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Diamanti, i luoghi del nuovo film di Ferzan Ozpetek

Il 19 dicembre Ferzan Özpetek torna al cinema con Diamanti, un film “affollato” che richiama sulla scena ben 18 attrici italiane. Dopo l’esperimento targato Netflix, Nuovo Olimpo, il regista turco che ormai vive da tanti anni in Italia, ha portato la sua nuova avventura al femminile sul grande schermo con Vision Distribution.

Prodotto da Greenboo Production di Marco Belardi, Faros Film e Vision, in collaborazione con Sky, Diamanti è interpretato da Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Geppi Cucciari, Nicole Grimaudo, Anna Ferzetti, Stefano Accorsi, Vinicio Marchioni, Elena Sofia Ricci, Kasia Smutniak, Vanessa Scalera e Mara Venier, per citarne alcuni.

Diamanti: la trama ufficiale del film

Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume.

Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile. Il film si svolge su due filoni temporali, passando dagli anni 70 a oggi, per raccontare tante storie di vita, amori, sfide personali e dolori, omaggiando il mestiere del costumista.

Diamanti film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena del film Diamanti

Dove è stato girato

L’amore di Ozpetek per Roma non è un segreto. In molti suoi film la capitale appare in tutta la sua bellezza, tra antichità e modernità. Il suo mistero è intrigante, i suoi vicoli caratteristici accolgono gli spettatori nell’animo inquieto e passionale dei protagonisti, e i palazzi custodiscono tante storie di diverse epoche. Diamanti è stato girato interamente a Roma e la città fa da sfondo a una storia intensa scritta da Carlotta Corradi, Elisa Casseri e lo stesso Ozpetek.

Il quartiere di Testaccio è stato scelto per ambientare la storia, in quanto rappresenta perfettamente le dinamiche sociali e culturali delle protagoniste della pellicola. Ma in gran parte le riprese sono state realizzate anche in zona Aventino, in una palazzina storica in Piazza Cavalieri di Malta 1, davanti al famoso “buco della serratura” da cui di vede la Basilica di San Pietro in fondo a un giardino.

La sartoria che è il luogo fondamentale del film dove si muovono i protagonisti della storia, è stata ricostruita in tutte le stanze di questa palazzina, mentre le passeggiate all’esterno sono avvenute nei dintorni della stessa zona, vicino al Giardino degli Aranci dove c’è la scena madre tra Jasmine Trinca e Luisa Ranieri anche se il murales che si vede nel film non esiste veramente ed è stato rifatto digitalmente.

La sartoria Tirelli Trappetti ci ha accolto nei suoi archivi, il fotografico, il tessile e quello sterminato degli abiti, ma soprattutto ha accolto le attrici che hanno voluto conoscere e imparare direttamente dai gesti e dalle parole delle sarte che ogni giorno lavorano senza sosta e con infinita passione” ha raccontato il costumista del film Stefano Ciammitti, aggiungendo che per l’iconico abito rosso hanno potuto “documentare, prima di metterlo in scena, la lavorazione che ha richiesto più di 160 metri di tessuto, tutto doppiato di crinolina nera”.

 

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La BBC racconta Testaccio, il quartiere dei buongustai

Secondo un recente articolo della BBC Testaccio rimane la meta culinaria preferita dai turisti che visitano Roma. Si tratta di un quartiere centrale sulla riva sinistra del fiume Tevere dove due volte al mese si tiene il famoso mercato con bancarelle aperte fino a tardi che offrono piatti tipici della tradizione gastronomica romana come cacio e pepe, carbonara e supplì, accompagnati da vino, birra e musica.

Dai turisti del Grand Tour ai pellegrini religiosi, Roma ha sempre attirato visitatori da tutto il mondo. Ma poiché ogni anno 35 milioni di turisti scendono nella capitale italiana, la città ha recentemente preso in considerazione di limitare l’accesso ad alcuni dei suoi siti più famosi nel tentativo di frenare il crescente problema del turismo di massa.

Il mercato di Testaccio

Testaccio offre uno sguardo fresco sulla vita romana moderna. Qui non si trovano folle di turisti o finti gladiatori, piuttosto si incontrano i romani che si riversano qui per fare la spesa, chiacchierare con i venditori e addentare quella che è sempre stata una delle mete gastronomiche preferite della città. Impossibile resistere alla pizza bianca, ma anche il ricco patrimonio culturale ha il suo fascino e pulsa attraverso, e persino sotto, il mercato.

Testaccio Roma

Fonte: iStock

Le vie di Testaccio

Roma è costruita su strati di storia, impilati uno sopra l’altro come una lasagna di epoche. Il Mercato di Testaccio ne è testimone. Il piano terra ospita un mercato moderno, il primo piano ospita alcune mostre che mettono in risalto il ruolo di questo quartiere antico di 2000 anni che custodisce la cucina dell’antica Roma e uno dei tesori archeologici più unici di Roma: un cimitero di anfore del I-III secolo d.C. dove sono ancora sepolti recipienti contenenti ingredienti antichi.

La storia di Testaccio

“Il fiume Tevere era il vero ingresso alla città di Roma nell’antichità” ha affermato alla BBC l’archeologo Luca Mocchegiani Carpano, che guida le visite gratuite del sito sotto il mercato coperto. Egli ha spiegato che dove oggi sorge Testaccio, gli antichi romani costruirono l’Emporium, un porto che importava merci da tutto il Mediterraneo. Fondato intorno al 193 a.C., l’Emporium era il più grande porto interno di Roma ed era il luogo in cui merci come olio d’oliva, vino e pesce arrivavano e venivano vendute, sovvenzionate o date gratuitamente ai romani di tutti i giorni. Durante il I secolo d.C., sotto imperatori come Claudio e Traiano, la zona si trasformò in un fiorente centro commerciale per sfamare la crescente popolazione della città.

Nell’antica Roma, salse, oli e molti prodotti alimentari venivano trasportati in anfore, un tipo di giara di terracotta. Queste giare venivano impilate sulle navi e sigillate per preservarne il contenuto durante i lunghi viaggi. Una volta svuotate, le anfore venivano riciclate nelle mura del complesso portuale sotto l’attuale mercato di Testaccio o frantumate e scartate. Questi vasi frantumati e scartati alla fine formarono una collina di 35 metri di ceramica rotta, nota come Monte Testaccio o “Monte dei Cocci”, che si trova nel cuore dell’attuale quartiere di Testaccio. Infatti, il nome “Testaccio” deriva dalla parola latina testae, che significa “coccio“.

Dopo la caduta dell’antica Roma nel 476 d.C., la zona di Testaccio fu in gran parte abbandonata e utilizzata come terreno agricolo. Alla base del Monte Testaccio, i Romani scavarono delle grotte nella struttura della collina. Conosciuti come grottini (piccole cantine), questi spazi venivano utilizzati per conservare vino e altri beni. I frammenti porosi di anfore che compongono la collina aiutavano a mantenere temperature naturalmente fresche e stabili, ideali per conservare gli articoli immagazzinati, e Testaccio divenne di fatto la dispensa di Roma.

Cosa mangiare a Testaccio

Oggi queste grotte ospitano numerosi ristoranti, alcuni dei quali presentano antiche anfore incastonate nelle loro pareti, rendendo la cena un’esperienza storica immersiva. L’eredità culinaria unica di Testaccio è catturata in alcuni ristoranti storici che risalgono al 1800. Verso la fine del XIX secolo, lo sviluppo industriale di Roma e l’apertura di un vicino mattatoio, noto come Mattatoio, attirarono un afflusso di lavoratori a Testaccio. Utilizzando gli ingredienti di scarto forniti dai lavoratori del mattatoio, i Romani iniziarono a trasformare ingredienti umili come le frattaglie nei gustosi piatti della cucina povera, la “cucina dei poveri” di Roma.

Uno di questi piatti è la coda alla vaccinara (stufato di coda di bue), poiché la ricetta utilizzava gli avanzi di carne del macello. Povero di prezzo ma ricco di sapore, lo stufato di coda di bue è diventato uno dei piatti più iconici di Roma e ora è offerto nei menu di tutta la città. Tra gli altri piatti della cucina povera romana originari del quartiere, si possono menzionare l’insalata di zampi, i bucatini alla gricia e la cicoria di campo saltata.

Tanti ristoranti del posto sono a conduzione familiare, e conservano le ricette autentiche dei piatti popolari della cucina povera, diventati sinonimo della moderna cucina romana. I buongustai avventurosi non dovrebbero lasciare Testaccio senza provare la coratella (frattaglie di agnello cucinate con verdure come i carciofi), la trippa alla romana (trippa di manzo con pecorino e menta) o i rigatoni con la pajata (pasta con un sugo fatto con le budella di vitelli da latte).

L’ex Mattatoio

Oggi l’ex mattatoio è un centro culturale incentrato sulla sostenibilità chiamato Città dell’Altra Economia (CAE). Oltre ai suoi concerti, proiezioni di film e altri programmi culturali, CAE ospita una varietà di festival gastronomici. Nonostante il suo status di uno degli ultimi quartieri “romani” di Roma, Testaccio non è stato immune alla gentrificazione e alla turisticizzazione che hanno sperimentato altre parti della città.

Negli ultimi decenni la zona si è gradualmente trasformata da zona operaia a quartiere più esclusivo per artisti, attori e giovani professionisti. Più di recente sta diventando sempre più popolare tra i turisti, con la comparsa di numerosi Airbnb, più ristoranti con menù in inglese e tour gastronomici che mettono in mostra i ristoranti romani di Testaccio e il suo mercato.

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Consigli Roma Viaggi

Le quattro Porte Sante di Roma: l’itinerario dei pellegrini

Il Giubileo 2025 inizia ufficialmente il 24 dicembre 2024, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa a San Pietro. Nel corso dell’Anno Santo, saranno poi aperte altre tre Porte Sante nella Capitale. Le quattro Porte Sante corrispondono alle porte delle quattro Basiliche Papali: San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura.

Dopo l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il 24 dicembre del 2024, il 29 dicembre 2024 Papa Francesco aprirà la Porta Santa di San Giovanni in Laterano. Il 1° gennaio 2025 verrà aperta la Porta Santa della Basilica papale di Santa Maria Maggiore e domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura. Queste ultime tre Porte Sante saranno chiuse entro domenica 28 dicembre dello stesso anno.

Cosa sono le Porte Sante e perché sono importanti per il Giubileo

Le Porte Sante sono – per definizione – le porte delle basiliche murate e aperte solo in occasione del Giubileo. È dunque lo stesso Papa a definirle tali, in quanto rappresentano ingressi speciali: i fedeli che le attraversano durante una particolare celebrazione (come il Giubileo) possono ricevere l’indulgenza plenaria. Inutile sottolineare che le Porte Sante più importanti al mondo sono proprio quelle delle Basiliche Papali di Roma, ma – nel tempo – la Santa Sede ha concesso questa nomina ad altre porte in tutto il mondo, legandole a particolari eventi.

Ad esempio, la prima porta santa della storia si trova a L’Aquila ed è quella della Basilica di Santa Maria di Collemaggio. È qui che si tiene la Perdonanza Celestiniana (istituita nel 1294), considerata il primo giubileo della storia. Per i cattolici, il Giubileo è infatti un periodo – della durata di un anno – durante il quale la Chiesa concede indulgenze ai pellegrini impegnatisi particolarmente in opere di carità: nel 2025, per ottenere il perdono, sarà necessario attraversare una delle Porte Sante proclamate dal Papa.

Itinerario delle quattro Porte Sante nelle Basiliche Papali di Roma

Va da sé che molti pellegrini che arrivano a Roma in occasione del Giubileo ne approfittano per visitare tutte le Porte Sante delle Basiliche Papali. È talmente consuetudine che è considerato ormai un vero e proprio Cammino Giubilare, con un itinerario proposto proprio dalla Chiesa in occasione dell’Anno Santo: è un’occasione per il pellegrino di approfondire il proprio viaggio spirituale, mentre per i turisti può essere un’opportunità per ammirare alcune tra le bellezze architettoniche – e cattoliche – più note della Capitale. È un itinerario gratuito se lo si fa a piedi (in alternativa bastano i mezzi pubblici), ma ricordiamo che per attraversare le Porte Sante è necessario iscriversi al Portale del Giubileo e prenotare dopo aver ottenuto la Carta del Pellegrino. Anche questa è completamente gratuita e ha il solo scopo di rendere più organizzato l’afflusso dei pellegrini.

La Basilica di San Pietro

Basilica di San Pietro

Fonte: 123RF

Basilica di San Pietro

L’itinerario inizia dalla Porta Santa più celebre: la Basilica di San Pietro, la più grande tra le quattro. Situata all’interno di Città del Vaticano – e dunque parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO – la Basilica venne costruita tra il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II e il 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII. Prima ancora, in quell’area, sorgeva tuttavia un’altra Basilica risalente al IV secolo, fatta costruire dall’imperatore romano Costantino I. La sua storia è dunque, realmente, millennaria.

Da sempre è tuttavia dedicata al Principe degli Apostoli, San Pietro, sulla cui tomba è costruito l’altare maggiore. È bene ricordare che, oltre alla ricca tradizione cattolica, la Basilica vede tra i suoi ideatori Michelangelo, Bernini e Bramante. Un vero e proprio capolavoro architettonico, oltre che luogo cattolico per eccellenza.

Da qui possiamo spostarci verso la seconda Basilica Papale, quella di San Giovanni in Laterano. È possibile sfruttare i mezzi pubblici (la Metro A da Ottaviano a San Giovanni) o percorrere il percorso – di circa 5 km – a piedi: camminerete per circa un’ora, ma passerete accanto a bellezze come il Foro Romano e il Colosseo. Ne vale la pena.

La Basilica di San Giovanni in Laterano

Basilica di San Giovanni in Laterano

Fonte: 123RF

Basilica di San Giovanni in Laterano

Nota come la Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano è la più antica e importante basilica d’Occidente. La Basilica fu consacrata nel 324 da Papa Silvestro I e fu dedicata al SS.mo Salvatore. È nel IX secolo che Sergio III la dedicò anche a San Giovanni Battista e nel XII secolo Lucio II aggiunse San Giovanni Evangelista. Qui si trovano le reliquie delle teste dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, custodite nel monumentale ciborio gotico del 1370 che sovrasta l’altare papale. Attualmente è la cattedrale del vescovo di Roma (il Papa) – da qui il suo nome – e anche per questo è spesso definita la madre di tutte le chiese. L’interno della Basilica è opera, tra gli altri, di Borromini: un vero capolavoro di prospettive ed espedienti architettonici.

Da San Giovanni in Laterano è possibile spostarsi facilmente a piedi alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Piazza di Santa Maria Maggiore. Il percorso è di appena 1,7 km, mentre con i mezzi è possibile spostarsi via bus (con il 360 o il 714) o via metro (la Metro A da San Giovanni a Termini).

La Basilica di Santa Maria Maggiore

Basilica di Santa Maria Maggiore

Fonte: 123RF

Basilica di Santa Maria Maggiore

Vi trovate ora di fronte a un altro capolavoro romano: la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore è infatti il santuario mariano più importante e antico dell’occidente. A livello architettonico, è inoltre l’unica Basilica Papale ad aver mantenuto intatto il suo aspetto paleocristiano. Costruita a partire dalla seconda metà del IV secolo, si narra che fu la Vergine Maria ad indicare a Papa Liberio la piantina dell’edificio da costruire nel luogo esatto in cui avrebbe fatto nevicare: la miracolosa nevicata avvenne sul Colle Esquilino il 5 agosto, in piena estate (ancora oggi un miracolo ricordato nella Basilica).

Da qui parte l’ultima e più faticosa tappa del Cammino Giubilare tra le Basiliche Papali di Roma. Dalla Basilica di Santa Maria Maggiore a quella di San Paolo Fuori le Mura ci sono più di 5 chilometri di cammino (con i mezzi basta invece prendere la Metro B da Termini a Basilica di San Paolo), ma anche in questo caso la passeggiata potrebbe rivelare viste urbane mozzafiato della Città.

La Basilica di San Paolo Fuori le Mura

Basilica dI San Paolo fuori le Mura

Fonte: Turismo Roma

Basilica dI San Paolo fuori le Mura

La tradizione vuole che in questo luogo venne sepolto l’Apostolo delle Genti e, per questo motivo, vi fu eretta una Chiesa nel 324. La tomba di San Paolo si troverebbe proprio sotto l’altare papale. La Basilica di San Paolo fuori le mura è la seconda chiesa più grande di Roma: va visitata non solo per la sua importanza nel mondo cattolico, ma anche per il suo valore artistico. Dalla pianta a croce latina alle cappelle laterali, fino ai marmi policromi che ricoprono pavimenti e pareti: tutto merita di essere apprezzato in questo monumento ecclesiastico.

Termina qui la visita Giubilare alle Basiliche Papali di Roma: un itinerario urbano che permette non solo di scoprire le quattro Porte Sante di Roma, ma anche di ammirare edifici unici al mondo. Val la pena sottolineare che – in occasione del Giubileo 2025 – Papa Francesco aprirà in via straordinaria anche una Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia: un evento mai accaduto prima che si svolgerà il 26 dicembre 2024, giorno di Santo Stefano.

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I centri termali del Lazio dove rilassarsi

Se si pensa al Lazio, la mente vola subito a Roma e al suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale. Il Lazio, però, non è solo sinonimo di Città Eterna, ma anche di natura, borghi, spiagge e ovviamente centri termali. Le terme nel Lazio sono numerose e derivano direttamente dall’antica tradizione romana: per questo scegliere di trascorrere qui le proprie vacanze significa fare un viaggio nel tempo, ma all’insegna del relax.

In passato, infatti, era tradizione per gli antichi romani immergersi nelle sorgenti e nelle piscine naturali formatesi in alcune zone strategiche dove sgorgano tutt’oggi le acque termali. Questa tradizione si è tramandata nei secoli arrivando fino a noi, ovviamente con tutti i comfort richiesti anche dai viaggiatori più esigenti. Se state pianificando di trascorrere un weekend, una giornata o una vacanza nelle terme del Lazio, ecco i centri più belli da scegliere.

QC Terme, Roma

Impossibile raccontare i centri termali del Lazio senza citare QC Terme, un’oasi situata tra la Capitale e il litorale di Ostia. Costruito all’interno di una tenuta storica, il centro offre vasche, solarium e cascate immerse in un maestoso giardino secolare. Qui potete regalarvi un percorso benessere ispirato alla filosofia dell’Antica Roma presso aree molto particolari come “il roseto”, un percorso al profumo di rosa canina, o “il cielo in una stanza”, una sala sauna dal soffitto trasparente. Sono presenti anche un’infinity pool, una vasca della musica, docce emozionali e saune classiche.

Ingressi:

  • Ingresso con 5 ore di permanenza da 61 euro
  • Ingresso senza limiti di permanenza da 70 euro
  • Ingresso a partire dalle 17:00 da 61 euro
  • Ingresso a partire dalle 19:30 da 44 euro

Orari di apertura:

  • Dalla domenica al giovedì 09:00 – 23:00
  • Dal venerdì al sabato 09:00 – 24:00

Come arrivare al centro:

  • In auto da Roma, seguendo le indicazioni arriverete in soli 30/40 minuti
  • In treno, scendete alla stazione di Fiumicino e da qui proseguite a piedi
QC terme Roma

Fonte: QC Terme Roma

La tenuta storica di QC terme a Roma

Terme dei Papi, Viterbo

Chi desidera trascorrere una vacanza all’insegna del benessere e del relax in un centro termale del Lazio, sicuramente la zona di Viterbo è perfetta. Nel cuore della Tuscia, infatti, da sempre sono presenti numerose sorgenti di acque termali, sfruttate fin dall’antichità per i loro poteri benefici sull’organismo. Tra queste ci sono le Terme dei Papi, considerate tra le più popolari della provincia viterbese grazie alla presenza di una piscina monumentale che si estende per un’area di oltre 2000 metri quadri e attinge direttamente dalla sorgente di Bullicame.

La sorgente Bullicame, di tipo solfureo-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa-fluorata a una temperatura di 58°C, vanta molte qualità terapeutiche. Oltre alla piscina, il centro propone l’unica grotta naturale in Italia capace di offrire un ambiente interno con 45-48°C, satura di vapori sulfurei altamente benefici. Le Terme dei Papi propongono anche diverse cure termali, trattamenti estetici e di benessere, oltre che servizi diagnostici.

Il centro termale è aperto tutto l’anno, festivi compresi, con orario continuato dalle 9:00 alle 19:00.

Tariffe:

  • Ingresso alla piscina monumentale: 12 euro per 3 ore, 18 euro per il giornaliero nei giorni feriali; 18 euro per 3 ore e 25 euro per il giornaliero nei festivi.
  • Grotta naturale: 13,50 euro.
  • Docce emozionali: 5 euro.

Come arrivare al centro:

  • In auto, con l’autostrada uscita Orte + Superstrada Orte-Viterbo e proseguire fino all’uscita Viterbo Terme.
  • In treno, da Roma Ostiense scendere alla stazione di Viterbo – Porta Fiorentina.

Terme di Vulci, Canino (VT)

In piena Maremma tosco-laziale, nella località di Canino, sorgono le Terme di Vulci, a pochi passi dal parco archeologico e a mezz’ora dalla spiaggia di Cabalbio. Qui sono presenti 4 piscine naturali differenti per colore, temperatura e proprietà, ciascuna agisce su diversi aspetti del corpo e della mente, ma tutte considerate un toccasana per il benessere fisico e spirituale. Le acque, indicate soprattutto per il trattamento delle malattie artroreumatiche e impiegate nelle balneo-terapie per la cura di malattie dermatologiche e delle flebopatie, sono naturali ipertermali (fino a 42°C), naturalmente gassate e ricche di sali minerali.

Oltre alle piscine naturali, all’interno del centro è presente anche una spa moderna dove regalarsi massaggi e trattamenti. Punto di forza del centro è anche l’atmosfera creata dal verde della campagna maremmana circostante e dall’ombra degli ulivi. Per accedere è necessario portare da casa solo teli e accappatoi di colore bianco, disponibili per il noleggio anche in loco, e ciabattine. Nell’ingresso sono inclusi ombrellone, lettini o sedia, spogliatoio, docce, bagni e parcheggio.

Le terme sono chiuse da novembre ad aprile.

Orari e tariffe alta stagione:

  • Dal 3 agosto al 1 settembre, dalle 10:00 alle 19:00
  • Adulti intero: 34,00 euro
  • Pomeridiano dalle 15:00: 21,00 euro
  • Giovani (4/12) intero: 21,00 euro
  • Pomeridiano dalle 15:00: 21,00 euro

Orari e tariffe bassa stagione:

  • Dal 17 aprile al 2 agosto, dalle 10:00 alle 19:00
  • Adulti intero: 16,00 euro
  • Pomeridiano dalle 15:00: 12 euro
  • Giovani (4/12) intero: 9 euro
  • Pomeridiano dalle 15:00: 9 euro

Come arrivare al centro:

In auto seguite l’autostrada Roma-Tarquinia, proseguite lungo la strada regionale 312 e la strada provinciale 106 in direzione Ischia di Castro; al km 8 girare a sinistra per una stradina costeggiata da piante di ulivi e proseguite seguendo le indicazioni per le Terme di Vulci.

Terme di Stigliano, Canale Monterano (RM)

Chi vuole regalarsi il benessere delle antiche terme romane troverà nei centri termali del Lazio splendide oasi di relax, come le Terme di Stigliano. Situato proprio alle porte di Roma, costruito sui resti di antichi templi romani, il centro è un resort con parco termale ricco di trattamenti benessere, perfetto per una fuga rigenerante a pochi passi dalla Capitale.

L’area wellness comprende piscine, una vasca di acqua salata in temperatura, solarium, idromassaggio e laghetti di acqua termale immersa in 20 ettari di verde. L’accesso a quest’area è incluso nell’ingresso al Centro Benessere Olympus, dov’è presente una piscina a temperatura, una jacuzzi semicoperta, una piscina all’aperto di 200 metri quadri, sauna finlandese, bagno turco, doccia emozionale e zone relax differenti.

Il centro benessere segue gli orari d’apertura dell’hotel ed è accessibile su prenotazione anche per chi non soggiorna presso la struttura.

Tariffe e orari:

  • Ingresso giornaliero: dalle 9:00 alle 20:00, lunedì-venerdì 39.00 euro; sabato, domenica e festivi 49.00 euro.
  • Ingresso pomeridiano: dalle 15:00 alle 20:00, lunedì-venerdì 25 euro; sabato, domenica e festivi 35 euro.

Come arrivare al centro:

Le Terme di Stigliano si trovano nella Riserva Naturale di Monterano e distano da Roma 50 chilometri. Dalla Capitale possono essere raggiunte in auto percorrendo la SP493.

Tivoli Terme, Roma

Le antiche terme di Tivoli sono conosciute anche come terme di Roma e sono il più importante centro benessere della Capitale. Situate a Tivoli, le loro origini sono antichissime e risalgono ovviamente al periodo romano quando venivano chiamate da Plinio il Vecchio “acque santissime” proprio per le loro proprietà curative. Sono le sorgenti del lago Regina e del lago Colonnelle ad alimentare, grazie alle acque sulfuree, queste meravigliose terme. Un tempo conosciute come Terme di Agrippa, oggi le Terme di Roma sono il luogo perfetto per chi visita la città e desidera concedersi momenti di relax e benessere.

Ci sono 5 grandi piscine alimentate con le acque sulfuree a una temperatura costante di 23°C, ma oltre a questo i visitatori possono effettuare trattamenti come la fangoterapia, la balneoterapia, le irrigazioni, le cure idropiniche, le inalazioni e le insufflazioni. All’interno della spa invece si possono effettuare percorsi benessere con massaggi, alternanza di acqua calda e fredda, docce aromatiche, sauna, bagno turco, percorsi vascolari, il tutto completato dal servizio di tisaneria. Le terme di Roma inoltre sono particolarmente indicate per la cura della psoriasi.

L’accesso alle piscine è possibile solamente durante la stagione estiva, mentre per il centro termale vengono offerti pacchetti a tariffe diverse in base ai trattamenti che desiderate.

Come arrivare al centro:

  • In auto sullautostrada A24 Roma-L’Aquila con uscita “Tivoli” (prendere la Via Tiburtina direzione Roma), oppure Uscita “Settecamini” (prendere la Via Tiburtina direzione Tivoli).
  • Con l’autobus C.O.T.R.A.L. “Via Tiburtina” in partenza dalla Stazione Metropolitana (Linea B) di “Ponte Mammolo”, la fermata è di fronte allo stabilimento termale.
  • In treno, prendere il regionale diretto da Stazione Tiburtina o da Stazione Termini per “Bagni di Tivoli”.

Terme di Cretone, Palombara Sabina (RM)

Situate a Palombara Sabina, in provincia di Roma, le Terme di Cretone uniscono alla perfezione benessere e intrattenimento. L’acqua del centro, dotato di 3 grandi piscine termali, di cui una per bambini, proviene da sorgenti termominerali sulfuree e vanta una temperatura di 23 gradi circa.

Circondato dal verde e situato ai piedi di un bosco rigoglioso, lo stabilimento termale offre trattamenti per la cura delle patologie della pelle e terapie per l’apparato respiratorio. A completare l’offerta ci sono degli spazi appositi dove praticare sport come calcetto, tennis e un’area fitness. Durante il periodo estivo, inoltre, il centro offre la possibilità di utilizzare le piscine durante le ore notturne.

Tariffe:

  • Ingresso giornaliero singolo, area non attrezzata: da 11 euro, dalle 9:00 alle 18:30.
  • Ingresso giornaliero per due persone, area attrezzata: da 27 euro, dalle 9:00 alle 18:30.

Come arrivare al centro:

  • Con l’auto: imboccare l’A1 diramazione Roma Nord con direzione Fiano Romano, uscita Bretella Salaria Sud in direzione Palombara.
  • Con i mezzi pubblici da Roma: trenino metropolitano FL1 (Fiumicino-Orte) direzione Fara Sabina, scendere alla stazione di Piana Bella-Montelibretti e con la navetta SAP in pochi minuti sarete alle Terme Sabine di Cretone.

Terme di Palazzo Fiuggi, Frosinone

Tra le terme più belle d’Italia ci sono sicuramente quelle di Palazzo Fiuggi, in provincia di Frosinone. Immerso in una cornice naturale splendida, il centro termale sfrutta le acque di Fiuggi, i cui benefici curativi sono riconosciuti da ben 600 anni. Chiamata anche “acqua del benessere”, è la protagonista dei numerosi programmi e trattamenti di benessere offerti per la cura del corpo.

Punto di forza di Palazzo Fiuggi è la zona spa distribuita su 6000 metri quadri e dotata di piscine mozzafiato, sale per trattamenti e aree relax, progettate per supportare una salute fisica e mentale ottimale e promuovere un senso di benessere profondo e duraturo. Non mancano bagni di talassoterapia con sali minerali, una suite termale, dotata di sauna, bagno turco, idromassaggio e doccia per la cromoterapia.

Molto belle sono anche le Terme Romane di 1200 metri quadri, pensate per riproporre l’esperienza delle antiche terme romane con diverse aree dedicate ai vari trattamenti termici tradizionali come saune e bagni turchi.

Tariffe: 

  • Ingresso giornaliero per persona, dal lunedì al venerdì, 70 euro
  • Ingresso giornaliero per persona, domenica e festivi, dalle 10:00 alle 20:00, 90 euro

Come arrivare al centro:

  • In auto prendere l’autostrada A1 Roma-Napoli con uscita Anagni-Fiuggi Terme, proseguire sulla superstrada Anticolana per Fiuggi (18 chilometri).
  • In treno, tratta Roma-Cassino, fermata stazione di Anagni-Fiuggi Terme.

Terme Pompeo, Ferentino (FR)

Le Terme di Pompeo sono tra le più antiche presenti nel Lazio: situate a Ferentino, sono arroccate all’interno di un antico borgo sul colle del Tolero e si contraddistinguono per l’utilizzo di acque ipotermali. Situato in provincia di Frosinone, nella valle del Sacco, questo centro termale è immerso nella natura ed è il luogo ideale in cui concedersi momenti di relax.

Oltre alle cure termali sono presenti anche diversi percorsi benessere e tra questi, uno dei più apprezzati, è il percorso Kneipp. La spa offre anche altri percorsi benessere tra cui i trattamenti di prevenzione cronoaging del viso, massaggi, le piscine termali e alcuni trattamenti di medicina estetica. Al loro interno, le terme di Ferentino hanno anche un’area fitness, la possibilità di fare un check-up epigenetico e un hotel che permette agli ospiti di soggiornare in totale relax.

Tariffe:

  • Ingresso giornaliero fino al 31 dicembre, 35 euro

Come arrivare al centro:

  • In auto: da Nord e da Sud autostrada A1 Roma-Napoli, uscita casello di Ferentino, procedere per Ferentino Centro – S.S. Casilina direzione Frosinone.
  • In treno: linea Roma-Napoli con scalo presso la Stazione di Ferentino-Supino, coincidenza bus municipale per raggiungere la fermata Ferentino-Terme Pompeo.

Terme di Cotilia, Castel Sant’Angelo (RI)

Tra Castel Sant’Angelo e Cittaducale sorgono le terme di Cotilia, nel cuore della provincia di Rieti. Sono immerse in un contesto paesaggistico di grande pregio, tra laghi vulcanici, suggestive gole naturali e sorgenti millenarie. È proprio grazie alla presenza di queste fonti ricche di oligoelementi che le terme di Cotilia sono così apprezzate, sia per i trattamenti di salute che per quelli dedicati al benessere.

Le terme di Cotilia, pur trovandosi nel Lazio, distano solo 35 chilometri da L’Aquila e si trovano quindi in una posizione strategica non solo per visitare Roma, ma anche le bellezze del centro Italia. Le acque del centro termale sono ricche di zolfo e per questo qualitativamente pregiate.

Il centro è estremamente moderno e innovativo ed è diventato il punto di riferimento per chiunque debba fare trattamenti termali per salute. Tra le prestazioni offerte ci sono le inalazioni, le insufflazioni, le cure idropiniche, le irrigazioni, le docce nasali, oltre alla possibilità di effettuare visite e check-up ginecologici, gastroenterologici e percorsi di fisioterapia. Le terme di Cotilia quindi si pongono come un moderno centro di salute, perfetto per chi ha la necessità di dedicarsi a percorsi di check-up e prevenzione.

Per conoscere i prezzi delle prestazioni è necessario contattare il centro termale ai recapiti presenti nel sito.

Come arrivare al centro:

Le Terme di Cotilia si trovano a circa 100 chilometri da Roma e a 35 chilometri da L’Aquila.

  • In auto: da Roma prendere la Via Salaria e procedere in direzione Ascoli Piceno per circa 90 chilometri. Le terme sono al Km 102 della stessa via.
  • In treno: prendere la linea per Rieti e scendere alla fermata Castel Sant’Angelo.
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Il treno regionale è in ritardo? Da gennaio verrai rimborsato in automatico

A partire da gennaio 2025 Trenitalia ha deciso che sarà attivo un sistema di rimborso automatico per i suoi clienti. Infatti, qualora si verificasse il ritardo di un treno superiore ai 60 minuti, l’indennizzo verrà accreditato sulla carta utilizzare per comprare il biglietto, senza alcuna richiesta o reclamo ulteriore da parte del viaggiatore.

Spesso capita, anche per compagnie aree, che in mancanza di una comunicazione ufficiale per posta o sul sito web, il consumatore perde la possibilità di ottenere un rimborso nonostante alcuni imprevisti di viaggio che non sono dipesi dalla sua volontà. Questa novità Trenitalia invece non ha bisogno di una segnalazione, ma in automatico avviene un rimborso giusto entro 30 giorni dal viaggio, rendendo il rapporto tra azienda e cliente più semplice e onesto possibile.

Come ottenere il rimborso da gennaio 2025

L’inverno di Trenitalia accoglie una novità molto allettante per chi viaggia in treno. Per migliorare l’esperienza a bordo dei suoi mezzi che collegano vari parti d’Italia in poche ore, l’azienda ha fatto un passo in più verso il progresso e la semplificazione di prenotazione da parte dei suoi clienti.

Ormai la maggior parte delle persone acquistano un biglietto elettronico per viaggiare in treno e in aereo, ma possono sempre esserci problemi che suggeriscono la modifica o cancellazione di un viaggio. In quei casi le politiche da un’azienda all’altra cambiano e non sempre negli interessi dei viaggiatori. E non è raro che ci sia un ritardo di arrivo o partenza quando si parla di treni in Italia, soprattutto in periodi a rischio come le feste di Natale.

Per i biglietti cartacei le procedure di rimborso con il nuovo anno rimarranno le stesse, mentre per i biglietti acquistati online non sarà necessaria una richiesta formale di rimborso ma tutto avverrà in automatico se il ritardo del treno sarà più di un’ora. L’importo sarà accreditato in poco tempo direttamente sul metodo di pagamento utilizzato in fase di acquisto, velocizzando tutta la pratica.

Trenitalia

Fonte: iStock

Novità Trenitalia per il 2025

A quanto ammonta il rimborso

Il valore del rimborso cambia a seconda del biglietto acquistato, ovviamente. Ma anche dal ritardo accumulato dal treno su cui il consumatore deve viaggiare. Infatti se il treno accumula un ritardo compreso tra i 60 e i 119 minuti, il passeggero potrebbe aver diritto a un rimborso pari al 25% del prezzo del biglietto, mentre se il ritardo supera le due ore, il rimborso sale al 50% del prezzo del biglietto.

La mancata partenza o il mancato arrivo a un orario scelto comporta disagi più o meno gravi a un cliente Trenitalia, pertanto l’azienda tiene conto del problema arrecato e valuta il corrispettivo in base al danno riscontrato. Se poi il treno viene cancellato, il passeggero riceve un rimborso totale del biglietto entro 30 giorni dal viaggio.  Questa novità riguarda anche una mancata coincidenza, ovvero se un ritardo fa perdere un secondo treno per raggiungere la propria destinazione.

Dove viene accreditato

Per acquistare un biglietto del treno online è possibile usare vari metodi di pagamento. C’è chi preferisce PayPal, chi la carta di credito, chi il bancomat, o altri strumenti digitali ormai a disposizione in pochi semplici clic. Il sistema di rimborso automatico che sarà introdotto da Trenitalia dal 2025, prevede che la somma riconosciuta sarà accreditata in base allo stesso metodo di pagamento usato per acquistare il biglietto.

Pertanto se si è pagato il viaggio con PayPal il rimborso arriverà sul conto personale PayPal, altrimenti se si è utilizzata la carta l’importo apparirà di nuovo sul conto della carta. I tempi di erogazione sono rapidi rispetto alle modalità di prima e nell’arco di un mese il servizio dovrebbe andare a buon fine.

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Le località più economiche dove sciare in Europa

La settimana bianca è stata sempre considerata un lusso in Italia e lo sci ha sempre avuto una certa reputazione di passatempo esclusivo e costoso. Tuttavia oggi ci sono molti resort adatti ai principianti e dai prezzi convenienti, così come impianti attrezzati che hanno reso gli sport invernali molto più accessibili.

La piattaforma di denaro per i viaggi Eurochange ha delineato alcune delle migliori località sciistiche (tra cui ci sono anche zone meno note) in offerta in tutta Europa, posti dagli scenari eccezionali ma che comunque riescono a “salvare” il nostro portafoglio. Conosciamo meglio le migliori località sciistiche economiche da provare durante questa stagione nel nostro continente.

Borovets, Bulgaria

Borovets è tra le principali località sciistiche della Bulgaria ed è stata costruita negli anni ’80, anche se le sue origini risalgono al XIX secolo. Sui fianchi della cresta del Musala nel monte Rila, a 1300 metri di altitudine, dispone di ben 24 piste che si estendono su 58 km con percorsi più facili e alcune piste nere molto impegnative.

Per chi preferisce lo snowboard agli scii, Borovets prevede anche due snowpark e 35 km di piste da fondo per chi vuole godersi il panorama e fare sport all’aria aperta. Gli impianti comprendono seggiovie, ski-lift, gondole, aperti tutti i giorni fino alle 22. Nei dintorni sono disponibili anche ristoranti, caffè, hotel con attività per i bambini, scuole di scii, noleggio, terme, gite in carrozza e altre iniziative irresistibili per tutte le età. Quest’anno Borovets spalancherà la sue porte il 21 dicembre.

Vogel, Slovenia

Il Monte Vogel offre una vista unica sulle Alpi Giulie e la cima si può raggiungere in 5 minuti con la funivia. Sopra il magnifico Lago di Bohinj, nel cuore dell’area protetta del Parco Nazionale del Triglav, si trova il Vogel Ski Center le cui origini risalgono al 1964. La funivia è stata rinnovata poi nel 2001 e ha una capacità di 950 persone attualmente. Dai piedi della montagna si arriva a un’altitudine di 1.535 metri sul livello del mare, da cui si gode di un’incredibile vista sui monti del Triglav e sulle Alpi di Kamnik.

La stagione sciistica dura solitamente da dicembre all’inizio di marzo. Le alte montagne circostanti e la splendida vista conferiscono a Vogel un fascino particolare. Nonostante la meravigliosa posizione alpina, le piste non sono impegnative e sono ottimamente preparate. Gli impianti sono aperti dal 20 dicembre 2024 al 20 aprile 2025 dalle 8 di mattina alle 14 del pomeriggio.

Les Houches, Francia

Il paesino di Les Houches nel dipartimento dell’alta Savoia della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi è l’ideale per un soggiorno rilassante, circondato da una natura affascinante con la famiglia o in coppia. Noto come comprensorio sciistico di un certo livello, questa località francese permette di godere di discese dolci adatte a tutti i tipi di sciatori. Il Kandahar è la leggendaria prova della Coppa del mondo di sci e la pista non è proprio per tutti con un dislivello di 3343 metri di lunghezza che dura per ben 870 metri. Nei periodi dal 21 dicembre 2024 al 7 febbraio 2025 e dal 10 marzo al 6 aprile 2025 gli impianti sono aperti dalle 8.45 alle 16.30, mentre dall’8 febbraio al 9 marzo gli orari di apertura sono dalle 8.30 alle 17.

Livigno, Italia

In Lombardia, in una vallata dell’alta Valtellina, a pochi passi dalla Svizzera, si trova Livigno, un comune immerso nella natura molto apprezzato come località sciistica europea. Per le vacanze in montagne molti nel 2024 hanno angolo innevato che offre strutture moderne e confortevoli, oltre a iniziative e attività per grandi e piccoli. L’allenamento in altura è preso sul serio e gli impianti sciistici, aperti dal 30 novembre 2024 al 1° Maggio 2025, sono perfetti per sciatori professionisti e amatoriali con piste più o meno facili.

Grindelwald, Svizzera

Località svizzera sulle Alpi Bernesi, Grindelwald è un posto magico dove è possibile sciare in inverno e fare delle suggestive e avventurose escursioni in estate. Per chi ama l’arrampicata ci sono numerosi sentieri da provare che salgono fino alla parete nord del monte Eiger. La stazione sciistica si trova a 34 metri di altezza, nella regione centrale del Jungfrau, e offre ben 213 km di piste di cui 20 per sci di fondo e 44 impianti di risalita e funivie, 5 halfpipe e 60 km di piste per slittino. Per chi vuole è possibile anche praticare l’hockey sul ghiaccio, il pattinaggio e il curling. Dal 21 dicembre al 30 marzo 2025 gli impianti sono aperti dalle 8 alle 16.15.

Svizzera

Fonte: 123RF

Montagne Svizzera

Quanto costa sciare in Europa

I prezzi skipass a Vogel per la stagione invernale sono 44 euro per un adulto, 38 euro per gli adolescenti e 22 euro per i bambini. In Francia, a Les Houches, attualmente gli skipass per adulto in alta stagione vanno da circa 170 euro per due giorni a 872 euro per 14 giorni, mentre in bassa stagione dai 135 euro in su. Per i bambini i prezzi sono in alta stagione da 145 euro per due giorni in su a 116 euro per due giorni in bassa stagione. In Italia, a Livigno, si può sciare acquistando un unico skipass che permette di entrare a tutti gli impianti di risalita.

Ci sono quelli giornalieri e delle tessere speciali per sciare solo la mattina o solo il pomeriggio, ma le tariffe giornaliere vanno da circa 37 euro per un adulto a 18.50 per un bambino e 31 euro per un ragazzo nato dal 2000 in poi. A Borovets, in Bulgaria, gli skipass giornalieri costano 30 euro nei giorni feriali, e 58 euro per due giorni. Sono previste sempre convenzioni per giovani e bambini con prezzo ridotto. Infine in Svizzera, a Grindelwald, gli adulti pagano circa 80 euro al giorno nei feriali e 156 euro per due giorni.

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Le 10 rotte più trafficate del 2024: una è europea

Per motivi di lavoro in primis, di viaggi e personali, gli aerei sono ormai uno dei mezzi di trasporto più diffusi tanto per le tratte brevi quanto per le più lunghe. Il traffico aereo è in aumento ma alcuni trend mostrano la preferenza di determinati spostamenti rispetto ad altri. Quali sono le tratte più trafficate del 2024? A svelarlo è uno studio condotto da OAG che ha confrontato in primis i dati tra il 2019 e il 2023 e poi quelli dell’ultimo anno osservando a livello internazionale quali sono stati i voli più richiesti.

L’unica rotta europea tra le 10 in classifica

L’unica rotta europea che rientra tra le 10 più trafficate del 2024 conquista l’ultimo gradino del podio. Si tratta di quella che collega New York JFK-Londra Heathrow. Mentre a dominare la scena sono soprattutto tratte che riguardano destinazioni asiatiche o il Medio Oriente, la connessione transatlantica che collega gli USA con l’Europa resta piuttosto rilevante.

Un risultato significativo, soprattutto se si considera che Londra Heathrow ha consolidato il suo ruolo come hub di riferimento per i viaggiatori del continente. Il dato gli permette di raggiungere però solo il decimo posto, a dominare le scene continuano ad essere Jeddah-Il Cairo e Dubai-Riyadh che primeggiano e mostrano l’importanza crescente degli spostamenti turistici e business verso il Medio Oriente.

La top 10 delle rotte aeree più trafficate

La curva relativa al settore dal traffico aereo è in crescita: i dati sono incoraggianti per quanto riguarda il 2024 e a dominare la scena è stata soprattutto la zona dell’Asia seguita poi da Africa, Medio Oriente, Nord America ed Europa. In cima alla classifica troviamo il collegamento tra Hong Kong e Taipei: il collegamento è il simbolo della crescita dei viaggi internazionali in Asia, che consolidano il loro predominio nel settore. Secondo posto per la rotta Il Cairo e Gedda con 5,5 milioni di posti.

Un collegamento strategico tra Africa e Medio Oriente che registra un interessante +14% rispetto all’anno precedente. Terzo posto per Seoul Incheon – Tokyo Narita con 5,4 milioni di posti. Un aumento considerevole con un +30% confrontato al 2023 e del 68% rispetto al 2019. Il fenomeno mostra un interesse considerevole per i viaggi tra Corea del Sud e Giappone. Si inserisce poi la rotta Kuala Lumpur -Singapore Changi con un incremento del 10% seguita poi da Bangkok -Hong Kong con 4,2 milioni di posti e un aumento del 29%.

Ecco nei dettagli la top 10 con i numeri relativi:

  1. Hong Kon – Taipei 6.781.577 posti
  2. Il Cairo – Jeddah 5.469.274 posti
  3. Seoul Incheon – Tokyo Narita 5.410.456 posti
  4. Kuala Lumpur – Singapore 5.382.163 posti
  5. Seoul Incheon – Osaka 4.982.769 posti
  6. Dubai – Riyadh 4.306.599 posti
  7. Bangkok – Hong Kong 4.201.802 posti
  8. Jakarta – Singapore 4.069.071 posti
  9. Bangkok – Singapore 4.033.344 posti
  10. New York JFK – Londra Heathrow 4.011.235 posti

Analizzando I dati condivisi da OAG è evidente come sia la popolazione asiatica quella che viaggia di più al mondo mentre Il Cairo è da considerare l’hub africano per eccellenza. Il 2024 è arrivato ai titoli di coda e i bilanci per il campo dei viaggi hanno mostrato una crescita significativa tanto da aver portato a parlare di overtourism e di soluzioni green per contrastare l’aumento dei voli che causano un impatto significativo sull’inquinamento.

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I borghi con la neve, piccoli (ma splendidi) gioielli d’Italia

L’inverno è una stagione particolare: o la si ama o la sia odia. Tuttavia, anche gli amanti del caldo non possono non ammettere che la neve crea un’atmosfera assolutamente magica, al punto da rendere i paesaggi più speciali che mai. L’Italia, costellata di piccoli borghi che sembrano rimasti fermi nel tempo, è in grado di regalare scorci di pura bellezza e che, senza ombra di dubbio, vale la pena ammirare almeno una volta nella vita. Per questo motivo, abbiamo selezionato per voi i borghi con la neve più suggestivi del nostro Paese.

Santa Maddalena, spettacolo dell’Alto Adige

Iniziamo questo viaggio da Santa Maddalena, un vero e proprio gioiello della provincia di Bolzano: sorge a 1339 meri su livello del mare alla fine della Val di Funes, ed è abbracciato dal profilo spettacolare delle Dolomiti.

Con solo 370 abitanti, è anche la culla di uno dei simboli di tutta la valle: la pittoresca Chiesa di Santa Maddalena che, secondo la leggenda, fu costruita proprio da queste parti perché le acque del Rio Fopal vi trascinarono un quadro miracoloso raffigurante la Santa Maddalena.

D’inverno tutto il territorio viene ricoperto di una candida neve bianca, su cui divertirsi grazie a uno skilift (che parte direttamente dal centro del borgo). Molte soddisfazioni le possono avere anche gli appassionati dello sci di fondo per via dell’anello di Zannes e la pista Russis – Halslhütte – Passo delle Erbe.

Coloro che preferiscono le ciaspolate, possono invece dirigersi presso la Malga Zannes ed il Col di Poma. Insomma, un borgo in cui l’inverno si esprime davvero al massimo del suo splendore.

Santa Maddalena

Fonte: iStock

Bellissima veduta di Santa Maddalena con la neve

Gressoney-Saint-Jean, una Valle d’Aosta da fiaba

Chi desidera entrare in un vero e proprio libro di fiabe deve dirigersi a Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta. Si tratta di un’affascinante località alpina che si fa spazio ai piedi del Monte Rosa, creando degli scenari paesaggistici difficili da trovare altrove.

Situato e ben 1385 metri di altitudine, offre un’interessante vista sul ghiacciaio del Lyskamm ma anche la possibilità di fare un vero e proprio viaggio nelle tradizioni, perché la sua è una cultura strettamente legata alla comunità Walser, una popolazione di origine germanica giunta in questa zona più di otto secoli fa.

In inverno, grazie a un morbido manto di neve, da queste parti ci si può divertire praticando lo sci nordico attraverso un tracciato che si snoda per 25 chilometri tra boschi e magnifiche vedute sui ghiacciai; lo sci alpino, grazie a oltre 11 chilometri di piste; la possibilità di sciare anche in notturna sulla mitica pista nera “Leonardo David”.

Ma da non perdere assolutamente è il Castel Savoia, residenza estiva della Regina Margherita, che per la bellezza e la sua fiabesca struttura è persino stato ribattezzato come il Castello di Cenerentola.

Gressoney-Saint-Jean, Castel Savoia

Fonte: iStock@Massimo Parisi

L’incanto di Castel Savoia di Gressoney-Saint-Jean

Bormio, incanto della Lombardia

Bormio, in provincia di Sondrio, sorge nel cuore delle Alpi e, più precisamente, tra le meraviglie del Parco Nazionale dello Stelvio. La sua è una storia millenaria, fatta di centri termali (è il parco termale più grande delle Alpi), numerosissime testimonianze architettoniche, artistiche e culturali, piste da ci baciate dal sole e possibilità di pedalare sui mitici Passi dello Stelvio, Gavia e Mortirolo.

Un vero e proprio paradiso per la vita all’aria aperta, quindi, che con la neve assume un fascino ancor più irresistibile. Del resto, Bormio gode di un clima particolarmente favorevole ed è anche definita la Magnifica Terra per la possibilità di praticare lo sci, il ciclismo e di rilassarsi nelle sue diverse fonti termali.

Bormio, sotto la neve

Fonte: iStock

Veduta di Bormio sotto la neve

Castelluccio di Norcia, l’Umbria più poetica che c’è

Tutti hanno sentito parlare, almeno una volta nella vita, di Castelluccio di Norcia: è dove fioriscono le lenticchie creando uno spettacolo primaverile pieno di colori e che toglie il fiato. Ma la verità è che questo borgo della provincia di Perugia in inverno sfoggia il suo profilo più misterioso e poetico, grazie alla neve, che spesso arriva ad accarezzare le sue case creando un paesaggio sublime.

In sostanza parliamo di un posto da non perdere assolutamente nemmeno durante la stagione fredda, perché è proprio in questo periodo che diventa possibile più che mai sentirsi completamente a contatto con la natura.

L’inverno, a Castelluccio di Norcia, è profondamente intenso poiché crea scenari fiabeschi fatti di neve e ghiaccio che si mescolano con leggiadria all’erba delle colline. In più, si ha la possibilità di esplorare la zona indossando delle ciaspole, un territorio così speciale che venne persino definito “Il luogo più simile al Tibet che esista in Europa” dall’etnografo Fosco Maraini negli anni ’30.

Castelluccio di Norcia con la neve

Fonte: iStock

Il sublime paesaggio di Castelluccio di Norcia con la neve

Sarnano, borgo pieno di soprese delle Marche

Sarnano, in provincia di Macerata, si trova a poco più di 500 metri sul livello del mare, ma quando la neve arriva lo spettacolo è più che assicurato (anche senza, ma con un manto bianco lo è persino di più).

Circondato da boschi, montagne, ruscelli, cascate e prati, vanta una storia lunga sette secoli e un prezioso centro storico arroccato su un’altura, fortificato in pietra cotta e che si snoda in cerchi concentrici.

Un posto il cui il tempo pare non essere passato mai, e dove è presente anche un comprensorio sciistico che si estende tra il Monte Sassotetto, la località di Fonte Lardina e il valico di Santa Maria Maddalena, a circa 15 chilometri dal centro abitato.

Sarnano con la neve

Fonte: iStock

Il bel borgo di Sarnano innevato

Gerfalco, borgo geologico della Toscana

Assolutamente affascinante, e più che emozionante in inverno quando cade la neve, è Gerfalco in provincia di Grosseto. Si tratta di un pittoresco borgo che sorge alle pendici dei rilievi delle Cornate e che, a prima vista, appare come un piccolo presepe. Va da sé che in inverno, quando i fiocchi candidi lo accarezzano, l’atmosfera si fa ancor più suggestiva.

Ma questo delizioso paese vanta anche una storia molto particolare perché in zona abbondano i metalli i quali, nel corso dei secoli, hanno dato ricchezza a questo affascinante luogo di epoca medievale: prima è stato il turno di argento e di rame, poi di pirite.

In più, Gerfalco è inserito all’interno della stupenda riserva Naturale di Cornate e Fosini, il luogo ideale per stare a contatto con la natura e godersi l’atmosfera sospesa che essa regala.

Gerfalco con la neve

Fonte: iStock

Tutto il fascino innevato di Gerfalco

Pacentro, capolavoro d’Abruzzo

Voliamo ora a Pacentro, vero e proprio capolavoro della provincia dell’Aquila, che si fa spazio all’interno della suggestiva (e preziosa) cornice del Parco Nazionale della Majella. Dal centro medievale perfettamente conservato e con un ricco patrimonio naturale, sfoggia il suo vestito migliore quando ricoperto di neve, regalando ai visitatori atmosfere di tempi che ormai non esistono più.

Il suo simbolo è senza ombra di dubbio l’omonimo Castello, da molti ritenuto una delle fortificazioni meglio conservate d’Abruzzo. La verità, tuttavia, è che Pacentro è anche una meta più che consigliata per gli amanti della natura, grazie alla presenza di diversi itinerari e sentieri immersi nel verde e la poca distanza dal Monte Amaro che, con i suoi 2800 metri d’altitudine, è la vetta più alta della Majella.

Sul Monte Amaro, inoltre, è possibile praticare lo sci alpinismo, anche se è bene sapere che i percorsi non sono alla portata di tutti.

Pacentro con la neve

Fonte: iStock

Pacentro, la grande bellezza d’Abruzzo

Pietrapertosa, spettacolo della Basilicata

Non è di certo da meno Pietrapertosa, bellissimo borgo a oltre 1000 metri di altitudine in provincia di Potenza, che ha la fortuna di sorgere tra i profili emozionanti delle Dolomiti Lucane. Si tratta di un paese incantevole, anche grazie al fatto che è costruito interamente sulla roccia nuda.

A colpire è pure la presenza di tante piccole case contadine che sembrano essere incastrate l’una nell’altra e, contemporaneamente, poggiate alla roccia scoscesa. In inverno, poi, lo spettacolo è più che assicurato: quando la neve lo imbianca diventa tutto ancor più affascinante, al punto che si rivela persino difficile credere che questo luogo sia vero.

Pietrapertosa con la neve

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Il fascino invernale di Pietrapertosa

Capracotta, per un inverno dia sogno in Molise

Un altro dei borghi con la neve da vedere assolutamente in Italia è Capracotta, in provincia di Isernia. Il paese, infatti, è situato a ben 1460 metri di altitudine ed è incorniciato da maestosi rilievi montuosi, tra cui il Monte Capraro e Monte Campo.

La neve, quindi, oltre a far sembrare ancor più suggestiva l’architettura locale in pietra e i paesaggi mozzafiato, fa sì che questo borgo sia anche un vero e proprio punto di riferimento per lo sci di fondo nel Centro-Italia. A disposizione c’è anche una pista per lo sci alpino, rendendo Capracotta una destinazione ottimale anche in inverno.

Capracotta con la neve

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Capracotta con il suo suggestivo paesaggio innevato

Petralia Sottana, la Sicilia che fa innamorare

Anche in Sicilia nevica, e lo può fare in tantissimi posti, come il borgo di Petralia Sottana in provincia di Palermo. Il paese è straordinario tutto l’anno per via della presenza di pregevoli architetture come la Chiesa Madre, con un cinquecentesco portale tardo-gotico, e la Santissima Trinità alla Badia, dove è custodito un affascinante retablo marmoreo, ma è probabilmente con la neve che mostra il meglio di sé.

Petralia Sottana, infatti, è parte del Parco delle Madonie, così chiamato perché è la culla dell’incantevole massiccio montuoso delle Madonie. Non a caso, proprio qui si estende un comprensorio per lo sci e lo snowboard con ben 4,5 chilometri di piste e 2 impianti di risalita ad un’altitudine che va dai 1570 ai 1845 metri.

Petralia Sottana con la neve

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La bellissima Petralia Sottana sotto la neve
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Sciare in Slovenia: un paradiso invernale da scoprire

Vuoi sciare in piccole località dall’atmosfera familiare, con piste adatte ad ogni tipo di età e livello? La Slovenia potrebbe fare al caso tuo. Nel Paese sono presenti diversi comprensori sciistici in grado di accogliere e soddisfare ogni tipo di esigenza. Potrai inoltre, con un solo abbonamento, usare tutti gli impianti e percorrere tutte le piste slovene. Una meta dunque davvero ideale per gli amanti degli sport invernali, con paesaggi mozzafiato e una varietà di piste per ogni tipo di sciatore, tra le montagne delle Alpi Giulie, le Alpi di Kamnik e la Carinzia. Scopriamo insieme le migliori località sciistiche della Slovenia, dove non solo gli sciatori ma anche chi è in cerca di tanta adrenalina o al contrario, di relax, potrà trovare il proprio angolo di paradiso.

Sciare in Slovenia: i comprensori migliori

La Slovenia non è ancora entrata tra le mete europee più amate dagli sciatori ma non è un demerito, anzi. Questo la mantiene al riparo dal sovraffollamento sulle piste e rende l’esperienza sulla neve, più gradevole e autentica. Il Paese dispone di quattro grandi e famose stazioni sciistiche con oltre 10 impianti, la più grande delle quali è Mariborsko Pohorje con quasi 33 km di piste, più numerose quelle di dimensioni considerate medie e alcune davvero piccole, con appena due impianti, per un totale di circa 230 chilometri di piste. Di queste, 85 sono le blu, 114 le rosse e 27 le nere. La particolarità dei comprensori sciistici sloveni è che spesso si trovano a pochi passi da deliziose cittadine, in cui è davvero gradevole trascorrere le serate dopo una bella giornata sulla neve.

Krvavec

Quello di Krvavec è un comprensorio sciistico tra i più popolari della Slovenia e il più vicino a Lubiana. La ski area arriva a sfiorare i 2000 metri e vanta circa 30 km di piste con una vista panoramica davvero suggestiva sulla bella capitale del Paese. Krvavec ha ricevuto, nel 2019, il premio come migliore località sciistica slovena ed è particolarmente apprezzata anche per l’offerta dedicata al divertimento senza gli sci ai piedi.

  • Stagione 2024/25: fino al 21 aprile 2025
  • Skipass giornaliero: 43 euro (adulti)
Kranjska Gora Slovenia

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Una giornata di sci a Kranjska Gora

Kranjska Gora 

Kranjska Gora è probabilmente la ski area più popolare della Slovenia, e si trova in una posizione strategica, facilmente raggiungibile dal vivace centro cittadino dove goderti l’accoglienza offerta dagli ottimi ristoranti, caffè e negozi. Le sue piste sono adatte ad ogni livello permettendo sia a principianti che a veri esperti di divertirsi. A marzo sono in programma due importanti appuntamenti della Coppa del Mondo di Sci: la Coppa Vitranc e il concorso di salto con gli sci (a Planica): una bella occasione per vedere i campioni degli sci da vicino.

  • Stagione 2024/25: fino al 6 aprile 2025
  • Skipass giornaliero: 47 euro (adulti)

Mariborsko Pohorje

Con le sue 43 km di piste, è il comprensorio sciistico più grande della Slovenia, perfetto per sciatori esperti e principianti. La stazione è famosa anche per la sua pista illuminata più lunga d’Europa, ben 10 km, che permette di sciare anche dopo il tramonto. Dopo una giornata di sci, nella vicina città di Maribor troverai cultura, buona cucina e una vivace vita notturna.

  • Stagione 2024/25: fino al 31 marzo 2025
  • Skipass giornaliero: 45 euro (adulti)
Mariborsko Pohorje

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Mariborsko Pohorje è il comprensorio più grande della Slovenia

Rogla

Quello di Rogla è un comprensorio sciistico particolarmente adatto per le famiglie, con piste ben curate adatte sia ai bambini e ai principianti che agli sciatori più esperti. Si trova a circa 1500 metri sopra il livello del mare, tra le foreste di Pohorje, e la sua stagione si protrae solitamente fino alle prime settimane di aprile.

  • Stagione 2024/25: fino al 6 aprile 2025
  • Skipass giornaliero: 45 euro (adulti)

Cerkno 

Premiata in più occasioni come migliore destinazione per le famiglie, la ski area di Cerkno è piccola ma davvero accogliente, ideale per i bimbi e per gli sciatori principianti. Con 18 km di piste ben curate,  un’atmosfera intima e diverse scuole di sci per i più piccoli, è la località perfetta per chi sta muovendo i primi passi sugli sci o per godersi una vacanza tranquilla con i propri bambini. Non mancano comunque anche piste per gli sciatori esperti e strutture per chi vuole praticare lo snowboard.

  • Stagione 2024/25: fino al 10 marzo 2025
  • Skipass giornaliero: 42 euro (adulti)

Kope

L’alter ego di Cerkno è Kope. Se sei alla ricerca di divertimento sulla neve e après-ski, Kope è il posto giusto. Situato nella regione della Carinzia, a pochi chilometri da Slovenj Gradec, il comprensorio sciistico di Kope è famoso per le sue piste ben curate e per le numerose attività extra sulla neve. Qui potrai sbizzarrirti tra sci alpino, snowboard, sci di fondo o scegliere di indossare le ciaspole per esplorare con calma tutta l’area. Sarà probabilmente l’unico momento tranquillo della tua vacanza a Kope perchè, a dire il vero, la vera attrazione di questa ski area è l’atmosfera festosa che caratterizza le sue serate di après-ski, con musica e divertimento fino a tarda notte. Un mix perfetto per chi cerca una vacanza attiva e vivace.

  • Stagione 2024/25: fino al 30 marzo 2025
  • Skipass giornaliero: 39 euro (adulti)

Vogel

Vogel è una delle località sciistiche più affascinanti della Slovenia, dove il paesaggio e lo sci si combinano perfettamente. Situato nel Parco Nazionale del Triglav, questo centro offre 22 km di piste da sci, di varia difficoltà, immerse in un contesto naturale spettacolare. L’emozione di sciare circondati dalla vista panoramica delle Alpi Giulie e del lago di Bohinj è unica. Gli amanti dell’adrenalina troveranno anche un divertente snowpark, mentre gli scialpinisti potranno esplorare le cime circostanti. La bellezza naturale e la tranquillità di Vogel lo rendono una meta ideale per chi cerca un’esperienza di sci in un ambiente incontaminato. La stagione di Vogel può essere particolarmente lunga ed arrivare anche a fine aprile.

  • Stagione 2024/25: fino al 20 aprile 2025
  • Skipass giornaliero: 44 euro (adulti)
Vogel

Fonte: iStock

Sciare a Vogel con un panorama unico

Golte 

Come per Vogel, la fama di Golte, sopra la valle della Savinja, è dovuta alla vista spettacolare di cui potrai godere mentre scii. Il comprensorio è abbastanza piccolo, con 12 km di piste, ma vale il viaggio proprio per i panorami incredibili sulle Alpi di Kamnik e sulla valle circostante, da gustarsi curva dopo curva, con gli sci ai piedi, o da assaporare lentamente indossando le ciaspole. Per chi desidera una vacanza tranquilla, Golte è la località ideale, fino a primavera.

  • Stagione 2024/25: fino al 23 marzo 2025
  • Skipass giornaliero: 39 euro (adulti)

Soriška planina

Questo è veramente un piccolo ma interessante comprensorio sciistico, situato tra le valli di Bohinj e di Selca, tra i 1287 e i 1550 metri sul livello del mare, con piste adatte agli sciatori di ogni età e livello. La stagione solitamente parte a dicembre per chiudersi alla fine di marzo.

  • Stagione 2024/25: fino al 30 marzo 2025
  • Skipass giornaliero: 28 euro (adulti)

Kanin

Il più ad alta quota tra i comprensori sciistici slovebni, Kanin si trova a 2.292 metri sopra il livello del mare ed è collegato alla ski area Selle Nevea, stazione italiana. I 30 chilometri di piste da sci del comprensorio facente capo alle due aree è percorribile con un unico skipass e solitamente gode di una stagione molto lunga, che può arrivare fino a maggio. Anche a Konin non ti mancherà il panorama grazie all’affaccio sulle Alpi Giulie e sulla Valle dell’Isonzo.

  • Stagione 2024/25: fino al 13 aprile 2025
  • Skipass giornaliero: 44 euro (adulti)

Adrenalina sulla neve: gli Snowpark sloveni

Moltre delle località sciistiche slovene offrono la possibilità di divertirsi anche a chi è in cerca di emozioni davvero forti sulla tavola ed esperienze più adrenaliniche grazie a trampolini, poligoni e halfpipe.

  • Krvavec: a soli 20 km da Lubiana, Krvavec ospita un parco neve di 800 metri, dove trampolini, rail e halfpipe sono il palcoscenico perfetto per acrobazie mozzafiato.
  • Vogel: Con il suo panorama da sogno sulle Alpi Giulie, il parco neve di Vogel è l’ideale per gli amanti del freestyle. Qui troverai trampolini, rail e box per eseguire acrobazie in totale libertà.
  • Kope: Se ami l’adrenalina, non perderti il pista da ski cross a Kope, con 600 metri di percorso pieno di ostacoli per mettere alla prova le tue capacità.
snowboard

Fonte: iStock

Gli snowpark sloveni sono perfetti per chi cerca l’adrenalina sulla tavola

Lo sci di fondo: un’esperienza tranquilla e affascinante

Lo sci di fondo è una delle attività più popolari e amate del Paese. Se stai cercando un’esperienza più tranquilla rispetto allo sci alpino o allo snowboard, vuoi goderti il silenzio dei tuoi passi sulla neve e avere tempo di ammirare il paesaggio con calma, la Slovenia è quello che fa per te. Potrai percorrere oltre  200 km di piste da fondo distribuite in tutto il paese, probabilmente il modo migliore per esplorare la bellezza invernale delle Alpi slovene. I migliori comprensori in cui dedicarti allo sci di fondo sono:

  • Kranjska Gora e Planica: 40 km di piste
  • Pokljuka: 30 km di piste immerse nei boschi di abeti
  • Bohinj: 70 km di piste con scenari da fiaba
  • Jezersko: 30 km di piste nel cuore delle Alpi di Kamnik.
sci fondo slovenia

Fonte: iStock

Lo sci di fondo è particolarmente amato in Slovenia

La Slovenia, un paradiso sulla neve

La Slovenia offre un’ampia varietà di esperienze sciistiche, dalle località più tranquille, perfette per una settimana bianca in famiglia e per le prime esperienze sugli sci, a quelle più movimentate e adrenaliniche, ideali per chi cerca emozioni con gli sci (o la tavola) ai piedi, e dopo il tramonto. Le piste sono ben curate, la bellezza naturale non è in discussione e le diverse opportunità di divertimento sulla neve fanno di questo paese una meta ideale per gli appassionati di sport invernali.

Inoltre, l’opportunità di acquistare un unico skipass valido per tutta la stagione e per ogni impianto di risalita del Paese è sicuramente una carta in più. Le distanze tra le stazioni sciistiche rendono possibile spostarsi tra l’uno e l’altro con facilità e scoprire comprensori diversi durante la propria vacanza. La grande novità della stagione sciistica 20024/25 è lo Ski Pass Julian Alps, lo skipass unico per le Alpi Giulie, che ti permetterà di sciare con un unico biglietto in quattro stazioni sciistice slovene, sette stazioni sciistiche italiane e quattro austriache. Che tu stia cercando un’avventura dinamica o una fuga tranquilla nella natura, la Slovenia ti aspetta con tante opportunità di relax e divertimento.

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Giubileo 2025, come cambia la viabilità a Roma a dicembre

La viabilità a Roma a dicembre è più complessa che nei restanti mesi dell’anno: quest’anno si aggiunge alla consueta frenesia festiva, legata allo shopping ma anche al turismo che aumenta durante le vacanze natalizie, la macchina organizzativa del Giubileo 2025, che è già all’opera da diversi mesi.

Andiamo a vedere nel dettaglio cosa cambia e come. Va segnalato l’impegno delle istituzioni, in questo caso del Comune, per sostenere la viabilità a Roma a dicembre con una serie di rinforzi e facilitazioni per chi usa i mezzi pubblici.

Dal 7 dicembre al 6 gennaio per raggiungere le vie dello shopping in Centro e i più importanti attrattori commerciali e turistici sono state aggiunte corse alla metro A e C. Sono stati inseriti tre bus navette gratuiti, che si muovono nella zona del centro in modo circolare. Inoltre, chi utilizza i parcheggi di scambio serviti dalle navette gratuite ha diritto ad uno sconto sulla tariffa e ci sono una serie di promozioni per chi usa il car sharing.

Viabilità a Roma a dicembre: i mezzi pubblici

Queste le tre linee bus gratuite circolari che dal 7 dicembre al 6 gennaio si muovono circolarmente nel centro storico di Roma:

  • nuova linea Free 1 (via XX Settembre/Staz. Termini – L.go Chigi – via XX Settembre/Staz. Termini);
  • nuova linea Free 2 (P.le dei Partigiani/ FS Ostiense – L.go Chigi – P.le dei Partigiani/ FS Ostiense);
  • linea elettrica 100 (P.ta Pinciana – L.go Chigi – P.ta Pinciana), che estende il servizio ai giorni festivi.

Ognuna delle tre linee è collegata a tre parcheggi a tariffa agevolata:

  • parcheggio Piastra Termini per la linea Free 1;
  • parcheggio Partigiani/FS Ostiense per la linea Free 2;
  • parcheggio Villa Borghese per la linea 100.

Le corse iniziano alle 9 e terminano alle 21, anche nei giorni festivi.

Per quanto riguarda metro e bus tradizionali, sono state aggiunte alla Metro A 32 corse nella giornata di sabato e 48 domenica e festivi, alla Metro C sono state aggiunte 16 corse sabato, domenica e festivi. Anche il servizio di superficie è stata potenziato, aumentando le corse delle principali linee che attraversano il centro nella fascia oraria 10:30 – 20:30.

Le ZTL a dicembre, come cambiano

Per favorire lo shopping e facilitare anche le passeggiate nel centro storico di turisti e residenti, a dicembre viene esteso l’orario delle ZTL Centro Storico e Tridente (A1) dalle 6:30 alle 20:00, anche il sabato e nei festivi, con esclusione del solo 25 dicembre 2024. Tutte le altre ZTL, notturne e diurne, restano invariate.

Viabilità a Roma e cantieri per il Giubileo 2025

In vista dell’apertura dell’Anno Santo, che nel 2025 aprirà le porte della città di Roma a migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, in città sono stati aperti diversi cantieri, che hanno portato ad alcune modifiche di viabilità.

Tra le più impattanti, sicuramente il cantiere per la stazione della Metro C a Piazza Venezia, che sta già comportando importanti modifiche alla viabilità pubblica e privata ma che regalerà poi alla città una stazione multipiano che permetterà di accedere alle aree museali di Palazzo Venezia,  ai resti dell’Ateneo di Adriano, al Parco Archeologico dei Fori Imperiali e al Vittoriano.

Anche a Piazza dei Cinquecento, raccordo cruciale per la mobilità pubblica, i lavori di riqualificazione hanno portato a nuove discipline di traffico che interessano maggiormente il transito delle macchine.

Importante intervento giubilare che sta interessando il centro di Roma è il riassetto di Piazza Risorgimento, che porterà alla realizzazione di un percorso pedonale di collegamento tra la stazione Metro A Ottaviano e piazza San Pietro, per agevolare e mettere in sicurezza il flusso dei pellegrini.

Come cambiano i trasporti a Roma per il Giubileo

Un ruolo di fondamentale importanza nella gestione della mobilità durante il Giubileo 2025 sarà ricoperto dal trasporto pubblico locale. Sono stati pianificati 23 interventi strategici finalizzati a migliorare sia la capacità sia l’efficienza del sistema, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e rendere gli spostamenti più veloci e agevoli per tutti. Tra le principali misure previste vi sono:

  • L’acquisto di nuovi treni destinati alle linee metropolitane A e C
  • L’introduzione di autobus ibridi, più ecologici e performanti
  • La creazione di un collegamento ciclabile tra Monte Ciocci e San Pietro
  • L’attivazione di navette gratuite che faciliteranno il collegamento tra nodi strategici

Tutti questi interventi, che nascono per facilitare l’afflusso dei pellegrini e dei turisti durante l’Anno Santo, resteranno poi nel patrimonio cittadino e a disposizione dei residenti della città di Roma.

Parcheggi e viabilità a Roma a dicembre

C’è grande impegno dal punto di vista della mobilità pubblica in vista del Giubileo del 2025 e il Comune di Roma – in collaborazione con Roma Mobilità –  ha predisposto un piano dettagliato e articolato per gestire al meglio l’arrivo dei pellegrini e dei visitatori nella Capitale, affrontando con attenzione le questioni legate al traffico e alla mobilità urbana. Uno dei pilastri di questa iniziativa è rappresentato dalla regolamentazione dei bus turistici, considerati tra i principali mezzi utilizzati dai gruppi organizzati per raggiungere Roma.

A tal proposito, sono stati selezionati otto parcheggi strategici situati nelle zone periferiche della città, individuati con l’obiettivo di alleggerire la pressione sul centro storico. I parcheggi designati si trovano in aree strategiche come Anagnina, Laurentina, Olimpico-Farnesina, Olimpico-Tor di Quinto, San Paolo, Ponte Mammolo, Cilicia e Largo Micara. Queste aree di sosta, già dotate di collegamenti con il sistema di trasporto pubblico, sono state ulteriormente rinnovate e potenziate per favorire l’interscambio tra mezzi privati e trasporto pubblico locale. L’obiettivo principale è quello di incentivare i turisti a lasciare i propri mezzi nelle aree periferiche, evitando di raggiungere direttamente le zone più centrali della città, come sappiamo spesso già congestionate dal traffico.

Parallelamente, il nuovo piano prevede anche una revisione delle tariffe relative ai permessi per la circolazione dei bus turistici: l’accesso alle zone centrali della città sarà regolato da costi più elevati, mentre le aree periferiche beneficeranno di tariffe ridotte. Questo sistema tariffario rinnovato punta a ridurre l’afflusso eccessivo di mezzi di grandi dimensioni nel cuore della Capitale, incentivando l’utilizzo del trasporto pubblico e contribuendo a limitare l’inquinamento e il traffico nelle zone più frequentate.

Giubileo e mobilità a Roma: facilitazioni per i pellegrini

Anche i visitatori e i pellegrini che raggiungeranno Roma con veicoli privati troveranno soluzioni organizzate e comode per parcheggiare senza difficoltà. Il piano mobilità prevede l’uso di parcheggi collocati in prossimità delle stazioni della metropolitana, con particolare attenzione alla linea A, la quale rappresenta uno dei collegamenti più diretti verso il centro città e le principali basiliche meta dei pellegrinaggi.

Per rendere il flusso più ordinato e migliorare la gestione del traffico, si consiglia di prenotare anticipatamente i posti auto presso autorimesse custodite e coperte, riducendo così il rischio di congestione stradale e permettendo a ogni visitatore di muoversi con maggiore fluidità. Per facilitare ulteriormente l’orientamento dei pellegrini e dei turisti, verrà realizzata una segnaletica turistica migliorata, con indicazioni chiare, facilmente comprensibili e disponibili in più lingue. Inoltre, le piazze e le aree pedonali principali saranno oggetto di interventi di riqualificazione urbana, mentre l’accesso al trasporto pubblico sarà semplificato grazie all’introduzione di sistemi digitali per l’acquisto e l’emissione dei biglietti.