ospitare più di 40.000 persone.

Questa iniziativa visionaria, guidata dalla start-up giapponese N-Ark, rappresenta un esempio tangibile di come sia possibile coniugare sviluppo urbano e rispetto per l’ambiente, affrontando al contempo problemi quali la sovrappopolazione, la scarsità di spazio abitativo e la necessità di ridurre le emissioni di gas serra.

Tecnologie eco-friendly per rendere la città più sostenibile

Progetto Dogen City

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Dogen City, il progetto per una città ecosostenibile

Il progetto Dogen City prevede la realizzazione di diverse isole artificiali collegate tra loro, formando un insieme di strutture abitative, commerciali e produttive pensate per garantire un’elevata qualità della vita e un basso impatto ambientale.

Il piano prevede che ogni isola possa ospitare fino a 10.000 abitanti e sarà realizzato utilizzando materiali e tecnologie all’avanguardia in grado di garantire resistenza, leggerezza e flessibilità. Inoltre, le infrastrutture della città avranno la capacità di massimizzare l’efficienza energetica e ridurre al minimo il consumo di risorse naturali.

Tra gli elementi più innovativi del progetto, spiccano l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, come il solare e l’eolico, e l’adozione di sistemi di raccolta e riciclo delle acque piovane.

Queste unità saranno dotate di materiali e tecnologie all’avanguardia, come finestre intelligenti, sistemi di isolamento termico e impianti di ventilazione naturale, che contribuiranno a creare un ambiente confortevole e salubre per gli abitanti.

Anche la mobilità urbana sarà caratterizzata da soluzioni eco-compatibili che prevedono l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici a basse emissioni e l’implementazione di piste ciclabile e pedonali.

Inoltre, la città sarà dotata di ampie aree verdi, parchi e giardini pensati per favorire il benessere psicofisico dei residenti e garantire la biodiversità.

Una visione condivisa per un futuro migliore

Il governo giapponese sta attualmente valutando la fattibilità del progetto e lavorando per reperire i fondi necessari alla sua realizzazione. Se tutto andrà secondo i piani, Dogen City potrebbe diventare una realtà entro il 2040, offrendo una soluzione innovativa e sostenibile ai problemi di sovraffollamento e mancanza di spazio del Giappone.

Il progetto non è l’unico esempio di città galleggiante nel panorama internazionale. Altre iniziative simili, come la Seasteading Institute negli Stati Uniti e il progetto Floating City in Cina, testimoniano l’interesse crescente verso queste soluzioni innovative e la volontà di sperimentare nuovi modelli di sviluppo urbano ecosostenibile.

Va detto che la realizzazione di queste città del futuro comporta anche numerose sfide, sia dal punto di vista tecnico, sia sociale e politico. Tra le difficoltà principali, si annoverano la necessità di garantire la sicurezza e la stabilità delle strutture galleggianti, l’accesso a risorse idriche ed energetiche e la gestione degli impatti ambientali derivanti dalla costruzione e dall’utilizzo delle isole artificiali.

Tuttavia, progetti come questi rappresentano una fonte di speranza e un’opportunità che potrebbe non solo contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico, ma anche offrire nuove prospettive per lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali e globali.

Dogen City è l’esempio emblematico di come l’innovazione e la creatività possano unirsi per dare vita a soluzioni visionarie in grado di affrontare alcune delle sfide più urgenti del nostro tempo.

Il rapido sviluppo della tecnologia, unito all’ingegno umano e alla crescente consapevolezza delle sfide ambientali, sta rendendo possibili soluzioni un tempo ritenute puramente utopiche, dimostrando che la nostra capacità di immaginare e creare scenari innovativi per il futuro non appartiene solo all’immaginazione, ma può effettivamente prendere forma e diventare una realtà concreta, aprendo nuove prospettive per la salvaguardia del nostro pianeta e per il benessere delle generazioni future.

Il progetto Dogen City

Fonte: IPA

Il progetto Dogen City, la città galleggiante ecosostenibile
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Estate nei rifugi di montagna più belli d’Italia

C’è chi in estate preferisce la montagna al mare. Se siete tra questi e sognate escursioni che vi emozionino a ogni scorcio, il Garda Trentino potrebbe essere proprio la meta che state cercando. Qui, dove la freschezza alpina incontra il tepore mediterraneo, il verde dei monti si specchia nel blu del lago e l’esperienza outdoor si intreccia al piacere del relax, ci si imbatte in rifugi panoramici posizionati su incantevoli percorsi, che regalano esperienze incredibili, di gusto, scoperte e meraviglia. Alcuni sono aperti tutto l’anno, ma è consigliabile informarsi sempre in anticipo. Intanto, scopriamoli.

I rifugi panoramici del Garda Trentino

Sorto in una zona storicamente utilizzata per il pascolo, a pochi chilometri da Riva del Garda e dalla frazione di Campi, il Rifugio Capanna Grassi si può raggiungere anche in auto, ma le emozioni maggiori si proveranno a piedi o su due ruote. Ad esempio lungo il sentiero “del Berghem” – ancora poco noto, ma spettacolare – che risale la valle del torrente Gamella, ricca di cascate. Adatto a camminatori esperti, il percorso conduce al sito archeologico di San Martino, uno dei più interessanti della zona, e prosegue fino a Capanna Grassi, molto frequentata dagli estimatori della cucina tradizionale trentina.

Sempre da Riva del Garda, così come dalla Valle di Ledro, si può arrivare al Rifugio Bocca di Trat “Nino Pernici”, antica caserma austriaca, sul crinale che divide la zona del Garda dalla valle, raggiungibile da entrambi i versanti. È meta di escursionisti e biker, attratti dai paesaggi ma anche dall’ottima cucina: qui si può assaggiare la polenta di patate, piatto forte della tradizione culinaria del posto e ammirare uno splendido panorama sulla valle, allargando lo sguardo sino al Lago di Garda e di Tenno.

A poca distanza da Riva del Garda, Arco, Torbole e Tenno, il Rifugio Monte Calino “San Pietro” è amato da residenti e ospiti del Garda Trentino per la facilità di accesso, l’ottima cucina e la spettacolare vista sul Lago di Garda. La struttura è stata ricavata dal romitorio dell’adiacente antica chiesa medioevale, ancora ben conservata, ed è punto di arrivo o di partenza per numerose escursioni. Come l’itinerario dedicato al Monte Calino, vicino a Tenno, un tragitto immerso nella vegetazione che, inizialmente, attraversa i ripidi campi coltivati e poi si immerge nel bosco, sempre diverso all’aumentare di quota. Oppure lo spettacolare bike tour attorno al Monte Misone, da Fiavè al Passo del Ballino e poi ancora, attraverso boschi ombrosi fin sopra il Lago di Tenno, meta imperdibile. Un ultimo tratto in salita conduce lungo le pendici sud-occidentali del monte, soleggiate e calde nel periodo estivo, e alla Sella di Calino.

È raggiungibile solo a piedi, invece, il Rifugio Prospero Marchetti, in prossimità della vetta del Monte Stivo, che domina il Garda Trentino. La fatica sarà ripagata: all’arrivo si aprirà uno dei panorami più sorprendenti, non solo sul Garda ma anche sulla cosiddetta “Busa”, la zona pianeggiante tra Riva del Garda, Arco e Torbole. Nei pressi del rifugio, inoltre, è installato un osservatorio con l’indicazione di tutte le cime circostanti: il Monte Baldo a sud, le Alpi di Ledro a sud-ovest, i ghiacciai dell’Adamello, del Carè Alto e della Presanella a nord-ovest, le Dolomiti di Brenta a nord, le piccole Dolomiti, la catena del Lagorai e Pasubio a est.

Da non perdere il rifugio Damiano Chiesa che dalla sommità del Monte Altissimo sovrasta tutta la parte settentrionale del lago di Garda, con una vista mozzafiato a 360 gradi. Gli escursionisti, infatti, incontreranno ad ogni passo splendidi scorci sul lago, ma anche preziose testimonianze storiche.

Infine, non può mancare una sosta al Rifugio XII Apostoli, vicino a Comano Terme, porta d’ingresso occidentale alle Dolomiti di Brenta. Edificato dalla Società Alpinisti Tridentini (SAT) nel 1908 nella conca di Pratofiorito, nei pressi delle vedrette di Pratofiorito e d’Agola, deve il suo nome alle dodici piccole conformazioni rocciose, simili a delle figure in preghiera, situate sul limitrofo passo omonimo. Il contesto ambientale è di rara bellezza così come l’orizzonte panoramico, ma il percorso di accesso risulta piuttosto aspro.

Garda Trentino Experience

Fino a ottobre, scoprire i rifugi del Garda Trentino e la vita che li caratterizza è ancora più entusiasmante grazie alle “Garda Trentino Experience”, iniziative differenti per tipologia, ambito e durata, pensate appositamente per assecondare le esigenze di tutti. Numerose le esperienze confermate anche per il 2023 che si svolgono in montagna – nei rifugi e non solo -, a cominciare dalle passeggiate al tramonto con cena tipica al rifugio o le visite nel “mondo dell’alpeggio” per tutta la famiglia.

A queste, si aggiungono curiose e coinvolgenti novità. Le immersioni nella natura assumono diverse declinazioni con un’esperienza in Val d’Algone, alle pendici delle Dolomiti di Brenta, alla scoperta della geologia della valle e dei suoi alberi monumentali, e non mancano le escursioni family friendly, per contemplare il sorgere del sole al rifugio San Pietro e deliziarsi con una ricca colazione.