Non possiamo negarlo: Amsterdam è un modello di sostenibilità. Innovazione, mobilità green e rispetto per l’ambiente vanno a braccetto nella Capitale dei Paesi Bassi che conta oltre 400 chilometri di piste ciclabili e trasporti pubblici elettrici. Nel turismo, promuove pratiche eco-friendly, con hotel sostenibili e iniziative per ridurre l’overtourism, riduce la speculazione edilizia e favorisce la socializzazione. Con un forte impegno ambientale viene considerata un “faro” della sostenibilità a cui ispirarsi. Ecco gli ultimi progetti approvati per renderla ancora più green.
La mobilità sostenibile su due ruote
Una delle immagini più diffuse di Amsterdam è quella di tantissime biciclette che popolano la città. Secondo le stime, oltre il 60% degli spostamenti urbani viene effettuato proprio su due ruote con più di 400 chilometri di piste ciclabili ben integrate con una rete di trasporti pubblici. Anche i turisti spesso provano l’esperienza noleggiandole per poter esplorare la capitale dei Paesi Bassi. I risultati in termini di miglioramento del benessere fisico, di uno stile di vita più attivo e di una riduzione dell’inquinamento sono tangibili.
Addio navi da crociera entro il 2035
Nonostante il mercato delle crociere porti un introito importante alla città, Amsterdam ha deciso di fare dietrofront. Entrate per 105 milioni di euro non sono da barattare con la qualità di vita; ecco perché una delle mosse green messe in atto dalla Capitale è quella di bloccare il numero di scali a 100 dal 2026 in poi abbassando progressivamente il numero e allontanandole dal centro entro il 2035. Se i doppi scali già programmati per il 2025 non saranno toccati, le cose cambieranno prossimamente. Dopotutto, dati alla mano, di oltre i 21 milioni di visitatori accolti ogni anno, solo l’1% arriva con nave da crociera.
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Fonte: iStock
Stop a nuovi hotel
L’edilizia sta facendo passi da gigante e anche quella turistica non è da meno; nonostante al momento sia stata bloccata la costruzione di nuovi alberghi (consentendo una nuova apertura solo alla chiusura di una struttura ricettiva precedente) ci si muove verso impiego di materiali edili biobased.
Sharing mobility
Non possiamo negare che l’immagine collettiva, quando pensiamo ai mezzi di trasporto, ad Amsterdam sia la bicicletta; certo è che le lunghe distanze non possono essere coperte sulle due ruote specialmente in giornate di maltempo. Ecco, quindi, che viene proposto il car sharing, ovvero la condivisione di mezzi non limitandosi più solamente al centro storico ma favorendone la diffusione in zone periferiche o fuori dal centro. Il progetto chiamato Sharing mobility in common dà modo a quartieri e zone precise di avere un numero massimo di vetture da condividere rafforzando la socialità e tutelando l’ambiente.
Abbattere la gentrificazione e il modello a ciambella
Lo sviluppo urbano viene ripensato in chiave inclusiva, evitando che il centro diventi una soluzione per pochi privilegiati e spingendo altre categorie verso la periferia. Amsterdam si dimostra avanti e lo fa mettendo in atto quello che è conosciuto come modello a ciambella, una delle soluzioni più interessanti per combattere la gentrificazione. L’obiettivo? Riequilibrare la pressione immobiliare, imponendo che almeno il 30% dei nuovi progetti edilizi sia destinato all’housing sociale. Grazie a ciò si riesce a garantire un accesso più equo alla città proteggendone la diversificazione sociale e culturale. Si trasforma così la Capitale con lo sviluppo di luoghi vivibili e accessibili per tutti, senza esclusioni.