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A Pompei è stato scoperto uno dei più grandi complessi termali privati di sempre

Pompei, Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO ed uno dei luoghi più visitati d’Italia, non smette mai di stupire: le scoperte sono quasi all’ordine del giorno e sono una più sorprendente dell’altra. Tuttavia, il ritrovamento avvenuto recentemente rappresenta qualcosa di davvero unico nel suo genere, poiché è stato riportato alla luce uno dei più grandi complessi termali privati finora noti nelle domus della zona.

Il tutto, come dichiarato per mezzo di comunicato stampa dal Direttore dei lavori, Anna Onesti, è accaduto: “Grazie ad una modalità di esecuzione innovativa che ha consentito di raggiungere il piano pavimentale evitando lo smontaggio degli elementi architettonici instabili del colonnato”.

La scoperta del complesso termale di Pompei

Dal cantiere di scavo in corso nell’insula 10 della Regio IX di Pompei è emerso uno dei complessi termali privati più grandi e più articolati mai rinvenuti finora nelle domus locali. Come si può infatti leggere sul comunicato stampa del Parco Archeologico, da queste parti esistono (per il momento) pochi altri esempi di queste dimensioni, ovvero le terme dei Praedia di Giulia Felice, quelle della Casa del Labirinto e della Villa di Diomede.

Ma non è tutto, perché a rendere il ritrovamento di complesso termale un evento storicamente rilevante è il fatto che esso è annesso a una sala da banchetto, che lascia intuire quanto la casa romana si prestasse ad essere un vero e proprio palcoscenico per le celebrazioni di ricchi banchetti, ossia delle occasioni grazie a cui il proprietario potesse assicurarsi il consenso elettorale dei propri ospiti, oppure promuovere la candidatura di amici o parenti, o semplicemente affermare il proprio status sociale.

Prefurnium Pompei

Fonte: Parco archeologico di Pompei

Il prefurnium, ovvero il “motore” delle terme

Com’è fatto il complesso termale appena scoperto

Un complesso termale che potremmo definire da record, poiché composto da calidarium, tepidarium, frigidarium e spogliatoio. Si stima, infatti, che potesse accogliere fino a 30 persone.

Particolarmente interessante è la Sala Fredda, composta da un peristilio, ovvero una corte porticata di dimensioni 10 x 10 metri e al cui centro si trova una grande vasca, anche se non sono di certo da meno le pareti decorate in II e III Stile, che dimostrano che queste stesse terme avevano alle spalle una storia importante: chi possedeva tale dimora doveva appartenere all’élite della città. La necessità era quindi quella di allestire a casa propria uno spazio destinato ad ospitare numerose persone, a cui offrire gustoso cibo e l’opportunità di rilassarsi presso le piscine termali.

L’ingresso principale della domus era a sud. Si ritiene che probabilmente qui fosse collocato un atrio, dal quale si giungeva a un grande peristilio (giardino colonnato) non ancora scavato. Su un lato del peristilio si aprivano una serie di vani. Da ovest a est: un grande oecus (ambiente di soggiorno) decorato in II stile, un corridoio, un piccolo ambiente decorato in IV stile e un oecus corinzio, circondato da almeno 12 colonne su tre lati, con una megalografia di II stile che attualmente è ancora in corso di scavo.

Scavi di Pompei

Fonte: Parco archeologico di Pompei

La bellezza del complesso termale privato

Perché questa è una scoperta molto importante

Come vi abbiamo anticipato, la scoperta di questo complesso termale privato è di notevole importanza. Uno dei motivi principali è proprio la scelta di collocarlo vicino alla grande sala per banchetti, in quanto rimanda al Satyricon: nel romanzo Trimalcione celebra la sua famosa cena in una città campana di I secolo d.C., dunque una località culturalmente vicina alla stessa Pompei prima dell’eruzione del 79 d.C. Prima di raggiungere il banchetto i protagonisti e Trimalcione stesso si recano proprio in un balneum (bagno).

Inoltre, come riportato sul comunicato stampa da Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei: “Il tutto era funzionale alla messa in scena di uno ‘spettacolo’, al cui centro stava il proprietario stesso. Le pitture di III stile con soggetti della guerra di Troia, gli atleti nel peristilio – tutto doveva conferire agli spazi un’atmosfera di grecità, ovvero di cultura, erudizione oltre che di ozio. Così come il salone nero doveva trasportare gli ospiti in un palazzo greco, così il peristilio con la grande vasca al centro e il complesso termale adiacente aveva la funzione di creare una scenografia da ginnasio greco, che veniva accentuata ulteriormente dalle scene atletiche successivamente apportate. E dunque il pubblico, grato e affamato, avrebbe applaudito con sincera ammirazione allo spettacolo orchestrato dal padrone di casa e dopo una serata nel suo ‘ginnasio’ ne avrebbe parlato ancora a lungo. “

Di Admin

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