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Scoperta un’antica città Maya grazie a Google

La civiltà dei Maya è una delle più interessanti e misteriose al mondo. Chiunque visiti il Messico inserisce nel suo itinerario di viaggio almeno uno o più siti archeologici che ne mostrano le profonde capacità architettoniche, oltre che gli aspetti culturali e religiosi di una società che ha regnato per lungo tempo su gran parte dell’America centrale. Pensate che ci sono alcuni luoghi, come Tikal in Guatemala, dove c’è ancora tantissimo da scoprire perché la giungla che custodisce le rovine è talmente fitta che ci vorrebbero anni e anni di scavi e lavori per svelare templi e piramidi…oppure ci vorrebbe Google.

Gli Indiana Jones moderni non hanno bisogno dei classici strumenti degli archeologi, a volte basta semplicemente un computer. È successo negli Stati Uniti d’America, dove Luke Auld-Thomas, dottorando presso l’università statunitense di Tulane, ha scoperto su Google l’esistenza di una città Maya perduta che comprende più di 6.000 edifici, con templi piramidali e un ‘campo sportivo’, quello utilizzato per il classico gioco della pelota.

La scoperta della città Maya su Google

La città Maya segreta, situata nello stato messicano sudorientale di Campeche, al confine con il Guatemala, è stata scoperta puramente per caso da uno dei membri di un team di esploratori. Luke Auld-Thomas ha dichiarato alla BBC: “Ero circa alla pagina 16 dei risultati di ricerca e ho trovato un’indagine laser effettuata da un’organizzazione messicana per il monitoraggio ambientale”. Ed è proprio partendo da quest’indagine, e dopo un’attenta elaborazione e traduzione dei dati, che il ricercatore ha notato qualcosa che assomigliava a una città.

In questo modo è stata rivelata Valeriana, il nome dato a quello che si ritiene rappresenti il secondo sito Maya più grande mai scoperto. Gli archeologi, dopo aver mappato ed esplorato tre aree, la cui superficie totale è pari a quella della città di Edimburgo, sono arrivati a una prima conclusione: la città potrebbe aver ospitato fino a 50.000 persone al suo apice, tra il 750 e l’850 d.C. Una cifra, stimano i ricercatori, superiore alla popolazione che vive attualmente nella regione.

Perché è una scoperta importante

Si tratta di una scoperta molto importante, soprattutto considerando quanti misteri ancora avvolgano la società Maya. La professoressa Elizabeth Graham dell’University College di Londra, che non ha partecipato allo studio, ha evidenziato come i risultati di questa nuova scoperta contribuiscano a rafforzare l’idea che i Maya vivessero in città o paesi complessi piuttosto che in villaggi isolati.

La città scoperta dalla squadra di archeologi comprende 6.674 edifici e, dalle sue caratteristiche, appare agli occhi degli esperti come una capitale: sono stati riscontrati due centri principali con grandi edifici, collegati da fitte case e strade rialzate e con due piazze in cui si trovano dei templi piramidali, dove i Maya avrebbero praticato il loro culto, nascosto tesori e seppellito i loro morti. Come anche nel caso di Chichen Itza, una delle 7 Nuove Meraviglie del Mondo in Messico, anche qui è stato ritrovato il campo della pelota che, più che uno sport, rappresentava un vero e proprio rito cerimoniale che prevedeva, alla fine, il sacrificio di alcuni giocatori.

Di Admin

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