Categorie
crociere Notizie Viaggi viaggiare

5 trend che modificheranno il modo di viaggiare nel 2025

Il mondo dei viaggi è in continua trasformazione e il futuro si prospetta ricco di opportunità che stanno letteralmente reinventando il modo di esplorare il mondo. Non si tratta più solo di raggiungere una meta, ma di vivere esperienze autentiche, immersi in culture diverse, alla scoperta di paesaggi unici e di sapori inediti.

Nel 2025, i trend di viaggio si orientano verso un approccio più personalizzato e sostenibile, rispondendo alle esigenze delle nuove generazioni di viaggiatori, sempre più consapevoli e aperti a proposte innovative. MSC Crociere ha individuato cinque tendenze per i viaggi in crociera che stanno ridefinendo il modo di viaggiare, aprendo nuovi scenari per chi cerca un’avventura fuori dagli schemi.

L’attrazione delle destinazioni fredde

Le classiche vacanze al mare stanno cedendo il passo a viaggi verso mete fresche e meno frequentate. Il 2025 sarà l’anno delle “coolcations”, un neologismo che indica la crescente predilezione per destinazioni nordiche come la Norvegia, foreste incontaminate e ghiacciai spettacolari.

Sempre più viaggiatori scelgono di abbandonare le spiagge sovraffollate per immergersi in paesaggi rigeneranti, dove è possibile praticare attività all’aria aperta come trekking, bicicletta e kayak. Luoghi che offrono un contatto profondo con la natura, rappresentando una fuga perfetta per chi cerca avventura e tranquillità.

Vacanze sabbatiche lunghe un anno

Il lavoro a distanza, eredità del periodo pandemico, e la crescente flessibilità offerta dalle aziende come benefit, stanno trasformando l’anno sabbatico in un vero e proprio fenomeno culturale. Ed ecco emergere il “radical sabbatical”, che è molto più di una semplice pausa dal lavoro. Rappresenta infatti un’opportunità per viaggiare a lungo termine, immergendosi in nuove culture e dedicandosi a esperienze trasformative.

Una tendenza alimentata dalla ricerca di significato e dalla voglia di rinnovarsi, in base alla quale si sceglie di trascorrere mesi esplorando luoghi lontani, apprendendo nuove competenze o dedicandosi a progetti personali. Il viaggio diventa così un percorso di crescita interiore, oltre che un modo per scoprire il mondo.

Viaggi nei luoghi iconici di libri, film e serie tv

Chi non ha mai desiderato visitare i luoghi iconici dei propri film o serie TV preferiti? Una passione semre più diffusa, tanto da essere diventato un vero e proprio trend di viaggio, il cosiddetto “set-jetting”, che trasforma il sogno in realtà, alimentato dalla diffusione delle piattaforme di streaming, permette ai viaggiatori di esplorare le location cinematografiche più celebri.

Dal Trono di Spade alla Terra di Mezzo, il set-jetting offre infinite possibilità di vivere un’avventura a tema. Che si tratti di un castello medievale o di un villaggio pittoresco, ogni viaggio diventa un’esperienza unica, che unisce fantasia e realtà.

Alla scoperta di nuovi gusti e sapori

La gastronomia non è più un dettaglio secondario, ma un elemento centrale dell’esperienza di viaggio. Sempre più persone scelgono le loro destinazioni in base all’offerta culinaria, desiderose di scoprire sapori autentici e tradizioni gastronomiche locali.

Dai mercati rionali ai ristoranti stellati, passando per tour enogastronomici e laboratori di cucina, il cibo è diventato una fonte inesauribile di ispirazione per i viaggiatori. Ogni pasto è un viaggio nel viaggio, capace di raccontare la cultura e la storia di un luogo attraverso i suoi sapori.

Il lusso del tutto-incluso

Le vacanze all-inclusive stanno vivendo una vera rivoluzione, a patto che siano tailor-made. I viaggiatori del 2025 cercano esperienze su misura, dove il comfort di un pacchetto completo si combina con servizi esclusivi e personalizzati.

Crociere e hotel all-inclusive di lusso offrono molto più di una semplice sistemazione: spa di ultima generazione, attività sportive, escursioni private e degustazioni di vini sono solo alcune delle proposte. Un approccio che è sinonimo di vacanza senza stress, perfetta per chi vuole concedersi il massimo in termini di relax e qualità.

Categorie
crateri Posti incredibili Viaggi

La città costruita nel cratere di un meteorite

Città medievale, dalla forma davvero singolare: basti pensare che Nördlingen vista dall’alto forma un cerchio perfetto. Oltre a questo, si trova in un luogo di grande fascino, infatti è stata costruita in un cratere che pare si sia formato 15 milioni di anni fa dopo la caduta di un meteorite.

Una cittadina autentica, ricca di tesori da scoprire, in cui la storia si mostra lungo le strade, occhieggiando i tanti edifici che risalgono al passato, oppure camminando lungo le sue mura che sono interamente percorribili, o – ancora – scoprendo di più del passato e di come questo luogo sia stato importante durante eventi storici o celebre e utilizzato come scenografia di prodotti culturali.

Senza dubbio Nördlingen merita una visita, per poter capire l’essenza di questa zona della Baviera, vasta regione della Germania, ed è tappa anche della Romantische Strasse, un percorso turistico incredibile e con tante tappe che si snoda lungo 460 chilometri.

Nördlingen, città medievale in un cratere

Si estende su circa 24 chilometri il cratere meteoritico di Nördlingen, nella zona occidentale della Baviera in Germania. Ha una forma quasi perfettamente rotonda, pare che si sia formato circa 15 milioni di anni fa ed è – senza ombra di dubbio – uno dei più celebri di tutto il mondo.

Solo in anni recenti si è scoperto l’evento che ha generato questa depressione, che per secoli è stata ritenuta essere un vulcano spento. E invece è stata creata in seguito alla caduta di un meteorite di un chilometro di diametro, che si è schiantato sulla terra insieme a un satellite di 150 metri (questo ha dato vita a una depressione di 4 chilometri che è il bacino di Steinheimer).

Il cratere cittadino è inserito all’interno del Geoparco del Ries e nella città si trova anche un museo: si tratta del RiesKrater-Museum all’interno del quale approfondire le informazioni sul perché questo luogo è così speciale, inoltre lo spazio è stato ricavato all’interno di un suggestivo edificio medievale databile intorno al 1503.

Ed è lì, in quel cratere causato da un meteorite, che nel passato più remoto ha preso vita Nördlingen. Pare – ad esempio – che la zona fosse abitata già durante il Paleolitico e che poi, successivamente, fosse presente nell’area un insediamento romano, anche se potrebbe non coincidere con l’attuale cittadina.

È certo, invece, che Nördlingen, con il nome di Nordilinga, sia stata fondata prima dell’anno Mille; infatti, è citata in alcuni documenti del 898, mentre è noto che ha ottenuto i diritti di città nel 1215.

Oggi la sua storia antica si riflette nelle strade, negli edifici, nelle mura, che rimandano subito al periodo medievale. La cittadina, inoltre, è stata scenario di due battaglie della sanguinosa Guerra dei trent’anni, più precisamente nel 1634 e nel 1645.

Nördlingen, uno scorcio

Fonte: iStock

Nördlingen, uno scorcio della suggestiva città costruita nel cratere di un meteorite

Cosa vedere a Nördlingen

Nördlingen è il luogo da raggiungere per tanti viaggiatori diversi. Per coloro che amano la storia è il posto giusto da esplorare alla ricerca dei suoi tanti tesori. Per coloro che sono appassionati di astronomia è la meta ideale in quanto la sua posizione la rende davvero stupefacente.

E sono tantissime le cose che si possono ammirare, a partire proprio da quelle mura medievali così ben conservate da meritare una camminata, godendo anche della vista sulla città e sui suoi dintorni.

Un altro punto panoramico lo offre la Torre Daniel che regala uno scorcio affascinante, dominando i dintorni: si innalza per 90 metri (per giungere in cima si devono percorrere 350 gradini) ed è il campanile della chiesa gotica di St. Georg. Si tratta di un edificio di culto davvero interessante, ricco di tesori da scoprire, realizzato tra il 1427 e il 1505.

Il Stadtmauermuseum, invece, racconta molto della storia della città, anche attraverso un diorama della battaglia del 1643. Poi la torre della Porta Löpsinger regala un punto d’osservazione sul cratere. Questo museo è aperto, in genere, da marzo a novembre.

E, come per ogni meta che si raggiunge, vale anche solo la pena di girare per la città, che regala la sensazione di trovarsi in un posto magico: strade in cui la storia risuona a ogni passo, ma anche dove la natura ha creato qualcosa di magico, basti pensare che il cratere e tutta l’area sono inseriti all’interno dell’elenco dei Geoparchi mondiali Unesco.

Queste sono solo alcune delle tante bellezze che si possono scoprire esplorando la città costruita nel cratere di un meteorite, speciale anche per tante altre ragioni.

Nördlingen, la torre Daniel

Fonte: iStock

Quando si visita Nördlingen vale la pena salire sulla torre Daniel

Nördlingen, perché è speciale

Certo è che poche città possono dire di essere state costruite nel cratere di un meteorite, ma Nördlingen, cittadina nel cuore dell’Europa, è speciale anche per altri motivi. Tra i tanti, ad esempio, il fatto che qui siano state girate le riprese aeree di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il film datato 1971 tratto dal celebre romanzo di Roald Dahl. E pare che abbia inspirato anche l’ambientazione di alcuni anime.

Se tutto questo non bastasse Nördlingen si inserisce anche in percorso davvero affascinante, un itinerario turistico che si snoda per oltre 400 chilometri, lungo i quali si può fare il pieno di bellezza, cultura e storia immersi in location molto suggestive. Si tratta della Romantische Strasse, lungo la quale si incontrando diverse città dalla storia importante, villaggi affascinanti, ma anche parchi, palazzi e castelli.

Un luogo da sogno, inserito in un percorso davvero affascinante che vale la pena esplorare. In alternativa questa città costruita nel cratere di un meteorite è relativamente vicina a Monaco di Baviera e a Stoccarda (la distanza in entrambi i casi si copre in meno di due ore di viaggio). Quindi è la meta ideale per chi si appresta a programmare un viaggio in questa zona della Germania.

Categorie
Caraibi Curiosità feste tradizioni Viaggi

Santa Lucia, dove si festeggia in Italia, in Europa e nel resto del mondo

Ogni anno, il 13 dicembre, i bambini di diverse città del mondo attendono l’arrivo di Santa Lucia per essere coccolati con regali e dolcetti. La festività, in onore della martire cristiana, è sicuramente molto sentita in molti Paesi nordici, ma anche in alcune località intaliane. E la festa è stata esportata persino ai Caraibi. Ecco dove si celebra la tradizionale festa di Santa Lucia e come.

Cos’è la festa di Santa Lucia

La festa di Santa Lucia che si celebra il 13 dicembre risale al VI secolo d.C. ed è stata istituita per commemorare la morta di Lucia di Siracusa, vergine martire avvenuta il 13 dicembre del 304 d.C. durante la grande persecuzione dei cristiani voluta dall’Imperatore Diocleziano. Secondo la leggenda, Lucia portò cibo e altri generi di prima necessità ai cristiani che, per sfuggire alle persecuzioni, si nascondevano nelle catacombe romane. Per questo motivo, oggi, anche in molte parti d’Italia, Santa Lucia porta doni e dolci ai bambini che si sono comportati bene.

La festa di Santa Lucia in Europa

In Svezia

In occasione del “Luciadagen”, la Svezia organizza una processione durante la quale una ragazza vestita di bianco e con una coroncina di candele accese sulla testa distribuisce dolci a tutti i partecipanti. Ricette legate alla festa di Santa Lucia sono la brioche allo zafferano e i biscotti allo zenzero. Tra le altre tradizioni svedesi c’è quella di esporre alla finestra candele accese proprio per illuminare le cupe giornate invernali.

In Danimarca

La Danimarca ha importato dalla Svezia la tradizione di Santa Lucia e la festeggia fin dal 1944 con il nome di “Luciadag”. L’idea era quella di portare luce in un periodo storico molto buio per il Paese. Proprio come per la Svezia, una ragazza vestita di bianco e una corona di candele accese guida una processione. La celebrazione coincide con una protesta pacifica nei confronti dell’occupazione tedesca.

In Finlandia

Anche la Finlandia il 13 dicembre festeggia la giornata della Santa protettrice della vista. Anche in questa nazione, la tradizione si lega alle luci. Candele accese alle finestre, processioni e dolci tradizionali tipici a base di spezie natalizie.

In Norvegia

In Norvegia la giornata del 13 dicembre si chiama “Lussinatten” ed è una festività considerata laica. Per tradizione, i bambini delle scuole cantano inni e distribuiscono dolcetti in ospedali e ricoveri per anziani; nonostante non sia considerata una festività religiosa, è stata di recente incorporata nella liturgia dell’Avvento della chiesa norvegese.

In Ungheria

In Ungheria è tradizione, nel giorno di Santa Lucia, piantare chicchi di grano che, nel giorno di Natale, saranno già alti diversi centimetri: si tratta di un rito legato al credo cattolico, per omaggiare la nascita e la luce di Gesù.

In Croazia

La stessa tradizione ungherese si trova anche in Croazia, dove vengono piantati semi di grano con lo scopo di farli crescere prima di Natale proprio per ricordare Gesù come simbolo di luce. Il richiamo alla luce è il motivo per cui questa tradizione viene proprio legata alla Santa Lucia.

In Polonia

Per la festa del 13 dicembre, la Polonia ha una tradizione simile a quella delle calende italiane, praticamente osservando il meteo dei giorni successivi a Santa Lucia è possibile stabilire come saranno le temperature del primo mese dell’anno.

La festa di Santa Lucia in Italia

Processioni, mercatini e fiere: anche in Italia, Santa Lucia è una festività molto sentita, tanto da avere tradizioni culinarie differenti nelle diverse regioni. A Bologna, per esempio, si svolge una prestigiosa fiera che attira turisti anche da lontano, a Bergamo, i bambini ricevono i regali scritti nella letterina dei desideri depositata davanti alla statua della santa nell’omonima chiesa. Ma è sicuramente la Sicilia la regione italiana in cui la celebrazione è più sentita: da Siracusa, dove è patrono, fino a Palermo, dove vengono preparati piatti speciali per l’occasione come le celebri arancine (o arancini) o la cuccìa, un dolce tipico siciliano a base di ricotta o al cioccolato. In alcune zone del Centro Nord, invece, la Santa è incaricata di portare i doni ai bambini, al posto di Babbo Natale.

bergamo-santa-lucia

Fonte: IPA

Le letterine dei bambini lasciate davanti alla statua di Santa Lucia a Bergamo

La festa di Santa Lucia nel resto del mondo

Ai Caraibi esiste una piccola isola chiamata proprio Santa Lucia. Il 13 dicembre non si festeggia solamente il patrono, ma è proprio una festa nazionale. Già dalla sera prima inizia la celebrazione, si accendendo luci decorative a tema natalizio, si illuminano le lanterne fatte a mano e si può assistere a uno spettacolo pirotecnico.

Categorie
Chiese Curiosità eventi itinerari culturali luoghi misteriosi tradizioni turismo religioso Viaggi

Dove si trova la tomba di Babbo Natale

Protettore dei bambini e dei marinai, San Nicola è una delle figure più affascinanti della tradizione cristiana, conosciuto in tutto il mondo come il santo che ha dato origine alla figura di Babbo Natale. Nato a Pàtara, in Licia, attorno al 270, fu vescovo di Myra e la sua storia si intreccia con leggende e tradizioni millenarie che ne hanno accresciuto il mito. Tra le tante, quelle che riguardano la collocazione dei suoi resti mortali, ovvero, dove si trova realmente la tomba di Babbo Natale?

Una domanda che continua a stimolare la curiosità di fedeli, storici e archeologi, alimentando un’avvincente narrazione che si arricchisce di fascino e mistero ad ogni nuova scoperta. Da Demre, l’antica Myra in Turchia, fino all’Irlanda, passando per Bari e Venezia, prepariamoci a scoprire i quattro luoghi simbolo che custodirebbero le reliquie di San Nicola, in un viaggio che combina storia, scienza e fede.

La scoperta del sarcofago nascosto di San Nicola a Demre

Nel cuore della Turchia, a Demre (l’antica Myra), si trova la Chiesa di San Nicola, un luogo che potrebbe custodire il segreto della sua tomba originale. The Watcher Post riporta che recentemente, un team di archeologi ha annunciato una scoperta sensazionale: sotto la chiesa, costruita nel IV secolo, è stato individuato un tempio intatto che contiene un sarcofago. Secondo la professoressa Ebru Fatma Fındık, responsabile del progetto di scavi, la posizione e le caratteristiche del sarcofago fanno ipotizzare che si tratti della sepoltura originale di San Nicola.

“Crediamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che un sarcofago sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di San Nicola ci entusiasma molto”, ha dichiarato la studiosa. Il sarcofago, realizzato in pietra locale, presenta un tetto a botte leggermente convesso e dettagli tipici dei manufatti funerari della regione. Oltre al sarcofago, gli scavi hanno portato alla luce frammenti di lampade in terracotta e ossa di animali, che potrebbero fornire indizi sulla vita religiosa del tempo.

La Chiesa di San Nicola, già danneggiata da terremoti e ricostruita nel IX secolo, è stata un importante luogo di pellegrinaggio durante il Medioevo e ancora oggi accoglie migliaia di visitatori. Se la scoperta venisse confermata, potrebbe riscrivere la storia delle reliquie di San Nicola, mettendo in discussione la tradizione che le vuole trasferite in Europa nell’XI secolo. Questo luogo, inserito dal 2000 nella lista dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, continua a sorprendere con le sue rivelazioni archeologiche.

Nella Basilica di San Nicola a Bari le reliquie più celebri

La Basilica di San Nicola a Bari è il luogo che, più di ogni altro, lega il santo alla tradizione occidentale. Nel 1087, un gruppo di marinai baresi trafugò le sue ossa da Myra per salvarle dalla minaccia musulmana e portarle in città. Le reliquie furono accolte con grande entusiasmo e collocate nella cripta della basilica, consacrata nel 1089 da Papa Urbano II. Da allora, Bari è diventata una delle principali mete di pellegrinaggio per i fedeli di San Nicola.

Secondo una leggenda locale, il punto esatto dove i buoi che trasportavano le reliquie si fermarono fu scelto per la costruzione della basilica. Oggi i fedeli possono visitare la cripta dove si trovano le reliquie, ma la basilica è famosa anche per il cosiddetto “manna di San Nicola”, un liquido miracoloso che si dice sgorghi dalle ossa del santo, raccolto ogni anno durante una cerimonia solenne.

A Venezia il tesoro dei crociati

Anche Venezia rivendica un legame speciale con San Nicola. Durante la Prima Crociata, nel 1099-1100, un gruppo di crociati veneziani approdò a Myra e scoprì che la tomba principale era stata già svuotata dai baresi. Tuttavia, in un ambiente secondario, trovarono altri frammenti ossei attribuiti al santo, che furono trasportati a Venezia e custoditi nell’Abbazia di San Nicolò al Lido.

San Nicolò divenne così il protettore della flotta veneziana e la chiesa sul Lido un punto di riferimento per i marinai. Ogni anno, il doge partecipava al rito dello Sposalizio del Mare, che sottolineava il legame tra Venezia e il santo. Un’analisi del DNA condotta nel 1992 ha confermato che le reliquie conservate a Bari e Venezia appartengono alla stessa persona, rafforzando il legame tra queste due città e San Nicola.

Irlanda custode inaspettata dei resti del santo

Tra i luoghi meno noti associati a San Nicola c’è poi l’Irlanda, e più precisamente Newtown Jerpoint, un villaggio medievale abbandonato nella contea di Kilkenny. Qui si trova una chiesa dedicata al santo, con una lastra tombale decorata che raffigura un vescovo sovrastato da due teste di pietra. Secondo una leggenda locale, cavalieri normanni irlandesi avrebbero trafugato le ossa di San Nicola durante le Crociate e le avrebbero portate in Irlanda.

Sebbene questa versione sia meno accreditata rispetto a quelle di Bari e Venezia, alcuni storici ritengono plausibile che cavalieri normanni irlandesi, noti per il loro interesse verso le reliquie, abbiano effettivamente trasportato i resti del santo fino a Newtown Jerpoint. La tomba rimane un luogo di interesse per gli appassionati di storia e di leggende medievali, aggiungendo un ulteriore tassello al mistero delle reliquie di San Nicola.

Categorie
Idee di Viaggio itinerari culturali tradizioni Viaggi

Lo spettacolo suggestivo del presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un piccolo borgo siciliano adagiato sui colli Sarrizzo dei Monti Peloritani, immerso in un paesaggio suggestivo che si arricchisce di magia e fascino soprattutto durante il periodo natalizio. Ogni anno, infatti, viene allestito il tradizionale presepe vivente, un appuntamento imperdibile per chiunque voglia tornare indietro nel tempo immergendosi nelle atmosfere dell’antica Betlemme.

Arte e spiritualità si incontrano durante questo evento unico che coinvolge centinaia di persone, non attori professionisti o paganti, bensì abitanti del borgo che desiderano condividere con la comunità queste giornate raccontando il momento della Natività, ma traendo ispirazione anche dalle tradizioni locali. Qui vi raccontiamo qualche curiosità e vi forniamo tutte le informazioni utili per andare a visitarlo.

Storia del presepe vivente di Castanea

Da 33 anni, l’Associazione Turistico Culturale Giovanna d’Arco organizza a Castanea delle Furie il presepe vivente. Il borgo, situato nella location suggestiva offerta dai colli San Rizzo, vanta la partecipazione di oltre 350 figuranti che, oltre alle scene della Natività, raccontano gli antichi mestieri ricostruendo fedelmente abiti e strumenti di lavoro.

Durante l’evento avrete l’opportunità di partecipare in modo attivo provando le diverse specialità preparate come si faceva un tempo, dal pane alla pasta, o assistendo agli spettacoli di danza lungo un percorso che, di bottega in bottega, conduce alla capanna della Natività.

Date e orari del presepe vivente di Castanea

Il presepe vivente si terrà dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, ma non in modo continuativo. L’evento, infatti, potrà essere visitato in queste date e ai seguenti orari, tenendo in considerazione che resterà aperto fino all’ultimo visitatore in coda anche dopo l’orario indicato:

  • 25, 27 e 30 dicembre e 2 e 3 gennaio dalle 18:30 alle 19:30
  • 26,28 e 29 dicembre e 1,4,5 e 6 gennaio dalle 17:30 alle 19:30

L’ingresso al presepe è gratuito, ma l’organizzazione accetta volentieri delle offerte. Inoltre, il 3 gennaio, ci sarà l’ingresso anticipato alle 17:30 per le persone con disabilità.

Presepe vivente Castanea delle Furie

Fonte: Associazione Culturale Giovanna d’Arco – Roberto Santoro

Il presepe vivente a Castanea delle Furie

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un borgo siciliano situato alle porte di Messina. Se arrivate con la vostra auto da Catania, vi basterà prendere l’A18 con uscita San Michele e proseguire per 5 chilometri fino a Castanea; da Palermo, invece, l’autostrada da prendere è l’A20, con uscita Rometta, e proseguire verso Spartà: arrivati all’incrocio con la chiesa, svoltare a destra in direzione Massa San Giorgio-Castanea.

Giunti a Castanea da Messina è consigliabile trovare parcheggio in direzione nord, strada Provinciale per Massa San Giorgio–Spartà. Dopo il cartello di benvenuto con scritto Castanea, proseguire per 1,2 chilometri, superare la piazza principale del SS. Rosario (dove è preferibile fare scendere i passeggeri). Il presepe si trova a circa 300 metri.

Programma del presepe vivente di Castanea

Tra i presepi più belli d’Italia, l’evento rappresenta anche un’opportunità per scoprire il borgo di Castanea. Fino alle 12:00 è possibile partecipare a una visita guidata, godendo delle viste panoramiche offerte dalla sua posizione privilegiata e immergendosi nella sua storia.

Anche quest’anno, inoltre, torna il concorso foto e video che valorizza le fotografie e i cortometraggi più belli e originali. I premi sono in denaro, trovate tutte le informazioni utili per partecipare al concorso sul sito ufficiale.

Categorie
Curiosità itinerari culturali musei Viaggi

I musei più cercati su Google Maps nel 2024: l’Italia non c’è

L’arte mantiene un ruolo importante nella cultura e nell’intrattenimento in Italia e nel mondo. Analizzando i dati di Google per le ricerche effettuate nel corso del 2024 a livello internazionale, è stata pubblicata una classifica che comprende i dieci musei più cercati sulla famosa app di navigazione Google Maps. Strano ma vero, nessun museo italiano è sulla lista.

I musei più cercati del 2024

Può sembrare strano visto il patrimonio storico culturale del nostro Paese che in questa lista di top 10 tra i musei più cercati su Google non ci sia alcuna struttura italiana, eppure è così. Inghilterra, Spagna, Germania, Olanda, persino il Messico e gli Stati Uniti appaiono nella classifica che potete consultare di seguito, con alcuni centri culturali e artistici apprezzati in tutto il mondo.

British Museum – Londra

Uno dei principali musei della capitale inglese è sicuramente il British Museum che troneggia a Trafalgar Square. Fondato nel 1753, questo polo culturale ospita ben otto milioni di oggetti che custodiscono la storia e la cultura dell’umanità dalle origini ai tempi moderni. Le collezioni che si possono ammirare al suo interno comprendono l’arte egizia, l’arte greca, quella romana e asiatica, e ogni anno si registrano circa sei milioni di visitatori.

MASP – Museum of Art di San Paolo

Inaugurato nel 1968, il MASP è noto per la sua architettura modernista progettata da Lina Bo Bardi e per la sua collezione di oltre 8.000 opere che spaziano dall’arte europea a quella brasiliana, includendo capolavori di artisti come Raffaello, Tiziano e Van Gogh.

Museo della Scienza e dell’Industria – Chicago

Situato in un edificio storico del 1893, questo museo interattivo è un’istituzione che offre esposizioni in ambito scientifico, tecnologico e industriale, tra cui un sottomarino tedesco della Seconda Guerra Mondiale e una miniera di carbone ricostruita. Nel corso degli anni è spesso tra le attrazioni più visitate di Chicago.

British Museum

Fonte: iStock

British Museum di Londra

Museo Nazionale di Antropologia – Città del Messico

Inaugurato nel 1964, questo museo possiede la più grande collezione di arte precolombiana del Messico, con manufatti delle civiltà azteca, maya e olmeca, tra cui la famosa Pietra del Sole.

Museo Nazionale del Prado – Madrid

Fondato nel 1819, il museo del Prado a Madrid vanta una delle più ricche collezioni di arte europea, con opere di Velázquez, Goya, El Greco e molti altri maestri, offrendo un viaggio attraverso la storia dell’arte dal XII al XIX secolo.

Città delle Arti e della Scienza – Valencia

Questo complesso futuristico progettato da Santiago Calatrava, comprende un planetario, un museo della scienza interattivo e l’acquario più grande d’Europa, rappresentando un punto di incontro tra arte, scienza e natura.

Louvre – Parigi

Il Louvre, aperto nel 1793, è il museo più visitato al mondo. Celebre per la sua vasta collezione che spazia dall’antichità al XIX secolo, con opere iconiche come la Gioconda e la Venere di Milo, attira a Parigi molti turisti e appassionati di arte e storia da tutto il mondo.

Rijksmuseum – Amsterdam

Inaugurato nel 1885, il Rijksmuseum è il più grande museo dei Paesi Bassi, con una collezione che comprende capolavori dell’arte fiamminga e olandese, tra cui opere di Rembrandt e Vermeer. Nel cuore di Amsterdam, custodisce alcuni preziosi dipinti del Secolo d’oro olandese e di arte asiatica, e si può visitare in circa cinque ore.

Mercedes-Benz Museum – Stoccarda

Questo museo ripercorre la storia dell’automobile attraverso la lente del marchio Mercedes-Benz, esponendo oltre 160 veicoli, dai modelli storici alle concept car futuristiche.

Stadel Museum – Francoforte

Fondato nel 1815, lo Städel Museum dà una panoramica di 700 anni di storia dell’arte europea, con opere che spaziano dal Rinascimento all’arte contemporanea, includendo artisti come Botticelli, Rembrandt e Picasso.

Categorie
inverno terme Toscana vacanze Vacanze natura Viaggi

Toscana: 3 sorgenti termali libere dove fare il bagno in inverno

Fare il bagno in inverno è un po’ come una fotografia in negativo di quello che comporta farlo in estate.

Nei mesi estivi, quando il sole picchia bollente e abbronza la pelle, ci si butta nel blu del mare, nell’azzurro dei torrenti, nelle piscine naturali dei fiumi, nei flutti dei laghi per cercare refrigerio, il sollievo di un tuffo tra acque fresche e chiare.

D’inverno, invece, togliersi i vestiti e indossare il costume può sembrare una abitudine bizzarra, ma trovando il luogo giusto ci si possono regalare momenti di grande bellezza, a contatto con alcune delle attrazioni più stupefacenti della natura, come le sorgenti termali.

Qui le acque riscaldate da processi geotermici regalano la piacevole esperienza di potersi immergere anche in pieno inverno, per godere allo stesso tempo del calore e della salubrità della sorgente.

In Italia la Toscana è una delle regioni maggiormente baciate dalla geotermia e, malgrado esistano innumerevoli stabilimenti termali a pagamento, si possono trovare anche un discreto numero di luoghi dove l’accesso è libero e gratuito, pronto ad ospitare chiunque, anche d’inverno, non voglia rinunciare all’emozione di una bagno in un ambiente naturale unico.

Terme libere toscana inverno

Fonte: iStock

Vista dall’alto delle piscine termali di Saturnia

Dove fare il bagno in inverno: tre sorgenti termali libere in Toscana

I Bagni di Petriolo fra Siena e Grosseto

Frequentate in ogni stagione, le piscine naturali in riva al torrente Farma offrono un caldo ristoro.

Il Farma, che scorre per 34 chilometri di corso tra Siena e Grosseto e che ospita alcune conformazioni naturali e pozze molto frequentate anche in estate, riceve le acque della sorgente termale al confine tra i comuni di Monticiano e Civitella Paganico, nella Valle dell’Ombrone.

Note fin dai tempi dei romani, le terme di Petriolo sono suddivise in una parte di stabilimenti privati a pagamento e una zona libera, caratterizzata da una serie di piccole piscine naturali dove l’acqua si riversa dall’alto e finisce poi in due vasche più grandi, proprio sulle sponde del Farma.

Terme libere toscana inverno

Fonte: iStock

Le terme libere di Petriolo

La temperatura dell’acqua alla sorgente è superiore ai 40°C, cosa che qualifica Petriolo come una destinazione tra le preferite per i bagni d’inverno.

Petriolo, toponimo medievale assegnato alla località, si trova in una posizione piuttosto comoda da raggiungere, vicino alla superstrada che collega Siena e Grosseto. Si tratta di una zona della Toscana non particolarmente coinvolta nei circuiti del turismo di massa, ma che offre tantissimo per ogni visitatore in tutte le stagioni: dai borghi dove il tempo sembra essersi fermato come Tocchi e Monticiano fino alle memorabili rovine dell’Abbazia di San Galgano, passando per la straordinaria produzione enogastronomica locale.

I Bagni di Petriolo si possono raggiungere uscendo dalla Strada Statale 223 all’uscita di Iesa e seguendo poi le indicazioni stradali in loco per circa 5 chilometri. Inizialmente si raggiungono gli stabilimenti privati, superati i quali si trova un comodo sentiero che scende sulle rive del torrente Farma e alla piscine naturali con le acque termali.

Le Cascate di Saturnia, le terme libere più fotografate d’Italia

Una doppia, impetuosa cascata scende al fianco di un antico mulino ristrutturato, con i muri in pietra. L’acqua si riversa in una serie di piscine naturali circolari con ulteriori cascatelle, più piccole. I bordi delle piscinette sono tutti incrostati dei minerali che l’acqua termale porta con sé.

È questo lo scenografico scenario delle Cascate di Saturnia, una tra le destinazioni termali più gettonate del Centro Italia e certamente tra le più fotografate del paese. Un luogo veramente splendido, frequentato in ogni stagione dell’anno, ma che ha una marcia in più se lo si visita d’inverno.

Qualche visitatore in meno, una natura meno lussureggiante ma comunque fascinosa e una temperatura dell’acqua che si mantiene stabile intorno ai 38°C rendono le Terme di Saturnia un luogo sensazionale anche nella stagione fredda.

Terme libere toscana inverno

Fonte: iStock

Sulla strada, nelle vicinanze delle Cascate di Saturnia, si trova un belvedere ideale per ammirarle

Il mito dietro la creazione delle Cascate di Saturnia rende l’idea di quello a cui si può aspirare visitandole: la leggenda vuole che il dio Saturno, irato per i continui conflitti e la belligeranza dimostrata dagli uomini, abbia scagliato un fulmine, il cui impatto col terreno ha generato un cratere dal quale hanno preso a sgorgare le calde acque termali, i cui benefici contribuirono a un’epoca di pace e prosperità nel nome proprio della antica divinità.

Le Cascate di Saturnia si trovano nel comune di Manciano, in provincia di Grosseto, non lontano dal confine tra Toscana e Lazio. Sono alimentate da un piccolissimo torrente, il Gorello, che a monte della sorgente termale è poco più di un rigagnolo che divide i campi coltivati. La poderosa fonte, però, ha un flusso d’acqua di oltre 800 litri al secondo. Un getto che permette alle piscine un continuo ricambio d’acqua e una temperatura costantemente alta.

Intorno alle Cascate ci sono numerosi stabilimenti termali privati, ma l’accesso alle cascatelle e alle numerose piscine naturali è libero.

I Bagni San Filippo e la Balena Bianca

La strada che porta agli stabilimenti termali di Bagni San Filippo, in Val d’Orcia, ha un nome evocativo: Via del Bollore.

Non è un caso: le acque termali che scorrono in questa frazione del comune di Castiglione d’Orcia (SI) hanno una temperatura di circa 48°C alla sorgente.

Le piscine naturali libere si trovano nella parte orientale del paese e si raggiungono percorrendo il sentiero che porta fino alle rive del Fosso Bianco, il corso d’acqua nel quale sgorga la fonte termale. In paese si trovano evidenti indicazioni per il torrente e per raggiungere le prime vasche ci vogliono circa 10 minuti. Le polle sono immerse all’interno del bosco, rimosse dal vicino abitato, per un contatto totale con la natura.

L’attrazione più bella è la cosiddetta Balena Bianca, una enorme conformazione minerale di carbonato di calcio, le cui colate verticali assumono la forma dei denti tipici del grande mammifero acquatico. Intorno alla grande roccia ci sono le vasche di acqua termale più grandi e calde, le migliori da frequentare durante l’inverno.

Terme libere toscana inverno

Fonte: iStock

La Balena Bianca di Bagni San Filippo

Bagno Vignoni si trova non lontano dal Monte Amiata, il rilievo vulcanico che divide la Val d’Orcia dalla Maremma. Si raggiunge percorrendo la Strada statale 2, che ricalca il percorso della Via Cassia romana, collegando Firenze e Roma. Si esce dalla statale seguendo le indicazioni per Abbadia San Salvatore, quindi si raggiunge la piccola frazione di Bagni San Filippo in pochi chilometri.

Il piccolissimo abitato è dotato di una verace osteria, qualche struttura ricettiva, una piccola chiesa. Il luogo ideale per una avventura invernale, col freddo pungente che arrossa le guance, la pace del bosco che accoglie i visitatori e una calda piscina naturale pronta ad accogliere il bagnante in un abbraccio bollente.

Categorie
eventi musica Notizie vacanze Viaggi viaggiare

Le mete di viaggio più cercate su Google dagli italiani nel 2024

Google Trends nasce per evidenziare le ricerche effettuate in Italia e nel mondo sul famoso motore di ricerca e identificare le parole chiave più richieste. Il 2024 è stato un anno molto attivo per alcune categorie, se si analizzano i dati relativi agli utenti italiani. Infatti lo sport, la musica e gli eventi di attualità internazionale sembrano popolare la vetta dei Google Trends 2024, offrendo un ritratto della società nostrana che segue con attenzione e curiosità alcuni argomenti in particolare. Ma anche i viaggi sono molto cliccati, anche se gli italiani sembrano cercare più le mete estere piuttosto che i vari luoghi dello stivale.

Per organizzare un weekend, una vacanza al mare o in montagna, o un viaggio più avventuroso, molte persone ricorrono al web. In parte sui social, in parte su Google cercano i modi migliori per raggiungere un posto, dove dormire, dove mangiare, ma anche cosa fare e cosa vedere per vivere un’esperienza completa, divertente e interessante. Tuttavia, tirando le somme di fine anno, i numeri parlano chiaro e per quanto riguarda il settore turistico le mete più cercate dagli italiani sembrano essere in Europa e nel mondo.

Quali sono le ricerche “cosa fare a” su mete estere

Ronda è una bellissima località dell’Andalusia, in Spagna, che risulta tra le mete estere più cercate dagli italiani nel 2024. Questa città antica, arroccata su una gola profonda 100 metri, ha un fascino irresistibile nella provincia di Malaga, a nord di Marbella. Nei primi posti appare anche Durazzo, il comune albanese a ovest di Tirana che offre spiagge e mare in estate, oltre a ospitare il porto più grande dell’Albania.

Gli italiani sono interessati anche a fare un salto a Shanghai, la città più grande della Cina che sicuramente merita qualche giorno di permanenza vista la distanza e il tempo per raggiungerla. In prevalenza gli italiani sembrano cercare soprattutto località di mare quando consultano Google. Infatti nel 2024 spiccano anche Santorini, la suggestiva isola della Grecia che incanta tutti i turisti che passano da quelle parti, Santa Cruz de Tenerife e Marrakech. Tra i primi dieci risultati spunta anche Cadice, altra località spagnola molto richiesta. Mete adatte anche solo per un weekend e una vacanza di 2-3 giorni per staccare un po’ la spina e tornare poi alla vita di tutti i giorni più riposati.

Santorini

Fonte: iStock

Vista panoramica di Santorini, in Grecia

Quali sono le ricerche “cosa fare a” su mete italiane

Consultando i Google Trends 2024 la ricerca “Cosa fare a” include alcune località italiane. Chi ha in mente una breve gita per prendersi una pausa dalla quotidianità sembra interessato a trascorrere una giornata in posti caratteristici come Gubbio e Spoleto. La regione Umbria è stata quindi la meta più ambita dagli italiani nel corso del 2024. Questi borghi offrono un ricco patrimonio artistico e culturale, oltre a un paesaggio suggestivo e una tradizione di usi e costumi che è bello vivere in prima persona. Inoltre appare nella lista Fiuggi, un piccolo comune in provincia di Frosinone famoso soprattutto per le sue terme e l’acqua ricca di benefici per la salute.

 

Categorie
giardini Idee di Viaggio itinerari culturali Liguria panorami Viaggi

Tra il verde e il blu di Santa Margherita Ligure, la dimora storica che sa emozionare

Lungo uno dei tratti di costa più belli della Liguria, spicca in una splendida baia la cittadina di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova. Un luogo ricco di fascino dalle origini antiche, segnate da un passato nobile che oggi si può ancora ammirare attraverso i suoi splendidi palazzi liberty e i giardini: qui la bellezza si fa spazio in ogni scorcio.

Organizzare un viaggio in questo suggestivo paesaggio vuol dire regalarsi una vera e propria immersione di meraviglie e colori, in particolare tra il blu del mare e il verde della rigogliosa vegetazione, come quelli che irradiano il complesso della meravigliosa Villa Durazzo, nonché il Castello cinquecentesco, simboli di eleganza e testimoni della storia e della cultura del luogo.

Il Parco delle meraviglie di Villa Durazzo, gioiello da esplorare

É proprio tra il verde di un parco rigoglioso e il blu del mare ai suoi piedi, che Villa Durazzo spicca in tutta la sua elegante bellezza. Si tratta di un’antica dimora circondata da un lussureggiante giardino, che sorge sulla collina di San Giacomo e che osserva romanticamente il mare dal 1678, anno in cui venne costruita.

Fungeva da residenza estiva della facoltosa famiglia Durazzo, per poi cambiare proprietà, aspetto e funzioni nel corso dei secoli. Vi basti sapere che sul finire dell’Ottocento fu persino adibita a Grand Hotel: venne scelta da personaggi illustri e da principi e regine, tra cui il principe di Wied e la regina Margherita di Savoia, che qui trovavano il loro paradiso in terra in cui soggiornare.

Oggi Villa Durazzo è una tappa imperdibile per tutti coloro che viaggiano alla scoperta dei più bei tesori della Liguria e, in particolare, della splendida Santa Margherita Ligure.

L'elegante Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

Fonte: iStock

Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

É immersa in una ricca vegetazione che la rende il luogo perfetto anche per una passeggiata respirando tutta l’essenza della natura. Si viene accolti dal favoloso Agrumeto ricco di profumate piante di aranci, limoni e pompelmi, e ci si può immergere nel Giardino all’italiana che circonda la dimora storica, inserito tra i Grandi Giardini Italiani. É un polmone verde costellato di romantici viali e abbellito da numerose piante di cycas, rose e diverse varietà di camelie. Ultimo, ma non per importanza, è anche il Giardino Segreto dei Principi Centurione, un piccolo gioiello incastonato nella vegetazione.

Il Parco di Villa Durazzo è aperto al pubblico gratuitamente tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00.

Lo splendido Parco di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

Fonte: iStock

Parco di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure

Una visita all’interno della Villa che ospitò principi e regine

Passeggiando tra i viottoli che si snodano tra piante esotiche e mediterranee, statue antiche, fioriere e maestose fontane, si arriva di fronte a questa imponente e principesca Villa, di cui è possibile visitare gli appartamenti del piano nobile, arredati con mobili d’epoca e arricchiti da preziose opere d’arte.

Al suo interno, Villa Durazzo è un tripudio di affreschi, statue, pavimenti in maiolica, maestosi lampadari di Murano e una preziosa Quadreria con importanti opere d’arte della Scuola Pittorica Genovese del XVII e XVIII secolo. Qui sono conservati capolavori di Domenico Piola, Giovanni Andrea De Ferrari, Luciano Borzone, Giovanni Enrico Vaymer, Cornelis de Wael e Giovanni Battista Paggi.

La Villa ospita anche i Musei dedicati agli scrittori Camillo Sbarbaro e Vittorio G. Rossi. Il primo museo è un’antologia dell’opera omnia di Camillo Sbarbaro, in chiave multimediale, mentre il secondo è un vero e proprio scrigno di quadri, libri e oggetti personali che ricostruiscono lo studio originale di Vittorio G. Rossi, noto scrittore e giornalista nativo di Santa Margherita Ligure.

Villa Durazzo è aperta alle visite tutti i giorni, dalle 9:30 alle 13:00, e dalle 14:00 alle 18:00. Il biglietto ha un costo di 5,50 euro per gli adulti, di 4 euro per i soci FAI e Touring, e di 3 euro per bambini dagli 8 ai 14 anni. Non manca la possibilità di organizzare anche visite guidate per gruppi, modulabili in base alle esigenze: sono ottime occasioni per rilassarsi in un contesto paesaggistico di rara bellezza, accompagnati (su richiesta) anche da pranzi, aperitivi o speciali degustazioni di prodotti tipici liguri.

Villa Durazzo e il Parco che la abbraccia

Fonte: iStock

Villa Durazzo e il suo Parco, a Santa Margherita Ligure

Il Castello affacciato sul mare che ammira l’Italian Riviera

Il complesso di Villa Durazzo è composto, oltre che dall’omonima dimora seicentesca, anche dalle Ville ottocentesche San Giacomo e Nido. Ma non è tutto, perché a poca distanza, affacciato alla passeggiata lungo il mare, spicca il Castello Cinquecentesco di Santa Margherita Ligure.

Sovrasta il centralissimo corso Marconi e forma un emozionante contrasto con il blu del mare. Costruito nel 1550 ai piedi della collina su cui sorge Villa Durazzo, la sua funzione era quella di proteggere la città dalle incursioni dei pirati, mentre oggi, dopo un restauro avvenuto nel 2000, è usato dalla comunità come spazio per mostre, eventi e conferenze.

Il Castello è anche sede del Museo del Mare, testimonianza del legame indissolubile di questa cittadina con l’elemento dell’acqua. Un’area marina di estrema bellezza, quella che bagna le coste della Riviera ligure di Levante, lungo la quale sorgono Santa Margherita Ligure e tutti i suoi tesori da esplorare.

Cammini e sentieri che conducono a Portofino, una Liguria commovente

Tra il verde e il blu di Santa Margherita Ligure si snodano anche numerosi cammini e sentieri che attraversano il suo patrimonio artistico e culturale fino a raggiungere Portofino. Dopo una visita a Villa Durazzo e all’antico Castello, ad esempio, si può raggiungere Nozarego, frazione di Santa Margherita Ligure, considerata uno dei punti di accesso dell’incantevole Parco di Portofino, un bellissimo promontorio raggiungibile percorrendo una rete di sentieri di diversa lunghezza e difficoltà, uno più spettacolare dell’altro.

Uno dei più suggestivi è il percorso ad anello che collega Nozarego con la sontuosa Abbazia di San Fruttuoso, monastero benedettino dell’anno Mille affacciato al cristallino mare di Portofino. È un sentiero insolito ed emozionante, che permette di immergersi nel Parco di Portofino per scoprirne i rigogliosi ambienti boscosi a tratti affacciati su un mare che, per la sua bellezza, pare caduto direttamente dal paradiso.

Santa Margherita Ligure, tra il verde e il blu

Fonte: iStock

Vista panoramica di Santa Margherita Ligure
Categorie
Basilicata Idee di Viaggio Località sciistiche sport invernali vacanze avventura Viaggi

Dove sciare in Basilicata: le migliori località sciistiche

Il paesaggio della Basilicata si compone di catene montuose, foreste impenetrabili e villaggi che sembrano spuntare silenziosi dal granito: potete quindi immaginare la bellezza di questi scenari quando ricoperti dal manto bianco della neve. Sciare in questa regione d’Italia vi offrirà un’esperienza di viaggio unica in un mix perfetto di piste, borghi, sapori della cucina tipica lucana e baite ad alta quota.

I comprensori sciistici sono quattro: Sellata-Arioso, Viggiano, Sirino e Pollino, i quali offrono nella stagione più fredda attività adatte a tutti, da chi ama sciare a chi preferisce le passeggiate con le ciaspole, fino a chi non rinuncia al divertimento a bordo di un bob o in sella a uno slittino. Scopriamo insieme quali sono le località sciistiche dove andare in Basilicata: qui troverete tutte le informazioni utili per organizzare il vostro viaggio come i dettagli sulle piste e i prezzi. Le aperture vengono annunciate in base alle condizioni della neve, quindi vi consigliamo di monitorare i siti ufficiali.

Pierfaone-Arioso

Quella della Sellata (comune di Abriola) e quella del Monte Arioso (comune di Sasso di Castalda) è un’area sciistica molto frequentata sin dagli anni ’30. Questa è anche la più celebre in Basilicata sia grazie ai panorami offerti sul Monte Potentino che per la qualità degli impianti, con piste ben livellate e adatte sia ai principianti che agli esperti.

Situato a circa 20 chilometri da Potenza, il comprensorio offre 8 chilometri di piste, 8 di sci alpino e un tracciato per sci di fondo. Le piste si trovano a un’altezza tra i 1350 metri e i 1740 metri e sono suddivise in 2 blu, 5 rosse e 1 nera. L’area di Pierfaone offre 2 impianti di risalita e due tappeti trasportatori che accedono alle piste di Fossa Neviera, Campo del Sole, La Sorgente e al tracciato per sci di fondo di Pietra del Tasso. La stazione sciistica di Arioso, invece, è dotata di tre sciovie e tre tappeti trasportatori che accedono a ulteriori 5 piste: Scoiattolo, Serra Giumenta, Arioso Ovest, Picchio e Arioso Nord.

Lo skipass giornaliero costa 30 euro, dalle 8:30 alle 16:30; la mattina o il pomeriggio 20 euro; per sole due ore costa 15 euro. Il collegamento tra la stazione di arrivo di Pierfaone e gli impianti del Monte Arioso è garantito da uno sky way tracciato lungo la linea di cresta che unisce le due cime consentendo agli sciatori l’utilizzo degli impianti delle due stazioni sciistiche.

Montagna Grande di Viggiano

La stazione sciistica Montagna Grande di Viggiano, situata sull’Appennino Lucano a un’altezza di 1410 metri, è dotata di tre piste per lo sci alpino e di un tracciato per lo sci di fondo per un totale di circa 4 chilometri. Sono presenti due sciovie di diversa lunghezza, le quali servono due piste lunghe rispettivamente 550 e 300 metri, un campo scuola e un agevole impianto di risalita per ragazzi e sciatori inesperti. Inoltre, è presente un impianto di illuminazione che permette lo sci in notturna in occasione di particolari eventi e durante le festività.

Se non volete sciare, ma desiderate comunque godervi i paesaggi innevati, potete praticare nordic walking, esplorare sentieri con le ciaspole, scivolare a bordo di slittini e sdraiati o seduti su ciambelle da neve. Lo skipass giornaliero costa 18 euro, il mattiniero 13 euro, il pomeridiano 12 euro e il serale 10 euro.

Comprensorio del Monte Sirino

Situato a poca distanza dal Parco Nazionale del Pollino, a un’altitudine che supera i 2000 metri, il comprensorio sciistico del Monte Sirino è un luogo speciale dove sciare in Italia grazie ai suoi scenari naturali mozzafiato. Le stazioni sciistiche presenti sono quelle di Lago Laudemio, dove intorno al lago glaciale è possibile praticare nordic walking, sci alpino, sci di fondo e passeggiate con le ciaspole, e Conserva di Lauria.

Qui sono presenti sei piste di sci alpino e un tracciato ad anello per la pratica dello sci di fondo, per un totale di 4 chilometri. Una seggiovia biposto serve la pista nera “Forcella Monte Papa”, lunga ben 2,2 chilometri, mentre due sciovie accedono alle piste “Principianti” e “Monte Sirino”. Una terza sciovia collega le piste della località Conserva di Lauria e un’altra ancora serve le piste “Conserva1” di circa 1 chilometro e “Conserva 2”.

Lo skipass giornaliero costa 20 euro e troverete in sede anche alcuni punti ristoro dove provare le specialità tipiche locali.

Parco del Pollino

Infine, l’ultima località dove sciare in Basilicata si trova nel Parco del Pollino. La montagna del Pollino è considerata la regina dell’Appennino Lucano, dove sono presenti 3 piste: la Pista Rotonda con 1 pista di fondo e sentieri per sci escursionismo, la Pista Viggianello con 1 pista di fondo-tracciato per sci escursionismo e la Pista Terranova con 1 pista ad anello di fondo, un tracciato di fondo e un altro per sci escursionismo.

In generale, qui è possibile divertirsi praticando il nordic walking, lo sci di fondo e lo sci escursionismo, oltre che tanti altri sport di montagna. Non mancano rifugi dove riscaldarsi con una bevanda calda o provare i piatti tradizionali.