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Aracataca: il diario di viaggio di Jovanotti in America Latina, in anteprima su RaiPlay

Prendete una bicicletta, uno smartphone e un’incessante curiosità per scoprire nuovi orizzonti. Aggiungete un’icona della musica italiana come Jovanotti e una terra tutta da scoprire come il Sud America, e avrete la ricetta per una nuova docu-serie imperdibile.

Aracataca-Non voglio cambiare pianeta 2” è la nuova avventura in bicicletta di Lorenzo Cherubini alla scoperta di paesaggi incantevoli, città coloniali, popolazioni e culture locali tra suggestioni, immagini e sensazioni. Il format, che è l’ideale per chi ama viaggiare ed esplorare, verrà trasmesso in esclusiva su RaiPlay.

Non voglio cambiare pianeta 2: il ritorno di Jovanotti

Una bicicletta, uno smartphone e un’action camera montata sul manubrio della sua bicicletta, realizzata apposta per l’occasione, è quanto basta a Jovanotti per documentare il suo diario di bordo alla scoperta del Sud America. Un’esperienza che non è nuova per l’artista, che agli inizi del 2020 aveva pedalato in solitaria per ben 4.000 chilometri tra il Cile e l’Argentina. RaiPlay aveva documentato questa avventura nei primi 16 episodi della serie “Non voglio cambiare pianeta”, dando voce a ogni destinazione, ogni emozione e ogni sfida.

Ma il cantautore italiano non si è fermato qui. Quest’anno, ha deciso di fare il bis con “Aracataca-Non voglio cambiare pianeta 2”. Cambiano le tappe ma non lo spirito di esplorazione: in questo nuovo viaggio in bicicletta, Jovanotti ha percorso 3.500 chilometri in Sud America, attraversando le Ande, l’Amazzonia e toccando anche la città colombiana che dà il nome al progetto: Aracataca, il luogo di nascita del suo autore preferito, Gabriel García Márquez.

Attraversando luoghi incantevoli, dal fascino senza tempo, tra salite e discese, foreste e cascate, sentieri e autostrade, Jovanotti ha documentato ogni aspetto del viaggio. Dai villaggi sperduti alle grandi città, dalle periferie ai pueblos, ha incontrato le popolazioni locali, utilizzando la musica come un ponte tra le culture.

“Aracataca” è il racconto psichedelico di una follia su due ruote, in cui Lorenzo Cherubini si è aperto alla fatica e alla curiosità, per raccontare sia la sua storia che quella dei luoghi attraversati, in un contesto in cui la libertà, la spontaneità, l’occhio aperto e ingenuo, il gioco e la consapevolezza sono stati gli elementi chiave del racconto.

Aracataca: la seconda stagione in streaming su RaiPlay

Dopo il sorprendente e straordinario successo della prima stagione, trasmessa in pieno lockdown con oltre 5,5 milioni di spettatori, RaiPlay presenta la sua seconda avventura con una nuova serie di episodi. Questa stagione è composta da 22 puntate, pari al numero degli arcani maggiori dei tarocchi che hanno accompagnato Lorenzo durante il suo viaggio, divise in due parti: i primi undici episodi vanno in onda dal 24 aprile 2023, mentre gli altri saranno trasmessi a partire dal 1° maggio.

Aracataca ci trascina in un itinerario emozionante alla scoperta di luoghi magici e di culture antiche, attraverso immagini, pensieri ed emozioni, sulle note di una colonna sonora completamente originale, scritta, suonata e cantata dall’artista stesso. Lo stesso progetto è stato girato interamente da Jovanotti, utilizzando solo una piccolissima action camera e un cellulare, creando così un format unico nel suo genere che va al di là di ogni forma di documentario tradizionale.

Un progetto dal taglio fresco e spontaneo, prodotto da Soleluna e montato e diretto da Michele Lugaresi: Aracataca è un invito a lasciarsi trasportare in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, in cui la bellezza della natura e la genuinità delle persone ci riportano in contatto con noi stessi.

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La triste fine del Lago d’Aral

Era uno dei quattro laghi più estesi del Pianeta (dopo il Mar Caspio, il Lago Superiore e il Lago Vittoria) al confine tra l’Uzbekistan e il Kazakistan, ma oggi rimane un pallido ricordo e, al suo posto, soltanto sale, sabbia e scheletri di navi arenate.

Stiamo parlando della triste storia del Lago d’Aral, lago salato di origine oceanica, che negli anni Sessanta aveva una superficie di 68.000 chilometri quadri mentre adesso la sua grandezza si è ridotta del 75% a causa di un vero disastro ambientale provocato dalle attività umane.

Perché il Lago d’Aral si è prosciugato

Le sue acque erano limpidissime, i fondali poco profondi e abitati da svariate specie ittiche che consentivano un’importante attività legata alla pesca.

Un brutto giorno, il regime sovietico durante la Guerra Fredda mise a punto un progetto per deviare, con apposite canalizzazioni, le acque dei due fiumi emissari del lago, “Syr Darya” e “Amu Darya” per intensificare le irrigazioni delle piantagioni di cotone impiantate a forza nella vicina zona arida dell’Uzbekistan.

In questo modo, la ridotta portata di acqua rimanente nel corso dei fiumi non è più stata sufficiente per controbilanciare la naturale evaporazione del Lago d’Aral (che si trova in una zona con il clima più arido della Terra) portandolo, inevitabilmente, all’estinzione.

Ma, purtroppo, non finisce qui: la monocoltura del cotone ha soppiantato la tipica biodiversità dell’area, basata su frutta e cereali, ed è stata sostenuta da ingenti quantità di concimi chimici e diserbanti che, anno dopo anno, hanno raggiunto una grave concentrazione nelle acque residue del lago, avvelenando la zona per chilometri e chilometri.

Scomparsa l’acqua, rimangono soltanto polveri inquinanti mescolate alla sabbia, a testimoniare uno dei disastri ecologici più grandi della Storia.

Ad aggravare ancora di più la situazione, inoltre, i materiali abbandonati nei magazzini di una base militare su una delle molte isole in cui vennero condotti esperimenti militari con sostanze tossiche come l’antrace: la popolazione paga così un prezzo altissimo con decrescita esponenziale, malattie oncologiche, malformazioni e aumento della mortalità infantile.

Le drammatiche conseguenze della fine dell’Aral

Dove un tempo prosperava il lago che mitigava il clima torrido della zona, oggi resta una distesa sterile di sabbia, un’elevata escursione termica e l’evaporazione sempre più veloce della poca acqua residua.

Le ormai frequenti e violente tempeste di sabbia diffondono le polveri inquinanti a centinaia di chilometri di distanza, compromettendo anche il terreno su cui si depositano.

Un altro tristissimo esempio di quanto la fine del Lago d’Aral abbia influito sulla vita locale è rappresentato dalla vicina cittadina di Moynaq, in passato attivo centro costiero: ora, le rive del lago si sono allontanate di circa 50 chilometri e gli abitanti hanno perso la loro fonte di sussistenza e, a causa del dilagante inquinamento, sono vittime di gravi malattie quali epatiti, tubercolosi e cancro alla gola almeno tre volte in più rispetto alla media della nazione.

La maggior parte del territorio è ormai contraddistinto da un desolante deserto dove svettano le carcasse arrugginite degli ultimi pescherecci: il 10% del lago originario è alimentato da una sorgente sotterranea di qualche chilometro, protetta dalla diga Korakal e da nuove canalizzazioni nel tentativo di salvare il salvabile.

Ma il danno è compiuto.

L’unica soluzione percorribile, a detta degli ambientalisti, è quella di umidificare l’area in modo da preservare, per quanto possibile, perlomeno la salute della popolazione locale.

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Come in una fiaba: Londra a bordo di una carrozza dorata

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio a Londra, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, infatti, è una città straordinaria e cosmopolita che ospita un patrimonio culturale, storico e artistico di immensa bellezza.

Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dalle passeggiate nel centro storico, quelle che permettono di ammirare il maestoso palazzo del parlamento, l’iconica torre dell’orologio e la splendida Abbazia di Westminster, il luogo delle incoronazioni dei membri della famiglia reale, passando poi per il Tamigi e la ruota panoramica del London Eye.

Nella capitale dell’Inghilterra e del regno Unito, questo è certo, non ci si annoia mai. Ma a rendere l’esperienza di chi arriva in città ancora più incredibile ci pensa una nuova e inedita esperienza. In questi giorni, infatti, è possibile esplorare Londra a bordo di una carrozza dorata e regale e vivere una favola autentica.

Un viaggio a Londra per diventare i protagonisti di una fiaba

Parlando di carrozze pensiamo subito alle fiabe e alle favole della buonanotte, a tutte quelle storie in cui i protagonisti, principi e principesse, salivano a bordo di questo mezzo di trasporto per raggiungere dimore fatate e castelli. Anche nella realtà, però, queste vengono usate. Impossibile non pensare alla Gold State Carriage conservata nelle Royal Mews di Buckingham Palace, la carrozza dorata trainata da otto cavalli e costruita nel 1762, utilizzata per la cerimonia di incoronazione dei monarca britannici a partire da quella di Giorgio IV.

Ed è proprio a bordo di una carrozza, che per fattezze e sontuosità ricorda quella del Re, che è possibile scoprire e riscoprire Londra in maniera unica e straordinaria. In occasione dell’incoronazione di Re Carlo III, infatti, l’azienda FREENOW, che da sempre si occupa di mobilità, ha scelto di offrire ai cittadini e ai viaggiatori che si trovano nella capitale un’avventura davvero regale.

Scoprire e riscoprire la città a bordo della carrozza del Re

Prevista il 6 maggio del 2023, presso l’Abbazia di Westminster a Londra, l’incoronazione di Re Carlo III è uno degli eventi più attesi dagli abitanti della città. Un’occasione perfetta, questa, per scoprire e riscoprire la capitale vivendo un’avventura regale.

Proprio in vista dell’evento reale più entusiasmante dell’anno, FREENOW ha scelto di mettere a disposizione delle persone, un massimo di 4 a corsa, una replica della celebre Gold State Carriage, la carrozza della Royal Family, per esplorare le meraviglie urbane e vivere un’esperienza al di fuori dell’ordinario.

I primi tour, dalla durata di 15 minuti, si sono tenuti venerdì 28 aprile. Le persone sono salite a bordo davanti alla chiesa londinese di St Martin-in-the-Fields, attraversando poi alcuni dei luoghi iconici di Londra tra cui Trafalgar Square, l’Arco dell’Ammiragliato, il The Mall e Buckingham Palace, prima di concludere la corsa davanti alla National Gallery.

La corsa in carrozza rappresenta un’esperienza davvero unica per andare alla scoperta della città e per unirsi ai festeggiamenti per l’incoronazione di Re Carlo III. Ma è anche un ottimo modo per celebrare i 200 anni dall’inizio dell’attività dei primi taxi autorizzati nella capitale inglese inaugurati nel 1823.

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Il segreto più prezioso di quest’isola è conservato sotto la sua terra

La grande bellezza, quella che porta la firma di Madre Natura e che rende il mondo che abitiamo un posto meraviglioso, si presenta sotto forme inedite e sorprendenti che incantano la vista e lasciano senza fiato. Boschi magici, laghi che sembrano usciti da un libro di favole, fioriture cangianti e cascate prismatiche: queste sono solo alcune delle attrazioni naturali che si snodano sul pianeta e che attirano ogni giorno migliaia di viaggiatori.

Non sempre però i capolavori plasmati da Madre Natura sono visibili, almeno non a chi si ferma alle apparenze. Alcune sue creazioni, infatti, sono conservate alla stregua di un tesoro che viene rivelato solo agli avventurieri che osano spingersi dove gli altri non arrivano.

E questo è il caso delle Cuevas del Drach, un complesso di grotte incantate che si nasconde tra le viscere della terra, e che rappresenta il segreto più prezioso dell’Isola di Maiorca. Pronti a partire?

Il segreto dell’Isola di Maiorca è custodito sotto terra

Maiorca non ha bisogno di presentazioni. L’isola immersa nel Mediterraneo, e appartenente all’arcipelago delle Baleari, è infatti una delle mete più popolari delle vacanze e i motivi sono facilmente intuibili.

Ad attirare i viaggiatori qui, durante i mesi estivi e non solo, sono le baie protette e le calette che brillano al sole, le montagne a strapiombo sul mare e i grandi resort balneari. Al patrimonio naturalistico dell’isola, poi, si aggiungono anche le testimonianze del passato e la vita notturna che coinvolge Palma, la sua capitale, e altre località turistiche. Insomma, le cose da vedere e da fare qui sono così tante che non ci si annoia mai.

Tuttavia, se volete vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario, e concedervi una pausa all’insegna della grande bellezza una volta giunti sull’isola, il consiglio è quello di inserire nel vostro itinerario di viaggio anche una tappa a Porto Cristo. Questo piccolo villaggio situato sulla costa orientale, nel comune di Manacor, ospita uno dei più incredibili capolavori di Madre Natura.

Proprio a Porto Cristo, infatti, si snoda il sito delle Cuevas del Drach, un complesso di grotte calcaree che si sviluppa per oltre 1200 metri di lunghezza a 25 metri sotto il livello del mare. Esplorando le grotte del drago, e addentrandosi nelle viscere della terra, non solo è possibile ammirare un paesaggio suggestivo formatosi nel corso di milioni di anni, ma è anche possibile raggiungere uno dei più grandi laghi sotterranei del mondo.

Cuevas del Drach

Fonte: iStock

Cuevas del Drach, le grotte sotterranee a Porto Cristo

Le Grotte del Drago: una meraviglia naturale da scoprire

La visita alle Grotte del Drago dura circa un’ora, ma quella basta per scoprire una delle più incredibili meraviglie sotterranee che appartengono al nostro pianeta. Lasciandosi alle spalle la superficie, e scendendo a una profondità di 25 metri, è possibile attraversare un dedalo di gallerie riccamente decorate da migliaia di stalattiti e stalagmiti che si sono create nel corso dei millenni. A incorniciare i percorsi, poi, ci sono tutta una serie di colonne e massicci calcarei che trasformano gli ambienti in templi sacri.

Le Cuevas del Drach di Maiorca ospitano diversi specchi d’acqua, tra i quali spicca il lago Martel, così chiamato in onore del primo speleologo che lo attraversò in barca. Con i suoi numeri – 117 metri di lunghezza, 30 metri di larghezza e una profondità di 12 metri – si è guadagnato un posto d’onore tra i laghi sotterranei più grandi del mondo.

Ma non sono solo le sue dimensioni a meravigliare, quanto più quel gioco di luci creato dalle formazioni carsiche, che si snodano tutto intorno, e che si riflettono nell’acqua creando uno scenario fiabesco.

Come abbiamo anticipato, la visita alle Grotte del Drago dura un’ora, un tempo che però permette ai viaggiatori non solo di attraversare il lago Martel in barca, ma anche di assistere a un concerto dal vivo all’interno di un microcosmo sotterraneo e meraviglioso.

Cuevas del Drach

Fonte: iStock/Cristian Mircea Balate

Cuevas del Drach
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Ville Aperte, lo speciale evento di primavera in Brianza

Ville Aperte in Brianza taglia il nastro di una 21esima edizione che afferma la propria eccezionalità fin dalla formula in due tempi per due stagioni, con un assaggio primaverile della ricchissima kermesse prevista per l’autunno, in programma nei due weekend del 29 aprile e del 7 maggio. Dedicato alle ville di delizia e alle dimore storiche, l’evento primaverile vede spalancarsi le porte di 33 splendidi e maestosi edifici in 28 Comuni, sparsi nelle 5 province lombarde di Monza e Brianza, Lecco, Como, Città Metropolitana di Milano e Varese.

Alla scoperta delle ville di delizia e delle dimore storiche in Brianza

Oggetto di un percorso che mira al loro inserimento nella lista dei luoghi e dei monumenti Patrimonio dell’Umanità UNESCO, le cosiddette ville di delizia sono quelle dimore di pregio costruite a partire dal XVI al XIX secolo dalle famiglie nobiliari milanesi, che trascorrevano lunghi periodi di vacanza e riposo in Brianza (qui 10 foto che te la faranno amare), beneficiando del clima particolarmente salubre presente a nord di Milano.

Le sale affrescate, i passaggi nascosti, i vialetti e le serre erano tra gli spazi adatti a diverse attività di svago, come ad esempio la caccia, i giochi e le feste, che contribuivano a rendere piacevole la permanenza e a mostrare agli ospiti la ricchezza e il potere dei proprietari.

Come villa rappresentativa dell’edizione 2023 è stata scelta la dimora conosciuta come Palazzo Rasini a Cavenago di Brianza. Costruito a partire dal XVI secolo e modificato nelle epoche successive, questo gioiello custodisce importanti cicli di affreschi e stucchi, realizzati tra ‘500 e ‘700 da celebri pittori.

L’elenco delle aperture dell’edizione primaverile

Di seguito l’elenco delle ville di delizia e delle dimore storiche che si potranno ammirare durante l’edizione primaverile della kermesse, inaugurata con un concerto gratuito, a cura della Filarmonica Paganelli ‘79, che si terrà nel cortile interno di Palazzo Rasini. L’edizione autunnale amplierà la panoramica su musei, edifici religiosi, vie d’acqua, architettura industriale, piccoli borghi e tanti altri siti culturali ricchi di bellezze nascoste, che faranno da ricca cornice alle dimore artistiche.

Ville in provincia di Monza e Brianza

  • Palazzo Rasini, Cavenago di Brianza
  • Reggia di Monza, Monza
  • Villa Reale Teatro di Corte, Monza
  • Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno
  • Villa Cusani Traversi Tittoni (usata come set dai Maneskin), Desio
  • Villa Taverna, Triuggio
  • Villa Borromeo d’Adda, Arcore
  • Palazzo Rezzonico, Barlassina
  • Villa Zari, Bovisio Masciago
  • Villa Antona Traversi, Meda

Ville in provincia di Milano

  • Villa Visconti Borromeo Litta, Lainate
  • Castelletto di Cuggiono, Cuggiono
  • Villa Annoni, Cuggiono
  • Villa Ghirlanda Silva, Cinisello Balsamo
  • Villa Casati Stampa di Soncino, Cinisello Balsamo
  • Casa Bassi, Trezzo sull’Adda
  • Villa Arconati, Bollate

Ville in provincia di Como

  • Villa Adelaide, Alserio
  • Villa Carcano, Anzano del Parco
  • Villa Ceriani – Museo diffuso Dolores Puthod, Lomazzo
  • Villa Cagnola La Rotonda, Inverigo
  • Villa Majnoni d’Intignano, Erba
  • Villa Imbonati, San Fermo della Battaglia
  • Villa La Clerici, Erba
  • Villa Bernasconi, Cernobbio

Ville in provincia di Lecco e Varese

  • Villa Monastero, Varenna (Lecco)
  • Villa Bordone “La Rocchetta”, Bosisio Parini (Lecco)
  • Villa Sormani Marzorati Uva, Missaglia (Lecco)
  • Villa De Ferrari Bagatti Valsecchi, Merate (Lecco)
  • Villa Mapelli Mozzi, Castenovo (Lecco)
  • Villa Greppi di Bussero, Casatenovo (Lecco)
  • Villa Moriggia Castelfranchi, Calco (Lecco)
  • Villa Gianetti, Saronno (Varese)
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A bordo del trenino che attraversa le grotte delle meraviglie

Esistono alcuni luoghi che sono così belli da sembrare surreali. Posti sapientemente plasmati da Madre Natura e dal tempo che incantano e meravigliano, che catturano la vista e stordiscono i sensi, fino a lasciare senza fiato.

Non sempre però queste meraviglie, che per forme e colori ricordano paesaggi incantati, sono visibili al primo sguardo. Alcune di queste, infatti, sono state celate dalla natura e conservate alla stregua di un tesoro prezioso. E questo è il caso delle Grotte di Postumia, un complesso carsico situato nelle viscere della terra slovena che da anni attira migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

Stalagmiti, rocce evocative, un lago sotterraneo e sale incantate formano un paesaggio idilliaco plasmato dalla natura nel corso di migliaia di anni. Un vero e proprio percorso delle meraviglie da scoprire anche a bordo di un treno. Allacciate le cinture, si parte!

Grotte di Postumia: un paradiso naturale nelle viscere della terra

Per scoprire, ammirare ed esplorare uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi del nostro pianeta dobbiamo recarci in Slovenia, e più precisamente nella periferia della città di Postumia. È qui che, all’ombra del Castello di Predjama, incastonato in un massiccio montuoso, si nasconde il grande tesoro di Madre Natura.

Si tratta di un dedalo di caverne e gallerie che si estende per 21 chilometri e che, nel corso di oltre un secolo, ha ospitato più di 30 milioni di visitatori, rendendo questo sito uno dei più visitati del nostro continente.

Tutti gli interni delle grotte, caratterizzati da stalagmiti e stalattiti di diverse forme e dimensioni, sono stati plasmati sapientemente dalla natura nel corso di migliaia di anni. Il risultato finale è un paesaggio da sogno, e in continuo mutamento, che incanta e stupisce a ogni passo.

Visitare le Grotte di Postumia, infatti, è una vera e propria esperienza sensoriale che permette di scoprire un mondo sotterraneo e magico. Per farlo è possibile prendere parte ai tour guidati pedonali che vengono organizzati tutti i giorni, oppure salire a bordo del trenino che attraversa i binari dell’unica ferrovia sotterranea del mondo.

Grotte di Postumia

Fonte: iStock

Grotte di Postumia

4 chilometri di meraviglia a bordo di un treno

Visitare le Grotte di Postumia è una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita, ma farlo a bordo di un treno vi permetterà di vivere un’avventura unica e indimenticabile.

All’interno del sito, infatti, esiste la prima ferrovia al mondo realizzata all’interno di una grotta e inaugurata nel 1872. I binari si estendono per appena 4 chilometri, ma quelli bastano per ammirare alcuni degli scenari più incredibili esistenti sotto terra.

I sontuosi lampadari realizzati in vetro di Murano, illuminano il percorso conducendo i visitatori all’interno della suggestiva sala da Ballo che ricorda in tutto e per tutto uno scenario fiabesco. Una volta finita la corsa, poi, gli ospiti delle Grotte di Postumia sono invitati a proseguire la visita a piedi con una passeggiata di poco più di un’ora.

Sarà questa l’occasione per ammirare la grande impresa di Madre Natura che ha creato un mondo sotterraneo, fatto di grotte naturali, piccoli monti, fiumi e laghi, ancora più bello di quello visibile in superficie.

Grotte di Postumia

Fonte: iStock

Grotte di Postumia
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Dove ammirare lo spettacolo delle magnolie in fiore in Ticino

Dal bianco brillante al rosa pallido, la fioritura in primavera delle magnolie è un’esplosione di colori che regala un vero e proprio spettacolo!

Messaggeri della bella stagione, questi magnifici alberi adornano con la loro delicata bellezza i giardini del Ticino: quale occasione migliore per una gita fuori porta a caccia di vedute e fotografie indimenticabili?

Ecco cinque luoghi perfetti per ammirare le magnolie in fiore.

La splendida vista sul Lago Maggiore e le magnolie

Paradiso di magnolie è il giardino botanico del Gambarogno, nel distretto di Locarno, 20000 metri quadri con oltre 400 varietà di magnolie nel pieno della fioritura.

Tappa imperdibile per chi percorre il sentiero panoramico che dal porto di San Nazzaro arriva a Vira Gambarogno, il Parco Eisenhut risale alla metà degli anni Cinquanta, gioia per gli occhi e per il cuore.

Infatti, oltre al fascino dell’elegante fiore della magnolia, un sentiero si snoda tra gli alberi, i cespugli e più di 950 specie di camelie: insomma, un autentico eden per chi ama i fiori e un trionfo di profumi e colori.

Rosa magnolia a Paradiso

Il favoloso lungolago di Paradiso, nel distretto di Lugano, oltre alla vicinanza alla funicolare, vanta immensi alberi di magnolia che costeggiano la via principale e trasformano la fermata al semaforo in una piacevole sosta.

Siamo in un territorio unico: il Monte San Salvatore svetta con i suoi 912 metri nel cielo di Lugano e dona una veduta superlativa sulla pianura lombarda, sulle catene delle Alpi svizzere e savoiarde e sul lago Ceresio mentre il tetto della chiesa e il terrazzino Capodoro sono un belvedere con panorama a 360 gradi.

Il San Salvatore è un momento di relax a pochi passi dalla città: dalla vetta, è possibile scendere a piedi lungo il sentiero che conduce a Ciona (Carona) o a Pazzallo e Paradiso, passeggiando immersi in una natura rigenerante e dagli innumerevoli scorci panoramici.

Sul crinale, inoltre, è presente un percorso naturalistico adatto a tutti mentre per gli sportivi più esperti non manca l’esclusiva via ferrata.

Bellinzona, la capitale del Canton Ticino

Località tra le più popolari della Svizzera, Bellinzona è la capitale del Canton Ticino, affascinante e ricca di storia, nota per i suoi tre castelli Patrimonio UNESCO e per il centro storico ricco di piazzette e angoli davvero suggestivi.

In Piazza del Governo, voltatevi verso nord con le spalle alla fontana e alzate lo sguardo: all’ombra delle mura del castello, ecco la magnolia dagli splendidi fiori rosa pallido.

La città è meta ideale per scoprire meglio il Ticino con una gita a Lugano e a Locarno e per gli amanti della montagna che hanno l’opportunità di esplorare le varie vette ticinesi tra cui la Vetta dell’uomo, Pizzo Paglia e la Marmontana.

Il Parco di Villa Argentina a Mendrisio

A Mendrisio, il Parco di Villa Argentina, sontuosa villa del XIX secolo nonché uno dei Campus dell’Università della Svizzera italiana, vanta un intero gruppo di Magnolia grandiflora.

Edificata tra il 1973 e il 1874 da Antonio Croci come residenza di Giovanni Bernasconi, rimase di proprietà dei discendenti fino al 1839 quando venne acquistata dal comune di Mendrisio.

I due piani della villa sono delimitati ai lati da un elegante loggiato e la dimora è davvero particolare poiché unisce lo stile neoclassico, legato alla tradizione ticinese e italiana, con elementi esotici di ispirazione coloniale.

Sul retro, si stagliano alcuni alberi secolari tra la ricca vegetazione, come i pini neri, il cedro himalaiano e il grande tasso comune.

Le magnolie sul lungolago

E’ un piacere passeggiare sul lungolago di Melide, con magnifica vista sul Lago di Lugano e al cospetto dei bianchi e brillanti fiori di magnolia.

Inoltre, qui non può mancare una visita al parco Swissminiatur, incredibile museo all’aperto inaugurato nel 1959 in cui ammirare i più importanti edifici e mezzi di trasporto della Svizzera in scala 1:25.

Fra le miniature presenti, riprodotte nei minimi dettagli, troviamo famosi edifici come il Castello di Rapperswil, il Castello di Chillon e i Castelli di Bellinzona, il Palazzo Federale di Berna e la Piazza Grande di Locarno.

Ma non è tutto: una rete di 3560 metri di ferrovie in miniatura attraversa il parco e 18 treni corrono sui binari, passano sui ponti e si fermano alle stazioni, mentre i battelli solcano i laghi, le funivie e le funicolari salgono e scendono dalle montagne e le automobili corrono sull’autostrada.

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Questo bunker nucleare è diventato un museo: ecco come visitarlo

L’ingresso è nascosto tra gli alberi che popolano una fitta foresta e la sua estensione, quella appena visibile in superficie, prosegue sottoterra. Stiamo parlando di un bunker nucleare, costruito durante gli anni della Guerra Fredda e adibito a rifugio per la Regina e il membri del Governo, che oggi è diventato un museo. Si tratta del REGAN Vest del Danish Cold War Museum e per visitarlo dobbiamo recarci in Danimarca e più precisamente nello Jutland settentrionale. Pronti a partire?

Un nuovo museo in Danimarca

Il nostro viaggio di oggi ci conduce di nuovo in Danimarca, nel Paese scandinavo che da sempre affascina e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Le cose da fare e da vedere qui, lo sappiamo, sono tantissime, a partire dall’immancabile visita alla città di Odense, luogo di nascita dello scrittore Hans Christian Andersen, e passando per Copenhagen, la meravigliosa capitale che ospita il parco divertimenti Tivoli e l’iconica statua della Sirenetta.

Ma al di là delle celebri attrazioni che ogni anno attirano migliaia di turisti, la Danimarca conserva un importante patrimonio naturalistico, storico e culturale che si snoda in ogni parte del territorio e che vale davvero la pena conoscere.

Oggi, per esempio, ci spostiamo nello Jutland settentrionale, per andare alla scoperta di Skørping, un ex comune danese ora accorpato alle città di Nørager e Støvring, che preserva una delle aree naturalistiche più affascinanti del Paese. Non è un caso che questo territorio, con gli anni, sia diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli amanti della natura.

Tutto merito delle colline verdeggianti e dei boschi lussureggianti che delineano in maniera incantata il paesaggio e che invitano a vivere e condividere esperienze outdoor tra scenari incontaminati.

Raggiungere Skørping adesso, inoltre, permette ai viaggiatori anche di fare un tuffo nel passato all’interno di un museo inaugurato lo scorso febbraio. Non si tratta di un museo qualunque, ma di un bunker sotterraneo costruito negli anni ’60 nel pieno della Guerra Fredda.

REGAN Vest: l’ex bunker nucleare ora è un museo

Inaugurato a Skørping il 13 febbraio del 2023, l’ex bunker antiatomico fa parte del circuito del Nordjyske Museer, il Museo storico dello Jutland settentrionale, e compone il Danish Cold War Museum. La promessa è quella di permettere ai viaggiatori di toccare con mano il passato attraversando le atmosfere di un tempo.

Il bunker, infatti, è stato riportato alle sue origini, così come è successo per la villa di mattoni gialli situata nelle immediate vicinanze che era la casa dell’Ingegnere Capo, il cui compito era quello di supervisionare il rifugio. La dimora è stata ristrutturata e arredata in stile vintage, ed è diventata parte dell’esperienza museale.

Il Museo della Guerra Fredda di Skørping si snoda su un terreno di oltre 5.000 metri quadrati e comprende un centro visite e diversi edifici, situati in superficie, adibiti a esposizioni temporanee e una mostra che attraversa gli anni della Guerra Fredda. L’esperienza più suggestiva, ovviamente, è quella che permette ai visitatori di attraversare REGAN Vest, il bunker sotterraneo nascosto tra gli alberi della foresta e riportato alle sue origini.

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Vacanze in crociera, il 2023 è l’anno da record: i nuovi trend

Una splendida vacanza in crociera, tra relax e divertimento, è il sogno di molti italiani: sono tantissime le prenotazioni effettuate per il 2023, tanto che si parla già di anno da record. Forse è la voglia di tornare a viaggiare dopo un lungo periodo difficile a causa del Covid, anche a costo di spendere un po’ di più. Ma quali sono i nuovi trend per il settore crocieristico? Scopriamolo insieme.

Vacanze in crociera, l’anno da record

I numeri non mentono: l’interesse per la crociera è ancora altissimo, soprattutto tra le famiglie e persino tra i giovanissimi. Sono questi i dati che emergono dalla recente analisi condotta da Vamonos Vacanze, tour operator specializzato in viaggi di gruppo. Il 2023 si prospetta un anno da record per le compagnie crocieristiche, visto l’alto tasso di prenotazioni che anticipa la stagione estiva. Facendo un confronto con gli ultimi 23 anni di vacanze, il numero di passeggeri è in continuo aumento. Segno che c’è sempre più voglia di viaggiare, anche quando si tratta di concedersi un’esperienza rilassante a bordo di una nave da crociera dotata di ogni confort.

Secondo l’indagine del tour operator, al 31 dicembre 2023 i porti italiani avranno avuto a che fare con più di 13 milioni di passeggeri. Cifre da sogno, che d’altra parte sono il risultato di notevoli investimenti nel settore: le compagnie (ben 52 sono quelle pronte a transitare in acque italiane) hanno in previsione 168 navi di passaggio nel nostro Paese. Per avere un termine di paragone, basti pensare che rappresentano il 39,1% in più rispetto all’anno scorso e l’11% in più rispetto al 2019, ovvero l’ultima stagione pre-pandemia. Le compagnie di navigazione più presenti saranno MSC, Costa Crociere, Royal Caribbean, Norwegian Cruise Line e Celebrity Cruise, ciascuna con un ventaglio di offerte davvero strepitose.

Crociera, i nuovi trend del 2023

L’analisi di Vamonos Vacanze include anche numerose informazioni sul profilo tipo del passeggero crocieristico del 2023, permettendoci di individuare quali sono i nuovi trend in merito a questo tipo di vacanza. Innanzitutto, l’età media si è drasticamente abbassata: la crociera non è più roba da over 60, bensì un’avventura per tutte le esigenze. Tanto che le prenotazioni riguardano per il 46% turisti tra i 18 e i 45 anni, e addirittura per il 18% giovanissimi nella fascia d’età 18-25 anni. Sono poi molti quelli che partono in famiglia o in gruppo con gli amici, per una vacanza all’insegna del massimo divertimento.

Ma l’attenzione delle compagnie crocieristiche è puntata sul turista single. Calano infatti i numeri delle coppie che si regalano una crociera (oggi sono solo il 45%, rispetto al 54% di qualche anno fa), così come delle famiglie (si scende dal 39% al 33%). Mentre esplode il trend del viaggio in solitaria, con un aumento dal 7% all 22% – e un picco del 27% durante i mesi estivi. Sono dunque sempre più le persone che hanno intenzione di godersi questa avventura da soli, cercando un’esperienza le cui caratteristiche principali sono il confort e il lusso. Per questo sono i viaggiatori disponibili a spendere di più.

I turisti che viaggiano in solitaria scelgono spesso una cabina vista mare, arrivando a pagare sino a 3.654 euro per la loro vacanza. La cifra non riguarda solamente la cabina, bensì i servizi di intrattenimento scelti a bordo: secondo l’analisi degli esperti, questi passeggeri arrivano a spendere addirittura il 60% in più rispetto ad una famiglia di 3 persone, perché sono più propensi a frequentare bar e ristoranti, casinò, spa e centri benessere, senza pensare al risparmio.

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In bicicletta dentro una miniera: l’esperienza

Sta per partire un’esperienza unica in Italia: l’incredibile e suggestiva possibilità di andare in mountain bike dentro una miniera, nel ventre della Terra, lungo la Galleria Gianna di Prali, scavata dai minatori della Val Germanasca per cercare il talco.

Si tratta di “Bike e Mine“, all’interno dell’antica miniera appartenente all’Ecomuseo delle Miniere di Talco della Val Germanasca: un’occasione che prenderà il via domenica 30 aprile e, poi, durante la stagione primaverile ed estiva, il 7, 13, 20 e 28 maggio, il 10 giugno, il 1 e 9 luglio, il 3 settembre.

È un percorso medio facile di circa 15 chilometri, in compagnia di un accompagnatore cicloturistico, percorribile sia con la propria mountain bike sia con l’e-bike e che può prevedere anche il pranzo: il ritrovo è per le ore 9 a Prali, si parte attraversando su due ruote la miniera Gianna, lunga circa due chilometri, una delle rare gallerie minerarie “one way, ovvero si entra da una valle, quella di Prali (la stazione turistica più conosciuta) e si esce nella valle parallela, quella di  Salza, bella e riservata, con offerte gastronomiche e curiosità di rilievo.

Si sbuca, poi, in località Antouard, a Salza di Pinerolo, per salire al Colle delle Fontane.

Un sogno diventato realtà

La proposta, nata dalla sinergia tra Consorzio Turistico Pinerolese e Valli ed Ecomuseo, è “un’esperienza unica  a livello italiano sia per la tipologia di proposta sia per le caratteristiche della miniera” come ricorda Rossana Turina, presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli.

Il sogno visionario di mantenere vive le Miniere di Talco della Val Germanasca, a Prali, si è concretizzato esattamente 25 anni fa con l’apertura dell’Ecomuseo Miniere di Talco della Val Germanasca e del Chisone, chiamato anche Scopriminiera, “nato per preservare uno dei simboli identitari del territorio” e che” accoglie ogni anno migliaia di studenti e di famiglie nel periodo da marzo a novembre» come sottolinea la presidente, Laura Sottovia.

Per i visitatori è una scoperta sorprendente e indimenticabile mentre per gli abitanti della valle è la memoria radicata di un riscatto sociale: la figura del contadino-minatore.

Oggi, la coinvolgente proposta di un tour in mountain bike lungo le gallerie scavate dai minatori del talco va ad aggiungere attrattiva e interesse a uno dei simboli di Prali, comune di 262 abitanti a 72 chilometri a sud-ovest di Torino.

La valorizzazione del patrimonio minerario

Le miniere di Prali rappresentano un unicum a livello storico e geologico: occorre, infatti, tornare a 260 milioni di anni fa, quando nacquero le Alpi dallo scontro delle due placche tettoniche dell’Africa e dell’Eurasia: la linea dei Margini Convergenti dell’impatto coinvolse proprio quel tratto di Alpi che rende oggi l’Ecomuseo una rarità geologica straordinaria.

Scoprialpi” è la galleria che racchiude tale fenomeno (ancora poco conosciuto in Italia) che custodisce la prova materiale della linea di scontro delle due placche.  La roccia della galleria, nel punto dove i margini si accartocciarono l’uno contro l’altro, spinti da forze immense, diverge completamente dalla roccia circostante: nella struttura, nella densità e in vari fenomeni marginali.

All’interno dell’Ecomuseo è possibile toccare con mano un avvenimento di simile portata e, al contempo, andare alla scoperta della vita e del lavoro dei minatori della Val Germanasca, adesso anche in sella alle due ruote.