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Mugello: Scarperia e dintorni, tutta l’arte da scoprire nel paese dei coltelli

La chiamavano Castel San Barnaba, oggi è Scarperia, il borgo storicamente e culturalmente più importante del Mugello.

Questo fazzoletto di Toscana, una valle chiusa tra le colline che riempie il territorio tra Firenze e l’Appennino tosco-emiliano, è spesso nota per questioni automobilistiche di diverso genere: il circuito dove si corrono i gran premi di MotoGP e le code in autostrada nei pressi dell’uscita di Barberino del Mugello.

C’è molto di più: c’è il verde dei boschi che coprono le morbide colline, che fa del Mugello uno dei polmoni della regione e una delle aree naturali più incontaminate del territorio fiorentino; ci sono le tracce della storia, in particolare le vestigia del passato mediceo tra fortezze, castelli e pievi, con tutto il patrimonio artistico e architettonico che portano con loro; c’è l’artigianato, dalla ceramica ai coltelli.

Del Mugello Scarperia è una sorta di capoluogo storico, culturale e artistico. Oggi il centro più vivo e industrioso è certamente Borgo San Lorenzo, ma la piccola Scarperia difende ancora un primato di polo di attrazione turistica principale difficile da scardinare.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Palazzo dei Vicari di Scarperia, camminamento sui merli

Nata, appunto, con il nome di Castel San Barnaba nel medioevo, Scarperia fu fondata con l’obiettivo di essere un presidio difensivo della signoria fiorentina sulla via che collega il capoluogo toscano a Bologna, passando per il Passo del Giogo. All’inizio del Quattrocento alle funzioni prettamente militari dell’avamposto si unirono quelle amministrative e giudiziarie con l’investitura della figura del Vicario della Repubblica Fiorentina. Da quel momento in poi il paese attraversò tre secoli di espansione e fioritura, vista la già citata posizione su una via di passaggio da un territorio ad un altro.

Mentre l’orizzonte si popolava di chiese, torri e campanili, le botteghe di Scarperia si specializzavano nell’artigianato dei ferri taglienti, un’attività produttiva che si è mantenuta fino ai giorni nostri. Ancora oggi i coltelli di Scarperia sono noti per il loro pregio.

Dalla metà del Settecento in poi altre vie di passaggio verso l’Emilia causarono un declino delle attività commerciali di Scarperia e una progressiva perdita di centralità del paese, ma l’eredità di quei trecento anni di splendore rimane un patrimonio che oggi i visitatori possono tornare a scoprire passeggiando per le vie del centro storico e nei dintorni del paese.

Cosa vedere a Scarperia

Il Palazzo dei Vicari

Il centro storico di Scarperia è ben delimitato: vi si accede da sud, imboccando la stretta via Roma, dove sopra i tetti delle case, dei bar e delle abitazioni svetta già la torre del Palazzo dei Vicari, l’attrazione principale del paese.

Eretto all’incirca a metà del Trecento, fu inizialmente destinato a essere l’alloggio del capitano delle truppe militari, visto che Scarperia era in origine un presidio dei soldati della Repubblica fiorentina. Divenne in seguito sede del Podestà e nel 1415 il Palazzo del Vicario, cioè il detentore del potere locale per conto di Firenze.

Il Palazzo dei Vicari è una versione più piccola del Palazzo della Signoria di Firenze, con la verticalità estrema e le linee architettoniche della torre che ricordano da vicino quelle della Torre di Arnolfo. La facciata del palazzo è completamente ricoperta di stemmi araldici: il Vicario veniva scelto ogni sei mesi, e ogni nuovo governatore affiggeva l’insegna della propria famiglia nobile sulla facciata del palazzo o all’interno del cortile.

Fonte: iStock

Gli stemmi araldici dei Vicari sulla facciata del Palazzo

Il medesimo cortile è abbellito da alcuni affreschi a tema religioso, e sono diverse le opere d’arte presenti all’interno del palazzo. In particolare, si distingue il meccanismo dell’orologio della torre, realizzato nel 1445 da Filippo Brunelleschi. Si tratta dell’unica opera meccanica di orologeria conosciuta dell’architetto della cupola del Duomo di Firenze. Oggi è uno degli orologi pubblici più antichi della Toscana.

Un recente intervento di restauro e conservazione della merlatura delle mura del palazzo ha permesso l’apertura al pubblico dei camminamenti di ronda. Prenotando una visita guidata o in una delle tante occasioni di apertura straordinaria si possono quindi visitare i percorsi che permettono di recarsi sui merli del Palazzo dei Vicari.

Dal 1999, inoltre, il palazzo è sede del Museo dei Ferri Taglienti, istituzione con la quale Scarperia abbraccia la propria tradizione artigiana, raccontandone storia, peculiarità, tradizioni e vita sociale.

La Prepositura e l’Oratorio della Madonna di Piazza

In Piazza dei Vicari, di fronte al Palazzo, sorgono la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo e l’Oratorio della Madonna di Piazza.

La Prepositura, in precedenza parte di un convento agostiniano soppresso in età napoleonica, è una imponente chiesa dalla facciata austera. Malgrado l’aspetto antico, però, quasi tutta la struttura esterna è frutto di lavori che ne hanno modificato l’aspetto in maniera sostanziale e sono terminati alla fine dell’Ottocento.

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L’elegante profilo della Prepositura di Scarperia. Sul lato l’Oratorio della Madonna di Piazza

La parte notevole è rappresentata da alcune opere quattrocentesche contenute al suo interno, come il crocifisso ligneo attribuito al Sansovino, scultore di rilievo del Rinascimento italiano e non solo. Da notare anche il bassorilievo in marmo con La Madonna col Bambino di Benedetto da Maiano, che si dice abbia ispirato Michelangelo per alcuni dei suoi lavori.

Di altro artista minore del medesimo periodo è la Madonna col Bambino ritratta nella tavola di Jacopo del Casentino nell’Oratorio della Madonna di Piazza, un piccolo tempietto che sorge nell’edificio che si trova sul lato di Piazza dei Vicari. Qui, dal 1415 in poi, i Vicari della Repubblica fiorentina prendevano ufficialmente il loro servizio.

Altri punti d’interesse: le mura, il Torrino

Scarperia è punteggiato di altri punti d’interesse. Uno di questi è il caratteristico Oratorio della Madonna del Vivaio, un piccolo edificio religioso settecentesco dalla particolare pianta rotonda che svetta non lontano dal Palazzo dei Vicari, caratteristico del panorama cittadino.

Altrettanto caratteristico è il Torrino, un edificio quadrangolare che un tempo faceva parte delle mura di Scarperia e che oggi è stato restaurato e trasformato in villa privata, con un parco, un giardino all’italiana e decorazioni ceramiche in stile liberty. Lo si può visitare su prenotazione in alcuni periodi dell’anno.

La cinta muraria rettangolare del paese correva attorno a quello che oggi è facilmente identificabile come il centro storico, dove le vie sono strette e anguste. Delle antiche mura rimane solo qualche testimonianza, come la Porta di Sant’Agata, unica superstite delle quattro di un tempo.

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La luce del tramonto a Scarperia, sullo sfondo l’Oratorio della Madonna del Vivaio

Nei dintorni di Scarperia

Proprio la succitata Porta di Sant’Agata porta verso l’omonima frazione, cittadina caratteristica a poco più di 5 chilometri da Scarperia.

Anche Sant’Agata merita una visita: il piccolo borgo ha mantenuto una atmosfera caratteristica e rurale, eppure curata. Splendida l’antichissima pieve, il più eminente esempio dello stile romanico nell’intero Mugello.

L’autunno è una splendida stagione per visitare Sant’Agata: arrivando da Scarperia si ammira con estati il colpo d’occhio sulle morbide colline con i boschi tinti di giallo e di bruno, le montagna dell’Appennino che incombono alle spalle, in lontananza. Una passeggiata in paese, inoltre, non può esentarsi da una visita all’Ufo Club: due stanze dove un collezionista privato ha riposto tutta la sua eccezionale memorabilia dedicata alla musica rock dagli Anni Sessanta fino a oggi.

Per rimanere invece sull’arte di tempi assai più remoti, il Convento del Bosco ai Frati, a meno di 10 chilometri da Scarperia, è ospita un eccezionale crocifisso ligneo attribuito a Donatello. L’opera è il pezzo forte del piccolo museo d’arte sacra, scolpito nel legno di pero e rinforzato con il gesso, è un vero e proprio capolavoro. Non è, comunque, l’unica cosa da ammirare del complesso religioso, che può essere visitato il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

Di Admin

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