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La passeggiata poetica sul lago di Como che ti farà innamorare

Immagina luoghi incontaminati, dove la natura regna sovrana e il tempo sembra essersi fermato. Sono i posti meno frequentati, quelli che non trovi sulle guide turistiche, ma che riservano un fascino indescrivibile, dove un viaggio diventa un’avventura romantica, un’esperienza unica da condividere con la persona che ami, lontano dal caos della vita quotidiana.

Nei pressi di Monza esiste un antico sentiero, carico di storia che offre uno degli scenari più imperdibili della Lombardia. Oggi vi accompagneremo alla scoperta della Via della Poesia, nel suggestivo Borgo di Brienno, posizionato sulle romantiche rive del Lago di Como. Qui arte e natura si fondono, creando un’esperienza indimenticabile, un viaggio all’insegna della bellezza che risveglia l’anima e fa vibrare il cuore.

La via della poesia: alla scoperta dei luoghi che hanno incantato il cuore dei poeti

Indossa le scarpe da trekking e preparati a intraprendere un percorso unico nel suo genere, un’avventura affascinante che ti condurrà attraverso i suggestivi paesaggi del Lago di Como.

Ma non è solo la vista a rendere questo sentiero speciale. Lungo il percorso, infatti, camminerai sulle orme di importanti poeti e scrittori, da Alda Merini a Plinio il Vecchio e Ugo Foscolo, le cui parole hanno lasciato un segno indelebile in queste terre. Ogni passo sarà un verso, ogni panorama un capitolo di un libro che non vedrai l’ora di leggere.

Diviso in 16 tappe, l’itinerario inizia dal Valico di Roggiana, nel comune di Maslianico, per poi estendersi fino a Brunate, attraversando le affascinanti località di Cernobbio e Como. Lungo il cammino, sarai accompagnato dalle storie coinvolgenti di 16 personaggi di fama internazionale che hanno vissuto e narrato queste terre suggestive.

Una caratteristica unica che aggiunge ulteriore fascino a questa esperienza sono le 12 casette dei libri, sparse lungo il percorso, dove è possibile scambiarsi gratuitamente testi letterari. Un’opportunità imperdibile per gli amanti della lettura, che potranno trovare nuovi titoli da gustare durante la camminata o semplicemente rilassarsi in un angolo tranquillo con una buona lettura.

È un suggestivo tour panoramico che si snoda tra i 198 metri del lago e i 715 metri di Brunate, un affascinante villaggio noto per le sue splendide ville in stile Liberty. Completare il percorso richiede circa 6 ore, ma non scoraggiarti. Grazie all’antica funicolare potrai raggiungere Brunate da Como senza fatica, ammirando lungo il tragitto panorami spettacolari del lago e delle montagne circostanti.

Lungo il percorso, ti sorprenderanno le poesie incise nelle pietre, che rendono questo sentiero ancora più romantico. Dalla sfumatura profonda del blu del lago alla ricchezza vibrante delle colline, la Via della Poesia è un vero e proprio viaggio attraverso colori e suoni di una terra ricca di storia e bellezza.

Uno sguardo su Brunate, il “balcone sulle Alpi”

Brunate, conosciuta anche come il “Balcone delle Alpi“, è un luogo incantevole che merita assolutamente di essere vistato. Un borgo affasciante che offre una vista panoramica mozzafiato sul suggestivo Lago di Como e sulle maestose Alpi circostanti. Per raggiungerlo, ti consigliamo di prendere la funicolare da Como, un viaggio durante il quale è possibile ammirare viste spettacolari sul lago e sulla città sottostante.

Una volta arrivato, potrai camminare tra le strade acciottolate del paese, ammirare le imponenti dimore storiche o semplicemente fare una rilassante passeggiata lungo i sentieri che conducono a punti panoramici ancora più elevati.

Anche il suo patrimonio storico è altrettanto affascinante. Le maestose ville in stile Liberty, gli edifici e le chiese antiche conferiscono un fascino unico a questo paese. Tra i principali luoghi di interesse, spicca la Chiesa di Sant’Andrea, un edificio romanico risalente al XII secolo, e il Faro Voltiano, una maestosa torre alta 29 metri costruita in onore di Alessandro Volta. Arrivato in cima al faro, potrai ammirare una meravigliosa vista a 360 gradi sulle magnifiche montagne circostanti e sul lago.

I panorami incantevoli del Lago di Como nascondono un tesoro naturale e culturale che ti rapirà dal primo istante. La ricchezza storica di questa regione continua ad affascinare e ispirare visitatori provenienti da tutto il mondo. Scegliere il Lago di Como come meta del tuo prossimo viaggio ti farà vivere un’esperienza indimenticabile.

Il Faro Voltiano a Brunate

Fonte: iStock

Il Faro Voltiano di Brunate sul Lago di Como
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Cala Vadella, un villaggio e una spiaggia da sogno

Perla delle isole Baleari e località da sogno molto amata dai più giovani, Ibiza è una delle mete turistiche preferite sul mar Mediterraneo, per le sue spiagge favolose e per una movida che è divenuta famosa a livello internazionale. Ma non tutti sanno che ci sono tanti villaggi perfetti anche per le famiglie, dove ci si può rilassare e divertire con i bimbi, senza rinunciare a panorami incantevoli come quelli che solo Ibiza sa regalare. Andiamo alla scoperta di Cala Vadella.

Cala Vadella, un villaggio meraviglioso

Ibiza è da sempre conosciuta, tra le isole Baleari, per una vita notturna movimentata e le acque cristalline, dove fare un tuffo rinfrescante prima di tornare a sonnecchiare sotto il sole, per prepararsi ad una nuova serata da trascorrere tra i locali. Ma c’è un volto meno conosciuto, eppure non certo meno suggestivo, dell’isola spagnola: è quello caratterizzato da tanti piccoli villaggi turistici dove la vita è più tranquilla, e il mare ugualmente da sogno. Una di queste località da scoprire è Cala Vadella, situata sul versante occidentale dell’isola.

Il paesino è incastonato all’interno di una baia ben protetta dai venti, ed è costellato di hotel, ristoranti e bar: insomma, tutto quello di cui c’è bisogno per godersi appieno la propria vacanza estiva. A due passi c’è poi il villaggio di San José, da tanti considerato la meta ideale per chi vuole vivere un’esperienza autentica. Si trova ai piedi della montagna più alta dell’isola, e offre tantissime avventure all’aria aperta perfette per grandi e piccini. Senza contare che il suo centro storico è un coacervo di viuzze assolutamente da visitare, per respirare la vera atmosfera di Ibiza.

La splendida spiaggia di Cala Vadella

Ma torniamo a Cala Vadella, per scoprire la sua attrazione principale: una spiaggia semplicemente incantevole. Basta una breve passeggiata e per arrivarci, quindi è la destinazione balneare ideale per chi vuole soggiornare in uno dei tanti hotel o appartamenti che sorgono tra le piccole colline su cui sorge il paese. Questa graziosa mezzaluna di sabbia dorata si apre su un’insenatura tondeggiante che accoglie acque così cristalline da lasciar vedere il fondale per molti metri. È totalmente riparata dalle correnti, quindi è proprio il luogo perfetto per chi cerca il massimo relax.

Non è un caso che Cala Vadella venga considerata una delle migliori località di Ibiza per le famiglie. La sabbia fine e il mare sempre calmo e poco profondo ne fanno la spiaggia ideale per i più piccini. Senza contare che ci sono tantissimi servizi: dagli stabilimenti attrezzati ai bagni, passando per una vasta selezione di ristoranti e beach bar dove rifocillarsi senza dover tornare in paese. Quando poi il sole inizia a scendere, lo spettacolo è meraviglioso. Qui il tramonto è forse uno dei più belli mai visti, e la baia si anima con un po’ di musica e tanti cocktail.

Cala Vadella è molto apprezzata anche dai proprietari di yacht, proprio perché si trova all’interno di un’insenatura protetta dai venti. Non è quindi difficile trovare imbarcazioni ancorate all’ingresso della baia, dove le correnti diventano improvvisamente più tranquille. Ma cosa fare in questo luogo magico, oltre a prendere il sole e tuffarsi in acque splendide? L’attività migliore è sicuramente un giro in barca, alla scoperta dei dintorni (tra cui l’isola disabitata di Es Vedrà): il panorama dal mare è davvero suggestivo, impossibile non innamorarsene.

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In Italia si potrà viaggiare come una volta

L’obiettivo è dare sempre più vita a un turismo di qualità, sostenibile e attento. Un modo di viaggiare lento e che permetta di riscoprire i patrimoni del territorio italiano, compresi quelli delle località meno note ma che sono comunque assolutamente speciali.

E a lavorare su questo è il Gruppo Ferrovie dello Stato che ha presentato “FS Treni Turistici Italiani”, una nuova società che propone servizi ferroviari pensati e calibrati per un turismo di questo tipo e che aiutino a vivere il viaggio in treno come un momento integrante della vacanza, elemento di qualità dell’esperienza turistica complessiva.

FS Treni Turistici Italiani

Un progetto estremamente interessante e che vede l’introduzione di tre ambiti di servizio differenti. Il primo riguarderà il Lusso, con la trazione dei prestigiosi treni come l’Orient Express – la Dolce Vita – che debutterà a partire dal 2024 – e poi il mitico Venice Simplon Orient Express di Belmond che già solca i binari di eccezionali itinerari europei;

Il secondo ambito sarà relativo a Espresso e Treni Storici e introdurrà di nuovi collegamenti, anche notturni, su tratte a medio-lungo raggio tra le principali città italiane e località turistiche, come treni notturni o diurni da Roma/Milano per Calalzo/Cortina, San Candido, Milano – Genova con diramazioni per Ventimiglia/Livorno; Roma – Metaponto – Catanzaro via Jonica e Reggio Calabria.

In queste circostanze, gli ospiti avranno il privilegio di viaggiare a bordo di treni Espressi composti da vetture anni ‘80 e ‘90 perfettamente riqualificate e ammodernate ad uso esclusivamente turistico nelle officine ferroviarie di Rimini.

Officine che, a loro volta, si trasformeranno in una sorta di atelièr dei refitting di questo segmento, costituito da vetture che offrono ambienti di servizio differenziati (carrozze ristorante con cucina espressa a bordo, vetture letto, vetture meeting, bagagliai per trasporto bici, sci e mezzi per la mobilità sostenibile).

FS Treni Turistici Italiani, al contempo, gestirà le corse realizzate con i treni storici, di proprietà della Fondazione FS, in diverse regioni e aree di interesse storico-paesaggistico d’Italia, con programmi ad hoc e frequenze più regolari, tour che abbinano il viaggio in treno a soste per visite guidate, percorsi pedonali e degustazioni.

Il terzo e ultimo ambito sarà Omnibus–Regionali, servizi che assicureranno la circolazione di treni regionali nei fine settimana, a tariffe vantaggiose e accessibili a tutti, su linee che attraversano territori ricchi di storia, di borghi e aree di interesse paesaggistico e naturalistico, contraddistinte da gustose tradizioni enogastronomiche e agroalimentari. Anche in questo caso, la programmazione del viaggio, le soste e gli orari saranno studiati proprio in chiave turistico-esperienziale.

I viaggi in treno saranno sempre più desiderati

Nel nostro Paese la domanda relativa al turismo ferroviario cresce di giorno in giorno. FS Treni Turistici Italiani contribuirà perciò a promuovere un modo di viaggiare veramente sostenibile per raggiungere sia destinazioni note, sia mete fuori dai classici circuiti.

Si stima che nel 2030 i viaggiatori nel mondo raggiungeranno quota 2 miliardi e, come è possibile immaginare vista la bellezza del nostro territorio, gran parte di questi turisti sceglieranno l’Italia, con una crescita dei flussi prevista soprattutto dall’Asia.

Attualmente il Belpaese è alla quinta posizione al mondo per numero di visitatori, con circa 56 milioni di arrivi internazionali nel 2022 e una previsione di oltre 75 milioni di viaggi dall’estero nel 2023.

In più, secondo un recente studio effettuato dall’Università Bocconi di Milano per conto della Fondazione FS, ogni viaggiatore, a fronte di 1 euro speso nell’acquisto di servizi con treno storico-turistico, spende almeno 1,50 euro e fino a 3,18 euro in beni e servizi offerti dal territorio attraversato: un effetto moltiplicatore che senza ombra di dubbio contribuirà a generare ricchezza per le aree interne del nostro affascinante Paese.

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Roma non smette di stupire: la nuova scoperta è eccezionale

Ciò che dopo tre lunghi anni di lavoro è emerso dalla viscere di Roma è davvero sorprendente perché i resti appena rinvenuti sono parte di un tesoro che si credeva fosse andato ormai perduto. Qualcosa che si pensava fosse impossibile ritrovare e invece, per nostra fortuna, così non è stato.

Riemerso il teatro di Nerone a Roma

Gli scavi condotti a Roma hanno riportato alla luce una struttura imperiale di notevole importanza: parte del Teatro di Nerone, il quinto imperatore romano, insieme a reperti di altre epoche. La scoperta è avvenuta sotto la direzione scientifica prima di Renato Sebastiani e poi di Alessio De Cristofaro, archeologi della Soprintendenza di Roma.

Condotto sul campo da Marzia Di Mento con il team Mdm archeologia, il ritrovamento è stato fatto presso la corte interna di Palazzo della Rovere in via della Conciliazione, a pochi passi dal confine con il Vaticano e dalla Basilica di San Pietro.

Oltre alla parte sinistra della cavea a emiciclo, le colonne lavorate con marmi pregiati, le decorazioni a stucco con foglia d’oro e alcuni ambienti utilizzati come depositi di costumi e scenografie che identificano gli edifici ritrovati come il Theatrum Neronis, sono emerse anche alcune tracce delle attività produttive e di pellegrinaggio d’età medievale alla tomba dell’apostolo Pietro.

Poi ancora reperti importantissimi che vanno dalla tarda età repubblicana al XV secolo, come rarissimi esemplari di calici vitrei a colonnetta, brocche e materiale ceramico, ossa di animali trasformate in strumenti musicali e cerniere per mobili, grani di rosari e insegne.

È stata rinvenuta persino una successione di tracciati stradali più volte rifatti e sistemati, collegati all’approdo sul Tevere a valle di Ponte Sant’Angelo, o Portus Maior, due insegne da pellegrino (Volto Santo di Lucca e Santa Vergine di Rocamadour) e una fiaschetta sagomata a forma del gallo di San Pietro.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

È abbastanza intuibile che la scoperta avvenuta a Roma è più che straordinaria. Come si può leggere sul Corriere della Sera, Daniela Porro l’ha definita di “eccezionale importanza”. Ma del resto parliamo di un ritrovamento che è stato fatto a una profondità media di cinque metri rispetto all’attuale piano strada e in una zona, quella nei pressi del Vaticano, che nel corso dei secoli ha subito trasformazioni enormi.

Nonostante la stratigrafia complessa e la necessità di ulteriori studi utili a confermare le ipotesi dei ricercatori, gli esperti concordano che i resti siano indentificabili proprio con quelli del Theatrum, fino ad ora legato solo alla sola memoria letteraria e circondato da misteri leggendari.

Due strutture in opera laterizia ritrovate sono infatti databili all’età giulio-claudia, mentre la tecnica con cui sono state costruite sarebbe la prova di un grande impegno economico e tecnico che non può essere altro che il frutto di una committenza di alto rango, come si può comprendere anche dalle raffinate decorazioni.

Per non parlare della pianta a emiciclo, con muri radiali e un sistema di accessi e di scale, che sono caratteristiche tipiche di una cavea teatrale, su cui sorgevano le gradinate per il pubblico.

I prossimi passi

Questo eccezionale ritrovamento è avvenuto presso i giardini di Palazzo della Rovere, sede dell‘Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per questo motivo la Sovrintendenza e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme lavoreranno insieme con lo scopo di realizzazione un progetto volto a valorizzare gli scavi e renderli almeno in parte fruibili.

Presto potremo perciò ammirare gli oggetti ritrovati durante gli scavi in uno spazio museale che verrà creato a Palazzo della Rovere. A ottobre, invece, potremo visionare le immagini dell’eccezionale scoperta del Teatro di Nerone e degli scavi archeologici sul programma televisivo ‘Sotto il suolo di Roma’, in onda su Rai Storia.

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In Sardegna c’è un giardino bellissimo, che pochi conoscono

Si affaccia sul mare cristallino della baia di Nora, sulla costa Sud-Ovest della Sardegna, uno dei giardini più belli d’Italia. Con il suo verde lussureggiante, che offre ombra e refrigerio d’estate e colorate fioriture nei mesi più freddi, incornicia le bianche spiagge che s’affaccia su questo tratto di costa, forse il più bello dell’isola.

In Sardegna è nato un nuovo giardino

È il Giardino del Sant’Efis Hotel che è appena entrato a far parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, di cui fanno parte altri 144 giardini sparsi in tutta Italia.

È un giardino privato, in quanto fa parte di un bellissimo boutique hotel, ma chiunque può entrare a visitarlo e a godere della sua magnificenza.

Prende il nome da San Efisio, il santo martire venerato in tutta la Sardegna. La sua posizione è molto strategica e regala agli ospiti dell’hotel e ai visitatori una vista panoramica senza precedenti, creando una sensazione di totale immersione nella bellezza naturale che lo circonda, una vera e propria oasi di tranquillità.

Un’oasi magnifica

Il progetto del giardino è stato affidato all’ingegnere paesaggista Maurizio Usai, che ha ideato un parco sensoriale, unico nel suo genere per sfumature di colori e di profumi.

Nel suo progetto del Giardino di Sant’Efis, Usai ha voluto portare avanti la tradizione sarda per le piante sub tropicali: infatti, la città di Pula nell’Ottocento era nota per le scoperte botaniche del Marchese di Villarmosa, che acclimatava piante rinvenute principalmente in Argentina, Brasile e Uruguay, importando le prime jacarande, i ficus magnolioide e le phytolacca.

Queste piante si sono adattate perfettamente al clima della Sardegna. Quindi, Usai ha integrato alle piante già esistenti, come le palme e i folti arbusti di strelitzie, una collezione di hibiscus. Vicino al mare si possono ammirare hibiscus di colore giallo, molto rari e di grande impatto.

L’altro famoso giardino sardo

In Sardegna esiste un altro giardino che già da qualche anno appartiene ai Grandi Giardini Italiani. Si tratta del Beranu Froriu, meglio conosciuto come Il giardino di Turri, un parco divenuto celebre per le sue magnifiche fioriture di tulipani, e che si trova nel centro della Sardegna, una zona pianeggiante che prende il nome di Marmilla.

Questo parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani anche in Sardegna: ne fioriscono ben 500.000, oltre alle rose e ad altre 450 varietà di fiori, tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi.

Estate tra i Grandi Giardini Italiani

“Anche in estate i giardini offrono un’occasione di svago, in cui ammirare la natura, ma anche scoprire il nostro immenso patrimonio artistico e culturale”, spiega Judith Wade, CEO dei Grandi Giardini Italiani. “Un’opportunità anche per trovare giovamento dall’afa e dalla folla delle località di mare”. E per chi trascorre le vacanze al mare in Italia ci sono altri splendidi giardini che si possono visitare.

In Liguria fanno parte dei Grandi Giardini Italiani quelli di Villa Marigola a Lerici, di Villa Durazzo e La Cervara a Santa Margherita Ligure, i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio, famoso per le fioriture di glicini, e quelli di Villa Grock a Imperia, appartenuta al Re dei clown.

Nelle Marche ci sono i giardini di Villa Imperiale e di Villa Caprile a Pesaro.

Nel Lazio si possono visitare i giardini di Villa Bell’Aspetto a Nettuno e la Fondazione Nicola del Roscio – Giardino Botanico a Gaeta.

In Campania ne fanno parte il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, il Parco Idrotermale del Negombo e i Giardini La Mortella a Ischia e, infine, Villa San Michele ad Anacapri.

Ma i giardini più numerosi sono in Sicilia. Qui si possono visitare il Giardino di Casa Pennisi ad Acireale, quelli di Radicepura a Giarre, l’Orto Botanico di Palermo, la Fondazione Casa Cuseni e Villa Schuler a Taormina e il Giardino dell’Impossibile a Favignana. Uno più bello dell’altro.

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Robert De Niro innamorato di Napoli e dei suoi quartieri

Quest’anno vanno tutti pazzi per Napoli. Boom di turisti italiani dopo il grande successo della fiction Tv “Mare fuori“, ma anche di turisti stranieri dopo che la squadra di calcio cittadina ha vinto lo scudetto.

Per celebrare la vittoria, la città si è illuminata di azzurro, il colore della maglia ufficiale dei calciatori del Napoli: dalla Fontana del Nettuno al Maschio Angioino alla facciata di Castel dell’Ovo, tutti i luoghi simbolo di Napoli rendono omaggio a una vittoria attesa da 33 anni. Ma non solo: bandierine, murales e festoni sono apparsi un po’ in tutta la città che oggi appare ancora più gioiosa e più bella.

De Niro turista a Napoli

E insieme a tanti turisti curiosi sono arrivate anche le celebrity, attirate dal richiamo di questa splendida città in festa. L’ultimo a essere stato attratto da Napoli è Robert De Niro.

In vacanza in Italia da qualche giorno sta girando il Belpaese a bordo di un mega yacht. Si era già fatto immortalare a Panarea, alle Eolie, dove ha trascorso una vacanza insieme ad alcuni amici mentre era al ristorante davanti a un piatto di gnocchi, melanzane e tartare di verdure, poi aveva fatto tappa a Capri, nella Penisola Sorrentina e sulla Costiera Amalfitana.

Una Napoli insolita

A Napoli, l’attore ha visitato diversi luoghi della città, anche non convenzionali. Ha girato per il folkloristico rione Sanità, reso celebre dalla fiction “Mina Settembre“, con Serena Rossi. Ha visitato lo Jago Museum, il nuovo museo dello scultore-fenomeno italiano degli ultimi anni, nella chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, nel cosiddetto Borgo dei Vergini.

La pizza napoletana

Il divo hollywoodiano, nel suo giro partenopeo, tra selfie e autografi distribuiti qua e là, non ha potuto esimersi dal provare una vera pizza napoletana e ha scelto una famosa pizzeria del rione Sanità così come ha voluto assaggiare il famoso fiocco di neve, uno dei dolci più celebri di Napoli.

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Bergamo e Brescia elogiate da ‘El Mundo’: “Due gioielli italiani da scoprire”

La bellezza paesaggistica e monumentale, la storia che si lascia attraversare, la vivacità culturale e le tradizioni gastronomiche di Bergamo e Brescia varcano i confini italiani e approdano in Spagna, sulle pagine del quotidiano El Mundo. L’articolo si dipana come un viaggio alla scoperta delle due città, invitando i visitatori a visitarle e stuzzicando la loro fantasia attraverso la descrizione di peculiarità e curiosità di questi “due gioielli della Lombardia che, oltre a condividere una regione del nord del Paese, quest’anno si fregiano insieme del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2023”.

Bergamo e Brescia, raccontate da El Mundo

“In una è stato inventato il famoso gelato alla stracciatella, ispirato all’omonima zuppa fatta con brodo e uovo sbattuto. L’altra ha vinto l’ultima edizione del concorso per il miglior panettone del mondo”. Così Isabel García inizia il suo articolo pubblicato su El Mundo in cui celebra Bergamo e Brescia, “lontane dal classico circuito di Roma, Firenze o Venezia ma con tanta storia, bellezza e brio come ognuna di loro”.

Come ricorda la giornalista spagnola, è la prima volta che due città detengono contemporaneamente l’ambito riconoscimento, dando vita a una sola Capitale della Cultura. Lo stesso tema portante, “La città illuminata”, intenzionalmente singolare e non plurale, è una prima testimonianza della decisione che Bergamo e Brescia hanno preso nel progettare insieme questo anno speciale. I visitatori sono invitati a scoprire questi “tesori nascosti” a circa un’ora da Milano,  separati da una cinquantina di chilometri, godendo dei progetti e iniziative che nel 2023 le stanno vedendo brillare più che mai, tra mostre, festival, concerti e programmi imperdibili.

Ma come appaiono queste due perle italiane agli occhi degli stranieri? Ciò che colpisce al primo sguardo è lo splendido paesaggio in cui sono incastonate, “al riparo tra montagne verdi, vallate lussureggianti, laghi eterni (come il Garda) e castelli arroccati prodigiosamente sulle colline”. E poi c’è il loro autentico fascino senza tempo, una storia che si legge su ogni pietra, ciascuna scritta nel suo modo peculiare. “Bergamo è medievale, preziosa ed elegante. Brescia, importante colonia romana nell’antichità”. La penna si sofferma quindi su una descrizione più dettagliata di ciascuna delle due città, svelando curiosità e attrattive, e guidando i lettori in un viaggio che ha in sé tutto il gusto autentico della scoperta.

Bergamo, attrazioni imperdibili e curiosità culinarie

Si comincia con Bergamo, partendo da Piazza Vecchia, epicentro della Città Alta, descritta dal celebre architetto Le Corbusier come “la più bella d’Europa”, con il Palazzo della Ragione, la fontana Contarini e le sue trattorie, la contigua Piazza del Duomo e la basilica di Santa Maria Maggiore. Le suggestioni medievali sono ancora palpabili nei 100 rintocchi del Campanone della Torre Civica, che continuano a suonare ogni sera alle 22, per ricordare quando le quattro porte della città si chiudevano per il coprifuoco notturno.

Nella zona bassa, invece, la giornalista di El Mundo invita a non perdere l’Accademia Carrara, considerata il museo del collezionismo italiano, che offre un viaggio di cinque secoli attraverso la storia dell’arte italiana, dal Rinascimento all’Ottocento, tra capolavori firmati da Botticelli, Raffaello, Bellini, Rubens, Tiziano o Caravaggio, il cui allievo, Cecco, è protagonista di una delle mostre chiave di questo 2023.

A stuzzicare la curiosità (e il palato) dei visitatori è anche la storia del primo gelato alla stracciatella, “inventato nel 1961 al caffè La Marianna per mano di Enrico Panattoni, il suo titolare, che ideò un composto che veniva stracciato versando cioccolato fuso sopra una crema di panna, latte, tuorli e zucchero. Nel bar si usano ancora le macchine verticali di allora, le Carpigiani L40, con campana in rame stagnato. Da notare – ricorda Isabel García – che la cucina è una parte vitale di Bergamo, tanto da essere stata Città Creativa della Gastronomia dall’Unesco e Città Europea del Formaggio, con 30 tipologie offerte”.

Bergamo

Fonte: iStock

Bergamo, tra attrazioni e curiosità

Brescia, viaggio nella natura, nella storia e nel gusto

Da Bergamo si parte alla volta di Brescia, e l’articolo di El Mundo ricorda che ci sono diversi modi per farlo. Tra questi, la pista ciclabile di 155 chilometri tra castelli, monasteri, uliveti e montagne, e la Via delle Sorelle, un percorso escursionistico bidirezionale di 130 chilometri in sei tappe che attraversa 36 comuni, mostrando il lato più verde e naturale delle due città, oltre alle loro meraviglie urbane.

Fiore all’occhiello della città è il Parco Archeologico di Brixia, la Brescia romana, patrimonio dell’UNESCO, che offre un percorso nella città antica tra i più significativi e meglio conservati d’Italia. Qui si può camminare nella storia, tra il santuario di età repubblicana, il Capitolium con i resti di età imperiale e le integrazioni museali ottocentesche, la Vittoria Alata, con parte del deposito dei bronzi e il Teatro Romano.

Fno al termine dell’anno, Piazza Vittoria ospita il portale “The gate 2023”, realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura. Il progetto consiste in due installazioni (l’altra situata a Bergamo in piazza Matteotti), che collegano in tempo reale le due città e permettono un’interazione diretta ed esperienziale per tutti coloro che le attraverseranno.

Oltre ai vari tesori artistici, architettonici e culturali, Brescia è famosa anche per un altro fenomeno pressoché unico in Italia: la cosiddetta “piazza delle due cattedrali”, con il Duomo Nuovo che si erge maestoso al centro di Piazza Paolo VI, vantando la terza cupola più alta d’Italia, e il Duomo Vecchio, conosciuto anche come “Rotonda” per la sua forma circolare – fu costruito a partire dal 1.100 da una antichissima Corporazione di muratori specializzati.

Lo sguardo viene poi rapito dal Castello arroccato sul colle Cidneo, che costituisce uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia e il secondo più grande d’Europa, in cui si possono leggere ancora oggi i segni delle diverse dominazioni. Tra le sua mura, accoglie anche due musei: il Museo delle Armi Luigi Marzoli e il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia. Ai suoi piedi – si legge ancora su El Mundo – si trova, invece, il prestigioso vigneto Pusterla, riconosciuto come il più grande vigneto urbano produttivo del Vecchio Continente. Infine, la giornalista spagnola invita a non lasciare Brescia senza aver prima provato alcuni dei suoi piatti forti: i casoncelli, tipici ravioli bresciani ripieni di carne, e per dessert, il bossolà, descritto dall’autrice spagnola come “una sorta di delizioso panettone con un buco al centro”.

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Brescia, viaggio nella natura e nella storia
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Gjipe Beach, meta da non perdere in Albania

L’Albania è un Paese sorprendente e che, nonostante non sia estesissimo, nel suo territorio racchiude numerose meraviglie come siti archeologici, paesaggi naturali emozionanti, località di mare meravigliose e villaggi antichi in cui il tempo pare essersi fermato.

Negli ultimi anni sta tornando alla ribalta come destinazione per le vacanze, soprattutto quelle estive, tanto che alcuni suoi luoghi che prima erano un segreto sono oggi mete sempre più ricercate dai turisti, ma che per fortuna mantengono intatto il loro fascino. Ne è un’esempio la monumentale e straordinaria Gjipe Beach.

Dove si trova

Gjipe Beach è una gioia per gli occhi che prende vita nel Sud del Paese e, per la precisione, tra le città di Ilias e Vunò, a circa 50 chilometri dal confine con la Grecia. In sostanza, non sorge a troppa distanza dalla più famosa – ma comunque bellissima – spiaggia di Dhermi, ma a differenza di quest’ultima riesce ancora a tenersi stretta la sua più pura autenticità.

Complessa da raggiungere, è ancora adesso – seppur molto meno rispetto al passato – una spiaggia semi-deserta che sembra voler catapultare il suo visitatore su un’isola dispersa nel nulla. Una destinazione ancora non affollata, ma che data la sue indiscutibile bellezza è destinata a diventare uno dei luoghi più visitati della costa meridionale albanese.  Ciò vuol dire che per cogliere il massimo del suo splendore occorre visitarla il prima possibile.

Cosa aspettarsi

La Spiaggia di Gijpe è un luogo dalla bellezza millenaria. Non stiamo scherzando, perché è il frutto del lunghissimo lavoro della natura che nel corso dei secoli ha dato vita a un posto dalle proporzioni e dai colori perfetti.

Vi basti pensare che si trova alla fine di un maestoso canyon e che è circondata da imponenti rocce che a loro volta proteggono una ricca vegetazione. Accarezzata da acqua limpida e cristallina, sfoggia una sabbia bianca come il latte che alle volte è interrotta da alcuni massi pittoreschi.

Come arrivare

Nonostante sia sempre più gettonata tra i viaggiatori che scelgono l’Albania come loro meta di vacanza, Gijpe Beach non è ancora presa d’assalto dai turisti e, molto probabilmente, il merito di questa sua autenticità è da ricondurre alle difficoltà per attraccarvi.

Noleggiando un’automobile, e in particolare una jeep perché non esiste una strada asfaltata per raggiungerla, occorre arrivare e svoltare presso Manastiri i Shen Theodhorit e dopo 2,5 chilometri si arriva a un parcheggio da dove parte una via che conduce al mare.

In realtà in questo tratto una jeep può essere utilizzata, ma la verità è che è altamente sconsigliato: la discesa è lunga 1,5 chilometri e con un dislivello di 135 metri che non sono l’ideale per chi ha paura delle altezze. Meglio a piedi, anche per ammirare lungo la strada i vari bunker che purtroppo sono testimoni di un passato triste ma che in qualche modo, grazie al contrasto con i colori accesi della natura circostante, riescono a donare speranza.

Se non si possiede un mezzo proprio, è possibile salire su un autobus che passa da Dhermi o Saranda. Il consiglio in questi casi è farsi aiutare dall’autista perché occorre scendere alla curva per Gjipe. Da qui la distanza è di 4 chilometri.

Altri modi per raggiungere questo paradiso chiamato Gjipe sono la barca o il kayak.

Escursionismo sul Canyon di Gjipe

È possibile fare escursionismo sul Canyon di Gjipe, ma è necessario essere a conoscenza che è molto difficile e che quindi bisogna essere veri esperti. Il tragitto ha inizio vicino alla strada principale e, dal momento che la via di ritorno attraverso il canyon è praticamente impossibile – a meno che non si lascino corde appese alle rocce mentre si scende – è meglio combinare questa esperienza con un pernottamento su questa idilliaca spiaggia.

La “passeggiata” attraverso il canyon è di 2,5 chilometri da fare su un sentiero roccioso, spesso molto ripido e pericoloso, e con arrampicata necessaria in alcuni punti.

Insomma, la Spiaggia di Gjipe è uno splendido sogno che diventa realtà, ma per raggiungerla occorre faticare un pochino.

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Questo borgo sul mare è un gioiello da scoprire

Un piccolo borgo affacciato sul mare, lontano dal turismo di massa, dalle grandi folle e, per questo, luogo ideale per trascorrere delle giornate rilassanti immersi nel fascino di scorci che sembrano rubati da una cartolina. Perché qui il mare è  fantastico (lo dimostrano i riconoscimenti), uno specchio azzurro dalle mille sfumature, la natura ci regala panorami mozzafiato e l’offerta turistica è di alta qualità.

Ci troviamo a Pioppi, frazione sul mare del comune di Pollica in provincia di Salerno. Siamo lungo la costa del Cilento, una delle più amate e visitate. Qui, in questo piccolo borgo che conta circa 300 anime, è stata studiata la dieta mediterranea. Sempre qui si possono trascorrere giornate sulla spiaggia, ammirare le tante bellezze architettoniche del luogo e fare un’immersione nella natura.

Pioppi: il borgo tra mare, terra e dieta mediterranea

Ecoturismo, salvaguardia del territorio, servizi che rispettano l’ambiente ed enogastronomia: sono alcune delle ragioni per cui anche nel 2023 il Comune di Pollica (e di conseguenza le sue frazioni sul mare) ha conquistato le cinque vele dalla Guida Blu 2023 di Legambiente e Touring Club Italiano arrivando in terza posizione, un riconoscimento che si aggiunge alla Bandiera Blu che viene assegnata dalla FEE alle località costiere che rispondono a determinati criteri di qualità nelle acque e nei servizi.

E Pioppi, una delle sue frazioni sul mare, è uno dei luoghi in cui fare il pieno di benessere, bellezza e relax. Incastonato lungo la costa del Cilento, è senza dubbio uno dei suoi gioielli da scoprire.

Una passeggiata lungo il suo suggestivo lungomare, qualche ora trascorsa in spiaggia (si trova sia di sabbia sia di ciottoli), ma anche un viaggio alla scoperta delle sue tante bellezze architettoniche rendono questo luogo un piccolo concentrato di bellezza.

Oltre al mare, senza dubbio tra le sue attrazioni più affascinanti, vi sono due interessanti musei. Questi ultimi sono ospitati a Palazzo Vinciprova. Il MUSea – Museo Vivo del Mare di Pioppi ha aperto i battenti all’interno di questa struttura che viene denominata Castello dagli abitanti del luogo. Inaugurato nel 1998, dal 2013 viene gestito da Legambiente Onlus e si trova al piano terra dell’edificio. Al secondo piano, con la stessa gestione, trova la sua collocazione l’Ecomuseo della Dieta Mediterranea.

E questo luogo non è stato scelto a caso, infatti è proprio in questo piccolo borgo lungo la costa del Cilento che Ancel Keys, studioso americano, ha portato avanti per circa 40 anni gli studi sulla dieta mediterranea.

Pioppi, cosa fare nel borgo del Cilento

Passeggiate, mare, immersioni nella natura e nei sapori di questo luogo: sono tantissime le cose che si possono fare a Pioppi e nei dintorni. Nel borgo vale la pena visitare la chiesa del Carmine che è stata realizzata agi inizi del Seicento. Per chi vuole fare un’escursione, invece, vi è il sentiero dell’Uva Nera che si snoda per circa tre chilometri lungo il torrente Mortella.

Vale la pena visitare anche Pollica, il borgo principale che si trova a circa sei chilometri dalle sue due località costiere. Oltre a Pioppi, infatti, il suo altro sbocco sul mare è ad Acciaroli dove si trova un piccolo porto, una torre di avvistamento e un’antica chiesa.

E poi tutta la costa del Cilento, ricca di tantissime bellezze da scoprire e di spiagge meravigliose incastonate tra natura, terra e cielo.

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Guardare l’alba da qui è un’esperienza magica da non perdere

Lunghe distese di sabbia dorata, il sole che le illumina con i suoi raggi, la struggente bellezza di uno spettacolo che solo la natura sa donare. È questa una delle esperienze da fare almeno una volta nella vita: quella di guardare l’alba dalle dune di Merzouga, che si trovano nel deserto del Sahara. Perché è uno di quei momenti magici che restano incisi a lungo nella memoria.

Quando si viaggia lo si fa armati dal desiderio di scoprire la bellezza del mondo, di cogliere l’anima dei luoghi che si visitano. Ed alcune esperienze sono profondamente mistiche, come quella di ammirare l’alba avvolti dal fascino di un luogo tra i più particolari al mondo.

Queste dune vengono chiamate Erg Chebbi e si trovano nel Marocco, nella zona sud est. Alcune sono molto alte e imponenti: vere e proprie montagne di sabbia dorata che colmano gli occhi, e lo spirito, di bellezza.

Le dune di Merzouga, uno spettacolo indimenticabile

Ci sono spettacoli indimenticabili, sono quelli che – a distanza di anni – tornano ancora alla mente come i ricordi più preziosi. Ammirare l’alba tra le dune di Merzouga è uno di quelli. Perché il deserto entra sottopelle, fa sentire tutt’uno con la natura, facendoci immergere in un’ambientazione che sembra quasi nata da un sogno.

Le infinite distese di sabbia dorata, le dune Erg Chebbi, che si stagliano in altezza riuscendo a raggiungere anche i 150 metri, sono un’ambientazione magica. Ancora di più all’alba, quando il sole che nasce all’orizzonte va a illuminare il territorio circostante. Il risultato è una di quelle cartoline che, se viste in prima persona, restituiscono allo sguardo una scenografia indimenticabile.

Per immergersi in questo luogo da sogno si può partire con un tour da Merzouga, che si trova in un’oasi nel deserto in Marocco, ve ne sono di diversi e si possono scegliere in base ai propri gusti e al tipo di esperienza che si desidera vivere. Le dune di quest’area si estendono per circa una trentina di chilometri e, in base a come è posizionato il sole, il loro colore regala spettacoli unici. Mai uguali a loro stesse, d’inverno regalano un ulteriore magia. Infatti, a quanto pare, da novembre a maggio si forma un lago, dove è possibile ammirare tante tipologie diverse di uccelli che abitano queste aree.

I tour nel deserto, per vivere un’esperienza indimenticabile

In groppa a un cammello o su auto 4X4, ma anche a piedi. E poi notti in accampamento, anche extra lusso, cene gustose e musica: il tutto per vivere un’esperienza autentica e che resta a lungo nella memoria incisa tra i ricordi più belli.

Ci sono tantissime opzioni per fare tour nel deserto e ammirare le dune di Merzouga non solo durante il giorno, ma anche nei momenti più magici di tutti, ovvero quelli che coincidono con l’alba e il tramonto. Da non dimenticare anche la notte, quando il cielo tempestato di stelle regala una delle scenografie più emozionanti di tutte. In questa zona c’è anche la possibilità di fare sandboarding, la versione su sabbia dello snowboard. Lanciarsi dalle dune più alte con le tavole è un’attività divertente, diversa dal solito e indimenticabile.